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Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
The “Domenico Cimarosa” of Avellino is the largest
Conservatory of Campania. The fourth in the national in
size, with 150 teachers and 1,600 pupils from all over
Il “Domenico Cimarosa” di Avellino è il più grande
Italy and abroad. A structured teaching and artistic and an
Conservatorio della Campania. Il quarto nel panorama
important network of trade and international relations are the
nazionale per dimensioni, con 150 docenti e circa 1600
Conservatory “Cimarosa” one of the poles of high-level art,
alunni provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Una
music most appreciated.
articolata attività didattica e artistica e una importante rete The Higher Institute of Musical Studies “Domenico Cimarosa”,
di scambi e relazioni internazionali fanno del Conservatorio conducted by Carmine Santaniello and chaired by Luca
“Cimarosa” uno dei poli di alta formazione artistica,
Cipriano, has behind him 42 years of history. Founded in
musicale più apprezzati.
1971, has activated its educational activities in the academic
L’Istituto Superiore di Studi musicali “Domenico Cimarosa”,
year 1971/1972.
diretto dal maestro Carmine Santaniello e presieduto da
With the establishment of the industry by the High Artistic and
Luca Cipriano, ha alle sue spalle 42 anni di storia. Fondato
Musical Education (AFAM), today the Conservatory is equated
nel 1971, ha attivato le proprie attività didattiche nell’anno to the University, in analogy with what happens in the rest of
accademico 1971/1972.
Europe, having embraced the goal of improving the academic
Con l’istituzione del settore dall’Alta Formazione Artistica
background of the student and its integration into the world of
e Musicale (AFAM), oggi il Conservatorio è equiparato
work. To this end was activated Erasmus program for mobility
alle Università, in analogia con quanto avviene nel
in other European institutions to students, faculty and staff
resto d’Europa, avendo fatto proprio l’obiettivo di
training, with bilateral agreements at the Conservatories of
migliorare il percorso universitario dello studente e la
Spain, France, Austria, Poland, Sweden, Germany, United
sua integrazione nel mondo del lavoro. A tal fine è stato
Kingdom and Turkey. They are also active agreements with the
attivato il programma ERASMUS per la mobilità presso altre University of Missouri (USA) and Aichi (China).
istituzioni europee di studenti, docenti e staff training, con
accordi bilaterali presso i Conservatori di Spagna, Francia,
Austria, Polonia, Svezia, Germania, Regno Unito e Turchia.
Sono, inoltre, attivi accordi con l’Università del Missouri
(USA) e di Aichi (Cina).
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
È ancora vivo in noi il ricordo della figura esile del Maestro Aldo Ciccolini che si
accingeva a raggiungere il suo pianoforte per iniziare il concerto, ma al contrario
di quella sua apparente fragilità, le sue dita si muovevano con grande agilità sui
tasti del pianoforte, mostrando energie insospettabili e regalandoci momenti di
autentica emozione. Aldo Ciccolini ha realizzato per il Conservatorio di Avellino
due concerti, nel 2012 e nel 2014, e una Masterclass nello stesso anno. Il
primo concerto, eseguito al Teatro Gesualdo di Avellino per il quarantennale
del Conservatorio “Cimarosa”, vide il Maestro suonare il Concerto in La magg.
KV 488 per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, con l’Orchestra
dello stesso Conservatorio diretta da Carmelo Columbro. Nella seconda parte
deliziò il pubblico con una serie di brani di Franz Liszt e innumerevoli bis. Il
secondo appuntamento invece è del Luglio 2014, nell’ambito della rassegna di
concerti, “All’Ombra del Castello 2014” organizzati dal nostro Conservatorio; il
concerto venne realizzato nell’Auditorium “Vincenzo Vitale” e, nella prima parte,
il Maestro eseguì la Sonata in Mi min. op.7 per pianoforte di Edvard Grieg, mentre
nella seconda parte insieme all’Orchestra del Conservatorio Cimarosa, sempre
diretta da Carmelo Columbro, venne eseguito il Concerto n. 5 in Fa magg. op.103
"L'Egiziano" di Camille Saint Saens .
È del gennaio 2014 invece la Masterclass cui parteciparono numerosi allievi del
Conservatorio “Cimarosa”, ovviamente felici di questa grande opportunità.
Per questo “Omaggio ad Aldo Ciccolini” abbiamo realizzato due CD che vogliono
essere la testimonianza del passaggio del grande Maestro nella nostra città e noi
tutti siamo consci del fatto di avere ospitato uno dei più grandi pianisti del ‘900.
