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Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Grazie, nonno Giorgio, di essere rimasto al suo posto,sostituendo se stesso. Dove i padri hanno fallito ed i nipoti debbono ancora dimostrare quello che sapranno fare, c’è bisogno dei nonni. Abbiamo bisogno di saggezza per mettere in gioco nuove energie senza salti nel buio. E’ stato uno spettacolo desolante ed umiliante. Speriamo che sia l’ultimo perché altrimenti ci arrabbiamo e ci sentiremo in diritto di prenderli a calci, proprio là dove aspiravano alle poltrone. E se fra un po’ sarà stanco, chieda a nonno Joseph come si fa ad andarsene e a trovare un buon sostituto. Grazie ancora. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 25 aprile 2013 - € 1.00 N. 15 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Salmi di giustizia Mentre sto scrivendo non so il nome del nuovo presidente del consiglio italiano che invece conoscerete quando mi leggerete. In questi giorni si è riusciti a mettere in scena tutto il peggio dei riti della politica e dei passaggi parlamentari. E comunque sappiamo tutti che chiunque verrà scelto e qualunque sia la maggioranza che lo sostiene, ci troveremo all'inizio di un percorso pieno di incognite per il nostro Paese. Per questo motivo mi piace spostare il discorso su un altro piano. Come l'elezione del Papa è stata accompagnata dalla preghiera del popolo di Dio, dovremmo moltiplicare la preghiera anche per chi è chiamato a compiere le scelte che riguardano il nostro Paese. Riprendiamo in mano un modello di preghiera sociale e politica che abbiamo da alcune migliaia di anni, quello dei salmi. Molti di essi parlano di situazioni politiche: si rincorrono versi che reclamano giustizia, preghiere che vengono rivolte a Dio perché è il popolo che soffre e che non può rivolgersi ai propri governanti perché sono questi causa anche di mali che si patiscono, di incuria e indifferenza delle sofferenze che da questi motivi provengono. E' la preghiera che si eleva dal popolo il quale, come nel tempo passato, reclama una giustizia che non c’è, un aiuto che non può arrivare, essere udito da quelle orecchie perché troppo sorde e ogni sorta di altri idoli questi hanno posto a riferimento, idoli che li rendono ciechi incapaci di vedere e il loro cuore di sentire, quella sensibilità verso il prossimo che per dovere dovrebbero possedere è che sarebbe loro compito assolvere. Riprendiamo in mano i salmi nell'Italia di oggi. Impareremo a pregare per un Paese in un cui abbia voce davvero il grido del povero. E dove - lontano dai lustrini della TV - si ricomincino a chiamare le cose con il loro nome. Gesualdo Purziani DEDICATO alla SIRIA Lunedì 29 aprile 2013, alle 21.20 su Radio Duomo Senigallia inBlu (95.2) la registrazione dell'incontro a Senigallia con padre Paolo Dall'Oglio. Approfondimenti sul prossimo numero di Voce Misena L'Italia viva La festa della Liberazione ricorda valori condivisi È sempre più lontano, il 25 aprile 1945, ma molte continuano ad essere le suggestioni della Festa della Liberazione, in un’Italia confusa e molto, molto preoccupata. E più che mai quest’anno, con la crisi economica e lo stallo del sistema politico, cui l’elezione del Presidente della Repubblica sta finalmente dando il primo abbrivio. Così è utile cercare di cogliere la lezione essenziale del 25 aprile. La liberazione, cioè la fine della guerra e il definitivo crollo del sistema nazifascista in Italia e in Europa, è il risultato di una precisa scelta e di una lotta, che genera un riflesso di convergenza, pur nella evidente distinzione dei soggetti. La guerra e la guerra civile vedevano contrapposti due fronti, tedeschi e alleati, appoggiati rispettivamente dal fascismo repubblicano e dalle forze politiche del comitato di liberazione nazionale. L’Italia libera nasce dalla sconfitta dell’orizzonte totalitario nazifascista. La democrazia