N. 20 - giugno 2013
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N. 20 - giugno 2013
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 1, DCB Bologna n. 20 - giugno 2013 CHI SONO E QUANTO CI AMANO I TURISTI L’ASSEMBLEA PRIVATA DI UNINDUSTRIA Credito e lavoro al centro del confronto WELFARE Le aziende bolognesi e l’attenzione per i loro collaboratori IL VALORE AGGIUNTO DELLA SOLIDARIETA’ In un libro quattro modelli d’eccellenza a confronto col pubblico LAVORO FATTO DA CANI? Ritagliati un po’ di tem po per cont attarc i e vinci una con sulenza professio za imp nale, sen egno. Dis tinguiti d ncorr ai tuoi co enti, con una effic ace na pu c ampag bblicitari a per pro m rodotti uovere p o servizi della tua azienda LA PROFESSIONALITÀ NON SI PUÒ IMPROVVISARE! | applicazioni multimediali | comunicazione | consulenza | gadget e promotion | grafica | design | media relation | moda | eventi | pubblicità | servizi fotografici | siti internet | spot audio e video | stand fieristici | ufficio stampa | video virali | social media marketing | web design | web marketing | viral marketing Professionisti per vocazione www.sicomunica.com 0 5 1 . 5 8 7 2 . 8 07 | 0 51 . 5 8 7 2 . 9 7 7 via del tuscolano 10/A | bologna ANDREA ZIRONI AMMINISTRATORE UNICO S18K STUDIO 18 KARATI FARE 1 LA NOSTRA CONSULENZA VALE ORO Logistica di magazzino: • e-commerce • cosmetica • integratori alimentari • abbigliamento • illuminotecnica • vernici • biomedicale • parafarmaceutica • alimentare secco • editoria • meccanica • prodotti veterinari Logistica distributiva • network dedicato al biomedicale e farmaceutico • trasporto a temperatura controllata Due Torri è affiliata per Bologna al network One express e offre un servizio di distribuzione espressa per merci su pallet a condizioni assolutamente vantaggiose, non esitare contattaci per un preventivo. adv: Lucignolo (Bo) AFFIDACI LE TUE MERCI SU PALLET 2 FARE RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA numero 20 giugno 2013 Direttore Responsabile Elena Boromeo 05 FOCUS Editore FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 06 VITA INDUSTRIALE Direzione e Redazione UNINDUSTRIA BOLOGNA via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Impaginazione Lorella Luccarini - Unindustria Bologna Stampa GRAFICA EDITORIALE PRINTING srl via Mattei 106 - 40138 Bologna tel. 0514592900 [email protected] www.poligraficiprinting.it Pubblicità FARE S.r.l. via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 PUBBLI’concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] Foto Studio Fn, archivio Unindustria Bologna Alberto Vacchi Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei 30 ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di ReteICT 32 L’Assemblea Privata e l’Assise delle Piccole Imprese 35 Vacchi: anche nel mezzo della crisi più nera prosperare è possibile Alberto Vacchi 39 E’ in azienda la nuova frontiera del welfare Marco Taddei 45 “Le nostre banche finanzierebbero un nuovo Mark Zuckerberg?” M.T. 51 Quando le imprese danno il “rating” alle banche Giacomo Ruggero 56 Con l’aiuto degli imprenditori nascerà “La Casa dei giovani” 59 « Bologna, je t’aime, moi non plus » M.T. 61 Di Giansante: ora costruire una strategia turistica Presidente Alberto Vacchi Direttore Generale Tiziana Ferrari 68 NEWS UNINDUSTRIA Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei Sedi via San Domenico, 4 - 40124 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 piazzale Pertini 8 - 40026 Imola tel. 0542644044 - fax 0542643971 www.unindustria.bo.it Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Bologna Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione FARE 3 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana th n 9 Io t I 4ED 2013 BUILDING INNOVATION EXHIBITION Bologna, 16-19 ottobre BUILDING INNOVATION EXHIBITION COSTRUIRE SICURO GEOTECNICA & GEOLOGIA MATERIALI & TECNOLOGIE SISMO INNOVATION BUILDING EXHIBITION 2013 Bologna, 16-19 ottobre COSTRUIRE SOSTENIBILE PROGETTARE INNOVATIVO BIT GREEN HABITAT Bologna, 16-19 ottobre NEW STONE AGE DESIGN PAV 2013 BUILDING INNOVATION EXHIBITION SaIE 2013 BEttEr BuIlDIng In collaborazione con In collaborazione con Bologna, 16-19 ottobre media partner 4 FARE www.saie.bolognafiere.it Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna - tel. 051 282111 - Fax 051 6374013 - [email protected] - [email protected] FOCUS Carissimi lettori, voglio dedicare lo spazio di questo editoriale per fare una serie di considerazioni sulla nostra Assemblea Privata del 17 maggio scorso, infatti eravamo veramente in molti a condividere quel momento cruciale nella vita della nostra Associazione. Abbiamo trattato, tra gli altri, i temi del lavoro, del welfare e del credito. Sono stato molto incoraggiato dalla franchezza e dalla modalità in cui le posizioni sono state evidenziate, pur comprendendo che i nostri Soci hanno molto da dire e che il tempo di queste iniziative è tiranno per definizione. Questi anni di crisi ci hanno insegnato che lavorando insieme è possibile, pur nelle difficoltà oggettive, identificare alcune iniziative concrete. Tra queste voglio sottolineare i contenuti della nostra proposta per un Patto generazionale per favorire l’ingresso dei più giovani, anticipando, in parte, di tre anni il pensionamento dei più anziani. Noi abbiamo bisogno di cose concrete. Anche se si tratta di piccoli passi, che ci possono dare comunque il segno della possibilità di muovere le cose. Per quanto riguarda il welfare, la ricerca presentata ci ha fornito una mappatura dei sistemi adottati dalle aziende bolognesi, per contribuire a questo tema di vitale importanza. E’ un punto di orgoglio per noi imprenditori riconoscere che la qualità di chi lavora con noi è essenziale per il successo delle nostre imprese, soprattutto nel settore manifatturiero moderno che integra le capacità umane alle capacità di saper investire in innovazione e nei nuovi mercati. Ed è altrettanto importante osservare lo sforzo delle imprese del nostro territorio per offrire nuovi servizi, nella consapevolezza che c’è ancora margine per crescere, per collaborare al meglio. Dal confronto sul credito, concluso dal Presidente ABI Antonio Patuelli, è emersa la necessità di un dialogo serrato tra le parti, di migliorare il flusso di informazioni, il bisogno di reinventare metodi di lavoro che considerino le specificità delle aziende, con politiche del credito personalizzate. Proprio per questo abbiamo proposto di affinare i nostri strumenti associativi attraverso un Servizio di Credito e Finanza che sia all’altezza della situazione. Infine, nell’augurarvi buon lavoro, ricordo che per quanto riguarda il nostro supporto alla ricostruzione postterremoto, abbiamo deciso di concentrare i 278mila euro raccolti in un unico grande progetto, da realizzare nel Comune di Crevalcore; si tratta della Casa dei giovani, da sempre punto di ritrovo dei ragazzi nel fine settimana e luogo di attività per il doposcuola nei giorni lavorativi. Credo che sia un messaggio chiaro sulla “priorità giovani”, sulla qualità del loro tempo libero e sulla scuola, temi su cui investire. Ai colleghi colpiti dal sisma, che sono ripartiti con coraggio contro le macerie e le burocrazie, è andato il nostro applauso. E’ un applauso forte, che deve sentirsi da lontano, e che deve essere da esempio a tutto il Paese, infatti anche dopo un solo anno dal terremoto, con una crisi economica e politica che non fa sconti, gli imprenditori colpiti dal sisma sono tornati a guardare il futuro, facendo leva soprattutto sulle proprie forze. Alberto Vacchi Presidente di Unindustria Bologna © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 5 CONSEIL vita industriale Elena Boromeo Francesca Aufiero Marco Taddei Invitiamo le aziende della provincia di Bologna a segnalare notizie su attività, iniziative o avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna (riferimento Elena Boromeo, [email protected]). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE. 6 FARE “Conviene crederci e avere coraggio se vogliamo guardare al futuro e cambiare, in meglio”. A dirlo, prendendo spunto dalla celebre affermazione del fondatore di Eataly Oscar Farinetti (“conviene avere coraggio”) è l’Amministratore delegato di Conseil Margherita Berti, da dicembre 2012 al timone della storica agenzia di comunicazione nata a Bologna nei primi anni ’80. “Conseil è presente nel settore da ormai più di 20 anni e preferiamo chiamarla ‘laboratorio di idee’, perché da qui entrano ed escono pensieri che possono realmente fare la differenza in termini di business. Nella nostra agenzia – spiega Berti – assolute protagoniste sono le idee, assieme ad un concreto processo di elaborazione e ottimizzazione, perché a noi piace semplificare la vita dei nostri clienti e creare valore alle loro marche”. Come si sviluppa il processo creativo e strategico che porta alla nascita dei vostri progetti? “Tutto comincia dal brief che segue una fase di analisi dello scenario di appartenenza in cui si utilizzano software per fotografare con estrema precisione la situazione. Poi ci si riunisce con il reparto creativo, il planner e gli account per la fase di brainstorming, nella quale la parola chiave è contaminarsi. Da qui – prosegue l’Amministratore Delegato di Conseil – comincia il momento progettuale: ogni lavoro è sostenuto da una strategia di marketing che rappresenta un valore aggiunto del progetto creativo perché è oggettiva e supportata da dati e ricerche qua- lificate”. Chiari quindi i valori e la mission di Conseil Comunicazione: “Abbiamo tante competenze, ma utilizziamo uno strumento unico: il pensiero delle persone. Capire cosa pensano i Margherita Berti, AD di Conseil nostri utenti, accompagnarne le idee, ascoltare le loro reazioni per presidiare quel preciso spazio mentale che ci aiuta a creare un valore durevole del brand. Crediamo che questo sia il nostro lavoro: essere dei validi partner con un sano spirito di semplificazione”. DISMECO La storia di Dismeco, eccellenza mondiale nel campo dello smaltimento rifiuti, arriva a Bruxelles. Quando venne fondata, a Bologna nel 1977, era la prima azienda in Italia ad occuparsi specificamente del corretto trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). E, da allora, di strada ne ha fatta. Il Parlamento Europeo ha invitato il presidente, Claudio Tedeschi, a presentare il suo approccio alla conferenza Zero Waste Europe, insieme ad altri innovatori del campo. Zero Waste Europe è una coalizione che riunisce Comuni, imprese, università DIECI BORSE DI STUDIO PER RICORDARE IL “CEV” Dieci borse di studio riservate ad altrettanti studenti del Liceo Scientifico “Augusto Righi” di Bologna. È la modalità scelta da AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) Bologna e Bologna FC 1909, in collaborazione con l’istituto scolastico bolognese, per rendere omaggio a Maurizio Cevenini, a un anno dalla sua scomparsa. Un’iniziativa che vuole onorare la figura del politico più amato dai bologne- Maurizio Cevenini e organizzazioni impegnate nella lavorazione dei rifiuti e nella riprogettazione della vita ciclica delle risorse. L’obiettivo ideale è quello di riutilizzare tutti i prodotti, sottraendoli all’incenerimento o alle discariche. “Un grande onore per noi - sottolinea Tedeschi - che testimonia l’attenzione a livello europeo per un’esperienza che vuole ribaltare i luoghi comuni legati agli impianti di trattamento dei rifiuti”. L’approccio avanguardista al tema dello smaltimento è stato, da sempre, la carta vincente dell’azienda. Ritirare televisori, lavatrici e lavastoviglie per riciclarne i componenti era un vero e proprio azzardo, si coinvolgendo due ambiti molto cari al Cev, per oltre un decennio presidente AIOP Bologna e grande tifoso dei rossoblù. Il progetto, della durata di due anni, consentirà infatti a dieci studenti selezionati del terzo e quarto anno di svolgere, già da questa estate, uno stage di sei settimane. Due periodi di formazione della durata di tre settimane ciascuno: uno negli uffici amministrativi di alcune delle strutture ospedaliere associate ad AIOP nella provincia bolognese, l’altro presso la sede del Bologna FC 1909, per studiare le dinamiche della gestione di un team. Gli studenti selezionati del Liceo Righi di Bologna potranno così maturare una complessa varietà di esperienze e competenze nel solco della professionalità di Cevenini come dirigente sanitario e della sua nota passione sportiva. “Attraverso queste borse di studio vogliamo offrire agli allievi la possibilità di rivivere le giornate come le viveva Cevenini - commenta Averardo Orta, Presidente di AIOP Bologna - Maurizio era un manager molto stimato e la sua professionalità è riconosciuta nel nostro ambiente anche a livello nazionale”. © RIPRODUZIONE RISERVATA negli anni ’70. Non esisteva ancora alcuna normativa: la prima sarebbe arrivata solo nel 2005. Attualmente la Dismeco smaltisce in Claudio Tedeschi, Presidente di Dismeco al Parlamento Europeo media 600 lavatrici al giorno, recupera fino al 98% del materiale e la sua inclinazione green ha trovato realizzazione nell’apertura del Borgo Ecologico, un’area produttiva dedicata al trattamento degli elettrodomestici, che occupa 42 mila metri quadri, cioè gran parte della ex cartiera Burgo, progressivamente riqualificata grazie a un investimento di 10 milioni di euro - senza gravare sul territorio con nuovi edifici o nuovo cemento armato, unicamente recuperando l’esistente. Un nuovo modello di industria sostenibile la cui progettualità si esprime nella partecipazione ad iniziative internazionali come il FARE 7 progetto “Sustainable Recycling of Lighting Products”, finanziato dalla Comunità Europea. Il complesso produce da sé quasi tutta l’energia di cui ha bisogno grazie ad un impianto fotovoltaico che sarà in futuro affiancato da soluzioni di tipo geotermico e idroelettrico. Nella stessa area è prevista la ristrutturazione dell’ex Villa Rizzoli: il sogno di Tedeschi è quello di trasformarla in un centro multifunzionale, aperto a visitatori, ricercatori e, soprattutto, scolaresche, cui si mostreranno fattivamente le fasi del corretto processo di riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici ed il valore economico e ambientale che se ne può trarre. DNV BUSINESS ASSURANCE Che il capitale umano sia la risorsa più importante è una certezza per le aziende dell’Emilia Romagna. Nel 2012 DNV Business Assurance, ente di certificazione tra i leader a livello mondiale, ha registrato infatti un incremento superiore al 37% per le certificazioni OHSAS 18001 relative alla salute e sicurezza dei lavoratori in Emilia Romagna. La norma OHSAS 18001 è stata sviluppata dalla British Standards 8 FARE Institution ed è il frutto del lavoro congiunto di enti di normazione, organismi di certificazione - tra cui DNV Business Assurance - ed esperti del settore. Si tratta di uno standard appositamente studiato per aiutare le aziende a definire obiettivi e politiche a favore della sicurezza e della salute dei lavoratori, secondo quanto previsto dalle normative vigenti e in base ai pericoli e ai rischi potenzialmente presenti sul posto di lavoro. La norma prevede, inoltre, revisioni continue per un’ottimizzazione e attualizzazione costante del sistema. È il modello più riconosciuto, a livello mondiale, per questo specifico ambito ed è applicabile a qualsiasi tipologia di organizzazione, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore di attività. La scelta di intraprendere un processo di certificazione con un ente terzo e indipendente rappresenta un importante strumento di tutela delle persone e del loro lavoro, perché fornisce la garanzia di poter contare su un sistema di gestione della salute e della sicurezza realmente efficace. Non stupisce che le certificazioni secondo la norma OHSAS 18001 siano quelle che stanno registrando la maggior crescita, non solo in Emilia Romagna ma, in assoluto, in Italia. Nel 2012 Accredia, l’organismo nazionale di accreditamento, registra infatti una crescita di poco inferiore al 40% nel nostro Paese. Non è ancora possibile fare un bilancio per il 2013, ma la tendenza alla crescita sembra confermata dai dati del primo bimestre. “La crescita dipende da una serie di fattori”, spie- ga Morena Lama, Bologna Area Manager di DNV Business Assurance. “Prima fra tutti è aumentata la sensibilità da parte degli imprenditori nel garantire sempre di più dei luoghi di lavoro sicuri, avendo anche la lungimiranza di valorizzare il loro impegno non solo facendo fronte alla normativa cogente, ma anche investendo nella certificazione volontaria come lo Standard OHSAS 18001, a testimonianza dell’effettiva attenzione alla tutela delle persone”, conclude Lama. ELETTROTECNICA IMOLESE L’eccellenza dell’azienda è nero su bianco. Per l’Elettrotecnica Imolese, infatti, il 25 marzo si è compiuto con successo il processo di certificazione del sistema di gestione della qualità per i propri prodotti e servizi, conformemente alla norma UNI EN ISO 9001:2008. Un traguardo frutto di lavoro costante, di miglioramento continuo e ricerca attiva in tema di progettazione di automazioni elettriche ed elettroniche per macchine industriali. Nata nel 1980 dall’esperienza ventennale di persone operanti nel settore laterizio, l’Elettrotecnica Imolese ha indirizzato le