racconterò loro? - l`angelo di forni di sopra
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racconterò loro? - l`angelo di forni di sopra
1 r ballei:tino parraccHiale di •ortiì dì 3opra NUOVA SERIE N. 12 FESTA DELL'ASSUNTA 1988 Gallina, che a star di piantone gli è Cos racconterò loro? Circa due anni fa, verso la fine di ai fatti suoi «saludame la me vecia». giugno, mi era recato a Sigilletto con alcuni ragazzi della quarta elementa ranno le rose e s'avvicenderanno i re e da lì ci eravamo avviati verso Pie- rabech, per vedere il luogo da cui sgorga l'acqua minerale «Goccia di Carnia»: e così dopo essere arrivati presso una fontanella, mentre i ragaz zi si spruzzavano addosso dell'acqua tra un gaio vocio e fresche risate mi sono avviato verso una piccola chie setta che li appresso è costruita. C'ero passato tante volte per quei luoghi, ma la stanchezza per il cammi no, non aveva mai fatto sì che mi fossi avvicinato a quella piccola casa di preghiera. Per accorciare il percorso ho saltato lo sgretolato muretto che la cinge e non senza stupore mi sono ri trovato in un piccolo cimitero della Quando su questa valle allegra rifiori raccolti e vendemmieranno ragazze bionde le vigne, quando il contadino cingerà di siepi spinose il suo campicello disfacendo i reticolti laboriosi, allora sì, nel camposanto bianco sare te ben morti, così dimenticati da nuo vi prepotenti viventi, così lontani da gli altri morti della famiglia. Oggi v'a spetta a rapporto il capitano che ab biamo portato giù stroncato dalla bomba il giorno di settembre. La sua lapide non è lontana, nel cimitero di Strigno, con le sue parole semplici. «Al capitano Fausto Bianchi — morto combattendo — gli alpini». E dite al capitano che la sua compagnia è sem pre quella, e scatta, e nessuno ha pau ra, se venga su il suo numero, di anda re a raggiungerlo dove s'è già avviato sereno. Non siete morti ancora, oggi. Siete i compagni stanchi che riposano di ritorno da una dura giornata d'a vamposti; siete ancora con noi, solo così stracchi che l'allarme non vi de sta e il tenente esce in combattimento senza di voi, siete come il compagno che è rimasto di piantone agli zaini, e che non vediamo con noi nell'ora che le pallottole cominciano a frullare. E c'è chi pensa; «Elo gnanca fortunà To ni! Propi anco ghe toca far el pianton». (A meno che non gli succeda come a arrivata una scheggia di granata che gli ha portato via tre dita, è vero che va borghese ed ha finito di vedere le streghe, ma dopo come farà a lavorare nel campo?)». Non voglio esaltare l'eroismo dei battaglioni mandati al macello per l'incompetenza dei Comandi, né tesse re l'elogio dell'eroismo e neppure fare il discorso su un falso ed eroico con cetto di Patria. Le bandiere insangui nate che si levano a catare la vittoria della violenza e i cimiteri di croci sul petto degli alti responsabili non sono cose che mi attirino. Il ricordare che siamo liberi, che possiamo respirare senza paura, che possiamo permetter ci tutte le nostre piccole pazzie, che possiamo proclamare il nostro «cre do» qualunque esso sia questo si «m'interessa». Non so se quelle perso ne sono morte gridando «Viva l'Ita lia» o invocando il Padre Eterno o biascicando l'ultima bestemmia, se erano coscienti di alti ideali o se era no lo strumento di chissà quale oscu ro interesse: so che anche grazie al lo ro sacrificio, purtroppo grazie a que Grande Guerra. Piccoli cumuli di ter ra ricordavano il luogo delle tombe, una croce contorta, residui di filo spi sto non vivo come un oppresso. È faci nato arrugginiti, ortiche erbacce e sul le dimenticare, e strappare i fili spina ti dei tristi ricordi e piantare le vigne che ci danno vino per ubriacarci di ideologie, e cingerle con le siepi del nostro perbenismo... muro della chiesa la lapide che com memorava i caduti... uno spettacolo di «morte vera» che strideva con le gio vani risa dei ragazzi portate dalla brezza serale. Quella povera umanità lìsepolta e veramente morta, dimenti «Don Marco... andiamo o rimania mo?». Una preghiera, il salto del mu retto sgretolato e mi ritrovo tra l'alle gra compagnia: cosa racconterò loro? cata mi ha ricordato un tratto del li bro «le Scarpe al Sole» di Paolo Mo nelli, libro che narra i fatti degli alpi don Marco ni che combatterono nel primo con flitto mondiale dal Tonale agli Alti piani, dal Monte Santo al Grappa, brano che qui voglio riportare: «Abbiamo seppellito i nostri morti ultimi, stanotte. Gli abbiamo reca i a spalla nelle bare bianche che Carnai ha costruito, attraverso le stradette tortuose. S'assiepevano sulle porte egli accantonamenti i soldati, i rancie ri s'affacciavano neri da antri vivi di fiamme. Le montagne s intagliava no su] frugare irrequieto dei ri e , erano sonore di cannonate, cj il cappellano scandiva !l nostro benvenuto agli emi granti e il nostro sincero «mandi» a quanti sono lontani dalPombra parole latine del commiato, d'un razzo si aprì sul cielo nero. dì Cimacuta. Non siete morti ancora, stri che avete messo le scarpe a durante la pattuglia, e tempo di dire al compagno che n valuta la sua bellc/za: generosamente ha ricevuto e generosamente dona» (R. Tagore). Nella foto di'l. Pcrissutti: Raponzolo dì monte. Phyteuma Comosum-L. don Marco e don Gildo Lavori in S. Giacomo Si potrebbe fare l'elenco dei nomi "A jà bisuogna di una rinfhsciada» di uomini, donne ed anche ragazzi, che si sono prestati, per poco o tanto si diceva una volta, quando la casa dimostrava una certa stanchezza di colori, di vernici, di metalli. Anche la Casa del Signore, e in non importa, ma con spirito di sacrifi cio e con volontà per poter ottenere il risultato visibile in ogni suo particola questo caso la Chiesa di San Giaco mo, ha subito una rinfrescata e lavori di ripristino e restauro; più precisa re. Forse, vista l'umiltà e la sponta neità della loro opera è preferibile evitare un crudo susseguirsi di nomi, mente: 1) Il tetto è stato completamente ri pulito anche dalla ruggine, sono stati col pericolo purtroppo non improba bile di qualche spiacevole dimenti otturati gli immancabili buchi, è stata canza. rifatta l'intera verniciatura, è stata po sta in opera una nuova fila di ferma- Non tralasciamo di ricordare colo ro che hanno collaborato con le of neve metallici. ferte e la preghiera: pertanto è più 2) Nella sacristia è stata rifatta la tinteggiatura, sostituito il pavimento precedente con piastrelle: fornitura e posa In opera di un nuovo armadio, adatto un Grazie di cuore e «ca Diu vi riendi meriti». Armando Clerici sostituzione del telaio di finestra. 3) L'interno è stato completamente tinteggiato con materiali e colori adatti, con particolare meticolosità in ogni minimo particolare. 4} È stato revisionato completa mente l'impianto elettrico, ora più funzionale e razionale anche per la posa dei faretti direzionali che tolgo no le ombre. 5) Il pavimento in legno e le perline laterali sono stati ripuliti con partico lare cura, levigati e verniciati. 6) Il portone esterno è stato riverni ciato previa pulizia totale. Dipinto raffigurante la B. Vergine (olio su tela scc. XIX). Questi sono solamente i lavori principali e più evidenti; ma si sa che quando si mette mano in opere del genere, saltano fuori tanti altri piccoli imprevisti o inconvenienti non ultima la pulizia completa. «Camò a si sient al profum dal net e al lusòu dal biel». Tutte queste ope re sono state eseguite da persone competenti e soprattutto di buona vo Pala Centinata dell'Aitar Maggiore di S. Giaco mo, raffigurante la Madonna con Bambino e Santi (olio su tela, sec. XVIII). lontà. La tinteggiatura è stata eseguita 7) Sono stati ripristinati con argen dalla ditta Pin Natalino di Pasian di tatura i candelabri. Prato, che, a dire il vero, oltre che ad 8) È stato posto in opera un nuovo lampadario centrale. 9) É stata restaurata la porta del ta bernacolo (dorata e argentata). eseguire una precisa opera ha tenuto la penna leggera sull'importo. Tutto il resto, materiali a parte, è stato eseguito «a pluovit» come una volta. Dipinto raffigurante S. Floreano (arte popolare te desca, olio su tela, sec. XVIII). 10) Sono state restaurate le portelle laterali delle nicchie delle reliquie e dell'olio santo. Si tratta di olio su la miera del secolo XVII. 11) È stato ripulito anche l'altare dal nero provocato dal fumo delle candele. 12) Ripristino e rimessa in opera dei vecchi quadri della Via Crucis. .vTtE 13) Il portale esterno di pietra as sieme ai riquadri delle finestre sono stati ripuliti completamente e di con seguenza sono state eseguite con cri terio le opportune stuccature. 14) Da non dimenticare che in pre cedenza era stato posto in opera un generatore di aria calda per il riscal Dipinto raffigurante la Madonna con Bambino e devoti, opera di scuola tedesca del sec. W III che ricorda un voto fatto per la peste del 1511 (olio su tela, sec. XVIU). damento che beneficiava di una nuo va canna fumaria fatta esternamente. 