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Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino The “Domenico Cimarosa” of Avellino is the largest Conservatory of Campania. The fourth in the national in size, with 150 teachers and 1,600 pupils from all over Il “Domenico Cimarosa” di Avellino è il più grande Italy and abroad. A structured teaching and artistic and an Conservatorio della Campania. Il quarto nel panorama important network of trade and international relations are the nazionale per dimensioni, con 150 docenti e circa 1600 Conservatory “Cimarosa” one of the poles of high-level art, alunni provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Una music most appreciated. articolata attività didattica e artistica e una importante rete The Higher Institute of Musical Studies “Domenico Cimarosa”, di scambi e relazioni internazionali fanno del Conservatorio conducted by Carmine Santaniello and chaired by Luca “Cimarosa” uno dei poli di alta formazione artistica, Cipriano, has behind him 42 years of history. Founded in musicale più apprezzati. 1971, has activated its educational activities in the academic L’Istituto Superiore di Studi musicali “Domenico Cimarosa”, year 1971/1972. diretto dal maestro Carmine Santaniello e presieduto da With the establishment of the industry by the High Artistic and Luca Cipriano, ha alle sue spalle 42 anni di storia. Fondato Musical Education (AFAM), today the Conservatory is equated nel 1971, ha attivato le proprie attività didattiche nell’anno to the University, in analogy with what happens in the rest of accademico 1971/1972. Europe, having embraced the goal of improving the academic Con l’istituzione del settore dall’Alta Formazione Artistica background of the student and its integration into the world of e Musicale (AFAM), oggi il Conservatorio è equiparato work. To this end was activated Erasmus program for mobility alle Università, in analogia con quanto avviene nel in other European institutions to students, faculty and staff resto d’Europa, avendo fatto proprio l’obiettivo di training, with bilateral agreements at the Conservatories of migliorare il percorso universitario dello studente e la Spain, France, Austria, Poland, Sweden, Germany, United sua integrazione nel mondo del lavoro. A tal fine è stato Kingdom and Turkey. They are also active agreements with the attivato il programma ERASMUS per la mobilità presso altre University of Missouri (USA) and Aichi (China). istituzioni europee di studenti, docenti e staff training, con accordi bilaterali presso i Conservatori di Spagna, Francia, Austria, Polonia, Svezia, Germania, Regno Unito e Turchia. Sono, inoltre, attivi accordi con l’Università del Missouri (USA) e di Aichi (Cina). Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino È ancora vivo in noi il ricordo della figura esile del Maestro Aldo Ciccolini che si accingeva a raggiungere il suo pianoforte per iniziare il concerto, ma al contrario di quella sua apparente fragilità, le sue dita si muovevano con grande agilità sui tasti del pianoforte, mostrando energie insospettabili e regalandoci momenti di autentica emozione. Aldo Ciccolini ha realizzato per il Conservatorio di Avellino due concerti, nel 2012 e nel 2014, e una Masterclass nello stesso anno. Il primo concerto, eseguito al Teatro Gesualdo di Avellino per il quarantennale del Conservatorio “Cimarosa”, vide il Maestro suonare il Concerto in La magg. KV 488 per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, con l’Orchestra dello stesso Conservatorio diretta da Carmelo Columbro. Nella seconda parte deliziò il pubblico con una serie di brani di Franz Liszt e innumerevoli bis. Il secondo appuntamento invece è del Luglio 2014, nell’ambito della rassegna di concerti, “All’Ombra del Castello 2014” organizzati dal nostro Conservatorio; il concerto venne realizzato nell’Auditorium “Vincenzo Vitale” e, nella prima parte, il