TRAFFICO MOTOCICLISTICO POLIZIA BERNESE COMUNE

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TRAFFICO MOTOCICLISTICO POLIZIA BERNESE COMUNE
La rivista upi per i partner della prevenzione
1/2014
TRAFFICO
MOTOCICLISTICO
Centauri più sicuri
POLIZIA BERNESE
Sull’educazione stradale
non si lesina!
COMUNE ATTENTO
ALLA SICUREZZA
Widnau mette sotto la lente
i suoi impianti scolastici
Sommario
EDITORIALE
ABACO
Buoni voti per «area sicurezza»
3
DOSSIER TRAFFICO MOTOCICLISTICO
«Stayin’ alive, stayin’ alive …»
Motociclismo più sicuro 4
L’opinione di Walter Wobmann, presidente FMS:
senza nulla togliere al piacere
7
Ciak, si gira lo spot della campagna moto8
PARTNER IMPRESE
Promozione ludica della sicurezza: Jaeger-LeCoultre dà il
buon esempio 10
PARTNER POLIZIA
Sull’educazione stradale non si lesina!
12
PARTNER COLLABORAZIONI
La Svizzera ha bisogno di un nuovo obiettivo di
sicurezza stradale?
13
PARTNER COMUNI
Widnau: impianti scolastici sotto la lente
14
CAMPAGNA
Nuova campagna sicurezza: precedenza alla prudenza
colophon
Editore: upi – Ufficio prevenzione infortuni,
Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22
Cambiamenti d’indirizzo: [email protected]
Redazione: Ursula Marti (wortreich gmbh) , Rolf Moning (upi), Tom Glanzmann (upi)
Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna,
[email protected], telefono + 41 31 305 55 66
Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale
Correzione: Antonio Cifelli (upi)
Foto: pagine 1, 2, 6, 8, 9, 11, 15, 16: upi; pagina 4: adpic; pagine 5, 12, 13, 14: Iris Andermatt;
pagina 7: FMS; pagina 10: Jaeger-LeCoultre
Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern
Tiratura: italiano: 1100, francese: 3300, tedesco 9200 esemplari. Rivista trimestrale.
ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF)
© Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione
e con indicazione completa della fonte
2 area sicurezza 1 / 2014
16
Chi non ha mai cantato e ballato sulle
note del grande successo musicale dei Bee
Gees? Il messaggio «Stayin’ alive» è sem­
pre d’attualità e dovrebbe diventare il
motto di ogni utente della circolazione
stradale – in particolare dei motociclisti,
categoria particolarmente vulnerabile ri­
spetto agli automobilisti. Riguardo e tol­
leranza dovrebbero essere valori fonda­
mentali: tutto sommato, permettono di
evitare un buon numero di incidenti!
Vigilanza e guida difensiva sono la
migliore assicurazione sulla vita. Con
questo obiettivo la Federazione motoci­
clistica svizzera FMS e l’upi lanciano a
primavera «Stayin’ Alive», una campa­
gna volta a ridurre il numero di colli­
sioni con motociclette. All’insegna del
motto «Non farti abbattere!» esortiamo
gli appassionati delle due ruote a non ri­
durre la loro motocicletta a mero trofeo
di caccia. La campagna prenderà il via in
occasione delle grandi fiere svizzere
della motocicletta, facendo tappa in va­
rie manifestazioni regionali. Il 2014 è an­
che l’anno giubileo dell’FMS, che festeg­
gia un secolo di vita. Congratulazioni!
E infine una novità interna: nella
redazione di «area sicurezza» subentro
a Magali Dubois, la redattrice per la
Romandia. Sono molto felice di sub­
entrarle in qualità di rappresentante
della Romandia, per fornirvi contributi
regolari sulle azioni realizzate in questa
regione del nostro Paese.
Buon viaggio e …
«yeah. I’m stayin’ alive.»
Nathalie Wirtner Julmi
ABACO
Buoni voti per «area sicurezza»
In settembre 2013 l’upi unitamente alla sua rivista vi ha recapitato anche
un questionario. Ci stava a cuore sapere quanto vi ritenete soddisfati
di «area sicurezza». Oltre un migliaio di lettrici e lettori ha partecipato al sondaggio,
dandoci buoni voti e formulando idee per possibili miglioramenti.
Siete in 12 800 a ricevere regolarmente
la rivista per la prevenzione «area sicu­
rezza». Ma quest’ultima viene poi an­
che letta? Quali vantaggi offrono, i
contributi, per l’attività professionale
di tutti i giorni? Che cosa potrebbe es­
sere migliorato? L’upi desiderava ap­
profondire queste ed altre questioni al
fine di orientare meglio la rivista alle
effettive esigenze delle sue lettrici e dei
suoi lettori. A tale scopo ha affidato la
valutazione a un istituto di ricerche di
mercato.
In una prima fase sono state realiz­
zate 35 interviste individuali con per­
sone del gruppo target. Le informa­
zioni così acquisite sono servite ad
elaborare un questionario per la se­
conda fase del sondaggio spedito a tutti
i destinatari di «area sicurezza» nel
corso del mese di settembre. Il modulo
è stato compilato e rispedito da oltre un
migliaio di persone.
88
I risultati sono incoraggianti: l’82 per
cento legge tutti e quattro i numeri an­
nui della rivista, che trova accattivante.
La realizzazione formale, come ad
esempio il layout o la comprensibilità
dei testi, è considerata da buona a ot­
tima. Per la maggior parte delle lettrici
e dei lettori la rivista è utile per l’attività
professionale quotidiana. Ben l’88 per
cento dei partecipanti al sondaggio
­raccomanderebbe «area sicurezza» a
terzi – pur considerando che c’è ancora
spazio per miglioramenti: si auspicano
in particolare un’elaborazione più pre­
cisa dei link verso informazioni di ap­
profondimento, più liste di controllo,
tabelle e grafici informativi. Le opinioni
degli esperti potrebbero di quando in
quando essere presentate sotto forma di
pro e contro o di scambio di vedute.