15) Dotazione di un nuovo organo elettronico. Portene delle nicchie laterali delle Reliquie e degli oli della Chiesadi S. Giacomo. Ricuperi di opere d'arte '4 Nella chiesa di S. Giacomo, a se / \ racolo su quelle croste, definite di au redazionale a parte, è stata ricolloca ta la pala oggetto di un recente radi cale ricupero sia del supporto che della parte cromatica. In un bugigattolo della soffitta del l'edificio parrocchiale e della Chiesa tori friulani e tedeschi. sensibili verso il ricupero del patri Parrocchiale, fra varie cose da rigat tiere, sono saltate all'occhio attento loro restauro. ed accorto, coperte dalla polvere di decenni, alcune tele prive di suppor Questi restauri si inseriscono, co me tasselli, in un mosaico complesso È stata una vera scoperta, giacché si trattava di opere d'arte di non poco Santi (olio su tela, scc. XVIII). Gli amministratori della Cassa Ru rale ed Artigiana, particolarmente monio storico-artistico, bene della co munità, hanno deliberato un determi nante contributo sull'intervento del to. Dipinto raffigurante la Madonna con Bambino e ricorre da tempo, ha compiuto il mi guito dell'intervento evidenziato nel conto. L'abituale restauratore, al quale si di opere esistenti in loco, legittime del paese e degne di valorizzazione. Segno evidente di cultura e di sensi bile interesse indirizzato verso i la sciti dei nostri predecessori. Dipinto rafngurante il ( rislo incoronato di Spine (Arte popolare tedesca, olio su tela, sec. X\ II). OFFERTE - OFFERTE Per la chiesa di S. Giacomo Nel di matrimonio di Hduardo Cambo con Paola Colla >0.000; fam Mario Dm ru 200.000: SA> ,00.000; . *^10, m mem. di Luca Aiiioniacomi c Gian- uig! Pcrissulii 100.000; in mem. di Dante De Santa «Monco» 50.000; in mem di Lo- 'irnnnn'''"'''S. Giacomo 100.000. m mem. dei propri defunti P.G.R N.N. 100.000; <.La Gronda», in occasione N.N. 1.670.000; Cassetta 285.000; in mem. di Aldo Clerici «Dania», la famiglia schi e femmine) la «Schola Canto- Per Porgano di S. Giacomo 50.000; Fiorigi Antoniacomi 30.000; la clas 100.000; lam. Elio Anziutti 100.000; Mario Per la chiesa di S. Vito Luigia 50.000; in mem. della sorella Elena Anziutti. Geremia Anziutti 200.000; nel matrimonio di Bruno Pouchin con Òlisa .Antoniacomi 50.000; in mem della zia Ma ria Cella «Talamin» i nipoti Franco e Ma ria 250.000; Augusto Giongo 50.000; in mem. di Romana Olivotto 30T000; Isidoro e Rita Perissutti 50.000; Elio Lozza 50.000; in mem. di Lucia Clerici «Danta», Angelo, pa» 50.000; da N.N. 264.000. si è recata a Tricesimo nella chiesa della Madonna Missionaria, retta da Per la chiesa della B.V. della Salute don Renzo Infanti (i più anziani do vrebbero ricordarsi di questo bravo Sacerdote) ed ha eseguito la Messa Cantata del Mitterer, di fronte a tan tissimifedeli. Don Renzo ha ringraziato la Schola Cantorum e Forni di Sopra che la ri corda con simpatia e affetto, offrendo all'intera comitiva fornese il pranzo preparato con bravura dalle Suore. In mem. di Luigi Maresia «Bortoloni» la famiglia 50.000; nel matrimonio di Denis Dorigo con Nunzia Cecchini, la famigha Carino Dorigo 50.000; in mem. dei suoi de vanna Ticò 15.000; in mem. di Carlo Domeneghetti 40.000; in mem. di Carlo Domeneghetti 50.000; Giancarla Tatiana Co- radazzi 50.000; Giovanni Ardito 30.000; Maria Caposassi 50.000; Rina Bianchi 40.000; in mem. di Germano D'Andrea 100.000; da N.N. 407.000. Maria Tramontini 40.000; Antonio e Gio chepervengono dafuori. Quest'anno, la «Schola Cantorum» In mem. di Domenico Smaniotto 30.000; tam. Coiman Vito 50.000; da N.N. 450.000. funti Ida Coradazzi «Sinisa» 40.000; Alfeo Tommaso e Genia 50.000; fam. Catan 50.000; Lice 10.000; fam. Dante «Danta» 50.000; in mem. di Mario Canu 100.000; Rina Bianchi 10.000; in mem. di Antonina De Pauli «Socia» 200.000; nella Prima Co munione di Silvia Antonicomi, la nonna Armando. Dante e Mauro 100.000; Anna rum» di Forni di Sopra, si sono co stantemente preparati nelle loro esecu zioni, prima di tutto per far fronte alle esigenze della Parrocchia dì S. Maria Assunta, ma, anche per poter rispon dere positivamente alle «chiamate» Perissutti Anlonietta 70.000; in mem. di Pierina Antoniacomi 50.000; Alessia Pezzé se 1938. 50.000; Gioballa Coradazzi «Pa Moratti 50.000; Gino Comis 100.000; in meni, di Lucia Clerici le sorelle Agnese e Come sempre, puntualissimi alle prove serali, i trema componemi (ma 100.000; in mem. di Aldo Clerici «Dania», Armando. Licia e Mauro. 100.000. della Marcia con il «Hiràl» 150.000- Gior<^ina Muser in mem. della Maestra Anna cTe- nei >0.000; m mem. di Vanio Ferigo Attività della Scholn cantorum fam. Altra «chiamata» ed altra esecuzio Teodoro ne, questa volta nella Cappella dell'O spedale Civile di Tolmezzo, difronte a moha gente, malati, ecc.. Cella 100.000; Cassa Rurale ed Artigiana 1.500.000; in mem. di Bernardino Coradazzi 50.000; in mem. di Valentino Antoniacomi «Tinela» 50.000; in mem. di Aldo Clerici «Danta» i familiari 115.000; Antonietta Pe rissutti 100.000; Gemella Pavoni 50.000; da Le offerte sono aggiornate al 7 luglio 1988 Qualora vifossero omissioni, inesattezze o dimenticanze si prega vivamente di avvertire il parroco o il sig. Isidoro Perissutti. Grazie! È stato commovente, per cui, queste esperienze saranno ripetute. Gli operai della ditta PIn di Pasian di Prato che hanno tinteggiato l'interno delia chiesa di S. Gia como. Relazione Finanziaria dell'anno 1987 B.V. Salute Offerte varie 4.043.500 Buste culto 1986 Entrate 3.728.250 Bollettino «L'Angelo» Iconografia cristiana: / simboli dì Cristo Il monogramma di Cristo appare già nel III secolo dopo Cristo dapprima sia come sovrapposizione di I + X (dal lati no Jesus Christus), sia come soprappo sizione di X + P (iniziali di Cristo in lingua greca: infatti in greco X = Ch; P = R). Venne usato a Roma inizial mente non come riconoscimento trion fale di Cristo, ma semplicemente come abbreviazione, contrazione di sillabe. Tuttavia più tardi questo monogram nella Gallia e anche in Africa si sostituì la P greca con una R latina: questo se gno fu usato anche sulle monete merovinge. Infine esso servi come segno d'interpunzione nella scrittura. Diventa dunque gradatamente irrilevante. Un bel monogramma di Cristo di partico lare importanza si trova ancora, nel VI sec., sullo scudo della guardia di palaz zo dell'imperatore Giustiniano (mosai co di S. Vitale a Ravenna): esso indica raggi, per gli antichi cristiani simbolo l'iscrizione del labaro di Costantino Bernardino da Siena. L'ordine dei Ge suiti lo assunse nel XVI sec. come inse chiama Cristo «sol invictus», sole non sole all^altezza dell'asse terrestre, la Ulteriori spiegazioni lo collegano al Questo trigramma sostituisce il mono gramma di Cristo. Fu propagato, spe cialmente nel XIV sec., dal predicatore cosmico e solare (la primitiva liturgia anche l'interpretazione bizantina della gna e come abbreviazione per «/esulm teocrazia. Più tardi è sostituito in Occi //abemus Socium». dente dal trigramma J.H.S. cruna delFago, la porta stretta e, da ul timo, perfino la porta del sole attraver Entrate Uscite 3.692.910 4.823.800 Tombola Entrate 5.000.000 Uscite (Liquidazione premi, tasse, spese tipografiche per cartelle) 1.394.570 1.394.570 Spese di culto Uscite (fiori, particole, vino SS. Messe, catechismi, energia elettrica, telefono, edicole, incenso, arredamento sus. iniziali di Jesus //ominum Salvator. serito in un cerchio è una ruota a sei secondo segno, che si distingue dal pri mo solo per Fansa della P, significa: il me come era in uso nel Medioevo: Jhe- «In Hoc Signo (vinces)», o alle lettere ma acquistò un significato simbolico non senza importanza: il segno IX in vinto, che non conosce tramonto). Il Questo trigramma cristologico lo possiamo vedere in molte occasioni specialmente riferito a! mistero eucari stico, ma pochi di noi conoscono il si gnificato. E abbreviazione o delle pri me tre lettere del nome greco di Gesù (J H E) o della scrittura latina del no Attività culturali Biblioteca Parrocchiale e paramenti, materiale per pulizie, riscaldamento, compensi ai sacrestani ecc.) 12.824.829 Assicurazioni cancelleria spese postali Uscite 1.861.395 S. Giacomo Entrate Uscite 10.598.450 22.993.832 22.993.832 don Marco Andrazza Entrata 705.000 Canonica so la quale, come frutto della Reden zione operata da Cristo, si effettua 1e- Uscite 2.067.500 Restauri quadri sodo dal mondo (vedi il monogramma usato sulle tombe cristiane). Solo dal IV secolo questo segno argenteria, paramenti Uscite 3.260.000 Entrate varie Entrale (borse, candele, cassette, ofierte per fiori ecc.) 19.658.277 RIEPILOGO Tot. Entrale Tot. Uscite compare con grande frequenza, spesso Passivo Libretto Bancario Tot. Passivo circondata da un cerchio o da una co rona trionfale. Questo uso venne intro dotto con il labaro di Costantino che portava alla estremità superiore il monogramma entro una ghirlanda dorata, e interpretalo, in quell'epoca partico larmente attenta ai simboli, come so vranità di Dio sul mondo ^ tnonfo di 1.793.739 228.300 1.565.439 OFFERTE MISSIONI PANES. ANTONIO Offerte nella Giornata Missionaria (cons. ai Miss. Saveriani) Spese per l'adozione di un bambino ad Haiti Offerte per Tacquisto di un furgone a un Missionario Elemosine varie Cristo sul male. L'aggiunta ^^lle lettere Alfa e Omega indica che Cristo rappre senta l'inizio e la fine, mentre un accen no alia crocifissione e dato con Iag giunta dei segni del sole ^della una. Ulteriore sviluppo: m Sina il pramma è vivacemente risolto in stella a otto punte; in Italia, in Spagna, 47.432.387 49.125.926 Il nuovo organo elettronico nella chiesa dì S. Giacomo. 2.670.000 450.000 670.000 220.000 NAZIONALE ALPINI -GRUPPO^TfORNI DI SOP^ 62 anni di storia e umanità Gemona perde la vita, assieme a numerosi amici, l'Alpino fornese D'Andrea Tullio figlio del socio Alpino D'Andrea Gheso. Il dolore Pur non avendo rintracciato documenti probatori, da varie testimonianze si sa per certo che la fondazione del Gruppo ANA di Forni di Sopra risale al lontano 1926. della famiglia si estende a tutto il paese an cora sotto shock per il sisma che fortunata Mondiale promotori dell'iniziativa spicca la figura di quello che sara per unghi anni, praticamente fino alla fine della Seconda me non ricordare in questa occasione l'e norme lavoro svolto dagli alpini in congedo Dal gruppo di reduci della Prima Guerra mente a Forni non ha fatto grossi danni. Co volontari a favore delle popolazioni friulane Guerra Mondiale, l'animatore e pnmo Capo colpite con un apporto di migliaia di ore di Gruppo: Coradazzi Iginio «Bianchi», classe 1894 Combattente della Prima Guerra Mondiale, egli segui tutte le gloriose vicende del Btg Tolmezzo - 8" Reggimento Alpini. Per le sue gesta che hanno dell'incredibile per ardimento ed efficacia bellica e che gli lavoro, materiali, mezzi ed una dimostrazio ne di efficienza tale da indurre il governo degli Stati Uniti ad impiegare i fondi stanzia ti proprio tramite l'Associazione Nazionale Alpini guidata allora dall'indimenticabile attribuirono l'appellativo di «diavolo del Pai Presidente Bertagnolli. Grande» fu decorato con Medaglia d'Argen to al V.M. Grande figura di Alpino e monta po il Sottotenente Schiaulini Gianni cui suc Nel 1977 assume la carica di Capo Grup cede nel 1978 il serg. deir8°, cav. De Pauli naro. A guerra finita ritorna alla vita dura e semplice delle sue montagne che ha sem pre intensamente amato. Fu Guida Alpina, Tito tuttora in carica. Gli sono a fianco quali Vice Capo Gruppo prima il cav. De Santa Fedele e quindi Perissutti Egildo Bareta. gando al suo nome numerose ed impegna Sottotenente Antoniacomi Elvio. Quest'ulti guardiacaccia e gestore del Rifugio Giàf le tive vie in roccia assieme ai più forti scalato Ricopre