Grittani Fotografia Corso ARPTRA 28 Ottobre 2015 (1)

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Grittani Fotografia Corso ARPTRA 28 Ottobre 2015 (1)
Laboratorio di Fotografia Architettura e Paesaggio
La fotografia come strumento per la ricerca sociale sul paesaggio
Aldo Grittani
ARPTRA - Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e dei Ricercatori in Agricoltura
Landscape and green urban planning - Settembre e Ottobre 2015
Coordinamento Ri.Vi.Pa. - Laboratorio di Ricerca Visuale sul Paesaggio –
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali (DISAAT ) - Università degli
Studi di Bari “Aldo Moro”.
E.mail: [email protected]
Telefono: 080.5442896
Cellulare 338.8340534
La fotografia come strumento per la ricerca sociale sul paesaggio
ARTICOLAZIONE DELL’INTERVENTO
1. Inquadramento concettuale del lavoro. La fotografia a
supporto della Convenzione Europea sul paesaggio.
2. Un’introduzione sulla natura della fotografia.
3. A quale fotografia riferirsi.
4. La fotografia come strumento di ricerca sul Paesaggio.
Primi spunti.
5. Alcune miei progetti. La fotografia tra ricerca e racconto.
6. Riflessioni conclusive e prospettive di ricerca.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
1. INQUADRAMENTO CONCETTUALE DEL LAVORO. LA FOTOGRAFIA
COME STRUMENTO DI RICERCA A SUPPORTO DELLA CONVENZIONE
EUROPEA SUL PAESAGGIO
Il concetto di Paesaggio
Convenzione Europea sul Paesaggio. Firenze 20 Ottobre 2000.
Il paesaggio "designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle
popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro
interrelazioni" (art. 1).
Si estende il concetto di paesaggio a tutte le realtà territoriali: “concerne sia i paesaggi
che possono essere considerati eccezionali, che i paesaggi della vita quotidiana e i
paesaggi degradati” (art. 2).
Tra le misure da adottare per realizzare un’efficace salvaguardia, gestione e pianificazione
dei paesaggi rientrano:
A. Sensibilizzazione al valore dei paesaggi, al loro ruolo e alla loro trasformazione;
B. Formazione ed educazione relativamente ai temi della conoscenza e dell'intervento sui
paesaggi;
C. Individuazione e valutazione dei paesaggi, ai fini di una loro migliore conoscenza;
D. Obiettivi di qualità paesaggistica da definire previa consultazione della popolazione; …
(art. 6)
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Il concetto di paesaggio. La fotografia come strumento di ricerca.
L’approccio al paesaggio promosso dalla Convenzione Europea sul Paesaggio dischiude
nuove possibilità e spazio operativi per la fotografia?
Quale ruolo la fotografia può avere in rapporto al paesaggio, così come inteso dalla
Convenzione Europea? Come essa può supportare gli obiettivi della Convenzione stessa?
La fotografia è importante per leggere ed interpretare i luoghi.
Può aiutare a studiare le percezioni e le sensazioni degli abitanti che li abitano?
Le immagini possono contribuire ad avvicinare le popolazioni ai luoghi nei quali vivono?
Possono stimolare il loro senso critico e ri-orientare il loro "vivere" ed agire nei luoghi?
La fotografia può, in sostanza, "intervenire" sul paesaggio e fare in modo che questo
migliori?
La fotografia può costituire un utile strumento di ricerca per la interpretazione e
costruzione del paesaggio.
Tale convinzione ha posto le basi del Laboratorio di Ricerca Visuale sul Paesaggio
(Ri.Vi.Pa.).
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
2. LA FOTOGRAFIA. UN’INTRODUZIONE SULLA NATURA DELLA
FOTOGRAFIA.
Alcuni manuali sulla fotografia
John Szarkowski, 2007, The photographer’s
eye, The museum of modern art, New York.
Stephen Shore, 2009, Lezione di fotografia. La
natura delle fotografie, Phaidon, New York.
Luigi Ghirri, 2010, Lezioni di fotografia,
Quodlibet Compagnia Extra, Macerata.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fotografia per relazionarsi con mondo nella sua complessità (1/2)
Uno degli aspetti che connotano la fotografia è proprio la relazione che essa
stabilisce con la realtà che la circonda. Il mondo costituisce una fonte inesauribile
di sollecitazioni e spunti da cogliere. Ma la fattualità delle immagini, a prescindere
dalla loro efficacia e convinzione, è cosa diversa dalla realtà stessa.
