Cultura - Cavalieri del Roero

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Cultura - Cavalieri del Roero
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In caso di mancato recapito restituire al C.R.P. di Alba n. 3 c.o. per la restituzione al
mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
®
N. 96 - Anno 33
MAGGIO 2014
Segreteria e Redazione: CANALE - Via Roma, 57 - Tel. 0173.978228 Fax 0173.979717 • “Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, - NO/ALESSANDRIA - ANNO 2014 n° 95”
Direttore Responsabile CARLO GRAMAGLIA - Realizzazione e Stampa: Publialba sas - Corso M. Coppino, 9 - 12051 ALBA (CN)
Registrazione Tribunale di Alba n. 406/83 - Periodico ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO
(fondato nel 1982) - Rogito Notaio Toppino 25 novembre 1982
Un’assemblea viva
e partecipata
A
Mi corre innanzitutto il piacere
e l’obbligo, anche
a nome del nuovo Consiglio Reggente, di ringraziare i Cavalieri presenti
all’Assemblea per la fiducia accordataci per il
triennio 2014/2017, ciò
non disgiunto dall’approvazione all’unanimità di quanto realizzato
nello scorso anno.
Personalmente confermo quanto affermato
in Assemblea: “sino a
quando le forze mi consentiranno di proseguire
nel prestigioso incarico
di Gran Maestro sarò disponibile, sempre ovviamente a condizione del
Vostro consenso. In caso
di difficoltà derivanti
dalla salute o da altre
scelte, sarà mia cura segnalare tali eventualità
al Consiglio Reggente in
tempi utili”.
Devo evidenziare con
soddisfazione la vivacità
e la partecipazione attiva da parte dei Cavalieri
presenti all’Assemblea,
pur lamentando la relativa partecipazione.
Per chi costantemente
dedica con passione il
proprio tempo e le proprie risorse per raggiungere i nobili scopi che
l’Ordine nel suo Statuto
prevede, è decisamente
gratificante constatare
l’approvazione unanime
per l’operato svolto da
parte dell’Assemblea.
Seguendo i dettami delle
ultime Assemblee possiamo segnalarVi con
soddisfazione la concreta e fattiva presenza del
Gruppo Giovani, portatori di nuove idee che
hanno inciso ed incidono positivamente sui
vari programmi (prova
ne è l’entrata nel Consiglio Reggente di tre loro
rappresentanti).
Continuo a formulare ad
ognuno di Voi l’invito a
DUE NEO CAVALIERI
I nuovi cavalieri investiti:
Panico giovanni e Olivero Giovanni Battista
Patrocinio della CASSA
DI RISPARMIO DI BRA S.P.A.
Da ricordare: inviti appuntamenti
Domenica 8 Giugno - ore 17
Passeggiata a Ceresole d’Alba
Appuntamento ore 17 davanti al Santuario
Madonna del Pilone. Camminata Roerina,
con la tradizionale serata all’aperto:
cena a base di tinche, ore 19,30
Prenotazione Giuseppe Piumatti
tel. 338.7320699 entro il 4 giugno
Sabato 28 Giugno - ore 20
Il Gran Maestro cav. Carlo Rista.
fornirci suggerimenti ed
indicazioni atti ad essere
maggiormente presenti
nel tessuto economico
sociale attuale.
Con viva soddisfazione ho potuto accertare in tante occasioni
le positive valutazioni
provenienti dall’esterno del nostro Ordine su
quanto l’Ordine stesso
programma, organizza
e soprattutto realizza. Il
merito di tali riconoscimenti in gran parte va
attribuito alla moderna
tecnologia di comunicazione progettata e realizzata dal Gruppo Giovani
Sono certo che, unitamente ai componenti del
nuovo Consiglio, ci impegneremo a realizzare
iniziative e programmi che possano portare
vantaggi a tutto il Roero,
particolarmente nel momento di difficoltà che
stiamo vivendo.
I concetti qualificanti di
amicizia, reciproco rispetto ed umiltà di rapporti sosterranno costantemente il nostro operato.
Ancora un cordiale saluto a tutti Voi.
Carlo Rista
FESTA D’ESTATE
Cena Sociale presso la Cantina Cascina
Negro in Monteu Roero località Sant’Anna
Non occorre divisa.
Prenotate entro il 24 Giugno
Domenica 27 Luglio - ore 12
GRIGLIATA ALLA MADONNA
DEI BOSCHI - VEZZA D’ALBA
ALL’APERTO NEL PARCO
Con i signori Cavalieri e le consorti, si possono
portare amici e bambini. Abiti sportivi.
Prenotate entro e non oltre il 25 luglio
Mercoledì 6 agosto - ore 20
FESTA D’AGOSTO ALLE "BETULLE" A
CINZANO DI SANTA VITTORIA D’ALBA
(Dopo la riunione del Consiglio)
Cena all’aperto con le consorti ed amici.
Serata di amicizia ed allegria. Abiti sportivi.
prenotare non oltre il 1° di agosto
LE PRENOTAZIONI:
G.M. Cav. Carlo Rista: 335.7628816
Cav. Carlo Gramaglia: 328.6619568
Cav. Federico Prunotto: 339.2975954
Cav. Giuseppe Piumatti: 338.7320699
Si ricorda che è stata spostata la
VISITA DEL GEMELLAGGIO A ROVIGO
AL 19 - 21 SETTEMBRE 2014
QUOTE SOCIALI 2014
I signori Cavalieri che non avessero ancora pagato la
quota sociale 2014, sono pregati di provvedere con
urgenza, onde evitare ulteriori solleciti, telefonate
ecc. Grazie. Ordine dei Cavalieri di San Michele del
Roero Codice IBAN: IT 03Q 06095 225 000001301
36563 - Cassa di Risparmio di Bra Filiale di Alba
Cultura
Sommario
•Eventi
pag 1
•Cultura
da pag 2 a pag 7
•Roero in Tavola
da pag 8 a pag 9
•Roero
pag 10
•Spazio Aperto
da pag 11 a pag 15
•Varie
pag 16
2
Gran Maestro
CARLO RISTA
Direttore Responsabile
CARLO GRAMAGLIA
[email protected]
Ufficio stampa
DANTE MARIA FACCENDA
[email protected]
Tesoriere
FEDERICO PRUNOTTO
[email protected]
Segreteria
GIUSEPPE PIUMATTI
[email protected]
Foto
Beppe Malò, Ivana Binello,
Severino Marcato, Paolo Destefanis
Hanno Collaborato
Carlo Rista, Carlo Gramaglia,
Dante Maria Faccenda,
Paolo Stacchini, Vittorio Magliano,
Ivana Binello, Roberto Ambrosio,
Gianni Gallino, Armando Cordero,
Paolo Destefanis, Adriana Riccomagno
Massimo Marescotto, Padre Enrico
Grasso, Filippo Franciosi, Marco Nota,
Giuseppe Piumatti, Davide Castello,
Umberto Casale, Paolo Rosso.
Redazione
C.so M. Coppino, 9 - Alba (CN)
Realizzazione e stampa digitale
Publialba sas
C.so M. Coppino, 9 - 12051 ALBA (CN)
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e-mail: [email protected]
LA ROA è depositata nelle Biblioteche Nazionali italiane
di Roma, Firenze, Torino, Cuneo, sezione depositi
periodici di interesse culturale (Legge 106/2004)
I CAVALIERI DEL ROERO IN ASSEMBLEA
S
abato, 12 aprile scorso, presso
la sala congressi dell’Hotel Cavalieri di Bra, alle ore 18,00,
l’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero ha celebrato l’Assemblea annuale dei soci, quest’anno
particolarmente importante perché,
a termini di Statuto, ha incluso anche il rinnovo delle cariche istituzionali per il triennio 2014-2017.
I lavori dell’assemblea, introdotti dal
neo-cerimoniere cav. Paolo Rosso,
hanno preso l’avvio con la composta
audizione degli inni d’Europa, Nazionale e del Roero. Il Gran Maestro
Carlo Rista ha presentato il conto
consuntivo dell’esercizio 2013 ed il
bilancio di previsione per il corrente
anno 2014 che hanno riscosso l’unanime approvazione dei convenuti.
Ha quindi proseguito con una dettagliata relazione illustrativa delle
molteplici attività svolte dall’Ordine
e di quelle, altrettanto numerose, in
gestazione.
Tra le iniziative portate a termine ha
voluto particolarmente ricordare: il
Convegno “Giovani in Roero giovane” svoltosi a Vezza d’Alba nell’ambito dell’annuale Fiera del Tartufo e
dei vini del Roero; l’annuale Concorso Enologico; le 23 borse di studio erogate agli studenti roerini più
meritevoli delle scuole superiori; il
convegno sulla Flavescenza dorata;
l’investitura di ben 32 nuovi cavalieri durante l’ultima Vijà ‘d Natal, fatto che conferma il diffuso apprezzamento per l’Ordine; l’impegno di
collaborazione nella cordata per il
riconoscimento da parte dell’Unesco dei nostri paesaggi vitivinicoli;
gli scambi culturali con l’associazione gemella di Rovigo; la gita sociale
in Croazia e Friuli; le camminate
mensili per i sentieri del Roero, ecc.
Un cenno di particolare apprezzamento il Gran Maestro ha voluto dedicare alla Commissione Giovani di
recente costituzione che ha già dimostrato competenza, dinamismo e
disponibilità.
Non poteva mancare da parte del
massimo responsabile dell’Ordine
un accorato ricordo dei Cavalieri defunti nell’ultimo periodo. Un minuto
di commosso silenzio è seguito alla
citazione dei nomi di Antonio Baldacci, Aldo Fanfani, Alberto Lusso
e Alfonso Rava.
E’ seguita, da parte del Gran Maestro, con il supporto del Tesoriere
cav. Federico Prunotto, l’esposizione del Conto Consuntivo 2013 e del
Bilancio di Previsione per l’esercizio
corrente. Entrambi i documenti hanno riscosso unanime approvazione.
Molti i ringraziamenti espressi dal
G.M. al termine della sua articolata
relazione: oltre ad aver ricordato con
simpatia i più stretti collaboratori, le
autorità politiche, religiose ed amministrative del territorio, egli ha
espresso nei confronti della Cassa di
Risparmio di Bra e della Fondazione
della Cassa di Risparmio di Torino
un grato apprezzamento per il sostegno prezioso e continuativo.
Dopo una vivace discussione, che ha
fatto emergere stimolanti riflessioni
e proposte, si è poi svolta l’estemporanea investitura di due nuovi cavalieri che non avevano potuto intervenire all’apposita cerimonia durante
la Vijà ‘d Natal. Si tratta dei cavalieri Panico Giovanni, enotecnico di
Canale e Olivero Giovanni Battista,
commerciante di Bra.
Il rinnovo dei quadri direttivi.
A termini di Statuto l’Assemblea è
stato eletto il Consiglio Reggente
per il prossimo triennio nelle persone dei cavalieri Bianchetta Luigi,
Brezzo Mario, Bruno Enzo, Cagliero Giacomo, Castello Davide, Faccenda Dante, Fissore Mauro, Franciosi Filippo, Gramaglia Carlo,
Lombardo Carlo, Marescotto Massimo, Nota Marco, Piumatti Giuseppe, Prunotto Federico, Rissone Marco, Rista Carlo, Rosso Paolo.
Incarichi speciali sono stati attribuiti ai seguenti Cavalieri: Cerimoniere: Paolo Rosso; Vice: Iannaccone
Diego; Delegato per Torino e provincia: Lombardo Carlo; per Milano
e provincia: Toppino Antonio e Musante Ezio; per i Sindaci del Roero:
Perosino Marco; Maestro Enologo:
Cordero Armando; Consigliere anziano: Cornaglia Piero.
Cariche istituzionali: in separata
riunione il neo-eletto Consiglio
Reggente ha quindi confermato,
per acclamazione: Gran Maestro:
Carlo Rista; Maestro Vicario:
Carlo Gramaglia; Segretario:
Giuseppe Piumatti; Tesoriere: Federico Prunotto.
Approvati dall’Assemblea anche i
Cooptati nel Consiglio e la composizione delle varie Commissioni:
Architettura e ambiente, Cultura,
Enogastronomia, Gite ed escursioni,
Periodico La Roa, Premio fotografico, Sito Internet, Ufficio Stampa,
Vini.
L’ufficialità dell’Assemblea si è
quindi giustamente stemperata
nel gioioso clima conviviale della
cena impreziosita da un raffinato
menu primaverile predisposto
dalla commissione enogastronomica dell’Ordine. Musiche, canti e
danze sono stati, come sempre, un
simpatico collante di fraterna
amicizia.