la carica di Segretario dal 1978 il ri dell'epoca nonché alla realizzazione di Il gen. di C.A. Ferdinando Antoniacomi per 20 an ni Presidente della Sez. ANA Gamica. (Fotografia numerosi sentieri tutt'ora praticati dai fre scattata il 4 novembre 1970). quentatori della montagna fornese. Fu anche ideatore, sostenitore e realizza ni quale Segretario. leguerre e della montagna. fino a riportare la consistenza del Gruppo Significativa la presenza, alla fondazione del Gruppo, del Generale Medaglia d'Oro Ugo Pizzarello che da capitano comandava la Compagnia ove prestava servizio l'alpino Coradazzi e che nell'occasione fece dono al Gruppo del suo primo Gagliardetto. Collaboratori quali Segretari nel periodo citato furono prima l'alpino Clerici Giovan ni, poi Dante Danta tuttora iscritto al Grup po e quindi l'alpino Perissutti Amelio. Inizialmente il sodalizio conta 25 unità, per la maggior parte reduci della Guerra 1915-18 alcuni dei quali mutilati ed invalidi. Ad essi si uniscono con il passare del tempo molti gio vani desiderosi di fraternizzare con i fondato ri fino a raggiungere le80 unità alla soglia del tragico secondo conflitto mondiale. Fra i soci fondatori ricordiamo, oltre ai già citati Capo Gruppo e Segretari: Antoniaco- mi Ermenegildo Canova, Clerici Pietro Perere, D'Andrea Lino Somp, Cappellari Guido Mariela, Pavoni Francesco Preve, Perissutti Marnante, Anziutti Carlo Piretu. Dopo gli eventi bellici del 1939/45 il Gruppo risorge nel 1947 e riprende la sua Questi riunirono i reduci della seconda Guerra Mondiale con i vecchi soci fondatori Tenente Colonnello Mauro Not (lo stesso del '66) recentemente presente a Forni per tempo gli sono da efficaci collaboratori qua li segretari il Capotai Maggiore Pavoni Giobatta Tabachin ed il Sergente Maggiore De Santa Fedele. Da ricordare la presenza nel Gruppo del generale di C.A. Ferdinando Antoniacomi, mutilato e decorato al V.M., che fu per qua si 20 anni Presidente della Sezione ANA Carnica dove, come a Forni, ha lasciato un raro esempio di rettitudine morale e mate riale e di grande attaccamento alla patria. La sua figura è ricordata con la dedica di un'aula della Scuola Materna. Nel 1964 viene eletto Capo Gruppo l'alpi no Perissutti Mario Coton che affiancato dai segretari Perissutti Gigetto prima e Dorigo Lidio poi reggerà le sorti degli alpini fornesi fino al 1977. In questo periodo si susseguo no numerose le attività sociali collegate tal volta con le consorelle associazioni del CAI nere. indelebile nella vita dei fornesi. Fautori della rinascita furono Cella Tizia Capo Gruppo e Antoniacomi Amelio Pirin, classe 1911, Sergente Maggiore dell'B® Alpi- Grazie al lavoro di alcuni soci si sta infatti completando la sistemazione di due locali al piano terra della Latteria Sociale di Vico che saranno appunto attrezzati a Sede Sociale ed ufficio sia per l'ANA sia per le consorelle associazioni Combattenti e Reduci, Mutilati mente di nuovo chiamati a fare il servizio militare fra gli alpini dopo il periodo dei «pompieri», sentano il desiderio dì far parte di questa Associazione che a Forni come in tutta Italia ha dato sempre prova di sensibi lità verso i problemi sociali nonché di attac camento alle tradizioni che non sono certo quelle di «guerrafondai» come qualcuno si permette di asserire ma di rispetto per colo ro che ci hanno preceduto e con il loro sa ed un lutto. Gli alpini sono in prima fila nel portare aiuto e soccorso alla popolazione. Sia quelli in congedo (primi fra tutti il Grup po ANA di Salsomaggiore (PR) sia quelli in Onorino Cappellari e il sindaco Vito Maresia. di Guerra, Famiglie Caduti e Dispersi. Ulte riore obbiettivo la realizzazione di un picco lo ma significativo «Parco delle Rimembran ze» per ricordare l'olocausto che il paese ha dovuto sopportare negli eventi bellici. Ben 65 Caduti e 26 dispersi sono il tragico bilan cio di una follia che gli alpini per primi si au gurano non abbia mai più a verificarsi. L'augurio che i giovani, ora fortunata crificio hanno contribuito a creare una na zione libera e democratica. Elvio Antoniacomi Giovanni De Santa «Daco» e il I en. C ol. Mauro Not. Mauro Not al comando di una Compagnia del Tolmezzo) si prodigano fra fango e ma Conferimento dello Croce di Guerra cerie con uno spirito di collaborazione fra terna che fra alpini è una dote basilare. ad Onorino Cappellari (Saco), Giovanni De Santa (Bino Daco) eFelice Schiaulini (Peli) Il 22 febbraio 1988, prima deirinizio dei lavori del Consiglio Comunale il Sinrinm nva ali ex militare Onorino Cappellari, la Croce di Guerra. Prima di appuntare al nPtfn r re il Sindaco dava lettura delle determinazioni contenute nel brevetto di concessione a fi pressi di Forcella Scodovacca un Gruppo di Alpini in esercitazione. Purtroppo dopo al del Distretto Militare di Udine. Colonnello Salvatore Licandro cune oredi ricerche ed il salvataggio dei mi litari investiti in maniera più leggera manca mo conflitto mondiale (1940-1943). all'appello l'Alpino Abruzzese Antonio Del Nero. Le ricerche riprese il giorno successivo con la collaborazione di volontari fornesi coordinati dal Capo Gruppo Perissutti conti nuano per ben tre giorni fino al ritrovamen to della salma del giovane alpino. La popo lazione fornese si stringe intorno ai commili toni ed ai familiari cercando di lenire per quanto possibile il grande dolore. Una targa, Onorino Cappellari si distinse in azioni di assalto alle postazioni nemiche in terra nian«l.„. r "a Comandante , Jugot-Uva durante 1ulti- significativa e semplice cerimonia nella sala ele consiliare, hannopatriottiche Drp<^pr.7i«tn)';.f le. Alla 1{familiari del decorato, le rappresentanze d'arma associazioni localf -1pUh '• ' h T""' Conclusa la cerimonia, 1Amministrazione Comunale ha offerto ai presLti un bnndisit Zn' Il 28giugno 1988. ripetendo lacerimonia sperimentata con successo il 99 . Sala Consiliare, prima deWinizio iei lavori dd Comglio. il confermmto della (™ rrWmV.Tr ex militari farnesi: Giovanni De Santa «Bino Daco» eFelice Schiaulini «Feli" "f" ('Uerra «due Alla semplice ma doverosa cerimonia hanno presenziato un picchetto di niilitar, W./ Rf. r- ^ , , estivo aForm con dComandante T. Col. Noi, l'intero Consiglio Comunale ronnZL,! % patriottiche con bandiere e labari ed i familiari dei due decorati ' Il Col Not ha dato lettura del dispositivo della decorazione ed ha appuntato al n.ft. pressi del luogo della tragedia ricorda lo Croce al mento di Guerra, mentre il Sindaco cav. Vito Maresia aoLntnvn ni !! Schiaulini, dopo aver dato lettura della motivazione «...per aver partfcinato In sfortunato alpino. 6 maggio 1976 - Terremoto del Friuli. Sot to le macerie della caserma Coi Pantanali di orfano del padre Giuseppe, caduto nel corso della prma guara ««ZI," •' <" "" brmdis, u, posata il 10 settembre dello stesso anno nei «niunchì»: animatore c fondato Finalmente, dopo 72 anni, il Gruppo ANA di Forni di Sopra avrà una sua Sede Sociale. 4 novembre 1966 - Una disastrosa allu Inverno 1972 - Una valanga investe, nei Coradaz/i le esercitazioni estive. vione colpisce il paese creando distruzione armi (ricordiamo fra essi l'allora Tenente re del Gruppo ANA dì Fornì dì Sopra. Importanti i rapporti consolidati sia con i Gruppi ANA della Gamia, del Friuli e del Ve neto sia con i reparti alpini primo fra tutti il Btg. Cividale comandato attualmente dal Subentra come Capo Gruppo, nel 1949, l'Artigliere Alpino Clerici Angelino Danta. Il Clerici mantiene la carica con impegno e capacità fino al 1963 ed in tale lasso di inconfondibili caratteristiche delle penne no (1947) e Antoniutti Fiorino (1948) quali sociale sia sportivo che ha portato la consi sulle 60 unità. e Soccorso Alpino di cui i Perissutti è pure responsabile. Fanno parte di questo periodo alcuni episodi che hanno lasciato un segno attività intesa a tener vive le tradizioni e le mo periodo di vita del Gruppo è contraddi stinto da una buona attività sia in campo stenza numerica a 115 unità. tore della cappellina eretta nei pressi del Ri fugio Ciaf, dedicata alla Madonna delle Roc ce per ricordare ed onorare i caduti di tutte Vito Maresia appunta la Croce di (.uerra a Felice Schiaulini. bellico imìS-IS. rimanendo mutilato...». USindaco ha voluto ricordale ai or LZTTZ', d,,, . Oe bania. la decorazione a Felice '^^1 periodo chezza e le altre sofferenze della ritira Vietato Fumare ta. A dimostrare il loro eroismo basterà ricordare l'eloquente motivazione della medaglia d'oro conferita alla memoria del carabiniere Plado Mosca Giuseppe da Acquaviva Palatani (Caltanissetta). «Addetto ad un comando di grande LAssemblea Ordinaria dei Soci svoltasi ii 23 aprile ha sancito la ri presa dell'attività del CAI di Forni ri presa che di fatto era stata preceduta - i - unità, partecipava al ripiegamento dal Don al Donez con truppe della divisione «Torino». Rimasta questa, dopo tragiche vicende, accerchiata e sottoposta a mici r dalla positiva esperienza della 1® Edi diale fuoco di armi automatiche e di ar zione del Rally Sci Alpinistico orga nizzato per il 10 aprile che ha rappre tiglieria, nel momento supremo in cui i superstiti, provati da continui sanguino sentato l'inizio di una nuova attività si combattimenti, dalla fame, dal cammi no eccessivo, dal gelo, erano rimasti col piti dalla fatalità del destino che sem invernale a far conoscere sempre più le nostre montagne. Alla presenza di un discreto nume ro di soci il Presidente uscente Antoniacomi Elvio ha presentato il Bilan cio non solo dell'ultimo anno ma di tutto l'ultimo decennio culminato nel 1982 con la costituzione della Sezio ne e con il raggiungimento di una compagine sociale veramente nume brava avesse decretato il loro annienta 'jmc Antoniacomi Elvio consegna ildistintivo di Socio 25.le a De Santa Gino «Madiu». Festa delParma 1988 rosa composta, alla data del 31 di cembre 1987, da 200 Soci Ordinari, 83 Giovani e 27 Familiari per un totale di 310 unità. Un Bilancio più che positivo per la mole di lavoro svolto ma con un po' di rammarico per lo scarso coinvolgi 1740 anniversario guente memorando discorso: «È l'Arma delia fedeltà immobile e dell'abnegazio ne silenziosa; l'Arma che nel folto della mento che si è riusciti a dare ad ele battaglia e di qua della battaglia, nella menti giovani che possano garantire un ricambio ed una nuova energia a trincea e sulla strada, nelle