All`interno lo speciale - Dental Tribune International
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All`interno lo speciale - Dental Tribune International
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Torino - Contiene inserti pubblicitari Anno V n. 12 Dicembre 2009 News e Commenti All’interno lo speciale Hygiene Tribune “Una combinazione di circostanze impreviste o una situazione che richiede un intervento immediato”. Ecco come il MerriamWebster definisce la parola “emergenza”, termine che gli americani conoscono fin troppo bene in questi giorni, a causa della crisi economica globale. Tanto dannosa quanto imprevista, la recessione ha causato gravi danni ad aziende e consumatori praticamente in ogni settore dell’economia statunitense, e quindi richiede un intervento immediato, proprio come dice il dizionario. I dentisti e i loro pazienti non fanno eccezione. Come i loro corrispondenti nella produzione, vendita al dettaglio e settore turistico, il loro lavoro risente della recessione. Il recupero è attuabile, in odontoiatria e altrove, ma per attutire il colpo i dentisti devono ridurre i rischi e abbassare al minimo l’esposizione. Tra i maggiori rischi, per quanto riguarda le pratiche dentali, ci sono le emergenze negli studi odontoiatrici (secondo le statistiche più di 30.000 casi ogni anno negli Stati Uniti). Un’attenuazione dei rischi inizia, quindi, con una pianificazione dell’emergenza e delle risposte conseguenti. Perché, mentre le emergenze economiche mon- Med. interdisciplinare Smettere di fumare: un aiuto La dai docenti odontoiatri del Luca Levrini ha attivato un corso di perfezionamento in disassuefazione al fumo presso l’Università degli Studi dell’Insubria: un passo importante, di impegno e responsabilità sociale. > pagina 3 Lia Pappagallo e Franco Fussi ci parlano della nuova tendenza americana del lifting vocale, per rimodellare e ringiovanire la voce. Una procedura sempre più diffusa anche nel nostro Paese. > pagina 9 Il kit d’emergenza? Cinque buone ragioni per averlo diali non possono essere controllate, quelle del paziente sì, a patto che lo studio abbia l’attrezzatura adeguata, compreso un kit di farmaci come il Savalife’s M100, per il trattamento di emergenze comuni relative ad angina, asma, problemi di insulina, reazioni allergiche, svenimenti e attacchi di cuore. I kit sono fondamentali quando si tratta di salvare la vita dei pazienti. Sono altrettanto importanti, tuttavia, se si tratta di salvare lo studio, in particolare durante una recessione economica, quando le conseguenze finanziarie delle emergenze del paziente possono risultare particolarmente dannose. Purtroppo, molti dentisti ancora dicono a torto “il mio studio è sicuro”. Se si è tra coloro che condividono questo pensiero, si considerino i cinque buoni motivi per dotare lo studio di un kit di farmaci d’emergenza, che aiuterà l’attività a mantenere lo standard abituale durante la recessione e a prosperare durante il recupero. DT Euro 3,00 tendenza made in usa “ voice lifting” Medicina legale Il dilemma tra obbligazione di mezzi e risultato Mario Aversa delinea importanti linee guida per affrontare l’annoso problema, spesso presente negli studi odontoiatrici, tra l’obbligo di risultato e la mera obbligazione di mezzi. > pagina 25 Bianco: “Nel 2010 auspico un avvicinamento tra livelli e accessibilità di prestazioni” All’approssimarsi della fine del 2009, Dental Tribune ha incontrato il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco, per una breve intervista di sintesi sull’anno testé trascorso. “Una riflessione sulla Sanità italiana deve essere contestualizzata al nostro modello, che è prevalentemente pubblico – premette –. Indubbiamente, uno degli aspetti più delicati del nostro sistema è quello della sostenibilità economica, vero e proprio tormentone. A questo proposito si può notare che, mentre per alcune Regioni è scattato il meccanismo del cosiddetto ‘piano di rientro’, a progressivo recupero dai disavanzi, altre (soprattutto al Nord) hanno dimostrato invece di saper stare entro previsioni di spesa”. Dal passato per conoscere il presente pagina 6 In occasione del XII Congresso Nazionale Sisos in programma il 13 febbraio al Lingotto, avrà luogo anche l’apertura della “Collezione Storica di Odontoiatria” nell’ambito della Dental School, centro di eccellenza odontoiatrica inaugurato il 15 febbraio del 2008. Nella ricerca di fondi per la prestigiosa iniziativa, Giulio Preti è riuscito a ritagliare uno spazio anche per la Collezione. DT pagina 2 Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo. Un’osservazione che porta a una constatazione, non nuova, che questo è un Paese, che corre a doppia, tripla velocità: caratteristica che rischia di accentuarsi con l’avvento del federalismo. “Un momento soddisfacente nell’accordo Stato/Regioni in merito alla Sanità – osserva Bianco – è quello che prevede di adeguare il finanziamento alla crescita dei tassi di inflazione e al numero della popolazione”. Un accenno quasi scontato alla crisi che ha colpito ovviamente anche il comparto Sanità che, nelle parole di Bianco, appare comunque venato da una nota di ottimismo: “La crisi ha colpito ovviamente anche noi – osserva –, ma in queste circostanze il sistema ha dimostrato tutto il suo valore di coesione e tenuta sociale. DT pagina 2 2 News e Commenti Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Editoriale Con il 2010 qualche “buon fi ne” in più? Carissimi lettrici e lettori, ho riletto sul Dental Tribune di gennaio 2009 l’editoriale, dove riportavo un testo sulla figura del pioniere. In sintesi, decidere di non aspettare condizioni più favorevoli per continuare ad avanzare, per cogliere nuove opportunità, ma fare il primo passo senza attendere gli altri, inseguire i sogni, non abbandonare gli obiettivi di fronte agli ostacoli. Per qualsiasi professione in Europa, in pochi sono riusciti ad affrontare i tanti cambiamenti (e ostacoli). Alcuni ce l’hanno fatta molto bene, anche tra noi. Altri invece si fanno sopraffare dalle preoccupazioni del periodo, che certamente ci sono: i clienti (tutti e per tutti) hanno meno soldi da spendere o non hanno voglia di investire, spesso sono lamentosi o quasi depressi, prendono moltissime informazioni prima di accettare un preventivo, e via discorrendo. In un corso della psicologa Patrizia Cascarano tenutosi a Torino nei primi giorni di novembre, ho assistito casualmente alla parte riguardante l’ansia nei periodi di recessione nella presentazione dei preventivi e la frustrazione degli insuccessi, relazione che seguiva quella di Franco Tosco sullo stesso tema da un punto di vista gestionale. Il punto focale era: l’autostima. Ovvero, prima devo saper vendere a me stesso, essere convinto del valore e del prezzo che sto proponendo. “Autostima”, un difficile equilibrio e cocktail tra tutte le parti della nostra vita: lavoro, hobby, amore, amici, famiglia. Vi racconto questo perché non è affatto scontato dirigere in egual misura percentualmente le nostre energie (e attenzioni) a tutti gli aspetti. E se investo solo in uno o due? La risposta dell’amica Cascarano è stata inesorabile: giochiamo al Super Enalotto, possiamo vincere o perdere tutto. Forse il periodo natalizio esiste anche per questo: per ricordarci di investire un po’ in tutto (compreso un po’ di riposo, tempo libero e, perché no, in qualche capriccio) e così, come per magia (ma non lo è ci assicurano gli esperti), ritornano le idee, quelle che magari cercavamo da tanto e la voglia di iniziarle subito dal 1 gennaio e… qualche preventivo in più andrà a buon fine. Arrivederci al 2010 e auguri di cuore da parte di tutte le redazioni del mondo del Dental Tribune International. L’Editore Patrizia Gatto [email protected] Italian Edition La storia odontoiatrica nel cuore della Dental School DT pagina 1 Articolata su due piani per un totale di circa 13.000 mq (il terzo è dedicato alla didattica, con 5000 mq, il secondo all’assistenza con 8000 mq), la Dental School riserva alla Collezione parte del 3° piano. Nell’allestimento curato dall’architetto Massimo Venegoni, l’interno si presenta come un ambiente raccolto, grazie all’attenta illuminazione, all’oscuramento delle finestre e alla copertura del soffitto. Il nucleo storico della collezione nasce dalla donazione di strumenti chirurgici e testi scientifici del prof. Luigi Casotti. Altre se ne sono aggiunte, tra cui quella di Giorgio Bellagarda, donata dal figlio Michele, e si è ulteriormente arricchita con apparecchiature di fine Ottocento e primo Novecento, grazie alla passione della famiglia Amoretti. L’esposizione si basa sul percorso didattico ideato da Casotti per una breve storia della protesi odontoiatrica a uso studenti, con schede, descrizioni e riproduzioni. Il percorso si sviluppa, inoltre, attraverso la documentazione di protesi fenicie ed etrusche. Il XVIII secolo è invece rappresentato dai lavori di Pierre Fauchard e di Antonio Campani. Due vetrine sono dedicate all’Ottocento con protesi in avorio, caucciù, celluloide, oltre a vari tipi di denti in porcellana. Grazie agli strumenti, vengono ricostruiti anche diversi posti di lavoro per esemplificare la crescita della cultura odontoiatrica e testimoniare l’evoluzione delle tecniche operative. Per una miglior visibilità gli oggetti sono collocati su pedane incorniciate da pareti divisorie, su cui compaiono immagini e didascalie. Nella parte centrale l’ambientazione è Amedeo Bianco parla di Sanità composta dalla poltrona “swinging chair” della S.S. White 24, uno dei pezzi più importanti. Da segnalare, infine, un bell’apparecchio radiografico costituito da un tubo di casa Ritter supportato da un ingegnoso adattamento murale. La collezione storica vanta anche la completa ricostruzione di un laboratorio odontotecnico frutto di varie donazioni e prestiti temporanei, a cavallo tra fine Ottocento e anni Quaranta. La collocazione del prezioso materiale storico, nell’ambito della Clinica Odontoiatrica, acquista particolare rilevanza didattica in quanto fornisce un ulteriore strumento di conoscenza. La realizzazione della mostra ha richiesto un lavoro impegnativo per raccolta, conservazione e catalogazione del materiale, attività da sole non sufficienti tuttavia a valorizzare tale patrimonio. Di qui l’auspicio da parte dei fondatori di una collaborazione di privati con Enti nazionali e internazionali. Valerio Burello DT pagina 1 Pensiamo solo se i pazienti avessero dovuto pagare, invece di avere un’assistenza assicurata. Pensiamo alla scuola, se non ci fosse un’istruzione garantita per tutti, ma se ognuno dovesse pagarsela”. E, visto che l’intervista è rilasciata a un giornale di odontoiatria, quasi scontato appare il richiamo a dove l’elemento pubblico sia scarso o del tutto assente, come questo ambito della Sanità, dove le preoccupazioni non solo dei pazienti, ma degli stessi studi, sono accentuate in conseguenza del deficit economico. “Il nostro è un Paese in cui livelli di assistenza odontoiatrica sono indubbiamente elevati, ma l’accesso alle prestazioni è particolarmente ridotto per via dei costi. Ritengo pertanto che debba essere messo in campo, in maniera coraggiosa ed efficace, ogni progetto che cerchi di rendere meno distanti i due aspetti del problema”. Un breve accenno all’incremento degli anni di laurea di Odontoiatria (che Bianco non condivide) per un richiamo alle funzioni di un Ordine dei Medici di cui riafferma funzione e ruoli, secondo una visione più moderna e avanzata, non dettata da chiusure corporative, ma a difesa della qualità e della eticità delle prestazioni. International Imprint Licensing by Dental Tribune International Publisher Group Editor Managing DT Asia Pacific Managing Editor German Publications Editorial Assistants Daniel Zimmermann Editor [email protected] +49 341 48 474 107 Jeannette Enders [email protected] International Editorial Board Dr. Nasser Barghi, Ceramics, USA Dr. Karl Behr, Endodontics, Germany Dr. George Freedman, Esthetics, Canada Dr. Howard Glazer, Cariology, USA Prof. Dr. I. Krejci, Conservative Dentistry, Switzerland Dr. Edward Lynch, Restorative, Ireland Dr. Ziv Mazor, Implantology, Israel Prof. Dr Georg Meyer, Restorative, Germany Prof. Dr Rudolph Slavicek, Function, Austria Dr. Marius Steigmann, Implantology, Germany Anno V Numero 12, Dicembre 2009 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 Direttore responsabile Massimo Boccaletti Consulenza editoriale Cristina Rodighiero Editore TU.E.OR. Srl - Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.+39.011.197.15.665 - fax +39.011.197.15.882 www.tueor.com - [email protected] Sede amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Copy editor Oemus Torsten Oemus Claudia Salwiczek [email protected] Anja Worm [email protected] Hans Motschmann Sabrina Raaf © 2009, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. Dental Tribune International Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany President/CEO Director of Finance and Controlling Marketing & Sales Services License Inquiries Accounting Product Manager Executive Producer Ad Production Designer Peter Witteczek Dan Wunderlich Nadine Parczyk Jörg Warschat Manuela Hunger Bernhard Moldenhauer Gernot Meyer Marius Mezger Franziska Dachsel Comitato scientifico Gian Carlo Pescarmona, Claudio Lanteri, Vincenzo Bucci Sabattini, Gianni Maria Gaeta, Giancarlo Barbon, Paolo Zampetti, Georgios E. Romanos, Marco Morra, Arnaldo Castellucci, Alessandra Majorana, Giuseppe Bruzzone Comitato di lettura e consulenza tecnico-scientifica Luca Aiazzi, Ezio Campagna, Marco Del Corso, Luigi Grivet Brancot, Clelia Mazza, Gianna Maria Nardi, Giovanni Olivi, Franco Romeo, Marisa Roncati, Randal Rowland, Franco Tosco, Anita Trisoglio, Roly Kornblit Contributi Pietro Ausiello, Mario Aversa, Loredana Bellia, Angelica Belotti, Antonio Bortone, Valerio Burello, Nicoletta De Chiara, Franco Fussi, Patrizia Gatto, Mirella Giannini, Paolo Gilardini, Paola Lastella, Fred Michmershuizen, Gianna Maria Nardi, Clelia Mazza, Lia Pappagallo, Claudia Salwiczek, Jeff Sheets, Salvatore Solomita, Gianfranco Sorgente Amministratore Patrizia Gatto [email protected] Hanno collaborato Enrica Casalegno, Cristiana Ferrari, Paolo Lovisolo, Alessia Murari, Francesco Pesce, Egle Tulisso Coordinamento tecnico-scientifico Aldo Ruspa Grafica e impaginazione Angiolina Puglia Tel.: +49 341 4 84 74 302 - Fax: +49 341 4 84 74 173 Internet: www.dti-publishing.com E-mail: [email protected] Regional Offices Asia Pacific Yontorisio Communications Ltd Room A, 26/F, 389 King’s Road, North Point, Hong Kong Tel.: +852 3118 7508 - Fax: +852 3118 7509 The Americas Dental Tribune America , LLC 213 West 35th Street, Suite 801, New York, NY 10001, USA Tel.: +1 212 244 7181 - Fax: +1 212 224 7185 Realizzazione Fotoqui - www.fotoqui.it Stampa Rotoservice Srl - Busca (Cuneo) Pubblicità TU.E.OR. 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Ogni operatore sanitario (medico, infermiere, igienista dentale ecc.) dovrebbe saper dare un ‘minimal advice’ breve e convinto che possa motivare il fumatore a smettere. Se esiste questa disponibilità, dovrebbe saper pure intervenire direttamente per consigliargli un giusto percorso di disassuefazione col sostegno magari del suo medico di famiglia o per inviarlo ai centri antifumo distribuiti sul territorio e validati dall’Istituto Superiore di Sanità. Smettere di fumare è notoriamente difficile, dice. Occorre individuare il paziente, valutare il suo stadio motivazionale e, se non è ancora in fase di precontemplazione, offrire almeno un counseling breve che metta in evidenza anche gli strumenti farmacologici efficaci nella cessazione”. Tredici milioni di cittadini italiani fuma, ottantamila muoiono ogni anno per questo motivo. Estendendo il problema oltre confine, i numeri crescono e i morti all’anno aumentano a circa 5 milioni in tutto il mondo. Dati preoccupanti se si pensa che il fumo di sigaretta è considerato semplicemente un vizio e il personale sanitario spesso risulta disinteressato da tale comportamento. Il paziente fumatore è in genere pienamente consapevole che è un comportamento a rischio e lo vive con senso di colpa perché non riesce a rinunciarvi; altre volte, invece, non è adeguatamente informato di ciò che potrebbe causare. Molti i soggetti che desiderano smettere: devono essere aiutati e sono pronti a farsi sostenere. Nella definizione dei rapporti fra tabacco e malattie del cavo orale, possono essere individuati tre diversi livelli: il primo è il ruolo del fumo quale fattore di rischio dei tumori del cavo orale, il secondo coinvolge i rapporti fra tabagismo e patologie odontoiatriche, il terzo riguarda gli effetti del fumo sulle problematiche di ordine estetico. Alla luce di queste realtà, l’Università degli Studi dell’Insubria, attraverso Luca Levrini (presidente del Corso di Igiene dentale presso lo stesso ateneo), ha bandito un corso di perfezio- namento di oltre 60 ore diretto a più figure afferenti all’ambito sanitario, con l’obiettivo di sviluppare maggiormente le problematiche connesse al fumo. “Sono felice di avere dato impulso e organizzato un corso di perfezionamento che si pone l’obbiettivo di salute, oltre i compiti precipui per i quali siamo usualmente preparati e pronti a intervenire terapeuticamente. Ci auguriamo che tali iniziative portino tutti gli operatori sanitari a non essere miopi, ma a operare insieme per la sconfitta del male. Se tutti gli odontoiatri italiani decidessero di intervenire sui propri pazienti con un breve intervento di minimal advice di 2 minuti, circa 8000 persone all’anno smetterebbero di fumare”. Le figure che potranno partecipare saranno medici, odontoiatri, igienisti dentali, psicologi, educatori professionali, assistenti sociali, sociologi, personale impiegato all’interno dei centri anti-fumo ecc. Marialice Boldi, docente del corso e presidente dell’Associazione Igienisti Dentali Italiani, ritiene che “nel momento in cui l’igienista dentale accosta un paziente fumatore, non può – in relazione all’importante ruolo preventivo che ricopre – limitarsi a riprendere con battute moralizzanti il soggetto, ma essere in grado di instaurare una comunicazione efficace che ren- da possibile l’interesse reale del soggetto a un cambiamento del suo stile di vita. La persona va motivata con argomentazioni circostanziate che, nell’ambito specifico, variano dalla salute generale a quella orale e anche al profilo estetico”. Questo comune sentire si è concretizzato nell’allestimento del corso di perfezionamento universitario che si svolgerà tra gennaio e marzo 2010 (www. uninsubria.it - sezione didattica, corsi di formazione). Il corso nasce da un lavoro sinergico tra Levrini e l’Ufficio Speciale per l’Alta Formazione dell’Università degli Studi dell’Insubria, che credono e intendono investire nei progetti di formazione. Mira a fornire le informazioni necessarie per seguire il paziente fumatore nella disassuefazione all’interno di strutture pubbliche e private. Obiettivo che rientra in un’ideale di salute generale, ma prima ancora di benessere psicofisico, substrato necessario per un contesto di salute e non di “non-malattia”. Il valore dell’iniziativa è riconosciuto anche dalla Regione Lombardia, che ha concesso il patrocinio all’evento, e al contributo educazione di Johnson & Johnson, Azienda che sempre ha creduto in questo importante progetto. Angelica Belotti 4 News e Commenti Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition Femminilizzazione della professione Certo, ma con quali caratteristiche? Nella nostra società e, in particolare, dagli anni ’70-’80 a oggi, la femminilizzazione delle professioni appare come un processo continuo. Anche nella professione odontoiatrica è visibile l’aumento costante delle donne e soprattutto le nuove generazioni sollecitano a riflettere sulle loro strategie di inclusione e modalità di esercizio professionale. Se tra i laureati in Medicina la componente femminile ha da tempo attuato il “sorpasso”, rispetto a quella maschile, tra coloro che hanno scelto Odontoiatria le donne sembrano seguire la stessa direzione (dati Miur). D’altronde, Odontoiatria è una laurea che favorisce l’inserimento lavorativo dei giovani con una percentuale (75,4%) superiore ad altri percorsi formativi lunghi, anche se per le donne sembra sempre meno facile degli uomini raggiungere stabilità lavorativa e alte retribuzioni (dati Istat e AlmaLaurea). Sulla femminilizzazione della professione odontoiatrica non sono facilmente rilevabili le statistiche generali e la distribuzione tra dipendenti e indipendenti. Questo “blocco” dei percorsi femminili è comune agli altri ambiti professionali perché, come vedremo, il processo di femminilizzazione delle professioni a tradizionale dominanza maschile ha due facce: l’inclusione delle donne, ma anche la de-valorizzazione del loro lavoro. Nella storia, le strategie di inclusione delle