L’upi farà tesoro dei vostri desideri e in­
trodurrà gradualmente dei migliora­
menti. Lasciatevi stupire!
Un grazie di cuore a tutti coloro che
hanno dedicato un po’ del loro tempo
al nostro sondaggio. tg
zoom
Anteprima: due pubblicazioni upi sugli sport equestri
Dopo aver elaborato per la prima volta,
nel 2011, un’analisi sugli infortuni che
interessano l’equitazione in Svizzera,
l’upi fa due passi avanti. Da un canto il
documento scientifico verrà integrato
con un’analisi dei fattori di rischio, che
consente di derivare raccomandazioni
concrete in materia di prevenzione.
Inoltre, basandosi su queste informazioni un opuscolo destinato al vasto
pubblico verrà pubblicato in collabora-
zione con la Federazione Svizzera Sport
Equestri e altri partner. Il consiglio più
importante della consulente upi per
lo sport Monique Walter: «Seguite
un’istruzione presso una scuderia o
un’associazione ippica competente. Il
piacere di andare a cavallo può essere
tale solamente se ci si sente sicuri
accanto e in sella al cavallo. Le persone
qualificate non insegnano soltanto a
cavalcare, ma anche a relazionarsi con
il cavallo, a prendersene cura e a
maneggiare il materiale».
Il documento di fondo «Sicherheits­
analyse im Pferdesport in der Schweiz»
(attualmente solo in lingua tedesca) e
l’opuscolo per il pubblico « Sport
equestri – La sicurezza in sella e in
scuderia» saranno disponibili da aprile
su www.ordinare.upi.ch. mor
area sicurezza 1 / 2014 3
DOSSIER TRAFFICO MOTOCICLISTICO
Motociclismo più sicuro
PROGRAMMA PRIORITARIO Rapidi, contorni affusolati, nessuna zona di assorbimento
degli urti: i motociclisti sono esposti a rischi d’infortunio particolarmente elevati.
Per migliorare la loro sicurezza, nel quadro del programma prioritario «Motociclette»
l’upi attua misure mirate in collaborazione con svariati partner, come illustra l’esperto
dell’upi Mario Cavegn.
I motociclisti sono esposti a rischi d’infortunio particolarmente elevati. Un pacchetto di misure mirate intende contrastare questa tendenza.
4 area sicurezza 1 / 2014
area sicurezza: Attualmente l’upi si sta
occupando intensamente del traffico
motociclistico. Sono forse aumentati gli
incidenti che coinvolgono motociclette?
Mario Cavegn: No, al contrario: negli
ultimi anni il numero di centauri feriti
gravemente o mortalmente è diminu­
ito. Ma con il 30 per cento i motociclisti
rappresentano pur sempre una fetta
importante di vittime della circola­
zione. Il loro rischio di subire ferite
gravi è ancora più elevato della media.
Nel 2012 i morti sono stati più di 70 e i
feriti gravi all’incirca 1200. Occorre
dunque adottare delle contromisure.
«Uomo, macchina e ambiente
sono al centro.»
Questa necessità di agire si evince
anche dall’aggiornato dossier sicurezza
upi «Traffico motociclistico». In quale
misura?
L’aggiornamento assicura che le cono­
scenze scientifiche, le basi di dati o gli
sviluppi tecnici confluiscano nelle atti­
vità di sicurezza. Ci sono anche stati
cambiamenti a livello di condizioni
quadro politiche e sociali; occorre te­
nere conto anche di queste evoluzioni –
ad esempio la responsabilità del pro­
prietario, l’atteso obbligo dell’ABS a
livello di Unione Europea o le novità in
materia di formazione dei conducenti
(OPERA-3). Alcuni cambiamenti sono
stati indotti dal programma per la sicu­
rezza stradale «Via sicura».
Il programma prioritario contro gli
incidenti in motocicletta è giunto nella
sua fase di attuazione. Quali misure
concrete ci si deve attendere?
È prevista un’ampia gamma di provve­
dimenti – prioritariamente a livello di
conducenti, macchine e ambiente (vedi
riquadro). In collaborazione con la Fe­
derazione motociclistica svizzera FMS
l’upi sta lanciando un campagna su va­
sta scala volta a promuovere uno stile di
guida difensivo. Parallelamente viene
tematizzato l’equipaggiamento di pro­
tezione individuale. Sono previste an­
che azioni con lo scopo di favorire la
diffusione di motociclette dotate di
ABS. Inoltre, l’upi si impegna anche per
un’infrastruttura stradale più sicura, in
primo luogo risanando i punti parti­
colarmente pericolosi o ad alta inciden­
talità.
Dove può agire direttamente l’upi e
dove dipende, invece, dal sostegno dei
suoi partner?
Nei dossier sicurezza si illustrano gli
ambiti in cui è necessario adottare
provvedimenti, si documentano le pos­
sibilità d’azione e si stilano priorità nel
senso della prevenzione degli infortuni.
Questo lavoro preliminare è fornito
dall’upi. Al più tardi a livello di attua­
zione delle misure di prevenzione l’upi
dovrà collaborare con organizzazioni
partner. Ciò facilita da un canto l’ac­
cesso ai gruppi target e ci consente,
dall’altro, di raccogliere informazioni
ed esperienze pratiche.
Mario Cavegn è ricercatore per l’upi in materia
di traffico motociclistico.
A quali organizzazioni partner si
riferisce?
Prime fra tutte le associazioni di moto­
ciclisti, i rivenditori specializzati, i ma­
estri conducenti, poi anche l’Associa­
zione svizzera dei professionisti della
strada e dei trasporti VSS, svariate au­
torità come l’Ufficio federale delle
strade USTRA o l’Associazione dei ser­
vizi della circolazione asa, ed altri.
