Sperimentazione su tavola vibrante di un modello di
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Sperimentazione su tavola vibrante di un modello di
10° Convegno Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 Sperimentazione su tavola vibrante di un modello di serbatoio cilindrico per liquidi G. De Canio, N. Ranieri ed E. Renzi ENEA - Div. Servizi Tecnologici, Prove Dinamiche ed Ambientali, C.R. Casaccia, Roma, Italy SOMMARIO: Nel presente lavoro si descrivono alcuni risultati di una campagna sperimentale, effettuata con tavole vibranti presenti presso i laboratori ENEA-TEC del C.R. Casaccia, su un modello di serbatoio cilindrico in acciaio. La risposta sismica del modello è stata controllata per mezzo di isolatori in gomma e di dissipatori di tipo elasto-plastico. L’obiettivo di questa campagna è stato quello di verificare il buon funzionamento dei dispositivi di controllo sotto carichi sismici, di valutare la deformazione delle pareti del serbatoio sotto il carico dinamico, nonché la risposta strutturale con e senza i dispositivi di smorzamento. ABSTRACT: This paper contains some results of the shaking table tests of a cylindrical steel tank mock-up, carried out at the ENEA-TEC laboratories of the R.C. Casaccia (near to Rome). The seismic response of the tank is controlled using Rubber Bearings and special torsion dampers. The aim was to verify the effectiveness of the control devices under critical seismic loads, to measure the tank wall deformations, the sloshing wave and the global structural response with or without the control devices. 1 INTRODUZIONE La necessità di contenere gli effetti prodotti dalle forze presenti in natura sulle opere realizzate dall’uomo, spinge i costruttori di strutture di notevoli dimensioni, costose e soprattutto destinate a luoghi a rischio per coloro che vivono e lavorano, ad effettuare studi preliminari su modelli in scala. A tale insieme di strutture appartengono sicuramente una particolare classe di sistemi strutturali, di frequente utilizzo in molte tipologie di applicazioni, e costituita dai serbatoi cilindrici per liquidi. Diversi studi hanno analizzato, nel passato, il comportamento di queste strutture soggette ad eccitazioni di tipo sismico, come ad esempio quelli di Haroun e Housner (1981), Niwa (1978), Manos e Clough (1982) e ancora quelli di Niwa e Clough (1982), ed hanno evidenziato la necessità di prevedere opportuni interventi e metodologie di progettazione, per la loro messa in sicurezza. Nel presente lavoro si descriveranno alcuni risultati di una vasta campagna sperimentale, effettuata utilizzando le tavole vibranti per simulazioni sismiche presenti presso i laboratori ENEA del C.R. Casaccia, nell’ambito della Task 8 del progetto Brite EuRam 3 “REEDS”, su un modello di serbatoio cilindrico in acciaio realizzato dalla Buygues (FR). Il controllo passivo della risposta sismica del serbatoio è stato effettuato sia per mezzo di ‘tradizionali’ appoggi in gomma, sia fornendo una dissipazione aggiuntiva di energia per mezzo di smorzatori elasto-plastici torsionali, costruiti dalla FIP industriale. La campagna di prove è stata effettuata tenendo presenti i seguenti obiettivi: 1. valutazione della risposta strutturale con e senza i dispositivi; X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 2. valutazione, in queste condizioni, delle deformazioni della parete del serbatoio sotto il carico dinamico; 3. valutazione dello sloshing del liquido; 4. verifica del buon funzionamento dei dispositivi di controllo sotto carichi sismici. In quanto segue, quindi, oltre ad illustrare il modello di serbatoio cilindrico utilizzato nella sperimentazione, le attrezzature e le metodologie di prova, si riporterà una selezione dei più significativi risultati conseguiti nella campagna di prova. 