Cultura - Cavalieri del Roero
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Cultura - Cavalieri del Roero
www.cavalieriroero.it In caso di mancato recapito restituire al C.R.P. di Alba n. 3 c.o. per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. ® N. 96 - Anno 33 MAGGIO 2014 Segreteria e Redazione: CANALE - Via Roma, 57 - Tel. 0173.978228 Fax 0173.979717 • “Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, - NO/ALESSANDRIA - ANNO 2014 n° 95” Direttore Responsabile CARLO GRAMAGLIA - Realizzazione e Stampa: Publialba sas - Corso M. Coppino, 9 - 12051 ALBA (CN) Registrazione Tribunale di Alba n. 406/83 - Periodico ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO (fondato nel 1982) - Rogito Notaio Toppino 25 novembre 1982 Un’assemblea viva e partecipata A Mi corre innanzitutto il piacere e l’obbligo, anche a nome del nuovo Consiglio Reggente, di ringraziare i Cavalieri presenti all’Assemblea per la fiducia accordataci per il triennio 2014/2017, ciò non disgiunto dall’approvazione all’unanimità di quanto realizzato nello scorso anno. Personalmente confermo quanto affermato in Assemblea: “sino a quando le forze mi consentiranno di proseguire nel prestigioso incarico di Gran Maestro sarò disponibile, sempre ovviamente a condizione del Vostro consenso. In caso di difficoltà derivanti dalla salute o da altre scelte, sarà mia cura segnalare tali eventualità al Consiglio Reggente in tempi utili”. Devo evidenziare con soddisfazione la vivacità e la partecipazione attiva da parte dei Cavalieri presenti all’Assemblea, pur lamentando la relativa partecipazione. Per chi costantemente dedica con passione il proprio tempo e le proprie risorse per raggiungere i nobili scopi che l’Ordine nel suo Statuto prevede, è decisamente gratificante constatare l’approvazione unanime per l’operato svolto da parte dell’Assemblea. Seguendo i dettami delle ultime Assemblee possiamo segnalarVi con soddisfazione la concreta e fattiva presenza del Gruppo Giovani, portatori di nuove idee che hanno inciso ed incidono positivamente sui vari programmi (prova ne è l’entrata nel Consiglio Reggente di tre loro rappresentanti). Continuo a formulare ad ognuno di Voi l’invito a DUE NEO CAVALIERI I nuovi cavalieri investiti: Panico giovanni e Olivero Giovanni Battista Patrocinio della CASSA DI RISPARMIO DI BRA S.P.A. Da ricordare: inviti appuntamenti Domenica 8 Giugno - ore 17 Passeggiata a Ceresole d’Alba Appuntamento ore 17 davanti al Santuario Madonna del Pilone. Camminata Roerina, con la tradizionale serata all’aperto: cena a base di tinche, ore 19,30 Prenotazione Giuseppe Piumatti tel. 338.7320699 entro il 4 giugno Sabato 28 Giugno - ore 20 Il Gran Maestro cav. Carlo Rista. fornirci suggerimenti ed indicazioni atti ad essere maggiormente presenti nel tessuto economico sociale attuale. Con viva soddisfazione ho potuto accertare in tante occasioni le positive valutazioni provenienti dall’esterno del nostro Ordine su quanto l’Ordine stesso programma, organizza e soprattutto realizza. Il merito di tali riconoscimenti in gran parte va attribuito alla moderna tecnologia di comunicazione progettata e realizzata dal Gruppo Giovani Sono certo che, unitamente ai componenti del nuovo Consiglio, ci impegneremo a realizzare iniziative e programmi che possano portare vantaggi a tutto il Roero, particolarmente nel momento di difficoltà che stiamo vivendo. I concetti qualificanti di amicizia, reciproco rispetto ed umiltà di rapporti sosterranno costantemente il nostro operato. Ancora un cordiale saluto a tutti Voi. Carlo Rista FESTA D’ESTATE Cena Sociale presso la Cantina Cascina Negro in Monteu Roero località Sant’Anna Non occorre divisa. Prenotate entro il 24 Giugno Domenica 27 Luglio - ore 12 GRIGLIATA ALLA MADONNA DEI BOSCHI - VEZZA D’ALBA ALL’APERTO NEL PARCO Con i signori Cavalieri e le consorti, si possono portare amici e bambini. Abiti sportivi. Prenotate entro e non oltre il 25 luglio Mercoledì 6 agosto - ore 20 FESTA D’AGOSTO ALLE "BETULLE" A CINZANO DI SANTA VITTORIA D’ALBA (Dopo la riunione del Consiglio) Cena all’aperto con le consorti ed amici. Serata di amicizia ed allegria. Abiti sportivi. prenotare non oltre il 1° di agosto LE PRENOTAZIONI: G.M. Cav. Carlo Rista: 335.7628816 Cav. Carlo Gramaglia: 328.6619568 Cav. Federico Prunotto: 339.2975954 Cav. Giuseppe Piumatti: 338.7320699 Si ricorda che è stata spostata la VISITA DEL GEMELLAGGIO A ROVIGO AL 19 - 21 SETTEMBRE 2014 QUOTE SOCIALI 2014 I signori Cavalieri che non avessero ancora pagato la quota sociale 2014, sono pregati di provvedere con urgenza, onde evitare ulteriori solleciti, telefonate ecc. Grazie. Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero Codice IBAN: IT 03Q 06095 225 000001301 36563 - Cassa di Risparmio di Bra Filiale di Alba Cultura Sommario •Eventi pag 1 •Cultura da pag 2 a pag 7 •Roero in Tavola da pag 8 a pag 9 •Roero pag 10 •Spazio Aperto da pag 11 a pag 15 •Varie pag 16 2 Gran Maestro CARLO RISTA Direttore Responsabile CARLO GRAMAGLIA [email protected] Ufficio stampa DANTE MARIA FACCENDA [email protected] Tesoriere FEDERICO PRUNOTTO [email protected] Segreteria GIUSEPPE PIUMATTI [email protected] Foto Beppe Malò, Ivana Binello, Severino Marcato, Paolo Destefanis Hanno Collaborato Carlo Rista, Carlo Gramaglia, Dante Maria Faccenda, Paolo Stacchini, Vittorio Magliano, Ivana Binello, Roberto Ambrosio, Gianni Gallino, Armando Cordero, Paolo Destefanis, Adriana Riccomagno Massimo Marescotto, Padre Enrico Grasso, Filippo Franciosi, Marco Nota, Giuseppe Piumatti, Davide Castello, Umberto Casale, Paolo Rosso. Redazione C.so M. Coppino, 9 - Alba (CN) Realizzazione e stampa digitale Publialba sas C.so M. Coppino, 9 - 12051 ALBA (CN) Tel. 0173.442110 - Fax 0173.442130 e-mail: [email protected] LA ROA è depositata nelle Biblioteche Nazionali italiane di Roma, Firenze, Torino, Cuneo, sezione depositi periodici di interesse culturale (Legge 106/2004) I CAVALIERI DEL ROERO IN ASSEMBLEA S abato, 12 aprile scorso, presso la sala congressi dell’Hotel Cavalieri di Bra, alle ore 18,00, l’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero ha celebrato l’Assemblea annuale dei soci, quest’anno particolarmente importante perché, a termini di Statuto, ha incluso anche il rinnovo delle cariche istituzionali per il triennio 2014-2017. I lavori dell’assemblea, introdotti dal neo-cerimoniere cav. Paolo Rosso, hanno preso l’avvio con la composta audizione degli inni d’Europa, Nazionale e del Roero. Il Gran Maestro Carlo Rista ha presentato il conto consuntivo dell’esercizio 2013 ed il bilancio di previsione per il corrente anno 2014 che hanno riscosso l’unanime approvazione dei convenuti. Ha quindi proseguito con una dettagliata relazione illustrativa delle molteplici attività svolte dall’Ordine e di quelle, altrettanto numerose, in gestazione. Tra le iniziative portate a termine ha voluto particolarmente ricordare: il Convegno “Giovani in Roero giovane” svoltosi a Vezza d’Alba nell’ambito dell’annuale Fiera del Tartufo e dei vini del Roero; l’annuale Concorso Enologico; le 23 borse di studio erogate agli studenti roerini più meritevoli delle scuole superiori; il convegno sulla Flavescenza dorata; l’investitura di ben 32 nuovi cavalieri durante l’ultima Vijà ‘d Natal, fatto che conferma il diffuso apprezzamento per l’Ordine; l’impegno di collaborazione nella cordata per il riconoscimento da parte dell’Unesco dei nostri paesaggi vitivinicoli; gli scambi culturali con l’associazione gemella di Rovigo; la gita sociale in Croazia e Friuli; le camminate mensili per i sentieri del Roero, ecc. Un cenno di particolare apprezzamento il Gran Maestro ha voluto dedicare alla Commissione Giovani di recente costituzione che ha già dimostrato competenza, dinamismo e disponibilità. Non poteva mancare da parte del massimo responsabile dell’Ordine un accorato ricordo dei Cavalieri defunti nell’ultimo periodo. Un minuto di commosso silenzio è seguito alla citazione dei nomi di Antonio Baldacci, Aldo Fanfani, Alberto Lusso e Alfonso Rava. E’ seguita, da parte del Gran Maestro, con il supporto del Tesoriere cav. Federico Prunotto, l’esposizione del Conto Consuntivo 2013 e del Bilancio di Previsione per l’esercizio corrente. Entrambi i documenti hanno riscosso unanime approvazione. Molti i ringraziamenti espressi dal G.M. al termine della sua articolata relazione: oltre ad aver ricordato con simpatia i più stretti collaboratori, le autorità politiche, religiose ed amministrative del territorio, egli ha espresso nei confronti della Cassa di Risparmio di Bra e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Torino un grato apprezzamento per il sostegno prezioso e continuativo. Dopo una vivace discussione, che ha fatto emergere stimolanti riflessioni e proposte, si è poi svolta l’estemporanea investitura di due nuovi cavalieri che non avevano potuto intervenire all’apposita cerimonia durante la Vijà ‘d Natal. Si tratta dei cavalieri Panico Giovanni, enotecnico di Canale e Olivero Giovanni Battista, commerciante di Bra. Il rinnovo dei quadri direttivi. A termini di Statuto l’Assemblea è stato eletto il Consiglio Reggente per il prossimo triennio nelle persone dei cavalieri Bianchetta Luigi, Brezzo Mario, Bruno Enzo, Cagliero Giacomo, Castello Davide, Faccenda Dante, Fissore Mauro, Franciosi Filippo, Gramaglia Carlo, Lombardo Carlo, Marescotto Massimo, Nota Marco, Piumatti Giuseppe, Prunotto Federico, Rissone Marco, Rista Carlo, Rosso Paolo. Incarichi speciali sono stati attribuiti ai seguenti Cavalieri: Cerimoniere: Paolo Rosso; Vice: Iannaccone Diego; Delegato per Torino e provincia: Lombardo Carlo; per Milano e provincia: Toppino Antonio e Musante Ezio; per i Sindaci del Roero: Perosino Marco; Maestro Enologo: Cordero Armando; Consigliere anziano: Cornaglia Piero. Cariche istituzionali: in separata riunione il neo-eletto Consiglio Reggente ha quindi confermato, per acclamazione: Gran Maestro: Carlo Rista; Maestro Vicario: Carlo Gramaglia; Segretario: Giuseppe Piumatti; Tesoriere: Federico Prunotto. Approvati dall’Assemblea anche i Cooptati nel Consiglio e la composizione delle varie Commissioni: Architettura e ambiente, Cultura, Enogastronomia, Gite ed escursioni, Periodico La Roa, Premio fotografico, Sito Internet, Ufficio Stampa, Vini. L’ufficialità dell’Assemblea si è quindi giustamente stemperata nel gioioso clima conviviale della cena impreziosita da un raffinato menu primaverile predisposto dalla commissione enogastronomica dell’Ordine. Musiche, canti e danze sono stati, come sempre, un simpatico collante di fraterna amicizia. Dante Maria Faccenda Cultura 3 Elezione del nuovo consiglio Consiglieri: RISTA Carlo GRAMAGLIA Carlo PIUMATTI Giuseppe PRUNOTTO Federico BIANCHETTA Luigi BREZZO Mario BRUNO Enzo CAGLIERO Giacomo CASTELLO Davide FACCENDA Dante FISSORE Mauro FRANCIOSI Filippo LOMBARDO Carlo MARESCOTTO Massimo NOTA Marco RISSONE Marco ROSSO Paolo BRIZIO Aldo CAGLIERO Valerio CASALE Don Umberto CAUDA Andrea DELLAVALLE Sergio FASANO Giacomino GAROMBO Enzo GIACHINO Antonio MARELLO Antonio MONCHIERO Sebastiano OLIVERO Luigi PRUNOTTO Ernesto RIVETTI Piero ROSTAGNO Antonio SACCHETTO Francesco SERRA Giuseppe STACCHINI Paolo VIBERTI Giovenale Incarichi speciali (con diritto di partecipazione al Consiglio) 6 - RINNOVO COMMISSIONI: Sono nominate le nuove commissioni: Cerimoniere ufficiale ROSSO Paolo Vice cerimoniere ufficiale IANNACCONE Diego Rappresentante per Torino e provincia LOMDARDO Carlo Rappresentanti per Milano e provincia TOPPINO Antonio e MUSANTE Ezio (sud Lombardia) Rappresentante sindaci del Roero PEROSINO Marco Maestro enologo CORDERO Armando Consigliere anziano CORNAGLIA Piero Cooptati ANSELMO Filippo ANGELI Agostino BADELLINO Giacomo BATTAGLINO Aldo BERTOLA Giacomo BOGLIONE Gianfranco BORETTO Lorenzo 1 - Commissione vini: Presidente RISSONE Marco Membri BATTAGLIO Piero BIANCHETTA Luigi CORDERO Armando FASANO Giacomino GRAMAGLIA Carlo LAMPUGNANI Massimo MARESCOTTO Massimo NEGRO Angelo coop. OLIVERO Luigi STACCHINI Paolo VICO Flavio CHIRIELEISON Francesco Organizzazione: BRUNO Enzo MARESCOTTO Massimo PIUMATTI Giuseppe RISSONE Marco Segreteria "Notaio": RISTA Carlo 2 - Commissione Enogastronomica Cene d’Autore Feste sociali: Presidente GRAMAGLIA Carlo Membri BIANCHETTA Luigi BRUNO Enzo DELLAVALLE Sergio FACCENDA Dante FASANO Giacomino LOMBARDO Carlo MARELLO Antonio MONCHIERO Sebastiano PRUNOTTO Ernesto PRUNOTTO Federico PUPPIONE Gian Carlo RISSONE Marco RISTA Carlo TOPPINO Antonio VIBERTI Giovenale Operativi BRUNO Enzo BIANCHETTA Luigi FACCENDA Dante