Il pacchetto di provvedimenti
in breve
• Promuovere uno stile di guida
difensivo
• Ottimizzare la formazione dei
conducenti
• Aumentare il numero di moto­
ciclette dotate di ABS
• Migliorare l’equipaggiamento
di protezione individuale
• Risanare i punti particolarmente
a rischio e ad alta incidentalità
Su quale arco di tempo verranno
realizzati i provvedimenti, ed entro
quando vi aspettate di ottenere i
primi miglioramenti?
Le misure verranno adottate sull’arco
di un quinquennio circa, ma la realiz­
Il dossier sicurezza upi «Traffico
motociclistico» è disponibile su
www.ordinare.upi.ch (art. 2.211,
a partire da aprile / maggio).
area sicurezza 1 / 2014 5
DOSSIER TRAFFICO MOTOCICLISTICO
zazione durerà certamente più a lungo.
I primi miglioramenti credo saranno
già visibili durante l’imminente cam­
pagna divulgativa; sono fiducioso che
sarà un successo. Altri sforzi, come l’a­
deguamento delle norme VSS o l’auspi­
cata ottimizzazione della formazione
degli ingegneri del traffico, daranno i
loro frutti soltanto in un secondo
tempo – ma saranno risultati sicura­
mente duraturi.
Un ultimo accenno all’obiettivo di
prevenzione: a cosa punta l’upi?
L’upi si è posto l’obiettivo di ridurre del
15 per cento il numero dei centauri
feriti gravemente e mortalmente.
Lei è sempre stato un appassionato
delle due ruote. Inforca spesso la
motocicletta?
In questo periodo il mio tempo libero
lo trascorro diversamente – sono, in­
fatti, appena diventato papà! Di mo­
menti da dedicare a questa passione ne
rimangono veramente pochi, perciò a
malincuore ho venduto la motocicletta.
Ma chi sa, magari fra qualche anno me
ne concederò un’altra!
Intervista: Ursula Marti
Lancio della campagna in occasione della SWISS-MOTO a Zurigo con Walter Wobmann, Presidente centrale FMS
e Consigliere nazionale, Brigitte Buhmann, Direttrice upi e la leggenda delle corse motociclistiche Jacques Cornu
(da sin. a destr.) che ha presentato un simulatore di guida unico per la Svizzera.
La campagna moto
La campagna con lo slogan «Non farti
abbattere!» si propone di ridurre il
numero degli infortuni provocati da
collisioni con motociclette, in parti­
colare nei punti nodali. I motociclisti
verranno motivati ad assumere una
guida difensiva, previdente e attenta ai
pericoli. La campagna verrà lanciata
6 area sicurezza 1 / 2014
in tutta la Svizzera da febbraio 2014
e durerà sino a fine 2016. Realizzata
dalla Federazione motociclistica
svizzera FMS e dall’upi, essa gode
del sostegno finanziario del Fondo
di sicurezza stradale FSS.
Maggiori informazioni su
www.stayin-alive.ch
Le date del lancio:
• Svizzera tedesca: 19 febbraio 2014,
Swiss-Moto Zurigo
• Svizzera francese: 15 marzo 2014,
Motoexpo Martigny
• Ticino: 1° maggio 2014, Valle Maggia
DOSSIER TRAFFICO MOTOCICLISTICO
Senza nulla togliere al piacere
L’opinione di Walter Wobmann, presidente della Federazione
motociclistica svizzera FMS e Consigliere nazionale UDC (LU) in merito
alla campagna comunitaria «Stayin’ Alive».
S
frecciare in sella alla motocicletta
gustandosi la libertà … Per molti è
ben più di un passatempo: è una vera
passione! Sono persone di tutte le età e di
ogni ceto sociale ad inforcare la moto nel
tempo libero. Purtroppo, regolarmente si
verificano degli incidenti. Ecco perché
noi dell’FMS teniamo a sostenere questa
campagna, che abbiamo elaborato in collaborazione con l’upi in seno a un gruppo
di progetto.
Nel gruppo di progetto gli appassionati delle due ruote non mancano, né fra
gli esperti dell’FMS, né fra gli specialisti
dell’upi. Queste persone sanno di che
cosa si parla e capiscono noi motociclisti.
La collaborazione è piacevole e cooperativa. La campagna non è una cavalcata
contro i centauri, al contrario: è un appello alla loro indulgenza. Di quando in
quando i motociclisti possono cedere la
precedenza a un autoveicolo. Per noi è
anche importante non rovinarsi il divertimento!
Si tratta di una campagna di motociclisti per motociclisti. Ecco perché noi
dell’FMS abbiamo aderito immediatamente. Ci aspettiamo una riduzione degli incidenti con motociclette. Il pacchetto globale delle differenti misure è
molto promettente e fa leva sulla responsabilità individuale dei motociclisti.
L’FMS è l’associazione nazionale ufficiale dei motociclisti e l’organizzazione
mantello di circa 170 club delle due ruote
e di alcune migliaia di soci individuali.
Oltre alla sicurezza nella circolazione,
r­ ispettivamente alla politica del traffico
la Federazione ha altre due colonne portanti: il motociclismo sportivo e quello
turistico. L’FMS ha una propria Commissione Sicurezza Stradale CSS composta da esperti che si occupano, ad esempio, di realizzare azioni con stand sui
passi, dove si possono incontrare molti
motociclisti. Si distribuiscono volantini e
si parla con i centauri, rendendoli attenti
sui pericoli e i problemi. L’FMS esiste da
un secolo. Per festeggiare questo importante giubileo dal 30 maggio al 1° giugno
a Lyss avranno luogo varie attività. Trovate maggiori informazioni alla pagina
www.100jahrefms.ch.