donne nei gruppi professionali “chiusi” – che hanno escluso in base al ceto e al genere – sono apparse prima come eccezioni e poi come fenomeni di massa regolati dalle istituzioni pubbliche. È evidente che esiste il diritto di accesso al mercato del lavoro per tutte le donne e anche il divieto di discriminazione. Non è ugualmente evidente, però, il presupposto della “neutralità” dei differenti lavori a cui le istituzioni liberiste si riferiscono per “disincastrare” il lavoro femminile dalle sue condizioni sociali e culturali che, invece, funzionano da regolatori dei rapporti economici. Sono, infatti, i meccanismi sociali e culturali a definire relazioni di genere, sia nelle istituzioni familiari sia nel mercato e nei luoghi di lavoro, e tali meccanismi possono spiegare le due forme persistenti di discriminazione femminile: “allocativa” e “valutativa”. La prima indica che le donne sono presenti nelle occupazioni meno prestigiose e meno redditizie. La seconda che, nelle occupazioni dove sono comparabili le capacità lavorative, le donne sono valutate meno degli uomini. Queste forme di discriminazione rientrano nella “devalorizzazione” delle attività femminili. Come si vede dalle analisi delle diverse professioni, le strategie femminili – di autoselezione e poi di inclusione nei percorsi di carriera o nelle posizioni di responsabilità – hanno origine nelle relazioni sociali contrassegnate da culture e status. In altri termini, il possesso di un determinato capitale culturale e sociale incide sulle strategie femminili non solo al momento dell’investimento formativo e professionale, ma anche nell’accesso (e nelle modalità di accesso) ai livelli professionali più elevati, corrispondenti generalmente ai livelli di reddito più elevati. Tuttavia, le strategie femminili di inclusione incontrano nei luoghi e nelle organizzazioni professionali quei paradigmi tradizionali di valorizzazione delle attività professionali o del- le capacità di comando e responsabilità che rispondono a stereotipi di genere. Incontrano, quindi, quei meccanismi sociali e culturali che definiscono lo sviluppo delle relazioni di genere e che finiscono per esplicitarsi come “presunzione di indisponibilità” a definite modalità di esercizio della professione o “presunzione di competenze” ritenute specifiche del genere femminili (es.: avvocate che esercitano Diritto di famiglia hanno capacità relazionale ma non di leadership!). Rispetto a questi meccanismi, spesso le professioniste appaiono “adeguarsi”, perché interiorizzati dalle donne. Invece, oggi, i paradigmi tradizionali, costruiti sulla professione al maschile, impediscono di recepire le innovazioni nell’esercizio delle attività professionali. Quel che di nuovo appare, non solo nelle libere professioni, è il declino della competenza intesa come capacità del professionista di definizione del bisogno e della soluzione (stereotipi al maschile), e l’emergere della competenza intesa come capacità di relazione fiduciaria con chi esprime il bisogno e accetta la soluzione (leadership richiede intelligenza e gestione delle emozioni). Nuovi paradigmi di valorizzazione delle attività, quindi, da costruire sulla professione femminilizzata e su nuove relazioni di genere. Mirella Giannini Mirella Giannini, docente presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha partecipato alla Tavola Rotonda svoltasi a Salerno il 26 settembre 2009, nell’ambito di un incontro sulle Pari Opportunità organizzato dall’Andi Campania. News Internazionali 6 Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition Ecco cinque buone ragioni per cui occorre avere in studio un kit d’emergenza DT pagina 1 Un kit di emergenza può: 1)Salvaguardare lo standard di base. Anche se aiuta a ridurre l’onere finanziario conseguente a una situazione di emergenza, una poliz- za d’assicurazione non opera per la prevenzione, la pianificazione e le iniziative utili a salvaguardare gli investimenti fatti nello studio. 2)Dare una copertura giuridica. In caso di emergenza, un equipaggiamento di emergenza “giusto” può salvaguardare l’attività da costosi contenziosi. 3)Offrire un vantaggio competitivo. Avere apparecchiature non presenti in altri studi dà punti in più sulla concorrenza e aiuta a richiamare nuovi pazienti o mantenere gli esistenti. 4)Promuovere lo sviluppo professionale. La pianificazione dell’emergenza richiede formazione e la crescita professionale – è dimostrato – aumenta il coinvolgi- mento dei dipendenti, la loro fedeltà e produttività. 5)Incrementare il numero dei pazienti. Poiché molti hanno paura di andare dal dentista, solo con un kit di farmaci d’emergenza possiamo aiutarli a mantenere la calma. E visto che un paziente soddisfatto poi ne parla, può anche essere d’aiuto nel far aumentare i pazienti dello studio! Jeff Sheets, USA Eletto nuovo presidente Ada Ronald L. Tankersley L’Ada (American Dental Association) ha un nuovo presidente. Ronald L. Tankersley, DDS, specialista in chirurgia orale e maxillo-facciale a Newport News, Williamsburg e Hampton (Virginia, USA) si è insediato durante la 150ª Sessione Annuale dell’Ada tenutasi a Honolulu. Precedentemente ha rivestito la carica di presidente eletto. Tankersley sarà alla guida di un’Associazione di 157 mila membri la cui mission è di proteggere e migliorare la salute orale pubblica e di promuovere lo sviluppo in ambito odontoiatrico. Per 4 anni membro dell’Ada Board of Trustees in rappresentanza del XVI Distretto, che include il Nord e Sud Carolina e Virginia, Tankersley ha svolto come amministratore una funzione di collegamento con Dental Economics Advisory Group, Committee on the New Dentist, Council on Access, Prevention & Interprofessional Relations and the Council on Ethics, Bylaws & Judicial Affairs. I ruoli ricoperti in Ada: presidente del Council on Dental Benefits, Strategic Planning Committee, Advisory Committee on the Code, Diagnostic Coding Committee, Standing Committee for Diversity e Dental Content Committee. Ha partecipato inoltre alla Future of Healthcare/Universal Coverage Taskforce dell’Ada. È stato inoltre presidente della Virginia Dental Association, della Virginia Society of Oral and Maxillofacial Surgeons e della Southeastern Society of Oral & Maxillofacial Surgeons. Laureatosi al Medical College of Virginia School of Dentistry, dove ha anche completato la sua specializzazione in chirurgia orale e maxillofacciale, è socio dell’American College of Dentists, dell’International Colleges of Dentists e della Pierre Fauchard Academy, Organizzazione onoraria internazionale per dentisti. Fred Michmershuizen, DTA News Internazionali Italian Edition Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Dice l’Agd: “Chi ha problemi di denti sensibili forse li spazzola troppo forte” Secondo un’indagine a livello nazionale condotta fra i propri membri dall’Agd, sede a Chicago (Illinois, Usa), un dentista su tre riferisce che uno spazzolamento aggressivo è la causa più comune dei denti sensibili. Assunzione di cibi e bevande acide sono invece la seconda causa. Come emerge da un comunicato stampa con i risultati del sondaggio, l’ipersensibilità dentinale è una patologia orale comune che colpisce circa 40 milioni di americani di tutte le età. È caratterizzata da un fastidio o un acuto e improvviso dolore a uno o più denti, spesso dovuto al contatto con il caldo, il freddo, il dolce o a cibi e bevande acide, premendo sui denti o anche inspirando aria fredda. Van B. Haywood, DMD, riferisce che uno spazzolamento aggressivo e il consumo di cibi e bevande acide possono portare a tale ipersensibilità dentinale perché, nel tempo, si può rovinare lo smalto (e le gengive). “Quando lo strato protettivo di smalto viene eroso o c’è una recessione gengivale, il tessuto molle dei denti (dentina) può rimanere esposto”, dice Haywood. “La dentina è collegata con il centro nervoso interno del dente. E così, quando non è protetta, il nervo scoperto diventa vulnerabile alle sensazioni, dolore incluso”. L’indagine ha rivelato che molti altri fattori, oltre a uno spazzolamento troppo aggressivo e a sostanze acide, possono causare l’erosione dentale e contribuire alla patologia orale. In tali fattori rientrano certi tipi di dentifrici e collutori, prodotti sbiancanti, denti rotti o incrinati, la bulimia e riflussi acidi. Dei circa 700 dentisti generici che hanno risposto al sondaggio, circa il 60% dice che l’incidenza dell’erosione dentale è cresciuta rispetto a 5 anni fa. “Forse il fattore più importante per prevenire l’ipersensibilità dentale – dice Raymond K. Martin, DDS, MAGD – è poter individuare l’erosione dentale allo stadio iniziale”. Discolorazione, trasparenza, denti piccoli o fratture sono tutti segni di erosione e si dovrebbe parlarne con il proprio dentista il prima possibile”. Il 56% degli intervistati riferisce che i pazienti trattano la sensibilità dentale evitando bevande e cibi freddi, mentre il 17% non spazzolando l’area sensibile della bocca. “Se può sembrare il modo più facile e veloce per prevenire la sensibilità, nessuna di tali soluzioni può risolvere veramente il problema”, sostiene Gigi Meinecke, DMD, FAGD. Per chi è già affetto da sensibilità dentinale, l’Agd raccomanda di seguire alcune precauzioni per alleviare i sintomi: 1.cambiare il solito dentifricio con uno desensibilizzante. Ci sono molti tipi di dentifrici specifici per i denti sensibili; 2. usare uno spazzolino morbido. Se si usa uno spazzolino con setole dure, si potrebbe rovinare lo smalto o causare recessioni gengivali; 3. buona igiene orale. Bisognerebbe usare regolarmente il filo interdentale e lavarsi i 7 denti almeno due volte al giorno per tre minuti. Lo spazzolino dovrebbe avere un’angolazione di 45 gradi, spazzolando delicatamente con un movimento circolare ed essere tenuto con la punta delle dita piuttosto che nel palmo della mano; 4. evitare cibi e bevande molto acidi: si dovrebbe fare uno sforzo per limitare l’assunzione giornaliera di cibi e bevande fortemente acidi. Fred Michmershuizen, DTA Se i pazienti si lamentano dei denti sensibili, dolore o disagio derivante dal contatto con il caldo o freddo, la colpa potrebbe essere ricondotta al modo di spazzolare. Secondo una recente indagine compiuta dall’Agd (Academy of General Dentistry) uno spazzolamento troppo energico può portare infatti a ipersensibilità e dolore. 8 News Internazionali Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition L’esposizione a sostanze alcaline può risultare dannosa per i denti Immagine a scansione elettronica a 2000x della superficie dello smalto dopo 8 ore di esposizione a una soluzione NaOH (DTI/Per gentile concessione dell’Università di Göteborg). È risaputo che gli acidi possono erodere lo smalto, ma un nuovo studio svedese proveniente dalla Sahlgrenska Academy dell’Università di Göteborg dimostra che sostanze alcaline forti possono anche danneggiare i denti. Sostanze con valori di pH molto alto possono distruggere parti del contenuto organico del dente, lasciando lo smalto più vulnerabile. “Lo studio dimostra che l’esposizione a sostanze alcaline può danneggiare i denti, ma che il processo è diverso da quello causato da bevande o vapori industriali acidi”, riferisce Fabian Taube, igienista occupazionale e tra i ricercatori dello studio. Sono state malattie professionali derivanti dalla riparazione di auto ad avere attratto l’attenzione dei ricercatori. Il comune denominatore era l’esposizione a uno sgrassatore alcalino che veniva spruzzato in varie parti delle macchine. Si scoprì che lo spray aveva un valore di pH compreso tra 12 e 14, cioè molto alcalino. “L’esposizione a tale sostanza danneggiava la superficie dei denti, da cui derivava lo smalto ‘squamato’”, dice il prof. Jörgen Norén, senior officer alla Sahlgrenska Academy. “Questo tipo di danno incrementa in modo rimarchevole il rischio di carie e anche altre conseguenze negative per i denti”. Sgrassatori alcalini sono usati nell’industria alimentare, per esempio nella pulizia delle cucine professionali, ma sono comuni anche nell’industria automobilistica e per la rimozione di scritte vandaliche. “I danni professionali ai denti dovuti all’esposizione a sostanze alcaline non è probabilmente così comune come quello derivante da sostanze acide, ma diventa un problema quando i datori di lavoro non informano i dipendenti dei rischi o non danno loro accesso al necessario equipaggiamento di protezione”, aggiunge Taube. La ricerca espone i denti estratti a sgrassatori e altre soluzioni alcaline. I campioni di smalto sono stati esaminati con un microscopio a scansione elettronica e analizzati utilizzando vari metodi spettroscopici. I ricercatori hanno scoperto che il materiale organico sulla superficie del dente si dissolve rapidamente. I risultati indicano che anche i componenti organici dello smalto vengono intaccati nel momento in cui esso diventa più poroso. “Tuttavia, non siamo in grado di dimostrare che le sostanze alcaline cambino la composizione dei minerali che costituiscono la maggiore componente dello smalto”, dice Taube. “In questo senso differiscono dagli effetti derivanti da esposizione agli acidi”. Lo studio è stato condotto presso il Dipartimento di Medicina Occupazionale e Ambientale della Sahlgrenska Academy e pubblicato sul Journal of Dentistry. Claudia Salwiczek, DTI Fonte: Università di Göteborg Medicina interdisciplinare Italian Edition Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Lifting al viso? No, alla voce! relazioni tra disfonie e alterazioni occlusali Lia Pappagallo*, Franco Fussi** *Direttore sanitario del Renova Palace, Ravenna **Responsabile del Centro Audiologico Foniatrico dell’Azienda USL di Ravenna In un mondo in continua evoluzione non c’è da stupirsi se dopo aver modificato qualunque parte del corpo, le persone si sottopongano anche al “voice lifting” con l’intento di ringiovanire e rimodellare a piacimento la voce, restituendole la “tridimensionalità” dei vent’anni. Una tendenza made in Usa che si sta diffondendo nel nostro Paese. La voce è uno dei mezzi più importanti della comunicazione non verbale, riesce a trasmettere gioia, tristezza, paura, collera, disprezzo e tenerezza, così come la bocca è in grado di originare le espressioni, indipendentemente dal significato delle parole. Le sfumature sono infinite e spesso le emozioni possono generare molta confusione e risultare poco riconoscibili, ma la voce è uno strumento potente, in grado di esprimere una notevole varietà di situazioni emotive. La tipologia comunicativa di ogni genere vocale, non solo canoro, è influenzata e caratterizzata da codici espressivi del tutto particolari, in gran parte condizionati da variabili temporali, geografiche, sociali, fisiologiche e funzionali; pertanto, la chiave per valutare un disturbo della voce da parte di un odontoiatra è l’individuazione dei sintomi di specifica alterazione della funzione occlusale, sia da un punto di vista funzionale sia da un punto di vista percettivo e propriocettivo, in quanto la relazione tra disturbi occlusali e funzione vocale è ormai accertata. Ci sono voluti molti anni per dimostrare che la masticazione è solo una delle funzioni dell’apparato dentale, in quanto tale apparato è coinvolto direttamente e indirettamente nella respirazione, nell’orientamento, nell’equilibrio, nella postura, 9 nel parlato, nel cantato. Nel panorama odontoiatrico è la mandibola la struttura cruciale per l’emissione vocale. Ad essa, infatti, fanno capo i muscoli costituenti il pavimento della bocca, ai quali è appeso in parte l’osso ioide (e di conseguenza l’intera scatola laringea). Essa è a sua volta articolata alla base cranica mediante il condilo ed è stabilizzata e mobilizzata dal sistema dei muscoli masticatori, veri e propri muscoli posturali partecipanti all’omeostasi staticodinamico-somatica. Una corretta mobilizzazione mandibolare garantisce, oltre a una buona fonoarticolazione, un’apertura adeguata della bocca e, quel che più conta, la messa in atto di una corretta postura linguale, ottimizzando di conseguenza l’assetto del tratto vocale medio. DT pagina 10 10 Medicina interdisciplinare Anno V n. 12 - Dicembre 2009 pagina 9 È ormai ampiamente riconosciuto il ruolo che le alterazioni mandibolari rivestono nel provocare alterazioni della funzione fonatoria, esercitando il loro effetto sulla muscolatura cervicale e sui movimenti. In particolare, la rigidità mandibolare, con ridotta escursione della mandibola durante l’articolazione del linguaggio, può provocare innalzamento della laringe, con deficit di occlusione glottica e perdita di efficienza fonatoria, nonché un incremento della lordosi cervicale. Nel seguente lavoro si è voluto approfondire la relazione funzionale esistente tra le articolazioni temporo-mandibolari e la laringe, ipotizzando che una malocclusione possa creare un’asimmetria nel corretto equilibrio posturale della laringe e nei suoi rapporti con i distretti vicini (muscoli faringei, osso ioide, base della lingua) conducendo quindi a una asimmetrica tensione muscolare in questi perimetri durante l’attività fonatoria. Questo studio si è reso necessario per l’esigenza di rispondere a tre domande: la voce può essere un segno di disturbo dell’ATM? Può avere buon esito un trattamento sintomatico della voce che non tenga conto delle problematiche odontoiatriche? Come possono cambiare i parametri psicofisici della voce (altezza, timbro, intensità, ritmo) qualitativamente o quantitativamente in relazione a un disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare? Partendo da questi presupposti abbiamo cercato di mettere in luce le possibili relazioni tra voce e occlusione, cioè tra la voce e il funzionamento del distretto osteo-muscolare dell’articolazione temporo-mandibolare. Chi nel campo dell’odontoiatria si interessa di problemi della voce, sa che i disturbi dell’ATM sono ad ampissimo spettro, ma in accordo con la recente letteratura li possiamo riunire in tre gruppi causali: - cause di origine muscolare; - cause psicologiche; - cause dipendenti da alterata LUNGHEZZEE direttamente dal famoso produttore tedesco semplici, apprezzati e accessibili LUNGHEZZEE DT Italian Edition SQUADRATO CILINDRICO meccanica articolare. Il dentista, nell’ambito dello studio dei disturbi della voce artistica e non, potrà quindi integrare la propria cartella clinica ricercando la presenza di: • Sindrome Algico Disfunzionale dell’ATM: i pazienti riferiscono bruxismo, rumori articolari; dolore ai muscoli masticatori (particolarmente sollecitati sono in genere gli ptegoridei laterali e mediali); dolore dell’ATM con diramazione sintomatologica unilaterale a livello dell’orecchio o della zona adiacente; limitata apertura della mandibola o segni di deviazione in apertura; alterazioni occlusali con aumento di attività degli ptegoridei laterali. • Dolore: se il dolore è l’affezione primaria sarà semplice individuare la sede d’origine del problema e, alla palpazione della zona in questione, sarà facile rilevare una accentuazione del dolore alla palpazione o alla mobilizzazione attiva della zona; se il dolore è secondario, se non c’è acutizzazione né alla palpazione o mobilizzazione, la sede d’origine del disturbo è altrove. Per la diagnosi differenziale tra dolore primario e secondario nella pratica medica si può anche ricorrere al blocco anestetico locale dei tessuti. • Limitazione del movimento ESTETICAEIMPLANTOLOGIAIMMEDIATAPERPREPARAZIONEDA s'LIIMPIANTI#HAMPIONS®SONOOTTIMALIPERTUTTELEINDIPARTEDELDENTISTA CAZIONICONVINCONOPERILRAPPORTOQUALITÌPREZZOEPERIL s,ABORATORIOODONTOTECNICOECENTRODIFRESATURATEDESCO RAPIDOADEGUAMENTONELLAVITAQUOTIDIANADELPAZIENTE PERPROTESIDENTARIEBIOCOMPATIBILIDIALTAQUALITÌE s#ONDENSAZIONEOSSEAEIMPIANTOCONUNAPROCEDURA CONVENIENTI mAPLESSTRANSGENGIVALEMININVASIVA WWWCHAMPIONSDENTALLABCOM s)MPIANTOhDOLCEvCONMETODICAMININVASIVA-)-)® TELFAX CONOLTRECARICHIIMMEDIATIDALL@ESITOPOSITIVO s#ONSULENZAGRATUITAPERLAPIANIlCAZIONELADIAGNOSIE DAL LATERAPIAEASSISTENZAPERILMARKETING s/TTIMASTABILITÌPRIMARIATRAMITEMICROlLETTATURACRESTALE INDIRIZZATOAIPAZIENTI nCARICOIMMEDIATOSICURO s.ESSUNINVESTIMENTO s3UPERlCIEINTITANIO)6ACIDATATRATTATAALLOZIRCONIO INIZIALEPERLAPRIMA s#OLLAREINTELLIGENTEPERQUALSIASISPESSOREDIMUCOSA FORNITURAINCONTOVENDITA s‚0REP#APS’INZIRCONIOBREVETTATECEMENTAZIONE FACOLTATIVAPERCOMPENSAZIONEDIVERGENZEODONTOIATRIA della mandibola: è rilevabile sia nei disturbi muscolari sia articolari. Per cause articolari la limitazione di apertura non supera i 2,5-3 cm e c’è grande rigidità muscolare, la mandibola non si mobilizza ulteriormente. DT pagina 11 Perfezionamento professionale eccezionale: corsi certificati per nuovi utilizzatori, principianti, ‚Only-Women-Power‘, Updater Champions MotivaCtion DVD available for free )NCLUSINUMEROSIIMPIANTIDALVIVOECONCETTODIPRASSI PROTESICASICURAOPUNTIDIPERFEZIONAMENTO PRESSOILDR!RMIN.EDJAT&LONHEIM-AGONZA )MPLANTOLOGOEDIPLOMATO)#/) )DEATOREEREFERENTEDEGLIIMPIANTI#HAMPIONS® Per maggiori informazioni, date dei corsi, ordini: telefono: +49 (0) 6734 - 6991 s fax: +49 (0) 6734 - 1053 Informazioni e ordini online: www.champions-implants.com Medicina interdisciplinare 11 Italian Edition DT pagina 10 Per cause muscolari la limitazione può invece presentarsi a qualsiasi grado, anche per meno di 1 cm, ma con sollecitazione passiva si può ottenere un’ulteriore apertura. • Interferenza mandibolare: nel caso in cui si rilevi una condizione di deviazione o allontanamento graduale dalla linea mediana durante l’apertura. Entrambe le condizioni sono riconducibili a cause muscolari e articolari. • Malocclusione, alterata struttura scheletrica e funzionalità muscolare: in genere il paziente riferisce di sentire che “i denti non si adattano bene” o “sente spazio tra i denti”, oppure un’alterazione muscolare degli engrammi muscolari, come la spinta anteriore della lingua. In sintesi, possiamo riassumere che ogni volta che disfonie disfunzionali dipendono da problematiche odontoiatriche siamo in grado di riscontrare la presenza di bruxismo; click articolatori; dolenzia dei muscoli masticatori; dolenzia dell’ATM a riposo e/o in movimento; dolenzia in zona preauricolare; acufeni; limitazione mandibolare; interferenza mandibolare; condizione di malocclusione; cefalee; respirazione nasale disturbata; risonanza vocale disturbata (particolarmente nella autoregolazione di frequenza e intensità); articolazione veloce nel parlato disturbata; movimenti della lingua alterati; alterazioni posturali del complesso cranio-sacrale. Suddetti segni saranno oggetto di valutazione e indagine eziologica in sede di equipe, pertanto andranno annotati come segni di alterazione non direttamente riconducibili alla sola disfunzionalità ATM. Da qui, la necessità di controlli odontoiatrici in ogni condizione disfonica e l’utilità di una costante “manutenzione” delle capacità vocali. Oltre ai normali trattamenti odontoiatrici necessari per il ripristino dei principi occlusali (riabilitazioni temporo-mandibolari con positioner occlusali), è utile sottoporre il paziente a riprogrammazione posturale globale, ginnastica propriocettiva computerizzata, controllare i movimenti del diaframma e, di conseguenza, il flusso di aria e le vibrazioni delle corde vocali, mantenendo tonica la muscolatura addominale. Obiettivo: rendere più regolare la periodicità delle vibrazioni, che in una donna variano dalle 180 alle 250 al secondo e in un uomo dalle 80 alle 150. Per lo stesso motivo, va aggiunta la massima espansione del torace inferiore, in prossimità della cosiddetta “zona del salvagente”, imparando a utilizzare con sicurezza le cavità di risonanza (bocca e faringe) e le corde vocali come amplificatori di suoni; in questo modo ritocchi odontoiatrici mirati correggono timbri sgradevoli e ringiovaniscono voci invecchiate. Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Autori Lia Pappagallo si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna nel 1984, ha poi proseguito gli studi all’estero (Australia, Stati Uniti e Londra) acquisendo esperienze in diversi contesti specialistici. Socio Fondatore della Sezione Italiana dell’International Charter of the Tufts University di Boston nel 1998. Membro Internazionale dell’Harold Gelb and Cranio Mandibular and Orofacial Pain Center della Tufts dal 1997. Dal 1994 si occupa di problematiche occluso-posturali, prima secondo la scuola gnatologica, poi come membro della Tufts University di Boston (reparto Harld Gelb Craniomandibular and Orofacial Pain). Docente di Tecnologie avanzate per la risoluzione degli inestetismi del volto all’Università la Sapienza di Roma. Svolge attualmente attività di libero professionista a Ravenna. È direttore sanitario del Renova Palace (Istituto Internazionale di Odontoiatria Cosmetica ed Estetica - Posturologia - Laboratorio della Voce e del Linguaggio). Franco Fussi è medico chirurgo, specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria; responsabile del Centro Audiologico Foniatrico dell’Azienda USL di Ravenna. Direttore del corso di Alta Formazione in Vocologia Artistica dell’Università di Bologna (sede a Ravenna). Docente al Corso di Laurea di Logopedia dell’Università degli Studi di Bologna (sede di Ravenna) e al Corso di Specializzazione in Audiologia e Foniatria dell’Università di Ferrara. È inoltre consulente foniatra del Teatro Comunale di Bologna, delle Accademie d’Arte Lirica di Osimo, Cagli, Martina Franca e dell’Accademia del Teatro Comunale di Firenze. Ha svolto seminari di Foniatria sulla voce artistica presso numerose scuole di musica, conservatori e corsi di perfezionamento in Canto lirico. 12 Attualità Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition Dentista o attore? Questo è il problema Giulio Berruti, sex symbol, tra TV e riunito La sua foto è apparsa ai primi di novembre sulla copertina di un noto settimanale specializzato in gossip ad alta tiratura, seguito da un ampio servizio all’interno, corredato da foto più che accattivanti. In alto, il titolone su due pagine: “Ho una doppia vita: sono un attore in TV, ma mi laureo per fare il dentista”. A Giulio Berruti 25 anni, protagonista de Il falco e la colomba e nuovo “sex symbol delle fiction”, come viene definito, mancano solo due esami per la laurea. E a chi gli chiede come pensa al suo futuro professionale, come se lo immagina, quali le sue ambizioni, risponde convinto: “Recitare dà grandi emozioni, ma io sto pensando a laurearmi in Odontoiatria. Voglio diventare dentista. Fare l’attore è bellissimo, ma è un lavoro fatto di incertezze. La sicurezza per me è la strada della Medicina”. Figlio di un chirurgo e di una avvocatessa, il giovane idolo delle telespettatrici vuole seguire le orme paterne, pur scegliendo l’Odontoiatria, altra branca della Medicina. Durante la lavorazione della fiction ricorda le corse in camerino con i libri, non appena il regista, sul set, dava lo stop. “Quando giravamo a Roma, finite le riprese – dice – lasciavo spada, casacche e farsetti, mi cambiavo per andare all’Università [Tor Vergata, Nda] dove, indossato il camice bianco, seguivo il tirocinio, cioè assistevo i professori mentre curavano i denti dei loro pazienti. Poi tornavo a casa a studiare e la mattina dopo ero di nuovo sul set”. Alla richiesta di quale sia l’obiettivo della sua vita, il giovane quasi-dentista risponde che è “provare a realizzare tutte e due le cose. Ho intrapreso due strade e a entrambe mi sto dedicando con passione e impegno”. Nell’intervista il giovane attore accenna anche alle tappe del suo successo: dalle prime sfilate come modello per circa quattro anni (durante le quali studiava e lavorava), al suo primo spot pubblicitario fino alla svolta tre anni fa con un ruolo da protagonista ne La figlia di Elisa. Il ritorno a Rivombrosa, che ne ha consacrato definitivamente il successo. Alla domanda conclusiva – “Se un giorno dovesse essere chiamato a scegliere tra il mestiere di attore e quello di dentista, che cosa farebbe?” –, la risposta è possibilista: “È ovvio: quello di attore è un mestiere che fa sognare a occhi aperti. E io spero di mantenere il successo. Però mi dispiacerebbe rinunciare alla professione di dentista in cui ho messo tanto impegno e tanta passione. Potrei aprire uno studio tutto mio e continuare a dividermi tra il set e la medicina. Così sarei contento io e lo sarebbero anche i miei genitori”. Quello di Berruti non è il solo caso di un professionista incerto tra lo schermo e il riunito. Qualche anno fa, alla seconda edizione del “Grande Fratello” partecipò anche Alessandro Lukacs, allora studente in cerca di un semplice periodo di svago, oggi dentista affermato con studio a Napoli. Talmente infastidito, allora, dall’accanimento dei giornali, da andarsene via dall’Italia dopo quella esperienza mediatica: “Devo dire però che fui fortunato perché lavorai per una grossa clinica svizzera con molti vip a livello internazionale”. Molti divennero anche pazienti e amici, e vengono a trovarlo a Napoli quando vi approdano con le loro barche. Della sua esperienza mediatica dice che “è stata bella, in un periodo della mia vita in cui volevo stare in vacanza. Oggi ho obiettivi assai diversi”. Il rapporto di Lukacs oggi con la TV è tale da averla eliminata da almeno quattro anni. Alla domanda, infine, se si guadagna di più in un anno da concorrente del “Grande Fratello” o da dentista, si schermisce dietro a un “no comment”. Anno II n. 2 Dicembre 2009 Inserto di Dental Tribune Italian Edition Anno V, n. 12 - Dicembre 2009 Olivia M archisio, igienista e (da poco) sposa modello Patologia cariosa dei solchi e delle fessure occlusali A limentazione in gravidanza I consigli dell’ igienista Gianna Maria Nardi intervista per Hygiene Tribune Olivia Marchisio, splendido esempio di donna impegnata nella sua professione di igienista, nello sport e ora anche nella vita matrimoniale. > pagina 14 Un attento lavoro sperimentale valuta e analizza i solchi e le fossette di molari e premolari alla ricerca dei processi cariosi nascosti, in denti estratti e, a prima vista, privi di lesioni rilevanti. > pagina 16 Alimentarsi durante la gravidanza e il periodo dell’allattamento: preziosi consigli di due igieniste dentali, C. Mazza e N. De Chiara, con uno occhio di riguardo anche alla salute orale delle neo mamme. > pagina 19 La figura dell’igienista per la Sio Dimensione anagrafica del concetto di igiene orale Sugli importanti temi all’ordine del giorno nella sessione d’Igiene del Congresso nazionale della Sio (Società Italiana di Osteointegrazione) “Qualità in Implantology” – in programma a Roma il 5 e 6 febbraio 2010 –, Dental Tribune ha intervistato il presidente Giuseppe Luongo. Con l’allungamento della vita media, cambia il concetto sia di salute orale sia di salute sistemica più in generale, poiché questo viene inevitabilmente definito in seguito all’instaurarsi di alcune condizioni patologiche, di altre legate a fattori ambientali e alle variazione delle abitudini di vita che sono una logica conseguenza dell’effetto dell’invecchiamento dell’individuo. Le più recenti proiezioni evidenziano un progressivo incremento della popolazione anziana (popolazione di 65 anni e oltre) che, dagli attuali 11,9 milioni circa di persone (popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2008 - dati Istat), ammonterà entro il 2051 a 20,3 milioni. In termini percentuali, gli anziani raggiungeranno il 33% della popolazione totale e quelli che vengono considerati i cosiddetti “grandi vecchi” (per convenzione, individui > 85 anni) passeranno da 1,4 milioni del 2008 a 4,8 milioni nel 2051. Secondo i dati Istat (report 6/2008) circa la metà della popolazione anziana ultrasessantacinquenne dichiara di avere almeno due o tre malattie croniche in atto. Accanto al quadro patologico sistemico, si affiancano manifestazioni di demenza, talvolta anche disordini apparentemente minori come deficit di memoria o di equilibrio emotivo che possono interferire gravemente negli aspetti relazionali e di autonomia. La fragilità dell’anziano, “frail elderly”, è riconducibile non solo alle caratteristiche fisiologiche e patologiche, ma anche a una condizione socioeconomica in cui l’anziano si viene a trovare: condizione dettata dalla povertà, dalla solitudine e dalla disabilità. Il soggetto anziano molto spesso necessita di ricoveri ospedalieri dove maggiormente si acuiscono le problematiche legate all’autonomia gestionale nella cura dell’igiene del cavo orale, dove oltre a un deficit funzionale si unisce un deficit emotivo che contribuisce al senso di abbandono e trascuratezza. A questo si aggiungono gli effetti delle malattie sistemiche e della polifarmacoterapia, che l’anziano deve assumere a causa di più patologie concomitanti, co-morbidità, con disastrosi effetti sul cavo orale. L’uso di benzodiazepine, specie quelle a lunga durata di azione, gli antinfiammatori non steroidei, gli anticoagulanti, gli antiaggreganti piastrinici, gli aminoglucosidi, gli antidepressivi triciclici, l’isoniazide, i diuretici tiazidici impiegati a dosi elevate, gli antineoplastici, la digitale e gli antiaritmici, possono causare riduzione della salivazione (ipofunzionamento delle ghiandole salivari) e percezione di secchezza delle fauci (xerostomia). Inoltre, possono verificarsi discinesia tardiva (movimenti involontari anomali, ripetitivi e stereotipati) e sindromi extrapiramidali (digrignamento dei denti e delle protesi), che rendono difficili le manovre di igiene, oltre che maggiore prevalenza di lesioni della mucosa orale con rischio di insorgenza di lesioni precancerose. Nell’anziano si crea una si- HT pagina 22 XIX Congresso Aidi Gianna Maria Nardi intervista per Dental Tribune il presidente Aidi, Marialice Boldi, sui contenuti del XIX Congresso nazionale del 6-7 novembre di Milano, dove si è trattato l’argomento delicato dell’“anestesia”. HT pagina 24 Paola Lastella, Gianfranco Sorgente Popolazione giovane e anziana in Italia 1950-2020 tuazione di omeostenosi, ovvero la perdita delle riserve funzionali di organi e sistemi, la riduzione della capacità omeostatica e quindi la riduzione dei meccanismi di difesa nei confronti delle variazioni ambientali che unite alla scarsa igiene orale determinano l’aumento della suscettibilità a diverse patologie odontostomatologiche. HT pagina 15 14 Speciale Anno II n. 2 - Dicembre 2009 Italian Edition Neo sposa Olivia Marchisio, campionessa nello sci e nella professione Olivia Marchisio: un concentrato di energia, stacanovismo e forza fisica. Facile ritrovarla negli aeroporti internazionali col PC acceso. Da poco giovane sposa, nel porgerle i più sentiti auguri per una vita lunga e felice, vogliamo ricostruire con lei i momenti di una carriera ricca di soddisfazioni. randi del Liceo. La curiosità mi ha spinto: mi sembrava una professione nuova, “diversa”, sebbene le informazioni che avevo fossero esigue. All’università conobbi Annamaria Genovesi e Consuelo Sanavia che con la loro passione mi stregarono letteralmente. Che cosa ti ha spinto a intraprendere la professione di igienista dentale? La professione si basa sulla prevenzione. Quindi, la prima risposta che darei è “aiutare il paziente a raggiungere il benessere”, perché mira a mantenere (o ottenere) il benessere di un Non conoscevo la professione prima delle presentazioni dei corsi di laurea che fanno ai matu- Qual è l’obiettivo professionale primario? soggetto. La risposta corretta, oggi più che mai, è la necessità di far conoscere la professione nel mondo odontoiatrico, medico e soprattutto alla popolazione. Se il lavoro compiuto sinora dai sindacati ha reso più consapevole il mondo odontoiatrico dell’importanza della nostra figura, rendendo possibile una collaborazione attiva, occorrono ancora tanti sforzi per far conoscere al mondo medico e sanitario l’importanza di un approccio di team. Per non parlare della popolazione, da motivare nella ricerca della prevenzione e benessere. Da sinistra: A. Genovesi , O. Marchisio, G.M. Nardi, C. Colonna, C. Sanavia, M. Perno Goldie, M. Palmitessa, E. Goggi. Hai vinto i Campionati italiani, la Coppa del Mondo Cittadini nel 2001, la Medaglia d’oro ai Campionati italiani universitari, partecipando come portacolori dell’Italia alle Universiadi di Innsbruck del 2005. È più difficile essere una brava atleta o una brava igienista? A un primo esame sembrano due mondi completamente diversi, ma le analogie sono infinite. Per essere un bravo atleta occorrono impegno, dedizione, costanza, caratteristiche che ritrovo nella professione. Il valore aggiunto di un buon igienista sta nel riuscire a dedicarsi all’attività con un approccio di questo tipo. Infine, un’ultima similitudine: un buon atleta raggiunge alti livelli con l’allenamento (non solo fisico, ma psicologico, pratico, tattico) e un buon igienista deve essere in costante aggiornamento/allenamento per affrontare al meglio la professione! La professione consente l’agonismo o sei stata costretta all’abbandono? Purtroppo i troppi impegni lavorativi mi hanno portato a un bivio: continuare a fare l’atleta ad alti livelli (dedicandovi gran parte del mio tempo) o cercare di diventare una brava igienista. Scelta dura, perché forte è la passione per lo sci, ma non mi sono allontanata troppo dai campi: sono maestra di sci e ho la fortuna di allenare un gruppo di bimbi fantastici nei week-end invernali. Con loro mi diverto, cerco di trasmettere le mie esperienze, passo momenti indimenticabili! Quanto ti ha aiutato lo sport nella professione? Tanto, direi tantissimo. Primo, lo sport insegna a perdere e ad accettare le sconfitte. Nella professione è fondamentale: a chi non è capitato un insuccesso? Lo sport insegna a non arrenderti, a gestire la situazione, a fare tuoi gli errori per migliorarti e non ripeterli più. Dove sta la maggiore difficoltà nella professione d’igienista dentale? L’approccio con il paziente, l’empatia, la comunicazione, la manualità, la destrezza, l’aggiornamento continuo per conoscere tutte le tecnologie… Le difficoltà sono tante e per questo vanno allertate tutte le abilità. Avendo un incarico anche all’Università, di cosa i giovani hanno maggiormente bisogno? Di maggior motivazione. La società porta ad avere cose facili, senza troppi sforzi e sacrifici, non esistono più sogni da raggiungere, e con essi viene meno la determinazione negli obiettivi. Quali novità ti hanno più impressionato all’ultimo congresso di ricerca in Igiene dentale, cui hai partecipato, a Bethesda? Il “North American Dental Hygiene Research Conference” è stato uno dei momenti scientifico-culturali più importanti nella mia carriera professionale. È stato bellissimo potersi confrontare al tavolo con nomi illustri dell’Igiene dentale. Mi ha impressionato poter apprezzare come la categoria è ormai matura per immergersi in quel fantastico mondo che è la ricerca. La ricerca traslata alla pratica, soprattutto fatta da igienisti dentali per igienisti dentali inizia ad essere una realtà. In un profilo immaginario di igienista chi e quali caratteristiche utilizzeresti? Penso allo spirito di unione di Esther Wilkins, alla scientificità di Michele Darby, alla scrupolosità e precisione di Birgitta Söder e Anna Pattison, alla conoscenza del dettaglio di Carla Beneduce, alla simpatia di Tammy O’Byrd, di Michael Wheeler e di Ann Battrell, alla didattica ed empatia di Sherry Burns, all’infaticabilità e creatività di Maria Perno Goldie. Ce ne sarebbero ancora altri, senza dimenticare il genio italiano di… meglio non dirlo, preferisco la suspense! Con una famiglia, come riuscirai a conciliare gli impegni con la professione, l’Università, l’Accademia e i rapporti internazionali? Sempre più difficile. Ma “quando il gioco si fa duro… i duri entrano in campo!”. Cercherò di praticare la citazione. Goethe diceva: “Le cose migliori si ottengono con il massimo della passione” e io, nel mio piccolo, cercherò di mettercela tutta. Perché, come diceva Papa Giovanni XXIII, “non conta nella vita fare cose grandi o piccole, vistose o insignificanti, ma la passione con cui esse si fanno”. Il tempo dirà se ce l’avrò fatta oppure no. Gianna Maria Nardi Speciale 15 Italian Edition Anno II n. 2 - Dicembre 2009 La dimensione anagrafica del concetto di igiene orale Paola Lastella, Gianfranco Sorgente zando le dimissioni del paziente e offrendogli un’assistenza integrata e personalizzata che comprenda la cura e le istruzioni, ove possibile, dell’igiene orale. I pazienti anziani non sono tutti uguali e hanno bisogno di modelli di comunicazione diverHT pagina 13 Una naturale deplezione proteica nell’anziano esacerbata da un’inadeguata alimentazione per deficit vitaminici e carenze proteiche in seguito a difficoltà masticatoria porta come conseguenza a dei cambiamenti nella capacità di alimentarsi (disfagia), nell’assunzione del tipo di dieta (ridotta capacità masticatoria), a cambiamenti del peso corporeo. Tutto questo influenza la capacità di comunicazione, il comportamento, l’aspetto esteriore, l’interazione sociale con un conseguente peggioramento della dimensione emotivo-affettiva. L’aspetto sociale e quello sanitario hanno l’obbligo di interagire: gli anziani hanno bisogno di risposte differenziate, personalizzate e flessibili che tengano conto della loro diversità e peculiarità attraverso un approccio multiprofessionale integrato. Sarebbe necessario avere la possibilità di offrire al paziente geriatrico un percorso di cura dell’igiene orale a livello domiciliare da parte di una figura professionale esperta nella valutazione del bisogno dell’anziano fragile, come ci suggeriscono le esperienze nazionali e internazionali dei programmi integrati di intervento socio-sanitario centrati sul modello del “case-management”, cioè una figura che si prenda cura dei bisogni dell’anziano e gli assicuri l’effettiva erogazione del servizio necessario, prevenendo attraverso la cura e la motivazione all’igiene orale anche il rallentamento cognitivo. Questa figura potrebbe sicuramente essere l’igienista dentale, il quale possiede tutti gli strumenti per poter intraprendere un percorso assistenziale personalizzato. L’Oms si è posta degli obiettivi di riduzione dell’incidenza della patologia odontostomatologica per il 2020: ciò significa che si deve fare qualcosa in una popolazione anziana che sta invecchiando sempre di più e per la quale abbiamo la necessità di migliorarne la qualità della vita. L’influenza della patologia parodontale sulle malattie sistemiche, dovuta essenzialmente a scarsa igiene orale, può portare all’alterazione di valori ematochimici quali ad esempio iperglicemia e ipercolesterolemia con un peggioramento dei quadri patologici clinici e quindi aumento del rischio di malattia cardiovascolare con conseguente innalzamento della spesa pubblica. Nei pazienti ospedalizzati si verifica spesso l’allungamento dei tempi di degenza a causa di infezioni batteriche dovute a una scarsa igiene orale con un incremento dei costi per la sanità pubblica. È auspicabile l’inserimento della figura professionale dell’igienista dentale nel Sistema Sanitario Nazionale che intervenga in questi reparti, velociz- si a causa delle diverse difficoltà oggettive che presentano. L’obiettivo è il miglioramento dello stato funzionale, fisico, cognitivo e affettivo dell’anziano, attraverso la modulazione del messaggio e l’applicazione di protocolli standardizzati, ma nello stesso tempo specifici e programmati e la conseguente riduzione della spesa sanitaria, identificando percorsi assistenziali che siano in grado di migliorare la qualità della vita, attraverso attività continuative e multidisciplinari di équipe. 