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199 ANNO 34 DICEMBRE | GENNAIO 2010 | 2011
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| dicembre-gennaio 2010-2011
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6 | RUBRICHE
in copertina
9 editoriale
12 magazine a cura della Redazione
26 green magazine di Clara Mantica e Giuliana Zoppis
62 selezione di Angela Viganò
shop
72
30 dove di Paola Leone
38 live di Carla Cavaliere e Paola Leone
44 experience di Lilli Bacci e Elisabetta Scheggi
47 vetrina di Lilli Bacci
56
impresa
49 swg monitor di Diego Martone
52 strategie di Fabio Salvati
54 mercati di Aurelio Volpe
56 mercati di Carla Cavaliere
84
58 retail di Roberto Maida
59 case history di Monica Molteni
92
72 | SERVIZI
trend in corso la bellezza naturale del design
di Carla Cavaliere e Paola Leone
84 comunicazione dove la community è di casa
di Carla Cavaliere
89 alta cucina una passione da condividere
di Raffaella Razzano
89
92 distribuzione verso il negozio sostenibile
di Clara Mantica e Giuliana Zoppis
copertina
Radical di Elmar,
a pagina 6
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anno 34 | dicembre-gennaio 2010-2011 | ambientecucina
sommariocentonovantanove
96 | INTEMAINTHEMES
TOP
material
96
di Davide Cattaneo
e Paola Leone
120 | CUCINATECNO
marmomacc la vitalità della pietra
di Paola Leone
122 report cersaie e sicam si riparte dai dettagli
di Davide Cattaneo e Raffaella Razzano
ambientecucina
120
Direttore responsabile
Antonio Greco
Direttore di redazione
Raffaella Razzano
[email protected]
Redazione
Carla Cavaliere (caposervizio)
[email protected]
Segretaria di redazione
Anna Alberti
[email protected]
Hanno collaborato a questo numero
Lilli Bacci, Davide Cattaneo,
Antonella De Alessandri,
Paola Leone, Roberto Maida,
Clara Mantica, Diego Martone,
Monica Molteni, Fabio Salvati,
Elisabetta Scheggi, Angela Viganò,
Aurelio Volpe, Giuliana Zoppis
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via Monte Rosa 91 - 20149 Milano
Ambiente Cucina,
Décor Cuisine,
The Kitchen, Die Küche
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n. 169 del 24.4.1977
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6 | ambientecucina
[ in copertina Elmar ]
LIBERTÀ
AL CENTRO
L’obiettivo dei designer e del produttore è stato centrato:
Un ambiente cucina pensato per donne e uomini che chiedono qualità
comporre un ambiente pienamente funzionale senza identificare
e che riconoscono i dettagli, che ricercano prodotti in grado di esprimere
una gerarchia arredativa. Radical è il progetto, firmato
valori che percepiscono come coerenti a quelli con i quali si identificano.
da Ludovica + Roberto Palomba, che vive al centro dello spazio,
Alla base del progetto c’è il concetto che i 4 moduli base -
capace di esprimere il lato più radicale di Elmar, che vuole essere
ognuno dei quali rappresenta una funzione primaria del cucinare -
e restare protagonista della “cucina per cucinare”.
siano completamente finiti e visibili su tutti e quattro i lati.
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INFORMAZIONE PUBLIREDAZIONALE
CON RADICAL, ELMAR RIVOLUZIONA LA PROGETTAZIONE DELLA CUCINA,
SCIOGLIENDO OGNI GERARCHIA COMPOSITIVA,
CON MODULI AUTONOMI E COLLOCABILI IN QUALSIASI SPAZIO
4 moduli base,
autonomi, finiti
e visibili su tutti
e quattro i lati:
questo il concetto
base del progetto
Radical.
Le parti in lamiera
di Radical possono
essere in black
e white, mentre
i frontali sono
disponibili in tutti
i colori laccati
e lucidi di serie,
e anche a campione.
In questa
composizione
di Radical l’isola
lavaggio-cottura
(300 x 130) ha
struttura portante
in ferro verniciato
bianco, top in
Nikron bianco,
lavello integrato.
Al di sotto della
zona lavaggio
sono previste una
base sottolavello
e una lavastoviglie
avvolte
esternamente
da un “folder”
in lamiera bianca.
Gli elementi
a giorno di Radical
sono in frassino
termotrattato,
309 x 67, mentre
l’elemento colonne
150 cm rivestito
in lamiera colorata,
in alluminio 100%
riciclabile.
Cappa in lamiera
verniciata con
grande mensola
luminosa.
Moduli autonomi, nati per vivere al centro dello spazio con estrema libertà
Radical conferma l’attenzione ai valori green sostenuta da Elmar con
compositiva senza vincoli stabili che ne identifichino una gerarchia,
importanti innovazioni, tra cui l’uso del frassino termotrattato e il particolare
quindi collocabili in qualunque area dell’ambiente e che insieme integrano
trattamento delle lamiere colorate, realizzate in alluminio riciclabile al 100%.
tutte le funzioni. Le finiture delle parti in lamiera di Radical sono
Etica ed estetica: la filosofia aziendale di Elmar si evolve ancora una volta
disponibili white e black, ma i frontali possono essere di tutti i colori
attraverso un progetto che permette di vivere appieno e con radicale
laccati e lucidi di serie (24 diverse sfumature) e anche a campione.
libertà l’ambiente cucina, fulcro di funzioni ed emozioni della quotidianità.
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9_editorialeOK:editoriale 21/12/10 11:20 Pagina 9
ambientecucina
Raffaella Razzano
|9
editoriale
ITALIA-GERMANIA
LA PARTITA
DELL’INNOVAZIONE
Dai primi bilanci 2010, il fenomeno più eclatante che emerge in Europa è l’andatura dell’economia
tedesca, in cui la ripresa è un segnale forte, al contrario di quello debole degli altri paesi Ue,
Italia compresa. Il settore del mobile è paradigmatico di come i tedeschi abbiano saputo reagire
allo shock della crisi. Il fattore determinante per il successo è stata la capacità di intercettare
la domanda in crescita dei paesi emergenti, aumentando la competitività dell’offerta a discapito
di altri concorrenti, Italia in testa. Eppure, come ha ricordato Massimo Florio all’annuale Seminario
di Previsione Csil, sul ring della competizione i tedeschi non hanno puntato sui prezzi più bassi.
Al contrario si è scommesso sulla qualità proponendosi al mondo che cresce come un brand
affidabile ed evoluto. Le aziende, in concreto, hanno investito di più in ricerca e sviluppo,
al contrario di quelle italiane in cui si registra un fenomeno inverso, e la produttività è aumentata
grazie alla ricerca e alla valorizzazione del capitale umano premiata da salari più elevati.
E’ interessante notare come in questa partita la Germania abbia mutuato parte del modello
di impresa italiano, acquisendone i lati più positivi: diminuzione della carature delle aziende,
nell’industria e nella distribuzione, con un aumento delle micro imprese con meno
di dieci addetti. In altre parole, imprese più flessibili e pronte a reagire ai segnali dei mercati.
Dunque la partita sempre aperta tra Italia e Germania ci vede in questa fase dalla parte degli
sconfitti, con le dovute eccezioni di imprese italiane eccellenti che hanno saputo ripartire
molto bene grazie alla capacità di investire con lungimiranza in processi e non solo in prodotti.
Senza entrare nel merito di quanto possano fare la differenza (molta) anche il Sistema Paese
e le Istituzioni nello sviluppo delle imprese e nel sostegno sui mercati esteri, la sfida impone
una reazione forte e consapevole, fatta di strategie e non solo di tattiche di sopravvivenza.
Una svolta alla “tedesca” dove non dovrebbe esserci più spazio per il sistema “in nero” all’italiana
che oggi è solo un pericoloso impoverimento delle aziende. Le imprese, e le leader del settore
cucine lo stanno già facendo, devono aprirsi di più al commercio mondiale e, se le piccole
dimensioni possono essere penalizzanti per correre nella competizione globale,
bisogna rafforzare la rete associazionista per valorizzare, insieme, il brand “cucina italiana”.
Contemporaneamente non dovremmo mai dimenticare che il buon design, di cui siamo una
bandiera, si nutre di investimenti, anche in capitale umano, e di progetti.
A questo proposito Ambiente Cucina, per festeggiare il traguardo del numero 200 e del 35° anno
di attività, sul prossimo numero aprirà un dibattito sul tema “progettare il futuro della cucina”
registrando opinioni e soluzioni evolute, capaci di farci vincere le nuove sfide.
Per ora lasciamo ai nostri lettori un numero ricco di stimoli raccolti dalle fiere autunnali
e un augurio sincero per un prossimo anno di vittorie.
ACU Dicembre 2010:Layout 1 24/11/10 16:06 Pagina 1
Frigoriferi General Electric:
elevate prestazioni, moderno design e risparmio energetico
ACU Dicembre 2010:Layout 1 24/11/10 16:06 Pagina 2
Uno dei temi di maggior rilievo degli ultimi anni - il
RISPARMIO ENERGETICO - ha spinto molte case
costruttrici di elettrodomestici a focalizzare
l’attenzione sul modo con cui è possibile usare meno
energia riducendo così le spese di consumo.
Frigoriferi e congelatori consumano ben 1/4
dell’energia consumata in un’abitazione (esclusi
ovviamente riscaldamento e acqua calda). La
potenza in Watt di un frigorifero non è superiore a
quella di una lampadina, ma l’utilizzo continuo fa
salire notevolmente il consumo di questi apparecchi.
Per tale motivo la scelta di un modello a basso
consumo energetico si rileva più vantaggiosa che per
qualsiasi altro elettrodomestico.
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frigoriferi americani General Electric, da sempre
considerati all’avanguardia per la capacità di
conservazione e per la qualità dei materiali utilizzati;
unici in quanto a estetica e funzionalità.
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con cui sono costruiti e la particolare attenzione ai
dettagli, che consentono la diminuzione agli sprechi
e un deciso risparmio in campo energetico.
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COMPRESSORE INVERTER, che modifica la velocità del
compressore in funzione dello stato di temperatura
del frigorifero: funziona al massimo per abbassare
velocemente la temperatura interna del frigorifero;
mentre se deve variare la temperatura di un solo
grado, riduce la velocità risparmiando sul consumo.
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l’eliminazione dell’umidità nell’aria che viene introdotta
ogni volta che vengono aperte le porte, e favoriscono
il mantenimento di una temperatura costante, nello
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12_magazine_:magazine 21/12/10 11:19 Pagina 12
magazine
a cura della redazione
GRUPPO CUCINE ASSARREDO
www.federlegno.it/assarredo
PRIMO BILANCIO 2010
Per il Gruppo Cucine di Assarredo
l’anno 2010 si archivia con un bilancio
importante in cui la voce più
significativa è sicuramente rappresentata
dagli incentivi, per la prima volta
ottenuti dal settore. «Tirando le somme
dell’attività del Gruppo nel 2010»
ricorda Patrizia Copat che lo presiede
«è chiaro che gli incentivi siano stati
un successo con molti effetti positivi.
Ai primi di novembre i fondi stanziati
erano stati esauriti al 98% e questo
è il primo dato tangibile che dimostra
quanto interesse abbia generato
l’iniziativa. Anche se all’inizio parte della
distribuzione ha avuto delle difficoltà a
capirne i meccanismi e l’iter burocratico,
alla fine il nostro settore è stato uno
di quelli che hanno beneficiato di più
dell’incentivazione. In questo senso
speravamo di poter contare anche sui
fondi comuni che sono stati riassegnati
dal Ministero dello sviluppo economico
a partire dal 3 novembre ma altri settori
industriali ne hanno beneficiato
esaurendoli in un tempo brevissimo.
L’aspetto più negativo rimane, però, il
fatto che in alcuni casi non siano ancora
stati erogati e rimborsati gli incentivi già
anticipati dalla distribuzione. Un ritardo
che non fa bene a nessuno perché rende
meno efficace una grande opportunità».
Come prosegue il dialogo
con le istituzioni per il 2011?
«Il dibattito politico attualmente in corso
ha rallentato e reso più complesso
il dialogo avviato nel 2010 dalla
associazione ma sicuramente il filo non
si è interrotto. Continueremo a lavorare
Patrizia Copat, presidente del Gruppo Cucine-Assarredo
a fianco di Ceced, con cui si è stabilita
una preziosa collaborazione, e di
FederlegnoArredo, perché insieme la
nostra voce ha sicuramente più forza.
L’obiettivo è di poter portare a termine
l’ambizioso progetto di definizione
dei parametri per una cucina “ecosostenibile” e della sua certificazione
che aiuterebbe la scelta da parte
del consumatore consapevole.
Il progetto sta molto a cuore anche
a Rosario Messina, presidente di
FederlegnoArredo e Giovanni Anzani,
presidente di Assarredo, entrambi
sensibili ai temi della sostenibilità
e a tutti i nuovi scenari che si stanno
delineando nel mercato legati proprio
alla sostenibilità ambientale in ambito
sia nazionale che internazionale.
La sfida è doppiamente importante
perché con questa iniziativa condivisa
possiamo ottenere maggiore attenzione
anche all’interno delle istituzioni».
L’esperienza degli incentivi potrebbe
ripetersi anche nel 2011?
«Da parte nostra non escludiamo
a priori che l’iniziativa si possa ripetere
con le stesse modalità del 2010
ma stiamo valutando anche altre forme
incentivanti che possano ottenere
ancora maggiore riscontro presso
i consumatori da lanciare a breve-medio
termine, per poi puntare ad obiettivi più
importanti con il progetto “cucina ecosostenibile” attraverso il quale ottenere
nel medio-lungo periodo forme di
incentivazione più consistenti, come
già avvenuto per altri beni durevoli
rivolti al rispetto dell’ambiente
e al relativo risparmio energetico».
Nel frattempo FederlegnoArredo
comunica i primi bilanci 2010 del
comparto che registra un lieve recupero
per tutta la filiera, in buona parte
sostenuto dal positivo andamento
dell’arredamento (+1,9%) e
dell’illuminazione (+2,3%), dei comparti
che producono componenti come quello
dei pannelli e dei semilavorati (+6,4%)
e delle altre produzioni a base legno
non destinate all’edilizia (+4,7%).
FIERA MILANO
www.macef.it
Il Macef riparte
da Novanta
Quella che si svolgerà dal 27 al 30 gennaio a Fiera
Milano, sarà l’edizione numero Novanta di Macef: un
numero importante, che dà anche il segno di quanto
il Salone Internazionale della Casa, costituisca insieme la memoria e il futuro dei settori che rappresenta: Tavola e Cucina, Alta decorazione, Regalo, Trade
& Big volume, Bijoux, oro, moda & accessori.
L’edizione 90 di Macef vuole essere quella del pieno
rilancio di competitività della maggiore fiera italiana
del settore complemento casa, che punta a recuperare appieno le posizioni perdute, nell’arco dell’ultimo decennio, rispetto ai maggiori concorrenti europei. Per farlo, oltre a un nuovo marchio e a una nuova identità visiva, in campo soprattutto tante iniziative, a breve e medio termine, e una strategia che
punta molto sull’eccellenza e sull’internazionalità.
Alla innovazione e alla storia del Macef, e soprattutto
ai progetti futuri delle aziende espositrici, tra cui si
segnala il progressivo ritorno dei grandi brand soprattutto di tavola e cucina, saranno dedicati i due
Buyers’ Club, che ospiteranno due mostre, curate
dall’architetto Marco Migliari: una dedicata ai prodotti e ai brand che hanno fatto grande la fiera milanese (“Storie del quotidiano”), e l’altra che rappresenta un omaggio alla plastica (“Valori Plastici”), che
è nata e si è affermata dentro Macef.
Circa 2.000 i buyer internazionali attesi, che vanno
ad aggiungersi alle migliaia (8.000 lo scorso settembre) di visitatori provenienti da circa 120 paesi.
Storie di aziende e prodotti casa anche per il progetto della serie Macef in Town, che coinvolgerà direttamente Milano: oltre alle vetrine dedicate della Rinascente, anche una spettacolare tensostruttura, in
una prestigiosa location cittadina, dedicata ai grandi
brand del settore.
Ma la strategia di Macef, che punta sull’eccellenza,
l’italianità e la passione per l’universo casa, conta
molto sul progetto AbitaMI, il cui debutto è previsto
per l’edizione del settembre 2011, definito come
“salone, laboratorio, motore d’innovazione e promozione”, organizzato da Fiera Milano Rassegna, ideato e diretto da Carlo Amadori (personaggio molto
noto nel settore per i lunghi anni trascorsi alla guida
di “Abitare il Tempo” a Verona).
Ancora in buona parte top secret, il progetto punta
soprattutto a coinvolgere e a riportare a Milano
la fascia alta del settore, il mondo dell’Alta Decorazione, all’interno di un evento trasversale, per
“disegnare nuove e più complete proposte del
lifestyle”. Per il 2012 Macef punta ancora di più alla
conquista di mercati emergenti, con due edizioni
estere della manifestazione, pensate ad hoc per
Russia e Brasile.
12-16_magazine:magazine 20/12/10 13:43 Pagina 13
ambientecucina
FEDERLEGNO-ARREDO
| 13
www.federlegno.it/assarredo
SEGNALI POSITIVI DALL’ESTERO
«Abbiamo attraversato la terza guerra mondiale, senza aver visto
bombe, ma le ceneri e le macerie ci vorranno diversi anni per poterle
rimuovere. Il 2010 si conclude con un modesto recupero di un punto
e mezzo percentuale che non può illuderci di aver risolto i nostri
problemi perché la strada è ancora lunga per tornare ai livelli
del 2008». Sono queste le prime parole di commento del presidente
di FederlegnoArredo, Rosario Messina, sui temi della congiuntura
che emergono dai dati preconsuntivi 2010, presentati alla stampa
dal Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo il 14 dicembre.
La riflessione parte dalla considerazione che un risultato positivo
del 2010 non può far dimenticare il risultato molto negativo del 2009
quando il settore legno-arredamento aveva perso oltre il 18%
del valore, bruciando in 12 mesi ben 7 miliardi di euro di fatturato,
dopo che il 2008 aveva chiuso già con un calo in media anno
del 5,6% rispetto al 2007. Così gli indici tornati in positivo suonano
ancora come un piccolo risultato che si getta alle spalle il brutto
passato, ma deve guardare a un futuro più roseo ancora in
lontananza. Nel 2010 dunque ritorna positivo il fatturato del settore
che raggiunge quota 33,3 miliardi di euro che rappresentano
un incremento dell’1,8% rispetto al 2009 e positivo è soprattutto
il dato delle esportazioni con una crescita complessiva del 4,9%
(3,9% per l’arredo) per un totale di 11,6 miliardi di euro. Nei primi
otto mesi del 2010 emergono, fra i principali mercati di esportazione,
le variazioni positive di Francia (+9,3%), Germania (+4,8%), Regno
Unito (+4,7%), Usa (+9,6%), mentre si registra ancora un segno
negativo per la Russia (-7,2%) che fino a 24 mesi fa rappresentava
un mercato in costante crescita per il settore e si confermano
le difficoltà di mercati come Grecia (-12,9%) ed Austria (-11,6%).
«Le nostre imprese stanno imparando a guardare ai mercati lontani -
sottolinea il presidente Messina - quelli
che rappresentano la nostra sfida
dei prossimi dieci anni perché sono quelli
a più forte tasso di crescita e quelli su cui,
già adesso, stiamo registrando aumenti
significativi dei flussi esportativi, anche
se le consistenze numeriche rimangono
molto contenute. In questo senso le nostre
Rosario Messina,
iniziative verso il mercato cinese con la
presidente di FederlegnoArredo
partecipazione all’Expo di Shanghai sono
strategiche per aprire il mercato potenziale alle nostre imprese
e per comprendere un nuovo modo di fare affari nel mondo.
Altrettanto si può dire per l’operazione condotta a New York, che ha
affiancato elementi di alta cultura con una operazione di promozione
commerciale delle showroom e da considerarsi di successo per tutto
il sistema non solo per le aziende che hanno aderito. Perché il grande
impatto mediatico dell’iniziativa, che ha coinvolto il sistema Italia nel
suo insieme anche con la presenza del food di Eataly, offre benefici
a tutto il sistema arredo casa italiano negli Stati Uniti».
Nel concludere, Rosario Messina, ha infine ricordato come sia
sempre più vitale un maggior sostegno da parte del mondo politico.
«Il nostro sistema paese oggi non è all’altezza di competere
con la diplomazia economica dei paesi nostri maggiori concorrenti.
La situazione politica di queste settimane rende ulteriormente
instabile e incerto il futuro: i finanziamenti per la promozione
internazionale rimangono bloccati nei meandri di una burocrazia che
non sa e non vuole decidere fino a quando la situazione politica non
si sarà chiarita. Questo è solo un esempio di come questa situazione
sta danneggiando le imprese, i lavoratori e il nostro Paese».
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IL GUSTO DELLA SOSTENIBILITÀ
Scavolini ha partecipato all’ottava edizione del Salone del Gusto con una scenografica e sofisticata composizione della cucina
Mood, presentata nella versione a laccatura bianca lucida per le ante e piano di lavoro in Naturalia by Arpa Industriale. La scelta
di questo materiale innovativo dal punto di vista funzionale, tecnologico ed estetico e soprattutto ecologico (è fatto con residui di
lavorazione di legni provenienti da foreste europee certificate) sposa infatti la filosofia del Salone, dedicato al cibo come espressione di cultura e di identità, da rispettare, difendere e valorizzare. E il rispetto per il cibo comincia anche dalla salvaguardia del
territorio, un argomento da tempo di primaria importanza per Scavolini. Nel 2009, infatti, l’azienda ha lanciato “Scavolini Green Mind”, il progetto ecosostenibile che vede l’azienda sempre più impegnata nella cura dell’ambiente e delle risorse, a ogni livello aziendale: con l’adozione per tutte le sue cucine dei Pannelli
Ecologici F**** (4 stars: pannelli realizzati al 100% con materiale legnoso post-consumo certificato FSC e con le più basse emissioni di formaldeide) e con l’utilizzo di ZeroE Planet, energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili, nata dalla collaborazione tra Edison e Lifegate®. ZeroE Planet è la prima
energia rinnovabile, a Impatto Zero: tutte le emissioni di CO2, dalla costruzione degli impianti di produzione alle attività di vendita relative alla fornitura di energia elettrica, vengono compensate con la creazione e tutela di aree forestali in Italia (all’interno del Parco del Ticino), e in Costa Rica (nella riserva “Karen Mogensen”). Dalle prime stime effettuate sui propri consumi energetici, il Gruppo Scavolini contribuirà nei prossimi anni alla riforestazione e tutela di un’area pari
a 85.000 mq. A oggi, è stata completata la riforestazione di 5 ettari di foresta, a compensazione del consumo elettrico effettuato da Scavolini nel 2009, pari a
2.700.000 kWh. Un altro recente successo messo a segno dall’azienda pesarese - questa volta sul fronte distributivo - è stata l’apertura di un nuovo monomarca: Scavolini Store Abbiategrasso (Milano): un punto vendita di 300 mq che ospita in esposizione 10 cucine. L’operazione Scavolini Store rientra in una più
ampia strategia distributiva che vede l’azienda fortemente impegnata anche nel consolidamento della rete distributiva estera, che attualmente conta 150 punti
vendita in Europa, più di 40 in Russia e nelle Repubbliche Orientali, 30 nel Nord America, 15 in Centro/Sud America ed altrettanti in Asia e Oceania.
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14 | ambientecucina
magazine
RAPPORTO CSIL
www.csilmilano.com www.worldfurnitureonline.com
RIPRESA DEBOLE E OSTACOLI FORTI:
COSÌ IL 2011 DELL’ECONOMIA E DEL MOBILE
Le Parole sono: lieve, modesta, lenta, difficile, e si riferiscono alla ripresa economica, globale come di settore, che si prospetta in salita e senza illusioni per tutto il prossimo decennio. I Numeri sono quelli offerti
da Csil, con la presentazione dei due
rapporti “World Furniture Outlook
2011” e “Rapporto di Previsione sul
Settore del Mobile in Italia nel
2011”, che delineano una visione
ampia e insieme dettagliata dello
scenario mondiale e nazionale del
settore. Un appuntamento di fine
anno particolarmente interessante e
pregnante non solo di dati ma anche
di riflessioni, quello svoltosi il 19 novembre scorso al Centro Congressi
Palazzo delle Stelline a Milano, a cominciare dai dati analitici del World
Furniture Outlook 2011, relativi all’industria del mobile e alle previsioni sulla crescita della domanda di
mobili nel 2011 in 35 paesi europei,
15 paesi dell’Asia e del Pacifico, 12
del Medio Oriente e dell’Africa, 3 del
Nord America e 5 del Sud America,
che hanno evidenziato una ripresa
dell’economia mondiale non solo
contenuta ma soprattutto disomogenea (i paesi emergenti crescono
molto più rapidamente dei paesi sviluppati) ed esposta a notevoli rischi.
IL QUADRO MACROECONOMICO
DEL 2011
Secondo lo scenario internazionale
ipotizzato dal World Furniture Outlook, nel 2011 l’economia mondiale
continuerà a crescere ma a ritmi inferiori rispetto al 2010, con un notevole divario fra la ripresa modesta dei
paesi sviluppati e la crescita a livelli
elevati dei paesi emergenti (seppure
anche qui in diminuzione rispetto al
2010). Prepariamoci a un processo
di riassorbimento degli effetti della
crisi destinato a durare anni, almeno
sulle economie avanzate: Stefania
Tomasini, di Prometeia, nel presentare i prospetti ipotizza un riassorbimento della crisi che potrebbe durare
per tutto il prossimo decennio: un
riassorbimento lungo, che nel frattempo coinvolgerà ancora il mercato
del lavoro con ulteriori probabili cadute dell’occupazione. Il livello elevato dei disavanzi e dei debiti pubblici
per molti paesi determinerà un rientro delle politiche anti-cicliche con effetti negativi sul consolidamento della
ripresa nei paesi sviluppati, i cui problemi finanziari, nonostante le intenzioni dei governi, sono ancora lontani
dalla risoluzione.
La crescita della domanda interna,
in primis dei paesi emergenti, contribuirà a far crescere anche nel 2011
il commercio internazionale, ma a
un tasso quasi dimezzato rispetto al
2010 (+6,8% contro un 12,9%).
Per l’Italia, Prometeia prevede che
nel 2011 avvenga un rallentamento
ciclico nella crescita, già evidente in
questi mesi non solo nel nostro paese ma anche nelle altre economie
europee. Il rafforzamento dell’euro
sul dollaro, che continuerà anche
nel 2011, e l’elevato debito pubblico
contribuiranno a rendere ancora più
lungo il percorso di uscita dalla crisi
per l’Italia che già nel 2010 ha registrato tassi di crescita inferiori alla
media dell’area euro. Il nostro PIL,
dopo la crescita dell’1,1% preventivata a chiusura del 2010, è previsto
in aumento dello 0,8% nel 2011. La
spesa delle famiglie dovrebbe fornire un contributo positivo alla crescita
del PIL, sebbene con un reddito reale in modesta crescita (+0,7%), il
che spiega una propensione al consumo che tenderà a mantenersi sui
livelli del 2010. Anche gli investimenti totali presenteranno nel 2011
segnali di una debole ripresa, strettamente correlata all’andamento
delle esportazioni e alla necessità
delle imprese di adeguare la propria
capacità produttiva. Sul fronte della
domanda estera, nel 2011 il rafforzamento dell’euro e il rallentamento
della domanda mondiale determineranno una decelerazione del tasso di
crescita delle esportazioni italiane di
merci (+4,5% contro il +7,9 del
2010). Sull’altro versante, l’euro forte sosterrà le importazioni che cresceranno del 4,2%.
IL MERCATO MONDIALE
DEL MOBILE
Il consumo mondiale di mobili, valutato a prezzi di produzione (escluso
cioè il markup per la distribuzione), è
di circa 340 miliardi di dollari Usa,
con un grado di apertura dei mercati
(cioè il rapporto fra importazioni e
consumi) attualmente dell’ordine del
27%. Per il commercio mondiale del
mobile, come ha evidenziato l’intervento di Ugo Finzi di Csil, è prevista
una modesta crescita nel 2011, dopo la forte contrazione del 2009 e la
ripresa del 2010. I principali paesi
importatori di mobili sono Stati Uniti
(principale motore della crescita
mondiale fino al 2007, in calo nel
2008 e 2009, in ripresa dal 2010),
Germania, Francia e Regno Unito.
Tra i paesi esportatori di mobili, oltre
all’Italia, anche Germania e Polonia
(in forte crescita sino al 2008).
Da segnalare il primato perso dall’Italia, che era il primo paese esportatore di mobili a livello mondiale, e
che dal 2005 è stata superata dalla
Cina, che ha visto crescere le sue
esportazioni da circa 4 miliardi nel
2000 a 27 miliardi di dollari nel
2008, scesi a 25 miliardi di dollari
nel 2009 e in risalita (probabilmente
a circa 30 miliardi di dollari) nel
2010. Senza dimenticare, sottolinea
Csil, che “proprio l’aumento di capacità produttive nei paesi emergenti,
in un periodo di stagnazione della
domanda sta determinando eccesso
di offerta con conseguenze negative
sulla redditività per i produttori”.
Lo scenario futuro, insomma, è ricco di segnali deboli di ripresa e
ostacoli forti: un quadro da tenere
ben presente, per delineare le strategie future, aziendali, settoriali e
nazionali che siano.
LE PREVISIONI SUL SETTORE
DEL MOBILE IN ITALIA NEL 2011
Il Rapporto di previsione sul settore
IMPORTAZIONI DI MOBILI, 2000-2010
I QUATTRO PRINCIPALI PAESI IMPORTATORI.
MILIARDI DI US$ CORRENTI
*Pre-consuntivo
32
2000
Fonti: ONU, Eurostat, CSIL
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010*
28
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8
4
0
Stati Uniti
Germania
Francia
Regno Unito
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ambientecucina
ESPORTAZIONI DI MOBILI, 2000-2010
I QUATTRO PRINCIPALI PAESI IMPORTATORI.
MILIARDI DI US$ CORRENTI
*Pre-consuntivo
32
2000
Fonti: ONU, Eurostat, CSIL
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010*
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Cina
Italia
del mobile in Italia nel 2011 ha presentato i pre-consuntivi per il 2010
e le previsioni per il 2011-2012
per le variabili chiave del settore
del mobile in Italia (produzione, consumo, commercio estero, prezzi,
competitività e domanda estera),
con un focus sui modelli prevalenti
di impresa del settore e un confronto con le aziende tedesche, oltre a
una analisi dettagliata dei più importanti comparti.
Dopo un biennio di decisa contrazione, la produzione di mobili nel 2010
registra una timida ripresa (+1,5%
rispetto all’anno precedente calcolata a prezzi costanti), sicuramente
non sufficiente a ritornare ai livelli
produttivi ante-crisi.
La crescita produttiva è comunque
derivata da una contenuta crescita
sia della domanda interna sia di
quella estera. Il consumo interno di
mobili è cresciuto dell’1,4% a prezzi
costanti, mentre l’export ha registrato un aumento del 3,7%.
Sul mercato interno l’incremento è
stato spinto sia dagli incentivi statali
accordati ai mobili per cucina sia da
un’inflazione settoriale praticamente
nulla, oltre che da un arresto della
caduta del reddito disponibile delle
famiglie che avevano posticipato gli
acquisti durante il biennio di crisi e
che grazie ad un più significativo ricorso al credito al consumo hanno
potuto finalmente realizzare gli acquisti procrastinati.
Per quanto riguarda l’export, la domanda di mobili italiani ha segnato
Germania
Polonia
un recupero modesto se rapportato
al forte calo registrato nel biennio
precedente, con maggiori incrementi nei principali mercati di riferimento
europei, ma registrando anche segnali incoraggianti dal mercato statunitense, nonostante le difficoltà
create dall’apprezzamento della valuta europea negli ultimi mesi. In generale, si sta registrando una diminuzione del valore medio dei prezzi
all’estero in seguito alla necessità
per le imprese italiane di mantenere le proprie quote di mercato.
Il quadro 2010 è completato da
un incremento delle importazioni
(+11,7% a prezzi costanti).
LO SCENARIO GLOBALE
Nel 2011, con lo scenario globale
che abbiamo visto, l’Italia risentirà
nuovamente dell’incertezza che contraddistingue la ripresa dell’economia a livello mondiale.
Già nella seconda metà del 2010 la
ripresa produttiva ha perso lo slancio di inizio anno e le previsioni per il
2011 risentono di questo rallentamento della ripresa, con notevoli
preoccupazioni per quanto riguarda
il mercato del lavoro soprattutto per
il persistere di alti livelli di disoccupazione. Nonostante la prevista crescita del reddito disponibile delle famiglie, la propensione agli acquisti
dei mobili non avrà un incremento
significativo. Il consumo è previsto
solo in lieve crescita (+0,8% a prezzi costanti), grazie anche all’apporto
delle importazioni, il cui aumento si
stima intorno all’8%. L’export dovrebbe crescere circa del 3% in
quantità, grazie al rafforzamento
della domanda di mobili italiani, nonostante le difficoltà di consolidare
la ripresa economica in molti mercati di riferimento, anche in seguito
ad un adeguamento dei prezzi per
mantenere competitivi i mobili italiani nonostante l’euro forte.
In conseguenza, è ipotizzabile
un leggero aumento della produzione italiana nel 2011 (+0,9%): ancora una volta una crescita debole,
penalizzante per le aziende che nell’ultimo biennio hanno dovuto comprimere i margini per restare sul
mercato.
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ci sono, come hanno dimostrato gli
interventi sugli scenari, coordinati da
Massimo Florio (Csil e Università di
Milano), che hanno visto le case history di tre aziende eccellenti del
made in Italy. Lago, che ha recentemente debuttato anche nel mondo
della cucina, che come ha raccontato con passione Daniele Lago ha
puntato molto su un diverso modo di
fare azienda, di fare “creatività diffusa e design su tutta la filiera”, oltre
che di utilizzare una comunicazione
circolare, sotto il segno dell’innovazione e della condivisione “socialweb”. Valcucine, di cui Daniele
Prosdocimo ha testimoniato un innovativo modello non solo di ecodesign ma di azienda fortemente
partecipativa e con un forte modello
di condivisione etica, con la convinzione che il business del futuro coincide con la sostenibilità. E Ares Line,
produttore di sedute per ufficio e
collettività, la cui concretezza e capacità di rispondere con qualità ed
efficienza alle richieste internazionali
ha permesso di attraversare in crescita la crisi.
A ricordarci che il made in Italy è e
continua a essere il design, come ha
evidenziato l’intervento di Luisa Bocchietto, presidente Adi, ma che il solo design non basta più: occorrono
modelli davvero innovativi nel fare
impresa, che siano in grado di rilanciare il made in Italy nella competizione internazionale.
SISTEMA ITALIA: NUOVI
MODELLI DA CUI RIPARTIRE
Abbiamo vinto la guerra e perso la
pace? Una metafora che si affaccia
nel commentare i dati più sconcertanti, proposti da Sara Colautti di
Csil, che sono quelli che vedono l’economia italiana decisamente più
lenta nella ripresa rispetto all’economia tedesca, più vivace e trainata
dalla ripresa dell’export, seppure a
fronte di un mercato del lavoro più
costoso di quello italiano. Basti un
dato, quello della distanza delle economie nazionali rispetto al punto di
arrivo di prima della recessione, che
vede l’Italia a -5,6% e la Germania
a -2,7%. Eppure le esperienze positive, che segnano alcune delle strade percorribili dall’industria italiana,
Carla Cavaliere
PREVISIONE DEI CONSUMI DI MOBILI
PER AREE GEOGRAFICHE PER IL 2011.
VARIAZIONI PERCENTUALI A PREZZI COSTANTI
Valori in percentuale
Fonte: CSIL
Europa Occidentale
Nord America
Sud America
Europa Centro-Orientale e Russia
Medio Oriente e Africa
Asia e Pacifico
Mondo
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5
6
7
12-16_magazine:magazine 20/12/10 13:43 Pagina 16
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magazine
WHIRLPOOL
www.whirlpool.it
VIVERE IL LAVORO CON PASSIONE
Settembre 2010 è stato per Whirlpool Italia il mese dei record.
Per la prima volta l’azienda ha registrato i migliori risultati
del Gruppo Whirlpool in Europa in un mercato che, sappiamo,
è sempre più competitivo e in cui storicamente per il gruppo
sono sempre stati leader altri paesi. Un successo che conferma
una tendenza delineata già con chiarezza negli ultimi 5 anni,
come spiega Lorenzo Paolini, “e in cui proprio la crisi ha contribuito
a privilegiare il nostro approccio al mercato e a premiare lo spirito
di squadra che anima il team che guido dal 2005”.
Lorenzo Paolini, nominato nel 2008 Vice President Market
Operations South Europe con responsabilità dei mercati spagnolo,
portoghese e greco, mantiene ad interim anche la carica
di Direttore Generale Whirlpool Italia.
Qual è l’obiettivo raggiunto di cui è più orgoglioso?
Negli ultimi 5 anni siamo riusciti a raddoppiare la quota anche
in un mercato tradizionalista come quello del built-in in cui siamo
partiti da una quota di 1/10 circa per arrivare all’attuale 2/10
circa del mercato. Per il futuro il nostro obiettivo è la leadership.
Quest’anno all’interno del nostro Gruppo siamo arrivati
sul “tetto d’Europa” ma l’asticella va sempre spostata in alto
per creare la giusta motivazione.
Il successo si misura solo con i numeri?
Se abbiamo raggiunto certi risultati è perché abbiamo dato molta
importanza alle relazioni umane. In questi anni, ad esempio, abbiamo
costruito un legame molto più stretto con i nostri partner nel canale
dell’arredo proprio perché abbiamo privilegiato l’attenzione
al rapporto umano che contraddistingue tutte le nostre azioni.
Quali sono in sintesi le caratteristiche vincenti della squadra
Whirlpool?
Il nostro è un team fortemente motivato, un gruppo di campioni
che vive con passione la relazione con il mercato e il raggiungimento
degli obiettivi: umili, appassionati e imprevedibili con una visione
Il piano cottura in acciaio iXelium TM, testimonial di innovazione.
“go to market” non
strettamente legata a strategie
di lungo periodo che rischiano
di essere rigide e statiche.
In questo senso credo che non
si debba neppure “aver paura
di aver paura” perché questa
emozione se ben gestita
è benzina per il motore
delle nostre azioni.
Lorenzo Paolini, Vice President Market
Operations South Europe Whirlpool
E per quanto riguarda
lo sviluppo dei prodotti?
Siamo sul mercato con gamme dove coesistono innovazione,
design e tecnologia, il tutto a un prezzo corretto. Lavoriamo su tutti
i posizionamenti, dal bassissimo all’altissimo di gamma con i marchi
Ignis, Whirlpool, Whirlpool Sesto Senso e KitchenAid e per ciascuno
di questi operiamo con una visione diversa ma per tutti vale
una matrice comune: essere sempre in grado di intercettare
le nuove tendenze.
Qual è, in generale, l’anello debole del settore built-in?
La spinta all’azione e al cambiamento è un dovere assoluto,
“feroce”, che deve coinvolgere tutta la catena, distribuzione
compresa. Per quanto riguarda il canale dell’arredamento, invece,
la distribuzione è ancora troppo legata a vecchi schemi che oggi
non funzionano più, soprattutto nell’approccio con clienti che
chiedono competenza. Non ci si può più permettere, ad esempio,
di avere addetti nei punti vendita che abbiano una conoscenza
superficiale degli elettrodomestici. In questo senso crediamo
molto al lavoro che possono svolgere il nostro training team,
i merchandisers e i distributori specializzati nell’incasso
che svolgono un ruolo di formazione/informazione determinante
sul punto vendita di arredamento.
Come dovrebbe evolversi la distribuzione tradizionale?
Negli ultimi anni la scarsa propensione all’evoluzione ha lasciato
molto spazio alla grande distribuzione ma esiste ancora un margine
di recupero nell’erogazione dei servizi, soprattutto quelli legati
al tema della casa. Se con la crisi sono diminuiti, in generale,
i consumi, è altrettanto vero che per molti è sempre più prezioso
il fattore tempo. Il concetto di “risparmio” potrebbe essere
interpretato in quest’ottica proponendo soluzioni chiavi in mano
per risolvere i problemi di ristrutturazione e arredamento.
In generale è necessario investire sull’ottimizzazione
dell’organizzazione, anche se si tratta di imprese commerciali
di piccole dimensioni. La crisi ha accelerato questa esigenza ma per
quanto ci riguarda è stato un obiettivo prioritario fin da quando
sono stato chiamato a dirigere questo Paese. Oggi siamo a un
regime di efficienza che ci rende ancora più incisivi sul mercato.
E i numeri, come abbiamo visto, ci danno ragione.
R.R.
17-24_magazine:magazine 16/12/10 16:15 Pagina 17
Licia, di Aran Cucine, coniuga
il calore del legno con le finiture
di gusto contemporaneo. L’anta
è “a poro spazzolato”, con telaio
in massello spessore 20 mm
e pannello impiallacciato rovere,
nella variante avorio semilucido.
Le vernici utilizzate sono
ecologiche a base d’acqua.
ARAN CUCINE
ambientecucina
| 17
www.aranworld.it
L’ITALIANA PIÙ ACQUISTATA NEL MONDO
Entrando nel sito di Aran Cucine, la prima immagine in home
page è un planisfero. Un messaggio inequivocabile sulla internazionalità del Gruppo,
rafforzato ulteriormente dal
claim: “Aran, la cucina italiana
più acquistata nel mondo”.
Una dichiarazione supportata
dai dati, come chiarisce Renzo
Rastelli, amministratore delegato di Aran World, che spiega
quali siano state le strategie che
hanno permesso di raggiungere
tale leadership e quali siano i
prossimi obiettivi.
Partiamo dai dati. Qual è stato
il fatturato dei primi sei mesi
del 2010 e qual è stato l’andamento rispetto al 2009?
Il fatturato dei primi sei mesi del
2010 ha registrato un +6% rispetto allo stesso periodo del
2009 per quanto riguarda il settore cucine.
Che quota rappresenta l’esportazione e quanti sono i paesi
dove siete distribuiti?
L’esportazione rappresenta il
55% del fatturato totale di Aran
e distribuiamo i nostri prodotti
in 120 Paesi nel mondo nei cinque continenti.
Quali sono state le strategie
vincenti e i plus che vi hanno
permesso il raggiungimento di
tali risultati?
È stata sicuramente determinante, dal punto di vista strategico, la capacità di adattamento
dell’azienda alle esigenze dei
vari mercati in cui siamo presenti a livello internazionale, ogni
volta in maniera diversa. E poi,
l’ottimo rapporto qualità-prezzo
della vasta gamma di prodotti
che offriamo ai nostri clienti, ha
rappresentato il valore aggiunto
di Aran Cucine negli anni.
Oggi sono strumenti ancora validi o lo sviluppo su nuovi mercati richiede nuovi approcci?
