PR_METING_ST 02 Posa in opera reti gas_REV001

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PR_METING_ST 02 Posa in opera reti gas_REV001
RETI DI DISTRIBUZIONE GAS METANO
IN MEDIA E BASSA PRESSIONE
Specifica tecnica 02
POSA IN OPERA RETI GAS
Data del documento
Indice di
revisione
Elaborato da
Controllato da
Approvato
12.05.2010
000
S.Arioli / MTN-ING
P.Radice / LABOREX
S.Arioli / MTN-ING
29.12.2011
001
F.Barlocci / MTN-ING
PR_METING_A993_ST 02 Posa in opera reti_REV001.doc
SOMMARIO
1.
INTRODUZIONE E SCOPO .................................................................................................. 3
2.
GENERALITÀ....................................................................................................................... 4
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
2.7
2.8
DEFINIZIONI
3.
CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE OPERE .................................................................... 9
............................................................................................................................... 4
RESPONSABILE REVISIONE ............................................................................................................... 6
RESPONSABILITÀ ATTUAZIONE .......................................................................................................... 6
RIFERIMENTI E BASI LEGALI ............................................................................................................. 6
ESECUTORI E AFFIDAMENTO DEI MANDATI ............................................................................................ 7
COMPITI DEL COMMITTENTE............................................................................................................. 7
COMPITI DEL CONTRAENTE .............................................................................................................. 7
RIFERIMENTO AD ALTRI DOCUMENTI CONTRATTUALI
............................................................................... 8
3.1 CLASSIFICAZIONE DELLE CONDOTTE IN FUNZIONE DELLA PRESSIONE ............................................................ 9
3.2 DESCRIZIONE DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE ........................................................................................ 9
3.3 PROFONDITÀ MINIMA DI INTERRAMENTO RETI ..................................................................................... 10
3.4 SEGNALAZIONE DELLE CONDOTTE .................................................................................................... 10
3.5 EDIFICI .................................................................................................................................... 11
3.6 PIANTE ED ARBUSTI .................................................................................................................... 11
3.7 DISTANZE MINIME DI POSA RETI A P < 1 BAR DA ALTRI SOTTOSERVIZI ....................................................... 11
3.8 DISTANZE MINIME DI POSA RETI GAS DA 1 A 5 BAR E LINEE A CORRENTE DEBOLE E FORTE ............................... 11
3.9 DISTANZE MINIME DI POSA RETI GAS DA 1 A 5 BAR M2 DA MANUFATTI ED EDIFICI ......................................... 12
3.10 DISTANZE MINIME DI POSA RETI GAS DA LINEE FERROVIARIE ................................................................... 13
3.11 MATERIALE DI AVVOLGIMENTO DELLA CONDOTTA ................................................................................. 13
3.12 SFILAMENTO ............................................................................................................................. 14
3.13 POSA DELLA TUBAZIONE NELLO SCAVO ............................................................................................. 14
3.14 POSA DELLA TUBAZIONE NELLO SCAVO ............................................................................................. 14
4.
POSA E SALDATURE TUBAZIONI IN ACCIAIO.................................................................. 16
4.1
4.2
4.3
SALDATURA ...............................................................................................................................
5.
POSA E SALDATURE TUBAZIONI IN PEHD ....................................................................... 19
5.1
5.2
5.3
SALDATURA PEHD
6.
CONTROLLI, PROVE NON DISTRUTTIVE E CERTIFICAZIONI .......................................... 22
6.1
6.2
6.3
6.4
PROVE DI PRESSIONE ...................................................................................................................
16
18
FASCIATURA DI PRESA UTILIZZANDO GUAINE TERMORESTRINGENTI............................................................ 18
FASCIATURA CON NASTRO A FREDDO ................................................................................................
- NORME GENERALI ............................................................................................... 19
21
SALDATURE CON ELEMENTI ELETTROSALDABILI .................................................................................... 21
SALDATURE TESTA A TESTA ............................................................................................................
22
........................................................................................................ 22
CERTIFICAZIONI DEI MATERIALI FORNITI DAL COMMITTENTE ................................................................... 22
CONSEGNA DELL'OPERA ................................................................................................................ 23
CONTROLLI NON DISTRUTTIVI
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1.
INTRODUZIONE E SCOPO
1.1.1
La Metanord SA è responsabile di fronte all'autorità preposta in merito alla sicurezza e alla funzionalità
di esercizio dell’intera rete di distribuzione del gas metano, nonché della esecuzione a regola d’arte di
ogni sua parte componente.
1.1.2
Metanord Ingegneria SA emette la presente specifica tecnica (di seguito ST) per regolare l'esecuzione
(posa) delle reti di distribuzione del gas metano.
1.1.3
La specifica é allestita sulla base delle prescrizioni in vigore e delle esigenze tecnico-economiche
adottate da Metanord SA.
1.1.4
La specifica è applicabile a tutte le reti di trasporto e distribuzione in media e bassa pressione, realizzate
per il concessionario su incarico del committente, per le reti in acciaio e in polietilene ad alta densità (di
seguito PEHD).
