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REPORT
Anno 10 - N. 48 - Bimestrale - Fusta Editore - Distribuzione per l’Italia: MESSAGGERIE PERIODICI Spa Via E. Bugatti, 15 - 20142 Milano - Poste Italiane S.p.A sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (comp. in legge 27/02/04 n. 46) Art. 1 c. 1: LO/MI - I SSN 1974-5397
Camminare
sul Baltico
e la 100 km
del Caribe
IDEE
Con i bambini
sui sentieri
della Valle d’Aosta
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AGOSTO SETTEMBRE 2014
Euro 4,50
• FITWALKING
Un metodo
per dimagrire
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• INCONTRI
Una donna pugile
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VACANZE
IN MONTAGNA
Sui sentieri del Parco nazionale
dello Stelvio
• ULTRA TRAIL
Alle gare con il
monoallenamento
• WELLNESS
Dalle terme
alle moderne Spa
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t
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Agosto Settembre 2014
DIRETTORE RESPONSABILE:
Roberto Mantovani
[email protected]
CAPO REDATTORE:
Alma Brunetto
[email protected]
IN REDAZIONE:
Giorgio Damilano
Maurizio Damilano
CORRISPONDENTI:
Gianfranco Bracci
Vito Paticchia
Laura Colognesi
HANNO COLLABORATO:
DIREZIONE E REDAZIONE:
Fusta Editore
via Colombaro dei Rossi 2 B
12037 Saluzzo (CN);
tel. 0175.211955;
[email protected] - [email protected]
EDITORE
Fusta Editore
[email protected] - [email protected]
PUBBLICITÀ:
MAP Italia srl - Corso Beato Giovenale Ancina, 8
12037 Saluzzo (Cn);
tel. 0175.248132 - fax 0175.248986
Santo Alfonzo
Gianni Audisio
Bartolomeo Davide Bertinetto
Pino Della Sega
Rocco Cardamone
Alberto Cavaglion
Gualtiero Falco
Maura Marchiori
Annalisa Porporato
Stefania Siccardi
Franco Voglino
Luca Zaramella
Luca Zaramella
Chiara Uscotti
P.zza IV Novembre, 101 - Maerne di Martellago (VE)
Tel. 041.641302 - Fax 041.5030061
CONTRIBUTI FOTOGRAFICI:
Registrazione Tribunale di Saluzzo: n. 161
ISSN 1974-5397
Pierluigi Benini
Gianfranco Bracci
Alma Brunetto
Laura Colognesi
Gualtiero Falco
Paolo Fusta
Roberto Mantovani
Vito Paticchia
Annalisa Porporato
Roberto Sacco
Stampatello Srl
Franco Voglino
STAMPA:
Reggiani spa - Brezzo di Bedero (VA)
DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA:
MESSAGGERIE PERIODICI Spa
Via E. Bugatti, 15 - 20142 Milano
Una copia: 4,50 euro;
Abbonamento annuale (6 numeri): 23 euro
Abbonamento annuale dall’estero: 95 euro
Numeri arretrati: 6 euro
In copertina:
Trekking lungo il “Camino del Apu Ausangate”
in Perù - Foto di Laura Colognesi
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sommario
3
Editoriale
6
Incontri
32
di Roberto Mantovani
32
Fitwalking allenamento
42
Ci troviamo a...
Nordic Walking
42
50
7° International
Nordic Walking Festival
La 100 chilometri
dei Caribe
56
Personaggi
58
50
report
61
Si fa presto a dire
camminare
Voglia di tornare
a camminare e correre
finisterre
“I conventi dei matti”
Cenobi fuori dal mondo
EssereDonna
Vacanze attive per combattere
il vizio della poltrona
di Maura Marchiori
Viaggio nel cuore
delle repubbliche Baltiche
di Gualtiero Falco
Langhe e Roero
Patrimonio Unesco
di Alberto Cavaglion
di Alma Brunetto
28
A passo lento
sui sentieri del Perù
Territorio
Lungo le colline del Po
Acrostici in libertà
inchiesta
Itinerari nel mondo
di Gualtiero Falco
trekking
24
Terra di fuoco, di acqua
e di vento in un mare di pietra
54
Allenarsi
di gara in gara
di Bartolomeo Davide Bertinetto
23
Itinerari nel mondo
di Laura Colognesi
Fuori strada
di Luca Zaramella
21
Nordic Hiking nel
Parco Nazionale dello Stelvio
di Vito Paticchia
Marco Boninsegna
e il Nordic Walking
di Pino Dellasega
18
Itinerari in Italia
di Gianfranco Bracci
di Alma Brunetto
16
36
Il fitwalking
per dimagrire
di Maurizio Damilano
12
14
Alla scoperta della natura
della Vallée con la famiglia
di Franco Voglino e Annalisa Porporato
Stefania Bianchini
di Alma Brunetto
8
Itinerari per famiglie
62
Dalle terme imperiali
alle moderne Spa
di Rocco Cardamone
www.camminareweb.it
Agosto Settembre 2014 /camminare 5
incontri
STEFANIA BIANCHINI
di Alma Brunetto
Incrociare
i guantoni
L’arte nobile
al femminile
I
pugili donna, questi sconosciuti… Chissà se le cose stanno davvero così. Certo il detto non vale per Stefania Bianchini, che tutto
sembra tranne un’atleta dotata di guantoni. È bella, simpatica, ma
soprattutto tosta. Una vera pioniera, perché ha iniziato a praticare il
pugilato, quando in Italia la boxe femminile era una disciplina tabù.