Rispetto al periodo pre-crisi oggi
è fondamentale mantenere fede
alle promesse. Inoltre il prezzo è
diventato un fattore ancora più
importante. Siamo passati da un
contesto competitivo “facile” ad
un contesto competitivo difficile
e complesso, che quindi impone
massima attenzione ad ogni
aspetto.
In generale, quali possono essere i valori su cui deve puntare
la cucina italiana per conquistare il mondo?
Il Made in Italy è forte per quanto concerne il design e il nostro
buon gusto nel progettare prodotti può continuare a essere il
nostro punto di forza. Purtroppo
ad oggi il prodotto tedesco, soprattutto in certi continenti, viene considerato qualitativamente superiore, anche nel servizio.
Lo sforzo che viene quindi richiesto all’intero indotto è quello di far sì che il Made in Italy
non sia più soltanto sinonimo di
design, ma anche e soprattutto
di completa affidabilità.
Per l’export di Aran Cucine è più
importante la distribuzione attraverso i dealer o attraverso i
contractors?
Cerchiamo di curare entrambi i
canali, soprattutto in un momento delicato come quello attuale, con una crisi in corso,
che ci sta vedendo fortemente
penalizzati a causa del nostro
precedente sbilanciamento nel
settore contract.
Quali sono i paesi che stanno
registrando un andamento più
interessante e quali quelli in cui
storicamente siete più forti?
Sicuramente l’Asia sta crescendo
già da un po’, anche se non con
i numeri che si speravano, bensì con un’ascesa moderata,
mentre il mercato europeo,
Russia inclusa, e quello statunitense restano i nostri mercati
principali.
Di fatto solo la clientela maggiormente specializzata è riuscita a sfruttare questa opportunità. Credo che soprattutto la
GDO sia riuscita a organizzarsi
meglio, nonostante il procedimento sia un po’ macchinoso.
La vostra vocazione all’internazionalità influenza anche la
produzione? Avete delocalizzato alcuni reparti o pensate di
farlo in un prossimo futuro?
Abbiamo alcune joint venture
all’estero, nelle quali a livello
produttivo effettuiamo perlopiù
il montaggio dei mobili. Per il
resto, la nostra prima azienda è
stata fondata in Abruzzo, nel
comune di Atri, e ad oggi se ne
contano otto, sempre nella
stessa zona industriale. Di fatto
il 99% della nostra forza lavoro
proviene dalla nostra terra.
Personalmente resto legato alle
mie origini e all’idea che, pur
crescendo negli anni, la mia
azienda possa restare una
grande famiglia, anche per una
responsabilità sociale che sento nei confronti del comprensorio in cui vivo e lavoro.
Quali sono oggi le priorità che
individuate per la vostra azienda (processi produttivi, R&D,
distribuzione, marketing…)?
Siamo concentratissimi su tutti
gli aspetti, perché oggi più che
mai sentiamo la competizione
con le aziende tedesche e questo ci obbliga a migliorare e ottimizzare i nostri processi produttivi. Inoltre stiamo investendo molto in comunicazione rispetto al passato, affinché cresca la percezione del nostro
brand anche da parte del consumatore finale a livello mondiale. Concludendo, non trascuro nessuna opportunità di business perché credo nel mio prodotto. Esattamente 20 anni fa,
nell’ottobre 1990, fondammo la
Newform Cucine, che da zero
divenne la prima azienda italiana per numero di cucine esportate, e tutto questo è stato possibile grazie alla volontà del
mio team, al fatto che a
vent’anni ho sognato di esportare il Made in Italy nel mondo
e ho creduto in quel sogno, realizzato grazie ai miei collaboratori, cresciuti con me, che hanno dato il massimo riuscendo
ad ottenere risultati inimmaginabili. Oggi investiamo sul marchio Aran Cucine, con la stessa
voglia di fare bene che coltiviamo ormai da anni e con il knowhow acquisito durante la crescita di Newform Cucine.
Nonostante l’attuale congiuntura economica, guardo al futuro
con fiducia.
R.R.
Parlando di mercato interno, la
vostra distribuzione ha colto
l’opportunità degli incentivi?
Renzo Rastelli, AD Aran Cucine
17-24_magazine:magazine 16/12/10 16:15 Pagina 18
18 | ambientecucina
magazine
MOMA NEW YORK
www.moma.org
Il XX secolo
disegnato dalla cucina
Proseguirà fino al 14 marzo 2011 al MoMA di New York la mostra
“Counter Space: Design and the modern kitchen”, che esplora le
relazioni tra il design della cucina e i percorsi evolutivi nell’estetica,
nella tecnologia e persino nelle ideologie del ventesimo secolo. L’esposizione, organizzata dal dipartimento di Architettura e Design
del MoMA, di cui è sponsor Silestone, brand del Gruppo Cosentino,
accoglie circa 300 pezzi tratti dalle collezioni del museo tra i quali
oggetti, progetti architettonici, ambienti ricostruiti, poster, fotografie, filmati, stampe, dipinti. Il pezzo più interessante della mostra è
un esempio sorprendentemente completo della cucina Frankfurt
progettata dalla designer austriaca Margarete Schütte-Lihotzky
nella seconda metà degli anni Venti e recentemente acquisita dal
MoMA. La mostra è divisa in tre sezioni che coprono l’intero ventesimo secolo. La prima, The New Kitchen, riguarda il design tra le
due guerre mondiali, in cui dominano i principi modernisti di efficienza, igiene, standardizzazione. La seconda esplora il periodo
successivo, in cui, a partire dagli anni ’50, le cucina riflettono, in
modo particolare negli Stati Uniti, l’emergente abbondanza: più
grandi, più colorate, con i nuovi elettrodomestici, si affacciano nelle
prime pubblicità. Negli anni Sessanta l’Italia esplora le possibilità
offerte dalla plastica e designer come Virgilio Forchiassin ripensano
completamente il concetto di cucina, introducendo possibilità inedite di flessibilità e miniaturizzazione. Ne è un esempio la cucina
mobile Spazio Vivo, prodotta dal 1968 da Snaidero (nella foto).
Negli anni Settanta, infine, fanno il loro ingresso in cucina temi “sociali”: si fa strada l’attenzione all’ergonomia, alla disabilità, all’ambiente, che favoriscono l’introduzione di nuove forme e materiali.
Di questo periodo anche l’esperimento di fornello solare del diplomatico libanese Adnan Tarcici. L’ultima sezione della mostra - Kitchen Sink Dramas - introduce l’elemento umano: fotografie, stampe, video di artisti contemporanei di cui è protagonista la cucina,
ma che hanno come finalità quella di sollecitare discussioni di carattere economico e politico, nonché di far riflettere sulla condizione della donna. Tutta l’esposizione sottolinea in generale il contributo e il punto di vista delle donne come consumatrici e utenti della cucina, ma anche come innovatrici, designer, progettiste, artiste
che hanno trattato in modo critico la cultura e i miti della cucina.
La creatività italiana è presente anche con numerosi oggetti e complementi made in Italy: come la Moka di Alfonso Bialetti del 1930 e
la collezione di pentole Center Line di Roberto Sambonet del 1964.
BERLONI
MARMO ARREDO
www.marmoarredo.com
Nuovo stabilimento tedesco
e colori solo per cucine
L’ultima edizione di Sicam, a Pordenone, é stata l’occasione
per presentare la nuova azienda del Gruppo Scapin, cui fa capo
Marmo Arredo, che ha la sede produttiva in Germania, a Magdeburg.
Uno stabilimento di ultima generazione, con due linee di produzione
innovative e particolarmente efficaci, che permettono di produrre
giornalmente circa 5.000 mq di lastre di agglomerato di quarzo e
resina, nella misura standard di cm. 305x141 con spessore 12, 20
e 30 mm. Per progetti specifici, l’azienda è in grado di realizzare
lastre con dimensione di cm. 330x160, anche con resina biolenica
(una novità assoluta per i progetti “gremì”), con un’ampia gamma
di finiture di superficie (lucido, levigato opaco, tatum, spacco, sabbiato
e patinato). Durante il Sicam, l’azienda ha inoltre proposto alcuni
colori sperimentali, raccogliendo anche i pareri dei visitatori, allo scopo
di realizzare una selezione dei materiali da inserire nella produzione
standard. Marmo Arredo ha consolidato
ulteriormente la propria presenza
sul mercato, offrendo tutta la filiera
produttiva del piano cucina, dalla
produzione della lastra grezza al prodotto
confezionato e pronto per essere
installato, sino al recente lancio di una
serie di colori dedicati esclusivamente
ai produttori di cucine e bagni.
GRUPPO SALICE
www.salice.com
UNA PARTNERSHIP STRATEGICA
PER L’ECCELLENZA
Il Gruppo Salice e Bortoluzzi Sistemi hanno avviato lo scorso ottobre
un’importante partnership strategica, mirata a realizzare sinergie in
ambito commerciale e produttivo. Salice, leader mondiale nelle cerniere invisibili e nei sistemi di apertura per il settore del mobile-arredamento, ha acquisito il 40% del capitale di Bortoluzzi Sistemi. Grazie a
una costante attenzione all’innovazione di prodotto e di processo e a
una capillare rete distributiva, il gruppo di Como ha consolidato negli
anni (la fondazione risale al 1926) la forte vocazione all’eccellenza tecnica e all’esportazione: Salice è presente in più di 80 Paesi e realizza
fino al 70% del proprio fatturato all’estero, con un portafoglio di oltre
500 brevetti e 2.000 prodotti. Bortoluzzi Sistemi, tra i pionieri nei sistemi di scorrimento, grazie alla attività di ricerca e sviluppo e alla collaborazione con i principali marchi del settore del mobile-arredamento, è
oggi leader nel segmento degli scorrevoli alto di gamma, presente in
oltre 39 Paesi. Con la partnership siglata il 12 ottobre scorso, le due
aziende uniscono le rispettive aree di eccellenza, accomunate da una
forte area innovativa e oggi anche da un disegno strategico condiviso.
www.berloni.it
Un sito ancora più interattivo
È online il nuovo sito dell’azienda pesarese che, dopo il lancio lo scorso anno di ToBeBerloni
(lo spazio web di Berloni e dei suoi partner commerciali) e Co+Housing (webzine dedicata
a design, lifestyle e sostenibilità) offre ora più possibilità di conoscere e vedere, in un vero e
proprio showroom virtuale, tutti i prodotti del brand. I contenuti del nuovo sito possono essere
condivisi sui profili social degli utenti, consentendo così di scoprire in anteprima le nuove
promozioni. Il lancio del sito è stato preceduto anche da un concorso su Facebook e Twitter.
17-24_magazine:magazine 17/12/10 10:01 Pagina 19
Una composizione
del Sistema HD23
di Rossana disegnato
da Massimo Castagna,
art director del brand.
ambientecucina
GRUPPO FEBAL
| 19
www.febal.com
INVESTIMENTI IN FORMAZIONE
Gli ambiziosi piani di ristrutturazione dei marchi Febal e Rossana annunciati lo scorso anno
dalla nuova proprietà hanno
coinvolto tutti gli ambiti della filiera. Emanuel Colombini, amministratore delegato, si dichiara
più che soddisfatto di essere riuscito a portare a termine tutti i
progetti iniziati a fine 2009 e rilancia con nuovi programmi di
sviluppo: «Per quanto riguarda
Febal abbiamo lanciato sei nuovi
prodotti e altri sei verranno presentati nel corso del 2011, supportando il brand con una campagna di comunicazione al pubblico che ha utilizzato tutti i
mezzi, Tv compresa. Contemporaneamente abbiamo investito
sul processo, rendendolo più
flessibile ed efficiente secondo i
criteri della “Lean Production” di
Porsche Consulting e ampliando
la lavorazione interna con l’integrazione del reparto di verniciatura. Il primo risultato è stato di
aver abbattuto del 30% i reclami
e migliorato i tempi di consegna.
Aspetti di grande rilievo per il
dealer che può recuperare marginalità nella fase post vendita e
fidelizzare il consumatore».
Con Febal quali sono oggi le
priorità e i progetti per il 2011?
Portare a termine la rivisitazione
del catalogo e il posizionamento
del brand nella fascia media del
mercato, che da sempre gli appartiene.
Il piano prevede in soli due anni
una gamma rinnovata al 90% e
un migliore bilanciamento del
rapporto qualità/prezzo. Il secondo obiettivo è quello di lavorare sulla distribuzione, a fianco
dei nostri clienti e a loro favore
con una partnership che non si
esprima solo con un concept architettonico ma prenda spunto
da sistemi evoluti di franchising
che includono anche una serie
di servizi strategici come un
supporto software gestionale e
di progettazione. Per i nostri rivenditori stiamo anche predisponendo una intensa attività di
formazione per fornire loro ulteriori strumenti di misurazione
della propria attività, migliorarne la gestione e recuperare redditività. Il pacchetto di formazione prevede, inoltre, una serie di
suggerimenti di marketing per
massimizzare gli investimenti
pubblicitari. I nostri “consigli”
sono generati anche da un’attività sul campo grazie al negozio
che abbiamo a San Marino dove
vengono applicati e sperimentati i metodi che sono alla base
dei nostri corsi di formazione.
Nuovo sito Febal e spazio ai rivenditori
E per Rossana?
Anche per Rossana stiamo investendo molto in formazione e
abbiamo appena concluso una
serie di tappe organizzate sul
territorio nazionale. L’obiettivo è
stato anche quello di fornire loro
le informazioni necessarie per
proporre al meglio il sistema cucina HD23 disegnato da Massimo Castagna e presentato con
grande successo a Milano ad Eurocucina. Anche grazie all’innovazione proposta dal sistema
HD23, che permette con maggiore facilità una progettazione
“one to one”, i risultati degli investimenti per Rossana sono
stati leggibili subito. Abbiamo in
corso trattative con nuovi clienti
e in programma il lancio di altri 4
prodotti entro il 2011.
Il tour formativo è iniziato a Milano, dove sono stati coinvolti
una quarantina di rivenditori
Rossana provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia
ed è proseguito poi a Bari e a
Roma. Al workshop hanno partecipato anche Massimo Casta-
gna, art director dell’azienda e
designer di HD23, e Massimo
Ferri, responsabile sviluppo prodotto e la forza vendite delle regioni coinvolte.
La cucina è protagonista assoluta del nuovo sito web che rinnova
la veste grafica, più attuale e orientata al fruitore, e propone una struttura
della navigazione intuitiva e accattivante (nelle lingue italiano, inglese,
spagnolo, francese e russo). Già dalla home page, il prodotto viene
valorizzato, anticipandone i contenuti, che possono essere via via approfonditi
proseguendo un percorso a vari livelli. Grande spazio è inoltre riservato
alla localizzazione dei rivenditori in Italia e all’estero, permettendo
al consumatore di conoscere, con un click, dove richiedere la cucina
desiderata. Gli Specialisti Febal, cioè i rivenditori che hanno scelto
il marchio come predominante nel proprio punto vendita, hanno
a disposizione uno spazio in più: una vetrina in cui pubblicare immagini,
promuovere eventi e iniziative o spiegare i propri servizi.
Quali sono i punti critici della
distribuzione italiana?
Come ho già detto può esserci
una attenzione non sufficiente
agli aspetti gestionali e anche
alle tecniche di vendita e di micro marketing che si sono molto
evolute in altri settori e all’estero. Secondo una ricerca che abbiamo condotto a Milano con la
Emanuel Colombini, AD Gruppo Febal
tecnica “Mistery Client” solo 3
negozi di mobili su 10 visitati, ad
esempio, hanno una reception e
una modalità di accoglienza codificata e valida. È giusto ricordare, però, che in Italia esiste
una cultura del progetto che è
molto più radicata rispetto a
quella di altri mercati stranieri e
in questo i nostri distributori
rappresentano un modello a cui
aspirare.
Come state utilizzando il web?
Innanzitutto abbiamo lanciato il
10 ottobre il nuovo sito di Febal
progettato in modo da renderlo
più fruibile e facile da navigare.
Stiamo anche predisponendo
una attività di comunicazione
sui siti dedicati all’arredamento
e contemporaneamente stiamo
studiando a livello di Gruppo come interagire con i social
network e valorizzare attraverso
di essi i nostri brand.
Questa è una delle altre sfide
che ci vede impegnati per il
prossimo futuro.
R.R.
17-24_magazine:magazine 16/12/10 16:15 Pagina 20
20 | ambientecucina
magazine
FONDAZIONE SNAIDERO
Edi Snaidero,
presidente di
Snaidero Rino Spa.
BENESSERE PER TUTTI
Si è tenuto a Majano il 20 novembre scorso l’annuale convegno promosso
dalla “Rino Snaidero Scientific Foundation”. Un momento di condivisione e di
riflessione che ha sottolineato lo spirito della Fondazione, un autentico
network di intelligenze e competenze, che ha affrontato da diverse angolazioni
un tema quanto mai attuale. “Sostenibilità ed Abitare”, questo il titolo dell’incontro, è stato il filo rosso del dibattito fra imprenditori, associazioni, istituzioni
ed esperti intervenuti e coordinati da Adriano De Maio, presidente del Comitato Tecnico-Scientifico della Fondazione. Ad aprire i lavori l’intervento di Edi
Snaidero che ha chiarito come siano molteplici le dimensioni della sostenibilità, da ambientale a economica, da sociale a culturale, e come la crisi in atto
abbia agito da acceleratore «rafforzando la convinzione che la sostenibilità
rappresenti una possibile via per uscirne e per ricostruire su basi nuove un
rapporto di fiducia fra imprese e società. La concezione emergente indica che
la responsabilità verso la società e verso l’ambiente rappresenta sempre più
un elemento costitutivo della corporate governance e appare destinata ad
ispirare ogni decisione e ogni ambito della vita d’impresa, in una prospettiva
più strategica che di breve periodo, più pragmatica che valoriale e destinata a
produrre ritorni economici oltre che di immagine». E a questo proposito Edi
Snaidero ha ribadito che «avranno ancora spazio di crescita le aziende che vivranno la sostenibilità come opportunità e non come vincolo e che proprio su
queste basi sapranno ricreare un nuovo rapporto di fiducia con la società in
cui operano. La sostenibilità è un tema che offre molteplici declinazioni “concrete”: un uso più attento delle risorse, risparmio energetico nei processi produttivi (e anche nei punti-vendita), riduzione degli imballi e indicazioni sul corretto smaltimento, campagne di educazione dei consumatori al risparmio, al
recupero e al riciclaggio». Azioni tangibili che si devono tradurre, sempre secondo Edi Snaidero, in “prodotti a ridotto impatto, pensati per tutte le esigenze
del consumatore, disponibili e fruibili. Non più costosi”.
Una dichiarazione forte e incisiva che riassume le linee guida progettuali del
lavoro “Cooking for all” presentato per la prima volta al convegno da Creative
Team e Real Team, le due squadre di creativi ed esperti che operano sotto l’egida della Fondazione. Un progetto di cucina per ipovedenti, il cui brevetto è in
corso di registrazione, che ha fatto proprio il tema della sostenibilità anche dal
punto di vista sociale. «A monte vi è stato un lavoro di ricerca e un dialogo
con esperti multidisciplinari e oltre 30 imprese grazie al quale è stato identificato come prioritario un progetto che fosse pensato per disabili cognitivi.
Un’utenza che con il progressivo innalzarsi dell’età media si è molto allargata»
ha precisato Felice Pietro Fanizza direttore di Creative Team. «Oggi siamo arrivati alla fase di prototipo che precede lo sviluppo e l’industrializzazione» ha
proseguito Egidio Babuin, direttore di Real Team, il gruppo che ha ideato e
realizzato concretamente il progetto per arrivare a una definizione del prototipo condivisa tra l’Associazione italiana per la salute degli occhi e le imprese
partner: Snaidero, Blum ed Electrolux. E proprio l’amministratore delegato di
Electrolux Appliances Italia - Divisione Elettrodomestici, Gianfranco Schiava,
ha voluto ricordare non solo il forte impegno a 360°, dal processo al prodotto,
del proprio Gruppo nell’ambito della sostenibilità, ma la necessità a rispettare
le regole da parte di tutte le aziende: «Solo così può esserci una competizione
leale e solo a queste condizioni la sostenibilità non è semplicemente un costo
per l’industria ma un valore aggiunto reale e percepito dal consumatore. E per
questo noi chiediamo che l’impegno delle imprese sul fronte della sostenibilità
sia certificato. La battaglia futura sarà quella di creare organismi che garantiscano i risultati dichiarati. Nel frattempo è già stato siglato un codice di comportamento condiviso da tutti gli associati al Ceced».
A sostegno della necessità evidenziata da Gianfranco Schiava, anche le parole
di Giovanni Anzani, amministratore delegato del Gruppo Poliform, intervenuto
al convegno in qualità di presidente di Assarredo.
«Le associazioni devono fare chiarezza sul tema della sostenibilità a difesa dei
consumatori che sono diventati molto più sensibili sull’argomento, come evidenzia anche una ricerca condotta da Gfk Eurisko per Assarredo. Secondo la
ricerca il 31% degli italiani dichiara di dare priorità ai materiali ecologici, il
29% ai certificati di sicurezza, il 28% ai prodotti in cui sia garantita l’atossicità
delle colle e il 25% alle aziende socialmente responsabili. Da parte dell’Associazione stiamo lavorando per definire con maggiore puntualità i parametri
della sostenibilità. Per farlo abbiamo costituito una squadra di tecnici ma, contemporaneamente, siamo sempre attenti a cogliere gli stimoli che provengono
dai centri di ricerca, dalle aziende e dalle istituzioni».
Un’attenzione ai temi della sostenibilità che diventa tanto più strategica per il
settore del mobile e dell’abitare anche secondo Mario Abis, direttore generale
della società di ricerche Makno, che nel suo intervento ha ricordato come la
crisi abbia creato nuovi modelli nei criteri di scelta, privilegiando i valori certi
contro un consumismo barocco, e come oggi “un’impresa non possa più contare su una inerzia di fidelizzazione ma debba dare garanzie di fidelizzazione,
a partire dalla sostenibilità”.
R.R.
www.snaidero.it
INCARICA
CECED
www.ceceditalia.it
Lorenzo Lispi è stato eletto all’unanimità come nuovo
capogruppo del Gruppo Cappe di Confindustria Ceced
Italia durante l’assemblea del 16 novembre scorso.
Direttore Marketing & Innovazione della Best. S.p.A.
dal 2009 (azienda facente parte del gruppo Nortek inc.),
Lispi da oltre 15 anni lavora nell’ambito delle cappe
aspiranti e ha maturato molteplici esperienze
con i più importanti gruppi del settore.
MIELE ITALIA
www.mieleitalia.it
Dallo scorso ottobre è entrato a far parte di Mìele Italia
Carlo Busolin che, con l’incarico di product manager
Built In, ha la responsabilità del settore elettrodomestici
da incasso per cucina. Busolin, 33 anni, laureato
in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Padova
e con un Master in Marketing and Economy
of the Telecommunications, ha già maturato
esperienze professionali nel marketing in aziende
quali Telesystem e Vimar.
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ambientecucina
FRANKE ITALIA
| 21
www.franke.it
Sicurezza e salute sul lavoro
La sede di Franke Italia Spa
a Peschiera del Garda (VR)
ha ottenuto la certificazione
BS OH SAS (Occupational
Health and Safety
Assessment Series) 18001:
un riconoscimento che attesta
l’applicazione volontaria
da parte dell’azienda
di un sistema di gestione
a tutela della sicurezza
e della salute dei propri
lavoratori, secondo uno
standard riconosciuto
a livello internazionale.
Per il marchio specializzato
in sviluppo, produzione e
commercializzazione di lavelli,
rubinetti, piani cottura, forni,
cappe e soluzioni per
l’ambiente cucina, si tratta
di una tappa importante
in un percorso più ampio,
che persegue l’eccellenza
tecnologica, la qualità
e l’innovazione, senza perdere
di vista la responsabilità
sociale e il rispetto per
l’ambiente. Già in passato
Franke, grazie a investimenti
nell’ambito della ricerca
e di tecnologie innovative
in grado di razionalizzare
l’intero processo produttivo,
aveva dimostrato una
forte coscienza sociale,
conseguendo nel 1995 la
certificazione del sistema di
gestione Qualità (UNI EN ISO
9001) e nella primavera
del 2000 la certificazione
Ambientale (ISO 14001).
La recente certificazione Salute
e Sicurezza sul Lavoro è stata
curata da CerTo (organismo
torinese del gruppo
multinazionale Sai Global,
uno dei massimi operatori
nel campo della certificazione
di prodotti e processi).
«È stato un lavoro ‘facile’ ha dichiarato Euro Settimelli,
lead auditor CerTo - perché
il team di audit ha riscontrato
una realtà aziendale
veramente ben strutturata con un sito moderno,
un’ottima organizzazione ma,
soprattutto, una reale
e costruttiva attenzione alle
problematiche della sicurezza
e della salute nei luoghi
di lavoro».
Lo showroom dello stabilimento
di Peschiera del Garda e lo staff
Franke con la certificazione BS OH SAS.
VIKING
UNA STRUTTURA PER IL SERVIZIO INTERNAZIONALE
Il marchio americano di apparecchiature elettrodomestiche con caratteristiche professionali per la cucina domestica
ha creato, nella propria sede di Greenwood (Mississipi), l’International Product Support Center a garanzia
di un’offerta di prodotto e di servizio internazionale, ma personalizzata, per rispondere alle esigenze dettate dalla
costante crescita sui mercati internazionali, che ha caratterizzato l’azienda nell’ultimo ventennio. La nuova struttura
conta su uno staff di ingegneri, esperti di prodotto e professionisti del marketing in grado di interfacciarsi
con i mercati mondiali e di rispondere alle continue evoluzioni degli standard e delle certificazioni, negli oltre 80 paesi
dove il marchio è presente. Nel segno del continuo adeguamento ad elevati standard di qualità e sicurezza,
si pone anche la scelta di Viking (secondo marchio Usa per brand awareness) di certificare con marchio CE l’intera
gamma dei propri prodotti, elettrici e a gas: una certificazione effettuata da un ente terzo, che dimostra la sicurezza
dei prodotti per il territorio di distribuzione.
www.viking-europe.com
SCIC
Energia solare per produrre cucine
Grazie alla innovativa copertura, realizzata con pannelli fotovoltaici previsti su 70.000 mq, Scic è la prima azienda
italiana del settore che adotta un impianto di generazione di energia pulita per la produzione di cucine.
Dalla fine del 2010, l’azienda utilizzerà il sole come unica fonte energetica per il fabbisogno delle proprie unità
produttive, depositi e uffici, a Viarolo, in provincia di Parma. L’impianto, che genera una potenza di 4.200 kWp
e consente una produttività di 4.600.000 kWh all’anno, permette di ottenere un risparmio annuo
di 2.450.000 kg di anidride carbonica. Un passo avanti nell’impegno della produzione rispettosa
dell’ambiente che Scic si è assunta, utilizzando legname proveniente da foreste soggette a riforestazione,
secondo un processo produttivo che crea cucine totalmente riciclabili.
www.scic.it
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22 | ambientecucina
magazine
CANDY
HI-MACS®
Arte e sostenibilità
Forme sinuose per Zara Milano
La sesta edizione di Paratissima,
l’evento che porta l’arte
contemporanea nello storico
quartiere di San Salvario di
Torino e che si è svolta dal
3 al 7 novembre, ha visto Candy
e Hoover protagoniste di due
dei più importanti eventi della
kermesse torinese: la mostra
Fresh Art con i frigoriferi
della gamma Candy Kriò
personalizzati da artisti di fama
internazionale e il Green Corner,
uno spazio targato Hoover
per approfondire il tema
della cucina legandolo
ai temi di eco-sostenibilità
e risparmio energetico.
Alla recente Fiera di Roma MOA
Casa (che, dal 1997, raccoglie
44 operatori attivi nel settore
EFFETI
mobili e arredi) sono stati
invece presentati i cinque
elettrodomestici Candy
(piano cottura, forno,
lavastoviglie, frigorifero, cappa)
che si distinguono per la loro
capacità di fare risparmiare
elettricità, certificati a due stelle
da Carbon Footprint, il noto
ente internazionale.
www.candy.it
www.effeti.com
Workshop progettuale
con l’Università di Firenze
Una collaborazione che ha voluto sottolineare l’impegno di Effeti
nel percepire i cambiamenti dei modi di vivere domestici, ad analizzare le
tendenze dell’abitare e i nuovi bisogni, quella che visto l’azienda toscana
sostenere il progetto “Well Living - soluzioni innovative per prodotti d’arredo
e accessori della cucina contemporanea”, condotto in collaborazione con il
corso di laurea magistrale in Design dell’Università di Firenze. Il progetto,
svoltosi nella primavera-estate 2010, si è concretizzato in un vero e proprio
workshop progettuale, della durata di circa quattro mesi, con 75 ore
di laboratorio, sotto la direzione della responsabile scientifica Francesca Tosi,
e il coordinamento di Alessandra Rinaldi. Al termine, una giuria composta da
figure rappresentative del mondo accademico, del mondo del progetto e del
management Effeti ha proclamato quattro vincitori, con motivazioni precise.
Il primo premio è stato assegnato per l’innovazione
e l’ergonomia al progetto “Anja”, di Silvia Bicci/Giulia
Caprili/Daniela Busciantella (nella foto). Il secondo
premio, per l’elevata funzionalità e per l’innovazione
tipologica, a “Workitchen” di Irene Bruni. Per la qualità
destrutturante, la versatilità e la trasformabilità è invece
stato premiato “336” di Benjamin Malhotra/Alessandro
Madami/Giacomo Alberotanza. Infine, quarto premio
per la flessibilità, la configurabilità e l’innovazione
dell’accessorio a “Cover” di Sara Bigini/Valentina
Cogno/Elisabetta Lampiasi/Andrea Pastore.
È stata ideata dallo Studio
di Architettura Zara, diretto
da José Froján, e realizzata
dal distributore Hi-Macs®
spagnolo Candido Hermida,
la sinuosa installazione che
fa da palcoscenico ai manichini
vestiti Zara nel lussuoso atrio
del negozio di Corso Vittorio
Emanuele, a Milano.
Hi-Macs® rappresenta la nuova
generazione della pietra
acrilica, un prodotto della
massima qualità, inerte
ed ecologico, estremamente
versatile, già utilizzato
da architetti e designer di fama
mondiale. Composto per
il 70% di pietra naturale
polverizzata derivata
dalla bauxite, per il 25%
CONFINDUSTRIA
di resina acrilica di alta qualità
e per il 5% di pigmenti
naturali, è progettata
e prodotta da LG Hausys.
www.himacs.eu
www.anima.it
La manifattura italiana
ha retto alla crisi
Gli 8 presidenti delle associazioni di categoria confindustriali (Amafond,
Anima, Assocarta, Assofond, Confindustria Ceramica e Laterizi, Confindustria
Metalli, Federmacchine, Unacoma) che più rappresentano la manifattura
italiana si sono confrontati con il Ministro Ronchi per sottoporre al Governo
un vero e proprio manifesto della manifattura, in occasione del convegno
“La manifattura Made in Italy per una politica industriale europea”, svoltosi
il 7 ottobre durante la Fiera Bi.Mu, lo scorso ottobre. Tra le esigenze, le
richieste e le proposte per agganciare la ripresa come già altri paesi e altri
comparti industriali all’estero stanno facendo, si sono evidenziati temi come
il nucleare, il costo del lavoro, la competitività e l’aumento della produttività .
Tutti argomenti che sono stati trattati nel corso di una tavola rotonda
introdotta dalla relazione macroeconomica del professor Marco Fortis,
vice presidente della Fondazione Edison. Un’immagine confortante, quella
tracciata da Fortis, che ha sottolineato la tenuta del sistema manifatturiero
italiano, in termini di surplus commerciale, nonostante la crisi abbia
colpito la produzione dei grandi esportatori. Siamo infatti il quinto paese
per manifattura e il ventesimo in termini di efficienza energetica.
L’Italia ha perso assai meno di altri paesi e l’export italiano è addirittura
allineato a quello della grande Germania: secondo dati OCSE, gli unici
2 paesi che in termini di esportazioni crescono a tassi elevati sono proprio
Germania (+0,8) e Italia (+0,6). Una nota positiva finale: il convegno
ha testimoniato che “la old economy è bella”, ovvero che uno degli effetti
della crisi è che cresce l’appeal dell’impresa manifatturiera.
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ELICA
SCHOLTÈS
INGRESSO SUL
MERCATO CINESE
Sponsor nell’arte
e sul green
Il Gruppo Elica ha recentemente sancito il proprio ingresso
sul mercato cinese partecipando all’edizione di 100% Design
a Shanghai, che ha ospitato
per la prima volta aziende qualificate del mondo dell’interior
design contemporaneo all’Exibition Centre di Shanghai, mettendo in mostra complementi
d’arredo, illuminazione, rivestimenti e arredi per il bagno e la
cucina.
Elica ha preso parte alla manifestazione forte della recente
acquisizione di una partecipazione di maggioranza di Putian,
una delle realtà cinesi di spicco
nel mercato degli elettrodomestici e prima, fra i suoi concorrenti, a sviluppare cappe di stile occidentale.
Una selezione di cappe Elica
caratterizzate dall’elevato contenuto di tecnologia e design è
stata quindi presentata all’interno della mostra “The Italian
Apartment”, che ha promosso
il saper fare italiano attraverso
una selezione di brand e prodotti icona dell’eccellenza qualitativa e della creatività del nostro paese. La facciata, evocativa di un tipico palazzo storico
italiano dipinto con effetto
trompe l’oeil, ha fatto da sipario a oggetti e complementi
d’arredo firmati dalle più importanti maison italiane di arredo e design.
Nel frattempo è diventata un’icona per Elica la scenografica
“Pescecappa” firmata da Gaetano Pesce e presentata al Salone del Mobile 2009, ora proposta in una mini-serie numerata di 15 esemplari diversificati. La cappa aspirante “d’autore” è entrata anche a far parte
della Collezione Farnesina Design (promossa dal Ministro
Franco Frattini con l’intento di
valorizzare il design italiano sul
piano internazionale).
L’edizione speciale, composta
da quindici esemplari unici (numerati e firmati dall’artista), introduce in cucina il design
espressivo, iconico e personale
di Pesce che interpreta lo spirito innovatore di Elica, sovvertendo il modo di concepire la
produzione e il normale rapporto con i fruitori.
Questa “cappa d’artista”, per
le sue caratteristiche, si avvicina più a un’opera d’arte che ad
un elettrodomestico; ed è proprio il pubblico curioso e sensibile alle novità, come quello
appassionato di arte contemporanea, moda e design, che
costituisce uno dei soggetti
ideali a cui comunicare la scelta di trasformare una cappa in
un investimento funzionale, un
elemento che possa considerarsi parte della propria collezione di opere d’arte.
www.elica.com
www.pescecappa.com
www.scholtes.it
L’amore per il bello, l’armonia delle forme, la ricerca di nuove modalità
espressive: sono gli elementi alla base del legame di Scholtès con il mondo
dell’arte e che riflettono perfettamente i valori del brand, ovvero la passione
per la perfezione, l’eccellenza e il design senza tempo. Una corrispondenza
che motiva la recente e prestigiosa sponsorizzazione come partner principale,
da parte del marchio di elettrodomestici di alta gamma, della mostra
di Vincent Van Gogh “Campagna senza tempo - Città moderna”
ospitata a Roma al Complesso del Vittoriano, visitabile fino al 6 febbraio
2011. In occasione della sponsorizzazione della mostra, Scholtès promuove
il Concorso “Dipingi tu Van Gogh” aperto a tutti coloro che vorranno proporre
una propria interpretazione del celebre autoritratto dell’artista, utilizzato come
manifesto della mostra. Le immagini degli elaborati, al massimo 2 fotografie
con interpretazioni differenti, dovranno essere inviate entro il 31 gennaio
2011 all’indirizzo [email protected]. La giuria selezionerà i migliori lavori
e all’autore dell’opera vincitrice verranno offerti un viaggio per due persone
ad Amsterdam e i biglietti d’ingresso per visitare il Van Gogh Museum;
i vincitori del secondo e terzo premio riceveranno ciascuno un viaggio
per due persone a Roma e due biglietti d’ingresso per visitare la mostra
in esposizione al Vittoriano (regolamento completo sul sito).
Scholtès ha scelto di legare il proprio brand anche al mondo del golf,
particolarmente attento alla ricerca sui materiali e alle performance:
prima con l’accordo pluriennale con il giovane golfista Matteo Manassero,
e ora come main sponsor dell’Apulia Grand Final 2010,
tappa finale dello European Challenge Tour, che si è svolto sui green
del San Domenico Golf, a Savelletri di Fasano.
ADI
www.adi-design.org
DESIGN PROTAGONISTA
AL FORUM ITALIA-CINA
Si è svolto lo scorso novembre, a Roma, il Forum Italia-Cina sull’Innovazione (organizzato congiuntamente dal Ministero italiano della Pubblica Amministrazione e Innovazione e dal Ministero cinese per la Scienza e la Tecnologia), alla presenza del Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi,
del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, del Ministro
cinese per la Scienza e la Tecnologia Wan Gang e del Ministro italiano per
la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta. Il design come fattore di cultura e di sviluppo ha rappresentato una parte importante
dei lavori, tanto che una delle quattro sessioni è stata affidata all’ADI Associazione per il Disegno Industriale (co-chair per l’Italia è stata Giovanna Talocci del Comitato direttivo nazionale ADI) e alla Tongji University di Shanghai. Durante questa occasione, che ha visto riconosciute a livello internazionale la competenza e la prospettiva globale con cui ADI promuove i valori produttivi e culturali del progetto Made in Italy, si sono dibattuti numerosi
temi. Tra i più attuali, il design come leva strategica dello sviluppo economico nella sostenibilità, il design dei servizi, la collaborazione tra Cina e Italia nel settore del design e la tutela del diritto d’autore.
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24 | ambientecucina
magazine
GROHE
www.grohe.it
PARTNER DELLA PRIMA CITTÀ VERDE
È probabilmente il progetto di
costruzione più ambizioso al
mondo in termini di sostenibilità: è Masdar City, la prima città
ecosostenibile alimentata unicamente da energia rinnovabile,
sviluppata a circa 17 km da Abu
Dhabi. Tutte le sue costruzioni
sono soggette a rigide linee guida di ecostenibilità e Grohe,
azienda del settore idrotermosanitario nota a livello mondiale, è
stata coinvolta come partner del
progetto. La filosofia alla base di
Masdar City rispecchia infatti
quella di Grohe, da sempre impegnata nella gestione delle risorse sostenibili sia attraverso i
propri processi industriali sia attraverso i prodotti. «Lavoriamo
quotidianamente con una delle
più importanti risorse della terra
come l’acqua e ci sentiamo obbligati ad agire in maniera ecologicamente responsabile. È una
mission che prendiamo molto
seriamente e che guida ogni nostra attività», spiega David J.
Haines, CEO di Grohe AG.
Il progetto urbano è stato svilup-
I SALONI WORLDWIDE
www.isaloniworldwide.com
Successo dell’arredo
italiano a Mosca
Un punto di riferimento del settore arredocasa italiano in Russia
e nelle ex Repubbliche sovietiche. Questo il ruolo confermato dalla sesta
edizione dei Saloni WorldWide Moscow, conclusasi il 9 ottobre scorso
al centro espositivo Crocus Expo di Mosca, con all’attivo 31.485 i visitatori
(+9% rispetto al 2009) e 297 espositori. Secondo Rosario Messina,
Presidente di FederlegnoArredo, un rinnovato e spiccato interesse verso
il prodotto italiano è stato manifestato in particolare da parte dei rivenditori
“soprattutto quelli delle aree limitrofe alla Russia, che hanno ricominciato
a comprare. Si riconferma in particolare l’interesse verso il settore dell’arredo
classico, anche da parte dei giovani. Il pubblico ha dimostrato forte
attenzione anche verso settori meno rappresentati, quali illuminazione, bagno
e complemento”. Immancabile anche quest’anno il SaloneSatellite WorldWide
Moscow, che ha presentato 32 giovani creativi russi e delle regioni delle
ex repubbliche sovietiche. I tre premiati del tradizionale concorso saranno
poi invitati al SaloneSatellite 2011 di Milano. Infine, da segnalare
il successo delle tre “master classes” tenutesi in un’area dedicata all’interno
dei Saloni WorldWide. Organizzate da Cosmit e FederlegnoArredo,
in collaborazione con l’Istituto nazionale per il Commercio sui temi:
“Food e Design”, “Lighting Design” e “Forma e Funzione”.
La data della prossima edizione dei Saloni WorldWide Moscow
è già fissata: dal 12 al 15 ottobre 2011.
Il nuovo concept
store moscovita
Snaidero,
inaugurato durante
iSaloniWorldWide
Moscow, progettato
dallo studio
Pininfarina.
pato da Foster+Partners. Il design è ispirato all’architettura tradizionale e alla pianificazione urbana della regione. Si prevede
che il consumo pro-capite di
energia dei previsti 40mila residenti di Masdar City sarà ridotto
del 25% rispetto agli standard
correnti. I rifiuti saranno riciclati,
usati come concime o trasformati in energia. Le emissioni dei
gas di scarico saranno minimizzati perchè sarà una città senza
auto. Le strade saranno riservate solo ai pedoni e alle biciclette,
mentre una metropolitana sopraelevata e treni ad alta velocità forniranno il trasporto pubblico. Una delle caratteristiche
del progetto è l’utilizzo oculato
delle risorse idriche, dove Grohe
supporterà Masdar City con la
propria esperienza e le esclusive
collezioni di miscelatori monocomando e termostatici, programmi doccia, sistemi di sciacquo, rubinetteria speciale, selezionate proprio per la loro efficienza nel risparmio di acqua e
energia nell’uso quotidiano.
FEDERLEGNOARREDO/COSMIT
www.cosmit.it
I Saloni Milano
a New York
New York celebra design, arte e cultura sotto il marchio “I Saloni Milano”, l’evento in scena fino al 6
gennaio 2011. Manhattan è la location d’eccezione Lo showroom Boffi
scelta per il progetto organizzato da FederlegnoArre- di New York,
do e Cosmit, in collaborazione con ICE/Istituto Nazio- uno dei 20 punti
nale per il Commercio Estero e con il supporto del vendita di grandi
brand italiani che
Ministero dello Sviluppo Economico, destinato a pro- hanno costituito
muovere il sistema arredo italiano negli Usa.
il circuito Italian
Presentato in autunno a New York, all’interno della Design Street
suggestiva cornice di Eataly, l’ambizioso progetto Walking.
propone il circuito “Italian Design Street Walking”,
costituito da 20 showroom di aziende italiane (già presenti in città), caratterizzato da un’immagine coordinata e promosso con una guida dettagliata in tutti i punti strategici per il business. A questo circuito si affiancano due iniziative culturali che rappresentano la commistione tra
prodotto ed espressione artistica, tipici dell’eccellenza del Made in Italy:
la riedizione dell’Ultima Cena di Leonardo, interpretata da Peter Greenaway, e l’installazione Perchance to Dream, di Bob Wilson.