città distrut te e nel camminamento sconvolto, nel ri schio repentino e nel pericolo durevole, livello dirigenziale e di coordinamen to delle varie attività. È su questi pun dà ogni giorno eguali prove di valore, tanto più gloriosa, quanto più avara le è la gloria». ti che il dibattito che ne è seguito si è maggiormente soffermato pur esami nando anche altre questioni di ordine L'Istituzione si è rivelata eroica in pratico quali il potenziamento dell'a zione di segnaletica e manutenzione guerra e collaboratrice preziosa in tutte le armi sorelle, non meno che nelle Ar sentieri. Il riatto della Casera di Val di Brica finalmente imminente, mate del Mare e del Cielo. Arma com alcuni ARMA DEI CARABINIERI lavori che interesseranno la Sede So ciale, l'ammodernamento del Rif. Giàf da parte dell'Amministrazione Comu nale, la ricerca di una maggiore pro fessionalità dal punto di vista tecnico nei confronti di un servizio basilare quale l'organizzazione di Gite ed Escursioni guidate. Un minuto di raccoglimento del l'Assemblea ha salutato la memoria di Luciano Gergol, amico di Forni, collaboratore alla realizzazione della Ferrata Cassiopea, caduto in monta gna lo scorso autunno. Il distintivo dorato di Socio 25.le è stato consegnato dal Presidente a De Santa Gino Madiu, da sempre colla boratore assiduo nelle varie attività; dall'innaffiatura dei fiori della Sede alla Guida nelle escursioni. battente, dunque, ed i nostri uomini si sentono soldati moralmente e spiritual mente. Si approssimava il tramonto dell'astro napoleonico sulla piana di Waterloo, quando si avvertì il bisogno di avere al servizio dello stato legittimo un corpo di militari scelti, preposto al servizio di po lizia. Così nacque, il 13 luglio 1814, il Corpo dei Carabinieri, elevato a rango di Arma nel 1861. Ricordo che nella letteratura i carabi nieri hanno anch'essi il loro posto e lo tengono di pieno diritto sotto gli auspici di due alti nomi: Costantino Nigra e Ga briele d'Annunzio. Il primo quale autore di una famosa poesia «La Rassegna di Novara», poesia che descrive i carabinieri «Usi obbedir tacendo e tacendo morir»; l'altro del se- Carabiniere fante, quindi carabiniere alpino, guastatore, sciatore, elicotteri sta e paracadutista, carabiniere mari naio e di armi corazzate e blindate; ed infine carabiniere onnipresente e onni veggente, per gli infiniti compiti del ser vizio in pace ed in guerra. Da non dimenticare tutta la grande famiglia dei carabinieri in congedo or ganizzata in centinaia di sezioni. Enti marginali certamente, ma anch'essi di coesione, di forza morale e di prestigio, così come le altre 16 Associazioni nazio nali d'arma. Anche nella lontana Russia, i carabi nieri, che mobiliteranno ben 43 Sezioni, furono sempre al loro posto e compirono tutto il loro dovere, nonostante la stan- Il rinnovo delle cariche per il trien nio 1988-1990 ha dato questi risultati: Consiglieri Antoniacomi Elvio, Cedolin Mario, De Santa Marco, Anziutti Anna Lui gia, De Santa Nicolino, De Santa Re nato, Cella Antonino, Antoniacomi Nerina, Dorigo Lidio, Anziutti Alfio per Forni di Sopra; Candotti Nazare no per Forni di Sotto; Schneider Giampiero per Sauris. Revisori dei conti Corisello Eligio, Ferigo Marco, Perissuttl Danilo. Un sentito ringraziamento a coloro che hanno ritenuto di non ricandidar si per la collaborazione data. Il Consiglio Direttivo successivo al l'Assemblea ha riconfernnato alla Presidenza Antoniacomi Elvio coa diuvato sempre da Mano Cedolin quale Vice Presidente e da Anziutti Anna Luigia per la Segreteria. Un augurio che l'inclemenza dejla Primavera sia compensata un e- state splendida tale da ® tutti, dai Gestori dei Rifugi agli escur A.itnrità orcsenti alla S. Messa nella ricorrenza del 174" anniversario della fondazione dell' Arma dei Casionisti ed alpinisti le massime sodd - rabinieri. Èla 1" S. Messa celebrata in S. Giacomo dopo i restauri {foto Aquilini). sfazioni. mento, inforcato un cavallo ed agitando un drappo tricolore, si lanciava da solo contro il nemico. Trascinava col suo ma gnanimo grido ed il meraviglioso esem pio migliaia di uomini in un travolgente attacco all'arma bianca contro forze su periori con tale ardente impeto da spez zare il cerchio di morte e permettere agli stremati reparti di porsi in salvo. Esempio fulgido di virtù militari che nessuna lode può degnamente esprime re, scopariva nelle fiamme della batta glia per ascendere nel cielo degli eroi». Vallata di Arbusow (Russia) 22 dicem bre 1942. Ma vicino alle benemerenze civili e militari di prima grandezza bisogna col locare anche molte migliaia di atti di al truismo, di filantropia, di soccorso occa sionale, che tanto hanno valso a cemen tare nell'animo del popolo italiano quel la considerazione consapevole ed anche affettuosa che ha sempre avuto per i ca rabinieri, per i suoi carabinieri. A tutt'oggi l'Arma è una fra le più va lide ed insostituibili strutture della sto ria nazionale italiana. Il carabiniere ha un solo programma: servire il Paese con purezza d'intenti e assoluta giustizia, per l'ascesa della no stra bella Italia nel mondo della scienza, del progresso e della pace. Solo così potremo ripetere il nostalgi co coro del Nabucco e cantare con enfa si l'immortale inno del Mameli: «Fratel li d'Italia, l'Italia s'è desta». VIVA L'ITALIA! VIVA L'ARMA DEI CARABINIERI! IL SOTTOTENENTE Egeo Capessi Cercare Dio... Molti cercano Dio, ma prendono, senza volerlo, la strada opposta a quella che conduce a Lui: come dei tecnici che costruiscono essi raccol gono il materiale, tracciano dei piani, verificano se tutto regge 0 no. Proprio cosi si fabbrica un raz zo straordinariamente perfezionato che si lancia nello spazio... Ma quando si tratta della ricer ca di Dio, un tale atteggiamento fallisce sempre. La vera ricerca di Dio è invece molto più somigliante all'atteggiamento di un uomo che, dopo essersi seduto, ascolta. Ed è logico, giacché Dio in definitiva, non è qualcuno da costruire o da fare, ma qualcuno da ricevere. E quando si riceve qualcuno, ci si sie de e si ascolta. Sedersi e ascoltare non è rinuncia, né pigrizia. E sem pre cosi quando vogliamo lasciarci impregnare da una verità troppo grande per noi. Per conoscere il se greto di un amico non ho che un mezzo, ascoltarlo, soprattutto quando penso che quest'amico ab bia delle cose gravi che io ignoro. Se invece parlo sempre non cono scerò mai l'intimo segreto del mio amico, anche se le mie parole gli si aggirano intorno... Si trova Dio di cendo, come il piccolo Samuele nel Tempio: «Parla, Signore, il tuo ser vo ti ascolta». (J. Loew. Nella notte ho cercato) o sport Una stagione invernale discreta, carat terizzata da una costante «tenuta» della poca neve caduta già a novembre dello scorso anno e, quindi, possibilità di effet tuare regolari allenamenti per i ragazzi della Società Sportiva Fornese, sia nel settore dello sci alpino che in quello nor dico (discesa e fondo). Naturalmente, quando ci si allena in tempo e bene, si ottengono anche ottimi risultati agonistici e la Fornese, con le sue squadre, ha portato a casa molti allo ri e molto prestigio. La Fornese, come sempre, ha organiz zato anche diverse gare nella nostra val le, gare zonali, ma anche una gara presti giosa quale è la TRE C, manifestazione internazionale di fondo, alla quale hanno partecipato i migliori fondisti italiani ed europei, ottenendo un successo pieno, sia di partecipazione che di organizzazio ne. La primavera 1988 ha interessato la preparazione tecnico-agonistica delle squadre in classifica: al secondo posto un'accoglienza festosa nella piazza cen trale, con il Sindaco, cav. Vito Maresia in testa, che ha fatto dono agli ospiti di una targa del comune. Per l'occasione l'Associazione Com mercianti ed Albergatori, molto lodevole per la sensibilità dimostrata negli ultimi Cosa fa il Comune? In collabora/ione con il Comune di Forni di Sotto, si sta progettando H circuito deirane lo d, fondo per sia pure per brevi linee, su ciò una spesa prevista d, hre 500 Iniziamo questa rubrica, per informare l'opinione pubblica, che l'Amministrazione comuna probabillmente aumentata a L. 750 le sta portando avanti, sia come milioni. anni all'attività atletica, ha donato una mi a medio e lungo termine, targa d'argento con incisi i nomi dei par tecipanti alla staffetta, mentre la Cassa Rurale ha voluto essere presente al ge mellaggio sportivo e per la bella iniziati va di Anesin Riccardo e soci, da tanti anni amici di Forni di Sopra. Non è mancata l'impronta de! volonta riato artigiano nella cerimonia di pre evitando, naturalmente, di ri miazione, ove un pregevole lavoro in le gno di Mario De Santa è passato ad ar ricchire i ricordi di un maestro vetraio combenze e prerogative riserva milioni. te al Comune per Legge. Si è progettato l'amplimanento del Rifugio Giàf, per una spesa comples Sono completati i lavori di realiz zazione della fognatura di Sottobalcons-Rio Comis, per una spesa com plessiva di L. 100 milioni. Anche i lavori di sistemazione in terna del Municipio, mediante instal lazione dell'impianto di sonorizzazio ba, chitarra e bel canto, di una memora ne all'interno della sala consiliare, bile serata nel Ricreatorio parrocchiale. l'installazione dell'argano quale eli Quivi l'inventiva dei nostri soliti bravi minazione delle barriere architettoni «maestri culinari» (Paiot & C.). ha deli che per il trasporto delle persone che hanno difficoltà a fare le scale, allar ti», al primo e secondo posto le squadre dei «giovanissimi» e dei «pulcini» (assie dell'arguzia di quell'artista di Murano, con ottime specialità gastronomiche lo stallazione di pareti attrezzate. Spesa me alla Pro Nova Forni di Sotto). È iniziata anche l'attività della corsa cali. sostenuta L. 50 milioni. campestre e le squadre della Fornese, di meno di ringraziare la Parrocchia per la mostrano di maturare sempre più, grazie alla costanza nella preparazione specifi disponibilità del Ricreatorio, rivelatosi ambiente ideale ad ospitare attività so ca, che rende atleti e atlete più disinvolti durante le gare e, quindi, con maggiori ciali e culturali per la capienza e lumi nosità delle sue sale. O, cio artificiale sta andando avanti e la spesa prevista supera di poco L. 300 veneziano, accompagnatore degli atleti e artefice, a suon di fisarmonoica. trom Per l'occasione non possiamo fare a vo