Dante Maria Faccenda
Cultura
3
Elezione del nuovo consiglio
Consiglieri:
RISTA Carlo
GRAMAGLIA Carlo
PIUMATTI Giuseppe
PRUNOTTO Federico
BIANCHETTA Luigi
BREZZO Mario
BRUNO Enzo
CAGLIERO Giacomo
CASTELLO Davide
FACCENDA Dante
FISSORE Mauro
FRANCIOSI Filippo
LOMBARDO Carlo
MARESCOTTO Massimo
NOTA Marco
RISSONE Marco
ROSSO Paolo
BRIZIO Aldo
CAGLIERO Valerio
CASALE Don Umberto
CAUDA Andrea
DELLAVALLE Sergio
FASANO Giacomino
GAROMBO Enzo
GIACHINO Antonio
MARELLO Antonio
MONCHIERO Sebastiano
OLIVERO Luigi
PRUNOTTO Ernesto
RIVETTI Piero
ROSTAGNO Antonio
SACCHETTO Francesco
SERRA Giuseppe
STACCHINI Paolo
VIBERTI Giovenale
Incarichi speciali
(con diritto di
partecipazione
al Consiglio)
6 - RINNOVO
COMMISSIONI:
Sono nominate le nuove
commissioni:
Cerimoniere ufficiale
ROSSO Paolo
Vice cerimoniere ufficiale
IANNACCONE Diego
Rappresentante per
Torino e provincia
LOMDARDO Carlo
Rappresentanti per
Milano e provincia
TOPPINO Antonio e
MUSANTE Ezio
(sud Lombardia)
Rappresentante sindaci
del Roero
PEROSINO Marco
Maestro enologo
CORDERO Armando
Consigliere anziano
CORNAGLIA Piero
Cooptati
ANSELMO Filippo
ANGELI Agostino
BADELLINO Giacomo BATTAGLINO Aldo
BERTOLA Giacomo
BOGLIONE Gianfranco
BORETTO Lorenzo
1 - Commissione vini:
Presidente RISSONE
Marco
Membri
BATTAGLIO Piero
BIANCHETTA Luigi
CORDERO Armando
FASANO Giacomino
GRAMAGLIA Carlo
LAMPUGNANI Massimo
MARESCOTTO Massimo
NEGRO Angelo
coop. OLIVERO Luigi
STACCHINI Paolo
VICO Flavio
CHIRIELEISON Francesco
Organizzazione:
BRUNO Enzo
MARESCOTTO Massimo PIUMATTI Giuseppe
RISSONE Marco
Segreteria "Notaio":
RISTA Carlo
2 - Commissione
Enogastronomica Cene d’Autore Feste sociali:
Presidente
GRAMAGLIA Carlo
Membri
BIANCHETTA Luigi
BRUNO Enzo
DELLAVALLE Sergio
FACCENDA Dante
FASANO Giacomino
LOMBARDO Carlo
MARELLO Antonio
MONCHIERO Sebastiano
PRUNOTTO Ernesto
PRUNOTTO Federico
PUPPIONE Gian Carlo
RISSONE Marco
RISTA Carlo
TOPPINO Antonio
VIBERTI Giovenale
Operativi
BRUNO Enzo
BIANCHETTA Luigi
FACCENDA Dante
LOMBARDO Carlo
PUPPIONE Gian Carlo PRUNOTTO Ernesto
PRUNOTTO Federico
RISSONE Marco
RISTA Carlo
TOPPINIO Antonio
VIBERTI Giovenale
ANNIBALE Virginio
CASALE don Umberto
COSENTINO Filippo
DESTEFANIS Paolo
FRANCIOSI Filippo IANNACONNE Diego
MARELLO Antonio
RIVETTI Piero
ROSSO Paolo,
ROSTAGNO Antonio
STACCHINI Paolo
VARVELLO Giovanni
Predisposizione menu
BRUNO Enzo
LOMBARDO Carlo
FACCENDA Dante
GRAMAGLIA Carlo
RISSONE Marco
RISTA Carlo
4 - Commissione
architettura
ed ambiente:
Presidente
ROSA Valerio
3 - Commissione
cultura - borse di studio
- premio di laurea:
Presidente
FACCENDA Dante
Membri
ABRATE Mario
AIMASSI Angelo
Membri
ANSELMO Filippo
BORETTO Lorenzo
CAGLIERO Giacomo
CAGLIERO Valerio
CARENA Marco
DELPIANO Andrea
FISSORE Mauro
FRANCIOSI Filippo
MALACRINO Gianluca
MUSSO Marco
ROLFO Sergio
RUSTICHELLI Enrico
VIBERTI Giovenale
5 - Commissione gite
ed escursioni:
Presidente RISTA Carlo
Membri
AMBROSIO Roberto
FACCENDA Dante
PIUMATTI Giuseppe
SACCHETTO Francesco
Consulente
BINELLO CALORIO Ivana
Cultura
4
RINGRAZIAMENTI
Dopo l’investitura dei NEO cavalieri: PANICO
Giovanni e OLIVERO Giovanni Battista, il cav.
Dante Faccenda, propone per il prossimo “PREMIO FEDELTA’ AL ROERO” il cav. ad honorem
prof. Oreste CAVALLO che, tuttavia, in quanto
cavaliere dell'Ordine, a norma di regolamento
non potrebbe essere premiato. Segue animata discussione al termine della quale si delibera a maggioranza di abrogare dal regolamento la suddetta
norma restrittiva.
Si decide inoltre all’unanimità di ripristinare il
premio con scadenza triennale. Inoltre si conviene
all’unanimità che la designazione del destinatario
del premio sia riservata al Consiglio Reggente.
Riconoscimento al
prof. Oreste Cavallo
Martedì 1 aprile, nel Palazzo comunale di Alba,
il Sindaco Maurizio
Marello ha consegnato
al professor Oreste Cavallo un riconoscimento “per il contributo di
scienza, tempo e lavoro
dato in forma sempre
generosamente gratuita,
all’ideazione, alla realizzazione e al continuo
arricchimento delle sezioni naturalistiche del
Museo Civico Federico
Eusebio” e “per l’impegno, la competenza
scientifica e la sensibilità artistica con cui
per quarant’anni e più,
attraverso
numerose
pubblicazioni di natura
specialistica e fotografica, ha fatto conoscere
sempre meglio la nostra
terra”. «E’ un semplice ma ricco di profondo senso di
gratitudine nei confronti di Oreste Cavallo, un
segno di riconoscimento, sia pur molto piccolo
rispetto all’impegno che
in tutti questi anni ha
avuto nell’ambito della cultura nella nostra
città. Ci sembra giusto
lasciargli un simbolo di
ringraziamento a nome
della Giunta e della città».
«Il Museo Civico “Federico Eusebio” nelle
sue parti naturalistiche
è Oreste Cavallo - ha
ricordato Gianfranco
Maggi, ex Direttore del
Museo albese - non solo
perché ci ha lavorato,
ha fatto studi, pubblicazioni, mostre ma anche
perché gran parte delle collezioni custodite
nel Museo sono state
raccolte e ordinate da
lui e da lui lasciate con
assoluta generosità a disposizione del Museo e
della città. Alba gli deve
rendere merito perché
ha accumulato una ricchezza di conoscenze
sulla nostra natura prima
assente. All’interno del
Museo si è potuta fare
tanta attività sul piano
scientifico proprio per
l’opera di Oreste Cavallo. Ed è anche per merito suo se continua le
pubblicazioni la rivista
“Alba Pompeia”».
“DALLA TERRA AL CIELO”
Un concerto per ricordare…
La terra, per chi la lavora, non è solo terra:
è passione, è orgoglio,
è amore. Per questo le
nostre colline sono così
belle, perché ci sono
uomini e donne che, in
silenzio, le disegnano
ogni giorno. Vogliamo
dare voce a questo silenzio, ricordando tutte
le persone che tragicamente, per questo disegno, hanno dato la vita.
È noto che i lavoratori agricoli sono i più
esposti ad infortuni
che spesso sono causa
di morte o di invalidità
permanenti. Nonostante tutti gli accorgimenti, le norme, la valutazione dei rischi, gli
incidenti in agricoltura
rimangono una triste
realtà. Tutti gli anni
piangiamo la perdita di
persone che alla terra
hanno dedicato la vita
e in un attimo hanno
perso tutto… progetti,
sogni, speranze, lasciando le loro famiglie
nel dolore più grande.
P
Vogliamo ricordarli tutti con un concerto che
si terrà ad Alba, lunedì
2 giugno 2014, alle ore
17, nella Chiesa di San
Domenico, a chiusura dell’11° Edizione di
Italy&USA - Alba Music Festival.
Invitiamo tutte le per-
sone interessate all’iniziativa a rivolgersi, per
ulteriori informazioni,
presso le proprie organizzazioni agricole oppure all’Associazione “Il
campo”, via S. Barbara
4/2 Alba ([email protected]).
Nicoletta Bono
Con il patrocinio anche del nostro Ordine sarà
eseguita la Messa da Requiem di W. A. Mozart
dall’Orchestra Filarmonica di Stato della Romania. Solisti: Sung Hee Park, soprano; Marie
Thérèse Keller, mezzosoprano; Moo Rim Kang,
Tenore; Alberto Rota, Basso. Direttore: Nicola
Davico. Ensemble vocale Accord, Casale Coro,
Coro polifonico Città di Rivarolo Canavese
GUIDA AGLI ALBERI E ARBUSTI
SPONTANEI DEL ROERO
er iniziativa del Museo Naturalistico del Roero di Vezza d’Alba, sostenuta dal contributo del
nostro Ordine e della
Biblioteca Civica di
Vezza, è uscita nel
mese di novembre 2013
questa nuova e preziosa opera dei due massimi studiosi della flora
nostrana e non solo.
A differenza di precedenti lavori di impostazione più rigorosamente scientifica (es.:
Roero: flora spontanea
e vegetazione di F.
Rota, 2008) questo,
senza concedere sconti ai più precisi
riferimenti botanici, si offre con un
taglio deliberatamente divulgativo:
guida agile ed accattivante sia per la
limpidezza dei testi, sia per la generosa ed efficace documentazione fotografica.
In apertura, per riaprirci gli occhi su
cose sempre “viste”, ma mai “osservate”, gli Autori ci svelano le pecu-
liarità dei nostri boschi: quelli caratterizzati dall’ontano nero e dall’olmo,
altri dalla farnia e dal carpino, altri
ancora contraddistinti
dalla rovere e dal pino
silvestre, fino ad incuriosirci per l’originale
bosco crociato e didattico di Pocapaglia.
Segue l’accurata rassegna di ciascuna specie
presente nel Roero con
facili indicazioni per il
suo riconoscimento.
Impreziosiscono ulteriormente questo encomiabile lavoro diffusi
riferimenti all’ecologia, alla possibile valorizzazione terapeutica di molte essenze e al diverso utilizzo dei legnami. Un’utile bibliografia ed un indice analitico di
funzionale impostazione concludono
questo pregevole lavoro destinato a
rimanere il più scorrevole e completo
riferimento per chiunque voglia conoscere la flora del nostro Roero.
Dante Maria Faccenda
Cultura
5
CONCORSO “PREMIO BIENNALE
DI LAUREA 2014”
Si riporta integralmente il Bando di
questo concorso, pubblicato sul n. 88
de La Roa di ottobre 2012.
Bando di concorso:
“Premio di laurea 2014”
Art. 1 E’ istituito il “Premio di laurea” biennale
del valore di € 750,00
(settecentocinquanta)
relativo agli anni accademici 2011-2012 e
2012-2013.
Art. 2 Al concorso
per l’assegnazione del
Premio, unico ed indivisibile, possono concorrere
i candidati in possesso dei seguenti
requisiti:
- laurea conseguita presso qualunque università negli anni accademici
2011-2012 o 2012-2013, alla data dei
termini fissati per la presentazione
delle domande di partecipazione al
concorso;
- tesi di laurea specificamente incentrata su argomenti attinenti al territorio Roero sotto qualunque aspetto:
storico, antropologico, geografico,
artistico, socio-economico, ecc. intendendosi “Roero” nell’esclusiva
accezione definita dall’art. 2 dello
Statuto Sociale dell’Ordine.
Art. 3 Le domande degli interessati,
indirizzate al Gran Maestro dell’Ordine, redatte in carta semplice con
l’indicazione precisa dei dati anagrafici, indirizzo e numero di telefono,
dovranno pervenire alla Segreteria
dell’Ordine, Via Roma, 57 - 12043
Canale (CN), entro e non oltre il 30
giugno 2014.
Alla domanda di partecipazione dovranno essere allegati:
- una copia della tesi di laurea autenticata dal competente ufficio
dell’Ateneo o accompagnata da autocertificazione attestante che la copia
presentata è conforme all’originale depositato presso
l’Università;
- autocertificazione dalla quale risulti: se trattasi di laurea triennale
(180 crediti) o specialistica (quinquennale,
300 crediti); il voto di
laurea conseguito e la
data di quest’ultimo esame;
- una breve presentazione scritta dei
contenuti della tesi (max. 1 cartella).
Gli elaborati presentati non verranno
restituiti.
Art. 4 L’attribuzione del Premio
annuale ad una sola delle tesi pervenute sarà decisa dalla Commissione
Cultura dell’Ordine sulla base di
un’insindacabile valutazione del valore e della originalità scientifica e
culturale degli elaborati presentati e
della loro attinenza al territorio Roero, riservandosi di prendere eventualmente in considerazione il voto
conseguito, nel caso di valutazione
paritetica degli elaborati.
Art. 5 Il Gran Maestro, visto il verbale della Commissione giudicatrice,
provvederà a comunicare all’interessato l’attribuzione del Premio di
Laurea che sarà erogato nel corso
di apposita cerimonia in occasione
dell’annuale Festa di San Michele sabato, 27 settembre 2014.
ROERO: SI RIPARTE CON FIDUCIA
"Coraggio. La crisi economica si sta, a poco
a poco, allontanando
dall’Italia (anche se è a
rilento). Si riparte con
fiducia".
Lo dice non solo Matteo
Renzi, ma anche la Confindustria, la Confcommercio, la Con-agricoltori, i Professionisti
delle statistiche ecc. Lo
sviluppo rurale, in tutti
i settori, si fa sentire, a
cominciare dalla vendemmia 2013 e dai contratti eccellenti al Vinitaly 2014. Il programma
rurale è importante,
perché, oggi, il sistema
agricolo regionale può
vantare di una rete capillare dei servizi di infor-
mazione e consulenza,
gestita prevalentemente dalle organizzazioni
professionali e dalle associazioni di produttori
di alcuni comparti strategici, in primo piano
con il vino.
Anche l’economia del
gusto è partita con fiducia nell’Albese, Langhe, Roero. Il territorio
dispone di una vasta
gamma di trattorie, osterie, pizzerie, ristoranti
vari con variazioni delle
stelle di qualificazione:
da una a cinque, ma il
primo passo decisivo è
la redazione del nuovo
Programma di Sviluppo
Rurale 2013-2014-2020,
con l’IRIS del Piemon-
te, la gestione del PSR,
dell’IPLA e della autorità di volontariato.
Coraggio. Si riparte. Anche le banche cominciano ad aiutare i giovani
volenterosi ad uno sviluppo, ad una nuova attività, ad una iniziativa
particolare professionale, rurale, commerciale,
industriale ecc.
Carlo Gramaglia
Un illustre e grande amico del Roero
ORESTE CAVALLO
Chi ha detto che tra
Langhe e Roero non
c’è armonia e collaborazione? Le menti più
illuminate ed i cuori
più sensibili ed appassionati smentiscono
questo logoro luogo
comune. E’ il caso del
Professor Oreste Cavallo, langhetto d.o.c.,
nativo di Montelupo
Albese, per 33 anni
stimatissimo docente
all’Enologica di Alba,
colonna portante del
Museo Eusebio e del
Gruppo Fotografico
Albese … Più “destra
Tanaro” di così non
si può; eppure questo
personaggio poliedrico, dalle mille risorse
in tutte le sfaccettature
delle scienze naturali non ha mai lesinato
al nostro Roero il suo
impegno di ricerca, di
collaborazione, di sostegno ad ogni iniziativa culturale in campo
naturalistico e fotografico. Ricordo con
nostalgia e gratitudine
la sua guida sapiente a
gruppi di docenti in attività di aggiornamento in aperta campagna:
non c’era albero, arbusto, insetto, uccello, minerale, di cui il
professore non sapesse
svelare ogni mistero e
suggerirne un utilizzo
didattico. Nonostante
fosse titolare delle cattedre di scienze naturali, patologia vegetale, entomologia agraria e microbiologia
all’Istituto albese Umberto I, sapeva esporre
ogni cosa senza aria
professorale, in modo
accattivante, anzi, con
quella sua caratteristica arguzia che gli attirava simpatia ed anche
affetto.