Il Direttore
M° Carmine Santaniello
Luigi Cherubini
Requiem in Do Minore per Coro e Orchestra
Introitus e Kyrie
Graduale
Dies irae
Offertorium
Sanctus e Benedictus
Pie Jesu
Agnus Dei
Coro del Conservatorio “Domenico Cimarosa”
Associazione Polifonica “Corale Duomo” di Avellino
Coro dell’Associazione Musicale “Jubilate Deo” di Torre del Greco
Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa”
Direttore Carmelo Columbro
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto in La Maggiore per Pianoforte e Orchestra KV 488
Allegro
Adagio
Allegro assai
Pianista Antonio Di Palma
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per pianoforte e orchestra in La maggiore KV 488
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Il Concerto per pianoforte e orchestra in La maggiore KV 488
fu completato a Vienna nel marzo 1786, al termine di un
quadriennio in cui i concerti per pianoforte rappresentarono
una componente essenziale dell’attività dell’autore. Gli studi
sugli autografi mozartiani di Alan Tyson hanno anticipato
la data d’inizio della composizione e, negli abbozzi, gli
oboi figurano al posto dei due clarinetti che nella versione
definitiva affiancano il flauto, i fagotti, i corni e gli archi.1
Ciononostante, in assenza dei clarinetti Mozart raccomandò
la sostituzione con gli archi nella lettera che accompagnava
l’invio del concerto al principe di Fürstenberg.2
La struttura del concerto prevede, come per solito, tre
movimenti ordinati secondo lo schema veloce-lento-veloce.
Nell’Allegro iniziale (C, La maggiore), l’orchestra anticipa il
materiale che il solista presenta nella sua prima sezione, con
grande perizia. L’evento più coinvolgente avviene alla fine
del secondo ritornello: dopo un’interruzione improvvisa, un
tema negli archi vagamente polifonico lega il ritornello alla
seconda sezione del solista, che su questo tema si fonda.
I trattati di composizione settecenteschi registrano simili
possibilità di ricorrere a un elemento inedito, che deve essere
un’idea secondaria di grande effetto, quasi più nei termini
d’un episodio di grande fascino che d’uno sviluppo. Il ‘nuovo’
tema ritorna nella sezione di ricapitolazione, sorprendendo
sul piano della forma, e le prime battute si riascoltano nel
mezzo dell’ultimo ritornello orchestrale, circolarmente e
quale piccolo ritardo della cadenza del pianoforte, di cui si
conserva una versione di Mozart.
1
L’Adagio (6/8, Fa diesis minore) presenta una struttura
ABA’, con un episodio centrale in maggiore. L’attacco
del pianoforte richiama il ritmo di Siciliana, tipico nel SeiSettecento dei metri di 6/8 o di 12/8 e di un’ambientazione
pastorale. Nelle battute precedenti l’ingresso orchestrale
(una sorta di prolungamento con compiti di riassunto e di
chiusa), colpisce l’uso del secondo grado abbassato della
scala, una nota che possiede un particolare colore ed effetto.
In A’ le potenzialità espressive del tema del pianoforte sono
intensificate attraverso la sottolineatura del contrasto fra i
registri, finché rimane non più che lo scarno profilo di una
melodia. Il tentativo di riempire i ‘vuoti’ con improvvisazioni
non ha tuttavia dato esiti soddisfacenti nella pratica, ed è
probabile che l’esecutore debba attenersi alla linea scritta.
L’Allegro assai (¢, La maggiore) è in forma di Rondò, come
molti ‘finali’ dei concerti mozartiani. Si alternano refrain ed
episodi, ciascuno contenente diverse idee e nuove: nella
sezione di refrain colpisce il raggruppamento di carattere
polifonico, suddiviso fra archi e fiati, in coerenza col tema
che s’insinua nel secondo ritornello del movimento iniziale.
Al termine del secondo episodio sono ricapitolati i temi del
primo, nell’ordine originario, e si riascolta una ripetizione del
refrain, che riserva un’ultima estrema novità in una trama di
eventi noti.
Francesca Menchelli-Buttini
Alan Tyson, The Mozart Fragments in the Mozarteum, Salzburg: A Preliminary Study of Their Chronology and Their Significance, «Journal of the American Musicological Society», 34 (1981), pp. 471-510.