proprie energie al soddisfacimento delle esigenze del mercato. Non solo. Si è messa in gioco in nuovi settori investendo sul sapere per affrontare e risolvere le richieste dei propri clienti. Impiegando attualmente 80 addetti ad elevata specializzazione, il reparto produttivo dell’azienda è in grado di rispondere concretamente alla realizzazione di macchine ed impianti Non serve un software gestionale tedesco per un’impresa italiana che vuole produrre ed esportare... Centro Software produce ERP multilingua di ultima generazione che contribuiscono al successo di migliaia di imprese con filiali in tutto il mondo. Il migliore ERP per gestire la tua impresa CRM, Marketing e Servizi, Produzione, Pianificazione MRP I e II, MES, Magazzini, Logistica Wireless, Controlli Qualità, Tracciabilità, AssistenzaFARE e Servizi, 9 Portali WEB, Contabilità, Tesoreria, Controllo Gestione, Business Intelligence... www.centrosoftware.com BONFIGLIOLI CONSULTING: OGNI GIORNO DA QUARANT’ANNI INDICA LA STRADA DELL’EFFICIENZA “Ho sempre pensato che investendo i profitti delle mie impresa oggi, ma di certo difficile. Solo chi ha davvero pasattività avrei costruito qualcosa di duraturo nel tempo. È sione, volontà, spirito di sacrificio può farcela”. stato così”. Parola di Romano Bonfiglioli, presidente ono- Rendere proprie queste caratteristiche ha permesso a rario della società di consulenza che porta il suo nome Bonfiglioli Consulting di compiere un cammino di continua e che quest’anno compie 40 anni. Per questo importante crescita e innovazione. Nel 2008, infatti, è entrata a far traguardo, Bonfiglioli Consulting ha ricevuto una targa di parte del network internazionale Highland Worldwide, alleanza mondiale delle migliori società di riconoscimento che è stata conconsulenza. Per continuare una storia segnata dal Direttore Generale di di eccellenza, nel 2010 ha completato Unindustria Bologna, Tiziana Ferracon successo il suo primo passaggio ri, lo scorso 16 maggio, in occasione generazionale, diventando uno dei rari dell’ “Operational Excellence Sumcasi di continuità famigliare nel mondo mit 2013 – storie di eccellenza”, che della consulenza. “Quando ho pensato si è svolto a Milano. di affrontare concretamente il problema Fondata nel 1973, Bonfiglioli Condella successione – racconta ancora il sulting si posiziona fra le prime sopresidente onorario - ho cominciato un cietà italiane di consulenza azienpercorso. Non è stato facile, ma anche dale. Il suo impegno di ogni giorno in questo caso è andata bene. Oggi è mostrare alle imprese la strada sono i miei figli, Matteo e Michele, a per essere più efficienti e all’avancontinuare su quella strada e questa è guardia, offrendo contributi pratici, certamente una grande gioia.” stimolando il coinvolgimento attivo “Leadership e successione: un’avvinper risolvere i problemi e portare in cente storia italiana” (Franco Angeli azienda un riscontro tangibile e un Edizioni, 2011) è il libro in cui Bonfiglioli cambiamento duraturo, lavorando Romano Bonfiglioli, Presidente onorario di ripercorre la propria avventura umana sulla gestione delle risorse umane, Bonfiglioli Consulting, con i figli Michele e e imprenditoriale. “Oggi posso dire di i processi, l’innovazione e la sosteMatteo aver lavorato con dei giovani capaci. Vivevano il lavoro con nibilità. “Quando ho iniziato a fare il consulente – ricorda Bonfiglio- entusiasmo, apprezzavano il mio entusiasmo. Qualcuno in li – vivevamo in un altro mondo. I giovani laureati avevano questi anni mi ha ringraziato e mi ha detto: ‘Da lei, ingegneenormi opportunità, c’era un’atmosfera di entusiasmo e po- re, ho imparato uno stile’. Mi sembra un bel ringraziamensitività. Adesso c’è una cappa che impedisce di guardare in to”, conclude il fondatore di Bonfiglioli Consulting. alto, di sfidare il futuro cambiando. Non è impossibile fare © RIPRODUZIONE RISERVATA industriali. Non a caso si propone come interlocutore unico che copra, nell’ambito delle attività elettriche, l’intero processo realizzativo industriale, dagli 10 FARE studi di fattibilità alle progettazioni, costruzioni, installazioni nei siti industriali, startup e commissioning, fino ai corsi di formazione ed alla manutenzione delle installazioni. I lavori sono suddivisi per categorie e riguardano gli impianti per laterizi, gli impianti per cementifici, le macchine utensili e la progettazione hardware e software di sistemi di au- FARE 11 DUCATI PORTA GLI ALLIEVI ALDINI VALERIANI IN GERMANIA Per gli studenti delle Aldini Valeriani si prevede un interessante scambio di banchi. A partire dal prossimo mese di settembre, infatti, circa 80 alunni dell’Istituto tecnico bolognese saranno coinvolti in un programma di gemellaggio con una scuola professionale tedesca. L’accordo, all’insegna della cultura meccanica, è stato siglato lo scorso 18 febbraio in casa Ducati, a Borgo Panigale. Ad officiarlo è stata la Volkswagen, che ha da poco acquisito la casa motociclistica bolognese attraverso Audi. Parte così uno dei primi cinque progetti pilota nati dal memorandum europeo sulla formazione professionale, firmato lo scorso dicembre a Berlino dal sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini e dall’ex ministro per l’educazione tedesco, Annette Schavan. Il documento ha l’obiettivo di sviluppare la cooperazione europea nell’ambito della formazione professionale e dell’apprendistato per favorire l’occupazione giovanile. Un accordo Italia-Germania che coinvolgerà 600 studenti, e che riguarderà la rete robotica con le scuole di Torino, la meccanica-meccatronica con le Aldini Valeriani e l’Istituto Corni di Modena. I percorsi formativi degli Istituti e dei centri professionali potranno comprendere una parte di progettazione tomazione e di macchine per il confezionamento dei materiali. Oltre l’80% della produzione viene installata e messa in servizio all’estero a partire dalle storiche aree industriali di Nord Europa, Stati Uniti, Canada e, nell’ultimo decennio, anche Cina, India, Russia, Arabia Saudita, l’area del Maghreb, dal Marocco all’Egitto, ed il Sud America. La certificazione UNI EN ISO 9001:2008 dunque, rappresenterà una carta in più da giocare nelle relazioni con i partner 12 FARE comune con le imprese. Il progetto è sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, e quindi mantiene, di fianco al respiro internazionale, anche un forte radicamento locale. Agli studenti del quarto e quinto anno dei corsi di meccanica delle Aldini Valeriani verrà data la possibilità di uno stage in Audi (gruppo Volkswagen), mentre ai ragazzi tedeschi saranno aperte le porte della storica fabbrica Ducati. commerciali e per incrementare le opportunità operative sul mercato. ELSA SOLUTIONS Supera il traguardo dei 30 anni Elsa Solutions, la società imolese che ha fatto della distribuzione di prodotti per l’automazione industriale di potenza e della fornitura di servizi in qualità di System Integrator la propria attività principale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Un’avventura trentennale brillante nel corso della quale l’azienda, fondata nel 1983 da Deanna ed Enzo Dal Pozzo con il nome di Commerciale Elsa, si è sviluppata muovendosi in sinergia con il mercato sino a fornire una gamma completa di servizi (dall’installazione e messa in servizio alla manutenzione preventiva e predittiva, dalla consulenza progettuale alla teleassistenza, per seguire il cliente in tutto il ciclo di vita del prodotto) e a proporsi come sviluppatrice di sistemi, con l’obiettivo di offrire soluzioni personalizzate che soddisfino anche le aspettative più esigenti. Un’espansione continua quella di Elsa Solutions, caratterizzata da una costante fondamentale: la grande attenzione riservata al cliente. A tal fine la società imolese ha investito in modo convinto nella creazione di una realtà aziendale efficiente, oggi strutturata grazie all’importante organico commerciale, tecnico e logistico e grazie alle tre principali divisioni strettamente connesse tra loro che operano allo scopo di servire professionalmente e completamente un ampio spettro di clientela. La distribuzione di apparecchiature e componenti per l’automazione industriale e l’elettronica di potenza (motori elettrici, azionamenti e trasduttori), la fornitura di servizi System Integrator con l’ausilio di tecnici qualificati e una serie di prodotti dedicati alle tematiche del risparmio energetico sono le tre linee specifiche sulle quali si muove oggi Elsa Solutions, privilegiando sempre la qualità dei contenuti tecnici e adattandosi alle naturali evoluzioni del mercato. La continua ricerca di soluzioni innovative è il fiore all’occhiello dell’at- tività di Elsa Solutions e l’ha portata a ideare nel 2012 nuovi modelli di batterie al litio per il settore automotive. Un prodotto sviluppato internamente dall’azienda della famiglia Dal Pozzo e che è anche stato scelto come uno degli otto progetti vincitori del Premio Imprenditore 2.0. GRUPPO CIEMME È iniziato con un prestigioso riconoscimento internazionale il 2013 per Gruppo Ciemme, la software house UNA STORIA DI QUALITA’ CHE DURA DAL 1938 : DUGOMRULLI FESTEGGIA 75 ANNI Settantacinque anni di qualità per DugomRulli, l’azienda di Zola Predosa leader nel settore dei rulli e della movimentazione dei materiali, che nel 2013 festeggia un prestigioso compleanno. Una storia, quella iniziata nel 1938 in Via del Pratello a Bologna con la nascita della Dante e Ugo Gamberini Officine Meccaniche, lunga quindici lustri e in continua ascesa per un’azienda che da tre generazioni si pone con passione e competenza al servizio dei propri clienti. Oggi DugomRulli è una realtà affermata e riconosciuta a livello mondiale grazie alla qualità e all’innovazione della propria offerta, con innovative soluzioni di rulli per nastri trasportatori e per rulliere, supportate da strategie di comunicazione all’avanguardia e di grande impatto, capaci di entrare con forza nel mercato della movimentazione. Per Roberto Gamberini, attuale Presidente della società, l’azienda ha potuto superare con successo le tante sfide che, in tanti anni, ha dovuto affrontare, soprattutto puntando su una qualità di prodotto solidamente affidata alla qualità del proprio personale, la cui età media non supera, oggi, i 45 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 13 bolognese, Premier Business Partner IBM, che dall’inizio del nuovo anno è stata elevata, unica in Italia, al livello di Elite Partner da parte dell’azienda neozelandese Crossware New Zealand GmbH. Anche agli antipodi dell’Italia viene dunque riconosciuta la competenza di Gruppo Ciemme, già da qualche anno partner dell’azienda che sviluppa Crossware Mail Segnature, un potente strumento per la gestio- ne centralizzata di firma, disclaimer e banner all’interno dei messaggi di posta elettronica. Dall’inizio del 2013 il vendor ha promosso una nuova politica commerciale con la quale ha evidenziato una ventina tra i 500 partner mondiali portandoli al livello di Elite Partner. La competenza e il lavoro svolto in questi anni hanno permesso a Gruppo Ciemme di essere oggi l’unico Elite Partner in Italia. Luca Ferri, CEO di Gruppo Ciemme ITALSEL: VENT’ANNI DI AVANGUARDIA ITALIANA DELL’ICT Festeggia i 20 anni di attività Italsel, lo storico distributore bolognese a valore aggiunto specializzato in soluzioni ICT all’avanguardia che, nel suo lungo percorso, non solo ha seguito e assecondato tutti i rapidi cambiamenti del mercato, ma in molti casi ne è stato anche precursore. “Nello scenario italiano dell’ICT non sono molte le aziende presenti 20 anni fa che sono arrivate fino ad oggi”, commenta con soddisfazione Pierangelo Rossi, Amministratore delegato di Italsel. “I mutamenti del settore informatico sono stati tanti e tali che molte delle aziende attuali non esistevano due decenni fa e, al contrario, numerosi protagonisti del passato non sono più presenti oggi”. La capacità di adattamento è la chiave del successo ventennale di Italsel, che nasce nel 1993 come distributore di hardware per passare dopo qualche anno al software, fino a focalizzarsi oggi su soluzioni “a valore”, ossia da integrare nei sistemi informativi delle imprese. L’azienda bolognese Pierangelo Rossi, AD di Italsel 14 FARE ha sempre seguito in modo reattivo e dinamico i mutamenti del mercato e la naturale evoluzione di un modello distributivo passato in questi anni dalla vendita di software in box al licensing a quella di servizi anche in cloud. In controtendenza rispetto ad una situazione di calo generale del mercato ICT, Italsel ha vissuto gli ultimi due anni all’insegna di una crescita costante consolidando la propria posizione di leadership e dimostrandosi sempre al passo con i tempi. Dopo aver dato vita nel 2010 a Mobability.it, una divisione focalizzata sulle nuove opportunità legate alle potenzialità tecnologiche del Mobile Computing, l’azienda bolognese nell’autunno 2012 ha lanciato la nuova BU Shareprise.it destinata al delivery di soluzioni cloud, scenario che si prospetta come uno dei trend principali di mercato e della distribuzione informatica. “Come a volte accade in Italia, le aziende sono pronte prima del canale distributivo e spesso sanno esattamente cosa vogliono”, prosegue Rossi. “È per questo che Italsel mette a disposizione dei propri partner e dei propri clienti non solo la necessaria competenza sulle soluzioni, ma anche un vero e proprio affiancamento attraverso preparazione e supporto formativo, certificazioni, training tecnici e commerciali, supporto pre e postvendita. Senza tralasciare la costante attività di scouting per individuare e portare sul mercato soluzioni già mature altrove e non ancora presenti in Italia. Il nostro compito è ‘prendere per mano’ i nostri clienti e accompagnarli verso nuovi scenari tecnologici e quindi di business”, conclude l’ad di Italsel. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 15 UN SOGNO CHE CORRE VELOCE. LAMBORGHINI COMPIE 50 ANNI Ventinove paesi, dal Canada alla Nuova Zelanda, 350 supercar per un totale di 190 mila cavalli su strada. Cinquanta anni di un sogno che corre veloce – fino a 350 chilometri orari. Per festeggiare il suo primo mezzo secolo di storia, la Lamborghini ha organizzato il più grande raduno di sempre della Casa del Toro. Il primo incontro, il 7 maggio a Milano, ha visto l’arrivo delle Lambo prodotte dal 1963 al 2013. Poi via, dall’ombra del castello sforzesco, verso la Capitale. Una carovana di 4 chilometri ha attraversato rombando l’Italia. Prima Forte dei Marmi, poi Roma, poi ancora su, fino a Bologna. La città si è trasformata in un immenso museo a cielo aperto per la mitica casa automobilistica. Le vetture sono state schierate in Piazza Maggiore, Piazza Galvani e Piazza Minghetti: un colpo d’occhio da togliere il fiato ad appassionati e turisti, una lezione di stile e potenza. Lamborghini, oltre ad aver finanziato direttamente il raduno, ha destinato il 10% dei ricavi a un fondo per la ricostruzione di chiese Raduno in Piazza Maggiore per i 50 anni di Automobili Lamborghini Foto di Francesca Aufiero e centri di aggregazione sociale e culturale del territorio emiliano colpito dal sisma del maggio 2012, per tendere una mano all’area che ha contribuito alla nascita del suo mito. Il sindaco Virginio Merola e Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato di Automobili Lamborghini, hanno accolto i partecipanti nel cortile di Palazzo Re Enzo e Bologna, per due giorni, il 10 e 11 maggio, è stata capitale 16 FARE della “Terra dei motori lungo la via Emilia” con aperture fino a sera inoltrata dei negozi del quadrilatero e di via d’Azeglio. Il Palazzo dell’Archiginnasio e la Torre Prendiparte sono rimasti aperti alle visite fino a mezzanotte. Sabato 11 Piazza Maggiore è diventata teatro di un concorso d’eleganza unico nel suo genere: le più belle “storiche” della casa del Toro, dal primo modello, la 350 GT fino alla Countach inclusa, hanno sfilato e sono state premiate da Winkelmann. In 700, tra piloti e co-piloti. Il più giovane aveva 22 anni, il più anziano 75. Molti hanno raccontato di essere cresciuti sognando di poter guidare la Lambo del papà, altri di averla ereditata dal nonno. Una passione che si trasmette di generazione in generazione. Il tour non poteva che concludersi a Sant’Agata Bolognese dove tutto ebbe inizio nel 1963, quando Ferruccio Lamborghini si mise in testa di fare automobili supersportive, di “razza”. Lui, che produceva trattori. Appena due anni dopo, la casa esponeva al salone di Torino uno dei più grandi capolavori dello stile automobilistico di tutti i tempi. Questi e altri ricordi hanno reso piena di emozione la serata di gala conclusiva in fabbrica. Non solo una cena, ma un vero e proprio show condotto dal direttore della comunicazione Raffaello Porro, con filmati, musiche, una standing ovation per la Polizia Stradale e altri fuori programma voluti a suon di applausi da oltre mille invitati. Fuochi d’artificio e un concerto con le star Howard Jones, Leslie Mandoki, Midge Ure e Paul Young hanno prolungato la festa fino a tarda notte chiudendo degnamente una settimana memorabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per rafforzare questa partnership, Per Andersen e Gitte Andersen, rispettivamente Ceo e Channel Manager di Crossware New Zealand, il 22 febbraio scorso sono stati in visita proprio