LOMBARDO Carlo PUPPIONE Gian Carlo PRUNOTTO Ernesto PRUNOTTO Federico RISSONE Marco RISTA Carlo TOPPINIO Antonio VIBERTI Giovenale ANNIBALE Virginio CASALE don Umberto COSENTINO Filippo DESTEFANIS Paolo FRANCIOSI Filippo IANNACONNE Diego MARELLO Antonio RIVETTI Piero ROSSO Paolo, ROSTAGNO Antonio STACCHINI Paolo VARVELLO Giovanni Predisposizione menu BRUNO Enzo LOMBARDO Carlo FACCENDA Dante GRAMAGLIA Carlo RISSONE Marco RISTA Carlo 4 - Commissione architettura ed ambiente: Presidente ROSA Valerio 3 - Commissione cultura - borse di studio - premio di laurea: Presidente FACCENDA Dante Membri ABRATE Mario AIMASSI Angelo Membri ANSELMO Filippo BORETTO Lorenzo CAGLIERO Giacomo CAGLIERO Valerio CARENA Marco DELPIANO Andrea FISSORE Mauro FRANCIOSI Filippo MALACRINO Gianluca MUSSO Marco ROLFO Sergio RUSTICHELLI Enrico VIBERTI Giovenale 5 - Commissione gite ed escursioni: Presidente RISTA Carlo Membri AMBROSIO Roberto FACCENDA Dante PIUMATTI Giuseppe SACCHETTO Francesco Consulente BINELLO CALORIO Ivana Cultura 4 RINGRAZIAMENTI Dopo l’investitura dei NEO cavalieri: PANICO Giovanni e OLIVERO Giovanni Battista, il cav. Dante Faccenda, propone per il prossimo “PREMIO FEDELTA’ AL ROERO” il cav. ad honorem prof. Oreste CAVALLO che, tuttavia, in quanto cavaliere dell'Ordine, a norma di regolamento non potrebbe essere premiato. Segue animata discussione al termine della quale si delibera a maggioranza di abrogare dal regolamento la suddetta norma restrittiva. Si decide inoltre all’unanimità di ripristinare il premio con scadenza triennale. Inoltre si conviene all’unanimità che la designazione del destinatario del premio sia riservata al Consiglio Reggente. Riconoscimento al prof. Oreste Cavallo Martedì 1 aprile, nel Palazzo comunale di Alba, il Sindaco Maurizio Marello ha consegnato al professor Oreste Cavallo un riconoscimento “per il contributo di scienza, tempo e lavoro dato in forma sempre generosamente gratuita, all’ideazione, alla realizzazione e al continuo arricchimento delle sezioni naturalistiche del Museo Civico Federico Eusebio” e “per l’impegno, la competenza scientifica e la sensibilità artistica con cui per quarant’anni e più, attraverso numerose pubblicazioni di natura specialistica e fotografica, ha fatto conoscere sempre meglio la nostra terra”. «E’ un semplice ma ricco di profondo senso di gratitudine nei confronti di Oreste Cavallo, un segno di riconoscimento, sia pur molto piccolo rispetto all’impegno che in tutti questi anni ha avuto nell’ambito della cultura nella nostra città. Ci sembra giusto lasciargli un simbolo di ringraziamento a nome della Giunta e della città». «Il Museo Civico “Federico Eusebio” nelle sue parti naturalistiche è Oreste Cavallo - ha ricordato Gianfranco Maggi, ex Direttore del Museo albese - non solo perché ci ha lavorato, ha fatto studi, pubblicazioni, mostre ma anche perché gran parte delle collezioni custodite nel Museo sono state raccolte e ordinate da lui e da lui lasciate con assoluta generosità a disposizione del Museo e della città. Alba gli deve rendere merito perché ha accumulato una ricchezza di conoscenze sulla nostra natura prima assente. All’interno del Museo si è potuta fare tanta attività sul piano scientifico proprio per l’opera di Oreste Cavallo. Ed è anche per merito suo se continua le pubblicazioni la rivista “Alba Pompeia”». “DALLA TERRA AL CIELO” Un concerto per ricordare… La terra, per chi la lavora, non è solo terra: è passione, è orgoglio, è amore. Per questo le nostre colline sono così belle, perché ci sono uomini e donne che, in silenzio, le disegnano ogni giorno. Vogliamo dare voce a questo silenzio, ricordando tutte le persone che tragicamente, per questo disegno, hanno dato la vita. È noto che i lavoratori agricoli sono i più esposti ad infortuni che spesso sono causa di morte o di invalidità permanenti. Nonostante tutti gli accorgimenti, le norme, la valutazione dei rischi, gli incidenti in agricoltura rimangono una triste realtà. Tutti gli anni piangiamo la perdita di persone che alla terra hanno dedicato la vita e in un attimo hanno perso tutto… progetti, sogni, speranze, lasciando le loro famiglie nel dolore più grande. P Vogliamo ricordarli tutti con un concerto che si terrà ad Alba, lunedì 2 giugno 2014, alle ore 17, nella Chiesa di San Domenico, a chiusura dell’11° Edizione di Italy&USA - Alba Music Festival. Invitiamo tutte le per- sone interessate all’iniziativa a rivolgersi, per ulteriori informazioni, presso le proprie organizzazioni agricole oppure all’Associazione “Il campo”, via S. Barbara 4/2 Alba ([email protected]). Nicoletta Bono Con il patrocinio anche del nostro Ordine sarà eseguita la Messa da Requiem di W. A. Mozart dall’Orchestra Filarmonica di Stato della Romania. Solisti: Sung Hee Park, soprano; Marie Thérèse Keller, mezzosoprano; Moo Rim Kang, Tenore; Alberto Rota, Basso. Direttore: Nicola Davico. Ensemble vocale Accord, Casale Coro, Coro polifonico Città di Rivarolo Canavese GUIDA AGLI ALBERI E ARBUSTI SPONTANEI DEL ROERO er iniziativa del Museo Naturalistico del Roero di Vezza d’Alba, sostenuta dal contributo del nostro Ordine e della Biblioteca Civica di Vezza, è uscita nel mese di novembre 2013 questa nuova e preziosa opera dei due massimi studiosi della flora nostrana e non solo. A differenza di precedenti lavori di impostazione più rigorosamente scientifica (es.: Roero: flora spontanea e vegetazione di F. Rota, 2008) questo, senza concedere sconti ai più precisi riferimenti botanici, si offre con un taglio deliberatamente divulgativo: guida agile ed accattivante sia per la limpidezza dei testi, sia per la generosa ed efficace documentazione fotografica. In apertura, per riaprirci gli occhi su cose sempre “viste”, ma mai “osservate”, gli Autori ci svelano le pecu- liarità dei nostri boschi: quelli caratterizzati dall’ontano nero e dall’olmo, altri dalla farnia e dal carpino, altri ancora contraddistinti dalla rovere e dal pino silvestre, fino ad incuriosirci per l’originale bosco crociato e didattico di Pocapaglia. Segue l’accurata rassegna di ciascuna specie presente nel Roero con facili indicazioni per il suo riconoscimento. Impreziosiscono ulteriormente questo encomiabile lavoro diffusi riferimenti all’ecologia, alla possibile valorizzazione terapeutica di molte essenze e al diverso utilizzo dei legnami. Un’utile bibliografia ed un indice analitico di funzionale impostazione concludono questo pregevole lavoro destinato a rimanere il più scorrevole e completo riferimento per chiunque voglia conoscere la flora del nostro Roero. Dante Maria Faccenda Cultura 5 CONCORSO “PREMIO BIENNALE DI LAUREA 2014” Si riporta integralmente il Bando di questo concorso, pubblicato sul n. 88 de La Roa di ottobre 2012. Bando di concorso: “Premio di laurea 2014” Art. 1 E’ istituito il “Premio di laurea” biennale del valore di € 750,00 (settecentocinquanta) relativo agli anni accademici 2011-2012 e 2012-2013. Art. 2 Al concorso per l’assegnazione del Premio, unico ed indivisibile, possono concorrere i candidati in possesso dei seguenti requisiti: - laurea conseguita presso qualunque università negli anni accademici 2011-2012 o 2012-2013, alla data dei termini fissati per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso; - tesi di laurea specificamente incentrata su argomenti attinenti al territorio Roero sotto qualunque aspetto: storico, antropologico, geografico, artistico, socio-economico, ecc. intendendosi “Roero” nell’esclusiva accezione definita dall’art. 2 dello Statuto Sociale dell’Ordine. Art. 3 Le domande degli interessati, indirizzate al Gran Maestro dell’Ordine, redatte in carta semplice con l’indicazione precisa dei dati anagrafici, indirizzo e numero di telefono, dovranno pervenire alla Segreteria dell’Ordine, Via Roma, 57 - 12043 Canale (CN), entro e non oltre il 30 giugno 2014. Alla domanda di partecipazione dovranno essere allegati: - una copia della tesi di laurea autenticata dal competente ufficio dell’Ateneo o accompagnata da autocertificazione attestante che la copia presentata è conforme all’originale depositato presso l’Università; - autocertificazione dalla quale risulti: se trattasi di laurea triennale (180 crediti) o specialistica (quinquennale, 300 crediti); il voto di laurea conseguito e la data di quest’ultimo esame; - una breve presentazione scritta dei contenuti della tesi (max. 1 cartella). Gli elaborati presentati non verranno restituiti. Art. 4 L’attribuzione del Premio annuale ad una sola delle tesi pervenute sarà decisa dalla Commissione Cultura dell’Ordine sulla base di un’insindacabile valutazione del valore e della originalità scientifica e culturale degli elaborati presentati e della loro attinenza al territorio Roero, riservandosi di prendere eventualmente in considerazione il voto conseguito, nel caso di valutazione paritetica degli elaborati. Art. 5 Il Gran Maestro, visto il verbale della Commissione giudicatrice, provvederà a comunicare all’interessato l’attribuzione del Premio di Laurea che sarà erogato nel corso di apposita cerimonia in occasione dell’annuale Festa di San Michele sabato, 27 settembre 2014. ROERO: SI RIPARTE CON FIDUCIA "Coraggio. La crisi economica si sta, a poco a poco, allontanando dall’Italia (anche se è a rilento). Si riparte con fiducia". Lo dice non solo Matteo Renzi, ma anche la Confindustria, la Confcommercio, la Con-agricoltori, i Professionisti delle statistiche ecc. Lo sviluppo rurale, in tutti i settori, si fa sentire, a cominciare dalla vendemmia 2013 e dai contratti eccellenti al Vinitaly 2014. Il programma rurale è importante, perché, oggi, il sistema agricolo regionale può vantare di una rete capillare dei servizi di infor- mazione e consulenza, gestita prevalentemente dalle organizzazioni professionali e dalle associazioni di produttori di alcuni comparti strategici, in primo piano con il vino. Anche l’economia del gusto è partita con fiducia nell’Albese, Langhe, Roero. Il territorio dispone di una vasta gamma di trattorie, osterie, pizzerie, ristoranti vari con variazioni delle stelle di qualificazione: da una a cinque, ma il primo passo decisivo è la redazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2013-2014-2020, con l’IRIS del Piemon- te, la gestione del PSR, dell’IPLA e della autorità di volontariato. Coraggio. Si riparte. Anche le banche cominciano ad aiutare i giovani volenterosi ad uno sviluppo, ad una nuova attività, ad una iniziativa particolare professionale, rurale, commerciale, industriale ecc. Carlo Gramaglia Un illustre e grande amico del Roero ORESTE CAVALLO Chi ha detto che tra Langhe e Roero non c’è armonia e collaborazione? Le menti più illuminate ed i cuori più sensibili ed appassionati smentiscono questo logoro luogo comune. E’ il caso del Professor Oreste Cavallo, langhetto d.o.c., nativo di Montelupo Albese, per 33 anni stimatissimo docente all’Enologica di Alba, colonna portante del Museo Eusebio e del Gruppo Fotografico Albese … Più “destra Tanaro” di così non si può; eppure questo personaggio poliedrico, dalle mille risorse in tutte le sfaccettature delle scienze naturali non ha mai lesinato al nostro Roero il suo impegno di ricerca, di collaborazione, di sostegno ad ogni iniziativa culturale in campo naturalistico e fotografico. Ricordo con nostalgia e gratitudine la sua guida sapiente a gruppi di docenti in attività di aggiornamento in aperta campagna: non c’era albero, arbusto, insetto, uccello, minerale, di cui il professore non sapesse svelare ogni mistero e suggerirne un utilizzo didattico. Nonostante fosse titolare delle cattedre di scienze naturali, patologia vegetale, entomologia agraria e microbiologia all’Istituto albese Umberto I, sapeva esporre ogni cosa senza aria professorale, in modo accattivante, anzi, con quella sua caratteristica arguzia che gli attirava simpatia ed anche affetto. Nei numerosi suoi libri dedicati ai diversi aspetti della storia naturalistica del territorio, Oreste ha sempre associato il nome Roero a quello di Langhe perché l’ambito delle sue esplorazioni e ricerche ha incluso sempre anche le colline e soprattutto la caratteristiche rocche nostrane, contribuendo così alla loro promozione. Se Alba ha la fortuna di annoverarlo tra i fondatori della sezione di scienze naturali del Museo Eusebio di cui è conservatore onorario e dove, tra l’altro, ha collezionato, catalogato e donato oltre 25.000 esemplari di insetti, il Museo Naturalistico di Vezza d’Alba, autentico gioiello scientifico del Roero, deve a lui la progettazione, l’allestimento della sala geologica, l’ordinamento