Tutte le lettere di Mozart. L’epistolario completo della famiglia Mozart (1755-1791), a cura di Marco Murara, 3 voll., Varese, Zecchini Editore, 2011, vol. III, p.
1658, n. 701, Vienna, 30 settembre 1786, a Sebastian Winter a Donaueschingen.
2
Il Requiem in Do minore per coro e orchestra di Luigi Cherubini
(1760-1842) rappresenta l’acme della produzione sacra del
compositore fiorentino, come fu riconosciuto dai grandi
compositori contemporanei (Beethoven) e della più giovane
generazione (Brahms, Schumann, Bruckner e lo stesso
Berlioz), i quali considerarono l’opera un capolavoro sacro
del primo Ottocento. La prima esecuzione avvenne il 21
gennaio 1817 a Parigi nella cattedrale di Saint-Denis per
celebrare l’anniversario della morte di Luigi XVI, ricorrenza
istituita dopo la Restaurazione dal fratello e legittimo
successore Luigi XVIII; in seguito, il Requiem accompagnò i
funerali di Beethoven nel 1827 e quelli di François-Adrien
Boieldieu nel 1834.
Luigi Cherubini era in quel periodo Sovrintendente della
Cappella Reale di Parigi e, dal 1822 al 1842, dirigerà
il nuovo Conservatorio della capitale francese. Allievo
di Bartolomeo e Alessandro Felici tra il 1769 e il 1776,
quindi di Giuseppe Sarti a Bologna e a Milano tra il 1778
e il 1784, grazie al sostegno del granduca Pietro Leopoldo
di Lorena che gli corrispose una “pensione” mensile, ebbe
modo di apprendere le tecniche compositive del repertorio
sacro e il linguaggio del melodramma, esperienze messe
a frutto in modo più maturo dopo il trasferimento nella
capitale francese nella seconda metà degli anni Ottanta.
La composizione di pezzi sacri, dopo un lungo periodo che
lo vide impegnato soprattutto nella produzione teatrale,
riprese nel 1806 con il completamento del Credo a cappella
iniziato nel 1778-1779, ai tempi degli studi con Sarti, con
la Messa di Chemay in Fa maggiore a tre voci e orchestra nel
1808 e con la Messa solenne in Re minore per soli coro e
orchestra nel 1811, quest’ultima eseguita solo dieci anni più
tardi. L’estremo Requiem in Re minore, composto nel 1836 e
destinato ai funerali del compositore include nell’organico
solo voci maschili divise in tre parti (tenori primi e secondi,
bassi) venendo a rappresentare un modello di scrittura a
tre voci e di sperimentazione, come del resto la precedente
Messa di Chimay, in cui si rinuncia al contralto. La scelta dei
registri maschili potrebbe tuttavia essere stata dettata dalla
circostanza esterna delle critiche avanzate, in occasione dei
funerali di Boieldieu, al Requiem in Do minore dall’arcivescovo
di Parigi, che lamentò la presenza di voci femminili nel coro.
Il Requiem in Do minore rappresenta l’estrema sintesi tra
il sentimento religioso del compositore e la sua musica;
l’opera sembra quasi raccogliere il messaggio universale
della celebrazione funebre, ivi compresa la pacificazione che
nel credente succede all’orrore della morte. Non bisogna
dimenticare che Cherubini visse in prima persona la violenza
che insanguinò Parigi all’indomani della Rivoluzione del
1789 e ne patì i timori.
Al di fuori del contesto sacro, quest’opera, oltre che in
Francia, ebbe una rapida diffusione in Germania con
esecuzione nel 1820 al Gewandhaus di Lipsia, durante la
quale furono interposti tra il Dies Irae e l’Offertorium un
concerto per violino di Giovanni Battista Viotti e una sinfonia
di Bernhard Romberg; in seguito fu eseguita nel 1834, sotto
la direzione di Felix Mendelssohn Bartholdy al Musikverein
di Dusseldorf e vent’anni dopo alla Singakademie di Berlino.
Purtroppo la produzione sacra di Cherubini è poco nota
proprio in Italia.
Eleonora Davide
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Luigi Cherubini, compositore sacro
Il Requiem in Do minore
Note critiche
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Il Requiem in do minore costituisce una delle più celebri
creazioni di Luigi Cherubini. La partitura consta di sette
sezioni, Introitus più Kyrie, Graduale, Dies irae, Offertorium,
Sanctus-Benedictus, Pie Jesu e Agnus Dei, e ne è qualità
singolare la scrittura per coro a quattro parti, senza solisti, in
virtù forse della rappresentazione d’un sentimento collettivo.