a Calderara di Reno nella sede di Gruppo Ciemme dove, oltre a presentare le novità della nuova versione e gli sviluppi futuri, hanno avuto modo di incontrare e confrontarsi anche con alcuni clienti selezionati. “E’ stato veramente un piacere ricevere questo titolo da parte di Crossware – ha affermato Luca Ferri Ceo di Gruppo Ciemme – abbiamo sempre creduto nel loro prodotto e, oggi più che mai, crediamo che Crossware Mail Signature sia uno strumento veramente utile non solo per avere una firma dall’immagine univoca per tutta l’azienda e indipendente dal device utilizzato ma, potendo definire semplicemente delle firme diverse in funzione di chi scrive e a chi, riteniamo che sia uno strumento di marketing veramente potente”. Crossware Mail Signature oggi gestisce nel mondo più di 500 mila firme di messaggi email per la piattaforma Lotus Domino. A partire da luglio 2013, sarà disponibile anche per Microsoft Exchange. IMA In contemporanea con Pharmintech (Bologna, 17-19 aprile 2013), è stato allestito il dome di IMA Lab che ha ospitato interventi, incontri dal vivo e via Web di specialisti e studiosi del settore farmaceutico, dei processi industriali e del packaging. Fra i contributi internazionali più attesi, l’intervista rilasciata da Janet Woodcock - Direttrice del Center for Drug Evaluation and Research (CDER) della Food and Drug Administration (FDA) - e l’intervento di Bernhardt L. Trout, Professore di Chemical Engineering al prestigioso MIT, direttore del Novartis-MIT Center for Continuous Manufacturing, e Co-Chair del Singapore-MIT Alliance, Chemical and Pharmaceutical Engineering. IMA Lab è un progetto di IMA Spa per promuovere, condividere e sviluppare idee e pratiche innovative nel settore farmaceutico. Innovazione è la parola chiave per uscire dalla crisi. Ed è proprio l’innovazione che da anni garantisce il primato mondiale di IMA, la quale oltre ad investire costantemente in ricerca e sviluppo, segue e studia l’evoluzione delle tecnologie e consolida relazioni internazionali con chi realizza innovazione. Da qui nasce IMA Lab, uno spazio fisico e virtuale dove mondo accademico, ricercatori, tecnici, enti e imprenditori possono condividere idee ed esperienze. IMA Lab, infatti, è un dome tecnologico e un sito Web aperto al mondo. Sono spazi e canali nuovi per far incontrare persone, per far circolare nuove idee, per generare intuizioni e trovare soluzioni. L’ambizione di IMA Lab è contribuire a promuovere e a sviluppare quella cultura dell’innovazione di cui abbiamo sempre più bisogno, attraverso la partecipazione e la collaborazione. L’evento di Bologna (Pharmintech) segue quelli di Francoforte (Achema) e di Chicago (AAPS) del 2012. Nel corso delle tre giornate di fiera, IMA Lab ha offerto un ricco programma di interventi che sono stati trasmessi in streaming sul sito www.imalab.net e che possono essere visionabili in differita. LAVOROPIU’ Lavoropiù arriva in Cina. A Hong Kong, per la precisione. Vent’anni di esperienza in Oriente, un team multietnico che opera e ha operato in importanti trading e sourcing companies in svariati settori, una vasta conoscenza di tutte le fasi produttive, organizzative e di controllo: queste le basi su cui nasce Lavoropiù Hong Kong. Il suo obiettivo è fornire un supporto sia a tutte quelle aziende italiane che vogliono intraprendere o Ingresso ufficio Lavoropiù di Hong Kong FARE 17 approfondire i loro contatti con l’Oriente, con un occhio di riguardo alla Cina, sia alle aziende cinesi che desiderano approcciarsi al mercato europeo e in particolare a quello italiano. Il team di Lavoropiu HK è composto da Fabrizio Goldoni, Consultant, Gabriele Forni, CEO, Nicole Cheng, Chairman of the Board of Directors, Ray Chan, Operation Manager e Giovanni Freddi, Director. La flessibilità di struttura, la razionalizzazione di tempi e risorse, il risparmio dei costi e la gestione del personale sono, da sempre, i punti di forza della società. In più, servizi professionali su misura e soluzioni B2B saranno dedicati non solo alle grandi aziende, ma anche a quelle di piccole e medie dimensioni che difficilmente riescono a rivolgersi a grandi partners. Lavoropiù HK potrà operare aggregando le richieste di piccole imprese che operano in uno stesso settore e con esigenze simili, oppure creando squadre ad hoc per operazioni di più ampio respiro garantendo un’esaustiva offerta di servizi, dalla consulenza territoriale alla ricerca e controllo, dal business matching allo human resources. A tale proposito, rilevante è anche l’accordo strategico con Hong Kong Executive Search, una società di ricerca e selezione del personale operante in Cina dal 1995 e membro di NPA Worldwide Recruiting Network, che assicurerà la copertura di quell’area di human resurcers che costituisce il core business di Lavoropiù. Lavoropiù HK si aggiungerà a Lavoropiù SpA e a Lavoropiù do Brasil RH Ltda, e potrà contare, pertanto, su una rete di contatti con solide aziende italiane grazie alla prima, e sulle aziende del mercato brasiliano 18 FARE grazie alla seconda, che ha sede a San Paolo in Brasile, a conferma dell’attenzione della società verso l’evoluzione dei mercati esteri. Macro Group, storico Business Partner IBM per l’area emiliano romagnola, si espande sul territorio italiano e, in collaborazione con Eos Solutions, fonda a Bologna Eos Macro Solutions. Roberto Anderlini, Ceo di Macro Group e Ezio Alboni, Ceo di EOS Solutions, si sono alleati per dare vita a Eos Macro Solutions, società controllata dal gruppo EOS, fondata su una stretta cooperazione tecnica e commerciale volta a coprire in maniera capillare l’offerta Microsoft Dynamics NAV sul territorio emiliano romagnolo. I due team hanno unito le proprie forze per sostenere un’azione strategica e una mission comune: garantire ai propri clienti la capacità di sostenere e implementare le soluzioni Microsoft Dynamics NAV in azienda, software gestionali ERP in grado di consentire un maggiore controllo sulle operazioni e fornire le informazioni necessarie per migliorare la redditività. L’unione si presenta al mercato con credenziali di elevato valore: un turnover di 13 milioni di euro, circa 130 consulenti, oltre 350 clienti e una presenza distribuita sul territorio nazionale. “Questa operazione strategica – sostiene Anderlini – consente alla nostra realtà aziendale di crescere facendo entrare la propria divisione Microsoft Dynamics in un gruppo di primissimo livello quale Eos Solutions, partner NAV numero uno in Italia. Ciò ci permette di accedere a soluzioni e best practice su settori verticali fortemente presenti nel nostro territorio ed a competenze consulenziali e tecnologiche estremamente qualificate”. “L’accordo con Macro Group - prosegue Alboni - offre ad Eos la possibilità di essere immediatamente operativa grazie ad un team di lavoro competente, affiatato, con un impor- Roberto Anderlini, CEO di Macro Group Ezio Alboni, CEO di Eos Solutions MACRO GROUP BUSINESS to BUSINESS PROFESSIONAL to PROFESSIONAL Scopri I Nostri Servizi www.adhr.it FARE 19 ADHR GROUP - Agenzia per il Lavoro Spa - Sede Legale via Pio la Torre, 10 Castel Maggiore (BO) tel. 051/19938540 Fax: 051/199385541 e-mail: [email protected] ADHR - GROUP Agenzia per il lavoro SpA - Iscr. Albo Agenzie per il Lavoro Sez. I Aut. min. Prot. 13/I/0013269 IL MARCONI PRIZE 2013 ALL’INVENTORE DEL CELLULARE Era il 3 aprile del 1973 quando, passeggiando per le strade di New York, Martin Cooper si portò all’orecchio un apparecchio telefonico da un milione di dollari e un chilogrammo di peso, da lui inventato per la società Motorola. Quel giorno nacque il primo telefono cellulare. Ma la storia della comunicazione senza fili ebbe inizio più di un secolo fa, quando Guglielmo Marconi iniziò a sviluppare i sistemi di comunicazione via radio. Cooper combinò le sue scoperte con quelle di Antonio Meucci, cui si deve il primo telefono elettrico. Il risultato fu un terminale portatile capace di entrare nella ordinaria rete di telefonia. Non è un caso, dunque, che il Marconi Prize 2013 venga assegnato proprio all’inventore del cellulare. Creato nel 1974 da Gioia Marconi Braga, figlia del fisico bolognese, il premio è il riconoscimento apicale per il mondo delle telecomunicazioni e farà tappa a Bologna dal 29 settembre al 1 ottobre. “Il Marconi Prize è un evento di risonanza mondiale – spiega Gabriele Falciasecca, presidente della Fondazione Marconi – e poterlo riproporre periodicamente a Bologna può fare di questa città un luogo simbolo dello sviluppo delle tecnologie ICT, meritato per la sua storia e per la vivacità della sua attuale imprenditoria”. Contemporaneamente, il Marconi Institute for Creativity (MIC), fondato da Giovanni Corazza grazie alla collaborazione tra l’Università di Bologna e la FondazioGiovanni Corazza, fondatore del ne Marconi, organizzerà MIC la prima conferenza multidisciplinare dedicata alla Scienza del pensiero creativo. “La distintività e l’interesse della MIC Conference – dichiara Corazza – sono garantiti dall’approccio scientifico e dallo spessore dei protagonisti coinvolti nelle diverse sessioni. Ricercatori, scienziati, professionisti, studenti ed industriali di tutto il mondo si riuniscono per presentare la loro visione, le loro attività, risultati o questioni ancora aperte su tutti gli aspetti legati a creatività e innovazione a servizio dell’umanità”. Requisito fondamentale per il riconoscimento del Marconi Prize infatti, è il valore di utilità sociale dell’idea presentata. Tra i precedenti vincitori si ricordano Sergey Brin e Larry Page (Goo- 20 FARE gle), Tim Berners-Lee (World Wide Web), Leonard Kleinrock (Internet), e l’italiano Federico Faggin (microchip). “Poiché la consegna del premio è accompagnata da un convegno, quest’anno proprio sulla creatività, potere avere da parte Gabriele Falciasecca, Presidente della dei premiati degli Fondazione Guglielmo Marconi anni precedenti, i Marconi Fellows, una descrizione diretta dei passi che li hanno condotti fino a questo riconoscimento può essere di esempio e di incoraggiamento per tutti i nostri giovani, in particolare universitari – sottolinea Falciasecca – che al giorno d’oggi non hanno molte occasioni per poter verificare che l’impegno nella ricerca scientifica è accompagnato da un adeguato riconoscimento”. L’evento è realizzato con il contributo della Fondazione Guglielmo Marconi, Unindustria Bologna, il Dipartimento dell’energia elettrica e dell’informazione dell’Università di Bologna, il Comune di Bologna, la Fondazione Ugo Bordoni, il Comune di Sasso Marconi, la Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro e il Marconi Institute for Creativity. © RIPRODUZIONE RISERVATA Martin Cooper, inventore del primo cellulare tante parco clienti attivo sulle soluzioni Dynamics e grazie ad una significativa presenza ed esperienza nel contesto d’impresa emiliano romagnolo quale quella di Macro Group”. Macro Group, quindi, continua a rappresentare un solution partner ICT di altissimo livello, non solo per le realtà aziendali nazionali ma per tutte quelle aziende che hanno necessità di internazionalizzazione, di multi localizzazione, di multilingua e che possono, in Macro Group, trovare una risposta adeguata. ciale, nel quale verranno implementate tutte le situazioni necessarie a definire le fasi produttive, partendo dal componente grezzo fino ad arrivare al finito. PAOLO CASTELLI Paolo Castelli veste il prestigioso Casinò de la Vallée di Saint Vincent. L’azienda bolognese, che da oltre 35 anni opera a livello internazionale nel settore del contract realizzando arredi su misura e importanti ristrutturazioni per autorevoli clienti pubblici e privati, si è aggiudicata la realizzazione di tutti gli arredi nell’ambito del progetto di restyling del rinomato Casinò de la Vallée di Saint Vincent, in provincia di Aosta. MECHINNO Con Mechinno, la meccanica bolognese arriva a sfidare l’atomo. Una commessa acquisita di recente, infatti, ha reso l’azienda di Calderara di Reno fornitore ufficiale del prestigioso progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), che si propone di realizzare un reattore sperimentale a fusione nucleare in grado di produrre più energia di quanta ne consumi per l’innesco e il sostentamento della reazione di fusione. La vision del progetto, nella sua totalità, è riuscire a sopperire alla futura carenza dei combustibili fossili (petrolio, gas, carbone) creando energia pulita in un ambiente sicuro: infatti questi reattori producono come unica scoria l’elio-4 (un gas inerte e non radioattivo) e, se il loro funzionamento non è controllato, si spengono automaticamente eliminando la possibilità di reazioni a catena incontrollate. ITER è la prima parte di questo grande disegno, che si propone di creare una fusione nucleare che duri alcuni minuti, poiché attualmente esistono solo piccoli impianti che riescono a sostenere dei tempi di fusione molto ridotti. Se dimostrato, si potrà procedere con il progetto successivo, denominato DEMO, destinato alla produzione di energia elettrica. Il team tecnico di Mechinno collabora con entusiasmo alla progettazione del reattore e delle sue componenti. L’attività di supporto fornita al cliente, legato al consorzio italiano AWM, consiste nella predisposizione di tutta l’ingegneria di dettaglio al fine di poter procedere con la fabbricazione dei componenti che sono parte del reattore. Il compito di Mechinno è creare un modello 3D parallelo a quello uffi- Il Casinò de la Vallée di Saint Vincent FARE 21 MISMAONDA FIRMA IL FESTIVAL DEL GIORNALISMO D’INCHIESTA DI MARSALA Il terzo Festival del giornalismo d’inchiesta di Marsala porta il marchio di Mismaonda. La società bolognese di creazione eventi ha organizzato assieme all’agenzia Communico e al Comune di Marsala la terza rassegna del giornalismo investigativo e di approfondimento, che si è tenuta nella città siciliana dal 3 al 5 maggio. Il Mediterraneo, inteso come contenitore di storie e conflitti, ma anche risorse e speranze, è stato il tema scelto per questa edizione 2013. Nelle tre giornate si sono alternati volti noti del giornalismo televisivo (Carmen Lasorella, Luca Telese e Giulia Innocenzi), firme autorevoli dei principali quotidiani e periodici nazionali (Marcello Sorgi, Gianni Riotta, Fiorenza Sarzanini, Gabriele Romagnoli), economisti, reporter, autori emergenti. Ad aprire il festival sono stati i giornalisti italiani rapiti di recente in Siria: l’inviato Rai Amedeo Ricucci, il fotoreporter Elio Colavolpe, il documentarista Andrea Vignali e la giornalista freelance Susan Dabbous. Tra gli ospiti anche Elena Boromeo, vincitrice del premio tv per il giornalismo investigativo Un momento dello spettacolo “Ferite a morte” Dibattito con il giornalista Gianni Riotta “Roberto Morrione”, sezione del premio “Ilaria Alpi” con l’inchiesta “Mani Pulite 2.0”, e oggi responsabile della Comunicazione di Unindustria Bologna, che domenica 5 maggio ha presentato in anteprima il lavoro assieme alla collega Felicia Buonomo e alla giornalista di Servizio Pubblico Giulia Innocenzi. Ma il Festival del Giornalismo d’Inchiesta, come negli anni scorsi, ha messo in programma anche spettacoli strettamente legati all’identità della manifestazione. In quest’ottica sono rientrati gli spettacoli di Vinicio Capossela “Mar sala: canzoni alla deriva” e “Ferite a morte” ideato da Serena Dandini. Andato in scena il 5 maggio al Teatro Impero di Marsala, lo spettacolo prodotto da Mismaonda rientra in un progetto di denuncia contro la violenza sulle donne. In concomitanza col Festival, “Ferite a morte” ha lanciato un appello al Governo e al Parlamento italiano per convocare gli Stati generali contro la violenza sulle donne. