IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE - Università degli Studi di Udine

Transcript

IL RAPPORTO UOMO-AMBIENTE - Università degli Studi di Udine
IL RAPPORTO
UOMO-AMBIENTE
5^ LEZIONE
ambiente, in geografia = insieme delle condizioni che circondano gli
esseri umani
risultato delle interconnessioni di fatti fisici, biologici, naturali e artificiali
Gli elementi che compongono l’ambiente naturale sono suddivisi in due sfere
AMBIENTE ABIOTICO
Litosfera = strato di roccia che forma la Terra
Idrosfera = insieme delle acque
Atmosfera = involucro gassoso che circonda la
Terra
AMBIENTE BIOTICO
Biosfera = comprende l’insieme degli
esseri viventi presenti sulla Terra
Antroposfera = spazio della vita dell’uomo
(spazio costruito)
L’uomo rappresenta solo una delle tante forme di vita presenti
sul pianeta Terra, la cui vita è possibile grazie all’energia che
proviene dal sole
I cicli vitali degli organismi viventi sono collegati tra loro da
rapporti fondamentali per la loro esistenza
La superficie terrestre non offre situazioni uniformi per la vita:
le diverse condizioni climatiche date dalla latitudine, altitudine,
morfologia della terra ecc. creano una
serie diversificata di situazioni ambientali più o meno
favorevoli alla vita
In base alla loro latitudine, le diverse aree della terra ricadono all’interno
di grandi zone caratterizzate ciascuna da un determinato tipo di clima
FASCE CLIMATICHE
zona fredda: vicina ai poli
zona temperata: compresa
tra i tropici e circoli polari
zona torrida: fascia attorno
all’equatore
Diverso concetto rispetto alla nozione di ambiente naturale è
quello di sistema ecologico o
ECOSISTEMA
La disciplina che studia le relazioni tra gli organismi
viventi e il loro ambiente, fondata da E. Haekel nel
1866, è
l’ECOLOGIA
Insieme di organismi viventi e di fattori abiotici presenti in un
dato ambiente e delle relazioni di controllo create fra essi
Ogni ecosistema è ospitato in ambienti naturali omogenei
e
gli elementi che lo compongono e le loro relazioni sono costanti
Ogni ecosistema caratterizza durevolmente la porzione di superficie terrestre
che lo ospita
a seconda della scala territoriale utilizzata si possono individuare
ecosistemi molto diversi tra loro racchiusi uno dentro l’altro
Deserto del Sahara
esempio:
condizioni di aridità
forme di vita rarefatte
Oasi
presenza dell’acqua
ricca di vegetazione
e animali
Ambiente acquitrinoso
attorno alla sorgente
vegetazione e anomali
diversi
Sulla superficie terrestre esiste un unico ecosistema chiuso
ECOSISTEMA TERRESTRE
dove ogni elemento è legato da relazioni a tutti gli altri
una trasformazione delle condizioni di un ecosistema
finisce per trasferirsi anche sugli altri
le conseguenze di tali trasformazioni non sempre possono
essere previste o controllate dall’uomo
Come sistema chiuso, la Terra scambia con l’ambiente esterno
energia, ma non materia
Sulla base del concetto di ENTROPIA
(funzione termodinamica che misura il grado di dispersione dell’energia)
si afferma che
l’uso delle risorse fossili (non rinnovabili) riduce in modo
irreversibile le risorse per il futuro
più velocemente si consumano le risorse e l’energia
dell’ecosistema terrestre, tanto minore è il tempo della sua
sopravvivenza
Dal momento della sua comparsa sulla Terra l’uomo ha esercitato
una pressione sull’ambiente
ma è solo negli ultimi due secoli che le attività dell’uomo hanno
modificato il suo rapporto con l’ambiente
alterandolo in modo sempre più incisivo
e rendendo impossibile il mantenimento degli equilibri
degli ecosistemi
Fenomeni di degradazione ecologica degli ecosistemi
inquinamento
alterazione di una realtà ambientale conseguente
l’emissione di energia e sostanze estranee che
superano le capacità ricettive dell’ambiente
CONSEGUENZE
smog fotochimico
piogge acide: danni alle attività agricole, alle foreste, erosione dei monumenti
posti all’aperto
buco nell’ozono causato dai CFC, effetto serra e global warming