della collezione entomologica e la continua, preziosa consulenza a tutto campo. Di tutto questo il Roero deve al professore Oreste Cavallo grande riconoscenza ed affetto che ci auguriamo possano essere presto manifestati con un pubblico e solenne riconoscimento. Dante Maria Faccenda Cultura 6 Studi e ricerche giovanili incentivati dai Cavalieri del Roero (n.12) Dante Maria Faccenda Il nostro giovane Cavaliere dott. Angelo Aimassi, conseguita brillantemente la laurea triennale in Ingegneria Energetica presso il Politecnico di Torino, sta per concludere gli ultimi esami del biennio superiore e sta lavorando alla tesi finale che gli varrà la laurea magistrale in Ingegneria. Nel frattempo gli abbiamo rivolto alcune domande sul precedente lavoro che ha riscosso ampi apprezzamenti nel mondo accademico ed anche presso la nostra Commissione Cultura: “DALLA COGENERAZIONE ALLA TRIGENERAZIONE Utilizzo del vapore di bassa pressione in un impianto cogenerativo a ciclo combinato per la produzione di freddo” L’argomento della tua tesi suona del tutto ostico a noi profani. Prova cortesemente a … tradurlo in parole elementari. D’accordo; non è poi così difficile se si comprende il significato dei due termini in questione: Cogenerazione è la produzione contemporanea di due forme di energia: elettrica e termica, mediante un sistema che impiega lo stesso combustibile. Con il termine Trigenerazione, invece, s’intende la produzione combinata, oltre che di elettricità e calore, anche di freddo, sempre a partire da un unico combustibile ed in un unico impianto. Si tratta, quindi se non sbaglio, di bei passi avanti rispetto alle tradizionali centrali termoelettriche. Certamente. Una centrale termoelettrica non cogenerativa è in grado di convertire in elettricità soltanto 1/3 dell’energia spesa; i 2/3 dell’energia primaria spesa sono persi sotto forma di calore. Con la cogenerazione, invece, si riesce a recuperare gran parte di questo calore di “scarto” e a convertire oltre i 3/5 dell’energia del combustibile in energia utile. La trigenerazione aggiunge a tutto ciò la pos- sibilità di produrre energia frigorifera. Questa tecnologia di produzione del freddo utilizzando … il calore stuzzica non poco la mia ignorante curiosità … Beh, non credo che ti possa entusiasmare ora una spiegazione sui “Cicli frigoriferi ad assorbimento”! Si può affermare comunque che la trigenerazione è oggi il modo migliore per sfruttare al massimo l’energia posseduta dal combustibile. E a quale combustibile ti riferisci? Al momento viene quasi sempre utilizzato il gas naturale. Gli impianti trigenerativi di cui parli sono molto diffusi? No, in Italia soprattutto non sono ancora molto diffusi sia per motivi tecnici ed economici, sia per le differenziate situazioni e condizioni climatiche. E quelli cogenerativi? Si, questi sono ormai molto diffusi soprattutto nel Nord Italia, dove c’è un notevole bisogno di riscaldamento ed i risultati sono decisamente apprezzabili. Ne abbiamo qualche esempio notevole nella nostra zona? Nel mio lavoro ho analizzato gli aspetti tecnici della Centrale cogenerativa Alba Power, cofondata nel 2005 da Ferrero ed Egea. Essa soddisfa totalmente il bisogno energetico dell’intero stabilimento Ferrero e, inoltre, fornisce il teleriscaldamento per la città di Alba. Ti ringrazio per la chiarezza delle spiegazioni, ma ti prego di anticiparci qualcosa sull’argomento della tua nuova tesi di laurea magistrale. Al momento sto preparando la tesi magistrale sul miglioramento delle prestazioni dei moduli fotovoltaici mediante raffreddamento ad acqua meteorica. Questo sistema prevede di raccogliere l’acqua piovana dal tetto fotovoltaico, sito nel mio Comune (Magliano Alfieri) per poi utilizzarla per raffreddare i pannelli durante le calure estive (quando possono raggiungere temperature di oltre 70°C), al fine di aumentare la loro produttività. In questo modo, non più soltanto il sole, ma paradossalmente anche la pioggia diventa partecipe del processo di produzione fotovoltaico. Ho scelto questo argomento poiché riguarda una delle principali fonti rinnovabili, l’energia solare, che negli ultimi anni ha assistito ad un vero e proprio boom anche nel nostro Roero, reso possibile grazie a generosi incentivi statali. Devo ammettere che fin da bambino ho sempre avuto una particolare predilezione per queste fonti di energia, inesauribili e pulite, il cui sfruttamento può permettere al nostro Paese di ridurre la propria dipendenza energetica dall’ estero, l’inquinamento e, in molti casi, anche la bolletta di famiglie ed imprese! TRAGUARDO ECCELLENTE PER L’ALLIEVO DAVIDE DELTETTO Studente da sette anni presso l’Istituto musicale di Canale e del Roero nella classe del noto docente e concertista Carlo Bellotti, il giovane Davide Deltetto ha raccolto una prima, grande gratificazione per il suo costante impegno classificandosi al primo posto nel Concorso Nazionale “The Brera elektric drum” svoltosi recentemente a Novara. Oltre alla frequenza assidua alle lezioni di Bellotti, Davide ha partecipato ad un corso didattico-musicale tenuto dal famoso batterista-autore-inventore-maestro statunitense Johnny Rabb. Il suo impegno musicale lo vede anche protagonista in due brillanti formazioni giovanili e nella Filarmonica Santa Cecilia di Canale. Grande soddisfazione non soltanto per il giovane artista, cui auguriamo ulteriori brillanti successi, ma anche per l’Istituto musicale canalese e per il professor Carlo Bellotti che è portatore di un eccezionale livello professionale riconosciuto in Italia e all’estero. Difficile enumerare tutte le sue collaborazioni prestigiose: basti citare il Teatro Regio e l’Orchestra Filarmonica di Torino con la quale ha partecipato anche a tournée all’estero, l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra del 54° Festival di San Remo … E poi con Teresa de Sio, Demo Morselli, Leonardo de Amicis, ecc. senza contare le incisioni, le dirette Tv e mille altre presenze di grande rilievo artistico. Sicuramente sotto la sua guida Davide Deltetto potrà raccogliere altre grandi soddisfazioni musicali aprendo la strada agli altri allievi percussionisti dell’Istituto. Dante Maria Faccenda UN NEOCAVALIERE SPECIALE Il 18 marzo scorso l’Appuntato del Comando Stazione dei Carabinieri di Bra, Fabrizio Griffo, entrato a far parte del nostro Ordine il 14 dicembre 2013, ha conseguito brillantemente la laurea in “Scienze del Governo e dell’Amministrazione” presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, discutendo la tesi “Made in Italy vs Made in China: qualità o risparmio?”. La cosa veramente eccezionale, che attira grande stima ed ammirazione, è che per il nostro neo cavaliere si tratta della seconda laurea magistrale oltre ad una terza, triennale, conseguite in circa nove anni di studi universitari in costanza di lavoro. Non c’è che dire! Complimenti vivissimi al plurilaureato Carabiniere e Cavaliere del Roero con auguri vivissimi di ulteriori e ben meritate soddisfazioni. dmf Cultura 7 L’UOMO E LA CHIESA NEL MONDO CONTEMPOERANEO D opo aver ripensato a fondo il mistero della Chiesa (Lumen gentium) che ascolta la Parola di Dio (Dei Verbum) e celebra le meraviglie del Signore (Sacrosanctum concilium), il Vaticano II rivolge il suo pensiero alla presenza e all’azione della Chiesa nel mondo, lo fa nella costituzione Gaudium et spes, approvata dopo un lungo percorso il 7 dicembre 1965 (2309 sì, 75 no). Il documento costituisce un unicum all’interno dei testi conciliari, come appare fin dal titolo: costituzione pastorale significa la traduzione e l’attuazione della fede nella vita concreta, dove l’atteggiamento pastorale presuppone un fondamento dottrinale. Non si espone soltanto i principi della fede, ma si esprime anche sui “segni dei tempi” e su temi di capitale importanza quali la famiglia e il lavoro, la cultura e la scienza, la politica, l’economia e la pace. Questo atteggiamento dialogante si mostra già nel famoso incipit della costituzione: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono, sono pure la gioie e le speranze, le tristezze e la angosce di discepoli di Cristo» (n. 1). Così il concilio si rivolge a tutti gli uomini indistintamente, desiderando esporre loro come esso intende la presenza e l’azione della Chiesa nel mondo contemporaneo. Nell’esposizione introduttiva (nn. 4-10) sono delineate le condizioni odierne dell’uomo: «L’umanità vive oggi un periodo nuovo della sua storia, caratterizzato da profondi e rapidi mutamenti che progressivamente si estendono all’insieme del globo» (n. 4): sono mutamenti di ordine sociale, morale, psicologico e religioso, che creano contraddizioni fra dati positivi e riflessi negativi: l’ingiustizia che crea disu- guaglianza tra poveri e ricchi, la crisi della famiglia, l’indifferenza religiosa e forme varie di irreligiosità, le mai sopite domande sulla sofferenza e sulla morte. La contraddizione in realtà sta all’interno dell’uomo stesso (che ha aspirazioni infinite e sperimenta in mille modi i suoi limiti) e nella stessa comunità: il mondo si presenta oggi potente e a un tempo debole, capace di operare il meglio e il peggio, mentre si apre la strada della libertà e di nuove schiavitù, della fraternità e dell’odio. In questo contesto segnato da grandi avventure di bene e da tragiche sventure, il concilio presenta nella prima parte (nn. 11-45) il suo pensiero antropologico, articolandolo in tre affondi essenziali per poter rispondere alla vitale domanda: chi è l’uomo? Dapprima la dignità della persona umana: dignità e vocazione vengono all’uomo direttamente dal Creatore, che ha plasmato l’uomo e la donna “a sua immagine”, in modo che la loro unione costituisca la prima forma di comunione a immagine della comunione divina (trinitaria). La caratteristiche della persona sono la dignità della coscienza morale, dell’intelligenza, della libertà: «Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale deve obbedire e la cui voce lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria» (n. 16). L’esperienza del peccato rovina questi elementi costitutivi della persona, soprattutto la relazionalità (con Dio, con sé stesso, con gli altri), rottura che si manifesta nel fenomeno dell’ateismo (che porta con sé dis-umanità: la creatura senza il Creatore svanisce), nell’enigma inquietante della morte (esperita con il timore che tutto – tutte le relazioni – finisca per sempre), negli squilibri sociali (ingiustizie, sopraffazioni, violenze): qui vivono le grandi aspirazioni dell’umanità e gli interrogativi più profondi dell’uomo. La comunità degli uomini è il secondo affondo: il concilio richiama l’indole comunitaria degli umani, l’interdipendenza del perfezionamento delle persone e lo sviluppo della società. Il rispetto della fondamentale uguaglianza di tutti gli uomini e della giustizia sociale richiede il superamento di un’etica individualistica, il superamento di ogni genere di discriminazione, ricercando la giustizia sociale con responsabilità e partecipazione, stimolando la volontà di tutti a assumersi la propria parte nelle comuni imprese, per giungere a una condizione più umana e giusta della vita. Infine l’attività umana nell’universo: corrispondendo al disegno di Dio, l’attività individuale e collettiva deve tendere al vero bene dell’umanità. Afferma la legittima autonomia delle realtà terrene (la cultura, la scienza, la politica), che hanno leggi e valori che l’uomo deve gradatamente scoprire, senza per questo essere in contrasto con la fede, dal momento che «le realtà profane e la realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio» (n. 36). Alla dignità dell’uomo, alla comunità e all’attività umane il concilio propone il dono, unico e insuperabile, del Cristo: egli è l’uomo nuovo («solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo»: n. 22), è il compimento della solidarietà umana («egli santifica le relazioni umane, annuncia il Vangelo perché l’umanità diventi la famiglia di Dio»: n. 32), infine eleva l’attività umana a perfezione nel mistero pasquale («ci insegna che la legge fondamentale dell’umana perfezione e della trasformazione del mondo è il nuovo comandamento della carità»: n. 38). Don Umberto Casale Appuntamenti Maggio Giovedì 15 Gita Sociale a Bruxelles dal 15 al 20 maggio Giugno Mercoledì 4, ore 20 Riunione del Consiglio Reggente Domenica 8, ore 17 Paseggiata roerina a Ceresole d’Alba, con cena a base di Tinche 12-13-14 Giugno Degustazione vini Concorso Enologico 2014 Sabato 28, ore 20 Festa d’Estate alla Cascina Negro in Monteu