«Il pubblico americano e soprattutto quello di New York sono fra i più
maturi al mondo, avvezzi al design ed estremamente esigenti - afferma
Carlo Guglielmi, presidente Cosmit - . Infatti ci presentiamo proprio a
New York con un evento di grande spessore culturale, sofisticato e ricco
di contenuti”. Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo sottolinea invece l’importanza della promozione sul mercato Usa, «strategico
per l’Italia, considerando che a oggi le esportazioni oltreoceano ammontano a 551 milioni di euro. Per questo siamo convinti di poter innescare
la scintilla di un processo di ripresa e crescita, del quale negli ultimi mesi abbiamo già avvertito le prime avvisaglie».
AMBIENTE CUCINA senza eurocucina
24-05-2010
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mododesign.it
astercucine.it
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26 | ambientecucina
greenmagazine
NETWORK EUROPEO C2C
DALLA CULLA ALLA CULLA, SENZA RIFIUTI
Nella sede dell’Archivio Giovanni Sacchi,
presso il Museo dell’Industria e del Lavoro
di Sesto San Giovanni, si è tenuto
recentemente il Seminario Internazionale
“C2C e Industry”. Per l’occasione
è intervenuto anche Carlo Lio,
amministratore delegato di Milano
Metropoli Agenzia di Sviluppo, partner
italiano della rete europea nata per
diffondere i principi ispiratori del C2C.
Nell’intervista che segue, Carlo Lio spiega
la missione del network europeo C2C
e come è possibile raccordare i principi
ispiratori con le politiche di sviluppo locale,
approntare strumenti di applicazione,
incentivi, offrire modelli di riferimento
a imprese, enti di formazione
e governance territoriali.
Qual è la premessa che sostiene
il Network europeo C2C?
Generalmente le materie prime vengono
estratte, trasformate, parzialmente
consumate sotto forma di prodotti ed
infine gettate come rifiuto o bruciate, così
il loro “valore” si disperde definitivamente.
I processi produttivi umani sono a senso
unico: “dalla culla alla tomba” .
Al contrario, la natura fa le cose “giuste”
fin dal principio, non compensa
a posteriori “errori” pregressi: ciò che
una specie abbandona come rifiuto viene
utilizzato da altre e rimesso in circolo.
I principi della natura possono essere
applicati al “fare” umano?
È possibile ridisegnare ecologicamente
i processi industriali. Progettare
prodotti/processi in cui i materiali
divengono nutrienti e si muovono dentro
circoli metabolici, quindi chiusi.
Obbiettivo di C2C è eliminare il concetto
e la realtà del “rifiuto” introducendo
processi produttivi circolari: “dalla culla
alla culla” (Cradle to Cradle/C2C).
Su quali principi si basa l’approccio
C2C?
Sul valore aggiunto delle materie prime
naturali, sull’integrazione tra il paesaggio
naturale e costruito, sull’utilizzo di materie
prime reperibili in loco. E ancora:
sul massimo sostegno e promozione
dell’utilizzo di energie rinnovabili
(coperture verdi, co-generazione ecc);
sull’uso bilanciato di aria, acqua, suolo
(riutilizzo di acque piovane, applicazioni
meno idro-esigenti, assenza di elementi
contaminanti ecc). Al centro, il Ciclo di vita
di prodotti e processi ispirato ai sistemi
naturali, senza la produzione di rifiuti.
Da cosa è costituito il modello
di sviluppo sostenibile nell’ottica
del C2C?
Si basa sul minore inquinamento
e la maggiore tutela dell’ambiente.
Sulla minore dipendenza dalle materie
prime e il migliore uso del territorio e delle
sue risorse; sulla responsabilità sociale
delle imprese e sul vantaggio economico
e competitivo delle stesse; sul mercato
dei beni e servizi prodotti e su processi
industriali e artigianali che pongano
speciale attenzione alla produzione
e all’utilizzo di materie prime e fonti
energetiche rinnovabili. E ancora,
sullo sviluppo di aree e infrastrutture
territoriali (parchi e aree a fruizione
pubblica, autostrade e infrastrutture di
trasporto, aree espositive) e sul governo
del territorio, dei beni e dei servizi; sulle
iniziative e i progetti attuati da attori
istituzionali pubblici e da partnership
pubblico-private. Strategico in questo
quadro risulta il “design sostenibile”
applicato a tutto il Ciclo di vita del prodotto
(riutilizzo degli scarti di lavorazione,
disassemblaggio dei componenti e riciclo,
ecc). Per quanto riguarda l’edilizia, C2C
considera quella progettazione, quei
materiali e quelle tecniche costruttive che
assumono l’intero ciclo di vita dell’edificio
(inclusa la dismissione/demolizione).
Cosa è il C2C Network europeo?
È il primo Progetto di questo tipo
supportato dalla Commissione europea
sull’eco-innovazione e sulla gestione
dei rifiuti. Coinvolge 10 regioni europee
in cui esistono già buone pratiche allineate
ai principi C2C. Il progetto operativo,
che prevede una piattaforma per
raccogliere e promuovere le conoscenze
circa il concetto di C2C, si svolge
dal 2010 al 2011.
Concretamente come operate?
A livello europeo si sono svolti e si
svolgeranno incontri tra esperti, seminari
tematici, visite studio, transfer workshop,
eventi internazionali. Sarà editato un
manuale di buone pratiche C2C, 120
casi-studio analizzati in dettaglio; verranno
messi a punto un “perspective study”
per ogni area tematica e una Guida al
C2C e alla gestione dei rifiuti. Per ciò
che riguarda l’Italia in particolare, Milano
Metropoli Agenzia di Sviluppo intende
dare vita a una rete lombarda di soggetti
(imprese, enti pubblici, operatori intermedi
dello sviluppo, università e centri
di ricerca) interessati ad avviare scambi
di buone pratiche a livello europeo,
sviluppare sperimentalmente azioni pilota
e contribuire a definire un piano di azione
che rifletta i principi dell’approccio Cradle
to Cradle e aiuti ad orientare le strategie
e le politiche pubbliche locali e regionali
a sostegno della sostenibilità ambientale
e dell’innovazione eco-compatibile.
Quali sono le più recenti iniziative
del Network in Italia?
In settembre si è svolto, nella sede
dell’Archivio Giovanni Sacchi (vedi box
in queste pagine, ndr ) presso il Museo
dell’Industria e del Lavoro di Sesto San
Giovanni, il Seminario Internazionale
“C2C e Industry”. Due giorni che hanno
visto presenti circa settanta delegati
provenienti da tutta Europa, appartenenti
alla rete. I partecipanti hanno potuto
approfondire varie declinazioni del tema
e portare esempi concreti applicati
all’industria, al territorio e alla formazione.
Si sono svolte anche alcune visite di
studio: da Lissone, per il Progetto Lissone,
a Pioltello per la sede della 3 M,
fino alla campagna pavese per conoscere
la Cassinazza di Baselico, esempio
eccellente di azienda agricola. Inoltre,
durante il Salone “Dal Dire al Fare” presso
l’Università Bocconi, abbiamo organizzato
un workshop sul tema “Cradle to Cradle
(C2C) e Sistema design: un’alleanza
strategica per promuovere la
Responsabilità Sociale d’Impresa” con la
partnership di Best Up, Ied e Formaper
per discutere di come possano essere
applicati i principi del C2C a un settore
strategico della realtà produttiva come
quello del design. In particolare, volendo
fare luce su come questi possano
rappresentare uno strumento di RSI
applicabile all’intera filiera, dalla
formazione alla produzione, oltre che
un significativo fattore di competitività
sul mercato.
www.c2cn.eu
www.milanomet.it
Nelle foto, alcuni momenti
del Seminario Internazionale
“C2C e Industry", svoltosi nella sede
dell’Archivio Giovanni Sacchi
presso il Museo dell’Industria e del Lavoro
di Sesto San Giovanni (Mi).
a cura di
Clara Mantica e Giuliana Zoppis
fondatrici di BEST UP
circuito dell’abitare sostenibile
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ambientecucina
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PAROLA D’ORDINE: ECOEFFICACIA
MA CHE COSA È LA CRESCITA?
L’espressione “dalla culla alla culla”
nasce con “Cradle to Cradle” - come
conciliare tutela dell’ambiente, equità
sociale e sviluppo”, un libro edito negli
Stati Uniti nel 2002, di cui sono autori
William McDonough, architetto, e Michael
Braungart, chimico, attivi dagli anni ’70
nell’ambito delle questioni ambientali.
La loro proposta si concretizza nella
parola d’ordine dell’ecoefficacia
(non ecoefficienza!). Una nuova strada
che parte dalla progettazione di filiere
che prevedano, a monte, il reinserimento
dei materiali in successivi cicli produttivi,
ovvero “dalla culla alla culla”.
McDonough e Braungart hanno fondato
l’omonima società per lo sviluppo
di prodotti e sistemi che assiste le
aziende nell’implementazione del loro
protocollo di progettazione sostenibile
(www.mbdc.com). Riportiamo di seguito
un interessante brano tratto dal libro
di McDonough e Braungart, che si
riferisce all’acceso dibattito in corso
negli anni ’90 fra ambientalisti
e industriali sul tema della crescita.
“…L’obbiettivo della crescita zero
auspicato dai verdi era naturalmente
impensabile per gli attori commerciali
che temevano una situazione di stallo.
A causa del conflitto apparente tra natura
e industria, sembrava insomma che
i valori di uno dei due sistemi dovessero
essere sacrificati a quelli dell’altro.
Tutti vogliamo vedere crescere alcune
cose e non altre. Desideriamo la crescita
dell’istruzione e non dell’ignoranza,
della salute e non della malattia, della
prosperità e non della miseria, delle
acque pulite e non di quelle inquinate.
Desideriamo migliorare la qualità della
vita. La chiave non è, come propongono
i fautori dell’efficienza, ridurre il numero
e le dimensioni delle industrie e dei
sistemi umani ma progettarli in modo
che diventino più grandi e migliori
arricchendo, reintegrando e nutrendo
il resto del mondo. Quindi i produttori
e gli industriali dovrebbero fare le “cose
giuste”, quelle che assicureranno una
buona crescita - più nicchie di mercato,
salute, nutrimento, diversità, intelligenza
e abbondanza - agli abitanti del Pianeta e
alle generazioni che verranno”.
La versione italiana del libro, “Dalla culla
alla culla”, è edita da Blu Edizioni.
+ LIFE CYCLE DESIGN - CO2
Dal 2008, con la campagna + Life Cycle Design - CO2, Best Up intende sensibilizzare
designer, istituti di formazione e imprese alla necessità di una progettazione
- di prodotti e servizi - consapevole e responsabile che assuma preventivamente,
secondo l’ottica del Cradle to Cradle, tutti i fattori in campo, dalla “nascita alla nascita”.
Alcune iniziative ed eventi a cura di Best Up sono stati selezionati dal Network europeo C2C
come “buone pratiche” esemplari. Best Up è stato anche partner di Metropoli Agenzia
di Sviluppo per il Convegno “Cradle to Cradle e sistema del design” all’Università Bocconi.
Nell’immagine, il Simbolo del Life Cycle Design, a cura di Best Up.
www.bestup.it
I MODELLI DEL GRANDE DESIGN
www.archiviosacchi.it
ARCHIVIO GIOVANNI SACCHI
Il laboratorio di Giovanni Sacchi, di via Sirtori a Milano, dove venivano realizzati modelli per l’industrial design, è stato un luogo importante per la storia del progetto
in Italia. Attraverso i suoi modelli hanno sviluppato e messo a punto i loro prodotti molti designer e architetti, tra cui Aldo Rossi, Marcello Nizzoli, Achille Castiglioni,
Ettore Sottsass jr e Marco Zanuso. Giovanni Sacchi, nato a Sesto San Giovanni, ha terminato la sua attività alla fine del 1997, ma tutti i materiali che erano contenuti
nella sua bottega, tra cui modelli, prodotti, fotografie, disegni e documenti, oltre al laboratorio di modellistica, con i macchinari e le attrezzature, sono entrati a far parte
delle collezioni del Museo dell’Industria e del Lavoro. L’archivio raccoglie un’ampia quantità di artefatti e documenti a disposizione di ricercatori e studenti.
I vari materiali sono stati organizzati in aree predisposte alla loro conservazione e saranno impiegati per allestire mostre tematiche temporanee.
Nell’Archivio Giovanni Sacchi è presente un’esposizione permanente dedicata all’iter progettuale di alcuni oggetti di design. È inoltre stato riallestito il laboratorio
con un’area attrezzata per lo svolgimento di workshop di modellistica. L’Archivio Giovanni Sacchi è collocato all’interno del Museo dell’Industria e del Lavoro
di Sesto San Giovanni ed è curato dalla Fondazione ISEC (Istituto per la storia dell’età contemporanea). Per informazioni: [email protected]
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ernestomedakitchenshowroom
INNOVAZIONE, QUALITÀ, AFFIDABILITÀ, BELLEZZA PERSONALIZZATA:
UNA FILOSOFIA AZIENDALE IN COMUNE, QUELLA TRA ERNESTOMEDA
E IL PUNTO VENDITA ROMAGNOLI ARREDI, CHE PROPONE LE CUCINE
DEL BRAND IN UN LAYOUT ARRICCHITO DA PEZZI STORICI DEL DESIGN
CONDIVISIONE DI VALORI
Sono “preziose”, ma non irraggiungibili: è anche in questo modo
che Ernestomeda ama definire le proprie cucine, dove qualità, cura
per i dettagli, sicurezza e rispetto ambientale sono il risultato di una costante ricerca estetica e tecnologica, all’insegna di una bellezza trasversale e personalizzata. Secondo Ernestomeda, “la bellezza non è un privilegio per pochi, ma un retaggio comune che vive nelle esperienze, nei ricordi e nei sogni che fanno parte della vita di tutti e di cui la cucina - ambiente di incontro e condivisione
quotidiana - diventa il principale punto di espressione”. Una filosofia di vita, ancor prima che una filosofia aziendale, dunque la
stessa che Vittorio e Remo Romagnoli, titolari dell’omonimo showroom Ernestomeda di Pesaro, abbracciano da sempre e che dal
1996 condividono con l’azienda. Il sodalizio tra i due fratelli Romagnoli ed Ernestomeda nasce quasi come un incontro spontaneo,
come un’intesa tra chi “parla la stessa lingua”, condivide gli stessi
valori, che in questo caso sono l’affidabilità del brand, l’innovazione, la qualità, l’attenzione al cliente, svelati a partire dagli spazi e
dagli arredi del negozio di Pesaro, una location di 450 mq con
un’offerta di alta gamma per la casa e uno spazio Ernestomeda
completamente dedicato. Osservando il layout dello showroom, si
evidenzia un altro elemento su tutti: la passione dei fratelli Romagnoli per il design. Anche in questo Romagnoli Arredi ed Ernestomeda sono perfettamente allineati. Ognuno dei diversi ambienti
cucina allestito nel negozio è così arricchito dai pezzi di design
storici o più recenti, coordinati perfettamente ai modelli cucina. Da
una delle nove vetrine del negozio si mette in mostra l’ultima grande novità di Ernestomeda, la cucina disegnata da Marc Sadler,
Carré, qui proposta in una elegante soluzione con basi in laccato
lucido nero abbinate ai pensili e all’armadio-colonna in laccato lucido bianco. Lo stile versatile e poliedrico caratterizza Carré al pari
di alcuni altri prodotti che hanno scritto le pagine della storia del
design contemporaneo. Come il celebre tavolo rotondo Tulip Table,
ad esempio, disegnato nel 1956 da Eero Saarinen, che nel negozio
fronteggia la cucina Carré ed è circondato dalle altrettanto celebri
sedie Series7, prodotte da Fritz Hansen e create nel 1955 da Arne
Jacobsen; oppure come la famosa seduta Eames Plastic Side Chair
disegnata da Charles and Ray Eames nel 1950, che in quest’ambito
espositivo del negozio è accostata all’elegante armadiatura di
Carré, destinata all’incasso di forni e frigo. Nell’ambiente attiguo,
Romagnoli propone una Silverbox rosso lacca in una interpretazione compositiva ad isola, con un magnifico top in Corian® che si
prolunga diventando tavolo; dietro di essa, le colonne armadio in
laccato bianco si intonano alla superficie candida del piano di lavoro. L’esposizione Ernestomeda di Romagnoli Arredi prosegue
quindi con Elektra, cucina “classica” per il marchio, disegnata da
Pietro Arosio e qui progettata in una soluzione a parete in laccato
bianco ghiaccio, cui fanno da contrappunto i colori e le forme di
oggetti e complementi storici come Cactus, di Gufram, disegnato
nel 1971, o come l’appendiabiti Sciangai, di Zanotta, disegnato da
De Pas D’Urbino Lomazzi nel 1973. Sono presenti molti dei simboli
del design moderno, dunque, qui da Romagnoli Arredi, a iniziare
proprio dalle cucine di Ernestomeda, brand che detiene un posto
di primo piano nel mercato di alta gamma italiano e straniero.
DUE NEGOZI, UNA STORIA
Dieci programmi caratterizzati da un’ampia scelta di soluzioni disponibili in un’ampia gamma di colori, materiali e finiture che vanno dall’acciaio al vetro, dal legno al laccato, al laminato e al Corian®: così Ernestomeda si propone al mercato e così Romagnoli Arredi, si propone alla propria clientela, sia con lo showroom dedica-
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INFORMAZIONE PUBLIREDAZIONALE
Remo e Vittorio
Romagnoli,
titolari dell’omonimo
showroom
Ernestomeda
di Pesaro.
ROMAGNOLI ARREDI
CENTRO CUCINE ERNESTOMEDA
PESARO
Progettista spazio espositivo
Romagnoli Arredi
Titolari
Remo e Vittorio Romagnoli
Numero persone addette
alla progettazione e alla vendita 2
to ad Ernestomeda, a Pesaro, sia con il negozio di Trasanni, uno
spazio di 2.000 mq a pochi chilometri da Urbino. Una duplice
realtà, quindi, e un nome molto noto nell’intera regione e non solo,
anche perché l’attività dei fratelli Romagnoli ha una lunga storia,
che parte dagli anni ’60, «quando, chi faceva davvero innovazione,
era guardato con un po’ di diffidenza e non aveva “vita facile”», afferma Vittorio Romagnoli, contitolare insieme al fratello Remo.
«Ma a noi interessava soprattutto stare al passo con le nuove istanze di design internazionale. Per questo motivo trattavamo, già dagli
anni ’70, marchi che commercializziamo tuttoggi, e che sono un po’
i simboli “del nuovo”: Cassina, Kartell, Vitra, Fritz Hansen, Knoll, Zanotta, Moroso, Artemide, Flos, Luceplan, Fontana Arte, OLuce.
A questi si sono poi man mano sommati altri marchi come Rimadesio, Minotti, Molteni, Poliform, T70, Lema».
Nella loro lunga attività Vittorio e Remo hanno avuto l’opportunità
di conoscere, e spesso di stringere amicizia, con personaggi come
Vico Magistretti e Maddalena De Padova e, oggi come allora, il rapporto con architetti, designer e aziende è uno dei segreti del successo di Romagnoli Arredi.
Con Ernestomeda, la storia si è ripetuta: l’amicizia tra il fondatore
di Romagnoli Arredi, Lello, e Valter Scavolini, ha connotato fin dal
principio il rapporto tra Romagnoli e l’azienda, che si fonda su
grande stima e collaborazione reciproca, e un certo modo di trattare clienti e collaboratori. «Una grande parte del nostro successo è
dovuta anche alle persone con cui lavoriamo da quasi trent’anni
nel negozio, che per noi sono oramai la nostra “famiglia” aziendale» conclude Vittorio. «Per noi il rispetto e la fiducia arrivano prima
di tutto. Ed è anche per questo che è nata da subito una grande
sintonia con Ernestomeda. Del resto penso che i valori siano sempre, e in ogni contesto, un elemento di grande forza».
Marchi elettrodomestici
AEG, Foster, Gaggenau,
Rex, Samsung, Scholtès,
Siemens, Smeg, Whirlpool
Marchi componenti
Corian®, Elica, Foster, Faber,
Falmec, Franke, KWC, Okite®
Marchi complementi
e oggetti per cucina
Danese, Fissler, Zani&Zani, Kartell, Magis
Superficie totale spazio espositivo
450 mq
Superficie spazio espositivo cucine
150 mq
Numero vetrine 9
Numero composizioni cucine esposte 4
Numero medio preventivi annui
100-120 circa
Numero medio cucine vendute all’anno
70-80 circa
[email protected]
www.romagnoliarredi.com
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shopdove
di Paola Leone
PER UN NUOVO HABITAT
Si è parlato di arte e cultura, oltre che di prodotto e design, all’evento che ha caratterizzato
l’inaugurazione del nuovo Centro Valcucine Habitat Naturale, spazio appartenente allo storico
showroom barese Attanasio Arredamenti. Durante l’evento intitolato “Colore, tra arte visiva e
design” si sono espressi l’artista di fama internazionale Sandro Chia - nonché designer di una
delle proposte decorative del modello Artematica Vitrum Arte di Valcucine - che ha raccontato
la sua esperienza e il suo rapporto con il colore; Maurizio Vanni, critico d’arte e direttore del museo
Lu.C.C.A., che che ha “guidato” gli ospiti nel mondo dell’arte contemporanea; l’editor-designer
Cleto Munari, che ha voluto mettere in parallelo arte e visione imprenditoriale e industriale;
l’architetto Paolo Brescia, che da anni studia le tecniche di applicazione del colore in ambiti quali
l’antropologia, la fisica, la psicologia, l’architettura, la religione. Un evento che testimonia l’impegno
non solo commerciale della famiglia Attanasio, e che “cementa” la partnership con Valcucine.
«Il nostro rapporto con l’azienda nasce però nel 1996, molto prima, quindi, dell’apertura del nuovo
Centro Valcucine Habitat Naturale, che rafforza pertanto un rapporto già saldo e di cui siamo sempre
stati orgogliosi». puntualizza Francesco Attanasio, seconda generazione nella gestione dell’attività
del negozio. «A Bari siamo infatti un punto di riferimento per l’arredo già a partire dal 1970,
quando fondammo il nostro primo showroom. Nel 1998 questo fu totalmente riprogettato e ampliato,
passando dagli iniziali 500 metri quadri a 1.500 metri quadri circa di esposizione su due piani,
con dieci vetrine sul Viale della Repubblica. L’ultimo step di sviluppo della nostra attività è il Centro
Valcucine, che ci pone in una posizione di ulteriore privilegio, poiché siamo rivenditori esclusivi del
marchio Valcucine per la città. Con l’azienda abbiamo pensato al layout e allestito le composizioni
cucina con i programmi più nuovi come Artematica Noce Tattile, con ante materiche, le rivoluzionarie
basi in vetro Invitrum e la tecnologica Riciclantica». Naturale protagonista del nuovo spazio
Valcucine, Artematica Vitrum Arte con le personalizzazioni intarsiate su vetro di Sandro Chia e, poi,
di Ugo Nespolo, Alessandro Mendini e Deisa Centazzo.
VALCUCINE HABITAT NATURALE
ATTANASIO ARREDAMENTI
BARI
[email protected]
Progettista spazio espositivo
Luciano Zaccagnini
e Francesco Attanasio
Amministratore unico
Carmelo Attanasio
Responsabile tecnico
Francesco Attanasio
N. persone addette
alla progettazione e alla vendita
5
Marchi cucine
Valcucine
Marchi elettrodomestici
Aeg, Mìele, Gaggenau,
Rex Electrolux, Siemens, Whirlpool
Marchi componenti
Falmec, Foster, Franke, Gessi,
Liebherr, Steel Time
Marchi complementi
e oggetti per cucina
Wmf, Classe
Superficie totale spazio espositivo
250 mq.
Numero vetrine totali
10
Numero composizioni cucine
esposte 6
www.attanasioarredamenti.it
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INDIRIZZO DESIGN
Si coglie il profumo del legno entrando
nel nuovo Centro Cucine Esclusivo
SieMatic Solferino, a Milano,
una sensazione di grande sorpresa
ed effetto dal momento che il contesto
del negozio è in uno dei luoghi più
metropolitani della città, via Solferino,
appunto. Una strada che per i milanesi
è molto di più: un riferimento culturale
e storico, dove le sedi delle banche
e di una grande casa editrice si
susseguono nel rispetto dell’architettura
e della sobrietà degli antichi palazzi che
la caratterizzano. Appena si varca la soglia
del nuovo centro cucine SieMatic si è così
accolti dalla stessa atmosfera elegante
che connota tutta questa zona di Milano,
e dal benvenuto di Luisa Tacca che insieme
al titolare, Pietro Riboldi, gestisce l’attività
del debuttante SieMatic Solferino.
«Si chiameranno così i nuovi showroom
monomarca italiani europei di SieMatic,
con l’indicazione della via in cui
sono ubicati», spiega Patrizia Lunghi,
direttore vendite e marketing SieMatic
in Italia. «I nomi dei punti vendita
personalizzati si accompagneranno alla
nuova comunicazione grafica che animerà
i negozi, rivolta a rafforzare l’immagine
del brand». Dalle due grandi vetrine
sul fronte strada del punto vendita si
possono scorgere la cucina S2, laccata
lucida grigio tartufo, e il modello SC 6006,
in laminato opaco color Greige. Più in
fondo è allestita una magnifica BeauxArts
in laccato opaco bianco magnolia, perfetto
connubio tra un elegante stile di memoria
e la grande tecnologia SieMatic, arricchita
dalla madia in legno scuro con maniglioni
in ottone e cassettini. Sotto le arcate
voltate in mattoni a vista del piano
inferiore sono invece esposte le cucine
SE 8008, in laccato opaco bianco loto,
ed SC 10, in laminato opaco grigio
argento/rovere chiaro, «una cucina attiva
e funzionante, che è stata inaugurata
il giorno dell’apertura del nuovo spazio continua Patrizia Lunghi - e che sarà
la protagonista dei diversi eventi che
animeranno il negozio durante l’anno». In
cui il pubblico sarà letteralmente sedotto
dalla cucina e dall’intero mondo SieMatic.
SIEMATIC SOLFERINO
RIBOLDI TOP KITCHEN
CENTRO CUCINE ESCLUSIVO
MILANO
[email protected]
Progettista spazio espositivo
arch. Constanze Laeverenz
Titolare del negozio
Pietro Riboldi
Persone addette
alla progettazione e alla vendita
Luisa Tacca, Pietro Riboldi
Marchi cucine
SieMatic
Marchi elettrodomestici
Gaggenau, Mìele, Neff, Sub-Zero, Wolf
Superficie totale spazio
espositivo 250 mq.
Superficie spazio espositivo
cucine 250 mq.
Numero vetrine 2
Numero composizioni cucine
esposte 6
www.siematic-via-solferino.it
www.riboldi.it
30-34_shop_dove:magazine 13/12/10 11:29 Pagina 34
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shopdovemondo
APERTURA
SCIC
A BOGOTÀ
Ampliare la rete vendita in Italia e all’estero
è tra i primi obiettivi di sviluppo di Scic, marchio
di cucine di alta gamma che continua il processo
di affermazione del brand con l’apertura di nuovi
e prestigiosi showroom in tutto il mondo. Tra gli
ultimi in ordine di tempo, lo Scic Italian Furniture,
inaugurato a settembre a Bogotà dentro un edificio
dalle caratteristiche inconfondibili, con la facciata
individuata da due colonne e squarciata dai tagli
obliqui delle aperture vetrate a tutta altezza.
La luce e il panorama urbano dell’affascinante
metropoli invadono gli spazi interni allestiti con
il meglio del design made in Italy a iniziare proprio
dalle cucine di Scic, che in tal modo, qui a Bogotà,
trova il principale punto di riferimento del mercato
colombiano. Materiali di finitura autentici come
il vetro, il metallo, il legno, che si abbinano
al dualismo del bianco-nero, pongono in risalto
lo spazio del negozio esteso su 600 mq di superficie
e arricchito da un grande soppalco e da una
suggestiva area outdoor dove i visitatori possono
trascorrere qualche attimo di relax ammirando
la collezione di mobili di design per esterni.
L’area espositiva destinata a Scic occupa oltre 150
metri quadrati e si articola con una proposta ampia,
con ben sei soluzioni create con più recenti sistemi
Scic. In primis System 30, programma d’arredo
per ambienti cucina-living destinato a un pubblico
internazionale, dotato di grandi contenitori con ante
complanari e scorrevoli che celano attrezzature ed
elettrodomestici, e proposto in oltre 220 varianti, tra
finiture opache e lucide. Non possono mancare, nel
nuovo negozio, neppure i sistemi Milano, Navigli
o modelli best seller della gamma Scic come Levanto
e Murano. Per il settore arredo, invece, sono in
mostra i mobili dei marchi italiani Novamobili,
Colombini, Antidiva, Karol, Ideagroup. Per le cucine
Scic i due titolari propongono soluzioni di progetto
personalizzate, coadiuvati da due collaboratori
addetti alla progettazione e da due addetti alla
vendita. Inoltre, il negozio offre un accurato servizio
post-vendita e si occupa anche di sviluppare
soluzioni per il contract di alto livello.
www.scic.it
SCIC ITALIAN FURNITURE / BOGOTÀ / COLOMBIA
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un nuovo
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Dall’esperienza della LB PLAST
nasce la piletta Multi Style,
uno stile oltre i limiti della forma.
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Prodotto in Italia
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QUASI 1.000 METRI QUADRI, 5 VETRINE E 21 COMPOSIZIONI
PER LO STORE CERNUSCO, IN PROVINCIA DI MILANO. UNA ULTERIORE
TAPPA PER SCAVOLINI E PER LA FAMIGLIA ACETI, DA OLTRE 40 ANNI
DISTRIBUTORI DEL NOTO BRAND E AL SECONDO MONOMARCA
ENTUSIASMI
E ASCOLTO
Il nuovo punto vendita Scavolini Store
Cernusco, in provincia di Milano,
è uno spazio di quasi 1.000 mq,
con 21 composizioni di cucine esposte.
Le scelte progettuali privilegiano spazi
ampi e luminosi, connotati da netti
richiami “local”: le immagini della città
in cui il negozio ha sede accolgono
il visitatore e lo fanno sentire “a casa
sua”, sottolineando una domesticità
tutta italiana e legata al territorio.
Ma sono evidenti anche segni
di modernità e tecnologia,
come le cornici elettroniche
con le foto digitali dei modelli di cucine.
Dall’esterno, le 5 vetrine fronte strada,
affacciate su un’arteria di intenso
transito, offrono un assaggio di quanto
si può trovare dentro il negozio, ovvero
un ventaglio di proposte: dai modelli
che puntano sul rapporto qualità/prezzo,
fino al top di gamma Scavolini,
passando per un’area dedicata
al programma Utility System, pensato
per persone con esigenze particolari,
come i disabili e gli anziani.
Un segno, questo, della cura
sia dell’azienda sia del rivenditore
verso ogni segmento di pubblico.
L’attenzione al cliente a 360°
è, secondo Alessandro Aceti
(uno dei 4 soci titolari,
tutti della stessa famiglia),
il tratto forse più distintivo
della storia imprenditoriale
di cui il nuovo monomarca
è solo l’ultima tappa.
Dove comincia questa storia?
La nostra è un’azienda di matrice
familiare. Siamo quattro cugini
e ciascuno gestisce un settore
aziendale: dalla gestione economica
del punto vendita fino alla consegna
e montaggio delle cucine, è tutto lavoro
fatto in famiglia. Del resto, noi siamo
la seconda generazione di imprenditori:
i nostri padri hanno iniziato l’attività
negli anni ‘60, con una falegnameria
che è tuttora attiva e, anzi,
è in grado di completare il nostro
servizio alla clientela in tutte
le peculiarità e specificità di progetto
dell’ambiente casa.
Con Scavolini la collaborazione
è iniziata nei primi anni ‘70 e noi
l’abbiamo “ereditata” con entusiasmo.
Solo un anno fa avete inaugurato
un monomarca Scavolini a Bergamo
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INFORMAZIONE PUBLIREDAZIONALE
Nome Scavolini Store Cernusco
Cernusco sul Naviglio (Mi)
Titolari Alessandro Aceti,
Sergio Aceti,
Ermanno Aceti,
Valerio Aceti
Data inaugurazione 25 settembre 2010
Superficie espositiva 1.000 mq.
www.cernusco.scavolinistore.net
città. Perché un secondo format
identico, in provincia?
È evidente che la formula funziona!
Dopo anni di esperienza con diverse
aziende presenti sul mercato,
abbiamo deciso di privilegiare,
con la nostra strategia distributiva,
quella che riteniamo offra la migliore
gestione e il miglior prodotto,
con la gamma più estesa,
tanto da accontentare tutti i gusti
e tutti i portafogli.
Un marchio come Scavolini,
riconosciuto spontaneamente
dalla maggior parte delle persone
(che ancora la associano allo spot
“la più amata dagli italiani”) agevola
la presentazione del prodotto, che
risulta immediatamente familiare ai più.
Per quanto riguarda l’ubicazione
del nuovo monomarca, abbiamo scelto
una zona in cui siamo già presenti
con attività - e quindi clientela collegate alla nostra falegnameria,
che produce infissi e porte. Si tratta
quindi di una clientela che raggiungiamo
proprio nel momento in cui sta
pensando alla progettazione e all’arredo
dell’intera casa. Il passo verso la scelta
della cucina è quindi quasi conseguente.
Legarsi a un marchio molto noto
e consolidato, quindi, vi ha facilitato
il lavoro di approccio alla clientela.
E dopo, quali sono le richieste?
Siamo in questo settore da 15 anni
e abbiamo visto il cliente cambiare
tantissimo. Le esigenze di base
sono sempre le stesse, ma di fronte
a noi oggi abbiamo un consumatore
che ha la possibilità di informarsi molto,
ben prima di entrare in un punto
vendita. Bisogna quindi essere
preparati a rispondere
a tutte le domande e ai dubbi.
Attraverso l’esperienza degli Store
dedicati esclusivamente al prodotto
Scavolini, abbiamo acquisito
un’elevata specializzazione sul prodotto.
Inoltre notiamo che, sebbene
le aspettative siano sempre più alte,
c’è anche l’esigenza di spendere
il giusto prezzo. Anche in questo caso
la gamma Scavolini ci aiuta a soddisfare
tutte le richieste, partendo dal prodotto
della linea basic fino alle cucine di fascia
alta. Il contenuto di servizio, fino al post
vendita, che siamo in grado di offrire,
conclude il percorso del rapporto
di conoscenza e fiducia
che costruiamo con i nostri clienti.
Alessandro Aceti, uno dei 4 soci titolari
di Scavolini Store Cernusco.
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| shop
shoplive > milano
UNA CITTÀ
A PORTE APERTE
GLI EVENTI DI MILANO
DESIGN WEEKEND
NEGLI SHOWROOM
DI CUCINE, TRA ARTE,
ARCHITETTURA,
SHOPPING E GUSTO.
ANCHE UNA NOTTE BIANCA
PER INCENTIVARE
L’INCONTRO RAVVICINATO
FRA BRAND, DISTRIBUZIONE
SPECIALIZZATA
E GRANDE PUBBLICO
di Carla Cavaliere e Paola Leone
1
Quattro giorni dedicati allo shopping
di qualità, con l’obiettivo di sostenere
la distribuzione e il mondo del progetto:
sono stati quelli di Milano Design Weekend,
l’evento che dal 14 al 17 ottobre scorso
ha animato le strade del centro
del capoluogo lombardo e ha avuto
il suo momento clou sabato 16, con la Notte
Bianca del Design. Patrocinato dal Comune
di Milano, dall’Ordine degli Architetti P.P.C.
della Provincia di Milano, dall’ADI
(Associazione per il Disegno Industriale),
e in collaborazione con LED - Light
Exhibition Design, il Festival Internazionale
della Luce di Milano, la nuova
Milano Design Weekend ha saputo
offrire una godibile opportunità
di incontro diretto con le imprese e i punti
vendita di design. Per quattro giorni
il pubblico ha potuto visitare gli showroom
monomarca, i negozi multimarca
e i department store di arredamento
della città, rimasti appositamente aperti
con orario no-stop, oltre il sabato notte
e tutta la domenica, offrendo
ai consumatori agevolazioni all’acquisto
2
(ovvero una Design Card e il 30%
di sconto su libri e prodotti denominati
Cult). La proposta della manifestazione
comprendeva anche percorsi d’arte
e un itinerario speciale, la Milano Segreta,
per andare alla scoperta, nei quartieri
Brera-Garibaldi e San Babila, di casemuseo, studi di architettura e hotel di
design. Partner dell’evento Milano Design
Weekend sono stati anche Brera Design
District, il brand dedicato alla promozione
delle eccellenze attive nello storico
quartiere milanese, e la Triennale di Milano,
punto di riferimento e di divulgazione
dell’architettura e del design, eccellenza
in Italia e all’estero, che ha inaugurato
ufficialmente TDM Kids, la sezione didattica
del Triennale DesignMuseum.
In questa vivace kermesse nella capitale
del design non potevano ovviamente
mancare i più importanti monomarca
del settore cucine, come Febal,
Ernestomeda, Cesar, Elam, Valcucine
e Boffi, ognuno dei quali ha scelto
un allestimento e un evento diverso
per raccontarsi meglio al grande pubblico.
1. ERNESTOMEDA
L’arte di vivere In via Larga 15, lo showroom Misura, monomarca Ernestomeda, declinava il tema generale dell’evento milanese, “L’arte di vivere, una nuova
intimità”, con un suggestivo allestimento, occasione
per valorizzare le cucine Ernestomeda: con i due modelli di punta, Barrique e Carré, e due prodotti cult,
ovvero l’armadio girevole Tornasole, disegnato da Pietro Arosio, oltre che Bohème, e la vetrinetta/dispensa,
disegnata da Rodolfo Dordoni.
2. BOFFI
Still life a confronto Passando in zona Brera, si poteva osservare lo spazio Boffi con l’installazione “Still Life”, di Piero Lissoni, designer e direttore artistico di
Boffi. Una serie di scatole in plexiglas trasparente, sovrapposte sui top delle cucine K14, di Norbert Wangen,
e Aprile, di Lissoni, contenevano stampe di nature morte con opulente tavole imbandite di Severin Roesen,
pittore americano di metà Ottocento. «Il concetto è
semplice: - dice Piero Lissoni - un pittore dell’Ottocento
interpreta le nature morte degli artisti fiamminghi e noi
interpretiamo l’artista dell’Ottocento. Si tratta di un’in>
terpretazione incrociata, un po’ alla Italo Calvino...».
AMBIENTE CUCINA_Inquinamento Acustico 22/10/10 16.01 Pagina 1
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shoplive > milano
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4
3. VALCUCINE
5. TISETTANTA-ELAM
Una “flagship forest” Da Valcucine, infine, l’occasione è stata colta anche per
festeggiare i trent’anni dell’azienda che ha ricreato una “foresta sostenibile”, uno
dei temi forti cui si ispira il design di Gabriele Centazzo, originalmente piantata - e
godibile dalla città - proprio davanti al nuovo flagship store di Corso Garibaldi.
Tutti i colori del non bianco Un delicato gioco cromatico tra diverse sfumature
di bianco “alleggeriva” invece gli arredi dello spazio Tisettanta-Elam, in via Mascagni. Filtrati dal tema “Abitare il calore, l’intimità e la protezione dei non bianchi”, le
sedute, gli oggetti, i contenitori Tisettanta per la zona giorno e notte, e la cucina
Soya, di Elam (nella foto), realizzavano un habitat all’insegna del comfort monocromatico, ma d’effetto.
4. CESAR
Spazio ai sensi Ancora in via Larga, il flagship store Cesar ha scelto, come prodotti cult, le cucine più richieste dal pubblico, Lucrezia e Yara, due modelli contemporanei per spazi cucina-living, dove trovano posto anche gli elementi a giorno
Quadrix, il terzo prodotto cult. Il tema dell’evento è stato qui espresso attraverso
frasi di lieve ironia che hanno vestito vetrine e interni, e attraverso il concept che
anima la filosofia Cesar, “Spazio ai sensi”, per cui durante la notte bianca i visitatori sono stati accolti con varie prelibatezze slow food.
6. FEBAL
Il designer presenta Nello showroom Febal abbiamo incontrato l’architetto
Alfredo Zengiaro, presente per proporre al pubblico i due nuovi modelli da lui disegnati, City e Cherry, due cucine di segno opposto, destinate rispettivamente ad
un pubblico giovane e disinvolto - City (nella foto) - o a quello più maturo, amante
dello stile “solido” di una cucina - Cherry - nata per durare nel tempo.
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| shop
shoplive > parigi
DALLA VILLE LUMIÈRE
IN DIRETTA ON LINE
NEL RINNOVATO NEGOZIO
MONOMARCA DELLA
CAPITALE FRANCESE,
VENETA CUCINE
HA ORGANIZZATO
UNA SERATA, TRASMESSA
SUL SITO, PRESENTANDO
AL PUBBLICO
D’OLTRALPE LE NOVITÀ
www.venetacucine.it
Il negozio parigino rinnovato di Veneta
Cucine, situato in una delle più frequentate
zone della capitale francese, in Avenue
de Friedland, a un passo dagli Champs
Elysées, ha ospitato lo scorso 14 ottobre
la presentazione di Liquida di Giovannoni
Design ed Ecocompatta di Paolo Rizzatto,
entrambe in anteprima assoluta
per il mercato francese, oltre alle originali
soluzioni scelte da Alain Benzazon,
titolare del negozio, in collaborazione
con lo staff di Veneta Cucine. Una serata,
organizzata in collaborazione con
Electrolux, ricca di ospiti e di buon gusto,
dall’arredo alla gastronomia, e non solo.
Quasi come su un palcoscenico made
in Italy, nello showroom del grande brand
italiano della cucina sono intervenuti, oltre
ai clienti abituali, anche esponenti
della stampa, rappresentanti del mondo
imprenditoriale e commerciale francese,
personalità dello spettacolo e della cultura,
e naturalmente una folta rappresentanza
di progettisti ed architetti d’interni.
Una inaugurazione vivacizzata anche
dall’originale idea di far vivere on line
l’evento, grazie al collegamento in diretta
con il sito di Veneta Cucine: un ulteriore
mezzo, attuale e immediato,
per coinvolgere e comunicare a un numero
crescente di persone il concetto del buon
vivere, interpretato da Veneta Cucine
attraverso i suoi prodotti e i suoi negozi,
ambasciatori dell’Italian lifestyle e interpreti
dei “progetti di vita” dei consumatori
di tutto il mondo.
Mod. BLANCOCLARON 5 S-IF
BLANCOCLARON 400-IF/A
Dim. est.: 460x510 mm
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BLANCOCLARON 400/400-IF/A
Dim. est.: 885x510 mm
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44 | ambientecucina
| shop
shopexperience
EMOZIONI A TEMPO
COSA C’È DIETRO
IL SUCCESSO
DEI TEMPORARY SHOP
E DELLE TEMPORARY
WINDOWS: SPAZI
CHE VENGONO VISSUTI
CON L’ESTEMPORANEITÀ
DELL’EVENTO E VETRINE
DESTINATE SOLO
A COMUNICARE IL BRAND.
