la nostra esistenza, la nostra possibilità di dire il nostro sì Dio: il
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la nostra esistenza, la nostra possibilità di dire il nostro sì Dio: il
n. 1 anno 2015 gennaio/febbraio Sped. in abb. postale art. 2 comma 20/c, legge 662/96 - Filiale di La Spezia Aut Trib: SP, iscritto al registro stampe n. 1 del 1998 in data 26/01/98 Fraternità di Maria Immacolata Madre Oasi Cuore Immacolato di Maria 50050 Iano di Montaione (FI) Tel. 0571 69482 www.monastero-iano.it e-mail: [email protected] Non ci accontentiamo mai del presente. Anticipiamo il futuro perché tarda a venire, come per affrettarne il corso, o richiamiamo il passato per fermarlo, come fosse troppo veloce, così, imprudentemente, ci perdiamo in tempi che non ci appartengono, e non pensiamo al solo che è nostro, e siamo tanto vani da occuparci di quelli che non sono nulla, fuggendo senza riflettere il solo che esiste. Blaise Pascal La frenesia della vita, le prestazioni che l’ingranaggio della società ci richiede, l’assillo per arrivare ai traguardi-miraggi che ci vengono imposti, tutto ci spinge a vivere decentrati dalla profondità del nostro cuore, in una tensione logorante verso qualcosa che non esiste. A volte questa corsa è una fuga dalla domanda profonda sul senso dell’esistenza. A volte è il desiderio di essere da un’altra parte per fuggire da dove si è e da ciò che si è. Le persone soffrono per ciò che è accaduto ieri e per ciò che potrà avvenire domani, ma in questo modo si è sempre concentrati in qualcosa che non esiste, semplicemente perché non si è radicati nella realtà. Abbiamo strumenti velocissimi che ci invitano a correre, ma il nostro cervello non è programmato per essere veloce e anche il corpo ha bisogno dei suoi ritmi e delle sue soste. Mentre ci è offerta l’illusione di raggiungere o guadagnare chissà che cosa in una corsa continua, veniamo derubati da ciò che di più prezioso abbiamo: l’attimo presente. L’ attimo presente è in definitiva ciò su cui si gioca la nostra esistenza, la nostra possibilità di dire il nostro sì Dio: il nostro Amen è adesso, vive nello spazio dell’ oggi, non può essere rimandato. Imparare in un esercizio continuo questa sapienza è concedersi la possibilità di vivere una pienezza umana, di saper amare noi stessi, gli altri e le cose che facciamo. «Ascoltate oggi la sua voce: non indurite il cuore» (Sal 94,8). La Parola di Dio ci invita a vivere oggi, adesso in questo momento il nostro ascolto di Dio. Le occupazioni vanno curate, non c’è dubbio, gli impegni assolti e i piedi devono stare ben radicati in terra, ma il cuore deve essere sempre rivolto a Dio. Nella fretta la preghiera diventa impossibile, come un intralcio che ci fa perdere tempo, mentre è proprio la qualità della preghiera che determina la qualità della nostra vita. L’attimo in cui adesso io sto vivendo è l’unico recipiente in cui poter versare l’amore del nostro cuore, il peso e la fatica della nostra vita per offrirli a Dio. Perdere questa occasione è perdere l’occasione di dare un senso a ogni azione, qualunque essa sia. Per questo la sapienza della Chiesa ci fa invocare Maria, chiedendole di pregare per noi peccatori, “adesso e nell’ora della nostra morte”. La nostra conversione inizia oggi: adesso, proprio adesso ci rialziamo e volgiamo lo sguardo al Cielo. Così hanno vissuto i santi. DAL DIARIO DI P.GIOVANNI Leggevo stamani a Prima il salmo 22, che gusto come un nettare squisito, e tra tutti i belli è bellissimo. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare. Nonostante nemici, contrasti, prove, dolori, agitazioni, il buon Dio, da pastore per eccellenza, mi guida a pascoli ubertosi, dove non mi manca nulla. Io sono la sua pecorina tremante che gli lambisce la mano da cui mi provengono grazie continue e gli cammino a lato belando e guardandolo spesso. Ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca. L’arsura del terreno deserto non la devo temere, perché egli ha già scelto per me una bella fonte ombrosa, dove mi possa riposare: è il suo stesso Cuore, da cui scaturiscono le acque che zampillano sino alla vita eterna. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Anche quando scendiamo a fondo valle, tra le ombre della calante sera, in punti difficili e paurosi, non temerò alcun male, perché tu sei con me. Ci sei nelle tristezze angosciose dell’anima, nell’ansia del domani, nelle incomprensioni dei fratelli, nelle persecuzioni di alcuni, nel dolore del corpo e sempre mi ristori con la tua presenza, col tuo amore! Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Anche solo a vedere il tuo bastone di buon pastore mi rincuoro tutto, perché mi sento sicuro unicamente sotto la tua guida paterna e amorosa. Ciò che non proviene da te e non porta a te è un inganno! Ciò che non scaturisce dal tuo Cuore di Salvatore non mi Nell’amore c’è uno scambio: e io questo lo compio istante per istante? Se le creature non mi considerano, c’è lui che ristora l’anima mia; se certi fedeli notano solo i miei lati deboli o creduti tali, e non ponderano l’immolazione quotidiana, la rinuncia continua in vista del mio apostolato, c’è lui che ristora l’anima mia; se altri mi ostacolano, convinti di agire bene, c’è lui. Mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Gesù mi precede per i sentieri che portano in alto, e io lo seguo saltellante e felice, perché lo amo e il suo nome è tutto per me: basta infatti che lo pronunci ed eccomi consolato. soddisfa! Ciò che non parla di te sa di nulla! Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Che banchetto meraviglioso mi hai preparato! Il banchetto della tua stessa carne e sangue, e vuoi che io sia il tuo commensale, ora e nell’eternità Verrà il giorno in cui parecchi – persuasi com’erano della mia miseria e indegnità – si scandalizzeranno perché sei stato tanto generoso con me. Del resto, o Gesù, non hanno torto, ma tu fai quello che ti pare, e come puoi trarre figli di Abramo dalle pietre, così puoi anche fare santo un miserevole come me I tuoi disegni sono imperscrutabili: a noi non rimane che adorarli e lasciarti fare! Cospargi di olio il mio capo, il mio calice trabocca. Sì, le tue delicatezze non hanno fine, come non hanno fondo le mie debolezze. Eppure – non per mio merito – mi hai chiamato ad essere uno dei tuoi, dei prediletti, ungendomi con l’olio dell’Ordine e col balsamo dell’amore, per collocarmi tra i principi del tuo Regno. Il nostro stesso calice ci unisce, perché entrambi diciamo “questo è il calice del mio sangue”: del tuo onnipotente e puro e del mio impotente e impuro; del tuo che redime e del mio che è redento. In comune però abbiamo una cosa: che lo spargiamo tutto – volentieri – per i fratelli, a gloria del Padre che sta nei Cieli! Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita. La tua bontà misericordiosa mi segue istante per istante e non verrà mai meno: è proprio sotto l’ombra delle tue ali che io mi rifugio, certo dell’aiuto e del conforto che provengono dal tuo Cuore e dal Cuore di Maria. Posso forse desiderare di più e meglio in questa valle di lacrime, in questa povera terra d’esilio, mentre attendo con ansia di ritornare alla Patria? E abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. Mi si apre davanti la visione del Paradiso, dono gratuito, che sorpassa infinitamente ogni umana aspettativa e merito e che la delicatezza divina ci ha preparato da tutta l’eternità, per l’amore immenso che porta alla nostra nullità e miseria. Là tutto sarà risolto, tutto sarà luce, tutto comprensione e amore per lunghissimi anni! … Tu sai che sono fatto per te, ed è inquieto il mio cuore fintanto che non riposa in te! 30 agosto 1967, meditazioni sul treno Mi sento un incensiere. Notte agitata per dolori allo stomaco e alla testa: pisolini brevissimi. Alle 4.30 levata. Così la sofferenza ha fatto da fuoco e l’amore di Dio da incenso: il mio desiderio e abbandono è salito in alto, in alto… È bello scandire il tempo minuto per minuto, e sforzarsi di dare a ogni istante l’indirizzo di Dio Le rotaie delle linee assai frequentate appaiono belle lucide per l’attrito continuo dei treni di passaggio: l’anima diventa tanto più luminosa, quanto più rimane schiacciata dalle ininterrotte umiliazioni e dal dolore, nel quadro sapiente della volontà di Dio. La mia nullità è immensa, la mia solitudine spaventosa: eppure la fede mi adagia sul Tutto e mi associa dolcemente alla sua compagnia. Di giorno in giorno mi affondo sempre più nell’oceano oscuro dell’insensibilità: guardo e non vedo, tendo l’orecchio e non sento, prego e il risultato sembra fallimentare. Vado avanti sereno nella tempesta, e fiducioso nel buio. Quello che fa paura non è l’essere soli, ma il sentirsi abbandonati da Dio. Non lo auguro a nessuno questo martirio. Quanti milioni e milioni di bulloni ci saranno da Genova a Roma infissi nelle traversine? Chi lo sa? La vita umana è composta di milioni e milioni di secondi. Al treno bastano pochi bulloni allentati per subire uno spaventoso deragliamento: all’anima pochi istanti di leggerezza per commettere uno sproposito, difficilmente riparabile nelle sue conseguenze. È passato il controllore. Ha esaminato i biglietti di tutti con calma meticolosa. Ciascuno di noi nel viaggio della vita ha il controllore minuto per minuto: la sua coscienza. Non le sfugge