Roero Luglio Mercoledì 2, ore 20 Riunione del Consiglio Reggente presso la Sacra di San Michele Domenica 6 Passeggiata roerina Domenica 27 Grande Grigliata nel parco del Santuario Madonna dei Boschi - Vezza d’Alba - ore 12,00 Agosto Domenica 3 Passeggiata roerina Mercoledì 5, ore 20 dopo la Riunione Consiglio Reggente, cena aperta alle consorti, Cavalieri ed amici presso il Rist. Le Betulle a Cinzano Settembre Mercoledì 3, ore 20 Riunione del Consiglio Reggente Domenica 7 Passeggiata roerina. Gita a Rovigo e gemellaggio con confratelli Bavarolo nei giorni 19, 20, 21 Sabato 27, ore 20 Festa di San Michele, con Messa a Cascina Pedelmonte Guarene Consegna Borse di Studio e Premio Biennale di Laurea Roero in Tavola 8 LA CASCATA: “TEMPIO” DELLA CUCINA Ristorante BELVEDERE DI MONTA' Il ristorante La Cascata di Verduno, è un “tempio”, non solo della cucina piemontese, ma anche un angolo della quiete, del relax. E’ un complesso che raggruppa un gran parco, con animali liberi, due laghi (non è permessa la pesca): 5 cuochi con a capo Franco Astegiano, (personaggio storico, un grande chef. Il maître Tiziano Boasso, dipendente da 22 anni, con tre camerieri, in sala. La Cascata, si trova in regione “Gurei”. Sono a disposizione sette sale interne e due esterne, con cucine autonome; può servire dai 600 agli 800 coperti contemporaneamente; permette di raccogliere gruppi aziendali, banchetti, le feste sociali, clienti singoli, i quali, possono godere della natura, a pochi chilometri da Alba, e Bra, ai piedi delle Langhe e del Roero, con collegamenti con le autostrade per Torino, per Milano. Inoltre si può riposare nella quiete sulle terrazze; fare lunghe passeggiate nel parco , con una varietà di piante, di animali da cortile. Un luogo che costeggia due braccia del fiume Tanaro. Che buona la Cucina! Tanti i gruppi aziendali: Ferrero, Miroglio, associazione del Roero, di Alba; gite Fiat da Torino, meeting da Milano, ed ancora matrimoni, feste sociali, battesimi, lauree, cresime, feste di compleanno. Franco Astegiano ci dettaglia un grande menu: 26 antipasti a scelta, 12 primi, 13 secondi, 3 piatti di pesce, 10 tipi di dolci della nonna, oltre alla frutta, dolci e caffè. Raccoglie il ritrovo gastronomico dei Club Lions di Bra, il Lions Club Bra Roero femminile, il Lions giovani, il gruppo dei Cavalieri di San Michele del Roero, della Famija Albeisa, i turisti che arrivano con i pulman da ogni parte del mondo. Ogni gruppo ha il suo locale, la sua camera, con cucina autonoma. Il pranzo sia per i clienti occasionali, sia per i gruppi di famiglia o i giovani, sono serviti con il menu alla carta. Tutti i clienti apprezzano la genuinità e la freschezza del cibo. La carne è quella di qualità, servita ai cuochi da una macelleria interna, dove il socio macellaio esperto, cav. Luciano Monchiero, acquista solo vitelli della coscia di razza albese, allevati nelle stalle del territorio. La carne è concessa di asporto anche per i clienti. Cosa c’è di meglio di una serata tra amici? La Cascata di Verduno è una delle mete da tenere in mente. Per le prenotazioni: telefono 0172-470126. Il pezzo è normale Appena entrato l’ambiente che ti circonda è tutto un susseguirsi di colori tenui e caldi ma subito il tuo sguardo viene attratto dallo splendido panorama sul Roero, le sue colline con crinali che si susseguono sempre più lontani e meno nitidi al limitare di una linea grigia di Langa. Ancora non ti sei accomodato che Marco si avvicina con un appetitoso stuzzichino di salame cotto, mi elenca i classici antipasti alla piemontese ma la mia attenzione cade sulla classica carne cruda battuta al coltello e su un’anguilla marinata molto delicata. Mentre una tiepida sera sta calando e si accendono in lontananza le prime luci mi viene servito un piccolo assaggio di agnolotti burro e salvia seguiti dai classici tajarin con poco ragù di carne, come da me richiesto; che piatto delicato, asciutti, profumatissimi quasi si scioglievano in bocca. Chiedo una breve pausa prima dei secondi dopo aver scelto quattro costine di agnello, visto il periodo Pasquale, morbide e tenere ed il classico coniglio arrosto; lo assaggio e, quella carne bianca all’interno, quel profumo di erbe mi fanno tornare alla memoria proprio quello cucinato dalla mia mamma ove nel piatto trovavi sempre una bella coscia e delle piccole costine ottime da succhiare. Oramai è calata la notte su tutto il Roero, solo luci si stagliano più o meno lontane ad illuminare paesi che ti sono oramai sconosciuti mentre i crinali sono diventati ombre ai tuoi occhi. Sarei proprio sazio però non posso allontanarmi dal ristorante Belvedere senza un assaggio, tra i tanti proposti, di un semifreddo nel quale scopri un amaretto caramellato ricoperto di panna e miele di castagno. Di una bottiglia di barbera 2012 mi accorgo alla fine che il contenuto rimasto non sarebbe più sufficiente per irrorare un pasto successivo. Mi spiace non aver potuto assaggiare gli gnocchi al formaggio, come primo, o lo stracotto al nebbiolo o, peggio ancora, aver tralasciato il classico fritto misto alla piemontese, ma tutto questo sarà per una prossima tornata. Non conosco la signora Emilia, in cucina, ma la immagino premurosa, sapiente che con fantasia crea piatti nel rispetto della più pura tradizione piemontese. A questo punto si rende indispensabile un grappino, saluto il signor Marco e salendo in macchina già penso a cosa potrò raccontare nel caso incontrassi una paletta di alt. Carlo Gramaglia Giuseppe Serra ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO XIV EDIZIONE CONCORSO ENOLOGICO del ROERO 2014 L’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, bandisce la quattordicesima edizione di assaggio e degustazione dei vini del Roero, aperto a tutte le Aziende vitivinicole produttrici vini del Roero. La commissione di assaggio sarà presieduta dal Cav. Prof. RISSONE Marco, maestro assaggiatore dell’ONAV, affiancato dall’ enologo Cav.Armando Cordero ed altri enotecnici ed esperti degustatori. Per la valutazione dei vini sarà utilizzata la scheda dell’A.E.I. I campioni di vino che avranno superato gli 80/1oo, saranno premiati con una pergamena di merito con ruote d’oro, simbolo dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero. Queste le valutazioni: Vini che raggiungono un punteggio da 80 a 84 /1oo riceveranno 1 ruota d’oro; da 85 a 89 /1oo riceveranno 2 ruote d’oro; oltre i 90/100 ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO I vini in concorso per il 2014 saranno: Bianchi: - Langhe Favorita d.o.c. vendemmia 2013 - Roero Arneis d.o.c.g. vendemmia 2013 Rossi: - Nebbiolo d’Alba d.o.c., prodotto esclusivamente nei Comuni del Roero - Roero d.o.c.g. - Roero superiore d.o.c.g. - Cisterna d.o.c, e Bonarda di Cisterna. - Barbera d’Alba d.o.c., prodotta esclusivamente nei comuni del Roero Moscato: - Moscato d’Asti d.o.c.g. vendemmia 2013, prodotto nel comprensorio di S. Vittoria d’Alba. Vini speciali: - Passiti, vendemmia tardiva e spumanti con uve Arneis e Moscato - Birbet, versione tranquilla oppure spumante, vend. 2013. Grappe: prodotti da vinacce di uve locali, con distilleria nel Roero. IMPORTANTE: I campioni che non rientrano nelle categorie previste dal concorso, non saranno oggetto di valutazione. I vini che non raggiungono Roero in Tavola 9 RISt. TRE RUOTE - Monticello d'Alba LO STORICO LEON D’ORO - CANALE Ristorante caratteristico apprezzato per la cucina casereccia, con materie prime sempre freschissime, e la presentazione accattivante delle varie portate. Accogliente e rilassante, il locale che ha 90 posti a sedere e un comodo parcheggio, si rivela il posto ideale per il festeggiamento di compleanni e ricorrenze, ed anche per un semplice incontro all’insegna del buon gusto con piatti genuini e aromi e profumi tipici delle tradizioni roerina e langarole. Le opinioni della variegata clientela giudicano “Le Tre Ruote” adatte a tutti, ed è per me gradevole, recensirne l’attività, perché l’intelligente professionalità di Arturo & C. mette ognuno a suo agio. Si va dal pranzo di lavoro alla cenetta di giovani a 20 euro con 1\4 di vino della casa, al cliente che si delizia con i 30\40 euro perfettamente motivati, e a chi si spinge fino ai 60\85 delle grandi occasioni, includendo vini particolari e tartufi, in un’ampia scelta di antipasti, primi, secondi, dessert e “pussa cafè” da “sballo”. Ricordo il fiasco di vino, che l’oste lasciava in tavola, poi conteggiato “a calo”. Da Arturo è un po’ così: il prezzo lo costruisci liberamente partendo dal vasto assortimento di antipasti, e a seguire ciò che decidi di provare, ma non cambiano la qualità, l’accoglienza e il servizio. Da segnalare peperoncini e seppioline ripieni, carne cruda al coltello, insalata di pollo e porcini sott’olio tra gli antipasti; l’offerta dei primi che va dai gnocchi al Castelmagno e tajerin alla carne, dalle crepes alla fonduta e tartufo nero ad altri a base di pesce; tra i secondi spiccano carni e pesci, e l’agnello al forno che si scioglie in bocca. Chiuso il mercoledì, è meglio prenotare con buon anticipo. RISTORANTE TRE RUOTE s.n.c., Bg. S. Antonio 84 - 12066 Monticello d'Alba - Tel. 0173.64213 Siete amatori della buona cucina? A Canale esiste un Ristorante-Albergo storico, secolare: il LEON D’ORO (via Roma n.12). I titolari sono Vittoria Cavallo, vedova Arduino e la figlia Ilaria. Il papà era passato all’altra parte del mondo nel 1993: era il contitolare, stimato socio dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero e da tutti. La storia del Leon d’Oro, era nata nel 1926, dai genitori di Vittoria: Rosina e Cichin Cavallo, dopo la trasformazione di una vecchia trattoria. Vittoria, è cresciuta nel locale dal 1931; andata in sposa al lavoratore agricolo Nino Arduino. La figlia Ilaria, affiancata dalla mamma, ha ora in mano la direzione. Profumi e gusti eccellenti, come quelli di un tempo, riempiono il locale. Vittoria, accoglie i clienti con gentilezza, li accompagna al tavolo, da a loro il benvenuto ed augura buon appetito. La figlia Ilaria guida la cucina e la sala, con una signorilità che tutti apprezzano ed elogiano. I profumi arrivano dalla cucina e ti creano emozioni, appetito ed allegria. Gli antipasti arrivano in poco tempo: il “giambun rusti” (prosciutto cotto nel vino arneis: grande specialità locale), la carne cruda di vitello tagliata al coltello, e diversi altri piatti speciali delle nonne, quali il Girello di vitello, servito con salsa blu del Moncenisio. Il menu per il primo ed i secondi è vasto: il gustoso risotto all’arneis, gli gnocchi al gorgonzola, i “tajarin” fatti in casa, e conditi con ragù, salsiccia e funghi porcini, seguiti dalla finanziera, il fritto misto, la faraona, il coniglio, i filetti di vitella, di maialino: tutti profumati con erbe locali e decina di altri ancora. Sono una delizia i dolci. Bunet della nonna, la torta di nocciole con miele e zabaione. Accompagnano i vini delle migliori cantine roerine e di Langa, ben custoditi nell’enoteca. Il locale può ospitare 60 coperti, assai comodi e ben disposti; otto le camere d’albergo situate al piano superiore. Un merito anche all’equipe di Ilaria: la barista Rosy, le cuoche Nadia ed Irene. In sala Luciano ed Eugenia per il servizio. Tutti arrivano dalle scuole alberghiere. L’accoglienza, cucina, servizi sono lodevoli. Non si sbaglia. Un grande esempio gastronomico. Provate! Tel. 0173.979296 per prenotazioni. P-S il punteggio minimo, previsto per la premiazione, non saranno menzionati nella pergamena, senza inviare alcuna comunicazione agli interessati. Roero Arneis DOGC e Langhe Favorita DOC, classificati con il punteggio di Eccellenza, unitamente agli altri vini del territorio Roero. I campioni, in numero di tre bottiglie, dovranno pervenire entro lunedì 3 giugno presso l’Enoteca regionale del Roero in Canale, orario d’ufficio. Concorreranno alla premiazione per il prestigioso titolo di “Vignaiolo dell’anno 2014”, le aziende che avranno ottenuto il massimo punteggio dei seguenti vini: Roero e Roero DOCG Superiore e Il Vignaiolo dell’anno sarà premiato con pergamena e quattro ruote d’oro. Il vignaiolo premiato potrà fregiarsi del marchio di qualità e del titolo di vignaiolo dell’anno 2014, I produttori premiati, saranno pubblicati sul periodico “LA ROA” e sui vari giornali locali e regionali attraverso l’Ufficio Stampa dell’Ordine. Le cantine, all’atto della consegna dei campioni, presso l’Enoteca di Canale, dovranno di obbligo e scrupolosamente, compilare in dettaglio il modulo di IDENTIFICAZIONE con elenco dei