UniCredit continua a investire nell`Europa centro

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UniCredit continua a investire nell`Europa centro
COMUNICATO STAMPA
UniCredit continua a investire nell’Europa centro orientale (CEE)
 La regione, vista ancora in crescita, garantisce margini più alti rispetto alla
‘vecchia Europa’
 Il Gruppo punta ad aumentare clienti, depositi e impieghi, puntando molto
sulla digitalizzazione
 Sono oltre 7 mila le imprese italiane presenti nella regione, due terzi delle
quali già supportate da UniCredit
Vienna, 20 gennaio 2016 – La crescita in Europa centro orientale (Central Eastern Europe - CEE) nei
prossimi due anni rimarrà sostenuta e riguarderà, con andamenti differenti, tutta la regione. Il
ritmo di crescita sarà lievemente inferiore nel 2016, con un probabile miglioramento nel 2017.
Lo dice l'ultimo ‘CEE Quarterly’ di UniCredit, i cui risultati sono stati illustrati alla stampa italiana
dai vertici di UniCredit nell’Europa centro orientale in occasione dello Euromoney Forum di
Vienna.
Complessivamente, la crescita dovrebbe essere superiore al potenziale in entrambi gli anni. In
particolare, gli analisti di UniCredit prevedono che la crescita nella CEE rimarrà robusta e
comprenderà tutti i paesi della regione. La crescita di Croazia e Serbia resterà praticamente
invariata. L'economia dovrebbe acquistare maggiore slancio in Turchia quest’anno, prima di
indebolirsi nuovamente nel 2017. In Russia, entro la metà del 2016 dovrebbe iniziare
una debole ripresa, che si trascinerà anche nel 2017, mentre la crescita dell'Ucraina è destinata
a oscillare intorno al 2% in entrambi gli anni. Nella CEE-UE1 gli sviluppi varieranno da paese a
paese. Mentre la crescita dovrebbe rafforzarsi lievemente in Bulgaria e Polonia, è previsto un
rallentamento per Repubblica Ceca, Ungheria e Romania.
Contrariamente agli investimenti pubblici, i consumi e gli investimenti privati dovrebbero
accelerare. Una crescente fiducia, l'incremento della redditività aziendale e l'aumento dei
finanziamenti erogati dalle banche dovrebbero sostenere gli investimenti privati. I consumi privati
dovrebbero trarre vantaggio dai progressi del mercato del lavoro, dalla maggior crescita salariale e
dal rimbalzo del credito al consumo.
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Il gruppo comprende alcuni dei paesi che sono entrati nell'UE nel 2004 e nel 2007, ossia Bulgaria, Repubblica Ceca,
Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia. La Croazia viene considerata a parte.
“Oltre che per le positive dinamiche di crescita economica – ha commentato Carlo Vivaldi,
Responsabile della Divisione CEE di UniCredit – la regione offre prospettive interessanti anche dal
punto di vista dell’attività bancaria, con ampi spazi di ulteriore finanziarizzazione dell’economia
e una prevista dinamica dei tassi di interesse che consentirà alle banche di ottenere margini più
ampi rispetto all’Europa occidentale, dove i tassi rimarranno ancora prossimi allo zero. Per tutte
queste ragioni, la CEE rimarrà un fondamentale motore di crescita per il gruppo UniCredit,
che continuerà a investire nella regione".
IL PIANO DI UNICREDIT PER LA CEE
Il nuovo piano strategico di UniCredit prevede l'incremento del capitale allocato nell’area dal 27%
del 2014 al 33% del 2018.
Circa il 40% della crescita dei ricavi del gruppo e il 60% di quella del margine di interesse da oggi al
2018 deriveranno proprio dalla CEE, a dimostrazione che la diversificazione geografica è per
UniCredit un asset fondamentale.
I principali filoni di sviluppo delle attività di UniCredit nella CEE, che già oggi rappresenta un quarto
dei ricavi del Gruppo, saranno nei prossimi anni: l’acquisizione di nuova clientela, la
digitalizzazione e la crescita dei volumi.
Nell’arco temporale del piano strategico al 2018 è prevista l’acquisizione di 4 milioni di nuovi
clienti retail, private e imprese, con un focus particolare su quelle che operano in più paesi.
La digitalizzazione giocherà un ruolo chiave sia per il contenimento dei costi che per lo sviluppo dei
ricavi, con il raddoppio (dagli attuali 5 milioni ai previsti 10 milioni) dei clienti che
utilizzano l’internet banking e la moltiplicazione (da 1 a 7 milioni) del numero di coloro che
accederanno alla banca da dispositivi mobili.
Verranno poi sviluppati in misura significativa sia i volumi della raccolta, soprattutto nei segmenti
a più alto valore, che quelli degli impieghi ai privati e alle imprese, con 20 miliardi di nuovo credito
erogati al 2018.
Un piano strategico improntato quindi allo sviluppo, che sarà sostanziato anche da un cospicuo
numero di assunzioni - circa 9.000 nel triennio 2016/2018 - che andranno a compensare,
iniettando nuove professionalità ed energie, le uscite già annunciate.