1.1.5
Questo documento definisce:
- le basi legali e le prescrizioni tecniche da applicare,
- i requisiti minimi previsti e richiesti da Metanord SA per l'esecuzione delle prestazioni,
-
i rimandi ad altri documenti tecnici standardizzati dall’Azienda (dettagli-tipo) che fungono da
complemento e integrazione della presente ST e garanzie richieste dal committente e da fornire a
cura dell'installatore.
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2.
GENERALITÀ
2.1
DEFINIZIONI
2.1.1
Quando sono utilizzate con i seguenti termini, le sottoelencate espressioni hanno i seguenti significati:
2.1.2
concessionario
:
Metanord SA - Bellinzona
2.1.3
committente
:
Metanord Ingegneria SA - Bellinzona
2.1.4
ITISG
:
Autorità di sorveglianza incaricata dal Cantone
2.1.5
SSIGA
:
Società Svizzera Industria Gas e Acqua (altrimenti identificata anche con le
sigle in tedesco SVGW e in francese SSIGE)
2.1.6
ST
:
Specifica Tecnica emessa dal committente
2.1.7
DL generale
:
Direzione lavori interna del committente, o in caso di out-sourcing, direzione
lavori incaricata dal committente
2.1.8
contraente
:
soggetto esterno ed indipendente incaricato dal committente per le prestazioni
oggetto della presente specifica (siano esse opere di genio civile che opere di
posa (saldatura) delle condotte
2.1.9
DL locale
:
Direzione lavori del contraente
2.1.10
condotta MP
:
condotta di trasporto e distribuzione in media pressione (1 < P < 5 bar)
2.1.11
condotta BP
:
condotta di distribuzione in bassa pressione (P < 1 bar)
2.1.12
rete
:
insieme delle condotte di trasporto, di distribuzione e di tutte le installazioni e
infrastrutture annesse, compresi i contatori di utenza
2.1.13
derivazione d’utenza :
stacchi o diramazioni o allacciamenti costruiti sulla condotta MP e/o BP per
servire le utenze, si intendono tutte le parti realizzate a partire dalla condotta
MP o BP fino al contatore finale compreso
2.1.14
utenza
:
edificio o fondo edificabile servito dalla fornitura di gas metano, più
propriamente si individua l’utenza con l’impianto di produzione di energia
2.1.15
PEHD
:
polietilene ad alta densità
2.1.16
Ac
:
Indicazione in legenda del materiale acciaio al carbonio per reti di trasporto e
distribuzione, nonché per le derivazioni di utenza
2.1.17
DN
:
Diametro nominale, valore del diametro della condotta risultante dal
dimensionamento aeraulico, indicato sui piani di progetto sia per le reti che
per le derivazioni di utenza. Corrispondente al diametro commerciale interno
per le reti e le derivazioni d’utenza da realizzarsi in acciaio
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2.1.18
De
:
Diametro commerciale esterno, valore del diametro esterno delle condotte e
delle derivazioni di utenza da realizzarsi in PEHD
2.1.19
valvole di linea
:
valvole inserite nelle condotte di trasporto e/o di distribuzione, con lo scopo di
sezionare la rete all'occorrenza
2.1.20
valvole d'utenza
:
valvole inserite nelle derivazioni di utenza, con lo scopo di escludere la
fornitura alla utenza finale per situazioni di emergenza e/o di esercizio
2.1.21
gas-stop
:
dispositivo di sicurezza a pressione differenziale, da inserire nella diramazione
di utenza
2.1.22
Pe
:
Pressione esercizio dell’impianto oggetto della stessa
2.1.23
DPI
:
Dispositivi di protezione individuale (rif. sicurezza sui cantieri, pubbl. SUVA)
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2.2
RESPONSABILE REVISIONE
2.2.1
La responsabilità della revisione della presente Specifica tecnica è del Committente o suo delegato.
2.3
RESPONSABILITÀ ATTUAZIONE
2.3.1
La responsabilità dell'applicazione delle direttive della presente ST è del contraente.
2.3.2
La DL generale verifica che le prescrizioni della presente ST siano applicate.
2.4
RIFERIMENTI E BASI LEGALI
2.4.1
Tutti i riferimenti normativi, le specifiche tecniche e in genere le prescrizioni sulle misurazioni, riportate
nel presente documento, sono tratti principalmente da:
2.4.2
LEGGE FEDERALE 4/10/1963 SUGLI IMPIANTI DI TRASPORTO IN CONDOTTA (RS 746.1)
2.4.3
ORDINANZA 20/04/1983 SULLE NORME DI SICUREZZA PER GLI IMPIANTI DI TRASPORTO IN
CONDOTTA (RS 746.2)
2.4.4
UFFICIO DELL'ENERGIA, DIRETTIVE SULLE MISURAZIONI DI CONDUTTURE
2.4.5
ISPETTORATO FEDERALE DEGLI OLEO E GASDOTTI, DIRETTIVE 2003 rev. 1 del 01/03/2005
2.4.6
SVWG/SSIGE Norma G1 - Direttiva gas, edizione 2009 – Direttiva G1 gas per la sicurezza degli impianti
e apparecchi a gas e per soddisfare i requisiti legali nel settore gas.