Maestro eseguì la Sonata in Mi min. op.7 per pianoforte di Edvard Grieg, mentre nella seconda parte insieme all’Orchestra del Conservatorio Cimarosa, sempre diretta da Carmelo Columbro, venne eseguito il Concerto n. 5 in Fa magg. op.103 "L'Egiziano" di Camille Saint Saens . È del gennaio 2014 invece la Masterclass cui parteciparono numerosi allievi del Conservatorio “Cimarosa”, ovviamente felici di questa grande opportunità. Per questo “Omaggio ad Aldo Ciccolini” abbiamo realizzato due CD che vogliono essere la testimonianza del passaggio del grande Maestro nella nostra città e noi tutti siamo consci del fatto di avere ospitato uno dei più grandi pianisti del ‘900. Il Direttore M° Carmine Santaniello Luigi Cherubini Requiem in Do Minore per Coro e Orchestra Introitus e Kyrie Graduale Dies irae Offertorium Sanctus e Benedictus Pie Jesu Agnus Dei Coro del Conservatorio “Domenico Cimarosa” Associazione Polifonica “Corale Duomo” di Avellino Coro dell’Associazione Musicale “Jubilate Deo” di Torre del Greco Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” Direttore Carmelo Columbro Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Wolfgang Amadeus Mozart Concerto in La Maggiore per Pianoforte e Orchestra KV 488 Allegro Adagio Allegro assai Pianista Antonio Di Palma Wolfgang Amadeus Mozart Concerto per pianoforte e orchestra in La maggiore KV 488 Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Il Concerto per pianoforte e orchestra in La maggiore KV 488 fu completato a Vienna nel marzo 1786, al termine di un quadriennio in cui i concerti per pianoforte rappresentarono una componente essenziale dell’attività dell’autore. Gli studi sugli autografi mozartiani di Alan Tyson hanno anticipato la data d’inizio della composizione e, negli abbozzi, gli oboi figurano al posto dei due clarinetti che nella versione definitiva affiancano il flauto, i fagotti, i corni e gli archi.1 Ciononostante, in assenza dei clarinetti Mozart raccomandò la sostituzione con gli archi nella lettera che accompagnava l’invio del concerto al principe di Fürstenberg.2 La struttura del concerto prevede, come per solito, tre movimenti ordinati secondo lo schema veloce-lento-veloce. Nell’Allegro iniziale (C, La maggiore), l’orchestra anticipa il materiale che il solista presenta nella sua prima sezione, con grande perizia. L’evento più coinvolgente avviene alla fine del secondo ritornello: dopo un’interruzione improvvisa, un tema negli archi vagamente polifonico lega il ritornello alla seconda sezione del solista, che su questo tema si fonda. I trattati di composizione settecenteschi registrano simili possibilità di ricorrere a un elemento inedito, che deve essere un’idea secondaria di grande effetto, quasi più nei termini d’un episodio di grande fascino che d’uno sviluppo. Il ‘nuovo’ tema ritorna nella sezione di ricapitolazione, sorprendendo sul piano della forma, e le prime battute si riascoltano nel mezzo dell’ultimo ritornello orchestrale, circolarmente e quale piccolo ritardo della cadenza del pianoforte, di cui si conserva una versione di Mozart. 1 L’Adagio (6/8, Fa diesis minore) presenta una struttura ABA’, con un episodio centrale in maggiore. L’attacco del pianoforte richiama il ritmo di Siciliana, tipico nel SeiSettecento dei metri di 6/8 o di 12/8 e di un’ambientazione pastorale. Nelle battute precedenti l’ingresso orchestrale (una sorta di prolungamento con compiti di riassunto e di chiusa), colpisce l’uso del secondo grado abbassato della scala, una nota che possiede un particolare colore ed effetto. In A’ le potenzialità espressive del tema del pianoforte sono intensificate attraverso la sottolineatura del contrasto fra i registri, finché rimane non più che lo scarno profilo di una melodia. Il tentativo di riempire i ‘vuoti’ con improvvisazioni non ha tuttavia dato esiti soddisfacenti nella pratica, ed è probabile che l’esecutore debba attenersi alla linea scritta. L’Allegro