inquinamento delle acque da attività industriale e agricola, rifiuti
deforestazione
taglio di essenze legnose che supera il loro
tasso di rigenerazione
ecosistemi più interessati: foreste pluviali,
monsoniche ed equatoriali
CONSEGUENZE
impoverimento genetico di specie vegetali e animali
aumento della velocità delle acque superficiali che provocano danni a valle:
piene dei fiumi (esondazione/erosione), magra dei fiumi (prosciugamento delle
terre)
effetti negativi sul clima: effetto serra e global warming
erosione dei suoli
asportazione di parte della superfiche del
suolo ad opera di acqua e vento che
comporta la modificazione qualitativa della
composizione dei suoli (impoverimento del
contenuto di humus)
desertificazione
espansione/intensificazione dei caratteri di
tipo desertico in ecosistemi che non
costituiscono deserti naturali
interessa le terre aride e semiaride per
progressiva aggiunta di terre degradate
(eccessiva coltivazione, pascolo,
disboscamento, irrigazione impropria)
Oggi problema ecologico è entrato nella cultura e nelle
preoccupazioni di quella parte di umanità che gode di condizioni di
vita molto elevate
ovvero di quella parte di umanità che consuma la maggior parte delle
risorse e che inquina maggiormente
ma l’alterazione ecologica convive anche con la povertà: le pressioni
ambientali producono ondate di emigrazione, conflitti per la gestione
delle risorse (petrolio, acqua …)
i PVS, per finanziare la loro crescita e pagare il debito accumulato con i
paesi ricchi, sono spinti a sfruttare le loro risorse oltre ogni limite, non
rispettando il loro ritmo di ricostruzione
Crescita della popolazione che si
accompagna ai processi di urbanizzazione
Problema demografico
EFFETTI
Allargamento di aree urbane
Conurbazione = espansione della città
verso le aree agricole
Agglomerazione = espansione a
macchia d’olio della città che ingloba i
comuni rurali limitrofi
Diffondersi di modelli di vita urbani in
aree che non hanno i caratteri fisici di
una città
Problema della distribuzione delle risorse tra paesi ricchi e paesi
poveri
Dai limiti dello sviluppo
allo
sviluppo sostenibile
La teoria dello sviluppo si lega all’idea di progresso, di crescita
Concetti nati con l’avvento dell’era industriale e sono centrali per
l’economia classica
A. Smith sosteneva che la società poteva migliorare solo
attraverso la produzione di ricchezza materiale attraverso lo
sfruttamento delle risorse …
senza considerare la possibilità del loro esaurimento
T. Malthus fu il primo a sostenere che la crescita non poteva
essere illimitata e che i suoi limiti erano dati di vincoli imposti
dall’ambiente
Il primo rapporto scientifico che pone al mondo la questione dei
pericoli per l’umanità legati alle trasformazioni dei quadri naturali è
pubblicato nel 1972 da un gruppo di scienziati (“Club di Roma”) dal
titolo“I limiti dello sviluppo”
Messaggio del rapporto
Esistono dei limiti fisici alla crescita economica a causa del
progressivo esaurimento delle risorse naturali
l’uomo deve modificare le sue abitudini e cercare fonti di energia
alternativa (rinnovabili)
e salvaguardare l’ambiente che lo circonda
si pone la questione della crescita zero = fine di ogni atto creativo
Una nuova idea per la soluzione dei problemi legati allo sviluppo si
sviluppa a partire dagli anni ‘80 del 1900
Lo sviluppo socio-economico non deve essere arrestato, ma pilotato
paradigma dello sviluppo sostenibile
Nasce nell’ambito delle Nazioni Unite, nel 1987, su proposta di
un gruppo di studio presieduto dalla svedese
Gro Harlem Brundtland
Nel rapporto Our Common Future si stabilisce che il futuro di tutti noi,
uomini che abitiamo il pianeta Terra, dipende da uno sviluppo
economico di tipo nuovo
Il rapporto Brundtland sostiene che lo sviluppo per essere sostenibile deve
essere durevole … anche se lo sviluppo economico ha causato ingenti
danni ambientali, non si può fermare l’economia per salvare l’ambiente
La sostenibilità comporta che lo sviluppo economico sia