PER COINVOLGERE SUBITO,
E VENDERE ALTROVE
La percezione che abbiamo del tempo determina profondamente il nostro modo di
agire e sul concetto del tempo si apre tutto
il dibattito filosofico. L’evidenza che il tempo riveste nell’esperienza comune costituisce il punto di partenza dell’analisi filosofica. E negli ultimi anni è proprio il concetto
di tempo a definire una nuova strategia di
comunicazione e di vendita. Nel trionfo dell’uniformità dei nostri centri storici, a contrapporsi all’occupazione massiccia dei giganti internazionali, da McDonald’s a H&M,
da Zara a Starbucks, che clonano le main
streets di tutte le città del mondo rendendole tutte uguali, si è affermato un nuovo
trend, quello dei Temporary Shop.
Un fenomeno nato in Gran Bretagna nel
2003, dilagato all’inizio soprattutto a New
York, da dove si è poi diffuso in tutto il
mondo. Questi spazi, chiamati anche popup store, declinati nelle forme, nelle strutture e nelle tipologie merceologiche più varie - dalle compagnie aeree ai cinema, dalla
di Lilli Bacci e Elisabetta Scheggi
cosmetica alla moda, dai ristoranti al fitness, dalla formula statica a quella itinerante, dallo spazio organizzato a quello basico
- assumono sempre di più il ruolo di una rete capace di attivare relazioni sociali, di
creare business e di sviluppare entertainment. Sono di fatto eventi prima di essere
luoghi di vendita, sono spazi deputati a trasmettere la marca, a comunicare con il pubblico e a diffondere i valori del brand. Sono
luoghi di grande impatto, che garantiscono
successo, visibilità e fidelizzazione a costi
controllabili e contenuti. Così significativi
che Poli Design - Consorzio del Politecnico
di Milano, ha presentato in Triennale, durante il Salone dello scorso aprile, fra i 7
nuovi corsi di alta formazione “Design Experience” 2010-2011, anche uno dedicato a
Temporary Space & Exhibition design.
UN LUOGO DA NON PERDERE
Il grande successo dei Temporary Store è
determinato da una serie di elementi legati
a molti fattori quali le opportunità di acquisto, spesso convenienti, l’aspetto esperienziale e di novità, la facilità di accesso dovuta al fatto di essere situati sempre in luoghi
di grande passaggio nel centro città, ma l’aspetto strategico determinante è quello legato al tempo. Che, si dice, scateni addirittura l’ansia di non riuscire a cogliere l’opportunità, non solo di acquisto, ma addirittura di presenzialismo.
Grazie all’uso della limitazione del tempo pochi giorni, a scadenza - che non permette
quindi di rimandare e dire “prima o poi andrò”, il Temporary Shop, uguale a tutti gli
altri negozi, diverso solo per la dimensione
Esempi di Temporary Shop, una formula itinerante
ed estemporanea di spazio capace di creare emozione,
attivare relazioni, ma anche creare business,
sviluppare entertainment, comunicare il brand.
temporale che lo limita e lo connota, non è
più luogo di vendita ma cambia morfologia
e diventa evento.
Grazie alle modalità di comunicazione dell’apertura, spesso del tipo “guerrilla”, ovvero immediata, improvvisa, veloce, via rete,
si comunica il senso di urgenza, di opportunità unica, imperdibile, importante, vitale.
Su questo tema si sono aperti forum e dibattiti, Assotemporary sta cercando una deL’effetto sorpresa
e seduzione delle merci
nei mercati rionali,
che cambiano di stagione
in stagione, ricorda
l’appeal e la temporaneità
dei nuovi spazi-evento
come i Temporary Shop,
in cui la funzione
commerciale immediata
è meno importante
della costruzione di
uno spazio di incontro
e di fascinazione.
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shopexperience
La Temporary Window milanese di Normaluisa: molto di più di un’originale vetrina, uno spazio che attira lo sguardo e la curiosità fronte strada
(siamo in Montenapoleone, nel cuore del quadrilatero della moda), raccontando il brand e informando su dove comprare.
finizione univoca del Temporary Shop, ma
nel frattempo in rete e non solo, si analizza,
si discute, ci si confronta su questo fenomeno costantemente mutante, certamente
dinamico, oramai planetario. Si è provato a
comparare le caratteristiche dei Temporary
Shop con quelle dei mercati rionali, ma
mentre i mercati rionali nella loro temporaneità sono di fatto ripetitivi e periodici, il
Temporary Shop è un evento eccezionale e
unico, anche se in alcuni casi è itinerante (e
quindi nomade ma non unico), oppure periodico, anche se con cadenza annuale.
La differenza principale però resta sulla sostanza: i mercati sono luoghi di vendita, i
Temporary Shop sono gli elementi di una
strategia di comunicazione che ha come
obiettivo centrale quello di entrare in contatto con i clienti e dove la vendita rappresenta uno dei mezzi di contatto. La vendita
vera, una volta stabilita la relazione forte
con il cliente, sarà fatta nei negozi stabili.
Nel Temporary Shop la funzione commerciale immediata è infatti meno importante della costruzione di uno spazio di dialogo e di
incontro, della capacità di seduzione e di
sorpresa, più come forse accadeva una volta alle fiere di paese o in certi mercati, dove
il contesto induce alla fascinazione e il richiamo della merce è forte “guardami, provami, comprami”.
Ciò nonostante è difficile non accomunare il
concetto di sorpresa e di piacere di alcune
esperienze di Temporary Shop alla vitalità
dei mercati che si trovano in giro per il mondo, dove spesso l’effetto sorpresa e l’effetto
“temporary” è dato dalle merci stesse, che
proprio per la loro natura sono a tempo, e
sono belle, attrattive, seducenti e provocano la voglia di cogliere l’attimo.
IL NEGOZIO ESTENSIBILE
L’esempio più eclatante di Temporary è il grande camion-punto vendita progettato da 3 studi londinesi
(Eat Sleep Work/Play, Inventory Studio e The Klassnik Corporation) per Puma, chiamato Rewind Forward:
un punto vendita “estensibile”, una sede oltre che temporanea anche mobile.
Uno spazio per esporre i prodotti che ha la forma dell’autotreno Iveco Ford 75E15 a cassone centinato
e una serie di contenitori irregolari multiuso in polistirolo, legno e rete metallica che via via si trasformano
per essere utilizzati come espositori, basamenti, sedili, piani d’appoggio, sostegno di schermi interattivi.
Una piattaforma mobile con colonna sonora e animazioni progettate ad hoc.
Colori che cambiano, che segnano le stagioni, alimenti deperibili che sono buoni solo
se freschissimi, partite di merci occasionali,
che non si troveranno più uguali.
GUARDARE E NON COMPRARE, PER ORA
Tempo quindi come ago della bilancia, tempo come arbitro, tempo che si trasforma e
trasforma nuovi luoghi provvisori, fino alle
Temporary Window.
Ovvero il negozio che non c’è: come quello
di Normaluisa in Montenapoleone, che non
è un temporary shop e non è una boutique,
ma una temporary window, una finestra,
una visione, una situazione down to heart
che stuzzica la curiosità dei passanti, qualcosa di rottura rispetto agli altri negozi della
strada. Attraverso la vetrina una scena teatrale ambientata in un contesto fatiscente
dove convivono e contrastano candelabri
d’argento e macerie, pareti distrutte e ragnatele, televisore al plasma, abiti e accessori. Una via storica con una vetrina diversa
perché il futuro ha un cuore antico.
«Non è un temporary shop. Non si può entrare e acquistare. Si può solo guardare»
spiega Giorgiana Zappieri, designer del
brand che ha fatto del mistero dell’inizio la
sua forza comunicativa. «All’interno del piccolo spazio faremo ruotare alcuni capi di
questa e della prossima stagione, indossati
da manichini o appoggiati casualmente su
oggetti molto vissuti». Accanto a vestiti e
accessori c’è però un elenco ben leggibile di
negozi in cui si può trovare il brand, una vera e propria informazione di servizio, come
quelle che si trovano alla fine delle riviste.
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ambientecucina
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shopvetrina
di Lilli Bacci
SINTESI SCENICHE
1
2
3
4
5
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7
Protagonisti
Tessuti in lino per il bagno
Ingredienti
1 Il baldacchino in ferro
su cui i tessuti sono montati
come tendaggi
che racchiudono la “scena”
2 Una lastra di perspex a specchio
3 Corde e legni
4 Una tinozza-lavabo
5 Una brocca
6 Una consolle
7 Uno sgabello
Perché funziona
In una sintesi perfetta,
è stato ricreato un
ambiente-bagno che illustra
bene i prodotti, ma anche
evoca ed emoziona
con pochi azzeccati elementi
interpretando ottimamente
la filosofia dell’azienda:
“... è un nuovo modo
di interpretare la casa.
Vestirla come si veste
sé stessi e abitare con
una personalità che parla
del vostro modo di essere”.
SOCIETY LIMONTA, MILANO, LUGLIO 2010
preview, © F. Amiand, C. Fillioux, B. Sabastia. Organizzato da SAFI, filiale degli Ateliers d’Art de France e da Reed Expositions France. Tel. + 33 (0)8 11 09 20 09. [email protected]
preview, © F. Amiand, C. Fillioux, B. Sabastia. Organisation SAFI, a subsidiary of Ateliers d’Art de France and Reed Expositions France - Tel. + 33 (0)8 11 09 20 09. [email protected]
* Oggetti del desiderio.
* Objects of desire.
Objets de désir *
21-25 gennaio 2011
January 21-25, 2011
Paris Nord Villepinte, hall 8
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impresa
ambientecucina
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MERCATI CONSUMI STRATEGIE MARKETING FINANZA COMUNICAZIONE NORME RETAIL TRIBUTI
swgmonitor
QUESTIONI DI PREZZO
di Diego Martone - Swg
METODOLOGIA
Tipologia d’indagine
indagine continuativa ad hoc
Modalità di rilevazione
interviste telefoniche (sistema C.A.T.I.)
su questionario strutturato della durata
di circa 15 minuti
Universo di riferimento
popolazione italiana maggiore di età
Campione
8.000 contatti per ogni singola rilevazione
Rilevazioni
giugno e gennaio
(ultima rilevazione: giugno 2010)
MENTRE CONTINUA L’ANDAMENTO “A CLESSIDRA”
DEL MERCATO, FOCALIZZATO SULLE DUE FASCE
ALTA E BASSA, I CONSUMI PROLUNGANO
UNA CONTRAZIONE SOLO PARZIALMENTE SCOSSA
DAGLI INCENTIVI STATALI. QUANTO E DOVE SPENDONO
GLI ITALIANI PER L’ACQUISTO DELLA CUCINA
Il mercato delle cucine componibili, che dal
2009 ha subito una contrazione nel giro
d’affari sul territorio italiano, continua a registrare un andamento tendenziale definito
“a clessidra”:
- si stabilizza il dato degli acquisti di fascia
alta (più di 10.000 euro) che erano cresciuti
dal 2005 al 2008 di 2 punti percentuali, posizionandosi su una percentuale pari al
13%, ovvero interessando più di un acquisto su otto di cucine componibili;
- continua la sua crescita il segmento di valore più basso (fino a 3.000 euro) che si
porta al 19%, ovvero quasi un acquisto su
5, complice la crisi economica in atto negli
ultimi semestri;
- di conseguenza sono in ulteriore contrazione le fasce di prezzo “centrali”, in particolare quella tra i 3.000 e i 6.000 euro che
diminuisce il proprio peso relativo dal 53%
del 2005 al 44% del 2009.
GLI ACQUIRENTI
DI CUCINE COMPONIBILI
LE FASCE DI PREZZO IN TREND
PER L’UTENZA 2005/2009
11
12
13
13
13
oltre 10
23
23
23
24
da 6 a 10
53
50
49
46
44
da 3 a 6
15
15
18
19
fino a 3
14
2005
2006
2007
2008
2009
22
VOLUMI, QUALITÀ E SERVIZIO:
A OGNUNO IL SUO
Dal 2006 Ambiente Cucina è media partner
in esclusiva della più importante indagine
continuativa sul mercato delle cucine
componibili in Italia. Il monitoraggio, iniziato
nel 1998 per conto di un pool di aziende
primarie del settore, consente di leggere
le tendenze in atto nel settore.
Il fenomeno è analogo a quanto accade anche in altri settori di beni durevoli e semidurevoli, dove la competizione per le quote
di mercato sta provocando da un lato la ricerca di volumi, anche a costo del sacrificio
di parte dei margini, e dall’altro un posizionamento di alcune linee di prodotto nel
segmento di fascia alta, con un grado di
servizio sofisticato e targettizzato anche in
>
PREZZO PAGATO DICHIARATO
(EURO/MILLE)
IL PREZZO DICHIARATO INCLUDE GLI ELETTRODOMESTICI
ACQUISTATI ASSIEME ALLA CUCINA COMPONIBILE
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50 | ambientecucina
impresa
to di azioni di spinta commerciale con proposte molto accattivanti e price-oriented.
swgmonitor
DOVE SI COMPRA E COME SI SPENDE
IL PREZZO MEDIO TORNA A LIVELLO 2007
Analizzando il dato relativo al prezzo medio pagato per l’acquisto emerge un trend
che conferma ulteriormente le tendenze fin
qui esposte: fatto 100 il prezzo medio di
PER SOSTENERE
IL RITARDO DELLA RIPRESA
una cucina componibile completa di elettrodomestici acquistata nel 2005, si può
notare come tale indicatore sia cresciuto fino al 2007 per rientrare nel 2009 allo stesso livello. Due le considerazioni da fare:
l’acquisto di soluzioni finali che vengono
adattate al budget, per quanto riguarda
materiali e installazioni, ma anche l’impat-
PUNTO VENDITA SPECIALIZZATO
GLI ACQUIRENTI DI CUCINE COMPONIBILI
IL PREZZO MEDIO IN TREND PER L’UTENZA 2005/2009
La ripresa dei consumi auspicata a più riprese e da più parti negli ultimi due anni,
non sembra essere ancora decollata.
Per sostenere i consumi nel settore, quindi, l’introduzione degli incentivi varati dal
Governo ad inizio 2010 sembra poter essere una buona ricetta, quantomeno per stabilizzare il mercato prima di una vera e propria inversione di tendenza.
PREZZO PAGATO DICHIARATO SU BASE 100
PUNTO VENDITA DI GRANDE SUPERFICIE
funzione della qualità intrinseca dei prodotti. Va inoltre considerato il fatto che gli
italiani stanno fronteggiando la crisi anche
tramite una duplice contrazione dei consumi: taglio delle spese non necessarie, ricerca di soluzioni sub-ottimali che non superino i budget di spesa previsti, rinvio degli acquisti importanti in attesa di momenti
migliori. A questo si aggiunge il fatto che la
dinamica delle retribuzioni all’interno del
mondo del lavoro subisce un’americanizzazione, ovvero la divaricazione tra le retribuzioni correlate alle posizioni lavorative di
alto e basso livello.
Chiaramente la tipologia di acquisto varia
anche in funzione del luogo di vendita in
cui si decide di recarsi: le famiglie che si rivolgono ai centri di grande superficie si
orientano verso soluzioni più economiche
(l’indice di concentrazione del prezzo rispetto a quello medio è pari a 79), mentre
chi è alla ricerca di prodotti di più alto profilo si orienta verso i punti vendita specializzati (indice del prezzo pari a 123).
79
TRA CUI:
100
102
2005
2006
105
2007
102
100
2008
2009
123
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impresa
*Economista d’impresa, si occupa di strategia e marketing strategico e operativo per primarie aziende italiane
e multinazionali. Docente presso l’ISTAO (Strategia nel corso MBA ed Economia e Gestione dei Canali Distributivi nel Master of International Management) e il CUOA (Politiche di Promozione e Prezzo della Distribuzione
Moderna nel corso MBA e Leve Strategiche del Retail nel Master in Retail Management e Marketing)
[email protected] - http://blog.theforge.it
II CONSUMATORE È SEMPRE PIÙ INTERESSATO AI CONTESTI
DI USO DEI PRODOTTI, SUL PUNTO VENDITA MA ANCHE ON LINE:
TRE ESEMPI MADE IN USA CHE DIMOSTRANO COME LA QUALITÀ
NON STA SOLO NEL PRODOTTO MA ANCHE NELLA FASE DI SCELTA E DI CONSUMO
STRATEGIE
L’ESPERIENZA
CHE FA LA DIFFERENZA
di Fabio Salvati*
Un modo per innovare il
sistema di offerta aziendale
è quello di lasciare (più o
meno) immutato il prodotto/servizio offerto in termini di caratteristiche tecniche e lavorare invece sull’esperienza offerta al cliente nel momento in cui
egli entra in contatto con l’azienda, prima,
durante e dopo l’acquisto.
La costruzione di nuovi ambiti di esperienza
è stata ed è spesso un elemento decisivo
per creare profili competitivi fortemente differenziati in mercati maturi o comunque caratterizzati da una bassa possibilità di offrire beni o servizi sostanzialmente diversi,
nelle loro caratteristiche intrinseche, da
quelli della concorrenza. Sempre più il consumatore è interessato ai contesti d’uso dei
prodotti e dei servizi, manifestando la disponibilità ad orientare le sue scelte verso
quegli operatori che, a parità di prodotto,
offrono un’esperienza di qualità migliore, a
volte ottenendo anche un leggero premio in
termini di prezzo.
BARNES&NOBLE, LEGGERE IN LIBRERIA
Gli esempi di successo nell’applicazione di
questo tipo di strategia non mancano.
Barnes&Noble nel corso degli anni ’80 e ’90
si è trasformata nella più grande e frequentata catena di librerie statunitense proprio
grazie all’esperienza di fruizione offerta dai
suoi pdv. La libreria è stata in qualche modo sdrammatizzata e la modalità di scelta
dei libri è stata resa piacevole e rassicurante. Il cliente può consultare e leggere tutti i
libri che vuole per tutto il tempo che desidera. Così è frequente vedere nelle librerie
B&N studenti che, seduti o addirittura
sdraiati per terra, leggono o studiano sui li-
bri in vendita. Questo concetto è stato
rafforzato tramite l’apertura di caffè Starbucks in quasi tutti i punti vendita.
I clienti prendono pile di libri che si portano
da Starbucks per poi guardarli o studiarli
con calma bevendosi un caffè.
Quella che potrebbe sembrare una scelta
insensata - permettere di leggere nel negozio i libri che sono in vendita - si rivela invece un punto di forza. La lunga permanenza
nel pdv aumenta il numero di libri esaminati, e quindi le probabilità di acquisto, mentre la possibilità di scegliere dopo un attento esame abbassa le remore che si avrebbero comprando un libro a scatola chiusa.
Inutile sottolineare gli effetti di fidelizzazione che una tale politica commerciale è in
grado di creare. In buona sostanza, l’esperienza in fase di scelta del prodotto offerta
da B&N è di qualità superiore.
TUTTO IL TEMPO CHE VUOI
NEI CAFFÈ STARBUCKS
Un altro campione dell’esperienza di acquisto è proprio l’alleato di B&N: Starbucks.
Il focus in questo caso è sull’esperienza offerta in fase di consumo. Da Starbucks si
può acquistare un caffè e sedersi ad un tavolo, spesso in comode poltrone imbottite,
e rimanere quanto a lungo si vuole, leggendo, utilizzando il computer, chiacchierando.
Nessuno disturba il cliente e nessuno lo obbliga o lo pressa a consumare.
Negli USA Starbucks non a caso è uno dei
luoghi dove tipicamente ci si dà appuntamento. Il caffè si unisce alla sosta e all’intrattenimento: questa miscela costituisce
un elemento vincente, perché l’allungamento dei tempi di permanenza stimola i
consumi dei clienti e l’esperienza di qualità
superiore li induce a tornare. Il maggior
prezzo che il cliente paga per un caffè Star-
bucks, mediamente buono ma non eccezionale, compensa solo in parte la sua qualità
e remunera soprattutto la piacevolezza del
tempo trascorso all’interno del locale.
SCARPE ED EMPATIA SU ZAPPOS.COM
Un ultimo esempio è quello di zappos.com,
un rivenditore online di scarpe e altri prodotti. L’offerta è buona, i prezzi sono favorevoli, la politica di restituzione del prodotto generosa. Nessuno di questi elementi
differenzia però in particolar modo Zappos
dalla concorrenza.
Eppure la società, in circa un decennio, è
passata da zero a un fatturato di circa un
miliardo di dollari. Il segreto è il suo team di
assistenza al cliente. Il call center di zappos.com è ormai un benchmark a livello
mondiale: persone sempre gentili, competenti, comprensive, disponibili a farsi in
quattro per accontentare il cliente. Il quale
si sente coccolato, trattato come uno di famiglia. Si capisce che l’azienda tiene ai suoi
clienti, non interessa se si perde un po’ di
tempo ad accontentare anche le richieste
più strane, tanto che alcuni clienti utilizzano il call center come ufficio informazioni riguardanti argomenti assolutamente estranei alla sua attività, spesso ottenendole.
L’obiettivo è realizzare una totale empatia
con la clientela. Empatia che crea a sua volta fidelizzazione, vendite e utili.
Abbiamo parlato di libri, caffé e scarpe.
Prodotti maturi e più o meno uguali per tutti i rivenditori. Quello che ha fatto la differenza è l’esperienza offerta al cliente.
Semplice da dire ma difficile da realizzare.
Visti i risultati possibili, probabilmente vale
la pena pensare a strategie di questo tipo,
specie in un paese come l’Italia, caratterizzato da una forte presenza di settori produttivi maturi.
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impresa
L’ANALISI DELL’IMPORT DI CUCINE IN QUATTRO PAESI CHE,
COME TUTTA L’AREA ORIENTALE, HANNO PARTICOLARMENTE
RISENTITO DELLA CRISI ECONOMICA GLOBALE, CON UN CALO DEL 20%.
BUONA LA PRESENZA ITALIANA IN SLOVENIA E SOPRATTUTTO IN UCRAINA
MERCATI
EST EUROPA IN FLESSIONE
di Aurelio Volpe, direttore Market Research CSIL
Nel corso del 2009 la crisi economica ha colpito le ancora relativamente deboli economie dell’Est europeo in maniera forse ancora più drastica rispetto al nostro Paese.
In materia di cucine, si è registrata una flessione dei consumi nell’ordine del 25%.
Solo leggermente meno peggio (-20%) la
flessione per le cucine di importazione.
E solo leggermente meglio è andata in Russia e nella Repubblica Ceca, dove comunque
il barometro ha segnato flessioni importanti
delle vendite.
REPUBBLICA CECA: POCHE LE ITALIANE
La Repubblica Ceca assorbe cucine di importazione per 35 milioni di euro, che arrivano soprattutto dalla Polonia e dalla Germania, meno dall’Italia. La cosa stupisce considerando sia la rilevanza degli investimenti
italiani effettuati in loco (ad esempio nel
settore dell’illuminazione con Beghelli e negli elettrodomestici con Candy), sia il discreto successo che riscuotono invece in generale i mobili italiani di importazione.
Leader di settore è Koryna, che propone cucine in cinque diversi materiali, circa 40 modelli (con una larga prevalenza del moderno
sulle vendite) e 200 finiture. Recentemente
ha introdotto nella gamma gli armadi.
Utilizza prevalentemente elettrodomestici
Aeg, Fagor e Bosch, nonché cappe Best.
Fra i piani di lavoro, si nota l’utilizzo di HiMacs ® di LG, ma anche un elevato uso di
piani in granito. L’azienda è certificata ISO
9001 da dieci anni. Nella Repubblica Ceca,
Koryna può contare su di una cinquantina di
punti vendita monomarca (una decina nella
sola Praga), dove espone da tre a sette modelli. Un’altra trentina di punti vendita sono
dislocati all’estero, da Zagabria a Rostov in
Russia (cinque punti vendita nella sola Mosca). Quest’anno Koryna festeggia il ventesimo anno come società indipendente ma la
sua storia, come si suol dire, “viene da lontano”: dagli anni Venti del secolo passato,
quando nasce come stabilimento della mitica Thonet (allora faceva sedie in legno curvato e non cucine).
IMPORT DI LAVASTOVIGLIE
AD USO DOMESTICO
PAESE
2007
2008
2009
Repubblica Ceca
36,1
39,3
32,8
Slovacchia
9,7
14,4
19,5
SLOVENIA:
LA FORZA DEL GRUPPO GORENJE
Slovenia
22,8
23,9
18,2
L’Italia è il terzo paese di provenienza per le
cucine di importazione in Slovenia (l’import
globale di cucine è di 20 milioni di euro), dopo Germania e Austria. Gorenje Notranja
Oprema è il “braccio arredamento” del
gruppo Gorenje e può essere considerata
l’azienda di riferimento del mercato.
Gorenje “arredamento” rappresenta circa il
3% di un fatturato aziendale complessivo
pari a 1.200 milioni di euro. La produzione di
elettrodomestici, la principale attività del
gruppo, supera i 3 milioni di unità.
La produzione di Gorenje Notranja Oprema
comprende cucine (due marchi: Gorenje e
Marles), mobili da bagno, piastrelle, armadiature. I due marchi propongono complessivamente circa 60 modelli di cucina.
IMPORT DI FORNI
CON LARGHEZZA ORIZZONTALE
NON SUPERIORE A 120 CM.
SLOVACCHIA:
UN LEADER LOCALE E POCO IMPORT
Decodom è leader di settore in Slovacchia in
una fascia di prezzo inferiore rispetto alle
aziende sopra menzionate (mediamente
2.500 euro per cucina al pubblico).
Si tratta di un’azienda quasi centenaria, essendo stata fondata come segheria nel lontano 1911. Le cucine costituiscono la parte
prevalente, con circa il 40% di un fatturato
complessivo stimato intorno ai 70 milioni di
euro. Circa 10 negozi in proprietà in Slovacchia e complessivamente un centinaio di
punti vendita, alcuni anche all’estero.
La Slovacchia assorbe cucine di importazione per circa 10 milioni di euro, tra cui non figurano quelle italiane, mentre sono invece
presenti, sia pure con risultati non mirabolanti, prodotti tedeschi e polacchi.
PAESE
2007
2008
2009
Repubblica Ceca
17,2
17,7
17,4
Slovacchia
5,8
6,2
4,1
Slovenia
12,9
13,2
10,0
Valori in Milioni di Euro
UCRAINA, UN GRANDE MERCATO
In Ucraina l’Italia controlla circa due terzi del
valore delle importazioni di mobili per la cucina. Alcuni leader locali, in particolare Artis-Eureka, hanno iniziato a lavorare nel settore della cucina come distributori di aziende italiane prima di avviare una produzione
propria. Merx, altro nome di rilievo, è una
azienda relativamente giovane (fondata nel
1993) ed è stata a lungo solamente importatrice (di cucine, ma anche di computer e mobili per la casa). Oggi le cucine rappresentano circa il 40% del giro di affari Merx e sono
prevalentemente di produzione propria.
Al contrario di quanto abbiamo registrato
nella Repubblica Ceca o in Slovenia, in
Ucraina (almeno nel catalogo Merx, ma il
dato è generalizzabile) prevalgono sia pure
leggermente le cucine di gusto classico.
Specializzate nel settore della cucina sono
Roda (che distribuisce anche elettrodomestici da incasso) e Klasum (con il marchio Interstyle). Per coprire integralmente il mercato ucraino servono all’incirca 100 punti vendita (quelli che ad esempio può vantare Belichi, il leader del mercato di massa).
Ambiente Cucina M900:Ambiente Cucina
19-07-2010
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56_impresa_mercati ok:magazine 13/12/10 11:38 Pagina 56
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LE AZIENDE MOBILIERE IBERICHE ESCONO DALLA CRISI CON LA LENTEZZA
DI
TUTTO
IL MERCATO EUROPEO, DETERMINATE A RIMETTERSI IN GIOCO
di Giovanni
Parente
RECEPENDO LE NUOVE ESIGENZE DEL CONSUMO, COME DIMOSTRA L’ULTIMA EDIZIONE
DELLA FIERA MADRILENA. L’IMPORT DI CUCINE ITALIANE IN CALO DEL 20,3%
MERCATI
shopxxxxxxx
IN SPAGNA SI RIPARTE DAL SICI
didascalia delle foto
didascalia delle
SOMMARIO
di Carla Cavaliere
Guarda al futuro e al rilancio, il settore del
mobile per cucina spagnolo, impegnato a rimettersi
in carreggiata, dopo la brusca - per
testo
usare un eufemismo - battuta di arresto subita
nel 2009, quando la crisi mondiale ha
TITOLINO
definitivamente
sgonfiato la bolla immobiliatesto
re che negli anni precedenti aveva trainato
l’avanzata dopata di tutta l’economia iberica. Non a caso, in quello stesso mercato spagnolo, si erano affacciati con determinazione
e successo anche i grandi brand italiani della
cucina, che avevamo incontrato molto fiduciosi, presenti con grandi stand soltanto pochi anni fa al SICI, Salon del diseño y la calidad en la cocina. Fortemente ridimensionata
in termini quantitativi e nel suo appeal internazionale, organizzata da Ifema e promossa
da AMC (l’Associazione del Mobile per Cucina spagnola), la sesta edizione di SICI, svoltasi alla Fiera di Madrid dal 5 all’8 ottobre
scorso, ha evidenziato la fiducia cauta ma
determinata dei produttori spagnoli. Secondo i dati ICEX forniti da Anieme, l’associazione spagnola degli industriali del mobile, l’export di cucine nel 2010 è risalito (rispetto al
2009, quando si era registrato un calo export del 16,1%, come anche del 24,9% dell’import) del 9,3% nei primi sei mesi del
2010, per un valore complessivo di 46.490
migliaia di euro.
Interessante la mappa produttiva del territorio: ancora per quanto riguarda l’export di
cucine, è l’Andalusia la regione, o meglio la
Comunità Autonoma, che guida la classifica
con un volume di 19,8 migliaia di euro, pari
al 42,7% del totale. A seguire, la Comunità
Valenciana (32,6% del totale), e poi a distanza Paesi Baschi (3,2 ) e Catalogna (3).
L’export spagnolo ha come destinazione privilegiata la Francia (che si aggiudica ben il
65% del totale delle cucine esportate, per un
valore di 30,28 migliaia di euro), seguita da
Portogallo (4,6), Marocco (2,7) e Regno Unito (1,8). L’export verso l’Italia resta minimo:
solo lo 0,4% del totale, per un valore di
204,4 migliaia di euro. Sempre nel primo semestre 2010, la Spagna ha importato cucine
per 24.545 migliaia di euro, un 3% in meno
rispetto all’anno precedente. Con l’eccezione della Cina (6,6%), ben l’85% delle cucine
importate arrivano dall’UE, con un primato
della Germania (56,8%), seguita dall’Italia
(21,9% del totale, ma va segnalato un calo
del 20,3% rispetto allo stesso periodo 2009,
per un totale di 5.3 migliaia di euro), e poi da
Portogallo (4,2%) e Francia (4,2%).
ENJOY YOUR SPAIN, MA A PICCOLI PASSI
La ripresa, come confermano tutti gli indicatori, in Spagna sarà particolarmente lenta, e
con un rischio paese ancora molto elevato.
Ne sono consapevoli i produttori spagnoli, in
particolare quelli di medie dimensioni presenti al Sici, che però cercano di rispondere
alle nuove esigenze di consumo e di adattare le proposte a un mercato (interno ed
esterno) ridimensionato, dove la fascia media è stata spinta verso il basso. La stessa
Associazione spagnola dei produttori di mobili da cucina, nell’evidente impegno di rilancio della fiera madrilena e di sostegno alle
aziende, ha portato un pool di giornalisti internazionali specializzati al Sici 2010, che ha
proposto una cinquantina di espositori (oltre
ai mobilieri, anche produttori di accessori,
materiali e built-in), per un totale di circa 78
brand. Quasi esclusivamente spagnole le
aziende mobiliere, parlando con le quali si
percepiva un positivo impegno, in termini di
proposte di prodotto (“Enjoy your Spain!”
l’head line della nuova comunicazione AMC).
Significativa la presenza di diverse catene di
MOBILI PER CUCINA MADE IN SPAIN
Gennaio-Giugno 2010
Variazione 10-09
EXPORT
IMPORT
46.490,0
24.545,9
9,3%
-2,9%
dati ICEX
franchising di cucine (come cocinas.com,
Hokiba, Decoractiva, Cocinas.com), che evidentemente cercano un bacino di negozianti
che hanno subìto fortemente l’impatto della
crisi. Molte le soluzioni di arredo pensate dichiaratamente per gli spazi molto piccoli, le
abitazioni giovani o singles (come i tavoli trasformisti di Cancio e Discalsa). Diversi i marchi che hanno puntato sulle due richieste in
crescita da parte dei consumatori: design e
attenzione al fattore ecologico-sostenibile.
Come Bossia, che ha presentato Bios, collezione completa di arredo che partendo dalla
cucina arreda la casa intera (design Aitor
Garcia de Vicuñ), così come The Green Kitchen Project di Infor, progettata in collaborazione con Jean Louis Iratzoki e ABAD Diseño.
Sottolinea Santiago Gimeno Lopez, di Infor:
«Le perdite di mercato e fatturato più drammatiche sono state di quelle aziende che
avevano puntato molto, forse troppo, sul
boom edilizio. Chi come noi ha continuato a
credere nella distribuzione commerciale in
qualche modo ha subìto di meno l’impatto
della crisi, che comunque non ha risparmiato
nessuno. La ripresa? Lieve, ma c’è, e bisogna
essere pronti a muoversi e ad avanzare di
nuovo, anche se a piccoli passi».
Sul fronte del built-in, analoga l’analisi di Eva
Muñiz, marketing nazionale di Teka: «I segnali di fine 2010 sono positivi, ma la crisi ha
avuto un impatto pesante, e abbiamo registrato la chiusura di molti rivenditori: per
uscirne, occorre puntare sull’innovazione,
per risvegliare il consumatore finale».
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58 | ambientecucina
impresa
IL SETTORE DEL MOBILE STA RECEPENDO CON NOTEVOLE
RITARDO CULTURALE IL MESSAGGIO E L’IMPATTO
DELLE NUOVE TECNOLOGIE, CHE HANNO GIÀ CAMBIATO LE MODALITÀ
DI APPROCCIO AL PUNTO VENDITA. È ORA DI ENTRARE IN RETE
RETAIL
IL CONSUMATORE IN CERCA
DEL NEGOZIO CONNESSO
di Roberto Maida
La memoria del consumatore può essere esasperante e
inafferrabile. Ogni giorno
capita di dimenticarci del
numero di telefono di un amico, del nome di
un contatto di lavoro o del titolo di un libro
che vogliamo comprare. E quando mai ci ricordiamo del negozio di mobili preferito?
La gente ha sviluppato una varietà di strategie di lotta alla dimenticanza, come i messaggi come scarabocchi su post-it, per
esempio, o gli indirizzi elettronici effettuati
in dispositivi palmari. Ma l’informazione
“che conta”, quella che ti serve, quella che
ti necessita per “decidere” continua a scivolare attraverso le fessure della memoria e
della conoscenza e ci costringe ad indagini,
studi, verifiche e, a volte, a “passa parola”
(anch’essi digitali) illuminanti.
DIGITAL LIFE
Siamo immersi in una vita scandita dalle
memorie digitali, dalle reti digitali, dagli oggetti e strumenti digitali, dalle comunità digitali, da consumatori “ubiqui” presenti
ogni-dove. Le memorie digitali possono fare
di più che semplicemente assistere il ricordo di ultimi eventi, conversazioni e progetti.
I sensori portatili possono apprendere cose
che noi non riusciamo a percepire come esseri umani, come ad esempio la nostra posizione geografica rispetto alla destinazione
da raggiungere. Oggi possono anche informarci sulle caratteristiche e i requisiti di un
mobile e di un arredamento per la cucina, di
una offerta prezzi, di una soluzione ottimale
o semplicemente suggerire come raggiungere il nostro punto vendita. I computer e il
“mobile computing” possono quindi acquisire e distribuire questi dati. Queste infor-
mazioni dovrebbero consentirci di vivere
meglio, fornirci avvertimenti utili, determinare una scelta, conoscere persone che sappiano consigliarci e aiutarci. Quelle scelte
che i negozi di mobili e arredamenti non
sanno come orientare e come veicolare.
Tutto questo appare molto lontano nella
prassi operativa quotidiana della distribuzione del mobile, alquanto flebile nella valutazione del mondo industriale.
Anche i produttori di mobili, in questo senso, dormono sonni beati !
L’analisi parte da qui, con la consapevolezza di forti mutazioni che sono davanti a noi.
Mutazioni e mutamenti epocali che passano, filtrati e diluiti, dal settore nel suo complesso, attraverso ritardi e scarse percezioni. Una visione globale che tocca anticipazioni da villaggio globale, ma che sfiora appena, chissà perchè, i “mobilieri”.
Mentre il “Consumatore Ubiquo” al supermercato interroga e confronta i codici a barre, valuta le qualità e prezzi di un prodotto
nelle classifiche delle associazioni di consumatori, chiede consigli all’architetto e all’artigiano in tempo reale e prenota l’albergo
“last minute” mentre è già in viaggio... guidato dal satellitare! Ci dice niente tutto ciò?
Che deve ancora nascere il negozio “connesso”, il negozio della “comunità digitale”.
strutture che favoriscano approcci digitali
per trasformarli poi nelle realtà fisiche e materiche del mobile o dell’arredamento.
L’uso del solo computer nel negozio di mobili non può essere barattato con un reale
“sistema” di interrelazioni, né tantomeno
con un sistema-negozio multimediale.
IL PUNTO VENDITA IN “RETE”
Si afferma la necessità di nuovi livelli e
obiettivi di ricerca applicativa al negozio di
mobili: il negozio “connesso” in rete, che sia
un “media” che assiste ed orienta... un vero
e proprio “broadcasting” (diffusione circolare connessa in rete).
Il negozio connesso in rete è, più che una
novità, una necessità assoluta. Tutto da inventare, tutto da sperimentare ma senza
trascurare il valore strategico e la portata di
queste nuove tecnologie.
I passaggi da una fase a un’altra non sono
necessariamente così netti e definiti, ma è
certamente vero che vi è al centro della problematica quella che viene definita la “convergenza multimediale” ovvero la facilità e
la familiarità, l’interazione e l’astrazione, il
realismo e la virtualità. Sono bastati un
iPhone e un iPad per scatenare possibilità
infinite di “connessione”.
PROVE TECNICHE DI TRASMISSIONE
IMPRINTING DIGITALE
Tutto questo mentre il consumatore è stato
lentamente ma inesorabilmente catechizzato, educato, informato anzi informatizzato. I
media tradizionali e i nuovi media gli hanno
fornito, sul lavoro e negli svaghi, come a casa e nelle relazioni interpersonali, il gene digitale, una forma di “imprinting” che si riverbera nelle azioni di ogni giorno. Ma nel
settore del mobile raramente troviamo la
presenza di questi segnali orientanti, di
Il settore del mobile deve recepire il messaggio delle nuove tecnologie, in maniera
diffusa e concreta. Senza subire il fascino
imitativo dei “pionieri” di altri settori ma
con un’analisi critica e approfondita che
porti a progetti di fattibilità concreta... senza attendere i produttori come la “divina
provvidenza” con l’alibi degli investimenti.
Il consumatore “ubiquo” è come un virus.
Il punto vendita deve avere i suoi antidoti...
digitali, naturalmente.
59_impresa_casehistory:magazine 13/12/10 16:56 Pagina 59
ambientecucina
| 59
CASE HISTORY
NON SOLO
UNA VETRINA DIGITALE
LA VISIBILITÀ ON LINE DEL PUNTO VENDITA È UNA NECESSITÀ DIFFUSA
MA DEVE DEVE RIENTRARE IN UNA COMUNICAZIONE GLOBALE
CON I NUOVI MEDIA. L’ESPERIENZA DI UNA AGENZIA CHE HA ELABORATO
UN SOFTWARE PER UN NUOVO APPROCCIO AL WEB
di Monica Molteni
Non è facile definire lo “stato dell’arte” del
rapporto che il retail del settore arredo ha
con il web, inteso come nuovo strumento di
comunicazione e di marketing. Se è tendenzialmente considerato “necessario esserci”,
ovvero avere una visibilità on line del proprio
punto vendita attraverso lo strumento base
del sito internet, sembra non sia altrettanto
acquisita la consapevolezza del grado di efficacia di questa visibilità. Come a dire: l’importante è poter dare un indirizzo preceduto
da www, poi a quel che serve si vedrà.
Ma c’è chi sta mettendo a punto strumenti
che aiutano anche i retailer a tenere sotto
controllo gli aspetti cruciali della dimensione
virtuale del proprio business.
In generale, è opportuno capire a chi rivolgersi sia in base agli obiettivi del proprio sito, sia in base alle proprie conoscenze informatiche per quanto riguarda la sua conseguente gestione. Sul mercato ci sono agenzie di stampo prettamente informatico, che
si limitano a trasferire sui nuovi media i processi tipici delle software house, così come
agenzie specializzate soprattutto in grafica e
comunicazione. Interessante il caso di Made
Online, agenzia web che coniuga esperienze
decennali sia nel settore dell’informatica, sia
della comunicazione, di cui Maurizio Braca è
amministratore delegato. Con la sua équipe
di ingegneri informatici, art director creativi
ed esperti di comunicazione segue le esigenze delle aziende che vogliono costruirsi una
presenza sul web, fornendo assistenza non
solo tecnica ma anche strategica.
Sono ormai numerose le web-agency che
offrono servizi on line: ma con quali criteri?
Dalla nostra esperienza direi che è importante riuscire a generare un nuovo e più appropriato approccio al web concepito come media globale, che necessita quindi sia di crea-
tività ad hoc, sia di solide basi tecnologiche.
In questo senso, abbiamo messo a punto un
prodotto, Azira®, che è un sistema di gestione dei contenuti pensato per permettere all’utilizzatore di erogare contenuti e servizi direttamente alla sua clientela, in maniera flessibile ed economica al tempo stesso.
È strutturato ad albero ed implementabile a
cartelle, per risolvere facilmente le problematiche tipiche di chi deve pubblicare testi,
immagini, video, prodotti, listini e documenti, ma anche di chi deve relazionarsi con la
propria clientela o con la propria rete vendita
attraverso blog, profilazioni e newsletter, fino ad approcciare direttamente il mercato
con servizi di e-commerce.
na, un prolungamento del punto vendita fisico: questo è un utilizzo minimo delle potenzialità di un sito. L’utilità e l’efficacia di un sito si misurano piuttosto sulla cosiddetta indicizzazione, cioè la capacità di “farsi trovare”
sul web. Quest’ultima dipende soprattutto
dalla pulizia e dalla correttezza dei codici di
programmazione, che devono essere privi di
errori affinché siano utilizzati dai motori di ricerca. Un sito deve anche essere frequentato, quindi altrettanto importanti sono le attività di promozione attraverso i link, che devono però essere referenziati. La facilità di accedere alla pubblicazione di contenuti e aggiornamenti e la rapidità nel realizzarli rende infine il sito propositivo e vivace.
Quindi si tratta di un software che permette
il “fai da te” del proprio sito?