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo stabile comprende, oltre al Casinò vero e proprio, lo storico resort Grand Hotel Billia, con la sua facciata in stile Belle Epoque, eccellenza dell’ospitalità alberghiera valdostana sin dal 1908, anno di fondazione dell’hotel che è stato teatro di un 22 FARE massiccio restyling nel 2012 quando è stato implementato con il Parc Hotel Billia. Il progetto, curato dallo Studio di architettura Lissoni Associati di Milano, aveva l’obiettivo di dare vita ad una realizzazione di pregio che si integrasse nel territorio lavorando i materiali tradizionali del luogo, legno e pietra, anche secondo tecniche artigianali, ma senza rinunciare alle sofisticate prestazioni tecnologiche ed estetiche che il progetto stesso esigeva. FARE 23 13 FARE QUARANT’ANNI DI INSEGNAMENTO DI ALTO LIVELLO PER IL MODERN ENGLISH STUDY CENTRE Tra i suoi banchi sono passati allievi di ogni età, bambini, stuobiettivo l’insegnamento di alta qualità della lingua e della culdenti, manager, con esigenze diversificate, ma un unico obiettitura inglesi. I corsi pratici sono tutti svolti in piccoli gruppi per vo: apprendere la lingua inglese con i metodi migliori sul mercafar sì che l’apprendimento sia mirato e di alta qualità, e coprono to. Così il Modern English Study Centre oggi festeggia i 40 anni tutti i livelli CEFR (Common European Framework of Reference di attività. Nato nel 1973, tra le prime Scuole di lingua Inglese di for language learning and teaching), istituiti dal Consiglio d’EuBologna, è stato riconosciuto ufficialmente nel 1985 dal Miniropa. La scuola prepara anche per tutti gli esami riconosciuti a stero della Pubblica Istruzione. Associalivello internazionale e offre anche corsi to ad AISLi (Associazione Italiana Scuole per la preparazione di esami in specifici di Lingue), ente che garantisce la qualità ambiti della lingua, come il Business Endell’insegnamento delle lingue attraverglish e il Legal English. Il Modern English so una elevata formazione professionaYoung Learners (MEYL) è la scuola di le, il Modern English Study Centre offre Inglese per bambini e ragazzi dai 3 ai 19 corsi per adulti, bambini e ragazzi, corsi anni. Alcuni allievi iniziano piccolissimi speciali per aziende, nei suoi diversi die continuano il loro percorso formativo partimenti, ognuno dei quali si occupa di frequentando di anno in anno la classe un’area specifica di insegnamento. di livello superiore, altri scelgono di freIn particolare, il Modern English Busiquentare la scuola per un periodo più Il Modern English Study Centre ness Centre (MEBC) si rivolge alle azienbreve, un anno o due, oppure durante de studiando percorsi didattici in base l’estate. Dal 1998 infine, all’interno del ai livelli iniziali e alle esigenze formative, e analizzando settori Modern English è attiva ARCA, scuola d’italiano per stranieri, d’attività, esigenze ed obiettivi specifici dell’azienda. Il Business con l’obiettivo di promuovere scambi culturali e la conoscenza Centre non offre solo corsi d’inglese, ma anche di francese, tedella cultura, della lingua e della società italiana. desco, spagnolo, cinese e russo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Modern English Study Centre (MESC) si pone invece come Paolo Castelli Spa, forte di una esperienza pluridecennale nell’ambito del contract avendo realizzato ristrutturazioni per aeroporti, hotel, banche, biblioteche e altri spazi e allestimenti espositivi pubblici e privati, ha portato a termine in tempi rapidi la realizzazione di tutti gli arredi su specifico progetto delle 130 camere, 15 suite (bagni compresi), zone comuni, corridoi, hall, bar e ristorante. L’opera coniuga eccellenza tecnica 24 FARE ed alta performance per il contesto d’uso. Particolare motivo d’orgoglio per la Paolo Castelli Spa, industria grintosa dal design innovativo, è stata la realizzazione del grande auditorium da 600 posti, su progetto di Lissoni, con il sofisticato soffitto concepito con lastre lignee curve che creano un effetto ondulato, vero capolavoro di maestria tecnica ed ingegneria applicata. PYRAMIS Non singole soluzioni, ma sistemi integrati per la produzione di energia da fonti rinnovabili. È questo l’obiettivo del lavoro di Pyramis srl, società bolognese nata nel 2001 sulla base di un’esperienza trentennale nel campo della progettazione elettrica e del risparmio energetico e che da oltre dieci anni opera con successo nel settore della Green Economy. “Dalle fonti rinnovabili si può trarre profitto - spiega Giulio Dall’Olio, Presidente della Pyramis e uno dei tre soci fondatori dell’azienda assieme a Luca Fini e Roberto Dall’Olio - noi ci proponiamo fin da subito per fornire al cliente un sistema ‘chiavi in mano’ che permetta di ottimizzare l’utilizzo dell’energia garantendo un risparmio energetico che si traduce in un profitto che si protrae negli anni”. Qual è il segreto di questo nuovo modo di progettare? Scendere sul territorio, verificando le fonti energetiche locali e analizzando i bisogni per cercare il best fit tra questi due elementi. Un sistema di progettazione integrata e una politica di continua innovazione che costituiscono la filosofia di Pyramis Srl e che, unitamente ad uno staff molto preparato e costantemente aggiornato, le hanno permesso di ottenere importanti successi garantendo ai propri clienti l’abbattimento dei costi energetici necessario per diventare competitivi sul mercato. Pyramis propone una gamma di servizi innovativi e prodotti all’avanguardia adottati oggi, oltre che nel settore industriale, anche in quello della ristrutturazione edilizia cui la società bolognese si rivolge accompagnando il cliente dall’attività di consulenza iniziale fino al lavoro finito, compreso il monitoraggio successivo all’installazione dell’impianto. “Dal fotovoltaico alla cogenerazione, dagli impianti a biomasse all’eolico, passando per soluzioni di geotermia, valutiamo la migliore soluzione possibile per i nostri clienti – sottolinea Dall’Olio – per arrivare, attraverso una progettazione integrata, alla costruzione o riqualificazione di edifici che diventano produttori di energia anziché consumatori”. Innovazione come chiave del miglioramento, dunque, per Pyramis: “È il nostro miglior biglietto da visita” conclude il Presidente Dall’Olio, membro del team europeo Cenelec ed internazionale IEC come esperto di efficienza energetica e impegnato nei vari settori di ricerca in collaborazione con l’Università di Bologna. SYSDATA ITALIA “Adotta l’Anagrafe” è un progetto nato dalla collaborazione tra la bolognese Sysdata Italia SpA e il Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Consentirà ad oltre 140.000 cittadini, dei comuni de L’Aquila, Lanciano e Sulmona, di stampare da casa, tutti i giorni della settimana, a qualunque ora, certificati di Anagrafe e Stato Civile a valore legale. “Si tratta di un’opera congiunta che mira al bene comune e alla trasparenza”, dichiara Roberto Vecchione, Presi- dente di Sysdata Italia, protagonista da oltre 30 anni nel campo dello sviluppo, realizzazione e integrazione di soluzioni informatiche. E aggiunge: “L’obiettivo è rendere efficiente un Paese che deve tornare ad essere competitivo per il benessere di tutti, partendo dal cittadino e passando dalle Amministrazioni locali”. A causa della forte incertezza economica del momento, in tema di informatizzazione evoluta delle Amministrazioni locali c’è ancora tanto margine di miglioramento. È dalla consapevolezza di tale mancanza che nasce il progetto di un dispositivo sviluppato da Secure Edge e distribuito da Sysdata Italia, basato sull’uso del Timbro Digitale 2D Plus, che permette di gestire tutti i processi di autenticazione dei documenti digitali. “La nostra adesione al progetto proposto da Sysdata Italia vuole essere la testimonianza tangibile della volontà del nostro Istituto di mantenere e sviluppare i vincoli esistenti con le comunità locali e di studiare con le Amministrazioni forme innovative di collaborazione e sinergie a beneficio di tutti”, commenta Luigi Odorici, Amministratore delegato del Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Roma- Roberto Vecchione, Presidente Sysdata Italia FARE 25 NASCE A BOLOGNA MG12 NETWORK LA RETE DELLE IMPRESE DEL MAGNESIO Sviluppare l’intera filiera del magnesio, dall’approvvigionamento terno del cluster, la rete svilupperà progetti nell’ambito del Defino al recupero, e diffondere la conoscenza del metallo a tutti i sign, partendo dal concept fino ad arrivare alla produzione in livelli, dalla metallurgia alla progettazione, dalle lavorazioni alle fi- serie di manufatti non solo ecologici, riciclabili e a basso costo, niture. Con questi obiettivi è nata a Bologna Mg12 Network, una ma anche tecnologicamente avanzati. rete di 32 imprese che – con il supporto di Unindustria Bologna – si sono unite per scommettere assieme sul futuro di questo metallo. Resistente, leggerissimo, abbondante in natura, ma soprattutto ecosostenibile, il magnesio infatti si sta rivelando uno dei materiali più interessanti per gli impieghi industriali del domani. Ha una fortissima vocazione ecologica, dal momento che si ottiene per dissalazione dell’acqua del mare, da cui può essere anche riassorbito. È altamente riciclabile, perché per rigenerarlo come lega secondaria assorbe solo il 5% di energia rispetto ad altri metalli non ferrosi. Oggi è ancora poco sfruttato rispetto alle sue potenzialità poiché i processi di lavorazione si stanno evolvendo solo in questi ultimi anni. Mg12 Network oggi raggruppa 32 aziende (di cui 11 con sede nel bolognese) e 23 partner, e mira a fare di Bologna Graziano Prantoni Assessore Provinciale, Tiziana Ferrari Direttore Geneun polo di avanguardia nella lavorazione e nella conoscen- rale di Unindustria, Maurizio Valentini Project Manager Mg12 e Andrea za di questo metallo. La Rete di imprese si impegna nella Quartieri ideatore del logo Mg12 divulgazione della cultura dell’utilizzo del magnesio attraverso la “Crediamo che il consumo delle leghe di magnesio crescecreazione della Mg12 Academy: un progetto didattico che vedrà il rà enormemente e che il suo costo gradualmente calerà se si coinvolgimento degli istituti tecnici, esperti e docenti universitari. considera che dopo l’alluminio è l’ottavo elemento sulla crosta Inoltre, avvalendosi delle esperienze e delle collaborazioni all’in- terrestre da miniera, ma per ottenimento dall’oceano è il terzo elemento. Questo significa che sulla Terra ne abbiamo una quantità doppia rispetto all’alluminio”, ha spiegato Maurizio Valentini, project manager di Mg12 network. “La rete di imprese che nasce oggi attorno al magnesio rappresenta un valore aggiunto per l’intero distretto industriale bolognese, da sempre all’avanguardia nella lavorazione di questo metallo dalle potenzialità così interessanti. Come Associazione crediamo fermamente che le reti di impresa siano una carta vincente per affrontare le sfide del mercato globale. I vantaggi strategici che ne derivano sono diversi: si va dalla riduzione dei costi per le economie di scala all’accelerazione dei processi di internazionalizzazione”, ha dichiarato Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria Bologna. Maurizio Valentini e Andrea Quartieri 26 FARE © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 27 gna. Adotta l’Anagrafe, quindi, va incontro a Enti e cittadini offrendo un servizio online tempestivo ed efficace, gratuito e di semplice utilizzo, integrato nel portale web del Comune. I vantaggi sono evidenti: niente code agli sportelli per i contribuenti e una Pubblica Amministrazione più snella ed efficiente. TELEIMPIANTI Si sono conclusi i lavori per la protezione della Basilica di San Luca, Veduta della Basilica di San Luca realizzati dall’azienda bolognese Teleimpianti. A protezione dell’edificio, la società, Amica della Fondazione Enzo Hruby che ha sostenuto il progetto, ha installato sei telecamere dome da interno che controllano l’ingresso principale della Basilica e l’accesso dagli ascensori, la zona di raccolta delle offerte, l’area di vendita dei souvenir, la sagrestia maggiore con il dipinto del Guercino e la zona dell’altare. Una telecamera da esterno è preposta al controllo del piazzale antistante la Basilica. Tutte le apparecchiature centrali, dal videoregistratore digitale, al gruppo 28 FARE di alimentazione, al monitor di servizio, sono posizionate all’interno di un armadio blindato che ne garantisce l’assoluta tutela. “In qualità di amici della Fondazione Enzo Hruby - dichiara Giulia Barcelloni Corte di Teleimpianti - ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa di specifico per la nostra meravigliosa città che necessita sempre di più di sicurezza. Il pensiero è subito andato al luogo più caro, la Basilica di San Luca. È stato quindi un privilegio per noi metterci a disposizione di monsignor Arturo Testi, Rettore del Santuario, per realizzare un sistema di videosorveglianza a protezione di questo luogo così importante. Siamo contenti e orgogliosi del risultato finale”. L’intero progetto è stato illustrato nel dettaglio in occasione della conferenza stampa, al termine della quale monsignor Arturo Testi ha accompagnato i presenti in una visita al Santuario e all’immagine sacra della Beata Vergine. Il progetto ha ottenuto il via libera della Soprintendenza ai beni artistici e architettonici. “Per tutelare la basilica, la Soprintendenza ha scelto i punti in cui collocare le telecamere - spiega Mons.Testi - ora non si vede neppure un filo. Le telecamere sono poste in effetti in punti invisibili e le immagini possono essere visualizzate anche in remoto e restano registrate per il tempo previsto dalla legge”. AGENZIA DI SVILUPPO DEL VAL DE MARNE Per le imprese bolognesi si apre una nuova finestra sulla Francia. È l’Agenzia di Sviluppo di Paris Valde-Marne, che quest’anno ha rinnovato la partnership con Unindustria Bologna, e si prepara a partecipare all’edizione 2013 di Farete, che si terrà a Bologna il 16 e 17 settembre. Punto d’incontro e di scambio tra settore pubblico e privato, l’Agenzia offre agli investitori una gamma di servizi gratuiti e personalizzati, dalle strategie per lo sviluppo delle società Il salone Meet Innov organizzato dall’Agenzia di Sviluppo del Val-de-Marne alla ricerca e preparazione di nuovi insediamenti; è inoltre in primissimo piano nell’ambito del Grand Paris, il progetto di sviluppo dell’area parigina nato dal confronto tra governo e collettività territoriali e lanciato nel 2007 dal Presidente della Repubblica francese. L’iniziativa è orientata al futuro della metropoli e ha come obiettivo il miglioramento della vita degli abitanti, la creazione di nuovi poli imprenditoriali internazionali, la realizzazione di una rete di trasporto pubblico ad alta velocità che colleghi i distretti economici di Parigi con il centro città, gli aeroporti e le stazioni.Questo impegno rende l’Agenzia di Sviluppo Paris Val-de-Marne un veicolo strategico per l’innovazione del territorio. Sua è, infatti, l’organizzazione della nona edizione del salone Meet Innov, presso il Pavillon Baltard a Nogent sur Marne, il prossimo 19 novembre. Si tratta della manifestazione di business e innovazione internazionale più celebre di tutto il distretto del Grand Paris. L’edizione 2012 ha registrato 1.950 incontri e riunito 763 imprese, per la maggior parte startup e piccole e medie imprese. Vi hanno preso parte diversi investitori di Paris Val-de-Marne e grandi gruppi aziendali tra cui: Société Générale, Bnp Paribas, KPMG, China Exim Bank, Microsoft, AlcatelLucent, Air France, China Eastern Airlines. Meet Innov inoltre, vanta la presenza di diversi paesi: Italia, Cina, USA, Spagna, India, Brasile. Gli incontri B2B, gli incontri tra start-up e investitori e i vari workshop tematici saranno organizzati e coordinati da un team internazionale attraverso efficaci piattaforme elettroniche. 3F FILIPPI Le buone pratiche non hanno bisogno di grandi riflettori. Lo dimostra chi di luce se n’intende: 3F Filippi, azienda che da più di 60 anni realizza impianti di illuminazione a Pian di Macina, in provincia di Bologna, a partire dallo scorso 15 febbraio ha aderito alla campagna di risparmio energetico “M’illumino di meno”. Lanciata nel 2005 dai conduttori della trasmissione di Rai Radio 2 Caterpillar, l’iniziativa si rivolgeva inizialmente ai soli cittadini e li invitava a spegnere il maggior numero possibile di dispositivi elettrici per ridurre il consumo di energia. Ben presto arrivarono anche le adesioni da parte dei singoli Comuni e, in seguito, della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Nell’ambito di questa iniziativa la 3F Filippi ha dato il via ad una fase di rinnovamento nell’illuminazione di tutti i propri uffici, montando le sue nuove lampade a led, che rispettano i più alti requisiti di sicurezza e di qualità. Ha inoltre cominciato a installare sensori di presenza e luminosità capaci d’integrare la luce naturale con quella artificiale all’interno degli ambienti. Il risultato di questa operazione è un risparmio energetico che raggiunge il 40%. Oltre alla partecipazione alla campagna “M’illumino di Meno” l’azienda è membro sostenitore del programma “GreenLight” per il miglioramento della qualità e dell’efficienza dell’illuminazione nei grandi edifici industriali, commerciali e pubblici. Il programma è stato avviato dalla Commissione Europea al fine di Esempio di illuminazione del Ponte della Costituzione Canal Grande di Venezia diminuire i consumi di energia e ridurre le emissioni di gas serra, come stabilito nel protocollo di Kioto. