Cultura, spettacoli e sport

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Cultura, spettacoli e sport
24/6/2015
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Al Suq la santità e la passione di
Teresa d'Avila
A Genova, la prima
nazionale di Teresa,
mon amour. Il testo di
Julia Kristeva, ispirato
alla santa. In scena
Carla Peirolero e
Roberta Alloisio. Il 22
giugno Genova ­ Lunedi 22 giugno 2015
Acquista i biglietti per lo spettacolo Teresa, mon amour comodamente da casa su
happyticket
Ultime battute per il Suq Festival 2015, in programma al Porto Antico fino a mercoledì 24
giugno. Un'occasione per incontrare culture e scoprire punti di vista anche lontani nel
tempo e nello spazio, legati però dal comune e straordinario sentire umano.
Lunedì 22 giugno (ore 21.30) va in scena, in prima nazionale, Teresa, mon amour. Il
testo della linguista, psicanalista, filosofa e scrittrice Julia Kristeva, è dedicato alla figura
di Teresa d'Avila, in occasione del cinquecentenario della sua nascita.
Lo spettacolo, che vede come scenario la Chiesa di San Pietro in Banchi, porta sotto ai
riflettori la figura di una donna che, pur vivendo buona parte della sua vita in clausura,
seppe imporre la sua personalità, tanto da essere annoverata tra i dottori della Chiesa.
Un mix di amore e desiderio, di santità e passione si intrecciano in questo
personaggio che seppe rivelarsi in un'epoca non facile per le donne.
Nella performance si intrecciano parole, grazie alla presenza di Carla Peirolero, e musica
con la voce di Roberta Alloisio e i fiati di Mario Arcari.
Teresa, mon amour viene replicato martedì 23 e mercoledì 24 giugno, alle ore 19.
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Julia Kristeva, protagonista della vita culturale francese anni '60/'70, che ha collaborando
con intellettuali come Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Philippe
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Sollers, si è impegnata anche in una ricerca sul genio femminile, pubblicando tre libri su
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Hannah Arendt, Melanie Klein e Colette.
Kristeva, viene insignita, all'interno del Suq Festival, del Premio Mondi Migranti (lunedì
22 giugno, ore 19.30). Il riconoscimento del Centro Studi Medì è assegnato a
personalità internazionali che si siano occupate di temi legati a migrazioni,
globalizzazione e relazioni interculturali. Prima, alle 18, a Palazzo San Giorgio,
Kristeva tiene la lectio magistralis dal titolo Stranieri a noi stessi. Introducono Maurizio
Ambrosini e Andrea Torre.
R.M.
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23 giugno 2015
Kristeva, moderna passione barocca
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Una moderna passione barocca. Che aggiungere all’ossimoro di Julia Kristeva, intellettuale
bulgaro parigina a tutto campo, dopo il recital di Carla Peirolero dedicato al suo libro su santa
Teresa d’Avila “Teresa mon amour”?
L’autrice ha voluto assistere personalmente a Genova, nella chiesa di San Pietro in Banchi, a
due passi dal Porto antico, a una rappresentazione già affidata a tempo fa a Isabelle Huppert ,
che l’ha portata in scena all’Odeon di Parigi. A differenza di quanto è accaduto in Francia, per
la sua prima italiana lo spettacolo è stato impostato su una sola voce recitante: quella di Carla
Peirolero, intensa, appunto come non mai, sintonizzata anche grazie alla regia di Enrico
Campanati, sul canto di Roberta Alloisio e le note di Mario Arcari al flauto.
Nessun rimpianto per il pur suggestivo teatro del sesto arrondissement: la chiesa completata
nel 1500 nel quartiere genovese del Molo e rimasta a lungo chiusa si è rivelata un palcoscenico
ancora più suggestivo: una nicchia di emozioni , come del resto era accaduto pochi giorni
prima per il recital di Pippo del Bono dedicato a un confronto da Vangelo, Corano, Sutra del
Loto, nell’ambito del Teatro del Dialogo, nuova sezione del Festival Suq.
Un tempo gli attori venivano seppelliti in terra sconsacrata anche se il teatro, su versanti
“sicuri”, basti pensare alle sacre rappresentazioni , era accettato e promosso come una forma di
comunicazione più che interessante per la fede. Dietro le quinte molti uomini di chiesa sono
sempre stati aperti alla cultura: Ivo Chiesa, padre del teatro Stabile di Genova, raccontava che
in occasione di un Sartre ospitato con Luigi Squarzina e guardato con sospetto dai
tradizionalisti, “Il diavolo e ilo buon Dio”, fu il cardinale Siri in persona a mostrarsi aperto nei
confronti dello spettacolo tanto discusso.
E’ nuova comunque , diversa rispetto al passato, questa apertura senza censure al teatro in
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luoghi di culto . A Genova il teatro ha accesso da molte stagioni al Chiostro e al sagrato di san
Matteo, con il Festival di Lunaria e luoghi sacri ospitano la cultura laica a Spoleto e san
Gimignano. In questo caso però si è entrati specificamente in tema e il coraggio non è
mancato: nei confronti di Delbono artista trasgressivo che ha confessato, più volte e anche
questa occasione, il proprio rapporto tormentato con la spiritualità o con la storia di Teresa
d’Avila, che continua a far discutere anche per la femminilità prepotente legata al suo
misticismo.
Un applauso a chi ha consentito e ci auguriamo consentirà anche in futuro queste esperienze.
E’ stato ricompensato con intelligenza. E ha fatto un gran regalo al pubblico, anche quello che
in chiesa non entrerebbe.
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