Nei numerosi suoi libri dedicati ai diversi
aspetti della storia naturalistica del territorio, Oreste ha sempre
associato il nome Roero a quello di Langhe
perché l’ambito delle
sue esplorazioni e ricerche ha incluso sempre anche le colline e
soprattutto la caratteristiche rocche nostrane,
contribuendo così alla
loro promozione.
Se Alba ha la fortuna
di annoverarlo tra i
fondatori della sezione
di scienze naturali del
Museo Eusebio di cui
è conservatore onorario e dove, tra l’altro,
ha collezionato, catalogato e donato oltre
25.000 esemplari di
insetti, il Museo Naturalistico di Vezza d’Alba, autentico gioiello
scientifico del Roero,
deve a lui la progettazione, l’allestimento
della sala geologica,
l’ordinamento della
collezione
entomologica e la continua,
preziosa consulenza a
tutto campo.
Di tutto questo il Roero deve al professore
Oreste Cavallo grande
riconoscenza ed affetto che ci auguriamo
possano essere presto
manifestati con un
pubblico e solenne riconoscimento.
Dante Maria Faccenda
Cultura
6
Studi e ricerche giovanili incentivati
dai Cavalieri del Roero (n.12)
Dante Maria Faccenda
Il nostro giovane Cavaliere dott. Angelo Aimassi, conseguita brillantemente la laurea
triennale in Ingegneria
Energetica presso il Politecnico di Torino, sta
per concludere gli ultimi
esami del biennio superiore e sta lavorando alla
tesi finale che gli varrà la
laurea magistrale in Ingegneria.
Nel frattempo gli abbiamo rivolto alcune domande sul precedente lavoro che ha riscosso
ampi apprezzamenti nel
mondo accademico ed
anche presso la nostra
Commissione Cultura:
“DALLA
COGENERAZIONE
ALLA
TRIGENERAZIONE
Utilizzo del vapore di
bassa pressione in un
impianto cogenerativo
a ciclo combinato per
la produzione di
freddo”
L’argomento della tua
tesi suona del tutto ostico a noi profani. Prova
cortesemente a … tradurlo in parole elementari.
D’accordo; non è poi
così difficile se si comprende il significato dei
due termini in questione:
Cogenerazione è la produzione contemporanea
di due forme di energia:
elettrica e termica, mediante un sistema che
impiega lo stesso combustibile. Con il termine
Trigenerazione, invece,
s’intende la produzione
combinata, oltre che di
elettricità e calore, anche
di freddo, sempre a partire da un unico combustibile ed in un unico impianto.
Si tratta, quindi se non
sbaglio, di bei passi
avanti rispetto alle tradizionali centrali termoelettriche.
Certamente. Una centrale termoelettrica non cogenerativa è in grado di
convertire in elettricità
soltanto 1/3 dell’energia
spesa; i 2/3 dell’energia
primaria spesa sono persi
sotto forma di calore.
Con la cogenerazione,
invece, si riesce a recuperare gran parte di questo calore di “scarto” e a
convertire oltre i 3/5
dell’energia del combustibile in energia utile.
La trigenerazione aggiunge a tutto ciò la pos-
sibilità di produrre energia frigorifera.
Questa tecnologia di
produzione del freddo
utilizzando … il calore
stuzzica non poco la mia
ignorante curiosità …
Beh, non credo che ti
possa entusiasmare ora
una spiegazione sui “Cicli frigoriferi ad assorbimento”! Si può affermare comunque che la
trigenerazione è oggi il
modo migliore per sfruttare al massimo l’energia
posseduta dal combustibile.
E a quale combustibile
ti riferisci?
Al momento viene quasi
sempre utilizzato il gas
naturale.
Gli impianti trigenerativi di cui parli sono
molto diffusi?
No, in Italia soprattutto
non sono ancora molto
diffusi sia per motivi tecnici ed economici, sia
per le differenziate situazioni e condizioni climatiche.
E quelli cogenerativi?
Si, questi sono ormai
molto diffusi soprattutto
nel Nord Italia, dove c’è
un notevole bisogno di
riscaldamento ed i risultati sono decisamente apprezzabili.
Ne abbiamo qualche
esempio notevole nella
nostra zona?
Nel mio lavoro ho analizzato gli aspetti tecnici
della Centrale cogenerativa Alba Power, cofondata nel 2005 da Ferrero
ed Egea. Essa soddisfa
totalmente il bisogno
energetico
dell’intero
stabilimento Ferrero e,
inoltre, fornisce il teleriscaldamento per la città
di Alba.
Ti ringrazio per la chiarezza delle spiegazioni,
ma ti prego di anticiparci qualcosa sull’argomento della tua nuova tesi di laurea magistrale.
Al momento sto preparando la tesi magistrale
sul miglioramento delle
prestazioni dei moduli fotovoltaici mediante
raffreddamento ad acqua meteorica. Questo
sistema prevede di raccogliere l’acqua piovana
dal tetto fotovoltaico,
sito nel mio Comune
(Magliano Alfieri) per
poi utilizzarla per raffreddare i pannelli durante le calure estive
(quando possono raggiungere temperature di
oltre 70°C), al fine di aumentare la loro produttività. In questo modo,
non più soltanto il sole,
ma paradossalmente anche la pioggia diventa
partecipe del processo di
produzione fotovoltaico.
Ho scelto questo argomento poiché riguarda
una delle principali fonti
rinnovabili, l’energia solare, che negli ultimi
anni ha assistito ad un
vero e proprio boom anche nel nostro Roero,
reso possibile grazie a
generosi incentivi statali.
Devo ammettere che fin
da bambino ho sempre
avuto una particolare
predilezione per queste
fonti di energia, inesauribili e pulite, il cui
sfruttamento può permettere al nostro Paese
di ridurre la propria dipendenza energetica dall’
estero, l’inquinamento e,
in molti casi, anche la
bolletta di famiglie ed
imprese!
TRAGUARDO ECCELLENTE PER
L’ALLIEVO DAVIDE DELTETTO
Studente da sette
anni presso l’Istituto musicale di
Canale e del Roero nella classe
del noto docente e
concertista Carlo
Bellotti, il giovane Davide Deltetto ha raccolto
una prima, grande
gratificazione per il suo costante impegno classificandosi al primo posto nel Concorso Nazionale “The Brera elektric drum” svoltosi recentemente a Novara. Oltre alla frequenza assidua alle
lezioni di Bellotti, Davide ha partecipato ad un
corso didattico-musicale tenuto dal famoso batterista-autore-inventore-maestro statunitense Johnny Rabb. Il suo impegno musicale lo vede anche
protagonista in due brillanti formazioni giovanili
e nella Filarmonica Santa Cecilia di Canale.
Grande soddisfazione non soltanto per il giovane artista, cui auguriamo ulteriori brillanti successi, ma anche per l’Istituto musicale canalese e
per il professor Carlo Bellotti che è portatore di
un eccezionale livello professionale riconosciuto
in Italia e all’estero. Difficile enumerare tutte le
sue collaborazioni prestigiose: basti citare il Teatro Regio e l’Orchestra Filarmonica di Torino con
la quale ha partecipato anche a tournée all’estero,
l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra del
54° Festival di San Remo … E poi con Teresa de
Sio, Demo Morselli, Leonardo de Amicis, ecc.
senza contare le incisioni, le dirette Tv e mille altre presenze di grande rilievo artistico.
Sicuramente sotto la sua guida Davide Deltetto
potrà raccogliere altre grandi soddisfazioni musicali aprendo la strada agli altri allievi percussionisti dell’Istituto.
Dante Maria Faccenda
UN NEOCAVALIERE SPECIALE
Il 18 marzo scorso l’Appuntato del Comando
Stazione dei Carabinieri di Bra, Fabrizio
Griffo, entrato a far
parte del nostro Ordine il 14 dicembre 2013,
ha conseguito brillantemente la laurea in
“Scienze del Governo e
dell’Amministrazione”
presso il Dipartimento
di Culture, Politica e Società dell’Università degli
Studi di Torino, discutendo la tesi “Made in Italy
vs Made in China: qualità o risparmio?”.
La cosa veramente eccezionale, che attira grande stima ed ammirazione, è che per il nostro neo
cavaliere si tratta della seconda laurea magistrale
oltre ad una terza, triennale, conseguite in circa
nove anni di studi universitari in costanza di lavoro. Non c’è che dire!
Complimenti vivissimi al plurilaureato Carabiniere e Cavaliere del Roero con auguri vivissimi
di ulteriori e ben meritate soddisfazioni.
dmf
Cultura
7
L’UOMO E LA CHIESA NEL
MONDO CONTEMPOERANEO
D
opo aver ripensato a fondo il
mistero della
Chiesa (Lumen gentium) che ascolta la
Parola di Dio (Dei Verbum) e celebra le meraviglie del Signore (Sacrosanctum concilium),
il Vaticano II rivolge il
suo pensiero alla presenza e all’azione della
Chiesa nel mondo, lo
fa nella costituzione
Gaudium et spes, approvata dopo un lungo
percorso il 7 dicembre
1965 (2309 sì, 75 no).
Il documento costituisce un unicum all’interno dei testi conciliari, come appare fin
dal titolo: costituzione
pastorale significa la
traduzione e l’attuazione della fede nella
vita concreta, dove l’atteggiamento pastorale
presuppone un fondamento dottrinale. Non
si espone soltanto i
principi della fede, ma
si esprime anche sui
“segni dei tempi” e su
temi di capitale importanza quali la famiglia
e il lavoro, la cultura e
la scienza, la politica,
l’economia e la pace.
Questo atteggiamento
dialogante si mostra
già nel famoso incipit
della costituzione: «Le
gioie e le speranze, le
tristezze e le angosce
degli uomini d’oggi,
dei poveri soprattutto e
di coloro che soffrono,
sono pure la gioie e le
speranze, le tristezze e
la angosce di discepoli
di Cristo» (n. 1). Così il
concilio si rivolge a tutti gli uomini indistintamente, desiderando
esporre loro come esso
intende la presenza e
l’azione della Chiesa
nel mondo contemporaneo.
Nell’esposizione introduttiva (nn. 4-10)
sono delineate le condizioni odierne dell’uomo: «L’umanità vive
oggi un periodo nuovo
della sua storia, caratterizzato da profondi e
rapidi mutamenti che
progressivamente
si
estendono all’insieme
del globo» (n. 4): sono
mutamenti di ordine
sociale, morale, psicologico e religioso, che
creano contraddizioni
fra dati positivi e riflessi negativi: l’ingiustizia che crea disu-
guaglianza tra poveri
e ricchi, la crisi della
famiglia, l’indifferenza
religiosa e forme varie
di irreligiosità, le mai
sopite domande sulla
sofferenza e sulla morte. La contraddizione
in realtà sta all’interno
dell’uomo stesso (che
ha aspirazioni infinite
e sperimenta in mille
modi i suoi limiti) e
nella stessa comunità:
il mondo si presenta oggi potente e a un
tempo debole, capace
di operare il meglio e il
peggio, mentre si apre
la strada della libertà e
di nuove schiavitù, della fraternità e dell’odio.
In questo contesto segnato da grandi avventure di bene e da
tragiche sventure, il
concilio presenta nella
prima parte (nn. 11-45)
il suo pensiero antropologico, articolandolo
in tre affondi essenziali per poter rispondere
alla vitale domanda:
chi è l’uomo? Dapprima la dignità della persona umana: dignità
e vocazione vengono
all’uomo direttamente dal Creatore, che ha
plasmato l’uomo e la
donna “a sua immagine”, in modo che la
loro unione costituisca
la prima forma di comunione a immagine
della comunione divina
(trinitaria). La caratteristiche della persona
sono la dignità della coscienza morale,
dell’intelligenza, della
libertà: «Nell’intimo
della coscienza l’uomo
scopre una legge che
non è lui a darsi, ma
alla quale deve obbedire e la cui voce lo chiama sempre ad amare, a
fare il bene e a fuggire
il male. La coscienza è
il nucleo più segreto e
il sacrario dell’uomo,
dove egli si trova solo
con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria» (n. 16).
L’esperienza del peccato rovina questi elementi costitutivi della
persona, soprattutto la
relazionalità (con Dio,
con sé stesso, con gli
altri), rottura che si
manifesta nel fenomeno dell’ateismo (che
porta con sé dis-umanità: la creatura senza
il Creatore svanisce),
nell’enigma inquietante della morte (esperita
con il timore che tutto
– tutte le relazioni – finisca per sempre), negli
squilibri sociali (ingiustizie, sopraffazioni,
violenze): qui vivono
le grandi aspirazioni
dell’umanità e gli interrogativi più profondi
dell’uomo.
La comunità degli
uomini è il secondo
affondo: il concilio richiama l’indole comunitaria degli umani,
l’interdipendenza del
perfezionamento delle
persone e lo sviluppo
della società. Il rispetto della fondamentale
uguaglianza di tutti gli
uomini e della giustizia sociale richiede il
superamento di un’etica individualistica, il
superamento di ogni
genere di discriminazione, ricercando la
giustizia sociale con
responsabilità e partecipazione, stimolando
la volontà di tutti a assumersi la propria parte nelle comuni imprese, per giungere a una
condizione più umana
e giusta della vita.
Infine l’attività umana
nell’universo: corrispondendo al disegno
di Dio, l’attività individuale e collettiva deve
tendere al vero bene
dell’umanità. Afferma
la legittima autonomia
delle realtà terrene (la
cultura, la scienza, la
politica), che hanno
leggi e valori che l’uomo deve gradatamente scoprire, senza per
questo essere in contrasto con la fede, dal
momento che «le realtà
profane e la realtà della
fede hanno origine dal
medesimo Dio» (n. 36).