Introitus e Kyrie: Larghetto sostenuto, ₵. L’Introitus allinea
segmenti di varia ampiezza tramite le pause generali, anche
coronate. L’introduzione di violoncelli e fagotti espone un
motivo primario, che figura tre volte – in veste strumentale
o vocale – su gradi superiori, entro differenti armonie. Sono
esclusi i violini e il coro canta omoritmico, di contro alle
entrate a canone di “te decet hymnus”. Il culmine giunge
forse con la salita cromatica – a “exaudi orationem meam” –
verso l’accordo sforzato di La bemolle minore, subito mutato
ad effetto nel La bemolle maggiore, pianissimo, di “ad te
omnis”. La ripresa che segue è accorciata e variata da un
accompagnamento più mosso. Il Kyrie attacca su un lungo
pedale di tonica, e sono elementi di novità le sincopi nel
tessuto strumentale. L’ultima invocazione impiega di nuovo
la triplice replica d’un inciso su gradi superiori, crescendo dal
pianissimo al forte, e per tre volte si riascolta “eleison”, a larghi
intervalli, pianissimo, sul motivo iniziale affidato a singoli
strumenti (viole, fagotti, violoncelli), come una cornice.
Graduale: Andantino largo, 3/2. Si compone di sole ventotto
battute e funge da sezione intermedia.
Dies Irae: Allegro Maestoso, ₵ – Largo, C. Si comincia con
un Sol intonato forte dagli ottoni, reiterato poi a lungo,
forse con funzione di avviso, da richiamarsi in seguito sotto
diversa specie. Dopo un sorprendente colpo di tam tam,
gli archi all’unisono tengono un disegno “ostinato” fino al
“tuba mirum”, al cui termine il Do delle trombe discende a
La bemolle maggiore, in relazione al testo “mors stupebit”,
pianissimo e staccato. La sostanza è quella di un episodio
centrale, seguito da riprese, così che il “liber scriptus” ricalca
i passi del “dies irae” e il “rex tremendae” ripete il “tuba
mirum”. Da “recordare Jesu” il disegno di accompagnamento
movimenta il declamato sempre più fermo del coro, in cui
le parti si alternano in base al registro. Un nuovo ritorno
del moto iniziale degli archi conduce al “voca me”, uguale al
“salva me” eccetto la cadenza, prospiciente il meraviglioso
“oro supplex”. Chiude il “lacrymosa”, sorretto da figure
acefale arpeggiate.
Offertorium: Andante, Poco allegro, C – Larghetto, 3/4.
Nell’Andante colpiscono i procedimenti imitativo-espressivi
per rendere “de poenis inferni”, “de profundo lacu” e “in
obscurum”, insieme con la ripresa dell’inizio nel registro
acuto a “sed signifer sanctus”. Secondo la prassi, “Quam
olim Abrahae” è una fuga, piena di magistero, ripresa a sigillo
dopo l’”Hostias”.
Sanctus e Benedictus: Andante, 3/4. Si può considerare una
sezione intermedia.
Pie Jesu: Larghetto, ₵. L’assenza dei violini rimanda
all’Introitus (così come i punti coronati), ma l’impasto timbrico
è più peculiare.
Agnus dei: Sostenuto, C. Una cellula ritmica definita
introduce e lega le invocazioni “agnus dei”, identiche per
inizio, ma distinte per l’area armonica in clausula. Nelle ultime
venti battute il coro rimane fermo sulla nota Do, mentre il
ritmo della prima battuta risuona martellante in orchestra,
quasi “polverizzazione d’ogni energia sonora” (Confalonieri).
Marina Cotrufo
Napoletano, si è diplomato col massimo dei voti presso il Conservatorio di “San
Pietro a Majella” di Napoli sotto la guida della Prof.ssa Margherita La Peruta, allieva
di Florestano Rossomandi, non trascurando gli Studi Umanistici.
Nel 1981 si avvia al Perfezionamento col M°Carlo Alessandro Lapegna su
indicazione del M°Vincenzo Vitale, il quale approva il suo inserimento nelle
Stagioni Concertistiche dell’Associazione Pianistica “S. Thalberg”, da lui fondata.