2.4.7
SVWG/SSIGE Norma G2 - Direttiva gas, edizione 2010 – Direttiva G2 per condotte gas fino ad una
pressione di esercizio di 5 bar
2.4.8
VKR RL 02 - Conduites pression enterrées en polyéthylènes PE80 et PE100
2.4.9
EN ISO 9001:2000
2.4.10
Valgono anche tutte le altre prescrizioni in materiale contenute nelle precedenti basi legali o da esse
citate.
2.4.11
Dove eventualmente si dovessero verificare conflitti tra queste specifiche e altri documenti o piani,
valgono e devono essere applicate in ogni caso le condizioni più restrittive.
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2.5
ESECUTORI E AFFIDAMENTO DEI MANDATI
2.5.1
Il committente e/o la DL generale affidano il mandato di realizzazione delle opere in oggetto al
contraente.
2.5.2
L’affidamento del mandato avviene secondo le modalità previste dalla Legge Cantonale sulle Commesse
Pubbliche, è regolato dal contratto di appalto sottoscritto tra le parti.
2.5.3
Il committente fornisce la presente specifica in allegato al contratto d’appalto.
2.5.4
La presente specifica è parte integrante del contratto d’appalto ed ha valore vincolante per il
contraente.
2.5.5
Il contraente che accetta il mandato, accetta anche la presente specifica tecnica e agisce in conformità
ad essa.
2.6
COMPITI DEL COMMITTENTE
2.6.1
Il committente emette le proprie prescrizioni per l'esecuzione delle opere.
2.6.2
La DL generale sorveglia l'esecuzione delle opere e impartisce le istruzioni che ritiene opportune.
2.6.3
La fornitura del materiale è generalmente a cura del committente, salvo diverse disposizioni regolate in
contratto, che lo mette a disposizione del contraente alle condizioni indicate nel contratto d’appalto e
nella presente specifica, franco proprio deposito o altro luogo deputato allo scopo a scelta del
committente.In casi particolati in committente può incaricare il contraente di fornire direttamente i
materiali previsti dalla presente ST e/o eventualmente necessari per la posa in opera delle reti gas.
2.7
COMPITI DEL CONTRAENTE
2.7.1
Con la sottoscrizione del contratto d'appalto il contraente accetta tutte le prescrizioni imposte dal
committente.
2.7.2
Il contraente si impegna ad eseguire le opere commissionate a perfetta regola d'arte, secondo le
prescrizioni in materia e in perfetta coscienza.
2.7.3
Il contraente deve adottare tutte le misure necessarie e le attrezzature idonee per operare secondo
contratto in base ai materiali forniti.
2.7.4
Il mandato assegnato dal committente comprende anche la presa in consegna, il trasporto, lo scarico, la
movimentazione del materiale fino al luogo di posa.
2.7.5
Il contraente è responsabile del corretto trattamento del materiale dal momento della presa in consegna
dello stesso.
2.7.6
Il contraente può avvalersi, a proprie spese e sotto la propria responsabilità, di prestazioni di terzi per la
presa in consegna, il trasporto, lo scarico e la movimentazione del materiale fino al luogo di posa, senza
alcuna pretesa verso il committente.
2.7.7
In caso di mandato comprendente anche la fornitura dei materiali, il contraente deve agire in conformità
alla relativa Specifica Tecnica del committente.
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2.8
RIFERIMENTO AD ALTRI DOCUMENTI CONTRATTUALI
2.8.1
Si rimanda ai documenti contrattuali e ad altre specifiche tecniche quanto indicato a titolo riassuntivo
nei precedenti paragrafi.
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3.2.14
Secondo i casi le prestazioni sono descritte in particolare nelle rispettive posizioni di capitolato.
3.2.15
Nel caso di rimozione di terreni naturali, prati, giardini o terreni agricoli valgono le prescrizioni relative
alla separazione dei diversi orizzonti.
3.2.16
Anche i casi particolari e le prestazioni speciali sono descritte nelle apposite posizioni di capitolato.
3.3
PROFONDITÀ MINIMA DI INTERRAMENTO RETI
3.3.1
La profondità di interramento deve essere sempre tale da avere, in base al diametro esterno della
condotta, una copertura sopra al tubo di non meno di 0,90 m.