16 Speciale Anno II n. 2 - Dicembre 2009 Italian Edition Analisi microscopica dei solchi e delle fessure occlusali affetti da patologia cariosa Salvatore Solomita*, Loredana Bellia**, Pietro Ausiello*** *Igienista dentale, libero professionista **Coordinatore CLID Università “Federico II” Napoli ***Professore Associato Reparto Conservativa “Federico II” Napoli Introduzione È sempre più frequente il riscontro nei soggetti molto giovani di processi cariosi non evidenziabili clinicamente, che impongono un’attenta disamina da parte di chi si accinge a eseguire una sigillatura dei solchi. Nella “vecchia” tradizione odontoiatrica veniva proposto il metodo “visivo-tattile” per diagnosticare la carie dei solchi(2), ritenendo sufficiente l’analisi visiva e la specillatura dei solchi per diagnosticarla; venivano quindi sigillati i solchi considerando non dannosi eventuali batteri, rimasti in profondità, in quanto inibiti dall’ambiente anaerobico. Oggi, questa tecnica è considerata improponibile, perché è stato dimostrato(30) che l’utilizzo dello specillo nel fondo del solco potrebbe accelerare il processo carioso. Per la diagnosi di carie dei solchi non è consigliabile attuare le procedure radiologiche convenzionali (endo-orale, bitewing, OPT), in quanto risultano del tutto inadeguate a evidenziarle (Figg. 1a, 1b). Per ovviare alla carenza dei sistemi convenzionali, l’industria tecnologica ci ha fornito delle nuove apparecchiature diagnostiche in grado di rilevare la presenza di carie dei solchi, evidenziando con metodiche qualitative e quantitative la presenza di processi cariosi quali le “hidden caries”(29), non riscontrabili con le metodiche classiche. Questi strumenti diagnostici detti “Diagnostic Tools” hanno la capacità di mostrare minime e invisibili decalcificazioni dello smalto, che possono evolvere in tempi più o meno rapidi in cavitazioni cariose. Tra i sistemi più conosciuti, nella pratica clinica, ritroviamo il DIAGNOdent (Kavo, Germania), laser a fluorescenza con fibra ottica che impiega un raggio luminoso della lunghezza d’onda di 655 nanometri. Fig. 1a - Solco con carie. Il raggio laser viene puntato verso la parte del dente da analizzare e grazie all’ausilio di un ulteriore fascio di fibre ascendenti, aventi la proprietà di captare la fluorescenza prodotta dai tessuti dentali e dai batteri, questo strumento diagnostico è in grado di rilevare in valori numerici l’evidenza reale della presenza di un processo carioso e della sua entità. Vari studi sono stati eseguiti per poter analizzare e interpretare i valori numerici dati da DIAGNOdent; tra questi, riscuote i maggiori consensi la tabulazione fatta da Lussi e riportata nella Tabella 1 che è anche quella più coerente con i dati prodotti dal fabbricante. Lo strumento DIAGNOdent è stato messo a punto da Hibst e Gall e i tanti lavori seguiti alla loro pubblicazione ne hanno confermato ulteriormente l’affidabilità; anche se è consigliabile per un corretto impiego un periodo di apprendimento che può essere svolto su denti estratti. Risulta opportuno, prima di eseguire la tecnica di sigillatura, effettuare una diagnosi con Diagnostic Tools, in quanto non è possibile ignorare preventivamente la presenza di una hidden caries. Le carie nascoste, o carie coperte, definite anche “fluoride syndrome” o “fluoride bomb”(29) – definizioni che meglio identificano l’iter eziologico di queste lesioni – possono essere sospettate quando i solchi appaiono debolmente pigmentati, nonostante non risultino positivi al test della sonda o all’esame radiografico. In alcuni casi, utilizzando strumenti ingrandenti, possiamo notare una opacizzazione dello smalto a livello di una o più fosse, mentre la restante parte della superficie occlusale appare integra. Uno studio condotto da Campus et al. nel 2003(11) ha evidenziato la correlazione stretta tra la presenza nel cavo orale di concentrazioni elevate di ioni fluoro e la presenza di hidden caries. Il continuo contatto con sostanze contenenti sali fluorati (e non il fluoro introdotto per via sistemica) determina una marcata resistenza alla aggressione batterica da parte dei solchi delDIAGNOdent valori 0-5 5-10 10-15 15-20 20-25 25-30 30+ Fig. 1b - Carie non evidente con RX. Tab. 1 No action lo smalto, con i quali i fluoruri sono venuti a contatto. Quindi, le aree superficiali risultano troppo protette, mentre in quelle profonde dei solchi, soprattutto se conformate a goccia, i batteri riescono a penetrare attraverso micro fessure, trovando un ambiente favorevole al loro sviluppo e creando i presupposti per un processo carioso che interessi lo smalto prima e la dentina successivamente (Figg. 2a, 2b). Nel momento in cui ci troveremo a dover prendere una decisione sul tipo di trattamento da effettuare su un dente (di solito in soggetti di giovane età) con presenza di solchi anfrattuosi o pigmentazioni, ci sarà sempre di ausilio il DIAGNOdent. Quando troveremo valori al di sotto di 15 non eseguiremo alcun intervento aggressivo, ma ci limiteremo a sigillare i solchi dopo aver deterso accuratamente la superficie. Una buona detersione dei solchi può essere effettuata con mezzi poco aggressivi ma sicuramente efficaci come l’air poliscing(7). L’air polishing è uno strumento capace di proiettare sul dente un getto di particelle di bicarbonato di sodio, veicolate da aria e acqua, non particolarmente violento, producendo un modesto effetto escavazione e una buona rimozione delle discromie. Nel caso in cui i solchi, valutati con il DIAGNOdent, risultino affetti da fenomeni di demineralizzazione si consiglia il trattamento con apparecchiature più aggressive come l’air abrasion o la fissurotomia. L’air abrasion (micro abrasione superficiale) è uno strumento capace di proiettare sulla superficie del dente un getto di aria e particelle di ossido di alluminio (27 micron di diametro) alla pressione di 6-8 atmosfere. L’impatto delle particelle determina una rimozione veloce dello smalto, mentre è più lenta quella della dentina, in quanto l’elasticità di questo tessuto ammortizza l’impatto delle particelle. La rimozione del tessuto dentale è molto precisa e le superfici ottenute sono molto lisce e suscettibili a una efficace mordenzatura. Preventive therapy Record e monitor Fig. 2a - Le hidden caries possono essere presenti anche quando lo smalto appare integro (da SSWITE). Fig. 2b - La carie potrebbe superare lo spessore dello smalto e raggiungere la dentina. L’unica controindicazione dell’air abrasion è la dispersione nell’ambiente di una grande quantità di polvere e di ossido di alluminio, che possono creare danni sia al paziente sia agli operatori. Si cerca di ovviare a questo inconveniente usando un sistema di aspirazione ad alta velocità correlato da grosse cannule adiacenti all’elemento dentale trattato. La tecnica detta “fissurotomy” è una metodica più aggressiva delle precedenti e prevede l’allargamento dei solchi mediante l’utilizzo di piccolissime frese “multilame” in carburo di tungsteno (SS White, USA). Vi sono frese di diversa forma, ma tutte di dimensioni molto piccole, capaci di produrre un taglio molto netto e rapido. La forma delle frese consente la conservazione dell’integrità strutturale della superficie occlusale del dente, nella diagnosi e nel trattamento delle carie nascoste. Inoltre, la minima invasività lavorativa, dataci dalle ridotte dimensioni, ci permette di lavorare senza l’uso di anestetici. Sealand Preparation Le frese creano una micro cavità con pareti divergenti che ci permettono di ottenere un ottimale ancoraggio della resina sigillante nel fondo del solco grazie anche alla capacità di rendere molto levigate le superfici. Il lavoro sperimentale Scopo del presente lavoro è stato quello di valutare e analizzare i solchi e le fossette di molari e premolari di denti sani, umani, provenienti da una popolazione giovanile, di razza europea, avendo come obiettivo la ricerca di processi cariosi nascosti in denti estratti che si presentavano all’esame visivo privi di lesioni rilevanti. Per ottenere questo sono stati impiegati solo denti che hanno presentato valori di attendibilità di un processo carioso attraverso il DIAGNOdent (compresi tra 10 e 30 secondo la tabella di Lussi) compatibili con l’applicazione di sigillanti in vivo. Materiali e metodi Sono stati selezionati 92 denti, estratti da pazienti giovani di età compresa tra 14 e 25 anni. Gli elementi selezionati sono stati resi privi della presenza di residui di tessuto paradontale. In seguito, dopo averli catalogati, sono stati singolarmente immersi e conservati in soluzione fisiologica per il tempo necessario all’esplicazione della sperimentazione. Inizialmente tutti i solchi sono stati detersi, impiegando l’air flow (ProSmile HandySirona Dental System Gmbh, Germania) a getto di aria, acqua e bicarbonato di sodio, per circa 20 secondi. HT pagina 17 Speciale 17 Italian Edition HT pagina 16 I campioni sono stati analizzati con il laser diagnostico DIAGNOdent, escludendo gli elementi dentari che presentavano valori superiori a 30 (vedi Tab. 1), potendo contare, a questo punto, su un campione di 72 denti atti allo scopo (20 non rispondevano ai requisiti della nostra ricerca). In seguito, all’analisi attuata i 72 campioni di denti, sono stati suddivisi per tipologia: - premolari inferiori: 14; - premolari superiori: 13; - molari inferiori: 11; - molari superiori: 14; - molari del giudizio superiori: 10; - molari del giudizio inferiori: 10. (Vedi Tabb. 2a, 2b). Tutti i nostri campioni sono stati sezionati lungo un piano orizzontale passante per la giunzione amelo-cementizia. Risultante una parte superiore (corona) e una inferiore (radice). Sia le corone sia le radici sono state sezionate su piano sagittale per rilevare la profondità, la morfologia e la presenza di decalcificazioni e/o carie dei solchi. Per sezionare i denti è stato utilizzato un microtomo con lama diamantata circolare di circa 10 cm di diametro e 1 mm di spessore (Figg. 3a, 3b). Infine, le sezioni dei denti sono state nuovamente fotografate e analizzate per valutare visivamente e al microscopio ottico la veridicità dei valori ottenuti con il DIAGNOdent. Risultati L’osservazione eseguita alla microscopia ottica (Fig. 4) sui campioni di denti sezionati ha consentito di illustrare le diverse tipologie di solchi e fossette, definendo anche le caratteristiche peculiari di alcune di esse. L’osservazione della Fig. 5 illustra la classica conformazione dei solchi definiti a “V”. In questa immagine è evidente la diversa svasatura del solco stesso, più o meno stretta. La presenza di carie è evidenziata dalla modifica di organizzazione dei tessuti, smalto e dentina, visibile alla microscopia ottica dell’immagine. Nella Fig. 6, invece, si osservano i solchi definiti a “T”, quelli in cui si presenta la difficoltà di potere rimuovere i detriti dal fondo del solco, in quanto stretto verso la superficie occlusale. Nelle Figg. 7 e 8 si osservano i tessuti dentali disorganizzati al di sotto dell’imbocco del solco, che apparentemente sembra ancora non affetto dalla patologia. Le Figg. 9a e 9b, infine, illustrano altre tipologie meno complesse di solchi, dal punto di vista anatomico, in cui però si osservano tutti i fenomeni tipici della disorganizzazione dentinale e smaltea conseguente a carie. La gravità del processo carioso, da relazionare in funzione all’estensione orizzontale e verticale nei tessuti smalto e dentina, in tutte le immagini è limitata dalla bidimensionalità delle fotografie, che caratterizzano le sezioni analizzate e che non riflettono, invece, la reale estensione a 360° del processo carioso stesso. Anno II n. 2 - Dicembre 2009 Discussione È solo da pochi anni, dopo il parziale successo di metodiche chimiche in grado – per lo meno nelle intenzioni dell’industria – di individuare selettivamente siti cariosi che l’industria (Kavo, Germania) ha introdotto un dispositivo in grado di individuare con un margine di sicurezza quasi assoluto siti esenti da processi di demineralizzazione e carie da quelli, invece, colpiti dai fenomeni iniziali della patologia. HT pagina 18 Fig. 3a - Microtomo “Isomet”. Fig. 3b - Particolare del microtomo al lavoro. 18 Speciale Anno II n. 2 - Dicembre 2009 HT Italian Edition pagina 17 I risultati di questa ricerca preliminare hanno confermato i dati peraltro già presenti in letteratura sull’efficacia del dispositivo elettronico Diagnodent nel distinguere solchi sani e solchi affetti. Nell’analisi delle sezioni dei nostri campioni, abbiamo riscontrato che molti denti, che all’ispezione visiva o con specillo appaiono minimamente compromessi, in realtà presentano zone di demineralizzazione che raggiungono, in alcuni casi, anche la dentina sottostante evidenziando già il processo carioso. Su 72 sezioni di denti analizzati al microscopio ottico, 48 non presentano nessun processo patologico a carico dei tessuti sottostanti il fondo dei solchi (smalto-dentina) e l’analisi microscopica è perfettamente equiparabile al range “5-20” del DIAGNOdent, quindi compatibili con il normale protocollo operativo della sigillatura. Tuttavia, ben 24 sezioni (il 33% dei nostri campioni) presentano decalcificazioni (16 denti) o addirittura carie al di sotto dei solchi (8 denti), che necessitano di trattamenti operativi pre-sigillatura. Anche in questo caso vi è perfetta sintonia di valori tra la diagnosi strumentale e quella visiva al microscopio. Successivamente, abbiamo diviso i 24 campioni in 2 gruppi da 12: gruppo A e gruppo B. Il gruppo A è stato trattato con la tecnica detta M.A.S. (Micro Abrasione Superficiale), mentre il gruppo B con la Fissurotomia. Tab. 2a - Alcuni campioni dei premolari trattati (visti al microscopio ottico a 10x). Tab. 2b - Alcuni dei molari trattati (visti al microscopio ottico a 10x). Fig. 4 - Microscopio ottico STEMI SV 6 della ZEISS. Dalla nostra esperienza abbiamo riscontrato un miglior risultato operativo nei denti del gruppo B, in quanto con l’utilizzo delle frese Fissurotomy si riesce a mantenere una buona morfologia del dente e dei solchi, in quanto, essendo molto piccole e calibrate, permettono di operare con molta precisione. Invece, con la M.A.S. è più difficile controllare la quantità di tessuto abraso, e inoltre la produzione di grandi quantità di fumi può creare danno sia all’operatore che al paziente. Le frese Fissurotomy hanno anche la peculiarità di creare delle Fig. 5 - Solco a “V” ingrandimento 15x. Fig. 6 - Solco a “T” ingrandimento 15x. Fig. 7 - Demineralizzazione dei tessuti, ing. 20x. Fig. 8 - È evidente la profondità della lesione, ing. 20x. Fig. 9a - Evidente hidden carie, ing. 25x. Fig. 9b - Evidenza di decalcificazione, ing. 20x. pareti dei solchi tali da permettere un ottimo ancoraggio dei prodotti sigillanti, creando anche l’accesso per lo specillo e quindi, migliorando ulteriormente l’operatività. Ultimo, ma non meno importante, valore di queste frese è la possibilità di poter operare senza l’utilizzo di anestetico, in quanto, lavorando su una superficie molto ridotta, sia in profondità che in larghezza, non possono creare nessuna sensibilità al paziente. Da questa distinzione in poi, anche le indicazioni terapeutiche si modificano. Applicazione di Sealants in assenza di carie dei solchi e delle fessure. Fissurotomia nel caso di interessamento di queste aree e protocolli terapeutici adesivi mediante resine composite o cementi vetroionomerici. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Speciale 19 Italian Edition Anno II n. 2 - Dicembre 2009 Alimentazione in gravidanza e allattamento secondo i consigli dell’igienista dentale Clelia Mazza, Nicoletta De Chiara Igieniste dentali Sane abitudini alimentari della gestante sono la migliore garanzia per la salute del feto e del primo periodo di vita del neonato, soprattutto se il bambino sarà allattato al seno(1). Molta attenzione va data alla qualità degli alimenti: vanno limitati, o meglio eliminati, i cibi contenenti additivi come conservanti e coloranti, preferendo ad essi cibi freschi, poco trattati, e optando per cotture veloci come quella al cartoccio e al vapore, ideali anche per limitare i grassi e tenere a bada il proprio peso (in gravidanza l’incremento di peso non dovrebbe superare i 10-12 kg). Tenere d’occhio la bilancia significa non soltanto ritornare facilmente al proprio peso dopo la nascita del bambino ma, soprattutto, condurre una gestazione tranquilla, prevenendo problematiche quali il diabete gravidico e l’ipertensione che predispone alla gestosi, una sindrome che impedisce una corretta conduzione delle sostanze nutritive dalla madre al feto(2). In gravidanza il fabbisogno di calcio aumenta considerevolmente per un’appropriata coagulazione del sangue e per la formazione e sviluppo di ossa e denti del nascituro(1). Considerando che la deposizione di calcio nei denti del feto comincia al quarto mese di gravidanza, è intuibile pensare come un’efficace prevenzione delle malattie della bocca del bambino debba iniziare proprio nel periodo fetale(3). Maggiore attenzione va data anche alle quantità di ferro, essenziale per la maggiore sintesi di emoglobina materna. La gestante sarà sensibilizzata dall’igienista dentale anche sull’importanza di un corretto apporto di vitamine al fine di evitare il verificarsi di stomatomucositi, dovute, appunto, a carenze vitaminiche. In particolare: - un deficit di vitamina A causa ipercheratosi della mucosa orale e predispone a processi infiammatori; - insufficienti quantità di vitamina C provocano facilità di sanguinamento, oltre a rendere la gengiva più vulnerabile alle endotossine batteriche; - un ridotto apporto di vitamina PP determina alterazioni gengivali (edema, ulcerazioni e sanguinamento); - una carenza di vitamine del complesso B predispone a stati infiammatori della mucosa orale, in particolare la carenza di vitamina B6 sembra determinare alterazioni regressive dell’osso alveolare e dell’epitelio delle papille interdentali(4). In generale, il fabbisogno delle vitamine del complesso B aumenta durante la gravidanza, in quanto cresce la necessità di produrre grandi quantità di energia. Nell’ambito del gruppo delle suddette vitamine è importante, per la gestante, assicurarsi adeguate quantità di acido folico (vitamina B9), una cui carenza sembrerebbe correlata alla comparsa del labbro leporino. Tale vitamina riveste un ruolo fondamentale nella maturazione dei globuli rossi del feto e nel corretto sviluppo dei tessuti embrionali, soprattutto durante le prime settimane di gravidanza, allorquando avviene l’organogenesi(1). Anche le richieste di vitamina C aumentano per aiutare la placenta a formarsi correttamente e accrescere la resistenza alle infezioni. Tra le donne in gravidanza che fumano il fabbisogno di vitamina C giorna- liero è raddoppiato rispetto alle non fumatrici. L’igienista dentale, comunque, motiverà le future mamme a non fumare, suggerendo di non frequentare ambienti fumosi. Il fumo, infatti, sia esso attivo o passivo, induce un restringimento dei vasi sanguigni con riduzione del flusso del sangue e interferisce con la disponibilità di nutrienti al feto e con la capacità di trasporto dell’ossigeno a causa della formazione di carbossiemoglobina(1). HT pagina 20 