UN PALMARÈS CON I FIOCCHI
Milanese, 43 anni, Stefania Bianchini è ha un diploma in
Scienze Motorie e ha frequentato un master in
organizzazione e sociologia dello sport. È titolare di un
centro sportivo a Milano, dove svolge i ruolo di personal
trainer di fitness, e lavora come telecronista tecnico per
Eurosport. Possiede un ricco palmares di titoli:
campionessa del mondo di kick boxing WKA, a Parigi, nel
1996; ISKA a Milano nel 1997; WPKL nel 2000 e WAKO
2001. A Copenaghen, nel 1999, titolo europeo WIBF di
pugilato; il 5 aprile 2003, a Varese, diventa campionessa
europea EBU categoria 50.8 kg; il 7 agosto 2005, a Rimini,
conquista titolo mondiale WBC dei pesi mosca; ad Udine, il
18 maggio 2007, dopo aver combattuto contro l’italiana
Maria Rosa Tabbuso, viene confermata campionessa del
mondo WBC. Infine, il 14 settembre 2007, ad Ariano
Polesine, contro l’americana Eileen Olszewski, alla quarta
difesa mondiale, mantiene il titolo mondiale Wbc.
Agosto Settembre 2014 / camminare 6
Stefania, cominciamo dall’inizio. Come sono stati i tuoi esordi?
Ho iniziato con il karatè e poi con la kick boxing. Al pugilato ci sono
arrivata dopo anni di combattimenti, sia sul tatami sia sul ring.
Avevo voglia di esprimermi anche con la boxe ma ho scoperto che,
in Italia, questo sport era vietato alle donne. Potevi allenarti, ma non
combattere… Assurdo. Il pugilato femminile è stato sdoganato nel
2001, e gli inizi sono stati difficilissimi.
La boxe è considerata l’arte nobile per eccellenza: secondo te è
ancora così? E come’è cambiato del ring, rispetto a dieci anni fa,
soprattutto in campo femminile?
Credo che il pugilato sia ancora, e sarà sempre, l’arte nobile per eccellenza. A renderla meno nobile ci pensano, purtroppo sempre più
spesso, verdetti scandalosi e casalinghi. Il problema non è lo sport in
sé o i pugili, ma sono interessi e personaggi che non sanno nemmeno
cosa voglia dire salire quei 3 o 4 gradini che portano sul quadrato.
Rispetto a dieci anni fa, oggi il pugilato femminile è organizzato meglio e più conosciuto. È migliorata anche la preparazione atletica, ma
c’è ancora tantissimo da fare.
Parliamo della Stefania atleta. Hai conquistato tanti titoli. Qual
è stato il momento più emozionante e quale quello più drammatico? Come ti sei preparata atleticamente e psicologicamente,
per affrontare avversarie di spessore?
FIT
WALK
ING
ALLENAMENTO
di Maurizio Damilano
Consigli e accorgimenti
per perdere il peso
superfluo, rimodellare
il fisico e renderlo
più tonico.
Il sovrappeso non va
d’accordo con l’estetica,
ma può anche arrecare
danni alla salute.
Ecco perché è molto
importante mantenere
un buon rapporto con
la bilancia,
considerando la propria
conformazione fisica,
l’età e lo stile di vita
Agosto Settembre 2014 / camminare 8
Il fitwalking
per dimagrire
È
oggi assolutamente evidente, e lo
possiamo verificare scorrendo i tanti
siti che affollano internet – naturalmente il consiglio è di seguire quelli con il
maggior valore scientifico –, che una buona
forma è strettamente collegata anche a un
fisico magro, in cui la qualità e il tono muscolare si possono ben evidenziare.