Il soggetto e la sua immagine sono cose distinte, per quanto siano tra loro molto
simili. Il fotografo deve in qualche modo “vedere” non solo la realtà prima di lui ma
anche l’ancora invisibile fotografia, e fare le sue scelte sulla base di quest’ultima.
Louis Daguerre 1938 - Boulevard du
Temple. Parigi
Fonte: italianiaparigi.wordpress.com
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Fotografia per relazionarsi con mondo nella sua complessità (2/2)
“Io invece credo in una differente intenzionalità, che vorrei proporre all’interno di questo
corso: consiste nel guardare alla fotografia come a un modo di relazionarsi col mondo,
nel quale il segno di chi fa fotografia, quindi la sua storia personale, il suo rapporto con
l’esistente, è sì molto forte, ma deve orientarsi, attraverso un lavoro sottile, quasi
alchemico, all’individuazione di un punto di equilibrio tra la nostra interiorità – il mio
interno di fotografo-persona – e ciò che sta all’esterno, che vive fuori di noi, che continua
ad esistere senza di noi e continuerà a esistere anche quando avremo finito di fare
fotografia”. (Luigi Ghirri, Lezione di fotografia, p. 21)
Luigi Ghirri, Cittanova, 1985.
Da: Esplorazioni sulla via Emilia
Fonte: www.clubfotografia.com
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La natura delle fotografie
In che cosa questa fotografia è diversa dallo spettacolo che Robert Frank si trovò
realmente davanti guardando dalla finestra della sua stanza d’albergo di Butte,
cittadina mineraria in decadenza nelle Montagne Rocciose settentrionali?
Qual è lo scarto tra ciò che appare nella fotografia e quello che si vede nella realtà?
Quali caratteristiche di una fotografia determinano il modo in cui appare
un’immagine?
Robert Frank, Vista da una
stanza d’albergo – Butte
Montana, 1954-56
Fonte: http://www.photo4u.it/viewnews.php?t=465399
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La natura delle fotografie
Questo libro esplora i diversi modi per comprendere la “natura delle fotografie”,
ovvero come esse “funzionano”. … Tutte le stampe fotografiche hanno qualità comuni.
E sono queste qualità che, oltre a formare la grammatica e la sintassi visiva che
definisce il significato dell’immagine, determinano il modo in cui la realtà davanti
all’apparecchio fotografico viene trasformata in una fotografia. ( Stephen Shore, p. 8)
Una fotografia può essere vista su
diversi piani:
- Il piano materiale
- Il piano descrittivo
- Il piano mentale
Dieter Appelt, Il segno lasciato dal respiro sullo specchio, 1977
Fonte: http://blog.madame.lefigaro.fr/stehli/2011/01/
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La natura delle fotografie. Il piano materiale
Una stampa fotografica è un oggetto materiale, una stampa su un supporto di
carta, plastica o metallo che è stato ricoperto con un’emulsione di sali metallici
sensibili alla luce, abbinati a colori vegetali o minerali.
Una fotografia è piatta, ha dei bordi, è statica.
Su questa stampa appare un’immagine, un’illusione di una finestra sul mondo. E’
a partire da questo piano materiale che normalmente “leggiamo” una fotografia
e ne scopriamo il contenuto: un paesaggio di montagna, il volto di una bambina,
una stanza di casa, etc.
Walker Evans, Fotografia di
famiglia a casa di Franke
Tongue, Hale County,
Alabama, 1936
Fonte: http://www.wnyc.org/story/95087-lopate_nature_photographs/
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La natura delle fotografie. Il piano materiale
“Una fotografia, in quanto oggetto ha una sua vita propria nel mondo. Può
essere conservata in una scatola da scarpe come in un museo. Può essere
riprodotta come documento o utilizzata in una pubblicità. Può essere comprata
e venduta e può essere considerata come un oggetto utile o come un’opera
d’arte. Il contesto in cui la fotografia viene vista influenza il significato che
l’osservatore le attribuisce”. (Stephen Shore, Lezione di fotografia, p. 26).