2 IL MODELLO DI SERBATOIO CILINDRICO PER LIQUIDI L’oggetto in esame, di cui si è costruito il modello in scala, è un serbatoio cilindrico del diametro di 80 metri realizzato per contenere liquidi e soprattutto destinato ad un territorio caratterizzato da rischio sismico. La necessità di effettuare dei test dinamici e soprattutto di sperimentare l’efficacia di dispositivi dissipativi, ha indotto alla creazione di un modello in scala. Noto il diametro del serbatoio e la larghezza della tavola vibrante (4 metri) su cui il mockup sarebbe stato riposto per la sperimentazione, si è deciso di utilizzare un fattore moltiplicativo per le lunghezze (SL) pari a 0.05 e pari ad 1 il fattore relativo all’accelerazione e alle deformazioni. Fig. 2.1: Vista del modello del serbatoio Fig. 2.2: Dissipatori Torsionali Fig. 2.3: Appoggi in gomma Le dimensioni del modello in scala ridotta, che è stato effettivamente utilizzato per i test (illustrato in Fig.2.1), saranno pertanto: diametro interno: D = 3975 mm altezza massima del liquido: HL = 1000 mm altezza del serbatoio: H = 1425 mm 10° Convegno Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 Tra il modello e la tavola vibrante vi erano interposti i dispositivi di smorzamento che consistevano in appoggi in gomma (Rubber Dampers) (Fig. 2.3) e dissipatori torsionali (Elasto Plastic Dampers) (Fig. 2.2). Il compito di questi ultimi era essenzialmente quello di assorbire l’energia sismica mediante la trasformazione della traslazione in movimenti di torsione. I valori ottimali delle caratteristiche dei dispositivi per cui si sono ottenuti i risultati migliori (corrispondenti al minimo sforzo di taglio e minimo momento ribaltante) sono i seguenti: rigidezza totale degli appoggi in gomma: Kpr,tot = 300 MN/m rigidezza elastica totale dei dispositivi elasto plastici: Kped,tot = 2000 MN/m forza di snervamento totale dei dispositivi elasto plastici: Fpyd,tot = 40 MN . 3 ATTREZZATURE DI PROVA Il laboratorio di prove dinamiche e ambientali del C.R. ENEA della Casaccia dispone di una serie di strumentazioni in grado di effettuare test di simulazione sismica e di caratterizzazione dinamica. In particolare è dotato di due tavole vibranti per test sismici triassiali a 6 gradi di libertà con carico massimo di 10 tonnellate e massima accelerazione imprimibile pari a 3g (Fig. 3.1), valore quest’ultimo relativo al carico concentrato nel centro di massa e ad un metro dalla base della tavola stessa. La Figura 3.1 mostra uno spaccato dell’intero complesso strutturale che ospita la tavola vibrante e che è costituito da una massa di calcestruzzo armato (massa di reazione) del peso di circa 10000 tonnellate. L’intera struttura, isolata lateralmente dall’edificio ospitante, scarica il peso proprio tramite l’impiego di una serie di cuscinetti d’aria tenuti in pressione, a circa 6 atm., da un idoneo impianto di aria compressa. Di seguito si riporta la Tabella 1 che raccoglie i dati salienti delle due tavole vibranti presenti nel laboratorio: Tabella1. Caratteristiche Tecniche delle Tavole Vibranti Table size Degree of Freedom Frequency range Acceleration Velocity Displacement Mass and G.C. height for rigid specimen System 1 4m x 4m 6 DOF 0-50 Hz 3g peak 0.5 m/s (0-peak) 0.25 m (0-peak) 10 ton mass 1m c.g height Fig. 3.1 Schema 3D della tavola vibrante e della massa di reazione System 2 2m x 2m 6 DOF 0-100 Hz 5g peak 1 m/s (0-peak) 0.30 m (0- peak) 1 ton mass 1 m c.g.height X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 4 PROCEDURE DI PROVA Per poter acquisire informazioni in risposta alla sollecitazione dinamica del serbatoio, relative alle varie grandezze fisiche e strutturali, si sono applicati 46 sensori sulla base e lungo le generatrici del cilindro (Fig. 4.1). Particolare attenzione, poi, è stata data alla realizzazione del sistema di fissaggio della struttura