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 29 La tua azienda ha gli strumenti informatici giusti? Un check up online ti aiuta a capirlo. Innovazione ed efficienza... la crescita competitiva del nostro tessuto imprenditoriale passa attraverso la capacità di gestire questi due aspetti. In un contesto di mercato caratterizzato da forti instabilità e criticità, è proprio intorno a questi due asset che si giocano le opportunità di ripresa della maggior parte delle imprese italiane. Inadeguatezza della struttura organizzativa, scarsa propensione all’innovazione e carenza degli strumenti per la gestione dei processi d’impresa sono infatti i punti critici che segnano oggi le difficoltà più evidenti della maggior parte delle aziende italiane che faticano a tenere il passo di fronte a una competizione globale sempre più aggressiva e caratterizzata da livelli di produttività spesso insostenibili se comparate al contesto nazionale. Il progetto UMIQ (Unindustria Metodo Innovazione Qualità), sviluppato da Unindustria Bologna, parte da queste premesse e cerca di fornire percorsi utili che aiutino le organizzazioni ad accrescere e ottimizzare la propria capacità di innovazione e pianificazione strategica, consolidando, nello stesso tempo, efficienza e produttività dei processi. La filosofia UMIQ, in sostanza, si concentra su due passaggi essenziali. Il primo riguarda l’esigenza di un rinnovamento culturale e strategico, che può trovare supporto in mirate attività di consulenza e formazione. Il secondo si indirizza, invece, sulla capacità di sfruttare pienamente i moderni strumenti tecnologi- Le domande riportate nel documento aiutano a capire, in modo estremamente concreto, se il proprio sistema informatico è adeguato alle esigenze di competitività richieste dal mercato e se è coerente con gli obiettivi che l’azienda stessa si pone. Il Protocollo di Check Up si concentra immediatamente sugli elementi pratici che devono essere verificati per valutare il livello di informatizzazione dell’impresa, dividendoli in tre macro sezioni: flussi informativi, software di gestione, hardware e tecnologie. Nella prima parte si individuano alcune informazioni essenziali per determinare il posizionamento e la tipologia azienda. L’impresa viene guidata nell’identificare le macro attività gestite e le risorse che se ne occupano. Questo primo lavoro potrà poi essere, ove necessario, integrato da una ulteriore analisi su “come” viene svolta e “quanto tempo” si impiega per ogni sin- ci come leva di efficienza gestionale. Ed è proprio su questo se- gola attività. condo punto che ReteICT ha inteso fornire il proprio contributo L’analisi del software di gestione, che rappresenta il cuore del al progetto UMIQ. protocollo, si articola invece per aree gestionali in base a una Il lavoro svolto si è tradotto nella progettazione e redazione del suddivisione dei processi aziendali tipica delle imprese italia- “Protocollo di Check Up ICT”, ossia di una metodologia che con- ne più evolute: C.R.M. (marketing e servizi), area commerciale, sente di misurare in modo molto rapido il livello di efficienza ICT acquisti, magazzini e logistica, produzione, qualità, amministra- di un’impresa. zione e finanza, risorse umane, controllo di gestione, comunica- 30 FARE ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di ReteICT zioni, funzioni generali, sicurezza. Per ogni “area di gestione” - che può essere composta da più moduli software o moduli funzionali – vengono valutati utilità, livello di importanza, eventuale presenza di uno strumento informatico o tecnologico a supporto, adeguatezza o meno dello strumento presente, motivi per i quali lo strumento utilizzato può non essere efficiente (obsolescenza tecnologica, insufficienza funzionale, non integrazione con gli altri software, ecc.). La struttura del protocollo si basa naturalmente su quanto è possibile gestire con soluzioni standard già disponibili sul mercato, in particolare su strutture di software ERP di ultima generazione (ERP2), ma è ovviamente ben presente nel documento la rilevanza che possono avere anche i cosiddetti software applicativi “ad hoc” per il raggiungimento della massima efficienza nei processi d’impresa, così come la peculiarità dei moduli software già presenti in azienda di essere già integrati tra loro (sono cioè parte di un unico sistema di gestione). effettuare il check up direttamente online, utilizzando anche dispositivi “mobile”. Su www.checkupimpresa.it, in pochi clic, ogni azienda può compilare il test e ottenere, alla fine del processo, un report grafico di immediata lettura che riassume 3 livelli di efficienza: copertura del software rispetto ai processi, adeguatezza dell’hardware e livello di integrazione complessivo del sistema informativo. ReteICT, per chi lo desidera, mette anche gratuitamente a disposizione professionisti qualificati che possono affiancare l’impresa nella redazione del check up. Chi fosse interessato può contattare i seguenti recapiti per pianificare, senza impegno, la visita di un tecnico: ReteICT – tel.+39 335.156241 ; email: [email protected] Enrico Salsi Segretario Generale ReteICT www.reteict.it I risultati che si possono ottenere dall’utilizzo del Protocollo di Check Up permettono di capire a che punto di adeguatezza è il sistema informativo dell’azienda e di quali interventi urgenti © RIPRODUZIONE RISERVATA può eventualmente avere bisogno, consentendo quindi di predisporre un piano di azione per l’innovazione ICT. Non solo le imprese, ma anche i consulenti organizzativi che collaborano con le aziende stesse possono trovare utile questo strumento come ausilio nel comprendere quali sono gli strumenti, le tecnologie o i servizi più idonei che devono essere offerti per innovare l’organizzazione. ReteICT non si è limitata a sviluppare e stampare il suo protocollo, ma ha realizzato un apposito sito web in cui è possibile FARE 31 L’ASSEMBLEA PRIVATA E L’ASSISE DELLE PICCOLE IMPRESE 32 FARE 1 assemblea privata Le immagini di copertina e di queste pagine sono di Serena Zammartini e Francesca Aufiero FARE 33 Il Presidente Alberto Vacchi consegna la targa a Roberto Gamberini per i 75 anni della DugomRulli I l lavoro, le proposte dell’Associazione contro la disoccupazione giovanile, il welfare aziendale, il ruolo delle Fondazioni Onlus, il resoconto delle attività svolte nel 2012 e i progetti futuri, ma anche i risultati dell’Osservatorio banche, e un faccia a faccia sul tema del credito con i rappresentanti delle banche e il Presidente nazionale Abi, Antonio Patuelli. Sono i principali temi e momenti di confronto condensati all’interno di uno dei momenti più importanti della vita associativa di Unindustria Bologna: l’Assemblea Privata Generale, che si è svolta venerdì 17 maggio 2013 nella suggestiva location di Palazzo Albergati a Zola Predosa, in concomitanza con l’Assise delle Piccole Imprese. Un momento di riflessione per dialogare con gli associati sulle crescenti difficoltà che le aziende si trovano a fronteggiare ogni giorno, con un focus specifico sui temi del welfare e del credito. 34 FARE I lavori si sono aperti con la relazione del Presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi e la presentazione delle attività da parte del Direttore Generale, Tiziana Ferrari. Il pomeriggio è stato poi dedicato al tema del welfare aziendale: Stefania Radoccia di Ernst&Young ha tratteggiato una panoramica di alcuni efficaci modelli di welfare nelle imprese, mentre l’Associazione ha presentato le proposte per creare un sistema di welfare aziendale nel tessuto economico bolognese. Momento centrale della giornata organizzata da Unindustria Bologna è stato il confronto tra imprenditori e rappresentanti del mondo delle banche sul tema del credito, moderato da Daniele Salati Chiodini, Consigliere delegato a Credito e Finanza di Unindustria Bologna. L’Assemblea è stata anche l’occasione per dare il benvenuto al nuovo amministratore delegato di Ducati Motor, Claudio Domenicali, e per premiare i 75 anni dell’azienda DugomRulli di Roberto Gamberini, a cui il Presidente Vacchi ha consegnato una targa di riconoscimento. La giornata si è poi conclusa con l’intervento di Antonio Patuelli, Presidente di Abi, che ha esaminato il delicato contesto economico attuale sottolineando la necessità di un dialogo costante tra imprese e banche per uscire insieme dalla crisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Claudio Domenicali, nuovo AD Ducati 1 Vacchi: anche nel mezzo della crisi più nera prosperare è possibile Pubblichiamo su queste pagine alcuni dei passaggi più salienti della relazione del Presidente Alberto Vacchi. C hi sente sulla propria pelle i segni delle lacerazioni del contesto mondiale, difficilmente riesce a comprendere i contenuti ed i tempi del dibattito politico, i riti, le alchimie, gli equilibrismi e le non scelte cui stiamo assistendo da troppo tempo. Le imprese italiane sono storicamente sottocapitalizzate e questo è un deficit importante. Tut- tavia questo tema negli ultimi anni è stato affrontato e risolto da molte aziende, e non a caso, sono proprio quelle che crescono a dispetto della crisi. Lavoro Mai come in questo momento, i destini di imprenditori e lavoratori appaiono indissolubilmente legati. Il 1 maggio, dopo essermi confrontato con il nostro Direttivo, ho onorato l’invito dei sindacati; ho detto che eravamo presenti in punta di assemblea privata di Alberto Vacchi piedi, essendo quella la festa dei lavoratori. Pochi hanno contestato, la maggioranza ha aperto a prospettive costruttive e responsabili. Come dividere il destino del lavoro dall’andamento delle imprese? E quale è la nostra colpa se la busta paga porta solo una traccia di quello che noi spendiamo realmente? Educhiamoci tutti, sia noi, sia i sindacati, a mandare i messaggi corretti agli indirizzi corretti! Andiamo subito al cuore del problema: non ci sono più ordini per il mercato interno, non c’è più lavo- FARE 35 DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO LA NOSTRA PASSIONE E’ DARVI NUOVE OPPORTUNITA’ 16-17 settembre 2013 www.unindustria.bo.it 36 FARE 1 ro, non ci sono più fondi per i servizi sociali e sanitari. La necessità che avvertiamo come prioritaria è di trovare le strade più efficaci per rimettere in moto l’economia, affinché non si laceri ulteriormente quella coesione sociale che, oltre ad essere un bene in sé, ha rappresentato per questo territorio un fattore, al contempo, di sviluppo economico e di progresso sociale. Occorre pertanto abbandonare ogni inerzia e passività, perché è adesso che si gioca la partita decisiva, per l’oggi e per il domani. Ponte generazionale Per entrare nel concreto, occorre lavorare alla definizione di nuovi strumenti che la contrattazione può rendere disponibili. Come, ad esempio, un’intesa a livello territoriale tra Associazioni d’impresa, Parti Sociali ed Ente pubblico che favorisca il cosiddetto “scambio intergenerazionale”. Lo abbiamo definito progetto di “Ponte Generazionale” e si prefigge di realizzare una sperimentazione di solidarietà funzionale non solo al problema dell’occupazione giovanile, ma anche a quello emergente dell’invecchiamento attivo. Questa iniziativa si realizzerà attraverso la trasformazione del rapporto di lavoro di collaboratori anziani da fulltime a part-time fino al 50%, con la contestuale assunzione di giovani – preferibilmente in apprendistato o comunque con contratto a tempo indeterminato – in misura tale da determinare un saldo occupazionale positivo. Solidarietà Vi abbiamo consegnato un’analisi sulle Fondazioni Onlus Ant, Antoniano, Dopo Di Noi e Hospice M.T. Chiantore Seràgnoli. Abbiamo messo in rete queste realtà, abbiamo studiato i loro bilanci, virtuoso esempio di equilibrio economico finanziario, pur con la garanzia di prestazioni di alta, altissima qualità, spesso ad un decimo del costo del servizio pubblico. Non possiamo più permetterci una spesa pubblica crescente, con una qualità sempre più modesta di ciò che ci viene offerto. Giustizia Andando ancora avanti, un nuovo problema frutto del perdurare del contesto di crisi, è dato dall’ulteriore rallentamento della giustizia. Le nuove discutibili forme del concordato di continuità, la concentrazione sul Tribunale di Bologna di tutta l’operatività regionale, ha reso inaccettabile ogni iter e tempo di attesa. Anche questi sono costi che finiremo poi per pagare noi. Ricordiamoci che un’impresa che muore non rinasce più. Spenti i motori la ripartenza è quasi impossibile. Su questa strategia per la ricerca di una costruttiva collaborazione, nel rispetto dei ruoli, ho chiesto il vostro assenso. Credito Da ultimo, non certo per importanza, il tema del credito, il più complesso in assoluto. Su questo due sono le vie: prevenzione e collaborazione con gli istituti di credito. Siamo una delle poche Territoriali in Italia in grado di rilasciare una fotografia corretta del valore dell’impresa, del suo profilo finanziario, dando per tempo i necessari warning all’imprenditore, troppo spesso impegnato sul mercato, e ancora troppo poco sulla gestione. L’efficacia delle nostre azioni è proporzionale al tempismo con il quale assemblea privata siamo in grado di attivarle, occorre prevenire il problema. Con il servizio credito e finanza dell’associazione vogliamo offrirvi un supporto concreto e guidarvi nelle relazioni con le banche. La collaborazione è un tentativo che abbiamo voluto cogliere quando qualche mese fa ci è stato chiesto di inserire il nostro Direttore Generale nel Consiglio di amministrazione di una delle principali banche della città. Orgoglio e passione Spero che le difficoltà che stiamo attraversando, in questa complessa fase economica, facciano riflettere tutti noi sui nostri doveri, su quello che siamo in grado di fare, di più e meglio, prima di reclamare a gran voce quello che devono fare gli altri. Dobbiamo abbandonare la logica dei campanili, andare verso un’integrazione di servizi e soggetti, lo dobbiamo fare ora, ancora in posizione di forza. Nel mezzo della crisi più nera c’è spazio non solo per sopravvivere, ma anche per prosperare. Se il viaggio tra le aziende bolognesi che abbiamo intrapreso con il Premio Mascagni ha dimostrato qualcosa, è che rassegnarsi al declino è una scelta fondata su presupposti sbagliati. Le forze per promuovere l’industria producono risultati sorprendenti. La ricetta, tuttavia, non sarebbe completa senza due ingredienti, da sempre parte della nostra visione. Il primo è l’orgoglio di essere italiani in settori dove gli altri player sono tutti stranieri. Il secondo è la passione, la stessa che avevano i nostri genitori cinquant’anni fa e che oggi tutti continuiamo ad avere. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 37 Interporto di Bologna, la community che si muove in rete. É online il nuovo sito internet dell’Interporto di Bologna. Incontriamoci sul web. www.bo.interporto.it 38 FARE moves the global logistics Tel. +39 051 291 3011 - [email protected] 2 assemblea privata è in azienda la nuova frontiera del welfare di Marco Taddei Presentato all’Assemblea Privata lo studio condotto da Unindustria Bologna e Ernst&Young sui vantaggi fiscali del welfare aziendale e sulle iniziative messe in campo dalle imprese bolognesi I Stefania Radoccia, labour law leader Ernst&Young Italia l welfare aziendale oggi rappresenta un’opportunità estremamente interessante per quelle imprese che decidono di investire sulle proprie risorse umane, offrendo servizi integrativi (se non addirittura sostitutivi) rispetto a quelli messi a disposizione dal Pubblico. Il progressivo ridimensionamento dei servizi resi dagli Enti pubblici, inoltre, rende quanto mai attuale il tema del welfare aziendale. Uno studio condotto dall’Ufficio fiscale di Unindustria Bologna in collaborazione con Ernst&Young ha riassunto in una pubblicazione la normativa e le agevolazioni fiscali di cui oggi gli imprenditori possono beneficiare, corredate da una casistica reale e una mappatura delle misure di welfare già adottate dalle imprese del territorio. Lo studio è stato presentato in occasione dell’Assemblea Privata dell’Associazione da Stefania Radoccia di Ernst&Young e dal Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari. Lo spaccato che emerge dall’indagine mette in risalto come il fenomeno del welfare aziendale sia ben radicato nel tessuto economico bolognese, grazie a molti percorsi virtuosi sviluppati sul territorio, con le grandi imprese a fare da traino - quasi nove su dieci hanno avviato un progetto di welfare - e le piccole e le medie che superano di poco il terzo. Analizzando nel dettaglio i dati dell’indagine realizzata da Unindustria Bologna, a cui hanno risposto 112 associate suddivise in grandi (14%), medie (16%) e piccole (60%), si scopre che in media le imprese bolognesi svolgono poco più di un’iniziativa di welfare aziendale ciascuna. Nello specifico, esaminando le finalità di queste iniziative si nota come siano per la maggior parte FARE 39 Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria Bologna collocate nel settore “salute”, con il 32,1% di imprese che dichiarano di avere sviluppato un progetto in questo ambito. Seguono l’intervento diretto sulle spese familiari (19,6%) e il tempo libero (13,4%), mentre i trasporti alternativi assumono un rilievo marginale (4,5%). Classificando invece i progetti secondo un criterio EWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWEF ELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFA EWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWEF EWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWEF EWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWEF EWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWELFAREWEF 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Nel complesso, la stragrande maggioranza delle attività di welfare (95%) è rivolta a tutti i dipendenti dell’impresa e non a particolari categorie e nel 77,5% dei casi le iniziative vengono portate avanti per volontà dell’azienda, non in forza di impegni contrattuali. Il 91,5% dei progetti, conclude l’indagine dell’Ufficio Fiscale di Unindustria Bologna, ha preso il via oltre tre anni fa, mentre si registra una minoranza di iniziative recenti (8,5%), che si svolgono sempre su un piano interaziendale. “Libri per i figli dei collaboratori, polizze sanitarie integrative, asili, flessibilità negli orari di ingresso, sono solo alcuni esempi di interventi messi in atto dalle aziende bolognesi per facilitare la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, ma anche per migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori, favorire attività di prevenzione della salute e, più in generale, promuovere