Articolo scaricabile gratuitamente in
Transcript
Articolo scaricabile gratuitamente in
Tecnica maggio 2013 la termotecnica Gestione dell’Energia di D.Chinese, G.Fiannacca, D.Pezzarini, P. Pinamonti 57 Valutazione tecnico-economica di un impianto a biomasse mediante analisi di rischio Nel lavoro si è eseguita una valutazione tecnico-economica di fattibilità di un impianto di produzione di energia elettrica a biomasse confrontando diverse soluzioni impiantistiche. La tecnologia base è un impianto di gassificazione, con utilizzo del gas prodotto in un motore a combustione interna. Le soluzioni di confronto sono un ciclo Rankine a vapore e un impianto a fluido organico. L’analisi tecnico-economica è stata effettuata tramite un’analisi di rischio con il metodo Monte Carlo utilizzando il software @RISK®. TECHNICAL-ECONOMIC EVALUATION OF A BIOMASS ENERGY PLANT BY RISK ANALYSIS In the paper 3 solutions for small scale energy conversion of solid biomass are compared from a technical and economical perspective. A real case study with biomass gasification and an internal combustion engine is esamined. Alternative technologies applicable are a steam Rankine cycle or an organic fluid Rankine cycle. Profitability and risk analysis are performed with a quantitative risk analysis approach based on Monte Carlo simulation by using the commercial software @RISK®. INTRODUZIONE Com’è noto, la gassificazione è considerata una tecnologia promettente per l’utilizzo energetico delle biomasse, ma soggetta a un certo grado di rischio, che influenza le decisioni degli investitori in campo energetico. Alle incertezze specifiche della tecnologia si aggiungono, in particolare in Italia, quelle comuni a tutti i progetti di produzione di energia da biomasse, quali la disponibilità e i costi delle risorse finanziarie, della biomassa e l’accesso agli incentivi. Considerando questi aspetti, si comprende come il rischio e l’incertezza siano aspetti determinanti per la valutazione economica di questo tipo di impianti. L’analisi di rischio quantitativa, basata sulla simulazione Monte Carlo, offre un metodo potente e preciso per sintetizzare le varie fonti di incertezza di un problema, esprimibili attraverso distribuzioni di probabilità e ottenere una stima realistica dell’incertezza totale dell’investimento [1]. Questo approccio negli anni recenti è stato ampiamente applicato nel campo delle energie rinnovabili, soprattutto per l’energia eolica e per i biocarburanti [2] per la stima dei parametri ritenuti più incerti. Per quanto riguarda la gassificazione, tuttavia, le poche valutazioni disponibili in letteratura che presentino un confronto di più tecnologie per impianti di piccola taglia [3, 4] sono tutte deterministiche, basate su una singola stima di ciascun parametro, eventualmente accompagnata da analisi di sensitività, la quale evidenzia quanto ogni risultato dipenda dal grado di incertezza di ogni input, ma non considera che un parametro con una piccola sensitività ma un’incertezza elevata può essere altrettanto critico, per la riuscita di un progetto, di un parametro con grande sensitività, ma minima incertezza. Scopo di questo lavoro è dare un contributo per colmare questo gap, presentando la valutazione tecnico-economica e l’analisi quantitativa del rischio di investimento per un progetto concreto di impianto di gassificazione in condizioni di mercato e di incentivazione riferite all’anno 2011. IL CASO DI STUDIO Progetto dell’impianto con gassificatore e MCI Per il presente studio è stato considerato il caso reale di una centrale in progetto che dovrà essere realizzata all’interno nella zona industriale della città di Gorizia [5]. Il progetto prevede la realizzazione di un lotto di quattro centrali uguali, con potenza elettrica unitaria inferiore a 1.000 kWel. Questa soluzione è stata preferita, rispetto alla costruzione di un’unica centrale da 4 MWel, considerando che l’impianto nel suo insieme possa cedere l’energia elettrica in rete secondo la tariffa unica onnicomprensiva, trattandosi di 4 gruppi distinti. Le caratteristiche principali della centrale, per ogni singolo gruppo, sono [5]: -- produzione di energia elettrica rinnovabile da immettere nella rete elettrica in media tensione (15 kV); -- combustibile primario biomassa legnosa vergine, costituita da cippato di opportuna pezzatura ottenuto con procedimento puramente meccanico; -- massima potenza elettrica immessa in rete pari a 995 kWel; -- funzionamento previsto a ciclo continuo per circa 7.200 ore/anno, con una produzione annuale di circa 7,2 GWh, e consumo di 8.400 9.600 tonnellate di biomassa umida a seconda dell’umidità della stessa, prevista fra il 30 e il 40% di umidità all’origine; -- impianto di gassificazione interno alla centrale che trasforma il legno in ingresso in gas povero (woodgas); -- due Motori a Combustione Interna cogenerativi gemelli (ognuno di potenza pari al 50% del totale), alimentati a woodgas; -- impianto di essiccazione della biomassa alimentato con il calore prodotto dai MCI. -- centrale progettata per un funzionamento completamente automatico e telecontrollato a distanza. Il combustibile è costituito da biomassa legnosa vergine, ottenuta unicamente mediante processi meccanici e ricavata dalle attività agroforestali di silvicoltura, manutenzione dei boschi, taglio programmato, manutenzioni varie. La biomassa verrà recapitata dal mercato alle migliori condizioni D.Chinese, D.Pezzarini, P. Pinamonti, Dipartimento di Ingegneria Elettrica Gestionale e Meccanica - Università degli Studi di Udine G.Fiannacca, Elettrogorizia, Gorizia Tecnica 58 Gestione dell’Energia maggio 2013 la termotecnica economiche che verranno trovate, e quindi l’analisi economica che sarà fatta successivamente terrà conto di un prezzo variabile della biomassa in ingresso. La biomassa tal quale che entra nella centrale verrà essiccata fino ad una umidità del 15% circa con aria riscaldata a circa 60 °C dal calore dell’acqua di raffreddamento dei motori. L’impianto di gassificazione ha una configurazione modulare con quattro gassificatori uguali che trattano ciascuno circa 250 kg/h di biomassa vergine essiccata. I gassificatori sono del tipo a letto statico equicorrente (Downdraft), prodotti dalla Biomass Engineering nel Regno Unito; l’impianto comprende le apparecchiature di raffreddamento (fino a 40 °C) e pulizia del woodgas (primo stadio ad alta temperatura con filtro a candele, secondo stadio a bassa temperatura con elettrofiltro a umido). Il gruppo di potenza è composto da due motori a gas Jenbacher J316 GS-C45, ad accensione comandata sovralimentati con turbocompressore e inter-refrigerati, del tipo utilizzato per gas naturale, modificato nei parametri di combustione e accensione per woodgas. Ciascun motore è equipaggiato con un abbattitore di NOX del tipo SCR e con un catalizzatore ossidante a metallo nobile per l’abbattimento del CO, dimensionati per ottenere valori di emissione inferiori a quelli prescritti dalle normative in materia. I flussi di massa ed energia relativi alle condizioni nominali di funzionamento della centrale sono rappresentati nello schema a blocchi di Figura 1. In tali condizioni sono state valutate le prestazioni energetiche della centrale in termini di rendimento della gassificazione, pari a 0,75, e in termini di rendimento del motore, pari a 0,34, ottenendo un rendimento globale dell’impianto di 0,23. Confronto con le altre tecnologie Per confrontare l’impianto a gassificazione di biomasse con altre tecnologie alternative, sono stati considerati un impianto con un ciclo Rankine a vapore tradizionale e un impianto costituito da un ciclo Rankine a fluido organico (ORC). Questi due tipi di impianto hanno taglie di potenza standard molto diverse: mentre il primo è caratterizzato da potenze generalmente maggiori di 5 MW elettrici, il secondo ha taglie comprese tra 400 kWel i 2 MWel. Visto che la centrale a gassificazione di biomasse fa parte di un lotto di quattro centrali uguali (per un totale di 4 MWel installati), si è deciso di eseguire il confronto tenendo in considerazione l’intero lotto produttivo. Quindi si confronterà il caso in esame, con quattro impianti a gassificazione da 1 MWel, con un unico impianto a ciclo Rankine a vapore tradizionale di potenza pari a 4 MWel e con quattro gruppi a ciclo Rankine a fluido organico di potenza unitaria di circa 1 MWel. Come dati di prestazione dei diversi impianti si sono considerati valori medi di riferimento