“La regione – ha sottolineato ancora Vivaldi – rappresenta un’area economica di fondamentale
importanza non solo per il gruppo UniCredit, che già oggi realizza qui un quarto dei propri ricavi,
ma anche per le imprese, e per quelle italiane in particolare. Basti pensare che ancora nel 2014
l’export delle imprese italiane verso la CEE è stato cinque volte più grande di quello verso la Cina”.
LE IMPRESE ITALIANE NELLA CEE
L’Europa centro orientale è divenuta negli ultimi vent’anni la zona dove si concentra una parte
significativa dell’industria manifatturiera della “vecchia Europa”. Il settore dell’auto è l’esempio
emblematico: un terzo delle automobili prodotte in Europa esce da fabbriche localizzate in CEE.
Tuttavia, la presenza italiana in quell’area (circa 7.100 imprese, due terzi delle quali supportate da
UniCredit) va molto oltre il manifatturiero. Oltre la metà dell’interscambio si concentra nei servizi:
utility, finanza, consulenza, real estate, servizi professionali, sanità, commercio al dettaglio e
all’ingrosso.
Le aziende italiane presenti in Europa Centro Orientale rappresentano circa il 20% della presenza
imprenditoriale italiana nel mondo. Considerando solo i paesi emergenti (escludendo quindi
l’Europa Occidentale, Giappone, Nord America), la quota sale a quasi il 55%.
In Europa Centro Orientale vi sono 5 volte le imprese italiane presenti in Cina (secondo i dati ICEReprint che monitorano le aziende con fatturato maggiore di 2,5 milioni di euro; qualora si
considerassero anche le piccole imprese, la proporzione sarebbe ancora più accentuata).
In termini di export, le imprese italiane esportano verso l’Est Europa 5 volte quello che riescono a
esportare in Cina, mentre in termini di import, l’Italia importa dall’area il triplo rispetto al flusso
dalla Cina. Con un ruolo preponderante delle regioni italiane a maggiore vocazione manifatturiera:
il Nord-Est, Centro-Nord e quelle sulla dorsale Adriatica.
Russia, Turchia e Polonia sono i principali mercati di destinazione: un terzo dell’export italiano
nella regione è diretto verso i paesi dell’Europa Centrale (Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia,
Ungheria); 40% tra Russia e Turchia; 11% verso la Romania e 8% verso i paesi dei Balcani
Occidentali.
IL RUOLO DI UNICREDIT A SUPPORTO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
UniCredit è la prima banca in Europa Centro Orientale, con 163 miliardi di euro di totale attivo e
circa 3.100 filiali2.
Serve le imprese presenti nella regione con circa 1.600 relationship manager, eroga alle imprese
prestiti per 54,9 miliardi di euro (pari al 6,3% sul totale dei prestiti erogati alle imprese presenti
nella regione) e raccoglie depositi per 36,9 miliardi di euro (dati a settembre 2015).
Oggi UniCredit supporta le imprese straniere che vogliono espandere il proprio business nei paesi
della CEE attraverso gli “UniCredit International Centers” (UIC), presenti in ciascun paese ove il
gruppo vanta una presenza diretta. Si tratta di uffici dedicati al business cross-border, con
personale in grado di parlare molteplici lingue e con una conoscenza profonda del mercato locale.
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dati al 30 settembre 2015, con Turchia calcolata pro-quota (41%) per quanto riguarda l’attivo e al 100% per le filiali
Gli UniCredit International Center servono attualmente oltre 25 mila imprese internazionali che
operano nella regione. Circa 4.500 su un totale di quasi 7.100 imprese italiane presenti nell’area di
riferimento sono clienti UniCredit. Per quanto riguarda l’Austria, sono 3.200 su un totale di 5.150;
per la Germania, 4.800 su 7.800. Negli ultimi 2 anni, UniCredit ha attivato circa 300 rapporti con
aziende italiane che hanno internazionalizzato in CEE, quasi 3 alla settimana.
UniCredit è anche considerata, in virtù dell’esperienza maturata, il partner ideale per l’accesso ai
fondi UE, più di 290 miliardi di euro per i paesi dell’Europa Centro Orientale nel periodo 2014-2020
(204 se si esclude la Polonia, che è il principale paese beneficiario dell’Unione). UniCredit dispone
dei cosiddetti European Competence Centers (ECCs) e altre strutture dedicate presenti in 8 paesi
dell’Europa Centro Orientale (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovenia,
Slovacchia e Ungheria) che offrono diversi prodotti legati ai Fondi UE (co-finanziamenti, bridge
financing, garanzie, consulenza).
UniCredit
UniCredit è una delle principali banche commerciali europee, con forti radici in 17 Paesi. Il network globale raggiunge
50 mercati, con più di 127 mila dipendenti e oltre 7.100 filiali (al 30 settembre 2015).
Nell’Europa Centro Orientale, UniCredit possiede la più ampia e diversificata rete bancaria internazionale, con circa
3.100 sportelli (includendo la Turchia).
Il Gruppo opera in Austria, Azerbaijan, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria,
Italia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia e Ucraina (fino al completamento del recente
accordo con ABH Holdings). Nei Paesi Baltici, UniCredit è presente attraverso la sua controllata nel settore del leasing.
Contatti
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