Io ho uno stile di guida piuttosto difensivo, soprattutto dove si celano i rischi
maggiori – agli incroci sia nelle località
che fuori località. Ovviamente, la guida
sportiva piace anche a me, ma me la concedo solo dove le condizioni della strada
lo permettono e posso valutare i pericoli.
In passato mi è capitato anche di fare
qualche gara, ma unicamente su circuiti
ufficiali e mai nella circolazione stradale. Io stesso adotto le «strategie di sopravvivenza» che pubblicheremo in un
booklet abbinato alla campagna. Formulati in maniera spiritosa, questi consigli
mi aiutano a non avere la peggio.
Sono convinto che la campagna comporterà un ulteriore calo degli incidenti
che coinvolgono motociclisti – affinché la
moto continui ad essere un piacere e non
si trasformi in uno sport a rischio! •
«Sono convinto che la campagna comporterà un
ulteriore calo degli incidenti che coinvolgono
motociclisti – affinché la moto continui ad essere
un piacere», afferma il presidente centrale
dell’FMS Walter Wobmann.
area sicurezza 1 / 2014 7
DOSSIER TRAFFICO MOTOCICLISTICO
Ciak, si gira lo spot
della campagna moto
CAMPAGNA MOTO La campagna comune Federazione motociclistica svizzera
FMS e di upi, che si propone di migliorare la sicurezza dei motociclisti, include
anche uno spot televisivo girato ad Amburgo nell’autunno 2013. «area sicurezza»
ha assistito alle riprese.
Una giornata di riprese inizia all’alba.
Nella produzione di spot televisivi l’a­
dagio «il tempo è denaro» è più che mai
azzeccato! La produzione di un filmato
pubblicitario coinvolge moltissime per­
sone: attori, regista, produttore, stilista,
cameraman e assistente, tecnico del
suono e assistente, addetti ai cavi, con­
ducenti e molti altri ancora. L’elenco è
davvero lungo! È importante che la
giornata di riprese segua esattamente il
programma prestabilito, che tutti si
trovino puntualmente al loro posto e
che la scaletta venga rispettata. Ogni
8 area sicurezza 1 / 2014
ritardo costa parecchio. Per ragioni
finanziarie e di autorizzazioni, lo spot è
stato girato ad Amburgo. Taglio e mon­
taggio avvengono, invece, in Svizzera.
Professionisti all’opera
Quando giungiamo sul luogo delle ri­
prese, un quartiere alto della periferia
di Amburgo, poco prima delle nove, la
troupe è già all’opera. La prima scena
dello spot si svolge nel garage di una
moderna villa. L’attore è truccato e i ca­
meraman sono occupati con le inqua­
drature. L’unico dettaglio ancora da re­
golare è l’abbigliamento del protagonista.
Gli stivaletti sono troppo nuovi, per un
motociclista incallito: la stilista provvede
immediatamente ad «invecchiarli».
Bisogna anche applicare materiale ri­
flettente adeguato e rimuovere i marchi
delle case produttrici. Ora tutto è
pronto per girare la prima scena.
Dopo alcune ripetizioni, il materiale
filmato viene valutato dai professioni­
sti della pubblicità dell’agenzia incari­
cata della produzione e dall’esperto
della Federazione motociclistica sviz­
zera. Soltanto dopo l’ok di tutti si pro­
cede con la scena successiva. Un grande
piano del copione affisso a una parete
mobile aiuta i partecipanti a non per­
dere la visione d’assieme delle scene già
girate. Infatti, le riprese non sono cro­
nologiche.
Dopo una breve pausa pranzo, il ma­
teriale viene impacchettato e la troupe
si sposta nel centro di Amburgo. Video­
camere, luci e suono vengono nuova­
mente montati all’uscita di un garage.
Il team lavora con rapidità e precisione,
e Neil – l’attore – è un vero professioni­
sta. Così le scene vengono girate rapi­
damente. Il timing è perfetto, e resta
addirittura un po’ di tempo per una
breve visita della città portuale al tra­
monto.
Dopo la città, la campagna
La seconda giornata di riprese è altret­
tanto fitta. Tutte le scene in motoci­
cletta vengono girate alcuni chilometri
fuori da Amburgo. Una nebbiolina
mattutina e il sole che lentamente fa
capolino, i campi, i boschi e i pascoli
dipingono un paesaggio idilliaco. Ma
ad essere girate sono ora le sequenze
dello spot televisivo che dovranno ali­
mentare il senso di pericolo e di rischio
di un viaggio in motocicletta. Un con­
trasto soltanto apparente: già alla prima
visione delle immagini è chiaro che
l’atmosfera particolare e l’inquadratura
riusciranno a infondere nel telespetta­
tore questa sensazione.
La vera sfida è quella del pomeriggio.
L’attore dovrà essere filmato mentre
guida la motocicletta in mezzo al traf­
fico quotidiano della strada maestra. Si
fa capo a un dolly, un veicolo partico­
lare sul quale è installata una gru per ri­
prese aeree e che oltre a trasportare la
macchina da presa ospita anche regista,
cameraman e tecnico del suono. In
questo modo, durante la sua scorazzata
fuori città Neil può essere ripreso da
ogni angolazione senza dover bloccare
il traffico. Anche questa giornata di
riprese trascorre senza panne o impre­
visti. Verso sera la troupe sgombera
soddisfatta il set; tutte le scene sono
state girate. Lo spot pubblicitario finito
sarà visibile in TV da aprile 2014.
Camilla Krebs
www.stayin-alive.ch
area sicurezza 1 / 2014 9
PARTNER IMPRESE
Promozione ludica della sicurezza:
Jaeger-LeCoultre dà il buon esempio
ESPOSIZIONE SULLA PREVENZIONE Dopo aver entusiasmato l’anno scorso
innumerevoli visitatori, ora l’esposizione interattiva sulla prevenzione dell’upi è a
disposizione anche delle imprese. La manifattura Jaeger-LeCoultre nella Vallée de
Joux VD ha già maturato esperienze positive, come spiega Franck Cesarec.