Non vi è dubbio che il sovrappeso sia una
condizione che non si muove in sintonia
con l’estetica, ma ancor meno favorisce la
salute; anzi, spesso è proprio il sovrappeso ad essere un primo segnale di qualcosa che non va, di alterazioni che toccano
il metabolismo. Pertanto è importante mantenere un buon rapporto tra il nostro peso,
la nostra conformazione fisica, l’età e gli
stili di vita. In tutto ciò praticare il Fitwalking può divenire uno strumento certamente utile, spesso determinante, per proteggere lo stato di salute e potenziarlo.
Non è però sufficiente dire «esco e vado a
camminare o a fare Fitwalking», per ottenere dei buoni risultati. Bisogna ottimizzare
l’attività, renderla razionale, continuativa,
configurarla sull’obiettivo o sugli obiettivi
che si vogliono raggiungere, darsi dei programmi precisi, dei tempi adeguati e, soprattutto, non avere fretta.
Non si può pensare che in poche settimane la situazione si trasformi ridisegnandoci un fisico, se non proprio scolpito, perlomeno ben sagomato.
Servono i giusti tempi, se è vero che inizialmente si possono anche registrare
buoni progressi (del resto, se la massa
grassa è molta, è più facile un iniziale stimolante calo), non ci si deve far demoralizzare dai momenti in cui tale progresso
sarà più lento. Non è però necessario raggiungere uno stato di magrezza eccessivo
(in quel caso, certi studiosi parlano addirittura di “sindrome di cannibalismo”, per la
quale l’organismo inizia a cibarsi dei muscoli producendo gravi pericoli per la salute).
Bisogna pertanto raggiungere uno stato
equilibrato in cui il fisico è asciutto ma
non svuotato, e il senso di soddisfazione
viene raggiunto senza che costi eccessivamente dal punto di vista mentale e psicologico. Un po’ di sacrifici bisognerà farli,
ma senza che questi divengano insopportabili.
Il Fitwalking è un buon esercizio proprio
per alcuni di questi motivi. Ad esempio è
un esercizio di intensità modulabile dove è
più facile trovarsi in un settore di esercizio
in cui si bruciano più grassi che zuccheri.
Permette a tutti una pratica adeguata, e anche chi presenta qualche chilo di troppo
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È scientificamente dimostrato che la vita delle cellule
e la loro capacità di rigenerarsi sia legata alla carica di energia
che queste sono in grado di immagazzinare e conservare.
I campi elettromagnetici di Bioenergy agiscono a livello
del metabolismo cellulare, funzionando come una sorta
di “ricarica energetica” delle cellule che riacquistano così vitalità
e capacità di rigenerazione.
Gli effetti positivi sull’organismo di questa “ricarica” sono molteplici.
I benefici della magnetoterapia vengono, infatti, largamente impiegati
nella medicina riabilitativa e del dolore.
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CON I
BAS
TON
CINI
di Alma Brunetto
La bella esperienza
del Nordic Walking
Volpiano,
alle porte di Torino
Marco Boninsegna
e il Nordic Walking
«
Semplicità, passione viscerale e assenza di lucro sono la filosofia, che
contraddistingue il Nordic Walking
Volpiano». Parola del presidente Marco Boninsegna.
In un mondo del cammino, in cui molto
spesso si riduce il benessere a puro mercimonio e si è persa di vista la vera essenza
dell’attività ludica, esistono ancora delle
realtà coerenti con il principio “mens sana
in corpore sano”.
Marco, tra le tante discipline sportive
hai scelto il Nordic e poi hai fondato il
gruppo, di cui sei l’animatore. Come
mai?
La nascita del NW Volpiano è stata ufficializzata nel 2008. In realtà il merito va a
Cassandro Dolfi, che all’epoca, circa un
anno prima, era già Istruttore di Nordic
Walking. Il mio approccio è stato diverso. Io
praticavo nuoto un paio di volte la settimana ed ero alla ricerca di qualcosa che mi
entusiasmasse e mi divertisse. Casualmente Cassandro, che già conoscevo, mi
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ha proposto di provare i bastoncini, e da
quel momento ho detto, il Nordic è diventato il mio sport. Ho fatto il corso da accompagnatore, quindi quello da istruttore,
e nel frattempo abbiamo creato l’associazione, staccandoci dal NW Andrate.
di Pino Dellasega
7° International
Nordic Walking Festival
5-6-7 settembre
Predazzo, Val di Fiemme,
L
Trentino
’International Nordic Walking Festival
torna, dopo sei anni, in Val di Fiemme
e precisamente a Predazzo in Trentino.