Dopo aver frequentato, nell’81 e ’82, a Sermoneta, i Corsi Estivi del M°Aldo
Ciccolini, decide nell’84 di iscriversi all’Accademia Internazionale di Musica
”Lorenzo Perosi” di Biella, dove si perfeziona, attraverso il Corso Triennale, sempre
col M°Ciccolini. Inizia, così, una brillante attività che lo vede ospite, sia in veste
di solista, sia in formazioni cameristiche, delle più prestigiose istituzioni musicali
italiane ed europee: Agimus, Amici della Musica, Associazione Pianistica “Thalberg”,
Accademia Musicale Napoletana, Associazione Napolinova, Associazione Scarlatti,
I Concerti di Anacapri, Inner Wheel di Roma, Associazione “G. Verdi” di Brindisi,
I Concerti del Conservatorio di Parigi, Festival di Oristano, Todi Arte Festival,
Festival di Ville d’Avray, Festival Internazionale di Palma de Mallorca, RAI Autunno
Musicale a Napoli, Festival del ‘900 Musicale Europeo, Incontri Musicali Sorrentini,
Autunno in Musica del Conservatorio di Avellino, per citarne alcune. Ha registrato
per RAI 2, Radio 3, Telemontecarlo, TVE Espana, Radio France Musique.
Ha inciso per la Symposion e per la Cimarosa Records. Nel suo repertorio figurano,
oltre ai Classici e ai Romantici, numerosi Autori Contemporanei dei quali ha curato
spesso le prime esecuzioni assolute.
Si è inoltre distinto in Joplin e Gershwin, entrambi protagonisti di concerti dedicati
al Pianoforte in America.
È stato membro di commissioni di Concorsi di Esecuzione. Attualmente alterna
all’attività concertistica quella didattica presso il Conservatorio Statale di Musica
“Domenico Cimarosa” di Avellino, nel quale, dal 2011 al 2014, ha ricoperto
l’incarico di Vice Direttore.
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Antonio Di Palma
Carmelo Columbro
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Carmelo Columbro napoletano, si è diplomato al Conservatorio di Musica “S.
Pietro a Majella” di Napoli in Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro,
Composizione, Direzione d’Orchestra, completando anche gli studi di Organo
e Composizione organistica. Ha seguito inoltre i Corsi di Perfezionamento in
Composizione all’Accademia Chigiana di Siena e all’Accademia di Santa Cecilia
di Roma, sotto la guida del M°Franco Donatoni. Ha espletato un‘intensa attività
artistica che lo ha impegnato come Direttore d’Orchestra, Pianista, Organista,
Clavicembalista e Direttore di Coro.
Numerose ed apprezzate dalla critica e dal pubblico le partecipazioni a Festival
e Rassegne di respiro internazionale in Italia, Germania, USA, Isole Canarie,
Portogallo, Isole Azzorre, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi. Per il Teatro San Carlo di Napoli ha diretto Carmina Burana di Carl
Orff nella stagione estiva 2004. Molte sue composizioni sono state eseguite con
successo in numerosi Festival della Nuova Musica e per la RAI.
Per il Teatro San Carlo ha realizzato e diretto gli spettacoli: In canti del mediterraneo,
Omaggio a Salvatore Di Giacomo, Antiche arie della terra di Napoli (eseguito anche
a Ravello per il Vertice dei Ministri della Comunità Europea). Si è dedicato inoltre
a ricerche nel campo della musica popolare curando, fra l’altro, le elaborazioni
musicali della “Nuova Compagnia di Canto Popolare” sia per i Recitals che per vari
lavori discografici per la E.M.I.
Ha tenuto seminari di composizione presso le Università di Salerno e la “Federico
II” di Napoli. Per l’Università “La Sapienza” di Roma ha realizzato e diretto anche
uno spettacolo con la “Compagnia Nazionale dell’Opera Buffa”.
Maestro del Coro al Teatro Verdi di Salerno nella stagione 1998/99 e al Teatro San
Carlo di Napoli dal maggio 2004 ad ottobre 2005. È stato fino al 2011 Direttore
del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino.
presidente Romilda Festa | direttore Carmine Santaniello | organista e preparatore Maurizio Severino
Soprani
Argenziano Angela
Cecere Rosalba
Davide Eleonora
De Blasio Lucia
De Vita Silvana
Festa Romilda
Landi Gerarda
Melone Francesca
Moretti Asia
Pellecchia Giuseppina
Staiano Anna
Vecchione Renata
Contralti
Dainese Stefania
Guerriero Filomena
Iannaccone Gina
Lago Lucia
Lombardi Rosanna
Pasqua Giuliana
Santaniello Maria Franca
Scalone Maria Grazia
Spagnuolo Agostina
Valente Cinzia
Ha ormai superato i trent’anni di attività quest’associazione
divenuta simbolo della musica polifonica ad Avellino.