Ricreativa, interattiva, divertente, appas­
sionante … Questi – o simili – sono per
lo più i giudizi sull’esposizione sulla
prevenzione ideata in occasione dei
­festeggiamenti per il 75° anno d’attività
dell’upi. Il design e l’utilizzo con sem­
plici movimenti delle mani sono si­
curamente innovativi. Gli utenti si
sentono come in un film di fanta­
scienza! Chi ha meno dimestichezza
può utilizzare un pad. Così o colà, il
divertimento è assicurato: sul tema
delle cadute la postazione fornisce sug­
gerimenti alla dottor House, mentre
Barbie si preoccupa della sicurezza in
casa e fuori. Quanto a lui, il cane Filou
vivacizza il tema degli equipaggiamenti
di protezione.
Anche le collaboratrici e i collabora­
tori della manifattura Jaeger-LeCoultre
si sono divertiti a scoprire l’esposizione
interattiva. A suscitare particolare inte­
resse sono stati i vari quiz così come i
video e spot di ieri e di oggi, che per­
mettono di veicolare informazioni
più dettagliate e sono particolarmente
adatti a sensibilizzare su temi inerenti
alla sicurezza. L’azione ha dimostrato
che il sistema di esposizione interattiva
e la ricca gamma di tematiche riescono
a suscitare interesse in tutto il pub­
blico.
Abbiamo chiesto a Franck Cesarec,
responsabile Salute e sicurezza sul la­
voro presso la manifattura Jaeger-Le­
Coultre, di farci un bilancio dell’espe­
rienza.
10 area sicurezza 1 / 2014
Affinché abbia successo, è importante che l’esposizione venga allestita
in un punto ben frequentato.
area sicurezza: Quali temi – cadute,
sicurezza in casa e fuori, nel traffico,
dispositivi di protezione individuale,
alcol e sonnolenza – hanno interessato
maggiormente il vostro personale?
Franck Cesarec: Il più gettonato è stato
l’ambito della prevenzione nella circo­
lazione stradale. Ciò va ricondotto, ov­
viamente, anche alla campagna «Slow
Down, take it easy»: l’angelo Franky è
ancora molto alla moda!
Come considera il concetto dell’esposizione: piuttosto attrattivo o «moralizzante»?
Il concetto è attrattivo, invitante e af­
fatto moralizzate – ed è giusto che sia
così. A mio modesto parere, in fatto di
salute e sicurezza informazioni scioc­
canti e morale producono effetti limi­
tati nel tempo. Trovo particolarmente
interessante l’utilizzo della tecnologia
propria alle console di gioco per veico­
lare messaggi di sicurezza. Questo ap­
proccio non entusiasma soltanto i gio­
vani, ma garantisce un’interazione
efficace con tutto il pubblico, che si
sente particolarmente coinvolto.
Secondo lei, quali sono i vantaggi per
il personale?
Sicuramente la possibilità di veicolare
la sicurezza, informazioni utili sia per il
luogo di lavoro che per il tempo libero,
anche in modo ludico.
Ha organizzato eventi particolari,
creato dei gruppi o altro?
Abbiamo facilitato l’accesso allo schermo
collocandolo in un luogo di passaggio
centrale della manifattura. Gli atelier si
sono poi organizzati autonomamente.
Ma per aumentare l’impatto, la prossima
volta procederemo in maniera più mi­
rata, organizzando anche eventi guidati.
L’esposizione era allestita nella caffetteria. Il personale poteva usufruirne in
maniera informale?
Sì, e se posso dare un consiglio è prefe­
ribile collocarla in un ambiente in cui le
persone sono rilassate e aperte a con­
frontarsi con cose nuove. Le scene ludi­
che e cariche di humour e le voci degli
attori suscitano immediatamente cu­
riosità e attirano l’attenzione, poiché è
un modo decisamente poco convenzio­
nale di presentare la sicurezza!
zare brevi introduzioni all’utilizzo
dello schermo e prevedere un’assistenza
all’utilizzo del sistema.
Come ha utilizzato l’esposizione?
C’è stata una comunicazione interna,
ha organizzato un concorso o altro?
Quali risultati si aspetta?
Con il consulente upi Christian Wyss­
müller abbiamo deciso che i parteci­
panti avrebbero ricevuto, in segno di
apprezzamento, dei prodotti di sicu­
rezza dell’upi (ad esempio dei gilet di
sicurezza), cosa che è stata molto ap­
prezzata dal personale. Per la prossima
occasione sarebbe interessante organiz­
zare un concorso tra i vari atelier. Ad
ogni modo, l’azione è stata la dimostra­
zione che l’upi dispone di esposizioni e
strumenti di comunicazione di eccel­
lente qualità che possono essere utiliz­
zati con un onere minimo. Saremo lieti
di collaborare nuovamente con l’upi
nell’ambito della prevenzione degli in­
fortuni non professionali prevista nel
2014!
Intervista: Nathalie Wirtner Julmi
Che cosa si sente di consigliare a
un’azienda interessata a questa
esposizione?
Consiglierei di affrontare i temi della
campagna in maniera mirata, organiz­
Desiderate prenotare
l’esposizione?
L’esposizione può essere locata per
una durata massima di dieci giorni.
Il materiale viene messo a disposizione gratuitamente; viene conteggiato unicamente un forfait per il
trasporto. Il montaggio e lo sgom­
bero sono semplici: vi forniamo delle
istruzioni scritte e un video. In caso
di problemi tecnici potete con­
tattare la nostra hotline. A partire
dall’autunno 2014 l’esposizione sarà
disponibile come applicazione web
per i più nuovi device mobili e i
computer.
Interessati?
Su www.esposizione.upi.ch potete
consultare la disponibilità degli
apparecchi, che possono essere ordinati
al numero telefonico 031 390 22 22.