servizi che agevolano la vita dei dipendenti”, dichiara il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. “Questo perché da tempo noi imprenditori abbiamo capito che il destino nostro e delle nostre risorse sono indissolubilmente legati, soprattutto in un settore manifatturiero dove sono le capacità e le competenze che fanno la differenza. Affrontando in modo responsabile il tema dei servizi sociali in drastica razionalizzazione, il taglio del potere d’acquisto dei salari e le tante difficoltà date anche da un tema di non autosufficienza che avanza in un paese sempre più vecchio, Unindustria Bologna si è mossa per piccoli passi con poche concrete iniziative”, conclude il Presidente Alberto Vacchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 41 SOTTO L’ALA DI UNINDUSTRIA NASCE LA RETE DELLA SOLIDARIETA’ Non tutti lo sanno, ma ogni giorno c’è chi a Bologna offre un pasto caldo a 80 persone bisognose e un riparo ai senza dimora. C’è anche chi ogni anno accoglie e educa i ragazzi disabili per prepararli alla vita, chi si prende cura a casa dei sofferenti di tumore, e chi ospita e assiste le persone malate nei propri Hospice. E tutto questo, senza costi per la collettività, con l’aiuto parziale degli enti pubblici. Sono le Fondazioni Onlus Ant, Antoniano, Dopo Di Noi le circonda. In un’epoca di riduzione complessiva delle disponibilità economiche delle famiglie, anche le donazioni sono a rischio. La pubblicazione a cura di Unindustria Bologna, comunicando sinteticamente la forza di queste quattro Fondazioni bolognesi attraverso alcuni numeri significativi, mette in evidenza come ogni giorno queste “macchine della solidarietà” garantiscano un notevole risparmio economico al sistema pubblico. L’Associazione si fa promotrice di una più profonda sinergia tra le stesse Fondazioni Ant, Antoniano, Dopo Di Noi e Hospice M.T. Chiantore Seràgnoli, attraverso la creazione di una “rete della solidarietà”, e sottolinea l’importanza di un maggiore coinvolgimento delle Onlus nel sistema pubblico, proseguendo sulla strada, in parte già tracciata, di una progressiva integrazione dei servizi. © RIPRODUZIONE RISERVATA e Hospice M.T. Chiantore Seràgnoli: quattro modelli di volontariato che coniugano la gratuità e la bellezza della solidarietà con una grande professionalità nell’offerta dei servizi ed una efficiente gestione aziendale. Unindustria Bologna ha deciso di mettere in evidenza il ruolo di queste Onlus nella nostra comunità, anche in termini di risparmio per il pubblico, attraverso la pubblicazione “La rete della solidarietà”, presentata in occasione dell’Assemblea Privata che si è tenuta lo scorso 17 maggio a Palazzo Albergati. Queste Onlus, sebbene siano in parte sovvenzionate, di fatto vivono del buon senso e della generosità di chi 42 FARE LA RETE DELLA SOLIDARIETA FARE 43 TU vuoi più semplicità nella gestione del tuo business. NOI ti offriamo CONTO BUsINess INsIeme. La soluzione migliore è sempre quella più semplice. Per questo nasce Conto Business Insieme, il conto corrente flessibile che aiuta i piccoli imprenditori ad amministrare il proprio business. 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Faccia a faccia tra imprese e banche moderato da Daniele Salati Chiodini, Consigliere delegato al Credito. “Ma se una mattina vi venisse a cercare un ragazzo che si chiama Zuckerberg senza un euro in tasca, ma con una grande idea, per chiedervi di sostenere un suo investimento, voi cosa gli rispondereste?”. In altre parole, le banche sono capaci di comprendere fino in fondo le potenzialità di un progetto (e in questo senso il caso di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, è emblematico), e le imprese, da parte loro, sono in grado di comunicare con chiarezza alle banche il valore del business? Si potrebbe riassumere in questa provocazione, rivolta da un imprenditore ai rappresentanti delle banche, il clima del confronto, a tratti anche duro, ma sicuramente costruttivo che ha animato la giornata dell’Assise delle Piccole Imprese organizzata da Unindustria Bologna e dedicata al tema del credito. Un dibattito, moderato da Daniele Salati Chiodini, Vice Presidente di Unindustria Bologna con delega al Credito, che ha fatto emergere validi spunti di discussione, nella prospetti- FARE 45 va condivisa di superare un approccio di contrapposizione e rendere comprensibili esigenze e problemi reciproci per trovare nuove possibilità di collaborazione utili a superare la crisi. Gli associati hanno espresso generale preoccupazione per una situazione economica che sta diventando sempre più insostenibile evidenziando – ancora una volta – un urgente problema di accesso al credito, in particolare per progetti a medio e lungo termine. Le origini della crisi sono state individuate dagli imprenditori in particolare nella riforma del credito che ha fatto del sistema di rating un elemento troppo condizionante nelle scelte degli istituti bancari e che, di fatto, impedisce alle aziende di ottenere liquidità per investire dando così nuovo impulso all’economia. Dall’altra parte dell’“arena”, gli esponenti del mondo bancario hanno spiegato che il problema di garantire 46 FARE finanziamenti alle aziende non deriva esclusivamente dal rating, ma dal fatto che in passato si sia spesso mal concesso il credito con valutazioni troppo superficiali. Un malcostume che ha portato ad una situazione difficile che impone oggi agli istituti bancari una maggior selettività e una più attenta valutazione del rischio. Da parte delle banche, però, “c’è la volontà di rimanere al fianco delle imprese, come dimostra il fatto che in molte circostanze impiegano sul territorio più di quanto raccolgono direttamente”. Nel corso del dibattito è emersa in maniera importante anche la necessità di una nuova forma di comunicazione nel rapporto tra banche e imprese, fondata sulla trasparenza reciproca e sul dialogo franco tra le parti. Se da un lato i bancari dovranno approcciarsi con una conoscenza tecnica sempre più approfondita al business d’impresa, garantendo così le forme consulenziali che l’imprenditore si aspetta, dal canto loro le realtà aziendali avranno il compito di mettere gli istituti di credito nelle condizioni di acquisire tutte le informazioni necessarie sui progetti da finanziare. Infine, di fronte alla possibilità di mettere insieme delle imprese evocata da alcuni esponenti degli istituti di credito per competere sui mercati, il Vice Presidente Salati Chiodini ha spiegato come aggregazioni e filiere siano uno dei punti di riferimento dell’Associazione, sui quali si sta lavorando anche dal punto di vista culturale. © RIPRODUZIONE RISERVATA sts italiana BREVETTI MODELLI D’UTILITÀ DESIGN MARCHI DIRITTO D'AUTORE INTERNET NUOVE VARIETÀ VEGETALI CONSULENZA TECNICO-LEGALE RICERCHE SORVEGLIANZE Proteggere le idee, valorizzare i progetti, vincere la concorrenza. Luppi&Crugnola Consulenti in Proprietà Industriale Intellectual Property Attorneys MODENA | BOLOGNA | MILANO | www.lcpat.com | [email protected] FARE 47 PATUELLI: “UNA DIALETTICA COSTRUTTIVA PER USCIRE DALLA CRISI INSIEME” “Dobbiamo trovare la soluzione per uscire insieme dalla crisi: imprese, banche, famiglie e Stato”. È questa la ricetta di Antonio Patuelli, Presidente dell’Abi, per sbloccare la difficile situazione economica attuale: una convinzione espressa in maniera decisa nel corso dell’intervento che ha concluso l’Assise delle Piccole Imprese organizzata da Unindustria Bologna. Nella sua conversazione con gli imprenditori bolognese, Patuelli (per la prima volta a Bologna dopo la sua nomina alla guida dell’Associazione Bancaria Italiana) si è concentrato anche sul rapporto tra banche e imprese sottolineando come “debba esserci una dialettica costruttiva, altrimenti queste due componenti, operando da sole, non riusciranno ad emergere dalla crisi, perché sono oppresse da un carico fiscale pesantissimo”. Il numero uno dell’Abi ha inoltre analizzato le dinamiche che hanno portato al complesso quadro odierno, 48 FARE partendo da un confronto tra la crisi attuale e quella che aveva colpito l’Italia all’inizio degli anni ’90. “La differenza fondamentale consiste nel debito pubblico che in questi 20 anni in Italia è cresciuto in maniera vertiginosa e rappresenta la vera palla al piede dell’economia produttiva, sia per le industrie coi comignoli sia per quelle finanziarie”, ha spiegato Patuelli. Infine, il Presidente dell’Abi ha delineato gli orizzonti futuri auspicando un nuovo percorso, anche culturale, che possa portare ad una soluzione della crisi: “Oggi in Europa viviamo un’esplosione delle contraddizioni con un mercato unico e una moneta unica, ma gradi di tassazione e sistemi normativi nel settore bancario differenziati. Il progetto di Unione bancaria europea garantirà maggiore competitività”, ha concluso Patuelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA ABBIAMOUN SOLOOBIETTIVO: NONFERMARCIMAI. // servizi di logistica integrata // trasporti terrestri, marittimi ed aerei // spedizioni groupage e full load import ed export da e per tutte le maggiori destinazioni europee // servizio giornaliero groupage import/export da/per: Barcellona, Madrid, Parigi, Colonia e Düsseldorf, Stoccarda // distribuzione e ritiri in Italia con un proprio network // deposito doganale allo stato estero // magazzini di temporanea custodia doganale // consulenza e assistenza doganale // fashion service: trasporto, ricondizionamento, stoccaggio e gestione del magazzino di capi appesi, dal campionario alla distribuzione ® ITALSEMPIONE S.p.A. 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Facendo parlare pmi e grandi. “La diffusa percezione di un drammatico peggioramento della situazione finanziaria ha convinto Unindustria Bologna – spiega il Centro studi – a verificare lo stato dell’arte di questo rapporto” all’alba del 2013. Analisi in tempo reale. Strumento del report, il dialogo, attraverso questionario, con 187 associati di cui ben 96 con un fatturato minore o uguale a cinque milioni di euro (discrimine nella ponderazione del rischio secondo Basilea 2). Non mancano le sorprese da un’indagine che, nel complesso, “assegna un voto superiore alla sufficienza e in lento miglioramento” alla convivenza banche-impresa. Inevitabile punto di partenza: la recessione. Per il 49%, il 2012 è stato peggiore; per il 21% stabile e per il 30% migliore. Oscillazioni differenti per le piccole: il 50% lo bolla come peggiore, il 25% migliore e il 25% invariato. Questo, per via San Domenico, è probabile abbia avuto ripercussioni anche sulla finanza d’impresa. Un primo effetto sembra essere stata la contrazione dei rapporti bancari: il 51% ha tre istituti di riferimento (41% nel 2012); il 23% da 4 a 5; il 12% da 6 a 8 e il 14% oltre 8. A far da contraltare, il 68% delle piccole che ‘parla’ con tre banche (59% nel 2012); il 23% da 4 a 5; il 5% da 6 a 8 e il 4% oltre 8. A gestire il dialogo: l’imprenditore (37%; 45% nella piccola); l’ad o il dg (21%, idem per la piccola); il responsabile amministrativo o finanziario (42%; nella piccola il 34%). Altro aspetto finito sotto il grandangolo, i movimenti. Negli ultimi tre mesi, al 6% (senza distinzione) è stato chiesto di rientrare dagli affidamenti. Tre punti percentuali in meno rispetto all’anno scorso (9%, per le piccole 12%). Di non poco conto è l’osservazione del Centro studi: le due cifre vanno sommate. Il 6% non è sostitutivo, ma aggiuntivo al 9%. Dopodiché, si è passati a scandagliare la domanda. Il 24% ha chiesto nuovi finanziamenti (26% nel 2012), mentre il 21% ha ricevuto un secco no (26%). Tra le piccole, il 27% (28%) chiede e il 22% (35%) se lo vede rifiutare. Se paragonati, per i tecnici, i due dati sono meno negativi di quanto appaia: è possibile che chi ha chiesto finanziamenti a fine 2012 abbia reiterato la richiesta nel 2013, mentre chi ha subito richieste di rientro nella seconda metà del 2012, non può FARE 51 essere annoverato tra chi l’ha subito nella 2013. In altri termini, il 5% segnala un rifiuto alla richiesta di nuovi finanziamenti, cifra inferiore al quasi 7% del 2012. Definito il quadro, si è entrati nel cuore della ricerca con il giudizio sul modus operandi. Quattordici gli istituti, ben radicati sul territorio, valutati (voto: da 1 a 5, sufficienza 3): Unicredit, Gruppo Bper, Carisbo – Intesa S.Paolo, Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna, Banco Popolare, Bnl, Banca di Bologna, Banca di Imola-CariRavenna, Caricento, Mps, Bpm, Credem, Unipol Banca e Ubi Banca. Quattro i fattori da ‘recensire’: comprensione dell’attività imprenditoriale; l’essere in grado di saper fare la banca; correttezza formale del rapporto bancario e affidabilità sostanziale del confronto. Dai voti emerge 52 FARE appunto un complessivo giudizio di sufficienza piena, anzi più piena del sistema bancario se raffrontata al 2012: 3,2 contro il 3,1. Una differente sfumatura figlia, forse, di una consapevolezza leggermente maggiore che gli istituti, adesso, abbiano minori margini discrezionali per scelte arbitrarie. Scomponendo la nuance, si nota una più efficace comprensione del business imprenditoriale (2,8 nel 2010; 3,2 nel 2013), da sempre uno dei punti più dolenti del rapporto. Un tratto che s’intreccia con una più alta competenza nel saper fare il mestiere di banca (da 3,2 nel 2010 a 3,4 nel 2013). Insomma le imprese riconoscono agli istituti la capacità di saper fare il mestiere ai propri fini più di quella che è la capacità di dare valore al business delle imprese clienti. Ultime due sfumature affini, ma con punte di contrasto, sono l’affidabilità del sistema e la correttezza formale del rapporto bancario. La prima è in netta risalita (da 3,2 nel 2010 a 3,4 nel 2013 non tanto, però, da controbilanciare la seconda, ben superiore (3,5 dal 2010 al 2013). “I dati di quest’ultimo Osservatorio evidenziano un piccolo miglioramento in quasi tutti i parametri di giudizio, in buona parte dovuto ad una maggiore attenzione critico costruttiva dell’imprenditore verso il rapporto con gli Istituti. Il vero punto debole resta la ‘comprensione del proprio business’, a cui gli imprenditori assegnano un punteggio medio di 3,2, contro i 3,4 della preparazione tecnica, i 3,5 della correttezza formale e i 3,3 dell’affidabilità sostanziale – commenta Daniele Salati Chiodini, Consigliere delegato a Credito e Finanza – In particolare, quest’ultimo dato dimostra come non tutta la clientela senta la banca come vero supporto nelle fasi di difficoltà, al di là della correttezza e della professionalità”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 53 RICOSTRUIAMO! 54 FARE Foto Protezione Civile Nazionale FARE 55 1 terremoto Con l’aiuto degli imprenditori nascerà “La Casa dei giovani” Il Consiglio Direttivo di Unindustria ha deliberato all’unanimità di destinare i fondi dell’iniziativa “Ricostruiamo!” alla realizzazione di un luogo aggregativo a Crevalcore. Che la solidarietà cementifichi le comunità meglio della malta e dei mattoni lo ha dimostrato sulla propria pelle l’Emilia. Un anno dopo il sisma che ha colpito le province di Bologna, Modena e Ferrara, provocando 27 vittime (tra cui anche due imprenditori) e danni incalcolabili all’economia del territorio, grazie all’impegno di tanti, la vita è ricominciata e molte attività sono ripartite. Ma resta ancora tanto da ricostruire. A cominciare dai luoghi di aggregazione. È proprio qui che Unindustria Bologna ha deciso di inserire il proprio “mattone”. L’Associazione, infatti, dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012 ha istituito una raccolta fondi per contribuire alla ricostruzione delle zone più colpite. “Ricostruiamo!” è il nome dell’iniziativa che ad oggi, dopo quasi un anno, grazie alla generosità delle aziende, ha raccolto ben 278.215 euro. Le imprese hanno versato 178.215, mentre 100.000 sono stati stanziati direttamente dall’associazione, che ha alimentato i fondi “raddoppiando” ciascuna donazione fino al tetto massimo stabilito (e fissato, appunto, a 100.000 euro). Proprio nell’ottica di una ricostruzio- 56 FARE ne non solo urbanistica, ma anche e soprattutto “umana”, tramite il ripristino dei principali servizi per le famiglie nei territori colpiti dal sisma, il Consiglio Direttivo di Unindustria Bologna del 30 gennaio scorso ha deliberato all’unanimità di destinare il ricavato della raccolta fondi a favore della costruzione della “Casa dei giovani” di Crevalcore. Una scelta volta a dare un forte segnale di ritrovata vivacità e dinamismo di un luogo centro e simbolo di Crevalcore come la chiesa, i cui locali adiacenti ospitavano molte attività ad oggi ancora sospese dopo il drammatico sisma, tra le quali un’associazione onlus che offriva ripetizioni gratuite ai ragazzi bisognosi. Con la somma raccolta da Unindustria Bologna viene garantito l’avvio dei lavori per la costruzione di un piano dell’oratorio dove concentrare doposcuola, ripetizioni e feste per i compleanni dei bambini, restituendo così a quel luogo l’importante ruolo aggregativo e solidale che incarnava. Le imprese hanno inoltre proposto di indire una gara tra tutti i giovani architetti di Crevalcore al fine di predisporre progetti per la costruzione della nuova ala dell’ora- torio. Al vincitore, che riceverà anche un premio in denaro, verrà assegnata la gestione della somma e dei relativi