l` angolo dei libri
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27 MANTOVA CHIAMA GARDA UNA MONTAGNA DI LIBRI STREGATI DA HITLER Fino al 5 marzo, nello storico Palazzo delle Poste di Cortina d'Ampezzo, incontri con autori quali Michela Murgia, Antonia Arslan, Arrigo Petacco, Paolo Mereghetti, Marta Boneschi, Vera Slepoj. www.unamontagnadilibri.it Esce per Sellerio "Ognuno muore solo" il nuovo libro di Hans Fallada. Una straordinaria denuncia-autocritica della Germania Nazista, un ventaglio di figure desolate e desolanti: dai perseguitati ai seguaci del fuhrer. L’ ANGOLO DEI LIBRI RECENSIONE Fa discutere il libro-inchiesta di Ferruccio Pinotti su Comunione e Liberazione Ora et impera, il potere della Lobby di Dio di Emanuele Salvato hissà se dopo le recenti vicende tutt'altro che politiche (vedi Ruby e dintorni) che hanno visto protagonista il premier Silvio Berlusconi l'esito del sondaggio sarebbe ancora quello dell'agosto 2000. In quel periodo, a Rimini, era in corso il ventunesimo meeting di Comunione e Liberazione. A settecento partecipanti di età compresa fra i sedici e i ventiquattro anni venne chiesto quale nome avrebbero scelto per i loro figli: al primo posto Giovanni Paolo, come il Papa; al secondo Giulio, come il senatore a vita Andreotti; al terzo posto Luigi, come don Giussani, fondatore di Cl. Al quarto posto, Silvio, come l'attuale premier Berlusconi. A testimonianza dello stretto rapporto che c'è sempre stato tra il movimento religioso e il Cavaliere, principale finanziatore del settimanale di area ciellina "Il Sabato", della cui redazione faceva parte anche un certo Roberto Formigoni. Una curiosità, questa, che è ben poca cosa rispetto alla mole di informazioni su Comunione e Liberazione e il suo braccio finanziario, la Compagnia C delle Opere (intorno alla quale ruotano 34mila imprese e mille no profit per un fatturato di 70 miliardi di euro) , raccolte dal giornalista Ferruccio Pinotti nel libro "La lobby di Dio". Un'inchiesta molto documentata, che mette a nudo Cl evidenziandone gli stretti legami con la politica. Legami trasversali, senza prediligere uno schieramento in particolare. "Né destra, né sinistra - scrive Pinotti - ma un grande opportunismo politico. L'obiettivo per il movimento è stato sempre quello di trovare, di volta in volta, una sponda istituzionale che fosse in grado di garantire la promozione di certi interessi e di certe posizioni strategiche, in cambio, ovviamente, di un solido bacino di voti: una dote che Cl sa ancora guidare con sicurezza". Un episodio, secondo l'autore, rende bene l'idea di trasversalità politica appena accennata: i funerali del fondatore di Cl don Luigi Giussani, svoltisi nel Duomo di Milano il 24 febbraio del 2005. "In quell'occasione - scrive ancora l'autore - a salutare il fondatore del movimento c'erano praticamente tutti: Silvio Berlusconi, Pierluigi Bersani, Giulio Tremonti, Rocco Buttiglione, Giulio Andreotti, Clemente Mastella, Marco Follini, Letizia Moratti, Enrico Letta, Gustavo Selva, Luca Volontè, L’amore e l’essere in veste semplice Pierferdinando Casini, Marcello Pera...". Ma nel lavoro di Pinotti ci sono anche le inchieste che hanno toccato Cl, come Oil for Food, interviste esclusive ad alcuni appartenenti ai Memores Domini, i “monaci guerrieri” che praticano la castità e vivono in residenze comuni, secondo uno stile di vita che molto ricorda quello dei numerari dell’Opus Dei (Formigoni è il più illustre tra i Memores Domini). E ancora la testimonianza dura e lucidissima di un fuoriuscito dal movimento ("Dovevo allontanarmi da questa situazione tossica") e quella di uno psicoterapeuta che ha conosciuto molti militanti di Cl e ne racconta fragilità e paure ("La dipendenza che crea è molto profonda"). Un libro molto utile, questo di Pinotti, e forse profetico. Segnatevi questi due nomi: Roberto Formigoni e Angelo Scola, cardinale e patriarca di Venezia vicino a Cl. Potrebbero essere, rispettivamente, i prossimi presidente del Consiglio e Papa. Perché per Cl niente è impossibile. Ferruccio Pinotti, "La lobby di Dio", Edizioni Chiarelettere, 480 pagine, 16.60 euro, www.chiarelettere.it Recensione Howard Buten racconta l’emozionante storia di un’adozione particolare Un clown dal cuore d’oro B pagina a cura di Marialuisa Pasotti [email protected] Ralph, Mickey, Harold e Tina sono quattro bambini diversi dagli altri, segnati da handicap fisici o psichici. La loro vita trascorrerebbe nell’abbandono di un istituto come tanti, se qualcuno non decidesse di adottarli. Ma questo qualcuno è un clown, e non tutti sono disponibili a prendere sul serio i suoi sistemi educativi, inconciliabili con i criteri autoritari e repressivi applicati dalla psichiatria tradizionale. I quattro piccoli handicappati, che nessuno sembra disposto a considerare bambini a tutti gli effetti, scoprono un padre adottivo trasgressivo e irriverente, che con le sue invenzioni trova una via di comunicazione con il loro mondo interiore in apparenza “alieno”, e forse anche un modo per guarirli. Le vicende tragicomiche di questa famiglia un po' buffa e un po' disperata sono narrate da Howard Buten (americano RECENSIREMO - Edito da Marco Tropea il romanzo dello scrittore spagnolo Recensione di Detroit, che per Tranchida ha già pubblicato il libro "Quando avevo cinque anni, mi sono ucciso") con humour leggero eppure profondamente serio, che non nasconde la crudezza e l’orrore di certe situazioni e non si abbandona mai alla tentazione del pietismo, rivendicando semplicemente il diritto a non essere “normali”, in un elogio della diversità che riguarda non solo i cosiddetti casi clinici, ma tutti quelli che dolorosamente si sforzano di fare accettare la propria nuda umanità, e di accettare quella altrui. Tutti quelli che si ostinano a lasciare socchiusa la porta di casa. Una letture che riuscirà a farvi tornare bambini, ameno per un po' di tempo. Howard Buten, "Mister Butterfly", Tranchida Editore, 186 pagine, 14 euro, www.tranchida.it Amanti bendati” ovvero l’amore e l’essere proposti in una veste semplice, ma graffiante e sempre efficace tanto che li si racconti al passato, al presente o addirittura al futuro. É partita con l’entusiasmo ai massimi livelli la seconda esperienza letteraria di Alberto Mendes Biondo, diciottenne mantovano che frequenta l’ultimo anno del Liceo Classico. L’autore cittadino ha presentato prima delle feste natalizie il suo “Amanti bendati” nell’affascinante cornice del Museo di Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti. Grazie alla cordiale ospitalità fornita dalla direzione artistica del museo, centro di promozione della cultura e dell’arte diretto da Nanni Rossi, gli è stato possibile illustrare i contenuti dell’opera, un insieme di racconti e di poesie che offrono una serie di spunti di riflessioni in merito ad argomenti d’attualità che hanno nell’amore e nell’essere i principali elementi di fondo. Per contro tra i giudizi espressi sull’opera, dopo una prima lettura da critici e da esperti del settore da segnalare il pensiero del professor Morgan Di Pizzo. “L’autore - sottolinea il docente di lettere milanese scrive in modo semplice, ma non banale, e con una predilezione per i temi esistenziali e filosofici che mi ha colpito. Mi riferisco in particolare ad alcuni dei racconti presenti nell’opera come: “Il A giorno del mio compleanno”, “Lilly ed io”, “Pyros”, a mio avviso fra i migliori. Mi è piaciuto