TEMPO LIBERO
«Vita da sub» in Svizzera
Fiumi scroscianti, laghetti di montagna
cristallini e laghi di pianura dalle tinte
smeraldo: le acque svizzere esercitano
un fascino particolare sugli appassionati
d’immersione sia indigeni che stranieri –
ma non sono privi di pericoli. Ogni anno
si contano mediamente tre vittime di
annegamento durante la pratica
dell’immersione e un decesso dovuto
a problemi di decompressione.
Una formazione accurata, una
preparazione adeguata prima di ogni
immersione, un «buddy» (compagno
d’immersione) affidabile e un equipaggiamento ineccepibile sono premesse
essenziali per immersioni sicure. Cosa
significa, nel dettaglio? Lo spiega il nuovo
opuscolo «Immersione in Svizzera – Vita
da sub», edito da upi e Ufficio per la
Prevenzione degli Infortuni Subacquei
UIS in collaborazione con svariati partner.
Oltre alle informazioni di sicurezza più
importanti, la pubblicazione offre anche
utili rimandi ad app, siti web e guide di
approfondimento. L’opuscolo è disponibile su www.ordinare.upi.ch (art. 3.144).
Immersione in Svizzera
Vita da sub
area sicurezza 1 / 2014 11
PARTNER POLIZIA
Sull’educazione stradale
non si lesina!
CANTONE DI BERNA Quando le casse dello Stato boccheggiano,
anche misure di prevenzione dall’indiscussa efficacia, come l’educazione stradale,
possono finire sotto il torchio. Nel Cantone di Berna l’upi si è battuto
con successo affinché la polizia mantenesse l’educazione stradale.
Un deficit di diverse centinaia di mi­
lioni di franchi: tale la stima del pre­
ventivo 2014 del Cantone di Berna. Per
realizzare economie, nel novembre
2013 il Parlamento cantonale doveva
decidere in merito a un rigoroso pac­
Educazione stradale: esperienza indimenticabile.
chetto di risparmi. A livello di pubblica
sicurezza era previsto un massiccio ta­
glio di personale. Come sottolineato
dal direttore della polizia, a rischio vi
era anche l’educazione stradale impar­
tita da istruttrici e istruttori nelle scuole
dell’infanzia e dell’obbligo.
12 area sicurezza 1 / 2014
Nei 379 Comuni bernesi ogni anno gli
istruttori del traffico incontrano non
meno di 100 000 bambini, collabo­
rando con insegnanti, genitori e auto­
rità. Sono parte integrante di una pre­
venzione sistematica degli incidenti
grazie alla quale ogni anno si evitano
numerosi infortuni tragici e costi ele­
vati per la società. L’upi non poteva per­
mettere di perdere questo importante
pilastro della prevenzione, e così si è
battuto per il mantenimento dell’edu­
cazione stradale.
L’upi ha dunque sviluppato una stra­
tegia di lobbying, coordinando un
gruppo di associazioni che si sono le­
vate contro l’abolizione dell’educazione
stradale. In una lettera indirizzata a
tutti i deputati del Parlamento canto­
nale e in colloqui con rappresentanti di
tutti i partiti l’upi ha evidenziato l’ef­
fetto preventivo dell’educazione stra­
dale, illustrando l’impatto duraturo
delle agenti e degli agenti di polizia in
uniforme su un comportamento sicuro
dei bambini nel traffico. Grazie agli
esercizi pratici realizzati in strada, l’e­
ducazione stradale si trasforma in un
evento significativo che consente un
transfer pratico delle nozioni teoriche.
Molti membri del Parlamento non sa­
pevano che le istruttrici e gli istruttori
del traffico operano anche a livello di
consulenza dei Comuni in materia di
sicurezza dei tragitti casa-scuola e rea­
lizzano azioni sulla sicurezza rivolte
all’intera popolazione.
Lobbying con successo
L’intervento dell’upi e dei suoi partner
ha avuto un successo eclatante: con 152
voti favorevoli e nessuno contrario il
Parlamento bernese ha esortato il Go­
verno cantonale a mantenere l’educa­
zione stradale.
«All’upi sta a cuore
l’educazione stradale»
Il responsabile Comunicazione / Public
Affairs dell’upi Guido Fürer si dichiara
soddisfatto dell’esito positivo dell’a­
zione: «All’upi stava molto a cuore que­
sta lotta per il mantenimento dell’edu­
cazione stradale. Le istruttrici e gli
istruttori del traffico sono fra i nostri
partner più importanti nelle attività di
prevenzione. Se il mantenimento dell’e­
ducazione al traffico impartita dalla
polizia dovesse essere messo in discus­
sione anche in altri Cantoni, l’upi si op­
porrà nuovamente con veemenza for­
nendo tutto il suo sostegno a politici e
associazioni».
Il tema sarà ancora al centro delle
discussioni del Parlamento del Cantone
di Berna: è infatti imminente una revi­
sione della legge sulla polizia. Una mo­
zione chiede ora di ancorare l’educa­
zione stradale nella legge. Verrà accolta?
In tutti i casi l’upi non demorderà.
Ursula Marti
PARTNER COLLABORAZIONI
La Svizzera ha bisogno di un nuovo
obiettivo di sicurezza stradale?
FORUM UPI I Paesi che si pongono obiettivi concreti ottengono i risultati migliori,
ha affermato Antonio Avenoso dell’European Transport Safety Council in occasione del recente
Forum upi. Anche la Svizzera ha già maturato esperienze positive con la definizione di obiettivi.
Ci si chiede ora se sia giunto il momento di fissare il mirino su un nuovo obiettivo.