Collection of Stephen and Ginger Shore
Anonymous, Old man with apples, Date
Unknown
Fonte: http://www.wnyc.org/story/95087-lopate_nature_photographs/
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La natura delle fotografie. Il piano materiale
Joel Sternfeld McLean, Virginia, 1978
Fonte: http://aphelis.net/mclean-virginia-december-1978-joel-sternfeld/
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La natura delle fotografie. Il piano materiale
Stephen Shore, Stanza 28, Holiday Inn, Medicine Hat, Alberta, 18 agosto 1974
http://www.melaniebiehle.com/2014/02/photography-stephen-shore/
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
Fotografare significa semplificare e dare ordine a ciò che il fotografo ha di fronte
scegliendo un punto d’osservazione, un’inquadratura, un momento per lo
scatto, un piano di messa a fuoco.
Si tratta dei quattro strumenti attraverso i quali la realtà viene trasformata in
fotografia e definiscono la struttura dell’immagine e la base della grammatica
visiva.
Sul piano descrittivo ci sono quattro strumenti fondamentali
mediante i quali la realtà di fronte alla macchina fotografica viene
trasformata in una fotografia:
1. La bidimensionalità
2. L’inquadratura
3. Il tempo
4. La messa a fuoco
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
1. La bidimensionalità
Il mondo è tridimensionale; un’immagine fotografica ha solo due dimensioni.
Una fotografia può comunque dare l’impressione di profondità.
C. E. Watkins Castle Rock, fiume. Columbia, 1867.
Fonte: https://christopherichards.files.wordpress.com/2014/10/watkins-castle-rock-chapter-2.jpg
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
1. La bidimensionalità
Quando uno spazio tridimensionale viene proiettato monocularmente su una superficie
vengono a crearsi rapporti che non esistevano prima della fotografia. Gli oggetti sullo
sfondo e vengono giustapposti a quelli che sono in primo piano e, se si cambia il punto di
osservazione, cambiano anche questi rapporti.
Lee Friedlander,
Knoxville,
Tennessee, 1971
Fonte: wecanshoottoo.blogspot.com
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
1. La bidimensionalità
Nicholas Nixon,
Amichevole, West
Virginia, 1982
Fonte: http://spaceframed.blogspot.it/2013/09/nicholas-nixon-friendly-west-virginia_30.html
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
2. L’inquadratura
La realtà non ha margini , mentre la fotografia li ha. I margini separano ciò che
si trova nell’immagine da ciò che viene escluso.
Quando noi fotografiamo, vediamo una parte del mondo e un’altra la
cancelliamo (L. Ghirri, Lezione di fotografia, p. 24)
L’inquadratura permette al fotografo di porre attenzione su determinati aspetti.
Le relazioni create dai margini sono sia visive che di contenuto.
Helen Levitt, New York, 1945 ca
Fonte:http://www.photoeye.com/magazine/features/2008/09_11_Helen_Levitt_pt1/02.cfm
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
3. Il tempo
Un’immagine fotografica è statica, mentre la realtà scorre nel tempo.
Quando il fluire del tempo viene interrotto da una fotografia, questa crea
un nuovo significato, quello fotografico.
Garry Winogrand,
Texas State Fair, Dallas,
1964
Fonte:http://www.mocp.org/detail.php?t=objects&type=bro
wse&f=maker&s=Winogrand%2C+Garry&record=13
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
3. Il tempo
I due fattori che influenzano il tempo in una fotografia sono la durata dell’esposizione e
la staticità dell’immagine finale.
Un decimillesimo di secondo….Il tempo bloccato.
Due secondi…. Il tempo estrusivo.
Sei minuti. Il tempo immobile.
Larry Fink, Studio 54, New York
City, maggio 1977
Fonte:https://scholarblogs.emo
ry.edu/theimage/files/2013/10/
2w2q3us.jpg
Linda Connor, Bimbo che dorme,
Katmandu, Nepal, 1980
Fonte:http://www.mocp.org/detail.ph
p?t=objects&type=browse&f=maker&s
=Connor%2C+Linda&record=12
Fonte:http://www.cartermuseum.o
rg/interact?page=30
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
4. La messa a fuoco
La macchina fotografica crea una gerarchia nello spazio raffigurato, definendo un
singolo piano di messa a fuoco. Questo piano mette in risalto parte dell’immagine
e aiuta a distinguere il soggetto di una foto dal suo contenuto.
Collection of the J.
Paul Getty Museum,
Los AngelesP. H.