3.3.2
Solo in caso di difficoltà, quali sottostrutture già presenti o ostacoli naturali è possibile, con il benestare
de committente e/o della DL generale, posare a quote inferiori come da tabella seguente:
Sede di posa
Specie della condotta
0 < Pe ≤ 0,01 0,1 < Pe ≤ 0,999
Note
1 < Pe ≤ 5
Acciaio
Polietilene
Acciaio
Polietilene
Acciaio
Polietilene
Sedi stradali e marciapiedi relativi
0,90
0,90
0,90
(*)
Terreni di campagna
0,90
0,90
0,90
(2)
Terreni rocciosi
0,90
0,90
0,90
(2)
Tipo di materiale
Note:
Copertura sopra il tubo (metri)
(*) Di principio non è ammesso derogare alla copertura minima sotto sedi stradali e marciapiedi
(1)
In corrispondenza di ondulazione, fossi di scolo, cunette simili è consentito, per brevi
tratti, una copertura minore e comunque con un minimo di 0,60 m
(2) A condizione di garantire una protezione meccanica della condotta.
3.3.3
Negli altri casi non elencati in tabella, qualora per ragioni costruttive non fosse possibile garantire la
copertura minima di 90 cm sopra la condotta, sono ammesse profondità di copertura minori (fino al
massimo a 40-50 cm) a condizione che la condotta sia dotata di guaina in materiale plastico o acciaio,
idoneamente avvolta con calcestruzzo a protezione contro lo schiacciamento o il danneggiamento.
3.3.4
In alternativa, ma a esclusivo giudizio del committente, mediante la sovrapposizione di apposite lastre
di ripartizione del carico.
3.3.5 Entrambe le soluzioni devono essere approvate dal committente.
3.4
SEGNALAZIONE DELLE CONDOTTE
3.4.1
Successivamente alla posa del primo strato di riempimento sopra l'avvolgimento, si procede alla posa
del nastro segnalatore, in asse alla condotta e ad un distanza di almeno 0,30 dalla condotta stessa.
3.4.2
Non deve essere posto direttamente sopra l’avvolgimento in sabbia; per i particolari e le distanze da
mantenere fare riferimento ai relativi dettagli-tipo
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3.4.3
In corrispondenza delle reti in PEHD è prevista una rete di segnalazione, di larghezza almeno 300 mm,
a maglie quadrate 10x10 mm o romboidali, di colore giallo, contenente una o più bandine metalliche per
la rilevazione con attrezzatura di ricerca metalli, con la scritta “Attenzione reti GAS“
3.4.4
In corrispondenza delle reti in acciaio può essere previsto, in alternativa alla rete, un nastro di
segnalazione, di larghezza almeno 100 mm, di colore giallo, con la scritta “Attenzione reti GAS“ o scritta
equivalente.
3.5
EDIFICI
3.5.1
La condotta non deve essere posata sotto a edifici. È fatto divieto di costruire edifici o altre costruzioni
sopra la condotta.
3.6
PIANTE ED ARBUSTI
3.6.1
La condotta deve essere posata ad almeno due metri da alberi ed arbusti, eventuali distanze maggiori
per alberile cui radici possono mettere a rischio l’intergità della condotta.
3.7
DISTANZE MINIME DI POSA RETI A P < 1 BAR DA ALTRI SOTTOSERVIZI
3.7.1
Nel caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi tra le condotte gas ed altre canalizzazioni esistenti e/o
nuove (acquedotti, fognature e simili), da linee di telecomunicazione, la distanza minima (spazio libero
tra le condotte) è regolata dalla norma SIA 205 e deve essere di almeno 0,40 m, tale da consentire gli
eventuali interventi di manutenzione su entrambi i servizi interrati.
3.7.2
Per parallelismi, sovrappassi e sottopassi con cavi elettrici a qualunque tensione di esercizio si deve far
riferimento alle distanze minime per reti da 1 a 5 bar
3.8
DISTANZE MINIME DI POSA RETI GAS DA 1 A 5 BAR E LINEE A CORRENTE DEBOLE E
FORTE
3.8.1
Le distanze minime da osservare tra linee a corrente debole o forte e impianti di distribuzione gas sono
regolate dalla OSITC 746.12 art. 11 cpv.3 di cui riportiamo articolo e relativo allegato:
3.8.2
Estratto OSITC 746.12
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3.8.3
Qualora per casi dincrocio non sia possibile osservare la distanza minima (da parete a parete) di 0,50
m, la condotta deve essere collocata entro un manufatto o altra tubazione di protezione.
3.8.4
Detto manufatto o tubazione, in caso di incrocio, deve essere prolungato da una parte e dall’altra
dell’incrocio stesso secondo i seguenti casi:
1.00 m nei sovrappassi
3.00 m nei sottopassi
3.8.5
Qualora, per necessità d’installazione, la distanza fra i vari manufatti e la condotta sia tale che in caso
d’intervento sulle rispettive opere si possono verificare danneggiamenti, si dovrà proteggere la
tubazione con opere adeguate.
3.9
DISTANZE MINIME DI POSA RETI GAS DA 1 A 5 BAR M2 DA MANUFATTI ED EDIFICI
3.9.1
Estratto della norma G2 Allegato 2.1
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3.9.2
Tipo edificio
Distanza minima
Edifici e fondazioni
1,00 m
Edifici ad elevata presenza di occupanti (scuole, ospedali, ecc.)