alla tavola vibrante, attrezzatura utilizzata per effettuare l’intera sessione di prove. DEV N° 4 S11 S10 P6 L14 L8 L7 P5 S5 A5 P4 S4 A4 L6 L5 A7 S7 A0, S0 L1 L2 L13 P1 S1 A1 P2 S2 A2 L3 L4 P3 S9, L12 DEV N° 2 S8, L11 Fig. 4.1 Posizione dei sensori I test sono stati realizzati per due soluzioni di vincolo: il primo è un “incastro perfetto” e il secondo è un “incastro elastico” con interposti tra tavola e cilindro quattro dissipatori in gomma (Rubber Bearings). Fig. 4.2 Fase di montaggio La dissipazione dell’energia è assicurata per mezzo di 4 smorzatori elasto-plastici torsionali (EPD) costituiti da semplici barre di torsione a loro volta caratterizzate da un meccanismo che converte il moto di traslazione in torsione (Fig. 4.2). 4.1 Eccitazioni La campagna sperimentale è stata condotta imponendo una sequenza di 30 test sismici, usando 3 storie temporali sintetiche, le prime due compatibili con gli spettri in accelerazione previsti 10° Convegno Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 dall’Eurocodice 8 (CEN 1994), e la terza con la registrazione naturale effettuata a Tolmezzo durante il terremoto del Friuli del 1979. Le eccitazioni considerate sono, dunque in definitiva, le seguenti: 1. EC-8 spettro di tipo B per terreni soffici (BGS); 2. EC-8 spettro di tipo C per terreni di media compattezza (CGS); 3. Tolmezzo, Friuli (Italia), 1979, Componente N-S (Fig.. 4.3). Dato il fattore di riduzione in scala delle lunghezze, SL = 0.05, gli spettri di risposta sono stati scalati tenendo conto delle opportune relazioni di similitudine fra le frequenze e le lunghezze: SHz = SL-1/2 = 4.472 . (1) Inoltre, ogni storia temporale è stata applicata ad un livello di -6dB e 0 dB; solo la time history CGS è stata applicata anche a +6 dB. Ogni test è stato eseguito secondo 4 configurazioni dei dispositivi sismici: • RB + NO DAMPERS (soltanto appoggi in gomma); • RB + 4 Dampers (appoggi in gomma e 4 smorzatori elasto-plastici); • RB + 2 Dampers (appoggi in gomma e 2 smorzatori elasto-plastici); • Fixed base (senza alcun dispositivo). Fig. 15 Tolmezzo Seismic Response Spectrum Damp=10% 1.00E+01 acc 1.00E+00 1.00E-01 1.00E-02 1.00E-03 1.00E-02 1.00E-01 1.00E+00 1.00E+01 1.00E+02 frequency 4,00E+00 acc 3,00E+00 2,00E+00 1,00E+00 0,00E+00 0,00E+00 5,00E+00 1,00E+01 1,50E+01 2,00E+01 2,50E+01 3,00E+01 3,50E+01 4,00E+01 4,50E+01 -1,00E+00 -2,00E+00 -3,00E+00 -4,00E+00 time Fig. 4.3: Componente N-S del terremoto del Friuli (1976) registrata a Tolmezzo. Spettro di risposta (smorzamento del 10%) e storia temporale. X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 4.2 Organizzazione dei Test La necessità di effettuare i test secondo varie configurazioni ha indotto i tecnici a realizzare un programma di montaggio e smontaggio dei dispositivi sismici che fosse quanto più semplice possibile e che permettesse la contemporanea esecuzione delle storie temporali. Nella tabella seguente si riportano gli step che hanno costituito l’intera sequenza di prove. Tabella 4.1. Matrice dei test e loro identificazione Time history Test ID Test Name N° of devices Test level [db] Random Characterization Tests R0 R1 R2 R3 R4 R0-fixed R1-0dev-0db R2-4dev-6db R3-4dev-0db R4-2dev-6db 4 4 2 0 0 -6 0 -6 B0 B1 B2 B3 B4 B5 B0-fixed-6db B1-fixed-0db B2-0dev-6db B3-0dev-0db B4-4dev-6db B5-4dev-0db 4 4 -6 0 -6 0 -6 0 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 C0-fixed-6db C1-fixed-0db C2-0dev-6db C3-0dev-0db C4-4dev-6db C5-4dev-0db C6-2dev-6db C7-2dev-0db C8-4dev+6db 4 4 2 2 4 -6 0 -6 0 -6 0 -6 0 +6 T0 T1 T2 T3 T4 T5 T0-fixed-6db T1-fixed-0db T2-0dev-6db T3-0dev-0db T4-4dev-6db T5-4dev-0db - -6 0 -6 0 -6 0 V0 V1 V2 V3 V0-fixed-0db V1-4dev-0db V2-4dev-0db V3-4dev-0db 0 4 4 4 0 0 0 0 BGS ec8 Medium Soil CGS ec8 Soft Soil Tolmezzo N-S component EMPTY- Random EMPTY-CGS EMPTY-BGS EMPTY-Tlmz. 4.3 