impianto di pattinaggio su ghiac portare quelle che sono le in ziato i corpi già paghi della musica e dietro l'U.S. Gavazzo la squadra «dilettan Anche la progettazione di un nuo esecuzione, sia come program gamento dell'Ufficio Tecnico e in Sono iniziati i lavori di sistemazio ne del cimitero. Si tratta di lavori di versi, porfìdatura viali, sistemazione muri, installazione impianto di illu minazione e sistemazione cancelli. Spesa L. 60 milioni. siva di circa 200 milioni. Alcune strade importanti hanno già ottenuto la promessa d'intervento regionale. Esse sono: Madai - Pian dal Moru; Cianeit - Varan - Pian dala Madona; Puont dai Fasoi - Fossiana o strada dai Cianeis; Massaroul Val di Daguosas; Tiviei - Clapus -Tamaras. Gli operai del Comune hanno ef fettuato un ottimo lavoro di ripristi no di alcune strade di terra battuta, mediante inghiaiatura e decespugliatura marginale, quali la Davost - Palas, la strada di Trada e quella di Sorapiera - Tiviei. Il Comune sta attualmente trattan do con i proprietari, per la demoli zione, entro quest'anno, dei seguenti ruderi: Casa Pio IX fra la piazza cen possibilità di successo. Fra breve tempo, verrà stilato il calen dario zonale per le gare di sci nordico e via Tolina e la baracca della Spimac, alpino da parte del Comitato Carnico-Giu- antistante il Cimitero. liano della FISI. Speriamo che i responsa bili della Società Sportiva Fornese riesca no ad accapparrarsi qualche gara impor Sta procedendo la progettazione delle opere per la sistemazione di al cune zone della frazione di Andrazza: tante in entrambe le discipline. allargamento di via Venezia davanti trale e Via Latteria, la casa Milan in la chiesetta di San Vito, per ricavare alcuni posti macchina, sostituzione "fv| Cronaca podistica della vecchia fontana dala Biorcia. con sistemazione di un'area di riposo nei pressi, con panchine, aiuola e Quest'anno l'attività podistica degli atleti di casa marcia sotto il segno di fontana illuminata, sistemazione zo na della Primula con istallazione di alcuni attrezzi dondoli, altalene, ecc. Spesa prevista L. 90 milioni. Carpenedo; infatti ad inizio stagione, il 4 giugno, i simpatici podisti di Carpenedo (Venezia), hanno ricambiato la visita fat ta dai fornesi una staffetta dell'Adriatico atleti, con al lo scorso anno, lanciando di marinai dalle sponde alle Alpi, Una trentina di seguito medici e tecnici, - Sistemazione e ampliamento del a-- - Parco Giochi per bambini nella pine ta per una spesa complessiva di circa 20 milioni. hanno coperto la distanza di 170 chilo metri in circa dodici ore. ricevendo Acquisizione e sistemazione, come in origine, della Casa «Giordan» in I podisti di Carpenedo il 4 giugno assieme ai fornesi. collaborazione con VIACP, per una spesa complessiva di L. 800 milioni. Riflessioni Sistemazione del vecchio Munici pio per una spesa di circa 300 milio Mani scarne e monconi protesi, devastati dalla lebbra, ti sono di ni. fronte, occhi spenti nelle orbite sca vate dalla fame ti guardano, ti chie dono un pane, un pane per l'Amore Appalto, entro il mese di agosto 1988, dei lavori di ripristino fognatu ra e acquedotti (distribuzione inter di Dio. na) per importi di circa 700 milioni di Il gesto viene recepito dal fratello meno povero. L'altro, che evangeli camente si dubita lo sia, non si fa trovare in quel momento, tutto pre so nei tentativi di far quadrare il hre, con mutuo CC. Depositi e Pre stiti a totale carico dello Stato. Il Comune sta trattando con l'Agip Petroli e TAmministrazione Re gionale, per servire l'intero territorio di borni di Sopra, di rete di distribu bilancio delle cose vacue e di assur di egoismi, non di certo del pane quotidiano. Problema primario del fratello indio, etiope, gabonese ed anche non di rado di quello del pia nerottolo accanto. Fino a quando! La riflessione si porta difilati al lo spreco concertato del danaro pubblico, il quale, da solo, converti to, basterebbe a far avanzare tante ceste dopo avere saziato quei figli zione di gas (aria propanata), per un importo di circa due nìihardi di lire a E totale carico degh Enti suindicati. gU utenti spetterà la spesa del dirit(circainterna 500 mila lie) e ^yl^iamento della dislribu/ione nelle r case (Circa 600 mila lire), il tutto mutuabileconvenieniemente. dello stesso padre, nati con la no stra stessa dignità, che implorano il più elementare dei bisogni: un pezzo di pane, un pezzo di pane per l'Amor di Dio. I. P. Sono in corso trattative per reperie 1tinanz^iamenti necessari al funzio- namenlo della piscina. scono- iSnato •'«"lesc (con qualche rinforzo extra fornese) si rie trdcTvignfdel l d iSotto (i due Capi Distacca. »v ricono- accamen- hi.l' ottenuto un contri- " ^ iinfdue ^lotti p boschivi. e i - lavoli colturali della febbre tifoidea detta la «spagnola». Passata la bufera della guerra e smobilitato dal servizio militare, fu inviato come cap pellano parrocchiale a Lungis di socchieve, dove rimase dal 7 agosto 1919 al 30 settem bre 1921. Il l ottobre di quell'anno passò Il settore alberghiero si rinnova nel Seminario di Udine con l'incarico di Da alcuni anni, nel settore alberghie professore nelle classi ginnasiali; mantenne tale ufficio per un quadriennio, ossia fino al 30 settembre 1925. Nel quadriennio succes sivo fino al 1929 esplicò le mansioni di Vi ro di Forni di Sopra, si notava un certo rilassamento, dovuto a tanti fattori che è inutile sottolineare. Abbiamo assistito alla chiusura dell'al cerettore nel Seminario minore di Castelle- bergo «Dolomiti» e, successivamente, anche dell'albergo «All'Ancora». En trambi questi due grandi complessi, po sti al centro del Capoluogo di Vico, po rio (Pagnacco) di recente costruzione. Infi ne dal l ottobre 1929 al 30 settembre 1965, tevano ospitare all'incirca una ottantina 1 di persone. Naturalmente, mancando questi due alberghi, la potenzialità ricet tiva di Forni di Sopra ne ha subito un calo pauroso (almeno il 20%). Ma. da qualche tempo, qualche cosa si sta muovendo a Fomi di Sopra: Finiziativa privata si è rimessa in moto, con prospettive molto confortanti nel settore turistico paesano. Recentemente è stato inaugurato Ricupero edilizio di notevoli dimensioni. L'intero caseggiato dei Morets-Bareta, in borgata Ongiar, è sta to ristrutturato in albergo. L'Hotel Coton — a tre stelle — (2" categoria) va ad arricchire il patrimonio della ricettività pubblica di Forni di Sopra. Alla famiglia di Mario Perissutti gli auguri per la coraggiosa iniziativa turistica. 1Hotel Coton di Mario Perissutti in loca a dar lustro alla nostra località. Da qualche mese si sta lavorando in diversi alberghi fomesi; l'Hotel Davost di Eduardo Cambò, nella zona sportiva di Davost sta cambiando immagine: di venterà anche questo complesso una grossa realtà turistica fornese; anche En zo Cella ha pensato bene di creare qualche cosa di «suo», piuttosto di affit tare gli alberghi degli altri. Infatti sta la vorando alacremente per trasformare la vecchia casa in fondo a! Tarandan {Via Vittorio Veneto) in un bar-tavola calda meublé, con denominazione «Taran dan»? che ne dici Enzo!!! Sarebbe bello no? Qualche ritocco necessario l'ha porta suore, laici. Mons. Giuseppe Perissutti: un maestro di spiritualità Il 15 agosto 1966 — festa di S. Maria As sunta in Cielo, patrona della nostra Parroc chia — ritornò a Forni di Sopra per cele brare il 50® di sacerdozio il nostro compae sano mons. Giuseppe Perissutti (Morèt). Tale solenne cerimonia era stata preannun ciata con articoli e programma sul bolletti no parrocchiale «L'Angelo» dello stesso mese d'agosto '66 già stampato e distribui to; di quella giornata però cosi piena e dav vero magnifica non rimase alcuna nota to avanti anche Nino Coradazzi nel suo scritta, nè sui numeri successivi del bolletti Albergo Centrale, in Piazza del Comu ne. Speriamo che si sblocchi la variante no, né sulle pagine del libro storico della parrocchia. Un vero peccato! Rivedendo le fotografie (che conservo) e rinvangando nei miei ri cordi, posso dire che fu davvero «un giorno al PRG e che Nino e la sua truppa rea lizzino l'ottimo albergo già progettato a fondo valle, sulla destra prima del ponte sul Tagliamento e Vico. Anche l'Hotel Edelweiss, dopo aver ampliato la sala da pranzo, ecc. ha pre disposto i lavori per dotare l'ottimo al bergo di ascensore. La pensione «Lena» è stata interessa ta peralcuni importanti lavori di amplia mento e di ammodernamento. Altri programmi sono stati annunciati ed in breve, certamente, saranno con- cretizzati in tangibile e validissima realtà: si tratta dei lavori preannunciati da Fa bio De Santa alla Villa Alpina, che sarà trasformata e ammodernata convenien temente; anche l'Albergo Cridola in lo calità Mauria subirà presto una trasfor mazione, con i necessari ammoderna menti: Sinto e Manno Cappellari non ne fanno mistero ormai. _ Cristina e Tita Bandiera, tai Cianeis, vogliono ingrandire la loro azzeccata at tività di «polenta e frico», perche la clientela è in continuo aumento, corne lo è stato per la prole della famiglia Bandiera... . . Infine, per il settore importantìssimo degli alberghi, abbiamo lasciato 1HoteJ Muions, che sorgerà proprio m localìta «Muions»; l'opera grandiosa (sono pre visti quasi duecento posti letto) ven-a realizzata dalla Coop 2 di Udine, con la collaborazione della Cooperativa Mum di Bologna. . . ^ Quindi, in un paio d'anni, ipostì letto in albergo nella nostra cittadina, saran no sicuramente raddoppiati con enor mi vantaggi economici per chi opera ne settore (posti di lavoro), per do per l'artigianato tutte lecamp, strut toeLstìche impiantie per di risalita, Sportivi, piscina, palestra ealtro. in sordina, il suo lavoro seminando i tesori della sua saggezza e della sua bontà fra tut ti quelli che ricorrevano a lui: chierici, preti, lità Ongiar. Un esercizio alberghiero di prim'ordine che certamente contribuirà per lunghi anni, ricoperse l'incarico delica tissimo ed importantissimo di direttore spi rituale nel Seminario maggiore di Udine per le classi liceali e teologiche; era nel con tempo prezioso e ricercato consulente dei sacerdoti giovani, nonché confessore e con sigliere di religiose e di laici impegnati nel l'apostolato. Il 27 gennaio 1959 S.E. mons. Giuseppe Zaffonato, arcivescovo di Udine, volle premiare tanta dedizione, conceden dogli il titolo di Monsignore e di Canonico del Duomo