Bisogna fare qualche passo indietro. Prima
di tutto, il mercato offre anche parecchi prodotti in open sourcing (ovvero scaricabili gratuitamente) che permettono di affacciarsi al
web. Ma si tratta spesso di prodotti molto
vasti e complessi che richiedono competenze tecniche. Il nostro è invece un sistema
proprietario, che offre progettazione e consulenza fino ad arrivare alla gestione diretta
del sito, grazie al lavoro che impostiamo direttamente con il cliente. Basta una certa dimestichezza con gli strumenti base dell’informatica di uso quotidiano e il nostro
software risulta decisamente facile e accessibile o, come si dice, user-friendly.
Il futuro sviluppo del marketing, anche per
un punto vendita di arredamento, è quindi
on line?
Sono certo che il futuro guardi al web marketing: tutti gli strumenti informatici che ormai
accompagnano la nostra vita indicano che
quella è la direzione ormai imboccata.
Pensiamo soltanto agli scenari aperti dai telefoni cellulari e dagli smart-phone, che sono
localizzabili. Applicazioni come Facebook
Place permettono di sapere dove ci si trova e
di essere “intercettati” e, in prospettiva, anche di comunicare offerte e proposte mirate
alla zona. Già ora veicolano couponing e promozioni, che possono diventare sempre più
specifiche. Un altro aspetto in evoluzione è
legato al concetto di sharing (condivisione)
diffuso dai social network: i pulsanti di condivisione permettono di far circolare in maniera esponenziale le informazioni.
Perché avete messo a punto questa tipologia di prodotto?
Essenzialità e velocità sono due elementi
premianti, sul web. Il nostro sistema li privilegia entrambi e permette anche a realtà piccole un approccio qualitativo ai nuovi sistemi di
comunicazione. Spesso capita di lasciarsi affascinare da una bella grafica e il sito - nel caso di aziende retail - è vissuto come una vetri-
Maurizio Braca,
amministratore
delegato
di Made Online,
agenzia web.
60-61_portfolio_treo:port folio 13/12/10 16:56 Pagina 60
[ portfolio Treo ]
PROGETTO FLOS
il laccato più competitivo
PROPOSTE DI ARREDO INNOVATIVE, FLESSIBILI E INSIEME CONTENUTE
NEI COSTI: QUESTA È LA STRATEGIA INTRAPRESA DA TREO,
PER REAGIRE ALLA CRISI CHE HA GENERATO UNA FLESSIONE GENERALE
DEI CONSUMI E PER SODDISFARE LE ESIGENZE PIÙ EVOLUTE
A quell’ampia fascia di consumatori che hanno
assunto un’attitudine di attesa e di rinvio delle spese,
soprattutto di beni semidurevoli come la cucina,
con una accresciuta attenzione al prezzo in tutti
i segmenti di mercato, già lo scorso anno TreO
aveva proposto il primo Progetto Easy,
che ha riscosso un grande successo di vendite.
Oggi con il Progetto Flos, l’azienda presenta
una innovativa serie in laccato, di prezzo abbordabile,
che si adatta bene alla situazione attuale di mercato
e permette di coprire il segmento “laccato”
in maniera più competitiva.
Per offrire un valore aggiunto a tutto il programma Flos,
sono state inserite anche tre particolari finiture
Ossido che permettono di regalare all’ambiente
cucina un tocco originale e raffinato, in modo
da soddisfare anche una clientela con esigenze
più evolute (come gli architetti).
I modelli Flos (che nei colori standard sono
particolarmente appetibili per il prezzo davvero
eccezionale) sono disponibili in laccato lucido
e laccato opaco, finitura seta Cartella Ral sia lucida
sia opaca seta. Con un ulteriore plus di particolare
importanza: la consegna è realizzata in 4 settimane,
con una tempistica inedita per una cucina in laccato.
www.treo.it
60-61_portfolio_treo:port folio 13/12/10 16:56 Pagina 61
INFORMAZIONE PUBLIREDAZIONALE
Esempi di cucina Flos, con alcuni elementi nella raffinata e inedita finitura Ossido.
62_selez_cucineNEW:magazine 13/12/10 11:39 Pagina 62
selezionecucine
di Angela Viganò
UN DESIGN CON
MOLTE PERSONALITÀ
P. Starck
Se la creatività forte e visionaria di un grande
designer progetta la cucina, nasce una collezione
sorprendente e versatile, declinabile per diverse
individualità, come la “Starck by Warendorf ”
Design Collection. Posizionato in un segmento
di eccellenza, il nuovo marchio Warendorf,
forte della qualità e affidabilità made in Germany
e dell’esperienza raccolta in 35 anni dal marchio
Mìele Die Kuche (che sostituisce dopo
la cessazione dei diritti), si affaccia direttamente
sul mercato con questa collezione verso
un nuovo, rivoluzionario concetto di design.
La filosofia aziendale persegue proprio
l’obiettivo di “produrre cucine per individualità”
e dalla collaborazione con Starck, avviata
nel 2009, nasce ora questa prima linea di cucine
del creativo designer, che si distingue per
l’inusuale, innovativa eleganza. Oltrepassando
il tradizionale concetto del progetto su misura,
la collezione si basa su un sistema modulare
declinato in arredamenti per cucina e mobili
singoli, combinabili l’uno con l’altro e che permettono di arredare ambienti di diverse
dimensioni e con diverse personalità stilistiche. Tra gli elementi caratterizzanti,
l’intenzionale rinuncia alle maniglie, sostituite da ornamenti e applique a parete,
la presenza dei Trumpet Table, tavoli funzionali dalle spettacolari basi a tromba cromate,
l’introduzione di scaffali libreria, a sottolineare uno stretto legame tra l’aspetto culturale
e quello culinario anche nella cucina di casa, e, ancora, la comparsa di tavoli alti da bar
che rimandano alle dinamiche abitudini alimentari contemporanee e di torri
multifunzionali pronte ad accogliere apparecchi che producano calore, freddo e liquidi.
Cromate o in acciaio inox,
le basi dei tavoli dal profilo
marcato a forma di tromba
non solo fungono
da sostegno, ma celano
alla vista le condutture
di acqua ed elettricità.
LA FILOSOFIA
DI WARENDORF KUECHEN
La cucina rispecchia la personalità
delle persone che ci vivono ed è il cuore
della casa, il centro dello spazio vitale
verso cui confluiscono i più disparati
stati d’animo in occasioni e momenti
della giornata diversi.
Warendorf vuole diventare “l’architetto
delle esigenze visionarie dei clienti”.
I QUATTRO VOLTI
DELLA COLLEZIONE
1. LIBRARY una cucina con l’atmosfera
di una biblioteca, che consente
la massima libertà individuale.
2. PRIMARY struttura compatta
e funzionalità autonoma,
insieme futuristica e barocca.
3. DUALITY mix di classe e personalità,
prende nome dall’utilizzo “bilaterale”
sui due lati.
4. TOWER una cucina di tre elementi,
altamente flessibile e funzionale.
www.warendorf.eu
Starck by Warendorf design Philippe Starck
1
2
3
4
Side-by-Side
Eleganti centri di freschezza
Il Side-by-Side SBSes 7273 con IceCenter e quattro
differenti zone di temperatura offre le condizioni ideali
per la conservazione di tutti gli alimenti. Il grande
congelatore NoFrost garantisce la conservazione di
tutte le scorte di surgelati ed evita il periodico sbrinamento manuale. Nel capace frigorifero ventilato si
possono conservare a lungo gli alimenti freschi. Carne
pesce, frutta e verdura possono essere conservati
tre volte più a lungo nel vano BioFresh-Plus: questo è
possibile tramite il controllo di umidità e la temperatura regolabile a – 2 °/ 0 °/+ 6 °C. L’IceCenter fornisce
in ogni momento acqua fresca, ghiaccio in cubetti o
tritato per dissetanti drink.
Liebherr: 3 anni di Garanzia Diretta.
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Perchè il freddo è una cosa seria
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64 | ambientecucina
selezioneinvetrina
DE DIETRICH
L’INDUZIONE SENZA CONFINI
Presentato all’ultima edizione di Abitare il Tempo, L’Induzione Piano,
rappresenta uno dei nuovi gioielli del prestigioso brand De Dietrich e segna
l’ultima frontiera, in termini di tecnologia all’avanguardia e massima flessibilità
di utilizzo, raggiunta da questa tipologia di cottura. Mantenendo livelli
di eccellenza in ambito estetico quanto prestazionale, il nuovo piano
a induzione si presenta come una zona di cottura unica senza limitazioni
la cui superficie corrisponde all’estensione stessa dell’apparecchio:
90 cm di spazio disponibile totalmente al servizio dell’arte culinaria,
grazie anche all’integrazione delle nuove funzioni Esperto, Piano e Solo.
L’Induzione Piano, che raggiunge 10,8 kW di potenza totale con 15 livelli
di potenza + booster, misura 90 cm di larghezza per 49 di profondità
(dimensioni incasso) e 93x52 cm (dimensioni esterne).
Il design raffinato ed esclusivo del nuovo piano cottura si riflette anche
nel grande display a matrice attiva TFT Touch&Play.
www.dedietrich.it
LE FUNZIONI ECCELLENTI
SOLO consente di utilizzare e ottimizzare l’intera
superficie e regolare i parametri di cottura
ESPERTO permette di posizionare le pentole
in qualsiasi area assicurandone il riconoscimento
automatico
PIANO divide idealmente la superficie in tre zone,
con la possibilità di regolare la potenza di ciascuna
ELAPSED TIME per visualizzare il tempo
intercorso dall’ultima regolazione di potenza
START CONTROL per preparare le pietanze
impostando in anticipo potenza, durata
e ora di fine cottura
CLEAN LOCK per bloccare i comandi
per un minuto e pulire in modo semplice
e sicuro il proprio spazio cottura
66_selez_oggetti_materie:magazine 13/12/10 11:40 Pagina 66
66 | ambientecucina
selezioneoggetti&materie
ITALESSE
POLICRYSTAL®
E DESIGN SCANDINAVO
MEPRA
ACCIAIO E CERAMICA:
COTTURA PERFETTA
Particolarmente adatti
per l’outdoor, ma perfetti
anche per ambienti domestici,
gli oggetti in Policrystal®
presentano doti di elevata
brillantezza e sono ultraresistenti.
Italesse, marchio impegnato
sul fronte dell’innovazione tecnologica e nella
ricerca di materiali e collaborazioni con nuovi
designer nel mercato del beverage e tableware,
seleziona le mescole più raffinate di policarbonato
per ottenere questo materiale. Disegnato
da Claesson Koivisto Rune, il bicchiere
polifunzionale Tonic Beach è conico, infrangibile,
impilabile, lavabile in lavastoviglie, disponibile
in due capacità (350 e 500 cc) e in quattro
vivaci colori per servire long e soft drink
e ogni tipo di bevanda, dalla birra all’acqua.
Tre modelli di misure diverse e un wok compongono la Collezione Padelle Eco-Ceramiche firmate Mepra,
accomunate dal coperchio in vetro e dai manici previsti in sei colori di tendenza: bianco, nero, oliva, carota,
viola e rosso. La serie si connota per il valore aggiunto dato dal corpo in acciaio inox, che le rende adatte
ad ogni fonte di calore, induzione compresa. All’interno, il rivestimento in pellicola eco-ceramica, conforme
alle norme VOC (composti organici volatili) sviluppa un’eccellente resistenza al calore e assicura
una notevole durata, consentendo una riduzione dei tempi di cottura e un minore spreco di energia.
www.mepra.it
www.italesse.it
RICHARD GINORI 1735
PORCELLANA
QUASI DA FILARE
AUTHENTICS
TESSUTO
PER IL GIARDINO DOMESTICO
REVOL
FUNZIONALITÀ
A EFFETTO PIETRA
Quattro diverse tipologie di filati,
selezionati tra i più abituali di Casa
Missoni, si trasformano negli originali
vasi Rocche appartenenti alla
Collezione Missoni di Richard Ginori 1735.
Realizzati in porcellana, i vasi riproducono
fedelmente le forme coniche o cilindriche
delle confezioni di filato avvolto a spire
incrociate e sono proposti in otto colori:
nero, bianco, verde, lampone, arancio,
claret, viola e turchese.
Si chiamano Plant Sac e Plant Bag
e appartengono alla collezione Urban Garden,
creata dal designer francese Patrick Nadeau
per Authentics. Ideali per rendere più piacevole
e salutare qualsiasi ambiente, dalla casa
all’ufficio, dallo showroom al ristorante,
e realizzati in uno speciale rivestimento tessile
in poliestere, la “borsa sospesa”
e il “vaso-sacchetto”, accolgono piante
d’appartamento, fiori o le più comuni
essenze aromatiche utilizzate in cucina.
Il “sistema” Urban Garden presenta alcuni
aspetti innovativi: i “contenitori” sono funzionali
e resistenti, non richiedono una particolare
e frequente manutenzione e garantiscono
alle piante un’idratazione di lunga durata
(5 volte superiore alla media) grazie
alla membrana impermeabile interna
e al doppio sacco interno ed esterno in grado
di garantire un’assoluta impermeabilità.
Distribuito in Italia da Arcucci Trade,
lo storico marchio di porcellane francese
da oltre 220 anni trasforma i gesti del
cucinare in un momento speciale, elegante
e raffinato. La nuova collezione Basalt
è una perfetta imitazione dell’ardesia
naturale che conserva l’eccellente qualità
della porcellana: non assorbe liquidi,
grassi e odori garantendo un’igiene
perfetta; è un materiale 100% naturale
privo di qualsiasi elemento nocivo per la
salute; è altamente resistente agli shock
termici, antigraffio e ultraresistente,
multiuso e versatile (utilizzabile in forno,
microonde, lavastoviglie e freezer), ideale
per servire appetizer, cocktail, buffet, caffè,
come piatto da dessert o da portata
per carne, pesce, formaggi, composizioni
di frutta o verdura.
www.richardginori1735.com
www.authentics.de
www.revol-porcelaine.fr
www.arcuccitrade.it
STELTON
TITANIO PER UN’ICONA DI STILE
In onore del 50esimo anniversario, il marchio danese Stelton reinterpreta
un suo classico e uno dei suoi prodotti di maggior successo, la Vacuum Jug
del 1977 disegnata da Erik Magnussen, nelle nuove tonalità retrò-chic
pomodoro, zafferano e cioccolato e nell’esclusiva versione in acciaio inox
con rivestimento in titanio, nella foto, con tappo oscillante e firma
del designer incisa su un lato. Un’idea regalo per autentici intenditori.
www.stelton.com
C
Piletta
M
Y
CM
MY
CY CMY
K
SQUARE LINE
C O L L E Z I O N E
S E R I E
7 0 0 0
Per noi essere “quadrati” è una questione di stile.
lucamuttibrescia
La continua evoluzione nel
settore dei lavelli da
cucina, ha spinto la nostra
azienda a sviluppare nuovi
prodotti da abbinare alle
linee con vasche quadrate
o minimamente raggiate,
adeguandosi alle scelte di
design degli ultimi anni.
La nuova SERIE 7000
composta da piletta e
troppopieno si inserisce
sul mercato rispecchiando
i canoni di alta qualità e
scelta dei materiali che
contraddistinguono tutta
la produzione ALBA2MPM.
Oggi vedere le cose in un’ottica nuova dipende solo da te.
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Registdeerse ign
ALBA 2 MPM s.r.l.
Via Monticella, 14/16/18 - Zona Industriale Brognolo - 25050 Rodengo Saiano - Brescia - Italy - Tel. +39 030 6811045 - Fax +39 030 610170 - [email protected] - www.alba2.com
68-71_rex_electrolux:port folio 13/12/10 16:58 Pagina 68
®
RealLife
INFORMAZIONE PUBLIREDAZIONALE
LE LAVASTOVIGLIE
PER LA VITA REALE
DEGLI ITALIANI
68-71_rex_electrolux:port folio 13/12/10 16:58 Pagina 69
Le nuove lavastoviglie RealLife®, realizzate in Italia da ELECTROLUX REX,
aprono un nuovo mondo di libertà e di flessibilità. Spazi che accolgono
stoviglie, pentole e bicchieri di ogni dimensione, con risultati eccezionali
con ogni tipo di carico: benvenuti nel comfort senza confini di RealLife®.
MAGGIORE SPAZIO
E MAGGIORE FLESSIBILITÀ
Le nuove lavastoviglie RealLife® sono il frutto
di un progetto nato dall’ascolto delle esigenze
concrete delle persone, evidenziate da una ricerca
di Electrolux Rex che ha coinvolto oltre 50.000
persone, in Italia e in Europa. Con un obiettivo:
ascoltare il consumatore e dare risposte alle sue
esigenze. Con questo approccio radicale Electrolux
Rex ha disegnato la nuova lavastoviglie RealLife®,
una lavastoviglie flessibile e personalizzabile
che ha cambiato le regole del gioco perché pensata
e progettata per la vita reale degli italiani,
i consumatori europei più esigenti in fatto di cucina.
Con RealLife®, Electrolux Rex ha superato
lo schema progettuale dei coperti standard perché
ognuno di noi ha un carico diverso e in giorni diversi
da inserire in lavastoviglie. Perché oggi cucinare
è un’attività molto più divertente e varia di un tempo,
così come apparecchiare la tavola, per la quale
si utilizzano servizi sempre meno standardizzati
e sempre più personalizzati: piatti pizza
e sottopiatti, bicchieri più alti, pentole giganti,
vassoi da portata, oggetti insoliti.
XXL: CARICARE QUELLO
CHE SI VUOLE COME SI VUOLE
La nuova e ampia vasca XXL, l’unica per piatti
fino a 34 cm, offre 10 litri di capacità e 4 cm di altezza
in più rispetto a una macchina tradizionale, mentre
grazie ai Cesti RealLife® c’è la libertà di caricare
quello che si vuole come si vuole, adattando lo spazio
interno - regolabile in entrambi i cesti - alle diverse
situazioni, permettendo di ospitare al meglio calici
a stelo lungo, sottopiatti e piatti di grandi dimensioni,
ma anche pentole, pirofile e tegami extra large
particolarmente usati nella cucina italiana.
E con qualsiasi carico, le lavastoviglie RealLife®
garantiscono risultati eccezionali in termini
di pulito e brillantezza. Grazie al circuito idraulico
completamente riprogettato e al Mulinello FlexiSprayTM
a doppia rotazione, ogni angolo della vasca
viene raggiunto da potenti getti d’acqua: anche
con il pieno carico ogni stoviglia viene lavata
perfettamente. Inoltre, il Programma Auto
offre la certezza di fare sempre la scelta giusta,
selezionando da sola il programma ideale per il carico
e il tipo di sporco, e con i minimi consumi di acqua
(fino a 8 litri) ed energia.
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68-71_rex_electrolux:port folio 13/12/10 16:58 Pagina 71
INCASSO
Ideale anche
per le ante più lunghe
La flessibilità per RealLife®
si traduce anche in nuovi
schemi d’incasso,
che rispondono alle tendenze
progettuali contemporanee:
con il sistema FlexInstallTM
è possibile montare ante
più lunghe fino a 77 cm
(rispetto ai 72 di oggi)
con zoccoli alti fino a 5 cm,
mentre le nuove cerniere
permettono un perfetto
autobilanciamento della porta
e sono in grado di sostenere
ante con un peso compreso
tra 1,5 e 10 kg.
SUPER INTELLIGENTE
E CON UN’ANIMA VERDE
La certezza della scelta giusta, sempre. Con la lavastoviglie
RealLife® è lei a scegliere il programma più adatto:
selezionando il programma Auto, verrà automaticamente
scelto il programma ideale in base alla quantità di stoviglie
caricate e al loro livello di sporco. Con la sicurezza di ottenere
i migliori risultati di lavaggio con i minimi consumi di acqua
(fino a 8 litri) ed energia. È infatti il programma Auto con il più
ampio intervallo di temperature sul mercato, da 45 a 70°C.
Una lavastoviglie superintelligente che, come tutti i prodotti
frutto della ricerca Electrolux, ha anche un’anima verde.
RealLife® dedica una particolare attenzione al risparmio
energetico. La tecnologia brevettata Energy Smart™
riduce automaticamente i consumi in base alla quantità
di stoviglie e al loro livello di sporco.
L’opzione Risparmia Energia assicura un risparmio energetico
fino al 25% e l’esclusiva funzione Auto Off azzera il consumo
in fase di stand by. In più, RealLife® può essere collegata
anche all’acqua calda di rete riducendo i consumi fino al 35%
rispetto a un modello alimentato solo ad acqua fredda.
Per consumare meno e rispettare l’ambiente.
6 BUONI MOTIVI
(+1)
PER SCEGLIERE
RealLife®
1
Vasca XXL
2
Cesti RealLife®
3
Mulinello FlexySprayTM
4
Programma Auto
5
Tecnologie Green
6
Soluzioni d’incasso
È la nuova ed esclusiva vasca per piatti
fino a 34 cm, offre 10 litri di capacità
e 4 cm di altezza in più rispetto
a una macchina tradizionale.
Offrono la libertà di caricare quello
che si vuole, come si vuole, adattando
lo spazio interno alle diverse situazioni.
Risultati brillanti con ogni tipo di carico,
perché ogni angolo della vasca viene
raggiunto da potenti getti d’acqua.
Sceglie automaticamente il programma ideale
in base al tipo di carico e di sporco.
Grazie alle diverse tecnologie eco-intelligenti,
come Energy Smart, si riducono i consumi
di acqua ed energia, rispettando l’ambiente.
La risposta ideale alle nuove esigenze
progettuali: con il sistema FlexInstallTM
è possibile montare ante più lunghe
sino a 77 cm (rispetto ai 72 attuali).
+1
RealLife® è la lavastoviglie fatta in Italia
per la vita reale degli italiani,
i consumatori più esigenti in fatto di cucina.
www.electrolux-rex.it
72-81_trendincorso:servizi 13/12/10 11:40 Pagina 72
Maison&Objet Parcours d’Influences,
Archaic Shelter,
di Elizabeth Leriche,
ph. DR
TREND IN CORSO
Progetti, tendenze e prototipi emersi da alcune fiere europee,
che delineano una casa e una cucina del futuro innanzitutto
ecologicamente ed eticamente corrette.
Con una evidente neo-nostalgia per la qualità, la semplicità e la natura
72-81_trendincorso:servizi 13/12/10 11:40 Pagina 73
di Carla Cavaliere e Paola Leone
S
i prospetta un anno low profile
per il design, all’insegna dei concetti
di sostenibilità e di qualità.
I prodotti industriali ed edilizi, che saranno
sempre più il risultato della trasformazione
di materiali di riuso e di riciclo, avranno un
alto “peso specifico” progettuale e sapranno
rendere migliore la qualità dell’habitat e della
vita di ciascuno, ma nel rispetto di quella
di tutti e dell’intero Pianeta.
Le case, e gli oggetti che le popoleranno,
nel prossimo futuro saranno insomma
“eticamente” più corretti dei loro “antenati”.
Sono queste le riflessioni emerse da due
eventi-pilota per l’osservazione delle tendenze
del settore casa e arredo, ovvero lo spazio
delle Mostre di Architettura dell’edizione 2010
di Abitare il Tempo, e la presentazione
del Trendbook 2011 - imm Cologne,
importante saggio di riferimento
e di pensiero sull’argomento elaborato
da illustri interpreti internazionali del progetto,
ogni anno diversi. Ecco dunque, da un lato,
le proposte formulate dagli architetti convocati
ambientecucina
che interessa le forme della propria vita.
Una sedia ormai non è più solo una seduta,
ma uno statement: a volte si tratta di un oggetto
d’uso, a volte di un’impronta ecologica e altre
volte di un’opera d’arte. La sua qualità non
è più solo una questione di mera lavorazione,
ma anche di origine dei materiali, di tradizione
delle forme, di innovazione e di valore aggiunto.
Secondo i designer del trendboard
della imm Cologne, il mondo dell’arredamento
in futuro dovrà presentarsi con maggiore
modestia. Il buon senso di un consumo
responsabile, l’adattamento degli arredi
alle esigenze individuali, la fusione di
applicazioni tecnologiche diverse in un prodotto
sensuale e i sogni di immaterialità sono
i concetti del futuro, con i quali i designer
di arredo e d’interni vengono incontro
all’uomo». E tra gli elementi inediti, che
sosterranno lo scenario futuro del design,
se ne individua uno in particolare: «l’ulteriore
personalizzazione della produzione di massa continua Wanninger - che si può addirittura
sviluppare con percorsi opposti: mentre
La bellezza naturale
del design
dalla fiera veronese, che hanno elaborato inediti
modelli abitativi, tutti fondati su idee e stili
di vita diversi, dalla sostenibilità della struttura
edilizia - che si serve anche del concetto
del ready made - per arrivare a un nuovo
modello di comfort e di lusso o al sogno
di vivere all’aperto e a contato con la natura.
Sul fronte del prodotto troviamo invece
il Trendbook 2011, realizzato da imm Cologne,
che riassume l’analisi di cinque progettisti
di fama internazionale che hanno individuato
le quattro linee di tendenza che, più di tutte,
animeranno il progetto del prodotto di design,
configurando scenari domestici dai toni austeri
e a volte quasi dimessi, ma energici
e comunicativi, glocal ed eco-friendly.
«Il tema più attuale è la sostenibilità delle forme
e dei prodotti», spiega Claudia Wanninger,
autrice del Trendbook 2011, giunto alla sua
settima edizione e creato sull’idea di Markus
Majerus. «Tutto nasce da una profonda
nostalgia per la qualità, su cui costruire il nuovo.
La configurazione dell’ambiente abitativo,
inoltre, si trasforma sempre più in una questione
nell’area di stile classica-raffinata si sfruttano
le opzioni di un sistema di informazione e di
produzione tecnicamente maturo per ottenere
prodotti possibilmente unici, i consumatori
con un orientamento più familiare cercano
di affermare la loro indipendenza dai dettami
estetici e materiali anche mediante mobili
fai-da-te, arrangiamenti disomogenei e miscele
avventurose». Una conferma arriva anche
da Parigi, dove nell’ultima edizione 2010
di Maison&Objet, le consuete mostre che
individuano ogni semestre le tendenze
emergenti per la casa avevano come parola
d’ordine l’Intimità, ovvero la ricerca - per
sintonia o per contrasto - di una nuova
protezione domestica, in cui recuperare
l’autenticità perduta. La cucina si conferma un
laboratorio tra tecnologia e comfort, come
dimostra l’avveniristico prototipo proposto a
Meuble Paris dall’istituto francese VIA,
avanposto del progetto d’Oltralpe, che ancora
una volta incentra la ricerca sulla sostenibilità.
Una indicazione chiara e una strada tutta da
percorrere, per il design che verrà.
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> ABITARE IL TEMPO MOSTRE DI ARCHITETTURA
LA CASA DEL FUTURO?
APERTA, RAFFINATA E MOLTO GREEN
Photo by Tom Vack
Così come il progetto del prodotto di design si destreggia tra momenti di ripensamento globale, assunzione di responsabilità
nei confronti dell’ambiente, vecchi postulati e nuove opportunità offerte dalle tecnologie, anche il progetto dello spazio
domestico non è insensibile ai macroscopici mutamenti della società che ridisegnano i modelli di consumo e di stili di vita.
Architetti e designer respirano il rinnovamento e si fanno artefici di spazi e case in linea con esigenze più o meno sommerse
o in via di cambiamento, offrendo le proprie proposte in ambiti diversi, dalle mostre alle fiere internazionali d’arredo.
Ad Abitare il Tempo, per le Mostre di Architettura, tre importanti Studi di progettazione hanno dato il proprio contributo
con tre installazioni completamente differenti e tutte realizzabili, se non già in via di realizzazione:
Green Frame House, Oversea Building e Out Home.
GREEN FRAME HOUSE
di AstoriDePontiAssociati - Antonia Astori e Nicola De Ponti
Sponsor cucina: Schiffini
Sponsor arredo: bTicino, Driade, DuPont, Electrolux,
Il Cantiere, Listone Giordano, Metall Concept,
Oikos Fragrances, Oliviero & C., Oluce, Rapsel, Technogym,
Tessiture Tele Metalliche Rossi, Tubes Radiatori, Turn Lights
Casa-container: progetto o utopia? Se in Europa esistono
già esempi di hotel di lusso low-cost - come i CitizenM,
costruiti con moduli-container, mancano ancora veri
esperimenti relativi alle abitazioni. Antonia Astori e Nicola De Ponti sottopongono il loro concept di casa unifamiliare costituita da container dismessi e approdano a
un risultato di grande valore sotto tutti i punti di vista. «L’intenzione è proporre uno spunto di riflessione, che spinga a ragionare in termini inconsueti. Sostenibilità
è anche e soprattutto recupero, e in questo senso l’utilizzo di una struttura a container come tassello progettuale va inteso come atto anche provocatorio, ma di
estrema responsabilità» dicono i due architetti, che spiegano come il loro progetto insista proprio sul ciclo di vita del container, destinato altrimenti ad essere dismesso. «Una sfida difficile forse, soprattutto per il nostro Paese, a cui abbiamo deciso di non sottrarci». Nell’installazione presentata in fiera, il piano terra della
casa era composto da quattro container, per una superficie complessiva di 80 metri quadri circa, e da un patio di 12 metri quadri; il secondo livello, da due container per 42 metri quadri totali, oltre a 18 metri quadri di terrazzo. Dentro, tutti comfort e arredi all’avanguardia, a cominciare dalla cucina G-One di Schiffini, ovvero un’isola centrale in laccato bianco opaco completata da colonne-armadio di colore nero.
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ambientecucina
OVERSEA BUILDING
di Simone Micheli
Progetto realizzato per Ghirardon Group
Sponsor cucina: Euromobil
Sponsor arredo: Adrenalina, Ave,
Axia bath collection, Consorzio Acqua-Nuova,
Euromobil, Febo Giardini - Optima Giardini Pensili,
Frette 1860-2010, Ghirardon Group, GranitiFiandre®,
Gruppo Finestre, Henge, Hettich Italia, Idrosistemi,
iGuzzini illuminazione, Making Glass - Vetreria Re ,
ST Rubinetterie, Terminter
OUT HOME
di Roberto Semprini
con Subissati Architetture in Legno
Sponsor cucina: Scic
Sponsor arredo: Edilco, Gardenia Orchidea, Mastella,
Morelato, Paola Orsoni, Scic, Fontana Vivai, AK 47,
Valmori, Surcanapè, Slide, Metalliq, Pratic,
Tavar Colonna Italia, Antonangeli Illuminazione,
Idrobenessere, New Tech
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«Oversea Building è uno strepitoso complesso residenziale eco innovativo, eco funzionale, legato alla
dimensione dell’eco design» afferma Mario Ghirardon. Il progetto dell’edificio che sorgerà a Chioggia
(VE) «narra una densa storia di tecnologia e di eccelse prestazioni e desidera portare all’attenzione
degli osservatori-fruitori un unicum architettonico
appartenente ad un’altra dimensione» spiega il
progettista, Simone Micheli. «Si tratta di un edificio
che si affaccia sul mare con un profilo totemico,
caratterizzato da tratti formali e fluide geometrie,
che si articola su 6 piani e su 2.500 mq. Anellibalconi, insieme al quadro-quinta in fotovoltaico,
connotano il senso percettivo di questo insieme architettonico. Interni rigorosi, puliti e pieni di emo-
zione ne completano i dinamici tratti espressivi.
Tutto parla di sostenibilità, di attenzione all’ottimizzazione dei costi realizzativi e gestionali». Raffinato
lo studio dell’interior che propone soluzioni eleganti, rappresentate nell’appartamento-tipo nello spazio della mostra. L’habitat confortevole è giocato
sui toni del bianco di mobili e complementi firmati
dallo stesso architetto Micheli, che riprendono le linee arrotondate che connotano la facciata dell’edificio. Divani, sedute e contenitori sono unificati da
uno stile coerente, espresso al meglio dalle forme
smussate dei pannelli delle ante della cucina Euromobil. Basi, isola e colonne della cucina appaiono
come sollevate da terra grazie alle luci led rosse
che sgorgano dal basso.
Con la head line “Buttiamo fuori la casa”, l’architetto Semprini sogna e realizza un’installazione di
casa all’aperto. «Basta vivere all’interno di luoghi di
lavoro, case, schemi mentali! Occorre creare un
naturale proseguimento della casa all’esterno» afferma. «Portiamo il salotto in giardino... Portiamoci
anche la cucina, la vasca da bagno, la sauna, il letto per dormire sotto le stelle d’estate e le lampade
per leggere di notte. Creiamo strutture fisse e mobili, modulari e non, creiamo alcove riparate, oppure vere e proprie stanze all’aperto che possono di-
ventare studio, zona relax, wellness. Scopriamo
nuovi materiali che con look natural sappiano essere altamente tecnologici al fine di resistere per
sempre alle intemperie».
Provocatoria e affascinante, Out Home si compone
di arredi naturali nell’estetica e nei materiali, durevoli e resistenti anche in esterni. Con Scic, l’architetto sperimenta un particolare laminato con effetto corten che riveste il blocco isola: la tipica finitura
semi-arrugginita appare così in perfetta sintonia
con il look outdoor.
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> IMMCOLOGNE TRENDBOOK 2011
5 DESIGNER
PER 4 INTERIOR TREND
Dopo un impegnativo lavoro di ricerca, Patricia Urquiola, Defne Koz, Harlad Grundl,
Marco Velardi e Martin Leutold hanno così riassunto, nel Trendbook 2011, le quattro
maggiori tendenze del design e della cultura abitativa, che non solo si distinguono
per configurazione e preferenze di forme e materiali, ma che si abbinano a diversi stili
di vita e filosofie progettuali. I quattro trend sono stati elaborati sulla base delle
presentazioni di primavera, e ponderano gli sviluppi che seguiranno fino al primo salone
di imm cologne 2011. Ogni tendenza è rappresentata nel libro con una relazione,
immagini di riferimento di materiali e oggetti, ed è riassunto in quattro concetti chiave.
EMOTIONAL AUSTERITY
DOLCEZZA E AUSTERITÀ,
COME IL CIOCCOLATO AMARO
Concetti chiave
Vecchio High Tech (Ancient High Tech)
Il Rituale Crea la Forma (The Ritual Creates the Form)
Essenzialità (Essentialism)
Rearranging
Che cosa serve per vivere bene? A partire da questa
domanda, la più frequente sollevata dalla crisi degli
ultimi anni, si può desumere come l’opulenza ostentata o la frivolezza siano oramai elementi rari nei
nuovi progetti dei mobili pregiati e negli interior più
eleganti, che rivelano, invece, una passione per la
semplicità e il rigore formale quasi contagiosa e serena. Le forme filigranate e le colorazioni morbide si
accompagnano a forme di base graziose e modeste,
quadrate o rotonde. Questo interior trend rivela anche la nuova intenzione dei designer di ricomporre
le forme e le tecniche più antiche e mescolarle con
funzioni ed elementi nuovi. Il mondo degli oggetti si
può pertanto osservare sotto una nuova luce: i colori
e i materiali sono dominati dalla natura. Pelle, feltro,
legno e fibre vegetali si abbinano anche a tessuti
tecnologici per creare superfici vellutate o trapuntate. I colori richiamano l’impressione di immergersi in
un bosco dalle diverse tonalità di verde, dal tono oliva alla pienezza del muschio, dal verde pallido fino
ad un turchese screziato, che su uno sfondo roccioso passa dal latteo verde acqua ad un blu fumo.
Il tutto accompagnato da morbide tonalità che vanno
dal rosato al marrone.
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RE-BALANCING
LA RICOMPOSIZIONE DEL MONDO
Concetti chiave
Collezione di Vita Quotidiana
(Everyday Life Collection)
Stagionalità Locale (Local Seasonal)
Auto-Assemblaggio (Self Assembly)
Ri-Creazione Permanente (Permanent Re-Creation)
Tra le quattro mura domestiche soffia un’aria di “rivoluzione”: si tratta di rimettere a posto il mondo,
almeno in piccolo. È questa “l’ideologia” che riassume i progetti dell’area Re-Balancing, dove il
comfort mentale si trasforma in contro-progetto
sperimentale che si oppone ai modelli imposti dalle
riviste patinate.
Stanco della commercializzazione delle icone artificiali proposte dal design, l’uomo è alla ricerca di
nuovi modelli più vicini alla propria realtà di vita,
che siano per lui supporti utili e compagni fidati,
ovvero sinonimi di identità, capaci di offrire un
punto di origine, una “patria” in un mondo globalizzato. Almeno a casa, dunque, si vuole fare tutto nel
modo giusto e provare cose nuove.
E, in fondo, anche il design si può ri-confezionare:
come set di montaggio, come mobile punzonato o
come tappezzeria personalizzata sul web; la casa
deve essere costantemente verificata ed eventualmente rinnovata.
Gli oggetti e gli arredi offerti da questa tendenza
hanno strutture semplici e spigolose, forme tondeggianti, imbottiture morbide che danno vita a comode possibilità di rifugio. I materiali sono naturali,
elastici e morbidi come il sughero, le pelli di pecora, la lana mohair o il crine di cavallo. Le strutture
delle superfici sono lavorate a maglia o intessute, a
volta anche tessute a mano. Creano tepore ed energia positiva un caldo rosso rabarbaro combinato con il bianco-panna, il giallo mais e le tiepide tonalità del marrone, sfumate fino al color terracotta.
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SURPRISING EMPATHY
UN BENVENUTO SORPRENDENTEMENTE CALDO
Concetti chiave
Risveglio dei Sensi (Awakening of the Senses) / Design come Ricerca (Design as Research)
Illusioni di Luminosità (Illusions of Lightness) / Natura Ibrida (Hybrid Nature)
In questo trend si ritrovano coloro che ricercano nuove forme e concetti inediti per il futuro, e che non
vogliono più accontentarsi di una variante rinnovata di quanto avevano già realizzato. I designer spostano i confini del fattibile cercando la soluzione nei nuovi processi di produzione e in materiali intelligenti. Si apre un nuovo mondo che viene incontro all’uomo e ai suoi sensi, e all’uomo non resta che
entrarvi... Gli oggetti della tendenza del Suprising Empathy sono definiti da volumi che sembrano aerei
o ridotti ai contorni, per eliminare il carico, mentre le superfici bidimensionali acquisiscono forza e
profondità grazie a strutture intrecciate e a nido d’ape. Improvvisamente si individuano nuove forme
per nuove funzioni, e complessivamente sono le forme spigolose e angolose a determinare l’estetica.
La tonalità dominante dei nuovi prodotti è un grigio freddo, che passa dal cenere al nero, rischiarato
dagli accenti luminosi del giallo limone e dell’arancio mandarino. Un lieve grigio talpa crea un passaggio tra il grigio e il bianco, portando morbidezza nella scala cromatica.
TRANSFORMING PERSPECTIVES
FORME SEMPLICI PER OGGETTI COMPLESSI
Concetti chiave
Natura come Idea (Nature as an Idea) / Ecostupidità (Ecostupidity)
Vecchio Lusso (Stale Luxury) / Overmarketing
Il design (e non solo la società) cerca nuovi itinerari. Nell’interior trend denominato Trasformazione di Prospettive il progetto prova nuovi approcci e propone idee radicali. I suoi confini con l’arte, e quelli tra mondo reale e virtuale, sono messi in discussione. Si sperimentano forme arcaiche, mentre la natura è considerata solo un’immagine creata dall’uomo. Lo stesso dibattito sulla sostenibilità è oggetto di discussione:
se prendiamo ad esempio un secchio pieno di vernice verde, e dipingiamo il nostro tavolo, abbiamo un
prodotto verde! Fino a quando la comprensione del sistema della natura rimane frammentario, quindi, il
design si può limitare a veicolare messaggi semplici che raggiungono il pubblico. La nuova tendenza riscopre anche oggetti di lusso caduti nell’oblio, modificati dall’età e dalla patina del tempo. E anche se
molti rifuggono dall’overmarketing e cercano la personalità negli oggetti della vita quotidiana, molti altri lo
vogliono ancora e spingono i cliché all’estremo. In Transforming Perspectives assumono valore le esecuzioni materiali, le superfici trattate, lucide e opache; si lavora con metalli espansi, materiali minerali compositi, tessuti in vetro e metallo, integrati da materie plastiche morbide e dure. Molti prodotti rivelano una
superficie trasformabile grazie a effetti ottici e a strutture a rete o a griglia. Negli interni, lo sfondo blu
prugna scuro esalta la tonalità di lavanda artificiale e un grigio-azzurro con brillanti sfumature di violetto.
Una tonalità caramello luccicante marrone metallizzato dona accenti particolari.
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78 | ambientecucina
> MAISON&OBJET PARCOURS D’INFLUENCES
INTERPRETAZIONI DELL’INTIMITÀ
Parola d’ordine: Intime, l’intimità. Voglia di bozzolo, di privacy, di nido o, all’opposto, desiderio di sentirsi sul proprio palcoscenico,
al centro del proprio “personal network”. Così hanno decretato le mostre dei “Parcours d’Influences” che come ogni semestre,
Maison&Objet, la manifestazione dedicata al mondo della casa e diventata punto di riferimento per l’arredo di interni,
ha proposto il settembre scorso ai suoi visitatori specializzati. Spiega Etienne Cochet, direttore di Maison&Objet:
«Iniziato come un “Osservatorio della casa” per registrare le nuove tendenze del consumo e gli stili emergenti, oggi questo triplice
spazio offre una lettura dell’offerta del salone evidenziando le correnti principali. E individuando i microsegnali che annunciano
i cambiamenti e definiscono gli orientamenti di stile per le due sessioni annuali della manifestazione.
Veri esploratori di tendenze, i “creatori” di questi spazi trovano ispirazione anche dalle nuove proposte degli stessi espositori.
Ecco un modo concreto di creare una dinamica innovativa, individuando e orientando le tendenze emergenti di consumo».
Così tre “guru” di altrettanti studi francesi di ricerche sulle tendenze di stile e consumo hanno illustrato, con oggetti e complementi
presi a prestito proprio dagli stand della fiera, quelli che secondo loro saranno i trend - tra arredo e sociologia - che si svilupperanno
nei prossimi mesi del 2011 e che ispireranno il mondo del design e della produzione.
MICROCOSMES
di François Bernard
PICCOLI COMFORT POETICI E ARCHITETTONICI
In un mondo sovraesposto, l’aspirazione di molti è quella di ritrovare il
silenzio, anche attraverso oggetti che esprimano creatività e interiorità. È la chiave interpretativa con cui François Bernard, direttore del
“Bureau de tendances croisements”, individua per il design la strada
della ricerca di nuovi comfort, destinati a un utilizzo più artistico e
poetico che funzionale. Intimità in questo caso è anche conservare la
necessità di avere rapporti reali e non virtuali con gli altri, e magari
concedersi di non essere su Facebook. Per cercare forme sviluppate
attorno a noi, al corpo e ai bisogni più profondi, come la poltrona regalmente comoda disegnata da Gaetano Pesce per Cassina o la chaise longue che include un sacco a pelo creata da
M design: arredi che permettono di isolarci dagli altri valorizzando la nostra individualità. E poi, grande valore aggiunto,
l’arte, capace ancora di incantarci nel quotidiano. Ad esempio, con la virtualità poetica della luce, o con le architetture ultraleggere di alcuni arredi, che ridefiniscono in modo inedito il nostro spazio personale ed esistenziale.