Emerson, During the
Reed Harvest, 1886
Fonte: http://www.wnyc.org/story/95087lopate_nature_photographs/
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La natura delle fotografie. Il piano descrittivo
4. La messa a fuoco
Guido Guidi, Rimini nord, 1991
Fonte: http://slash-paris.com/en/evenements/guido-guidi-veramente
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La natura delle fotografie. Il piano mentale
Quando guardiamo una fotografia quella che vediamo è una immagine mentale.
La luce riflessa dalla fotografia viene messa a fuoco sulla retina dal cristallino
all’interno dell’occhio. La retina invia impulsi elettrici che attraverso il nervo ottico,
arrivano alla corteccia cerebrale. Qui il cervello interpreta questi impulsi e
costruisce un’immagine mentale.
Il piano mentale
elabora, rifinisce e
arricchisce le nostre
percezioni del piano
descrittivo.
Esso fornisce un
contesto all’immagine
mentale che costruiamo
dalla ( e per la)
fotografia stessa.
Paul Caponigro, Valle della Morte, California, 1975
Fonte: http://carloscanovas.com/category/blog/
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La natura delle fotografie. Il piano mentale
Sebbene il piano mentale sia distinto da quello descrittivo, esso viene comunque
influenzato da decisioni formali prese a quest’ultimo livello.
La messa a fuoco è il ponte
fra il piano mentale e
quello descrittivo: messa a
fuoco dell’obiettivo, messa
a fuoco dell’occhio, messa
a fuoco dell’attenzione,
messa a fuoco della mente.
(Stephen Shore, Lezione di
fotografia, p. 99).
Thomas Annan, Vicolo cieco, al
n. 61 di Saltmarket, 1868-77
http://discardstudies.com/2013/01/06/the-unspeakable-matter/
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La natura delle fotografie. Il piano mentale
Lee Friedlander, Idaho, 1972
Fonte: theworldofphotographers.com
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La natura delle fotografie. Il piano mentale
Walker Evans, Bethlehem graveyard and steel mill. Pennsylvania, 1935. Source: Library Congress
Fonte: http://secondat.blogspot.it/2009/10/fsa-cameras.html
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3. A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI
ESPERIENZE DI RILIEVO INTERNAZIONALE
La fotografia di paesaggio ottocentesca.
La Farm Security Administration (FSA)
New Topographics: Photographs of man-altered landscape
Mission Photographique del la DATAR
Allan Sekula , Martha Rosler e altri autori che criticano l’ambiguità del “documento”
www.artsconnected.org
http://www.metmuseum.org/toah/works
-of-art/1999.237.1
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A quale fotografia riferirsi
ESPERIENZE DI RILIEVO NAZIONALE
Neorealismo italiano
Viaggio in Italia. La scuola di paesaggio italiana
“Archivio dello spazio”, “Linea di confine” e numerose esperienze più recenti
Multiplicity e Sezioni del paesaggio italiano
Valli Grandi veronesi – Nei pressi di Torretta © Eredi Ghirri
Verso Lagosanto © Eredi Ghirri
http://www.admiraphotography.it/popup/ghirri-6-big.html http://www.admiraphotography.it/popup/ghirri-5-big.html
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Viaggio in Italia
"Viaggio in Italia", il progetto da lui curato nel 1984 che divenne
il manifesto della “scuola italiana di paesaggio”.
Alla fine degli anni Settanta Luigi Ghirri, concepisce uno straordinario progetto di
“rifondazione” dell’immagine del paesaggio italiano.
Nel 1984 il progetto "Viaggio in Italia" prende forma in una mostra alla Pinacoteca
Provinciale di Bari e in un libro pubblicato dal Quadrante di Alessandria, con un
testo di Arturo Carlo Quintavalle e uno scritto di Gianni Celati.
Vi prendono parte venti fotografi, per la maggior parte italiani: Olivo Barbieri,
Gabriele Basilico, Giannantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti,
Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Guido Guidi,
Luigi Ghirri, Shelley Hill, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Claude Nori, Umberto
Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Cuchi White. Molti di loro
sono oggi artisti molto noti a livello internazionale.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Viaggio in Italia
"Viaggio in Italia” propone fotografie on the road, apparentemente
semplici, silenziose, un po’ pensose, attente ai molti luoghi della provincia
ma anche alle città: lontane dal reportage sensazionalistico, sono un invito
a rivolgere lo sguardo alla quotidianità e alla normalità carica di poesia del
paesaggio che ci sta intorno.
