i nove primi venerdì del mese
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i nove primi venerdì del mese
Il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio; ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera. Papa Francesco Vuoi regalarti e regalare ai tuoi cari la possibilità di scrivere il proprio nome in cielo? Gesù ci promette che basta fare bene i Nove Primi Venerdì del mese per avere la certezza di morire in grazia di Dio, dopo aver ricevuto i Sacramenti, e per poter godere finalmente della gioia senza fine del Paradiso. Questa è la Grande Promessa che il Sacro Cuore di Gesù fa a ognuno di noi! ISBN 88-8404-032-9 ISBN 9 7 8 - 8 8 - 8 4 0 4 - 0 3 2 - 9 9 788884 040329 € 1,50 i nove primi venerdì del mese SHALOM Testi: don Giuseppe Brioschi SdB © Editrice Shalom - 07.06.2002 Sacratissimo Cuore di Gesù © Libreria Editrice Vaticana, per gentile concessione © 2008 Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, per gentile concessione ISBN 9 7 8 8 8 8 4 0 4 0 3 2 9 Per ordinare questo libro citare il codice 8247 TOTUS TUUS Editrice Shalom Via Galvani, 1 60020 Camerata Picena (An) Tel. 071. 74 50 440 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 solo ordini Fax 071. 74 50 140 sempre attivo in qualsiasi ora del giorno e della notte. e-mail: [email protected] http:// www.editriceshalom.it L’editrice Shalom non concede diritti d’autore (né patrimoniali né morali) all’Autore del presente libro e si riserva di utilizzare ogni parte di questo testo per altre pubblicazioni. indice La Grande Promessa.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Adesso tocca a me... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Nove sante Comunioni nel Primo Venerdì per nove mesi consecutivi.. . . . . . . . . . . . . 18 Nove Comunioni riparatrici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Con le intenzioni del Sacro Cuore.. . . . . . . . . . . . . . . . 36 Preghiere iniziali.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Primo Venerdì del primo mese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 Litanie al Sacro Cuore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 Consacrazione del genere umano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 Primo Venerdì del secondo mese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Primo Venerdì del terzo mese.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Primo Venerdì del quarto mese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Primo Venerdì del quinto mese.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Primo Venerdì del sesto mese.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Primo Venerdì del settimo mese.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Primo Venerdì dell’ottavo mese.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Primo Venerdì del nono mese.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 50 52 53 55 57 59 61 4 La Grande Promessa La devozione al Sacro Cuore di Gesù è la chiave di comprensione più semplice e più profonda di tutta la storia della salvezza: storia dell’amore di Dio per l’uomo, che si rivela pienamente in Cristo Gesù, Verbo incarnato. Non è, dunque, una semplice devozione, ma una vera e propria spiritualità, radicata nella Sacra Scrittura, nella Tradizione, nel Magistero, nella Liturgia, che culmina nella solennità del Sacratissimo Cuore, celebrata il venerdì che segue la seconda domenica dopo Pentecoste. Questa devozione ha avuto una particolare diffusione a partire da alcune esperienze di mistici. Tra questi, santa Margherita Maria Alacoque, suora visitandina nata nel 1647 e morta nel 1690, è stata privilegiata ricevendo numerose visioni del Cuore di Gesù e ha vissuto una vita prodigiosa (si veda a proposito il libro “Preghiere al Sacratissimo Cuore di Gesù”, cod. 8186 Editrice Shalom). A lei il Signore ha consegnato un messaggio d’amore e di Misericordia destinato alla Chiesa e a tutti gli uomini. Gesù le ripeteva in continuazione che, con il culto al suo Cuore, intendeva rinnovare in questi ultimi secoli la sua Redenzione, a una condizione essenziale: che gli uomini si decidessero ad amarlo. E a tutti coloro che corrispondono a questo suo amore e al suo 5 desiderio di essere amato, conosciuto e onorato, ha fattoqueste consolanti promesse, la più meravigliosa delle quali passa sotto il nome di Grande Promessa: 1. “Darò loro (alle persone devote del mio Cuore) tutte le grazie necessarie al loro stato” (lett. 141). 