FarmaDay - n. 27 - Ordine dei Farmacisti di Napoli

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FarmaDay - n. 27 - Ordine dei Farmacisti di Napoli
Anno I – Numero 27
Martedì 09 Ottobre 2012, S.S. Dionigi, Ferruccio, Sara
CERIMONIA CELEBRATIVA
Notizie in Rilievo
• Cerimonia
Celebrativa
1. La Federazione degli
Ordini dei Farmacisti
italiani: cento anni di
storia iniziati a Napoli il
4 Ottobre 1912.
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Si terrà il prossimo 22 Ottobre con inizio alle ore 20.00,
presso il Teatro di San Carlo di Napoli.
• Alimentazione e
Salute
2. Gli alimenti light
• Sanità pubblica
3. Nasce a Bologna la
banca del latte umano
donato
• Farmacia e
Parlamento
4. Il cresci Italia non ha
abolito la
programmazione
territoriale
• Domande e
Risposta
5. Eiaculazione precoce
Il Consiglio dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli ha proposto tale iniziativa
affinchè tale ricorrenza non passi inosservata, dispersa nella più anonima consuetudine
quotidiana, consentendo con la Vostra attiva partecipazione di ricordare che il compimento di
cent’anni di vita professionale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, nata a
Napoli il 4 ottobre 1912, costituisca un evento di indubbia rilevanza.
E’ un orgoglio riscoprire che il primo Ordine dei Farmacisti a costituirsi è stato quello
della provincia di Napoli e solo successivamente sono nati gli altri Ordini assumendo il
numero progressivo, in ordine di anzianità di iscrizione, incominciando dal N. 1 con l’Ordine dei
Farmacisti della Provincia di Napoli. E’ partendo da queste considerazioni che il Consiglio ha
organizzato l’evento andando a riscoprire le nostre radici e la storia professionale dei Farmacisti
Siamo certi che vorrete comprendere ed apprezzare l’impegnativo compito che questo
Consiglio dell’Ordine ha assunto per l’organizzazione della manifestazione, pur non perdendo di
vista le sofferenze di alcuni Colleghi che in questo particolare momento stentano a trovare una
collocazione professionale stabile. Pertanto, la partecipazione delle massime Autorità di
Categoria avrà non solo una funzione celebrativa ma anche di analisi sulle varie problematiche,
compresa quella occupazionale.
Nell’organizzazione, pur assicurando una cornice altamente prestigiosa alla manifestazione,
come il Teatro di San Carlo, abbiamo fruito per la realizzazione di contributi provenienti da
Organizzazioni diverse, pertanto senza particolare onerosità a carico degli Enti di Categoria.
COME PARTECIPARE: gli Iscritti che vogliono partecipare possono prenotarsi online sul sito dell’Ordine o direttamente presso gli Uffici dell’Ordine entro e non
oltre le ore 14,00 del 12/10/2012. Gli interessati, subito dopo aver effettuato la
prenotazione dovranno ritirare l'invito personale gratuito, presso la sede
dell'Ordine, entro e non oltre il 16 Ottobre.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno I – Numero 27
ALIMENTAZIONE E SALUTE
GLI ALIMENTI “LIGHT”
Da sempre gli alimenti cosiddetti “light” (ovvero leggeri),
sono considerati simboli delle diete ipocaloriche.
Per alimento “light” si intende un alimento più leggero rispetto al tradizionale, con un apporto
calorico inferiore almeno del 30%. Questo risultato può essere ottenuto con la riduzione della
porzione di grassi, o di zuccheri, rispetto alla ricetta originale. Naturalmente al momento
dell’acquisto occorre valutare attentamente se, oltre alle sostanze ipercaloriche, siano ridotti
anche gli altri nutrienti, ovvero se il prodotto ottenuto dalla lavorazione che rende l’alimento
“light”, abbia perso gran parte del suo valore nutritivo.
Gli esempi dei prodotti “light” più famosi sono il latte e lo yogurt scremato, nei quali un
processo di cottura avanzata permette lo scioglimento dei grassi presenti nell’alimento
originario con il risultato di un alimento a basso tenore di grasso e quindi con ridotte calorie.
Tuttavia nella produzione alimentare possono essere utilizzati molti additivi alimentari
(edulcoranti, addensanti, coloranti, ecc.), al fine di rendere il prodotto finale più gradevole.
Molte volte possono essere anche aggiunte anche fibre o amidi modificati. Gli alimenti “light”
non possono di certo rappresentare la panacea di tutti i mali, ed anzi essi possono solamente
essere utilizzati come un piccolo strumento (non fondamentale) per consumare la giusta quota
calorica giornaliera. Ricordiamo che un regime alimentare corretto non dipende esclusivamente
dalle calorie introdotte, ma dal rapporto e dall’equilibrio che si instaura tra i vari nutrienti.
