Il Malcantone e l`oro - La miniera d`oro di Sessa

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Il Malcantone e l`oro - La miniera d`oro di Sessa
Il Malcantone e l'oro :
MiniereMalcantone.jpg
(Topografica : Malcantone Topografica.jpg / Geologica : Malcantone Geologica.jpg)
Carta delle materie prime minerali della Svizzera :
Risorse minerarie nazionali, cioe quelle rocce o quei minerali dai quali è tecnicamente ed economicamente possibile estrarre materiali.
Schweizerische Geotechnische Kommission (SGTK)
Rohstoffe Sottoceneri.jpg
Zona Sessa - Astano :
1) Miniera "Bolle"
2) Miniera "La Costa"
3) Miniera di Beride
4) Aurifodina di Bombinasco
Miniere “Bolle” e “La Costa” (1 e 2) :
La storia dei ritrovamenti e delle miniere di questa zona è varia e tormentata, per maggiori informazioni consultare i documenti pubblicati dal Museo
del Malcantone "Il Ferro e l'Oro - Nel territorio alla ricerca di testimonianze" e l'estratto del libro di G.Pipino " Oro, Miniere, Storia”.
"Il giacimento di Astano-Sessa, è costituito da un filone che si sviluppa tra idue paesi, con direzione NNW-SSE, all'interno di una faglia, detta di
Sceretto o dello Sceré, che mette in contatto gneiss a biotite con intercalazioni di gneiss alterati, anfiboliti e scisti grafitosi. All'interno della faglia,
parallelamente al nostro filone, se ne sviluppa uno di diabase spesso un metro, ed i due sono separati da un livello decimetrico di quarzo-micacisto.
Il filone aurifero, che si sviluppa per una lunghezza complessiva di 1200 metri, è costituito da ammassi lenticolari con spessore variabile da 20cm a
70cm e locali ingrossamenti fino ad un metro e mezzo, in corrispondenza dei quali furono aperti i cantieri di Costa e di Bolle.
La ganga è essenzialmente quarzosa, con scarsa ankerite; i solfuri prevalenti sono pirite, arsenopirite, blenda e galena; tra gli ossidi è stata
riconosciuta la presenza di pirrotite, in microscopiche inclusioni nella blenda." (G. Pipino “Oro, Miniere, Storia”)
L'oro è contenuto prevalentemente in arsenopirite e pirite, ma anche nella blenda, e può raggiungere i seguenti valori (materiale selezionato) :
Filone arsenopirite :
Oro 30g/ton
Argento 50g/ton
Blenda e galena :
Oro 30g/ton
Argento 120g/ton
Solfuri misti :
Oro 50g/ton
Argento 120g/ton
I valori medi si aggirano tra 10-40 g/ton di oro e 10-80g/ton di argento.
Localmente sono presenti, all'interno delle vene quarzose, druse e geodi tappezzate di cristallini ben formati di quarzo, di tetraedrite e di cerussite,
con minerali secondari di ferro, arsenico, zinco e manganese.
Miniera Alle Bolle
Miniera La Costa (Ingresso principale)
Arsenopirite con pirite (Le Bolle)
Galena, pirite con quarzo e grafite (Le Bolle)
(Fotografie e collezione dei campioni : © ws-minifossi-2001)
Arsenopirite, galena, pirite, sfalerite in quarzo (Costa)
Miniera di Beride (3) :
La miniera di Beride é marcata sulla mappa geologica prodotta da Swisstopo ma mancano informazioni storiche a riguardo.
L’unica informazione disponibile viene da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
“Tra i promotori locali c'era il dottor Carlo Visconti di Bedigliora che, in una lettera del 15 maggio 1858, faceva il punto sulla situazione [. . . .] due
altre miniere erano state notificate da lui stesso, una di argento e oro in territorio di Sessa presso Luvino, l'altra di piombo e oro in territorio di
Bedigliora presso la Valle di Beride; [. . . .]”.
Aurifodina di Bombinasco (4) :
Estratto da G. Pipino “L’Aurifodina di Bombinasco nel Canton Ticino” :
"La zona di interesse è costituita da un terrazzo fluviale delimitato da due corsi d’acqua diretti in direzione sud, il torrente Lisora ad ovest, il rio del
Mulino ad est, entrambi infossati di alcuni metri. Poco a monte, la Lisora abbandona l’andamento ovest-est, che la caratterizza dalle origini, per
assumere direzione sud, spinta dal torrente Froda (in pratica, si incanala nella faglia Nord-Sud che ospita lo stesso torrente Froda)."