5,00 m
Installazioni tecniche, sotto stazioni elettriche, stazioni di pompaggio
5,00 m
Note
(1)
Le distanze di cui al punto precedente possono essere ridotte nei seguenti casi
a)
L’edificio è progettato per prevenire tutte le infiltrazioni di gas
b)
Tutti i passacavi (gas, acqua, telefono, ecc) sono perfettamente a tenuta
c)
I locali sotteranei sono ventilati in modo permanente
d)
Sono previsti dei dispositivi di spurgo del gas gas all’esterno dell‘edficio
3.10
DISTANZE MINIME DI POSA RETI GAS DA LINEE FERROVIARIE
3.10.1
Per tutti i casi vale la norma SN 671 260
3.11
MATERIALE DI AVVOLGIMENTO DELLA CONDOTTA
3.11.1
L'avvolgimento delle condotte deve avvenire con sabbia lavata 0-16 mm, esente da materiale organico,
limo e argilla.
3.11.2
Il committente può pretendere dal fornitore o dall’esecutore la certificazione del materiale (curva
granulometrica), riservandosi di prelevare campioni di materiale e farne fare verifica in laboratorio
specialistico.
3.11.3
I quantitativi minimi per l'avvolgimento sono i seguenti:
Diametro condotta
min. litri/ml
fino a De [mm]
80
80
100
100
125
120
160
180
200
200
250
250
300
300
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3.12
SFILAMENTO
3.12.1 I tubi devono essere sfilati lungo il tracciato o lo scavo precedentemente aperto, avendo cura di fissarli
per evitare il rotolamento e prestando attenzione per non danneggiare il rivestimento protettivo.
3.12.2 I tubi devono essere appoggiati su rulliere, cavalletti o altri sostegni idonei (quali travetti in legno)
avendo cura che siano stabili; sono da evitare appoggi taglienti o grezzi, tali che possono danneggiare il
rivestimento dei tubi.
3.12.3 Durante lo scarico dei tubi, prestare la massima attenzione ad eventuali pedoni od al traffico presente
nelle vicinanze. Se l’operazione di sfilamento precede la fase di scavo gli operatori sono tenuti a
delimitare la zona interessata con idonea segnaletica.
3.13
POSA DELLA TUBAZIONE NELLO SCAVO
3.13.1 La posa si compone di due tipi di operazione:
A.
B.
Macro - movimentazione, ossia calata vera e propria del tubo nello scavo
Micro - movimentazione, corretto posizionamento del tubo sul fondo dello scavo (che si verifica
ogniqualvolta il tubo si trovi a meno di cm 10 dal suolo).
3.13.2 Durante la calata del tubo attenersi a quanto segue:
3.13.3 operazioni di macro - movimentazione:
-
nessun operatore deve essere nello scavo né tanto meno nei pressi della tubazione, quando questa viene
movimentata dalla macchina sollevatrice;
3.13.4 operazioni di micro - movimentazione:
-
è ammessa la presenza di lavoratori all’interno dello scavo al fine di agevolare il corretto posizionamento
del tubo sul fondo dello scavo stesso.
3.13.5 Le tubazioni posate nello scavo devono trovare appoggio continuo sul fondo dello stesso lungo tutta la
generatrice inferiore per tutta la loro lunghezza.
3.13.6 A questo scopo il fondo dello scavo deve essere piano, costituito da sabbia lavata come letto di posa,
privo di trovanti, sassi, ciottoli,spuntoni o quanto altro per evitare possibili sollecitazioni meccaniche al
rivestimento ed al tubo.
3.13.7 Per trincee scavate totalmente o parzialmente in roccia , nel caso di tubi in acciaio si provvederà al
rivestimento della tubazione con rete protettiva antiroccia onde salvaguardarne il rivestimento e l’integrità
del tubo stesso; per tubi in PEHD è sufficiente il prescritto letto di posa, eventualmente maggiorato, e
adeguato avvolgimento laterale
3.13.8 La posa delle condotte nello scavo deve essere realizzata in modo da evitare danneggiamenti al
rivestimento ed alle pareti del tubo, quindi utilizzando idonee fasce in tessuto, sono da evitare nel modo
più assoluto sostegni o sospensioni metallici
3.14
POSA DELLA TUBAZIONE NELLO SCAVO
3.14.1 Si deve prestare particolare importanza e attenzione al riempimento dello scavo.
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3.14.2 In linea di massima si può utilizzare materiale di scavo, privo di sassi, a condizione che presenti idonea
granulometria e non ci sia eccessiva presenza di materiale organico.
3.14.3 Nei sedimi stradali il materiale di riempimento è generalmente regolato da specifiche prescrizioni del
proprietario (es. strade cantonali).
3.14.4 Qualora a giudizio della DL o del proprietario del sedime, il materiale di scavo non risulti idoneo al
riempimento, deve essere sostituito in parte o completamente secondo le disposizioni vigenti.
3.14.5 Particolare attenzione deve essere prestata al riempimento a strati e al costipamento con piastra vibrante.
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4.