Alla dignità dell’uomo,
alla comunità e all’attività umane il concilio
propone il dono, unico e insuperabile, del
Cristo: egli è l’uomo
nuovo («solamente nel
mistero del Verbo incarnato trova vera luce
il mistero dell’uomo»:
n. 22), è il compimento
della solidarietà umana
(«egli santifica le relazioni umane, annuncia il Vangelo perché
l’umanità diventi la famiglia di Dio»: n. 32),
infine eleva l’attività
umana a perfezione
nel mistero pasquale («ci insegna che la
legge
fondamentale
dell’umana perfezione
e della trasformazione
del mondo è il nuovo
comandamento della
carità»: n. 38).
Don Umberto Casale
Appuntamenti
Maggio
Giovedì 15
Gita Sociale a
Bruxelles dal
15 al 20 maggio
Giugno
Mercoledì 4, ore 20
Riunione del
Consiglio Reggente
Domenica 8, ore 17
Paseggiata roerina
a Ceresole d’Alba,
con cena a base
di Tinche
12-13-14 Giugno
Degustazione
vini Concorso
Enologico 2014
Sabato 28, ore 20
Festa d’Estate alla
Cascina Negro in
Monteu Roero
Luglio
Mercoledì 2, ore 20
Riunione del
Consiglio Reggente
presso la Sacra di
San Michele
Domenica 6
Passeggiata roerina
Domenica 27
Grande Grigliata
nel parco del
Santuario Madonna
dei Boschi - Vezza
d’Alba - ore 12,00
Agosto
Domenica 3
Passeggiata roerina
Mercoledì 5, ore 20
dopo la Riunione
Consiglio Reggente,
cena aperta alle
consorti, Cavalieri ed
amici presso il Rist.
Le Betulle a Cinzano
Settembre
Mercoledì 3, ore 20
Riunione del
Consiglio Reggente
Domenica 7
Passeggiata roerina.
Gita a Rovigo e
gemellaggio con
confratelli Bavarolo
nei giorni 19, 20, 21
Sabato 27, ore 20
Festa di San Michele,
con Messa a Cascina
Pedelmonte Guarene
Consegna Borse
di Studio e Premio
Biennale di Laurea
Roero in Tavola
8
LA CASCATA: “TEMPIO” DELLA CUCINA
Ristorante BELVEDERE DI MONTA'
Il ristorante La Cascata di Verduno, è un “tempio”, non solo
della cucina piemontese, ma anche un angolo della quiete, del
relax. E’ un complesso che raggruppa un gran parco, con animali liberi, due laghi (non è
permessa la pesca): 5 cuochi
con a capo Franco Astegiano,
(personaggio storico, un grande
chef. Il maître Tiziano Boasso,
dipendente da 22 anni, con tre camerieri, in sala.
La Cascata, si trova in regione “Gurei”. Sono a disposizione
sette sale interne e due esterne, con cucine autonome; può servire dai 600 agli 800 coperti contemporaneamente; permette
di raccogliere gruppi aziendali, banchetti, le feste sociali,
clienti singoli, i quali, possono godere della natura, a pochi
chilometri da Alba, e Bra, ai piedi delle Langhe e del Roero,
con collegamenti con le autostrade per Torino, per Milano.
Inoltre si può riposare nella quiete sulle terrazze; fare lunghe
passeggiate nel parco , con una varietà di piante, di animali da
cortile. Un luogo che costeggia due braccia del fiume Tanaro.
Che buona la Cucina! Tanti i gruppi aziendali: Ferrero, Miroglio, associazione del Roero, di Alba; gite Fiat da Torino, meeting da Milano, ed ancora matrimoni, feste sociali, battesimi,
lauree, cresime, feste di compleanno.
Franco Astegiano ci dettaglia un grande menu: 26 antipasti a
scelta, 12 primi, 13 secondi, 3 piatti di pesce, 10 tipi di dolci
della nonna, oltre alla frutta, dolci e caffè.
Raccoglie il ritrovo gastronomico dei Club Lions di Bra, il
Lions Club Bra Roero femminile, il Lions giovani, il gruppo
dei Cavalieri di San Michele del Roero, della Famija Albeisa, i
turisti che arrivano con i pulman da ogni parte del mondo.
Ogni gruppo ha il suo locale, la sua camera, con cucina autonoma. Il pranzo sia per i clienti occasionali, sia per i gruppi di
famiglia o i giovani, sono serviti con il menu alla carta. Tutti i
clienti apprezzano la genuinità e la freschezza del cibo. La carne è quella di qualità, servita ai cuochi da una macelleria interna, dove il socio macellaio esperto, cav. Luciano Monchiero,
acquista solo vitelli della coscia di razza albese, allevati nelle
stalle del territorio. La carne è concessa di asporto anche per i
clienti. Cosa c’è di meglio di una serata tra amici?
La Cascata di Verduno è una delle mete da tenere in mente. Per
le prenotazioni: telefono 0172-470126. Il pezzo è normale
Appena entrato l’ambiente che
ti circonda è tutto un susseguirsi
di colori tenui e caldi ma subito il tuo sguardo viene attratto
dallo splendido panorama sul
Roero, le sue colline con crinali
che si susseguono sempre più
lontani e meno nitidi al limitare di una linea grigia di Langa.
Ancora non ti sei accomodato
che Marco si avvicina con un appetitoso stuzzichino di salame
cotto, mi elenca i classici antipasti alla piemontese ma la mia
attenzione cade sulla classica carne cruda battuta al coltello e
su un’anguilla marinata molto delicata.
Mentre una tiepida sera sta calando e si accendono in lontananza le prime luci mi viene servito un piccolo assaggio di agnolotti burro e salvia seguiti dai classici tajarin con poco ragù di
carne, come da me richiesto; che piatto delicato, asciutti, profumatissimi quasi si scioglievano in bocca.
Chiedo una breve pausa prima dei secondi dopo aver scelto
quattro costine di agnello, visto il periodo Pasquale, morbide
e tenere ed il classico coniglio arrosto; lo assaggio e, quella
carne bianca all’interno, quel profumo di erbe mi fanno tornare
alla memoria proprio quello cucinato dalla mia mamma ove nel
piatto trovavi sempre una bella coscia e delle piccole costine
ottime da succhiare. Oramai è calata la notte su tutto il Roero,
solo luci si stagliano più o meno lontane ad illuminare paesi
che ti sono oramai sconosciuti mentre i crinali sono diventati
ombre ai tuoi occhi. Sarei proprio sazio però non posso allontanarmi dal ristorante Belvedere senza un assaggio, tra i tanti
proposti, di un semifreddo nel quale scopri un amaretto caramellato ricoperto di panna e miele di castagno. Di una bottiglia
di barbera 2012 mi accorgo alla fine che il contenuto rimasto
non sarebbe più sufficiente per irrorare un pasto successivo.
Mi spiace non aver potuto assaggiare gli gnocchi al formaggio,
come primo, o lo stracotto al nebbiolo o, peggio ancora, aver
tralasciato il classico fritto misto alla piemontese, ma tutto questo sarà per una prossima tornata.
Non conosco la signora Emilia, in cucina, ma la immagino premurosa, sapiente che con fantasia crea piatti nel rispetto della
più pura tradizione piemontese.
A questo punto si rende indispensabile un grappino, saluto il
signor Marco e salendo in macchina già penso a cosa potrò
raccontare nel caso incontrassi una paletta di alt.
Carlo Gramaglia
Giuseppe Serra
ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO
XIV EDIZIONE CONCORSO ENOLOGICO del ROERO 2014
L’Ordine dei Cavalieri di San Michele
del Roero, bandisce la
quattordicesima edizione di assaggio e degustazione dei vini del
Roero, aperto a tutte le
Aziende vitivinicole
produttrici vini del Roero. La commissione
di assaggio sarà presieduta dal Cav. Prof. RISSONE Marco, maestro
assaggiatore dell’ONAV,
affiancato dall’ enologo
Cav.Armando
Cordero ed altri enotecnici ed
esperti degustatori.
Per la valutazione dei
vini sarà utilizzata la
scheda dell’A.E.I. I
campioni di vino che
avranno superato gli
80/1oo, saranno premiati con una pergamena di
merito con ruote d’oro,
simbolo dell’Ordine dei
Cavalieri di San Michele
del Roero.
Queste le valutazioni:
Vini che raggiungono
un punteggio da 80 a 84
/1oo riceveranno 1 ruota
d’oro; da 85 a 89 /1oo riceveranno 2 ruote d’oro;
oltre i 90/100 ORDINE
DEI CAVALIERI DI
SAN MICHELE DEL
ROERO
I vini in
concorso per
il 2014 saranno:
Bianchi:
- Langhe Favorita d.o.c.
vendemmia 2013
- Roero Arneis d.o.c.g.
vendemmia 2013
Rossi:
- Nebbiolo d’Alba d.o.c.,
prodotto esclusivamente
nei Comuni del Roero
- Roero d.o.c.g.
- Roero superiore
d.o.c.g.
- Cisterna d.o.c, e
Bonarda di Cisterna.
- Barbera d’Alba d.o.c.,
prodotta esclusivamente
nei comuni del Roero
Moscato:
- Moscato d’Asti
d.o.c.g. vendemmia
2013, prodotto nel
comprensorio di
S. Vittoria d’Alba.
Vini speciali:
- Passiti, vendemmia
tardiva e spumanti con
uve Arneis e Moscato
- Birbet, versione
tranquilla oppure
spumante, vend. 2013.
Grappe: prodotti da
vinacce di uve locali,
con distilleria nel
Roero.
IMPORTANTE:
I campioni che non rientrano nelle categorie
previste dal concorso,
non saranno oggetto
di valutazione. I vini
che non raggiungono
Roero in Tavola
9
RISt. TRE RUOTE - Monticello d'Alba
LO STORICO LEON D’ORO - CANALE
Ristorante
caratteristico
apprezzato per la cucina
casereccia, con materie
prime sempre freschissime, e la presentazione accattivante delle varie portate. Accogliente e rilassante, il locale che ha 90
posti a sedere e un comodo
parcheggio, si rivela il posto ideale per il festeggiamento di compleanni e ricorrenze, ed anche per un
semplice incontro all’insegna del buon gusto con
piatti genuini e aromi e
profumi tipici delle tradizioni roerina e langarole.
Le opinioni della variegata
clientela giudicano “Le Tre
Ruote” adatte a tutti, ed è
per me gradevole, recensirne l’attività, perché l’intelligente professionalità di Arturo & C.
mette ognuno a suo agio. Si va dal pranzo di lavoro alla cenetta
di giovani a 20 euro con 1\4 di vino della casa, al cliente che si
delizia con i 30\40 euro perfettamente motivati, e a chi si spinge fino ai 60\85 delle grandi occasioni, includendo vini particolari e tartufi, in un’ampia scelta di antipasti, primi, secondi,
dessert e “pussa cafè” da “sballo”.
Ricordo il fiasco di vino, che l’oste lasciava in tavola, poi conteggiato “a calo”.
Da Arturo è un po’ così: il prezzo lo costruisci liberamente partendo dal vasto assortimento di antipasti, e a seguire ciò che decidi di provare, ma non cambiano la qualità, l’accoglienza e il
servizio.
Da segnalare peperoncini e seppioline ripieni, carne cruda al
coltello, insalata di pollo e porcini sott’olio tra gli antipasti;
l’offerta dei primi che va dai gnocchi al Castelmagno e tajerin
alla carne, dalle crepes alla fonduta e tartufo nero ad altri a base
di pesce; tra i secondi spiccano carni e pesci, e l’agnello al forno che si scioglie in bocca. Chiuso il mercoledì, è meglio prenotare con buon anticipo.
RISTORANTE TRE RUOTE s.n.c., Bg. S. Antonio 84 - 12066
Monticello d'Alba - Tel. 0173.64213
Siete amatori della
buona cucina? A Canale esiste un Ristorante-Albergo storico, secolare: il LEON
D’ORO (via Roma
n.12). I titolari sono
Vittoria Cavallo, vedova Arduino e la figlia Ilaria. Il papà era
passato all’altra parte
del mondo nel 1993: era il contitolare, stimato socio dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero e da tutti.
La storia del Leon d’Oro, era nata nel 1926, dai genitori di
Vittoria: Rosina e Cichin Cavallo, dopo la trasformazione di
una vecchia trattoria. Vittoria, è cresciuta nel locale dal 1931;
andata in sposa al lavoratore agricolo Nino Arduino. La figlia
Ilaria, affiancata dalla mamma, ha ora in mano la direzione.
Profumi e gusti eccellenti, come quelli di un tempo, riempiono
il locale. Vittoria, accoglie i clienti con gentilezza, li accompagna al tavolo, da a loro il benvenuto ed augura buon appetito.
La figlia Ilaria guida la cucina e la sala, con una signorilità che
tutti apprezzano ed elogiano. I profumi arrivano dalla cucina e
ti creano emozioni, appetito ed allegria. Gli antipasti arrivano
in poco tempo: il “giambun rusti” (prosciutto cotto nel vino arneis: grande specialità locale), la carne cruda di vitello tagliata
al coltello, e diversi altri piatti speciali delle nonne, quali il
Girello di vitello, servito con salsa blu del Moncenisio. Il menu
per il primo ed i secondi è vasto: il gustoso risotto all’arneis,
gli gnocchi al gorgonzola, i “tajarin” fatti in casa, e conditi con
ragù, salsiccia e funghi porcini, seguiti dalla finanziera, il fritto misto, la faraona, il coniglio, i filetti di vitella, di maialino:
tutti profumati con erbe locali e decina di altri ancora.
Sono una delizia i dolci. Bunet della nonna, la torta di nocciole
con miele e zabaione. Accompagnano i vini delle migliori cantine roerine e di Langa, ben custoditi nell’enoteca. Il locale può
ospitare 60 coperti, assai comodi e ben disposti; otto le camere
d’albergo situate al piano superiore.
Un merito anche all’equipe di Ilaria: la barista Rosy, le cuoche
Nadia ed Irene. In sala Luciano ed Eugenia per il servizio. Tutti
arrivano dalle scuole alberghiere.
L’accoglienza, cucina, servizi sono lodevoli. Non si sbaglia. Un
grande esempio gastronomico. Provate! Tel. 0173.979296 per
prenotazioni.
P-S
il punteggio minimo,
previsto per la premiazione, non saranno
menzionati nella pergamena, senza inviare
alcuna comunicazione
agli interessati.
Roero Arneis DOGC
e Langhe Favorita
DOC, classificati con
il punteggio di Eccellenza, unitamente agli
altri vini del territorio
Roero.