A distanza di quasi trent’anni, il progetto ghirriano offre una emozionante
riflessione sull’identità del “Bel Paese” ricercata nel racconto di luoghi che
ormai si sono completamente trasformati, spesso perdendo quella
armonia tra natura e cultura che era un tratto così profondamente italiano.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Olivo Barbieri. Follonica, 1983.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.triennale.org/it/mostre/future/1183-1984-fotografieda-viaggio-in-italia#.VK5qiyuG98E
Olivo Barbieri, Verona, 1983
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Fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/10/viaggio-in-italia-ghirritriennale/barbieri-olivo_finale-emilia-modena-1982/
Olivo Barbieri, Finale Emilia, Modena 1982
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Gabriele Basilico, Milano 1980.
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Fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/10/viaggio-in-italia-ghirri-triennale/basilicogabriele_milano-1980/
Gabriele Basilico, Milano 1980
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Vincenzo Castella, Monte San Giacomo, Salerno, dalla serie
Geografia privata, 1982.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Mario Cresci, Salandra, Matera, dalla serie Basilicata, 1982
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Fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/10/viaggio-in-italiaghirri-triennale/
Mario Cresci, Stigliano, Potenza 1983
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Vittore Fossati, Oviglio, Alessandria, 1981
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/10/viaggio-in-italia-ghirri-triennale/fossativittore_santo-stefano-belbo-cuneo-1983/
Fossati Vittore, Santo Stefano Belbo, Cuneo 1983
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Carlo Garzia, Trani, 1982
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.clickblog.it/galleria/viaggio-in-italia-con-luigi-ghirri-dal-1984/15
Carlo Garzia, Metaponto,
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Luigi Ghirri, Alpe di Susi, Bolzano, dalla serie Topografia –
Iconografia, 1979.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.triennale.org/it/mostre/future/1183-1984-fotografieda-viaggio-in-italia#.VK5qiyuG98E
Luigi Ghirri, Capri, 1982
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Mimmo Jodice, Napoli, dalla serie vedute di Napoli, 1980
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.triennale.org/it/mostre/future/1183-1984-fotografieda-viaggio-in-italia#.VK5qiyuG98E
Mimmo Jodice , 1981
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Gianni Leone, Giardino villa Meo Evoli, Monopoli, Bari, 1983
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Fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/10/viaggio-in-italia-ghirri-triennale/leonegianni_giardino-a-cozze-di-bari-1983/
Gianni Leone, Giardino a Cozze di Bari 1983
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Claude Nori, Rimini, 1983.
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Fonte: http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-viaggio-in-italia/
Fulvio Ventura. Isola Madre, Verbania, dalla serie Genius Loci, 1982.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/10/viaggio-in-italia-ghirri-triennale/guidiguido-villa-fossa-cesena-1972/
Guido Guidi, Villa Fossa, Cesena-1972
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.triennale.org/it/mostre/future/1183-1984-fotografieda-viaggio-in-italia#.VK5qiyuG98E
Giovanni Chiaramonte, Mottarone, Novara 1980
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/10/viaggio-in-italia-ghirri-triennale/sartorelloumberto-treviso-1983/
Umberto Sartorello, Treviso 1983
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3. A quale fotografia riferirsi. La fotografia nell’arte contemporanea
Oltre all’approccio che si inscrive nella storia della fotografia, c’è da porre attenzione
alle esperienze che intendono la fotografia come uno strumento utile, come tanti altri,
che si rifanno al sistema dell'arte contemporanea : la Pop art, la Land art, il
Concettuale, gli Happenings l'Arte povera sono tutti movimenti nell'ambito dei quali la
documentazione fotografica ha assunto ruoli importanti.
Molto interessante anche l’approccio delle scienze sociali e, in particolare, della
sociologia visuale.
Quando abbiamo a che fare con immagini sociologiche?
Secondo i sociologi sono i metodi e le procedure che la hanno generata, la teoria e le idee
dalla quale deriva che rendono una fotografia "sociologica".
È la teoria, quindi, e il rispetto di procedure metodologiche che rendono sociologiche le
fotografie. I criteri di selezione non risponderanno più all'estetica ma devono essere
esplicitati, verificati e convalidati.
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3. A quale fotografia riferirsi. La fotografia in ambito scientifico.
