BASTA CON LA TELENOVELA DELLO STADIO!

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BASTA CON LA TELENOVELA DELLO STADIO!
CdQ Aderenti all’Osservatorio sullo Stato della Roma a Tor di Valle
COMUNICATO STAMPA DEL 23 FEBBRAIO 2017
BASTA CON LA TELENOVELA DELLO STADIO!
Assistiamo da troppo tempo ad un balletto che ha dell’incredibile su stadio sì, stadio no.
Uno scontro tra fazioni, nessuna delle quali entra nel merito del progetto.
Da una parte i tifosi, che hanno a cuore solo lo stadio e non si pongono alcun problema sulle conseguenze
su una larga fascia del territorio romano.
Dall’altra, l’Amministrazione Capitolina incapace di assumersi responsabilità decidendo in un senso o
nell’altro. E a cui si accompagnano associazioni e movimenti oppositivi, ma anche interessi di corporazioni
e concorrenti, le cui argomentazioni, anziché sui fatti, si condensano in tre “mantra”: speculazione,
interpretazione di norme/legalità, eccesso di cubature.
L’Osservatorio non si riconosce né negli uni, né negli altri. Non è nato perché il progetto si realizzi o sia
stroncato. Non è per il si o per il no, ma per il “come” e il “che cosa”, qualora si decida di farlo. Il come e il
che cosa che riguarda principalmente i cittadini più direttamente interessati: quelli che ci vivono accanto.
L’Osservatorio ritiene quindi che l’espediente di approvare il progetto, ridimensionandolo con contestuale
eliminazione di parte delle opere pubbliche previste, peggiorerebbe la già critica situazione attuale.
Interventi risolutivi sull’area di Tor di Valle, fortemente degradata, sulla viabilità (via Ostiense/via del Mare)
e sul trasporto su ferro (Roma-Lido), sulla messa in sicurezza idraulica di Decima, sulla viabilità di Magliana
Arvalia e, infine, per un ampio parco sorvegliato nell’ansa del Tevere, sono invocati da anni.
L’Osservatorio ritiene quindi che un eventuale ridimensionamento del progetto che comportasse la
eliminazione di parte delle opere pubbliche previste peggiorerebbe la già critica situazione attuale.
Allora, è davvero scandaloso un accordo pubblico-privato per risolverli? Si tratta solo ed esclusivamente di
speculazione? Certamente nasce come interesse economico privato ma, per la prima volta, il costo per lo
“speculatore” è molto salato. E prima che raggiunga i suoi profitti (il rischio è tutto suo) dovrà aver
realizzato le opere pubbliche richieste. Cosa mai avvenuta.
Di autenticamente speculativo oltre che astratto e pregiudiziale troviamo semmai le varie posizioni: o
giocate sulla passionalità sportiva, oppure ideologiche quando non di mera convenienza politica.
La responsabilità di dirimere la questione spetta interamente al Comune. Decida una buona volta, SI o NO.
Sapendo che, in ogni caso, è stato fatto un pessimo servizio alla città di Roma che, priva di risorse, avrebbe
disperato bisogno di investitori, italiani o stranieri come in questo caso, cui invece è stato dato un chiaro
segnale di incertezza.
Per saperne di più si veda : http://www.osservatoriostadioroma.it/