SALDATURE TUBAZIONI IN ACCIAIO
4.1
SALDATURA
4.1.1
Sono valide tutte norme richiamate dalla SVGW/SSIGE G2 punto 4.600 Condotte in acciaio e le
prescrizioni del cpv. 7.4.3 della medesima.
4.1.2
Le condotte in acciaio di qualsiasi pressione d’esercizio devono essere saldate testa a testa.
4.1.3
Le operazioni di saldatura devono essere eseguite da personale qualificato secondo la EN 287/1 in
possesso del certificato di qualifica valido per l’anno in corso.
4.1.4
Le saldature delle condotte gas M2, cioè esercite ad una pressione 1 < Pe ≤ 5, saranno controllate con
radiografie, secondo EN 1435, possibilmente da un Ente terzo, indipendete dal Concessionario, dal
Committente e dal Contraente.
4.1.5
Per le condotte interrate con pressione di eserczio M2 il controllo viene fatto dal 5% al 10% del totale
delle giunzioni effettuate.
4.1.6
Per le condotte posate fuori terra, in canali o edifici con pressione di eserczio M2 saranno controllate al
100%.
4.1.7
In ogni caso all’inizio del cantiere il committente si riserva di effettuare i controlli delle saldature alle
prime 10 saldature eseguite e a quante ritiene opportuno per qualificare i saldatori.
4.1.8
I criteri di accettazione dei cordoni di saldatura sono definiti dalla norma EN ISO 5817 (livello C).
4.1.9
Preparazione dei lembi: La preparazione dei lembi da saldare dovrà essere eseguita mediante
lavorazione meccanica o taglio ossiacetilenico. In quest’ultimo caso dovrà essere asportato con mola
ogni solco, irregolarità, residuo d’ossido e minimo 2 mm di sovrametallo sui cianfrini.
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Forma del giunto
α
s
h
d
S = spessore
d = 1/3 s
h = 2/3 s
a = > 60° < 90°
4.1.10
E’ obbligo effettuare un preriscaldo dei lembi a circa 50 °C allorquando la temperatura ambiente sia
inferiore a +10 °C o in condizione di ambienti umidi.
4.1.11
I lembi all'atto della saldatura devono essere puliti. In particolare olio, grasso, vernice, bitume, devono
essere eliminati per mezzo di solventi o con fiamma.
4.1.12
Ruggine, ossido, terra, sabbia e qualsiasi altra sostanza che possa danneggiare il giunto saldato deve
essere rimossa con spazzola metallica e/o mola.
4.1.13
I pezzi da saldare devono essere posizionati, accoppiati e fissati opportunamente tra loro, in modo che
durante la saldatura sia conservata una distanza tra i lembi sufficiente ad assicurare la completa
penetrazione.
4.1.14
L’accoppiamento deve essere eseguito con idoneo accoppiatore.
4.1.15
Lo slivellamento tra i lembi da saldare non deve superare 2.0 mm e sarà per quanto possibile distribuito
lungo la circonferenza.
4.1.16
Non è ammesso saldare supportazioni o ancoraggi provvisori sulle tubazioni, a meno d’autorizzazione
dell'Ispettore e comunque del Fabbricante. Eventuali saldature provvisorie devono in ogni caso essere
eseguite con le stesse precauzioni previste per le saldature definitive.
4.1.17
Per compensare gli effetti di ritiro, ove necessario (particolarmente su innesti) potranno essere adottati
sistemi di vincolo o di predeformazione.
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4.2
FASCIATURA CON NASTRO A FREDDO
4.2.1
Si deve procedere preliminarmente alla pulizia accurata delle parti del tubo non rivestite, ad entrambi i
lati del cordone di saldatura fino al rivestimento di fabbrica, con spazzole metalliche elettromeccaniche,
non è ammesso l’uso di solventi.
4.2.2
A pulizia completata e immediatamente dopo si deve ricoprire la superficie con primer, preferibilmente
con pennello; è ammesso anche l’utilizzo di spray a condizione che si garantisca in deguato spessore di
materiale.
4.2.3
Controllata la giusta essiccazione del primer (al tatto deve essere appiccicoso ma non lasciare tracce
consistenti sulle dita), si deve applicare ad elica il nastro laminato anti-corrosivo autoadesivo con
sovrapposizione minima del 50%.
4.2.4
Particolare cura deve essere adottata per il rivestimento delle superfici in corrispondenza delle saldature
tra tubazione principale e allacciamento in modo che il nastro sia aderente alla superfici metalliche,
senza grinze e pieghe.
4.2.5
Nelle zone di transizione il rivestimento con nastri deve essere sovrapposto al rivestimento esistente
(adeguatamente preparato) per un tratto di circa cm 10.
4.2.6
I nastri devono essere applicati con forza, tendendo il nastro, in modo che aderiscano perfettamente
alla superficie da rivestire e non si formino grinze o vuoti fra il rivestimento e la superficie metallica.
