milanese, rigorosa. per questo parlo dimoda
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milanese, rigorosa. per questo parlo dimoda
Q&A a cura di Alessandra Bigotta Giornalista e opinionista GIUSI FERRÉ «MILANESE, RIGOROSA. PER QUESTO PARLO DI MODA» A chi deve dire grazie? A tanti: da Andreina Vanni, con cui ho iniziato a lavorare, a Gianfranco Ferré e molti altri. Ma un grazie speciale è per la mia famiglia, per mio padre tramviere (sì, come il papà di Carla Fracci) e sindacalista di vecchio stampo. Amo la mia milanesità e la metto in quello che faccio: come si suol dire, ci vuole profondità per parlare seriamente di cose “leggere”. Stili: chi butta giù dalla torre e chi salva? Trovo volgari le bambolone: gonna corta magari con “ginocchiotto”, tacco altissimo o, peggio ancora, i platform. Non mi convince l’hippy chic: fosse per me, farei una legge che bandisce gli anni Settanta dalla moda! Salvo lo stile di donne come Inès de la Fressange, le due sorelle Parodi, Alba Rohrwacher, Marta Ferri, Ginevra Elkann, Ilaria d’Amico. A true-born Milanese, Giusi Ferré at 18 thought that she would become a trade unionist. But she put her curious, witty, one-of-a-kind personality at the service of journalism and fashion. Dov’era a 18 anni? Stavo fnendo il liceo al Berchet di Milano. Ero impegnata nel movimento studentesco e pensavo che il mio futuro fosse nella Cgil. Quando il giornalismo e la moda sono entrati nella sua vita? Ho sempre nutrito un forte interesse per la cultura e l’attualità. Più che Hemingway, mi ha infuenzato Topolino giornalista...Scherzi a parte, la prima assunzione è stata a Epoca: come ultima arrivata, nell’81 sono stata spedita alle sflate. Ci ho preso gusto io, ma anche gli altri che mi leggevano. Fondamentale anche l’esperienza a CorrierEconomia: mi ha sempre interessato il rapporto tra i numeri e la moda. Come è nata la sua iconica acconciatura? Sono una “rossa” da sempre e, per quanto riguarda il taglio, volevo qualcosa che mi incorniciasse il viso. Alla scelta ha contribuito anche la reazione alla fne di un fdanzamento. 110 22_09_2015 Cosa pensa delle blogger? Mi sento lontana da questo mondo, sono rimasta a penna e pennarello. Di blogger ce n’è un esercito, ma non capisco bene cosa facciano esattamente. E poi ho una mentalità da paleolitico: per me scrivere, fare pubblicità, dedicarsi al design sono tutte cose diverse. Il magazine di news, business e trend Direttore e Amministratore Delegato Marc Sondermann ([email protected]) Caposervizio Alessandra Bigotta ([email protected]) Redazione Elena Azzola ([email protected]), Andrea Bigozzi ([email protected]), Elisabetta Campana ([email protected]), Elisabetta Fabbri ([email protected]), Carla Mercurio ([email protected]), Angela Tovazzi ([email protected]) Segreteria di redazione Tatiana Tincani ([email protected]) Realizzazione grafca Nadia Blasevich, Carlo Maraschi, Laura Marcarini Collaboratori Mariella Barnaba, Alberto Corrado, Marcelo Crescenti, Peppe Orrù (Londra), Giuliana Poletto (Parigi), Cristiana Lopez (New York) Direttore pubblicità Stefano Giordano ([email protected]) Pubblicità e promozione Ilaria Roberta Galli ([email protected]) Daniela Locatelli ([email protected]) Stephanie Ouadfel ([email protected]) Barbara Sertorini ([email protected]) Uffcio traffco Stefania Aguanno ([email protected]) Segreteria e servizi Valentina Capra, Tiziana Grazioli ([email protected]) Amministrazione Cristina Damiano, Ester Miazzo Diffusione e abbonamenti Daniele Costanzo ([email protected]) Cosa si aspetta da Milano Moda Donna? Di sicuro qualche novità. Certo, gli occhi saranno puntati ancora su Gucci, sul quale per ora sospendo il giudizio. La strada che Alessandro Michele sta intraprendendo è interessante, ma attenzione a mettersi tutti in ginocchio, perché le ginocchia si screpolano... Sono anche curiosa sul nuovo corso di Emilio Pucci: un marchio che, dato il suo bagaglio di storia e creatività, rappresenta una sfda perenne. Qual è il lato bello della moda che ha visto e che non tornerà più? L’entusiasmo di quando tutto ha avuto inizio. Ricordo certe sflate meravigliose di Armani, Montana, Gaultier, Ferré... Oggi i fashion show devono durare poco, si ha fretta. Un nuovo stilista che segnalerebbe? Arthur Arbesser. Per gli accessori Giancarlo Petriglia. E Simone Marulli, un giovane che mette gioia in quello che fa. 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