vini, l’annata, l’esatta ragione sociale, indirizzo completo e numero telefonico; pena l’esclusione dal concorso. I Produttori premiati, saranno invitati alla cerimonia della premiazione, che si terrà in Luglio, nell’ambito della Festa del Pesco in Canale. Il presidente della Commissione Vini Cav. Prof. Rissone Marco Il Gran Maestro dell’Ordine Cav. RISTA Carlo Carlo Gramaglia Mercato Ambulante in piazza San Paolo ad Alba Il 5 marzo scorso, dopo riunioni, articoli, proteste, ecc. è stato inaugurato, grazie ad un comitato, un mercatone in piazza San Paolo. Sono collocati ben 21 commercianti, con sei produttori agricoli. Un successo. E’ aperto ogni mercoledì dalle ore 7,00 alle 15,00. Roero 10 60 mila lettori hanno consultato il sito dei Cavalieri del Roero N el 2014 sono tanti coloro che seguono l’informazione del nuovo sito dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero: un nuovo sito, con nuova impostazione. Nell’autunno dello scorso anno è stata inserita una struttura più facilmente modificabile e aggiornabile e ogni giorno il nostro sito pubblica nuove notizie sul Roero e sugli appuntamenti dei Cavalieri, ed ogni settimana è stata impostata una verifica funzionale; da maggio sarà operativa la neonata Commissione Web, composta dai Cavalieri: Mario Brezzo (attento osservatore), Paolo Stacchini (produttore di contenuti), Massimo Marescotto (precursore del web), Paolo Destefanis (penna attenta e raffinata), Andrea Cauda (realizzatore del primo sito dei Cavalieri nel 2008), Marco Nota (architetto del verde), Davide Castello (vulcanico ma preciso organizzatore di eventi. Infine Paolo Rosso (è il responsabile). I Cavalieri che volessero partecipare, come VOLONTARI, per apportate la loro esperienza e passione web, saranno bene accetto. Si vorrebbe portare avanti i propositi dello Statuto Sociale dei Cavalieri che afferma: “volgere opera di promozione e di propaganda in Italia e all’estero, a favore della realtà Roero. ll sito riporta anche la versione online del periodico dell’Ordine "La Roa" diretta dal Vice Gran Maestro Carlo Gramaglia. Un portale web vive di costanti aggiornamenti ma soprattutto di viste. In 9 mesi fa, sono già quasi a 60.000 con punte di 600 visite quotidiane ASPETTANDO IL ROERO MUSIC FEST Una festa della musica in uno dei paesaggi più belli del Piemonte e in un caratteristico borgo, Santa Vittoria d'Alba, che coniuga alla storia medioevale e rinascimentale una spiccata vocazione internazionale. Un festival nel quale si alterneranno artisti da tutto il mondo e affermati musicisti italiani; grazie al Campus Milleunanota anche i giovani musicisti hanno la possibilità di esibirsi al fianco dei grandi artisti internazionali. Il Roero Music Fest, che nasce quest'anno, è il festival di un territorio, che unisce le città, i paesi, i borghi e tutte le eccellenze culturali ed enogastronomiche. Ricco il programma dei concerti, che si svolgeranno nell'anfiteatro della Confraternita di San Francesco a Santa Vittoria d'Alba, e saranno tutti a ingresso gratuito, grazie al supporto di Comune di Santa Vittoria d'Alba, dell'Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, e alla collaborazione dell'associazione Milleunanota e di Anforianus. Dal 5 al 12 luglio saliranno sul palco Filippo Cosentino, Daniele Bergese, Carlo Gaia, Veronica Farnararo, Carlo Chirio, Andrea Marcelli e Michael Rosen. Per info sul festival e sui seminari si può visitare il sito www.roeromusicfest.com, scrivere a [email protected] o telefonare al numero 334.7867028. Il Roero Music Fest è anche social: seguite i profili Facebook e Twitter. a.r. nei giorni della forte pubblicità su Facebook prima del Convegno di Vezza del Novembre 2013. Proprio Facebook è un altro strumento molto importante per tenere in contatto i vari Cavalieri e occorrerà trovare volontari per usarlo meglio e in maniera sempre più efficiente. Il grande numero degli appartenenti rende obbligatorio un sistema di comunicazione via sms, inizialmente, per poi usare in modo più semplice la mail con uno strumento di mailing che semplifichi la vita al lavoro, ben diretto dal Cavaliere Prof. Dante Faccenda e da Carlo Gramaglia, direttore responsabile dell’Ufficio Stampa. Tanti strumenti e tanto lavoro da portare avanti con maggiore efficacia da un gruppo aperto di volenterosi amici Cavalieri. Paolo Rosso IL NUOVO PREFETTO DI CUNEO Il Sindaco Maurizio Marello lo ha accolto in Comune. Si chiama Giovanni Russo ed ha iniziato da Alba la visita alle città della provincia. Il Gran Maestro Carlo Rista e tutti i Cavalieri dell’Ordine di San Michele del Roero, gli danno il benvenuto, porgendo gli auguri di buon lavoro. l’antico Egitto in mostra ad Alba Nella chiesta di San Domenico in Alba è in corso una mostra interessante. “L’antico Egitto”, aperta da Marzo a fine maggio. E’frutto di un anno di lavoro dell’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Ente Internazionale Fiera del Tartufo Bianco d’Alba. Gli antichi reperti arrivano, con l’aiuto dell’egittolica Sabina Malgaro, dai musei di Firenze e di Torino. Sono tombe dei Faraoni, immagini della raccolta dell’uva a quel tempo, con la conservazione del vino in anfore di terracotta, (con il suo utilizzo nei contesti sociali e nelle varie altre forme). Migliaia di anni fa, l’enologia aveva un’identità diversa da quella attuale. Si nota nelle mostre un abbinamento tra storia e vino, il quale già allora rappresentava un bilancio strutturale importante per la realtà locale. Completano la mostra: la mummia, i bicchieri di un tempo, gioielli, reperti e tanti scritti di autori giapponesi ed americani. carlo gramaglia CONVEGNO SULL’ABUSO DEI MINORI Il 28 marzo, nella chiesa di San Giuseppe in Alba, si è tenuta, a cura del “Lions Club di Alba Langhe”, un convegno dibattito su tre problemi di abuso dei minori, con i loro aspetti psicologici e psichiatrici, sulle iniziative sessuali, sul loro comportamento. Ha introdotto i lavori la signora Maria Angela Monti, (officer distrettuale), seguita dalla dottoressa Giovanna Bergui, specializzata in pediatria, cardiologia, e presidente della fondazione “Piccoli cuori joy-Italia. Hanno fatto seguito le relazioni della dottoressa Laura Bana, psicologa, Giorgio Rezzonico, professore in psicologia università di Milano, Carlo Gnocchi, giudice presso il Tribunale dei Minori di Torino ed altri interventi. “Il fenomeno della violenza -hanno sottolineato i relatori- non conosce tempo, confini e differenze socio culturali. Non risparmia alcuna nazione o paese alle violenze, allo sbandamento giovanile. Le nuove generazioni sono il nostro avvenire. Il Lions Club di Alba-Langhe, intende dare un aiuto in modo incisivo alle altre istituzioni, in prima linea per combattere la violenza e l’abuso sui minori. c.gr. La patriarca Maria Rigoni, festeggiata a Villanova d’Asti: una roerina. Spazio Aperto 11 12° Concorso Regionale di fotografia anno 2014 L’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, in collaborazione con l’Enoteca Regionale del Roero, bandisce il 12° Concorso Regionale di fotografia anno 2014 "Roero: IL ROERO E’ UN MARE DI…" Sezione a Colori o in Bianco/nero. • Ogni partecipante può inviare al massimo quattro opere inedite. A tergo di ciascuna opera, dovrà comparire solamente il titolo. Allegare alla foto una busta chiusa, con all’interno, le generalità, l’indirizzo, il telefono dell’autore ed eventuale indirizzo e-mail. • Il formato minimo dovrà essere di 20x30 cm. Ogni autore è responsabile di quanto forma oggetto delle opere presentate. Le opere dovranno pervenire a: ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO presso Enoteca Regionale del Roero Via Roma, 57 - 12043 Canale (CN) Tel. 0173.978228 - Fax 0173.979717 e-mail: [email protected] entro il 20 ottobre 2014 •Le opere saranno esaminate da una giuria qualificata, il cui giudizio sarà insindacabile. Valuterà attentamente l’attinenza o meno dell’opera al tema proposto, escludendo le fotografie fuori tema. •Le opere saranno esposte ai primi di Dicembre Nel salone d’onore dell’Enoteca del Roero, in Canale. La Premiazione è programmata per l’8 dicembre 2014 ore 11 durante l’inaugurazione della mostra fotografica • L’organizzazione porrà ogni cura nella conservazione delle opere, ma declina ogni responsabilità per eventuali danni, smarrimenti, furti ecc. La partecipazione al concorso implica l’accettazione completa ed incondizionata del presente regolamento. e delle determinazioni assunte dalla giuria. I PREMI: 1° Premio: 200 E con pergamena 2° Premio: 150 E con pergamena 3° Premio: 100 E con pergamena 4° Premio: 80 E con pergamena 5° Premio: 50 E con pergamena Dal 6° premio al 10° pergamena con una ruota d’oro Dall'11° al 15° premio, pergamena di eccellenza con motivazione Le opere potranno essere utilizzate dall’Ordine per pubblicazioni sul periodico “La Roa” ed altre testate, locali e non, nonché per esposizioni durante le manifestazioni promozionali in Italia ed all’estero, citandone, naturalmente, la fonte. L’uso sarà senza fini di lucro. Eventuali insindacabili modifiche al regolamento potranno essere attuate dall’organizzazione in relazione a situazioni contingenti. • Per informazioni telefonare all’ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO Tel. 0173.978228 - Fax 0173.979717 E-mail: [email protected] oppure al Cav. Roberto Ambrosio tel. 0173.979425 (ore serali). Il G. Maestro Cav. Carlo Rista Il Presidente Cav. Carlo Gramaglia SLOW FOOD OSPITI DELLE CANTINE NEGRO Sabato 15 marzo presso l'Azienda Agricola Negro di Sant'Anna di Monteu Roero sono stati ospitati oltre 70 membri del Consiglio Nazionale di Slow Food. Durante la serata è stato servito il piatto tipico di Monteu Roero il "Potage di Monteu Roero" piatto riscoperto dall'Associazione Bel Monteu e dal sodalizio di 5 ristoratori locali accompagnati da una nutrita rappresentanza di produttori di primizie agricole e di viticultori sempre monteacutesi. Cos’è il potage di Monteu Roero? Il Potage è una pietanza che accompagna la polenta, rigorosamente a 8 file di una vecchia e riscoperta varietà locale, ci sono diverse versioni cosi presentate il P. vegetariano con verdure e uova dalla Trattoria della Rocca, il P. con pollo da Cascina Vrona, il P. con cinghiale e salsa di patate e funghi da Trattoria Roca Rustia, il P. con merluzzo dalla Trattoria Belvedere e infine il P. con coniglio grigio di Carmagnola con i peperoni cucinato da Cantina dei Cacciatori In abbinamento sono stati serviti vini locali: il Roero Arneis e il Roero DOCG. L'Università del Gusto di Pollenzo ha inoltre realizzato un video sulle radici storiche di tale ricetta tradizionale intervistando i vari ristoratori e la maestra Tonina Galvagno, vera memoria storica del loco, è stato proiettato trovando un grande apprezzamento da parte degli ospiti. La serata è stata allietata dalle note dei Canalensis Brando. UNA SCALA FACILE E MISTERIOSA La scala è uno degli strumenti più usati nella vita quotidiana. Quando si arriva a una certa età, le scale diventano un grande problema per la fatica e per lo sforzo fisico. A contatto con le difficoltà delle scale è naturale pensare alle svariate scale in uso dal genere umano. Ci sono scale famose, come quella elicoidale del pozzo di San Patrizio a Orvieto, quelle retrattili e benefiche dei pompieri e quelle artistiche, come le scale dei palazzi e castelli dello Juvarra o del Guarini. A Roma la “scala santa” è ricca di pietà e di devozione. Le scale mobili sono molto apprezzate e usate nelle stazioni, nei supermercati, negli aeroporti, per non parlare degli ascensori. Tutti gli storici sanno degli Scaligeri di Verona che, con Cangrande della Scala dominano, svariate città e offrirono ospitalità a Dante Alighieri, che proprio lì, nel suo esilio, confessò l’amarezza delle “scendere e salir per l’altrui scale”. Quando si tratta di salire, allora in senso traslato, si adopera per scalare la montagna, la politica, il valore della borsa, del commercio, del barometro e così via. Per i contadini, la scala è necessaria per il fienile, per potare, per bacchiare le olive, raccogliere ciliegie e frutta. Ma io vi voglio parlare di una scala misteriosa, facile, dolce e a portata di tutti, senza scalini di marmo o di legno. Intendo parlare di quella scala che attraverso la creazione ci porta gradualmente al Signore. Dio ha creato tutte le cose, animate e non, per la sua gloria e poi si è nascosto in esse, donando a noi l’intelligenza e la capacità di salire a Lui mediante le meraviglie della “natura”. Molti popoli fanno della natura un logo talmente