2. “Porterò soccorso alle famiglie che si trovano in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie divise” (lett. 35 e 131). 3. “Li consolerò nelle loro afflizioni” (lett. 141). 4. “Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte” (lett. 141). 5. “Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere” (lett. 141). 6. “I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano della Misericordia” (lett. 131). 7. “Riporterò le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore” (lett. 141 e 132). 8. “Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione” (lett. 35). 9. “Benedirò i luoghi dove l’immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata” (lett. 35). 10.“A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò il dono di commuovere i cuori più induriti” (lett. 141). 11.“Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato” (lett. 39,4 e 89). 6 Infine, la Grande Promessa: “Io ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il Primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima). Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro asilo sicuro in quell’ora estrema”. La pratica dei Primi Venerdì, molto diffusa nei secoli successivi, ha conosciuto un grande sviluppo nel XX secolo, soprattutto per impulso dei papi Pio XI e Pio XII. Premessa fondamentale: spirito di amore e di riparazione Una volta il Signore, mostrando a santa Margherita Maria Alacoque il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che, in spirito di amore e di riparazione, si ricevesse la santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d’ogni mese. “Spirito di amore e di riparazione, ecco l’anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l’ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore”. 7 Moltissime anime abbracciano questa pratica della santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per la Grande Promessa. In realtà, l’ideale per progredire nel nostro cammino di fede e di perfezione sarebbe quello di deciderci per la santa Comunione nei Primi Venerdì di tutti i mesi della nostra esistenza, non solo per i nove consecutivi richiesti dalla pratica. La santa Comunione mensile costituisce una buona frequenza alla partecipazione alla Messa feriale (che non deve e non può prescindere dalla continua e fedele partecipazione alla Celebrazione eucaristica domenicale). Il vantaggio e il gusto che da essa l’anima trae, forse, indurranno dolcemente a diminuire la distanza tra un incontro e l’altro col Maestro divino, fino anche alla Comunione quotidiana, secondo il desiderio vivissimo del Signore e della santa Chiesa. Ma questo incontro mensile deve essere preceduto, accompagnato e seguito da tale sincerità di disposizioni che veramente l’anima ne esca ristorata. Il segno più certo del frutto ricavato sarà la constatazione di progredire nelle vie dello Spirito, ossia maggiore somiglianza del cuore nostro al Cuore di Gesù, attraverso l’osservanza fedele e amorosa dei Dieci Comandamenti, la lotta alle cattive inclinazioni e la formazione della coscienza. In questo senso, la pratica dei nove Venerdì non risulterà un legalistico mettere a tacere la coscienza, 8 ma un tracciare una strada di fede costante da seguire per tutta la vita. Condizione e disposizioni Il Cuore di Gesù promette, dunque, in modo assoluto e senza restrizioni, che chi ha fatto bene i Primi Nove Venerdì non morrà in peccato mortale. Che significa, però, fare bene i Nove Primi Venerdì? L’unica condizione, perché la pratica sia da considerarsi valida, è