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ARCHAIC SHELTER
di Elizabeth Leriche
DESIGN ARCAICO PER PROTEGGERE IL FUTURO
La tesi di Elizabeth Leriche, direttrice dell’omonimo
“Bureau de tendances” è che questi tempi incerti, di
crisi perenne, riattivano il nostro desiderio più arcaico,
quello di una casa-rifugio che rassicura anche attraverso forme e materie che ritornano a un passato remoto di naturale, artigianale purezza. In una sorta di
“archeologia ultracontemporanea” che offre nuove
protezioni, l’architettura e il design si rifanno all’habitat
più remoto e radicato, al concetto del nido, del rifugio.
Con materiali che vanno dal fragile al “brut”: piuma,
pietra, argilla, pelli, interpretati per arredi e oggetti ispirati alla natura o al neo-primitivismo. “L’intimità diventa
un lusso, quello di essere soli, per ritrovarsi in simbiosi
con la natura, per riuscire a riarmonizzarsi con il tempo. Perché occorre ritrovarsi, fare una pausa, prima di
andare avanti e affrontare al meglio il futuro”.
PLEASE DISTURB
Vincent Grégoire per “NellyRodi”
RIBELLIONI DOMESTICHE
IN UNA CASA PALCOSCENICO
Esperto cacciatore di tendenze, direttore del dipartimento “Art de vivre” del rinomato studio di ricerca
NellyRodi, Vincent Grégoire sceglie questo titolo
provocatorio, partendo dall’osservazione della nostra realtà sociale. Dove è evidente che viviamo in
un mondo in cui «non esiste più intimità, siamo perennemente sotto gli obiettivi di innumerevoli apparecchi fotografici, telecamere che ci filmano ad
ogni angolo di strada o nel metro, sorvegliati dai
satelliti, esposti su Facebook». Prede del “Grande
Fratello”, quello di orwelliana memoria, sovraesposti nella nostra quotidianità, apparentemente rifiutiamo l’intimità. Così, persino nel chiuso dello spazio domestico, che per Grégoire diviene una sorta
di ring, o una passerella scenografica, ricreiamo un
palcoscenico carico di sensualità e dal linguaggio
estetico estremo, in cui vogliamo sentirci come
sotto i riflettori. Protagonisti di uno spettacolo, vero
o immaginario che sia, anche a casa nostra.
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80 | ambientecucina
> MEUBLE PARIS VIA
EKOKOOK
IL PROTOTIPO DELLA RESPONSABILITÀ
Gestione degli sprechi, cibo sano, consumo energetico ridotto e storage
intelligente: questi i punti chiave della cucina del futuro, secondo
la piattaforma di ricerca francese VIA - Valorisation de l’Innovation dans
l’Ameublement, che durante l’ultima edizione di Meuble Paris (3-7 settembre)
ha proposto un interessante prototipo, che si è meritato la definizione
e la relativa borsa di ricerca Carte Blanche 2010, attribuita ogni anno
a designer che si sono particolarmente distinti per l’originalità e la creatività
delle loro proposte. Progettata da Faltazi (Victor Massip e Laurent Lebot),
il prototipo della cucina Ekokook è basato su una nuova modalità
di gestione “ambientalmente responsabile”, che interpreta i cambiamenti,
da quelli tecnologici a quelli comportamentali, se non addirittura
antropologici, che ci rendono individualmente e collettivamente
responsabili dei grandi mutamenti economici ed ecologici.
“M. Tout-les-Monde vuole prendere il proprio avvenire in mano”:
da qui prende le mosse il prototipo Ekokook, che risponde al progetto
e al bisogno di ridurre al massimo l’impatto ecologico della nostra
quotidianità, anche e soprattutto nella vita domestica, applicando
i principi della simbiosi industriale all’arredo cucina evoluto,
utilizzando e riutilizzando tutto il possibile”.
Nel progetto Ekokook ogni sezione della cucina, in relazione con le reti
esterne, può essere potenziata per produrre ecobenefici. L’aria, l’acqua,
il vento, il sole, pensati come risorse preziose, devono essere catturati
e riutilizzati per arrivare a modificare il nostro impatto ambientale.
«La cucina, la zona centrale della casa dove noi prepariamo i pasti
- spiega Faltazi - è un luogo di scambi e di lavoro, ma anche di inquinamento,
e quindi è lo spazio privilegiato per uno studio di eco-design».
E se le cucine attuali continuano ad essere progettate secondo i principi
igienici e funzionali del XX secolo, quella del futuro dovrà invece tenere
presente le problematiche dei “cicli corti” . Aspirando a una migliore simbiosi
con l’ambiente, i designer di Faltazi scelgono un eco-approccio estremo
al design della cucina, integrando usi e comportamenti con le soluzioni
tecnico-scientifiche sostenibili più recenti, che hanno sempre un approccio
a ciclo continuo, interno-esterno, dei problemi. Il risultato è una cucina
dove è fondamentale la gestione dei rifiuti (ad esempio, gli scarti organici
vengono immediatamente riutilizzati da un “lombrocompostaggio”),
ma in cui hanno un ruolo fondamentale lo stoccaggio e la conservazione
delle materie fresche, biologiche, prodotte localmente. E dove vengono
integrate una serie di soluzioni tecnologiche a basso consumo: il lavello
a scomparti intelligenti (dove l’acqua in cui si lava l’insalata viene conservata
per innaffiare le piante di casa), il forno a vapore, il frigorifero a sezioni
separate che permette di sprecare meno energia. Ludica e futuribile
nell’estetica, Ekokook è una sorta di cucina-officina consapevole:
dove i comportamenti virtuosi e quelli “gustosi” si intersecano
e si incontrano, con una eco-responsabilità condivisa, grazie a una
tecnologia sempre più dedicata e a un design che cambia i nostri gesti.
ph. Anne-Emmanuele Thion
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ambientecucina
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82 | ambientecucina
[ portfolio Candy ]
LEZIONI DI PIANO
PIÙ LIBERTÀ, SPAZIO RECUPERATO, DIVERSE POTENZE DEI BRUCIATORI,
SICUREZZA ASSOLUTA: ECCO LE NOTE ECCELLENTI
DELLA NUOVA COLLEZIONE P-LINE
80-81_portfolio_candy:port folio 09/12/10 13:50 Pagina 83
INFORMAZIONE PUBLIREDAZIONALE
Più spazio per cucinare e più libertà di movimento con le
pentole: la nuova collezione di piani a gas di Candy, studiati
60 o 75 CM,
STESSO VANO INCASSO
con una nuova disposizione dei bruciatori, offre un comfort
I nuovi piani Candy sono disponibili nelle lar-
senza pari. La flessibilità di utilizzo dei fuochi è garantita
ghezze 60 o 75 cm, con lo stesso vano incasso
dalle diverse potenze dei bruciatori, che comprendono an-
(56x48cm).
che quello a quadrupla corona che realizza una cottura omogenea e ottimale anche con pentole di grandi dimensio-
DIVERSE POTENZE BRUCIATORI
ni, grazie al calore sprigionato dalla fiamma disposta se-
La collezione offre diverse potenze dei bruciatori, compreso quello a quadrupla corona 4 kW,
condo quattro anelli concentrici.
che realizza cotture omogenee anche con pen-
Una libertà in assoluta sicurezza, perché tutti i modelli sono
tole di grandi dimensioni.
dotati del dispositivo Sicurflame, che protegge dalla fuoriuscita del gas in caso di spegnimento accidentale della
PROTEZIONE SICURFLAME
fiamma, chiudendo immediatamente la valvola, indipen-
I nuovi piani sono tutti dotati del dispositivo
dentemente dalla posizione della manopola.
Sicurflame che protegge dalla fuoriuscita acci-
Ulteriore spazio si recupera anche nella zona cottura del
dentale del gas in caso di spegnimento acciden-
top, perché i nuovi piani Candy sono disponibili nelle lar-
tale della fiamma.
ghezze 60 o 75 cm, con lo stesso vano incasso
(56x48cm), il che consente di sostituire un modello tradi-
GRIGLIE CON BRIO
zionale con uno di maggiori dimensioni senza dovere mo-
Nuove griglie in versione ghisa o in acciaio, es-
dificare il top della cucina.
senziali ed eleganti, altamente compatibili con
ogni arredo.
I nuovi piani si arricchiscono di nuove griglie che, pur nella
loro robustezza, conferiscono loro leggerezza ed eleganza,
MANOPOLE ARMONICHE
sia nella versione ghisa sia in quella in acciaio, mentre le
Riprogettate per garantire ergonomia e maggiore
nuove manopole, progettate ergonomicamente per garanti-
facilità di presa. Nascono per essere armoniche
re la massima facilità di presa, richiamano quelle dei forni,
permettendo una linea completa in cucina.
con le manopole dei forni.
www.candy.it
84-88_web_comunicazione:servizi 14/12/10 17:06 Pagina 84
84 | ambientecucina
COMUNICAZIONE È sempre più strategico l’utilizzo
del web per informare e coinvolgere utenti e consumatori.
Ma se la modalità dei social è ludica e circolare, il buzz corre
in rete e la guerrilla sorprende, solo la coerenza tra azienda,
media e prodotto riesce a creare un rapporto autentico e duraturo
Dove la community
è di casa
di Carla Cavaliere
> Valcucine
“Lavorare e comunicare con il web, soprattutto con
i social network, ha cambiato il nostro modo di pensare, di condividere il sapere, e persino di organizzare l’azienda, passando da un concetto verticale a
uno circolare. Una vera rivoluzione, che sta ancora
continuando”. La citazione è tratta dal recente e stimolante intervento di Daniele Lago al Seminario
annuale Csil, svoltosi a Milano il 19 novembre scorso, e indica subito che “utilizzare” il web, e in particolare il mondo dei social network, la nuova comunicazione digitale non convenzionale, non è soltanto una questione di mezzo. Seppure applicato
all’assolutamente nuovo, in questo senso vale
ancora l’assunto di McLuhan che “il mezzo è il messaggio”: in questo caso la rete cambia l’approccio e
la modalità di operare dell’azienda e degli uomini
che la utilizzano, e in un certo senso può essere utilizzato correttamente solo da chi ha già una modalità di operare in sintonia con la “filosofia” della
rete. Non a caso, nello stesso convegno Csil, Daniele Prosdocimo di Valcucine, azienda che nella sua
“filosofia”, insieme alla riciclabilità coltiva il concet-
to della “condivisione”, ha citato il “guerrilla gardening” condiviso dai vertici dell’azienda con alcuni
dipendenti: un vero e proprio blitz quasi notturno
(alle 4 del mattino) per piantare alberi in alcune
aree pubbliche. Quindi circolarità, ubiquità, condivisione, ma anche fantasia, sorpresa, scambio,
creatività, bidirezionalità: sono alcune delle modalità per fruire, come per utilizzare, al meglio la rete.
È quello che hanno fatto le due aziende di arredo
appena citate. Eclatante il caso di Lago, da poco
entrato anche nel mondo della cucina, che ha
inventato una modalità davvero innovativa, che
comprende i criteri di comunicazione, distribuzione, condivisione, mischiando alto e basso, attraverso l’iniziativa dell’Appartamento (vedi Ambiente
Cucina, numero 198), che si arricchisce e comunica
attraverso il sito, i social network, la creazione e lo
sviluppo di una community - tanto reale quanto virtuale - che si sviluppa intorno al “mondo” Lago.
Gli Appartamenti Lago (da quello flag di Milano
inaugurato due anni fa per il Salone del Mobile a
quello di Venezia, il primo davvero “privato”, una
casa tutta arredata Lago che diventa un fulcro di
iniziative e incontri creativi, fino a quelli recenti di
Bologna e Riccione) rompono i confini tra azienda,
negozio e consumatore-utente, utilizzando la rete
come mezzo circolare di comunicazione tra questi
elementi. Altrettanto unico il caso Valcucine, per la
quale il già citato episodio di “guerrilla” non nasce
come un elemento creativamente isolato, ma si
inserisce perfettamente in una modalità di gestione
e comunicazione - interna ed esterna - all’azienda,
in cui si condividono gli stessi obiettivi relativi alla
84-88_web_comunicazione:servizi 14/12/10 17:06 Pagina 85
> appartamenti Lago
mission eco-sostenibile che vede in Gabriele Centazzo, designer e titolare, il vero e proprio (seppur
discreto) guru dell’azienda, che ha creato un “contagio” virtuoso. Che si nutre e si sviluppa non solo
con il passaparola di una community che si riconosce nella mission, ma nelle iniziative culturali (mai
di mera sponsorizzazione) e artistiche, e nelle iniziative che veicolano idee e prassi. Come le conferenze sulla biodiversità, le giornate ecologiche con
le famiglie (anche dei dipendenti), lo showroom
aperto a Milano che vede il punto forte nella biblioteca sulla sostenibilità aperta a tutti. Ma anche la
creazione e lo sviluppo di BIOforest, associazione
Onlus che vuole promuovere “una nuova cultura
capace di farsi carico delle proprie responsabilità,
pronta ad agire concretamente per il ripristino alla
salvaguardia delle risorse naturali mondiali”, le
foto condivise su Flick®, le notizie che “cinguettano” su Twitter, la partecipazione su Demode.it. E
soprattutto il blog, arricchito dalla miriade di iniziative che Valcucine svolge nel territorio, oltre che nel
mondo dell’ecodesign e dell’arte contemporanea.
IL WEB È MORTO, VIVA IL SOCIAL
Qualche mese fa una copertina provocatoria della
rivista Wired Usa annunciava la morte del Web, per
sancire di contro la esponenziale crescita dei social,
delle applicazioni e del mobile (inteso come
phone). Una realtà solo parziale, visto che in tutto il
mondo continua a crescere la pubblicità in rete, e
all’ultimo Iab Forum di Milano si è evidenziata una
crescita del 15% della pubblicità on line, per un
totale che lo scorso anno è stato di mille miloni di
euro. Ma è vero che il fenomeno più eclatante in
rete sono i social network, la cui frequentazione e
crescita sono davvero planetarie, al punto che in
molti casi è fondamentale fare rientrare questi
media nelle strategie di marketing e comunicazione. Basti dire che Facebook è oggi (dopo Google) il
sito più frequentato del mondo (oltre 400 milioni gli
utenti attivi, in Italia sono 15 milioni, con una crescita in tutte le fasce di età), ma anche Twitter,
Myspace, Linkedin stanno ampliando il loro raggio
d’azione e, ancora una volta, modificando il nostro
modo di pensare, di viaggiare, di acquistare, di cer-
care lavoro, compreso l’ampliamento alla tolleranza di intrusione di altri nel nostro spazio (la richiesta di amicizia e di contatti, la condivisione e lo
scambio di informazioni tra utenti), anche se spesso contemporaneamente accrescono invece il fastidio verso le iniziative che si percepiscono unidirezionali e strumentali da parte delle aziende. Che
spesso faticano a muoversi in questo mondo, e
quindi si devono affidare a società o consulenti in
grado di guidarle, profittevolmente, nel web.
Significativo il caso del metodo messo a punto da
Lithium, società californiana fondata nel 2001, e
oggi con sede a Zurigo, dai fratelli Lyle e Dennis
Fong, che in precedenza erano giocatori professionisti e che utilizzano superusers, ovvero gli entusiasti che trascorrono ore in rete, per testare e offrire informazioni su un prodotto o una valutazione
generale su un marchio, utilizzando un sistema
derivato proprio dai siti di gioco online. Un esempio
che indica un’altra delle modalità di comunicazione
“virale” , quella ludica, verso la quale talvolta le
aziende di settori “forti” sono comprensibilmente
diffidenti. Troppo spesso si assiste all’apertura
semplicistica di pagine sui social network, o di blog
che poi si fanno languire per mancanza di commenti, da parte di alcune medie aziende che si affidano a un fai da te penalizzante. Realizzare un feed
back dei commenti, convogliare le richieste, ma
anche fare comparazioni con altri marchi concorrenti, e sulla loro immagine e web reputation, possono essere elementi determinanti. La chiave è
mantenere la propria community attiva e vitale,
senza pensare di poter controllare totalmente il
social network, che è, per l’appunto, uno strumento di scambio, e non semplicemente di fidelizzazione. Se in Europa il maggiore mercato di Facebook è
quello del Regno Unito (26 milioni di utenti), l’Italia
è cresciuta velocemente a 16 milioni di utenti, precedendo (per una volta!) la Francia (15 milioni) e la
Germania (10 milioni).
Ha dichiarato (a Il Sole 24 Ore, 1/7/2010) Christian
Hernandez, responsabile Internationl Business
Development di Facebook: «Quello italiano è un
mercato interessante per noi perché è molto dinamico e ha caratteristiche ben precise: l’utente ita-
GfK-EURISKO
MA CRESCE LA RICHIESTA
DI CONTENUTI “FORTI”
Eppure, a fronte alla modalità spesso ludica,
anche perché fortemente partecipativa,
del web, aumenta sempre di più l’utilizzo
della rete come fonte primaria di informazione,
e soprattutto cresce una fascia di utenti
che cercano contenuti “forti, ovvero
specializzati, competenti, in qualche modo
garantiti dalla competenza
e dall’autorevolezza”. Lo conferma l’ultimo
Seminario Annuale GfK- Eurisko,
“Quale immediato futuro”, in cui è stata
evidenziata proprio “la necessità di nuovi
e più precisi saperi da parte del cittadino
consumatore che vuole sentirsi più forte,
quindi più preparato. Con un problema:
il mondo dei media, oggi, tende a scivolare
verso i contenuti ‘deboli’, in balia dei lettori
che dovrebbero diventare coautori
delle notizie, dei contenuti. Si assiste quindi
ad un paradosso: individui alla ricerca
di saperi forti e media che tendono
a offrire loro contenuti deboli”.
L’urgenza che emerge, mentre dilaga la febbre
del web, è quella del recupero di contenuti
specialistici, certificati, di filiera garantita.
Sottolinea Giusepe Minoia: «Con un ruolo
determinante dei grandi brand editoriali
che dovranno essere in grado di rispondere
in maniera mirata alle nuove esigenze.
Per fare sentire (diventare) davvero “esperti”.
A questo ruolo, va detto, nella veste
di rappresentanti di quel “giornalismo forte”
citato da Minoia, che insieme ai brand
dovrebbe offrire garanzie agli utenti
e fornire elementi certi di valore-valori,
non ci sottraiamo. Perché “occorre puntare
ad una nuova qualità della comunicazione
in un nuovo patto con il consumatore,
rifornendolo di saperi, arricchendolo di nuove
esperienze». Sulla carta, come sul web,
per chi non cerca passatempi e vecchi amici,
ma informazione, competenza e qualità.
84-88_web_comunicazione:servizi 14/12/10 17:06 Pagina 86
86 | ambientecucina
liano che si collega a Facebook più volte al giorno,
più spesso della media, ma tende a comunicare,
scambiarsi messaggi e condividere foto piuttosto
che giocare». Dai social passa anche il buzz marketing, quel passaparola che crea la fortuna di nuovi
prodotti, il brusio che oggi viene considerata la
forma più innovativa di marketing, come dichiara ISide.com, società milanese di consulenza web
marketing, che tra l’altro realizza BlogMeter, piattaforma di monitoraggio delle campagne virale.
«Il buzz marketing, che avviene secondo strategie
specifiche con l’inserimento tattico in comunità,
news group, mailing-list, spesso generando fanclub o blog ad esempio, non è fine a sé stesso, ma
deve porsi a supporto di un obiettivo di marketing.
Certamente, occorre che il messaggio da veicolare
abbia una forza intrinseca piuttosto evidente; fare
del buzz marketing, infatti, non significa lanciare un
segnale, quanto amplificarne la forza». Ovvero, la
comunicazione corre sul web, ma si esaurisce presto se non è sostenuta da una “sostanza” di prodotto o di brand.
> Benetton
PENSARE E PROGETTARE MULTIMEDIALE
ph. by Alessandro Romiti
Sono sempre più numerosi i marchi che debuttano
nei social network, Facebook in testa, per creare
un dialogo diretto con gli appassionati e consuma-
tori, recependo direttamente idee, suggerimenti,
scambi di opinioni. Ma i casi più interessanti sono
di aziende che hanno utilizzato il web come modalità per fare nascere direttamente dal basso la loro
comunicazione, per quanto guidata dalle esigenze
del brand.
Quella che è ormai una modalità molto diffusa in
mondi come la moda (pensiamo a Benetton che
sta realizzando la propria nuova campagna di volti
e comunicazione direttamente in rete), è invece ancora rara nel mondo della cucina.
Antesignano il caso Snaidero, gruppo italiano leader nella produzione e distribuzione di cucine a livello europeo, che ha capito in anticipo le possibilità della comunicazione 2.0, investendo con decisione sui nuovi canali di comunicazione, o meglio
su “un approccio al cliente che parte dal web 2.0
per misurarsi in un confronto diretto tra azienda e
consumatore finale”. Perché trasparenza, libertà, e
coinvolgimento, le modalità del web, sono anche
“i valori di sempre, di Snaidero”. Il punto di partenza è stato il blog aziendale parlaconsnaidero.it,
che nel primo anno di vita ha raccolto una community di oltre 2.000 iscritti che quotidianamente si
scambiano idee, opinioni e informazioni sul mondo della cucina, e che si avvalgono del servizio di
consulenza “Chiedi all’esperto”, che permette di a-
INTERVISTA
VERSO UNA STRATEGIA INTEGRATA
Classe 1981, laureato al Politecnico di Milano in disegno
industriale, appassionato di arte, fotografia, design,
Alessandro Pacetti è un consulente di digital marketing.
Il suo folto background, nonostante la giovane età, parte
dal mondo del design passando da esperienze in società
e studi occupandosi di start up di portali web, sviluppo di
immagine coordinata, progetti di light e forniture design,
grafica 3D e video design, arrivando ad approdare alla
società Bitmama, con sedi a Milano e Torino, nata dalla
sintesi del talento creativo di Armando Testa S.p.a. e dell’eccellenza tecnologica del Gruppo Reply, leader nella
progettazione e nell’implementazione di soluzioni basate
sui nuovi canali di comunicazione e media digitali.
Per questa società Pacetti ha seguito importanti progetti, per aziende quali Gruppo Intesa SanPaolo,
Zegna, Fiat Group.
La persona giusta, per età e competenza, per cercare di
capire meglio come muoversi - dal punto di vista delle
aziende - nel variegato e stimolante mondo digitale. E
soprattutto per individuare le principali tracce degli scenari in cui - è evidente - già siamo immersi.
Secondo la sua esperienza, si possono individuare dei criteri di base che caratterizzano il web
marketing (e in particolare la comunicazione
web) rispetto al marketing e alla comunicazione
tout court?
L’iter progettuale è sostanzialmente lo stesso: occorre
identificare il target, a chi parlare, con chi si vuole comunicare, definire i contenuti e scegliere i mezzi per farlo.
Ma più che di criteri, parlerei di opportunità di relazione
con gli utenti e i consumatori: Trasparenza, Informazione,
Emozione, Interazione e Dimensione Ludica sono i principi base della comunicazione web, il tutto collegato dal
Contenuto che è il vero protagonista. Anche sul web
occorre raccontare il brand e il prodotto, definire percorsi narrativi che, certamente, si esprimono in maniera
diversa rispetto ai mezzi tradizionali. Ma se qualche anno
fa tutto era un po’ casuale, oggi le aziende che approcciano i nuovi media hanno la necessità di farlo considerando invece che si tratta di un momento altissimo di
comunicazione del brand, che come tale va quindi fortemente strutturato.
Quali sono ad oggi i mezzi più interessanti e più
efficaci sul web, ed eventualmente quali tipologie di aziende si prestano maggiormente a utilizzarli?
Oggi occorre pensare a una strategia integrata che coinvolga più mezzi contemporaneamente: il sito web, pro-
gettato per essere fruibile da diversi device (mobili e non)
integrato con i social network come facebook e twitter,
integrato da blog, youtube o altri siti di videosharing
tematici, sistemi di Direct Email Marketing per le newsletter, ecc. E occorre gestire i diversi momenti, e i diversi mezzi, in modo decisamente professionale, soprattutto in termini di comunicazione: penso a redattori dedicati non solo al sito web ma ai social network, e alla progettazione dello stesso sito (spesso data un po’ per
scontata) con particolare attenzione alla gestione dei
contatti, all’ottimizzazione per i motori di ricerca, alla realizzazione di newsletter con contenuti ricchi e mirati.
Teniamo conto che lo scenario cambia ormai ogni sei
mesi: infatti, oggi il 30% della comunicazione di rete
corre su mobile, è dunque importante che i brand comunichino anche in modo dedicato su questi device, con siti
dedicati e applicazioni.
Per le aziende che decidano di iniziare a muoversi in area web, quali possono essere le indicazioni: quando e come entrare in rete, come
scegliere i consulenti, i criteri secondo i quali orientarsi verso i diversi mezzi, o altro?
Sul Quando risponderei “il più presto possibile”: è
importante essere saldamente presenti, attori consa-
84-88_web_comunicazione:servizi 14/12/10 17:06 Pagina 87
ambientecucina
vere una risposta competente e immediata in merito ai dubbi e alle problematiche relative all’acquisto della cucina. Dal blog alla pagina ufficiale su
Facebook, il passo è stato breve, ma soprattutto
coerente con la filosofia sempre più multimediale
del brand, così come il rinnovamento del sito, avvenuto recentemente, definito come “uno spazio
integrato con tutti gli strumenti di comunicazione
web del brand, che mette a disposizione dell’utente tutti gli approfondimenti sul marchio e sui suoi
prodotti».
La svolta fast mooving di Snaidero non nasce a
tavolino, ma come conseguenza e proseguimento, sul fronte della comunicazione, del processo
che ha portato due anni fa al lancio di Orange,
cucina di nuova generazione creata nel segno
della qualità, della sostenibilità, dell’accessibilità del prezzo, attraverso un processo produttivo
che ha visto il coinvolgimento di collaboratori,
partner e consumatori finali sia a livello progettuale sia industriale.
Facebook, MySpace e YouTube hanno fatto da spalla al grande casting online lanciato sul sito orange.snaidero.it, accompagnato da una costante
azione di article marketing e di buzz on line, attraverso l’invio di video amatoriali ambientati in cucina: operazione che si è aggiudicata il premio Inte-
pevoli e partecipi della rete. Per la scelta dei consulenti
mi rivolgerei a professionisti della comunicazione
capaci di offrire soluzioni tecnologiche multicanale e
multipiattaforma: l’investimento sul web va programmato in maniera molto puntuale e predisposto a veloci mutamenti di scenario.
Per quanto riguarda i diversi mezzi occorre che il brand
in collaborazione con l’agenzia consulente programmi
una strategia ad hoc a seconda degli obiettivi e delle
attese. Identificato il target e i contenuti, l’apporto creativo è fondamentale, come sempre in comunicazione.
Ma occorre ricordarsi che oggi la grande battaglia sul
web avviene proprio sui contenuti: chi ha dei contenuti
forti, di consistenza e di pertinenza, deve valorizzarli,
offrire informazione, trasparenza, concretezza. Per
paradosso, nel mondo dell’intangibile, questo tipo di
comunicazione-informazione è sempre più apprezzata,
e infatti il web viene sempre più utilizzato dagli utenticonsumatori come fonte e accesso alle più svariate
informazioni, e sempre meno come gioco o passatempo. Anche se il connubio ideale è proprio quello dell’informazione+emozione, di trasparenza+interazione,
di contenuto+ludico. Il Goal è proprio quello di comunicare in questo modo, creando affezione e riconoscimento nella marca, dentro e fuori dal web, passando
per i social network e il mobile.
A proposito, che ne pensa di questo boom delle
pagine aziendali aperte sui Social Network?
La grande opportunità è quella della relazione diretta
con l’utente consumatore, la sfida è quella di program-
ractive Key Award, e da cui è derivato il primo webspot dedicato alla cucina Orange (http://snaidero.it/webstory), girato con un casting selezionato
tra quanti hanno partecipato all’iniziativa.
Ultimo passo, la nuova campagna on line “Code
Your Real Life” (www.codeyourreallife.it) che presenta i punti di forza della nuova cucina Code e
della nuova lavastoviglie RealLife di Electrolux.
Basata su una webstory in quattro episodi, tutti
ambientati all’interno di una cucina Code di Snaidero, ha per protagonisti una coppia di trentenni
che, per per gusti, stili, abitudini di vita, e autenticità, rappresentano i valori dei prodotti Snaidero.
«Dal punto di vista stilistico complessivo, la strategia di comunicazione che informa le webstory è
quella capace di denotare un chiaro e deciso passaggio da un approccio cool ad uno smart.
E un passaggio ad un nuovo ciclo storico, sociale ed
economico: dagli anni Novanta agli anni Duemila e
oltre». Un passaggio che comprende l’affacciarsi
nel mondo digitale, il che significa inevitabilmente
aprire finestre multiple, lavorare su piani diversi e
abbandonare l’unidirezionalità, laddove si voglia
essere davvero incisivi. Perché Internet non ha solo
cambiato il modo di comunicare e acquisire informazioni ed emozioni, ma sta modificando anche
l’ “architettura sociale” della nostra vita.
mare una strategia di comunicazione e informazione
mirata, capace di coinvolgere, di stupire, di raccontare
i prodotti e il brand con toni diversi in ambienti diversi.
La criticità sta nel difendersi dalle azioni spontanee
degli utenti comunicando la posizione ufficiale del
brand. Ripeto, occorre ricordare che il social è solo uno
dei mezzi, e che gli investimenti devono essere a budget sostenibili e misurabili, e rientrare in una vera e
propria strategia on line integrata. In Bitmama abbiamo
un settore dedicato, che si occupa, tra l’altro, del posizionamento della marca sul social network. Il quale funziona se lo si intende come una straordinaria opportunità di relazione: non è sufficiente, ancora una volta,
soltanto “esserci”, aprire una pagina a caso, ma è fondamentale creare delle applicazioni dedicate, alimentare la pagina con iniziative, concorsi, scambi, e qui ritorna l’importanza di definire bene il target: a chi ci rivolgiamo, chi stiamo cercando?
Più in generale, quali saranno gli scenari che potrebbero delinearsi in futuro nell’ambito del web
marketing?
Vedo un futuro molto prossimo del web più semplice,
più “usabile”, meno sofisticato, orientato sulla qualità
dei contenuti e sull’usabilità e l’ergonomia dei siti sui
diversi device, capace, come dicevo prima, di emozionare e contemporaneamente di informare, un servizio
di aiuto costante per l’utente sempre connesso. Per
quanto riguarda i media, siamo ormai dentro a uno
scenario multipiattaforma (impossibile non tenere
conto che ormai l’approccio alla rete avviene con iPho-
| 87
> Snaidero
ne, iPad, Blackberry, Android), il che cambia totalmente anche la modalità di comunicazione e di lettura del
messaggio. A tutto questo si accompagnerà sempre di
più la già citata battaglia sul contenuto e sulla progettazione dei contenuti web. Anche qui, ritornano i concetti di disegno industriale, quelli legati alla Bauhaus,
“dal cucchiaio alla città”: per disegnare una pagina
web occorrerà ancora di più una progettazione mirata,
in cui attraverso un sito semplice si sia in grado di
comunicare informazioni anche complesse, fruibili, in
grado di essere approcciate anche da utenze deboli
(penso agli ipovedenti, o a persone comunque scarsamente abituate a usare le tecnologie). Per le aziende e
i brand, inoltre, c’è la necessità di una strategia di
comunicazione integrata offline e online. Torna, in
chiave rinnovata, il concetto di interdisciplinarietà.
Può farci qualche esempio di case history tratti
dalla sua esperienza recente in Bitmama?
Da poco on line, lancianewdelta.it è partito contemporaneamente con un sito per mobile, con contenuti dedicati, simili ma non precisamente uguali: ad esempio,
su iPhone si può immediatamente ottenere l’informazione di chi si ha bisogno per contattare il concessionario più vicino.
Un altro progetto interessante è stato quello multipiattaforma realizzato per Zegna, Z-Zegna Mobile che
racconta con coerenza prodotti differenti, tenendo
conto, ad esempio, della diversa disponibilità di tempo
offerta da mezzi diversi.
www.bitmama.it/projects
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88 | ambientecucina
> Ikea
NIENTE DI CONVENZIONALE
GUERRILLA & C. Dai divani di Ikea nel metro di Parigi al nuovo soft drink “inventato” su Facebook:
quando il marketing usa nuovi e inediti strumenti, lanciati dalle aziende ma modificati e “vissuti” dai consumatori
di Fabio Salvati
La cassetta degli attrezzi degli uomini di marketing
è sempre più ricca ma allo stesso tempo il mercato
è sempre più complesso e il consumatore è sempre
più esigente, e vuole una comunicazione in grado
di coinvolgerlo, incuriosirlo, motivarlo, rassicurarlo
e stimolarlo. Fra le tecniche di comunicazione
e di marketing emerse negli ultimissimi anni,
sono molte quelle che, in maniera più o meno efficace,
sono in grado di ottenere questi risultati su platee
più o meno vaste. A partire dal Guerrilla Marketing
e l’utilizzo dei social network reso possibile
dall’enorme sviluppo del web 2.0, in primo luogo
con l’esplosione di Facebook. Nella definizione
di Guerrilla Marketing rientrano tutte le forme
di comunicazione non convenzionali, fatte con media
vari e solitamente con budget molto contenuti
e basate su messaggi di fortissimo impatto emozionale,
in grado di rimanere impressi nella mente
del destinatario e di suscitare una forte eco mediatica
che ne amplifica e prolunga l’efficacia.
Gli accorgimenti da usare nel caso del Guerrilla
Marketing sono pochi ma tassativi.
Innanzitutto bisogna che gli eventi di comunicazione
non durino troppo a lungo, perché il loro effetto tende
a scemare rapidamente col passare del tempo.
Bisogna poi usare elementi di comunicazione che siano
in grado di sorprendere e spiazzare il destinatario.
Questi elementi devono integrarsi nella vita dei
destinatari, costituendo una piccola e piacevole
interruzione della routine quotidiana. Un esempio
recente nel campo dell’arredamento è quello di Ikea,
che nella primavera 2010 ha arredato per due
settimane quattro stazioni del metrò parigino con i suoi
divani e le sue lampade. I pendolari hanno potuto così
aspettare la loro corsa comodamente seduti, potendo
così sperimentare dal vivo la qualità e la resistenza
del prodotto. La campagna ha avuto un’enorme
risonanza anche al di fuori di Parigi, grazie anche
al continuo rilancio della notizia sui blog specializzati
di mezzo mondo.
UN BUON USO DELLE COMMUNITY
L’utilizzo dei social network punta invece a sfruttare
gli “effetti comunità” ovvero ad individuare
o a creare gruppi di persone che abbiano gusti
o interessi in comune e interessate a scambiare
notizie e opinioni sugli argomenti che
le appassionano. Lo scambio di informazioni
che appartengono a comunità che tendono
ad autoselezionarsi, spesso con meccanismi
di ammissione o cooptazione, assume
un particolare valore perché si tratta
di informazioni considerate affidabili
e di valore all’interno dei gruppi. La tendenza
dei singoli membri ad attirare nel gruppo nuovi
membri crea poi effetti moltiplicativi importanti
grazie al fatto che i singoli componenti
del gruppo comunicano anche con persone
esterne che, a loro volta, possono diffondere
l’informazione all’interno di altri gruppi di cui
fanno parte, innescando così effetti “virali” che
permettono di diffondere messaggi a comunità anche
molto vaste in tempi rapidissimi. L’utilizzo dei social
network permette alle aziende di comunicare con
interlocutori realmente interessati, veri e propri alfieri
aziendali in grado di fornire in tempo reale informazioni
preziose sui loro gusti e desideri e sulla qualità
dell’offerta aziendale. Partendo da queste comunità
fidelizzate diventa poi possibile innescare processi
di comunicazione virale. Anche in questo caso
è bene tenere presenti poche regole fondamentali.
Le comunità vanno coltivate, curate, coccolate.
L’azienda deve dimostrare di tenere in considerazione
gli input della comunità e deve fornire risposte
adeguate. Non bisogna pensare che basti aprire
una pagina aziendale su Facebook o su Twitter
per essere entrati nel mondo del marketing 2.0.
Bisogna poi dedicare alle comunità tempo, interesse
e risorse per mantenere un dialogo continuo
e di qualità. In mancanza di ciò, l’utilizzo dei social
network diventa addirittura controproducente,
come si può facilmente constatare osservando
la desolazione e trasandatezza che emanano tante
pagine aziendali aperte su Facebook e poi trascurate
e lasciate languire. Un buon uso delle comunità
può portare benefici immensi: informazioni
accurate, di prima mano, rapide, feedback
immediati sui risultati delle azioni aziendali,
possibilità di comunicazione
e interazione impensabili con altri media.
Si può arrivare a coinvolgere centinaia
o migliaia di aficionados anche in attività
fino a poco tempo fa impensabili come
ad esempio la co-creazione di nuovi prodotti.
È quello che ha fatto il brand americano di soft
drink Vitamin Water, che ha deciso di sviluppare
un nuovo prodotto utilizzando esclusivamente
i consigli e le scelte dei fan di Facebook.
Questi ultimi hanno contribuito, con un processo
progressivo di selezione e affinamento, a definire
il gusto, il disegno del packaging e il nome
del prodotto (con un premio per quest’ultima attività
di 5.000 dollari per il migliore consiglio). Il prodotto,
battezzato Connect, è stato lanciato in marzo.
Il milione di fan iscritti alla pagina di Facebook
sicuramente apprezzerà il fatto di essere stato
coinvolto. Un milione di persone che
in qualche modo si sentono “padrini” del prodotto.
Un milione di potenziali clienti fedeli.
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ambientecucina
| 89
ALTA
CUCINA
UNA PASSIONE DA CONDIVIDERE
Per farne un’operazione di successo, gli ingredienti ci sono tutti. A partire dalla
passione per l’alta cucina che unisce i tre brand coinvolti: Arclinea, Boscolo
Etoile Academy, Scholtès. Stiamo parlando del progetto “Prenditi il tempo
di imparare”, inaugurato recentemente a Tuscania, che può essere considerato
uno degli esempi più riusciti di sinergia all’insegna della “buona cucina” italiana
di Raffaella Razzano
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L’ingresso dell’aula
Artusi, progettata
e installata da
Arclinea e Scholtès.
HO SCELTO ARCLINEA
PERCHÉ, PER ME CHE
LAVORO DA SEMPRE
NEL SETTORE
PROFESSIONALE,
È LA CUCINA CHE VORREI
IN CASA MIA. PER LA
QUALITÀ DELLE FINITURE,
PER I CONTENUTI,
PER IL RAPPORTO DI
TECNOLOGIA APPLICATA.
MI DIVERTO
A PREPARARE I MIEI
PIATTI SU UNA CUCINA
ARCLINEA:
ANCHE COME
PROFESSIONISTA
Chef Rossano Boscolo,
presidente Boscolo Etoile Academy
Un momento
del corso “Prenditi
il tempo di imparare”:
Silvio Fortuna,
amministratore
delegato Arclinea,
Ludovico Gay,
responsabile ufficio
stampa del Ministero
delle politiche
agricole e Giulia Bove,
Communication MKTG
Specialist - Mercato
Italia per il marchio
Scholtès.
Fin dagli anni Novanta Arclinea, insieme al suo art
director Antonio Citterio, ha trovato nella tecnologia professionale una fonte di grande ispirazione.
Una passione che è diventa autentica dichiarazione d’amore per l’alta cucina con Artusi, programma lanciato nel 1998. E proprio al grande gastronomo italiano è stata intitolata la sala riservata agli
appassionati gourmet nella nuova struttura Boscolo Etoile Academy, inaugurata recentemente a Tuscania dallo chef e patron Rossano Boscolo.
Un’aula pensata su misura per il progetto “Prenditi
il tempo di imparare” nato grazie alla collaborazione tra Arclinea e Scholtès, un altro brand che ha
fatto della capacità di proporre soluzioni domestiche con prestazioni professionali la sua missione.
Il progetto, una felice sintesi tra eccellenze italiane
riconosciute in tutto il mondo, è anche il coronamento di un sogno, quello di Rossano Boscolo, che
da 27 anni dirige una delle più riconosciute scuole
internazionali di cucina professionale.
«Il passaggio di Boscolo Etoile Academy dalla sede
storica di Chioggia a Tuscania ha rappresentato una sfida più che coraggiosa. Abbiamo recuperato e
ristrutturato, rispettandone la storia, un vecchio
convento alle porte di Tuscania. Un edificio in pieno degrado, già utilizzato negli anni ’50 come mat-
tatoio comunale e in molti parti privo di tetto. Lo
abbiamo trasformato in un luogo di ricerca e di
studio, dove la tradizione e la sperimentazione si
fondono, dove è possibile soggiornare per “imparare”, studiare testi antichi e comprare gli strumenti più evoluti per cuochi professionisti e amanti
della cucina».
L’ex convento, di cui è stata recuperata anche la
cappella Sparapane dedicata a San Francesco con
affreschi originali del 1491, oggi è un resort a quattro stelle, l’Hotel Academy, oltre che una scuola
dotata di aule specializzate per cuochi professionisti e amatori. La prima biblioteca multimediale del
libro antico di cucina, dove sono a disposizione testi rarissimi in formato elettronico (oltre 100 mila
pagine scansionate), un orto botanico con circa
200 varietà di piante aromatiche e, in via di realizzazione entro il 2011, il museo della gastronomia, il
ristorante e un parco con arena per gli spettacoli
all’aperto, completano le attrattive di un luogo unico al mondo.
Un “campus” culinario straordinario che offre agli
appassionati di cucina la possibilità di regalarsi un
corso della durata di un week-end per imparare i
segreti dai migliori chef italiani e l’arte dell’alimentazione.
89-91_boscolo academy:servizi 14/12/10 17:07 Pagina 91
Le otto postazioni
dell’aula Artusi
prevedono
una dotazione
di elettrodomestici
Scholtès di nuova
generazione,
tra cui la vasca
di cottura Multiplo.
ambientecucina
MULTIPLO È UNO STRUMENTO ASSOLUTAMENTE ORIGINALE
CHE DOVREMMO ADOTTARE ANCHE NELLE CUCINE
PROFESSIONALI PERCHÉ PERMETTE DI SPAZIARE
TRA MOLTEPLICI TIPI DI COTTURA CON LA PRECISIONE
E L’EFFICIENZA DELLA TECNICA DELL’INDUZIONE
Chef Rossano Boscolo, presidente Boscolo Etoile Academy
TECNOLOGIA CREATIVA
A disposizione dei gourmet, l’aula Artusi mette in
campo otto postazioni di lavoro ad isola realizzate
con l’anta in acciaio inox e la maniglia incassata
del modello Italia, il top in marmo Carrara e la
mensola cappa a tutta lunghezza, sempre in acciaio inox. Vero e proprio ponte di comando del
maestro chef, domina la scena l’isola centrale realizzata sempre in acciaio inox con il piano in marmo Carrara. Una parete attrezzata in finitura rovere nordico e un blocco lavaggio sempre inox completano le funzioni operative e di contenimento
degli elettrodomestici. Un triplo sistema di ante
rientranti Pocket cela, infine, gli strumenti per la
conservazione. Ogni postazione è dotata degli
elettrodomestici di punta della collezione S 3
Scholtès: il piano cottura ad induzione, il forno
Big Capacity, il frigorifero a cassettoni, il lavello e
la vasca di cottura Multiplo che lo stesso Rossano
Boscolo ha trovato sorprendente per la sua efficienza e per la sua plurifunzionalità.