I campioni, in numero di
tre bottiglie, dovranno
pervenire entro lunedì 3 giugno presso
l’Enoteca regionale del
Roero in Canale, orario
d’ufficio.
Concorreranno alla premiazione per il prestigioso titolo di “Vignaiolo dell’anno 2014”,
le aziende che avranno
ottenuto il massimo
punteggio dei seguenti vini: Roero e Roero
DOCG Superiore e
Il Vignaiolo dell’anno
sarà premiato con pergamena e quattro ruote d’oro.
Il vignaiolo premiato
potrà fregiarsi del marchio di qualità e del titolo di vignaiolo dell’anno 2014,
I produttori premiati,
saranno pubblicati sul
periodico “LA ROA”
e sui vari giornali locali e regionali attraverso l’Ufficio Stampa
dell’Ordine.
Le cantine, all’atto della
consegna dei campioni,
presso l’Enoteca di Canale, dovranno di obbligo e scrupolosamente,
compilare in dettaglio
il modulo di IDENTIFICAZIONE con elenco dei vini, l’annata,
l’esatta ragione sociale, indirizzo completo
e numero telefonico;
pena l’esclusione dal
concorso. I Produttori
premiati, saranno invitati alla cerimonia della
premiazione, che si terrà in Luglio, nell’ambito
della Festa del Pesco in
Canale.
Il presidente della
Commissione Vini
Cav. Prof. Rissone Marco
Il Gran Maestro dell’Ordine
Cav. RISTA Carlo
Carlo Gramaglia
Mercato Ambulante in
piazza San Paolo ad Alba Il 5 marzo scorso, dopo riunioni, articoli, proteste, ecc. è stato inaugurato, grazie ad un comitato, un mercatone in piazza San Paolo.
Sono collocati ben 21 commercianti, con sei
produttori agricoli. Un successo. E’ aperto ogni
mercoledì dalle ore 7,00 alle 15,00.
Roero
10
60 mila lettori hanno consultato
il sito dei Cavalieri del Roero
N
el 2014 sono tanti
coloro che seguono l’informazione del nuovo sito
dell’Ordine dei Cavalieri
di San Michele del Roero: un nuovo sito, con
nuova impostazione.
Nell’autunno dello scorso anno è stata inserita
una struttura più facilmente modificabile e aggiornabile e ogni giorno
il nostro sito pubblica
nuove notizie sul Roero
e sugli appuntamenti dei
Cavalieri, ed ogni settimana è stata impostata
una verifica funzionale;
da maggio sarà operativa la neonata Commissione Web, composta dai
Cavalieri: Mario Brezzo
(attento osservatore), Paolo Stacchini (produttore di contenuti), Massimo Marescotto (precursore del web), Paolo Destefanis (penna attenta e
raffinata), Andrea Cauda
(realizzatore del primo
sito dei Cavalieri nel
2008), Marco Nota (architetto del verde), Davide Castello (vulcanico
ma preciso organizzatore di eventi. Infine Paolo
Rosso (è il responsabile).
I Cavalieri che volessero
partecipare, come VOLONTARI, per apportate la loro esperienza e
passione web, saranno
bene accetto. Si vorrebbe portare avanti i propositi dello Statuto Sociale dei Cavalieri che
afferma: “volgere opera
di promozione e di propaganda in Italia e
all’estero, a favore della
realtà Roero. ll sito riporta anche la versione
online del periodico
dell’Ordine "La Roa" diretta dal Vice Gran Maestro Carlo Gramaglia.
Un portale web vive di
costanti aggiornamenti
ma soprattutto di viste.
In 9 mesi fa, sono già
quasi a 60.000 con punte
di 600 visite quotidiane
ASPETTANDO IL
ROERO MUSIC FEST
Una festa della musica in uno dei paesaggi più
belli del Piemonte e in un caratteristico borgo,
Santa Vittoria d'Alba, che coniuga alla storia medioevale e rinascimentale una spiccata vocazione
internazionale. Un festival nel quale si alterneranno artisti da tutto il mondo e affermati musicisti
italiani; grazie al Campus Milleunanota anche i
giovani musicisti hanno la possibilità di esibirsi al
fianco dei grandi artisti internazionali. Il Roero
Music Fest, che nasce quest'anno, è il festival di
un territorio, che unisce le città, i paesi, i borghi e
tutte le eccellenze culturali ed enogastronomiche.
Ricco il programma dei concerti, che si svolgeranno nell'anfiteatro della Confraternita di San
Francesco a Santa Vittoria d'Alba, e saranno tutti
a ingresso gratuito, grazie al supporto di Comune
di Santa Vittoria d'Alba, dell'Ordine dei Cavalieri
di San Michele del Roero, e alla collaborazione
dell'associazione Milleunanota e di Anforianus.
Dal 5 al 12 luglio saliranno sul palco Filippo Cosentino, Daniele Bergese, Carlo Gaia, Veronica
Farnararo, Carlo Chirio, Andrea Marcelli e Michael Rosen. Per info sul festival e sui seminari si
può visitare il sito www.roeromusicfest.com, scrivere a [email protected] o telefonare al
numero 334.7867028.
Il Roero Music Fest è anche social: seguite i profili Facebook e Twitter.
a.r.
nei giorni della forte
pubblicità su Facebook
prima del Convegno di
Vezza del Novembre
2013.
Proprio Facebook è un
altro strumento molto
importante per tenere in
contatto i vari Cavalieri
e occorrerà trovare volontari per usarlo meglio
e in maniera sempre più
efficiente.
Il grande numero degli
appartenenti rende obbligatorio un sistema di
comunicazione via sms,
inizialmente, per poi
usare in modo più semplice la mail con uno
strumento di mailing
che semplifichi la vita al
lavoro, ben diretto dal
Cavaliere Prof. Dante
Faccenda e da Carlo
Gramaglia, direttore responsabile dell’Ufficio
Stampa.
Tanti strumenti e tanto
lavoro da portare avanti
con maggiore efficacia
da un gruppo aperto di
volenterosi amici Cavalieri.
Paolo Rosso
IL NUOVO
PREFETTO
DI CUNEO
Il Sindaco Maurizio Marello lo ha
accolto in Comune.
Si chiama Giovanni
Russo ed ha iniziato
da Alba la visita alle
città della provincia.
Il Gran Maestro Carlo
Rista e tutti i Cavalieri dell’Ordine di San
Michele del Roero, gli
danno il benvenuto,
porgendo gli auguri
di buon lavoro.
l’antico Egitto in mostra ad Alba
Nella chiesta di San Domenico
in Alba è in corso una mostra
interessante. “L’antico Egitto”,
aperta da Marzo a fine maggio.
E’frutto di un anno di lavoro
dell’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Ente
Internazionale Fiera del Tartufo Bianco d’Alba. Gli antichi
reperti arrivano, con l’aiuto dell’egittolica Sabina Malgaro, dai musei di Firenze e di Torino.
Sono tombe dei Faraoni, immagini della raccolta
dell’uva a quel tempo, con la conservazione del
vino in anfore di terracotta, (con il suo utilizzo nei
contesti sociali e nelle varie altre forme). Migliaia
di anni fa, l’enologia aveva un’identità diversa da
quella attuale. Si nota nelle mostre un abbinamento tra storia e vino, il quale già allora rappresentava un bilancio strutturale importante per la realtà
locale. Completano la mostra: la mummia, i bicchieri di un tempo, gioielli, reperti e tanti scritti di
autori giapponesi ed americani.
carlo gramaglia
CONVEGNO SULL’ABUSO
DEI MINORI
Il 28 marzo, nella chiesa di San Giuseppe in
Alba, si è tenuta, a cura
del “Lions Club di Alba
Langhe”, un convegno
dibattito su tre problemi
di abuso dei minori, con
i loro aspetti psicologici
e psichiatrici, sulle iniziative sessuali, sul loro
comportamento.
Ha introdotto i lavori
la signora Maria Angela Monti, (officer distrettuale), seguita dalla dottoressa Giovanna Bergui,
specializzata in pediatria, cardiologia, e presidente della fondazione “Piccoli cuori joy-Italia.
Hanno fatto seguito le relazioni della dottoressa
Laura Bana, psicologa, Giorgio Rezzonico, professore in psicologia università di Milano, Carlo
Gnocchi, giudice presso il Tribunale dei Minori
di Torino ed altri interventi. “Il fenomeno della
violenza -hanno sottolineato i relatori- non conosce tempo, confini e differenze socio culturali.
Non risparmia alcuna nazione o paese alle violenze, allo sbandamento giovanile. Le nuove generazioni sono il nostro avvenire. Il Lions Club
di Alba-Langhe, intende dare un aiuto in modo
incisivo alle altre istituzioni, in prima linea per
combattere la violenza e l’abuso sui minori.
c.gr.
La patriarca Maria Rigoni, festeggiata a Villanova d’Asti: una roerina.
Spazio Aperto
11
12° Concorso Regionale
di fotografia anno 2014
L’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero, in collaborazione
con l’Enoteca Regionale del Roero,
bandisce il 12° Concorso Regionale
di fotografia anno 2014
"Roero: IL ROERO E’
UN MARE DI…"
Sezione a Colori o in Bianco/nero.
• Ogni partecipante può inviare al
massimo quattro opere inedite.
A tergo di ciascuna opera, dovrà
comparire solamente il titolo. Allegare alla foto una busta chiusa, con
all’interno, le generalità, l’indirizzo, il telefono dell’autore ed eventuale indirizzo e-mail.
• Il formato minimo dovrà essere di
20x30 cm. Ogni autore è responsabile di quanto forma oggetto delle opere presentate.
Le opere dovranno pervenire a:
ORDINE DEI CAVALIERI DI
SAN MICHELE DEL ROERO
presso Enoteca Regionale del Roero
Via Roma, 57 - 12043 Canale (CN) Tel. 0173.978228 - Fax 0173.979717
e-mail: [email protected]
entro il 20 ottobre 2014
•Le opere saranno esaminate da una
giuria qualificata, il cui giudizio sarà
insindacabile. Valuterà attentamente
l’attinenza o meno dell’opera al tema
proposto, escludendo le fotografie
fuori tema.
•Le opere saranno esposte ai primi di Dicembre Nel salone d’onore
dell’Enoteca del Roero, in Canale.
La Premiazione è programmata
per l’8 dicembre 2014 ore 11 durante l’inaugurazione della mostra
fotografica
• L’organizzazione porrà ogni cura
nella conservazione delle opere, ma
declina ogni responsabilità per eventuali danni, smarrimenti, furti ecc. La
partecipazione al concorso implica
l’accettazione completa ed incondizionata del presente regolamento. e
delle determinazioni assunte dalla
giuria.
I PREMI:
1° Premio: 200 E con pergamena
2° Premio: 150 E con pergamena
3° Premio: 100 E con pergamena
4° Premio: 80 E con pergamena
5° Premio: 50 E con pergamena
Dal 6° premio al 10° pergamena
con una ruota d’oro
Dall'11° al 15° premio, pergamena
di eccellenza con motivazione
Le opere potranno essere utilizzate
dall’Ordine per pubblicazioni sul periodico “La Roa” ed altre testate, locali e non, nonché per esposizioni durante le manifestazioni promozionali
in Italia ed all’estero, citandone, naturalmente, la fonte. L’uso sarà senza
fini di lucro. Eventuali insindacabili
modifiche al regolamento potranno
essere attuate dall’organizzazione in
relazione a situazioni contingenti.
• Per informazioni telefonare all’ORDINE DEI CAVALIERI DI SAN MICHELE DEL ROERO
Tel. 0173.978228 - Fax 0173.979717
E-mail: [email protected]
oppure al Cav. Roberto Ambrosio
tel. 0173.979425 (ore serali).
Il G. Maestro Cav. Carlo Rista
Il Presidente Cav. Carlo Gramaglia
SLOW FOOD OSPITI DELLE CANTINE NEGRO
Sabato 15 marzo presso l'Azienda
Agricola Negro di Sant'Anna di Monteu Roero sono stati ospitati oltre 70
membri del Consiglio
Nazionale di Slow Food.
Durante la serata è stato
servito il piatto tipico di
Monteu Roero il "Potage
di Monteu Roero" piatto
riscoperto dall'Associazione Bel Monteu e dal
sodalizio di 5 ristoratori
locali accompagnati da
una nutrita rappresentanza di produttori di primizie agricole e
di viticultori sempre monteacutesi.
Cos’è il potage di Monteu Roero?
Il Potage è una pietanza che accompagna la polenta, rigorosamente a 8 file
di una vecchia e riscoperta varietà locale, ci sono diverse versioni cosi presentate il P. vegetariano con verdure e
uova dalla Trattoria della Rocca, il P.
con pollo da Cascina Vrona, il P. con
cinghiale e salsa di patate e funghi da
Trattoria Roca Rustia, il P. con merluzzo dalla Trattoria Belvedere e infine il P. con
coniglio grigio di Carmagnola con i peperoni
cucinato da Cantina dei
Cacciatori In abbinamento sono stati serviti vini
locali: il Roero Arneis e il
Roero DOCG. L'Università del Gusto di Pollenzo
ha inoltre realizzato un
video sulle radici storiche di tale ricetta tradizionale intervistando i vari ristoratori e la maestra Tonina Galvagno, vera memoria storica del loco, è
stato proiettato trovando un grande apprezzamento da parte degli ospiti. La
serata è stata allietata dalle note dei
Canalensis Brando.
UNA SCALA FACILE
E MISTERIOSA
La scala è uno degli strumenti
più usati nella vita quotidiana. Quando si arriva a una
certa età, le scale diventano
un grande problema per la fatica e per lo sforzo fisico. A
contatto con le difficoltà delle
scale è naturale pensare alle
svariate scale in uso dal genere umano.
Ci sono scale famose, come quella elicoidale del
pozzo di San Patrizio a Orvieto, quelle retrattili e
benefiche dei pompieri e quelle artistiche, come le
scale dei palazzi e castelli dello Juvarra o del Guarini. A Roma la “scala santa” è ricca di pietà e di
devozione.
Le scale mobili sono molto apprezzate e usate nelle stazioni, nei supermercati, negli aeroporti, per
non parlare degli ascensori.
Tutti gli storici sanno degli Scaligeri di Verona
che, con Cangrande della Scala dominano, svariate città e offrirono ospitalità a Dante Alighieri, che
proprio lì, nel suo esilio, confessò l’amarezza delle “scendere e salir per l’altrui scale”.