assai (¢, La maggiore) è in forma di Rondò, come molti ‘finali’ dei concerti mozartiani. Si alternano refrain ed episodi, ciascuno contenente diverse idee e nuove: nella sezione di refrain colpisce il raggruppamento di carattere polifonico, suddiviso fra archi e fiati, in coerenza col tema che s’insinua nel secondo ritornello del movimento iniziale. Al termine del secondo episodio sono ricapitolati i temi del primo, nell’ordine originario, e si riascolta una ripetizione del refrain, che riserva un’ultima estrema novità in una trama di eventi noti. Francesca Menchelli-Buttini Alan Tyson, The Mozart Fragments in the Mozarteum, Salzburg: A Preliminary Study of Their Chronology and Their Significance, «Journal of the American Musicological Society», 34 (1981), pp. 471-510. Tutte le lettere di Mozart. L’epistolario completo della famiglia Mozart (1755-1791), a cura di Marco Murara, 3 voll., Varese, Zecchini Editore, 2011, vol. III, p. 1658, n. 701, Vienna, 30 settembre 1786, a Sebastian Winter a Donaueschingen. 2 Il Requiem in Do minore per coro e orchestra di Luigi Cherubini (1760-1842) rappresenta l’acme della produzione sacra del compositore fiorentino, come fu riconosciuto dai grandi compositori contemporanei (Beethoven) e della più giovane generazione (Brahms, Schumann, Bruckner e lo stesso Berlioz), i quali considerarono l’opera un capolavoro sacro del primo Ottocento. La prima esecuzione avvenne il 21 gennaio 1817 a Parigi nella cattedrale di Saint-Denis per celebrare l’anniversario della morte di Luigi XVI, ricorrenza istituita dopo la Restaurazione dal fratello e legittimo successore Luigi XVIII; in seguito, il Requiem accompagnò i funerali di Beethoven nel 1827 e quelli di François-Adrien Boieldieu nel 1834. Luigi Cherubini era in quel periodo Sovrintendente della Cappella Reale di Parigi e, dal 1822 al 1842, dirigerà il nuovo Conservatorio della capitale francese. Allievo di Bartolomeo e Alessandro Felici tra il 1769 e il 1776, quindi di Giuseppe Sarti a Bologna e a Milano tra il 1778 e il 1784, grazie al sostegno del granduca Pietro Leopoldo di Lorena che gli corrispose una “pensione” mensile, ebbe modo di apprendere le tecniche compositive del repertorio sacro e il linguaggio del melodramma, esperienze messe a frutto in modo più maturo dopo il trasferimento nella capitale francese nella seconda metà degli anni Ottanta. La composizione di pezzi sacri, dopo un lungo periodo che lo vide impegnato soprattutto nella produzione teatrale, riprese nel 1806 con il completamento del Credo a cappella iniziato nel 1778-1779, ai tempi degli studi con Sarti, con la Messa di Chemay in Fa maggiore a tre voci e orchestra nel 1808 e con la Messa solenne in Re minore per soli coro e orchestra nel 1811, quest’ultima eseguita solo dieci anni più tardi. L’estremo Requiem in Re minore, composto nel 1836 e destinato ai funerali del compositore include nell’organico solo voci maschili divise in tre parti (tenori primi e secondi, bassi) venendo a rappresentare un modello di scrittura a tre voci e di sperimentazione, come del resto la precedente Messa di Chimay, in cui si rinuncia al contralto. La scelta dei registri maschili potrebbe tuttavia essere stata dettata dalla circostanza esterna delle critiche avanzate, in occasione dei funerali di Boieldieu, al Requiem in Do minore dall’arcivescovo di Parigi, che lamentò la presenza di voci femminili nel coro. Il Requiem in Do minore rappresenta l’estrema sintesi tra il sentimento religioso del compositore e la sua musica; l’opera sembra quasi raccogliere il messaggio universale della celebrazione funebre, ivi compresa la pacificazione che nel credente succede all’orrore della morte. Non bisogna dimenticare che Cherubini visse in prima persona la violenza che insanguinò Parigi all’indomani della Rivoluzione del 1789 e ne patì i timori. Al di fuori del contesto sacro, quest’opera, oltre che in Francia, ebbe una rapida