l` angolo dei libri

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l` angolo dei libri
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MANTOVA CHIAMA GARDA
UNA MONTAGNA DI LIBRI
STREGATI DA HITLER
Fino al 5 marzo, nello storico Palazzo delle Poste di
Cortina d'Ampezzo, incontri con autori quali Michela
Murgia, Antonia Arslan, Arrigo Petacco, Paolo
Mereghetti, Marta Boneschi, Vera Slepoj.
www.unamontagnadilibri.it
Esce per Sellerio "Ognuno muore solo" il nuovo
libro di Hans Fallada. Una straordinaria
denuncia-autocritica della Germania Nazista,
un ventaglio di figure desolate e desolanti: dai
perseguitati ai seguaci del fuhrer.
L’ ANGOLO DEI LIBRI
RECENSIONE Fa discutere il libro-inchiesta di Ferruccio Pinotti su Comunione e Liberazione
Ora et impera, il potere
della Lobby di Dio
di Emanuele Salvato
hissà se dopo le recenti vicende tutt'altro che politiche (vedi Ruby e dintorni)
che hanno visto protagonista
il premier Silvio Berlusconi
l'esito del sondaggio sarebbe
ancora quello dell'agosto
2000. In quel periodo, a Rimini, era in corso il ventunesimo meeting di Comunione e Liberazione. A settecento partecipanti di età
compresa fra i sedici e i ventiquattro anni venne chiesto
quale nome avrebbero scelto
per i loro figli: al primo posto
Giovanni Paolo, come il Papa; al secondo Giulio, come
il senatore a vita Andreotti; al
terzo posto Luigi, come don
Giussani, fondatore di Cl. Al
quarto posto, Silvio, come
l'attuale premier Berlusconi.
A testimonianza dello stretto
rapporto che c'è sempre stato
tra il movimento religioso e il
Cavaliere, principale finanziatore del settimanale di
area ciellina "Il Sabato", della cui redazione faceva parte
anche un certo Roberto Formigoni. Una curiosità, questa, che è ben poca cosa rispetto alla mole di informazioni su Comunione e Liberazione e il suo braccio
finanziario, la Compagnia
C
delle Opere (intorno alla
quale ruotano 34mila imprese e mille no profit per un
fatturato di 70 miliardi di euro) , raccolte dal giornalista
Ferruccio Pinotti nel libro
"La lobby di Dio". Un'inchiesta molto documentata,
che mette a nudo Cl evidenziandone gli stretti legami con la politica. Legami
trasversali, senza prediligere
uno schieramento in particolare. "Né destra, né sinistra
- scrive Pinotti - ma un grande opportunismo politico.
L'obiettivo per
il movimento è
stato
sempre
quello di trovare, di volta in
volta, una sponda istituzionale
che fosse in grado di garantire
la promozione
di certi interessi
e di certe posizioni strategiche, in cambio,
ovviamente, di
un solido bacino di voti: una
dote che Cl sa
ancora guidare
con sicurezza".
Un episodio, secondo l'autore,
rende bene l'idea di trasversalità politica appena accennata: i funerali del fondatore
di Cl don Luigi Giussani,
svoltisi nel Duomo di Milano
il 24 febbraio del 2005. "In
quell'occasione - scrive ancora l'autore - a salutare il
fondatore del movimento
c'erano praticamente tutti:
Silvio Berlusconi, Pierluigi
Bersani, Giulio Tremonti,
Rocco Buttiglione, Giulio
Andreotti, Clemente Mastella, Marco Follini, Letizia
Moratti, Enrico Letta, Gustavo Selva, Luca Volontè,
L’amore e l’essere
in veste semplice
Pierferdinando Casini, Marcello Pera...". Ma nel lavoro
di Pinotti ci sono anche le
inchieste che hanno toccato
Cl, come Oil for Food, interviste esclusive ad alcuni
appartenenti ai Memores
Domini, i “monaci guerrieri”
che praticano la castità e vivono in residenze comuni,
secondo uno stile di vita che
molto ricorda quello dei numerari dell’Opus Dei (Formigoni è il più illustre tra i
Memores Domini). E ancora
la testimonianza dura e lucidissima di un fuoriuscito
dal movimento ("Dovevo allontanarmi da questa situazione tossica") e quella di
uno psicoterapeuta che ha
conosciuto molti militanti di
Cl e ne racconta fragilità e
paure ("La dipendenza che
crea è molto profonda"). Un
libro molto utile, questo di
Pinotti, e forse profetico. Segnatevi questi due nomi: Roberto Formigoni e Angelo
Scola, cardinale e patriarca
di Venezia vicino a Cl. Potrebbero essere, rispettivamente, i prossimi presidente
del Consiglio e Papa. Perché
per Cl niente è impossibile.