L’organizzazione sarà della Scuola Italiana
Nordic Walking e dall’Associazione Nordic
Walking Fiemme. Infatti, le prime due edizioni erano state organizzate proprio in questa stupenda vallata da Pino Dellasega e
Fabio Moretti e proprio sotto le più
belle cime della Val Venegia nelle
Dolomiti, durante una camminata era nata la Scuola Italiana
Nordic Walking.
L’edizione 2014 sarà quindi un
ritorno a casa, con la sola differenza che gli istruttori non saranno poche decine come allora
ma oltre tremila.
Una festa del Nordic Walking, in
una grande manifestazione
aperta non solo a istruttori,
maestri e master trainer, ma a
tutti gli appassionati della camminata nordica, che in questi
tre giorni potranno camminare
a fianco dei professionisti del
Nordic Walking.
Il centro dell’International Nordic Walking Festival sarà l’ottagono al Minigolf di Predazzo,
dove è stato predisposto un grande tendone.
Per informazioni:
A.S.D. FIEMME NORDIC WALKING
e-mail: [email protected]
Claudia Boschetto tel. 3498556555
Agosto Settembre 2014 / camminare 16
PROGRAMMA
Venerdì 5 settembre
Apertura del Festival
Attività varie di Nordic Walking
Camminata di gruppo alla scoperta dei
d’intorni di Predazzo
Percorso di orienteering
Cena riservata agli istruttori
Sabato 6 settembre
Attività varie di Nordic Walking
Percorso di orienteering
Camminata alla scoperta dei dintorni
di Predazzo
Convegno sul Nordic Walking
Domenica 7 settembre
Partecipazione alla Marcialonga Running
(facoltativa) sul percorso originale di 22
Km. della gran fondo, da Moena a
Cavalese, aperto per il primo anno al
Nordic Walking
Camminata lungo la Val Venegia.
camminarefuori strada
di Bartolomeo Davide Bertinetto
Allenarsi
di gara in gara
L’autore, cultore del monoallenamento settimanale,
spiega come affrontare il calendario agonistico degli
ultratrail con giudizio, facendo coincidere le proprie
uscite con gli eventi competitivi. Con la
raccomandazione di non forzare mai l’andatura e
rispettare scrupolosamente i necessari tempi di
recupero organico, per permettere all’organismo di
“guarire” dai microtraumi causati dalla corsa
novità editoriale
Bartolomeo Davide Bert
inetto
QUADERNI
N
el periodo estivo le gare non mancano di certo. A differenza però
delle altre specialità atletiche, nell’ultratrail non si può partecipare ai vari
eventi con troppa disinvoltura, vista
l’enorme quantità di risorse richieste. Come
fare, quindi? Se si sceglie la via dell’allenamento per la resistenza tradizionale,
fatto di due o tre (se non di più) allenamenti settimanali sommando pure la gara
nel weekend, prendere parte a una carrellata di ultratrail diventa molto difficile. Al
contrario, se si sfrutta l’espediente del monoallenamento settimanale, tutto diventa a
portata di atleta. Sarà infatti sufficiente far
coincidere l’uscita ultratrail settimanale con
l’evento a cui si desidera prendere parte.
Nulla di più semplice, quindi, anche se per
riuscirci è necessario mettere in atto alcuni
stratagemmi.
La gara ultratrail, per la sua natura, viene
sostenuta a un ritmo maggiore rispetto alla
classica seduta allenante. Pertanto, se si
ha in programma una nuova gara di lì a 7
o 14 giorni, sarà bene dosare molto l’andatura. Soprattutto per favorire il tempo di
recupero organico, necessario a completare degnamente la gara successiva. Infatti, più l’andatura è spedita, più il fisico
risulterà provato, richiedendo tempi di
“guarigione” ingenti, che si pagherebbero
alla gara successiva.