sulla base dei dati reperiti in letteratura e dai costruttori, ottenendo, per le potenze unitarie (1.000 kW) delle tre tecnologie, i dati presentati in Tabella 1, riferiti a pari condizioni di umidità, quantità di ceneri e potere calorifico della biomassa in ingresso. L’impianto di gassificazione ha un rendimento maggiore e quindi, a pari potenza, ha un consumo di biomassa in ingresso inferiore; per stimare l’effettivo impatto economico di questa maggiore efficienza bisogna però passare a una valutazione economica complessiva. tabella 1 - Confronto tra impianti di gassificazione, impianti ORC e impianto a vapore tradizionale Figura 1 - Schema a blocchi della centrale a biomassa con bilancio di massa ed energia VALUTAZIONE TECNICO-ECONOMICA MEDIANTE ANALISI DI RISCHIO In ambito energetico, un’attenzione crescente ai problemi posti dall’incertezza nelle decisioni di investimento si è registrata nella letteratura internazionale a partire dagli anni ’90. L’approccio alla valutazione dell’incertezza si è evoluto dalle più semplici analisi di scenario, consistenti nella variazione contemporanea e deterministica di più parametri incerti, all’utilizzo della teoria della probabilità, che parte dal presupposto che sia possibile assegnare ai diversi scenari possibili una probabilità di accadimento. Con il metodo Montecarlo, in particolare, si espande la tradizionale analisi di scenario tenendo conto di tutti i possibili valori che le variabili incerte possono assumere e della loro probabilità [1]. Gli input incerti vengono espressi tramite variabili casuali, che possono essere scelte su basi teoriche, mediante giudizi di esperti o sulla base di dati empirici. Estraendo da tali variabili casuali un elevato numero di stime degli input incerti con opportuni algoritmi, ormai implementati in vari software commerciali, si simula la distribuzione di Tecnica Gestione dell’Energia maggio 2013 la termotecnica 37 59 tabella 2 - Dati di input del modello e parametri di stima probabilità degli indici di prestazione economica di interesse, per i quali si ricava così non solo un valore medio atteso, ma anche la stima del rischio di performance insoddisfacenti. Per questo studio, tra i vari pacchetti commerciali disponibili si è scelto di impiegare il software @Risk [6], particolarmente comodo in quanto strutturato come add-in di Excel, uno strumento di calcolo idoneo all’analisi di questo caso studio in virtù del limitato numero di alternative da analizzare e delle relazioni sufficientemente semplici tra le variabili da cui dipendono le prestazioni economiche. APPLICAZIONE DEL METODO AL CASO STUDIO E RISULTATI La produzione annuale di energia elettrica è il parametro tecnico da cui dipendono tutti i risultati economici. Nel suo complesso, essa è descritta da una funzione di trasformazione (Equazione 1) che esprime l’output energia elettrica prodotta come funzione di più parametri e variabili di ingresso. In particolare, la produzione E di energia elettrica (kWh/anno) dipende dal quantitativo B e dal potere calorifico inferiore Hi (kWh/kg) della biomassa in ingresso. Dipende inoltre dal rendimento η del sistema di conversione energetica, dalla potenzialità dell’impianto P (kW) e dal numero h di ore di funzionamento all’anno. E = f (B, H i , P, η, h) (1) Per il sistema studiato non esistono ancora contratti di approvvigionamento di lungo periodo, pertanto le caratteristiche della biomassa da acquisire e il suo prezzo di mercato sono una variabile incerta. Soggetto a incertezza è anche l’effettivo numero di ore di pieno funzionamento annuo dell’impianto, sulla base delle considerazioni sopra esposte sull’affidabilità e maturità delle diverse tecnologie. Si è invece considerato che le caratteristiche tecniche dell’impianto (potenza, rendimento, vita utile) siano dei parametri stabili e caratteristici di ciascuna tecnologia, modellabili dunque come variabili deterministiche (costanti) anziché come distribuzioni di probabilità. Dall’energia elettrica prodotta dipendono i ricavi di vendita e quindi le prestazioni economiche dell’iniziativa. Per la valutazione economica si è utilizzato come indice principale il valore attuale netto (VAN). Per fornire anche una valutazione economica