Ferruccio Pinotti, "La
lobby di Dio", Edizioni Chiarelettere, 480 pagine, 16.60
euro, www.chiarelettere.it
Recensione Howard Buten racconta l’emozionante storia di un’adozione particolare
Un clown dal cuore d’oro
B
pagina a cura
di Marialuisa
Pasotti
[email protected]
Ralph, Mickey, Harold e Tina
sono quattro bambini diversi
dagli altri, segnati da handicap
fisici o psichici. La loro vita
trascorrerebbe nell’abbandono di un
istituto come tanti, se qualcuno non
decidesse di adottarli.
Ma questo qualcuno è un clown, e
non tutti sono disponibili a prendere
sul serio i suoi sistemi educativi,
inconciliabili con i criteri autoritari e
repressivi applicati dalla psichiatria
tradizionale. I quattro piccoli handicappati, che nessuno sembra disposto a considerare bambini a tutti
gli effetti, scoprono un padre adottivo
trasgressivo e irriverente, che con le
sue invenzioni trova una via di comunicazione con il loro mondo interiore in apparenza “alieno”, e forse
anche un modo per guarirli. Le vicende tragicomiche di questa famiglia
un po' buffa e un po' disperata sono
narrate da Howard Buten (americano
RECENSIREMO - Edito da Marco Tropea il romanzo dello scrittore spagnolo
Recensione
di Detroit, che per Tranchida ha già
pubblicato il libro "Quando avevo
cinque anni, mi sono ucciso") con
humour leggero eppure profondamente serio, che non nasconde la
crudezza e l’orrore di certe situazioni
e non si abbandona mai alla tentazione del pietismo, rivendicando
semplicemente il diritto a non essere
“normali”, in un elogio della diversità
che riguarda non solo i cosiddetti casi
clinici, ma tutti quelli che dolorosamente si sforzano di fare accettare
la propria nuda umanità, e di accettare
quella altrui. Tutti quelli che si ostinano a lasciare socchiusa la porta di
casa. Una letture che riuscirà a farvi
tornare bambini, ameno per un po' di
tempo.
Howard Buten, "Mister Butterfly",
Tranchida Editore, 186 pagine, 14
euro, www.tranchida.it
Amanti bendati” ovvero l’amore e l’essere proposti in una
veste semplice, ma
graffiante e sempre efficace
tanto che li si racconti al passato, al presente o addirittura
al futuro.
É partita con l’entusiasmo ai massimi livelli la seconda esperienza letteraria di
Alberto Mendes Biondo, diciottenne mantovano che frequenta l’ultimo anno del Liceo Classico. L’autore cittadino ha presentato prima delle feste natalizie il suo
“Amanti bendati” nell’affascinante cornice del Museo
di Arte Moderna di Gazoldo
degli Ippoliti.
Grazie alla cordiale ospitalità fornita dalla direzione
artistica del museo, centro di
promozione della cultura e
dell’arte diretto da Nanni
Rossi, gli è stato possibile
illustrare
i
contenuti
dell’opera, un insieme di racconti e di poesie che offrono
una serie di spunti di riflessioni in merito ad argomenti
d’attualità
che
hanno
nell’amore e nell’essere i
principali elementi di fondo.
Per contro tra i giudizi
espressi sull’opera, dopo una
prima lettura da critici e da
esperti del settore da segnalare il pensiero del professor
Morgan Di Pizzo.
