Diagoon House
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vista dall'alto - rapp. = 1 : 5000 POETICA DELL' AUTORE Hertzberger sostiene che ogni forma e', per sua natura, suscettibile di letture e di interpretazioni diverse, a seconda dell'ottica e della situazione particolare in cui viene ad essere percepita. Questa polivalenza, riguarda sia gli usi e le funzioni cui essa puo' venire destinata, sia le immagini e la associazioni mentali che riesce ad evocare nell'osservatore-fruitore. L'architetto infatti si pone il problema della ricerca della "giusta dimensione" dell'architettura: se e' vero che il massimo della liberta' di espressione, per l'individuo, potrebbe essere uno spazio assolutamente neutro, da piegare a seconda delle proprie esigenze, e' altrettanto vero che un tale grado di liberta' puo' finire per determinare una sorta di paralisi, un' assoluta incapacita' di scelta fra le infinite alternative disponibili. Occorre percio' che l'arco delle scelte possibili sia limitato e soprattutto che 1'individuo-utente possa conoscerle appieno e sia in grado di prefigurarsene gli esiti, rapportandoli alla propria personale esperienza. Il criterio per valutare la qualita' di uno spazio non risiede quindi, per Hertzberger, nella definizione dei suoi meri elementi dimensionali, ma nella capacita' che ad esso puo' essere conferita di evocare il maggior numero di occasioni nel maggior numero di utenti. L'opera che piu' di ogni altra si propone di tradurre in pratica queste teorie e' il prototipo di casa-scheletro che e' stato realizzato in otto esemplari a Delft. DESCRIZIONE DELL'OPERA Il progetto, elaborato inizialmente per un ampio comparto di espansione, ha avuto attuazione soltanto in parte con la costruzione di otto case a schiera. Tre degli otto elementi costruiti sono ruotati di 180 gradi a testimonianza dell'estrema versatilita' di questa aggregazione che si presta altrettanto bene al completo ribaltamento dell'orientamento e quindi anche delle modalita' d'uso degli spazi interni. Per la sua flessibilita' ed espandibilita', la casa puo' ospitare variazioni nella composizione del nucleo familiare. Infatti, nonostante la forte caratterizzazione formale realizzata attraverso l'articolazione dei volumi, gli spazi di queste abitazioni non hanno delle connotazioni univoche. Il principio che li informa e ' quello che gli abitanti possono, scegliendo fra una serie di possibilita', organizzare la propria casa in maniera autonoma, sulla base delle esigenze individuali e familiari. Gli ambienti che costituiscono il cuore della composizione sono aperti e disposti secondo piani sfalsati affacciati uno sull'altro in una ben riuscita successione di spazi comuni a tutta la famiglia. Questi ultimi determinano uno spazio centrale a tutta altezza illuminato dall'alto. Ad ogni livello e' possibile individuare uno spazio isolandolo dagli altri semplicemente attraverso l'adozione di elementi di chiusura opachi o trasparenti. Gli spazi a terra possono essere utilizzati come garage, ma anche per ospitare un laboratorio o uno studio.I1 balcone, sollevato di mezzo piano, sul fronte del giardino, puo' essere utilizzato come stanza all'aperto, ed il terrazzo di copertura come solarium, o, come qualcuno ha fatto, come una grande serra. Inoltre i locali al pianterreno ed il terrazzo di copertura offrono la possibilita' di ampliare ulteriormente il numero dei vani abitabili dell'alloggio, incrementando la superficie interna dai circa 100 mq iniziali a circa 140 mq. Anche la linea di separazione fra le proprieta' confinanti e' appena suggerita da un muretto basso in blocchi di cemento armato forati che possono essere utilizzati sia come vasi per i fiori che come fondazione per una recinzione.