Misurazione dei parametri fisici Attraverso i 46 sensori si sono acquisiti i seguenti parametri fisici, con l’obiettivo di correlare la loro influenza alla risposta dinamica del serbatoio: 1. la deformazione del serbatoio, mediante l’utilizzo di 4x2 LVDT disposti lungo 4 generatrici delle pareti del serbatoio e secondo due circonferenze; 2. la pressione dinamica dell’acqua, mediante 6 sensori di pressione la cui sensibilità è stata certificata dal laboratorio di metrologia dell’ENEA; 3. l’altezza dell’onda (sloshing), mediante due sensori di spostamento (LVDT); 4. l’accelerazione alla base del serbatoio, mediante l’impiego di tre acceleromentri ad elevata sensibilità; 5. l’accelerazione lungo le pareti del serbatoio, utilizzando 6 accelerometri disposti su due generatrici del serbatoio; 10° Convegno Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 6. i cicli dissipativi degli smorzatori elastoplastici, mediante l’impiego di strain gauges e LVDT; 7. il momento ribaltante (overtuning moment), ottenuto dallo studio delle storie temporali dei 4 sensori di pressione degli attuatori verticali della tavola vibrante; questi ultimi fornivano anche l’intensità delle forze alla base del serbatoio. La denominazione usata per i sensori è riportata in Tabella 4.2, mentre la loro posizione è indicata in Figura 4.1 . Tabella 4.2. Denominazione e dati sui sensori Sensor Identification L1, L2, L3, L4, L5, L6, L7, L8 L9, L10 L11 L12 L13, L14 LAT1 LAT2 LNG1 LNG2 A0, A1, A2, A7, A4, A5 P1, P2, P3, P4, P5, P6 S0, S1, S2, S7, S4, S5 S8 S9 S10 S11 Units type Function mm LVDT Tank wall deformation mm mm mm mm g g g g LVDT LVDT LVDT LVDT Accelerometer Accelerometer Accelerometer Accelerometer g Accelerometer mBar Differential pressure gauge Liquid sloshing wave Lateral displacements of DEV1 and DEV4 Lateral displacements of DEV2 and DEV3 Longitudinal displacements of the Tank Lateral acceleration of the Shaking Table (input) Lateral Acceleration of the Tank (output) Longitudinal Acceleration of the Shaking Table ( input) Longitudinal Acceleration of the Tank (output) Acceleration of the wall along the direction of the excitation Dynamic pressure on the wall due to the sloshing motion ε × 10-5 Strain Gauges Deformation of the wall Strain Gauge Force transmitted by DEV 1 Strain Gauge Force transmitted by DEV 2 Strain Gauge Force transmitted by DEV 3 Strain Gauge Force transmitted by DEV 4 N/ µε = 129.4 N/ µε = 104.8 N/ µε = 111.25 N/ µε = 128.6 5 SELEZIONE DEI RISULTATI Per ogni test sono stati registrati ed elaborati tutti i dati acquisiti con i sensori indicati. In questo paragrafo ci limiteremo a riportare una selezione dei risultati maggiormente significativi. Prima di tutto nelle Figure 5.1 e 5.2 sono riportati, per ogni test, i valori massimi delle accelerazioni misurate sulla tavola vibrante (Lat1) ed alla base del serbatoio (Lat2), e la loro differenza percentuale. Si nota che i test effettuati senza dissipatori torsionali (R1, B2, B3, C2, C3, T2, T3) mostrano l’efficacia dell’isolamento, ottenuto grazie alle grandi deformazioni degli appoggi in gomma. Si è verificato inoltre come gli appoggi in gomma siano in grado di filtrare molto efficacemente le alte frequenze dell’eccitazione, e che la prima frequenza di risonanza del sistema è posta intorno a 3.65 Hz, a fronte di quella a base fissa pari a circa 15Hz. I dissipatori isteretici, invece, hanno un significativo (e non favorevole) effetto irrigidente per bassi valori di accelerazione della base (test B4, C4, C6), infatti in questi casi la prima frequenza di risonanza si alza fino ad oltre 5 Hz. Questi ultimi dispositivi, però, dissipano una importante quantità di energia per livelli maggiori di eccitazione (test B5, C5, C7, C8), in tal caso la loro efficacia diventa comparabile con quella del solo sistema di isolamento. Nella