diffusione in Germania con esecuzione nel 1820 al Gewandhaus di Lipsia, durante la quale furono interposti tra il Dies Irae e l’Offertorium un concerto per violino di Giovanni Battista Viotti e una sinfonia di Bernhard Romberg; in seguito fu eseguita nel 1834, sotto la direzione di Felix Mendelssohn Bartholdy al Musikverein di Dusseldorf e vent’anni dopo alla Singakademie di Berlino. Purtroppo la produzione sacra di Cherubini è poco nota proprio in Italia. Eleonora Davide Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Luigi Cherubini, compositore sacro Il Requiem in Do minore Note critiche Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Il Requiem in do minore costituisce una delle più celebri creazioni di Luigi Cherubini. La partitura consta di sette sezioni, Introitus più Kyrie, Graduale, Dies irae, Offertorium, Sanctus-Benedictus, Pie Jesu e Agnus Dei, e ne è qualità singolare la scrittura per coro a quattro parti, senza solisti, in virtù forse della rappresentazione d’un sentimento collettivo. Introitus e Kyrie: Larghetto sostenuto, ₵. L’Introitus allinea segmenti di varia ampiezza tramite le pause generali, anche coronate. L’introduzione di violoncelli e fagotti espone un motivo primario, che figura tre volte – in veste strumentale o vocale – su gradi superiori, entro differenti armonie. Sono esclusi i violini e il coro canta omoritmico, di contro alle entrate a canone di “te decet hymnus”. Il culmine giunge forse con la salita cromatica – a “exaudi orationem meam” – verso l’accordo sforzato di La bemolle minore, subito mutato ad effetto nel La bemolle maggiore, pianissimo, di “ad te omnis”. La ripresa che segue è accorciata e variata da un accompagnamento più mosso. Il Kyrie attacca su un lungo pedale di tonica, e sono elementi di novità le sincopi nel tessuto strumentale. L’ultima invocazione impiega di nuovo la triplice replica d’un inciso su gradi superiori, crescendo dal pianissimo al forte, e per tre volte si riascolta “eleison”, a larghi intervalli, pianissimo, sul motivo iniziale affidato a singoli strumenti (viole, fagotti, violoncelli), come una cornice. Graduale: Andantino largo, 3/2. Si compone di sole ventotto battute e funge da sezione intermedia. Dies Irae: Allegro Maestoso, ₵ – Largo, C. Si comincia con un Sol intonato forte dagli ottoni, reiterato poi a lungo, forse con funzione di avviso, da richiamarsi in seguito sotto diversa specie. Dopo un sorprendente colpo di tam tam, gli archi all’unisono tengono un disegno “ostinato” fino al “tuba mirum”, al cui termine il Do delle trombe discende a La bemolle maggiore, in relazione al testo “mors stupebit”, pianissimo e staccato. La sostanza è quella di un episodio centrale, seguito da riprese, così che il “liber scriptus” ricalca i passi del “dies irae” e il “rex tremendae” ripete il “tuba mirum”. Da “recordare Jesu” il disegno di accompagnamento movimenta il declamato sempre più fermo del coro, in cui le parti si alternano in base al registro. Un nuovo ritorno del moto iniziale degli archi conduce al “voca me”, uguale al “salva me” eccetto la cadenza, prospiciente il meraviglioso “oro supplex”. Chiude il “lacrymosa”, sorretto da figure acefale arpeggiate. Offertorium: Andante, Poco allegro, C – Larghetto, 3/4. Nell’Andante colpiscono i procedimenti imitativo-espressivi per rendere “de poenis inferni”, “de profundo lacu” e “in obscurum”, insieme con la ripresa dell’inizio nel registro acuto a “sed signifer sanctus”. Secondo la prassi, “Quam olim Abrahae” è una fuga, piena di magistero, ripresa a sigillo dopo l’”Hostias”. Sanctus e Benedictus: Andante, 3/4. Si può considerare una sezione intermedia. Pie Jesu: Larghetto, ₵. L’assenza dei violini rimanda all’Introitus (così come i punti coronati), ma l’impasto timbrico è più peculiare. Agnus dei: Sostenuto, C. Una cellula ritmica definita introduce e lega le invocazioni “agnus dei”, identiche per inizio, ma distinte per l’area