"I cumuli interessano la parte occidentale di un piccolo terrazzo, delimitato dai due torrenti, a quota 450 circa, e coprono una superficie di circa 5000
metri quadrati: se ne contano, di ben visibili, seiad ovest del sentiero, uno, più piccolo e meno visibile, dall’altra parte. Sono separati da
avvallamenti diretti a sud-ovest, verso il torrente Lisora.Due-trecento metri a nord-est, in territorio di Bedigliora, è indicato il toponimo Minòra, riferito
ad un gruppo di cascine che sembrano essere il centro abitato più vicino."
"In origine, le condizioni geomorfologiche e idrauliche dovevano essere favorevoli ad accumuli di confluenza, soggetti a frequenti episodi di
sovralluvionamento con conseguente dilavamento e concentrazione dei materiali più densi e resistenti: in continuo affossarsi dei torrenti, per
erosione dell’alveo, hanno poi isolato il terrazzo alluvionale, rendendolo sempre meno esposto alle piene.
La nostra zona è contornata, a monte, da una corona montuosa di rocce gneissiche che ospitano, da Sessa ad Aranno, numerosi seppur limitati
filoni di quarzo aurifero, oggetto di coltivazione e di ricerche ancora in tempi recenti (PIPINO 2003). Poco a monte dei nostri cumuli il torrente Lisora
attraversa proprio la zona dei giacimenti più importanti (Sessa-Astano) e, come avevo già segnalato, nell’alveo è nota la presenza dell’oro, oggetto
di raccolta in tempi andati. Le prospezioni da me effettuate, in occasione del sopralluogo, ne hanno evidenziato la discreta diffusione poco a valle
dei cumuli, dopo la confluenzadel rio del Mulino, in polvere e in sottili scagliette che possono essere indicative delle inevitabili perdite dovute ai
sistemi primitivi di lavaggio del terrazzo aurifero."
Fiume Lisora :
"Da notare che al centro della zona mineralizzata del Malcantone scorre il torrente dal significativo nome Lisora, nel quale sono state trovate anche
recentemente discrete scagliette d'oro." (G. Pipino “Oro, Miniere, Storia”)
(Fotografia e collezione del campione : © ws-minifossi-2001)
Zona Miglieglia - Novaggio :
1) Miniera Baglioni
2) Miniera Franzi
6) Sondaggio Filone Casé
3) Miniera di Miglieglia
7) Miniera Ponte di Aranno
4) Fiume Magliasina
8) Zona Tortoglio
5) Tinavalle
9) Miniera "La Monda"
Miniere Baglioni e Franzi (1 e 2) :
Lungo il ruscello Gattino, che scende da Miglieglia, troviamo le miniere Baglioni e Franzi. Queste miniere seguono due filoni che corrono in
direzione NO-SE. Si tratta di filoni dove predominano arsenopirite e quarzo. L'arsenopirite contiene piccole quantità d'oro e di argento. Da una
analisi effettuata su alcuni campioni dal Burford (1933) si ebbero i risultati seguenti: Arsenico 27% del minerale, Oro 12 g per tonnellata di minerale
e Argento 38 g per tonnellata di minerale. I filoni sono contenuti in un micascisto di colore grigiobruno. Il filone sulla sponda destra del ruscello,
quello più a valle, venne seguito per circa 90 cm, questa è la miniera Franzi. A 62 m dall'entrata si trovò un secondo filone metallifero che
incrociava quello principale. Partendo dalla galleria medesima si seguì questo secondo filone fino a raggiungere la superficie con un pozzo verticale
che sbocca più in alto sul lato sinistro del ruscello. Qualche metro più a monte e all'altezza di una cascatella, troviamo la miniera Baglioni. Queste
miniere vennero sfruttate con esito poco soddisfacente fra 1878 e il 1884. Nel 1917 vennero intrapresi nuovamente dei lavori nella miniera Franzi,
la resa in minerale era talmente scarsa che le attività furono definitivamente abbandonate nel 1919. Queste miniere furono notificate del Delmenico
Pietro di Novaggio il 19 Aprile del 1858, passarono poi a Baglioni Vinasco il 14 Agosto 1876. Il 22 Agosto dello stesso anno il Baglioni presentò una
ulteriore domanda di sfruttamento. Il particolari campioni di questo minerale, ricchi di tetraedrite (solfuro di antimonio e rame), si possono
riscontrare piccolissime lamelle di oro nativo.