di Udine; continuò in seguito, Quando lo osservai, pochi minuti dopo nata sulla spalla destra come Gesù, dissi fra me: «Era un prete autentico!». E subito quella camera mi si trasformò in cappella votiva e quel letto in altare, ove il prete ave va offerto se stesso in olocausto al Signore. Simile fu la sensazione in tutti i presenti a quell'istante. Oggi fra il clero giovane ed il laicato cri stiano si ricerca spesso l'identikit del prete; si rifiutano le definizioni tradizionali e se ne Mons. Giuseppe Perissutti da mons. Giuseppe Grosso amministratore del medesimo e da altri sacerdoti. Quivi av vengono i primi saluti delle autorità locali, venne Papa Paolo VI. dei parenti, dei paesani e di molti ospiti-vil leggianti; si formò poi il corteo e si entrò porale dell'E.I. nella VI compagnia di sani Nel 1915 fu richiamato alle armi e fu ca nella Chiesa parrocchiale per la s. Messa tà di stanza a Padova. Si stava consumando del cinquantenario. Fu una cerimonia direi «gustatissima» da parte di tutti per il bel canto corale, per le brevi e stupende parole di augurio dette da mons. Fantini e dal la prima guerra mondiale, con centinaia di migliaia di morti, d'ambo le parti specie in Europa; tutto il Friuli e le vallate della Carnia sentivano l'orribile peso di lutti e di mi serie che l'odio degli uomini porta con sè in ogni confiitto armato. Proprio durante que sto aspro periodo ed in una zona che sape va di fuoco e di combattimenti don Giusep pe Perissutti saliva all'altare per offrire al Signore la sua Prima S. Messa, il sacrificio eucaristico cioè che riconcilia Dio con gli ta alla sede della Cassa Rurale e della Coo perativa di Consumo, l'omaggio dei doni ed il rinfresco per il festeggiato nella taver na «Aurora» ed infine nel pomeriggio, do po i Vespri solenni, l'estrazione della tom bola a favore delle opere parrocchiali. In serata mons. Perissutti rientrò nel Semina rio di Udine. Tutto Forni gioì allora con quel suo fi glio benemerito, diventato la guida sicura di tante anime giovanili avviate all'altare, di sacerdoti, di religiose e di laici dell'arcidiocesi udinese. Era nato a Forni il 6 gennaio 1891 da Paolo Perissutti e da Coradazzi Elisabetta, primo di cinque fratelli. Crebbe sano, forte e buono sotto la guida dei genitori intelli genti esaggi, di insegnanti capaci ediligenti e soprattutto del parroco: don Fortunato De Santa. Frequentò gli studi secondari presso il Seminario di Cividale e di Udine, sotto l'occhio attento e compiaciuto del ret tore mons. Fortunato De Santa, ad eccezio ne d'un biennio liceale passato al collegio «Arici» di Brescia ove ebbe come condisce polo Giovanni Battista Montini che poi di- nell'ottobre del 1965, in occasione della ria pertura dell'anno scolastico. Per i sacerdoti friulani, per le centinaia di ex-alunni, per le religiose del Paulini e di S. Spirito, che lo ricordano sempre caramente, egli fu e resta il «padre». Il suo tramonto fu placido, in un lettuccio dell'ospedale civile di Udine, il 3 novembre 1969, all'età di 78 la morte, bianco e sereno con la testa recli Mons. Perissutti giunse nella piazzetta di Cella in automobile accompagnato dal fra Parroco don Riccardo Talotti. Seguì la visi frase bella e concisa all'assemblea plenaria dei Moderatori e Professori del Seminario anni. memorabile». tello Bernardo, da mons. Fino Fantini ret tore del Seminario Arcivescovile di Udine, «Egli resta sempre una fulgida bandiera del clero friulano!» disse l'Arcivescovo con uomini ed è sempre l'unica e vera garanzia di pace. Periodo assai fortunoso per il caporale Giuseppe Perissutti: il 6 agosto 1916 fu nel Duomo di Udine ordinato sacerdote dal l'arcivescovo mons. Anastasio Rossi e l'in domani domenica 7 agosto potè celebrare la sua prima s. Messa nella Chiesa parroc chiale del suo paese natale, Forni di Sopra; più tardi la rotta di Caporetto e la conse guente invasione austro-tedesca di tutto il Friuli lo sorpresero in licenza di convale scenza proprio a Forni di Sopra e cosi ri mase quassù, unico sacerdote, in qualità di Economo Spirituale della parrocchia, dal settembre 1917 al gennaio 1919. La Provvidenza Divina volle in tal modo lasciarlo in mezzo al suo popolo, quale mi nistro delle Sue grazie e delle Sue consola zioni nei momenti più tragici della fame e tentano altre di nuove. Per me, questo è un inuUle affannarsi, una retorica risorgente... Infatti è più facile dire del prete — come di Dio! — ciò che egli non è, piuttosto che di re ciò che egli è. Il popolo cristiano, il quale non ama le definizioni astratte, sente invece subito la presenza del vero prete e, direi an zi, la fiuta. Mons. Giuseppe Perissutti fu un autenti co prete. Fu (e ne ebbe la coscienza limpida e sicura) un inviato di Cristo Salvatore; fu l'uomo della preghiera, fu il ministro della parola di Dio, fu il dispensatore della Gra zia salvifica soprattutto nel sacramento del la Penitenza, fu il consigliere saggio per ogni dubbioso, fu il medico esperto di tanti cuori tormentaU, fu l'uomo povero che ge nerosamente aiuta i fratelli poveri. Quante vocazioni sacerdotali e religiose crebbero e si rafforzarono sotto la guida sicura di que sto direttore di anime; quanti problemi ri solse non solo morali, ma anche di vitto e di vestito! Schivo senza essere scontroso, riservato ma non asociale, passò tra gli uomini quasi in punta di piedi per non disturbare. Amò il silenzio ed il raccoglimento che arricchisco no la persona; attinse a queste fonti con ab bondanza per distribuire poi agli altri con generosità. Fu testimone del messaggio evangelico in mezzo al clero friulano e — per esso — in mezzo al popolo, in paroleed in opere. Cosi lo ricordano sempre grati ancora sa cerdoti, religiose e laici che spesso sostano in riverente saluto nella cappellina nuova del cimitero di Raspano, ove egli riposa. Per Forni di Sopra e la sua gente egli re sta «pre Sèf»; una gloria da ricordare ed un esempio da imitare. don Gildo De Santa I Stavolo degli eredi De Santa detti «Sualdòn» in Val di Làur, ultimato il 30 maggio 1786, dalla famiglia Cappellari allora proprietaria, come si nota dalla scritta intagliata nella travc-colmo del (etto «Il S.G. Sao e f.llo Cap. F.F.». Sul davanti c'è la Croce, costruita da Titta Daco nel settembre 1931 c rinnovata per la terza volta da Mario Daco. «Il Cristo delle vette» Sul doppio vetro della finestra del ri fugio, sono rimasti liberi dalla galaverna pochi centimetri quadrati, tanti pic coli elementi di un «puzzle» che per l'assemblaggio lascia spazio alle meta foriche fantasie di chi si presenta da vanti. Oltre il vetro c'è solo nebbia, fit ta, profonda, qualche momento scura, a volte più chiara e luminosa. Raffiche di vento violentissime scuo tono la «Margherita», (il rifugio più al to d'Europa m. 4567 sul M.te Rosa), ri cordi di terremoti vissuti in prima per sona, i cavi di ancoraggio vibrano emettendo un suono grave e prolunga to, come di viola toccata con l'arco. Il mio puzzle prende forma, il rifugio novella arca, naviga nello spazio co smico del caos originario alla ricerca della dimensione tempo sul pianeta Terra, ore sideree si susseguono, qual cuno soffre nell'attesa. È indispensabi le dimensionare lo spazio, scandire il tempo, perdere quota per vincere il ma lessere. Uno scossone più forte, siamo fermi, ma fuori tutto è immutato, alcuni esco Il vento rafforza ancora, punge, ta glia sul mento e sulle guance, mentre compaiono sprazzi di luce bianco gial lastri. Improvvisamente sopra di noi uno squarcio più intenso sbrega le nubi e sopra uno sperone roccioso appare una figura mistica, arcana, dalle fattezze umane, che immobile sotto la lucente galaverna indica la strada per la ca panna «Gnifetti». È «Il Cristo delle vette», una statua di bronzo posta sopra un rilievo lungo Domenica 22 maggio, sei bambini della nostra comunità si sono accostati non senza emozione, per la pri ma volta alla Mensa Eucaristica. Durante la preparazione, iniziata il mese di novembre oltre agii argo menti specifici, numerosi temi sono stati trattati, quali «il Senso della Festa, L'amore verso gli altri, la Pace e la Fratellanza» e altri. Alla fine il gran giorno, dopo aver trascorso la vigilia a Tricesimo presso il Santuariodella Madonna Missionaria. Hanno pregato perché il Signore li illumini sempre e sempre stia loro vicino durante il cammino della vita, per i loro genitori e parenti, per i fornesi tutti, vicini e lontani! (Foto Agiiilinf). la via normale al M.te Rosa. Seguiamo quella via, intanto in po chi momenti tutto il Monte Rosa si scopre, ora è libero dalla nebbia che si è dissolta, tutto intorno neve lucente ricopre ogni cosa, ogni colle, ogni vet ta: Doufur, Gnifetti, Parrod, Vincent, i Lyskam e più lontano gran Combin, M.te Bianco, Mon Viso, un'apoteosi al la natura che giova al fisico provato e gratifica lo spirito. Continuiamo a incidere la nostra traccia nel bianco immacolato giù ver so il rifugio Gnifetti. no nella tormenta nel tentativo di sco A.I.D.O. 'Sociasìon ItalianaOonatdrs di Organo che ch'i ni ài clamai, sul fà scùr, prìn dal ultìm frélt, la tasca vuota, una piaga rossa. la mano che aspetta, lo sguardo attento che prova il vostro cuore mìtèit tal ciàlt di atra vita al me còur... i me vuolis... cusì la muart a mi sumiarà mancu fréida. Mario Cedolin prire, capire la nostra posizione, dopo I poveri non sono quelli che vedete mostrare la fame e la sete, gli abiti pieni delle loro ossa Cuan ch'a rivarà sullapietra come l'argento. Ipoveri sono altrove, lontano dallo sguardo di tutti: vecchine sole, uomini distrutti. Gente che ogni giorno si toglie un boccone dal boccone e per piangere si nasconde poche ore ritornano sconfitti, solo neb bia, solo neve, solo vento. e non vuole compassione. Vive pulita e decente Aspettiamo fiduciosi o meglio, ansio si che l'astro del nostro sistema si im dentro l'ombra d'altra gente. ponga; l'ammalato migliora. 