Sarà bene essere saggi anche sulla scelta
degli eventi ultratrail nella loro successione. Sarebbe azzardato prodigarsi in avventure agonistiche vicine o superiori ai
cento 100 km, una dietro l’altra. Il prezzo
da pagare risulterebbe assai salato, dopo il
termine della stagione, dato che i tempi di
recupero sarebbero difficili da rispettare e
si allungherebbero via via, visto l’accumulo
di fatica da microtrauma conseguente. Perciò, calendario ultratrail alla mano, sarà
bene orientarsi verso gare al di sotto dei
ULTRATRAIL con il
scienza e
tecnica del
benessere
Monoallenamento
Bartolomeo Davide Bertinetto
ULTRATRAIL con il
Come percorrere lunghe
con un unico allenamentodistanze a piedi
a settimana
Monoallenamento
Come percorrere lunghe distanze a piedi
con un unico allenamento a settimana
Amate la natura? Vorreste fare attività fisica ma la palestra vi annoia? Siete curiosi e l’idea di mettervi in gioco per
sondare i vostri limiti stuzzica la vostra fantasia? Allora questo agile manualetto fa al caso vostro. Il binomio vincente
Monoallenamento/ UltraTrail saprà fare di voi – in totale sicurezza – uno sportivo a tutti gli effetti. Con il Trail e
l’UltraTrail ingaggerete un’avvincente sfida con voi stessi, dove incontrerete i vostri limiti per superarli e prepararvi
a nuove, appassionanti sfide sportive. La parola d’ordine è ”divertirsi”: niente agonismo, ansia da prestazione o
risultati da segnare, solo voi in mezzo alla natura e quanto vi basta per sostenervi durante il percorso. Ma l’UltraTrail
non è solo camminare e correre in mezzo alla natura: “È” vivere appieno la natura e lo spazio geografico. Questa
disciplina vi condurrà nei territori più disparati, vi chiederà di affrontare qualsiasi clima, vi farà percorrere distanze
per voi prima inimmaginabili, vi metterà alla prova costringendovi a razionare cibo e acqua durante il percorso. Per
fare tutto questo, non vi si chiede di trasformarvi in novelli Robinson Crusoe, ma di affidarvi al metodo di
allenamento ideato dall’autore, che ha saputo bilanciare con precisione il mix vincente per una ricetta sportiva
dagli effetti garantiti, in cui un unico allenamento settimanale con l’UltraTrail vi consentirà di affrontare a piedi e
in maniera graduale e sicura distanze chilometriche di tutto rispetto. Siete pronti a cogliere la sfida?
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Agosto Settembre 2014 / camminare 21
inchiesta
Si fa presto a dire
camminare
L
uglio 2013, Bormio: un gruppo di
ragazzi e ragazze con vestiti variopinti è indaffarato intorno alle mountain bike. Vogliono salire allo Stelvio. Scherzano tra loro, ma neanche troppo. Due tra
i più giovani sono visibilmente preoccupati.
«Mi sa che stavolta ci tocca spingere» sospira quello con i capelli rossi. «Eh, vabbè,
dai... può darsi» gli risponde l’altro, senza
farsi troppo notare dalla ragazza bionda
che gli sta accanto.
Mi viene da ridere, e butto lì una battuta
anch’io. Qualcosa del tipo: «Ma a piedi
non è meglio?».
Com’è naturale, un attimo dopo partono gli
Agosto Settembre 2014 / camminare 24
sfottò. Ma c’è anche chi prende la provocazione con filosofia. E si lancia in una
spiegazione. «Forse a piedi è meno faticoso, ma sai che noia… E poi, vuoi mettere
la discesa dall’altro versante? No, a piedi è
una rottura, roba da vecchi tedeschi pensionati. La lentezza preferisco tenermela
in serbo per l’età della pensione. Lo so che
va di moda, ma non mi diverte».
E io: «Ma tutto il resto d’Europa cammina,
giovani e vecchi. Siamo solo noi, qui in Italia, ad avere l’idiosincrasia per le escursioni
a piedi? Non è che, al solito, siamo un po’
provinciali?».
«Può darsi. Sarà anche un fatto di testa e
Sono tutti capaci a parlare
di sport. Soprattutto se si
citano il trekking, il jogging,
il nordic walking e tutte
le altre attività che terminano
con la desinza –ing.
Ma in Italia quanti alzano
davvero i propri nobili quarti
dalla sedia per dedicarsi
allo sport? Non saremo degli
illusi, noi di Camminare?
E con noi tutti i nostri lettori?
Ecco qualche testimonianza,
raccolta sul nostro taccuino
negli ultimi due anni
di cultura, ma a noi piace così, e io non
cambierei mai la mia mountain bike con
un paio di scarpe da trekking. A parte il
fatto che la bici mi è costata un sacco di
soldi e che me la sono sudata…».