molto anche “L’ultima frontiera” e in generale il costante richiamo a non abdicare alla nostra umanità e libertà interiore in nome di ingannevoli e false chimere, o per conformarci al giudizio altrui. Questi racconti mi hanno ricordato un pò per l’asciuttezza ed il tono, i “Sillabari” di Goffredo Parise. Delle poesie posso dire che si nota chiaramente l’influenza degli studi classici: alcune potrebbero esser state tranquillamente composte a metà ‘800 come ad esempio “Cartolina da Taranto vecchia”, e questo mi affascina. In ogni caso la mia preferita è “Confronti”: mi sono immaginato l’autore seduto ad un tavolo in un freddo giorno d’inverno in una osteria di Gazoldo degli Ippoliti o di un altro paesino dal nome ariostesco. Una bottiglia di rosso già mezza vuota in una mano, la penna nell’altra a vergare il mirabile distico dettato dall’ebbrezza. Inoltre rivela una apprezzabile e rara autoironia. A completamento ritengo doveroso porre l’accento sulle evocative e leggermente inquietanti illustrazioni realizzate da Elena Bello contribuiscono in maniera determinante al fascino del volume”. (e.s.) Alberto Mendes Biondo, "Amanti bendati", excogita editore, 10 euro, www.excogita.it STAMPA ALTERNATIVA PUBBLICA UN VADEMECUM SUGLI ORTI URBANI Arturo Perez Reverte fra storia e noir Un orto in città? Certo che si può fare Nel prossimo numero del mensile recensiremo il libro "Il giocatore occulto" di Arturo Perez-Reverte (Marco Tropea Editore). Cadice, 1811. Mentre la Spagna combatte per l’indipendenza contro le truppe di Napoleone, le Americhe si battono per la loro, contro la Spagna. Ma nella città più aperta d’Europa, eterno crocevia di uomini e merci, si svolge una battaglia di ben altra natura. Da settimane compaiono corpi di giovani donne dilaniati a colpi di frusta. E c’è una strana combinazione: i luoghi di ritrovamento coincidono con i punti d’impatto dell’artiglieria francese. Chi è il colpevole? Perché tanta ferocia? Come spiegare il nesso con le bombe? Con il tempo, Cadice si trasforma in un’immensa scacchiera sulla quale ha luogo una partita tesa, sinistra, dove la mano di un giocatore occulto muove i pezzi segnando in maniera indelebile i destini dei protagonisti: un poliziotto corrotto, una prestigiosa armatrice, un capitano corsaro, un imbalsamatore misantropo e un eccentrico artigliere, per il quale la guerra serve soltanto a migliorare la gittata dei suoi obici. Non c’è solo l’orto urbano di Michelle Obama alla casa bianca, o quello del papa in Vaticano, sotto i riflettori. C’è anche l’orto che ognuno di noi può creare in un pezzettino di terra, ma soprattutto su un balcone, piccolo o grande che sia, anche se non lo ha mai fatto prima. Lo fa da maestro l’autore di questo libro, che da anni coltiva ortaggi nella sua terrazza. Comincia dalla fisiologia delle piante, continua con l’installazione e la pianificazione dei lavori, inclusi i consigli per il compost e il controllo dei parassiti, fino alla descrizione degli ortaggi adatti alla coltivazione in contenitore. Il tutto accompagnato da meticolosi di- segni. Letizia Nucciotti, autrice dell’Antichef e di Avanzi Popolo, contribuisce con il racconto, pratico e poetico, del suo orto di campagna che ritroviamo in questo insolito libro "Urbi et Orti" edito da Stampa Alternativa. OrtoUrbano è un vero è proprio orto a casa tua. Tutto quello di cui si ha bisogno è un balcone soleggiato, un po' di pazienza e tanta passione. Grazie ai suoi accessori (la serra invernale ed estiva, l'impianto di irrigazione con temporizzatore, i tutori per piante rampicanti) nell' OrtoUrbano potraisi potranno coltivare tutti gli ortaggi di stagione e le piante aromatiche che più piacciono. (info www.ortiurbani.it)