«Multiplo è uno strumento assolutamente originale che dovremmo adottare anche nelle cucine professionali perché permette di spaziare tra molteplici tipi di cottura con la precisione e l’efficienza
della tecnica dell’induzione».
Non a caso per la postazione dello chef sono stati
installati due Multiplo, cui si aggiungono il piano
cottura ad induzione, i moduli cottura a gas domino, teppan yaki e il frigorifero a cassettoni.
La parete di contenitori in finitura rovere nordico
integra funzioni di contenimento e operative con il
forno multifunzione Big Capacity, forno a microonde e a vapore, cantina vino, sempre Scholtès.
La chiesa
di San Francesco,
priva di tetto
e ampiamente
degradata, è stata
recuperata durante
i restauri e oggi
è utilizzata
come spazio per
ricevimenti in attesa
di diventare il futuro
museo della
gastronomia.
| 91
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VERSO IL NEGOZIO
SOSTENIBILE
In occasione
di Milano Design
Weekend Valcucine
ha “piantato”
una foresta
in corso Garibaldi,
per celebrare
i trent’anni
dell’azienda e
la sua radicata etica
ecosostenibile.
www.valcucine.it
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ambientecucina
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DISTRIBUZIONE Presentato a Milano il “Sistema di valutazione
e valorizzazione per la distribuzione indipendente del settore arredo”,
un importante passo verso un protocollo Federmobili, che vuole
incentivare presso i suoi iscritti l’adozione di criteri di responsabilità
sociale e ambientale, anche supportandoli con format didattici
di Clara Mantica e Giuliana Zoppis
Dalla gestione alla struttura, dall’offerta ai servizi,
dai fornitori al rapporto con il territorio: il punto
vendita deve affrontare questi - e altri - fattori che
riguardano l’impresa commerciale, se vuole intraprendere un percorso serio e misurabile di “sostenibilità”.
Lo scopo del “Sistema di valutazione e valorizzazione per la distribuzione indipendente del settore
arredo” presentato a Milano (durante l’incontro
svoltosi al Centro Ambrosianeum l’11 ottobre scorso) da Federmobili/GIF e Innova.com, redatto da
Best Up - Circuito per la promozione dell’abitare
sostenibile - in collaborazione partecipata con un
sempre maggior numero di imprenditori del commercio, è proprio quello di “permettere al rivenditore una stima utile e guidata del livello di qualità
ambientale e sociale di offerta e di servizio del proprio punto vendita, in vista di una transizione verso un modello sociale, economico e ambientale
sostenibile”.
Il Sistema proposto alle imprese italiane risulta innovativo e originale se confrontato con altri protocolli internazionalmente adottati. La realtà internazionale prevede già da qualche anno molte azioni
sia in ambito europeo, sia mondiale.
A partire dagli importanti progetti dell’UNEP (United Nations Environmental Program) fino al sistema
messo a punto dalla EPA (Environmental Protection
Agency), entrambi negli Usa. Altre due esperienze
pilota per il negozio “green” sono in Canada e in
Australia, il primo con il TRCA (Green Retail Program), il secondo con il sistema Environmental
Choice Australia. In Italia, oltre all’iniziativa di Federmobili, sono state varate interessanti iniziative
da parte delle Agende 21 del Vimercatese (con il
progetto Negozio Verde) e della zona del Chianti, in
Toscana.
Il Sistema proposto da Federmobili, che si basa sul
ciclo di vita dell’impresa negozio (e questo ne costituisce la peculiarità), consente di impostare e valutare le prestazioni di un negozio seguendo tutti i
passaggi che competono all’impresa commerciale,
secondo il concetto di “Ciclo di vita”, definito anche
“dalla Culla alla Culla”, metodo qualitativo recentemente adottato e promosso dall’Unione Europea
applicabile a prodotti, servizi, imprese il cui obbiet-
tivo è “eliminare il concetto e la realtà del “rifiuto”
introducendo processi produttivi circolari”, secondo i quali il “rifiuto” diventa nuovamente “risorsa”.
Il C2C è utile soprattutto come stimolo ad agire
pensando alle conseguenze delle nostre scelte.
COMUNICAZIONE E MARKETING
GREEN-ORIENTED
L’atteggiamento che il Sistema propone di adottare all’imprenditore che vuole procedere sulla strada “verso il negozio sostenibile” è quello dello
“step by step”, ossia del “passo dopo passo”.
Significa cominciare da dove si è e darsi un obiettivo alla volta, progressivo e trasparente.
Infatti, al cuore della comunicazione e del marketing realmente green-oriented c’è proprio la “verità”: è senz’altro meglio dichiarare “sono a questo
punto e intendo migliorare su questo aspetto della
mia attività entro un certo periodo”, che raccontare fumosi traguardi raggiunti.
Oggi, nei maggiori simposi di marketing si dichiara
che il media più potente è il consumatore stesso:
quello soddisfatto sarà portatore di altri clienti,
l’insoddisfatto denuncerà menzogne e insoddisfazioni. Secondo molte interessanti ricerche oggi é
proprio il consumatore a sollecitare il punto vendita, in quanto anello cruciale tra produzione e consumo, a migliorare ed evolvere verso la sostenibilità. Inoltre una impostazione sostenibile del punto
vendita è anche un vantaggio economico per il rivenditore: risparmio di energia, coinvolgimento di
nuove fasce di clienti, motivazione di addetti e collaboratori. La realtà italiana dei rivenditori indipen-
È stato inaugurato il 9 ottobre
a Manzano, in provincia di
Udine, il primo flagship store
Passoni Nature, una vetrina
in cui l’azienda propone
i prodotti della collezione
omonima, realizzati con criteri
di ecocompatibilità, oltre
a parquet e marmi selezionati
tra quelli più “sostenibili”.
www.passoninature.com
IL CICLO DI VITA DEL NEGOZIO
I 6 punti della valutazione e della valorizzazione
1. Responsabilità sociale d’impresa
2. Sostenibilità ambientale
3. Offerta: prodotti e servizi
4. Logistica - Mobilità
5. Rapporto con il cliente
6. Fine vita (dismissione, riciclo, riuso)
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94 | ambientecucina
Cristina Riva,
titolare
di Boiserie
Riva-RivaViva.
RIVA-RIVAVIVA
COME NASCE E CRESCE
UN ECO-NEGOZIO
Ambiente Cucina nei prossimi numeri
svilupperà il tema del Negozio Green
documentando esperienze in corso,
analizzando motivazioni, criticità e fattori
di successo. Elementi che abbiamo chiesto
di anticipare in questa breve intervista
a Cristina Riva titolare di Boiserie
Riva-RivaViva, pioniera del “negozio green”
fin dai primi anni ’90 e membro
della Commissione Federmobili
“Verso il negozio sostenibile”.
Quando nasce la sua impresa
commerciale?
Boiserie Riva nasce negli Anni Venti
da una famiglia artigiana, che si specializza
nella produzione di boiserie e mobili
su misura, con negozi e showroom tra
Roma e Milano. L’estrema attenzione all’uso
del legno e delle cerature naturali ha spinto
l’azienda negli ultimi anni a trasferire
le proprie conoscenze tecniche in una nuova
linea di arredi ecologici. Nei primi anni ’90
nasce il marchio RivaViva che caratterizza
una nuova linea di arredamento naturale
e sostenibile.
Cosa vendete?
Siamo partiti dalla zona notte, letti,
armadi, divani-letto, per poi estendere
la progettazione a tutto l’arredamento
della casa. Ogni prodotto è realizzato
in massello con finitura a cera d’api,
utilizzando solo materie prime atossiche
e a basso impatto ambientale.
Quali i risultati che vi hanno indotto
a proseguire su questa strada?
Alla metà degli anni ’90, i primi risultati
economici sono stati molto soddisfacenti
e così l’interesse e l’attenzione dei nostri
clienti. Ciò ci ha spinto ad andare avanti
approfondendo in maniera più coerente tutto
il processo produttivo che si può distinguere
in 3 fasi principali: i processi interni, ovvero
la RSI; la selezione dei fornitori; i prodotti
offerti al consumatore. Per quanto riguarda
i processi interni, ci siamo resi conto
che aveva una importanza rilevante
il concetto di coerenza generale.
Come avete affrontato
la selezione dei fornitori?
La selezione dei fornitori è stato ed è tuttora
il punto più difficile, perché coinvolge
la tracciabilità del prodotto. Oggi è diventato
indispensabile il coinvolgimento della rete
di imprese che si trovano a monte
e a valle nei processi e nelle attività
che si rivolgono al consumatore finale.
A tal fine, ha ruolo essenziale la scheda
prodotto, in cui per ogni mobile
si indicano le caratteristiche tecniche
secondo la terminologia legislativa
(Legge del consumo n. 206/2005 Codice
del Consumo), ma nelle quali abbiamo
cercato di dare maggiore risalto
alle caratteristiche ecologiche-sostenibili
dei prodotti stessi.
Che ruolo ha la comunicazione
in questo processo?
È importante trovare partner che diano forza
alle scelte intraprese. Nel 2005 RivaViva
è entrata a far parte del Consorzio Vero
Legno. Nel 2006 ha iniziato la collaborazione
con Legambiente entrando a far parte
del Club Nuova Ecologia e nel 2010
diventa Legambiente Point.
Nel 2010 lavora con Federmobili, Gruppo
Leader e Best Up contribuendo al progetto
“Verso il negozio sostenibile”.
Quali sono i risultati recenti?
I risultati ci sono e continuano ad esserci,
crisi permettendo naturalmente, perché
il consumatore è sempre più attento
e coerente.
La crisi come influisce sulle vostre
scelte?
Il simbolo cinese della crisi è doppio
e significa “crisi=opportunità”.
In ogni momento di crisi ci sono
le opportunità per creare nuovi
progetti e produrre nuove idee
tali da uscire dalla crisi stessa.
www.rivaviva.it
denti può acquisire così nuova forza e competitività nei confronti della grande distribuzione.
La condizione di partenza richiesta per l’adesione
al Sistema di Federmobili è la rispondenza fra l’attività dell’impresa e i criteri di Responsabilità sociale della stessa (Codice di Etica Commerciale/Federmobili).
UN PERCORSO A 4 LIVELLI
I successivi criteri per continuare il percorso verso
l’ottimizzazione delle risorse e dei servizi in ottica
sostenibile verranno presto resi pubblici da Federmobili e saranno applicati da una apposita Commissione, supportata da esperti, che valuterà l’idoneità delle imprese a ricevere attestati di impresa
green: dal primo livello che sarà il “ negozio green
oriented” ai successivi “negozio green”, “full
green”, “full green star”. Le caratteristiche che verranno prese in considerazione attengono a sei aree
fondamentali che sono state raccolte nel Sistema in
sei voci: la Responsabilità sociale d’impresa, la Sostenibilità ambientale, l’Offerta di prodotti e servizi,
la Logistica e la Mobilità, il Rapporto con il cliente, il
Fine vita (dismissione, riciclo, riuso). Affinché il Sistema di valutazione e valorizzazione sia inseribile
nel contesto normativo, produttivo e commerciale
italiano e internazionale più aggiornato ed esemplare sono stati scelti parametri di riferimento conosciuti e rodati quali la RSI (Responsabilità sociale d’impresa) definita nel Libro Verde della Commissione europea come “integrazione volontaria,
da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro attività commerciali e nelle loro relazioni con le parti interessate”. A seguire,
il Codice di etica commerciale/Federmobili e il protocollo che sta alla base di “Acquisto Sicuro/Gruppo Leader” voluto da Federmobili per identificare e
comunicare al consumatore finale la professionalità e la trasparenza che distinguono l’attività dei
negozi aderenti. E ancora, il “Cradle to Cradle” ; il
Life Cycle Assessment per la valutazione degli impatti ambientali lungo tutto il ciclo di vita; il Life Cycle Design (design consapevole e responsabile);
oltre ad altri protocolli e certificazioni, da Casaclima, a ISO 14001, a Ecolabel etc.
A sostenere l’importanza del percorso verso il negozio sostenibile, sono stati chiamati a testimoniare all’incontro pubblico di presentazione del “Sistema Federmobili” imprenditori del commercio indipendente di arredamento e imprenditrici (queste
ultime in maggior numero, dato il maggiore interesse, accertato, delle donne nei confronti dei principi di cura, salute e ambiente). Fra loro, Cristina
Riva membro attivo della Commissione Federmobili e titolare di Boiserie Riva-RivaViva, Elisabetta
Tonali di Materia Vera, Alessia Mini di Edilmini
Due, Silvia Giussani di Giussani Arredamenti ed
Eugenio Carminati di Arredamenti Vercesi.
www.federmobili.it
www.innovacom.it
www.gruppogif.net
www.bestup.it
95_portfolio_okite:port folio 13/12/10 11:42 Pagina 95
[ portfolio Seieffe ]
OKITE IL PIANO CUCINA
®
UN FASCINO TUTTO ITALIANO PER UN MATERIALE COMPOSITO
DALLE CARATTERISTICHE UNICHE, SINONIMO DI RESISTENZA E RAFFINATEZZA
O come perfezione, K come espressione di forza e vigore e infine ITE come suf-
proprio sforzo propositivo sull’utilizzatore finale e non più sui trasformatori,
fisso materico, ciò che da vita ad un concetto: il brand OKITE , che sembra
costituendo però con questi ultimi un network altamente selezionato per abi-
evocare un materiale già presente in natura, indica invece un materiale com-
lità artigianali nella trasformazione, unite ad elevata capacità di produzione.
posito di elementi naturali miscelati dall’uomo. Un concetto che deriva dall’ap-
Oggi OKITE® è l’esclusivo piano capace di dar luce nuova alla cucina e a qual-
plicazione di innovazione e ricerca a materiali già esistenti al fine di originare
siasi altra parte della casa. Non vi è limite di forme né di colori: oltre 90 le
nuove dimensioni della materia. Questa l’ispirazione che ha spinto Antonio Izzo,
varianti e gradazioni disponibili, per soddisfare anche la più specifica richiesta
amministratore unico della Seieffe, a realizzare un brand sinonimo di qualità e
di architetti e designer. Innumerevoli anche le qualità del materiale, che resiste
ricercatezza. «L’idea è nata a cavallo tra il 1997 e il 1998 - spiega Izzo - ed è
agli impatti e all’abrasione, nonché ai comuni acidi domestici, necessita di
nel 2000 che abbiamo messo in produzione le prime creazioni a firma OKITE ,
poca manutenzione e presenta un’inconfondibile estetica che contraddistingue
la superficie in agglomerato di quarzo di ultima generazione, al tempo presso-
e personalizza non soltanto piani da cucina e bagni, ma anche superfici ad alto
ché sconosciuta nel nostro Paese. Ma gli ingenti investimenti in termini di ricer-
calpestio come quelle di uffici, centri commerciali, alberghi, ristoranti e negozi.
ca e comunicazione, la nostra presenza in occasione delle più importanti fiere
Inoltre, OKITE® è garantito 10 anni, “una garanzia reale, e non evocata”.
®
®
del mondo dedicate all’arredamento, al design e alle costruzioni, una sempre
più estesa rete di relazioni con i migliori professionisti, architetti e progettisti,
hanno dato rapidamente i loro frutti».
Con la severissima certificazione NSF, garanzia che OKITE® è un prodotto sicuro e igienico per la collocazione e l’utilizzo in aree destinate alla preparazione
alimentare, nel 2002 viene avviata anche la commercializzazione negli Stati
Uniti, e nel 2008 viene conseguita la certificazione Greenguard che attesta
l’impegno della Seieffe nel rispetto per l’ambiente. Il riconoscimento più recente è arrivato dal Ministero per l’innovazione, che ha selezionato OKITE® per
entrare nella rosa di 265 aziende italiane che hanno rappresentato l’Italia dell’innovazione durante l’ultimo Expo di Shanghai. Ma l’innovazione contraddistingue anche la politica commerciale ideata dalla Seieffe, che concentra il
www.okite.com
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intema inthemes
TOP MATERIAL
ph: TechLab Italia
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CHE SIANO NATURALI O CREATI DALLA TECNOLOGIA PIÙ EVOLUTA,
I MATERIALI SCOLPISCONO IL DESIGN DELLA CUCINA IN MODO
INCONFONDIBILE E PERSONALIZZABILE. MARMI, PIETRE E GRANITI
SI ALTERNANO AGLI INNUMEREVOLI COMPOSITI PER DEFINIRE IL
PIANO DI LAVORO, MA NON SOLO, IN ACCOSTAMENTI PREZIOSI CON
ALTRE SUPERFICI COME IL LEGNO, I LACCATI, IL VETRO, I LAMINATI
di Davide Cattaneo e Paola Leone
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NATURAL
LE PROPRIETÀ SENZA TEMPO DI MARMI, GRANITI E PIETRE
ENTRANO NELLA VITA DOMESTICA E DEFINISCONO CON FORZA
IL TOP DELLE CUCINE. ANCHE LE PIÙ CONTEMPORANEE
ANTOLINI
All’interno di una gamma di oltre
1.000 varietà di pietre, Antolini
ha selezionato dodici GRANITI
in diverse finiture per Kitchen 2010,
il progetto di comunicazione rivolto
al mondo della cucina che
si è concretizzato nell’attività verso
i concessionari, nelle iniziative per
il consumatore e nella partnership
con importanti aziende del settore
(Ernestomeda e IpeCavalli). Per ridare
al materiale un ruolo di primo piano
nell’ambiente cucina l’azienda ha
scelto pietre uniche che uniscono
funzionalità e solidità ad una varietà
di colori e venature esclusive:
Cabernet Brown, Bordeaux Delicato,
Red Malibù, nella foto, Labradorite
Multicolor, Black Cosmic, Golden
Crema, Costa Smeralda, Via Lattea,
Golden Persa, Labradorite Blu Green,
River White, Quartzite Chocolate.
www.antolini.com
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GRATTAROLA
È firmato dal prestigioso Studio CKR Claesson Koivisto Rune, di Stoccolma,
il nuovo modello Cube, cucina di
tendenza vestita color nero ardesia,
tonalità elegante e severa che
evidenzia le geometrie minimaliste
del design nordeuropeo. L’attenzione
del progetto è rivolta ad esaltare la
materia: la pietra del piano di lavoro
in GRANITO nero assoluto, tagliata
con un forte spessore, e il legno
massello dei frontali, scelto nella
qualità del pino del sud.
www.grattarola.it
TOP MATERIAL| intema inthemes
| ambientecucina | 99
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100 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
CESAR
Un ampio top in GRANITO peperino
a finitura fiammata disegna la zona
di lavaggio e, lateralmente, la zona
cottura della soluzione creata
con Noa (design R&D Cesar,
G.V. Plazzogna), modello dalle linee
austere, ma ricco di elementi
funzionali. Tra questi, scaffali a
giorno, pensili alti, boiserie a fasce
orizzontali o verticali. L’anta di stile
tradizionale, con telaio di 9 cm,
è in yellow pine spazzolato laccato
semitrasparente color tartufo,
ma è disponibile anche in laccato seta
e in vetro.
www.cesar.it
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TOP MATERIAL | intema inthemes
| ambientecucina | 101
ARCLINEA
Un incontro di forze, tra materie
“vive” quali il legno e la pietra:
è il sistema Lignum et Lapis (design
Antonio Citterio), che ha il suo fulcro
nel blocco isola in MARMO Carrara,
magnifico monolite dallo slancio
aerodinamico. Il blocco autoportante
è costituito da un setto centrale e da
due ali aggettanti: una si assottiglia
verso l’esterno e diventa piano
snack; l’altra, di forte spessore,
accoglie lavaggio e cottura; sotto,
sono agganciati i contenitori in rovere
nordico massello a listelli. Sospeso
a soffitto, l’elemento “multipiano”
in acciaio con cappa con luce Led,
scaldavivande e serre domestiche .
www.arclinea.com
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102 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
MESON’S
Gli accostamenti cromatici
fra l’anta K_Zen in rovere grigio
e l’anta K_2K laccata sono esaltati
dal top in PIETRA Santafiora
in tonalità terra lucida, dotato
di incavo salvagoccia. Lo zoccolo
in acciaio inox aggiunge un brillante
tocco all’insieme. In alternativa alla
pietra, K_Zen propone come piano
di lavoro il pregiato marmo nero
Africa, il Nikron e l’acciaio.
Per le ante si spazia dal calore
del rovere, nelle tonalità Montecristo,
bianco, grigio o nero, a quelle
del palissandro, noce, ciliegio.
www.mesons.it
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TOP MATERIAL | intema inthemes
OIKOS
Delle tre nuove collezioni di cucine
Oikos, Millenium, si distingue per la
qualità dei materiali e del design,
in grado di offrire proposte inedite.
Come quella presentata, dove
bancone e armadiatura con ante
a telaio sono esaltate dal legno
di ulivo, particolare per l’evidente
disegno delle venature.
Di fronte, come una cascata,
il piano del tavolo taglia la simmetria
della composizione con la PIETRA
nera a superficie strutturata
e di forte spessore.
www.oikoscucine.it
| ambientecucina | 103
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104 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
TECH
DUPONTTM CORIAN®
In occasione dell’evento
“Smart-ologic Corian® Living”
progettato da DuPont™ Corian®
in collaborazione con Karim Rashid
durante la settimana milanese del
mobile, il noto designer di fama
internazionale propone un concetto
di ambiente cucina divertente e
conviviale, caratterizzato da linee
fluide e forme organiche naturali che
concretizzano uno spazio piacevole
da vivere, dove sperimentare i piaceri
socializzanti della cucina aperta
sull’ambiente circostante.
La struttura autoportante
dimostra ancora una volta la grande
formabilità e le possibilità strutturali
ed espressiveedel SOLID SURFACE,
utilizzato in questo caso nel
nuovo colore 2010 denominato
Designer White.
www.corian.com
SOLID SURFACE, AGGLOMERATI DI PIETRE, QUARZO, VETRO,
POLVERI DI CEMENTO E NUOVE DECLINAZIONI DEL GRES
PORCELLANATO SONO LA FRONTIERA PIÙ AVANZATA
DI SOLUZIONI CARATTERIZZATE DA ELEVATA TECNOLOGIA,
RESISTENZA, ECO-COMPATIBILITÀ E IGIENE
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TOP MATERIAL | intema inthemes
ELMAR
Radical, il progetto firmato
da Ludovica + Roberto Palomba,
propone un concetto compositivo
innovativo basato su quattro moduli
base - ognuno dei quali rappresenta
una funzione primaria del cucinare finiti e visibili su tutti e quattro i lati.
Moduli in cui si esalta anche il ruolo
del materiale. Per ante e fianchi
è proposta l’inconsueta lamiera,
in versione white e black e con
i frontali che possono essere di tutti
i colori laccati e lucidi di serie.
Per il piano di lavoro si può scegliere
tra il legno, tagliato con un forte
spessore e scelto nella qualità del
pino del sud, e il tecnologico Nikron,
SOLID SURFACE composto da 1/3
di acrilico e 2/3 di minerale di roccia.
Un materiale resistente e lavabile,
igienico e antistatico, stabile
nel colore nero assoluto.
www.elmarcucine.it
| ambientecucina | 105
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106 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
STARON®
Solido e resistente, ma al contempo
estremamente duttile, igienico,
piacevole al tatto per la sua setosità,
termoformabile per realizzare ogni
progetto dal design più elaborato:
Staron® appartiene alla categoria
denominata SOLID SURFACE ed
è composto da idrossido di alluminio
e polimetilmetacrilato arricchiti
da pigmenti colorati che ne
determinano la vasta gamma
di tinte. Queste caratteristiche
che rimangono inalterate nel tempo,
lo rendono un materiale ideale
per la cucina. Staron®, qui proposto
nella composizione Free di Composit,
viene fornito in lastra, utilizzabile
come rivestimento per superfici
di lavoro, e stampato, per realizzare
lavelli e vasche inseribili nei piani
di cucine e bagni.
www.staron.it
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TOP MATERIAL | intema inthemes
TECHLAB ITALIA
Nuove soluzioni estetiche per
il TOP BIMATERICO™ di TechLab
Italia, nell’isola realizzata da Key by
Sbabo Cucine e presentata alla scorsa
edizione di Eurocucina, che consente
di associare le complementari qualità
prestazionali ed estetiche dell’acciaio
inox e della tecno-superficie DuPont™
Corian®, uniti da un esclusivo sistema
di fissaggio a filo in fase di brevetto.
La fusione di questi due materiali
tecnologici nel Top Bimaterico™
origina un piano cucina innovativo,
estremamente stabile e robusto,
dall’estetica sobria e dalle giunzioni
impercettibili che favoriscono
igiene, pulizia e manutenzione.
Funzionale e facile da installare, il top
si propone ora con nuovi cromatismi,
tra cui una versione con DuPont
Corian® nell’affascinante colore
Nocturne che dona alla cucina
eleganza e fascino. Massima
versatilità anche dal punto di vista
delle forme (inusuali o extralarge),
grazie alla grande modellabilità e ad
un assemblaggio pressoché invisibile.
www.techlabitalia.com
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108 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
ARAN
Volare, programma completo
con cinque tipologie di ante,
propone un piano a semicerchio
realizzato in PIETRA ACRILICA
Staron®. La forma particolare del
bancone sottolinea le caratteristiche
di termoformabilità del nuovo
materiale composito
super-tecnologico, indicato
nell’utilizzo a contatto con gli
alimenti e in grado di offrire infinite
possibilità di progetto.
Nella foto si evidenzia la particolare
curvatura del piano a sbalzo
e del lavaggio saldato a filo.
www.aranworld.it
HI-MACS®
La PIETRA ACRILICA Hi-Macs®,
progettata e prodotta da LG Hausys,
è composta per il 70% da pietra
naturale polverizzata derivata dalla
bauxite, per il 25% di resina acrilica
e per il 5% di pigmenti naturali.
Il nuovo Hi-Macs® Eden è realizzato
con il 40% di materiale riciclato
ed è certificato GreenGuard come
“prodotto a bassa emissione”.
La gamma cromatica comprende
tredici colori ispirati a giardini
botanici e alla natura. Hi-Macs® Eden
possiede un alto livello di durabilità,
non perde il proprio colore nel tempo,
è termoformabile e non poroso.e
www.lghimacs.eu
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TOP MATERIAL | intema inthemes
TREND
Oltre 39 proposte, dalle colorazioni
lucide e brillanti alle nuove inedite
superfici matt di colore opaco nelle
tonalità ecrù, beige, antracite e grigio:
resistenza, leggerezza e versatilità
sono le caratteristiche principali degli
AGGLOMERATI Trend composti di
graniglie di vetro, quarzo o granito,
ideali per l’utilizzo a pavimento,
a rivestimento e come top per ripiani
nell’ambiente cucina e bagno.
La lavorazione waterjet e la possibilità
di curvare la lastra fino a un raggio
minimo di 70 cm, oltre alla dimensione
massima considerevole (300 x 120 cm),
offrono molteplici opportunità creative.
L’azienda dedica da sempre grande
attenzione ai temi della sostenibilità
e del risparmio energetico:
gli agglomerati green di Trend
sono realizzati utilizzando fino
al 70% di vetro riciclato post-consumo
proveniente dalla raccolta differenziata,
oltre ad impiegare percentuali
di vetro proveniente da riciclo
industriale (pre-consumo).
www.trend-vi.com
SADUN
Prodotto industrialmente attraverso
l’incollaggio di una lastra di SOLID
SURFACE su un supporto truciolare
e controbilanciato, il piano Getacore®
diventa superficie ideale per
piani di lavoro per cucina, grazie
all’aspetto estetico di grande qualità
e ai numerosi vantaggi funzionali.
La lastra di solid surface è composta
da un terzo di resina acrilica
e due terzi di minerale di roccia,
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una combinazione che dà vita ad
un piano molto resistente all’usura,
igienico perché non poroso,
riparabile, saldabile con giunzioni
invisibili e resistente a macchie
e solventi. Il piano Getacore®
è disponibile in dimensioni standard
(4.100x600 mm, spessore 40 mm)
ma è possibile su richiesta
progettare soluzioni di dimensioni
e spessori diversi.
www.sadun.it
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110 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
FABRIKA ITALIA DESIGN
Si configura come un gioco grafico
e cromatico la nuova cucina
di Fabrika presentata ad Abitare
il Tempo, dove il nero delle ampie
superfici si contrappone al legno
chiaro del noce canaletto di tavolo
e panca e della linea che solca
i frontali delle colonne a vetro, dove
si inseriscono le maniglie ad incasso.
L’effetto uniforme del blocco scuro
dell’isola è dato anche dalla scelta
ton sur ton del piano di lavoro
‘Ma nero’ dello stesso colore delle
ante, realizzate in legno di rovere
antracite finito a taglio di sega.
Il top in AGGLOMERATO si propone
con finitura Tatum ed è realizzato
da Marmo Arredo.
www.fabrikaitaliadesign.it
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SNAIDERO
Esposta anche ad Abitare il Tempo,
la nuova Ola 20 (design Pininfarina
Design), aggiornamento del progetto
Ola, non smentisce la propria forza
creativa con le linee curve di cappa
e terminali e della sagoma del
magnifico tavolo, che nella versione
a penisola è in QUARZO superwhite,
mentre nello sviluppo ad isola è in
solid surface, ideale per realizzare
l’integrazione senza giunzioni
con il piano di cottura in vetro
a induzione. In Quarzo superwhite
sono anche il piano di lavoro e lo
schienale. Le ante sono in laccato
micalizzato bianco Puro.
www.snaidero.it
SILESTONE® BY COSENTINO
Silestone® è la superficie di QUARZO
(naturale al 94%) dotata di
un’esclusiva protezione antibatterica
attiva, che viene incorporata durante
il processo di fabbricazione ed è
presente in ogni particella del
materiale. Proprio grazie alla totale
assenza di batteri nocivi, è la
soluzione ideale per i piani di cucine
e bar e per la pavimentazione di case,
esercizi commerciali, strutture
TOP MATERIAL | intema inthemes
sanitarie grazie all’alta resistenza ai
graffi, alle scalfitture, alle abrasioni
e alle macchie. Le nuove lastre della
collezione Silestone® Sport Series by
Fernando Alonso sono disponibili nel
formato 3,04 x 1,38 m con spessore
variabile da 12, 20 e 30 mm. Preziosi
ed esclusivi sono i colori e le finiture
disponibili: Rosso Monza (lucida
e leather), White Platinum (lucida),
Cemento Spa (lucida, leather e
volcano).
www.silestone.com
| ambientecucina | 111
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112 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
STONE ITALIANA
Jaipur è la lastra al QUARZO di Stone
Italiana pensata come una superficie
plasmata dalle forze della natura e
dal tempo in maniera assolutamente
naturale e eterogenea. Striature,
chiaroscuri, effetto ondulato, cavità
disposte a caso sulla lastra in
maniera originale vengono realizzate
attraverso un processo industriale
che Stone ha brevettato a livello
internazionale. La gamma colori
della lastra al quarzo Jaipur
si è ampliata negli anni fino a
comprendere oggi ben sette varianti:
Thyme, Chili, Olive, Anis, Pepper,
Vanilla e Ginger. Jaipur è proposta in
differenti formati: 300x140 x h.2/3cm
oppure 30x30, 40x40, 30x60, 60x60,
120x60, 120x120 x h.1 cm. Stone
realizza su disegno lavorazioni
speciali, su misura o lastre
di dimensioni maggiori.
www.stoneitaliana.com
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TOP MATERIAL | intema inthemes
OKITE
Okite®, un composto esclusivo
di resina poliestere e fino al 93%
di QUARZO prodotto da Seieffe,
è uno dei materiali più adatti
al piano lavoro delle cucine.
Non è poroso, è resistente al calore,
alle macchie, ai graffi, estremamente
durevole e cinque volte più forte
e resistente del granito. Le sue doti
di sicurezza igienica e la conformità
agli standard ecologici sono attestati
dalle diverse certificazioni ottenute
(tra cui NSF, Greenguard,
Accreditamento LEED) ed è garantito
10 anni. Proposto in nove collezioni,
con una gamma di 90 colori,
può essere declinato fino
a un milione di possibilità.
www.okite.com
IL CANTIERE
Un impasto “denso”, una mousse de
beton, che prende forma attraverso
stampi realizzati ad hoc per qualsiasi
esigenza: Il Cantiere si occupa della
lavorazione del CEMENTO Ductal® ,
prodotto da Lafarge, ultraperformante,
con doti eccezionali di resistenza alle
abrasioni, alle compressioni e alle
flessioni; essendo inoltre poco poroso
garantisce elevate doti di
impermeabilità ad acidi e acqua.
Un materiale inedito per l’ambiente
cucina, che per Progetto50 di Toncelli,
si declina in ante, top, fianchi, gole,
zoccoli. Le ante sono disponibili
in cinque diverse lunghezze
(120 cm max) e sei altezze
(590 cm max) mentre i piani
di lavoro a isola raggiungono
la lunghezza massima di 3.100 cm.
www.ilcantiere.eu
| ambientecucina | 113
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114 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
TONCELLI
È un sistema fuori dagli schemi
e di assoluta eccellenza Progetto50,
il nuovo programma di Toncelli messo
a punto dopo due anni di studio,
che riassume in sé l’arte e la cultura
dell’artigianato toscano del
Rinascimento. Il sistema impiega
così materiali “caldi” della tradizione
toscana, come il cuoio lavorato da
mastri sellai, per le ante cucite a mano
dell’armadiatura, e poi, per l’isola,
il legno solcato, il marmo Carrara
e il CEMENTO firmato Il Cantiere,
una mousse minerale ad alta
tecnologia priva di resine, duttile
e altamente performante anche
sotto il profilo estetico.
www.toncelli.it
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TOP MATERIAL | intema inthemes
ARRITAL
Monomateria per un total look
lapideo: così è proposta la cucina
Etherna, completamente rivestita
in Kerlite, particolare GRÈS
PORCELLANATO che qui riproduce
l’effetto della pietra. Il grès
porcellanato, inoltre, è il materiale
con il minore grado di assorbimento
d’acqua e il maggiore grado di
resistenza alla flessione; ha un’alta
resistenza all’abrasione profonda,
alle macchie e agli sbalzi termici.
L’anta è realizzata con un foglio
di grès su un pannello con bordo
in acrilico, mentre i top sono
costituiti da una lastra su cui
si incassano cottura e lavaggio.
Cinque le finiture pietra disponibili.
www.arritalcucine.com
| ambientecucina | 115
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116 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
DEL TONGO
Porta la firma di Francesco Del Tongo
la cucina Keramos e, come indica
il nome, si propone con una speciale
anta in Monolite Ipergrès, GRÈS
dalle eccellenti performance,
a superficie vetrificata. L’anta
è costituita da un pannello a tutto
spessore e ingloba anche la maniglia
diventando così un unico elemento
compatto, sia visivamente
sia dal punto di vista costruttivo.
Una lavorazione unica, che riporta
ai valori dell’autenticità della materia
e della tradizione ceramica italiana.
Rafforza la possanza dei volumi
la superficie in legno massiccio
lastronato di pensili e armadi.
www.gruppodeltongo.com
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TOP MATERIAL | intema inthemes
GRANITI FIANDRE
Nuove potenzialità espressive per la
collezione NewGround. Hyperfine sono
le lastre in GRÈS PORCELLANATO
a tutta massa dallo spessore di soli 4,8
mm, risultato di un sistema produttivo
e di una tecnologia estremamente
innovativa. Prodotta in lastre di formato
60x60 cm, Hyperfine viene proposta
nelle tonalità White, Silver, Beige,
Brown e Anthracite NewGround.
Tutta la collezione NewGround è
disponibile anche con lastre Active™,
ottenute attraverso una particolare
tecnologia produttiva brevettata
dall’azienda che consente di abbattere
fino al 70% gli agenti inquinanti
presenti nell’aria. Ciò avviene grazie al
processo di fotocatalisi attivato dalle
particelle micrometriche di biossido
di titanio (TiO2) applicato a
temperatura elevata sulle lastre.
www.granitifiandre.com
MODULNOVA
Materia in primo piano per
la collezione Moon (design
Andrea Bassanello), esposta ad
Abitare il Tempo con varie novità,
dai nuovi legni destrutturati come
il noce e il rovere, in 4 tonalità,
ai nuovi piani di lavoro disponibili
in diverse profondità, spessori
e materiali. Tra questi, la Kerlite,
particolare qualità di
GRÈS PORCELLANATO realizzata
in una gamma di colori trendy,
resistenti al tempo e alla luce.
Nella foto, la Kerlite Colors nella
tonalità Sand definisce le fiancate
e il top del bancone a isola
della cucina Moon, con zona snack
in aggetto.
www.modulnova.it
| ambientecucina | 117
96-119_intema:servizi 10/12/10 16:52 Pagina 118
118 | ambientecucina
| intema inthemes | TOP MATERIAL
LAMINAM
Si moltiplicano gli utilizzi
di Laminam® nel settore bagno
e cucina, grazie alle caratteristiche
di lavorabilità, leggerezza
e disponibilità in grandi dimensioni
che la lastra di CERAMICA
è in grado di offrire.
Laminam® è facilmente frazionabile
e lavorabile per raggiungere un
livello qualitativo di assoluto valore:
igienica e perfettamente lavabile,
antigraffio, idro e oleo-repellente,
resistente agli attacchi acidi,
indifferente agli urti e ai graffi,
completamente esente da
formaldeide o da altri composti
tossici e nocivi. Offre una gamma
molto ricca di colori, nuances,
effetti grafici innovativi e inaspettati,
che rendono il materiale ideale
per realizzare piani di lavoro, ante,
pannelli di rivestimento (come
i pensili nella foto), monoliti, cappe
e lavelli. Il settore Ricerca e Sviluppo
collabora attivamente con l’industria
del mobile, proponendo soluzioni
che consentano di soddisfare
qualsiasi esigenza tecnica,
funzionale ed estetica.
La lastra misura 3m x 1m x 3mm.
www.laminam.it
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ARPA
Naturalia è una superficie lignea
eco-sostenibile, realizzata con
elementi provenienti da foreste
europee certificate PEFC, che si
compone di strati di FIBRE DI LEGNO
impastate con resine termoindurenti
pressate ad alte temperature.
Ne deriva un pannello omogeneo,
dotato di un decoro ottico e tattile
molto naturale, dato dalla consistenza
e dalla disposizione casuale delle fibre
e connotato da morbide cromie
derivanti dai pigmenti organici
presenti nelle resine.
Omogeneo, compatto, idrorepellente,
con elevata densità e resistenza al
carico, Naturalia offre assoluta libertà
di progettazione, rivelandosi ideale
sia per utilizzi orizzontali come
banconi, mobili, superfici di appoggio
e particolarmente per i piani da lavoro
in cucina (è igienico e antigraffio),
sia per svariate applicazioni verticali
come rivestimenti parietali,
elementi divisori o pannellature.
www.arpaindustriale.com
120-121_marmomacc:servizi 13/12/10 17:01 Pagina 120
120 | ambientecucina
LA VITALITÀ
DELLA PIETRA
MARMOMACC La Mostra
internazionale di marmi, pietre,
design e tecnologie anche
nell’ultima edizione si è confermata
leader mondiale del settore
di Paola Leone
foto ©Alberto Parise
Marmomacc è un evento non solo economico e commerciale
al servizio delle imprese, ma anche un momento di incontro
e di crescita sul fronte del design, tanto che dal 2010 si è reso
addirittura necessario depositare il nome di “Marmomacc Meets
Design” per identificare la serie di iniziative rivolte ad esplorare
il legame tra il mondo del progetto e il sistema produttivo
della pietra e del marmo, oltre che a diffondere la cultura
del materiale litico e la visibilità mediatica. Nei quattro giorni
(dal 29 settembre al 2 ottobre 2010), la fiera di Verona,
aperta ai soli operatori professionali, ha accolto 56 mila
visitatori (+6% rispetto al 2009), con un incremento
del 13% degli operatori esteri provenienti da più di 130 Paesi.
I 1.500 espositori, dei quali circa il 50% esteri da 56 Paesi
(in crescita del 9% rispetto alla precedente edizione)
sono stati ospitati in 11 padiglioni su una superficie
complessiva di 172.000 mq.
«Dopo un biennio molto pesante, i risultati raggiunti,
anche in termini di contrattazioni ed affari con le numerose
delegazioni presenti, tornano a dare fiducia ad uno dei settori
storici e maggiormente specializzati del Made in Italy»,
afferma Ettore Riello, presidente di Veronafiere.
«La crisi non è superata, ma l’inversione di tendenza c’è,
soprattutto per le esportazioni», sottolinea il direttore generale
di Veronafiere, Giovanni Mantovani. «Hanno infatti ripreso
a comprare Cina, Brasile, Russia, Medio ed Estremo Oriente.
Le chiavi di successo del settore sono, da un lato, l’origine
naturale del prodotto marmo-lapideo e, dall’altro,
la capacità di offrire soluzioni su misura per il mercato.
Di primaria importanza rimane il mercato Usa: l’edizione
di StonExp/Marmomacc America (che si terrà dal 25 al 27 gennaio
a Las Vegas) è infatti pensata per essere al servizio dei distretti
italiani del settore». Un settore che in Italia occupa circa
60 mila persone impiegate in 11 mila aziende tra realtà industriali
ed artigiane per un giro d’affari di 3 miliardi di euro.
Nel primo semestre 2010 le esportazioni complessive nazionali
di marmi e graniti, grezzi e finiti hanno toccato quota 771 milioni
di euro (+6% sul 2009) ed è cresciuto anche l’export di macchinari
e tecnologie, che si è attestato a quota 402,9 milioni di euro,
registrando un incremento del +28,9% rispetto al 2009.
UNA FORMULA SINONIMO DI DESIGN
Giunto alla sua quarta edizione, Marmomacc Meets Design
(MMD) ha quindi confermato la sua formula vincente:
proporre nuove prospettive al settore del marmo e della pietra,
stabilendo legami forti e innovativi tra il mondo del progetto
e il sistema produttivo. Diverse dunque le iniziative, in primis
il percorso di design segnalato che si svolge tra i padiglioni
della fiera, che ogni anno si rinnova nel tema e nella
composizione del gruppo di partecipanti.