Tre giorni dopo, in Trentino, un piccolo bus
raccoglie cinque, sei giovani olandesi con
zaino, scarponi e bastoncini. Ci scambiamo
un saluto in inglese. A vederli sembrano
appena usciti dal paradiso. Sorrisi radiosi,
allegria. Sono reduci da una settimana di
cammino tra le Dolomiti. Un vero viaggio a
piedi. «Proprio bello» dice la giovane signora bionda dal viso cotto dal sole. «Siete
REPORT
Testo e foto di Gualtiero Falco
Viaggio nel cuore
delle repubbliche Baltiche
A Ventspils, in Lettonia, 200 chilometri dalla capitale Riga, nella cornice
dei Campionati Baltici di Mezza Maratona, si è disputata quest’anno la PPP,
la Piedzivojumu Parka Pusmaratons. Con gare per i bambini, per i giovani disabili
e per gli adulti, in diverse specialità. Il tutto in un ambiente molto simile a quello
della vicina Scandinavia, tra splendide foreste di conifere, i laghi e il Baltico
Agosto Settembre 2014 / camminare 28
Itinerari per famiglie
Testo e foto di Franco Voglino
e Annalisa Porporato
Alla scoperta della natura
della Vallée con la famiglia
Ci sono sentieri adatti
anche ai bambini
più piccoli e paesaggi
che cambiano
in continuazione
Agosto Settembre 2014 /camminare 32
C
amminare con i bambini rivoluziona
il modo di andare in montagna in
modo abbastanza radicale. Di rado
i piccoli sono appassionati del camminare
fine a se stesso: possono amare gli ampi
panorami ma sono più interessati alle piccole cose vicine, e a una cima faticosa
preferiscono di gran lunga un laghetto in
cui si possano immergere i piedi.
La Valle d’Aosta si presta bene per le camminate con i piccoli escursionisti; offre valloni ampi e panoramici in cui i dislivelli
non sono troppo ripidi, passando attraverso piacevoli boschi ombrosi che portano ad ampi pianori popolati spesso da
placide mucche al pascolo.
Molti sono i sentieri adatti anche a bimbi
piccoli e tutti molto vari per paesaggi e natura. Si passa dai pianori erbosi di Cogne
a vallate spettacolari al cospetto dei ghiacciai, da parchi nazionali ricchi di fauna a
splendide cascate e laghi da fiaba. Da non
dimenticare i tanti castelli presenti nella
Vallèe, altro elemento capace di far scattare la scintilla della fantasia nei nostri cuccioli. Perché non approfittare di una bella
escursione a piedi per visitare con i vostri
piccoli cavalieri e principesse una delle
tante strutture fortificate della Val d’Aosta?
Noi in questo primo articolo proponiamo
tre itinerari splendidi, dal grande fascino e
di grande soddisfazione per tutta la famiglia: provateli e ritornerete con grande gioia
e divertimento.
Qualche
consiglio tecnico
Per assurdo, è più facile camminare
quando il bambino è molto piccolo perché
gli basta avere lo stomachino pieno, esser
pulito e poter dormire: per lui la meta non
ha alcuna importanza. E utilizzare uno
Itinerari in Italia
Testo e foto di Gianfranco Bracci
Nordic Hiking nel
Parco Nazionale dello Stelvio
Un paradiso estivo per chi ama camminare con o senza i bastoncini.
Una magnifica vacanza in alta Valtellina, nella stupenda natura delle Alpi Centrali.
Con escursioni tra la Valle dei Forni e la Val Cedec, in Val Zebrù e nella bellissima
Val Viola. E giornate di piacevoli passeggiate al cospetto dei ghiacciai, tra praterie
fiorite, animali selvatici protetti dal Parco nazionale e antiche architetture in legno
Agosto Settembre 2014 /camminare 36
Itinerari nel mondo
Testo e foto di Vito Paticchia
Terra di fuoco, di acqua
e di vento in un mare di pietra
Suggerimenti e proposte per camminare in una regione unica al mondo, la Cappadocia.
A tu per tu con un paesaggio di rara bellezza, ornato di formazioni rocciose
caratteristiche e dai segni che nel corso dei secoli l’uomo ha inciso nel tufo,
nell’argilla e nella pietra arenaria. Con la possibilità di visitare chiese e insediamenti
rupestri oggi dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco.
Agosto Settembre 2014 /camminare 42
Itinerari nel mondo
Testo e foto di Laura Colognesi
A passo lento
sui sentieri del Perù
Una straordinaria esperienza sui sentieri andini della Cordillera Vilcanota,
lungo il Camino del Apu Ausangate. Un viaggio alla scoperta di un universo sospeso
nell’aria sottile, tra nevados di accecante bellezza, vestigia dell’antico impero
degli Inca e villaggi quechua
Agosto Settembre 2014 /camminare 50
TERRITORIO
Langhe e Roero
Patrimonio Unesco
Un invito a frequentare a piedi un mondo di colline e di vigneti unico nel suo genere.
