Simonetta Agnello Nornby - La mennulara – ed

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Simonetta Agnello Nornby - La mennulara – ed
Comunicato Stampa 1/2014
“Selezionate le cinque opere finaliste dell’edizione
2014 del Premio Stresa di Narrativa”
La giuria dei Critici del Premio Stresa di Narrativa, composta: da Piero Bianucci,
Maurizio Cucchi, Orlando Perera, Marco Santagata, e presieduta da Gianfranco
Lazzaro ha selezionato le cinque opere finaliste del Premio Stresa di Narrativa
2014.
Le cinque opere prescelte tra le oltre cinquanta pervenute, saranno ora
sottoposte alla Giuria dei sessanta Lettori che, congiuntamente alla Giuria dei
Critici, sceglierà il vincitore.
I finalisti sono:
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“Il condominio di Via della Notte” di Maria Attanasio edito da Sellerio
“Acquanera” di Valentina D'Urbano edito da Longanesi
“Prima che tu mi tradisca” di Antonella Lattanzi edito da Einaudi
“La vita in tempo di pace” di Francesco Pecoraro edito da Ponte alle
Grazie
“Non esistono cose lontane” di Elisabetta Rasy edito da Mondadori
Il Premio Stresa di Narrativa sarà consegnato DOMENICA 26 ottobre p.v. – alle
ore 17 – presso l’Hotel Regina Palace di Stresa – entrata libera.
La manifestazione è organizzata dall'Associazione Turistica Pro Loco di
Stresa, con il patrocinio della Città di Stresa ed il contributo della Regione
Piemonte e della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio.
Targhe della Giuria
La Giuria dei Critici ha altresì deciso di attribuire le seguenti “targhe speciali” a:
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“Lutto alle pompe funebri” di Diego Bernasconi e Simona
Torriani edito da Casa Editrice Ericlea (Mendrisio-Svizzera)
“Villa Ada – Un’estate sul Lago Maggiore” di Peter Flewitt edito
da Tararà Edizioni
“Il segreto della colomba” di Manuela Mazzi edito da Photo
Ma.Ma. Edition (Minusio-Svizzera)
e di attribuire le seguenti menzioni speciali per gli autori locali
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“Chiedilo al lupo” di Luca Bersi edito da Casa Editrice The
Writer
“Morte in un sorriso” di Mario Borgnis edito da Il Rosso e il Blu
“La stanza sul lago” di Franco Ragazzo edito da EOS Editrice
“La strega di Boscofitto” di Stefano Zecconi e Paolo Pietrini
edito da Tararà Edizioni
“Le opere finaliste saranno presentate in una
serie di incontri letterari estivi”
Gli autori delle cinque opere finaliste selezionate dalla Giuria saranno invitati a
presentare le loro opere in una serie di incontri letterari, che saranno organizzati
a Stresa durante il periodo estivo.
Storia del Premio Stresa
Il Premio Stresa di Narrativa ha oltre trent’anni di vita: la fondazione risale,
infatti, al 1976. Dopo un’interruzione di alcuni anni, il Premio Stresa di Narrativa
è ripreso nel 1995 sotto l’egida dell’Associazione Turistica Pro Loco di Stresa.
La presenza di tutte le principali case editrici e la presenza di scrittori di grande
fama (tra gli altri: Maurizio Maggiani, Alberto Bevilacqua, Roberto Pazzi,
Simonetta Agnello Hornby, Antonia Arslan, Maurizio Cucchi, Marco Santagata,
Paolo Rumiz, Francesco Carofiglio, Francesca Melandri, Lidia Ravera) nell’albo
d’oro, conferma la sempre maggiore rilevanza del Premio nel panorama letterario
italiano.