4.3
FASCIATURA DI PRESA UTILIZZANDO GUAINE TERMORESTRINGENTI
4.3.1
Si adottano guaine termorestringenti per la fasciatura su :
-
Manicotti di linea
Tee
Manicotti per colonna montante e curva
Kit tubi di rete
4.3.2
Si procede, mediante l’uso di una spazzola metallica elettromeccanica, alla accurata pulizia delle parti
scoperte del tubo, dei tee e dei cordoni di saldatura, per rimuovere eventuali tracce della saldatura. Si
esegue l’operazione anche sul rivestimento esistente. Si eliminano opportunamente eventuali tracce di
olio o grasso.
4.3.3
Si procede al preriscaldo in modo uniforme, portando la superficie metallica ad un minimo di 50°C e il
rivestimento esistente ad un min. di 40°C. Il metallo deve essere portato ad una temperatura tale da
permettere un maggior scorrimento del manicotto facilitandone l’operazione di posizionamento.
4.3.4
A seguito del preriscaldo si rimuove il foglio interno posto come protezione del sigillante. Si posizionano
le guaine in modo da garantire una sovrapposizione sul rivestimento esistente di almeno 100 mm.
4.3.5
Il riscaldamento delle guaine applicate deve partire dal centro, si procede verso una delle estremità dei
pezzi muovendo la fiamma in senso circonferenziale; la stessa operazione si esegue per l’altra estremità
del pezzo.
4.3.6
A lavoro ultimato le guaine termorestringenti dovranno presentare una superficie liscia, omogenea,
priva di punti freddi. Alle due estremità di ogni pezzo si dovrà notare la fuoriuscita di sigillante.
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5.
SALDATURE TUBAZIONI IN PEHD
5.1
SALDATURA PEHD - NORME GENERALI
5.1.1
Sono valide tutte le prescrizioni della norma SVGW/SSIGE G2 punto 4.700 "Condotte in polietilene" e
della VKR RL 02.
5.1.2
Sono ammesse le seguenti saldature:
-
testa e testa : termofusione testa a testa mediante saldatura ad elementi termici di contatto.
elementi elettrosaldabili : termofusione mediante saldatura con elementi (manicotti) elettrosaldabili.
5.1.3
Non sono ammessi assemblaggi con flangie, raccordi filettati/avvitati e raccordi graffettati.
5.1.4
Sono ammessi pezzi di assemblaggio (curve, manicotti, tee, riduzioni, tappi, collari di presa e di
perforazione ecc) elettrosaldabili in base alla relativa specifica tecnica del committente.
5.1.5
Non è ammesso saldare tubazioni in polieteline di qualità differente, salvo espressa indicazione del
committente.
5.1.6
Le testate dovranno essere ortogonali rispetto all'asse del tubo e indeformate. E‘ obbligatorio l’utilizzo di
idoneo accoppiatore.
5.1.7
L’ovalizzazione delle tubazioni e degli elementi da saldare non deve essere oltre il 2%. L’ovalizzazione si
calcola secondo la fomula (valori calcolati sul diametro esterno del tubo):
(d − d e min ) ∗100
Ovalizzazione in % = e max
demin
demax
dn
Dove:
De max
: diametro esterno massimo
De min
: diametro esterno minimo
Dn
: diametro esterno nominale
Il valore massimo e minimo saranno misurati ad angolo retto sulla medesima sezione di tubo.
5.1.8
Nel caso l’ovalizzazione sia superiore al limite di tolleranza, il tubo deve essere scartato. Eventualmente
può essere tentato il riarrotondamento mediante apposito apparecchio meccanico; nel caso di rientro
nei limiti il tubo può essere utilizzato, previo assenso della DL.
5.1.9
Sia per la saldatura testa a testa che per la saldatura con manicotti è obbligatorio utilizzare saldatrici
idonee a tali saldature.
5.1.10
Con il termine saldatrice si intende l’intero kit di saldatura, comprensivo di accoppiatore e raschiatore.
5.1.11
La saldatura deve avere la fase di preriscaldamento delle testate, la fase di compressione con saldatura
ed il raffreddamento.
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5.1.12
Le saldatrici utilizzate devono essere automatiche, cioè in grado di rilasciare protocolli di saldatura
individuabili per ogni saldatura, con la descrizione di tutte le fasi di saldatura.
5.1.13
È fatto obbligo al saldatore di consegnare i protocolli di saldatura alla DL, entro e non oltre la settimana
corrente di lavoro.
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5.2
SALDATURE TESTA A TESTA
5.2.1
Non è ammesso eseguire saldature testa a testa manuali, cioè senza apposito accoppiatore e idonea
saldatrice con controllo di temperatura, corrente, pressione.
5.2.2
Per le saldature testa a testa le giunzioni devono essere eseguite con saldatura di testa con
termoelementi.
5.2.3
L'attrezzatura per saldare é composta da una fresa per spianare e rifinire le testate dei tubi, da ganasce
per la centratura e compressione delle stesse, da termoelementi sotto forma di piastra per il
riscaldamento e da un sistema di controllo di temperature e pressioni.
5.2.4
Una volta bloccati in macchina, i tronconi devono essere rifiniti ulteriormente con una fresa circolare che
lavora le superfici fino al combaciamento perfetto.