20 Speciale Anno II n. 2 - Dicembre 2009 HT pagina 19 Altro aspetto da non trascurare è il problema relativo all’assunzione di crackers, biscotti, fette biscottate, caramelle ecc., consumati dalla gestante per mitigare il senso di nausea frequente soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza per la produzione di lattogeno placentare, ormone deputato alla crescita della placenta. I residui di tali carboidrati, se non allontanati attraverso una scrupolosa igiene orale, possono diventare fattori promuoventi la formazione della placca batterica, aggravando il già delicato equilibrio del cavo orale in cui la saliva si arricchisce di mucoproteine, fattore che già di per sé predispone alla placca(3). L’igienista dentale potrà consigliare alla gestante sciacqui al bicarbonato di sodio dopo il vomito per neutralizzare l’attacco acido sui denti e la informerà e istruirà circa l’importanza di conservare uno stato di salute orale durante i mesi di gestazione, quale presupposto fondamentale per l’integrità della salute propria e per lo sviluppo ottimale di denti e cavità orale del nascituro. A tale scopo l’igienista dentale darà informazioni utili alla paziente gravida per la prevenzione della carie dentale e il mantenimento della salute delle strutture di supporto del dente(5), attraverso una dieta varia, contenente i gruppi nutritivi essenziali, con un minimo di cibi cariogeni. Compito dell’igienista è, inoltre, quello di impostare un programma di preparazione al parto per offrire alla paziente gravida un’adeguata cura prenatale, per cui l’istruzione alla salute orale del nascituro deve cominciare prima della sua nascita per preparare non solo la mamma, ma anche il papà, alle attenzioni di cui il piccolo avrà bisogno(3). Durante l’allattamento è richiesto un apporto di energia maggiore rispetto alla gravidanza(1), tuttavia la dieta deve consentire sia alla mamma di ritornare al proprio peso forma sia di stimolare e mantenere la lattazione. Italian Edition Per bruciare le calorie in eccesso un po’ di moto può essere utile. Per avere un buon latte bisogna mangiare alcuni tipi di alimenti, vale a dire cibi oleosi, frutta secca, legumi, cereali e uova; per idratare frutta e verdura: l’idratazione è fondamentale poiché il latte è un alimento liquido e per produrne a sufficienza occorre bere molta acqua(2). Nei primi mesi di vita del bambino uno degli errori più comuni è quello di tenerlo tranquillo con una tettarella intinta nello zucchero o nel miele, oppure di somministrargli con il biberon liquidi zuccherati come acqua, camomilla o succhi di frutta. Tali abitudini sono determinanti per lo sviluppo della cosiddetta carie da biberon o “baby bottle tooth decay”, una delle principali cause di lesioni cariose dei bambini nei primi anni di vita. La carie da biberon si manifesta solitamente a carico degli incisivi centrali e laterali superiori e, solo quando il processo carioso ha coinvolto in maniera destruente le superfici dei suddetti elementi, vengono coinvolti anche i canini. La distruzione delle corone degli elementi interessati è rapidamente progressiva, tale che già verso i 3-4 anni sono visibili le sole radici. Ciò è collegato alla sottigliezza dello smalto degli elementi decidui che presentano uno spessore smalteo di 0,5 mm contro 1 mm dei denti permanenti(3). Il gruppo frontale inferiore è protetto dall’autodetersione esercitata dalla lingua e dal labbro inferiore, nonché dalla produzione notturna di secrezione mucinosa delle ghiandole salivari. La sindrome da biberon riconosce un’eziologia multifattoriale: - errate abitudini alimentari; - elevata permanenza del contatto tra denti e alimenti cariogeni; - scarsa igiene orale; - abitudini scorrette all’utilizzo di sostanze zuccherine veicolate dal biberon o dal ciuccio, soprattutto durante le ore notturne(2). È utile ricordare che il latte, sia che si parli di latte bovino Le sostanze zuccherine possono determinare carie nel bambino. che di quello umano, contiene una quantità importante di lattosio; più precisamente, il latte umano contiene una quantità doppia di lattosio rispetto al latte di vaccino. Ampiamente riconosciuta è l’attività cariogena del lattosio ed è pertanto superfluo, se non addirittura errato, aggiungere al latte altri dolcificanti che influenzano lo sviluppo della patologia in questione, fornendo alla flora batterica cariogena, S. Mutans in particolare, substrati per la produzione di acidi e loro adesione sulle superfici dentali. Di contro il latte, oltre al lattosio, contiene anche grandi quantità di calcio e fosforo, elementi che gli conferiscono attività anticarie in quanto contribuiscono alla remineralizzazione dello smalto(4). Il grado di resistenza conferita da calcio e fosforo allo smalto nei confronti della produzione acida è stato dimostrato misurando comparativamente il diverso grado di dissoluzione dello smalto nella saliva osservato in presenza di latte o di solo lattosio. La dissoluzione è risultata maggiore nel secondo caso. Il latte contiene alcune proteine come la caseina, capace di costituire un rivestimento organico protettivo della superficie dello smalto. Per quel che concerne il tipo di allattamento, materno o artificiale, viene portata avanti la tesi che l’allattamento al seno rappresenti un fattore di protezione nei confronti della patologia cariosa(2), inoltre mostra numerosi vantaggi rispetto all’utilizzo del biberon, non solo perché rappresenta la forma fisiologica dell’alimentazione, ma anche perché influisce in maniera positiva sul corretto sviluppo psicofisico del bambino. Nel latte naturale sono presenti principi nutrienti in percentuali idonee alle esigenze e alle capacità digestive del neonato, percentuali difficilmente riproducibili nel latte artificiale; in più, le immunoglobuline della madre, contenute nel latte, immunizzano il neonato, incapace nei primi mesi di produrre anticorpi in maniera autonoma. Attraverso la suzione al seno, inoltre, il neonato stabilisce una simbiosi con la madre e soddisfa il proprio bisogno d’affetto, aspetto importante ai fini di un corretto sviluppo psicoaffettivo(5). Per quel che concerne l’apparato stomatognatico, la su- zione al seno facilita lo sviluppo neuromuscolare, stimola le creste alveolari attraverso l’esercizio continuo, rende la conformazione palatale più concava per la sollecitazione esercitata dalla lingua contro di esso, sviluppando nel bambino la capacità di respirare attraverso il naso(7). Secondo quanto riportato dall’Oms e dall’Unicef, il mancato allattamento al seno durante i primi sei mesi di vita può rappresentare un importante fattore di rischio predisponendo i neonati ad ammalarsi con più facilità, oltre a una minore produttività e un diminuito sviluppo intellettuale e sociale durante l’infanzia. Per tali motivi si raccomanda di protrarre l’allattamento al seno in modo esclusivo per i primi 6 mesi di vita e di continuarlo fino a oltre 1 anno, associandolo a idonei alimenti complementari durante lo svezzamento(6). Nel caso di allattamento artificiale, l’igienista dentale potrà consigliare l’utilizzo di tettarelle anatomiche la cui forma riproduca il più fedelmente possibile quella del capezzolo materno, non troppo lunghe per mantenere la funzione che si realizza durante la suzione del capezzolo, ossia la pressione che la lingua esercita sul palato duro. Inoltre, è opportuno che i fori sulla tettarella non siano troppo larghi affinché il latte non defluisca rapidamente o comunque spontaneamente, evitando di sopprimere il coinvolgimento attivo dei muscoli(5). In genere i pediatri consigliano di sospendere l’allattamento al seno o con il biberon intorno ai nove mesi; in ogni caso l’utilizzo prolungato del biberon dovrebbe essere scoraggiato, soprattutto l’uso aggiuntivo nel latte di dolcificanti o la somministrazione attraverso il biberon di bevande dolci dal momento che tutte queste abitudini possono avere ripercussioni negative sul cavo orale. L’igienista dentale motiverà i genitori sull’importanza che assume l’alimentazione seguita dal bambino e sulla necessità di eseguire manovre di igiene orale per prevenire problematiche patologie dell’apparato orodentario, quale la sindrome da biberon. Per queste ragioni l’igienista spiegherà la modalità di pulizia di denti e gengive dopo ogni pasto: il capo del bambino viene messo sul grembo con le gambe distese in avanti, tenendogli il mento con una mano e una garza viene passata gentilmente sulle superfici da detergere(8). Bibliografia 1. “Il benessere invisibile” in Sapere & salute. 2. Di Pietro P. Gravidanza e parto in piena salute. Biblioteca della salute - Ed. Red. 3. Fonzi L., Passagrilli B., Kaitsas V. Prevenzione dentale. 2° ediz. Servizio Informazione Scientifica - Mentadent. 4. Liuzzi D. Prevenzione odontoiatrica in gravidanza. Riv Italiana di Stomatologia 2002: lug-set; 127- 134. 5. Fitzsimons D, Dwyer JT, Palmer C, Boyd L.D. Nutrition and oral health guidelines for pregnant women, infants and children. J Am Diet Assoc. 1998 Feb; 98 (2): 182-186. 6. Valentino C., Riccio C., Di Pietro G., Guidetti A.M. Carie dentaria nel bambino sottoposto ad allattamento artificiale. Eziologia e conseguenze cliniche odontostomatologiche. Doctor Os 2000: 5; 565-568. Ed. Ariesdue, Como. 7. Toselli A., Ricciardi C., Ghezzi L., Malerba A. Carie da biberon. Inquadramento epidemiologico, patogenesi, terapia e prevenzione. Prevenzione & Assistenza dentale 1994: 3; 5-10. Ed. Masson Milano. 8. Ottolenghi L., Polimeri A., Giordano G., Lucera L., Capasso F. La carie della prima infanzia. Aspetti clinici e terapeutici. Dental Cadmos 2000: 11; 9-24. Ed. Masson Milano. 9. Levrini L., Calmozzi A., Tagliabue A. Alimentazione nel neonato e malocclusioni. Revisione della letteratura. Doctor Os 2000; Set:889897. Ed. Ariesdue Como. 10.Balestrini G., Corrao C.R.N. Trattato di biomeccanica applicata all’apparato stomatognatico. Vol. 1. Ed. Piccin Padova, 1986. 11.www.Ministero della Salute /Nutrizione/Allattamento al seno.it 12.Delitala G. Linee guida per la prevenzione in età pediatrica. Prevenzione & Assistenza dentale 1998: 6. Ed. Masson Milano. Speciale 21 Italian Edition Anno II n. 2 - Dicembre 2009 Uno studio clinico dimostra i benefici dell’uso del Triclosan sulla mucosite perimplantare Il prof. Ramberg, ospite di punta del Congresso nazionale Aidi, presenta i risultati dello studio: effettiva riduzione dell’infiammazione perimplantare entro sei mesi con l’utilizzo regolare di un dentifricio con Triclosan. Il programma scientifico del Congresso nazionale dell’Aidi (Associazione Igienisti Dentali Italiani) quest’anno vede sul podio dei relatori un ricercatore di prestigio internazionale: il professor Per Ramberg, del Dipartimento di Parodontologia della Sahlgrenska Academy presso l’Università di Gothenburg (Svezia), che ha contribuito alla validazione clinica dell’innovativa formula del dentifricio Colgate Total (Triclosan + copolimero). La relazione del prof. Ramberg focalizza “l’uso degli antisettici nel trattamento della mucosite perimplantare e della perimplantite” e riferisce di alcuni importanti risultati scaturiti da un suo recente studio sugli effetti del Triclosan nella mucosite perimplantare. Presupposto dello studio è la consapevolezza di quanto emerso dal sesto “European Workshop on Periodontolo- La protezione di Colgate Total Con la sua formulazione clinicamente testata, Colgate Total fornisce fino a 12 ore di protezione completa dai batteri. La combinazione di Triclosan (un efficace antibatterico) e di uno speciale copolimero che ne prolunga la ritenzione sulla superficie di denti e gengive consente infatti la creazione di una barriera protettiva di lunga durata. Testato con oltre 200 studi clinici nel mondo, Colgate Total è il primo dentifricio ad aver ottenuto l’approvazione dell’ente governativo americano Food and Drug Administration e globalmente è un brand che vale 1 miliardo di dollari in termini di vendite. In Italia è approvato dall’Associazione Dentisti Italiani (ADI). È disponibile anche nelle versioni Advanced Whitening (che aiuta a ripristinare il bianco dei denti) e Advanced Fresh (per una protezione completa e un alito fresco più a lungo). www.colgate.it gy” (2008), e cioè che la mucosite perimplantare si verifica in circa l’80% dei soggetti portatori di implantoprotesi e nel 50% dei siti implantari, mentre la perimplantite ha un’incidenza variabile tra il 28 e il 56% dei soggetti con impianti (12-50% dei siti implantari) (Lindhe & Meyle 2008). Lo scopo dello studio del professor Ramberg era verificare gli effetti di un dentifricio a base di Tricolosan nel trattamento della mucosite in soggetti portatori di impianti. Sono stati perciò selezionati 60 pazienti (tra 30 e 70 anni) con infiammazione della mucosa perimplantare e suddivisi in due gruppi: - il Gruppo sperimentale (30 soggetti), che ha previsto lo spazzolamento 2 volte al giorno con un dentifricio al fluoro e Triclosan; - il Gruppo placebo (30 pazienti), che ha effettuato lo spazzolamento 2 volte al giorno con un comune dentifricio al fluoro. Il confronto dei dati clinici all’inizio dello studio, a 3 e a 6 mesi ha mostrato nel Gruppo sperimentale una riduzione del sanguinamento al sondaggio (BoP) dal 53,8% al 29,1%, mentre nel Gruppo placebo un incremento dal 52,35% al 58,8%. Inoltre, la profondità media della tasca individuale (PPD) e anche l’incidenza di tasche profonde (5 mm e ≥ 6 mm) risultano significativamente ridotte nel Gruppo sperimentale trattato con Triclosan rispetto al Gruppo placebo. L’approccio standard ai problemi di gengive e mucose perimplantari consiste nell’impiego di antimicrobici che contengono principi attivi antisettici sotto forma di dentifrici e collutori. Tra questi il Triclosan, un antisettico ad ampio spettro, è stato utilizzato nella formulazione del dentifricio Colgate Total: frutto di 10 anni di lavoro di ricerca e innovazione da parte di ColgatePalmolive, Colgate Total presenta una formula unica e brevettata, che lo rende rivoluzionario perché in grado di fornire una copertura antibatterica ad ampio spettro e di lunga durata. Oltre al Fluoruro di Sodio e al Triclosan, Colgate Total contiene un innovativo copolimero (chiamato Gantrez) che permette l’adesione del Triclosan sullo smalto con una prolungata azione antibatterica e protettiva su denti e gengive fino a 12 ore dopo l’uso. Addirittura dopo aver mangiato o bevuto. Senza il copolimero, infatti, l’effetto benefico del Triclosan sparirebbe rapidamente. Tale azione è stata clinicamente dimostrata sulle diverse problematiche orali in oltre 230 studi clinici svolti in tutto il mondo. Primi diplomati del Master di Igiene Orale Complimenti ai primi dottori in igiene dentale che hanno concluso il Master in “Tecnologie Avanzate nelle Scienze di Igiene Orale” all’Università “Sapienza” di Roma. Il percorso formativo, della durata di un anno e che ha rilasciato 65 crediti formativi, ha preso in esame tutte le tecnologie avanzate esistenti per i protocolli operativi di prevenzione, per rispondere alle moderne esigenze professionali e culturali derivanti dalla necessità di fornire un approfondimento nel campo dell’Igiene orale. A dicembre scade il Bando per il Master 2009-2010, che vedrà impegnati nella docenza relatori di fama nazionale e internazionale. Per ulteriori informazioni: www.uniroma1.it oppure chiamare il 328 9850146 Prognosi parodontale: A Bologna, un corso sull’“Igiene orale workshop teorico-pratico e la terapia causale in Parodontologia” Si è svolto a Torino lo scorso 24 ottobre il workshop “La prognosi parodontale: dall’approccio diagnostico alla strategia terapeutica”, promosso da GABA Vebas e coordinato dal Centro di Ricerca e Servizi per lo Studio delle Malattie Parodontali dell’Università di Ferrara diretto dal prof. Leonardo Trombelli. L’incontro di Torino, ultimo appuntamento del 2009, è stato realizzato in collaborazione con i Corsi di Laurea in Odontoiatria e Igiene dentale dell’Università di Torino e ha visto la partecipazione di circa 200 professionisti, odontoiatri, igienisti dentali e studenti. Il workshop, cui sono stati attribuiti 3 crediti ECM, verrà replicato anche nel 2010 in diverse città italiane. Il Centro di Ricerca e Servizi per lo Studio delle Malattie Parodontali dell’Università di Ferrara ha sviluppato una metodica, sulla base di fattori e indicatori di rischio validati scientificamente, per la valutazione rischio della prognosi parodontale. Durante il workshop viene affrontata l’applicazione clinica del metodo attraverso casi clinici paradigmatici di terapia parodontale non-chirurgica e chirurgica, discussi sulla base delle evidenze scientifiche. Il team dei relatori, guidato dal prof. Leonardo Trombelli, direttore del Centro di Ricerca di Ferrara, comprende il dott. Roberto Farina, la dott.ssa Maria Elena Guarnelli, il dott. Luigi Minenna. In uno studio recentemente pubblicato (Trombelli et al. 2009), il metodo sviluppato dal team dell’Università di Ferrara (UniFe) è stato comparato a un algoritmo informatizzato di calcolo del rischio, il metodo PAT®, basato su un algoritmo che prende in considerazione un numero maggiore di parametri rispetto al metodo UniFe. I due metodi hanno mostrato una completa concordanza nel 74,8% dei casi, una discordanza minima nel 20,5% dei casi e solamente nel 4,6% dei casi una discrepanza sostanziale tra i giudizi generati dai due metodi. Il metodo UniFe si è quindi rivelato uno strumento di facile utilizzo per la valutazione del rischio parodontale. Il metodo è reperibile gratuitamente sul sito dell’Università di Ferrara (www.unife.it/parodontologia) oppure può essere richiesto presso la GABA Vebas in formato di opuscolo interattivo. Leonardo Trombelli. È organizzato dal Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell’Università di Bologna (Reparto di Parodontologia, diretto da Luigi Checchi) il corso di Alta Formazione (36 crediti ECM richiesti) in programma da gennaio ad aprile 2010. Intitolato “Igiene orale e terapia causale in parodontologia”, prende in esame la formazione teorica dell’odontoiatrica e dell’igienista dentale su argomenti specifici della terapia iniziale e del mantenimento in Parodontologia. Ossia: esame extraorale, intraorale, diagnosi microbiologica, motivazione igienica nonché caling e root planino, con e senza ausilio dell’endoscopia, che verranno esaminati e spiegati in dettaglio ai partecipanti. Grazie all’utilizzo di varie me- todologie didattiche (didattica frontale,con audiovisivi, diretta del lavoro in clinica e stage) il partecipante, al termine del corso, sarà in grado di applicare conoscenze e capacità diagnostiche in ambito parodontale, conoscerà e saprà applicare terapie nei casi iniziali di parodontite sarà in grado di sviluppare le capacità conoscitive per una corretta gestione della fase di mantenimento igienico. Destinato a laureati in Igiene dentale, in Medicina con specializzazione in Odontoiatria e Protesi dentaria, laureati in Odontoiatria annovera tra i docenti Luigi Checchi, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Bologna e direttore dei Reparti di Parodontologia e Ortodonzia (Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche) nonché presidente del Corso di laurea in Igiene dentale all’Università di Bologna; M. Montevecchi ricercatore universitario (svolge attività clinica, didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche - Reparto di Parodontologia all’Università a Bologna) G. Daprile, professore a contratto di Parodontologia II (CLOPD Università di Bologna), C. Camorali, igienista dentale, professore a contratto di “Scienze e tecniche di Igiene dentale” nel Corso di Laurea in Igiene dentale (Università di Bologna), O. Marchisio, igienista dentale, docente e tutor clinico al Corso di Laurea in Igiene dentale (Università di Pavia) e al Master di I livello in Prevenzione Odontostomatologica (a Roma, “Sapienza” ). Inoltre, Gianna Nardi, igienista dentale, ricercatrice presso la Facoltà di Medicina (a Roma, “Sapienza”), Mara Ziliotto, igienista dentale, professore a contratto di “Scienze e tecniche di Igiene dentale” nel Corso di Laurea in Igiene dentale all’Università di Bologna. L’iscrizione deve essere effettuata online tramite il sito www.almawelcome. unibo.it; per le modalità di iscrizione consultare il bando relativo al Corso di Formazione Permanente sul sito dell’Università di Bologna: www.unibo.it/Portale/ Offerta+formativa/Altaformazione. La scadenza ultima per l’iscrizione è il 20 gennaio 2010. 