Difesa fitosanitaria delle pomacee

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Difesa fitosanitaria delle pomacee
Difesa fitosanitaria delle pomacee
TICCHIOLATURA DEL MELO
Strategia di difesa
La difesa di tipo preventivo, ormai consolidata nel nostro areale da diversi anni, ha consentito, in particolare nelle ultime due stagioni, di limitare al minimo l’insorgenza di infezioni anche con condizioni decisamente favorevoli al patogeno contenendo l’incidenza
del danno alla raccolta al di sotto delle soglie di riferimento. Nel periodo dell’infezione
primaria, in previsione di una precipitazione, anche se di lieve entità, risulta fondamentale procedere con opportune “coperture” per evitare l’insediamento del fungo sulla vegetazione. L’impostazione di base fa riferimento ad attente valutazioni delle previsioni
meteo le quali risultano ormai sempre più precise e affidabili nel breve periodo (3 giorni).
Oltre all’analisi dell’andamento climatico si utilizzano modelli previsionali i quali in corrispondenza di precipitazioni “infettanti” consentono di valutare al meglio la gravità delle
infezioni stesse. Grazie all’identificazione del loro grado di pericolosità è possibile stabilire se è necessario intervenire anche dopo la precipitazione attuando la cosiddetta difesa
retroattiva. Quest’ultima è realizzata solo nei seguenti casi:
✓ Mancata copertura della pianta a seguito di un’avvenuta infezione
✓ Dilavamento del prodotto di copertura
✓ Infezioni molto gravi segnalate dal modello Rim-pro
Questa strategia di difesa ha termine con la fine dell’infezione primaria e cioè con l’esaurimento della massa d’inoculo (fine maggio – inizio giugno). Durante la stagione estiva la
linea da seguire dipende dal grado d’infezione primaria:
✓ Nel caso in cui si siano contenute con successo le infezioni del periodo primaverile si
procederà con coperture a base di zolfo (formulazione liquida) in corrispondenza di
eventuali periodi piovosi.
✓ Nel caso in cui le infezioni primaverili abbiano originato dei focolai si dovrà assolutamente mantenere un’opportuna copertura dei frutti al fine di evitare ulteriori
infezioni secondarie. I prodotti consigliati
in questa fase sono quelli a base di dodina, fluazinam e di captano, per quest’ultimo rispettando le limitazioni poste dal
disciplinare.
Fig. 1: Sintomi su foglie
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PRODOTTI AD AZIONE PREVENTIVA
Sostanze attive impiegate a scopi preventivi
Principio attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Resistenza
dilavamento
(mm)
metiram
Polyram DF
200
30
mancozeb 80%
Dithane 45 ecc
200
40
ditianon 66%
Delan 70 WG ecc
50
50
captano 80%
Merpan 80 WDG
150
60
captano 48%
Merpan 480 SC
300
60
fluazinam
Ohayo, Banjo ecc
70
60
trifloxistrobin
Flint
15
60
boscalid +
pyraclostrobin
Bellis
55
60
polisolfuro di
Calcio**
Vari
1500
30
In fioritura svolge un’azione diradante
zolfo**
Thiopron, Heliosufre,
ecc.
300
30
Da usare verso fine infezione primaria
rameici**/***
Vari
150-300
40
Impiegare su pianta asciutta
Limitazioni
e note
Entro la fase di frutto noce: è
consigliabile comunque entro fioritura per
favorire lo sviluppo dei fitoseidi
I dosaggi ridotti sono adottabili con
formulati già sperimentati
Max 3 interventi complessivi all’anno,
indipendentemente dall’avversità.
Tempo di carenza pari a 60 giorni
Max 3 interventi con questo p.a.
Max 3 interventi complessivi con questi
prodotti
**:Questi prodotti vengono di norma
impiegati nella lotta biologica ma possono trovare applicazione, nell’ottica
del contenimento dei residui di prodotti
ripetutamente utilizzati, anche nel convenzionale
***:Porre molta attenzione all’etichetta
in quanto solo pochi prodotti sono impiegabili in vegetazione (Es. Poltiglia
Disperss)
Fig. 2: Sintomi su frutto
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PRODOTTI AD AZIONE RETROATTIVA
La retroattività in senso stretto viene garantita solo da alcune famiglie di sostanze attive: anilino-pirimidine, I.B.E. e dodina. Tutti gli altri, cosiddetti “preventivi” elencati nella
tabella precedente, svolgono un’attività retroattiva di alcune ore (24 - 36 ore) dall’inizio
infezione, a condizione che le temperature si mantengano relativamente basse (inferiori
ai 10 - 12 ° C) e che la germinazione delle spore avvenga lentamente, diversamente con
temperature più elevate quest’ultimo processo avverrà molto velocemente ed i prodotti
di copertura non saranno più efficaci.
Sostanze attive utilizzate a scopo curativo
Fase
fenologica
Fino a
caduta petali
Da caduta
petali
In tutte le fasi
Principio attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Retroattività
(ore)
Limitazioni
e note
cyprodinil (1)
Chorus
30-50
48
pyrimethanil (1)
Scala
75
48
(1) max 4 interventi
complessivi:
consigliabile aggiunta di
30 g di dithianon
difenoconazolo
(2)
Score 25 EC, ecc.
15
96
penconazolo (2)
Topas
10 EC
ecc.
40 - 45
72
tebuconazolo (2)
Folicur SE, ecc.
290
72
bitertanolo (2)
Proclam, ecc.
50
72
tetraconazolo (2)
Domark 125 ecc.
30
72
miclobutanil (2)
Thiocur Forte,
ecc.
125
72
fenbuconazolo
(2)
Indar 5 EW, ecc
60
72
dodina 65%
Vari
100
48 - 60
Da preferirsi a seguito
d’infezioni gravi
(2) max 4 interventi
complessivi all’anno
Evitare su varietà
sensibili alla ruggine
Inibitori della sintesi degli ergosteroli (i.b.e.)
✓D
ata la tendenza a manifestare fenomeni di resistenza si raccomanda di usarli sempre
in miscela ad un prodotto di copertura
✓L
a loro efficacia si manifesta solo con temperatura oltre i 10 °C
✓ I l principio attivo più efficace contro la ticchiolatura è indubbiamente il difenoconazolo
(Score 25 EC ecc), prodotto specifico nei confronti della malattia. Gli altri prodotti oltre
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a svolgere un azione di contenimento nei confronti della ticchiolatura svolgono anche
azioni accessorie contro altri funghi:
Oidio: tetraconazolo (Domark 125 ecc), penconazolo (Topas 10 EC ecc), miclobutanil (Thiocur Forte ecc)
Monilia: tebuconazolo (Folicur SE ecc), fenbuconazolo (Indar 5 EW ecc)
Cancri rameali: bitertanolo (Proclaim ecc)
✓ Vanno sempre impiegati su pianta asciutta
Strobilurine (Flint e Bellis)
Per questa famiglia di prodotti esistono numerose segnalazioni di resistenza soprattutto
nelle zone in cui il loro uso avviene da più anni, per questo si raccomanda di:
✓ Limitare il numero di trattamenti nell’arco della stagione (3 interventi all’anno)
✓ Evitare l’uso a “blocchi” senza intervallarli con altri principi attivi
✓ Non impiegare in presenza di infezioni secondarie in atto
✓ Distribuire il principio attivo sempre su pianta asciutta.
Anilinopirimidine (Scala, Chorus)
Per la probabile insorgenza di resistenze, vale lo stesso discorso fatto per gli altri gruppi
e precisamente:
✓ Limitare il numero di trattamenti nell’arco della stagione (4 interventi all’anno)
✓ Miscelare questi prodotti con altre sostanze attive di copertura (es. ditianon 30 g/hl)
✓ Presentano scarsa attività sui frutti quindi l’impiego è limitato sino a caduta petali
✓ Distribuire il principio attivo sempre su pianta asciutta.
✓V
a inoltre ricordato che questa classe di fungicidi, funziona anche a temperature relativamente basse (fino a 5 °C).
Fattori predisponenti
VARIETÀ
Il panorama varietale che si è aggiornato in questi anni indica una diversa sensibilità
varietale dei frutti così sintetizzabile:
Varietà molto sensibili
Ambrosia, gruppo Gala, Braeburn,
Fuji, Red Delicious
Varietà mediamente sensibili
Golden Delicious e Granny Smith
Varietà poco sensibili
gruppo Renetta.
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INOCULO DELL’ANNO PRECEDENTE
Per prevedere la probabile gravità della malattia si consiglia di procedere con la valutazione dell’inoculo potenziale presente nel meleto ad inizio caduta foglie.
Per frutteti con superficie inferiori all’ettaro si individuano 10 alberi omogenei, per appezzamenti di dimensioni maggiori bisognerà aumentare il numero di piante prese in esame.
Per ciascun albero si controllano 10 getti, di dimensioni medie (circa 30 - 40 cm), 5 da un
versante e 5 dall’altro; verranno così osservati in totale 100 germogli.
Su ciascun germoglio si individua l’eventuale presenza di macchie di ticchiolatura, (sia
sulla pagina superiore sia su quella inferiore della foglia).
Il risultato che scaturisce dal controllo dei germogli condizionerà la strategia di lotta per
la stagione successiva, infatti, con un inoculo alto si dovrà iniziare la difesa tassativamente della prima infezione segnalata mantenendo una copertura costante per tutta
l’infezione primaria.
Valutazione dell’inoculo
Inoculo basso
Nessuna macchia
Inoculo medio
1 – 10 macchie
Inoculo alto
oltre 10 macchie
AMBIENTE
L’ambiente in cui si trova il frutteto può condizionare la predisposizione della pianta alla
malattia:
✓ Zone
con ristagno d’umidità
✓ Presenza di reti antigrandine
✓ Meleti in condizioni di vigoria o comunque con emissione prolungata di giovani foglie.
Azioni di profilassi
La riduzione dell’inoculo in campo è una pratica utile, e diventa necessaria con un inoculo medio alto. Qui di seguito riportiamo le tecniche più efficaci.
IMPIEGO D’UREA PER VIA FOGLIARE
La somministrazione d’urea ha lo scopo di inibire lo sviluppo del fungo nella foglia, e di
agevolare la sua decomposizione dopo la caduta a terra.
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Se si vuole ridurre l’inoculo è necessario intervenire prima della caduta foglie impiegando il fertilizzante a concentrazioni del 4 - 5% con un volume d’acqua di 1000 l/ha (trattamento non consentito nel biologico).
AVVERTENZE
L’utilizzo dell’urea a dosi elevate potrebbe favorire lo sviluppo di cancri rameali e del tronco e di conseguenza si raccomanda di evitare questa pratica nelle situazioni a rischio.
DISTRUZIONE MECCANICA DELLE FOGLIE
Anche se non abbiamo ancora maturato un’esperienza nel nostro territorio, se non limitatamente ad alcune realtà biologiche; questa pratica consente di eliminare buona parte
dell’inoculo presente in campo riducendo notevolmente il livello di rischio. Essa consiste
nella distruzione delle foglie cadute a terra raccogliendole con l’ausilio di spazzole e procedendo in seguito alla bruciatura.
Raccomandazioni da adottare
✓ I
trattamenti curativi con IBE ed anlinopirimidine devono essere eseguiti assolutamente su pianta asciutta, lo stesso vale per le strobilurine. Solamente le coperture con
ditianon possono realizzarsi su pianta leggermente umida.
✓E
’ necessario rispettare il dosaggio ad ettaro sia per le coperture sia per i trattamenti
curativi in relazione a qualsiasi volume di distribuzione utilizzato.
✓ I trattamenti curativi con le anilinopirimidine non sono efficaci su frutto per cui l’impiego
di questa categoria di agrofarmaci è consigliata solo fino alla fioritura.
✓L
’impiego degli IBE è possibile solamente quando le temperature sono maggiori ai 10
°C altrimenti la loro azione viene meno; in tal caso, se si è nelle fasi precedenti l’allegagione impiegare le anilinopirimidine
✓S
i consiglia di monitorare, nel caso non esistano stazioni meteo nelle vicinanze, anche con semplici pluviometri a lettura immediata, la quantità di acqua caduta al suolo
durante le precipitazioni, in modo da valutare al meglio il dilavamento dei prodotti di
copertura, questo soprattutto in appezzamenti a conduzione biologica.
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Dati epidemiologici della ticchiolatura
(da Mills e Laplante e modificata secondo Mancini-Cotroneo)
Ore di bagnatura
Infezioni primarie
Temperatura
in C°
Leggera
Mills
Mancini
2
34
3
27
4
Media
Forte
Infezioni
secondarie
Tempo di
incubazione
in giorni
23
oltre 2gg.