5.2.5
Le testate devono essere accuratamente pulite e sgrassate con trielina od altri solventi clorurati prima di
metterle a contatto con il termoelemento riscaldante.
5.3
SALDATURE CON ELEMENTI ELETTROSALDABILI
5.3.1
È indispensabile, prima della saldatura, eliminare su tutta la superficie dei tubi da saldare uno strato di
circa 0,1 mm di spessore con raschietto o utensile appropriato, in dotazione alla saldatrice automatica.
tubazione in PE
elemento elettrosaltabile
5.3.2
Questa operazione è vietata sui manicotti elettrosaldabili (dritti e curve) e selle di prese.
5.3.3
Le impurità come polvere, grasso, ecc. devono essere eliminate dalla parte della condotta da saldare
utilizzando un panno o della carta non abrasiva e/o del solvente specifico per il polietilene. Per questa
operazione attenersi alle prescrizioni del produttore della tubazione.
5.3.4
E‘ fatto obbligo assicurarsi che le testate siano innestate fino al punto medio del manicotto
elettrosaldabile, a battuta sul dente se esistente o mediante misurazione delle parti da innestare.
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6.
CONTROLLI, PROVE NON DISTRUTTIVE E CERTIFICAZIONI
6.1
PROVE DI PRESSIONE
6.1.1
Secondo l’avanzamento del cantiere l’esecutore deve effettuare una o più prove di pressione secondo le
Direttive SSIGE/SVW e VKR.
6.1.2
L’esecuzione delle prove di pressione è regolata dall’apposita specifica tecnica del committente.
6.1.3
Al termine della costruzione, a reinterro definitivo completato, si deve eseguire una prova di pressione
finale quale collaudo idraulico, regolata dalle direttive SSIGE e dal regolamento interno del committente
secondo i vari casi di pressione di esercizio.
6.1.4
Nel caso di prova di pressione negativa (mancata tenuta della pressione o calo significativo della
pressione) l’esecutore deve provvedere a rintracciare la causa della perdita, qualora sia imputabile e
difetto di esecuzione della costruzione, e eseguire la riparazione del difetto.
6.1.5
La responsabilità di tenuta della pressione è di competenza dell’esecutore fino al collaudo finale,
ammesso positivo.
6.2
CONTROLLI NON DISTRUTTIVI
6.2.1
Per tutte le giunzioni su condotte in PEHD il committente esige il rilascio del relativo protocollo di
saldatura, stampato direttamente dalla saldatrice. Tale protocollo ha validità – se positivo – quale
controllo non distruttivo eseguito al 100% delle saldature.L’esecuzione e la consegna dei protocolli è
regolata in apposita specifica tecnica del committente.
6.2.2
In caso di saldatura non andata a buon fine il contraente è tenuto a rieseguire la saldatura, prelevando
il manicotto e inserendo un tronchetto nuovo con due nuovi manicotti. E' richiesto il nuovo protocollo di
prova dei due nuovi manicotti.
6.2.3
Per le saldatura su condotte in acciaio il committente fa eseguire i controlli non distruttivi, in misura
variabile tra il 5% e il 10% delle saldature eseguite, da Ente terzo indipendente, con procedimenti
ammessi dalle Direttive SSIGE/SVGW.
L’esecuzione e l’accettazione di CND sulle condotte in acciaio è regolata dall’apposita specifica tecnica del
committente.
6.3
CERTIFICAZIONI DEI MATERIALI FORNITI DAL COMMITTENTE
6.3.1
Tutti i materiali (tubi e pezzi speciali) forniti dal committente sono omologati per lo scopo e certificati in
base alle norme di produzione, nonchè alle normative in vigore.
6.3.2
Il contraente ha l’obbligo di segnalare al committente eventuali materiali ricevuti che non appaiono
conformi alle prescrizioni del committente (vedi ST 01 Requisiti dei materiali per le reti gas e gli
allacciamenti d’utenza).
6.3.3
Il contraente non può rifiutare l’utilizzo dei materiali ricevuti dal committente o utilizzare propri materiali
non preventivamente accettati dalla DL generale.
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6.4
CONSEGNA DELL'OPERA
6.4.1
Il contraente, oltre ai protocolli di prova e di saldatura, deve eseguire il controllo finale (apertura /
chiusura) delle eventuali valvole di linea e valvole d'utenza posate.
6.4.2
Le valvole posate devono essere lasciate tutte sulla posizione di CHIUSO.
6.4.3
Unitamente ai protocolli citati il contraente deve rilasciare, dove presenti, i numeri di codice delle valvole
e dei gas-stop, riportandoli sulla planimetria di progetto in corrispondenza dell'esatto punto di
installazione.
6.4.4
È compito del contraente rifornirsi per tempo delle copie dei piani necessarie alle prescrizioni della
presente specifica tecnica presso la DL incaricata.
6.4.5
Non vengono accettate documentazioni diverse da quelle previste nella presente specifica tecnica.
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