Figura 5.3 si riporta, a titolo di esempio, il ciclo di isteresi di un dispositivo, misurato nel corso del test C7. X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 0.6 Peaks [g] 0.5 Lat1 lat2 0.4 0.3 0.2 0.1 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 Test Name Fig. 5.1: Valori massimi delle accelerazioni della tavola vibrante e del serbatoio (LAT1 e LAT2) 100 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 -80 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 Test ID Fig. 5.2: Differenza percentuale fra l’accelerazione della tavola vibrante e quella del serbatoio ∆=(LAT2/LAT1 − 1)% LNG tank test C7 1m liq / 2 DEV / input = CGS 0db DEV N° 3 14000 10000 C7_S10 load [N] 6000 2000 -2000 -6000 -10000 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 C7_L12 stroke [mm] Fig. 5.3: Ciclo di isteresi di un dissipatore torsionale, test C7 Nella Figura 5.4 sono riportate le accelerazioni massime misurate a varie altezze lungo la parete del serbatoio. In particolare si noti la forte amplificazione che si ottiene, a volte, rispetto 10° Convegno Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 ai valori ottenuti alla base del serbatoio, specialmente al punto A1, posto ad altezza intermedia fra A0 ed A2. Anche per questi risultati valgono considerazioni analoghe alle precedenti sull’efficacia dei sistemi di controllo. 2 1.8 A0 A1 A2 1.6 1.4 1.2 g 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 Test Identification Fig. 5.4: Accelerazioni massime A0, A1, A2, lungo la parete del serbatoio 2 mm 1.8 1.6 L1 L3 L5 L7 1.4 1.2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 V0 V1 V2 V3 test Identification Fig. 5.5: Spostamenti relativi massimi dei punti L1, L3, L5, L7 lungo un anello della parete del serbatoio tank deformation at tank deformation at t=1.25 sec - peak N° 1- t=2.92 sec - peak N° 2- tank deformation at 0.00E+00 0.00E+00 t=3. sec - peak N° 3- 0.00E+00 Tank base Mid wall Top Wall Fig. 5.6: ‘Istantanee’ della deformazione della parete del serbatoio, test C5. t1=1.25s (primo picco), t2=2.92s (secondo picco), t3=3.00s (terzo picco) X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 Gli spostamenti relativi dei punti della parete del serbatoio, posti lungo uno stesso anello, sono invece riportati nella Figura 5.5. Mediante queste grandezze è stato possibile valutare l’importanza della “ovalizzazione” delle pareti del serbatoio. In particolare a tale riguardo si riportano anche alcune ‘istantanee’ della deformazione delle pareti in tre momenti del test C5 (4 isolatori, 4 dissipatori, EC8-C, 0dB), (Fig. 5.6). Molto interessanti sono anche i valori massimi di picco della pressione dinamica del liquido (Fig 5.7), in cui si confermano i valori maggiori misurati nei punti intermedi, e la deformazione della parete del serbatoio (Fig.5.8). 9000 8000 P1 P2 P3 7000 6000 5000 kPa 4000 3000 2000 1000 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 test identification Fig. 5.7: Pressione dinamica massima nei punti P1, P2 e P3 140 strain * 10^5 120 S0 S1 S2 100 80 60 40 20 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 V0 V1 V2 V3 Test identification Fig. 5.8: Deformazione della parete misurata nei punti S0, S1, S2 Infine, si riporta l’interessante dato dell’altezza dell’onda di sloshing, al variare dei test effettuati, misurata al centro ed alla periferia del serbatoio (Fig. 5.9). In particolare si è verificato che la frequenza di sloshing, pari a 0.375 Hz, è indipendente dal contenuto in frequenza dell’input e dai dispositivi utilizzati. Per quanto riguarda l’intensità, si è osservato un valore massimo dell’altezza dell’onda pari a circa 50 mm durante il test a massima intensità C8. 