-
-
-
20
48
73
23,5
22
30
20
48
73
23,5
22
26
17,5
34
51
17,5
20
30
45
16
19
15,5
27
40
14,5
19
14
23
34
12
18
20
30
11
17
20
30
10
17
5
37
5,5
6
6,5
22
7
21,5
8
18
8,5
15
9
15
9,5
14,5
10
14
10,5
13
11
12,5
11,5
12
12
11,5
12,5
11
13
10,5
13,5
10,5
12,5
20
30
9,5
17
12
19
28
9
16
18
27
8,5
16
11
17,5
26
8
15
17
25
8
15
16
24
7,5
14
16
24
7,5
14
15
22,5
7
13
15
22
6,5
13
14
21
6,5
12
14
21
6,5
12
10,5
10
14
10
14,5
10
9,5
15
9,5
13
20
6,5
11
15,5
9,5
13
20
6
11
9,3
16
9
12,5
19
6
10
16,5
9
12
19
6
10
17
9
12
18
6
9
17,5
9
12
18
6
9
18
9
12
18
6
8
18,5-21,5
9
12
18
6
8
22-23,5
9
12
18
6
24
9
19
6,5
-
12,5
48
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TICCHIOLATURA DEL PERO
biologia (CONFRONTO CON LA TICCHIOLATURA DEL MELO)
La ticchiolatura del pero, Venturia pirina (Fusicladium pirinum) si manifesta nel nostro
areale attraverso un quadro sintomatologico analogo a quello della Venturia inaequalis
(Fusicladium dendriticum) sul melo. Dal punto di vista morfologico i due funghi sono simili, infatti provocano entrambi la comparsa di vistose macchie scure sia su foglia sia sui
frutti: inizialmente di piccole dimensioni ed isolate ma che poi diventano via via più fitte
fino a “tappezzare” quasi completamente l’organo colpito. Le foglie attaccate tendono a
diventare progressivamente di colore giallo e nei casi gravi si va incontro ad una filloptosi
anticipata. La differenza di maggior rilievo con la Venturia inaequalis è rappresentata dal
fatto che la ticchiolatura del pero “sverna” oltre che nella forma sessuata (ascospora)
anche nella forma agamica come micelio all’interno dei cancri rameali o all’interno delle
gemme; da questo micelio svernante si origineranno in primavera gli elementi infettivi
agamici cioè i conidi. Per questo motivo la ticchiolatura del pero risulta molto più temibile rispetto a quella del melo in quanto
può originare più facilmente infezioni
anche con scarse precipitazioni e ridotta umidità dell’aria. Gli attacchi di
questa malattia sono fortemente favoriti da un andamento stagionale piovoso ed umido, con frequenti sbalzi di
temperatura. Fra le varietà maggiormente colpite si possono segnalare:
Kaiser, William e Decana del Comizio.
Per contro sono meno sensibili: Conference e Abate Fétel.
Fig. 1: Frutto colpito
Strategia di difesa
La lotta per contenere lo sviluppo di questo fungo, come per il melo, risulta di tipo preventivo associata ad interventi curativi in occasione di infezioni gravi segnalate dal modello previsionale Rim-pro. La necessità di intervenire prima che si verifichi una possibile
precipitazione “infettante” utilizzando prodotti ad azione preventiva risulta d’obbligo al
fine di evitare l’insediamento del fungo impedendo direttamente la germinazione degli
elementi infettivi. Il ricorso ad interventi curativi è necessario solo in seguito a gravi
infezioni, in caso di mancata esecuzione del trattamento preventivo oppure quando il
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prodotto di copertura è stato dilavato. Risulta di fondamentale importanza iniziare la
stagione con una bassa quantità di inoculo in campo; nel caso in cui questo non sia possibile andrà posta la massima attenzione a partire già dalle prime infezioni primaverili, in
quanto, come già detto nel paragrafo precedente, il fungo può determinare l’insorgenza
di infezioni anche per via conidica.
Per quanto riguarda i prodotti da utilizzare nella difesa non vi sono differenze rilevanti
con quanto già riportato nel capitolo TICCHIOLATURA DEL MELO se non per:
✓ Prodotti ad azione preventiva: non risulta inserito nel disciplinare regionale
per la lotta alla ticchiolatura del pero il Fluazinam.
✓ Prodotti ad azione retroattiva: è presente nel disciplinare del pero, per la
lotta alla ticchiolatura anche il Ciproconazolo (Galeo), impiegabile alla
dose di 30 cc/hl in non più di 4 interventi complessivi come gli altri IBE.
Anche su pero valgono le “raccomandazioni” indicate per il melo: si ribadisce quindi l’importanza di intervenire con prodotti curativi su pianta asciutta, diversamente, si vanifica
completamente l’efficacia dell’intervento.
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Difesa fitosanitaria delle pomacee
maculatura bruna del pero
biologia - sintomatologia
La maculatura bruna del pero (Stemphylium vesicarium) risulta uno dei funghi più pericolosi per il pero in grado di provocare seri danni alla raccolta. La sensibilità della pianta
inizia già dall’emissione degli abbozzi vegetativi anche se la fase fenologica più suscettibile risulta essere la fase di caduta petali in quanto sia le temperature più favorevoli,
sia la presenza di sepali e residui fiorali in decomposizione che permangono sui giovani
frutticini favoriscono la permanenza prolungata di acqua libera su di essi, determinando
una situazione molto favorevole alla germinazione degli elementi infettivi per lo più di
origine agamica (conidi): dalla caduta petali in poi la difesa dovrà essere sicuramente
più incisiva.
Dal punto di vista della sintomatologia il fungo dà origine sui frutti a marciumi di colore bruno scuro tendenzialmente circolari, spesso contornati da un alone rosso. I primi sintomi compaiono solitamente nel mese di
maggio e continuano a manifestarsi fino alla raccolta.
Su foglie si possono evidenziare sino dal mese di aprile
macchie necrotiche di forma inizialmente circolare che
progressivamente si allargano fino ad interessare tutta
la superficie fogliare.
La fase di svernamento può avvenire, oltre che nella forma agamica, anche in quella sessuata (Pleospora allii),
Fig. 1: Attacco su frutti
sia su foglie sia su frutti caduti a terra. In primavera (dal
mese di aprile) il patogeno riprende la sua attività in presenza di elevata umidità e temperature di circa 15 – 20 °C.
Questa patologia risulta molto frequente nei frutteti ubicati in zone umide, in terreni limosi
o argillosi. Le principali cultivar di pero che possono essere colpite da questo patogeno
sono, in ordine decrescente di suscettibilità: Abate Fètel, Conference, Decana del Comizio e Kaiser. Inoltre risultano essere più colpite piante innestate su cotogno. La cultivar
William è poco sensibile a questo patogeno.
Strategia di difesa
La strategia di difesa adottata per il contenimento della maculatura bruna del pero è
analoga a quella messa in atto nei confronti della ticchiolatura del pero e si basa su
interventi di copertura preventivi realizzati ogni qual volta sono attese condizioni climatiche particolarmente umide. Dalla comparsa degli abbozzi vegetativi fino alla fioritura, i
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prodotti impiegati nella lotta alla ticchiolatura risultano altrettanto contenitivi per questo
patogeno mentre dalla fase di caduta petali, in particolare durante l’allegagione, è necessario utilizzare delle sostanze attive più specifiche appartenenti alla famiglia delle
strobilurine (trifloxistrobin) e delle anilinopirimidine (cyprodinil + fludioxonil). Secondo le
linee guida nazionali e regionali sono previsti non più di 3 interventi all’anno con strobilurine e 4 interventi con le anilinopirimidine per evitare l’insorgenza di resistenze. E’ inoltre
consigliato alternare ai trattamenti realizzati con strobilurine, altri prodotti a diverso meccanismo di azione, evitando i cosiddetti blocchi, sempre con il fine di evitare l’insorgenza
di ceppi resistenti.
Dall’esperienze svolte dall’IRTA in Catalogna, la rimozione autunnale delle foglie cadute
a terra può fornire buoni risultati, in quanto come per il melo, lo svernamento del fungo
avviene essenzialmente nelle foglie e nei frutti caduti.
Sostanze attive impiegabili per la lotta alla MACULATURA BRUNA DEL
PERO
Principio
attivo
Formulato
commerciale
Dose
g-ml/hl
Limitazioni
e note
rameici
Vari
150-300
Applicare su pianta asciutta
tiram
Pomarsol 80
wg ecc
200-250
metiram
Polyram DF ecc
200
mancozeb
80%
Dithane 45 ecc
200
tebuconazolo
Folicur SE ecc
230
-290
Con i fungicidi IBE non si possono
effettuare più di 4 interventi nel
corso dell’annata indipendentemente
dall’avversità
trifloxisrobin
Flint
15
Max 3 interventi con le Strobilurine
indipendentemente dall’avversità
boscalid
Cantus
27
Max 3 interventi l’anno indipendentemente
dall’avversità
fosetyl Al
Aliette ecc
250
-
cyprodinil +
fludioxonil
Switch
300
Max 4 interventi con le Anilinopirimidine
indipendentemente dall’avversità
Consentito L’utilizzo solo fino a 40 giorni
prima della raccolta
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OIDIO DEL MELO (MAL BIANCO)
biologia – SINTOMATOLOGIA
L’oidio del melo, detto comunemente mal bianco, prende il nome dalla sua tipica manifestazione sintomatologica cioè dalla presenza di un micelio di colore bianco
sugli organi colpiti: foglie, germogli e frutti. Sulla pagina
inferiore delle foglie compaiono zone più o meno estese bianche, mentre sulla pagina superiore si possono
osservare anche aree clorotiche all’interno delle parti
colpite, i margini fogliari in genere si ripiegano. I germogli dell’anno attaccati dal fungo si ricoprono anch’essi
di micelio bianco, al pari delle foglie, e la loro crescita risulta limitata. Nei casi più gravi il fungo si sposta Fig. 1: Giovane germoglio colpito
anche sui frutti determinandone un significativo danno
estetico con conseguente deprezzamento alla raccolta. Il fungo sverna come micelio
(forma agamica, Podosphaera leucotricha) fra le perule delle gemme, ma può anche
superare la stagione invernale nella forma sessuata (Oidium farinosum) sui rami e sulle
gemme. Lo sviluppo del patogeno non è legato alla presenza di elevata umidità relativa
dell’aria ma è per lo più favorito da una ventosità costante e da temperature tendenzialmente alte (non superiori a 30 °C). Condizioni di lussurreggiamento durante il periodo
vegetativo risultano altresì favorevoli all’insediamento del fungo il quale predilige tessuti
teneri. Il patogeno inizia a svolgere la sua attività già all’emissione dei primi abbozzi
vegetativi (da punte verdi in poi) anche se le prime manifestazioni sono generalmente
osservabili nella fase di bottoni rosa. Le infezioni possono poi proseguire per tutta la
stagione anche se le temperature estive superiori a 30 °C spesso ne limitano l’attività.
Non tutte le cultivar presentano lo stesso grado di sensibilità, tra le più suscettibili vanno
segnalate quelle appartenenti al gruppo Gala, Golden Delicious, Granny Smith, Renetta
mentre tra le meno sensibili rientrano le cultivar del gruppo Red Delicious.
Strategia di difesa
La linea di difesa contro l’oidio deve tenere conto dell’ubicazione del meleto.
Nelle zone a rischio si consiglia:
✓ iniziare i trattamenti già dalla prefioritura, dalle fase di mazzetti divaricati (D3),
utilizzando prodotti a base di bupirimate (Nimrod), fungicida specifico per la
lotta all’oidio avente azione preventiva e curativa, e quinoxyfen (Arius) avente
esclusivamente azione preventiva. I trattamenti prefiorali consigliati sono alme54
no 2. In questa fase si sconsiglia di utilizzare sostanze attive della famiglia degli
IBE le quali sono attive con temperature maggiori di 10 °C.
✓ in post fioritura sono necessari da 1 a 2 trattamenti, a seconda delle condizio
ni dell’appezzamento, utilizzando le sostanze attive già citate in precedenza
e/o gli IBE, quali il penconazolo (Topas 10 WDG, ecc), tetraconazolo (Domark
125), miclobutanil (Thiocur Forte, ecc). Gli IBE hanno un’azione curativa e per
essere efficaci devono essere distribuiti su pianta asciutta. In post fioritura anche le strobilurine, in particolare boscalid + pyraclostrobin, risultano efficaci
contro il patogeno (a differenza degli IBE esplicano un’azione preventiva).
✓ nel corso del periodo estivo è consigliabile mantenere un’opportuna copertura
con zolfo bagnabile (Thiopron, Heliosoufre ecc), avente un’azione collaterale
anche nei confronti degli eriofidi e della ticchiolatura.
Nelle zone a basso rischio è spesso sufficiente un solo intervento eseguito alla fase di
mazzetti divaricati (D3), mentre in seguito basteranno gli interventi con IBE o strobilurine
che già vengono fatti per la ticchiolatura.
Sostanze attive impiegabili per la lotta all’OIDIO
Principio
Formulato
Dose
Efficacia
Limitazioni
attivo
commerciale
g-ml/hl
prodotto
e note
bitertanolo
Proclaim ecc
30 - 50
+
difenoconazolo
Score 25 EC ecc
15
+
miclobutanil
Thiocur Forte ecc
125 -150
++
penconazolo
Topas 10 WDG
40
+++
tebuconazolo
Folicur SE ecc
230 - 290
+
tetraconazolo
DomarK 125 ecc
20
+++
ciproconazolo*
Galeo
30
+
bupirimate
Nimrod
50 - 60
+++
Fitotossico su cultivar Imperatore
trifloxisrobin
Flint
15
++
Max 3 interventi con le Strobilurine
boscalid +
pyraclostrobin
Bellis ecc
55
++
indipendentemente dall’avversità
Arius
30
+++
Max 3 interventi l’anno
200 - 300
+
-
quinoxifen
zolfo
Thiopron,
Heliosufre, ecc.
*Non sono ammesse le formulazioni Xn
Attività del prodotto: + (debole) ++ (media) +++ (buona)
55
Con i fungicidi IBE non si possono
effettuare più di 4 interventi nel
corso dell’annata indipendentemente
dall’avversità
Difesa fitosanitaria delle pomacee
CARPOCAPSA
Strategie di difesa
Ad oggi, nell’areale melicolo cuneese, la confusione sessuale risulta il metodo più
utilizzato per contenere e contrastare la Cydia pomonella. La lotta di tipo chimico viene
utilizzata a completamento della strategia di difesa con i “semiochimici” (vedere tabelle
sottostanti) e in quei casi dove la pressione del fitofago risulta modesta per cui 2 3 trattamenti risultano sufficienti a limitare la presenza dell’insetto. La diffusione della
confusione sessuale nell’ultimo decennio ha segnato una vera svolta nella difesa
di questo carpofago riducendo al minimo gli interventi con prodotti fitosanitari e la
presenza di residui sui frutti alla raccolta. Questa situazione, rende però più impegnativo
il monitoraggio dell’insetto, in quanto le catture delle normali trappole a feromone
risultano condizionate dall’erogazione dei dispenser e quindi non più significative. Buone
indicazioni derivano dalle trappole a cairomone (modello DA Combo) che consentono,
con la cattura sia di maschi sia di femmine, di avere una valutazione dell’andamento
del volo, anche se tale sistema pone in discussione le soglie di riferimento attualmente
in uso. Le strategie di difesa di seguito riportate prendono in considerazione le due
situazioni: appezzamenti fuori confusione e appezzamenti in confusione, con diversa
entità di popolazione.