Al momento la Svizzera non ha nessun
obiettivo di riduzione degli incidenti
stradali. Dopo che nel 2000 il Consiglio
federale aveva definito come obiettivo il
dimezzamento degli incidenti stradali
gravi, le attività di prevenzione sono state
intensificate. Vennero introdotti il limite
alcolemico dello 0,5 per mille e i controlli
dell’alcolemia indipendenti da sospetti
di ubriachezza, ma anche i veicoli e l’in­
frastruttura stradale sono divenuti molto
più sicuri. Da allora il numero degli inci­
denti mortali è effettivamente calato di
quasi il 50 per cento.
Il direttore dell’European Transport
Safety Council ETSC 1 Antonio Ave­
noso, relatore ospite al Forum upi, in­
coraggia la Svizzera a riproporsi un
obiettivo di sicurezza stradale, citando
gli studi secondo i quali i Paesi che si
pongono un obiettivo in tal senso ot­
tengono successi maggiori in materia di
prevenzione rispetto a chi di obiettivi
concreti non ne ha. «Obiettivi ambi­
ziosi motivano ad impegnarsi di più»,
spiega Avenoso. È importante che tutti
gli attori si sentano personalmente re­
sponsabili per le cifre target concor­
date, orientando consapevolmente la
loro azione.
Il vicedirettore upi Stefan Siegrist
non può che assentire. Anche l’upi sa­
rebbe favorevole a un obiettivo nazio­
nale di sicurezza nella circolazione stra­
dale. «Un obiettivo non sostituisce un
programma. Abbiamo già Via Sicura,
un programma di sicurezza stradale
completo. La sua concretizzazione è at­
tualmente la priorità, e un obiettivo
concreto renderebbe più attendibile il
successo di questo programma». Come
dimostrano le discussioni con i vari
esperti al Forum, al momento attuale
manca la necessaria disponibilità poli­
tica a formulare un obiettivo nazionale
di sicurezza nella circolazione stradale.
«È però estremamente importante fis­
sare obiettivi a livello di attuazione, ad
esempio per determinati segmenti,
come per il traffico ciclistico», eviden­
zia Siegrist. A dare il buon esempio c’è
la Conferenza delle città per la mobilità
CCM, un’unione di 16 città svizzere di
ogni angolo del Paese. Ispirata dal Fo­
rum dell’upi la CCM intende ridurre di
un quarto in dieci anni il numero sia
dei morti, sia dei feriti gravi sulle strade.
Le città svizzere dovranno impegnarsi
a favore dell’iniziativa risanando siste­
maticamente i punti ad alta incidenta­
lità e adottando altre misure.
Ursula Marti
L’European Transport Safety Council ETSC
1
è un’organizzazione europea senza scopo
di lucro impegnata nella riduzione degli
incidenti della circolazione stradale in Europa.
Anche la Svizzera aderisce all’ETSC.
Antonio Avenoso, direttore ETSC e Stefan Siegrist, vicedirettore upi, perorano la definizione di obiettivi in materia di sicurezza stradale.
area sicurezza 1 / 2014 13
PARTNER COMUNI
Widnau: impianti scolastici
sotto la lente
SICUREZZA EDILIZIA Gli edifici che non soddisfano le norme di sicurezza rappresentano
un pericolo per tutti coloro che li frequentano. Le verifiche realizzate dall’upi consentono di
evitare infortuni e danni materiali. Il comune di Widnau ha commissionato un controllo dei
suoi impianti sportivi e scolastici – a ragione, come hanno dimostrato i risultati dei sopralluoghi.
Nell’estate 2013 il Comune di Widnau
SG ha deciso di commissionare all’upi
una verifica della sicurezza edilizia di
tutti i suoi impianti scolastici e sportivi.
Lo spunto lo ha fornito un cittadino che
aveva reso attento il delegato upi alla si­
curezza del Comune, Marco Köppel, su
diverse lacune nella sicurezza dell’im­
pianto sportivo di Aegeten. A seguito
della segnalazione, Köppel ha proce­
duto alla verifica in collaborazione con
il Comune e il capo delegato upi alla si­
curezza Stefan Meile.
Per Marco Köppel la funzione di de­
legato upi alla sicurezza è accessoria alla
sua attività professionale di capo dell’Uf­
ficio tecnico del Comune di Widnau.
Egli è inoltre comandante del Corpo dei
vigili del fuoco della Mittelrheintal. «In
questa funzione è importante ricono­
scere i potenziali pericoli. Questa capa­
cità mi torna molto utile anche per svol­
gere il mio ruolo di delegato upi alla
sicurezza», spiega Köppel.
L’impianto sportivo di Aegeten pre­
sentava lacune soprattutto a livello di si­
curezza degli alloggi. Il parapetto delle
finestre troppo basso e l’ampio davan­
zale esterno avrebbero potuto causare fa­
Il delegato upi alla sicurezza Marco Köppel
mentre misura la distanza tra due asticelle di
un parapetto della scuola media di Widnau.
Sullo sfondo, l’amministratrice immobiliare
Miriam Stoffel e il capo delegato upi alla
sicurezza Stefan Meile ispezionano le finestre.
14 area sicurezza 1 / 2014
cilmente drammatiche cadute. Quale
misura immediata si è dunque proce­
duto alla posa di due sbarre sul lato in­
terno. Pur non impedendo l’apertura
delle finestre, il provvedimento ne limita
l’ampiezza rendendo impossibile che
una persona precipiti nel vuoto. «Questa
misura immediata garantisce la sicu­
rezza. La soluzione ideale, altresì con­
forme alla norma edilizia, sarebbe quella
di installare sul lato esterno un vetro di
sicurezza», conclude l’esperto.
Parapetti e finestre
Il rapporto tecnico relativo all’impianto
sportivo di Aegeten scaturito dalla con­
sulenza dell’upi ha convinto il Consiglio
comunale di Widnau, che a settembre
2013 ha commissionato un sopralluogo
di verifica in tutti e dieci gli impianti sco­
lastici del Comune. «Dopo aver control­
lato un paio di impianti, io stesso ho svi­
luppato l’occhio necessario ad individuare
i possibili pericoli», racconta Miriam
Stoffel, amministratrice immobiliare del
Comune di Widnau, che ha partecipato a
tutti i sopralluoghi. «Generalmente i ri­
schi sono insiti nei parapetti delle scale o
nelle finestre», aggiunge Köppel.