Per camminare, è sufficiente cercare: qua e là si scovano stradelle segnalate per gli
escursionisti, vecchi sentieri della viabilità pedonale del passato, e i luoghi mitici dei
racconti di Fenoglio e di Cesare Pavese
I
l 22 giugno scorso, durante la 38a sessione del comitato Unesco a Doha, le
Langhe sono state ufficialmente incluse nella lista dei beni Unesco World Heritage, assieme a Roero e Monferrato. Il label di “Monumento del Mondo” è stato attributo a un territorio di oltre diecimila ettari, con 29 comuni compresi nelle province
di Cuneo, Asti e Alessandria. Le aree principali del nuovo sito Unesco sono la Langa del Barolo, il castello di Grinzane Cavour,
le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato, Canelli e parte del Roero. Il motivo della decisione: «Un esempio eccezionale di
paesaggio culturale inteso come prodotto nel
tempo dell’interazione tra uomo e natura,
Agosto Settembre 2014 / camminare 54
plasmato dalla continuità di una tradizione
antica finalizzata a una produzione vinicola di eccellenza».
Così, un po’ per gioco e un po’ per curiosità, subito dopo la nomina dell’Unesco fa
siamo saliti in Langa. Abbiamo fatto un
giro tra i vigneti ben pettinati tra Alba, Barbaresco e Barolo. Poi abbiamo puntato più
in alto, verso i crinali dell’alta Langa, sotto
un cielo carico di nuvoloni, con squarci di
sole estivo. Dolci colline in basso e un paesaggio “prealpino” più in alto, dove i filari
di viti cedono il posto ai noccioleti, ai boschi e ai prati. Le montagne vere sono
molto più in là, sullo sfondo, e nelle belle
giornate il colpo d’occhio su una bella fetta
dell’arco alpino occidentale è impagabile.
Ma queste terre di mezzo hanno un fascino che le apparenta molto alle valli che
dalla pianura cuneese salgono verso la
dorsale delle Alpi. E nelle mezze stagioni
sono un posto delizioso per camminare.
Per lo più nei fine settimana, ma volendo
anche per più giorni, perché qua e là sono
stati tracciati e segnalati anelli per il trekking e anche percorsi di lunga percorrenza.
Noi abbiamo incontrato temperature gradevoli, tanto verde, giochi di luce, vigne al
massimo del loro rigoglio, con i grappoli
già ben conformati anche se ovviamente
verdi. E ci siamo anche fermati a parlare
con la gente. Volevamo capire come viene
Personaggi
di Gualtiero Falco
Voglia di tornare
a camminare e correre
Anna Malanot,
48 anni,
di Luserna San Giovanni
nel Torinese,
ha sconfitto la leucemia
ed è tornata a fare ciò
che più amava
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Q
uando nell’estate del 2008 il medico le ha comunicato che aveva la
leucemia, lei senza pensarci
troppo, ha risposto: «Ok, ma una volta guarita potrò ricominciare a correre?».
Anna Malanot, 48 anni, di Luserna San
Giovanni in provincia di Torino, sposata,
con una figlia, ama tantissimo il cammino
e la corsa, “passionacce” di quelle che
quando le conosci finiscono poi per riempirti la vita. Tanto da servirti anche ad
uscire dai guai più seri che ti si presentano
davanti.
«Nell’ottobre del 2007 diagnosticarono un
tumore a mio padre che poi morì nel febbraio dell’anno successivo» racconta l’atleta
che vive in Val Pellice. «Poco tempo dopo
capii che anche in me qualcosa non funzionava: forse anche per quel duro colpo,
avvertivo una strana stanchezza. Analisi
del sangue e, il 9 giugno, ero già ricoverata
all’Ospedale Civile di Pinerolo».
Anna, che aveva cominciato a correre in
montagna pochi anni prima (al suo attivo
anche un 4º posto alla mitica “Tre Rifugi”,
ora diventato uno dei trail più gettonati
d’Italia, ndr), deve interrompere l’attività
che più ama, e pensare ad affrontare una
gara ben più dura di quelle a cui era abituata. «Stabilito che avevo la leucemia, ho
reagito con grinta, pensando che non era
ancora venuto il momento di morire. Avevo
ancora troppe cose da fare e da vivere,
una famiglia, una casa, e anche le escursioni in montagna, le corse; volevo tornare
a fare tutto quello che facevo prima e ancora di più».