Strategie di difesa in appezzamenti non coperti dalla confusione
fuori confusione
METODO
DI LOTTA
ELEVATO RISCHIO
I generazione
Applicazione
dell’ovicida
(Chitino-inibitore
o MAC) su indicazione del modello
previsionale prima
dell’ovideposizione oppure di un
ovo-lavicida ad
ovideposizione
avviata
oppure
del virus ad inizio
schiusura uova.
Applicazione del
larvicida ad inizio
dell’attività larvale.
BASSO RISCHIO
II generazione
Applicazione del larvicida
ad inizio dell’attività
larvale
(su indicazione del
modello previsionale).
Successivamente si ripeterà il larvicida sulla
base dei controlli, cioè
al superamento della
soglia critica (frutti bacati/1000 controllati):
- 5/1000 giugno
- 8/1000 luglio
- 10/1000 agosto
56
I generazione
Applicazione
dell’ovicida (Chitino-inibitore o MAC)
su indicazione del
modello previsionale oppure del virus ad inizio schiusura uova.
Applicazione del
larvicida solo in
caso di superamento della soglia
critica (5 frutti bacati/1000).
II generazione
Intervenire con
un larvicida
solamente al superamento della
soglia critica
(frutti bacati/1000
controllati):
- 5/1000 giugno
- 8/1000 luglio
- 10/1000 agosto
Strategie di difesa in appezzamenti coperti dalla confusione
BASSO RISCHIO
I generazione
II generazione
I generazione
CONFUSIONE SESSUALE
ELEVATO RISCHIO
METODO
DI LOTTA
Applicazione
dell’ovicida
(Chitino-inibitore
o MAC) su
indicazione
del modello
previsionale prima
dell’ovideposizione
oppure di un
ovo-lavicida ad
ovideposizione
avviata oppure
del virus ad inizio
schiusura uova.
Applicazione di
larvicidi
sulla base dei
controlli ,e
precisamente
al superamento
della soglia critica
(frutti bacati/1000
controllati):
Applicazione
dell’ovicida
(Chitino-inibitore
o MAC) alla
segnalazione da
parte del modello
previsionale
prima dell’
ovideposizione
oppure del
virus ad inizio
schiusura uova.
- 5/1000 giugno
- 8/1000 luglio
- 10/1000 agosto
II generazione
Non
dovrebbero
essere
richieste altre
applicazioni
salvo
superamento
della soglia (10
frutti bacati su
1000 controllati
in agosto).
Applicazione del
larvicida ad inizio
attività larvale da
valutare per ogni
singolo caso.
NOTA:
- Situazione ad elevato rischio; elevata pressione del fitofago con danni alla raccolta
l’anno precedente superiori al 2%.
- Situazione a medio rischio; scarsa pressione del fitofago con danni alla raccolta tra
0.5 - 2%.
- Situazione a basso rischio; scarsa pressione del fitofago con danni alla raccolta
inferiori al 0.5 %.
E’ da segnalare che nelle annate più calde il carpofago può svolgere una III generazione,
in tal caso valgono le medesime indicazioni della II generazione.
57
Difesa fitosanitaria delle pomacee
Agrofarmaci da impiegare nella strategia di difesa da Carpocapsa
PRINCIPIO ATTIVO
PRODOTTI
DOSE
cc/hl
CARENZA
(gg)
EPOCA DI
APPLICAZIONE
flufenoxuron
Agrimix
Flufen 50
DC ecc
130 150
90
Solo I generazione
ad inizio
ovideposizione.
diflubenzuron
Dimilin ecc
200 350
45
Prima
dell’ovideposizione
in I o in II
generazione
metossifenozide
Prodigy
40
14
tebufenozide
Mimic ecc
60 - 80
14
Gruppo RRM
clorantraniliprole
Coragen
18 - 20
14
Inizio
ovideposizione in I
o in II generazione
Neonicotinoidi
tiacloprid
Calypso
25
14
Schiusura uova –
larve giovani di I e II
generazione
clorpirifos etile
Dursban 75
WG ecc
70
30
Spada
WDG ecc
250
FAMIGLIA
Regolatori di
crescita:
Chitino-inibitori
Regolatori di
crescita:
MAC
acceleratori
della muta
fosmet
21
Fosforganici
Avermectine
Fenossiderivati
clorpirifos metile
Cleaner 22
ecc
200
15
emamectina
benzoato
Affirm
300
7
etofenprox
Trebon Up
ecc
50
7
spinosad
Laser ecc
30
7
granulosis virus
Madex ecc
16 - 24
3
Bio-insetticidi
58
Inizio
ovideposizione in I
o in II generazione
Su larve giovani di
I/II generazione
Su larve giovani di
I/II generazione.
Attenzione:
verificare la
registrazione su
carpocapsa in
etichetta.
Su larve giovani di
I/II generazione
Su larve giovani di
II generazione
Schiusura uova in I
generazione
Attività dei prodotti
Lepidotteri contenuti dai principali principi attivi impiegati contro
la Carpocapsa
Principio
Attivo
Carpocapsa
Ricamatori
Cemiostoma
Litocollete
diflubenzuron
+/++
-
-
-
flufenoxuron
+++
+++
++
+
clorantraniliprole**
+++
-
-
-
emamectina
benzoato**
+++
-
-
-
tebufenozide
+
+++
-
-
tiacloprid
++
-
++
+/++
metossifenozide
+/++
+++
-
-
clorpirifos etile
+++
++
-
-
clorpirifos metil
++/+++
++/+++
-
-
fosmet
+/++
+/++
-
-
etofenprox
+/++
+/++
-
-
spinosad
++
++
-
-
granulosis virus
++
++
-
-
Questi giudizi scaturiscono dalle esperienze CReSO di questi ultimi anni
**l’efficacia di questi p.a. su ricamatori e fillominatori è in corso di valutazione
LEGENDA: Attività del prodotto: - (insufficiente) + (debole) ++ (media) +++ (buona)
59
Difesa fitosanitaria delle pomacee
Azioni di profilassi
La carpocapsa come è noto presenta un comportamento particolarmente legato
all’appezzamento, per questo motivo risulta di fondamentale importanza conoscere la
situazione di danno alla raccolta dell’anno precedente. Si consiglia di adottare alcune
precauzioni negli appezzamenti “storicamente” più a rischio e precisamente:
Effettuare la distruzione completa dei frutti caduti a terra in quanto rappresentano
uno dei principali punti di svernamento del fitofago
Posizionare i cartoni ondulati impiegati per la cattura delle larve alla base delle piante
ad inizio agosto
Adottare il metodo della confusione sessuale integrato da una puntuale applicazione
di prodotti insetticidi
Alternare i prodotti utilizzati nella difesa in base alle diverse famiglie chimiche di
appartenenza
Nei casi più gravi, procedere in autunno, all’applicazione dei prodotti a base di
nematodi parassiti sulle larve svernanti. L’intervento è indicato in tutti in quegli
appezzamenti dove l’incidenza del danno alla raccolta è stata superiore al 2 - 3 % ed
in particolare dove si attua una conduzione di tipo biologico.
CONTROLLI E MONITORAGGI
Con l’elevata diffusione del metodo della confusione sessuale i controlli di campo hanno
assunto una rilevanza determinante al fine di comprendere la reale situazione nel proprio
appezzamento e per individuare eventuali attacchi inattesi; infatti, le trappole a feromoni,
come già ricordato, non risultano più così attendibili come in passato. I controlli visivi
vanno realizzati a partire dal mese di giugno (epoca diradamento manuale) e proseguiti
fino alla raccolta. Lo scopo di questi campionamenti risulta quello di individuare il numero
di frutti bacati su almeno 1000 frutti controllati. Si consiglia di considerare sia i frutti
presenti nella parte bassa sia nella parte alta della pianta, osservando attentamente
soprattutto i frutti che sono a contatto tra di loro. Al superamento delle soglie indicate
nella tabella sottostante, si dovrà intervenire con un prodotto larvicida. Se alla raccolta
viene superata la soglia, l’anno successivo si dovrà applicare una strategia di lotta con
“elevato rischio”.
Soglie di intervento
SOGLIA
PERIODO
> del 0.5% (> 5 frutti/1000)
GIUGNO
> del 0.8% (> 8 frutti/1000)
LUGLIO
> del 1% (> 10 frutti/1000)
AGOSTO
> del 2% (> 20 frutti/1000)
ALLA RACCOLTA
60
Monitoraggio con le trappole
Le catture segnalate dalle trappole a feromoni/cairomone offrono sia al tecnico sia
al frutticoltore un’indicazione di massima relativamente all’entità della popolazione
di carpocapsa presente nel proprio meleto. Vanno posizionate in punti strategici e
rappresentativi dell’appezzamento facendo attenzione a installarle nella parte alta delle
piante onde evitare una non significatività del dato.
Sono disponibili sul mercato trappole a feromoni (impiegabili in appezzamenti non in
confusione) oppure di tipo misto con feromone e cairomone (impiegabili in appezzamenti
in confusione). Quest’ultime garantiscono effettivamente un risultato migliore rispetto
alla classiche a feromone anche se al momento non è ancora stata definita una soglia
opportuna d’intervento. Ad oggi le trappole a cairomone sono utilizzate per stabilire
l’inizio del volo dell’insetto per le diverse generazioni, per il conteggio dei gradi giorno e
per meglio comprendere l’evoluzione biologica dell’insetto nel corso della stagione.
61
Difesa fitosanitaria delle pomacee
62
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63
Difesa fitosanitaria delle pomacee
ERIOFIDI DEL MELO E DEL PERO
ERIOFIDE DEL MELO
BIOLOGIA E SINTOMATOLOGIA
L’eriofide del melo (Aculus Schlechtendali) è un
acaro appartenente alla famiglia dei Eriophydae,
caratterizzato da minuscole dimensioni (110 – 120
micron di lunghezza), dall’aspetto vermiforme e dalla
presenza di solo due paia di zampa. La specie sverna
come femmina riparata sotto le perule delle gemme o
nelle anfrattuosità della corteccia. Alla ripresa vegetativa
le femmine riprendono la loro attività colonizzando le
parti verdi della pianta. Nel nostro areale può compiere
anche 4 – 5 generazioni all’anno a seconda delle
annate. Sulle foglie i sintomi si manifestano con una
decolorazione della pagina inferiore che da verde gira
gradatamente al giallo ocra fino a una tonalità bronzea.
Sui frutti causa una riduzione della colorazione della
buccia la quale assume una tonalità più chiara.
Fig. 1: Confronto tra foglia colpita
e foglia non colpita
Strategie di difesa
Di norma non sono necessari specifici trattamenti
preventivi anche se l’utilizzo di zolfo bagnabile dalla fase
di caduta petali in poi, miscelato con altri trattamenti
di routine contro oidio e ticchiolatura, risulta altresì
contenitivo dell’eriofide. Nel caso di gravi attacchi
durante la stagione primaverile – estiva, si suggerisce
l’intervento con sostanze attive acaro-specifiche: Fig. 2: Germoglio completamente
abamectina (Vertimec EC, ecc.) + bagnante, extiazox colpito
+ fenazaquin (Fenergy), fenazaquin (Magister 100 EC,
ecc). I principi attivi elencati possono essere utilizzati in alternativa tra di loro, ed è
consentito al massimo un intervento all’anno indipendentemente dall’avversità.
In quei meleti nei quali storicamente sono rilevati infestazioni di eriofide, in particolare
negli impianti in allevamento, si consiglia di intervenire con olio minerale nella fase di
gemma gonfia (3 lt/hl) e successivamente con abamectina (Vertimec EC ecc) nelle prime
fasi dell’allegagione (fine aprile).
64
ERIOFIDE RUGGINOSO DEL PERO
BIOLOGIA E SINTOMATOLOGIA
L’eriofide rugginoso del pero (Epitrimerus pyri)
ha un comportamento molto simile a quello già
descritto per il melo. Questo acaro sverna come
femmina riparata tra le screpolature della corteccia,
alla base delle gemme e sotto le perule esterne di
quest’ultime. Alla schiusura delle gemme l’eriofide
si sposta sulle giovani foglie neoformate e sui
mazzetti fiorali dove inizia la sua attività trofica. Sui
frutti l’attacco si manifesta attraverso la comparsa
di rugginosità più o meno estesa sulla superficie
esterna, concentrata per lo più nella zona calicina,
da cui si estende ad alone su tutto il frutto. Anche
sulle foglie si possono osservare aree brunastre
sulla pagina inferiore. L’azione di questo eriofide
risulta particolarmente dannosa sui frutti di alcune
cultivar di pero a buccia chiara come William e
Decana del Comizio.
Fig. 3: Manifestazione sintomatologica
su frutto
Strategie di difesa
In appezzamenti non particolarmente soggetti ad attacchi di eriofide, si consiglia di
intervenire con formulati commerciali a base di zolfo dalla fase fenologica di caduta
petali in avanti ad una cadenza di 15 – 20 giorni l’uno dall’altro. Nel caso di comparsa
di gravi attacchi durante la stagione primaverile – estiva, si suggerisce l’intervento con
sostanze attive acaro-specifiche: extiazox + fenazaquin (Fenergy), fenazaquin (Magister
100 EC, ecc). I principi attivi elencati possono essere utilizzati in alternativa tra di loro,
è consentito al massimo un intervento all’anno indipendentemente dall’avversità. Negli
appezzamenti in cui si sono evidenziati elevati attacchi di eriofide negli anni precedenti,
in impianti in allevamento e sulle varietà più sensibili, si consiglia di intervenire nella
fase di gemma gonfia con la miscela olio-zolfo (polithiol) o polisolfuro di Ca, oppure,
alla caduta petali con le sostanze attive extiazox + fenazaquin (Fenergy), fenazaquin
(Magister 100 EC, ecc).