accompagnato da una più equa distribuzione delle risorse …
“… un processo di cambiamento tale per cui lo
sfruttamento delle risorse, la direzione degli
investimenti, l’orientamento dello sviluppo
tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi
coerenti con i bisogni futuri oltre che attuali”
Sistemi e obiettivi dello sviluppo sostenibile
Integrità dell’ecosistema
Efficienza economica
Equità sociale
salvaguardia degli ecosistemi, della biodiversità,
tutela degli aspetti estetici e culturali che
definiscono la qualità ambientale
tanto più alta quanto più ridotto è l’uso delle
risorse non rinnovabili e tanto più intenso l’uso
delle risorse rinnovabili
intra-generazionale = i membri dell’attuale
generazione riconoscono il diritto di tutti e di
ciascuno a vivere in un ambiente sano e
soddisfare i propri bisogni
intergenerazionale = si riconosce il diritto delle
future generazioni a ricevere in eredità un
ambiente sano in cui possono soddisfare i propri
bisogni
1992 Earth Summith di Rio de Janeiro (conferenza delle Nazioni Unite)
I 183 paesi partecipanti fanno proprio il concetto di sviluppo sostenibile e
propongono ufficialmente il fondamento di una politica comune per l’ambiente
e lo sviluppo economico varando una serie di strumenti legali per la sua
attuazione
Agenda 21 = linee guida allo sviluppo a livello globale, nazionale e locale
Convenzione sul clima = ratificata nel 1994 rimanda a un protocollo attuativo
1997 Conferenza di Kyoto = fissati gli obiettivi specifici nazione per nazione
per il 2008/20012 (il taglio del 5,2% delle emissioni viene ripartito tra i 180
paesi aderenti)
Convenzione sulla biodiversità = ratificata nel 1993
Dichiarazione sulle foreste (non si è trasformata in convenzione)
2002 World Summit on Sustainable Development di Johannesburg
9 temi all’ordine del giorno
1. Povertà e obiettivi di sviluppo per il nuovo millennio( Millennium Development
Goals) = stabilire un calendario preciso e vincolante degli obiettivi di sviluppo
per il nuovo millennio indicati nel 2000 dalle Nazioni Unite (povertà,
inquinamento …)
2. Acqua e sistemi igienico sanitari = ridurre entro il 2015 del 50% il numero di
persone che non hanno accesso all’acqua o a sistemi fognari (oggi 2,4
milioni di persone)
3. Energia = tutti i paesi devono lavorare per l’incremento delle energie
rinnovabili
4. Salute = AIDS e problemi correlati
5. Agricoltura = problema dei sussidi e aiuto ai paesi poveri
6. Biodiversità e sistemi naturali = tutti i paesi del mondo devono ridurre
entro il 2015 la velocità con cui si estinguono le varie specie viventi sul
pianeta
7. Globalizzazione = regole dell’economia globalizzata, aiuti ai PVS
8. Modelli di produzione e di consumo = possibilità di cambiare il modello
di sviluppo del Nord del mondo a cui si ispirano anche i PVS
9. Africa = continente fiaccato dalle malattie, fame, recessione
economica; vittima di una doppia marginalità: politica ed economica
Dalla conferenze di Rio e Johannesburg è emerso un novo aspetto:
i principali problemi ambientali, attualmente, derivano dal sottosviluppo
I limiti allo sviluppo, quindi, esistono, si devono quantificare e definire la
quantità di risorse e di energia, risorse rinnovabili e non che possono
essere utilizzate rispettando almeno
3 condizioni:
1. nessun danno ambientale
2. nessuna compromissione del diritto delle generazioni
future a utilizzare uno spazio ambientale almeno simile a
quello delle attuali generazioni
3. equità nell’accesso alle risorse
Questi vincoli riflettono il principio della sostenibilità forte
il tasso delle risorse naturali rinnovabili non deve superare il loro
tasso di rinnovo; le risorse non rinnovabili devono essere estratte
a un tasso che permetta il loro reintegro …
Altro principio è quello della sostenibilità debole
ogni generazione potrebbe consumare le risorse non
rinnovabili a patto di rimpiazzare la perdita con ricchezza
capitale prodotta dall’uomo