Miniera Baglioni
Miniera Franzi
Miniera Baglioni
Miniera Franzi
Arsenopirite con quarzo e ankerite (Min. Baglioni)
Arsenopirite con quarzo e ankerite (Min. Baglioni)
(Fotografie e collezione dei campioni : © ws-minifossi-2001)
Oro, elettro, pirite, tetraedrite (Min. Baglioni)
Miniera di Miglieglia (3) :
Si trova presso il ruscello Gattino che solca questa valletta e che prosegue verso le miniere Baglioni e Franzi.
Sulla carta geologica di Swisstopo la miniera é marcata come Au-Ag, secondo la carta geotecnica é presente una mineralizzazione di antimonio.
Non vi sono tracce storiche riguardanti questa miniera, l'unico possibile riferimento é di G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
"Negli anni della prima guerra mondiale vennero ripresi gli scavi a Miglieglia : [. . . .] lavori limitati vennero condotti anche negli adiacenti filoni di
Gattino e Tortoglio. Le analisi di alcuni campioni rivelarono altissimi contenuti d'oro (fino a 226g/ton) e di argento (fino a 250kg/ton), ma si trattava di
vene molto sottili (ca. 5cm), di limitata estensione (ca. 42m) e con mineralizzazione discontinua (Köppel, 1966)."
Fiume Magliasina sotto Aranno (4) :
Da riempire
Da riempire
Tinavalle (5) :
Questa prospezione, eseguita nel 1917, perseguiva la ricerca di filoni metalliferi. La prospezione avvenne in una zona con filoni di quarzo
contenenti arsenopirite e blenda. Il minerale era assai scarso per cui i lavori vennero sospesi nel 1919.
La zona era già nota da molto tempo e dal Registro delle scoperte e delle miniere del Canton Ticino togliamo le indicazioni seguenti:
"Miniera con piombo e argento, ubicata al sassato nel valeggio Tignaval. Delmenico Pietro di C. Novaggio (19 aprile 1858)".
Nel 1876 il Delmenico cedeva al Baglioni questo suo privilegio. La vegetazione rigogliosa e piccole frane hanno cancellato i segni di questa attività.
Sondaggio Filone Casé (6) :
Questa prospezione seguiva una vena di quarzo della potenza di 30-40 cm. Nel quarzo troviamo vene di antimonite che hanno riempito le fessure
che si sono formate in seguito a movimenti tettonici. Nella piccola discarica davanti alla prospezione si possono trovare pezzi con poca pirite e poca
arsenopirite. La ricerca venne eseguita nel 1918 ma dato l'esito modesto venne abbandonata quasi subito.
Miniera Ponte di Aranno (7) :
Anche questa miniera fu in attività soltanto qualche anno attorno al 1857-59. Questo filone di galena argentifera e aurifera è citato dal
Lavizzari nella sua escursione del 18 ottobre del 1859. La galleria che seguiva il citato filone si sviluppò per una lunghezza di 60 m.
Durante la prima guerra mondiale i lavori vennero ripresi, a 25 m dall'entrata venne scavata una galleria laterale della lunghezza di 9 m che seguiva
una vena mineralizzata perpendicolare alla precedente. I minerali di questi filoni sono: galena aurifera e argentifera, baritina e blenda. Minerali
secondari ma di un certo interesse scientifico sono la tennantite e l'auricalcite. Anche questa miniera venne sfruttata dal Baglioni che l'aveva
rilevata dal Dottt. Visconti di Curio. L'ingresso della miniera è crollato e si trova sotto l'avvallamento che si nota lungo il sentiero qualche decina di
metri dopo il ponte.
Zona Tortoglio (8) :
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
"Nel 1804, divenuto il Ticino autonomo, il Commissario di Governo comunicava al Piccolo Consiglio del Ticino che alcuni abitanti di Novaggio
avevano scoperto due filoni d'oro, uno alle Bolle in territorio di Astano, l'altro presso la cappella di Tortoglio a Breno."