65
Difesa fitosanitaria delle pomacee
ERIOFIDE VESCICOLOSO DEL PERO
BIOLOGIA E SINTOMATOLOGIA
L’eriofide vescicoloso del pero (Epitrimerus pyri) trascorre l’inverno nascosto sotto le
perule delle gemme. Man mano che le perule si divaricano gli eriofidi penetrano nelle
gemme, sino ad insediarsi nei primi abbozzi fogliari e dei fiori in fase di formazione.
Le vescicole, che compariranno sulle giovani foglie e sui peduncoli fogliari, iniziano a
formarsi già all’interno delle gemme.
Sulle foglie il sintomo caratteristico è la formazione delle già citate vescicole del diametro
di alcuni millimetri e di consistenza spugnosa. Le vescicolette possono comparire anche
sui peduncoli, sui calici dei fiori e dei frutticini che daranno origine alla raccolta a frutti
leggermente deformati e con caratteristiche tacche rugginose. Compie dalle 3 alle 4
generazioni all’anno e nel corso della stagione vegetativa si riproduce all’interno del
tessuto spugnoso.
Fig. 4: Vescicole sugli
abbozzi vegetativi
Fig. 5: Manifestazione
sintomatologica su foglie
Fig. 6: Attacco su frutto con
deformazione dello stesso
Strategie di difesa
Data la rapida penetrazione dell’acaro all’interno delle giovani foglioline e dei peduncoli
fiorali già nella loro fase di formazione risulta necessario intervenire alla rottura gemme
con olio minerale + zolfo (Polithiol). Nel caso di successive infestazioni nel corso della
stagione estiva si ricorda che è possibile utilizzare solo più lo zolfo e che questi trattamenti
non sono più efficaci in quanto l’eriofide risulta protetto dal tessuto spugnoso.
66
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67
Difesa fitosanitaria delle pomacee
IL DIRADAMENTO CHIMICO DEL MELO
Per il melo questa pratica da sempre riveste un’importanza fondamentale al fine di regolare
il carico produttivo già nelle prime fasi di accrescimento dei frutti assicurando al meleto
il miglior equilibrio vegeto – produttivo. Spesso, il solo intervento chimico non risulta
conclusivo ma si dovrà completare il diradamento con un apposito passaggio manuale.
Con la revoca nel 2008 del carbaryl sono rimasti a disposizione diverse sostanze attive
che però non hanno la stessa efficacia su tutte le varietà, tuttavia, utilizzandole in modo
appropriato è possibile ottenere un risultato più che soddisfacente.
Come noto, giocano un ruolo fondamentale le condizioni climatiche che si sono avute nel
periodo della fioritura, esse infatti sono in grado di influenzare fortemente la percentuale
di fiori fecondati e quindi di frutti allegati. Con climi molto piovosi e con basse temperature
si avrà una bassa percentuale di allegagione, diversamente, questa sarà abbondante in
assenza di piogge e con temperatura medio - alte.
Non da meno le temperatura e l’umidità influiscono sull’efficacia dei prodotti utilizzati, con
temperature e umidità dell’aria molto basse molti principi attivi perdono la loro efficacia
e al contrario la esaltano con medio - alte temperature e umidità. Si raccomanda per
cui di seguire attentamente le indicazioni dei tecnici, non dimenticando che un perfetto
diradamento chimico non sarà quasi mai possibile; saranno per cui molto importanti i
successivi passaggi di diradamento manuale.
NAD (amide)
E’ il fitoregolatore di riferimento per la Golden Delicious e, in questi ultimi anni, a dose più
ridotta, per il gruppo Gala. Si ricorda che non va utilizzato, neppure accidentalmente
per deriva, sulle cv. Red Delicious e Braeburn.
E’ impiegabile da caduta petali fino ad un diametro medio dei frutticini centrali, di 5 - 6
mm. Anticipando il periodo se ne esalta l’azione. Su Gala va impiegato con cautela
(max 60-70 g e su piante con oltre 4 anni per ridurre il rischio della comparsa dei frutti
pigmei), è da evitare l’aggiunta dell’olio, preferendo, per il formulato liquido (Geramid),
l’intervento al mattino per favorire una più veloce asciugatura.
NAA (acido)
Il prodotto è impiegabile preferibilmente sulle Golden Delicious e sul gruppo Gala. Si
consiglia la miscela con la benziladenina su Fuji e Braeburn. Il principio attivo si può
applicare nei seguenti casi:
✓ I n condizioni avverse all’ utilizzo del NAD (es. temperature troppo basse, umidità
insufficiente, piogge persistenti) o in caso di frutteti misti con varietà sensibili al NAD.
68
✓C
ome
completamento del NAD (piante difficili da diradare o con condizioni climatiche
sfavorevoli al diradamento).
✓ I l prodotto è applicabile su frutticini aventi un diametro medio di 8 - 10 mm in miscela
con benziladenina (BA). Si consiglia di rispettare i dosaggi consigliati nella tabella in
allegato per evitare il rischio di comparsa dei frutti pigmei.
ETEPHON
L’etephon resta insieme al ATS una delle poche possibilità di prodotti diradanti da
impiegare in epoca precoce su Fuji e Red Delicious.
E’ consigliabile impiegare questo prodotto senza bagnante ed a una temperatura di
almeno 12 °C ma non superiore ai 20 °C per evitare un sovra-diradamento. Al momento
la sua migliore attività è svolta su Fuji a bottoni rosa, stessa applicazione su Red Delicious
anche se i risultati sono meno costanti.
BENZILADENINA (BA)
Il BA pur essendo tra i migliori diradanti attualmente disponibili, presenta una certa
variabilità di efficacia. In particolare si segnala che:
✓U
na temperatura di 19 - 20°C dopo l’applicazione esalta
l’azione sino a giungere, in taluni casi, ad un sovradiradamento; al contrario una temperatura di 12 - 14°C ne
deprime l’azione.
✓L
a finestra applicativa è in teoria abbastanza ampia, da
8 a 14 mm; si tenga però presente che con i diametri più
elevati aumenta il rischio di frutti pigmei su Fuji e Red
Delicious; di conseguenza si consiglia l’applicazione a 10
- 11 mm.
✓L
’aggiunta di olio bianco lo rende più efficace.
✓U
n’eventuale ripetizione di BA a 13 mm successiva
all’applicazione a 8 - 10 mm va valutata con attenzione Fig. 1: Azione della BA sui
e limitata esclusivamente a Fuji con fioritura abbondante. frutticini (Prova CReSO 2009)
AMMONIO TIOSOLFATO (ATS)
Il meccanismo di questo prodotto si basa unicamente sull’azione fitotossica nei confronti
dei fiori non ancora fecondati. Un fiore è fecondato dopo 24 - 36 ore dalla sua completa
apertura per cui l’applicazione ottimale è a circa il 50% dei fiori aperti ed allegati su legno
di 2 anni, nel caso di fioriture abbondanti ripetuto dopo 2 - 3 giorni.
L’utilizzo più idoneo è quello nei confronti di varietà sulle quali il NAD non può venire
impiegato (Fuji, Red Delicious spur, Braeburn) oppure su quelle con produzione
costantemente elevata (Gala).
69
Difesa fitosanitaria delle pomacee
Si consiglia di evitare l’utilizzo del prodotto su
vegetazione bagnata o in previsione di una pioggia
imminente. La temperatura ottimale è compresa tra i
18 - 20 °C. Dalle prove eseguite dal CReSO nel corso
della stagione 2010 è stato osservato che un solo
intervento non risulta quasi mai efficace ed a questo ne
dovrà seguire un altro 1 – 2 giorni dopo.
NUOVI BAGNANTI
La nuova generazione di bagnanti (gruppo degli
organosilicati: Break-Thru e Silwet-Fastex) possono
portare ad un miglioramento nell’azione del prodotto
diradante (NAD, NAA, BA).
Fig. 2: Azione dell’ATS sui fiori
OSSERVAZIONI
✓C
ome detto all’inizio sull’attività diradante dei fitoregolatori influiscono, più che il dosaggio
del prodotto, le condizioni climatiche in cui si opera: temperature fra i 15 e 20°C per
alcune ore dopo il trattamento, e umidità relativa superiore al 70%, sono i presupposti
per una buona riuscita del diradamento chimico. A tale proposito sarà necessario
scegliere con oculatezza il giorno per eseguire l’intervento; è preferibile ritardare di
qualche giorno l’intervento, operando in condizioni di buona umidità, piuttosto
che centrare perfettamente il periodo ma in situazione di clima asciutto! Nella
generalità dei casi sarà sempre preferibile intervenire a sera tardi o a mattino presto. Si
tenga presente che i formulati a base di NAD liquidi (Geramid) richiedono solo 2 - 3 ore
di elevata umidità per essere assorbiti; diversamente i formulati in polvere necessitano
di 8 - 10 ore di umidità e quindi il loro impiego dovrà essere posizionato alla sera.
✓E
’ consigliabile usare i diradanti fitoregolatori sempre da soli, non in miscela con altri
prodotti soprattutto per ragioni di volumi d’acqua.
✓L
’impiego di Promalin (GA 4-7) o altri prodotti similari, contemporaneamente o a breve
distanza da un fitoregolatore diradante, accentua l’efficacia di quest’ultimo.
✓L
’utilizzo del ritardante di crescita Regalis (Proexadione), dalle prime esperienze, pare
che diminuisca l’azione diradante dei prodotti.
70
SCHEMA RIEPILOGATIVO PER LE STRATEGIE
DI DIRADAMENTO
Gruppo Red Delicious
Strategia
Unica
Epoca
intervento
Principio
attivo
Formulato commerciale
Dose
(g-ml\hl)
Bottoni rosa
etefon
Ethrel, ecc.
25
Fiore centrale
aperto e
fecondato
o
ATS
Azos, Ger Ats
1200
BA
+
olio bianco
o bagnanti
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
Brancher Dirado (9.4%) ecc
Gerba 4 LG (4%) ecc
500
100
250
vari
100
8-10 mm
Gruppo Gala
Fioritura
Strategia
Opzione
A
Epoca
intervento
Principio
attivo
Formulato commerciale
Dose
(g-ml\hl)
Bottoni rosa
etefon
Ethrel, ecc.
25
Fiore centrale
aperto e
fecondato
o
ATS
Azos, Ger Ats
1000
BA
+
olio
bianco o
bagnanti
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
Brancher Dirado (9.4%) ecc
Gerba 4 LG (4%) ecc
vari
500
100
250
100
NAD*
Amid Thin W, Diramid (8%)
60-70
BA
+
olio
bianco o
bagnanti
Maxcell, Exilis, Cylex plus
(2%)
Brancher Dirado (9.4%) ecc
Gerba 4 LG (4%) ecc
vari
500
100
250
10-12 mm
Normale
Opzione
B
Inizio caduta
petali
del fiore
centrale
sul legno
vecchio
10-12 mm
71
100
Difesa fitosanitaria delle pomacee
Fioritura
Strategia
Abbondante
Epoca
intervento
Principio
attivo
Formulato commerciale
Dose
(g-ml\hl)
Bottoni rosa
etefon
Ethrel, ecc.
25
Fiore centrale
aperto e
fecondato
o
Azos, Ger Ats
1000
Nokad (4%) ecc
Dirado (1.4%) ecc
Dirager (3.3%) ecc
10-12
30-40
10-15
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
Brancher Dirado (9.4%) ecc
Gerba 4 LG (4%) ecc
500
100
250
vari
100
Unica
8-10 mm
ATS
NAA
+
BA*
+
olio
bianco o
bagnanti
*E’ disponibile la miscela di NAA + BA (4 %) nel formulato DIRA-MAX LG
Gruppo Golden Delicious
Fioritura
Epoca intervento
Principio
attivo
Inizio caduta petali
del fiore centrale
sul legno vecchio
NAD
10-12 mm
Abbondante o
appezzamenti
misti con
Red delicious
8-10 mm
Amid Thin W, Diramid (8%)
Geramid neu (4%)
+
olio bianco
o bagnanti
NAA
+
BA*
+
olio bianco
o bagnanti
100
170-200
vari
Nokad (4%) ecc
Dirado (1.4%) ecc
Dirager (3.3%) ecc
15-20
50-70
25-30
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
Brancher Dirado (9.4%) ecc
Gerba 4 LG (4%) ecc
500
100
250
vari
100
Brancher Dirado (9.4%) ecc
Gerba 4 LG (4%) ecc
*E’ disponibile la miscela di NAA + BA (4 %) nel formulato DIRA-MAX LG
72
Dose
(g-ml\hl)
500
100
250
100
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
BA
Normale
Formulato commerciale
Gruppo Fuji
Fioritura
Epoca
intervento
Bottoni rosa
Principio
attivo
Formulato commerciale
Dose
(g-ml\hl)
etefon
Ethrel, ecc.