1poveri sono quelli che seggono Nel pomeriggio appaiono sprazzi di luce, «Eolo» sfrangia la nebbia, la no compiti sulle panchine dei viali che ascoltano musiche, leggono stra nave, si è fermata sull'orlo di un vecchi ingialliti giornali E li spaura il pensiero dell inverno imminente precipizio sopra un misterioso mare opaco di nuvole. Abbandoniamo l'arca approfittando di una schiarita, prima per un versante la foglia che cade la pioggia sottile di modesta pendenza, poi lungo un che più non ha luce d'aprile candido plateau sotto grossi serracchi. Un crostone di neve compattata dal vento piomba fra la prima e la seconda cordata, attimi di incertezza, la nebbia Il .w^, che lascia deserte le strade. I poveri sono quelli che sentite tossire rimonta, con la neve al ginocchio, fi nelle case chissà dove. nalmente raggiungiamo il colle del come tarli nei vecchi legni Lys. senza poter morire. Sono quelli che troverete un giorno, con gli occhi spenti: morti sema prete Un ricordo vecchio affamati di Sacramenti. di Tina Palota Sicomincia apianger dalle fasce, Cassa Rurale ed Artigiana è stato oggetto di un apprezzato intervento 0 Dio, perché si nasce? esterno consistente nel consolidamento degli intonaci, nella tinteggiatura e rifacimento del Dof'wioln nori Nel lungo mar della vita non si conoscon rive, 0 Dio perché si vive? pàparziale, Se"da'n da ntll occhio. T'T' Ne guadagna mdecoro la Via Roma. E se ungiamo rinascer dobbiamo Signore, 0 Dio, perché si muore? Renzo Pezzani melrale del sottotetto. Nel prossimo autunno verranno completate anche le terrazze dei piani inferiori so' trad^ionLlfu risulti'0^ ' de"L facciata ri?' f Via Roma, èstato dato Pabito di festa con la tinteggiatura Xo nfaumento delle vetrme negozio di abbigliamento-sartoria. Altre mi/iatne realizzate recentcmente e chedelhanno migliorato l'aspetto e l'offerta dei sprvi7i «i . ^ Le Sante Messe, negli anniver sari, per favore, prenotatele al «11 gomitolL''dmrSsìtt,'lS!S disfiizioni. LE SS. MESSE meno un mese prima: ciò evita *sacrifici siano coronati da meritato successo e sod- spiacevoli «non posso». Un parroco esemplare: don Bernardino Coradazzi Fu certamente una giornata splendida la domenica 7 giugno 1903, quando il no vello sacerdote don Bernardino Coradaz zi celebrò nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta in Forni di Sopra la sua prima S. Messa. Lo assisteva nella ceri monia liturgica il parroco di Forni: don Fortunato De Santa, che era anche suo parente; lo attorniavano i familiari, gli amici e la gran parte dei compaesani, fe lici ed osannanti. Tale letizia era stata le gittimata e potenziata anche dalla pubbli cazione, fatta dal parroco De Santa, di un libretto sulla famiglia e i parroci Coradaz zi. Esso evidenzia infatti che il casato dei Coradazzi, da secoli stabilitosi in Forni di Sopra, diede alla Chiesa diversi sacerdo ti: Bernardino ricordato dal 1501 al 1524, Bernardino citato dal 1574 al 1605 quale parroco locale; Sebastiano, che pur fu parroco e maestro a Forni nel medesimo secolo; Antonio, parroco di Forni dal 1818 al 1831, che rifulse come una stella tra i suoi parrocchiali-paesani e nella diocesi udinese. vm 4 di «pre' saète». Di carattere forte e corag gioso non si piegava davanti alle difficoltà od alle ingiustizie; aveva però un cuore sensibile a tutte le miserie, una fede in crollabile nella Provvidenza di Dio ed un impegno scrupoloso per i propri doveri. Mise mano all'aratro in quell'arido campo affidatogli dal Signore e, senza voltarsi indietro, continuò instancabile per 37 anni a dissodare ed a seminare fin quando le forze glielo permisero. Ed il suo lavoro non fu vano; le sue spe ranze non restarono deluse, benché in sorgessero altre e nuove difficoltà lungo il corso degli anni. La vigna però sterile e selvaggia si liberò pian piano dai sassi e dalla sterpaglia e cominciò a dare i frutti attesi che compensano ogni fatica. Sul piano umano cadono le diffidenze e le ostilità per lasciare il posto al rispetto, al la stima, all'ammirazione, alla confidenza tanto che per moltissimi diverrà il consi gliere e il padre sempre pronto a com prendere e a perdonare. La chiesa, all'i nica 7 giugno 1903 per Forni di Sopra e per il neo-levita don Bernardino Coradaz 10 anni... Caserta — la benedizione dell'Asilo In Dio e della buona gente. Ma nel 1939 alla presenza dei fedeli nelle feste mag giori e anche nelle domeniche. fantile già ampliato e meglio arredato. Nel 1917, qualche mese dopo la rotta di Caporetto, gente di passaggio mise tra le giunse, tra capo e collo, l'ordine di chiu Non ci soffermiamo sulle attività ordi mani delle Suore due sorelline rimaste nizio semideserta, diventerà insufficiente Giornata dunque memorabile la dome 1" gennaio 1988: i coscritti di alcune classi dopo la S. Messa a Cella: auguri per ritrovarsi in forma tra orfane d'ambo i genitori durante la ritira ta, quando scoppiarono le mine sul ponte del Tagliamento presso Codròipo, dicen do: «Non c'è nessuno che possa prender Avendo manifestato indubbi segni di vo cazione religiosa entrò nel Seminario di Udine, ove compì brillantemente gli studi narie di don Bernardino Coradazzi, pieva no di Invillino e Villa Santina, che egli svolse con impegno continuo e solerte per quasi otto lustri. Buona cosa è invece ricordare qui certi suoi meriti od episodi straordinari. Illuminate dal suo esempio ed alimentate dalla sua preghiera e dal suo consiglio fioriscono le vocazioni sa sità del suo cuore e diede subito il suo as fino all'ordinazione sacerdotale. Esercitò cerdotali. Sette, come i Sacramenti o co senso. il suo primo ministero pastorale come cappellano parrocchiale a Paluzza, ove rimase fino al 1907, me i doni dello Spirito Santo, sono le vo cazioni che giungono al traguardo dell'Al tare: prima quella di don Cortiula, il futuro na furono sostituite da una nuova famiglia religiosa, che doveva consacrare la sua L'B marzo 1908, accompagnato da mons. Fortunato De Santa a quel tempo parroco-martire di Ovaro, trucidato dai attività anche all'orfanotrofio recentemen cosacchi nell'eccidio del 1 maggio 1945; te istituito. Esse saranno chiamate «Figlie Rettore del Seminario di Udine, fece il l'ultima quella di don Gino Job, attuale parroco di Ovaro che nella sua infanzia e del SS. Sacramento». Fedeli al motto di S. che la chiesa di S. Lorenzo di Villa Santi fanciullezza crebbe nell'orfanotrofio S. Pio X creato a Villa da don Coradazzi. na. Il nuovo pievano era giovane, ricco di fede, di idee e di voglia di lavorare; ma il giunto in parrocchia, si rivolse alla infan più grande azienda agricola di Villa Santi na di quei tempi e con la stessa serenità sapranno sgranare la corona del rosario ed impugnare falce e rastrello, passando dal profumo dell'incenso della chiesa al zi. Era nato il 4 agosto 1878 da famiglia benestante; crebbe sano, forte e buono sotto la guida di don Fortunato, prima cappellano-maestro e poi parroco in loco. suo ingresso nella pieve di S. Maria Mad dalena di Invillino da cui dipendeva an terreno affidato alle sue mani d'apostolo era duro, sassoso, inselvatichito. L'acco glienza fu glaciale. Lo annota lui stesso nella prima pagina del libro storico, cui consegnerà via via le vicende gioiose e amare della sua vita fino agli ultimi gior ni, Motivo? «il paese è quasi tutto sociali sta, specialmente Invillino»; e a quei tem pi socialismo voleva dire (soprattutto) ri fiuto della fede cristiana, della religione definita «oppio del popolo», disprezzo della Chiesa, lotta ai prete e ad ogni sua iniziativa. Le condizioni morali e religiose della parrocchia potevano essere ben pa ragonate alle condizioni di degrado della Pieve «per le intemperie e per l'incuria degli uomini ridotta in stato pericolante, e Uno dei suoi primi pensieri, appena zia abbandonata lungo le strade od in ba to carente di servizi ed inadatto a svolge re la sua attività. Motivazioni fasulle (di remmo noi oggi), ma valide per il partito fascista che allora voleva il monopolio della educazione giovanile. Gli orfani vennero portati via da Villa Santina e tra si cura di loro; siate voi la loro Provviden sferiti in una colonia a Fratta di Pordeno za». Don Bernardino vide in quest'episo dio un nuovo richiamo di Dio alla genero tornare alle loro case od a Villa. Cosa che Nel 1920 le suore francescane di Gemo Benedetto «Ora et labora», gestiranno la ne, donde scrissero ai loro parenti per pian piano, alla chetichella si realizzò, anche perché con la dichiarazione di guerra (Il Guerra mondiale) il Fascismo e l'Italia intera furono travolti da problemi ben più gravi ed impellenti. Don Bernardino Coradazzi però, colpito nelle fibre più intime del suo cuore, di nanzi allo scempio fatto all'opera sua più personale (l'orfanotrofio S. Pio X) si chiu se nella preghiera e nel silenzio. Invec chiato anzitempo e colpito da disturbi alle coronarie chinò il capo e s'avviò lenta mente al suo Calvario. La salute andò inesorabilmente peggiorando rendendo l'odore acre della stalla. L'azienda, gesti gli impossibile ogni attività e penoso ogni ta dalle suore fondate da don Coradazzi, sforzo; dovette trasferire la sua dimora stabile nell'orfanotrofio ove, circondato dalla stima, dall'affetto e dalla venerazio lia di genitori non del tutto compresi della loro missione. Fece erigere, in via Pai Piccolo, una modesta scuola materna e vi accolse il primo gruppo di frugoletti. Con generosità affrontò sacrifici e stenti per ottenne attestati di lode e premi nella cosidetta «battaglia del grano» e diplomi d'onore per l'ellevamento dei bachi da ché l'iniziativa ottenesse i frutti desidera seta. ti; affidò il ruolo di maestra ad una brava signora, che veniva assistita da un'inser Dal 1928 principiò una campagna deni gratoria ai danni dell'orfanotrofio e del viente. Poi nel settembre 1912 ne lasciò la direzione a tre suore francescane salite suo direttore; si muovevano critiche al l'ordinamento, all'economia, ai servizi da Gemona. igienici. Don Bernardino però e le sue L'11 ottobre 1914 venne impartita da S.E. Mons. Fortunato De Santa, Vescovo eletto di Sessa Aurunca — provincia di sura immediata dell'orfanotrofio dichiara ne generale, attese il tramonto della sua lunga e faticosa giornata. Se ne andò in silenzio, nel mattino del 17 ottobre 1944. Tutta la Carnia e specialmente la piana di Villa Santina in quei giorni erano og suore continuarono a lavorare nell'Asilo, getto di soprusi e di angherie d'ogni fatta da parte delle truppe nazifasciste lanciate alla caccia dei partigiani rifugiati sulle nell'Orfanotrofio e nella azienda agricola montagne. con perserveranza, fidando nell'aiuto di Nonostante la pericolosità del momento e le difficoltà logistiche create dalla man canza di tutti i ponti (stradali e ferroviari), una fiumana di gente locale e forestiera della Madonna del Sasso che fà