nulla; anche se non parla si fa intendere; è indipendente dai nostri gusti; ci dice spesso quello che non vorremmo sentire: ma perché non infligge multe immediate, alcuni pensano di sottovalutarla e magari di deriderla. Il conto però – e con tutti gli interessi – lo pagheremo alla fine! Com’è monotona la pianura, eppure quant’è preziosa per l’agricoltura! Ci tiene in vita con le sue migliaia di tonnellate di grano, col vino che produce in abbondanza e gli animali che alleva generosamente. Lo stesso avviene per le interminabili monotonie del dovere quotidiano: quanto pesano, ma come sono fruttifere per l’anima, purché ci sia una volontà decisa a tutto e una costanza che non vien meno. Ne incontro tanti qui sul treno: ciascuno ha scelto liberamente la sua destinazione. Ne incontro tanti nella vita: stiamo poco insieme nello stesso… scompartimento. Ognuno sceglie con maggiore o minor cura le sue idee e le sue convinzioni e quindi si prepara personalmente alla sua eternità. Lungo la strada ferrata, quanto più un casolare, un albero è vicino alle rotaie, tanto più hai l’impressione che ti venga incontro con la stessa velocità del treno: eppure sta fermo, mentre le montagne in fondo all’orizzonte, nonostante la rapidità del direttissimo, ti appaiono ben statiche sulle loro basi. Così avviene all’anima che si avvicina a Dio: anche se lei fa poco, anche se crede di non muoversi neppure, ci penserà lui ad attrarla nella sua orbita. 1965 * La vita è una lotta e se non è una lotta rimane tempo perso. * Se vuoi riuscire simpatico a Dio, accetta il peso di tornare antipatico a una buona parte delle creature che ti circondano. * Dio, a cui leghi tante volte le mani con le tue piccinerie, si presta delicatissimo a liberare le tue dai lacci della colpa. * Ciascuno di noi è un distributore lungo il cammino della vita: ce ne sono tanti tipi di benzina, dalla super all’infima! A noi scegliere la qualità e poi distribuirla generosamente. Ma siamo forse dei distributori vuoti? * La santità è una forza a catena: se un anello si muove, si muovono tutti! * I confini del regno di Dio passano per il mio cuore: quando vinco, resistendo con tutte le forze, il regno di Dio avanza nelle anime; quando per disgrazia io cedo, sia pure di poco, il regno di Dio arretra nelle anime. * La vita, anche se è un fenomeno individuale, ha una funzione sociale di edificazione o di distruzione, a seconda dell’uso che ne facciamo. * La mia goccia di sangue sul complesso della società è come la goccia d’olio su ordigni arrugginiti. * Quel che conta non è riuscire, ma sforzarsi in tutti i modi di fare la sua volontà senza mai desistere. * Non basta soffrire, bisogna soffrire con amore! L’ANGOLO DELLA CETRA ‘Tis so sweet to trust in Jesus È cosi dolce confidare in Gesù William J. Kirkpatrick (1838 - 1931) Trascrizione Elena Guidi Questa semplicissima melodia è una trascrizione strumentale dell’Inno del musicista americano William J. Kirpatrick , conosciuto per aver musicato il celebre canto natalizio Away in a Manger. Il testo in inglese è un atto di confidenza in Gesù, sulla sua Parola. Abbiamo cambiato la tonalità originale per rendere la melodia accessibile a tutti i tipi di cetra. MARIA Maria è sempre accanto al tabernacolo, e come potrebbe non esserci lei, che sul Calvario stava presso la croce di Gesù? S. Pio da Pietrelcina LA PAROLA DEL PAPA Dal messaggio per la quaresima In questa quaresima il Papa ci dona una preghiera da ripetere con lui in unione con tutta la Chiesa: ascoltiamolo! Cari fratelli e sorelle, desidero pregare con voi Cristo in questa quaresima: “Fac cor nostrum secundum cor tuum”: “Rendi il nostro cuore simile al tuo” (Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di Gesù). Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza. · · · AVVISI Ringraziamo tutti coloro che hanno inviato offerte e che in diversi modi continuano ad aiutare la Fraternità: sentiamoci uniti nel cammino che a volte è faticoso, ma durante il quale sempre siamo guidati dalla mano amorevole del Padre che è nei cieli. Per tutti la nostra preghiera. Quest’anno IL TRIDUO ANNUALE di preghiera sarà tenuto nei giorni 26/27/28 giugno. Per l’anno 2015 la Fraternità organizza corsi nelle segurnti date: 27 aprile - 2 maggio 1 - 6 giugno 20 - 25 luglio 3 - 8 agosto cetra - sr Elena Guidi iconografia - Grazia Sgrilli cetra cetra 7 - 12 settembre cetra Per informazioni telefonare allo 0571 69482, preferibilmente negli orari 19,45 - 20,45. Fraternità di Maria Immacolata Madre Via Torri, 39 - 50050 Iano di Montaione (FI) - Tel. 0571 69482 www.monastero-iano.it - [email protected] Per offerte: ccp 10021194 Iban IT 46 R 02008 37810 000102243059