Fondata nel 1980 da un gruppo di ragazzi appassionati di
canto sotto la guida del loro parroco, la “Corale Duomo” ha
incontrato in tutti questi anni il pubblico delle più belle città
d’Europa, portando con sé il calore della terra d’Irpinia e
l’antica tradizione musicale sacra del Settecento Napoletano
e dei diversi repertori che sono frutto di un’intensa ricerca
musicale. Così da Parigi a Praga, da Barcellona a Vienna,
da Salisburgo a Berlino i coristi, la maggior parte dei quali
dilettanti della musica, hanno condiviso una passione che
non ha confini e non ha età. L’impegno che l’associazione
svolge a servizio della Cattedrale di Avellino, accompagnando
con il canto le principali liturgie, ha maggiormente unito
il Coro alla città di Avellino, portandone fieramente il
nome nel mondo. Inoltre, la presenza del Coro in diverse
importanti manifestazioni cittadine ne ha fatto una realtà di
riferimento per tutti. Sotto la direzione del Maestro Carmine
Santaniello, con la preparazione del Maestro Maurizio
Severino e il supporto del Soprano Romilda Festa, che è
l’attuale presidente dell’Associazione, sono state più d’una le
generazioni che ad Avellino hanno avuto il piacere e l’onore
di partecipare con il canto a quello che oggi tutti insieme
amano definire una bella avventura.
Ma il Trentennio è solo l’inizio, perché, dopo le celebrazioni
dell’ambito traguardo, altri più giovani coristi si sono
avvicinati al Coro per condividerne il cammino. Nel 2013
abbiamo assistito alla nascita della Corale Giovanile guidata
dal M° Romilda Festa, che si è affermato come laboratorio
musicale anche per i più giovani.
Tenori
Borriello Gerardo
Galano Demetrio
Lo Gatto Fabrizio
Lomazzo Michelangelo
Scandurra Francesco
Tedeschi Aldo
Uccello Danilo
Uccello Domenico
Venga Costantino
Bassi
De Luca Vincenzo
Della Sala Vittorio
Dello Russo Carmine
Izzo Beniamino
Lomazzo Gianluca
Pastore Giovanni
Renzulli Giuseppe
Sanseverino Giovanni
Saveriano Vincenzo
Severino Maurizio
Titta Gualberto
Da ricordare in tempi recenti la partecipazione all’esecuzione
del Requiem KV626 di Mozart per soli, coro e orchestra della
Corale, con l’Orchestra del Conservatorio “Domenico
Cimarosa” di Avellino, direttore M° Carmelo Columbro in
occasione dell’apertura di stagione teatrale 2007/2008
del Civico di Avellino “Carlo Gesualdo”. Stessa formazione
nel 2008 per la prima della stagione 2008/2009 con
l’esecuzione di Carmina Burana di Carl Orff per soli coro e
orchestra. Inoltre la replica del concerto in occasione del
Maggio dei Monumenti a Napoli, all’interno del Maschio
Angioino e al Leuciana Festival di Caserta, nel cortile dello
storico setificio di San Leucio. Ancora nel 2008, con la Nuova
Compagnia di Canto Popolare, il Coro di Voci Bianche del
Teatro Gesualdo e l’orchestra del Conservatorio “Domenico
Cimarosa” di Avellino, sotto la direzione del M° Antonio
Sinagra, la Corale portò in scena il Concerto di Natale
presso il civico di Avellino, replicandolo al Duomo di Napoli
nello stesso periodo. A gennaio 2009 presentò la Misa
Criolla di Ramirez, con i Guitar Quartet, sotto la direzione
del M° Massimo Testa. Ad aprile dello stesso anno eseguì
il Gloria e il Credo di Antonio Vivaldi presso il Teatro “Carlo
Gesualdo” di Avellino, con l’Orchestra del Conservatorio di
Avellino, direttore M° Antonio Sinagra. A dicembre del 2009
partecipò alla tourné della Nuova Compagnia di Canto
Popolare insieme l’Orchestra del Conservatorio Cimarosa di
Avellino, sotto la direzione del M° Antonio Sinagra. A giugno
2013 si è esibita al Conservatorio di Avellino nel Concert
c’est moi! in onore di Franz Liszt con la Dante Symphonie
per due pianoforti e coro femminile sotto la direzione del
M° Roberto Maggio, insieme ai “Laeti Cantores” di Salerno.