acqua da partecipò ai funerali di don Bernardino fuori». Coradazzi. Mentre il lungo corteo scende va al cimitero, un aereo salì lungo la val lata, abbassandosi visibilmente quanto tutte le parti e piove dentro come piove In parrocchia trova 18 unioni illegittime 0 legate da semplice matrimonio civile. L'Amministrazione civile più si avvicinava. Ci furono alcuni intermi anticlericale nabili istanti di sgomento e di sbanda mento; poi il velivolo scomparve all'oriz boicotta ogni sua iniziativa, occupa la ca zonte. La salma fu collocata provvisoria mente nella tomba della famiglia Masieri, nonica di Villa e così impedisce I arrivo del Cappellano. Popolazione pigra, insen sibile ad ogni sforzo di elevazione inorale e spirituale. Molti genitori negano il Bat in attesa d'esser riesumata e collocata nella cappella dell'Istituto di S. Pio X. La traslazione avvenne il 18 gennaio 1948 e tesimo ai neonati, la prima Comunione ai fu il trionfo della fede e dell'amore, nel ri fanciulli e — di conseguenza —• ogni cordo vivissimo di un prete fattosi tutto a istruzione ed ogni partecipazione aMa vita religiosa. Insomma una vigna arida più che le ghiaie del Tagliamento; aspra e selvaggia al pari degli anfratti e dei dirupi tutti. •• ^ • V ' - Nota. Gran parte delle notizie sono desunte da! libretto "Memorie della famiglia e del par della Vinadia. roci Coradazzi" di mons. Fortunato De Santa, Ad Invillino e Villa Santina don Bernar dino Coradazzi rimase per oltre 37 anni, fino alla morte. Dotato di una costituzione dal libro "Villa e InviliinO" del prof. Mario Tal- fisica sana e robusta, instancabile alla fa tica, con la sua bicicletta era sempre e Esempi di ricupero del patrimonio edilizio dei secoli scorsi Cella, ecco dovunque, tanto da meritarsi l'appellativo eBalilla aseguito dell'intervento della Regione di cui 1art. 8della Legge n. 30 del 1987. ier; dai "Discorso commemorativo nei 40° della morte» tenuto a Villa Santina da mons. Giulia no De Crignis, attuale parroco di Raveo ed al lora cappellano di Invillino. don Gildo De Santa ANAGRAFE PARROCCHIALE Ilfilosofo francese Voltaire, amore di ope re storiche, saggi, racconti, tragedie, consi dera la tolleranzafiglia della ragione, fattore essenziale di pace sociale, di rispetto e di amore reciproco, e difesa della libertà umana contro ogni forma disuperstizione, di inquisi zione e di censura. La tolleranza può quindi essere ritenuta una suprema conquista della coscienza uma tra, e cosi uguali davanti a te, non siano d'ostacolo alla tolleranza reciproca; fà che tutte le piccole sfumature che distinguono questi atomi chiamati uomini, non siano se gnale di odio e di persecuzione; fà che colo ro i quali accendono ceri in pieno mezzo giorno per celebrarli sopportino coloro che na e la base stessa del vivere civile, come ap pare chiaro dalla preghiera che segue e che non detestino coloro che dicono la stessa conclude il Trattato dello tolleranza. Elevata monito agli uomini. Non più dunque agli uomini mi rivolgo; ma a te, Dio di lutti gii esseri, di tutti i mondi e di tutti i tempi. Se è permesso a de boli creature, perdute nell'immensità e im (^L£RÌC1 ALDO «DANTA» di anni 52 deceduto a Tolmezzo il 27 maggio 1988 si accontentano della luce del tuo sole; fà che coloro i quali coprono la veste loro di una tela bianca per dire che bisogna amarli, a un Dio inteso come essere soprannaturale, al difuori di ogni dogma o rivelazione, que sta preghiera laica si risolve in un solenne DECEDUTI Ha svolto un certo periodo nella Guardia di Finanza, quindi, rientrato a Form si ède dicato allarligianato quale imhianchmo- decoratore e ad altri lavori. Schivo per ma in- cosa portando un mantello di lana nera; fà che sia uguale adorarti in un gergo prove dote ho sempre mantenuto ottimi rapporti niente da una lingua morta, o in un gergo con 'il prossimo. Lascia la moglie eduefiglie. più nuovo; fà che coloro il cui abito é tinto di rosso 0 di violetto, che dominano su una CLERICI LUCIA VED. ANTONIACOMI piccola parte di un piccolo mucchio di fan go di questo mondo e che posseggono alcu deceduta a Forni di Sopra ni frammenti arrotondati di un certo metal «DANTA» di anni 82 il 12 febbraio 1988 quanto eterni, degnati di guardare con mi sericordia gli errori legati alla nostra natu ra. Che questi errori non generino le nostre lo, godano senza orgoglio di ciò che essi Moglie e madre esemplare, ha vissuto per chiamano grandezza e ricchezza, e che gli il lavoro nei campi e per la casa. Lascia tre altri guardino a costoro senza invidia; poi figlie. ché tu sai che nulla vi è in queste cose vane, né che sia da invidiare né che possa inorgo glire. Possano tutti gli uomini ricordarsi che sventure. Tu non ci hai dato un cuore per sono fratelli! che essi abbiano in orrore la ché noi ci odiassimo, né delle mani perché tirannide esercitata sugli animi, cosi come esecrano il brigantaggio che strappa con la forza il frutto del lavoro e dell'industria pa cifica! Se i flagelli della guerra sono inevita bili, non odiamoci però, non laceriamoci a vicenda quando regna la pace, e impieghia mo ristante della nostra esistenza per bene dire egualmente, in mille lingue diverse, dal percettibili al resto dell'universo, osar do mandare qualcosa a te, a te che hai dato tutto, a te i cui decreti sono immutabili ci strozzassimo. Fà che ci aiutiamo l'un l'al tro a sopportare il fardello di una esistenza penosa e passeggera; fà che le piccole diver sità tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue insufficienti, tra tutti i nostri usi ridicoli, tra tutte le no stre leggi imperfette, tra tutte le nostre opi nioni insensate, tra tutte le nostre condizio Siam sino alla California, la tua bontà che ni ai nostri occhi cosi diverse l'una dall'ai- questo istante ci ha dato. CARLO DOMENEGHETTI di anni 71 deceduto a Udine il 14 aprile 1988 Dopo lunga e irreversibile malattia, la CELLA MARIA «COLETI» di anni 87 Lazzaro ed Epulone Siamo diventati dei ricchi Epuloni. Lazzaro è accoccolato all'angolo della deceduta a Tolmezzo il 2 febbraio 1988 Alcune manifeslazioni Il suo tratto gentile ed il suo comporta mento verso il prossimo, hanno fatto di lei una persona mólto benvoluta nella piccola frazione di Cella. briciole che cadono: un centesimo, due to nazionale. Il paese più ricco del mon do, quello che da due centesimi ci assor da con il frastuono che fa attorno alla sua estrema generosità. Alcuni suoi doni sono sinceri e ben orientati, altri sono sordidi e interessati. I Lazzari sono a le gioni, l'immensa maggioranza dell'uma nità. Lazzaro una volta, era lontano nel l'Oltremare... 7 Agosto — Incontro presso il Rifugio Giàf per ricordare i caduti in mon tagna (al mattino S. Messa al le ore n.30 presso la cappelletta del Rifugio. — La sera: FIESTA GRONDA. Lazzaro comincia ad esistere per noi; l'abbiamo appena scoperto. A giudicare dai nostri giornali, ha un grande posto nella vita del mondo. Non l'amiamo an cora ma ci fa paura. Lazzaro ha imparato a ribellarsi. Lazzaro ha molti figli e noi gli abbiamo insegnato a buon mercato a non lasciarli morire. Lazzaro sta per di ventare il 90% della popolazione del mondo. Lazzaro impara a leggere e a rea o DA con Ballo e chioschi fornitissimi... gire, minaccia la nostra sicurezza e la no stra pace. I nostri cuori rimangono duri o davanti a Lazzaro che, secondo le parole di un delegato di un popolo povero, si aspettava «comprensione e amore». (L.J. Lebret, «Dimensionidella carità») Sacchetti Edi di Verio e di Zanella Cele "s nata a Gemona del Friuli il ♦ o Dorigo Thomas di Franco e di Corba tto Laura nato a Gemona del Friuli il 14 feb braio 1988. Bruno Roberto di Paolo e di Calanna RiANZIUTTl GIUSEPPINA-ELENA VED. CORADAZZI «LENA» 1988^^° ^ Gemona del Friuli il 19 aprile Cappellari Maicol di Carlo e di Penssutti yama nato a Pieve di Cadore il 29 aprile deceduta a Tolmezzo il 12 febbraio 1988 Giovanni e di Mezza- Donna caparbia e volitiva è riuscita, nel- 1988 per la propria famiglia, una struttura alber Poi? l immediato dopoguerra, a creare, per se e ghiera denominata, appunto, pensione Lena. ^ Pordenone il 9 maggio Geminiano edi Lascia duefigli. m. 14 Agosto gno 1988 ^ di Antoniaco- " Gemona del FnuI, U13 g,u- Ore 14.30 Gara di Campanòn, e di Clau- marzr98r " " ' nell'ambito della festa di Cella. 1938-1988 50 anni dalla scomparsa o di S.E. mons. Fortunato De Santa Il 25febbraio 1938 moriva a Napoli S.E. mons. Fortunato De Santa. Ritornava alla casa del Padre la la Chiesa 'parroccS/ltr" hattezzato presso Cilefamiglie dei o ♦ o natia. La comunità farnese, domenica 28 febbraio 1988, a 50 anni dalla sua una guardata anche ai manifestini scomparsa, durante la S. Messa solen affìssi lungo il paese... non si sa 10 D"™«St. Etienne città di Oulu fKini./ 1- V Tuìra nella Antonanecli di I » Tuurc Velenius nen. ^ ^ Marija Leena Kerii- Ore 17.30 Estrazione della Tom bola in Via Roma. per ben 24 anni e quello della sua terra mutata gratitudine. n.q^ue"n u!,"fri'l' (FraLm)' ♦ o 15 Agosto sciando nella costernazione il popolo della sua Diocesi, che lo vide pastore ne da requiem, lo ha ricordato con im febbraio 1988. di anni 80 di Cella Pouchin Bruno con Antoniacomi Olisa a Forni di Sopra il 27 febbraio 1988, Ferigo Marco con Minisini Laura a Forni stina nato a Tolmezzo il 16 gennaio 1988 Dorigo Elena di Eddi e di Gei Maria No- ♦ o Festa del Borgo MATRIMONI NATI LA 14-15 Agosto certamente hanno influito con consigli e sug gerimenti nel carattere aperto di Carlo. di Sopra il 25 giugno 1988. Pieli Enrico-Giovanni con Steinemann Yvonne-Carole a S. Gallo (Svizzera) il 18 giugno 1987. nostra tavola, e deve accontentarsi delle centesimi, un millesimo del nostro reddi sciava la moglie Annamaria Antoniacomi ed i tre figli. Innamorato ai Forni di Sopra e delle sue montagne aveva imparato ad amare anche la gente farnese. grazie alla spontanei tà dei familiari, la moglie ed i suoceri, che Per non fare «corse inutili» date mai! di una nati un benvenuto te\tn ''' sposimi de PAULI ANTONINA VED. PAVONI «TILIA» .tii atulazioni v/v/w/wf. J '! '"ondo e con'oro fietìitori. di anni 90 bollettino PARRCXX-HIALE deceduta a Pordenone di Sopra il 10 maggio 1988 Lavoro nei campi efamiglia sono stati eli scopi principali dello sua hoiga vita. Lascia un figlio eduna figlia. Autori?? ^«•li Giatìchc Fnni responsabile ^ --^-H)-I948 Ldinc. Via Troppo. 1