25
Fiore centrale
aperto e
fecondato
o
ATS
Azos, Ger Ats
1000
BA
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
500
Brancher Dirado (9.4%) ecc
100
+
Gerba 4 LG (4%) ecc
250
olio bianco
o bagnanti
vari
100
BA
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
400
Brancher Dirado (9.4%) ecc
75
Gerba 4 LG (4%) ecc
250
olio bianco
o bagnanti
vari
100
BA
Maxcell, Exilis, Cylex plus (2%)
400
Brancher Dirado (9.4%) ecc
75
Gerba 4 LG (4%) ecc
250
vari
100
Normale
8-10 mm
8-10 mm
Abbondante
12-14 mm
+
+
olio bianco
o bagnanti
Renetta
Strategia
Epoca
intervento
Principio
attivo
Formulato commerciale
Dose
(g-ml\hl)
Unica
Inizio caduta
petali del fiore
centrale sul
legno vecchio
NAD
Amid Thin W, Diramid (8%)
Geramid neu (4%)
100
170-200
73
Difesa fitosanitaria delle pomacee
LA PATINA BIANCA DELLE MELE
Negli ultimi anni sono state osservate sull’epidermide delle mele, in particolare di quelle
a buccia rossa, sia in fase di ingrossamento frutto sia alla raccolta, manifestazioni di
colore bianco successivamente denominate “patina bianca”: le mele colpite presentano
un vistoso difetto estetico e non risultano più commerciabili. Le prime segnalazioni in
Piemonte risalgono al 2000 ed inizialmente vennero erroneamente confuse con danni da
fitotossicità da fitofarmaci. Alcuni casi si verificarono anche negli anni successivi non solo
in Piemonte ma anche in Trentino Alto Adige. In seguito a diverse analisi di laboratorio,
nel 2006, presso il centro di ricerca di Laimburg (BZ) si è riusciti ad identificare l’angente
eziologico della patologia: Tilletiopsis sp. Nel 2010 i laboratori di analisi del Servizio
Fitosanitario della Regione Piemonte hanno isolato lo stesso fungo su campioni di mele
sintomatiche prelevati nel nostro areale. La patologia si manifesta per mezzo di una
patina biancastra determinata dal micelio del fungo il quale si sviluppa sull’epidermide
del frutto, inizialmente a partire dalla cavità peduncolare e poi allargandosi fino
a raggiungere la fossa calicina. Tale sintomo è spesso accompagnato da una più o
meno intensa rugginosità (figura 1), distribuita a chiazze o in modo retiforme su tutta la
superficie dei frutti. Oltre a Tilletiopsis sp sono stati riscontrati un gran numero di lieviti
tra cui Rhodotorula glutinis, e ife scure appartenenti al micete Aureobasidium pullulans.
I fattori che favoriscono la patologia sono:
 Elevata umidità relativa dell’aria (da giugno fino alla raccolta dei frutti)
 Prolungate bagnature fogliari
 Fittezza dell’impianto
 Presenza di reti antigrandine
 Concimazioni azotate fogliari
 Presenza di melata sui frutti
 Conservazione a basso tenore di
ossigeno.
La sintomatologia, nella stagione 2008,
è stata osservata in quasi tutte le zone
dell’areale melicolo cuneese - torinese
mentre sia nel 2009 sia nel 2010 tali
manifestazioni sono emerse nelle zone più
umide e quindi favorevoli all’insorgenza al
patogeno. Da segnalare che, per ragioni
ancora non chiare, in uno stesso areale vi
sono appezzamenti fortemente colpiti ed
altri indenni. Al momento, presso il CReSO,
sono in corso le opportune valutazioni al fine
di meglio comprendere il comportamento
del patogeno e i fattori predisponenti che lo
favoriscono.
Fig. 1: Difetto estetico determinato dalla patina
Per quanto riguarda la lotta non esistono bianca
74
fungicidi specifici per il contenimento
della patina bianca: Laimburg (BZ)
ed altri centri di ricerca hanno
eseguito test con le diverse famiglie
di fungicidi ma non sono stati ottenuti
risultati di rilievo. Al momento, le
misure di prevenzione atte a limitare
i fattori predisponenti sopra elencati
rappresentano gli unici consigli
tecnici da realizzare in campo per
ridurre l’incidenza della malattia.
N.B. Non vanno confusi i sintomi
della patina bianca con le alterazioni
dovute alle infiltrazioni d’aria
nell’epidermide dei frutti (figura 2)
determinata sia dalle caratteristiche
intrinseche di alcune cultivar come
quelle appartenenti al gruppo Gala
(in particolare la cv Brookfield) più
predisposte sia dall’andamento
stagionale.
Fig. 2: Difetto estetico determinato dalle infiltrazioni di
aria nell’epidermide dei frutti
75
Difesa fitosanitaria delle pomacee
LA SFOGLIATURA BATTERICA DEL MELO
La presenza di sfogliature sia su tronco sia
su rami costituiscono una problematica
fitopatologica di notevole importanza
per l’areale melicolo cuneese in grado
di provocare la morte di parte e/o interi
appezzamenti. Sono colpiti in particolare gli
impianti in allevamento ma in certe condizioni
ambientali risultano sensibili al pari di questi
anche gli impianti in produzione. L’incidenza
della patologia risulta maggiore nelle zone più
fredde dove le temperature minime invernali
vanno al di sotto di - 10 °C; nelle annate più
fredde, come il 2009 e il 2010, sono risultate
colpite anche parti di territorio notoriamente
più calde e meno favorevoli alla patologia.
Le prime manifestazioni risalgono alla metà
degli anni ’90 ed in seguito ad anni di relativa
pausa si sono osservati nuovi danni a partire
dal 2003 i quali si sono decisamente aggravati
nel 2009 e nel 2010. Inizialmente, dalle
analisi condotte dal Servizio Fitosanitario
della Regione Piemonte, si pensava che la
causa fosse fisiologica o tutt’al più fungina
in quanto saltuariamente venivano isolati i
funghi Phomopsis sp., Sphaeropsis sp. e
Cylindrocarpon sp. (Nectria). In seguito ad
analisi più approfondite di tipo batteriologico
fu isolato ed identificato l’agente responsabile
della malattia: Pseudomonas syringae p.v.
syringae, patogeno criofilo per eccellenza,
che colpisce già gravemente l’albicocco.
Fig. 1: Presenza di sfogliatura su tronco
Fig. 2: Collassamento di piante colpite
SINTOMATOLOGIA
Dal punto di vista sintomatologico la patologia si manifesta con:
 Distacco dell’epidermide e della corteccia (sfogliature)
76
 Necrosi superficiali estese
 Nella zona del midollo si possono osservare alterazioni di colore giallo – ocra
emananti odore di fermentato
 Morte delle piante più colpite
Spesso le piante affette da sfogliatura batterica sono attaccate da patogeni secondari
di debolezza e da insetti, quali gli scolitidi, che aggravano le condizioni di salute delle
piante stesse. Non esiste un sito d’ingresso principale per la penetrazione del batterio,
ma diverse vie tra cui il punto d’innesto, le lenticelle, le ferite e i tagli di potatura.
FATTORI PREDISPONENTI
Le condizioni climatiche giocano un ruolo fondamentale. Temperature minime invernali
inferiori a -10 °C associate ad autunni piovosi che idratano eccessivamente i tessuti
delle piante sono determinanti per lo sviluppo dell’infezione batterica. Suoli leggeri a
tessitura grossolana con abbondante presenza di pietrosità risultano altresì favorevoli
al batterio. Oltre al clima e al suolo gioca un ruolo molto importante anche la gestione
agronomica di campo. A tal proposito vanno evitate abbondanti concimazioni azotate,
stress idrici e carico produttivo troppo elevato. Gli impianti in allevamento, primi 2 anni di
età, risultano i più sensibili: in questi devono essere minimizzati gli stress ambientali (in
particolare quelli idrici) ed inoltre va posta molta attenzione al carico produttivo il quale
deve essere pressoché nullo il primo anno d’impianto e non superare i 2 – 3 kg/pianta
l’anno successivo.
SENSIBILITA’ VARIETALE
Dalle osservazioni compiute in campo è emersa una diversa sensibilità varietale:
 MOLTO SENSIBILI: cv gruppo Gala, cv gruppo Red Delicious (Jeromine) e
Golden
 MENO SENSIBILI: Gruppo Red Delicious (Spur), Fuji, Braeburn e Renetta.
MISURE DI PROFILASSI
Per il contenimento della malattia si consiglia:
PRATICHE AGRONOMICHE
 Evitare reimpianti o adottare misure appropriate nel caso di successione melo
dopo melo. La presenza di tossine nel suolo può debilitare la pianta nelle prime fasi
di accrescimento indebolendola e mettendola a rischio a diverse problematiche
77
Difesa fitosanitaria delle pomacee
ed in modo particolare alla sfogliatura batterica.
 Nei terreni poveri effettuare apporti di sostanza
organica
 Razionalizzare
le
concimazioni
azotate
rispettando il giusto equilibrio vegeto – produttivo
 Regolazione del carico produttivo, eliminando la
produzione alla prima foglia e mantenendo un
adeguato carico alla seconda.
OPERAZIONI PREVENTIVE
 Applicazione di prodotti rameici localizzati sul
tronco. Come noto il rame, oltre ad essere un
ottimo fungicida, risulta l’unica sostanza attiva
utilizzabile in agricoltura/frutticoltura avente
un’azione batteriostatica/battericida.
 Interventi alla ripresa vegetativa con prodotti
induttori di resistenza (Fosetyl - alluminio)
 Eseguire prima dell’inverno l’imbiancatura del
tronco con prodotti traspiranti + rame bianco.
Questa pratica ha lo scopo di ridurre l’incidenza Fig. 3: Imbiancatura dei tronchi
delle escursioni termiche tra giorno e notte nel
periodo invernale che potrebbero determinare la formazione di micro fessure sul
fusto, vie preferenziali d’accesso per il batterio. Il principio che sta alla base di
questa tecnica risulta quello di riflettere i raggi solari nel corso della giornata e
mantenere quindi una temperatura costante del legno sia di giorno sia di notte.
Inoltre, l’azione del rame sul tronco consente di limitare al minimo lo sviluppo di
batteri e di funghi fitopatogeni.
78
S E S TO S E N S O
REMEDIER Agrofarmaco biologico ad azione antagonista
per la prevenzione delle malattie fungine del terreno
Remedier è un nuovo fungicida biologico a base di Trichoderma harzianum e Trichoderma viride che previene efficacemente gli attacchi di funghi parassiti dell’apparato
radicale e del colletto di piante orticole e floreali. I funghi
antagonisti contenuti in Remedier, selezionati per la loro
elevata attività, tolgono spazio vitale ed elementi nutritivi
ai più comuni patogeni del terreno. Remedier è indicato
per prevenire le malattie fungine in vivaio, in semenzaio, in
piantonaio, in serra e in pieno campo. Non lascia residui
ed è un prodotto sicuro, frutto della ricerca Isagro.
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Airone®Più, l’idea brevettata da Isagro, associa due sali (ossicloruro tetraramico ed idrossido di rame) in un formulato al 28% di rame e da
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ACCESSO VIETATO
Difesa fitosanitaria delle pomacee
INTRODUZIONE ALLE LINEE DI DIFESA
E DISERBO 2011
Sono di seguito riportati gli aggiornamenti relativi alle “LINEE DI DIFESA E DISERBO
2011” sulla base di quanto previsto dall’ Azione 214.1 del P.S.R. e O.C.M. ortofrutta Reg
CE n° 1182/07. Come consuetudine queste linee tecniche sono presentate secondo le
fasi fenologiche delle diverse specie frutticole con lo scopo di rendere più agevole la
consultazione da parte degli utilizzatori, riservando però la decisione per l’intervento
chimico sulla base della effettiva necessità del trattamento valutata a seguito dei
campionamenti e delle soglie di tolleranza riportati nella presente guida. Si ricorda che
nel corso del 2011 non saranno più disponibili in frutticoltura i seguenti p.a.:
Principio Attivo
Nome
commerciale
teflubenzoron
Nomolt
31/12/2010
lufenuron
Match
31/12/2010
bifentrin
Brigata Flo ecc
fenpiroximate
Miro
triflumuron
Alsystin ecc
16/09/2009
16/05/2010
16/09/2010
buprofezine
Applaud ecc
30/03/2009
30/11/2009
30/03/2010
GLUFOSINATE
AMMONIO**
BASTA
Revoca/Sospensione
Scadenza
Commercio
30/05/2010
Scadenza
Utilizzo
31/12/2010
31/12/2010
31/12/2010
** per questo p.a. è prevista una sospensione temporanea fino al 30 settembre 2011!!!
80
LIMITAZIONI AL NUMERO DI TRATTAMENTI
E ALL’IMPIEGO DI ALCUNI FORMULATI
Poiché nell’ ambito dello stesso principio attivo possono esistere formulati di diversa
classe tossicologica, nella scelta ci si dovrà orientare attenendosi alle norme seguenti:
- Limitazioni d’uso dei prodotti fitosanitari relative al numero dei trattamenti sono
da intendersi complessivamente per il ciclo colturale o per anno a seconda di
quanto specificato, indipendentemente dalla dose e dall’avversità. Ad esempio,
2 trattamenti ammessi su una data avversità X con le s.a. (sostanze attive) A, B,
C sono da intendersi inclusi e non in aggiunta ai 3 trattamenti consentiti con le
stesse s.a. contro le avversità Y.
- E’ obbligatorio dare preferenza alle formulazioni Nc, Xi e Xn quando della stessa
sostanza attiva esistono anche formulazioni a diversa classe tossicologica T o
T+.
- E’ obbligatorio dare preferenza alle formulazioni Nc, Xi e Xn senza frasi di rischi
quando della stessa sostanza attiva esistano formulazioni a diversa classe
tossicologica (Xn T o T+) con frasi di rischio relative ad effetti cronici sull’uomo
(R40,R48,R60,R61,R62,R63,R68); vedi tabella seguente.
- Frasi di rischio riportate sulle etichette e relative ad effetti cronici sull’uomo:
R40 Possibilità di effetti cancerogeni (Xn)
R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata
(T - Xn)
R 60 Può ridurre la fertilità (T)
R 61 Può danneggiare i bambini non ancora nati (T)
R 62 Possibile rischio di ridotta fertilità (Xn)
R 63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati (Xn)
R 68 Possibilità di effetti irreversibili (Xn).