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Associazione Polifonica Corale Duomo di Avellino
Associazione Musicale Jubilate Deo
presidente Salvatore Langella | maestro Giuseppe Polese | direttore di produzione Lia Balzano
Soprani
Lucia Petrosino
Marilena Pirone
Nunzia Langella
Marilde Sorrentino
Milena Balzano
MariaTeresa Polese
Chiara Polese
Ornella Iezzone
Martina Sannino
Antonietta Di Simone
Vittoria Colapietro
Mezzosoprani e Contralti
Aurelia Coppola
Lia Balzano
Maria Rosaria Di Luca
Annamaria Venturini
Giusy Iuliano
Pina Ciliberto
Salvina Sorrentino
Antonietta Balzano
Tonia Langella
Francesca Di Sauro
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Nato nel 1981 su iniziativa di Giuseppe Polese, il Coro
dedica i primi anni di attività ad opere come The Seven
Last Word of Christ di T. Dubois; Gloria, Credo e Beatus vir
di A. Vivaldi.Un metodico studio tecnico porta la corale ad
un’evoluzio ne vocale e stilistica: nel 1987 esegue il concerto
“Il coro per le Canzoni Napoletane” e l’anno successivo il
“Concerto lirico” che riscuotono ampi consensi di pubblico
e di critica; Nel 1990 e nel 1991 due tournè in Grecia ed in
Cecoslovacchia chiudono 10 anni di attività. Nel 1992, con
la cantata sacra Be not afraid di F. Mendelsshon, eseguita in
Roma a S.Nicola alle carceri, si confronta con realtà musicali
nazionali, confronto proseguito, tra il 1993 e il 1998, con
l’esecuzione dell’Oratorio de Noël di C. Saint-Saëns, della
Messa dell’Incoronazione di W. A. Mozart, della Messa in
Re Magg. di A. Dvorák, di un concerto vocale dedicato a
J. Brahms,dell’azione scenica Canto di Natale, della Missa
Choralis di F. Liszt. Seguono le esecuzioni originali come
“Salotto ‘800”, dedicato alla musica diffusasi in Italia alla
fine del XIX secolo: i raffinati arrangiamenti riscuotono
un ampio successo. Buona è la prova sostenuta dal coro
nell’esecuzione di due opere liriche: L’Elisir d’Amore nel ‘99 e
Il Trovatore nel 2001. La registrazione discografica nel 2003
di Canto di Natale, conferma la vitalità dell’associazione.
Seguono l’esecuzione di Nanie e Rapsodia di J. Brahms
(2003), dei Vesperae solemnes de Confessore di W. A.
Mozart (2004), della Messa Solemnelle en l’Honneur de Sainte
Cécile di C.Gounod (2005-2007). Nel 2006 il coro, con
l’Orchestra Collegium Philarmonicum, interpreta, in prima
assoluta, la Messa Jubilate Deo di F. Veniero nell’ambito della
rassegna “Maggio Monumenti ‘06” della città di Napoli; su
Tenori
Cosimo Squillante
Carmine Scognamiglio
Tony Colapietro
Ciro Russo
Ciro Esposito
Marco Merola
Raffaele Vitiello
Bartolo Borriello
Luigi Mennella
Antonio Russo
Luigi Intoccia
Alessandro Marotta
Gianluca Pantaleone
Baritoni e Bassi
Salvatore Langella
Leopoldo Lombardo
Pietro Balzano
Antonio Mazza
Giovanni Saviano
Alfredo Vitiello
Gabriele Cirillo
Fabio La Rana
Salvatore Sabatino
Mario Schettino
invito dell’Istituto Italiano di Cultura chiude l’intera stagione
concertistica con una trasferta a Stoccarda, dove esegue
una serie di concerti al Rathaus e al Gustav-Siegle-Haus,
prestigiosi luoghi musicali della città tedesca. La compagine
partecipa, nel 2007, all’opera lirica I Normanni a Salerno
di T. Marzano, eseguita al Teatro “Politeama” di Napoli.