religioso da scambiare le creature in divinità. Per questo costruiscono i monasteri in luoghi incantevoli o in boschi mistici e silenziosi. Nella Bibbia tutta la creazione è dichiarata da Dio stesso “molto buona”, e c’è un giardino, dove lo stesso Creatore scendeva a passeggiare, ammirando compiaciuto la bellezza dei colori, del verde, delle piante e dei profumi del prato. In natura tutto è precisione, tutto vitalizzato dalla Provvidenza, tutto perfetto nelle diverse rotazioni dal profondo degli abissi dei mari, alle cime dei monti, per cui la natura diventa “specchio di Dio”. C’è un momento nella storia di San Francesco d’Assisi, dove si vive una contemplazione abissale della bontà di Dio: è quando Chiara accoglie in San Damiano Francesco ammalato. Per il Santo ha preparato una stanza con una finestrella prospiciente la valle. Là Francesco compone il “Cantico delle Creature”, dilatando ogni profondità della visione divina e invitando a lodare Dio tutte le creature terrestri e celesti e mezzo di “messer lo frate sole e sora nostra madre terra”. Già agli alunni delle scuole elementari Ippolito Nievo svelava: “Ovunque il guardo giro, immenso Dio Ti vedo”. Perciò osservando la creazione si costruisce una scala facile e misteriosa, salendo di gradino in gradino dove spicca: guardare, ammirare, stupire, contemplare, magnificare, ringraziare, lodare e ... adorare, immergendosi in un mistero d’Amore! Don Enrico Grasso Spazio Aperto 12 Risposta ai lettori sull’Angelo e sull’Arcangelo.. Nella presente stagione post-moderna si intravede una fenomeno contraddittorio: da un lato, l’interpretazione razionalistica della secolarizzazione e il dominio della visione tecnico-scientifca hanno relegato gli angeli fra le residualità devote del mito e delle leggende; dall’altro, la risorgenza di un’attenzione all’Angelo, soprattutto nelle nuove e vecchie forme religiose (new age, esoterismo …) e anche in certa pop-cultura, suggestionata da queste figure dell’intermediario ‘spirituale’ fra il divino e l’umano (cfr. due testi assai diversi: M. Cacciari, L’angelo necessario, Adelphi 2008; G. Agamben-E. Coccia, Angeli, Neri Pozza 2009). La decostruzione razionalistica e la sregolatezza del fantastico richiedono un ripensamento dell’intelligenza della fede su questo tema. Il termine angelo, (dal greco: άγγελος: messaggero) è nome di funzione: messaggero di Dio, inviato dal mondo di Dio agli uomini. La Bibbia riconosce l’esistenza degli angeli di Dio che contribuiscono a strutturare l’universo creato. Tramite gli angeli il nostro sguardo si spinge oltre le cose visibili, attraverso di essi si manifesta la gloria di Dio (bellezza, splendore, luce … cfr. Mt 11,10; Mc 1,2). L’ “Angelo del Signore” è nominato nel prologo e nell’epilogo di Mt (1,20; 28,2), in Lc (2,9) e negli Atti (5,19; 8,26): l’Angelo di Dio (che compare già nell’Antico Testamento) è lo stesso Dio vivente in quanto si manifesta in questo mondo in una forma visibile. Così emerge la visione biblico-cristiana dell’Angelo: creatura spirituale dell’adorazione e ministro-messaggio della cura di Dio, Creatore e Signore di ogni essere vivente. L’Angelo è inscritto nella teologia della crea- zione: «l’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l’unanimità della tradizione» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 328). «Angelus officii nomen est, ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit angelus» (Agostino). In tutto il loro essere gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio, Gesù stesso, parlando degli angeli dei piccoli (che sono i discepoli umili, semplici: Mt 18,10), ricorda che stanno “faccia a faccia” con il Padre che è nei cieli, condizione che si compone con la loro disposizione di potenti esecutori dei suoi comandi (così il Salmo 103). La loro perfezione, che supera “tutte le creature visibili”, vive della loro condizione spirituale (intelligenza, volontà, libertà, immortalità) e del fulgore della gloria, che irradia dalla loro speciale prossimità con Dio. Dio vuole che gli esseri da lui creati siano liberi, anche l’angelo deve liberamente orientare la sua esistenza verso Dio, la caduta di alcuni angeli (διάβολος: colui che divide, menzognero, calunniatore, tentatore; demoni e satana [avversario]) si muove nell’ambito della libertà. Il sigillo della qualità dell’Angelo, è posto con la sua integrazione nella dottrina cristologica: Dio ha creato tutte le cose “in Cristo”, la signoria di Cristo si mostra e si attua sulla storia dell’umana riconciliazione con Dio, fino a quando «il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli» (Mt 25,31). Essi sono suoi, perché «in vista di Lui e per mezzo di Lui sono state fatte tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelli invisibili: troni, dominazioni, principati e potestà» (Col 1,16). L’Angelo è poi presente nello stesso evento cristologico: dall’incarnazione, alla pasqua e all’ascensione: «la vita del Verbo incarnato è circondata dall’adorazione e dal servizio degli angeli» (CCC, 333). Dal Cristo ai suoi discepoli: di poco inferiore agli angeli, gli uomini sono nondimeno la destinazione del Figlio, a questi esseri improbabilmente perfetti, prevedibilmente imperfetti e impensabilmente amati, l’Angelo incoraggia e custodisce l’accoglienza del Verbo e l’assimilazione dello Spirito. L’Angelo non attira a sé, ma indirizza a Dio: questo fa con il singolo e con la comunità ecclesiale (si veda le lettere dell’Apocalisse rivolte all’angelo della Chiesa di Efeso, di Pergamo …). Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli, per adorare il Dio tre volte santo; la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunione degli angeli e degli uomini uniti in Dio, accuditi in questa vita e accompagnati alla soglia dell’éschaton per cantare in eterno la Bellezza fonte di ogni comunione. In rapporto allo Spirito, l’Angelo vi è interamente soggetto, la missione dell’Angelo è inscritta nella sovrana disponibilità di Dio. Ma l’Angelo non è nella nostra disponibilità: è a nostra disposizione per destinazione di Dio, ma non nella nostra disponibilità. L’Angelo ha dunque uno speciale rapporto con l’agape di Dio – l’agape che Dio è, l’agape che il Figlio incarna e lo Spirito dona. Ammonisce Paolo: «se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità (l’agape), sono come un bronzo che risuona. Se avessi il dono della profezia e conoscessi i misteri e tutta la scienza e possedessi la pienezza della fede, ma non avessi la carità, sono un nulla» (1Cor 13,1-2). Lo Spirito di Dio riversa nei nostri cuori “l’amore più grande”, quello che informa di sé ogni carisma (profeta, maestro, pastore, missionario …). GLI ARCANGELI Nella letteratura apocalittica è sviluppata anche un certa gerarchia angelica, sviluppata poi da teologi cristiani (Dionigi Areopagita, Gregorio Magno): nella Scrittura sono nominati tre arcangeli: Gabriele (gaberi’el: “uomo di Dio”, messaggero), incaricato di rivelare il senso delle visioni e di annunciare gli interventi di Dio nella storia, e, più specificatamente la venuta del Cristo (Dan 8,16; Lc 1,11-38); Michele (Mika’ el: “chi è come Dio?”), incaricato di lottare e di vincere contro il male (Dan 10,13; Ap 12,7); Raffaele (Rapha’ el: Dio guarisce), incaricato di guarire (Tobia 5,4). «Ognuno di questi arcangeli ha svolto una peculiare missione nella storia della salvezza … così l’invisibile presenza di questi spiriti beati ci è di grande aiuto e conforto» (Benedetto XVI). Per una sintesi rimando a C. Ossola, Gli angeli custodi. Storia e figure dell’ «amico vero», Einaudi 2004. Don Umberto Casale VERSO L’AMORE Pianura ondulata dal giallo colore infinito osservo qua e là fili neri fumanti qua e là agave e fichidindia ornano i contorni qua e là piccole ombre di ulivo offrono fresco riparo a greggi inanimati lontano la dolce striscia azzurra lentamente va lungo il lieve pendio verso il suo salato Amore. Vito Cosentino Un ricordo per Giulio Parusso Sono iniziate le celebrazioni per il 70° anniversario della libera Repubblica di Alba. Si sono aperte con un ricordo a Giulio Parusso, il Direttore del Centro Studi di Letteratura, Storia, Arte e Cultura "Beppe Fenoglio" o.n.l.u.s. scomparso improvvisamente nella notte tra il 26 e il 27 febbraio all’Ospedale di Cuneo, le celebrazioni per i settant’anni dei “ventitré giorni” della Libera Repubblica di Alba iniziate giovedì 27 febbraio nella sala della Resistenza del Palazzo comunale con la presentazione del volume di Carlo Vallauri Le Repubbliche partigiane. Esperienze di autogoverno democratico, edito da Laterza per iniziativa dell’ANPPIA (l’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti). Un grande cordoglio da parte dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero. c.gr. Spazio Aperto 13 LA SCUOLA DI UNA VOLTA NEL ROERO I l tempo è un’entità assai relativa perché non è la scansione fisica dei minuti secondi a darcene la percezione della sua dimensione effettiva, ma lo sono le trasformazioni degli uomini e delle cose e la rapidità con cui esse avvengono. Una dimostrazione più che evidente ne sono le grandi trasformazioni che ha subito negli ultimi quarant’anni la scuola, anche nei ventuno comuni del nostro Roero. Una metafora significativa sono il comune di Santa Vittoria e la sua frazione maggiore, Cinzano. Oggi l’Istituto scolastico comprensivo Carlo Bertero raccoglie ben cinque plessi scolastici: uno di scuola materna alla Villa e uno di scuola elementare al Borgo più altri tre plessi a Cinzano, uno di scuola materna, uno di scuola elementare, uno di scuola media inferiore. Ogni mattina figli e genitori lasciano le numerose abitazioni disseminate su un’area fortemente inurbata per disperdersi a raggiera, i primi verso gli edifici scolastici e i secondi verso i luoghi di lavoro in direzione di Alba o di Bra e oltre, ma una quarantina di anni fa non era così e la fabbrica della Cinzano di allora garantiva occupazione e paternalistica assistenza a quasi tutti gli abitanti del paese, all’epoca assai meno popolato. Nel 1970, però, con la dismissione da parte della Cinzano della propria scuola privata, iniziò a funzionare la scuola elementare statale: quattro classi con sessantaquattro alunni sistemati alcuni nei locali concessi dalla ditta e altri in un alloggio fornito da privati. Io, al mio primo anno di insegnamento in quella frazione, dopo un breve periodo di utilizzo pomeridiano dell’aula di una mia collega, mi trovai sistemato con i miei venti alunni di una clas- se quinta in un alloggio al primo piano di uno stabile che si affacciava sulla statale, al di sopra del piccolo ufficio postale. Emerse perciò quasi subito e fu evidente l’esigenza della costruzione di un nuovo edificio scolastico nella frazione di Cinzano, ma alcune difficoltà, in particolare il reperimento dell’area da edificare e dei fondi necessari per erigere l’edificio, sembravano dover frenare il progetto nella sua realizzazione. A monte dei problemi dichiarati, esisteva, però, un malcelato antagonismo tra i residenti nel comune alto e quelli della frazione, e c’era chi decisamente proponeva di trasferire per mezzo di scuolabus parte degli alunni di quest’ultima al Borgo e alla Villa per rinfoltire e mantenere in vita le classi ivi esistenti. La scuola dovrebbe agire e ispirare la propria azione e le proprie scelte tenendo presente l’esclusivo interesse degli alunni che le sono affidati, ma di fatto, e la mia esperienza di docente me ne ha dato spesso conferma, alcuni docenti hanno sempre privilegiato i propri esclusivi interessi: in quel periodo, per esempio, il fatto che nelle due classi elementari della Villa insegnassero la moglie del segretario comunale e una stimata suora dell’attigua casa religiosa non giocavano certamente a favore di un nuovo edificio scolastico a Cinzano. I tempi comunque stavano maturando e dei circa centotrenta alunni di scuola elementare di Santa Vittoria una parte sempre più consistente stava gravitando verso la frazione di Cinzano. La nascita poi, nel 1974, dei nuovi organi collegiali di gestione della scuola aprì la discussione sul tema anche ai genitori delegati nel consiglio del primo circolo didattico di Bra e, infine, i lavori ebbero avvio, la nuova scuola fu costruita e gradualmente insegnanti e alunni delle cinque classi di scuola elementare si trasferirono nel nuovo edifico; l’ultimo fui io con i miei ventuno alunni di una seconda classe. La nuova scuola fu poi inaugurata il 2 aprile del 1978 con la presenza del direttore didattico Renzo Ponzo e di altre autorità civili