alba a parigi

MOVIE STORY
Parigi, ore 6.30. Alla guida, Philippe Starck.
In sella alla moto, con Starck, Piero Gandini.
ALBA A PARIGI
di Laura Maggi - produzione Urubu Films
In esclusiva per Elle Decor, alcuni frame del film girato per celebrare i primi 50 anni
di Flos. Storia di una relazione lunga più di vent’anni, all’insegna della luce.
Protagonisti Philippe Starck e Piero Gandini. Complici una moto e la Ville Lumière
Da Place de la Concorde verso l’Assemblée Nationale.
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Anche in moto, anche all’alba, si parla di luce.
La Tour Eiffel dall’Esplanade del Trocadero.
“La vita è fatta di occasioni: mi sono ritrovato a lavorare con un giovane, energico,
molto creativo ed entusiasta: Piero Gandini. Nel corso del tempo, non è diventato
solo un partner professionale o un cliente, ma uno di famiglia.” Philippe Starck
Sul Lungosenna, alle prime le luci del mattino.
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MOVIE STORY
Dentro il tunnel.
Davanti a Flos, al 15 di rue de Bourgogne, con le lampade Gun di Starck.
“Collaborare con Philippe Starck è un’esperienza umana. È naturalmente spinto
dalla creatività e dal talento ma anche dall’interesse per le persone. Prende il mondo
di gente preparata e istruita, lo shakera un po’ e lo getta nel traffico.” Piero Gandini
Nella vetrina di Flos, D’E-light firmata da Starck.
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Sulla Senna, dal Quai de l’Arsenal. La Bastille sul fondo.
Ospite d’eccezione, la Super Archimoon di Starck per Flos.
“La luce è tutto. Si possono creare le cose più meravigliose del mondo, ma se rimangono
al buio, nessuno le vedrà. Poi, una volta che c’è la luce, ci deve essere anche
la qualità della luce. Deve esserci un modo per materializzarla.” Philippe Starck
Anteprima assoluta per Elle Decor del film girato a Parigi, parte della App che celebra i 50 anni di storia dell’azienda diretta da Piero
Gandini, grande erede del padre Sergio. L’App FLOS50 si potrà scaricare gratuitamente dall’Apple Store per entrare in una stanza
delle meraviglie, quella dell’Archivio Storico Flos, curato da Piera Pezzolo Gandini, moglie del fondatore. Abbiamo chiesto a Piero
Gandini, star con Philipphe Starck del movie, di raccontarci il backstage. La prima domanda, forse la più ovvia: perché un film?
Tutti noi ci accorgiamo che siamo sempre più catturati dalle immagini. Grazie alle nuove tecnologie, siamo bombardati da filmati e
video, che sono parte del nostro quotidiano. Per questo abbiamo sviluppato una App, la cui forza, rispetto a quella di un libro, è di
creare immagini dinamiche. Le emozioni e le informazioni che si riescono a trasferire con un film sono diverse rispetto a quelle di uno
scritto. Di chi è stata l’idea? Diciamo di tutti, mia e di Ramak Fazel, direttore creativo. Nell’App ci sono tante sezioni, con i designer
che lavorano con noi, da giovani promettenti a superstar. Ci sono però due persone che hanno caratterizzato la nostra storia: Achille
Castiglioni, che purtroppo è scomparso, e Philippe Starck che è con noi fin dal 1987-88. Li abbiamo raccontati con due video, una
visita allo studio Castiglioni e questo tour parigino. Parigi, grande protagonista. È la città di Starck. È un po’ anche la sua?
Sicuramente è una delle città che preferisco al mondo. Non è però la mia città, ma quella di Starck. E Starck, che è cresciuto in
Francia, incarna perfettamente due anime: quella più razionale del design italiano e quella legata alla tradizione francese della
decorazione d’interni. In moto con Philippe. Ne condivide la passione? Starck è un motociclista vero, va in moto da sempre. Io ci
andavo da ragazzo però ho uno scooter grande e potente e lo uso per muovermi. Che parte ha la luce? Nel dialogo, Starck fa della
luce un ragionamento complesso e conclude che la luce sono anche i nostri figli, che sono la luce del nostro futuro, quasi a dare un
senso di continuità. Chiaramente, per tutti noi la luce è più o meno razionalmente, più o meno consciamente il sinonimo simbolico
della vita. Un fuoco acceso dà un senso vitale. E mi sembra una bella cosa che ci troviamo a gestire, un riferimento alla vita. t
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