quella di ricevere nove sante Comunioni, cioè non sacrileghe, il Primo Venerdì del mese, per nove mesi consecutivi con le intenzioni del Sacro Cuore di Gesù. •Le Comunioni non devono essere sacrileghe: cioè non si può ricevere Gesù in peccato mortale (vedi pag. 18); per cui, se si è in condizione di peccato mortale è necessario confessarsi al massimo otto giorni prima del Primo Venerdì (ammesso che nell’intervallo di tempo non si ricada). Chi, invece, ha commesso solo peccati veniali, può fare la Comunione anche senza essersi confessato, perché il peccato veniale non priva della grazia santificante, dell’amicizia con Dio, della carità, né quindi della beatitudine eterna. In ogni caso, la Chiesa raccomanda di confessarsi anche in presenza dei soli peccati veniali, non solo per progredire nel cammino di fede, ma anche perché il peccato veniale 9 deliberato e che sia rimasto senza pentimento ci dispone poco a poco a commettere il peccato mortale. A maggior ragione, chi pratica i Nove Primi Venerdì può cogliere quest’occasione per confessarsi comunque, come esercizio per una piena e più perfetta vita di fede. • Le Comunioni devono essere fatte con le intenzioni del Cuore di Gesù, il quale desidera che gli uomini lo amino, lo conoscano e lo onorino. Chi non esprime questa intenzione non adempie la condizione. È bene chiarire, comunque, che se anche si esprimesse quest’intenzione il primo dei nove venerdì e poi lo si dimenticasse nei mesi successivi, questo non invalida la pratica. •Le Comunioni devono essere ricevute nel Primo Venerdì del mese e non in un altro giorno della settimana. Nessuno ha il diritto di cambiare il giorno, neppure il confessore, e non si possono fare eccezioni neppure per gli ammalati; chi, anche in buona fede, cambiasse giorno, non ha adempiuto alla condizione. •Le Comunioni devono essere nove: la Comunione si riceve all’interno della santa Messa. Solo in presenza di un grave impedimento (ad esempio i malati e chi li assiste) si può ricevere la Comunione senza partecipare alla Messa e, solo in questo caso, la pratica resta valida. Chi non avesse fatto tutte le nove Comunioni non ha adempiuto alla condizione. 10 •Le Comunioni devono essere ricevute in mesi consecutivi, senza interruzione: chi ne tralasciasse anche solo una o smettesse anche dopo averne fatte otto, per qualsiasi motivo, anche il più giustificato, dovrebbe ricominciare daccapo. Altri chiarimenti Perché il venerdì? Ti potresti chiedere: perché la Comunione è fissata nel giorno di venerdì e non potrebbe essere in un giorno a libera scelta nel corso della settimana, per esempio la domenica? La scelta del venerdì l’ha fatta Gesù stesso: è il giorno in cui si commemorano la passione e morte di Gesù, il giorno della redenzione, centro della storia della salvezza. Perché il Primo Venerdì? Perché non il secondo o altro venerdì del mese? La pratica del Primo Venerdì come giorno di riparazione era molto in uso al tempo di santa Margherita, anche fuori del monastero. La Comunione richiesta per il Primo Venerdì non è quindi una Comunione qualsiasi, ma deve avere un carattere di riparazione, cioè di espiazione dei peccati personali e dei fratelli. È una Comunione che non mira solo al profitto personale, ma ad una crescita di amore puro, ad un gesto di espiazione, ad una testimonianza di fede, ad un impegno di apostolato. 11 Perché Nove Primi Venerdì consecutivi? I nove mesi sono praticamente poco meno di un anno intero. Si tratta, perciò, di un impegno prolungato nel tempo, che stimola la persona a vivere costantemente in amicizia con il Signore. La buona volontà e il desiderio di rispondere all’amore di Cristo commuovono il suo Cuore, attirando la sua benevolenza. Un ultimo dubbio: se si cadesse in peccato grave durante i novi mesi? Chi avesse iniziato i Nove Primi Venerdì con buone disposizioni, ma poi, per debolezza, venisse a cadere in peccato grave, purché si penta di vero cuore può riacquistare la grazia santificante con la Confessione sacramentale