e religiose. Ancora oggi, quando mi soffermo a ricordare, vedo scorrere davanti agli occhi della mia memoria tutti i volti di quei bambini e di quelle bambine, circa centocinquanta, di cui sessantotto, per l’esattezza, soo quelli di cui sono stato l’insegnante negli otto anni di Cinzano, e provo nostalgia per quegli “anni gloriosi”. Ricordo ancora che ogni mattina, prendevo la mia cartella, uscivo di casa, percorrevo via Giovanni XXIII, attraversavo la statale e raggiungevo lo spiazzo del distributore di benzina situato all’inizio del paese, in direzione di Bra, dove Giovanni, l’autista, già mi stava aspettando seduto al volante dello scuolabus. «Buon giorno, maestro» diceva l’uomo al mio sopraggiungere. «Buon giorno a lei, Giovanni» gli rispondevo e salivo a bordo del mezzo che l’uomo metteva subito in moto e partivamo per il giro di raccolta de- LUTT0 Il Consiglio Reggente, e tutti i soci dell'Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, sono vicini al Cav. Renzo Meinardi, per la immatura scomparsa della figlia PATRIZIA Porgono sentite condoglianze ai figli, alle famiglie e parenti tutti. gli alunni che abitavano nelle case disseminate lungo tutta la frazione, partendo dall’incrocio della Crociera Burdina, situato a ovest in direzione di Bra, per giungere fino a quello del Guriot, situato ad est in direzione di Alba. Effettuavamo questo servizio tutti i giorni di scuola e, mentre il signor Giovanni guidava il mezzo, io sorvegliavo gli alunni per impedire che, a causa della loro irrequietezza e della loro chiassosa allegria, soprattutto salendo o scendendo dal pulmino, potessero farsi del male. Io non so se sono stato un maestro mediocre o eccezionale, ma una cosa è certa: ai miei alunni ho voluto veramente bene e li ricordo tutti, proprio tutti, uno ad uno, visi e nomi, con grande affetto. Filippo Franciosi È morto Franco Piccinelli, scrittore, poeta e giornalista, già redattore capo della Rai, aveva 80 anni. E’ deceduto a Neive, dove era nato 80 anni fa, è sempre rimasto molto legato alla nostra Alba, Langhe, Roero. Scrittore, poeta e giornalista, dopo essersi laureato in Giurisprudenza ha esordito nel 1961 con il romanzo Le colline splendono al buio, pubblicato da Gastaldi. Dopo aver diretto, dal 1965 al 1968, il quotidiano di Ancona Voce Adriatica, nel 1969 si è trasferito a Roma, dove è rimasto percorrendo la sua intera carriera giornalistica alla Rai. Con Sapore di terra (Todariana) ha fatto il suo ingresso anche nella poesia, e nel 1971 ha pubblicato il volume epistolare Lettere dalle Langhe, edito da Cinque Lune. Ha poi dato alle stampe quattro romanzi per la casa editrice SEI: Suonerà una scelta orchestra nel 1974, Bella non piangere nel 1976, Paura a mezzogiorno nel 1977. Nel 1975 ha pubblicato la seconda silloge poetica, intitolata Luna di Luglio (L'Arciere).Nello stesso periodo ha assunto la direzione della redazione giornalistica della Rai di Torino e il 24 aprile del 1979 è stato gravemente ferito dai terroristi delle Brigate Rosse. Considerato uno dei maggiori narratori di memoria collettiva e di epica contadina, Franco Piccinelli è autore di quasi quaranta volumi fra cui ventotto romanzi; ricordiamo La saga delle colline, pubblicata nel 1986 da Newton Compton e contenente Suonerà una scelta orchestra, Bella non piangere, Paura a mezzogiorno, i saggi Lobianco Arcangelo. Una vita per l'agricoltura (Editalia, 1990) e Tre civette sul comò. I giochi della nostra infanzia (Newton Compton, 1990), e i romanzi recenti L'incompiuto destino di una maestra di scuola (2005) e La vita è vittoria (2006), pubblicati entrambi da Pieraldo Editore. E’ stato presidente della Federazione Italiana Pallapugno dal 1988, titolare in Rai di rubriche radiofoniche, opinionista della Gazzetta del Sud di Messina, ed ha collaborato a La Stampa di Torino e a varie riviste a diffusione nazionale. Il suo ultimo romanzo, di novembre 2012, si intitola "La felicità sotto casa″. Era un caro amico. Ai familiari le condoglianze di tutti i Cavalieri di San Michele del Roero. c.gr. Spazio Aperto 14 Il Roero brinda alla prima casa in legno Arrivano anche da noi le case in legno. costruzioni in “bioedilizia”, che si realizzano in pochi mesi, ad un prezzo ridotto rispetto alle costruzioni tradizionali in mattone od un cemento armato. La prima abitazione in legno è quasi terminata a Priocca, nel Roero, progetto e direzione lavori dello studio MAD; la seconda è in costrizione a Tarantasca, (Cuneo), il gruppo MAD 56 - ECOHOUSE si occupa del progetto e della costruzione, chiavi in mano. Pioniere in queste nuove costruzioni è l’ing. Andrea Corino, nostro Cavaliere del Roero, responsabile dello studio che ha l’esclusiva per tutta Italia per queste costruzioni. L’ing. Andrea Corino, a capo di un gruppo di architetti, ingegneri, decoratori, e professionisti del settore, progettano queste costruzioni in bioedilizia, comprese le pratiche edilizie, gli studi interni e le realizzano in pochi mesi, chiavi in mano. Come si realizzano queste costruzioni e perché con materiale bioedilizia? “Queste costruzioni ci risponde l’ing. Corino – rispettano tutte le vigenti normative del settore antisismica, isolamenti termici ed acustici,con protezione del fuoco: una progettazione personalizzata, attenta e ben studiata per le esigenze del cliente. Una costruzione su misura, realizzata direttamente in cantiere con strutture a telaio o in “X Lam”, utilizzando legname CE “Conformità Europea”, isolanti in fibra di legno marchiati CE e FSC (Forest Stewardship Council)” lastre in gesso lavorato con fibre di cellulosa, provenienti da carta riciclata, miscelata in acqua, membrane traspirenti, impianti d’avanguardia, serramenti a taglio termico. Tutto questo ci fa raggiungere il risultato di un ambiente realmente sano, con le pareti che respirano, per microfessurazione che non permettono il passaggio di aria fredda o di aria calda. Non si avrà più bisogno di impianti di ventilazione meccanica o di tanto calore d’inverno.” Che garanzie potete dare? L’ing. Corino: "10 anni di garanzia, sia ai privati, che ai professionisti del settore (architetti, ingegneri che hanno già progetti da realizzare) ed alle imprese edili." Carlo Gramaglia L’amore, il dolore, La morte C on una prefazione di Fratel Giorgio Allegri, è uscito e presentato nella parrocchia di Magliano Alfieri, un libro del prof. Mauro Aimassi (insegnante letterario, giornalista, scrittore, uomo di grande fede), dal titolo: Ce l’ho messa tutta. Mia moglie Nadia; una storia d’amore, dolore, speranza (ed. San Paolo). Il titolo, non poteva essere più perfetto. Sono sette capitoli che si leggono di getto. Mauro Aimassi descrive la vita di coppia, iniziando con la vita dei suoi genitori, la sua da studente, il momento del fidanzamento e poi del matrimonio con Nadia nel 1984. Una famiglia modello, che trascorre l’unione tra gioia, amore, accordo continuo, cita in sunti le lettere che si susseguono da uno all’altro, con passione, intelligenza, saggezza. I tre figli (due maschi ed una femmina), una grande storia d’amore, una famiglia esemplare. Una grande stima e di affetto, che si trasforma in una speranza con tanta fede. Improvvisamente la vista cambia con la morte del papà di Nadia sotto un trattore; subito dopo con una terribile malattia per la donna che ha dovuto essere operata e curata con ben tre serie di Kemio; l’affidamento del marito e dei figli a Dio, alla Madonna, con l’appoggio di Padre Raniero Cantamessa. Nadia passa al cielo nel corso del 29° anno di matrimonio nel 2013. Aimasso conclude lo scritto con un’ interrogazione di nove righe nel retro di copertina . “l’AMORE, IL DOLORE, LA Morte.” Ci sono esperienze più forti nella vita di un uomo? Ci sono domande più radicali che prima o poi si è costretti a porsi? I grandi temi che attraversano le pagine di questo libro: un’esperienza vissuta nell’amore coniugale, della sofferenza, della morte, della vita per sempre”. carlo gramaglia GUARENE: MOSTRA DI ANTONIO TESTA I risultati di una lunga ricerca A Guarene Il Centro Culturale “Il Cammello” ha inaugurato le sale espositive di Casa Casavecchia, sede della Pinacoteca Comunale del Roero, Via Paoletti 16, sabato 5 aprile 2014 alle ore 17 la mostra “I risultati di una lunga ricerca” dell’artista Antonio Testa (1904-2000), i cui quadri, da tempo, fanno parte della collezione permanente insieme ad altre opere dei più rappresentativi pittori del novecento piemontese. Testa è stato un uomo di profonda cultura, nativo di Torino è vissuto a Baldissero d’Alba. Aveva scritto molti libri sulla ricerca dell’arte. L’organizzazione e l’allestimento della mostra sono state curate dal Centro Culturale “Il Cammello” in collaborazione con l’Associazione Culturale Antonio Testa di Baldissero d’Alba. Si tratta della prima delle mostre monografiche che il Centro Culturale guarenese ospita e vuole dedicare ad uno dei pittori della pinacoteca con il patrocinio dell’Ordine dei cavalieri di San Michele del Roero con il comune di Guarene. Ufficialmente nata il 27 novembre 2013, ma in progetto da alcuni anni, l’Associazione ha un incarico specifico e di responsabilità: prendersi cura della Pinacoteca Comunale del Roero, sostenendone la crescita e promuovendo la collezione d’arte mediante progetti ed eventi che siano volti a far conoscere e valorizzare la Pinacoteca e l’intero percorso museale del centro storico di Guarene. La mostra sarà aperta sino al 31 luglio 2014 con orario: Sabato 15,30 - 18,30 - Domenica mattino 10,00 - 12,00 pomeriggio 15,30 - 18,30. Altri giorni su prenotazione al numero 338.7404281. Per questa mostra, di Antonio Testa, ricorda i 14 anni dalla sua morte, sono stati scelti autoritratti, ritratti, paesaggi e nature morte che abbracciano tutto l’arco della vita dell’artista dagli anni trenta ai giorni della sua morte e che mostrano attraverso una cinquantina di tele, la maggior parte delle quali mai esposte, il percorso tecnico ed intellettuale durato tutta una vita di una continua sperimentazione pittorica, come anche è testimoniato nel libro autobiografico dello stesso pittore “Ricerca di una tecnica”. carlo gramaglia ALLE BETULLE LA MOSTRA DELLE GRAPPE ROMANO LEVI Il “Grappaio l’angelico”, cosi definito da Veronelli, Romano Levi è stato ricordato a Cinzano di Santa Vittoria d’Alba, al Ristorante Albergo Le Betulle. In mostra le sue Grappe: la prima esposizione unica nel territorio Roero. E’ stata inaugurata a fine marzo e rimarrà aperta sino alla fine di maggio, con il seguente orario: 12,30-15; 19,30-22, tutti i giorni ad eccezione del lunedì. Sono esposte oltre 7O grappe, provenienti da più collezioni; alcuni pezzi sono storici con etichetta a mano, illustrazioni e frasi particolari. In mostra ci sono anche alcune bottiglie uniche, con possibilità di trattative di vendita. Spazio Aperto 15 l’ascesa e la caduta del brigante delpero (11) Guarene, 26 luglio 1857 Dobbiamo fare in fretta, il mercato non ci aspetta e la situazione inizia a farsi complicata. Stamattina, a Castagnito, chi sa leggere mi ha detto di aver visto la scritta “Viva Delpero” come se fossi venuto a salvare qualcuno. Sul fatto che Delpero debba vivere siamo tutti d'accordo, ma attribuirgli cose che non sono successe è un altro paio di maniche: per esempio, quando stanotte siamo tornati ai Due Ponti sentivo che qualcuno parlava di me, dicendomi capace di poter fare salti lunghi sei metri e sorpassare intere bealere di un sol balzo: balle, quello era Mayno della Spinetta ed era un gentiluomo, mica come me. Che poi si stia esagerando sul mio conto è ormai chiaro: quando vedo la gente che conosco riesco ancora a salutarla, mica come gli arricchiti 'd Canal... ed è lì che vedo che qualcuno di buono c'è ancora, come la madamin di Mombirone che ho visto qualche ora fa e che ha ricambiato al mio cenno della mano: non è vero che sparo a vista a tutti quelli che trovo, non sono poi così cattivo. E' piuttosto la gente arida a mandare in pezzi il mio umore: fateci caso, le nostre vittime sono solo quelle persone che non hanno niente di significativo per noi ed è una regola che vale per tutti, come la bella famiglia di Vaccheria che abbiamo visitato poco fa e che ora è terra. Scaparone, mi pare si chiamasse: so solo che urlava come un ossesso quando siamo passati di fronte alla casa di questa signora piena di paura verso gli estranei, e non ha smesso di gridare finchè non abbiamo finito il lavoro. E dire che ci eravamo presentati come Carabinieri. Verduno, 28 luglio 1857 Perchè non sento più le gambe? Erano solidi pezzi di