Chi ha ucciso Davey Moore?

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Chi ha ucciso Davey Moore?
Chi ha ucciso Davey Moore?
BOXENEWS
Scritto da Mario Salomone
Creato: giovedì, 21 gennaio 2016
David Schultz Moore, meglio conosciuto come Davey Moore, nacque il 1 novembre 1933 a Lexington, nel Kentucky, ma ha
sempre vissuto a Springfield nell'’Ohio; soprannominato “il fucile di Springfiel”d vinse il titolo mondiale dei piuma nel 1959
sconfiggendo alla tredicesima ripresa il forte nigeriano Hogan Kid Bassey e mantenne il titolo fino al 21 marzo 1963, una data
che è entrata sia nella storia del pugilato che in quella della musica, per un avvenimento tragico. In 10 anni di carriera Moore
sostenne 67 incontri con 59 vittorie (30 prima del limite), 7 sconfitte ed un pari.
Non fu un campionissimo ma un ottimo pugile, dotato di buona tecnica, buon pungo e immenso coraggio. Un peso piuma
naturale. Alto circa 159 cm, Davey Moore vinse il titolo contro Hogan Kid Bassey e lo difese 5 volte contro lo stesso Hogan Kid
Bassey, due volte contro Takayama, Danny Valdez ,Olli Maki infine contro Sugar Ramos il 21 marzo 1963. Una carriera sempre
ad alto livello, anche da dilettante quando vinse nel 1951 i Golden Gloves come peso gallo e nel 1952 il torneo AAU
tournaments. Poi alle olimpiadi di Helsinki venne eliminato dal coreano Joon Ho Kong ai quarti di finale. Passato al professionismo Moore si fece valere subito, con tante vittorie e rare sconfitte mostrando da subito la sua
propensione a combattere ovunque, anche all’'estero: Messico, Panama, Cuba, Canada, Gran Bretagna, Giappone, Finlandia,
Venezuela dove affrontò un avversario ben più pesante ed in casa sua, Carlos Morocho Fernandez che conquistò il titolo
mondiale dei super leggeri battendo Eddie Perkins per poi perderlo contro il nostro Sandro Lopopolo.
Davey Moore dopo la conquista del mondiale contro Hogan Kid Bassey, sostenne anche una tourneè nel Vecchio Mondo,
affrontando senza titolo in palio i migliori piuma europei nel 1961 battendo sonoramente a Parigi il campione europeo
Gracieux Lamperti, a Madrid il terribile picchiatore Fred Galiana nella categoria dei leggeri, sconfitto per kot alla quarta
ripresa, e recandosi infine in Italia a Roma dove diede una lezione al talentuoso Raimondo Nobile in 10 riprese, un errore che
costò la carriera futura all’'italiano, ottimo boxer ma ancora acerbo per il fuoriclasse americano. Davey Moore combatté
anche con un’ altro italiano, l'’ottimo Sergio Caprari a Caracas nel febbraio 1960, una vittoria dello statunitense per kot
all'ottava ripresa. Poi la tragedia. Pagina 1 / 3
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Era il 21 marzo 1963, erano in palio le cinture WBA e WBC, insomma la riunificazione mondiale del titolo dei pesi piuma, di
fronte i due migliori piuma: Sugar Ramos il cubano e Moore il nero del Kentucky nato il 1 novembre 1933. Aveva solo
trent'’anni Davey, coraggioso, buon colpitore ma anche tecnico. Doveva essere un combattimento duro e lo fu; si pensi che
Moore nel marzo 1960 vinse un match contro Bob Gassey alla prima ripresa, a seguito di un KO che costò a Gassey la perdita
di tutti i denti meno due. L'incontro si tenne a Los Angeles e venne trasmesso dalla televisione nazionale. L'atmosfera nello
stadio come raccontano i cronisti era calda ed elettrica per l'attesa, il suono dei tamburi riempiva l'aria e gran parte della folla
essendo latino americana tifava per il cubano Ultiminio "Sugar" Ramos, tutti i portoricani, i costaricani, i tanti messicani e
ovviamente i cubani venuti ad incoraggiare il loro connazionale. Entrambi i combattenti avevano pugno e coraggio, nonchè
uno stile aggressivo: guerra fu. Nel decimo round Ramos scagliò un potente gancio destro alla testa di Moore mandandolo a
cadere all'indietro sulla corda inferiore del ring che colpì con la nuca procurandosi danni irreparabili al tronco encefalico. Perse
l'incontro per KO, ma fu in grado di dare una lucida intervista prima di lasciare il ring. Nello spogliatoio cadde in un coma da
cui non si sarebbe mai ripreso, morendo alcuni giorni dopo. In quell'epoca vi erano già delle discussioni in corso sulla liceità del pugilato a causa della morte di Benny "Kid" Paret
avvenuta un anno prima, e la morte di Moore generò un dibattito sui pericoli della boxe e sulla possibilità di vietare questo
sport negli Stati Uniti. Moore morì il 25 marzo 1963. Bob Dylan gli dedico una canzone, tra le meno conosciute del suo
repertorio ma molto bella che chiedeva “"Chi ha ucciso Davey Moore? Perchè, per quale motivo? Non io - dice l'arbitro - Non
puntate l'indice contro di me! Avrei potuto fermare l'incontro all'ottava e forse lo avrei salvato dal suo destino. Ma la folla
avrebbe protestato, ne sono sicuro. Chi ha ucciso Davey Moore? Perchè, per quale motivo? Non io - dice il giornalista sportivo
mentre pesta sulla sua macchina da scrivere e dice - La boxe non ha colpe c'è più rischio in una partita di football Il pugilato
deve continuare è una questione di tradizione americana."
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Anche un altro cantautore americano, Phil Ochs, scrisse una canzone sullo sfortunato pugile. Davey è entrato dunque nella
leggenda, purtroppo a causa della sua morte che colpì molto l'’opinione pubblica americana, che si scatenò contro la boxe:
era ancora vivo il ricordo della tragica fine di Benny Paret contro Emile Griffith.
Al piuma è stato dedicato per i 50 anni dalla scomparsa un parco nella sua Springfield ed una statua, opera dell'’artista Mike
Major; alla cerimonia oltre la vedova Geraldine Moore partecipò anche Sugar Ramos, protagonista incolpevole della tragedia:
la signora Moore lo ha voluto presente, un gesto da ammirare e di profonda umanità: nessun rancore.
Tratto da: http://leonardopisani.blogspot.it  
Ecco a voi le due canzoni citate nell'articolo:
Who killed Davey Moore - Bob Dylan 
Davey Moore - Phil Ochs
 
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