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DAL FU-EXPO ALL’EXPOGATE. DA VIA BELTRAMI ALL’ARCO
DELLA PACE. [VACANZE A MILANO, DOWNTOWN 2]
Quando: preferibilmente una domenica. O, se siete molto fortunati e potete
prendervi un giorno libero durante la settimana, vi consigliamo il martedì che
ha il sapore di una vera vacanza e poi perché …leggendo scoprirete perché.
Stagionalità: primavera ed estate.
Come raggiungere la meta: MM linea 1/rossa, fermata MM CAIROLI.
Tempistica: una giornata.
Itinerario: Si parte da Largo Cairoli per visitare l’EXPO GATE, la nuova
struttura che caratterizza Via Beltrami. Si visita il Castello Sforzesco e il suo
nuovo Museo della Pietà Rondanini per poi passeggiare nel Parco Sempione
e salire con l’ascensore i 108 metri della Torre Branca da dove ammirare il
panorama. 2 chilometri di passeggiata, una storia che parte dal Medioevo e
un finale con spritz dopo aver varcato un originale portone haveli indiano.
Eccovi la geo-localizzazione dell’itinerario ;-)
NB. pagine da stampare e portare con sé durante la visita (o salvare pdf per visualizzazione su smartphone etc.)
Scesi dalla metropolitana? Bene, si parte per la nostra giornata di
vacanza a Milano. Come sempre con LOFT studioviaggi, l’itinerario è su
misura quindi potete modularlo a vostro piacimento…
VIA BELTRAMI - Se per caso è da un po’ di tempo che non fate un giro in
Largo Cairoli, arrivandoci noterete subito un’evidente novità! Da maggio 2014
Via Beltrami, che collega largo Cairoli con il Castello, si è trasformata in una
sorta di grande piazza delimitata da due padiglioni simmetrici reticolati a
forma di pandoro, direi. O di piramidi mozze, se preferite. Si tratta dell’EXPO
GATE ovvero il CENTRO INFORMAZIONI (in milanese moderno si dice
“INFOPOINT”) pensato – urbanisticamente parlando - come un ponte
temporale tra le due esposizioni ospitate dalla città (l’edizione del 1906 si
tenne nell’area del Castello Sforzesco, come vedremo) e, ancor più, come
una soglia virtuale di accesso a EXPO 2015 nei pressi di MM Rho Fiera.
La nuova architettura, polemiche a parte, sta facendo la sua parte per offrire
ogni giorno qualche spunto di riflessione, un po’ di musica, molte
videoinstallazioni e talvolta addirittura delle spaghettate al chiaro di luna e
delle passeggiate in campi di mais – come accade lo scorso agosto e,
speriamo, anche il prossimo! – ai suoi visitatori. Vale la pena farci un giro,
comunque la si pensi sulla bianca struttura a firma dello studio Scandurra che
– citano i comunicati stampa – si è ispirato ai principi di leggerezza,
trasparenza e modularità che hanno contraddistinto i simboli delle passate
Esposizioni universali, Tour Eiffel in primis, per due buoni motivi. Primo,
ricordate che a suo tempo la Tour Eiffel non piacque a molti e magari-chissà.
Secondo (e più decisivo) motivo: il 99% delle iniziative è gratuito e vi può
capitare d’imbattervi in una dj session, uno spettacolo notturno di luci o in
qualche conferenza interessante come quella che si terrà, per esempio, il 27
giugno alle 11h30. L’antropologo francese Marc Augè – quello dei “nonluoghi” – affronterà il tema dell’alimentazione e della globalizzazione con una
verve che promette di rendete la lezione molto più divertente, stimolante e
avvincente del titolo.
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Sul sito di expo2015.org, ad ogni modo, trovate un calendario aggiornato
degli eventi e delle attività in programma da qui fino a Ottobre anche ad Expo
gate. Ad oggi, non è dato sapere con ragionevole certezza cosa ne sarà della
struttura allo scadere di quella data. Ciò che è certo è che Il Castello
Sforzesco sarà ancora lì per accogliervi, sebbene la sua storia non
garantisca sull’eventualità di ulteriori modifiche. Meglio visitarlo subito. letsgo!
IL CASTELLO SFORZESCO Questo imponente castello di mattoni rossi
(bello visto dall’alto, eh?!) fu in origine la fortezza dei Visconti, Signori di
Milano. Il fortilizio più antico, denominato “di Porta Giovia” risale al 1360 circa
e inglobava le antiche mura medievali della città. Dal medioevo, il Castello ha
subito diverse e complesse trasformazioni nel corso dei secoli.
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Durante il Rinascimento divenne la dimora della potente dinastia degli Sforza.
L’araldo visconteo-sforzesco, il biscione che ingolla un fanciullo, è ben
visibile all’entrata del castello ed è uno dei tre simboli di Milano.
Lo vedete? E’ questo …
La “vipera che il milanese accampa” è citata nella Divina Commedia ed è
stata declinata persino dalla pubblicità. L’esempio più conosciuto è
probabilmente il logo di Canale5, un più quieto biscione che ingolla un fiore!
Avete oltrepassato il cancello d’entrata? Qui, tra il Cinquecento e il Seicento
vissero il Duca Francesco Sforza e Ludovico il Moro che trasformarono il
castello in una delle principali cittadelle militari d’Europa. Si deve al primo
l’edificazione della torre d’ingresso, la Torre Filarete, e dei torrioni rotondi.