armonica in clausula. Nelle ultime venti battute il coro rimane fermo sulla nota Do, mentre il ritmo della prima battuta risuona martellante in orchestra, quasi “polverizzazione d’ogni energia sonora” (Confalonieri). Marina Cotrufo Napoletano, si è diplomato col massimo dei voti presso il Conservatorio di “San Pietro a Majella” di Napoli sotto la guida della Prof.ssa Margherita La Peruta, allieva di Florestano Rossomandi, non trascurando gli Studi Umanistici. Nel 1981 si avvia al Perfezionamento col M°Carlo Alessandro Lapegna su indicazione del M°Vincenzo Vitale, il quale approva il suo inserimento nelle Stagioni Concertistiche dell’Associazione Pianistica “S. Thalberg”, da lui fondata. Dopo aver frequentato, nell’81 e ’82, a Sermoneta, i Corsi Estivi del M°Aldo Ciccolini, decide nell’84 di iscriversi all’Accademia Internazionale di Musica ”Lorenzo Perosi” di Biella, dove si perfeziona, attraverso il Corso Triennale, sempre col M°Ciccolini. Inizia, così, una brillante attività che lo vede ospite, sia in veste di solista, sia in formazioni cameristiche, delle più prestigiose istituzioni musicali italiane ed europee: Agimus, Amici della Musica, Associazione Pianistica “Thalberg”, Accademia Musicale Napoletana, Associazione Napolinova, Associazione Scarlatti, I Concerti di Anacapri, Inner Wheel di Roma, Associazione “G. Verdi” di Brindisi, I Concerti del Conservatorio di Parigi, Festival di Oristano, Todi Arte Festival, Festival di Ville d’Avray, Festival Internazionale di Palma de Mallorca, RAI Autunno Musicale a Napoli, Festival del ‘900 Musicale Europeo, Incontri Musicali Sorrentini, Autunno in Musica del Conservatorio di Avellino, per citarne alcune. Ha registrato per RAI 2, Radio 3, Telemontecarlo, TVE Espana, Radio France Musique. Ha inciso per la Symposion e per la Cimarosa Records. Nel suo repertorio figurano, oltre ai Classici e ai Romantici, numerosi Autori Contemporanei dei quali ha curato spesso le prime esecuzioni assolute. Si è inoltre distinto in Joplin e Gershwin, entrambi protagonisti di concerti dedicati al Pianoforte in America. È stato membro di commissioni di Concorsi di Esecuzione. Attualmente alterna all’attività concertistica quella didattica presso il Conservatorio Statale di Musica “Domenico Cimarosa” di Avellino, nel quale, dal 2011 al 2014, ha ricoperto l’incarico di Vice Direttore. Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Antonio Di Palma Carmelo Columbro Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Carmelo Columbro napoletano, si è diplomato al Conservatorio di Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli in Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro, Composizione, Direzione d’Orchestra, completando anche gli studi di Organo e Composizione organistica. Ha seguito inoltre i Corsi di Perfezionamento in Composizione all’Accademia Chigiana di Siena e all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, sotto la guida del M°Franco Donatoni. Ha espletato un‘intensa attività artistica che lo ha impegnato come Direttore d’Orchestra, Pianista, Organista, Clavicembalista e Direttore di Coro. Numerose ed apprezzate dalla critica e dal pubblico le partecipazioni a Festival e Rassegne di respiro internazionale in Italia, Germania, USA, Isole Canarie, Portogallo, Isole Azzorre, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Per il Teatro San Carlo di Napoli ha diretto Carmina Burana di Carl Orff nella stagione estiva 2004. Molte sue composizioni sono state eseguite con successo in numerosi Festival della Nuova Musica e per la RAI. Per il Teatro San Carlo ha realizzato e diretto gli spettacoli: In canti del mediterraneo, Omaggio a Salvatore Di Giacomo, Antiche arie della terra di Napoli (eseguito anche a Ravello per il Vertice dei Ministri della Comunità Europea). Si è dedicato inoltre a ricerche nel campo della musica popolare curando, fra l’altro, le elaborazioni musicali della “Nuova