lavori, dietro l’egida di una commissione composta da membri di Unindustria e rappresentanze del Comune e della parrocchia di Crevalcore. La raccolta fondi “Ricostruiamo!” è stata solo l’ultima di una serie di iniziative avviate da Unindustria Bologna che nei giorni seguenti il sisma si è attivata in moto per dare il via una rete di solidarietà tra gli imprenditori, facilitando il recupero di materiali e attrezzature di prima necessità e mettendo gratuitamente a disposizione delle aziende danneggiate dal terremoto 50.000 metri quadrati di capannoni sfitti per garantire continuità di produzione. Un percorso che ha contribuito a mantenere alta l’attenzione sul territorio provinciale, le imprese e le famiglie colpite e che non si è limitato agli interventi della prima fase di emergenza ma ha avuto una visione di più ampio respiro per essere ancora, a distanza di un anno, di supporto alla ricostruzione. E non solo di quella fisica. © RIPRODUZIONE RISERVATA RICOSTRUIAMO! Con il vostro impegno restituiremo alla comunità di Crevalcore la “Casa dei giovani”, lo spazio ricreativo dedicato alle attività dei ragazzi, distrutto dal sisma del maggio 2012. Un piccolo passo verso la ricostruzione dei nostri luoghi, ma soprattutto delle vite di ogni giorno. GRAZIE! per il tuo contributo: IBAN IT 25 P 05387 02418 000000466777 http://ricostruiamo.unindustria.bo.it FARE 57 « Bologna, JE T’AIME MOI NON PLUS » 58 FARE 1 turismo Una ricerca condotta in collaborazione con Nomisma ha rivelato come i nuovi turisti apprezzino sempre di più la città delle Due Torri, che da parte sua però dimostra di non essere abbastanza preparata. di M.T. Troppo grande per proporsi come città museo, troppo piccola per attirare eventi di richiamo internazionale. Così Bologna rischierebbe di rimanere fuori dalle mappe turistiche, compressa com’è tra due “giganti” quali Venezia e Firenze. Invece l’indagine realizzata da Nomisma per conto di Unindustria Bologna ribalta ogni pronostico. La città delle Due Torri infatti, per i suoi tratti identitari, per l’alta qualità dei servizi offerti, e per quel fortunato mix di caratteristiche che la rendono unica, sta registrando una crescita sempre maggiore di visitatori, in particolare di quelli provenienti dai Paesi emergenti. Sono queste le tendenze più interessanti che emergono dalla ricerca condotta tra gli ospiti degli alberghi dell’hinterland bolognese, attraverso circa 1.000 questionari sottoposti ai turisti negli hotel, on-line e in rilevazioni dirette all’Aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna nel periodo aprile 2012-marzo 2013. Bologna viene vista come una meta dove andare volentieri (l’88% degli intervistati ci tornerebbe), ma che oggi non offre motivazioni sufficienti per restarci a lungo: la permanenza media, infatti è di poco più di due giorni, con un calo dell’11% circa rispetto al 2000, quando era circa di due giorni e mezzo. L’evoluzione dei flussi turistici nella provincia bolognese (1,6 milioni di arrivi e 3,4 milioni di presenze totali nel 2012, +9% circa rispetto al 2000), con un movimento in forte recupero dopo le perdite comportate dal terremoto (a novembre 2012 +46.644 presenze rispetto al novembre 2011), dimostra l’appeal della città dei portici che conquista in particolare la clientela straniera, il cui numero complessivo di presenze è in costante crescita, con un incremento addirittura dell’87,5% negli ultimi cinque anni per quanto riguarda le presenze dei “nuovi” clienti provenienti dai Paesi emergenti. Se i clienti stranieri “tradizionali” (da Regno Unito, USA, Spagna, Germania, Francia e Olanda) costituiscono ancora la componente più significativa in termini di numero di presenze (oltre il 40%), di grande rilevanza è il dato che riguarda i “nuovi” turisti in arrivo da Russia, Cina, Brasile e Turchia, specie in relazione alle risorse che sono capaci di immettere nel sistema economico locale. Si tratta infatti di Paesi in grande crescita FARE 59 economica e che, pur rappresentando ancora “solo” il 12,9% del totale delle presenze straniere, portano al territorio un indotto importante grazie ad una spesa turistica giornaliera pro capite di oltre 200 euro (circa 25 euro in più della media), elemento questo che potrebbe favorire la ricerca di nuovi mercati proprio là dove il potere d’acquisto sta aumentando velocemente. La crescente apertura internazionale del territorio è confermata anche dai dati del “Marconi” di Bologna, unico grande aeroporto italiano in crescita (+ 4,8% dei passeggeri nel primo trimestre del 2013) insieme a quello di Venezia. Dal 2008, anno di introduzione delle compagnie low cost nello scalo bolognese, il numero dei passeggeri internazionali è in costante incremento e nei primi due mesi del 2013 ha fatto segnare un +7,6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Anche analizzando altri asset del territorio balza all’occhio il peso dei visitatori stranieri: è in grande ascesa negli ultimi anni l’incidenza percentuale degli espositori esteri sul totale della Fiera di Bologna (36,2%) e si conferma significativa quella dei visitatori stranieri (9,5%), così come fa registrare un trend positivo la percentuale di congressi di respiro internazionale (18,5%) su quelli totali gestiti da Bologna Congressi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 60 FARE 2 turismo La Presidente del Settore Turismo di Unindustria Bologna chiede una riflessione sugli orari di apertura dei negozi. Di Giansante: ora costruire una strategia turistica La ricerca condotta da Nomisma è un ottimo punto di partenza per sviluppare strategie di marketing territoriale. A scommetterci è la Presidente del settore Turismo di Unindustria Bologna, Marianna Di Giansante, che sottolinea l’importanza di basare le pianificazioni future su studi dettagliati per mettere le ali a un settore che a Bologna stenta a decollare. Dott.ssa Di Giansante, qual è l’utilità di un’analisi di questo tipo? “L’utilità è prima di tutto strategica. Bologna infatti ha iniziato da poco a mettere in cantiere un progetto turistico. Come fa ogni imprenditore, prima di realizzare un prodotto o predisporre un investimento, è necessario studiare dettagliatamente i segmenti di mercato. Allo stesso modo, ogni progetto serio di promocommercializzazione deve fare riferimento a dei dati reali. Non ci si può improvvisare”. Qual è la specificità della ricerca condotta da Nomisma? “Fino ad ora i dati a disposizione degli operatori del turismo erano solo quelli della Provincia sulla ricettività alberghiera, che però nulla dicevano sulla ‘qualità’ dei visitatori. Nomisma è riuscita per la prima volta a tracciare un identikit preciso che ci fa capire, ad esempio, come si muove e quanto spende il turista business piuttosto che quello leisure. E con quali mezzi scelgono di raggiungere la città, ad esempio. Inoltre si tratta di un’analisi che copre l’intero arco di un anno, il che significa che ha preso in considerazione tutte le fiere e tutte le stagioni. E’ un fatto molto importante per una città come Bologna connotata da una forte stagionalizzazione”. Uno degli aspetti più interessanti emersi dall’analisi è la capacità di spesa delle varie tipologie di turista. “Esatto. Questa ricerca dimostra statisticamente che i turisti che pro- FARE 61 62 FARE vengono dai Paesi Brics, ad esempio, spendono mediamente di più rispetto agli altri. Oppure che il visitatore che raggiunge Bologna con voli low cost spende molto poco. Questo dato ci dovrebbe far riflettere sul tipo di turista che vogliamo attrarre, anche in funzione dell’uso della città che desideriamo”. A proposito di stagionalizzazione, qual è l’aspetto che è certamente da migliorare? “C’è un dato molto significativo che riguarda le presenze turistiche ad agosto. La metà dei visitatori intervistati in quel periodo hanno dichiarato che non tornerebbero a Bologna. Le motivazioni le possiamo immaginare: gli esercizi sono quasi tutti chiusi, gli eventi e le iniziative si riducono drasticamente”. L’orario dei negozi è anche uno dei punti critici additati dai turisti tutto l’anno. “Proprio così. I negozi chiudono troppo presto e i ristoranti hanno orari poco flessibili che difficilmente si adattano con le esigenze dei turisti internazionali. Basta immaginare un turista congressuale o della Fiera che si reca in centro dopo una giornata di lavoro, alle 19-19.30 e trova tutto chiuso. Ecco, su questo punto credo che si debba aprire una riflessione, per capire in quale direzione debba andare il turismo della nostra città”. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 63 64 FARE COSA NON VA: ORARI DEI NEGOZI, GRAFFITI E POCHE INFORMAZIONI Gli aspetti valutati in maniera maggiormente positiva nei questionari sono la qualità e il numero di attrazioni turistiche offerte dal territorio bolognese (premiate rispettivamente con il 60% e il 59% di risposte ‘alto’ o ‘molto alto’), mentre basso (solo il 46%) è il grado di soddisfazione per i servizi turistici. Uno scostamento dovuto in particolare all’esigenza espressa dagli intervistati di poter accedere a più informazioni turistiche, sopratutto in inglese, e di migliorare la motivazione delle persone che lavorano nei luoghi del turismo, elementi che evidenziano un potenziale ancora inespresso. Gli altri tasti dolenti secondo l’opinione dei clienti intervistati riguardano invece la viabilità e gli orari dei negozi (entrambi con il 57% di risposte pari o inferiori a ‘medio’), nonché l’arredo urbano (54%). Nel dettaglio, gli intervistati evidenziano soprattutto la ‘ristrettezza’ degli orari di negozi e ristoranti, criticando l’assenza dell’orario continuato, e manifestano la necessità di migliori indicazioni stradali e più panchine, nonché di una miglior pulizia e manutenzione dei portici, sottolineando la presenza di troppi graffiti in città. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 65 RUSSI, CINESI, BRASILIANI E TURCHI: ECCO CHI SPENDE DI PIU’ La spesa turistica media pro capite giornaliera nella provincia bolognese è pari a 175 euro. Esaminando nello specifico l’indotto generato dai turisti stranieri, emerge chiaramente come i visitatori dei paesi “tradizionali” (Francia, USA, Regno Unito, Germania e Spagna) spendano meno della media (169 euro), mentre i “nuovi” clienti (Russia, Cina, Brasile e Turchia) incidano in maniera significativa sulle risorse fatte entrare nel sistema economico locale grazie ad una spesa turistica giornaliera pro capite di 201,1 euro (ben 26 euro in più della media). Se si pone la lente di ingrandimento sulle voci di spesa si può notare come questa si suddivida in quella diretta alberghiera per poco più della metà (50,9%) e per l’altra metà in spesa indotta su ristorazione, abbigliamento, trasporti, altri alimentari e spettacoli. Scomponendo poi la spesa in base ai vari aspetti del viaggio, si evince come a spendere di più siano i visitatori che si recano a Bologna per partecipare a congressi o in generale per motivi di lavoro, quelli che arrivano in città utilizzando un’auto a noleggio o aziendale e, ovviamente, i clienti che soggiornano in hotel di categoria elevata. Elementi che possono portare a diverse riflessioni, anche nell’ottica di individuare un disegno condiviso della direzione che si vuole imprimere al turismo cittadino bolognese, evidenziando ad esempio come chi raggiunge Bologna con compagnie low cost porta molte meno risorse di chi lo fa tramite voli di linea (147 euro la spesa media di chi vola in low cost, oltre 190 euro quella di chi usa aerei di linea). © RIPRODUZIONE RISERVATA 66 FARE FARE 67 RESPONSABILITÀ SOLIDALE TRIBUTARIA NEGLI APPALTI: UN ONERE INACCETTABILE SULLE SPALLE DELLE IMPRESE NEWS unindustria Elena Boromeo Francesca Aufiero Marco Taddei 68 FARE Lo scorso 12 agosto, con il cosiddetto Decreto Crescita, è entrata in vigore la normativa sulla “responsabilità solidale tributaria” nell’ambito dei contratti di appalto e subappalto di opere e servizi (D.L. numero 83 del 2012 art. 13-ter). Una norma che di fatto scarica sulle aziende l’onere di controllare il corretto pagamento delle imposte da parte delle imprese fornitrici. Unindustria Bologna si è appellata alle Istituzioni e al Governo perché venga abolita al più presto questa ingiusta ed inapplicabile norma che sta provocando ritardi inaccettabili nei pagamenti delle fatture, e che alimenta una burocrazia già abnorme, accrescendo i costi e facendo produrre montagne di carta anche per contratti esigui. Più esattamente, la disposizione prevede che l’appaltatore e il committente siano responsabili anche per il versamento di ritenute sui redditi di lavoro dipendente e Iva dovute dal subappaltatore per quanto riguarda le prestazioni effettuate nell’ambito del contratto. “Il buon senso vorrebbe che un compito ispettivo così delicato facesse capo all’Amministrazione Finanziaria e non alle imprese, che devono farsi carico di un ruolo di controllo che non gli compete, oltretutto impiegando tempo e risorse proprie” ha spiegato Daniele Salati Chiodini, Vice Presidente di Unindustria Bologna con delega al Credito. “Nessuno può rispondere dei mancati versamenti di altri sog- getti. È necessario evitare che le conseguenze di questa legge possano definitivamente compromettere la già delicata situazione economica delle nostre aziende”, conclude il Vice Presidente di Unindustria Bologna. DALL’ALLEANZA UNINDUSTRIA-UNIBO NASCE ALMA CUBE SRL L’INCUBATORE CHE FARÀ CRESCERE NUOVE IMPRESE Generare start-up eccellenti e altamente innovative, accompagnando i giovani talenti che provengono dal mondo universitario in un percorso imprenditoriale di successo. Con questo obiettivo è nato Alma Cube Srl, l’incubatore dell’Università di Bologna che da marzo scorso ha visto l’ingresso di Unindustria Bologna nel ruolo di co-promotore del progetto. Si tratta della prima esperienza in Italia in cui l’Università e l’Associazione di Industriali costituiscono una società di capitale per accelerare i processi di incubazione di progetti aziendali nati nell’ambito della ricerca accademica, condividendo il rischio d’impresa attraverso una partecipazione nella compagine societaria della start-up. Dopo lo scioglimento del Consorzio di imprese “Alma Cube”, l’Ateneo di Bologna e l’Associazione degli Industriali hanno dato vita ad una società di capitale partecipata al 50% da Università e Unindustria Bologna. L’Ateneo, oltre al marchio, conferisce know how ed esperienza, mentre Unindustria mette a disposizione servizi di accompagnamento al mercato e risorse sia economiche sia umane FARE 69 Per informazioni: S.Pettenon Tel. 051 - 6415237 [email protected] www.lefim.it UNINDUSTRIA BOLOGNA VINCE CONTRO IL CLICK DAY La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di illegittimità costituzionale presentato da Unindustria Bologna contro il “click day” introdotto nel 2009 dal Ministero dell’Economia per assegnare alle imprese i contributi per ricerca e sviluppo. Sono 328 le aziende che da tutta Italia hanno preso parte all’azione legale portata avanti da Unindustria Bologna. Con l’ordinanza n. 9026 del 12 aprile 2013, infatti, la VI sezione tributaria della Corte di Cassazione ha dichiarato “rilevante e non manifestamente infondata, in relazione all’articolo 3 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale” nei confronti dell’art. 29 del Decreto Legge n. 185/2008, cioè quello del “click day”. Tale articolo assicurava la fruizione del credito solo a quelle imprese che avessero inviato un apposito formulario al sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dalle ore 10 del 6 maggio 2009. Dopo appena 35 secondi il plafond stanziato di 1,62 miliardi di euro si era già esaurito, escludendo così moltissime aziende dai bonus fiscali per lo svolgimento delle attività. In particolare, Alma Cube si prefigge il lancio, ogni anno, di spin off basati su brevetti d’Ateneo ad alto potenziale di crescita organizzativa e di successo di mercato, che coinvolgano almeno uno studente o un neolaureato Unibo. L’incubatore avrà anche il compito di individuare altre aziende potenzialmente interessate per inserirle nella compagine societaria delle nuove imprese e di attrarre investimenti 70 FARE per gli investimenti in ricerca, a prescindere dal merito dei progetti. Unindustria Bologna, determinata ad ottenere il riconoscimento del diritto acquisito per le aziende escluse dal beneficio, decise di impugnare il diniego, rivolgendosi alla Commissione Tributaria Provinciale ed intraprendendo così un’azione legale contro l’Amministrazione Finanziaria. “Oggi raggiungiamo un traguardo molto importante. Il pronunciamento della Corte di Cassazione premia finalmente il nostro impegno a difesa delle imprese, e costituisce un precedente non trascurabile contro tutte le varie forme di ‘click day’”, ha dichiarato Daniele Salati Chiodini, Vice Presidente di Unindustria Bologna con delega al Credito. “Con questa azione legale abbiamo tutelato le imprese più innovative, che avevano e hanno tuttora il diritto di ottenere l’interezza dei contributi per l’attività di ricerca e sviluppo che hanno svolto. Contributi che erano già stati previsti, e che invece in un secondo momento si sono visti sottrarre attraverso un meccanismo di assegnazione insensato, che viola il principio costituzionale dell’uguaglianza”, sottolinea il Vice Presidente di Unindustria