Ludovico il Moro chiamò invece a Milano l’architetto Donato Bramante e
Leonardo da Vinci. Sono opera del maestro fiorentino il sistema difensivo del
castello e i bellissimi affreschi della Sala delle Asse. In seguito alle
dominazioni spagnole, austriache e francesi nell’Ottocento dell’antica
fortezza non rimasero però che ruderi. Tra il 1891 e il 1905 la ristrutturazione
fu affidata a Luca Beltrami (ricordate la Via a lui dedicata dove si trova oggi
EXPO GATE?) che, in stile storicista, recuperò spazi e forme della corte degli
Sforza: oggi, attraverso il ponte levatoio, si accede alla Piazza d’Armi, al
Cortile della Rocchetta o alla Corte Ducale come dovevano apparire in epoca
rinascimentale. Oltre a visitare le merlate e i cortili interni del Castello è
possibile accedere ai civici musei che custodiscono gli affreschi di Leonardo
e molte curiose collezioni storiche. L’altra star della collezione dei Musei civici
ha invece trovato una nuova collocazione proprio in occasione dell’EXPO:
nella corsia dell’Ospedale Spagnolo – un luogo fino ad ora inaccessibile
al pubblico - è stato ricavato il nuovo “Museo della Pietà Rondandini”
l’ultima, struggente opera di Michelangelo. VI ricordate che vi abbiamo
consigliato di fare questa passeggiata milanese di martedì? Ebbene, in
questa giornata (e tutti gli altri giorni l’ultima ora di apertura del museo)
l’entrata è gratuita. Ad ogni modo, l’opera vale il biglietto e l’attesa.
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La “Pietà Rondanini” di Michelangelo Buonarroti è l'ultima opera del maestro, una delle più
palpitanti e commoventi, pensata come un personale monumento funebre. L’ultimo colpo
di scalpello Michelangelo lo assestò, infatti, nel febbraio del 1564, poco prima di morire.
Fu ritrovata nel suo studio e inventariata come “statua principiata per un Cristo et un’altra
figura di sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite”. La scultura marmorea è alta 195
cm e rappresenta Maria che trattiene in un abbraccio il corpo morente di Cristo. Nel 1744
fu acquistata dai marchesi Rondanini, da cui il nome, e collocata nel palazzo romano di via
del Corso. Fu infine trovata nel cortile del palazzo, dove giaceva dimenticata, tra stracci e
rifiuti e acquisita nella collezione del Castello Sforzesco di Milano nel 1952.
Uscendo dal Castello Sforzesco in direzione nord, si accede al più grande
parco cittadino: PARCO SEMPIONE. Il parco deve il suo nome al fatto di
essere posto lungo la direttrice che dal Duomo porta al Passo del Sempione.
Un tempo terreno di caccia annesso alla dimora viscontea, alla caduta degli
Sforza fu progressivamente abbandonato fino a diventare terreno incolto. Il
primo progetto di riqualificazione è di fine Ottocento: sull’esempio dei grandi
parchi all’inglese, si decise di farne un giardino composto da corsi d’acqua,
sentieri e brevi alture. I suoi spazi verdi sono molto frequentati dai giovani,
come racconta con ironia il brano musicale di Elio e le Storie Tese dedicato al
Parco “dei milanesi”. I suoi 47 ettari sono impreziositi da opere d’arte tra le
quali l’“Accumulazione musicale” di Arman e i “Bagni misteriosi” di Giorgio De
Chirico. Non mancano gli alberi monumentali, in particolare un olmo sul
belvedere di fronte alla statua di Napoleone III e un ippocastano nei pressi
del “Ponte delle Sirenette”. L’area del Parco è delimitata da alcuni edifici di
rilevanza storica: il Palazzo dell’Arte in stile razionalista che ospita la
Triennale di Milano e l'ex padiglione per la X Triennale, oggi Biblioteca del
parco Sempione; l’Arena Civica voluta da Napoleone sulla falsariga delle
arene romane e l’attuale sede dell’Acquario Civico, l’unico padiglione in
stile liberty che racconta che proprio qui, nel 1906, si tenne la prima
Esposizione Universale di Milano. Infine la Torre Branca realizzata su
disegno di Giò Ponti nel 1932. Dalla piattaforma esagonale situata in cima
alla torre, alta 108.6 mt, è possibile ammirare, oltre allʼintero profilo di Milano,
buona parte della pianura lombarda incorniciata dalle Alpi. Si sale con un
moderno ascensore (da Maggio a Ottobre) …et voilà:, tutta Milano ai vostri
piedi compresa una bella vista dei nuovi grattacieli di Porta Nuova.
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Per terminare la nostra passeggiata, raggiungiamo l’Arco della Pace, il
monumento voluto da Napoleone e progettato sul modello dell’Arco di Trionfo
di Parigi, con il quale, secondo alcuni tra cui Ernest Hemingway!,sarebbe
allineato. La “pace” è quella tra le potenze europee all’indomani della
Restaurazione del 1815 (come da dedica dell’imperatore Francesco I
d’Austria alla cerimonia d’inaugurazione). La Piazza che ospita il trionfale
arco è una delle zone più vivaci della movida milanese. Noi che amiamo il
sud est asiatico vi consigliamo di varcare il bellissimo portone del
BhangraBar, una haveli fregiata del 1800, per dare un’occhiata al bancone,
un tempo arredo di un negozio di tessuti birmano, e ordinare uno spirtz con
vista Arco della Pace. I prezzi sono milanesi, ma con un po’ di ritegno. In
alternativa (non economica, ma di gusto) spingetevi verso Via Melzi d’Eril al
Pandenus per una “pizzalunga” da asporto 
We will loft you in Milano
www.loftviaggi.it - Via E. Torricelli, 30 – 20136 MILANO
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