10° Convegno Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 50 45 40 L9 L10 35 30 mm 25 20 15 10 5 0 R0 R1 R2 R3 R4 B0 B1 B2 B3 B4 B5 C0 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 T0 T1 T2 T3 T4 T5 test identification Fig. 5.9: valori massimi dell’altezza dell’onda di ‘sloshing’ 6 CONCLUSIONI Attraverso lo studio dei dati e dei grafici (in parte riportati nel paragrafo 5) si è giunti a considerazioni relative ai valori di picco registrati e relativi alle variabili poste sotto osservazione. La Figura 5.2 in corrispondenza dei test R1, B2, B3, C2, C3, T2 e T3 evidenzia che il sistema di isolamento costituito dagli appoggi in gomma (RB) garantisce un buon controllo dell’accelerazione del serbatoio per le varie tipologie di terreno considerate e quindi delle relative storie temporali dell’eccitazione (BGS: EC8 terreno di media consistenza, CGS: EC8 terreno soffice e Tolmezzo componente N-S). Nella Figura 5.2 e in corrispondenza dei test R2, B4, C4 e T4 gli smorzatori elasto-plastici hanno un sensibile effetto irrigidente per basse intensità dell’input sismico mostrando una sensibile amplificazione dell’accelerazione trasmessa dal suolo al serbatoio., rispetto al caso con soli appoggi in gomma. L’effetto della dissipazione di energia diventa sensibile per valori maggiori dell’accelerazione del terreno, quando cioè si verificano i maggiori spostamenti; solo in tal caso i dissipatori trasmettono al serbatoio accelerazioni minori di quelle nel caso a base fissa (si veda la Figura 5.2 in corrispondenza del test C8). Per quanto riguarda, infine, la parete del serbatoio le condizioni più sfavorevoli si sono presentate durante il test C8. Infatti, dall’analisi delle Figure 5.7, 5.8 e 5.9 si evince, in corrispondenza dell’anello posto circa a metà altezza del serbatoio, la contemporanea presenza della pressione dinamica massima e della massima deformazione della parete. Durante lo stesso test si è verificato anche il valore massimo dell’altezza di sloshing. X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13 settembre 2001 RICONOSCIMENTI In questo lavoro si è illustrata la sperimentazione su tavola vibrante di un modello di serbatoio cilindrico per liquidi, sperimentazione effettuata nel periodo Settembre-Ottobre 1998 nell’ambito del Task 08 del Brite EuRam 3 progetto “REEDS” (Optimisation of Energy Dissipation Devices, Rolling-Systems and Hydraulic Couplers for Reducing Seismic Risk to Structures and Indusytrial Facilities), contratto N° BRPR-CT96-0141. I partner del progetto erano: • ENEA-TEC - C.R. Casaccia, via Anguillarese, 301 00060 S.M. di Galeria Roma (Italy); • ENEA-SIEC - C.R. “E. Clementel”, V. Martiri di Contesole, 4 40129 Bologna (Italy); • FIP Industriale - V. Scapacchiò, 41 35030 Selvazzano Dentro Padova (Italy); • BUYGUES - Challenger, 1 avenue Eùgene Frayaainet, 78081 Paris (Fr). In particolare si ringrazia il sig. M. Forni per l’ENEA SIEC, la sig.ra M. G. Castellano per la FIP Industriale, il sig. C. Dumoulin per la BUYGUES e i tecnici ENEA-TEC che hanno allestito ed eseguito i test: B. Rapone, S. Spadoni, G. Fabrizi, F. Di Biagio, M. Baldini, A. Cenciarelli, M. Guglielmucci, A. Picca, A. Terrusi. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI C.E.N. 1998. Eurocode 8: Design provisions for earthquake resistance of structures, ENV-1998-1-1 ‘Seismic Actions and general Requirements’, C.E.N. - European Committee for Standardization, May 1994. Haroun, M.A. & Housner, G.W. 1981. Seismic design of liquid storage tanks. Journal of the Technical Councils, ASCE, 107, TC1, Apr. 1981, pages 191-207, Proc. Paper 16214. Manos, G.C. & Clough R.W. 1982. Further Study of the Earthquake Response of a Broad Cylindrical Liquid-Storage Tank Model. Earthquake Engineering Research Center Report No. UCB/EERC-82/07, University of California at Berkeley, July 1982. Niwa, A. 1978. Seismic Behavior of a Tall Liquid Storage Tank. 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