L’anno successivo interpreta il Gloria di F. Poulenc. La storia
della compagine si arricchisce di 2 esecuzioni prestigiose:
il Concerto per l’Epifania presso il Teatro Verdi di Salerno
(2008) e lo Stabat Mater di G. B. Pergolesi, (2009), eseguita
presso il Duomo di Amalfi con l’Orchestra de “I Solisti
Veneti” diretti dal Maestro Scimone. Uno studio filologico
del Maestro Polese, che recupera manoscritti musicali
settecenteschi, realizza un concerto interamente dedicato a
Domenico Cimarosa. Il coro interpreta le Litanie, il Magnificat
e il Domine ad adiuvandum, opere del grande musicista
aversano. Il 2013 si apre con l’esecuzione dei Carmina Burana
di C. Orff al Teatro Verdi di Salerno, programma replicato poi
in diversi siti campani e si chiude, con il coro impegnato a
Roma in un “Gran Galà Lirico” concerto che sarà replicato a
Napoli al Maschio Angioino. Esegue al Santuario di Pompei
l’oratorio su Bartolo Longo trasmesso interamente da
TV2000. 2014 il coro esegue un’opera Lirica la Madama
Butterfly a Caserta al Belvedere di S. Leucio. Partecipa a due
serate nell’ambito del convegno internazionale “Le invisibili
ombre di un Mito” eseguendo Abramo di F. Bianchi e La
Passione di A. Luchesi. Il 2015 si apre con il grande successo
ottenuto con Carmina Burana eseguiti a Napoli nella Basilica
di San Giovanni Maggiore nell’ambito dell’iniziativa Villaggio
Napoli dell’Ept di Napoli.
maestro Virgilio Agresti
Soprani
D’Errico Silvia
Di Girolamo Chiara
Dmytruk Natalia
Galderisi Alessia
Lanzillo Gisel
Lauretano Priscilla
Liu Yang
Lombardi Feredica
Maresca Giuseppina
Marone Sabrina
Napoletano Carolina
Perna Giuseppina
Rullino Eleonora
Troiano Anna
Vitale Francesca Pia
Contralti
Cammarota Antonella
Pastore Silvana
Trombetta Antonia
Fabiano Giusy
Vanniciello Michela
De Stefano Alfonsina
Cocozza Valeria
Buonocore Linda
De Feo Sara
Laganà Marilina
Moschella Linda
Brescia Eleonora
Di Pietrantonio Cinzia
Gesualdi Maria
Improda Danila
Il Coro del Conservatorio “Domenico Cimarosa” è formato
dagli allievi delle classi di canto, oltre che da alcuni allievi
provenienti da classi di altri strumenti. Per sua natura,
quindi, gli elementi che lo compongono sono sempre diversi,
di anno in anno. Nonostante ciò, il Coro del Conservatorio
ha al suo attivo svariate manifestazioni: ha partecipato alle
manifestazioni organizzate dal Vaticano, presso la Sala Nervi
in Roma, in compresenza di altre formazioni corali; inoltre ha
partecipato a prestigiose rassegne, eseguendo, tra l’altro, il
Requiem di W. A. Mozart (Avellino, Teatro Gesualdo), Carmina
Tenori
Garbin Francesco
Caro Alessandro
Li Chen
Hang Guanxzong
Petrillo Giuseppe
Di Lauro Francesco
Varchetta Fabio
Bassi
Chianca Benedetto
Pelosi Gianfranco
Bellino Luigi
Boccia Claudio
Abate Carlo
Napolitano Stefano
D’Onofrio Emanuele
Coiana Antonio
De Vito Emanuele
De Piano Angelo
Burana di C. Orff (Napoli, Maschio Angioino; Caserta, Real
Sito Borbonico di San Leucio), Gloria di A. Vivaldi (Avellino,
Conservatorio Domenico Cimarosa). Ha partecipato alla
realizzazione dell’opera Lo scoiattolo in gamba di N. Rota
(Avellino, Conservatorio), e dell’opera I Cantori di Brema di
G. Panariello (Avellino, Conservatorio). Il Coro viene curato
dal M° Virgilio Agresti, docente di Musica d’Insieme Vocale
e Repertorio Corale.
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Coro Conservatorio Domenico Cimarosa Avellino
Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino
Conservatorio di Musica
Domenico Cimarosa
Via Circumvallazione, 156
Avellino
T | 0825.30622
Presidente
Luca Cipriano
Direttore
Carmine Santaniello
[email protected]
www.conservatoriocimarosa.org