(Fonte: Alimentazione-Salute)
SANITA’ PUBBLICA
Nasce a Bologna la BANCA del LATTE UMANO DONATO
E' attiva "Allattami", la Banca del Latte Umano Donato di Bologna, progetto
nato su iniziativa dell' Unità Operativa di Neonatologia del
Policlinico di S. Orsola e di Granarolo, finalizzato a rispondere
alle necessità di alimentazione dei neonati prematuri.
A Bologna ogni anno nascono più di 100 bambini prematuri con peso
inferiore a 1500 grammi, che lottano ogni giorno contro mille difficoltà,
infezioni e gravi complicanze che possono compromettere le loro possibilità
di farcela. Per rispondere a questo bisogno e' nata 'Allattami', con l'obiettivo
di raccogliere almeno i 600 litri di latte umano donato che servono ai neonati ricoverati nelle
terapie intensive neonatali del Policlinico di S. Orsola e dell'Ospedale Maggiore. Per
raggiungere tale obiettivo e' stata avviata un'azione di sensibilizzazione verso le future e
nuove mamme dei bambini nati pretermine. 'Allatami' seleziona le mamme donatrici, ritira il
loro latte direttamente a casa, lo pastorizza e conserva in condizioni di massima sicurezza e lo
fornisce agli ospedali cittadini. La seleziona delle mamme donatrici, che abbiano molto latte e
siano in buone condizioni fisiche, verrà effettuata dai medici del Policlinico di S. Orsola che
valuteranno, caso per caso, se vi siano tutte le condizioni utili alla donazione. (Fonte: Sn)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno I – Numero 27
FARMACIA E PARLAMENTO
FARMACIE. Tar Lombardia: “IL CRESCI-ITALIA NON HA
ABOLITO LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE”
Dalla sentenza del Tar Lombardia si evince che i titolari di farmacia
interessati a trasferirsi nell’ambito del proprio perimetro non dovrebbero avere
particolari ostacoli seguendo il percorso amministrativo sin qui in essere, mentre
coloro che intendono trasferirsi in locali fuori dal perimetro a suo
tempo assegnato dalle Regioni non possano farlo in osservanza delle varie
norme residuate a seguito della confusa legge 27/2012.
Negli ultimi tempi sono continue le richieste di parere che pervengono ai consulenti del settore farmacia in
merito alla possibilità di trasferire il proprio esercizio farmaceutico fuori dal perimetro di competenza. Nel
frattempo, mentre qualche Tar sta provvedendo in senso negativo alla “resistenza” della pianta organica
delle farmacie a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 11 del decreto legge1/2012 convertito nella legge
27/2012, secondo un’ultima decisione del Tar Lombardia, Milano, sez. III, 13/9/2012 n. 2313,
“resisterebbe” il sistema di programmazione territoriale delle farmacie.
La recente riforma dell'ordinamento farmaceutico recata dall'art. 11 del d.l. 1/2012, convertito nella l.
27/2012, afferma la citata sentenza, prevede che la localizzazione delle farmacie non è più caratterizzata
dalla assegnazione ad ogni farmacia di una zona esclusiva, bensì mediante la soppressione delle sedi
individuali e l'assegnazione a ciascuna farmacia di una zona definita sommariamente attraverso le
indicazioni frazioni, quartieri et similia. La decisione del Tar lombardo richiama il parere del Ministero della
Salute reso in data 21/03/2012 in risposta ad alcuni quesiti posti dalle Regioni.
