Intervista_Serenella Fraschini

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Intervista_Serenella Fraschini
Intervista al Soprano Serenella Fraschini, Presidente dell’Associazione Morgana
inCanta e direttore artistico di Morgana Opera Academy.
Signora Fraschini, alla luce del successo sociale, culturale e mediatico della scorsa edizione,
può spiegarci le peculiarità della Morgana Opera Academy che si terrà a Locri?
Morgana Opera Academy, come si evince dal bando, si prefigge, in primis, di far debuttare i
giovani cantanti, permettendo loro di mettere in pratica quanto studiato in conservatorio o con
insegnanti privati. Infatti, la didattica, a mio avviso, deve essere messa poi a disposizione del
palcoscenico, dove veramente si forgia la personalità artistica.
Inoltre Morgana Opera Academy, come laboratorio di alto perfezionamento, accoglie anche
cantanti professionisti, permettendo loro di perfezionarsi con altri insegnanti, misurarsi con un
regista e con un direttore d’orchestra di livello e debuttare in un ruolo, ad esempio. La mia
carriera mi ha insegnato che il lavoro sul palcoscenico e partecipare alla messa in scena di
un’opera con tutto ciò che c’è di vero in ogni produzione permettono veramente al cantante di
perfezionarsi, e i miglioramenti sono visibili in particolare in termini interpretativi.
Perché proprio Locri?
La “location” della Morgana Opera Academy è frutto di un incontro casuale. Mi trovavo a Locri
per un concerto, quando uscendo dal Palazzo della Cultura, mi sono ritrovata nella Corte del
Comune. Quel luogo mi ha affascinato. In modo naturale ho accennato due vocalizzi e mi sono
subito accorta che l’acustica era veramente impressionante. Mi sembrava di aver trovato il luogo
perfetto in cui dar vita al sogno che da anni il mio caro amico Mario De Carlo e io custodivamo
nel cassetto. La nostra accademica poteva nascere a Locri. Animata da questi moti e da questi
pensieri, incontro l’allora Assessore alla cultura, l’Avv. Anna Sofia, le ho proposto il progetto che
ha accolto in modo entusiastico… e dopo diversi incontri e scambi il tutto si è concretizzato l’anno
scorso con “La traviata”.
Da cantante e docente, a chi consiglierebbe questo percorso formativo? C’è ancora tempo per
iscriversi e partecipare? Quanti fino ad oggi gli iscritti?
Lo consiglio vivamente a tutti perché credo che la vera scuola che forgia un cantante sia il
palcoscenico. È il mettersi in gioco davanti a un pubblico, in costume, in mezzo a un cast ben
diretto che completa il cantante. È il coronamento di un percorso che ha come naturale conclusione
la messa in scena, l’interpretazione di un ruolo. Lo studio è fatto di tecnica che è la conditio sine
qua non per poter fare il cantante, ma l’importante, ciò che motiva e ti fa appassionare a questa
professione, è poter esprimere quanto appreso. Siamo molto soddisfatti e parlo a plurale in quanto
mi riferisco a tutto il team della Morgana InCanta. Abbiamo raddoppiato gli iscritti, raggiungendo
quota 23 e tra questi abbiamo un Rigoletto veramente importante. È Massimiliano Fichera, un
professionista, con venti anni di carriera e con più di sessanta titoli debuttati. Ha letto il nostro
bando e si è buttato nell’avventura con entusiasmo, in quanto voleva perfezionare quel ruolo che
porterà in scena tra qualche mese.
Rispetto invece alle iscrizioni sono chiuse. Reputiamo che il numero sia più che sufficiente per fare
un bel lavoro e per poter seguire tutti con la giusta cura e attenzione.
Perché proprio Rigoletto? Perché di nuovo Giuseppe Verdi?
Il bis di Giuseppe Verdi è veramente un caso. Come Lei sa, normalmente alla fine di master class o
corsi simili al nostro, si propongono opere poco conosciute oppure più semplici vocalmente come
“La cambiale di matrimonio” di Rossini, “La Cecchina, ossia la buona figliuola” di Niccolò
Piccinni o ancora “Il re pastore” di Mozart. Noi, anche in questo, abbiamo voluto distinguerci,
soprattutto perché crediamo sia importante proporre un titolo di grande repertorio al territorio
della Locride che prima de “La traviata” aveva avuto poche occasioni di confrontarsi con l’opera.
Inoltre anche per i cantanti si tratta di un’opportunità significativa giacché debuttano con un
importante titolo di repertorio, che è per loro curriculum.
Rispetto all’edizione passata con La traviata, cosa si aspetta?
Spero che Rigoletto abbia il successo dell’anno scorso e vorrei poter lavorare serenamente con i
cantanti per poter dare loro tutto ciò che nella mia carriera ho compreso e ho integrato. Vorrei,
infatti, sostenere al meglio chi ha ancora bisogno per essere indirizzato, aiutare a perfezionare chi
è già avanti e nutrire il pubblico con uno spettacolo di livello, ben realizzato e ben interpretato.
Ho chiesto qualche giorno fa all’Assessore alla Cultura Anna Sofia se fosse prematuro poter
pensare alla nascita di un Festival d’Opera nella Locride. Lei cosa pensa a riguardo?
Al di là degli entusiasmi, credo sia prematuro parlare di un festival d’opera. La nostra idea è
quella di dar vita a un’accademia che si ripeta ogni anno, una fucina di spettacoli di livello atti a
garantire ai giovani artisti la possibilità di lavorare e andare in scena. Spettacoli da cui poi si
sviluppi un circuito in altre città per far sì che tutto il territorio calabrese possa godere di opere.
Qualcosa di simile ad As.Li.Co. che a mio avviso sta facendo un lavoro egregio nel territorio
lombardo.