“L’autore - sottolinea il
docente di lettere milanese scrive in modo semplice, ma
non banale, e con una predilezione per i temi esistenziali e filosofici che mi ha
colpito. Mi riferisco in particolare ad alcuni dei racconti
presenti nell’opera come: “Il
A
giorno del mio compleanno”, “Lilly ed io”, “Pyros”, a
mio avviso fra i migliori. Mi
è piaciuto molto anche “L’ultima frontiera” e in generale
il costante richiamo a non
abdicare alla nostra umanità
e libertà interiore in nome di
ingannevoli e false chimere,
o per conformarci al giudizio
altrui. Questi racconti mi
hanno ricordato un pò per
l’asciuttezza ed il tono, i
“Sillabari” di Goffredo Parise. Delle poesie posso dire
che si nota chiaramente l’influenza degli studi classici:
alcune potrebbero esser state
tranquillamente composte a
metà ‘800 come ad esempio
“Cartolina da Taranto vecchia”, e questo mi affascina.
In ogni caso la mia preferita è
“Confronti”: mi sono immaginato l’autore seduto ad un
tavolo in un freddo giorno
d’inverno in una osteria di
Gazoldo degli Ippoliti o di un
altro paesino dal nome ariostesco. Una bottiglia di rosso
già mezza vuota in una mano, la penna nell’altra a vergare il mirabile distico dettato dall’ebbrezza. Inoltre rivela una apprezzabile e rara
autoironia. A completamento ritengo doveroso porre
l’accento sulle evocative e
leggermente inquietanti illustrazioni realizzate da Elena
Bello contribuiscono in maniera determinante al fascino
del volume”. (e.s.)
Alberto Mendes Biondo,
"Amanti bendati", excogita
editore, 10 euro, www.excogita.it
STAMPA ALTERNATIVA PUBBLICA UN VADEMECUM SUGLI ORTI URBANI
Arturo Perez Reverte fra storia e noir
Un orto in città? Certo che si può fare
Nel prossimo numero del mensile recensiremo il libro "Il
giocatore occulto" di Arturo Perez-Reverte (Marco Tropea
Editore). Cadice, 1811. Mentre la Spagna combatte per
l’indipendenza contro le truppe di Napoleone, le Americhe si
battono per la loro, contro la Spagna. Ma nella città più aperta
d’Europa, eterno crocevia di uomini e merci, si svolge una
battaglia di ben altra natura. Da settimane compaiono corpi
di giovani donne dilaniati a colpi di frusta. E c’è una strana
combinazione: i luoghi di ritrovamento coincidono con i
punti d’impatto dell’artiglieria francese. Chi è il colpevole?
Perché tanta ferocia? Come spiegare il nesso con le bombe?
Con il tempo, Cadice si trasforma in un’immensa scacchiera
sulla quale ha luogo una partita tesa, sinistra, dove la mano di
un giocatore occulto muove i pezzi segnando in maniera
indelebile i destini dei protagonisti: un poliziotto corrotto,
una prestigiosa armatrice, un capitano corsaro, un imbalsamatore misantropo e un eccentrico artigliere, per il quale la
guerra serve soltanto a migliorare la gittata dei suoi obici.
Non c’è solo l’orto urbano di
Michelle Obama alla casa bianca, o quello del papa in Vaticano,
sotto i riflettori. C’è anche l’orto
che ognuno di noi può creare in
un pezzettino di terra, ma soprattutto su un balcone, piccolo
o grande che sia, anche se non lo
ha mai fatto prima. Lo fa da
maestro l’autore di questo libro,
che da anni coltiva ortaggi nella
sua terrazza. Comincia dalla fisiologia delle piante, continua
con l’installazione e la pianificazione dei lavori, inclusi i consigli per il compost e il controllo
dei parassiti, fino alla descrizione degli ortaggi adatti alla coltivazione in contenitore. Il tutto
accompagnato da meticolosi di-
segni. Letizia Nucciotti, autrice
dell’Antichef e di Avanzi Popolo, contribuisce con il racconto, pratico e poetico, del suo orto
di campagna che ritroviamo in
questo insolito libro "Urbi et Orti" edito da Stampa Alternativa.
OrtoUrbano è un vero è proprio
orto a casa tua. Tutto quello di
cui si ha bisogno è un balcone
soleggiato, un po' di pazienza e
tanta passione. Grazie ai suoi
accessori (la serra invernale ed
estiva, l'impianto di irrigazione
con temporizzatore, i tutori per
piante rampicanti) nell' OrtoUrbano potraisi potranno coltivare
tutti gli ortaggi di stagione e le
piante aromatiche che più piacciono. (info www.ortiurbani.it)