22 Speciale Anno II n. 2 - Dicembre 2009 Italian Edition Igienista: figura professionale irrinunciabile per una implantologia di qualità HT pagina 13 Nella sua presentazione Lei parla dell’igienista come di una figura irrinunciabile nella professione e nella pratica. Vuole entrare più nel dettaglio? Tutti noi che ci occupiamo di implantologia non abbiamo dubbi: la figura dell’igienista dentale è essenziale per il mantenimento del risultato. Già preventivamente, il paziente viene loro affidato perché sia preparato e motivato all’applicazione delle regole fondamentali dell’igiene orale. In seguito, la stabilità del manufatto protesico è strettamente dipendente dalle corrette procedure di igiene orale professionale e domiciliare. Trattando, in più relazioni della sessione congressuale, il tema della perimplantite, può indi- carci preventivamente l’importanza della figura professionale per evitare questo tipo di problema, che pure verrà trattato nella relazione di Matrigiani? In caso contrario, quali sono le ipotesi di trattamento non chirurgico (relazione Koch)? “Campagna abbonamenti 2010” Giuseppe Luongo, presidente della Società Italiana di Implantologia Osteointegrata. Leggero nel formato Distinto nel contenuto In oltre 90 Paesi del mondo Entrare a far parte del circuito DENTAL TRIBUNE conviene! Con soli 50 euro annuali riceverà • 11 numeri di Dental Tribune • Inserti specialistici: Endo Tribune, Ortho Tribune, Laser Tribune, Hygiene Tribune • 4 numeri di Implant Tribune • 4 numeri di Cosmetic Dentistry • Newsletter informativa • Anteprima delle riviste in formato e-paper • Notizie in tempo reale sul sito www.dental-tribune.it in più Sconti e agevolazioni su tutte le iniziative di formazione TU.E.OR.: - corso ECM on-line 2010 - congressi - libri - dvd Per abbonarsi chiamare il 393 9339699 o visitare il sito www.tueor.com L’insorgenza di una perimplantite è la principale causa di insuccesso del trattamento implantare, e i dati recenti della letteratura ci offrono un quadro meno roseo di quanto avremmo sperato attraverso il progressivo affinarsi delle tecniche e dei materiali. Il trattamento di questa patologia è sempre molto complesso e le tecniche chirurgiche rigenerative rispondono meno bene rispetto a quello eseguito su dentatura naturale. In tal senso si fa molta attenzione ai risultati dei trattamenti non chirurgici cui è dedicata un’ampia parte del programma scientifico. Quale ruolo si ipotizza per l’igienista in una implantologia di eccellenza? Non credo, per riprendere il filo conduttore del congresso, si possa aspirare a un’implantologia d’eccellenza o, quanto meno, “di qualità”, senza che il team disponga di un igienista con specifica competenza implantologica. Nelle principali realtà cliniche internazionali pubbliche e private, spesso è l’unica figura professionale che segua il paziente nei controlli di routine post trattamento. Un programma interessante, pratico, a carattere internazionale, in linea con il resto dell’evento. Che cosa vorrebbe aggiungere per stimolare i lettori a una più ampia partecipazione? Guardando il programma scientifico del Congresso, è facile rendersi conto dello straordinario impegno riposto nella sua realizzazione, come è ormai tradizione della Società. Dal momento in cui la Sio ha deciso di istituire una sessione dedicata agli igienisti, in occasione del nostro corso autunnale e del Congresso annuale, il riscontro di partecipazione è sempre stato molto lusinghiero. Il corso per igienisti di Padova è andato esaurito due mesi prima dell’evento. Contiamo di ottenere altrettanto interesse anche a Roma. Patrizia Gatto Speciale 23 Italian Edition Anno II n. 2 - Dicembre 2009 OptraGate facilita l’accesso al campo operatorio Difficilmente uno strumento presenta un così ampio spettro d’indicazione come OptraGate. La sua particolare struttura lo rende uno strumento in grado di assicurare l’accesso al campo operatorio in modo ottimale per il medico e decisamente confortevole per il paziente: è pertanto apprezzato in tutti i trattamenti odontoiatrici. La sua peculiarità è la forma tridimensionale anatomica, che consente una retrazione circolare e uniforme di labbra e guance. Per assecondare il desiderio dei pazienti di un posizionamento ancora più confortevole, l’affermato OptraGate è oggi presente in versione “ExtraSoft”. Oltre all’ottimizzazione delle caratteristiche del materiale, è stato modificato l’anello interno a contatto con i frenuli superiori e inferiori. Grazie a questo adattamento, l’uso di OptraGate “Extra Soft” in trattamenti prolungati risulta decisamente più comodo per il paziente. Rispetto agli apribocca convenzionali, rigidi e duri, OptraGate “Extra Soft”, grazie alla sua flessibilità tridimensionale si adatta in modo ottimale alle esigenze individuali. OptraGate “Extra Soft” è un prodotto monouso, che soddisfa tutti i requisiti igienici del moderno studio odontoiatrico. Oltre alla funzione principale di retrarre labbra e guance, OptraGate “Extra Soft” supporta l’apertura della bocca del paziente anche in trattamenti prolungati. Grazie alla sua struttura, le labbra e gli angoli della bocca sono protetti da eventuali contaminazioni da prodotto che potrebbero portare a irritazioni. OptraGate “Extra Soft“ è pertanto molto apprezzato sia da adulti che da bambini. Le tre versioni – Junior, Small e Regular – consentono all’odontoiatra la scelta della dimensione idonea, che è presupposto per un posizionamento funzionale e stabile importante quanto la corretta applicazione. Il campo di indicazione di OptraGate “Extra Soft” è molto ampio e inizia già dall’anamnesi clinica. Nella profilassi, il suo utilizzo permette un’elevata autonomia dell’assistente dentale. In parodontologia, la conformazione elastica e flessibile di OptraGate permette ai pazienti di sopportare più gradevolmente i trattamenti fastidiosi, come curettage oppure levigature radicolari. Inoltre, OptraGate consente la rapida cementazione adesiva vestibolare di brackets, proteggendo contemporaneamente le labbra da pinze e legature durante il trattamento ortodontico. Questo strumento innovativo, semplifica la gestione delle attività per tutto il team odontoiatrico soprattutto nei casi in cui i tempi di lavoro siano prolungati, come la preparazione di monconi in protesi fissa, oppure la presa di impronte di precisione. OptraGate Extra Soft è disponibile nei seguenti confezionamenti: • OptraGate Extra Soft Assortment (40 pz. Regular 40 pz. Small); • OptraGate Extra Soft Regular (80 pz.); • OptraGate Extra Soft Small (80 pz.); • OptraGate Extra Soft Junior (80 pz.); • OptraGate Extra Soft PromoPack (3 pz. Regular, 3 pz. Small, 2 pz. Junior). 24 Speciale Anno II n. 2 - Dicembre 2009 Italian Edition XIX Congresso Aidi “Pazienti: speciali sempre” Il tema scelto del Congresso parte da quale considerazione? Il titolo è stato scelto per puntualizzare sulla centralità del paziente, che sempre merita l’attenzione di chi si prende cura di lui come un individuo “speciale”. Di rimando, mi piacerebbe che i pazienti considerassero gli igienisti dentali come professionisti particolari alle cui cure ricorrere con regolarità e fiducia nella certezza di ricevere ogni attenzione. Il Congresso ha offerto l’intervento di tanti relatori, ma quali ritiene siano stati i temi più fedeli al tema dell’evento? Mi riesce davvero difficile stilare una classifica: come si fa a scegliere tra tanti big? Per Ramberg , Rolando Crippa, Maria Grazia Cagetti, Filippo Graziani, Stefano Chieffi… Ogni relatore ha, con le sue parole, catturato l’attenzione della numerosissima platea (oltre 400 persone). Non credo comunque di far torto a nessuno citando la lectio magistralis del prof. Maurizio Tonetti che ha evidenziato come, per il trattamento ottimale di pazienti affetti da parodontite e ad alto rischio sistemico, sia necessario un “approccio di squadra”. E l’igienista dentale è elemento indispensabile della squadra. Ma tra le presentazioni dei colleghi igienisti dentali? Accanto a nomi tanto illustri non hanno poi certo sfigurato i relatori igienisti dentali: Elisabetta Polizzi, Salvatore Sauro, Antonella Barone, Selvaggia Mason, che hanno presentato le loro esperienze lavorative e i loro lavori di ricerca a testimonianza di quanto stiano crescendo la professionalità e le competenze di questa figura professionale. La tavola rotonda ha trattato un tema che sta diventando per l’Aidi un impegno difficile e controverso. Non le sembra che oggi, dato che le evidenze scientifiche parlano di approccio alla professione di “minimum interventium”, forse l’anestesia non è proprio in linea come richiesta, visto che esiste una tecnologia che senza ago permette all’igienista di risolvere il problema dell’ansia? Indubbiamente il tema della tavola rotonda “L’igienista dentale e l’anestesia” ha contribuito a suscitare interesse, a destare curiosità e anche, sicuramente, qualche mal di pancia. So perfettamente che si tratta di un argomento spinoso, che incontra la disapprovazione di molti odontoiatri e di molti medici, ma ritengo sia giunto il momento di affrontare il problema anche in Italia. Quali argomentazioni sono state disquisite e da chi? Durante il dibattito sono stati presi in considerazione i punti di vista dell’igienista dentale (Irene Guarrella), del presidente della Commissione dei Clid (Mario Giannoni), dell’odontologo forense (Marco Scarpelli) dell’anestesista (Gastone Zanette), dell’avvocato esperto in diritto sanitario (Silvia Stefanelli). Certamente non si aveva la pretesa di uscire dal Congresso con delle certezze, ma la possibilità per l’igienista dentale di prati- care l’anestesia loco-regionale per infiltrazione sarà oggetto della richiesta dell’Aidi nell’immediato futuro. A tal fine ho fatto pervenire al Ministero competente il parere legale dell’avv. Stefanelli che mi auguro venga attentamente considerato, senza pregiudizi di sorta, prima di un qualunque pronunciamento. Quali altre categorie hanno queste opportunità nello scenario delle professioni sanitarie? L’infermiere; mi chiedo perché l’infermiere possa somministrare farmaci (ben inteso prescritti dal medico) e l’igienista dentale no? Perché l’igienista dentale può lavorare come libero professionista e non deve essere messo in condizione di svolgere al meglio il suo lavoro? Credo sia eticamente corretto che, se un intervento quale la levigatura radicolare (pratica che rientra nel profilo professionale dell’igienista dentale) necessita di anestesia, la si possa, anzi la si debba, somministrare. Ma ritengo che l’infermiere abbia un percorso formativo profondamente diverso e che abbia opportunità di condividere scelte con il medico in maniera molto diretta. Non crede? Nei nostri corsi di laurea sono previsti sia l’insegnamento di anestesiologia, sia quello di farmacologia e praticamente tutti gli igienisti dentali seguono i corsi di BLSD (questo si che dovrebbe essere reso obbligatorio!); non facciamo tirocinio pratico per l’infiltrazione? Facciamolo! Negli altri paesi qual è l’atteggiamento nei confronti dell’anestesia? In molti paesi in Europa e nel mondo l’igienista dentale può praticare l’anestesia: mi sembra legittimo chiedere che così sia anche in Italia e io continuerò a chiedere come, a suo tempo, hai fatto tu e mi auguro di trovarti al mio fianco. Cosa si sente di lasciare come messaggio al mondo odontoiatrico? Un’ultima considerazione: vorrei che Un servizio di “Striscia la notizia” ha mostrato come va considerato purtroppo anche il problema dell’abusivismo e l’Ordine dei Medici è fortemente attento e contrario. Con quali argomenti risponde l’Aidi? Il problema è che si teme di incrementare l’abusivismo? Mi viene da ridere… Chi vuol fare l’abusivo lo fa comunque. L’abusivismo è una grossa piaga per tutte le professioni sanitarie ed è certamente diffusissimo in odontoiatria. Non dimentichiamo, tuttavia, che ancora in molti studi (le ispezioni dei Nas ne danno testimonianza sempre più spesso) l’ igiene orale viene eseguita dall’assistente alla poltrona, certamente complice l’odontoiatra: anche questo è abusivismo! Credo sarà un braccio di ferro molto duro e che metta a “rischio” di una forte avversità, verso una professione che finalmente viene riconosciuta importante per la salute del cittadino. Ne vale davvero la pena? Lo so che sarà una lotta dura, ma non dimentichiamo che sto rispondendo a Gianna Nardi; quanto hai lottato, fatto anticamera, scritto, girato per uffici, parlato con politici e funzionari per ottenere il riconoscimento anche in Italia della professione di igienista dentale? Auguro un buon lavoro al presidente e all’Aidi, in attesa di poter ritornare sull’argomento dopo che le istituzioni si saranno pronunciate ufficialmente. Gianna Maria Nardi Ricercatore Università di Roma “Sapienza” L’interdisciplinarità chiave del successo Non sarebbe più semplice inserire nell’insegnamento anche tecniche di approccio psicologico per il controllo dell’ansia e utilizzare strumentazione soft di ultima generazione e anestetici topici “senza ago”? Il problema è la puntura con l’ago? E allora i tatuatori? Le estetiste che praticano la depilazione definitiva? Gli orefici che bucano i lobi delle orecchie? Coloro che applicano i piercing? E tutti questi non sono neppure lontanamente degli operatori sanitari! quanto prima gli odontoiatri, tutti, considerassero l’igienista dentale una risorsa, un collaboratore indispensabile e non un problema fastidioso. Congresso interessante quello Nazionale Unid, svoltosi dall’1 al 3 ottobre nella sede dell’Università Tor Vergata di Roma. Non solo per i contenuti scientifici, in linea su tematiche abbastanza ricorrenti, ma per la parte sindacale, avendo posto l’accento sull’interazione fra le discipline mediche e il ruolo importante dell’igienista dentale nel potenziare, attraverso il controllo del cavo orale, la capacità omeostatica del nostro organismo di ristabilire un equilibrio, condizione essenziale dello stato di salute e benessere sistemico. Si è parlato quindi di genetica e di come i fattori ambientali possano influenzare l’insorgenza di patologie sistemiche e del cavo orale. Relatori italiani e stranieri hanno disquisito sulle ultime tecnologie in campo diagnostico, indispensabili per un percorso terapeutico innovativo ed efficace. Di grande interesse per la professione, la Tavola Rotonda (cui la scrivente ha preso parte quale docente Clid), con il presidente Unid, G. Sorgente, il presidente Aio, G. Migliano e altri personaggi di rilievo (come il capitano M. Datti dei NAS, e S. Proia, rappresentante del Ministero della Salute ed esperto in legislazione). Sempre di interesse il tema dell’abusivismo, fenomeno incontrollato di appropriazione di ruoli fra le categorie. Sottolineata, inoltre, l’importanza di considerare le forze dell’ordine al servizio non solo del cittadino, ma delle professioni, e auspicata una proficua collaborazione. Alla premiazione del concorso Unid, cui hanno partecipato neo laureati del 2008-2009, da dieci Università italiane, non è stato semplice per la Commissione esaminatrice, scegliere soltanto un lavoro, dato il numero e la qualità. Miglior lavoro, quello presentato da F. Raschi dal titolo “Effetti dell’air polishing sulla superficie del titanio: studio morfologico e microbiologico”, relatrice L. Rimondini. La vincitrice, ha ricevuto in premio un biglietto aereo per il prossimo congresso dell’Ifdh (Glasgow, luglio 2010). G. M. N. Medicina legale 25 Italian Edition Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Nel trattamento odontoiatrico obbligazione di mezzi o risultato? Una questione che, da sempre, interessa l’attività medica e odontoiatrica è il dilemma tra l’obbligazione di mezzi e di risultato. Cerchiamo di fare il punto della situazione. Quando si ordina un mobile a un falegname, si stipula un contratto d’opera per il quale si pretende che il manufatto (opus) risulti costruito secondo progetto e a perfetta regola d’arte: si pretende quindi un risultato. Viceversa, quando chiediamo a un professionista di prestare le sue capacità professionali per tutelare un interesse e/o risolvere un problema, non si può pretendere che questi raggiunga il risultato e quindi soddisfi le nostre speranze. Si potrà solo pretendere che egli adotti quella diligenza che la fattispecie richiede usando tutto il suo bagaglio di esperienze e cognizioni, onde tentare di risolvere al meglio il problema: quindi, un’obbligazione di mezzi. Pur essendo entrambe le prestazioni inquadrabili nell’ambito del contratto d’opera, la prima, quella del falegname, riguarda solo il compimento di un’opera materiale, per cui se ne pretende un risultato; invece, quella che si richiede al professionista, essendo relativa solo a prestazioni intellettuali, non può essere mirata a raggiungere uno scopo come risultato, ma solo al tentativo di raggiungerlo, essendo in ogni caso influenzato da elementi esterni molte volte imponderabili. Rispetto ai professionisti in genere (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri ecc.), per medici e odontoiatri il discorso è ancora più complesso e per molti aspetti diverso, dal momento che ogni paziente ha una situazione biofisica differente. Quand’anche l’intervento sia di facile soluzione, routinario, raggiungere il risultato voluto non sempre dipende dell’opera del medico. In qualche circostanza, la prestazione riguarda un aspetto dinamico materiale che la sola diligenza non consente di risolvere favorevolmente. Il caso diventa ancora più particolare quando trattasi di interventi a prevalente interesse estetico come, ad esempio, una protesi dentaria su un paziente che vuol solo migliorare il suo aspetto esteriore, come sempre più spesso accade. In campo odontoiatrico, quindi, e in particolare ogni qualvolta si applica un manufatto protesico – ovvero quando vi sia una decisa componente estetica della prestazione – la situazione cambia perché “l’obiettivo desiderato dal paziente/committente è il risultato stesso dell’attività professionale”. Quindi, se è vero che l’obbligazione del medico, in genere, non è di risultato, è evidente che l’operato dell’odontoiatra deve offrire in concreto (in specie, nei casi particolari protesicoestetici), un risultato corretto sotto il profilo anatomo-funzionale ed estetico. In giurisprudenza e in dottri- na, un balletto di opinioni. La giurisprudenza prevalente si schiera a favore dell’obbligo di risultato. Citiamo, fra le tante, una famosissima, anche se non recente, sentenza del Tribunale di Modena: “L’odontoiatra in- caricato della predisposizione e applicazione di una protesi contrae un’obbligazione di risultato con la conseguenza che il rischio del lavoro non grava sul paziente […]. DT pagina 26 26 Medicina Legale Anno V n. 12 - Dicembre 2009 DT pagina 25 L’odontoiatra incaricato della predisposizione ed applicazione di protesi viola gravemente i doveri inerenti alla propria attività professionale – ed è pertanto tenuto a risarcire il danno biologico e patrimoniale cagionato al paziente – nel caso di errata progettazione delle protesi […]”. Molto meno numerose le sentenze d’orientamento diverso. Favorevoli, cioè, alla tesi dell’obbligazione di mezzi: “La errata applicazione di una protesi […] non dà mai origine ad un opus materiale giacché in tale fattispecie assume rilievo l’attività, riservata esclusivamente al medico-odontoiatra, di diagnosi della situazione del paziente, di scelta della terapia idonea, di successiva applicazione di protesi, di controllo della stessa […]” (Sentenza n. 10.741 - Cassazione Civile Sezione III del 23/07/2002). Anche in dottrina non vi è univocità di pareri, e la schiera dei favorevoli si contrappone a quella dei contrari. Vi è, poi, chi ritiene non sia possibile utilizzare un criterio univoco affermando che l’obbligo di risultato è accettabile solo per quanto riguarda la corretta effettuazione tecnica del manufatto protesico in rapporto ai materiali impiegati, ovvero per la sua morfologia, valutata in rapporto alle impronte (Fiori). E ancora chi, giustamente, sottolinea che se l’intervento riveste finalità curative di un Italian Edition difetto funzionale, lo specialista avrà una “mera obbligazione di mezzi”, mentre se l’intervento ha una finalità essenzialmente estetica, l’obbligazione del medico sarà di risultato (Montagna, De Leo, Carli). In caso di prestazione con finalità sia curativa che estetica, si dovrà considerare quale dei due aspetti risulta “maggiormente privilegiato” (De Palma). Personalmente, mi schiero a favore di queste ultime posizioni, precisando che quanto più l’intervento assume connotazioni di natura estetica, tanto più cauta deve essere la nostra esposizione circa una promessa di certo risultato. Di recente, anche alla luce di una nuova sentenza della Corte di Cassazione (n. 3520 depositata il 14 febbraio 2008) sia la dottrina sia la giurisprudenza appaiono avviate al superamento della dicotomia tra obbligazioni di mezzi e di risultato attraverso soluzioni facenti capo ai due aspetti, rappresentati: a)dalla individuazione dei trattamenti routinari ovvero di facile esecuzione; b)dal dovere di completa e ampia informazione. Mario Aversa Mario Aversa, specialista medicolegale e odontoiatra, libero professionista in Salerno Diminuisce l’acconto Irpef di novembre Il commento di Roberto Callioni A margine del Seminario promosso da Confprofessioni “Professioni nel futuro - I servizi professionali alla prova dell’Europa - La Direttiva 2006/123/CE ed il suo recepimento”, tenutosi presso la Sala delle Colonne Palazzo Marini in Roma, dopo che l’Assemblea di Confprofessioni aveva approfondito le proposte attinenti la riforma delle libere professioni all’esame della commissione parlamentare preposta, il presidente Andi Roberto Callioni ha manifestato la soddisfazione per le misure adottate dal Consiglio dei Ministri sulla ri- duzione dal 99 al 79% dell’acconto Irpef di fine novembre e le dichiarazioni inerenti i correttivi per gli Studi di Settore rispetto all’annualità d’imposta 2009. Primi timidi segnali, certamente significativi, di un’attenzione verso la libera professione in cui l’Odontoiatria italiana (e Andi in particolare) si riconosce. È la presa d’atto della grave difficoltà in cui si trova il cosiddetto “popolo delle partite Iva”, di cui fanno parte anche i dentisti italiani che tanto pesantemente stanno subendo gli effetti della crisi economica dovuta, fatto molto grave, alla diminuita frequentazione da parte dei cittadini degli studi odontoiatrici, conseguenza di scelte prioritarie che mettono a repentaglio il livello di salute orale raggiunto in questi anni, grazie all’impegno dell’odontoiatria privata. Callioni ha inoltre manifestato compiacimento per l’istituzione del Ministero della Salute, riferimento fondamentale per le problematiche che attanagliano la professione, anche alla luce della firma del Decreto che dà il via libera ai Fondi Sanitari Integrativi. Bibliografia 1. Ferrari M. La responsabilità civile in odontoiatria. Danno e responsabilità 2004; (2):121. 