Compagnia di Canto Popolare” sia per i Recitals che per vari lavori discografici per la E.M.I. Ha tenuto seminari di composizione presso le Università di Salerno e la “Federico II” di Napoli. Per l’Università “La Sapienza” di Roma ha realizzato e diretto anche uno spettacolo con la “Compagnia Nazionale dell’Opera Buffa”. Maestro del Coro al Teatro Verdi di Salerno nella stagione 1998/99 e al Teatro San Carlo di Napoli dal maggio 2004 ad ottobre 2005. È stato fino al 2011 Direttore del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino. presidente Romilda Festa | direttore Carmine Santaniello | organista e preparatore Maurizio Severino Soprani Argenziano Angela Cecere Rosalba Davide Eleonora De Blasio Lucia De Vita Silvana Festa Romilda Landi Gerarda Melone Francesca Moretti Asia Pellecchia Giuseppina Staiano Anna Vecchione Renata Contralti Dainese Stefania Guerriero Filomena Iannaccone Gina Lago Lucia Lombardi Rosanna Pasqua Giuliana Santaniello Maria Franca Scalone Maria Grazia Spagnuolo Agostina Valente Cinzia Ha ormai superato i trent’anni di attività quest’associazione divenuta simbolo della musica polifonica ad Avellino. Fondata nel 1980 da un gruppo di ragazzi appassionati di canto sotto la guida del loro parroco, la “Corale Duomo” ha incontrato in tutti questi anni il pubblico delle più belle città d’Europa, portando con sé il calore della terra d’Irpinia e l’antica tradizione musicale sacra del Settecento Napoletano e dei diversi repertori che sono frutto di un’intensa ricerca musicale. Così da Parigi a Praga, da Barcellona a Vienna, da Salisburgo a Berlino i coristi, la maggior parte dei quali dilettanti della musica, hanno condiviso una passione che non ha confini e non ha età. L’impegno che l’associazione svolge a servizio della Cattedrale di Avellino, accompagnando con il canto le principali liturgie, ha maggiormente unito il Coro alla città di Avellino, portandone fieramente il nome nel mondo. Inoltre, la presenza del Coro in diverse importanti manifestazioni cittadine ne ha fatto una realtà di riferimento per tutti. Sotto la direzione del Maestro Carmine Santaniello, con la preparazione del Maestro Maurizio Severino e il supporto del Soprano Romilda Festa, che è l’attuale presidente dell’Associazione, sono state più d’una le generazioni che ad Avellino hanno avuto il piacere e l’onore di partecipare con il canto a quello che oggi tutti insieme amano definire una bella avventura. Ma il Trentennio è solo l’inizio, perché, dopo le celebrazioni dell’ambito traguardo, altri più giovani coristi si sono avvicinati al Coro per condividerne il cammino. Nel 2013 abbiamo assistito alla nascita della Corale Giovanile guidata dal M° Romilda Festa, che si è affermato come laboratorio musicale anche per i più giovani. Tenori Borriello Gerardo Galano Demetrio Lo Gatto Fabrizio Lomazzo Michelangelo Scandurra Francesco Tedeschi Aldo Uccello Danilo Uccello Domenico Venga Costantino Bassi De Luca Vincenzo Della Sala Vittorio Dello Russo Carmine Izzo Beniamino Lomazzo Gianluca Pastore Giovanni Renzulli Giuseppe Sanseverino Giovanni Saveriano Vincenzo Severino Maurizio Titta Gualberto Da ricordare in tempi recenti la partecipazione all’esecuzione del Requiem KV626 di Mozart per soli, coro e orchestra della Corale, con l’Orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, direttore M° Carmelo Columbro in occasione dell’apertura di stagione teatrale 2007/2008 del Civico di Avellino “Carlo Gesualdo”. Stessa formazione nel 2008 per la prima della stagione 2008/2009 con l’esecuzione di Carmina Burana di Carl Orff per soli coro e orchestra. Inoltre la replica del concerto in occasione del Maggio dei Monumenti a Napoli, all’interno del Maschio Angioino e al Leuciana Festival di Caserta, nel cortile dello storico setificio di San Leucio. Ancora nel 2008, con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il Coro di Voci Bianche del Teatro Gesualdo e