Con il tema di Irregolare-Eccezionale, quest’anno sette aziende
del settore litico italiano hanno così scelto di misurarsi con
il design legando, ognuna, il proprio nome a quello di uno
degli altrettanti designer di fama internazionale e realizzando
un percorso di grande suggestione. Per il premio Best
Communicator Award - assegnato ai migliori allestimenti presenti
in fiera - quest’anno sono stati insigniti ben quattro progetti:
gli straordinari pattern ecologico-decorativi di Patricia Urquiola
per Budri, “l’archetipa” eleganza di Thomas Sandell per Marsotto,
le sculture organico-floreali di Marco Piva per MGM Furnari,
la potenza architettonico-spaziale di Manuel Aires Mateus
per Pibamarmi; quinto progetto, quello firmato da Paolo Armenise
e Silvia Nerbi per MBD Said. La Giuria ha voluto in tal modo
segnalare, con quattro progetti tra loro estremamente differenti,
un’unica volontà: “la capacità di tradurre nel personalissimo
mondo creativo di ogni progettista, un concetto di irregolarità che,
fonte di ricerca e innovazione, diventi per le aziende una nuova
e suggestiva regola, su cui impostare futuri percorsi professionali
e produttivi”. Tra le altre iniziative promosse da MMD, la mostra
del progetto di arredo urbano coordinato da Riccardo Blumer
per la città di Varese, che ha portato gli studenti a creare
piccole edicole-sculture per l’esposizione di opere d’arte
in marmo Botticino da parte del Consorzio Marmisti Bresciani;
il progetto si è svolto grazie all’Accademia di Architettura
di Mendrisio. La Regione Puglia ha poi scelto di puntare
sui giovani progettisti, offrendo a quattro designer internazionali
già affermati - Luca Nichetto, Philippe Nigro, Tomas Alonso
e Stefan Diez - la possibilità di indagare le potenzialità espressive
delle tradizionali pietre locali di Apricena, Trani, Fasano e Lecce.
120-121_marmomacc:servizi 13/12/10 17:01 Pagina 121
1
4
2
5
3
6
7
1. Vulcano
Progetto
di Marco Piva
per MGM Furnari.
2. Un tempio,
gli dei, gli eroi
Progetto di Manuel
Aires Mateus
per Pibamarmi.
3. Progetto
di Aldo Cibic
per Grassi Pietre.
4. Progetto di
Luca Scacchetti
per Finstone.
5. Stoneage
Progetto di Stefan
Diez per Bi Marmi.
Regione Puglia.
6. La collezione
Monoblock
Progetto di
Tomas Alonso
per Inspo Marmi.
Regione Puglia.
7. Marblelace
Progetto di
Patricia Urquiola
per Budri.
122-135_report:servizi 13/12/10 17:03 Pagina 122
REPO
122 | ambientecucina
SI RIPARTE
DAI DETTAGLI
di Davide Cattaneo e Raffaella Razzano
Il clima più che positivo registrato nella seconda edizione di Sicam ha premiato sicuramente la formula, l’ottima organizzazione e, non meno importante, la grande volontà dimostrata da tutta la filiera di dare un segnale concreto del dinamismo del
settore. A conferma di un’atmosfera che per alcuni
è stata addirittura euforica, parlano i numeri,
18.000 visitatori, e ancor più la qualità degli operatori intervenuti sul fronte sia dell’offerta, 530 espositori, sia della domanda. Le principali aziende di
ferramenta, alcuni dei più rinomati marchi nel settore dei materiali e sempre più produttori di elementi da incasso per cucina (lavelli, rubinetti in pri-
mis, ma anche cappe ed elettrodomestici built-in),
hanno identificato in Sicam la fiera italiana più importante per presentare le proprie novità e verificarle direttamente con i produttori di mobili per cucina, per cui Pordenone è, sempre più, un appuntamento fondamentale.
Il successo di Sicam, piccolo gioiello nell’ambito
fieristico, ha contagiato anche Marmomacc, la mostra internazionale di marmi, pietre, design e tecnologie che nei quattro giorni ha accolto 56 mila
visitatori (+6% rispetto al 2009), con un incremento del 13% degli operatori esteri provenienti da più
di 130 Paesi (vedi riquadro), e il Cersaie, che oltre
122-135_report:servizi 13/12/10 17:03 Pagina 123
ORT
ambientecucina
| 123
Fermento e molta concretezza
al Sicam di Pordenone. Un clima positivo
registrato anche da Marmomacc
e Cersaie che confermano la capacità
di reazione delle aziende del settore
ad aver confermato il tutto esaurito negli spazi espositivi (176.000 metri quadrati complessivi),
ha registrato 83.286 presenze, con una crescita
di quasi l’8% di visitatori esteri, pari a 24.960 operatori. Le tre fiere autunnali si sono, quindi, confermate vitali e propositive e se questo non è sufficiente per parlare di una ripresa consistente del
mercato, conferma una tendenza positiva accentuata dalla crisi di maggior successo delle manifestazioni, ma lo stesso discorso è applicabile alle aziende, che hanno una identità forte e sono leader
nel loro settore. E l’altro trend inconfutabile è la
maggiore apertura del mercato che ha nella comu-
ne crescita di afflusso di operatori stranieri la sua
riprova. Nello specifico dei trend è palese quanto
siano fortemente orientati da due grandi direttrici
che sovente si sovrappongono: progetti ecosostenibili e innovazioni che non incidano troppo sul
prezzo. Il tutto con una forte concentrazione sui
materiali che sembrano essere l’area a più elevato
tasso di ricerca. Una attenzione che si legge bene
anche nell’area lavaggio dove i produttori di lavelli
e rubinetti hanno espresso più di altri novità significative, come dimostrano le pagine a seguire dedicate ad alcune delle principali soluzioni proposte a
Sicam e Cersaie.
R
122-135_report:servizi 13/12/10 17:03 Pagina 124
sistema lavaggio
INTEGRAZIONE FULL
A SICAM E CERSAIE L’AREA LAVAGGIO È STATA UNA DELLE PIÙ RICCHE
DI SOLUZIONI INNOVATIVE. PER I LAVELLI ENTRANO IN CAMPO NUOVI
MATERIALI COMPOSITI E SI CONFERMA LA RIPRESA DELLA CERAMICA.
IMPORTANTE LA VOLONTÀ DI INTEGRAZIONE TOTALE CON IL TOP
GRAZIE ALLA DIMENSIONE FLAT E ALLE COPERTURE PREDISPOSTE
QUANDO NON SI USA LA VASCA. SEMPRE PIÙ NUMEROSI
GLI ACCESSORI PER MIGLIORARE LA FUNZIONALITÀ
SCHOCK
Il Cristadur® è un materiale brevettato da Schock® con aggiunta di nanotecnologia che rende il lavello ancora più resistente e facile da pulire
e crea un sorprendente effetto seta che fornisce alla superficie una lucentezza ineguagliabile con la massima resistenza allo sporco e ai graffi.
Horizont è il nuovo lavello che, come dice il nome, si ispira all’idea di orizzonte. In questa linea classica ma allo stesso tempo attuale, le linee orizzontali
la fanno da padrone, conferendo un’atmosfera di innata eleganza ad ogni tipo di cucina. Horizon è disponibile in cinque colori (Carbonium, Avorio, Grigio Argento,
Nero Magma, Bianco Polaris) e quattro modelli: lavello a vasca singola con gocciolatoio (780x500 mm), lavello a doppia vasca (860x500 mm),
lavello a vasca e mezza con gocciolatoio (1.000x500 mm), lavello a doppia vasca con gocciolatoio (1.160x500 mm).
www.schock.it
PIÙ SPAZIO, PIÙ SEMPLICITÀ, PIÙ SICUREZZA
122-135_report:servizi 13/12/10 17:03 Pagina 125
ambientecucina
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LIRA
Preservare lo spazio del sottolavello è da sempre uno degli
obiettivi dei produttori di impianti per l’ambiente cucina.
Proprio in quest’ottica Lira ha messo a punto Basket Bassa,
la nuova piletta dall’altezza ridotta (soli 87 mm), costruita
in polipropilene con la griglia in acciaio inox, disponibile
in numerose soluzioni cromatiche (oro, rame, bronzo, canna
di fucile ecc.). La nuova piletta ha un diametro di 90 mm
per velocizzare il sistema di scarico ed eliminare la formazione
di ingorghi. Basket Bassa consente di utilizzare quest’area
per alloggiare cestini portarifiuti, strumenti e oggetti da cucina
anche grazie all’utilizzo combinato del sifone Spazio 2NT New
Technology, che, aderendo incredibilmente alla parete di fondo,
recupera ulteriore spazio. Altra esclusiva ed interessante
caratteristica del sifone è l’ispezionabilità. L’apertura collocata
nella parte anteriore consente, semplicemente svitando il tappo
di chiusura, di rimuovere i residui accumulati nello scarico,
causa principale di fastidiosi ingorghi che compromettono
notevolmente il deflusso dell’acqua.
www.lira.com
INSINKERATOR
Le dimensioni compatte consentono ai dissipatori
InSinkErator di trovare posto sotto il lavello in modo discreto
e, grazie alla modalità di montaggio Quick Lock®, possono
essere facilmente installati in qualsiasi vano. Il nuovo
Evolution® 200 è il modello di punta della gamma,
realizzato con una tecnologia di dissipazione a tre stadi
che assicura la massima silenziosità, addirittura maggiore
del 60% rispetto agli altri prodotti presenti sul mercato.
È caratterizzato da una grande camera di dissipazione
in acciaio inossidabile da 1,18 litri e da un circuito
a microprocessore per l’aumento di potenza (fino a 4 volte
la potenza nominale) che demolisce anche i rifiuti alimentari
più coriacei.
www.insinkerator.it
L&S
Illuminare il lavello per migliorare la funzionalità e l’utilizzo
dell’area lavaggio: Skuba è una lampada estremamente
elegante, orientabile, racchiusa in un profilo semitrasparente
ed accesa dall’esclusivo touch-switch. Progettata
per applicazioni sul telaio dell’elemento “scolapiatti”,
offre la necessaria protezione IP all’acqua, garantendo
l’impermeabilità e la sicurezza. Anche con questo modello
a Led, L&S garantisce un’illuminazione perfetta, efficace
e potente, così come nel passato avveniva con gli apparecchi
che utilizzavano le sorgenti fluorescenti tradizionali.
www.ls-light.com
ARTINOX
L’esclusivo design di Ghost
Artinox permette al lavello di integrarsi
alla perfezione in qualsiasi tipo di piano di
lavoro e, grazie all’abbassamento perimetrale dove
far scorrere il vassoio/tagliere, ne aumenta la superficie
di appoggio esaltandone le linee pulite ed essenziali.
Ghost Artinox è realizzato in acciaio inox AISI 304 dello spessore 1 mm,
proposto nella versione per l’incasso filotop/sopratop e sottotop
con due vasche (340x400 mm) più scivolo laterale (destro o sinistro).
In dotazione anche il tagliere inox/teflon.
Completano la serie, i modelli a vasca singola con e senza scivolo.
www.artinox.it
BLANCO
Funzionalità, ergonomia ed estetica
di grande livello per il nuovo lavello
Blancoaxon II 6 S in Ceramica
Porcellanata PuraPlus® , un materiale
di altissima qualità, resistente e
duraturo. È dotato di un’ampia vasca
accoppiata ad una pratica vaschetta
supplementare e utilizza il concetto
AXen di Blanco, per un flusso di
lavoro fluido lungo l’asse orizzontale
del lavello. È disponibile in sette
differenti colori adatti a qualsiasi
tipologia di cucina (Nero, Grigio Alu,
Bianco Cristallo, Bianco, Jasmine,
Vaniglia, Cashmere) nella quale si
inserisce alla perfezione grazie anche
al bordo particolarmente sottile.
www.blancoitaly.com
FRANKE
Tecnonite è il nuovo materiale sintetico, dalla texture molto leggera
e al contempo molto resistente, che consente di realizzare installazioni inedite
e sofisticate, superando i vincoli legati al peso. Oltre al classico incasso,
questo materiale facilita infatti le installazioni sottotop o filotop,
per una soluzione senza superficie di continuità con i piani di lavoro della cucina.
Tecnonite è utilizzato per i lavelli della serie Sirius: design moderno,
vasche squadrate, linee pulite, adatte ad essere inserite in qualsiasi contesto.
La gamma Sirius prevede quattro modelli: doppia vasca, 1 vasca + gocciolatoio,
2 vasche + gocciolatoio, 1 vasca + 1 mezza vasca + gocciolatoio. Nota particolare:
la posizione del troppopieno (posto sotto la cover Franke sul bordo della vasca)
permette di sfruttare completamente la capacità contenitiva del lavello.
Una soluzione all’insegna della funzionalità, ma anche dell’estetica (la cover
che nasconde il troppopieno esalta il design del lavello e lo impreziosisce).
www.franke.it
R
122-135_report:servizi 13/12/10 18:16 Pagina 126
126 | ambientecucina
sistema lavaggio integrazione full
APELL
Linear Plus è una gamma completa
di lavelli saldati con vasche a raggio
minimo ad elevata profondità. Una
soluzione che permette di assecondare
le esigenze formali di un design dalle linee
minimali con quelle funzionali legate
alla pulizia del lavello. L’elevata
profondità delle vasche (20 cm) permette
di alloggiarvi un grande numero di
stoviglie senza che queste emergano oltre
il bordo della vasca. Il particolare design
dell’invaso e la sua profondità permettono
di “annegare” elegantemente l’intero
lavello nel top della cucina, rendendo
meno probabili spiacevoli fuoriuscite
d’acqua. Per i lavelli Linear Plus
è disponibile una gamma completa
di pratici ed eleganti piani scorrevoli
in vetro ed acciaio in diverse colorazioni.
www.apell.it
ELLECI
Sirex è il nuovo lavello (built-in) in composito dall’estetica flat che incorpora
due novità brevettate dall’azienda. Per la prima volta vede l’installazione
dell’innovativo e brevettato sistema di scarico ad ingombro ridotto (SIR),
fino ad ora utilizzato solo sugli elettrolavelli.
Supera l’ultimo limite del materiale composito: la resistenza alle alte
temperature fino a 250°C. Tutti i modelli della linea Sirex, infatti, vedono
l’applicazione di una Piastra Anticalore che fa da dissipatore del calore,
trattiene cioè il calore grazie a dei distanziatori sul gocciolatoio del lavello
che creano un gap tra la piastra e il lavello stesso. Gli sviluppi futuri di tale
piastra vedranno l’applicazione di differenti materiali e conseguenti differenti
estetiche. Ulteriore innovazione è data dalle dimensioni. La linea Sirex ha
una larghezza 51,5 cm, un centimetro e mezzo in più rispetto allo standard,
per permettere l’installazione di molteplici accessori sul bordo del lavello.
www.elleci.com
ALPES
Liberi in Cucina è il nuovo progetto
di cucine in acciaio inox ad installazione
libera configurabili in base al proprio
spazio e al proprio gusto. La collezione
disegnata da Nico Moretto è composta
da elementi modulari, indipendenti,
autonomi che integrano tutte le funzioni
del lavaggio, della cottura e preparazione
dei cibi, della differenziazione e
smaltimento dei rifiuti e dell’aspirazione.
I moduli sono attrezzati con vasche
e lavelli di varie dimensioni e tipologie,
affiancabili a piani cottura ribaltabili,
da appoggio o da incasso. Grande
versatilità delle soluzioni grazie all’ampio
ventaglio di scelte che vanno dai materiali
da impiegare per i top (acciaio, DuPont
Corian® , legno) all’organizzazione dei
contenitori (cassetti, cassettoni, ante
a loro volta internamente attrezzati).
www.alpesinox.com
122-135_report:servizi 14/12/10 14:40 Pagina 127
ambientecucina
PROGETTO DURAVIT BY STARCK
L’ANGOLO RETTO DEL DESIGN
Anche in cucina! Libertà, irriverenza, voglia di giocare attraverso un approccio unico
e straordinario al mondo del design e della progettazione: nessun altro architetto e designer
suscita tanto scalpore e reazioni così controverse come Philippe Starck, chiamato
per la prima volta da Duravit a confrontarsi con i lavelli da cucina. Il progetto Starck K
nasce dalla pluriennale collaborazione tra il progettista francese e l’azienda tedesca,
un percorso lungo e articolato, costellato da numerosi progetti di successo, che si concentra
ora su uno dei fulcri della cucina, un’area di lavoro importante, nella quale è indispensabile
ottenere soluzioni che consentano di associare estetica, qualità e funzionalità.
Lavare i piatti, pulire le verdure, scolare la pasta: Philippe Starck riattualizza questa pluralità
di azioni elementari, riportandole alla loro natura primaria attraverso una forma completamente
nuova alla quale giunge lavorando sul principio della riduzione all’essenziale e sull’idea
di bellezza generata dalla semplicità delle linee e dalla luminosità del materiale ceramico.
Il principio formativo primario e onnipresente del nuovo lavello in ceramica è l’angolo retto.
La forma è rigorosamente quadrangolare, circondata da un bordo, le linee chiare indicano
regolarità ed armonia e offrono contemporaneamente ampie superfici d’appoggio
e una pratica capienza del bacino. La superficie del piano scolapiatti,
pura e senza scanalature, è semplicemente inclinata verso il basso mentre
le pareti laterali del bacino stesso sono insolitamente rialzate.
Si ottiene un semplice rettangolo che si innalza dalla superficie del piano di lavoro
e forma un contenitore indipendente, un bacino le cui sottili pareti laterali rafforzano
l’aspetto di straordinaria eleganza. Elemento centrale di collegamento tra il piano
e il bacino è un incavo che garantisce allo stesso tempo la protezione del troppopieno.
Non appena l’acqua raggiunge questo incavo, quella in eccesso fluisce
come una cascata sul piano scolapiatti e da lì nello scarico.
L’attenzione ai dettagli si manifesta anche nel tappo dello scarico, che non è avvitato
ma si può togliere facilmente per la pulizia. Lo straordinario bacino costituisce l’elemento
rappresentativo della serie, che oltre all’estetica di grande valore offre evidenti vantaggi.
La dimensione interna di 430x310x190 mm garantisce un ampio spazio d’azione che permette
di pulire comodamente persino la piastra del forno. Tali dimensioni sono state studiate
per essere compatibili con i contenitori Gastronorm. Grazie al tagliere in legno si possono
inoltre ottenere due diverse altezze di lavoro, per qualsiasi esigenza dell’utilizzatore.
Il lavello è disponibile nelle dimensioni 1.000x510 mm e 900x510 mm con piano scolapiatti
collocato a scelta a destra o a sinistra; oltre a questa tipologia esiste anche la variante
che rinuncia completamente alla superficie di lavoro e predilige un bacino spazioso con una
dimensione interna molto più ampia (775x310x190 mm). Il lavello, come molti dei progetti
del designer francese, traccia un percorso declinabile differentemente in base alle esigenze
individuali, sia per la versatilità del design, sia per la varietà delle colorazioni.
Starck K è infatti disponibile nelle versioni Bianco, Pergamon, Antracite, Castagna.
Tutte le soluzioni proposte sono rettificate per permetterne l’installazione a filo top.
I fori per la rubinetteria permettono inoltre di installare tutti i comuni tipi di rubinetteria.
Le esigenze funzionali della cucina richiedono ai materiali caratteristiche tecniche
di grande qualità. Discostandosi dal fine-fireclay solitamente utilizzato per questi elementi,
Duravit ha sviluppato un proprio speciale processo produttivo creando una miscela
ad hoc che si caratterizza per la grande robustezza ed elevata resistenza agli urti,
risultando quindi particolarmente adatta per questo impiego. Il colore della ceramica
rimane inalterato nel tempo nonostante la notevole esposizione alla luce.
www.duravit.it
Philippe Starck
ph. Jean-Baptiste Mondino
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122-135_report:servizi 13/12/10 17:03 Pagina 128
sistema lavaggio
ECO-DESIGN
IL RISPARMIO ENERGETICO GUIDA LA PROGETTAZIONE DEI NUOVI
RUBINETTI CHE DIVENTANO DEI VERI E PROPRI SISTEMI DI EROGAZIONE
DELL’ACQUA: CALDA, FREDDA E PURIFICATA. E IL SEGNO FORMALE
SCOPRE ANCHE IL LINGUAGGIO DEL COLORE E DELLA LUCE
KWC
La tecnologia a sensori priva di
contatto è stata, fino ad oggi, usata
principalmente per le rubinetterie
nel settore pubblico o semipubblico.
KWC Uso è un oggetto di design
dal carattere forte che offre tutti
i vantaggi tecnici e funzionali in una
veste moderna, ideale anche per
le cucine e gli ambienti privati.
KWC Uso risponde quando si tocca
brevemente la bocca e visualizza,
attraverso i colori (tecnologia
a Led Luminaqua®), la temperatura
dell’acqua attuale: 1 tocco per acqua
fredda (blu), 2 tocchi per acqua calda
(arancione), 3 tocchi per acqua
bollente (rosso). È prodotta
esclusivamente in acciaio
inossidabile, che la rende pregiata
e robusta allo stesso tempo.
www.kwc.com
IDRAL
Grazie al know how messo a punto
per le cucine industriali, Idral propone
il miscelatore 09426 monocomando
con doccia dual jet e attacco
magnetico. La doccia cromata
a doppio getto ha il comando
di scambio a pulsante.
È prevista anche la versione
con leva clinica che consente
l’apertura con un gomito.
www.idral.it
INSINKERATOR
Eleganza e praticità per svolgere
semplici mansioni quotidiane:
Insinkerator presenta i nuovi
dispenser d’acqua filtrata bollente
a 98°C, in grado di fornire,
in un’ora, fino a 100 tazze d’acqua.
Facilmente installabili, contribuiscono
notevolmente al risparmio energetico
perché consumano meno di una
lampadina da 40 Watt e scaldano solo
la quantità d’acqua necessaria senza
alcun tipo di spreco. Di grande aiuto
nella preparazione di bevande calde,
sughi e pasta, l’acqua degli erogatori
può essere utilizzata, ad esempio,
per disinfettare, scongelare alimenti,
scottare le verdure e per molteplici
altre funzioni.
www.insinkerator.it
WEBERT
Manuela Busetti e Matteo Redaelli
hanno disegnato 360°, il nuovo
miscelatore da cucina che si
contraddistingue per la bocca
d’erogazione innovativa che ruota
a 360 gradi, rendendo possibile
il raggiungimento da parte del getto
d’acqua di ogni angolo della zona
lavello. Una caratteristica che
consente di sostituire in pieno
la funzionalità della doccetta
estraibile. Il miscelatore 360° unisce
funzionalità e design, introducendo
particolari in alluminio anodizzato
(maniglia e impugnatura della bocca)
in finiture colorate (nero, rosso
mattone e grigio), oltre alla classica
finitura in cromo, e alla nuova finitura
bianco opaco.
www.webert.it
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ambientecucina
MAMOLI ROBINETTERIA
Ironia e funzionalità si incontrano
in Paola&TheKitchen, il miscelatore
disegnato da Paola Navone.
Un’interpretazione poetica del
rubinetto da cucina nella quale
semplicità, praticità, ed essenzialità
dell’oggetto vengono valorizzate
dalla delicata contaminazione
di un elemento capace con pochi
tratti di suscitare suggestioni nuove.
Sulla struttura lineare in ottone
cromato del rubinetto viene
innestata, quasi casualmente, una
leva leggera e colorata, una sorta
di petalo floreale o un riferimento
alle leve di azionamento di vecchi
macchinari industriali. La forma
organica e generosa delle leve offre
una facilità di presa, agevolandone
l’utilizzo per qualsiasi utilizzatore.
www.mamoli.it
FIMA CARLO FRATTINI
Presentato in anteprima a Cersaie,
il nuovo miscelatore elettronico
Nomos di Fima Carlo Frattini
rappresenta l’ultima generazione
di rubinetti grazie allo schermo
touch screen, di facile utilizzo,
che permette di regolare
con precisione le diverse funzioni
d’uso: dall’erogazione
alla temperatura. Il controllo
elettronico di Nomos, inserito
nel classico miscelatore meccanico,
fa sì che vi sia un controllo attivo
dei consumi d’acqua tale da facilitare
il risparmio idrico e, di conseguenza,
risultati ecologici ed economici
immediati e rilevanti. La linea Nomos
è disegnata da Castiglia Associati
e declinata anche per la cucina.
www.fimacf.com
GROHE
Un nuovo miscelatore da cucina che
diventa sorgente d’acqua domestica
pura, sempre disponibile per bere
e cucinare: Grohe Blue® si caratterizza
per la costruzione a due canali
di distribuzione: il primo eroga
e miscela acqua calda e fredda come
un normale miscelatore; il secondo
filtra l’acqua potabile della rete idrica,
eliminando sostanze e impurità
che possono influire sul sapore
e sull’odore dell’acqua. In questo
modo, l’acqua filtrata non entra mai
in contatto con l’acqua miscelata.
Cuore del progetto è il filtro
multilivello che unisce due importanti
tecnologie per migliorare
il sapore, l’odore e la durezza
dell’acqua. Grohe Blue® è stato
premiato con l’iF Product Design
Award 2010.
www.grohe.it
RUBINETTERIE TEOREMA
Jetto Kitchen completa la collezione
di rubinetti della famiglia
“Water Saving Philosphy” con la
quale l’azienda afferma il proprio
impegno nei confronti dell’ambiente.
Il nuovo miscelatore per la cucina
consente un risparmio di acqua
di oltre il 40%. Praticità, estetica, e
tecnologia si fondono in Jetto Kitchen
traducendosi nella proporzione
delle forme e nell’incastro dei volumi.
Una linea continua parte da terra
e arriva fino alla bocca di erogazione
formando un semicerchio.
Semplicità ed essenzialità
vengono ulteriormente valorizzate
dalla delicata contaminazione
di una manopola dalla presenza
“importante”.
www.teoremaonline.it
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accessori
NUOVI GESTI QUOTIDIANI
CASSETTI ED APERTURE SONO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
DELLE AZIENDE, IMPEGNATE SOPRATTUTTO A FACILITARE
IL LAVORO E I MOVIMENTI IN CUCINA. SOLUZIONI
MECCANICHE O ELETTRICHE, COMUNQUE ERGONOMICHE
GRASS
Un sistema di apertura per ante
a ribalta caratterizzato da una
struttura resistente, affidabile,
agevole e silenziosa durante l’uso,
che si rivela ergonomicamente ben
studiata e comoda da utilizzare.
Kinvaro propone una concezione
moderna per l’organizzazione dello
spazio interno dei pensili attraverso
tre modelli per ogni esigenza:
Kinvaro L-80 e i sistemi elettronici
Kinvaro S-35 E e Kinvaro F-20
(questi ultimi sono dotati
di una funzione di emergenza,
grazie alla quale possono essere
aperti e chiusi meccanicamente
e con facilità anche in caso di assenza
di corrente elettrica). La massima
flessibilità si ottiene con Kinvaro S-35,
realizzato in considerazione di tutte
le altezze e larghezze dei pensili
da cucina attualmente in uso.
www.grass.at
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SCILM
IGIENE AL MASSIMO
Troppo spesso le condizioni di umidità
e di temperatura, unite al costante
contatto con sostanze organiche
e alimentari, favoriscono l’insorgere
di muffe e di colonie batteriche nelle
guarnizioni morbide di piani di lavoro
e sottolavelli. Bioshield è lo speciale
trattamento introdotto da Scilm
nella fase di produzione delle proprie
guarnizioni, che garantisce
l’eliminazione di ogni tipo
di aggressione batterica. Le nuove
guarnizioni antibatteriche sono efficaci
contro un ampio spettro di batteri,
muffe ed alghe, proteggono alzatine
e sottolavello da danni, macchie
e corrosioni, sono adatte al contatto
con i cibi e assolutamente innocue
per l’uomo e per l’ambiente.
www.scilm.it
L.I.C.AR. INTERNATIONAL
GEOMETRIE LIGNEE
Quattro differenti linee di prodotto,
identificate non solo in base alla
tipologia, ma secondo un criterio
più ampio che riguarda e coinvolge la
progettualità e la concezione dell’anta
stessa. La pulizia delle linee e delle
superfici è la peculiarità della Linea
Design, disponibile in quattro modelli
ai quali si aggiungono le nuove ante
presentate al Sicam, caratterizzate
da geometrie contrapposte e dalla
possibilità di accostare tra loro diversi
colori. L’anta è composta da un
pannello melamminico con trattamento
di laccatura sulla cui superficie
sono poi applicati i profili in legno
(anch’essi laccati) con i quali dare vita
a disegni astratti.
www.licar.com
ROMAGNA PLASTIC
La collezione Première firmata Paolo Nava e Fabio Casiraghi, comprende
tre linee: i sistemi per la raccolta differenziata, la linea di portaposate in legno
e i portapiatti per cestone (in fase di avanzata progettazione): il tutto per offrire
una gamma completa in grado di allestire gli interni delle cucine con accessori
caratterizzati da uno stile unico e armonioso.
Protagonista dell’edizione 2010 del Sicam è stata senza dubbio la linea di
portaposate in legno, elemento essenziale che diventa parte integrante del
cassetto per rispondere in modo funzionale all’esigenza di ordinare posateria
ed altri utensili. Dettagli esclusivi e materiali pregiati (legno, acciaio inox
satinato, sughero e Corian® ) si accostano armoniosamente creando eleganti
contrasti. Grazie alla modularità degli elementi,
la linea è disponibile per basi da 1.200, 900 e 600 mm.
www.rp-premiere.com
SALICE
Un nuovo prodotto si aggiunge
alla recente linea di deceleratori per
ante Smove: disponibile sia con fermi
per il montaggio sia senza, il nuovo
portasmove a croce può essere
avvitato al cappello o al basamento
del mobile. Il nuovo sistema è fornito
di una regolazione della corsa
del deceleratore che permette
di avere lo stesso effetto frenante
quando abbinato ad ante di diversa
larghezza e peso. Tre i modelli
disponibili in base alla tipologia
di anta: il primo, con forza frenante
minore, è da utilizzare con ante
realizzate in materiali particolarmente
leggeri; il secondo, ideale per mobili
da cucina, per ante a due cerniere;
il terzo, con forza frenante maggiore,
con ante a tre o più cerniere.
www.salice.com
AMBROSINI COMPONENTI
ALZATINE SPEED
Le alzatine Speed proposte da
Ambrosini Componenti permettono
un’applicazione semplice, veloce e
forte nel tempo. Il profilo è estruso
interamente in alluminio in un unico
pezzo, di forma e dimensioni studiate
per affrontare anche le situazioni più
difficili; dotato di un nastro biadesivo
che aderisce perfettamente a qualsiasi
piano di lavoro, evita la foratura del
top. E’ possibile realizzare gli angoli
senza l’uso di angolari.
Grande attenzione anche alle
esigenze estetiche, grazie alle
varianti di forma e di colore.
www.lasorgentesrl.it
BLUM
Funzionalità assoluta e design elegante contraddistinguono il set di pratici
utensili da cucina Blum: portapiatti, portaspezie, portacoltelli e portapellicole.
I fogli trasparenti e di alluminio trovano posto nel nuovo alloggiamento
in materiale plastico, che può essere integrato nel sistema di suddivisione
interna “Orga-Line” o fissato al fondo del cassetto con un attacco speciale.
L’asticella proposta da Blum consente di agganciare il bordo iniziale della
pellicola trasparente e di arrotolarla in maniera tale da poterla estrarre
senza pieghe per l’operazione di taglio e il suo successivo impiego. In caso
di necessità è possibile estrarre completamente il portapellicole dal cassetto.
www.blum.com
R
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132 | ambientecucina
accessori nuovi gesti quotidiani
HÄFELE
Dallo scorso anno Häfele e Kesseböhmer hanno rilevato la produzione delle guarniture per ante a ribalta della storica azienda Huwil e proseguono oggi nella gestione
e nello sviluppo dei prodotti in linea con i trend del design contemporaneo. La gamma di prodotti Häfele è in grado di risolvere le soluzioni costruttive più complicate
e di fornire nel contempo all’utente finale il movimento di apertura desiderato. In sintonia con le attuali tendenze, l’azienda propone anche i modelli elettrici E-Senso,
E-Verso ed E-Strato. La flessibilità di Duo, Maxi e Senso li rende adatti a tutte le ante: grandi o piccole, leggere o pesanti, in legno, in alluminio o in cristallo.
www.hafele.com
FORMENTI&GIOVENZANA
Genios è la nuova soluzione integrata
per cerniere ammortizzata, una
tecnologia semplice ma efficace che
sfrutta l’utilizzo dell’ammortizzatore
posizionato all’interno della basetta.
Genios si ottiene inserendo una
piccola leva sotto l’ala di una cerniera
standard come Optima Clip-On,
aggiungendo poi l’ammortizzatore
di ultima generazione SlowMotion®
nello spazio vuoto della sua relativa
basetta e completando il sistema con
il semplice ed intuitivo meccanismo
di regolazione Anyway® . Genios
è assolutamente versatile e
utilizzabile per qualsiasi tipo di anta,
leggera o pesante, piccola o grande,
sottile o di grosso spessore, grazie
alla profondità di foratura di soli
11,3mm e al diametro box di 35mm.
www.fgv.it
HETTICH
Una soluzione che apre nuove
prospettive per soddisfare le esigenze
funzionali ed estetiche dell’abitare
contemporaneo: il sistema
elettromeccanico Easys, utilizzato
in combinazione con la funzione
meccanica push to open per le guide
Quadro, consente di aprire e chiudere
con facilità ogni tipologia di cassetto
e in qualsiasi posizione anche senza
l’impiego delle mani. Una volta aperto
il cassetto, può essere bloccato
in qualsiasi posizione mentre una
speciale programmazione impedisce
l’apertura involontaria dei mobili;
se infatti ci si appoggia al frontale
per periodi prolungati, i cassetti
restano chiusi. Una speciale
protezione evita la collisione
e previene danneggiamenti ai frontali
e lesioni all’utilizzatore della cucina
nel caso di soluzioni ad angolo:
se un cassettone è aperto, il cavo
disponibile tra gli optional disattiva
tutti quelli del mobile vicino
che rischia di entrare in collisione.
www.hettich.com
COMPAGNUCCI
La collezione Tiramigiù si amplia
con ulteriori novità che consentono
applicazioni innumerevoli
nell’ambiente cucina: dai pensili
con semplici ripiani, all’alloggiamento
di Tv, Pc o piccoli elettrodomestici
che dopo essere stati utilizzati
tornano dietro alle ante lasciando
i piani di lavoro sempre sgombri.
Un’attenzione particolare merita
RondO’, tecnicamente definita
una “colonna a traslazione verticale
Isola”, composta in realtà da un
Tiramigiù allestito con uno scolapiatti
che ricorda, per il materiale utilizzato
e la forma circolare, una cappa
di design. RondO’ è ideale
per una cucina nella quale il lavello
sia posizionato su un piano di lavoro
ad isola.
www.compagnucci.com
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ambientecucina
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K DESIGN
IL FATTORE CAPPA
Dare forma a nuove idee creative traducendole in sistemi funzionali e sicuri:
dal 2003 K Design realizza cappe di design preservando i saperi delle lavorazioni artigianali
dei metalli ma guardando sempre al futuro, ai nuovi input stilistici e tipologici.
Nuove forme, nuovi materiali, ma anche nuove tecnologie e sistemi di lavorazione integrati
per sviluppare continuamente progetti in grado di anticipare le richieste del mercato
dal punto di vista sia estetico sia funzionale. La linea contemporanea presentata allo scorso Sicam
comprende cappe a piantana o a parete, caratterizzate da un design sofisticato ed elegante generato
dalle linee pulite e dai riflessi luminosi dei materiali utilizzati. Cappe aspiranti che proprio dietro
questo aspetto intrigante e questa personalità esuberante nascondono un cuore tecnologico
di alta qualità. Eleganti curve in vetro decorato e in acciaio inox nascondono motori silenziosi,
sistemi di aspirazione all’avanguardia, pulsantiere avveniristiche.
K100, disegnata dall’arch. Riccardo Vincenzetti, è sicuramente la protagonista della collezione.
Una presenza scultorea, imponente ma non invadente, caratterizza questa cappa a piantana
che completa l’isola di lavoro inserendosi in cucine dalla spiccata personalità. K100 è disponibile
nella finitura alluminio spazzolato, nei colori bianco e nero o a campione su richiesta.
K101, 102, 103, 104, 105, 106 e 107 sono invece le cappe a parete che completano la collezione.
Linee pulite ed essenziali, superfici e finiture inedite (alluminio spazzolato, vetro satinato o Laminam
per i pannelli di rivestimento), integrazione di sistemi luminosi funzionali e d’accento ne fanno veri e
propri elementi d’arredo in grado di inserirsi in qualsiasi contesto e caratterizzare qualsiasi spazio.
www.kdesign.pu.it
R
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accessori
PRESA DIRETTA
CITTERIO GIULIO
Originalità del design, ricchezza
della gamma, varietà dei colori
e delle finiture per ciascun modello,
dal cromo lucido al cromo opaco,
dal nichel lucido al nichel satinato,
all’alluminio laccato e anodizzato.
Maniglie di carattere, che nello stile
moderno conferiscono innovativa
freschezza al minimalismo
contemporaneo e nel classico
rivitalizzano le forme del passato.
Particolare interesse meritano
le maniglie modulari bicomponenti
che trovano la loro prima applicazione
nel mobile da cucina e nelle
armadiature. Combinando materiali
quali zama e acciaio, inox o ferro,
l’azienda offre una nutrita serie
di modelli modulari (a interasse
variabile da un minimo di 128 mm
a un massimo di 992 mm)
di cui l’art. 8 1087 (nella foto) ne è
una rappresentazione: un prodotto
estremamente funzionale nell’utilizzo,
di sicuro impatto estetico,
fortemente caratterizzante il mobile.
www.citteriogiulio.com
L’ORIGINALITÀ DELLE NUOVE MANIGLIE È LA MIGLIORE RISPOSTA
ALLE TANTE SOLUZIONI CHE NE PREVEDONO L’ASSENZA.
LA RICERCA SUI MATERIALI È LO SPUNTO PIÙ INTERESSANTE
E PREVEDE L’INGRESSO DELLA CERAMICA IN CHIAVE MODERNA
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ambientecucina
PAMAR
Björn Dahlström disegna Warp,
la maniglia per mobili della collezione
Pamar Porcelain dall’aspetto sempre
mutevole, quasi non fosse mai uguale
a sé stessa. Anche in questo modello
la porcellana, materica e sensuale
al tatto, si lascia plasmare dalla mano
del designer che la interpreta.
Forme organiche, in cui sinuosità
e rigore si alternano a tratti
in un connubio di linee e curve,
la caratterizzano fortemente
creando un gioco geometrico
irregolare e articolato.
Complessa e sobria al tempo stesso,
il bianco lucido, unico colore in cui
è disponibile, ne definisce ancora
di più il disegno. Warp si declina
in sei forme diverse per ciascuna
delle tre misure proposte.
www.pamar.it
GRUPPO CONFALONIERI
Nuovi modelli di pomoli e maniglie
per mobili che uniscono design
funzionale, ricerca estetica ed
innovazione: il Gruppo Confalonieri
ha presentato al Sicam una collezione
di “sculture funzionali” proposte
in diversi materiali: dal metallo
pressofuso all’acciaio inox,
dall’ottone al policarbonato
e al polimero morbido.
Massimo Cavana ha disegnato la
nuova maniglia MB09136. Disponibile
anche nella versione incasso (adatta
anche all’applicazione su porte), si
distingue per la totale asimmetricità
della sagoma: linee semplici ed
essenziali, che creano un sofisticato
gioco di profondità. Realizzata
in metallo pressofuso, è declinabile
nelle finiture argento 7, cromo lucido
e nichel satinato.
www.gruppoconfalonieri.it
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CITTERIO LINE
Citterio Line conferma la passione
per la ricerca del bello e dell’esclusivo
attraverso un processo di ricerca
che consente di rendere unico ogni
nuovo modello. Tra le nuove proposte
dell’azienda, gli articoli 375 e 376
si impongono quale simbolo
di uno stile prezioso e ricercato.
Entrambi i modelli, esteticamente
simili, sono realizzabili nelle finiture
a galvanica e a lacca e in due diverse
misure: da 58x93 con interasse mm
32 e da 43x63 con interasse mm 16.
Ad impreziosire l’articolo 376,
“Maniglia Gioiello”, la presenza
di cristalli incassati che creano
sorprendenti effetti di luce,
conferendo alla maniglia
una sofisticata eleganza.
www.citterioline.com
RONDA
LA CUCINA DAI MILLE VOLTI
Il magnetismo è un fenomeno naturale che trae origine dalle proprietà della
materia; un’energia primitiva che domina la nostra vita e l’universo.
Ronda Design è un laboratorio di design, progettazione e sviluppo finalizzati
a rendere ogni ambiente, a cominciare dalla casa, sempre più interessante,
funzionale e vivibile. Con Magnetika, Ronda propone un sistema esclusivo e
brevettato che sfrutta il fenomeno naturale dell’attrazione a distanza per applicazioni pressoché infinite. Uno dei prodotti che applica questa tecnologia
è Mask,un pannello dal supporto a base lignea, rivestito da una cover in
metallo che vi si sovrappone perfettamente. L’anima interna del supporto è
realizzata in Mdf e poi ricoperta in laminato grigio nel quale sono annegati i
magneti di tenuta. La cover è invece ottenuta da un foglio metallico piegato
senza saldature e con angoli stampati. La tecnologia magnetica consente una rapida ed efficace rimozione e sostituzione del rivestimento e la conseguente variazione dell’aspetto estetico-formale del mobile o della parete.
Gli ambienti della casa come la cucina, possono assumere con Mask mille
volti, infinite identità.
Le operazioni di sostituzione sono semplicissime e avvengono senza l’ausilio
di strumenti o aiuti esterni. Acciaio satinato, antimpronta, colori bianco, avorio e nero, sono le finiture standard proposte; è poi è possibile richiedere al-
l’azienda, qualunque tipo di colore e di decoro
per quantitativi minimi.
La personalizzazione di Mask è infatti assoluta grazie al processo di sublimazione delle immagini di qualsiasi tipo
sulla superficie della cover.
La particolare tecnologia di decorazione
utilizzata consente di ottenere la continuità
dell’immagine anche sui lati del pannello generando
un notevole vantaggio estetico nell’accostamento di diversi
moduli che possono così dar vita ad un’immagine senza soluzione di continuità. Anche per questa caratteristica, la flessibilità e la modularità del sistema sono assolute anche dal punto di vista dimensionale. Ciò consente al
progettista di attuare qualsiasi tipo di soluzione estetica e di impiegare la
tecnologia in un campo infinito di applicazioni. Mask è infatti utilizzabile anche come top di mobili e piano di lavoro in genere.
Ronda Design è un progetto di creatività con la forza di Ronda Group, gruppo industriale che da più di 40 anni diffonde l’alta qualità italiana nell’arredamento utilizzando un materiale bello e resistente come l’acciaio inox.
www.rondadesign.it
136-e_magazine_promo_199:174 copertina 13/12/10 17:04 Pagina 1
ambientecucina FACILE DA RICEVERE,
n. 11 novembre dicembre 2010
PROJECT
T
UTILE DA LEGGERE
TREND
ELEMENTI DI CONFINE
SOLUZIONI D’ARREDO
STUDIATE PER
LE CUCINE APERTE
SUL SOGGIORNO
AMBIENTE CUCINA PROJECT
è il flip magazine dedicato a progettisti
A
e architetti che desiderano conoscere
AREA OPERATIVA
L’AVANGUARDIA DELL’ACQUA
RIFLETTORI PUNTATI
SULLA ZONA LAVAGGIO ,
DOVE PREDOMINA LA FUNZIONE,
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issue 11 November December 2010
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AMBIENTE CUCINA PROJECT
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COME BACK TO LIFE ON
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3-11-2010
15:04
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