svincolata dai sistemi di incentivazione, accanto al VAN si sono calcolate anche le stime del costo del kWh elettrico, ottenute dividendo per l’energia elettrica annualmente prodotta il valore annuo equivalente (EAV) dell’investimento, come espresso nell’equazione (2). CkWh = n EAV r Ck = −n ∑ Ek (1− (1+ r) ) k=0 (1+ r)k Ek (2) dove Ck esprime tutti i costi sostenuti all’anno k, di impianto, di investimento, o di esercizio, che comprendono i costi del combustibile, del personale, della manutenzione dell’impianto, delle assicurazioni, di smaltimento delle ceneri e altri residui prodotti. Tutte le voci di costo sono stime, soggette a incertezza, e sono state dunque modellate come variabili stocastiche come di seguito descritto (Tabella 2). Dati di ingresso: sintesi e metodo di stima L’analisi economica della redditività e del rischio è stata effettuata per la configurazione completa (4 MW) con riferimento alle effettive taglie dei moduli commercialmente disponibili (Tabella 2). I rendimenti e i parametri tecnici deterministici sono quelli descritti in Tabella 1. I costi di investimento sono normalmente incerti, fintanto che non si concluda il contratto di acquisto, e anche dopo, per gli imprevisti possibili nell’effettiva installazione delle macchine. Per stimare i costi di impianto per l’esempio considerato, si sono utilizzati alcuni preventivi specifici disponibili, integrandoli con dati di letteratura o di progetti/report operativi di impianti esistenti di taglia confrontabile. Da questi dati si è stimata la distribuzione di riferimento mediante il modulo di fitting disponibile nel software @Risk [6]. Se il campione di dati valutati è abbastanza ampio (come nel caso delle proprietà e costi del cippato, o delle ore di funzionamento e dei costi di manutenzione) il software individua le distribuzioni che danno il migliore adattamento ai dati disponibili, calcolandone i parametri. Per altri dati (ad esempio il tasso di interesse), la numerosità del campione non era sufficiente a discriminare univocamente la forma funzionale migliore, per cui la scelta del tipo di distribuzione è stata soggettiva mentre i parametri numerici sono stati calcolati dal software interpolando i dati. Interessanti i risultati ottenuti dal fitting dei dati di letteratura relativi al numero di ore di funzionamento dei diversi impianti: per gli impianti a vapore e a ciclo ORC l’adattamento migliore si raggiunge con distribuzioni triangolari asimmetriche che privilegiano i valori più alti. Per il gassificatore, sia per i tempi di funzionamento sia per i costi di manutenzione il fitting migliore si è ottenuto con distribuzioni uniformi, il che significa che valori alti o bassi hanno uguale probabilità di accadimento. Per alcuni input, il ridotto numero di dati disponibili ha consentito solo stime puntuali deterministiche, basate su referenze di letteratura o commerciali, e non la costruzione di distribuzioni di probabilità. È questo il caso degli oneri assicurativi e del numero di addetti. Per quanto riguarda la vendita dell’energia elettrica, poiché le valutazioni economiche sono state effettuate nel regime di incentivazione vigente Tecnica 60 Gestione dell’Energia all’anno 2011, nel caso di quattro impianti modulari di taglia inferiore al MW, il prezzo di vendita coincide con la tariffa onnicomprensiva, valore ragionevolmente certo e trattato come variabile deterministica, invece per l’impianto a vapore da 4 MW prezzi di vendita e valori dei certificati verdi sono stati trattati come variabili stocastiche calcolate sulla base dell’andamento dei prezzi medi di acquisto dell’energia elettrica e di ritiro dei certificati verdi da parte del Gestore dei Mercati Energetici nel periodo 2004-2010 [7]. Analisi dei risultati e confronto delle soluzioni Dalla Tabella 3, che mostra i risultati economici delle simulazioni effettuate, si evince che la soluzione progettuale con gassificatore dà un valore atteso del VAN soddisfacente. La probabilità di risultati economici negativi risulta inferiore al 20%, come si evince dall’esame della Figura 2. Grazie al rendimento elevato, il sistema basato sulla gassificazione consente i minori consumi di biomassa. Per conseguenza, esso risulta anche il meno sensibile