Quando si tratta di salire, allora in senso traslato,
si adopera per scalare la montagna, la politica, il
valore della borsa, del commercio, del barometro
e così via. Per i contadini, la scala è necessaria per
il fienile, per potare, per bacchiare le olive, raccogliere ciliegie e frutta.
Ma io vi voglio parlare di una scala misteriosa,
facile, dolce e a portata di tutti, senza scalini di
marmo o di legno. Intendo parlare di quella scala
che attraverso la creazione ci porta gradualmente
al Signore. Dio ha creato tutte le cose, animate e
non, per la sua gloria e poi si è nascosto in esse,
donando a noi l’intelligenza e la capacità di salire
a Lui mediante le meraviglie della “natura”. Molti
popoli fanno della natura un logo talmente religioso da scambiare le creature in divinità. Per questo
costruiscono i monasteri in luoghi incantevoli o in
boschi mistici e silenziosi.
Nella Bibbia tutta la creazione è dichiarata da Dio
stesso “molto buona”, e c’è un giardino, dove lo
stesso Creatore scendeva a passeggiare, ammirando compiaciuto la bellezza dei colori, del verde,
delle piante e dei profumi del prato.
In natura tutto è precisione, tutto vitalizzato dalla
Provvidenza, tutto perfetto nelle diverse rotazioni
dal profondo degli abissi dei mari, alle cime dei
monti, per cui la natura diventa “specchio di Dio”.
C’è un momento nella storia di San Francesco
d’Assisi, dove si vive una contemplazione abissale della bontà di Dio: è quando Chiara accoglie in
San Damiano Francesco ammalato. Per il Santo
ha preparato una stanza con una finestrella prospiciente la valle. Là Francesco compone il “Cantico
delle Creature”, dilatando ogni profondità della
visione divina e invitando a lodare Dio tutte le
creature terrestri e celesti e mezzo di “messer lo
frate sole e sora nostra madre terra”.
Già agli alunni delle scuole elementari Ippolito
Nievo svelava: “Ovunque il guardo giro, immenso
Dio Ti vedo”.
Perciò osservando la creazione si costruisce una
scala facile e misteriosa, salendo di gradino in
gradino dove spicca: guardare, ammirare, stupire,
contemplare, magnificare, ringraziare, lodare e ...
adorare, immergendosi in un mistero d’Amore!
Don Enrico Grasso
Spazio Aperto
12
Risposta ai lettori sull’Angelo e sull’Arcangelo..
Nella presente stagione post-moderna si intravede una fenomeno
contraddittorio: da un
lato,
l’interpretazione razionalistica della
secolarizzazione e il
dominio della visione
tecnico-scientifca hanno relegato gli angeli fra
le residualità devote del
mito e delle leggende;
dall’altro, la risorgenza
di un’attenzione all’Angelo, soprattutto nelle
nuove e vecchie forme
religiose (new age, esoterismo …) e anche in
certa pop-cultura, suggestionata da queste figure dell’intermediario
‘spirituale’ fra il divino
e l’umano (cfr. due testi
assai diversi: M. Cacciari, L’angelo necessario,
Adelphi 2008; G. Agamben-E. Coccia, Angeli,
Neri Pozza 2009). La
decostruzione razionalistica e la sregolatezza
del fantastico richiedono
un ripensamento dell’intelligenza della fede su
questo tema.
Il termine angelo, (dal
greco: άγγελος: messaggero) è nome di funzione: messaggero di Dio,
inviato dal mondo di
Dio agli uomini. La Bibbia riconosce l’esistenza
degli angeli di Dio che
contribuiscono a strutturare l’universo creato.
Tramite gli angeli il nostro sguardo si spinge oltre le cose visibili, attraverso di essi si manifesta
la gloria di Dio (bellezza, splendore, luce …
cfr. Mt 11,10; Mc 1,2).
L’ “Angelo del Signore”
è nominato nel prologo e nell’epilogo di Mt
(1,20; 28,2), in Lc (2,9)
e negli Atti (5,19; 8,26):
l’Angelo di Dio (che
compare già nell’Antico
Testamento) è lo stesso
Dio vivente in quanto
si manifesta in questo
mondo in una forma
visibile. Così emerge la
visione biblico-cristiana
dell’Angelo:
creatura
spirituale dell’adorazione e ministro-messaggio
della cura di Dio, Creatore e Signore di ogni
essere vivente.
L’Angelo è inscritto nella teologia della crea-
zione: «l’esistenza degli
esseri spirituali, incorporei, che la Scrittura
chiama abitualmente angeli, è una verità di fede.
La testimonianza della
Scrittura è tanto chiara quanto l’unanimità
della tradizione» (Catechismo della Chiesa
Cattolica, 328). «Angelus officii nomen est, ex
eo quod est, spiritus est,
ex eo quod agit angelus» (Agostino). In tutto
il loro essere gli angeli
sono servitori e messaggeri di Dio, Gesù stesso,
parlando degli angeli dei
piccoli (che sono i discepoli umili, semplici: Mt
18,10), ricorda che stanno “faccia a faccia” con
il Padre che è nei cieli,
condizione che si compone con la loro disposizione di potenti esecutori dei suoi comandi
(così il Salmo 103). La
loro perfezione, che supera “tutte le creature
visibili”, vive della loro
condizione
spirituale
(intelligenza, volontà, libertà, immortalità) e del
fulgore della gloria, che
irradia dalla loro speciale prossimità con Dio.
Dio vuole che gli esseri
da lui creati siano liberi, anche l’angelo deve
liberamente
orientare
la sua esistenza verso
Dio, la caduta di alcuni
angeli (διάβολος: colui
che divide, menzognero,
calunniatore, tentatore;
demoni e satana [avversario]) si muove nell’ambito della libertà.
Il sigillo della qualità dell’Angelo, è posto
con la sua integrazione
nella dottrina cristologica: Dio ha creato tutte le cose “in Cristo”,
la signoria di Cristo si
mostra e si attua sulla
storia dell’umana riconciliazione con Dio,
fino a quando «il Figlio
dell’uomo verrà nella
sua gloria con tutti i suoi
angeli» (Mt 25,31). Essi
sono suoi, perché «in vista di Lui e per mezzo di
Lui sono state fatte tutte
le cose, quelle nei cieli e
quelle sulla terra, quelle
visibili e quelli invisibili: troni, dominazioni, principati e potestà»
(Col 1,16). L’Angelo è
poi presente nello stesso evento cristologico:
dall’incarnazione, alla
pasqua e all’ascensione: «la vita del Verbo
incarnato è circondata
dall’adorazione e dal
servizio degli angeli»
(CCC, 333).
Dal Cristo ai suoi discepoli: di poco inferiore
agli angeli, gli uomini
sono nondimeno la destinazione del Figlio, a
questi esseri improbabilmente perfetti, prevedibilmente imperfetti e
impensabilmente amati,
l’Angelo incoraggia e
custodisce l’accoglienza del Verbo e l’assimilazione dello Spirito.
L’Angelo non attira a sé,
ma indirizza a Dio: questo fa con il singolo e con
la comunità ecclesiale (si
veda le lettere dell’Apocalisse rivolte all’angelo
della Chiesa di Efeso, di
Pergamo …).
Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli,
per adorare il Dio tre
volte santo; la vita cristiana partecipa, nella
fede, alla beata comunione degli angeli e degli uomini uniti in Dio,
accuditi in questa vita e
accompagnati alla soglia
dell’éschaton per cantare in eterno la Bellezza
fonte di ogni comunione.
In rapporto allo Spirito,
l’Angelo vi è interamente soggetto, la missione
dell’Angelo è inscritta
nella sovrana disponibilità di Dio. Ma l’Angelo non è nella nostra
disponibilità: è a nostra
disposizione per destinazione di Dio, ma non
nella nostra disponibilità. L’Angelo ha dunque
uno speciale rapporto
con l’agape di Dio –
l’agape che Dio è, l’agape che il Figlio incarna e
lo Spirito dona. Ammonisce Paolo: «se anche
parlassi le lingue degli
uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità
(l’agape), sono come un
bronzo che risuona. Se
avessi il dono della profezia e conoscessi i misteri e tutta la scienza e
possedessi la pienezza
della fede, ma non avessi
la carità, sono un nulla»
(1Cor 13,1-2). Lo Spirito
di Dio riversa nei nostri
cuori “l’amore più grande”, quello che informa
di sé ogni carisma (profeta, maestro, pastore,
missionario …).
GLI ARCANGELI
Nella letteratura apocalittica è sviluppata anche
un certa gerarchia angelica, sviluppata poi da
teologi cristiani (Dionigi Areopagita, Gregorio
Magno): nella Scrittura
sono nominati tre arcangeli: Gabriele (gaberi’el: “uomo di Dio”,
messaggero), incaricato
di rivelare il senso delle
visioni e di annunciare gli interventi di Dio
nella storia, e, più specificatamente la venuta
del Cristo (Dan 8,16; Lc
1,11-38); Michele (Mika’
el: “chi è come Dio?”),
incaricato di lottare
e di vincere contro il
male (Dan 10,13; Ap
12,7); Raffaele (Rapha’
el: Dio guarisce), incaricato di guarire (Tobia
5,4). «Ognuno di questi
arcangeli ha svolto una
peculiare missione nella
storia della salvezza …
così l’invisibile presenza
di questi spiriti beati ci
è di grande aiuto e conforto» (Benedetto XVI).
Per una sintesi rimando
a C. Ossola, Gli angeli
custodi. Storia e figure
dell’ «amico vero», Einaudi 2004.
Don Umberto Casale
VERSO
L’AMORE
Pianura ondulata
dal giallo colore
infinito
osservo qua e là
fili neri fumanti qua e là agave e
fichidindia
ornano i contorni qua e là piccole
ombre di ulivo
offrono fresco riparo
a greggi inanimati
lontano
la dolce striscia
azzurra
lentamente va
lungo il lieve pendio
verso il suo salato
Amore.
Vito Cosentino
Un ricordo per Giulio Parusso
Sono iniziate le celebrazioni per il 70° anniversario della libera Repubblica di Alba. Si sono
aperte con un ricordo a
Giulio Parusso, il Direttore del Centro Studi di
Letteratura, Storia, Arte
e Cultura "Beppe Fenoglio" o.n.l.u.s. scomparso
improvvisamente nella
notte tra il 26 e il 27 febbraio all’Ospedale di Cuneo, le celebrazioni per i settant’anni dei “ventitré
giorni” della Libera Repubblica di Alba iniziate
giovedì 27 febbraio nella sala della Resistenza del
Palazzo comunale con la presentazione del volume di Carlo Vallauri Le Repubbliche partigiane.
Esperienze di autogoverno democratico, edito da
Laterza per iniziativa dell’ANPPIA (l’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti). Un grande cordoglio da parte dell’Ordine
dei Cavalieri di San Michele del Roero.
c.gr.
Spazio Aperto
13
LA SCUOLA DI UNA VOLTA NEL ROERO
I
l tempo è un’entità
assai relativa perché
non è la scansione
fisica dei minuti secondi
a darcene la percezione della sua dimensione effettiva, ma lo sono
le trasformazioni degli
uomini e delle cose e la
rapidità con cui esse avvengono.
Una dimostrazione più
che evidente ne sono le
grandi
trasformazioni
che ha subito negli ultimi quarant’anni la scuola, anche nei ventuno comuni del nostro Roero.
Una metafora significativa sono il comune di
Santa Vittoria e la sua
frazione maggiore, Cinzano.
Oggi l’Istituto scolastico comprensivo Carlo
Bertero raccoglie ben
cinque plessi scolastici:
uno di scuola materna
alla Villa e uno di scuola
elementare al Borgo più
altri tre plessi a Cinzano,
uno di scuola materna,
uno di scuola elementare, uno di scuola media
inferiore.
Ogni mattina figli e genitori lasciano le numerose
abitazioni disseminate
su un’area fortemente
inurbata per disperdersi
a raggiera, i primi verso gli edifici scolastici e
i secondi verso i luoghi
di lavoro in direzione di
Alba o di Bra e oltre, ma
una quarantina di anni fa
non era così e la fabbrica
della Cinzano di allora
garantiva occupazione e
paternalistica assistenza
a quasi tutti gli abitanti
del paese, all’epoca assai meno popolato.
Nel 1970, però, con la
dismissione da parte della Cinzano della propria
scuola privata, iniziò a
funzionare la scuola elementare statale: quattro
classi con sessantaquattro alunni sistemati alcuni nei locali concessi
dalla ditta e altri in un alloggio fornito da privati.
Io, al mio primo anno di
insegnamento in quella
frazione, dopo un breve
periodo di utilizzo pomeridiano dell’aula di
una mia collega, mi trovai sistemato con i miei
venti alunni di una clas-
se quinta in un alloggio
al primo piano di uno
stabile che si affacciava
sulla statale, al di sopra
del piccolo ufficio postale.
Emerse perciò quasi subito e fu evidente l’esigenza della costruzione
di un nuovo edificio scolastico nella frazione di
Cinzano, ma alcune difficoltà, in particolare il
reperimento dell’area da
edificare e dei fondi necessari per erigere l’edificio, sembravano dover
frenare il progetto nella
sua realizzazione.
A monte dei problemi
dichiarati, esisteva, però,
un malcelato antagonismo tra i residenti nel
comune alto e quelli della frazione, e c’era chi
decisamente proponeva
di trasferire per mezzo
di scuolabus parte degli
alunni di quest’ultima
al Borgo e alla Villa per
rinfoltire e mantenere in
vita le classi ivi esistenti.
La scuola dovrebbe agire
e ispirare la propria azione e le proprie scelte tenendo presente l’esclusivo interesse degli alunni
che le sono affidati, ma
di fatto, e la mia esperienza di docente me ne
ha dato spesso conferma, alcuni docenti hanno sempre privilegiato i
propri esclusivi interessi: in quel periodo, per
esempio, il fatto che nelle due classi elementari
della Villa insegnassero
la moglie del segretario
comunale e una stimata
suora dell’attigua casa
religiosa non giocavano
certamente a favore di
un nuovo edificio scolastico a Cinzano.
I tempi comunque stavano maturando e dei
circa centotrenta alunni
di scuola elementare di
Santa Vittoria una parte
sempre più consistente
stava gravitando verso la
frazione di Cinzano.