Bologna. privati. Dopo il primo anno di avvio, i soci valuteranno una possibile apertura multicampus su altri territori, e uno sviluppo internazionale mediante accordi con Paesi target. “Il progetto darà nuova enfasi alla cultura d’impresa, con una attenzione particolare ai giovani. L’obiettivo dovrà essere quello di favorire per un numero sempre maggiore di ragazzi l’ingresso nel mondo del lavoro da imprenditori, sostenendo al tempo C M Y CM MY CY CMY K © RIPRODUZIONE RISERVATA stesso il ricambio del tessuto imprenditoriale con lo sviluppo di start-up altamente innovative”, ha dichiarato il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. “Il progetto – ha affermato il Rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi - parte dall’esigenza dell’Ateneo di svolgere il proprio ruolo in modo consapevole e responsabile, valorizzando e finalizzando i risultati della ricerca. La diversità delle discipline e degli ambiti di ricerca e la ric- Il generatore DCW partendo da acqua salata e corrente elettrica produce acido ipocloroso che è uno dei più potenti disinfettanti nell’ambito dei composti a base di cloro per l’eliminazione di biofilm, batteri, forme virali e muffe. Disinfettante non tossico e biodegradabile. SETTORI DI UTILIZZO • Alimentare e lattiero-caseario • Piscine • Medico-ospedaliero • Hotels e ambienti pubblici • Grande distribuzione • Allevamenti REFERENZE DCW : GENERATORE DCW cm: 85 x 46 x 149 H ≈ DISTRIBUTORE PER L’ITALIA ETD European Technology Development S.r.l FARE 71 Via san Donato 51/A, 40057 Granarolo Emilia (BO) tel: 051 6056816 email: [email protected] web: www.etdevelop.com BENVENUTI NELLA NUOVA SEDE DI VIA SAN DOMENICO Unindustria Bologna ha una nuova sede: è la “Casa degli industriali bolognesi” di via San Domenico, progettata dall’architetto Enzo Zacchiroli e voluta dal cavaliere del lavoro, Giorgio Barbieri. L’edificio è stato inaugurato il 30 maggio dal Presidente dell’Associazione, Alberto Vacchi, che ha tagliato il nastro alla presenza di S.E. Angelo Tranfaglia, Prefetto di Bologna, e dei colleghi imprenditori, dopo la benedizione di S.E. Card. Carlo Caffarra. La “Casa degli industriali”, che sorge tra via Castiglione e la basilica di San Domenico, è stata costruita nel 1963 e dunque quest’anno festeggia anche il suo primo mezzo secolo di storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA chezza di idee degli studenti saranno il fulcro e il motore dei futuri spin off”. L’UE INCORONA GAIA “BEST OF THE BEST PROJECTS” Contribuire a migliorare la qualità della vita attraverso la piantumazione di nuovi alberi nelle zone urbane e industriali della città, grazie a un impegno diretto delle imprese. È questo l’obiettivo del progetto “Gaia”, promosso dal Comune di Bologna in partnership con Unindustria Bologna, Impronta Etica, CNR _IBI- 72 FARE Il manifesto del progetto “Gaia” MET e Cittalia, tramite il quale sono già stati piantati in città 1.000 dei 3.000 nuovi alberi previsti che garantiranno un totale di 9.000 tonnellate di CO2 compensate. Il successo di Gaia (www.lifegaia.eu) è testimoniato anche dall’importante riconoscimento della Commissione Europea che lo ha indicato come progetto “best of bests” fra quelli finanziati dal programma Life dell’Unione Europea, realizzando a Bologna un video che sarà utilizzato come esempio di buon progetto Life per i prossimi bandi. Grazie al contributo delle prime 19 imprese del territorio che hanno deciso di compensare le proprie emissioni di CO2 attraverso l’acquisto di Cercate uno specialista che possa affiancare la vostra azienda nella tutela dei crediti commerciali in Italia e nel mondo? In EmIlIa Romagna opERa la più grande agenzia di assicurazione dei crediti d’europa Assicurazione dei Crediti, Cauzioni e C.A.R – Informazioni - Recupero Crediti Agenzia Generale dell’Emilia Romagna Creditpartner S.R.L La gestione dei crediti è un elemento chiave Sede legale ed amministrativa: Ravenna – Via Meucci 1 – 48124 Tel.0544 408911 Fax 0544 408907 per garantire valore all’impresa. La missione di Coface è di agevolare le attività commerciali delle imprese a livello globale attraverso una gamma completa di prodotti e servizi versatili ed efficienti: informazioni sulla solvibilità dei partner commerciali, assicurazione e gestione dei crediti. L’offerta di Coface è progettata per consentire alle aziende di gestire e proteggere con cura i propri crediti e di lavorare in tutta sicurezza, in Italia e all’Estero. Sede di Bologna – Via Massarenti 14/b – 40138 Tel. 051 4299001 – Fax 051 4292985 Sede di Modena – Via Mario Vellani Marchi 80 – 41124 Tel. 059 359364 – Fax 059 346321 Sede di Parma – Piazza C.A. Dalla Chiesa 3 – 43100 Tel. 0521 798276 – Fax 0521 707724 Sede di Reggio Emilia – Via Roma 22 – 42121 Tel. 0522 580737 – Fax 0522 580736 FARE 73 piante, il progetto Gaia ha già consentito di realizzare gli interventi di forestazione urbana con la messa a dimora di nuovi alberi nei parchi di Villa Angeletti, Tanara, San Donnino e Baden Power, la sistemazione a verde del Cortile del Pozzo di Palazzo D’Accursio e la piantagione di alberi in alcuni lotti dell’area industriale delle Roveri. Sulle Roveri, in particolare, si è focalizzata l’attenzione di Unindustria Bologna che, commissionando la realizzazione di un masterplan per la sistemazione paesaggistica dell’area industriale, ha voluto evidenziare le potenzialità di riqualificazione delle aree urbane grazie ad un uso attento del verde. “La partecipazione di Unindustria Bologna al progetto Gaia nasce dalla consapevolezza che le imprese in maniera sempre più convinta investono proprio sul territorio in iniziative a finalità ambientale e sociale - ha sottolineato Roberto Kerkoc, Vice Presidente di Unindustria Bologna siamo soddisfatti dei risultati ottenuti dal progetto, al quale hanno già aderito numerose aziende, e molto orgogliosi del riconoscimento ricevuto dalla Commissione Europea”. BOOM DI ESPOSITORI INTERNAZIONALI PER PHARMINTECH Sold out di espositori per la quarta edizione di Pharmintech, la rassegna della filiera tecnologia al servizio dell’industria farmaceutica parafarmaceutica e nutrizionale, che si è tenuta dal 17 al 19 aprile alla Fiera di Bologna. La manifestazione quest’anno ha ospitato 315 espositori, il 34% dei quali esteri, confermandosi eccellente ribalta per la produzione farmaceutica italiana che, con punte di export del 90%, vanta già un’altissima reputazione sui mercati globali. Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Messico, Olanda, Polonia, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan e Turchia i Paesi da cui provengono i produttori, cui si sono aggiunte le rappresentative di USA e Cina. La presenza di 12 delegazioni delle più importanti case farmaceutiche del mondo ha confermato l’interesse internazionale dell’evento. “L’edizione 2013 ha coinciso con la prima uscita della società Pharmintech srl - dichiara Roberto Kerkoc, Vice Presidente Visita ai padiglioni con il Presidente di Bolognafiere Duccio CampaUnindustria gnoli, Giampaolo Vitali autore indagine congiunturale, il Presidente di di Pharmintech Srl Roberto Kerkoc, l’AD di Pharmintech Srl Guido Cor- Bologna e Prebella, il Presidente di Pharmintech 2013 Sergio Dompé sidente Phar- 74 FARE mintech srl - una società nata dalla collaborazione fra tre partner d’eccellenza, cioè Bologna Fiere, Ipack-Ima e Unindustria Bologna. Le sinergie fra questi tre grandi partner, che hanno messo a disposizione della società le loro specifiche competenze e le loro professionalità, hanno portato al felice esito di questa iniziativa”. Ora, annuncia il Vice Presidente di Unindustria Bologna, “visto il raggiungimento di questo primo obiettivo con risultati più che soddisfacenti, intendiamo investire sulla prossima edizione di questa grande rassegna del farmaco con l’apporto di tutte le componenti societarie. In particolare, lavoreremo affinché anche la prossima edizione di Pharmintech, che avverrà nel 2016, sempre a Bologna, riunisca e rappresenti non solo l’eccellenza della produzione bolognese, ma tutto il meglio della tecnologia europea e mondiale di questo settore”. FARE BUSINESS NELLE ZONE CALDE DEL MONDO: RISCHIO O OPPORTUNITA’? Gli ultimi anni hanno visto alcuni Paesi del bacino del Mediterraneo e del Golfo attraversati da tensioni o gravi conflitti. In molti casi si tratta di Paesi che si stanno gradualmente riaffacciando al commercio internazionale, ma che vivono tuttora una fase di difficile riassesto politico ed istituzionale: in particolare, sono Tunisia, Libia, Egitto, Iran, Iraq e Siria. Oggi la crisi di questi Paesi rappresenta più un rischio o un’opportunità per le aziende italiane? FARE 75 Per rispondere a questa domanda, il servizio Internazionalizzazione di Unindustria Bologna ha organizzato lo scorso 8 maggio un seminario dal titolo “Operare e fare business nelle zone calde del mondo”. Si tratta di mercati importanti per le aziende italiane, che negli ultimi anni si trovano a fare i conti con le difficoltà crescenti dovute alle crisi politiche. Lo dimostrano i dati dell’export, che verso questi sei Paesi si sono significativamente ridotti in corrispondenza dei conflitti locali, per poi conoscere – in alcuni casi – una rapida ripresa. Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, il valore delle esportazioni è passato da 1,4 miliardi di euro nel 2009 a poco più di 1 miliardo di euro nel 2012. Più nel dettaglio, è crollato l’export verso la Siria (da 93 milioni di euro nel 2009 a 31 milioni nel 2012), l’Iraq (da 201 a 68 milioni) e la Libia (da 169 milioni nel 2009 a 29 nel 2011, per poi tornare a 136 nel 2012). È più ridotto, invece, il calo delle esportazioni delle aziende della provincia di Bologna verso questi sei Paesi. Si è passati da circa 290 milioni di euro di valore delle esportazioni nel 2009 a 257 milioni nel 2012. Andando a guardare i singoli Paesi, si nota che a soffrire di più è il mercato siriano (da poco meno di 25 milioni nel 2009 a poco meno di 6 nel 2012), assieme a quello iraniano (da 94 milioni nel 2009 a 75 nel 2012) e a quello libico (da 18 milioni nel 2009 a 5 nel 2011, e 14 nel 2012). La provincia di Bologna da sola rappresenta un quarto dell’export dell’Emilia Romagna verso Tunisia, Libia, Egitto, Iran, Iraq e Siria. Sul tema, lo scorso 8 maggio nella 76 FARE Sala dei Cento della sede Carisbo in via Farini 22, si sono confrontati Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, Youssef Tadros, Former Export Counselor Embassy of France in Egypt e attualmente funzionario internazionalizzazione di Unindustria Bologna, Claudio Perrella dello Studio legale LS Lexjus Sinacta Bologna, Matteo Scagliarini, Presidente di Andrea Scagliarini Spa Broker di assicurazioni e Giuseppe Gradi, del Servizio Internazionalizzazione Imprese di Intesa Sanpaolo. LE AGENZIE PER IL LAVORO SPIEGANO LE CARTE VINCENTI DELLA SOMMINISTRAZIONE Il mercato del lavoro è completamente cambiato e sempre di più le imprese, per essere competitive, richiedono lavoro flessibile. Che non coincide necessariamente con il lavoro precario. Uno degli strumenti che meglio interpretano questa rinnovata esigenza di un mercato del lavoro elastico è la somministrazione. Oggi, le Agenzie per il lavoro, che rappresentano attori polifunzionali a cui le imprese più evolute possono guardare come partner strategici per definire tutte le dinamiche inerenti le risorse umane, proprio grazie a questa tipologia contrattuale offrono la migliore flessibilità sia per le aziende clienti che per i lavoratori. Per illustrare al meglio le prerogative di questo strumento, la Sezione delle Agenzie per il lavoro di Unindustria Bologna sta realizzando una brochure da distribuire alle imprese associate, che riassume gli aspetti salienti della flessibilità in entrata e evidenzia i vantaggi della somministrazione di lavoro per i minori vincoli dell’istituto, le modalità di utilizzo più flessibili e i minori costi ed adempimenti burocratici. Sullo stesso tema, inoltre, verranno organizzati dei workshop specifici. In questi anni – come spiega la Sezione Agenzie per il lavoro – è cambiato il modo con cui le imprese utilizzano la somministrazione. Le missioni sono più lunghe e le retribuzioni mediamente più alte, dal che si può desumere che cresce la percentuale di lavoratori qualificati. Al lavoratore si garantiscono tutele e retribuzioni uguali a quelle del lavoro alle dirette dipendenze dell’azienda. Inoltre, grazie al contributo degli Enti bilaterali, Forma.Temp ed Ebitemp, la somministrazione offre ai lavoratori tutele e garanzie integrative, al punto da rappresentare un modello positivo da valorizzare. Il nuovo scenario creato dalla riforma Fornero, inoltre, impone un cambiamento nelle dinamiche che si esplicano nel mercato del lavoro con riflessi positivi per la sommini- PRONTO INTERVENTO Tel. 051 731 110 r.a. ✆ 800-010815 numero verde Spurgo Pozzi Disotturazioni Pulizie colonne di scarico Pulizia canalizzazioni Lavaggio strade Pulizia cisterne Bonifiche ambientali Aspirazione fanghi Trasporti: A.D.R., Rifiuti speciali e pericolosi RELINING SISTEMA DI RISANAMENTO NON DISTRUTTIVO Reg. N. 2206 UNI EN ISO 9001:2008 UNI EN ISO 14001:2004 società attestata da DIVISIONE TELECAMERE E RISANAMENTO Servizio detector Geofono cercaperdite e localizzatore di tubazioni Spazzatrici per strada e piazzali Cestello elevatore Fognature da D 2,5 a D 150 cm con rilievi planimetrici Canne fumarie, colonne di scarico, condotte di aerazione Rilascio di VHS, DVD em su richiesta, relazione tecnica FARE 77 40011 ANZOLA EMILIA (BO) - Via Amedeo Zanini, 2-4 - Fax 051.731613 [email protected] strazione: l’unica forma di flessibilità riconosciuta come positiva sia dalle imprese che dai sindacati – sottolinea ancora la Sezione Agenzie per il lavoro di Unindustria Bologna – perché coniuga tutele e giusta retribuzione per il lavoratore con esigenze di temporaneità di alcune attività aziendali. Nell’attuale situazione del mercato del lavoro, con tassi di disoccupazione già ad alti livelli, le Agenzie costituiscono dunque una possibilità di miglioramento della situazione, specie per i più giovani e per coloro che con maggiore difficoltà riescono a rientrare in tale mercato, come conferma anche una recente indagine di fonte sindacale secondo la quale oltre l’80% di lavoratori che hanno sperimentato l’irregolarità lavorativa sono usciti dal segmento del sommerso proprio grazie alle Agenzie del lavoro e alla somministrazione. Un crescente apprezzamento verso le Agenzie è ribadito anche dai dati dell’indagine IPSOS - Assolavoro della fine del 2011, che evidenzia come in pochi anni la percentuale di coloro che le paragonano al “lavoro nero” sia scesa dal 35% al 17%, mentre quella di chi le considera una forma moderna del mercato del lavoro è salita dal 42% al 54%. ACCORDO CON BNL PER FAVORIRE LE RETI D’IMPRESA Le aziende che fanno rete da oggi hanno uno strumento in più per crescere, sviluppare nuovi progetti e internazionalizzarsi. BNL e Unindustria Bologna hanno siglato, infatti, un accordo di collaborazione com- 78 FARE merciale “Reti di impresa e competitività”, che prevede forme di finanziamento dedicate agli associati che hanno sottoscritto un contratto di rete. BNL, con questo accordo, sosterrà i progetti delle imprese attraverso finanziamenti ad hoc, che andranno niele Salati Chiodini - Come Associazione desideriamo fornire, anche attraverso un coordinato calendario di incontri, una costante e puntuale attività di assistenza e consulenza alle imprese, condividendo con BNL le reciproche conoscenze ed esperienze sulla diffusione del modello delle reti di impresa nel sistema economico e produttivo del territorio”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ernesto Di Giacomo Responsabile Centro Imprese Territoriale di BNL, Marco Barbi Direttore Centro Affari Territoriale di BNL e Daniele Salati Chiodini Consigliere Delegato al Credito di Unindustria Bologna da un minimo di 20 mila euro a un massimo di 3 milioni. Le imprese, inoltre, attraverso BNL, avranno la possibilità di accedere a specifici plafond messi a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI), che prevedono condizioni agevolate. Alla firma della partnership sono intervenuti, per Unindustria Bologna, il Vice Presidente con delega al credito Daniele Salati Chiodini; per BNL, Marco Barbi, Direttore Centro Affari Territoriale Corporate - Bologna, Romagna, Marche e Ernesto Di Giacomo, Responsabile Centro Imprese Retail Bologna. “L’accordo ha lo scopo di svolgere una incisiva ed efficace attività di sensibilizzazione e crescita culturale circa l’importanza dell’aggregazione in rete – ha spiega Da- Impagabile Avere sempre informazioni esclusive e raccolte alla fonte. WHO’S WHO IN ITALY Entra in iTunes e Google play e scarica la tua app. Consulta sul tuo smartphone 8850 profili biografici dei personaggi di maggiore rilievo e 5800 profili delle aziende e Istituzioni più rappresentative in Italia. Il nostro costante aggiornamento ti offre una visione reale di chi conta nel panorama economico, politico, sociale e culturale. News, comunicati stampa e interessanti contributi video. Uno strumento di lavoro imprescindibile, che porta nel mondo il valore, la competitività e affidabilità del nostro Paese. FARE 79 WHO’S WHO IN ITALY S.r.l. email: [email protected] www.whoswho.eu