L’approccio delle scienze sociali.
Aree della ricerca visuale
Ricerca visuale con le
immagini.
La fotografia è uno strumento
per raccogliere informazioni e
indagare la realtà
Ricerca visuale sulle
immagini.
Approccio che considera la
fotografia come prodotto
culturale, per esempio, in
pubblicità, negli album di
famiglia, ecc.
Trattamento e presentazione
dei dati al fine della
comunicazione
Categorie / chi produce le
immagini
Produzione di immagini da
parte del ricercatore
Metodi e tecniche di ricerca
sociale
Intervista con foto-stimolo
Focus-group basato su immagini
Coinvolgimento di altri
Osservazione partecipante con
soggetti nella produzione di
fotocamera
immagini (dei cittadini, di
Metodo degli shooting scripts
fotografi, ecc.)
Ri-fotografia
Il ricercatore lavora con
Produzione di immagini da parte
materiale già prodotto. Non
c'è bisogno di produrre nuove dei locali (native image making)
Narrazioni visuali (sequenze
immagini.
fotografiche, ecc.)
Documentari
Produzione di film e video
Archivi Web -Gis
Utilizzo di nuovi media digitali
...
Fonte: Faccioli e Losacco, 2010, pp. 11; ; Bignante, 2011, p. 22; Parmegianni, 2006 pp. 15-16;
modificata da Grittani
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4. LA FOTOGRAFIA PER LA RICERCA SOCIALE SUL PAESAGGIO: PRIMI SPUNTI
La macro-cornice entro cui collocare la fotografia
Utilizzare la fotografia per conseguire gli obiettivi della Convenzione Europea sul
Paesaggio, per avvicinare gli abitanti ai luoghi che abitano, per creare “coscienza
di luogo”, per intervenire sul territorio.
Rappresentare significa estetizzare; cioè trasformare. Presenta una vasta gamma
di scelte che non comprende quella di non trasformare, non cambiare o alterare
qualunque cosa venga rappresentata. Nella pratica, non può essere un processo
puro (David Levi Strauss, 2007, Politica della fotografia, Postmedia books, p. 21).
Una fotografia, anche se è il risultato di un processo di trasformazione e di
estetizzazione della realtà, può comunque essere “autentica” e politicamente
valida.
Ogni singolo progetto fotografico ha vita a sé.
Ogni progetto fotografico è autonomo e differente dagli altri. Gli obiettivi
specifici e lo specifico contesto operativo condizionano il progetto fotografico.
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4. Alcuni indirizzi di carattere generale
La fotografia come disciplina aperta, che si confronta e si integra con altre discipline.
Pari attenzione tra forma e significato.
Insufficienza delle fotografie singole. Attenzione alle sequenze fotografiche.
Possibile integrazione tra fotografia e altri media (scrittura, video, grafica, ecc.)
Scelte che inducano i fruitori ad essere spettatori attivi e non consumatori di
immagini.
Attenzione al mondo esterno e non solo al mondo interno del fotografo
Ecc.
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4. Il progetto fotografico come racconto
Condizioni e scelte di partenza :
- Committenza vs autocommittenza
- Autorialità vs coinvolgimento abitanti
- Risorse disponibili (finanziarie, umane, ecc.)
- Formazione, poetica del fotografo
- ecc.
Obiettivi
Quello di cui facciamo esperienza
Immaginazione del fotografo
Progetto fotografico
Contesto reale vs creazione di un nuovo contesto
Tempo originario
Tempo costruito e narrato
Luogo effettivo
Luogo reale, inventato, ecc.
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4. Il progetto fotografico
Foto: Progetto sul Parco regionale delle dune costiere. Masseria
Oasi San Giovanni Battista. Montalbano di Fasano (Br).
Foto: Progetto sul Parco regionale delle dune costiere.
Masseria Oasi San Giovanni Battista. Montalbano di Fasano (Br).
La selezione delle fotografie dipende dagli obiettivi del progetto fotografico.
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4. Il progetto fotografico
Importanza di connettere tra loro le
fotografie in modo da dar senso al racconto
e farlo convergere nella direzione prevista.
Lasciar spazio all’imprevisto.
Foto: Progetto sul Parco regionale delle dune costiere.. Lido a
Torre Canne – Fasano (Br), in primavera.