l’orchestra del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, sotto la direzione del M° Antonio Sinagra, la Corale portò in scena il Concerto di Natale presso il civico di Avellino, replicandolo al Duomo di Napoli nello stesso periodo. A gennaio 2009 presentò la Misa Criolla di Ramirez, con i Guitar Quartet, sotto la direzione del M° Massimo Testa. Ad aprile dello stesso anno eseguì il Gloria e il Credo di Antonio Vivaldi presso il Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, con l’Orchestra del Conservatorio di Avellino, direttore M° Antonio Sinagra. A dicembre del 2009 partecipò alla tourné della Nuova Compagnia di Canto Popolare insieme l’Orchestra del Conservatorio Cimarosa di Avellino, sotto la direzione del M° Antonio Sinagra. A giugno 2013 si è esibita al Conservatorio di Avellino nel Concert c’est moi! in onore di Franz Liszt con la Dante Symphonie per due pianoforti e coro femminile sotto la direzione del M° Roberto Maggio, insieme ai “Laeti Cantores” di Salerno. Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Associazione Polifonica Corale Duomo di Avellino Associazione Musicale Jubilate Deo presidente Salvatore Langella | maestro Giuseppe Polese | direttore di produzione Lia Balzano Soprani Lucia Petrosino Marilena Pirone Nunzia Langella Marilde Sorrentino Milena Balzano MariaTeresa Polese Chiara Polese Ornella Iezzone Martina Sannino Antonietta Di Simone Vittoria Colapietro Mezzosoprani e Contralti Aurelia Coppola Lia Balzano Maria Rosaria Di Luca Annamaria Venturini Giusy Iuliano Pina Ciliberto Salvina Sorrentino Antonietta Balzano Tonia Langella Francesca Di Sauro Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Nato nel 1981 su iniziativa di Giuseppe Polese, il Coro dedica i primi anni di attività ad opere come The Seven Last Word of Christ di T. Dubois; Gloria, Credo e Beatus vir di A. Vivaldi.Un metodico studio tecnico porta la corale ad un’evoluzio ne vocale e stilistica: nel 1987 esegue il concerto “Il coro per le Canzoni Napoletane” e l’anno successivo il “Concerto lirico” che riscuotono ampi consensi di pubblico e di critica; Nel 1990 e nel 1991 due tournè in Grecia ed in Cecoslovacchia chiudono 10 anni di attività. Nel 1992, con la cantata sacra Be not afraid di F. Mendelsshon, eseguita in Roma a S.Nicola alle carceri, si confronta con realtà musicali nazionali, confronto proseguito, tra il 1993 e il 1998, con l’esecuzione dell’Oratorio de Noël di C. Saint-Saëns, della Messa dell’Incoronazione di W. A. Mozart, della Messa in Re Magg. di A. Dvorák, di un concerto vocale dedicato a J. Brahms,dell’azione scenica Canto di Natale, della Missa Choralis di F. Liszt. Seguono le esecuzioni originali come “Salotto ‘800”, dedicato alla musica diffusasi in Italia alla fine del XIX secolo: i raffinati arrangiamenti riscuotono un ampio successo. Buona è la prova sostenuta dal coro nell’esecuzione di due opere liriche: L’Elisir d’Amore nel ‘99 e Il Trovatore nel 2001. La registrazione discografica nel 2003 di Canto di Natale, conferma la vitalità dell’associazione. Seguono l’esecuzione di Nanie e Rapsodia di J. Brahms (2003), dei Vesperae solemnes de Confessore di W. A. Mozart (2004), della Messa Solemnelle en l’Honneur de Sainte Cécile di C.Gounod (2005-2007). Nel 2006 il coro, con l’Orchestra Collegium Philarmonicum, interpreta, in prima assoluta, la Messa Jubilate Deo di F. Veniero nell’ambito della rassegna “Maggio Monumenti ‘06” della città di Napoli; su Tenori Cosimo Squillante Carmine Scognamiglio Tony Colapietro Ciro Russo Ciro Esposito Marco Merola Raffaele Vitiello Bartolo Borriello Luigi Mennella Antonio Russo Luigi Intoccia Alessandro Marotta Gianluca Pantaleone Baritoni e Bassi Salvatore Langella Leopoldo Lombardo Pietro Balzano Antonio Mazza Giovanni Saviano Alfredo Vitiello Gabriele Cirillo Fabio La Rana Salvatore Sabatino Mario Schettino invito dell’Istituto Italiano di Cultura chiude l’intera stagione