"Negli anni della prima guerra mondiale vennero ripresi gli scavi a Miglieglia : [. . . .] lavori limitati vennero condotti anche negli adiacenti filoni di
Gattino e Tortoglio. Le analisi di alcuni campioni rivelarono altissimi contenuti d'oro (fino a 226g/ton) e di argento (fino a 250g/ton), ma si trattava di
vene molto sottili (ca. 5cm), di limitata estensione (ca. 42m) e con mineralizzazione discontinua (Köppel, 1966)."
Secondo la mappa geotecnica di Swisstopo, in zona Tortoglio, é presente una mineralizzazione di ferro-manganese.
Zona appena sotto la Cappella (700m slm)
Zona confluenza fiumi (620m slm)
Vena Pirite fortemente limonitizzata (ca 12 g/ton Au e ca 6g/ton Ag)
(Fotografia e collezione del campione : © ws-minifossi-2001
Miniera La Monda (9) :
Lungo il ruscello che sfocia nella Magliasina poco a valle del Maglio, troviamo la miniera la Monda. In questo caso si seguì un filone di blenda con
baritina e antimonite. La miniera venne notificata nel 1857 da Marco Botarlini della Costa di Sessa. Nel 1858 la concessione di sfruttamento passò
a Vinasco Baglioni. Già nel 1895 la miniera e le sue adiacenze non venivano più sfruttate. A pochi metri di distanza della galleria, fra il 1915 e il
1920 l'ing. Maselli scoprì un filone di blenda di una certa importanza. Venne scavato un pozzo verticale che raggiunse la profondità massima di
8,5m. Le analisi di questo materiale diedero le seguenti proporzioni: Zinco 55,3% e zolfo 27,2%, oro e argento sono completamente assenti.
Oggi il pozzo Maselli non è più visibile essendo stato riempito di materiale. In questa zona sono state effettuate negli anni 80 nuove ricerche
mineralogiche e vi sono stati scoperti una trentina di minerali diversi. Si tratta di minerali di nessun interesse industriale, da un punto di vista
puramente mineralogico sono invece notevoli. Questi minerali formano cristalli assai piccoli, nell'ordine di grandezza del mm o anche meno.
Altri ritrovamenti nella zona Miglieglia-Novaggio e fiume Magliasina :
STRADA NOVAGGIO-MIGLIEGLIA :
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
“Lungo la strada da Novaggio a Miglieglia c'era inoltre un sottile e discontinuo strato di terreno aurifero e, pochi anni prima, in un prato sopra
Novaggio era stata trovata una galleria murata, probabilmente di una vecchia miniera abbandonata (Lurati, 1858).”
PRATI DI MAGGIO :
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
“La presenza di oro, in tracce piú o meno consistenti, é stata riscontrata anche in altre limitate manifestazioni piritose del Malcantone, in particolare
[. . . .] ai Prati di Maggio in comune di Miglieglia [. . . .] (Commisione Geotecnica Svizzera, 1994).”
MAGLIASINA :
“Intorno al 1840 venne trovata una pepita grossa come una noce nel letto del torrente Magliasina, ed un'altra ancora piú grossa vi venne ritrovata
diecini anni dopo (Lurati, 1858).”
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
“Oro é stato raccolto anche nel maggior corso d'acqua del Malcantone, la Magliasina (Lurati, 1858), ed é stato riconosciuto nei sedimenti della Val
d'Agno, che delimita la regione ad est, in particolare a Sigirino e a Bioggio (Hofmann, 1966).”
Zona Monte Mondini :
In tutta la zona del Monte Mondini sono state riscontrate rare tracce d'oro, questa zona è particolarmente ricca di vene di minerali.
Degno di nota tra queste soprattutto pirite portanti vene di quarzo tra Pura e Purasca.
In prossimità di Purasca si trovano quarzo, ankerite, pirite,arsenopirite, calcopirite, barite, tormaline. Si trovano anche tracce di galena, di
tetrahedrite e oro. Ad est ed ovest di Purasca Superiore é particolarmente comune la pirrotite.
Altre mineralizzazioni minori si trovano presso il fiume Romanino, Oree, Foggia, Artessa, nelle vicinanze di Selva e anche in Val delle Cantine
(sotto Curio).