Perché questa fotografia deve essere inserita
nel racconto sul paesaggio dell'Alta Murgia
barese? Quali aspetti evidenzia? Quali
discussioni può innescare?
Quali altre fotografie inserire per avviare un
confronto con chi abita i luoghi?
Foto: Progetto Alta Murgia. Ruvo di Puglia (Ba). Azienda
zootecnica.
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5. ALCUNE INIZIALI ESPERIENZE
A) Sperimentazione del Landscaper Character Assessment a Valenzano
B) Il Paesaggio di sempre
C) Il ritmo di un luogo qualunque
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU – Puglia
E) Taranto – Vale – Non Vale
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A) Sperimentazione del Landscaper Character Assessment a Valenzano
Rinaldo Grittani, Alessandro Bonifazi, Andrea Tassinari
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A) Sperimentazione del Landscaper Character Assessment a Valenzano
Alcune fotografie dell’area di Ognissanti
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A) Sperimentazione del Landscaper Character Assessment a Valenzano
Alcune fotografie dell’area di Ognissanti
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B) Il Paesaggio di sempre
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B) Il Paesaggio di sempre
8 dx fs pa
10 sx fs ft
19 sx ds pr
17 sx fs ft
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C) Il ritmo di un luogo qualunque
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C) Il ritmo di un luogo qualunque
LUOGO NEL QUALE SI ACCEDE
RIFERIMENTI PER L’ORIENTAMENTO
TEMPO
“TEMPO”
Apparizioni
Giardini
Microcosmi
Miscugli
Incolti
Percorsi
Confini
Ostacoli
Reperti
Rovine
Fase 1
Fase 2
Fuori tempo
Tempo andante
Tempo dell'abbandono
Tempo incerto
Tempo dell'immaginazione
La mappa riporta i confini dell’area, alcuni elementi di rilievo e brevi annotazioni.
Le fotografie sono frammenti che vanno ricomposti.
Le annotazioni costituiscono la cornice necessaria per la lettura delle immagini e per la loro
l’interpretazione. Esse connettono il paesaggio con l’anti/paesaggio (la mappa). Le
immagini annotate sono quindi strettamente integrate alla mappa, pur mantenendo la loro
autonomia.
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C) Il ritmo di un luogo qualunque
Nel caso dell’area che ho attraversato la presenza di un progetto di trasformazione già
pronto ha affrancato la fotografia da responsabilità sociali e le ha permesso di
raccontare i luoghi liberamente. ….
"Il ritmo di un luogo qualunque" potrebbe anche interpretarsi come un piccolo atto
territorializzante, come il tentativo di offrire ai luoghi qualche momento di attenzione e
di cura, prima del loro oblio.
Le immagini, nella loro totalità, raccontano sia l’essenza dei luoghi, che la loro assenza.
La documentazione dei luoghi, dei loro segni e della loro fruizione diventa, in un certo
senso, il racconto di una scomparsa.
Bari 15 gennaio 2013
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
C) Il ritmo di un luogo qualunque
Incolti. Reperti. Tempo incerto.
Apparizioni. Confini. Tempo incerto.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
C) Il ritmo di un luogo qualunque
Apparizioni. Confini. Tempo incerto.
Apparizioni. Confini. Fuori tempo.
Microcosmi. Reperti. Tempo dell’abbandono.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
C) Il ritmo di un luogo qualunque
Microcosmi. Reperti. Tempo incerto.
Incolti. Reperti. Tempo dell’immaginazione.
Apparizioni. Ostacoli. Tempo andante.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
C) Il ritmo di un luogo qualunque
Microcosmi. Reperti. Tempo dell’immaginazione.
Apparizioni. Reperti. Fuori tempo.
Apparizioni. Ostacoli. Tempo andante.
Apparizioni. Reperti. Tempo dell’abbandono.
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
Istituto Nazionale di Urbanistica – Sezione Puglia
Sabato 21 giugno 2014
I luoghi scelti per l'esplorazione fotografica
rientrano nei comuni di Statte e di Taranto.
Si tratta di ambiti rurali e periurbani ai margini
della città e dei suoi principali insediamenti
industriali, nei quali si concentrano valori
naturalistici e paesaggistici, archeologici e
storico-architettonici, ecc.
Sono le aree della Gravina di Leucaspide e le
aree rurali ad essa prossime.