Pure nell’edificio che ospita la scuola
media, dove una collisione contro le fine­
stre potrebbe causare la rottura dei vetri.
Qui occorrerebbe sostituirli con del vetro
Le consulenze upi
I Comuni o i proprietari privati che
deside­rano affidare all’upi la verifica
della sicurezza dei loro edifici dovrebbero contattare il delegato o la delegata
upi del loro Comune. In caso di oggetti
complessi la consulenza è realizzata dal
capo delegato upi alla sicurezza. Gli
edifici vengono ispezionati insieme, e le
lacune di sicurezza documentate con
l’ausilio di fotografie. Una volta terminato il sopralluogo, il capo delegato upi
alla sicurezza stila un rapporto tecnico
che illustra lo stato giuridico e documenta tutte le lacune riscontrate. La
di sicurezza. «Abbiamo attenuato il ri­
schio acuto di caduta nel vuoto rimuo­
vendo provvisoriamente tutte le maniglie,
affinché le finestre non possano più essere
aperte», spiega Stoffel. Dopo questa mi­
sura immediata è ora importante elabo­
rare, preventivare e realizzare altri prov­
vedimenti al fine di garantire la totale
sicurezza, aggiunge l’amministratrice.
Anche i corrimano delle scale hanno
le loro pecche. In un parapetto, infatti,
la distanza tra due asticelle non deve
essere superiore a 12 centimetri, altri­
menti un bambino potrebbe infilarci la
testa e rimanerci incastrato – nel caso
peggiore addirittura precipitare nel
vuoto. «Qui occorre adottare provvedi­
menti di sicurezza il più rapidamente
possibile», spiega Köppel.
proprietario di un edificio o di un’altra
opera è tenuto a risarcire i danni cagio­
nati da vizio di costruzione o da difetto
di manutenzione».
Andrea Mattmann
EUREKA
Vantaggi per tutti
Alla fine, tutte le parti coinvolte sono
ampiamente convinte della validità dei
sopralluoghi realizzati per verificare la
sicurezza degli impianti. I possibili
punti pericolosi sono stati individuati e
potranno essere opportunamente risa­
nati. Edifici scolastici sicuri non sono
di vantaggio solamente per scolari e in­
segnamenti, ma anche per il Comune
in qualità di proprietario dell’opera.
Infatti, l’articolo 58 del Codice delle
obbligazioni svizzero sancisce che «il
verifica da parte dell’upi e il rapporto
tecnico sono servizi a pagamento.
Importante: il delegato o la
delegata upi alla sicurezza interviene
in qualità di consulente e non ha alcun
potere dispositivo. La decisione in
merito alla realizzazione di migliorie è
sempre di responsabilità del proprietario dell’opera.
Trovate maggiori informazioni e i dati
per contattare i delegati upi alla
sicurezza della vostra zona alla pagina
www.commune.upi.ch
Il saggio cede!
Stando alle statistiche sugli incidenti,
le collisioni contro degli ostacoli fissi
presenti a lato della carreggiata
rappresentano una delle cause più
frequenti di incidenti motociclistici e
ciclistici gravi e mortali. In tali ostacoli
fissi rientrano anche i paletti collocati
sulle isole stradali. Ma se sono flessibili,
le conseguenze di un impatto sono
decisamente meno gravi.
L’azienda Road Art commercializza
questo tipo di paletto flessibile. Il suo
prodotto «X-Last» ha ottenuto il
marchio di sicurezza dell’upi. Si tratta
di un’alternativa ingegnosa ai comuni
prodotti di metallo, poiché in caso di
collisione questo particolare paletto
cede, ma dopo essere stato investito
ritorna nella posizione originale –
con un vantaggio supplementare:
nessuna spesa per la sostituzione! tg
Fonte: www.roadart.ch
area sicurezza 1 / 2014 15
1.025.03 – 03.2014
CAMPAGNA
Precedenza alla prudenza
A metà marzo prende il via la nuova campagna
per la sicurezza del traffico ciclistico «Prece­
denza alla prudenza», improntata ai maggiori
rischi per le due ruote: l’inosservanza del diritto
di precedenza, da parte sia dei ciclisti che degli
automobilisti. Spesso i ciclisti non si attengono
consapevolmente alle regole per avanzare il più
rapidamente possibile e, secondo loro, in tutta
sicurezza. Il problema, fra gli automobilisti, è
invece che sottovalutano la velocità dei ciclisti o
non li avvistano. La collisione con autovetture
all’interno delle località è la causa più frequente
d’incidente in sella alla bicicletta.
In viaggio su due o quattro ruote, l’appello
è per tutti lo stesso: «Precedenza alla pru­
denza – Non sai mai cosa ti può capitare!» Il
messaggio viene diffuso tramite uno spot tele­
visivo, manifesti e altri mezzi d’informazione.
«Desideriamo rendere consapevoli dei rischi
sia i ciclisti che gli automobilisti, esortandoli a
rispettare le regole di precedenza e a dare, per
sicurezza, un’occhiata di controllo», spiega la
responsabile della campagna upi Camilla
Krebs. «I ciclisti devono inoltre rendersi rico­
noscibili ed essere ben visibili per gli altri
utenti della circolazione».
Finanziata dal Fondo di sicurezza stradale
FSS, la campagna è realizzata da Pro Velo,
VCS, upi, Suva e TCS e sostenuta da numerosi
altri partner. L’ampio appoggio conferisce alla
campagna un’ottima presenza e notevole
good­w ill. Un concorso con ricchi premi e altre
informazioni vi attendono su www.prudenzaprecedenza.ch (da metà marzo). um
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