La nascita poi, nel 1974,
dei nuovi organi collegiali di gestione della
scuola aprì la discussione sul tema anche
ai genitori delegati nel
consiglio del primo circolo didattico di Bra e,
infine, i lavori ebbero
avvio, la nuova scuola fu
costruita e gradualmente
insegnanti e alunni delle
cinque classi di scuola
elementare si trasferirono nel nuovo edifico;
l’ultimo fui io con i miei
ventuno alunni di una seconda classe.
La nuova scuola fu poi
inaugurata il 2 aprile del
1978 con la presenza del
direttore didattico Renzo
Ponzo e di altre autorità
civili e religiose.
Ancora oggi, quando
mi soffermo a ricordare, vedo scorrere davanti agli occhi della mia
memoria tutti i volti di
quei bambini e di quelle
bambine, circa centocinquanta, di cui sessantotto, per l’esattezza, soo
quelli di cui sono stato
l’insegnante negli otto
anni di Cinzano, e provo nostalgia per quegli
“anni gloriosi”.
Ricordo ancora che ogni
mattina, prendevo la mia
cartella, uscivo di casa,
percorrevo via Giovanni XXIII, attraversavo la
statale e raggiungevo lo
spiazzo del distributore
di benzina situato all’inizio del paese, in direzione di Bra, dove Giovanni, l’autista, già mi stava
aspettando seduto al volante dello scuolabus.
«Buon giorno, maestro»
diceva l’uomo al mio sopraggiungere.
«Buon giorno a lei, Giovanni» gli rispondevo e
salivo a bordo del mezzo
che l’uomo metteva subito in moto e partivamo
per il giro di raccolta de-
LUTT0
Il Consiglio Reggente,
e tutti i
soci dell'Ordine
dei Cavalieri di
San Michele del
Roero, sono vicini al
Cav. Renzo Meinardi,
per la immatura
scomparsa della figlia
PATRIZIA
Porgono sentite
condoglianze ai figli,
alle famiglie e
parenti tutti.
gli alunni che abitavano
nelle case disseminate
lungo tutta la frazione,
partendo dall’incrocio
della Crociera Burdina,
situato a ovest in direzione di Bra, per giungere fino a quello del
Guriot, situato ad est in
direzione di Alba.
Effettuavamo
questo
servizio tutti i giorni di
scuola e, mentre il signor Giovanni guidava
il mezzo, io sorvegliavo
gli alunni per impedire
che, a causa della loro
irrequietezza e della
loro chiassosa allegria,
soprattutto salendo o
scendendo dal pulmino,
potessero farsi del male.
Io non so se sono stato un maestro mediocre
o eccezionale, ma una
cosa è certa: ai miei
alunni ho voluto veramente bene e li ricordo
tutti, proprio tutti, uno
ad uno, visi e nomi, con
grande affetto.
Filippo Franciosi
È morto Franco Piccinelli,
scrittore, poeta e giornalista,
già redattore capo della Rai,
aveva 80 anni.
E’ deceduto a Neive,
dove era nato 80 anni
fa, è sempre rimasto
molto legato alla nostra
Alba, Langhe, Roero.
Scrittore, poeta e giornalista, dopo essersi
laureato in Giurisprudenza ha esordito nel
1961 con il romanzo Le
colline splendono al buio, pubblicato da Gastaldi.
Dopo aver diretto, dal 1965 al 1968, il quotidiano
di Ancona Voce Adriatica, nel 1969 si è trasferito
a Roma, dove è rimasto percorrendo la sua intera
carriera giornalistica alla Rai. Con Sapore di terra
(Todariana) ha fatto il suo ingresso anche nella
poesia, e nel 1971 ha pubblicato il volume epistolare Lettere dalle Langhe, edito da Cinque Lune.
Ha poi dato alle stampe quattro romanzi per la
casa editrice SEI: Suonerà una scelta orchestra nel
1974, Bella non piangere nel 1976, Paura a mezzogiorno nel 1977. Nel 1975 ha pubblicato la seconda silloge poetica, intitolata Luna di Luglio (L'Arciere).Nello stesso periodo ha assunto la direzione
della redazione giornalistica della Rai di Torino
e il 24 aprile del 1979 è stato gravemente ferito
dai terroristi delle Brigate Rosse. Considerato
uno dei maggiori narratori di memoria collettiva
e di epica contadina, Franco Piccinelli è autore di
quasi quaranta volumi fra cui ventotto romanzi;
ricordiamo La saga delle colline, pubblicata nel
1986 da Newton Compton e contenente Suonerà
una scelta orchestra, Bella non piangere, Paura a
mezzogiorno, i saggi Lobianco Arcangelo. Una
vita per l'agricoltura (Editalia, 1990) e Tre civette
sul comò. I giochi della nostra infanzia (Newton
Compton, 1990), e i romanzi recenti L'incompiuto
destino di una maestra di scuola (2005) e La vita
è vittoria (2006), pubblicati entrambi da Pieraldo
Editore.
E’ stato presidente della Federazione Italiana Pallapugno dal 1988, titolare in Rai di rubriche radiofoniche, opinionista della Gazzetta del Sud di
Messina, ed ha collaborato a La Stampa di Torino
e a varie riviste a diffusione nazionale. Il suo ultimo romanzo, di novembre 2012, si intitola "La
felicità sotto casa″. Era un caro amico.
Ai familiari le condoglianze di tutti i Cavalieri di
San Michele del Roero.
c.gr.
Spazio Aperto
14
Il Roero brinda alla prima casa in legno
Arrivano anche da noi le case in legno. costruzioni in “bioedilizia”, che
si realizzano in pochi mesi, ad un
prezzo ridotto rispetto alle costruzioni tradizionali in mattone od un cemento armato.
La prima abitazione in legno è
quasi terminata a
Priocca, nel Roero, progetto e direzione
lavori
dello
studio
MAD; la seconda è in costrizione a Tarantasca,
(Cuneo), il gruppo MAD 56 - ECOHOUSE si occupa del progetto e della costruzione, chiavi in mano. Pioniere in queste nuove costruzioni è
l’ing. Andrea Corino, nostro Cavaliere del Roero, responsabile dello studio che ha l’esclusiva per tutta Italia
per queste costruzioni.
L’ing. Andrea Corino, a capo di un
gruppo di architetti, ingegneri, decoratori, e professionisti del settore,
progettano queste costruzioni in bioedilizia, comprese le pratiche edilizie, gli studi interni e le realizzano in
pochi mesi, chiavi in mano.
Come si realizzano queste costruzioni e perché con materiale bioedilizia?
“Queste costruzioni ci risponde l’ing.
Corino – rispettano tutte le vigenti
normative del settore antisismica,
isolamenti termici ed acustici,con
protezione del fuoco: una progettazione personalizzata, attenta e ben
studiata per le esigenze del cliente.
Una costruzione su misura, realizzata
direttamente in
cantiere
con
strutture a telaio
o in “X Lam”,
utilizzando legname CE “Conformità
Europea”, isolanti in
fibra di legno
marchiati CE e
FSC (Forest Stewardship Council)” lastre in gesso lavorato con fibre di cellulosa, provenienti da carta riciclata, miscelata in
acqua, membrane traspirenti, impianti d’avanguardia, serramenti a taglio
termico. Tutto questo ci fa raggiungere il risultato di un ambiente realmente sano, con le pareti che respirano,
per microfessurazione che non permettono il passaggio di aria fredda o
di aria calda. Non si avrà più bisogno
di impianti di ventilazione meccanica
o di tanto calore d’inverno.”
Che garanzie potete dare?
L’ing. Corino: "10 anni di garanzia,
sia ai privati, che ai professionisti del
settore (architetti, ingegneri che hanno già progetti da realizzare) ed alle
imprese edili."
Carlo Gramaglia
L’amore, il dolore, La morte
C
on una prefazione
di Fratel Giorgio
Allegri, è uscito e
presentato nella parrocchia di Magliano Alfieri,
un libro del prof. Mauro
Aimassi (insegnante letterario, giornalista, scrittore, uomo di grande
fede), dal titolo: Ce l’ho
messa tutta. Mia moglie Nadia; una storia
d’amore, dolore, speranza (ed. San Paolo).
Il titolo, non poteva essere più perfetto. Sono
sette capitoli che si leggono di getto. Mauro
Aimassi descrive la vita
di coppia, iniziando con
la vita dei suoi genitori,
la sua da studente, il momento del fidanzamento
e poi del matrimonio con
Nadia nel 1984. Una famiglia modello, che trascorre l’unione tra gioia,
amore, accordo continuo, cita in sunti le lettere che si susseguono da
uno all’altro, con passione, intelligenza, saggezza. I tre figli (due maschi
ed una femmina), una
grande storia d’amore,
una famiglia esemplare.
Una grande stima e di
affetto, che si trasforma
in una speranza con tanta fede. Improvvisamente la vista cambia con la
morte del papà di Nadia
sotto un trattore; subito
dopo con una terribile
malattia per la donna che
ha dovuto essere operata
e curata con ben tre serie
di Kemio; l’affidamento
del marito e dei figli a
Dio, alla Madonna, con
l’appoggio di Padre Raniero Cantamessa.
Nadia passa al cielo nel
corso del 29° anno di
matrimonio nel 2013.
Aimasso conclude lo
scritto con un’ interrogazione di nove righe
nel retro di copertina .
“l’AMORE, IL DOLORE, LA Morte.” Ci
sono esperienze più forti
nella vita di un uomo? Ci
sono domande più radicali che prima o poi si è
costretti a porsi? I grandi
temi che attraversano le
pagine di questo libro:
un’esperienza
vissuta
nell’amore coniugale,
della sofferenza, della morte, della vita per
sempre”.
carlo gramaglia
GUARENE: MOSTRA DI ANTONIO TESTA
I risultati di una lunga ricerca
A Guarene Il Centro Culturale “Il Cammello” ha
inaugurato le sale espositive di Casa Casavecchia,
sede della Pinacoteca Comunale del Roero, Via
Paoletti 16, sabato 5 aprile
2014 alle ore 17 la mostra “I
risultati di una lunga ricerca” dell’artista Antonio Testa
(1904-2000), i cui quadri, da
tempo, fanno parte della collezione permanente insieme
ad altre opere dei più rappresentativi pittori del novecento piemontese. Testa è stato
un uomo di profonda cultura, nativo di Torino è vissuto
a Baldissero d’Alba. Aveva
scritto molti libri sulla ricerca
dell’arte.
L’organizzazione e l’allestimento della mostra sono state
curate dal Centro Culturale
“Il Cammello” in collaborazione con l’Associazione Culturale Antonio Testa
di Baldissero d’Alba.
Si tratta della prima delle mostre monografiche
che il Centro Culturale guarenese ospita e vuole
dedicare ad uno dei pittori della pinacoteca con il
patrocinio dell’Ordine dei cavalieri di San Michele del Roero con il comune di Guarene.
Ufficialmente nata il 27 novembre 2013, ma in
progetto da alcuni anni, l’Associazione ha un
incarico specifico e di responsabilità: prendersi
cura della Pinacoteca Comunale del Roero, sostenendone la crescita e promuovendo la collezione
d’arte mediante progetti ed eventi che siano volti a
far conoscere e valorizzare la Pinacoteca e l’intero
percorso museale del centro storico di Guarene.
La mostra sarà aperta sino al 31 luglio 2014 con
orario: Sabato 15,30 - 18,30 - Domenica mattino 10,00 - 12,00 pomeriggio 15,30 - 18,30. Altri
giorni su prenotazione al numero 338.7404281.
Per questa mostra, di Antonio Testa, ricorda i 14
anni dalla sua morte, sono stati scelti autoritratti,
ritratti, paesaggi e nature morte che abbracciano
tutto l’arco della vita dell’artista dagli anni trenta
ai giorni della sua morte e che mostrano attraverso una cinquantina di tele, la maggior parte delle
quali mai esposte, il percorso tecnico ed intellettuale durato tutta una vita di una continua sperimentazione pittorica, come anche è testimoniato
nel libro autobiografico dello stesso pittore “Ricerca di una tecnica”.
carlo gramaglia
ALLE BETULLE LA MOSTRA
DELLE GRAPPE ROMANO LEVI
Il “Grappaio l’angelico”, cosi definito da Veronelli, Romano Levi è stato ricordato a Cinzano di
Santa Vittoria d’Alba, al Ristorante Albergo Le
Betulle. In mostra le sue Grappe: la prima esposizione unica nel territorio Roero.
E’ stata inaugurata a fine marzo e rimarrà aperta
sino alla fine di maggio, con il seguente orario:
12,30-15; 19,30-22, tutti i giorni ad eccezione del
lunedì. Sono esposte oltre 7O grappe, provenienti da più collezioni; alcuni pezzi sono storici con
etichetta a mano, illustrazioni e frasi particolari.
In mostra ci sono anche alcune bottiglie uniche,
con possibilità di trattative di vendita.
Spazio Aperto
15
l’ascesa e la caduta del brigante delpero (11)
Guarene, 26 luglio 1857
Dobbiamo fare in fretta,
il mercato non ci aspetta e la situazione inizia
a farsi complicata. Stamattina, a Castagnito, chi
sa leggere mi ha detto di
aver visto la scritta “Viva
Delpero” come se fossi
venuto a salvare qualcuno. Sul fatto che Delpero
debba vivere siamo tutti
d'accordo, ma attribuirgli cose che non sono
successe è un altro paio
di maniche: per esempio,
quando stanotte siamo
tornati ai Due Ponti sentivo che qualcuno parlava
di me, dicendomi capace
di poter fare salti lunghi
sei metri e sorpassare
intere bealere di un sol
balzo: balle, quello era
Mayno della Spinetta ed
era un gentiluomo, mica
come me.
Che poi si stia esagerando sul mio conto è ormai
chiaro: quando vedo la
gente che conosco riesco
ancora a salutarla, mica
come gli arricchiti 'd Canal... ed è lì che vedo che
qualcuno di buono c'è
ancora, come la madamin di Mombirone che
ho visto qualche ora fa e
che ha ricambiato al mio
cenno della mano: non è
vero che sparo a vista a
tutti quelli che trovo, non
sono poi così cattivo.
E' piuttosto la gente arida a mandare in pezzi il
mio umore: fateci caso,
le nostre vittime sono
solo quelle persone che
non hanno niente di significativo per noi ed è
una regola che vale per
tutti, come la bella famiglia di Vaccheria che abbiamo visitato poco fa e
che ora è terra. Scaparone, mi pare si chiamasse:
so solo che urlava come
un ossesso quando siamo
passati di fronte alla casa
di questa signora piena di
paura verso gli estranei, e
non ha smesso di gridare
finchè non abbiamo finito il lavoro. E dire che ci
eravamo presentati come
Carabinieri.