ferro, sino a poco tempo fa, ed ora patisco il loro tremare. Dov'è andato il terrore del Roero? Qualcosa mi fa intuire che non siamo più al sicuro, qui: siamo passati dalla cima del mondo alle fogne in così poco tempo... Solo due giorni fa mi pareva di essere ormai intoccabile, a tal punto da attraversare a testa alta il mercato di Guarene subito dopo aver smembrato quella donna, privo di ogni timore che qualcuno potesse alzare la voce e indicarmi per quello che sono. Ci abbiamo messo poco, cari amici, a far circolare il nostro nome, il mio nome: ieri già si raccontava ad Alba di quell'uomo che mi ha visto ed è stato preso da un colpo tanto acuto da morire per lo spavento. Alla gente piace creare leggende da raccontare con il solo scopo di stupire chi lo sta ascoltando, così come a tanti piace parlare dei fatti altrui, possibilmente dipingendoli nel peggiore dei modi: lo credo bene, perchè la maggior parte delle persone non avrebbe niente da dire se dovesse parlare solamente di sé. Proprio vero che Martin Piciu, a forsa 'd beichè u so dij'atri, l'è mort 'd fam: ma non è ciò che attende me. Ho ancora in mente quelle donne che abbiamo incontrato sul Tanaro, intente a parlare di quanto io fossi nefando: il solo pensiero che qualcuno, in quel momento, stesse facendo del male con la sicurezza che avrebbero dato la colpa a me, mi ha indotto a tirarmi via una scarpa e prenderle a sculacciate senza pietà, chè capissero la lezione. Comunque, c'è un perchè nella morte da spavento di quel tizio: ha avuto la sfortuna di trovarmi nell'unica volta in cui ho voluto provare con la maschera ricavata dalla faccia del vaccaro Rivetto, appena conciata dall'Euj. Purtroppo, il nostro amico non aveva fatto un bel lavoro a regola d'arte: ad inizio dell'opera era ciucco, e quindi non si stava rendendo conto di avere per le mani della pelle umana... poi, passata la sbronza, se ne è accorto ed è stato assalito assieme da nausea e paura, finendo la conciatura in una maniera d'accatto. Morale, da lì a due giorni ho dovuto buttare via tutto nel Borbore e sono tornato a procedere come al solito, a volto scoperto. Stiamo correndo su un filo troppo sottile: solo il giorno dopo quella faccenda di Vaccheria... Sì, questa ve la devo proprio raccontare, per far capire quanto io faccia spesso fatica a confondere la vita con la morte: non lo so, forse avevamo bevuto troppo, ma abbiamo visto dalla strada un uomo su un gelso. Fin qui non c'è nulla di strano, ma ecco che il Piovano attacca subito a fare il blagheur, dicendosi sicuro che questi non sapeva fare il suo mestiere e che sarebbe caduto da lì a poco, e per giunta di testa. “Tu non sai fare il tuo mestiere”, lo incalzo io. “Cadrà sulle gambe, sono pronto a scommettere trecento lire”. “E' tutto da vedere, se cadrà”, ha provato ad aggiungere l'Euj, masticando le parole... ma non l'ho lasciato proseguire: ho tirato fuori la mia pistola migliore e ho sparato a quel lavorante, il quale è caduto in piedi, bucato ma in piedi. Fuori i soldi, compari. E' così che si perde la lucidità, che si arriva a non capire quanto sia audace colpire alle spalle la gente, da lontano, specie quando è in divisa. E' per questo motivo che ora sono ebbro di pensieri neri, perchè l'errore di ammazzare due Carabinieri è stato ormai compiuto e capiamo che qui non c'è più posto per noi. Dobbiamo farci strada via da qui, prima che tutti ci saltino addosso, le azioni che ho commesso si rivolteranno contro di noi assieme a tutte quelle che non portano la nostra firma, ma che ci saranno attribuite. Dove si va? In Francia, almeno per un po' di tempo, in attesa che questo Regno muti definitivamente la sua for- ma. Tutto sta cambiando, ma sembra che il nostro mondo sia talmente preso da sé stesso da essersi dimenticato di noi: ci tocca fare di testa nostra. Uso queste parole nell'ultimo viaggio verso Bra, accompagnato da quello stesso cocchiere che ho avuto la casuale fortuna di incontrare al bivio con La Morra. “Sì, continuerò a fare quello che sto facendo: tutto e niente”, gli dico ancora, tanto per dagli una risposta al quesito che mi aveva posto a Pocapaglia non molto tempo fa. Lo sento per un attimo vicino a me, e mi pervade un senso di gratitudine privo di ogni ragione: gli chiedo di accettare una borsa zeppa di roba che ho raccolto in questi giorni, ma l'uomo la rifiuta fermamente. “Sono un uomo onesto, che ha una famiglia da mantenere con il lavoro onesto: lascia che la tua mercanzia faccia la fortuna di qualcun altro, se proprio vuoi donarla”, mi dice con la sua solita fermezza: potrebbe essere un consiglio per il futuro, ma ormai è troppo tardi per rigare dritto. Eccomi di nuovo a Bra: devo salutare la città prima della mia nuova fuga, e inizio proprio dal cocchiere. Paolo Destefanis (11) Premio giornalistico del Roero Il Premio Giornalistico del Roero 2014 (26° Edizione), pur nella conferma dell'impianto generale del suo Bando, introduce alcune significative modificazioni. Restano inalterate le date relative al periodo di pubblicazione degli articoli e servizi giornalistici partecipanti al Premio (tra il 1° giugno 2013 - 31 maggio 2014) e gli argomenti da sviluppare sono ancora quelli riguardanti il territorio del Roero con riferimento agli aspetti storici, produttivi, economici, umani, sociali, gastronomici, tradizionali e culturali. Solo tre sono invece le Sezioni di Premio • le Testate a diffusione nazionale (Italia) dispongono di un premio di € 3.000 • le Testate a diffusione internazionale propongono un premio di € 3.000 • le Testate a diffusione locale ribadiscono il premio di € 1.000. Sono state eliminate le “Segnalazioni”, concentrando tutto su un premio unico. È caduta anche la segmentazione che distingueva i lavori sul web rispetto ai più tradizionali mezzi di comunicazione (carta stampata, radio e televisione). Dal 2014 i sistemi di comunicazione vengono posti tutti sul medesimo piano. Se intendi concorrere devi inviare tre copie di ogni articolo o servizio sul tema in concorso alla Segreteria del Premio entro il 10 giugno 2014. La Giuria si riunirà a inizio luglio 2014 e la cerimonia di consegna è fissata nella terza decade di luglio in uno dei paesi del Roero. La partecipazione al Premio: elaborati già realizzati o da realizzare nel periodo prescritto (1° giugno 2013 - 31 maggio 2014). Varie 16 Piante officinali in cucina Timo volgare – Thymus vulgaris L. E’ una pianta perenne suffruticosa, a fusti eretti, legnosi di 20-30 cm di altezza, che formano dei ciuffi grigiastri o verdi-biancastri. Le foglie sono piccole, lanceolato-lineari, brevemente picciolate e punteggiate di ghiandole, con margini arrotolati più o meno pubescenti. I fiori, riuniti in spicastri, sono rosei, più raramente bianchi, con calice munito di peli duri e corolla piccola, appena più lunga del calice. Il frutto è un tetrachenio. E’ diffusa nella regione mediterranea occidentale e nei Balcani. Spesso è coltivata. Si utilizzano le sommità fiorite e le foglie che possiedono peli di rivestimento e peli ghiandolari ricchi di oli essenziali. La pianta ha odore forte, penetrante e sapore aromatico. L’olio essenziale contiene dei fenoli costituititi soprattutto da timolo, accompagnato da carvacrolo, borneolo, linalolo, geraniolo, pinene, ecc. Il timo, condimento per eccellenza, è però suscettibile di applicazioni medicinali. Possiede un’azione tonica (raccomandato nelle anemie), svolge azione antifungina e antibatterica. E’ un eccellente antisettico. Possiede le stesse virtù del Thymus serpyllum (pepolino) che però si distingue dal T. vulgaris, oltre che per le dimensioni minori per il portamento strisciante, anche per le foglie ellitticospatolate a margine non arrotolato. Entra nel bouquet garni, nell’aromatizzazione di ripieni, arrosti, umidi, nelle marinate e nelle insalate. Armando Cordero Guarene - In 20 mila alla festa dei Cantè J’euv Il testo della RAI, servizio del direttore Gian Mario Ricciardi Sulle colline e per le strade c'è un grande film. Ci sono figure che sembrano uscite dal Quarto Stato Pelizza di Volpedo o dalle lievi pennellate del Manzoni. Fabbri invigoriti da vite dure, osti improbabili che accolgono viaggiatori, contadini persi nella malora, preti veri che stanno con loro e falsi predicatori. E' il rito antico di cantare le uova. Sotto il castello di Guarene, palcoscenico sulla magia di langhe e roero, gruppi che arrivano da tutto il Piemonte: Asti, Alessandria, Cuneo, RADUNO AUTO STORICHE C.L.A.M.S. NEL ROERO Vercelli. Raccontano la miserie di ieri, la cinghia tirata di oggi, ma il sorriso ritrovato dopo sei anni di cupe giornate grigie di malinconia e di disastri. Qualcosa si muove nel mondo pazzo degli euro e loro lo vogliono festeggiare andando di cascina in casa a chiedere uova e vino. Le uova per una grande frittata, la sera, tra i fuochi della vigilia di Pasqua, il vino da bere dopo aver riempito le strette valli e i rapidi pendii delle voci inconsuete d'improvvisanti cantanti che, come Gipo Farassino a Torino, hanno immortalato gli sforzi, i sogni, le delusioni del mondo degli ultimi, di quelli che un tempo erano impoveriti dalla grandine improvvisa, ora dai cancelli chiusi della fabbriche o dalla flave scenda dorata che falcidia le vigne. Rito antico, rito laico, rito che coglie soprattutto l'umanità e il sorriso, due mondi dimenticati ma che obbl ig a t o r i a m e nt e tornano a risplendere tra una fiaccola, un bicchiere ed un nuovo canto alla vita. Gian Mario Ricciardi CANALE: LA FESTA DEL TORO CLUB Nuova PAC: quanto vale il Greening? I l Greening, cioè le pratiche ecologiche obbligatorie previste dalla nuova PAC, coinvolgerà decine di migliaia di aziende agricole italiane, che in cambio potranno beneficiare di un'indennità pari a circa 1 miliardo di euro all'anno. In base a una recente analisi d'impatto, il Ministero delle politiche agricole (Mipaaf) ha calcolato che saranno circa 237.000 le aziende coinvolte nel mantenimento delle colture foraggere permanenti. Anche la pratica di diversificazione delle colture sarà largamente applicata: al netto delle aree esonerate interesserà infatti 2,5 milioni di ettari, pari a circa il 30% dei seminativi, coinvolgendo poco più di 60.000 aziende. La terza pratica considerata vantaggiosa per il clima e l'ambiente, cioè l'obbligo di creare aree di interesse ecologico, graverà infine su quasi 4 milioni di ettari, per circa 82.000 aziende. Il documento del Mipaaf mette in evidenza come i nuovi impegni potranno risultare assai gravosi soprattutto per le aziende specializzate della pianura, che potrebbero vedere minacciata la competitività di alcune produzioni. Tratto da “L’informatore agrario”. Marco Nota Con il Patrocinio dei Cavalieri di San Michele del Roero, il C.L.A.M.S, (Circolo delle Langhe Auto, Moto, Storiche-Alba) organizza per l’11 Maggio un raduno di Auto Storiche Italiane a Monteu Roero con visite ai “crutin”, castello, aziende storiche importanti. Raduno ore 8,30-9,30 a Monteu Roero in piazza Roma, si inizia con un Tour sulle rocche del Roero. Visita all’azienda Agricola Brezzo, pranzo alla Trattoria della Rocca (da Josè). Nel pomeriggio visita al castello e assegnazione dei premi ai partecipanti. Grandi emozioni e numeri memorabili, quelli giunti dalla festa del Toro Club “Roero Granata” di Canale. Martedì scorso, nella storica sede del ristorante Leon d'Oro, il club dedicato alla memoria di Nino Arduino e diretto dal giornalista Paolo Destefanis ha dato vita ad una serata difficile da dimenticare: ospiti d'onore ci sono stati infatti i giocatori del Torino Fc Ciro Immobile (fresco di esperienza nella nazionale maggiore) ed Emiliano Moretti. Decisamente due nomi di primo piano, giunti a metà da un'ottima stagione ed accompagnati nell'occasione dal dirigente Dario Mazza: entusiasmo alle stelle, dunque, corroborato altresì da una grande presenza di pubblico e da molti Club amici, dal vice direttore di Toro News Gino Strippoli e dal giovane talento canalese Alberto Gili, protagonista vero tra gli allievi nazionali della squadra torinese. Questo il commento del direttivo del sodalizio: «Siamo felicissimi del risultato, e ringraziamo chi ci ha creduto con noi: dalle padrone di casa Ilaria Arduino e Vittoria Cavallo, passando per gli oltre 150 soci e sino a tutti i sostenitori della nostra attività». L'evento ha avviato anche una nuova collaborazione tra l'associazione e il locale Centro diurno “Il principe ranocchio”, con i ragazzi e gli educatori che hanno avuto la possibilità di salutare i calciatori e di trattenersi con loro. Paolo Destefanis