81
DISERBANTI
82
FUNGICIDI
X
CLORTAL-DIMETILE
R62
X
CAPTANO(*)
X
X
X
X
X
LAMBDA - CIALODRINA
ALFACIPERMETRINA
X
ZIRAM
TRIADIMENOL
X
X
X
TEBUCONAZOLO
TIRAM
X
X
MICLOBUTANIL
X
X
X
FLUTRIAFOL
IPRODIONE
X
X
FAMOXADONE
X
X
X
FENAMIDONE
X
X
X
X
X
CIAZOFAMID
X
X
PROPIZAMIDE
CIPROCONAZOLO
X
PROFOXIYDIM
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
No
X
Si
Formulazioni
alternative
X
R68
X
R63
X
R61
ISOXATUFLOE
R60
X
X
R48
IOXINIL
FLUFENACET
FLUAZIFOP-P-BUTILE
R40
Varie.
Varie
Pero e drupacee.
Varie
Insalate, pero, drupacee.
Varie
Varie
Insalate e actinidia.
Bietola e frumento.
Vite ecc.
Vite ecc.
Orticole
Bietola e frumento.
Melo, pero, albicocco e pesco.
Bietola, medica, insalate.
Riso.
Mais.
Solo su cipolla e aglio.
Patata e pomodoro.
Orticole varie.
Orticole varie.
COLTURE SULLE QUALI E’ PREVISTO
L’IMPIEGO
Evidenziati in giallo le sostanze attive per le quali sono disponibili le formulazioni Xi o Nc alternative (*). Preferire le
formulazioni Xn a quelle T e T+.
INS
SOSTANZA ATTIVA
Sostanze attive con frasi di rischio croniche e indicazione di quelle per le quali occorre dare preferenza a formulazioni Xi o Nc.
Difesa fitosanitaria delle pomacee
Disciplinare di difesa del melo
Stadi fenologici secondo Fleckinger
A Gemma d’inverno
A Ingrossamento
gemme
B Rottura gemme
C3 Orecchiette di topo
D Mazzetti affioranti
D3 Mazzetti divaricati
E Bottoni rosa
F Apertura fiore centrale
F2 Piena fioritura
G Caduta petali
H Fine caduta petali
I Allegagione
J Ingrossamento frutti
83
C Punte verdi
PUNTE VERDI
ROTTURA GEMME
GEMME GONFIE
EPOCA DI
INTERVENTO
TICCHIOLATURA
ANTONOMO
84
OHAYO ecc
VARI
FLUAZINAM
POLISOLFURO
DI Ca
DELAN WG ecc
DITIANON
CHORUS
POLYRAM DF
METIRAM
CYPRODINIL (5)
VARI
MANCOZEB
SCALA
VARI
DODINA
PYRIMETHANIL (5)
SPADA WDG ecc
VARI
POLISOLFURO
DI Ca
FOSMET
VARI
POLITHIOL
OLIO MINERALE+
ZOLFO
OLIO MINERALE
VARI
PRODOTTI RAMEICI
TICCHIOLATURA
COCCINIGLIA
S. JOSE'
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
AVVERSITA'
1500
60 - 100
30 - 50
75 - 100
50 - 70
200
200
70 - 200
250
20000
3000
5.0 - 6.0
varia
DOSE
g-mL/hL
22.5
0.9 - 1.5
0.45 - 0.75
1.125 - 1.5
0.75 - 1.05
3
3
1.05 - 3
3.75
300
45
75 - 90
varia
DOSE
kg-L/ha
30
60
21
14
21
28
28
10
21
30
20
20
-
CARENZA
gg
-
Attenzione al tempo di carenza!!
(max 3 trattamenti all'anno)
Rispettare il dosaggio minimo di 450 g/ha.
(5) con questi prodotti (anilinopirimidine)
al max 4 interventi all'anno. Consigliabile
la miscela con DITIANON a 30 g.
Sono ammesse anche le formulazioni Xn
I ditiocarbammati NON possono essere
impiegati dopo la fase di frutto noce
I ditiocarbammati NON possono essere
impiegati dopo la fase di frutto noce
Sono ammesse anche le formulazioni Xn
-
Contro questo fitofago al max 2 interventi
all'anno, comunque non più di 3 trattamenti
complessivi indipendentemente dall'avversità.
(Questi interventi non sono compresi nel numero
complessivo degli interventi con esteri fosforici)
-
-
-
Porre attenzione alle limitazione dei
diversi formulati in quanto molti di loro
possono essere utilizzati esclusivamente
prima della fioritura
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
85
BOTTONI ROSA
PUNTE VERDI
EPOCA DI
INTERVENTO
TICCHIOLATURA
AFIDE VERDE
AFIDE GRIGIO
DI SCOPAZZI
PSILLE VETTRICI
S. JOSE'
COCCINIGLIA
OIDIO
AVVERSITA'
PLENUM 50 WG
PIMETROZINE
PUNTE VERDI
Vedi p.a. indicati a
AZADIRACTINA
ecc
NEEMAZAL-T/S
TEPPEKI
TEPPEKI
FLONICAMID
FLONICAMID
PIRIMOR 17,5 ecc
PIRIMICARB
ecc
NEEMAZAL-T/S
MAVRIK 20 EW ecc
FLUVALINATE
AZADIRACTINA
TREBON UP ecc
ETOFENPROX
ecc
JUVINAL 10 EC
ARIUS
QUINOXIFEN
PIRIPROXIFEN
VARI
NIMROD 250 EW
BUPIRIMATE
ZOLFO
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
200 - 300
9.3
40
9.3
200
200 - 300
40
30 - 50
35 - 40
25 - 30
150 - 350
30 - 60
DOSE
g-mL/hL
0.3 - 0.45
0.14
0.5
0.14
3
3
0,6
0.45 - 0.75
(800 L/ha)
0.28 - 0.32
0.37 - 0.45
2.25 - 5.25
0.45 - 0.9
DOSE
kg-L/ha
3
21
14
21
14
-
indipendentemente dall'avversità
Al max 2 intervento all'anno
Al max 1 intervento all'anno
indipendentemente dall'avversità
Al max 1 intervento all'anno
-
-
Al max 1 intervento all'anno
indipendentemente dall'avversità e solo
in prefioritura.
Trattamento
consentito
sino a fine
fioritura
3
Al max 1 intervento all'anno e solo in
pre-fioritura: questo intervento non
è compreso nel n° complessivo degli
interventi con Etofenprox.
della fioritura
Al max 1 trattamento all'anno prima
Al max 3 interventi all'anno
-
-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
7
Trattamento
ammesso
prima della
fioritura
14
5
21
CARENZA
gg
CADUTA PETALI
TICCHIOLATURA
FIORITURA
86
ERIOFIDE
AFIDE GRIGIO
AFIDE GRIGIO
TENTREDINE
PANDEMIS spp (se
non si è intervenuti
con FLUVALINATE)
AVVERSITA'
EPOCA DI
INTERVENTO
EPIK
DANTOP 50 WG
CLOTHIANIDIN (1)
O-TEQ ecc
CONFIDOR 200
ACTARA 25 WG
STEWARD
AFFIRM
CORAGEN
ACETAMIPRID (1)
IMIDACLOPRID (1)
TIAMETOXAM (1)
INDOXACARB
BENZOATO
EMAMECTINA
PROLE
CLORANTRANILI-
MIMIC ecc
50 DC ecc
(2)
PRODIGY ecc
AGRIMIX FLUFEN
TEBUFENOZIDE (2)
DOSE
g-mL/hL
DOSE
kg-L/ha
CARENZA
gg
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
15
100 - 130
50
30
16.5
300
18 - 20
60 - 80
150
40
0.23
1.5 - 2
0.75
0.45
0.2
3.0 - 4.0
0.18 - 0.3
0.9 - 1.2
1.5
0.6
14
14
28
14
7
7
14
14
90
14
Trattamenti con ZOLFO, SULFAR da
caduta petali sono efficaci anche contro
questo acaro.
(1) Prodotti in alternativa tra loro, al
massimo 2 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità, 1 solo nel
caso si utilizzi Tiacloprid
contro questa avversità.
CLOPRID e ACETAMIPRID sono efficaci anche
I trattamenti eseguiti contro gli Afidi con IMIDA-
indipendentemente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno
indipendentemente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno
indipendentemente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno
-
è autorizzato su melo
ATTENZIONE!! Il formulato Cascade non
Al max 1 trattamento all' anno.
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle singole
s.a. il numero complessivo dei trattamenti annui
sulla coltura con Chitino - Inibitori e MAC non
deve essere superiore a 4.
Trattamenti SOLO su autorizzazione del Settore Fitosanitario Regionale
FORMULATO
COMMERCIALE
FLUFENOXURON
DE (2)
METOXIFENOZI-
PRINCIPIO
ATTIVO
Difesa fitosanitaria delle pomacee
87
ALLEGAGIONE
DA
CADUTA PETALI
EPOCA DI
INTERVENTO
TICCHIOLATURA
OIDIO
TICHIOLATURA
ERIOFIDE
AVVERSITA'
VERTIMEC EC ecc
ABAMECTINA
RACLOSTROBIN
BELLIS
55
15
FLINT
TRIFLOXISTROBIN
BOSCALID + PY-
30
125 - 150
30
30 - 50
230 - 290
40
15
30 - 40
GALEO
ecc
THIOCUR FORTE
DOMARK 125 ecc
PROCLAIM ecc
FOLICUR SE ecc
TOPAS 10 EC ecc
SCORE 25 EC ecc
FENERGY
50 - 75
75
500 - 800
DOSE
g-mL/hL
CIPROCONAZOLO (3)
MICLOBUTANIL (3)
LO (3)
TETRACONAZO-
BITERTANOLO (3)
(3)
TEBUCONAZOLO
PENCONAZOLO (3)
LO (3)
DIFENOCONAZO-
Vedi i p.a. per TICCHIOLATURA indicati
a punte verdi oltre a:
FENAZAQUIN
EXITIAZOX +
SC ecc
MAGISTER 200
VARI
OLIO MINERALE
FENAZAQUIN
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
0.8
0.23
0.45
1.9 - 2.25
(dose max)
0.3
0.45 - 0.75
3.45 - 4.35
0.6
0.23
0.5
0.75 - 1.125
1.5
7.5 - 12
DOSE
kg-L/ha
7
14
7
15
14
21
30
14
14
28
28
28
20
CARENZA
gg
strobilurine
mente dall'avversità e in alternativa alle altre
Al max 3 interventi all'anno indipendente-
versità
volte all'anno indipendentemente dall'av-
Le strobilurine non sono utilizzabili più di3
Ammesse SOLO formulazioni non Xn
mente
più di 4 volte all'anno complessiva-
(3) Tutti gli IBE non possono essere usati
indipendentemente dall'avversità
Al max 1 intervento all'anno
indipendentemente dall'avversità
Al max 1 intervento all'anno
indipendentemente dall'avversità
Al max 1 intervento all'anno
-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
88
ALLEGAGIONE
DA
EPOCA DI
INTERVENTO
CARPOCAPSA
Litocollete)
(Cemiostoma,
FILLOMINATORI
LITOCOLLETE
GRIGIO
Litocollete) AFIDE
(Cemiostoma,
FILLOMINATORI
OIDIO
TICCHIOLATURA
AVVERSITA'
CARPOVIRUSINE
PLUS ecc
GRANULOSI
AFFIRM
VIRUS DELLA
BENZOATO
EMAMECTINA
PROLE
CORAGEN
50 DC ecc
(2)
CLORANTRANILI-
AGRIMIX FLUFEN
FLUFENOXURON
(2)
DIMILIN ecc
DANTOP 50 WG
CLOTHIANIDIN (1)
DIFLUBENZURON
ACTARA 25 WG
EPIK
TIAMETOXAM (1)
ACETAMIPRID (1)
O-TEQ ecc
CONFIDOR 200
VARI
ZOLFO
IMIDACLOPRID (1)
NIMROD 250 EW
ARIUS
INDAR 5 EW ecc
FORMULATO
COMMERCIALE
BUPIRIMATE
QUINOXIFEN
(3)
FENBUCONAZOLO
PRINCIPIO
ATTIVO
100
300
16 - 18
150
200 - 350
15
30
100
50
150 - 350
30 - 60
25 - 30
60 - 70
DOSE
g-mL/hL
1.5
3.0 - 4.0
0.16 - 0.27
1.5
3 - 5.25
0.23
0.45
1.5
0.75
2.25 - 5.25
0.45 - 0.9
0.37 - 0.45
0.9 - 1.1
DOSE
kg-L/ha
3
7
14
90
45
14
14
14
28
5
21
14
28
CARENZA
gg
-
indipendentemente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno
indipendentemente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno
Al max 1 trattamento all' anno.
ATTENZIONE!! Il formulato Cascade non
è autorizzato su melo
(1) Prodotti in alternativa tra loro, al
massimo 2 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità, 1 solo nel
caso si utilizzi Tiacloprid
-
-
Al max 3 interventi all'anno
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
89
ALLEGAGIONE
DA
EPOCA DI
INTERVENTO
ecc)
Archips, Eulia
(Pandemis,
RICAMATORI
CARPOCAPSA
CARPOCAPSA
AVVERSITA'
ecc
ETILE (4)
E' consigliabile non impiegarlo prima
METILE (4)
Con questa s.a. al max 2 interventi
all'anno indipendentemente l'avversità.
sono registrati su
carpocapsa)
coltura non deve essere superiore a 6.
il n° complessivo di trattamenti annui sulla
(4) Per questi prodotti (fosforganici), tenu-
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle
singole s.a. il numero complessivo dei
trattamenti annui sulla coltura con Chitino - Inibitori e MAC non deve essere
superiore a 4.
dentemente dall'avversità.