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
“Nel corso del 1858 il Conte Baglioni acquistó tre miniere dai rispettivi concessionari [. . . .] quella di Croglio da Deregibus e Zappella [. . . .]”.
Non vi sono tracce di tale miniera sulle carte geologiche.
“La presenza di oro, in tracce piú o meno consistenti, é stata riscontrata anche in altre limitate manifestazioni piritose del Malcantone, in particolare
[. . . .], in Valle Artessa nel comune di Pura, [. . . .] e a Purasca superiore in comune di Croglio (Commisione Geotecnica Svizzera, 1994).”
Gneiss con vene di pirite e quarzo, Au 5-15 g/ton (Curio)
Vena di pirite in ganga fortemente silicizzata (Curio)
Vena di quarzo con pirite e oro 5g/ton (Purasca inf)
Ganga piritica con oro 5-15g/ton (Purasca sup)
(Fotografie e collezione del campioni : © ws-minifossi-2001)
Ganga con quarzo, pirite e oro 5g/ton (Purasca sup)
Zona Torri :
Le rocce del monte sono micascisti cristallini composti principalmente di quarzo, felspato e miche. Sono rocce antichissime perché si sono originate
in un periodo tra i 2,5 miliardi di anni e i 300 milioni di anni or sono.
Le miniere del Monte Torri, conosciute con il nome “Böcc dal fer” sono quattro: una presenta solo lo scavo iniziale, le altre tre, visitabili, penetrano
orizzontalmente nella montagna per una trentina di metri seguendo la direzione del filone di ferro. L’attività estrattiva fu esercitata principalmente in
due periodi: dal 1823 al 1847 e dal 1862 al 1870. Al filone quarzifero, potente fino ad un massimo di 5-6 metri, sono
associate mineralizzazioni a pirite, arsenopirite e calcopirite. La parte superiore del filone, in prossimità della superficie, è molto alterata e buona
parte della pirite si è trasformata in limonite formando un cappellaccio di colore bruno giallastro. Il minerale sfruttato non era ideale perché derivato
da solfuri. . Il minerale ferroso é l’ematite, la presenza di zolfo e arsenico aumenta le difficoltà del processo siderurgico e sminuisce la qualità del
prodotto finale.
In questa zona non sono state riscontrate tracce di oro, ufficialmente, mentre secondo quanto riferisce Giuseppe Pipino sono presenti.
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
"Al Monte Torri, anche in tempi recenti (Malferetti, 1985), é stato sfruttato per ferro un sottile cappellaccio che ricopre un grosso filone quarzoso,
spesso fino a 5m, contenente arsenopirite, pirite, calcopirite, bismuto e consistenti tracce di oro e argento.
Analoga manifestazione si trova poco ad ovest, al Piano della Pirocca in comune di Breno, dove il filone quarzoso, con pirite, arsenopirite,
calcopirite, bismuto, bismutinite e notevoli tracce di oro, raggiunge lo spessore di due metri (Burford, 1933; Köppel, 1966).
La presenza di oro, in tracce piú o meno consistenti, é stata riscontrata anche in altre limitate manifestazioni piritose del Malcantone, in particolare
all'Alpe Firinescio in comune di Vezio, [. . . .], in Val Pirocca nel comune di Breno (Commisione Geotecnica Svizzera, 1994)."
Prima miniera
Seconda miniera
Terza miniera
Quarzo con pirite
Scorie di ferro con oro
(Fotografie e collezione del campioni : © ws-minifossi-2001)
Scorie di ferro con oro
Fiume Vedeggio :
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
“Oro é stato raccolto anche nel maggior corso d'acqua del Malcantone, la Magliasina (Lurati, 1858), ed é stato riconosciuto nei sedimenti della Val
d'Agno, che delimita la regione ad est, in particolare a Sigirino e a Bioggio (Hofmann, 1966).”
Ganga di quarzo/carbonato con pirite (Deponia NEAT)
(Fotografia e collezione del campione : © ws-minifossi-2001)
Fiume Cassarate :
Estratto da G. Pipino “Oro, Miniere, Storia” :
“Nel settembre del 1880 Carlo Fumagalli di Milano notificó la scoperta di una miniera d'oro lungo il letto del torrente Cassarate, in località Ponte di
Spada ne territorio di Cugiallo, e ne venne riconosciuto scopritore.”