Quest’ultimo, come si ricorderà, ha affermato che la modifica apportata dal c. 1, lett. c) dell'art. 11 è,
inequivocabilmente, diretta ad eliminare la pianta organica delle farmacie e le procedure alla stessa
correlate; aggiunge, poi, che la localizzazione ora è svincolata dalla necessità di definire esattamente un
territorio di astratta pertinenza di ciascun nuovo esercizio e non incontra limiti nella perimetrazione delle
sedi già aperte, dovendo soltanto assicurare un'equa distribuzione sul territorio degli esercizi e tener conto
dell'esigenza di garantire l'accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree
scarsamente abitate. Di conseguenza, la sentenza del Tar in parola, recependo il predetto parere
ministeriale afferma, che l'individuazione delle "zone" può dunque avvenire anche in forma assai
semplificata (ad es., indicando una determinata via e le strade adiacenti), fermo restando, che l'apertura di
una nuova farmacia ancora debba rispettare la distanza minima di 200 metri dalle farmacie aperte. La
novità che si può evincere dalla lettura della richiamata sentenza è che, sebbene non si debba più parlare
di "pianta organica", tuttavia, è indubbio che la riforma non abbia superato il sistema di programmazione
territoriale delle farmacie. Anche la decisione del Tar lombardo, quindi, afferma che la novella legge in
materia di farmacie lascia comunque in vigore molte delle norme precedentemente vigenti in materia di
circoscrizioni farmaceutiche; in particolare persiste l'art. 1, c. 4, l. n. 475/1968 secondo cui "Chi intende
trasferire una farmacia in un altro locale nell'ambito della sede per la quale fu concessa l'autorizzazione
deve farne domanda all'autorità sanitaria competente per territorio. Tale locale, indicato nell'ambito della
stessa sede ricompresa nel territorio comunale, deve essere situato ad una distanza dagli altri esercizi non
inferiore a 200 metri. La distanza è misurata per la via pedonale più breve tra soglia e soglia delle
farmacie". Sembrerebbe, quindi, che i titolari di farmacia interessati a trasferirsi nell’ambito del proprio
perimetro non dovrebbero avere particolari ostacoli seguendo il percorso amministrativo sin qui in essere,
mentre coloro che, intendono trasferirsi in locali fuori dal perimetro a suo tempo assegnato dalle Regioni
non possano farlo in osservanza delle varie norme residuate a seguito della confusa legge 27/2012. Il
tutto nelle more dei vari decreti/disegni legge che nelle varie bozze lette sino ad ora prevedono il contrario
(sic!) (Fonte: Farmacista on line - Avv. Paolo Leopardi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno I – Numero 27
DOMANDE E RISPOSTA
EIACULAZIONE PRECOCE
EFFETTI PROSTATITE?
DOMANDA: Buongiorno. Ho 37 anni. Nel 2007, a seguito di sangue
nelle urine, ho fatto esami urologici e l'unica cosa riscontrata è stata una flogosi della prostata con
leggero ingrossamento. La cosa è finita li. A seguito di disturbi urinari, quest'anno (primavera) sono
stato operato per una uretrite bulbare. Il problema minzionale è risolto. Durante la fase
preliminare, di esami, analisi, ecografie, ecc. è stato riscontrato ancora l'ingrossamento, leggero,
della
prostata.
Si può fare qualcosa per riportare le dimensioni della prostata verso dimensioni più fisiologiche?
La situazione potrebbe essere alla base di un leggero problema di eiaculazione precoce?
RISPOSTA: Caro Steve,
1) una flogosi prostatica (quindi una prostatite) diagnosticata negli anni precedenti (5 anni) e non
più controllata e non curata periodicamente, esita quasi sempre in una prostatite cronica.
2) l'intervento al quale sei stato sottoposto nella primavera 2012, è stato quasi certamente una
"Uretrotomia Endoscopica" per curare una Stenosi Uretrale Bulbare. L'Uretrite bulbare infatti
non richiede un trattamento chirurgico (anche se solo endoscopico), ma si cura con una terapia
farmacologica. E' pur vero che una uretrite acuta bulbare, anche se curata, dopo un lasso di
tempo più o meno lungo può esitare in una stenosi uretrale.
3) un uomo, in età giovanile non si ammala in genere di Ipertrofia Prostatica. Molto più spesso
invece, la causa dell'aumento volumetrico può essere dovuto a una riacutizzazione di un
processo infiammatorio prostatico cronico.
Tra l'altro la prostatite può causare anche una "eiaculazione precoce". Che fare allora?
Rivolgersi allo Specialista per studiare ed eventualmente curare la molto probabile prostatite
cronica. (Furio Pirozzi , Farina e Gianni Paulis)
PREMIO NOBEL per la MEDICINA e la FISIOLOGIA 2012.
VINCONO UN INGLESE E UN GIAPPONESE
Il prestigioso premio è diviso quest'anno da due scienziati: John Gurdon e Shinya
Yamanaka, per aver dimostrato che le cellule mature possono essere
riprogrammate per ottenere staminali pluripotenti.
"Oggi sappiamo che lo sviluppo non è un processo a senso unico". Queste le parole con cui il
board che al Karolinska Institute di Stoccolma ha scelto gli scienziati da premiare ha spiegato la
decisione di dare il premio Nobel 2012 per la Medicina e la Fisiologia a John Gurdon, 79 anni, e
Shinya Yamanaka, 50 anni, per aver dimostrato che le cellule mature possono essere
riprogrammate per ottenere staminali pluripotenti. I due scienziati, in due momenti differenti
della storia, hanno infatti fornito alla scienza gli strumenti per dimostrare che le staminali
embrionali non sono l'unica soluzione disponibile di cellule pluripotenti, ovvero capaci di
differenziarsi in ogni tipo di cellula dell’organismo.