rispetto alle variazioni del costo del cippato, come mostrano le analisi di sensitività riportate in Figura 2. Tuttavia, la soluzione tecnologica preferibile dal punto di vista economico appare l’impianto basato su ORC. Come si evidenzia in Tabella 3, esso consente di ottenere il VAN medio più alto (quasi 23 M€) e il più basso costo medio del kWh (0,19 €/kWh). Ovviamente, il minor rendimento si traduce in una maggior dipendenza delle prestazioni dell’investimento dal costo della biomassa. Il prezzo di mercato medio del cippato dovrebbe però più che raddoppiare rispetto alle stime più probabili, portandosi oltre i 130 €/t, perché il VAN dell’impianto con gassificazione superi quello dell’impianto basato ORC. In tali condizioni, peraltro, ci troveremmo in una situazione di difficile redditività per tutti gli impianti, con una probabilità di VAN negativi molto elevata e, peraltro, simile per gassificatori e ORC, come mostrato in Figura 2. Il gassificatore dunque, sebbene sia la configurazione meno sensibile rispetto ai costi del combustibile, si rivela la soluzione più rischiosa, non solo, e non tanto, rispetto alla tecnologia tradizionale basata su cicli Rankine a vapore, ma anche rispetto alla soluzione basata sulla più recente tecnologia ORC, che per il contesto analizzato in questo studio risulta la più conveniente sotto il profilo delle performance economiche e di rischio. maggio 2013 la termotecnica Figura 2 - Variazione del VAN e probabilità di VAN<0 con l’incremento del costo del cippato per le diverse tipologie dell’impianto a biomassa CONCLUSIONI Le analisi economiche di convenienza e di rischio effettuate per la realizzazione di un impianto a biomasse nel caso considerato (taglia complessiva 4 MW, condizioni di mercato e di incentivazione del 2011) mostrano come il sistema basato su moduli commerciali a ciclo Rankine a fluido organico prospetti i risultati migliori. Rispetto alla turbina a vapore, la soluzione con quattro moduli ORC è vantaggiosa non solo per il più favorevole regime di incentivazione per i piccoli moduli vigente fino al 2011, ma anche perché il costo medio del kWh risulta obiettivamente inferiore, in parte per il migliore rendimento, in parte per il minor costo del personale. Confrontando invece il sistema ORC e quello con gassificazione, il primo consegue una miglior prestazione economica e di rischio in virtù del numero di ore di funzionamento maggiore e, soprattutto, meno incerto. La simulazione Montecarlo effettuata in conformità a database costruiti sulla base di un ampio numero di referenze commerciali e di letteratura, qui non tutte riportate per ragioni di spazio, conferma che gli aspetti affidabilisticomanutentivi sono l’elemento di maggior debolezza per i gassificatori, per i quali il vantaggio economico offerto dai maggiori rendimenti è decisamente limitato dal minor numero di ore di funzionamento e dei maggiori costi di manutenzione attesi. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI tabella 3 - Dati di output del modello per l’analisi del rischio delle diverse tipologie d’impianto a biomassa 1. D. Vose, Quantitative risk analysis. Guide to Monte Carlo Simulation Modeling, John Wiley and Sons, Chichester, 1996. 2. Jingchun Sun, Jianhua Chen, Youmin Xi, Junhu Hou, Mapping the cost risk of agricultural residue supply for energy application in rural China, Journal of Cleaner Production, vol. 19 (2-3), pp. 121-128, January-February 2011. 3. A.V. Bridgwater, A.J. Toft, J.G. Brammer, A techno-economic comparison of power production by biomass fast pyrolysis with gasification and combustion, Renewable and Sustainable Energy Reviews, vol. 6 ( 3), pp. 181-246, 2002. 4. A. Rentizelas, S. Karellas, E. Kakaras, I. Tatsiopoulos, Comparative techno-economic analysis of ORC and gasification for bioenergy applications, Energy Conversion and Management, vol. 50 (3), pp. 674-681, March 2009. 5. G. Fiannacca, Relazione progettuale della centrale di gassificazione di biomassa, Gorizia, 2011. 6. Palisade Corporation, Guide to Using @RISK, Risk Analysis and Simulation Add-In for Microsoft® Excel, Version 5.5 May, 2009. 7. Gestore Mercato Elettrico, www.mercatoelettrico.org/En/Statistiche/ME/ GraphAnnuale.aspx , Settembre 2011.