Verduno, 28 luglio 1857
Perchè non sento più le
gambe? Erano solidi pezzi di ferro, sino a poco
tempo fa, ed ora patisco
il loro tremare. Dov'è andato il terrore del Roero?
Qualcosa mi fa intuire
che non siamo più al sicuro, qui: siamo passati
dalla cima del mondo alle
fogne in così poco tempo... Solo due giorni fa
mi pareva di essere ormai
intoccabile, a tal punto da
attraversare a testa alta il
mercato di Guarene subito dopo aver smembrato
quella donna, privo di
ogni timore che qualcuno
potesse alzare la voce e
indicarmi per quello che
sono.
Ci abbiamo messo poco,
cari amici, a far circolare il nostro nome, il mio
nome: ieri già si raccontava ad Alba di quell'uomo che mi ha visto ed è
stato preso da un colpo
tanto acuto da morire per
lo spavento. Alla gente
piace creare leggende
da raccontare con il solo
scopo di stupire chi lo
sta ascoltando, così come
a tanti piace parlare dei
fatti altrui, possibilmente dipingendoli nel peggiore dei modi: lo credo
bene, perchè la maggior
parte delle persone non
avrebbe niente da dire se
dovesse parlare solamente di sé.
Proprio vero che Martin
Piciu, a forsa 'd beichè u
so dij'atri, l'è mort 'd fam:
ma non è ciò che attende
me. Ho ancora in mente
quelle donne che abbiamo incontrato sul Tanaro,
intente a parlare di quanto io fossi nefando: il solo
pensiero che qualcuno,
in quel momento, stesse
facendo del male con la
sicurezza che avrebbero
dato la colpa a me, mi ha
indotto a tirarmi via una
scarpa e prenderle a sculacciate senza pietà, chè
capissero la lezione.
Comunque, c'è un perchè
nella morte da spavento di quel tizio: ha avuto
la sfortuna di trovarmi
nell'unica volta in cui ho
voluto provare con la maschera ricavata dalla faccia del vaccaro Rivetto,
appena conciata dall'Euj.
Purtroppo, il nostro amico non aveva fatto un bel
lavoro a regola d'arte: ad
inizio dell'opera era ciucco, e quindi non si stava
rendendo conto di avere
per le mani della pelle
umana... poi, passata la
sbronza, se ne è accorto
ed è stato assalito assieme da nausea e paura,
finendo la conciatura in
una maniera d'accatto.
Morale, da lì a due giorni ho dovuto buttare via
tutto nel Borbore e sono
tornato a procedere come
al solito, a volto scoperto.
Stiamo correndo su un
filo troppo sottile: solo il
giorno dopo quella faccenda di Vaccheria... Sì,
questa ve la devo proprio
raccontare, per far capire
quanto io faccia spesso
fatica a confondere la
vita con la morte: non lo
so, forse avevamo bevuto
troppo, ma abbiamo visto
dalla strada un uomo su
un gelso. Fin qui non c'è
nulla di strano, ma ecco
che il Piovano attacca
subito a fare il blagheur,
dicendosi sicuro che questi non sapeva fare il suo
mestiere e che sarebbe
caduto da lì a poco, e per
giunta di testa.
“Tu non sai fare il tuo
mestiere”, lo incalzo
io. “Cadrà sulle gambe,
sono pronto a scommettere trecento lire”.
“E' tutto da vedere, se
cadrà”, ha provato ad
aggiungere l'Euj, masticando le parole... ma non
l'ho lasciato proseguire:
ho tirato fuori la mia pistola migliore e ho sparato a quel lavorante, il
quale è caduto in piedi,
bucato ma in piedi. Fuori
i soldi, compari.
E' così che si perde la lucidità, che si arriva a non
capire quanto sia audace colpire alle spalle la
gente, da lontano, specie
quando è in divisa. E' per
questo motivo che ora
sono ebbro di pensieri
neri, perchè l'errore di
ammazzare due Carabinieri è stato ormai compiuto e capiamo che qui
non c'è più posto per noi.
Dobbiamo farci strada
via da qui, prima che tutti ci saltino addosso, le
azioni che ho commesso
si rivolteranno contro di
noi assieme a tutte quelle
che non portano la nostra
firma, ma che ci saranno
attribuite. Dove si va? In
Francia, almeno per un
po' di tempo, in attesa che
questo Regno muti definitivamente la sua for-
ma. Tutto sta cambiando,
ma sembra che il nostro
mondo sia talmente preso
da sé stesso da essersi dimenticato di noi: ci tocca
fare di testa nostra.
Uso queste parole nell'ultimo viaggio verso Bra,
accompagnato da quello
stesso cocchiere che ho
avuto la casuale fortuna
di incontrare al bivio con
La Morra. “Sì, continuerò a fare quello che sto
facendo: tutto e niente”,
gli dico ancora, tanto per
dagli una risposta al quesito che mi aveva posto
a Pocapaglia non molto
tempo fa. Lo sento per
un attimo vicino a me, e
mi pervade un senso di
gratitudine privo di ogni
ragione: gli chiedo di accettare una borsa zeppa
di roba che ho raccolto
in questi giorni, ma l'uomo la rifiuta fermamente.
“Sono un uomo onesto,
che ha una famiglia da
mantenere con il lavoro
onesto: lascia che la tua
mercanzia faccia la fortuna di qualcun altro, se
proprio vuoi donarla”, mi
dice con la sua solita fermezza: potrebbe essere
un consiglio per il futuro,
ma ormai è troppo tardi
per rigare dritto.
Eccomi di nuovo a Bra:
devo salutare la città prima della mia nuova fuga,
e inizio proprio dal cocchiere.
Paolo Destefanis (11)
Premio giornalistico
del Roero
Il Premio Giornalistico del Roero 2014 (26° Edizione), pur nella conferma dell'impianto generale del suo Bando, introduce alcune significative
modificazioni.
Restano inalterate le date relative al periodo di
pubblicazione degli articoli e servizi giornalistici partecipanti al Premio (tra il 1° giugno 2013
- 31 maggio 2014) e gli argomenti da sviluppare sono ancora quelli riguardanti il territorio del
Roero con riferimento agli aspetti storici, produttivi, economici, umani, sociali, gastronomici,
tradizionali e culturali.
Solo tre sono invece le Sezioni di Premio
• le Testate a diffusione nazionale (Italia)
dispongono di un premio di € 3.000
• le Testate a diffusione internazionale
propongono un premio di € 3.000
• le Testate a diffusione locale ribadiscono
il premio di € 1.000.
Sono state eliminate le “Segnalazioni”, concentrando tutto su un premio unico.
È caduta anche la segmentazione che distingueva i lavori sul web rispetto ai più tradizionali
mezzi di comunicazione (carta stampata, radio e
televisione). Dal 2014 i sistemi di comunicazione vengono posti tutti sul medesimo piano.
Se intendi concorrere devi inviare tre copie di
ogni articolo o servizio sul tema in concorso alla
Segreteria del Premio entro il 10 giugno 2014.
La Giuria si riunirà a inizio luglio 2014 e la cerimonia di consegna è fissata nella terza decade di
luglio in uno dei paesi del Roero.
La partecipazione al Premio: elaborati già realizzati o da realizzare nel periodo prescritto (1°
giugno 2013 - 31 maggio 2014).
Varie
16
Piante officinali in cucina
Timo volgare – Thymus vulgaris L.
E’ una pianta perenne suffruticosa, a fusti eretti, legnosi
di 20-30 cm di altezza, che
formano dei ciuffi grigiastri
o verdi-biancastri. Le foglie
sono piccole, lanceolato-lineari, brevemente picciolate e
punteggiate di ghiandole, con
margini arrotolati più o meno
pubescenti.
I fiori, riuniti in spicastri, sono rosei, più raramente bianchi, con calice munito di peli duri e
corolla piccola, appena più lunga del calice. Il
frutto è un tetrachenio. E’ diffusa nella regione
mediterranea occidentale e nei Balcani. Spesso
è coltivata. Si utilizzano le sommità fiorite e le
foglie che possiedono peli di rivestimento e peli
ghiandolari ricchi di oli essenziali.
La pianta ha odore forte, penetrante e sapore aromatico. L’olio essenziale contiene dei fenoli costituititi soprattutto da timolo, accompagnato da
carvacrolo, borneolo, linalolo, geraniolo, pinene,
ecc. Il timo, condimento per eccellenza, è però
suscettibile di applicazioni medicinali. Possiede
un’azione tonica (raccomandato nelle anemie),
svolge azione antifungina e antibatterica. E’ un
eccellente antisettico.
Possiede le stesse virtù del Thymus serpyllum
(pepolino) che però si distingue dal T. vulgaris,
oltre che per le dimensioni minori per il portamento strisciante, anche per le foglie ellitticospatolate a margine non arrotolato.
Entra nel bouquet garni, nell’aromatizzazione
di ripieni, arrosti, umidi, nelle marinate e nelle
insalate.
Armando Cordero
Guarene - In 20 mila alla
festa dei Cantè J’euv
Il testo della RAI,
servizio del direttore
Gian Mario Ricciardi
Sulle colline e per le
strade c'è un grande
film. Ci sono figure
che sembrano uscite
dal Quarto Stato Pelizza di Volpedo o dalle lievi pennellate del
Manzoni. Fabbri invigoriti da vite dure, osti
improbabili che accolgono viaggiatori, contadini persi nella malora, preti veri che stanno
con loro e falsi predicatori. E' il rito antico di
cantare le uova. Sotto
il castello di Guarene,
palcoscenico sulla magia di langhe e roero,
gruppi che arrivano da
tutto il Piemonte: Asti,
Alessandria, Cuneo,
RADUNO AUTO
STORICHE
C.L.A.M.S.
NEL ROERO
Vercelli.
Raccontano la miserie
di ieri, la cinghia tirata
di oggi, ma il sorriso
ritrovato dopo sei anni
di cupe giornate grigie
di malinconia e di disastri.
Qualcosa si muove nel
mondo pazzo degli
euro e loro lo vogliono festeggiare andando di cascina in casa a
chiedere uova e vino.
Le uova per una grande frittata, la sera, tra
i fuochi della vigilia
di Pasqua, il vino da
bere dopo aver riempito le strette valli e i
rapidi pendii delle voci
inconsuete d'improvvisanti cantanti che,
come Gipo Farassino
a Torino, hanno immortalato gli sforzi, i
sogni, le delusioni del
mondo degli ultimi, di
quelli che un tempo
erano impoveriti dalla
grandine improvvisa,
ora dai cancelli chiusi
della fabbriche o dalla flave scenda dorata
che falcidia le vigne.
Rito antico, rito laico, rito che coglie soprattutto l'umanità e
il sorriso, due mondi
dimenticati ma che
obbl ig a t o r i a m e nt e
tornano a risplendere
tra una fiaccola, un
bicchiere ed un nuovo
canto alla vita.
Gian Mario Ricciardi
CANALE: LA FESTA DEL TORO CLUB
Nuova PAC: quanto vale
il Greening?
I
l Greening, cioè le
pratiche ecologiche
obbligatorie previste
dalla nuova PAC, coinvolgerà decine di migliaia di aziende agricole italiane, che in cambio potranno beneficiare
di un'indennità pari a
circa 1 miliardo di euro
all'anno. In base a una
recente analisi d'impatto, il Ministero delle politiche agricole (Mipaaf)
ha calcolato che saranno
circa 237.000 le aziende
coinvolte nel mantenimento delle colture foraggere permanenti. Anche la pratica di diversificazione delle colture
sarà largamente applicata: al netto delle aree
esonerate interesserà infatti 2,5 milioni di ettari,
pari a circa il 30% dei
seminativi, coinvolgendo poco più di 60.000
aziende. La terza pratica
considerata vantaggiosa
per il clima e l'ambiente,
cioè l'obbligo di creare
aree di interesse ecologico, graverà infine su
quasi 4 milioni di ettari,
per circa 82.000 aziende. Il documento del
Mipaaf mette in evidenza come i nuovi impegni
potranno risultare assai
gravosi soprattutto per
le aziende specializzate
della pianura, che potrebbero vedere minacciata la competitività di
alcune produzioni.
Tratto da “L’informatore agrario”.
Marco Nota
Con il Patrocinio dei
Cavalieri di San Michele del Roero, il
C.L.A.M.S, (Circolo
delle Langhe Auto,
Moto, Storiche-Alba)
organizza per l’11
Maggio un raduno di
Auto Storiche Italiane a Monteu Roero
con visite ai “crutin”,
castello, aziende storiche importanti.
Raduno ore 8,30-9,30
a Monteu Roero in
piazza Roma, si inizia con un Tour sulle
rocche del Roero.
Visita all’azienda Agricola Brezzo, pranzo
alla Trattoria della
Rocca (da Josè). Nel
pomeriggio visita al
castello e assegnazione dei premi ai partecipanti.
Grandi emozioni e numeri memorabili, quelli giunti
dalla festa del Toro Club “Roero Granata” di Canale. Martedì scorso, nella storica sede del ristorante
Leon d'Oro, il club dedicato alla memoria di Nino
Arduino e diretto dal giornalista Paolo Destefanis
ha dato vita ad una serata difficile da dimenticare:
ospiti d'onore ci sono stati infatti i giocatori del Torino Fc Ciro Immobile (fresco di esperienza nella
nazionale maggiore) ed Emiliano Moretti. Decisamente due nomi di primo piano, giunti a metà da
un'ottima stagione ed accompagnati nell'occasione
dal dirigente Dario Mazza: entusiasmo alle stelle,
dunque, corroborato altresì da una grande presenza di pubblico e da molti Club amici, dal vice direttore di Toro News Gino Strippoli e dal giovane
talento canalese Alberto Gili, protagonista vero tra
gli allievi nazionali della squadra torinese. Questo
il commento del direttivo del sodalizio: «Siamo
felicissimi del risultato, e ringraziamo chi ci ha
creduto con noi: dalle padrone di casa Ilaria Arduino e Vittoria Cavallo, passando per gli oltre 150
soci e sino a tutti i sostenitori della nostra attività».
L'evento ha avviato anche una nuova collaborazione
tra l'associazione e il locale Centro diurno “Il principe ranocchio”, con i ragazzi e gli educatori che
hanno avuto la possibilità di salutare i calciatori e di
trattenersi con loro.
Paolo Destefanis