2. Betti D, Bordigon D, Massara A. Obbligazione di mezzi o di risultati in odontoiatria: rilevanza della documentazione clinica di studio. Commento a sentenza del Tribunale di Modena. Riv. Ital. Med. Leg. 1994; (4):1111. 3. Fiori M. Obbligo di mezzi e dei risultati: problematica di interesse stomatologico. Minerva stomatologia; 1989; (38):1319. 4. Pinchi V. Commento a sentenza Corte di appello di Genova 2005. Riv. Ital. Med. Leg. 2006; (6):1173. 5. Montagna F, De Leo D, Carli P.O. La responsabilità nella professione odontoiatrica. 1998:29. 6. Giannini G, Polgliani M. La responsabilità da illecito civile. 1996:243. 7. Cialella C, Durso D, Del Vecchio S, Nardecchia E. La responsabilità professionale dell’odontoiatra. SEU,1996:123. 8. De Palma T. Sulla responsabilità contrattuale dell’odontostomatologo con riferimento alla fase protesica. CIC, 1986:301. 9. Sartori T, Valli P. Obbligazione di mezzi o di risultato nella fornitura di protesi odontoiatriche. CIC, 1986:311. 10.Tribunale di Napoli, 1 Luglio 1972. Diritto e giurisprudenza, 1973:402. Attualità 27 Italian Edition Anno V n. 12 - Dicembre 2009 A Duno nasce un centro per lo studio e la promozione delle professioni mediche Martedì 29 settembre, dinanzi al notaio Aurelio Gavazzi, è stato costituita l’Associazione “Centro per lo Studio e la Promozione delle Professioni Mediche”. Il Centro ha sede in Duno presso Villa Malcotti, storica residenza dei parroci dunesi e recentemente acquisita dall’Amministrazione comunale sita nella piazza del Tempio Votivo dei Medici d’Italia. Fatto costruire nel 1938 da don Carlo Cambiano, caso unico di dedica a figure professionali, il Tempio presenta una duplice valenza: sacra come luogo di culto e civile come perpetuazione della memoria del sacrifici di medici morti in guerra (Pro Patria) o nell’esercizio della professione (Pro Humanitate), i cui nomi sono incisi sulle pareti del Sacrario posto all’interno del Tempio. Il Centro che, anche in ragione della sede gravita intorno allo storico Santuario, si propone l’analisi delle problematiche scientifiche, etiche e logistiche riguardanti i medici e, allo stesso tempo, la costellazione di altre professionalità senza le quali non si può più “pensare la sanità”. Il primo significativo e caratteristico metodo per risalire la corrente del pensiero clinico consiste nella ricerca e ricostruzione delle biografie di medici, noti oppure sconosciuti al grande pubblico, esaltando il comune valore di una vita di sacrificio, dedicata agli altri attraverso la specifica professione. Punto di partenza delle attività è l’archivio esistente presso il Tempio, ricco di Nelle foto: Chiesa dei Medici d’Italia; il sacrario dei Medici defunti; Villa Malcotti. documenti che illustrano la vita di tutti i medici ricordati nel Sacrario. Riunioni, incontri scientifici, seminari saranno spunto di partecipazione degli Ordini dei Medici, momenti di collegamento tra figure meritevoli di ricordo e iniziative che toccano la sensibilità di una categoria professionale. Particolare rilevanza verrà data all’attivazione di rapporti di interscambio con istituzioni e associazioni nazionali e internazionali aventi lo stesso scopo. I membri dell’Associazione da poco costituita a Duno (Varese). 28 Attualità Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition Le professioni sanitarie e lo sviluppo storico-culturale delle competenze La dizione “in scienza e coscienza” sanciva il modo di operare del medico nei confronti del paziente. Un rapporto di tipo sacrale con soli diritti da parte del medico e doveri da parte del paziente, il quale, a causa della scarsa informazione e delle poche alternative nulla poteva, nella convinzione della fatalità. L’evoluzione del concetto di bene umano e di salute, l’enorme sviluppo tecnologico e la diffusione delle informazioni sanitarie in termini di incertezze e di probabilità, di rapporto rischi/ benefici, hanno portato da una parte all’aumento dei diritti dei cittadini in termini di autodeterminazione e consapevolezza e dei doveri di coloro che operano per la salute con una possibile crescita esponenziale dei dubbi sulla scelta migliore (deresponsabilizzazione, rigidità di interpretazione normativa). I grandi cambiamenti della medicina moderna sono stati: dalla medicina tradizionale a quella olistica; dal generalismo allo specialismo; dalla medicina individuale a quella “organizzata”; da una visione romantica a una problematica del bisogno. Al tempo stesso per le organizzazioni sanitarie sono sorte problematiche nuove: come conciliare esigenze di autonomia e di coordinamento organizzativo? La responsabilizzazione individuale con le esigenze di cooperazione poste dall’evoluzione delle medicina moderna? Quale ruolo per il management? La scarsezza di risorse non è fonte del problema, lo rende solo più acuto e pressante. Quasi sempre le prestazioni sanitarie rappresentano “prodotti” complessi composti da più prestazioni parziali, erogate da più professionisti e più reparti indipendenti i cui comportamenti influenzano il “prodotto finale”. Oggi è ineludibile la capacità di assicurare, utilizzando le risorse disponibili in modo efficiente, servizi e prestazioni efficaci, ovvero di rispondere alla domanda di salute espressa e inespressa individuale, familiare e sociale. Nei Sistemi Sanitari l’agente finale, che ha libertà di comportamento, non è l’unità organizzativa, ma il singolo professionista che adotta, caso per caso, propri comportamenti. Per questo motivo deve essere consapevole delle proprie responsabilità e assumere comportamenti appropriati. I cittadini/pazienti si fidano delle capacità e competenze dei professionisti sanitari che li hanno in cura e forniscono loro prestazioni sanitarie in relazione ai bisogni di salute. Fondamentale, quindi, che i professionisti della salute siano in possesso di credenziali idonee e delle competenze per curare i pazienti nel rispetto di un codice etico e comportamentale. Le nuove professioni, quali “garanti” della qualità professionale, dell’appropriatezza delle cure e delle evidenze scientifiche mantenute nel tempo con l’aggiornamento professionale. Devono rappresentare il riconoscimento dei diritti della persona, la tutela e la solidarietà con la persona che si affida al professionista. Le prove derivanti dalla ricerca, le verifiche, le opinioni degli esperti e i punti di vista degli utenti contribuiscono alle decisioni riguardanti il modo migliore di offrire assistenza sanitaria nell’ambito delle specialità e dei contesti che costituiscono i servizi sanitari. La buona organizzazione e l’attiva partecipazione delle professioni della salute ai percorsi di diagnosi e terapia avranno sempre maggior rilevanza anche ai fini del progresso delle performance cliniche. Il nuovo professionista non t a i c . . s . u n i il nuovo DVD di TIZIANO TESTORI TECNICA CHIRURGICA STEP BY STEP L'ELEVAZIONE DEL SENO MASCELLARE APPROCCIO LATERALE CRESTALE Formato:DVD Video Video: PAL 4:3 Durata: 54’ Prezzo: 150,00 Euro IVA COMPRESA Autori: Tiziano Testori Luca Fumagalli Matteo Capelli Francesco Zuffetti Fabio Galii Andrea Parenti Contenuti: Anatomia chirurgica e indagini radiologiche 3D Fase Diagnostica Strumentario chirurgico Procedure chirurgiche - interventi con antrostomia laterale: - tecnica tradizionale con strumenti rotanti - tecnica piezoelettrica - gestione delle perforazioni: pouch technique Procedure chirurgiche - approccio crestale modificato: - tecnica chirurgica piezoelettrica mediante erosione del pavimento sinusale Gestione del paziente - cartelle implantari - istruzioni post-operatorie Revisione sistematica delle letteratura Per ordini e info: 393 9339699 / 011 19715665 oppure w w w.tueor.com solo quindi esegue delle operazioni, ma rileva i bisogni di salute dei singoli individui, progetta e sceglie gli interventi correttivi, assume decisioni tempestive nei campi di propria competenza e riveste, in questi, piena responsabilità. Per questa nuova funzione occorreva una preparazione rinnovata tale da permettere di inserire le conoscenze scientifiche nel quotidiano operare. Di qui il passaggio dalla formazione di base all’Università con l’istituzione delle lauree triennali e magistrali, dei master e dottorati di ricerca. Irreversibilmente tramontata la figura ausiliaria, il processo giuridico e lo sviluppo culturale delle professioni sanitarie hanno determinato una identità nuova, dotata di autonomia e responsabilità professionale, soprattutto a tutela del cittadino. Restano, ad oggi, alcuni aspetti di coerente completamento dell’identità giuridica ed economica di queste figure professionali che stanno comunque dimostrando di produrre già efficienza di sistema, assumendo posizioni dirigenziali ed efficacia clinica, impegnandosi costantemente nella ricerca scientifica; l’istituzione degli Ordini professionali, a “freno” del dilagante abusivismo; un degno inquadramento economico nell’assetto contrattuale del CCNL nonché la facilitazione all’accesso ed alla carriera accademica, proprio come è stato concesso ad altre professioni in passato, rappresenta la legittima attesa delle professioni sanitarie per l’immediato futuro. Antonio Bortone Antonio Bortone, Presidente Coordinamento Nazionale Associazioni delle Professioni Sanitarie (Co.N.A.P.S.) CR OC IE RA BA DU I Trascorri il Capodanno nella città che vuoi tu... Argentina Uruguay sole, tango e motori Polinesia, vola a Moorea con tariffe da sogno! Le mille e una notte… con Costa Luminosa Dal 30 dicembre 2009 al 2 gennaio 2010 Dal 29 dicembre 2009 al 13 gennaio 2010 10 giorni / 7 notti Dal 20 al 27 febbraio 2010 Città Prezzo Praga 55,00 Euro a pers. Hotel 4 stelle Sup. Camera doppia BB per notte Budapest 49,00 Euro a pers. Hotel 4 stelle Centr. Camera doppia BB per notte Londra 52,00 Euro a pers. Hotel 3 stelle Centr. Camera doppia BB per notte Berlino 55,00 Euro a pers. Hotel 3 stelle Centr. Camera doppia BB per notte Monaco 49,00 Euro a pers. Hotel 4 stelle Centr. Camera doppia BB per notte Parigi 45,00 Euro a pers. Hotel 3 stelle Centr. Camera doppia BB per notte Vienna 58,00 Euro a pers. Hotel 4 stelle Centr. Camera doppia BB per notte Buenos Aires, Montevideo Quota a partire da 2290,00 Euro Data Porto/Luogo Quota individuale 3650,00 Euro 1 notte a Papeete presso il Sofitel 4 stelle, in Mountain view Room 6 notti a Moorea presso il Sofitel Moorea 4 stelle, in Luxury Garden Bungalow. 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Travel srl by Canella Tours Per informazione e prenotazioni chiamare il 393 9339699 / 011 19715665 oppure visitare il sito www.tueorservizi.it WORLD & LOVE Un’elegante confezione regalo, con dedica personalizzabile, che contiene 14 esclusivi brani Chill out per atmosfere rilassanti. Durata: 68’ 28” Prezzo: 7,00 Euro cad. IL VILLAGGIO DENTALE VOLANDO CON L’ANIMA Questo libro, apre agli occhi dei lettori un microcosmo, svelando un mondo “paralello” multiforme e variegato. Un mondo naturalmente sconosciuto ai più - colleghi dentisti e persone comuni - che, spesso all’insaputa, condividono con personaggi analoghi o del tutto simili a quelli tratteggiati in questo libro, situazioni ed esperienze ben più convenzionali”. Quanto costa, a volte, realizzare un sogno? Nella mente e nel cuore di Matthew Blackmoore il sacrificio necessario per coronare il proprio sogno di divenire ètoile viene vissuto dapprima con l’incoscienza di un ragazzino e poi con la consapevolezza di un adulto. E così, nello scorrere veloce della sua vita, gioia, delusioni, fama e sofferenza sono solo momenti di una battaglia combattuta con determinazione, forza di volontà e cuore. Ma giunge sempre il momento della resa dei conti e solo chi ha avuto il merito di non lasciarsi alle spalle i valori fondamentali della vita. Storie di stra-ordinaria professione AUTORE: Massimo Boccaletti Stampa: Bianco/Nero Pagine: 152 Formato: 20,5x20,5 cm ISBN: 97888956410 Prezzo: 22,00 Euro Danzare per vivere CONTIENE CD CON I BRANI DI BALLETTI AUTORE: Carlo Maiorana Stampa: Bianco/Nero Pagine: 180 Formato: 17x21 cm ISBN: 9788889761311 Prezzo: 22,00 Euro Per ordini e informazioni chiamare il 393 9339699 / 011 19715665 oppure visitare il sito www.tueor.com 30 Notizie dalle Aziende Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition Analisi delle risposte al test Colgate Total Advanced Clean Il rilevamento, effettuato nel giugno 2009, è avvenuto tramite 977 interviste telefoniche a un campione rappresentativo della popolazione nazionale tra i 20 e i 60 anni. I dati rappresentano il 95% della popolazione in questa fascia d’età, con un errore massimo di ±3,2%.Il campione è composto in maggioranza da donne (67,1%; uomini: 32,9%) ed è così ripartito geograficamente: Nord - 56,7%; Centro 22,9%; Sud e Isole - 20,4%. Dal punto di vista statistico, la distribuzione per età è molto buona, poiché sono ben rappresentate tutte le fasce (20-30 anni: 22,1%; 30-40 anni: 33,1%; 40-50 anni: 32,3%; 50+: 12,4%) e anche la distribuzione per numero dei componenti della famiglia è ben calibrata. Fuma? DONNE UOMINI 30,5% 32,0% Frequenza lavaggio denti al dì: Una volta........................ 4,6% Due volte........................ 44,5% Tre o più volte............... 50,9% DONNE UOMINI 55,6% 41,1% Consuma cibi pigmentati? Sì...................................... 82,1% No..................................... 17,9% DONNE UOMINI Abitudini igieniche Nell’analizzare i dati, è necessario ricordare che il campione d’analisi non rappresenta la popolazione italiana, ma la tipologia di persona reclutata della rete d’igienisti dentali interessata. Inoltre, bisogna considerare che le risposte sulle proprie abitudini igieniche e personali in genere tendono a essere leggermente migliorative rispetto alla realtà. Uso pratico del dentifricio Sì...................................... 31,6% No..................................... 68,4% 80,5% 84,3% Dopo l’utilizzo di Colgate Total Advanced Clean ha la sensazione di avere i denti più lisci, come dopo una seduta d’igiene orale professionale? 1. Sì (69,6%) 2. No (30,4%) Dopo l’utilizzo di Colgate Total Advanced Clean, la sensazione di pulizia è stata: 1. Molto simile a quella ottenuta in una seduta di igiene professionale (61,8%) 2.Non ho notato alcuna differenza rispetto ad altri dentifrici per uso quotidiano (38,2%) La percezione della sensazione di pulizia è: 1. Profonda, in tutto il cavo orale (48,1%) 2.Profonda, ma solo sui denti (28,1%) 3. Profonda, ma solo sulle gengive (1,4%) 4. Uguale a quella coi dentifrici per uso quotidiano (22,4%) Le è sembrato che dopo l’utilizzo di Colgate Total Advanced Clean il dente appaia “più chiaro”? 1. Sì (48,7%) 2. No (51,3%) Le è sembrato che con Colgate Total Advanced Clean i denti si macchino di meno rispetto a prima? 1. Sì (41,2%) 2. No (58,8%) Le piace che il dentifricio faccia poca schiuma? Frequenza pulizia dentale: Due volte l’anno............ 49,5% Una volta l’anno............ 40,9% Ogni due anni o meno 9,6% DONNE UOMINI 50,7% 40,3% Cavitron® SPS™ Easy Install Scaler 1. Sì (83,7%) 2. No (16,3%) Ha notato un miglioramento dell’infiammazione gengivale (sanguinamento)? (se il paziente soffre di gengiviti: base 524 - 54%) 1. Sì (53,4%) 2. No (46,6%) Crede che Colgate Total Advanced Clean possa aiutarla nella prevenzione di carie e malattie gengivali? 1. Sì (71,9%) 2. No (28,1%) DENTSPLY presenta il nuovo ablatore a ultrasuoni CAVITRON® SPS™ Easy Install che combina le imbattibili caratteristiche della tecnologia CAVITRON® con un nuovo e innovativo design per massimizzare praticità e maneggevolezza. Il nuovo sistema è facilissimo da installare e da mettere in funzione: per lavorare comodi su qualsiasi riunito, al top standard clinico. La tecnologia magnetostrittiva e gli inserti CAVITRON® consentono un facile accesso alle zone interprossimali e sottogengivali per curare le tasche parodontali più profonde. Il movimento ellissoidale della punta, in linea con la superficie del dente e con 4 superfici attive, permette di operare nel massimo comfort per operatore e paziente, con un maggior rispetto della superficie smalto cemento radicolare in confronto al movimento “picchiettante” tipico della tecnologia piezoelettrica. Cinquant’anni di Tecnologia CAVITRON® oggi racchiusi nel nuovo CAVITRON® SPS™ Easy Install: • Blu Zone per rendere più confortevole l’ablazione sottogengivale riducendo la potenza senza diminuire l’efficacia del trattamento. • SPS™ (Sustained Performance System) tecnologia brevettata che regola automaticamente la potenza del sistema per rimuovere efficacemente anche il tartaro più tenace. • Manipolo autoclavabile con agevole e veloce sostituzione degli inserti. • Modalità Boost (Turbo), attivabile con il pedale del riunito, per aumentare la potenza del 25%. • Nuovo design con dimensioni ridottissime: 15 cm x 5 cm x 9 cm, peso di 950 g. Compatibile praticamente con tutti i riuniti presenti sul mercato grazie al facile posizionamento a strappo! Presentiamo in anteprima anche un nuovo inserto – che completa la gamma di inserti CAVITRON® rendendola la più vasta del mercato – e un nuovo innovativo accessorio. THINsert™ è il nuovo inserto CAVITRON® per il trattamento parodontale non chirurgico con diametro il 47% più sottile di un inserto FSI Slimline. Questo inserto permette di raggiungere gli spazi interprossimali e le tasche più profonde senza perdere sensazione tattile e nel massimo comfort del paziente. Steri-Mate™ Light Lighted Sleeve è il nuovo accessorio CAVITRON® ideato per essere inserito sul manipolo CAVITRON® e illuminare la cavità orale, migliorando la visibilità durante i trattamenti. Inserendo Light Lighted Sleeve nel manipolo CAVITRON® la luce si accende automaticamente una volta attivato l’ablatore, non è necessaria una fonte di energia esterna. Per ulteriori informazioni: DENTSPLY Italia Via Curtatone, 3 00185 Roma Tel.: 06.7264031 - Fax: 06.72640372 Nuovi pilastri anatomici Neoss Colgate Total Advanced Clean Per mantenere quella durevole sensazione di pulizia professionale tra una seduta con l’igienista dentale e l’altra, da oggi c’è Colgate Total Advanced Clean, il nuovo dentifricio che contiene un avanzato sistema pulente con silice, simile a quello usato durante la seduta di pulizia dentale. Colgate Total Advanced Clean: per una durevole sensazione di pulizia professionale. Colgate Total, frutto di 10 anni di lavoro di ricerca e innovazione da parte di Colgate-Palmolive, ha una formula unica in grado di fornire 12 ore di protezione completa dai batteri. La formula contiene Fluoruro di Sodio, Triclosan e un innovativo co-polimero che permette l’adesione del Triclosan sullo smalto con una prolungata azione antibatterica e protettiva su denti e gengive fino a 12 ore dopo l’uso. Anche dopo aver mangiato o bevuto. Colgate Total è il primo dentifricio ad aver ottenuto l’approvazione dell’ente governativo americano Food and Drug Administration; la sua formula è stata approvata da 50 Associazioni Dentali nel mondo, tra cui l’Associazione Dentisti Italiani (ADI). L’azione di Colgate Total è stata dimostrata sulle diverse problematiche orali negli oltre 230 studi scientifici svolti in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni: Vox Idee per il Business Srl via Castelbarco, 5 - Milano Tel.: 02.5829980.1 - www.voxidee.biz Per