Al max 2 interventi all'anno indipen-
ACETAMIPRID, CLOTHIANIDIN)
tinoide (IMIDACLOPRID, TIAMETOXAM,
denza sia stato utilizzato un altro neonico-
dell'inizio di giugno nel caso in cui in prece-
formulati, non tutti
15
14
14
14
14
caso si utilizzi un altro neonicotinoide
Al max 2 interventi all'anno, 1 solo nel
dentemente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipen-
Ammesso anche l'utilizzo di formulazioni Xn
all'anno indipendentemente l'avversità.
Con questa s.a. al max 3 interventi
sulla coltura non deve essere superiore a 6.
s.a., il n° complessivo di trattamenti annui
tenuto conto delle limitazioni delle singole
(4) Per questi prodotti (fosforganici),
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
mente l'etichetta dei
3
0.6
0.9 - 1.2
0.18 - 0.3
0.38
7
30
CARENZA
gg
CLORPIRIFOS
200
40
60 - 80
18 - 20
25
3.0 - 4.0
1.05
DOSE
kg-L/ha
to conto delle limitazioni delle singole s.a.,
CLEANER 22 ecc
PRODIGY ecc
MIMIC ecc
CORAGEN
CALYPSO
300
70
DOSE
g-mL/hL
(leggere attenta-
DE (2)
METOXIFENOZI-
(2)
TEBUFENOZIDE
PROLE
CLORANTRANILI-
TIACLOPRID
BENZOATO
AFFIRM
DURSBAN 75 WG
CLORPIRIFOS
EMAMECTINA
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
DA GIUGNO
ALLEGAGIONE
DA
EPOCA DI
INTERVENTO
INDOXACARB
90
S. JOSE'
COCCINIGLIA
AFIDE LANIGERO
(reinfestazione)
AFIDE VERDE
Eulia ecc)
RICAMATORI
(Pandemis, Archips,
FOSMET (4)
METILE (4)
SPADA WDG ecc
RELDAN 22 ecc
250 - 300
250
50
CONFIDOR 200
O-TEQ ecc
IMIDACLOPRID (1)
CLORPIRIFOS
100
30
EPIK
ACTARA 25 WG
TIAMETOXAM (1)
200
15
9.3
300 - 500
16.5
300
18 - 20
DOSE
g-mL/hL
ACETAMIPRID (1)
PIRIMOR 17,5 ecc.
PIRIMICARB
DANTOP 50 WG
TEPPEKI
FLONICAMID
CLOTHIANIDIN (1)
VARI
STEWARD
AFFIRM
CORAGEN
FORMULATO
COMMERCIALE
OLIO MINERALE
EMAMECTINA
PROLE
BENZOATO
CLORANTRANILI-
PRINCIPIO
ATTIVO
CARPOCAPSA
RICAMATORI
(Pandemis,
Archips, Eulia
ecc)
AVVERSITA'
3.75 - 4.5
3.75
0.75
1.5
0.45
3
0.23
0.14
4.5 - 7.5
0.2
3.0 - 4.0
0.18 - 0.3
DOSE
kg-L/ha
21
15
28
14
14
14
14
21
20
7
7
14
CARENZA
gg
Contro questo fitofago al max 2 interventi all'anno, comunque non più di 3
trattamenti complessivi indipendentemente dall'avversità.
(4) Per questi prodotti (fosforganici), tenuto conto delle limitazioni delle singole s.a.,
il n° complessivo di trattamenti annui sulla
coltura non deve essere superiore a 6.
Con questa s.a. al max 2 interventi all'anno indipendentemente l'avversità.
(1) Prodotti in alternativa tra loro, al
massimo 1 intervento all'anno contro
questa avversità e comunque non più
di 2 indipendentemente dall'avversità,
1 solo nel caso si utilizzi Tiacloprid
-
altri neonicotinoidi.
tiva e con le limitazioni previste per gli
Al max 1 intervento all'anno in alterna-
indipendentemente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno
-
Applicare a schiusura uova.
indipendentemente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
91
DA GIUGNO
EPOCA DI
INTERVENTO
CARPOCAPSA
litocollete
METILE (4)
CLEANER 22 ecc
(leggere attentamente l'etichetta dei
formulati, non tutti
sono registrati su
carpocapsa)
ecc
ETILE (4)
CLORPIRIFOS
DURSBAN 75 WG
DIMILIN ecc
EPIK
ACTARA 25 WG
O-TEQ ecc
CONFIDOR 200
CORAGEN
CLORPIRIFOS
(2)
DIFLUBENZURON
ACETAMIPRID (1)
TIAMETOXAM (1)
IMIDACLOPRID (1)
PROLE
CLORANTRANILI-
BENZOATO
LASER ecc
SPINOSAD
LITOCOLLETE
ecc
ETILE (4)
AFFIRM
DURSBAN 75 WG
CLORPIRIFOS
EMAMECTINA
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
CEMIOSTOMA
SESIA
AVVERSITA'
200
70
200 - 350
100
30
50
16 -18
300
30
70
DOSE
g-mL/hL
3
1.05
3 - 5.25
1.5
0.45
0.75
0.16 - 0.27
3.0 - 4.0
0.45
1.05
DOSE
kg-L/ha
15
30
45
14
14
28
14
7
7
30
CARENZA
gg
all'anno indipendentemente l'avversità.
Con questa s.a. al max 2 interventi
(4) Per questi prodotti (fosforganici), tenuto conto delle limitazioni di ogni p.a., il n°
complessivo di trattamenti annui sulla coltura non deve essere superiore a 6. Con
questa s.a. al max 3 interventi all'anno
indipendentemente l'avversità. Ammesso
anche l'utilizzo di formulazioni Xn.
-
-
caso si utilizzi Tiacloprid
dentemente dall'avversità, 1 solo nel
massimo 2 interventi all'anno indipen-
(1) Prodotti in alternativa tra loro, al
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
Al max 3 interventi all'anno
Trattamento localizzato alla base del
tronco. Ammesso anche l'utilizzo di
formulazioni Xn
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
DA GIUGNO
EPOCA DI
INTERVENTO
92
(Pandemis, Eulia)
RICAMATORI
CARPOCAPSA
AVVERSITA'
CALYPSO
TIACLOPRID
BENZOATO
PROLE
CLORANTRANILI-
SPINOSAD
THURINGENSIS
BACILLUS
PROLE
CLORANTRANILI-
CORAGEN
18 - 20
30
Varie
VARI
LASER ecc
18 - 20
300
30 - 50
30
40
25
250
DOSE
g-mL/hL
CORAGEN
AFFIRM
TREBON UP ecc
ETOFENPROX
EMAMECTINA
LASER ecc
SPINOSAD
(2)
PRODIGY ecc
SPADA WDG ecc
FOSMET (4)
METOXIFENOZIDE
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
0.18 - 0.3
0.45
Varie
0.18 - 0.3
3.0 - 4.0
0.45 - 0.75
0.45
0.6
0.38
3.75
DOSE
kg-L/ha
14
7
3
14
7
7
7
14
14
1
CARENZA
gg
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
Al max 3 interventi all'anno
-
dentemente dall'avversità.
Al max 2 interventi all'anno indipen-
dentemente dall'avversità
Al max 2 intervento all'anno indipen-
nelle 2 settimane precedenti la raccolta
l'intervento è ammesso esclusiavamente
Al max 1 intervento all'anno
Al max 3 interventi all'anno
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle
singole s.a. il numero complessivo dei
trattamenti annui sulla coltura con Chitino - Inibitori e MAC non deve essere
superiore a 4.
Al max 2 interventi all'anno, 1 solo nel
caso si utilizzi un altro neonicotinoide
E' consigliabile non impiegarlo prima
dell'inizio di giugno nel caso in cui in
precedenza sia stato utilizzato un altro neonicotinoide (IMIDACLOPRID, TIAMETOXAM, ACETAMIPRID, CLOTHIANIDIN)
Azione contenitiva sull'afide verde
dipendentemente all'avversità.
Al max 3 interventi all'anno in-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
93
PRE-RACCOLTA
FRUTTA
CONSERVAZIONE
MARCIUMI DA
MOSCA DELLA
SETTEMBRE
PIRALIDE
PESCO
CYDIA DEL
TICCHIOLATURA
EMAMECTINA
BENZOATO
RICAMATORI
(Pandemis, Eulia)
RACLOSTROBIN
BELLIS
55
150
MERPAN 80 WDG
ecc
CAPTANO
BOSCALID + PY-
30 - 50
16.5
30 - 50
300
18-20
40
150
300
DOSE
g-mL/hL
TREBON UP ecc
STEWARD
TREBON UP ecc
AFFIRM
CORAGEN
PRODIGY ecc
ecc
MERPAN 80 WDG
AFFIRM
FORMULATO
COMMERCIALE
ETOFENPROX
INDOXACARB
ETOFENPROX
BENZOATO
EMAMECTINA
PROLE
CLORANTRANILI-
(2)
METOXIFENOZIDE
CAPTANO
Tutti i prodotti indicati a punte verdi
(fatta eccezione
di MANCOZEB e
METIRAM)
PRINCIPIO
ATTIVO
AVVERSITA'
AGOSTO
DA GIUGNO
EPOCA DI
INTERVENTO
0.8
2.3
0.45 - 0.75
0.2
0.45 - 0.75
3.0 - 4.0
0.18 - 0.3
0.6
2.3
3.0 - 4.0
DOSE
kg-L/ha
7
21
7
7
7
7
14
14
21
7
CARENZA
gg
Al max 3 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità in alternativa alle
altre strobilurine
mente dall'avversità
Al max 3 interventi all'anno indipendente-
mente dall'avversità
Al max 1 intervento all'anno indipendente-
mente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
mente dall'avversità
Al max 1 intervento all'anno indipendente-
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle
singole s.a. il numero complessivo dei
trattamenti annui sulla coltura con Chitino - Inibitori e MAC non deve essere
superiore a 4.
Al max 3 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità
Si consiglia di NON impiegarlo prima di
giugno per problemi di fitotossicità sul
gruppo Red Delicious
-
mente dall'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
94
MARCIUME DEL
COLLETTO
VEGETATIVA
RAGNO ROSSO
NECTRIA
NECTRIA
BATTERIOSI
AVVERSITA'
DALLA RIPRESA
CONSIGLIATA
DELLA SOGLIA
SUPERAMENTO
AL
FOGLIE
TA e CADUTA
POST RACCOL-
EPOCA DI
INTERVENTO
APOLLO SC ecc
CLOFENTEZINE
VERTIMEC EC ecc
ABAMECTINA
ALIETTE ecc
MILBEKNOK
MILBEMECTINA
FOSETIL AL
BORNEO
SC ecc
MAGISTER 200
OSCAR
ETOXAZOLE
FENAZAQUIN
TEBUFENPYRAD
MATACAR ecc
NEXTER
EXITIAZOX
100 - 120
500 - 1000
DOSE
g-mL/hL
250
75
100 - 125
30
50 - 75
50
50
40
50 - 75
AVVERSITA' OCCASIONALI
DELAN WG ecc
VARI
FORMULATO
COMMERCIALE
PIRIDABEN
DITIANON
RAMEICI
PRINCIPIO
ATTIVO
3.75
1.125
1.5 - 1.875
0.5
0.75 - 1.125
0.75
0.75
0.6
0.75 - 1.125
1.5 - 1.8
7.5 - 15
DOSE
kg-L/ha
40
28
14
28
28
28
14
30
14
21
20
CARENZA
gg
Al max 2 trattamenti contro l'avversità
-
-
-
-
-
-
-
-
1 solo intervento acaricida all'anno: è
possibile utilizzare l' EXITIAZOX, CLOFENTEZINE ed ETOXAZOLE in miscela
con un adulticida.
Sono ammesse anche le formulazioni Xn
messo anche l'utilizzo di formulazioni Xn
Solo per L'IDROSSIDO DI RAME am-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
95
AVVERSITA'
MARCIUME DEL
COLLETTO
ARVICOLE
EPOCA DI
INTERVENTO
AUTUNNO
PRIMAVERA
AUTUNNO
BROMADIOLONE
METALAXIL M
PRINCIPIO
ATTIVO
AGRIRAT
SL ecc
RIDOMIL GOLD
FORMULATO
COMMERCIALE
etichetta
vedi
della pianta
alla base
1 - 2 ml/mq
DOSE
g-mL/hL
-
DOSE
kg-L/ha
28
CARENZA
gg
-
E' consentito 1 solo intervento rodenticida all'anno.
Le esche vanno localizzate nei fori
di apertura delle tane che dovranno
essere subito richiuse con terra
REGISTRATI PER L'AVVERSITA'
N.B. NON TUTTI I FORMULATI SONO
Al max 2 trattamenti contro l'avversità
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
Disciplinare di difesa del pero
Stadi fenologici secondo Fleckinger
A Gemma d’inverno
B Gemma gonfia
C Apertura gemme
D Comparsa mazzetti
D1 Comparsa mazzetti
E Mazzetti divaricati
F Fiorirtura
G Caduta petali
H Allegagione
J Frutto giovane
96
97
MAZZETTI DIVAR.
GEMME GONFIE
EPOCA DI
INTERVENTO
MACULATURA
BRUNA Ammessi
trattamenti solo
sulle varietà
sensibili
COCCINIGLIA
COCCINIGLIA
ERIOFIDE VESCICOLOSO
COCCINIGLIA
NECTRIA
AVVERSITA'
POLYRAM DF
METIRAM
THIRAM
200
65
200 - 250
POMARSOL 80
WG ecc
PIRIPROXIFEN
SWITCH
35 - 40
ADMIRAL 10 EC
ecc
CYPRODINIL+
FLUDIOXONIL (5)
500
SULFAR ecc
PROTEINATO DI
ZOLFO
5.0 - 6.0
3000
POLITHIOL
VARI
OLIO MINERALE
250
20000
150
400
DOSE
g-mL/hL
OLIO MINERALE +
ZOLFO
RELDAN 22 ecc
VARI
POLISOLFURO
DI Ca
CLORPIRIFOS
METILE (4)
DELAN 70 WG ecc
VARI
RAMEICI
DITIANON
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
3
1
3 - 3.75
0.28 - 0.32
(800 L/ha)
7.5
75 - 90
45
3.75
300
2.25
6
DOSE
kg-L/ha
28
7
E' consentito l'uso dei ditiocarbammati
solo fino a 40 giorni dalla raccolta
(6) con questi prodotti (anilinopirimidine) al max 4 interventi all'anno.