Di lì a poco iniziano le sedute di chemioterapia alle “Molinette” di Torino: «Per un
mese intero rinchiusa in una stanza, due
settimane di “libera uscita” e così ancora
per altri quattro cicli. Ti senti distrutta, la
chemio ti massacra, ma allo stesso tempo
devi fare molta attenzione perché, con questa malattia, il sistema immunitario non
funziona più e diventi vulnerabile» racconta Anna mostrando le foto di quando
era completamente senza capelli.
Le cure funzionano e, soprattutto, dopo
qualche giorno arriva la bella notizia: «“Il
midollo di un ventenne tedesco è compatibile con il suo” mi dissero. Iniziò il trapianto, in pratica una lunga e delicata trasfusione. Ancora un mese rinchiusa in una
stanza con una serie di apparecchiature
per tenerti sotto controllo, e l’alimentazione
effettuata tramite sonda».
Il recupero avviene gradualmente e, appena possibile, Anna torna a infilare le
scarpette da corsa. «Ricordo che la prima
uscita fu il giro dei giardinetti pubblici del
mio paese… Tornai a casa distrutta» sorride. «Poi passeggiate via via più lunghe
nella natura, e qualche corsetta, senza mai
strafare, e la ripresa del lavoro».
La grinta premia e due grandi soddisfazioni
arrivano all’inizio di quest’anno: «La prima
è stata l’ottenimento dell’idoneità agoni-
InSALUTE
di Rocco Cardamone
Dalle terme imperiali
alle moderne Spa
R
Un rimedio antichissimo
per i malanni della
contemporaneità.
Dalle stagioni termali che
attiravano i nostri nonni
e i nostri genitori, oggi
siamo arrivati alle Spa.
Che non significano
affatto “Salus per
aquam”, come si pensa.
Ma replicano il nome di
una famosa città termale
del Belgio: Spa
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ecessione economica, crisi del lavoro, carovita, corruzione, riforma
della pubblica amministrazione,
crisi familiari sono, purtroppo, solo alcuni
dei temi con cui quotidianamente dobbiamo misuraci. A questi vanno poi aggiunti i
piccoli e grandi problemi personali: i genitori che diventano anziani e hanno bisogno
di più cure, i figli che faticano ad affrancarsi
in un mondo in crisi, ecc.
Da quando, nel 2008, una delle più importanti società di servizi finanziari al
mondo, la Lehman Brothers, attiva dal
1850, è fallita inaugurando ufficialmente
la più grande crisi finanziaria mondiale,
anche le piccole certezze che ci eravamo
costruiti col tempo e con tanti sacrifici rischiano di essere trainate a fondo.
Eppure nel mezzo di questa crisi globale il
settore del Wellness continua a crescere,
non solo trascinandosi dietro tutti i settori
economici ad esso collegati, ma trovando
anche l’affermazione e lo sviluppo di una
nuova tendenza, che poi tanto nuova non
è: dedicarsi del tempo nei centri benessere. Infatti, una delle parole più cliccate
nei motori di ricerca nel 2011, in piena
crisi finanziaria, risulta essere proprio Spa.
È proprio lo Zeitgeist 2011 di Google –
zeitgeist, spirito dei temi in tedesco, è
un’espressione adottata per indicare, in un
certo periodo, una tendenza culturale – ad
indicarci che nel mondo occidentale,
quello più colpito dalla crisi, le persone si
informano, prenotano e usufruiscono dei
servizi offerti da questi centri.
L’altro dato di novità è il tipo di pubblico
che richiede e usufruisce di questi servizi:
sono sempre di più i giovani, coppie in
particolare, che amano rigenerare il fisico
e lo spirito tra oli profumati, massaggi, aree
fitness e idroterapia.
Quelli appena descritti sono solo alcune
delle proposte fatte ai clienti. Le terme, così
come conosciute dai nostri nonni e in
buona parte anche dai nostri genitori, pur
continuando ad essere frequentate e ad
avere un’ottima valenza nel campo dell’idroterapia, hanno dovuto riorganizzare il
proprio carnet. Ma da dove nasce questa
tendenza? Perché ha così successo, specie
tra i giovani, nonostante la crisi?
Come prima cosa dobbiamo sfatare un
mito, tutto Italiano: il termine Spa non è
affatto un acronimo di derivazione latina
(Salus per aquam), come qualcuno sostiene. Lo abbiamo invece importato dalla
lingua inglese, da cui nasce, dove indica il