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
Istituto Nazionale di Urbanistica
– Sezione Puglia
Sabato 25 ottobre 2014
Passeggiata fotografica nelle
aree periurbane nella parte
orientale della città di Taranto,
nell'area entro cui ricade il
quartiere Salinella.
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
"Taranto Vale"
Collettiva fotografica a cura di Aldo Grittani
Iniziativa dell’Istituto Nazionale di Urbanistica –
Sezione Puglia
Fotografie di: Vito Bellino, Corrado Catania,
Cristina Dicillo, Dalila Ditroilo, Antonio Maria
Fantetti, Aldo Grittani, Filiberto Ianigro,
Pierangelo Laterza, Paolo Miraglino, Giuseppe
Taneburgo.
Dal 6 all'11 luglio 2015 presso l'Aula conferenze
c/o ex Convento San Francesco
Via Duomo 259, Taranto.
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
Dalila Ditroilo
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
Paolo Miraglino
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
Filiberto Ianigro
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
Antonio Fantetti
INQUADRAMENTO DEL LAVORO – A QUALE FOTOGRAFIA RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI - ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
D) Le esplorazioni fotografiche realizzate in ambito INU - Puglia
Corrado Catania
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
E) TARANTO – VALE – NON VALE, Aldo Grittani
IL CIELO E LE TERRE, seconda edizione.
Per una ecologia dell'arte contemporanea nei luoghi dell'Appennino.
A cura di Guido Pensato. 4 luglio - 20 settembre 2015
Iniziativa promossa dall'Associazione Spazio 55 - arte contemporanea, con il sostegno della
Fondazione Banca del Monte di Foggia e la collaborazione dei Comuni di Biccari, Celle San Vito,
Deliceto, Faeto, Roseto Valfortore.
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
E) TARANTO – VALE – NON VALE, Aldo Grittani
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
E) TARANTO – VALE – NON VALE, Aldo Grittani
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
E) TARANTO – VALE – NON VALE, Aldo Grittani
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
E) TARANTO – VALE – NON VALE, Aldo Grittani
INQUADRAMENTO – LA NATURA DELLA F. - A QUALE F. RIFERIRSI – PRIMI SPUNTI – ALCUNE ESPERIENZE – RIFLESSIONI CONCLUSIVE
E) TARANTO – VALE – NON VALE, Aldo Grittani
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6. PRIME RIFLESSIONI CONCLUSIVE E PROSPETTIVE DI RICERCA
La fotografia, ciascun progetto fotografico, si nutre della tensione tra più “aspetti” che
spesso vengono visti come distanti tra loro.
Il progetto può essere convincente a livello visivo e concettuale oltre che politicamente
ed eticamente significativo. Può connettere, scienza e arte, realtà e racconto, può
avvicinare gli abitanti ai luoghi nei quali vivono, può innescare l’immaginazione e
l’intervento.
Immagino la fotografia come un “contenitore” molto capace, che può accogliere e
connettere molto più di quanto possiamo pensare.
Grande come l’immaginazione in cui si riconosce Italo Calvino «immaginazione come
repertorio del potenziale, dell’ipotetico, di ciò che non è né è stato, né forse sarà mai
ma che avrebbe potuto essere» (Lezioni americane, p 102).
Come lo spiritus phantasticus secondo Giordano Bruno «mundus quidem et sinus
inexplebilis formarum et spicierum» (un mondo o un golfo mai saturabile, di forme e
di immagini).
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5. Alcune riflessioni conclusive e prospettive di ricerca.
Non la singola fotografia che, come ci ricorda John Berger, è povera di
intenzionalità. Mi riferisco ad un progetto fotografico che alla generazione
spontanea di immagini affianca l’intenzionalità del ragionamento logico, per
orientare il racconto.
C’è da fantasticare dentro le immagini e dentro la loro successione.
Il racconto per immagini diventa l'esito di una ricerca individuale volta a
comprendere e a raccontare i luoghi. Potrebbe definirsi l'esito di un'elaborazione,
nel senso di "un lavoro di esplorazione e di tessitura, raccolta di segni,
esplicitazione di nessi, riconoscimento di emozioni e attribuzioni di senso"
(Jedlowski, 2008).
Se gli obiettivi di ricerca non pongono vincoli precisi, si sa quale sia il punto da cui
si parte, ma non si ha idea di quale possa essere il punto di arrivo.
Grazie per l’attenzione!
Aldo Grittani.