Consigliabile la miscela con DITIANON
a 30 g. Trattamento fondamentale nelle
zone più a rischio.
E' consentito l'uso dei ditiocarbammati
solo fino a 40 giorni dalla raccolta
Al max 1 trattamento all'anno prima
della fioritura
Trattamenti
ammessi
prima della
fioritura
35
-
-
-
(4) Per questi prodotti (fosforganici), tenuto conto delle limitazioni delle singole s.a.,
il n° complessivo di trattamenti annui sulla
coltura non deve essere superiore a 6.
Con questa s.a. al max 2 interventi
all'anno indipendentemente l'avversità.
-
-
Solo per L'IDROSSIDO DI RAME ammesso anche l'utilizzo di formulazioni Xn
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
5
20
20
15
30
21
20
CARENZA
gg
MAZZETTI DIVAR.
EPOCA DI
INTERVENTO
TICCHIOLATURA
MACULATURA
BRUNA Ammessi
trattamenti solo
sulle varietà
sensibili
AVVERSITA'
98
RACLOSTROBIN
BOSCALID + PY-
BIN
BELLIS
FLINT
SYLLIT
DODINA
TRIFLOXISTRO-
CHORUS ecc
SCALA
PYRIMETHANIL (5)
CYPRODINIL (5)
DELAN 70 WG ecc
VARI
MANCOZEB
DITIANON
POLYRAM DF
METIRAM
(3)
FOLICUR SE ecc
VARI
MANCOZEB
TEBUCONAZOLO
CANTUS
FLINT
TRIFLOXISTROBIN
BOSCALID
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
55
15
100 - 120
50
75 - 100
80
200
200
230 - 290
200
27
15
DOSE
g-mL/hL
0.8
0.23
1.5 - 1.8
0.75
1.125 - 1.5
1.2
2
3
3.45 - 4.35
3
0.4
0.23
DOSE
kg-L/ha
7
14
10
21
14
21
28
28
15
28
7
14
CARENZA
gg
altre strobilurine
temente dall'avversità in alternativa alle
Al max 3 interventi all'anno indipenden-
dall'avversità
di 3 volte all'anno indipendentemente
Le strobilurine non sono utilizzabili più
-
-
(5) con questi prodotti (anilinopirimidine)al max 4 interventi all'anno.
Consigliabile la miscela con DITIANON
a 30 g. Trattamento fondamentale nelle
zone più a rischio.
-
utilizzati dopo il 15 giugno
I ditiocarbammati non possono essere
utilizzati dopo il 15 giugno
I ditiocarbammati non possono essere
mente
più di 4 volte all'anno complessiva-
(3) Tutti gli IBE non possono essere usati
solo fino a 40 giorni dalla raccolta
E' consentito l'uso dei ditiocarbammati
Da solo o in miscela al max 3 interventi
all'anno indipendentemente dall'avversità
Le strobilurine non sono utilizzabili più di
3 volte all'anno
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
99
INGROS. FRUTTI
CADUTA PETALI
PRE FIORITURA
MAZZETTI DIVAR.
EPOCA DI
INTERVENTO
CARPOCAPSA
TENTREDINE,
AFIDE GRIGIO
ERIOFIDE
RUGGINOSO
COCCINIGLIA
ERIOFIDI
ERIOFIDE
RUGGINOSO
AFIDE GRIGIO
(2)
DIMILIN ecc
EPIK
ACETAMIPRID (1)
DIFLUBENZURON
50
CONFIDOR 200
O-TEQ ecc
IMIDACLOPRID (1)
200 - 350
100
30
75
30 - 40
500
ACTARA 25 WG
magister 200 sc
ecc
FENERGY
SULFAR
2000 - 2500
9.3
100
150 - 200
TIAMETOXAM (1)
FENAZAQUIN
FENAZAQUIN
EXITIAZOX +
ZOLFO
PROTEINATO DI
VARI
TEPPEKI
FLONICAMID
OLIO MINERALE
EPIK
ACETAMIPRID (1)
PIRIMOR 17.5 ecc
3 - 5.25
1.5
0.75
0.45
1.12
0.4 - 0.5
7.5
30 - 37.5
0.14
1.5
2.25 - 3.75
45
14
50
14
28
28
5
20
21
14
14
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle
singole s.a. il numero complessivo dei
trattamenti annui sulla coltura con chitino- inibitori e MAC non deve essere
superiore a 4.
(1) Prodotti in alternativa tra loro, al
massimo 1 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità.
SU TENTREDINE: Al max 1 intervento
all'anno in post fioritura
Al max 1 intervento all’anno
Al max 1 intervento all'anno
-
-
Al max 1 intervento all'anno
(1) Prodotti in alternativa tra loro, al
massimo 1 interventi all'anno indipendentemente dall'avversità.
-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
PIRIMICARB
CARENZA
gg
I.B.E.
DOSE
kg-L/ha
TICCHIOLATURA
DOSE
g-mL/hL
Valgono gli stessi p.a. del melo con
le medesime limitazioni indicate
nella nota 3 (non effettuare più di 4
interventi all'anno indipendentemente
dall'avversità)
FORMULATO
COMMERCIALE
PRINCIPIO
ATTIVO
AVVERSITA'
INGROS. FRUTTI
EPOCA DI
INTERVENTO
100
RICAMATORI
(Pandemis, Archips, Eulia)
RICAMATORI
(Pandemis,
Archips, Eulia)
COCCINIGLIA
CARPOCAPSA
AVVERSITA'
CLEANER 22 ecc
SPADA WDG ecc
CLORPIRIFOS
METILE (4)
FOSMET (4)
(2)
TEBUFENOZIDE
METILE (4)
CLORPIRIFOS
BENZOATO
MIMIC ecc
RELDAN 22 ecc
AFFIRM
CALYPSO
TIACLOPRID
EMAMECTINA
LASER ecc
SPINOSAD
(2)
PRODIGY ecc
ecc
ETILE (4)
METOXIFENOZIDE
DURSBAN 75 WG
CORAGEN
MIMIC ecc
FLUFEN EC ecc
FORMULATO
COMMERCIALE
CLORPIRIFOS
PROLE
CLORANTRANILI-
TEBUFENOZIDE (2)
(2)
FLUFENOXURON
PRINCIPIO
ATTIVO
80
200
300
25
30
40
220 - 250
200
70
18 - 20
60
150
DOSE
g-mL/hL
1.2
3
3.0 - 4.0
0.37
0.45
0.6
3.3 - 3.75
3
1.05
0.18 - 0.3
0.9
1.5
DOSE
kg-L/ha
14
15
7
14
7
14
21
15
30
14
14
90
CARENZA
gg
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle
singole s.a. il numero complessivo dei
trattamenti annui sulla coltura con chitino- inibitori e MAC non deve essere superiore a 4.
Possibile ripetizione dopo 10-15 giorni
dentemente l'avversità.
Al max 2 interventi all'anno indipen-
dentemente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipen-
dentemente dall'avversità.
giorni che precedono la raccolta indipen-
Al max 1 intervento all'anno nei 20
mente dall'avversità
Al max 3 interventi all'anno indipendente-
MAC non deve essere superiore a 4.
annui sulla coltura con chitino- inibitori e
le s.a. il numero complessivo dei trattamenti
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle singo-
Al max 4 interventi all'anno
Al max 2 interventi all'anno indipendentemente l'avversità.
Al max 4 interventi all'anno.
Ammesso anche l'utilizzo di formulazioni Xn
dentemente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipen-
-
impiegabile entro la fine di maggio
Al max 1 intervento all'anno
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
101
INGROS. FRUTTI
EPOCA DI
INTERVENTO
MACULATURA
BRUNA
Ammessi trattamenti solo sulle
varietà sensibili
PSILLA
RICAMATORI
(Pandemis,
Archips, Eulia)
AVVERSITA'
IPRODIONE
(3)
TEBUCONAZOLO
FOSETIL AL
RICATI
a MAZZETTI DIVA-
ROVRAL ecc
FOLICUR SE ecc
ALIETTE ecc
VERTIMEC EC
ABAMECTINA
vedi i p.a. elencati
VARI
AFFIRM
CORAGEN
OLIO MINERALE
BENZOATO
EMAMECTINA
PROLE
CLORANTRANILI-
RINGENSIS
VARI
LASER ecc
SPINOSAD
BACILLUS THU-
STEWARD
PRODIGY ecc
FORMULATO
COMMERCIALE
INDOXACARB
DE (2)
METOXIFENOZI-
PRINCIPIO
ATTIVO
150
230 - 290
150
75
dosi estive
300
18 - 20
Varie
30
16.5
40
DOSE
g-mL/hL
2.25
3.45 - 4.35
2.25
1.5
3.0 - 4.0
0.18 - 0.3
Varie
0.45
0.25
0.6
DOSE
kg-L/ha
21
15
40
14
20
7
14
3
7
7
14
CARENZA
gg
Al massimo 1 intervento all’anno
(3) Tutti gli IBE non possono venire usati
più di 4 volte all'anno complessivamente
-
-
OLIO MINERALE
gno. Aggiungere alla miscela 0.25% di
Al max 2 all'anno entro la fine di giu-
-
soglia: prevalente presenza di uova
gialle. Si consigliano lavaggi della
vegetazione
mente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
mente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
-
mente dall'avversità
Al max 3 interventi all'anno indipendente-
dentemente l'avversità.
Al max 2 interventi all'anno indipen-
-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
AL SUPERAMENTO DELLA
SOGLIA CONSIGLIATA
INGROS. FRUTTI
RAGNO ROSSO
INGROS. FRUTTI
102
CYDIA DEL
PESCO
TICCHIOLATURA
BOSCALID
MACULATURA
BRUNA
Ammessi trattamenti solo sulle
varietà sensibili
PROLE
CLORANTRANILI-
SPINOSAD
DE (2)
METOXIFENOZI-
METILE (4)
CLORPIRIFOS
CORAGEN
LASER ecc
PRODIGY ecc
RELDAN 22 ecc
ecc
MERPAN 80 WDG
VARI
OLIO MINERALE
CAPTANO
NEXTER
BORNEO
OSCAR
MATACAR FL ecc
APOLLO SC ecc
CANTUS
FORMULATO
COMMERCIALE
PIRIDABEN (6)
ETOXAZOLE (6)
(6)
TEBUFENPYRAD
EXITIAZOX (6)
(6)
CLOFENTEZINE
PRINCIPIO
ATTIVO
AVVERSITA'
EPOCA DI
INTERVENTO
18 - 20
30
40
200
150 - 160
dosi estive
50 - 75
35
50
20
30 - 40
27
DOSE
g-mL/hL
0.18 - 0.3
0.45
0.6
3
2.22 - 2.4
0.75 - 1.125
0.5
0.75
0.75
0.45 - 0.6
0.4
DOSE
kg-L/ha
14
7
14
15
21
20
14
28
28
14
30
7
CARENZA
gg
mente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
mente dall'avversità
Al max 3 interventi all'anno indipendente-
(2) Tenuto conto delle limitazioni delle singole
s.a. il numero complessivo dei trattamenti
annui sulla coltura con chitino - inibitori e
MAC non deve essere superiore a 4.
dentemente l'avversità.
Al max 2 interventi all'anno indipen-
mente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
-
con un adulticida.
FENTEZINE ed ETOXAZOLE in miscela
è possibile utilizzare l' EXITIAZOX, CLO-
(6) 1 solo intervento acaricida all'anno:
all'anno indipendentemente l'avversità.
Da solo o in miscela al max 3 interventi
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI
Difesa fitosanitaria delle pomacee
103
MARCIUME DEL
COLLETTO
CANCRI RAMEALI
CADUTA FOGLIE
CAPTANO
MALATTIE DA
CONSERVAZIONE
PRE RACCOLTA
DOPO LA
RACCOLTA
INDOXACARB
PIRALIDE
INGROS. FRUTTI
DITIANON
RAMEICI
ALLUMINIO
FOSETIL
RACLOSTROBIN
BOSCALID + PY-
BENZOATO
EMAMECTINA
CYDIA DEL
PESCO
INGROS. FRUTTI
PRINCIPIO
ATTIVO
AVVERSITA'
EPOCA DI
INTERVENTO
DELAN 70 WG ecc
VARI
ALIETTE ecc
BELLIS
ecc
MERPAN 80 WDG
STEWARD
POMARSOL 80
WG ecc
FORMULATO
COMMERCIALE
150
500 - 1000
250
55
150 - 160
16.5
300
DOSE
g-mL/hL
2.25
7.5 - 15
3.75
0.8
2.22 - 2.4
0.2
3.0 - 4.0
DOSE
kg-L/ha
21
20
40
7
21
7
7
CARENZA
gg
-
messo anche l'utilizzo di formulazioni Xn
Solo per L'IDROSSIDO DI RAME am-
Intervenire solo negli impianti colpiti
altre strobilurine
temente dall'avversità in alternativa alle
Al max 3 trattamenti all'anno indipenden-
malattie da conservazione
temente l'avversità. Non più di 1 contro
Al max 2 interventi all'anno indipenden-
cultivar raccolte dopo il 15 settembre
tamento all'anno; 2 trattamenti max per le
SOLO IN PRE RACCOLTA Al max 1 trat-
mente l'avversità.
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
mente l'avversità
Al max 2 interventi all'anno indipendente-
LIMITAZIONI D'USO
E CONSIGLI APPLICATIVI