L’Albo d’Oro del Premio Stresa di Narrativa:
1976 – Gianfranco Lazzaro - Il Cielo Colore delle Colline
1977 – Eugenio Travaini - Il vento in Testa
1978 – Marise Ferro - La Sconosciuta
1980 – Carlo della Corte - Grida dal Palazzo di Inverno
1981 – Virginia Galante Garrone - Se Mai Torni
1982 – Marcello Venturi - Sconfitti sul Campo
1983 – Davide Lajolo - Il Merlo di Campagna e il Merlo di Città
1984 - Giorgio De Simone - L'armonista
1995 – Duilio Pallottelli – Voglia di Famiglia
1996 – Enrico Fovanna – Il Pesce Elettrico
1997 – Dante Maffia - Il Romanzo di Tommaso Campanella
1998 – Guido Conti – Il Coccodrillo sull’altare
1999 – Maurizio Maggiani – La Regina Disadorna
2000 – Alberto Bevilacqua – La Polvere sull’Erba
2001 – Roberto Pazzi – Conclave
2002 – Diego Marani – L’ultimo dei Vostiachi
2003 – Simonetta Agnello Hornby – La Mennulara
2004 – Antonia Arslan – La Masseria delle Allodole
2005 – Maurizio Cucchi – Il male é nelle cose
2006 – Marco Santagata – L'amore in sé
2007 – Paolo Rumiz – La leggenda dei monti naviganti
2008 – Andrea Fazioli – L'uomo senza casa
2009 – Giuseppe Conte – L'adultera
2010 – Francesco Carofiglio – Ritorno nella valle degli angeli
2011 – Bruno Arpaia – L’energia del vuoto
2012 – Francesca Melandri – Più alto del mare
2013 – Lidia Ravera – Piangi pure
Breve traccia delle opere finaliste
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“Il condominio di Via della Notte” di Maria Attanasio edito da Sellerio
A Nordìa, futuristica città che non esiste sulle mappe, "vigilanza" è la parola d'ordine per realizzare un sogno di
perfezione collettiva fondato sulla disciplina, la sicurezza e un consenso sociale estremo e intollerante. Quel
sogno entusiasma la maggioranza della popolazione e spaventa e indigna i pochi che scelgono di resistere o
dileguarsi. Tra questi c'è una famiglia che si va frantumando. La moglie, Rita, sembra accorgersi che le utopie
che avevano caratterizzato il suo passato sono diventate una pericolosa nostalgia, e assieme vede svanire
l'amore per il marito. Questi, al contrario di lei, non accetta il quieto vivere narcotizzato promulgato dal governo
e fugge dal paese, lasciando la donna e la piccola Assia dietro di sé. Con il trascorrere degli anni la situazione
di Rita si rivela sempre più difficile, mentre la figlia coltiva un rancore intenso e ribelle. Un giorno Rita si scopre
improvvisamente sola. Per troppo tempo ha guardato da un'altra parte, come sperando si trattasse di un brutto
incubo, di un'allucinazione destinata a dissolversi. Ora si trova a lottare per mantenere un suo equilibrio e non
soccombere ai rimorsi. La città inizia a inquietarla profondamente: ormai il razzismo è promosso come
modernità, i cittadini vengono suddivisi per categorie, il controllo, referendum dopo referendum, diventa sempre
più assoluto, tutto è videosorvegliato, non esiste un diritto di accesso e di movimento senza un pass, un
codice, una parola d'ordine...
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“Acquanera” di Valentina D'Urbano edito da Longanesi
E un mattino di pioggia gelida, che cade di traverso e taglia la faccia, quello in cui Fortuna torna a casa. Sono
passati dieci anni dall'ultima volta, ma Roccachiara è rimasto uguale a un tempo: un paesino abbarbicato alle
montagne e a precipizio su un lago, le cui acque sembrano inghiottire la luce del sole. Fortuna pensava di
essere riuscita a scappare, di aver finalmente lasciato il passato alle spalle, spezzato i legami con ciò che resta
della sua famiglia per rinascere a nuova vita, lontano. Ma nessun segreto può resistere all'erosione dell'acqua
nera del lago. A richiamarla a Roccachiara è un ritrovamento, nel profondo del bosco, che potrebbe spiegare
l'improvvisa scomparsa della sua migliore amica, Luce. O forse, a costringerla a quel ritorno è la forza invisibile
che ha sempre unito la sua famiglia: tre generazioni di donne tenaci e coraggiose, ognuna a suo modo. E
forse, questa volta, è giunta l'ora che Fortuna dipani i segreti nascosti nella storia della sua famiglia. Forse è
ora che capisca qual è la natura di quella forza invisibile, per riuscire a darle un nome. Sperando che si chiami
amore.