e continuare senza interruzioni le Nove Comunioni; costui conseguirà la Grande Promessa. Grandi vantaggi Sembra impossibile, eppure la pratica dei Nove Primi Venerdì è molto efficace! Ecco alcuni esempi. a. Cominciamo dalla storia delle apparizioni alle “Tre Fontane” di Roma: la Madonna apparve a Bruno Cornacchiola, blasfemo ed eretico peccatore, il 12 aprile 1947. Mentre stava leggendo la Bibbia per preparare argomenti contro l’Immacolata Concezione, l’uomo vide la Madonna, che iniziò a parlargli con queste parole: 12 «Sono Colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti: ora basta! Entra nell’ovile santo, corte celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i Nove Primi Venerdì al Sacro Cuore di Gesù, che la tua fedele sposa ti fece fare prima di entrare nella via della menzogna (il protestantesimo) ti hanno salvato! Frequentate i Primi Venerdì del mese perché è una promessa di mio Figlio!”. b. Da circa cinquanta anni il signor Nicola non entrava in chiesa. Don Antonio non sapeva proprio cosa fare. “Debbo fargli fare i Primi Nove Venerdì”, pensò. Dopo molti rifiuti, un giorno, l’uomo rispose al sacerdote: “Ma faccia come vuole!”. “No, signor Nicola, questo mai, non posso portarle Gesù, se lei non lo vuole ricevere... Se però lo vuole far entrare in casa sua glielo porto”. Nicola rispose: “Può essere che caccio il Signore da casa mia?”. Così l’uomo cominciò la pratica dei Primi Nove Venerdì. Pur non avendoli cominciati con tanto entusiasmo, cammin facendo, iniziò ad attendere la Comunione che il sacerdote gli portava e prima a ripetere le preghiere con lui, poi, a pregare anche da solo. L’indomani dell’ultimo Venerdì, senza che nessuno se l’aspettasse, morì. c. Una mattina don Antonio fu chiamato al capezzale di Rosa, che era ormai in coma per un ictus. Dispia13 ciutissimo per non poterla confessare e farla riconciliare con Dio, il sacerdote si raccomandò con i parenti di chiamarlo se la donna avesse riacquistato i sensi. Dopo due giorni lo richiamarono. Rosa ragionava perfettamente: si confessò, si comunicò e ricevette l’Unzione degli Infermi con devozione. Meravigliato di tale lucidità, completa e improvvisa, don Antonio le chiese: “Hai forse fatto i Primi Nove Venerdì?”. “Sì, molti anni fa”, le rispose la donna che, poco dopo, perdette i sensi e morì. d. Nella parrocchia di san Nicola a Melicuccio (Rc), Antonio, uno dei tanti uomini lontani dalla Chiesa, venne convinto da Anna a fare i Primi Nove Venerdì. Conclusa la pratica, per un certo tempo continuò a frequentare la Chiesa e a mantenersi in grazia di Dio. In seguito, però, si lasciò vincere dalla tentazione ed iniziò una relazione con una donna sposata. Accortosi della relazione tra i due, il fratello di lei, per riscattarne l’onore, sparò ad Antonio. L’uomo non morì subito e ricevette la visita di Anna, che cercò di confortarlo, e del parroco, che gli chiese se volesse confessarsi. Antonio disse allora di aver perdonato colui che lo aveva colpito e, dopo essersi confessato con vero pentimento, ricevette l’assoluzione, la Santissima Eucaristia e l’Unzione degli Infermi. Morì così in grazia di Dio: il Sacro Cuore aveva mantenu14 to le sue promesse! Dopo molto tempo, Anna sognò Antonio che le diceva: “Sono salvo per aver fatto i Nove Primi Venerdì. Beati coloro che li fanno!”. Quindi, chi fa bene i Nove Primi Venerdì non morirà in peccato mortale, ma in grazia di Dio e certamente si salverà. Con la sua Misericordia straordinaria, attraverso questa pratica, Gesù ci assicura la vittoria ultima e decisiva sul nostro peggior nemico: il peccato! Il regalo più bello Quale regalo migliore potrebbero fare le mamme e i papà ai loro figli se non fare in modo che “i loro nomi vengano scritti in cielo”? Come? Facendo insieme a loro la pia pratica dei Nove Primi Venerdì del mese. Del resto, si fanno grandi sogni sui propri figli, sulle loro carriere e sulle loro vite, si vorrebbe assicurare loro un futuro felice, pieno di ricchezza e salute... Facendo con loro la