concertistica con una trasferta a Stoccarda, dove esegue una serie di concerti al Rathaus e al Gustav-Siegle-Haus, prestigiosi luoghi musicali della città tedesca. La compagine partecipa, nel 2007, all’opera lirica I Normanni a Salerno di T. Marzano, eseguita al Teatro “Politeama” di Napoli. L’anno successivo interpreta il Gloria di F. Poulenc. La storia della compagine si arricchisce di 2 esecuzioni prestigiose: il Concerto per l’Epifania presso il Teatro Verdi di Salerno (2008) e lo Stabat Mater di G. B. Pergolesi, (2009), eseguita presso il Duomo di Amalfi con l’Orchestra de “I Solisti Veneti” diretti dal Maestro Scimone. Uno studio filologico del Maestro Polese, che recupera manoscritti musicali settecenteschi, realizza un concerto interamente dedicato a Domenico Cimarosa. Il coro interpreta le Litanie, il Magnificat e il Domine ad adiuvandum, opere del grande musicista aversano. Il 2013 si apre con l’esecuzione dei Carmina Burana di C. Orff al Teatro Verdi di Salerno, programma replicato poi in diversi siti campani e si chiude, con il coro impegnato a Roma in un “Gran Galà Lirico” concerto che sarà replicato a Napoli al Maschio Angioino. Esegue al Santuario di Pompei l’oratorio su Bartolo Longo trasmesso interamente da TV2000. 2014 il coro esegue un’opera Lirica la Madama Butterfly a Caserta al Belvedere di S. Leucio. Partecipa a due serate nell’ambito del convegno internazionale “Le invisibili ombre di un Mito” eseguendo Abramo di F. Bianchi e La Passione di A. Luchesi. Il 2015 si apre con il grande successo ottenuto con Carmina Burana eseguiti a Napoli nella Basilica di San Giovanni Maggiore nell’ambito dell’iniziativa Villaggio Napoli dell’Ept di Napoli. maestro Virgilio Agresti Soprani D’Errico Silvia Di Girolamo Chiara Dmytruk Natalia Galderisi Alessia Lanzillo Gisel Lauretano Priscilla Liu Yang Lombardi Feredica Maresca Giuseppina Marone Sabrina Napoletano Carolina Perna Giuseppina Rullino Eleonora Troiano Anna Vitale Francesca Pia Contralti Cammarota Antonella Pastore Silvana Trombetta Antonia Fabiano Giusy Vanniciello Michela De Stefano Alfonsina Cocozza Valeria Buonocore Linda De Feo Sara Laganà Marilina Moschella Linda Brescia Eleonora Di Pietrantonio Cinzia Gesualdi Maria Improda Danila Il Coro del Conservatorio “Domenico Cimarosa” è formato dagli allievi delle classi di canto, oltre che da alcuni allievi provenienti da classi di altri strumenti. Per sua natura, quindi, gli elementi che lo compongono sono sempre diversi, di anno in anno. Nonostante ciò, il Coro del Conservatorio ha al suo attivo svariate manifestazioni: ha partecipato alle manifestazioni organizzate dal Vaticano, presso la Sala Nervi in Roma, in compresenza di altre formazioni corali; inoltre ha partecipato a prestigiose rassegne, eseguendo, tra l’altro, il Requiem di W. A. Mozart (Avellino, Teatro Gesualdo), Carmina Tenori Garbin Francesco Caro Alessandro Li Chen Hang Guanxzong Petrillo Giuseppe Di Lauro Francesco Varchetta Fabio Bassi Chianca Benedetto Pelosi Gianfranco Bellino Luigi Boccia Claudio Abate Carlo Napolitano Stefano D’Onofrio Emanuele Coiana Antonio De Vito Emanuele De Piano Angelo Burana di C. Orff (Napoli, Maschio Angioino; Caserta, Real Sito Borbonico di San Leucio), Gloria di A. Vivaldi (Avellino, Conservatorio Domenico Cimarosa). Ha partecipato alla realizzazione dell’opera Lo scoiattolo in gamba di N. Rota (Avellino, Conservatorio), e dell’opera I Cantori di Brema di G. Panariello (Avellino, Conservatorio). Il Coro viene curato dal M° Virgilio Agresti, docente di Musica d’Insieme Vocale e Repertorio Corale. Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Coro Conservatorio Domenico Cimarosa Avellino Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Avellino Conservatorio di Musica Domenico Cimarosa Via Circumvallazione, 156 Avellino T | 0825.30622 Presidente Luca Cipriano Direttore Carmine Santaniello [email protected] www.conservatoriocimarosa.org