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“Prima che tu mi tradisca” di Antonella Lattanzi edito da Einaudi
Giovanni Cipriani era appena nato quando è sopravvissuto per miracolo al bombardamento di Bari del '43, ma
quel disastro sembra avere lasciato in eredità alle sue figlie una specie di infezione che le ha danneggiate per
sempre, votandole al tradimento. Diversissime, segnate da segreti che le rendono al tempo stesso complici e
rivali, Angela e Michela si muovono tra una Bari che dietro l'apparente rinascita brucia come il suo Petruzzelli e
una Roma sfibrata, divenuta temporaneo rifugio. La loro vita di ragazze - poi donne - è condizionata dall'attrito
fra la bellezza di Angela e la timidezza aggressiva di Michela. Un conflitto che non si scioglie nemmeno quando
la prima svanisce e l'altra assapora la possibilità di diventare padrona del campo. In un balletto atroce e
divertentissimo di bugie, accuse e finzioni, "Prima che tu mi tradisca" mette in scena tutto l'amore e lo squallore
che si annida nelle relazioni di una famiglia in cui si conosce un solo modo per stare insieme, farsi del male.
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“La vita in tempo di pace” di Francesco Pecoraro edito da Ponte alle
Grazie
L'ingegner Ivo Brandani è sempre vissuto in tempo di pace. Quando il libro comincia, il 29 maggio 2015, Ivo ha
sessantanove anni, è disilluso, arrabbiato, morbosamente attaccato alla vita. Lavora per conto di una
multinazionale a un progetto segreto e sconcertante, la ricostruzione in materiali sintetici della barriera corallina
del Mar Rosso: quella vera sta morendo per l'inquinamento atmosferico. Nel limbo sognante di un viaggio di
ritorno dall'Egitto, si ricompongono a ritroso le varie fasi della sua esistenza di piccolo borghese: la decadenza
profonda degli anni Duemila, i soprusi e le ipocrisie di un Paese travolto dal servilismo e dalla burocrazia, il
sogno illusorio di un luogo incontaminato e incorruttibile, l'Egeo. E poi, ancora indietro nel tempo, le lotte
studentesche degli anni Sessanta, la scoperta dell'amore e del sesso, fino ad arrivare al mondo barbarico del
dopoguerra, in cui Brandani ha vissuto gli incubi e le sfide della prima infanzia. Chirurgico e torrenziale,
divagante e avvincente, "La vita in tempo di pace" racconta, dal punto di vista di un antieroe lucidissimo, la
storia del nostro Paese e le contraddizioni della nostra borghesia: le debolezze, le aspirazioni, gli slanci e le
sporcizie, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati.
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“Non esistono cose lontane” di Elisabetta Rasy edito da Mondadori
Quando le arriva la lettera con quelle parole perentorie: Vieni, ho bisogno del tuo aiuto, Olga non sa resistere al
richiamo. A scriverle è Ettore, l'uomo che ha amato e inesorabilmente perduto in un lontano passato. Decide di
raggiungerlo nella casa di campagna dove lui la invita e di cui lei sola ormai conosce il segreto. Il vecchio
casolare che chiamano il Girasole, nell'aria infuocata d'agosto che confonde le idee e i sentimenti, sembra
abitato da una strana folla di fantasmi. Sono in realtà gli ospiti che Ettore ha convocato nella speranza di
vendere quella proprietà in rovina, ognuno tormentato da una propria storia d'amore, tradimento, gelosia. Ma
una presenza ancora più inquietante aspetta Olga in quei decisivi e caldissimi giorni: una bambina, Betty, la
figlia di Ettore di cui ignorava l'esistenza. Sotto la spinta di antiche e nuove emozioni, i ricordi rubano la scena
al presente: ritroviamo Olga ragazza nel vecchio palazzo romano di via Nazionale, travolta dalla passione per
l'inquilino del quinto piano, Ettore, un uomo sempre in fuga, tanto desiderabile quanto inafferrabile. E ritroviamo
Mercede, sua madre, che ha raccontato a Olga la storia avventurosa della nascita di Ettore al Girasole in
un'altra estate, tanti anni prima. Ora è lei, Olga, l'unica depositaria di quel segreto. Ha giurato di non rivelarlo:
ma contano più i giuramenti o la vita che scorre e affronta sempre nuove prove?