soddisfare le esigenze nei settori estetici, Neoss presenta i nuovi pilastri anatomici interamente realizzati in Peek, che possono essere utilizzati sia come pilastri provvisori sia come pilastri di guarigione Il Peek è un polimero biocompatibile facilmente modificabile e ben adattabile ai materiali utilizzati per il restauro protesico. Adatti sia per i restauri provvisori cementati che per quelli avvitati, i nuovi pilastri sono disponibili in 6 diverse forme anatomiche, per rispondere alle esigenze dei singoli casi clinici. Il restauro provvisorio può essere realizzato separatamente e successivamente cementato sul pilastro, oppure può essere realizzato direttamente sul pilastro stesso. In questo caso, sarà sufficiente creare una ritenzione meccanica nel camino del pilastro. Se utilizzati con funzione di pilastri di guarigione, i nuovi pilastri in Peek possono essere lasciati in situ fino a 180 giorni, permettendo così il corretto modellamento dei tessuti e favorendo così l’ottenimento di un restauro finale altamente estetico. Per ulteriori informazioni: Neoss Italia Srl Via Marco Antonio Colonna, 42 20149 Milano Tel.: 02.92952.1 - Fax: 02.92952.250 www.neossimplant.com E-mail: [email protected] Notizie dalle Aziende Italian Edition Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Primo Congresso nazionale Camlog Chi ben comincia… protesica hanno reso ancora più interessati i partecipanti per la veste indipendente e oggettiva delle lezioni, questione non certo scontata in un congresso aziendale. Le domande ai relatori, magistralmente dirette Gli organizzatori del Congresso dal titolo “Implantologia osteointegrata: evidenze cliniche e prospettive future”, che si è svolto a Verona, Palazzo della Gran Guardia, il 23-24 ottobre, possono ritenere di aver posto una base importante per le future iniziative. Partecipazione oltre le aspettative, pubblico attento e disciplinato, relatori di grande spessore scientifico e relazioni molto interessanti con particolare rilievo alle tecniche rigenerative, sviscerate in modo esauriente con opinioni differenziate (e talvolta contrastanti). A parte una sessione apposita, dedicata agli studi scientifici promossi dalla Camlog Foundation presso alcune Università italiane, le diverse sessioni in cui sono state presentati gli studi più avanzati nel settore della riabilitazione implanto- Università e Industria L’Università di Bologna e Isasan sono liete di comunicare di aver stipulato un accordo per il trasferimento a Isasan della licenza di brevetto per la produzione e la commercializzazione di cementi appartenenti alla famiglia dei leganti idraulici calcio-silicatici. Isasan renderà disponibili per il mercato internazionale alcune formulazioni innovative, studiate e messe a punto presso i laboratori di ricerca dell’Università di Bologna, per rispondere alle diverse esigenze della chirurgia endodontica. Saranno disponibili: un cemento per otturazioni retrograde; un cemento per incappucciamento pulpare; un cemento per utilizzo come sealer per otturazione ortograda con tempi di indurimento lunghi; un cemento per apicogenesi degli elementi con apice immaturo a indurimento lento e caratterizzato da biocompatibilità e da marcata bioattività. Le quattro formulazioni sono commercializzate con il nome di Tech Biosealer Apex, Tech Biosealer Capping, Tech Biosealer RootEnd e Tech Biosealer Endo. Per ulteriori informazioni: ISASAN Srl www.isasan.com 31 dai Chairman C. Maiorana, R. Rodriguez y Baena, A. Baruffaldi, sono state molteplici. Simpatico il cocktail di gala allestito nella stessa struttura e deliziato da un concerto di musica jazz. Partecipazione di sponsor prestigiosi a dimostrazione della stima e delle molteplici collaborazioni introdotte dalla Alta Tech a livello internazionale e anche in Italia. Auguri dunque… per le prossime opere! 32 Dental Meeting & Congressi Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition Primo congresso Andi a Biella “Una ventata di freschezza” Sabato 24 ottobre si è tenuto a Biella il primo congresso culturale della sezione Andi della cittadina piemontese. La provincia non è grande, i soci Andi non tantissimi, ma l’interesse per l’aggiornamento culturale è una tradizione antecedente all’era ECM. L’argomento scelto “Implantologia nel moderno piano di trattamento: certezze e controversie” era di grande attualità e la partecipazione di relatori di rilevo, quindi il concorso degli sponsor è stato particolarmente qualificato. Le varie relazioni hanno descritto approcci diversi. Alcune molto tradizionali hanno ricordato tecniche chirurgiche raffinate e invasive, altre hanno affrontato il tema della chirurgia ambulatoriale spaziando fino agli impianti “corti” con vivo interesse e un dibattito perfino troppo acceso. Mettendo a confronto differenti metodiche e tecniche operative nonché valutando i fallimenti implantari e paragonandoli a quelli endodontici o parodontali, si volevano fornire al “general practitoner” strumenti valutativi e prognostici per valutare il piano di trattamento del singolo paziente. I temi sono stati affrontati da giovani ricercatori, affermati professionisti e prestigiosi accademici in un mix favorevole al confronto d’idee e al dibattito. Secondo chi scrive, il risultato è stato all'altezza delle aspettative e anche Bartolomeo Griffa, vicepresidente vicario Andi, presente ai lavori congressuali, ha detto: “Come debutto, un successo. Anatomia chirurgica a Vienna con Labanca Per il mio incarico mi trovo a frequentare spesso eventi simili in molte parti d’Italia e devo dire che un tale concorso di congressisti, sponsor, un’organizzazione così impeccabile potrebbe far invidia a molte sezioni di province più grandi”. Organizzata dall’Andi Biella con il concorso dei consiglieri e del presidente Claudio Praloran, la kermesse è stata animata con entusiasmo ed efficienza dal segretario culturale Mauro Rigolone, fatto oggetto di unanime elogio. In questa stagione di corsi online e serate, ridotte spesso a passerelle un po’ sterili, dinanzi ad audience svogliate, una ventata di freschezza? A noi pare di sì. Dal 3 al 7 maggio 2010, presso l’Istituto di Anatomia dell’Università di Vienna, si terrà l’“XI Corso di Anatomia chirurgica e di dissezione su preparati anatomici”, sotto la direzione e il coordinamento di Mauro Labanca e del corpo docente (Rita Rezzani, Luigi Fabrizio Rodella e Manfred Tschabitscher). Il corso, che “vanta numerosi tentativi di imitazione”, è giunto alla sua undicesima edizione, con un notevole successo di pubblico, garantendo un’assistenza completa a livello scientifico e logistico, per rispondere a ogni esigenza formativa. Nella precedente edizione, il raggiungimento del numero di iscritti molto prima dei termini fissati, ha portato gli organizzatori ad aumentare il numero dei partecipanti assicurando però anche un contributo più cospicuo da parte di tutori e collaboratori con un rapporto di 1:1 tra corsisti e docenti. Fiore all’occhiello del corso l’ampia dotazione di materiale (grazie anche all’estesa partecipazione delle aziende coinvolte) e modelli di esercitazione opportunamente selezionati, per offrire ai discenti un ambito operativo all’avanguardia. L’esperienza formativa e il rigore scientifico, contornati da un forte senso di convivialità e di gruppo, fanno di questo Corso un’importante occasione di crescita professionale. Paolo Gilardini TECNICHE DI MEDICINA ESTETICA DEL VISO DVD 80,00 Euro cad. IVA E SPESE DI SPEDIZIONE ESCLUSE COLLANA COMPLETA 240,00 Euro 290,00 EURO CON IVA E SPESE DI SPEDIZIONE INCLUSE + IN REGALO oppure Autori: 5 CD WORLD & LOVE offerta valida fino al 31/12/2009 Ezio Costa Alessio Redaelli TECNICHE DI MEDICINA ESTETICA DEL VISO WORLD & LOVE La collana presenta i materiali d’uso più recenti e innovativi. Verranno illustrate modalità di utilizzo, profondità e zone di iniezione e le tecniche per avere i migliori risultati. Per la parte pratica, l’opera dà la possibilità di valutare anamnesi, analisi facciale e piano di trattamento su modelle. Seguiranno per ognuno dei casi la dimostrazione accurata di ogni fase terapeutica con immagini video e documentazione fotografica. L’intenzione è quella di dare un facile supporto consultativo. Un’elegante confezione regalo, con dedica personalizzabile, che contiene 14 esclusivi brani Chill out per atmosfere rilassanti. Durata: 80’ Per ordini e info: 393 9339699 / 011 19715665 oppure w w w.tueor.com Durata: 68’ 28” Dental Meeting & Congressi 33 Italian Edition Anno V n. 12 - Dicembre 2009 All’Università di Siena corsi Aiola su laser e nuove tecnologie Da 8 anni Aiola organizza, con Romano Grandini, il corso “Utilizzo del laser e delle nuove tecnologie nel trattamento dei tessuti molli, orali e periorali” e da 3 quello di “Utilizzo delle nuove tecnologie in Odontoiatria e Igiene dentale: Ozono e Laser”. Loro particolarità? I docenti sono interscambiabili: ognuno di loro interviene a turno, dando luogo a una lezione “composita” in cui tutti hanno una parte nella spiegazione globale, ma nessuno esce dopo il proprio intervento, bensì attende il termine dell’intera giornata. In questi anni sono state diplomate più di 500 persone, prodotte 200 tesi, 14 pubblicate. Quest’anno, per il nono anno, Aiola organizza per la prima volta i corsi presso l’Università di Siena, diretta da Simone Grandini (figlio di Romano) con l’ausilio della competenza del padre che ora, in pensione, si dedicherà sempre di più all’insegnamento. Se il ciclo fiorentino può ritenersi concluso, il testimone passa ora all’Università di Siena, dove il medesimo gruppo coordinerà un corso di perfezionamento attivo a partire dal prossimo anno. L’incontro tra gli attuali coordinatori (Maurizio Maggioni, Francesco Scarpelli, Pietro Cremona) e Romano Grandini ha avviato un viaggio condiviso negli anni da circa 500 allievi, che hanno affrontato in modo organico e documentato gli step di una curva di apprendimento troppo spesso frettolosamente contratta in incontri tendenti più a evidenziare aspetti merceologici che a offrire basi di una scelta e uso consapevole delle attrezzature. La tecnologia laser applicata all’Odontoiatria e ai tessuti periorali viene illustrata partendo da basi storico-filosofiche, che ne individuano la valenza in un’ottica di mininvasività e di efficacia, obiettivi principali di una terapia rispettosa del moderno concetto di salute. L’analisi delle basi fisiche e biologiche consente di appropriarsi dei meccanismi più intimi che conducono all’effetto laser sui tessuti, rendendo l’operatore capace di modulare i parametri di lavoro, adattandosi alle varie situazioni cliniche. Le varie tipologie di laser sono analizzate nelle potenzialità di applicazione in ogni branca dell’odontoiatria, valutando con rigore scientifico aspetti positivi e non. Con i suoi responsabili e coordinatori, diretti da Maurizio Maggioni, Aiola è l’associazione di professionisti di maggior riferimento nel mondo del laser italiano. Con il suo sito, www.aiola.it, è in contatto con gli iscritti e con l’utenza, e attenta a ogni momento di divulgazione. Offrirà collaborazione con le sue risorse umane per contribuire al successo dell’iniziativa. I crediti formativi assegnati negli scorsi anni sono stati 50 per il corso sull’utilizzo del La- ser e 44 per quello su Ozono e Laser. A oggi, è l’unica realtà in Italia in grado di garantire un numero di crediti ECM così alto. I corsi verranno effettuati anche grazie alla collaborazione delle Aziende Kavo, EmmeciQuattro e Rident. Direttore dei corsi: Simone Grandini, professore aggregato al Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell’Università di Siena. Docente presso la Scuola di Specializzazione in Ortodonzia, autore di numerose pubblicazioni. [email protected] Alcuni neo-diplomati dell’ultimo Corso Aiola. 34 Dental Meeting & Congressi Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Italian Edition Infopoint ITALIA MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO: FUNZIONE E DISFUNZIONE DELL’ATM APPLICAZIONE TEMPOROMANDIBOLARE. APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE -Data: Anno Accademico 20092010 -Dove: Università degli Studi di Padova -Contatti: Segreteria Clinica Odontoiatrica - Università degli Studi di Padova -Tel.: 049.8218098 -E-mail: [email protected] II CONVEGNO DI ODONTOIATRIA E IGIENE DENTALE - ESTETICA DEL SORRISO: VALORE AGGIUNTO? -Data: 11-12 dicembre 2009 -Dove: Aula Magna Centro Didattico Universitario Policlinico, Modena -Contatti: TUEOR Servizi Srl -Tel.: 011.19715665 -Fax: 011.19715882 -E-mail: [email protected] -Web: www.tueor.com USO DELLE TECNICHE DI MEDICINA ESTETICA NEL TERZO MEDIO-INFERIORE DEL VOLTO -Data: 12 dicembre 2009 -Dove: Gorgo al Monticano (TV) -Contatti: Medical Aesthetic -Tel.: 346 1294010 Susanna 045.8680233 Federica -E-mail: info@docredaelli. com; [email protected] -Web: www.medicalaesthetic.it DENTAL TIME 2010 - INNOVAZIONE IN ODONTOIATRIA -Data: 21-23 gennaio 2010 -Dove: Hotel President - Via Roncadelle, 48 - Roncadelle di Castel Mella (BS) -Contatti: Segreteria territoriale -Tel.: 030.2055674 -E-mail: segreteria@dentaltime. bs.it -Web: www.dentaltime.bs.it CONSEGUENZE DELLE ABITUDINI FUNZIONALI E POSTURALI VIZIATE - UN APRROCCIO COMPLETO AL TRATTAMENTO PRECOCE DELLA MALOCCLUSIONE -Data: 22 gennaio 2010 -Dove: Sala corsi Mazzola - via Arona 18, Milano -Contatti: Odontoservice - Caterina, Morena, Andrea -Tel.: 800824071 -E-mail: [email protected]; morena@ mazzola-odontoservice.it; [email protected] CORSO VIA SATELLITE - LA CHIRURGIA DEL SENO MASCELLARE E LE ALTERNATIVE TERAPEUTICHE Prof. Carlo Maiorana Dr. Tiziano Testori -Data: 23 gennaio 2010 -Contatti: Geistlich Biomaterials Italia Srl -Tel.: 0445.376266 -Fax: 0445.370433 -E-mail: [email protected] -Web: www.geistlich.it 5° SIMIT DAY -Data: 5-6 febbraio 2010 -Dove: Bologna Congressi Piazza Costituzione 4/A Bologna -Contatti: e20srl - Sig.ra Jennifer Ciullini -Tel.: 010.5960362 -Fax: 010.5370882 -E-mail: Jennifer@e20srl-com; [email protected] -Web: www.e20srl.com SIO ROME INTERNATIONAL CONGRESS - QUALITY IN IMPLANTOLOGY -Data: 5- 6 febbraio 2010 -Dove: Hotel Cavalieri - Roma -Contatti: Medicina Viva Servizio congressi Spa -Tel.: 0521.290191 -Fax: 0521.291314 -E-mail: siorome2010@mvcon- gressi.it -Web: www.osteointegrazione.it 2° CONGRESSO INTERNAZIONALE - 8° CONVEGNO NAZIONALE SIMO -Data: 11-13 febbraio 2010 -Dove: Ospedale G. Eastman Aula Magna Andrea Benagiano Roma -Contatti: SIMO -Fax: 06.84483363 -E-mail: maxillo.odonto@ gmail.com -Web: www.simo-santapollonia.it XII CONGRESSO NAZIONALE SIOS -Data: 13 febbraio 2010 -Dove: Dental School - Lingotto via Nizza 230 - Torino -Contatti: Sig.ra Lia Genchi Dental School Lingotto Torino -Tel.: 011.6331532 -Fax: 011.6331513 -E-mail: rgrnchi@molinette. piemonte.it CORSO VIA SATELLITE – RIGENERAZIONE OSSEA ORIZZONTALE E VERTICALE NELLA RIABILITAZIONE IMPLANTARE DI ZONE ESTETICHE Dr. Massimo Simion Dr. Emilio Maschera Dr.ssa Isabella Rocchietta -Data: 20 febbraio 2010 -Contatti: Geistlich Biomaterials Italia Srl -Tel.: 0445.376266 -Fax: 0445.370433 -E-mail: [email protected] -Web: www.geistlich.it 14° CONGRESSO NAZIONALE SIDOC -Data: 25-27 febbraio 2010 -Dove: Grand Hotel Parco dei Principi - Roma - Contatti: Segretera SIDOC - Tel.: 06.97277570 - Fax: 06.97277571 - Web: www.sidoc.it 1° SCI-ENDO AIE -Data: 26-28 febbraio 2010 -Dove: Monte Zoncolan (UD) -Contatti: Segreteria Aie, dr. Massimo Mariani -Tel.: 031.269671 -E-mail: [email protected] -Web: www.accademiaitalianaendodonzia.it 3° CONGRESSO “COMPETENCE IN ESTHETICS” -Data: 27 febbraio 2010 -Dove: Palazzo dei Congressi Riccione -Contatti: Centro Consulenze Srl - ICDE -Fax: 0473.670210 DICEMBRE COLLABORAZIONE STUDI Offerte In Puglia, Calabria e Basilicata, laureata in odontoiatria con lode disponibile per consulenze di ortognatodonzia. Attrezzatura propria. Tel.: 331 3195340 Offerte Vendo studio dentistico in Val della Torre (TO) arredato, 2 unità operative, sala d’attesa, sterilizzazione. Per contatti: 011 7805149 Medico odontoiatra offre collaborazione o direzione sanitaria presso studi dentistici o centri polispecialistici Milano, Varese, Como, Novara e provincia. Tel.: 340 6848463 Medico odontoiatra esperienza ospedaliera pluriennale documentabile offre consulenze chirurgia orale presso studi colleghi Italia meridionale. Tel.: 349 8424330 Richieste Medico odontoiatra cerca per il proprio avviato studio dentistico in provincia di Caserta medico e/o odontoiatra esperto in medicina estetica del volto (tba, filler, peeling, etc.). Tel.: 0823 795147 o 0823 845326 Giovanni Bona Clinical Group ricerca per i suoi studi in provincia di Torino un odontoiatra di comprovata esperienza. Tel.: 0121 379900 – 0121 025120 Alessandria. Cedesi studio a norma, 2 unità operative. Centralissimo (Piazza Garibaldi). Contatti: 348 9102771 ATTREZZATURE Offerte Vendo motore chirurgico per implantologia Intrasurg Kavo 1000 Ar con incorporato manipolo per piezosurgery. Usato pochissimo. Tel.: 035 526211 Vendo Skema 6 Castellini con manipolo e turbina a 4500€. Per contatti Francesco 340 4757826 Vendo attrezzature odontoiatriche e odontotecniche nuove e usate in Lombardia. Prezzi molto interessanti. Tel.: 347 5354928 Luigi Richieste Cerco attrezzature per laboratorio odontotecnico. 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Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 Torino - Tel. 011 19715665 - Fax 011 19715882 Nome ______________________________________________ Cognome _ __________________________________________________ Indirizzo ________________________________________________________________________________________________________ Città _______________________________________________ Cap ______________________ Prov. _____________________________ Tel. ________________________________________________ E-mail ______________________________________________________ scrivere in stampatello il testo specificando nome e cognome (o nome dello studio), indirizzo e numero di telefono. ____________________________________________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________________________________ Ai sensi dei Decreti Legislativi 196/03 e 276/03 (Nuovo Codice in materia di protezione dei dati personali e “Legge Biagi”) vi do il mio consenso per il trattamento dei dati sopra riportati. Firma _ _____________________________________________________________ la direzione non si considera responsabile del contenuto degli annunci Dental Meeting & Congressi 35 Italian Edition Anno V n. 12 - Dicembre 2009 Infopoint -E-mail: [email protected] CHIRURGICA E DI DISSEZIONE SU PREPARATI ANATOMICI LA RICOSTRUZIONE DEI DENTI TRATTATI ENDODONTICAMENTE CON PERNI IN FIBRA E MATERIALI COMPOSITI: MODERNI ORIENTAMENTI CLINICI -Data: 3-7 maggio 2010 -Dove: Istituto di Anatomia Università di Vienna -Contatti: Medicina Viva Spa Dott.ssa Chiara Boschi -Tel.: 0521.290191 -Fax: 0521.291314 -Data: 27 febbraio 2010 -Dove: Athena Srl - Centro Ingresso Settore A2 n. 22-23 Pordenone -Contatti: Andrea Merlo -Tel.: 0434.513215 -Fax: 0434.513200 -E-mail: [email protected] XVI CONGRESSO NAZIONALE SIdP – PARODONTOLOGIA 2010: VECCHI PROBLEMI, NUOVE SOLUZIONI? -Data: 4-6 marzo 2010 -Dove: Palazzo della Cultura e dei Congressi -Contatti: Segreteria Scientifica -Tel.: 055.2009154 -E-mail: [email protected] -Web: www.sidp.it XV SIMPOSIO DELLE SCUOLE ORTODONTICHE -Data: 12-13 marzo 2010 -Dove: Siena -Contatti: Fasi Srl -Tel.: 06.97605610 -Fax: 06.97605650 -E-mail: [email protected] - Web: www.fasiweb.com EUROPA MASTER DI 2° LIVELLO IN CHIRURGIA A PROTESI SU IMPIANTI ENDO-OSSEI -Data: n. 10 incontri da febbraio a dicembre 2010 -Dove: Università degli studi di Firenze - Dipartimento di Odontostomatologia -Contatti: Università di Firenze -Tel.: 055.678863 - Web: www.unifi.it L’IMPLANTOLOGIA NELLO STUDIO: SISTEMA IMPIANTARE SYBRON PROSERIES -Data: 27 febbraio 2010 -Dove: Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Venezia -Contatti: COI AIOG Tre Venezie -Tel./Fax: 041.5319217 -E-mail: [email protected] 14° WORLD SYMPOSIUM DENTSPLY FRIADENT -Data: 19-20 marzo 2010 -Dove: Palau de Congressos de Catalunya, Barcellona, Spagna -Web: www.dentsply-friadent.com 8th ANTI-AGIN MEDICINE WORLD CONGRESS -Data: 8-10 aprile 2010 -Dove: Grimaldi Forum- Montecarlo -Contatti: Euromedicom -Tel.: +33.1.56837800 -Fax: + 33.2.56837805 XI CORSO DI ANATOMIA -E-mail: [email protected] RESTO DEL MONDO ICAD & 3RDECAA ASIA -Data: 21-23 gennaio 2010 -Dove: Bangkok, Thailand -Contatti: Euromedicom -Tel.: +33.1.56837800 -Fax: + 33.2.56837805 CURRENT CONCEPTS IN AMERICAN DENTISTRY: ADVANCES AND INNOVATIONS IN CLINICAL IMPLANTOLOGY -Data: 5-9 marzo 2010 -Dove: New York University College of Dentistry -Contatti: Simit Dental Srl -Tel.: 0376.267811 -E-mail: [email protected] 2°CONGRESSOINTERNACIONAL DA REVISTA CLINICA -Data: 21-24 aprile 2010 -Dove: Florianopolis, Santa Catarina, Brasile -Web: www.editoraponto.com.br