pratica dei Nove Primi Venerdì si ha la certezza di aver assicurato la loro salute, felicità e ricchezza per l’eternità. È assolutamente consigliabile per le parrocchie e per le famiglie approfittare della grazia della prima Comunione per fare con i bambini i Nove Primi Venerdì: si può, infatti, iniziare dal Primo Venerdì del mese successivo al giorno della prima Comunione e continuare per nove mesi. 15 Adesso tocca a me... (Pagellina a ricordo della pratica) Io, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . confidando nella Grande Promessa del Sacro Cuore di Gesù, per grazia di Dio e con l’aiuto di Maria Santissima mi sono comunicato nei seguenti Nove Primi Venerdì: 1. Primo Venerdì di .............................................................................. 2. Primo Venerdì di .............................................................................. 3. Primo Venerdì di .............................................................................. 4. Primo Venerdì di .............................................................................. 5. Primo Venerdì di .............................................................................. 6. Primo Venerdì di .............................................................................. 7. Primo Venerdì di .............................................................................. 8. Primo Venerdì di .............................................................................. 9. Primo Venerdì di .............................................................................. Col cuore pieno di gioia, ti ringrazio, o Gesù, del favore veramente straordinario che mi hai fatto di compiere questa serie di Nove Comunioni in tuo onore. Fa’ che non abbia mai più a separarmi da te col peccato, ma che, per tua infinita Misericordia, possa vivere e morire nella tua grazia. 17 Nove sante Comunioni nel Primo Venerdì per nove mesi consecutivi Per fare bene la pratica dei Nove Primi Venerdì, la prima condizione è quella di essere in grazia di Dio. Si è in grazia di Dio quando non si hanno peccati mortali. Il peccato è mortale quando coscientemente si viola la legge di Dio precisata nei Dieci Comandamenti (in pensieri, parole, opere e omissioni), nella piena consapevolezza della gravità della materia. Se si è in peccato mortale, non si può fare la Comunione sacramentale senza prima aver ottenuto il perdono con il sacramento della Riconciliazione, altrimenti si commette un grave sacrilegio. Preparazione alla Confessione Per confessarsi bene ci vogliono cinque cose: esame di coscienza; dolore dei peccati; accusa dei peccati; proposito di non commetterne più; penitenza. 1. Esame di coscienza Il confessore non conosce i nostri peccati, siamo noi che glieli dobbiamo manifestare, perciò, prima di confessarci, dobbiamo esaminarci per ricordare i peccati commessi. 18 2. Dolore dei peccati Il dolore dei peccati consiste nel pentirsi di essi perché abbiamo offeso Dio, che ci ama con un amore sconfinato; perché abbiamo fatto soffrire e patire Gesù fino a farlo morire sulla croce. Se il pentimento nasce dall’amore di Dio lo si definisce “perfetto”, se è fondato su altri motivi (ad es. la paura dell’Inferno) lo si definisce imperfetto. Il dolore dei peccati è la parte essenziale della Confessione perché, se manca, la Confessione è nulla o sacrilega. 3. Accusa dei peccati L’accusa dei peccati consiste nella loro manifestazione al confessore per averne l’assoluzione. 4. Proposito di non commetterne più Il proposito consiste nella ferma volontà di non peccare più. Se manca il proposito vuol dire che non c’è pentimento, non c’è dolore dei peccati ed allora questi non vengono perdonati, ma anzi aumentano perché la cattiva Confessione è un peccato gravissimo di sacrilegio. 5. Penitenza La penitenza consiste nel riparare la propria colpa, cioè nel soddisfare o espiare in maniera adeguata il danno causato dai propri peccati e nel ristabilire gli atteggiamenti consoni al discepoli di Dio. 19