nasce dalla lotta contro la dittatura: ha una chiara radice antifascista, segnata dal sacrificio di tanti, che non hanno esitato a dare la vita per il bene. A questo obiettivo collaborano forze diverse, che rapidamente si polarizzano su una nuova frontiera di una guerra per fortuna non più cruenta, ma “fredda”, tra Usa e Urss,che divide l’Europa e anche il sistema politico italiano. Le forze che collaborano per costruire una democrazia antifascista si dividono, ma sanno mantenere una reciproca legittimazione, che le porta, pur nella contrapposizione, a forme diverse di collaborazione. Una ventina d’anni fa si è anche arrivati nel discorso pubblico a ricomprendere, pur nella ribadita e ovvia condanna del fascismo, anche la pietas per i cosiddetti “ragazzi di Salò”, completando un percorso di costruzione di una memoria collettiva condivisa, che però resta fragile, molti avvertono come precaria. Ecco perché è importante lavorare sulle due dinamiche fondamentali che il 25 aprile ci ricorda, cioè il valore della democrazia e della reciproca legittimazione tra forze che restano profondamente diverse, ma possono cooperare. Agli albori di una nuova stagione del sistema politico italiano che si dovrebbe disegnare con spirito costituente, forse bisogna proprio ripartire da qui. E di qui esorta a ripartire, nei due sobri interventi prima e dopo la ri-elezione e poi nel solenne discorso alle Camere in occasione del giuramento il presidente Napolitano. Il 25 aprile di quest’anno, più che mai, libertà fa rima con responsabilità, la parola chiave di quest’Italia litigiosa e smarrita. Lo ha anche ricordato Papa Francesco, nel messaggio a Napolitano, richiamando alla “responsabile cooperazione di tutti”. Ed indicando obiettivi di “concordia, solidarietà e speranza” che così si possono raggiungere. Ritorniamo così alle macerie, non solo materiali della guerra, e ad un percorso che, dalla Liberazione, arriva alla ricostruzione, allo sviluppo ed al benessere diffuso: probabilmente il nesso che unisce queste tappe tra loro fortemente connesse è proprio il senso di responsabilità, dei singoli, a partire dai vertici, e poi dell’intera società. Urgono risposte ed esempi credibili. Francesco Bonini in questo numero 8 - 9 Caritas diocesane Dal convegno nazionale 5 La giustizia lontana Tribunale e Giudice di pace 11 La pineta messa a nuovo Mondolfo ritrova il suo verde 2 attualità la voce misena 25 aprile 2013 Riparte la causa di beatificazione di mons. Oscar Romero Papa Francesco vuole una rapida conclusione della causa di beatificazione di mons. Oscar Arnulfo Romero, l'arcivescovo di San Salvador ucciso da un cecchino il 24 marzo 1980, mentre celebrava la messa nella cappella di un ospedale della capitale salvadoregna, per il suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura del suo Paese. ''La causa di beatificazione si è sbloccata'', ha annunciato il postulatore della causa, mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia. Mons. Paglia ne ha parlato a Molfetta (Bari) in occasione della celebrazione per i venti anni della morte di don Tonino Bello, vescovo presidente di Pax Christi, per il quale è pure in corso il processo di beatificazione, dopo l'udienza avuta sabato con papa Francesco. Subito prima l'arcivescovo, esponente della Comunità di Sant'Egidio aveva ricordato che ''mons. Romero, pochi mesi prima di morire per mano degli 'squadroni della morte' aveva detto che il Concilio Vaticano II chiede a tutti i cristiani di essere martiri, cioè di dare la vita: ad alcuni chiede questo fino al sangue, ma a tutti chiede di dare la vita''. La causa di beatificazione di mons. Romero è stata aperta nel 1997 e nell'ultimo decennio ha conosciuto un lungo periodo di stasi. E intanto la notizia della canonizzazione del beato Giovanni Paolo II. Wojtyla potrebbe essere dichiarato santo il prossimo 20 ottobre. M.B. Intervista al presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini Le richieste della Terra L’Italia ha perso negli ultimi 20 anni il 15% della terra coltivata per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocato da un modello di sviluppo sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di due decenni. Inoltre, nel 2012, si registra un aumento del 9% (rispetto al 2011) delle famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare: circa 3,7 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle varie mense. Sono gli allarmi lanciati dalla Coldiretti in occasione della 43ª Giornata mondiale della terra celebrata lunedì scorso. Abbiamo intervistato Sergio Marini, presidente nazionale della Coldiretti. La popolazione mondiale aumenta, insieme alla temperatura globale, con gravi danni per l’agricoltura e l’alimentazione. Perché è importante celebrare la Giornata della Terra? “Da agricoltori che vivono la terra in primissima persona pensiamo che la difesa della terra sia fondamentale, non solo dal punto di vista ecologico ma anche sociale. Tra una ventina d’anni mancherà cibo nel mondo. Dobbiamo porci il problema da un punto di vista economico e sociale. Il tema delle emissioni di CO2 è affrontato, discusso ma mai risolto. Poi rischiamo di giocarci la biodiversità. Perciò è fondamentale che si celebri una Giornata che aumenta fortemente la sensibilità dei cittadini in tutto il mondo, sperando che anche le politiche rispondano a questa nuova attenzione. In questo senso ho l’impressione che si sia un po’ persa, purtroppo a causa della crisi economica globale, la voglia di rimettere al centro questo tema”. In 20 anni l’Italia ha perso il 15% delle terre coltivabili: quali ripercussioni? L’Italia importa il 40% del cibo che consuma, sarebbe un’operazione un po’ criminale perdere altro terreno fertile. In una prospettiva globale in cui mancherà il cibo, perché aumenterà la popolazione mondiale e i Paesi emergenti consumeranno di più, o perché ci sarà la contrapposizione dell’uso di coltivazioni per fini alimentari o per le bioenergie, i prezzi saliranno. I Paesi come l’Italia, abituati a importare, avranno dei problemi. La cementificazione è poi un danno anche per gli aspetti di rischio idrogeologico, frutto di una mancata cura del territorio. Si sono perse terre coltivabili anche a causa dell’abbandono per mancanza di convenienza economica. In aree fortemente marginali, dove mancano i servizi, è difficile fare agricoltura. In quelle situazioni sarebbe invece importantissima la presenza di persone, famiglie, imprese che garantiscano la manutenzione del territorio. Allo stesso tempo, si sta verificando un ritorno dei giovani all’agricoltura. È vero. Nelle aree tradizionali dove non ci sono disagi particolari si nota un ritorno all’agricoltura perché in momenti di crisi l’economia reale conta di più. In Italia sta saltando il modello di sviluppo fondato sulle grandi industrie, sulle economie di scala, sulle produzioni a basso prezzo per competere. Prende piede, invece, il modello dell’Italia che fa l’Italia, mettendosi in competizione con prodotti di grande qualità fortemente ancorati al territorio. Sappiamo quali sono i punti di forza del Paese: territorio, cultura, storia, paesaggio, cibo e creatività. Questi aspetti creano un nuovo paradigma dello sviluppo dove c’è più cibo e più agroalimentare. Non a caso il cibo, dal punto di vista dell’esportazione, dell’occupazione, del fatturato, dà risultati soddisfacenti, perché è rappresentativo di un nuovo potenziale di sviluppo del Paese. Materie prime a Km zero, orti domestici... questi nuovi modelli salveranno l’Italia? Questi nuovi modelli aiutano molto a comprendere il valore del cibo come bene comune, cultura, territorio, tradizione, identità e ambiente. Km zero significa alimentarsi meglio, creare lavoro e occupazione nel territorio, spendere di meno per i trasporti e inquinare di meno. C’è un concetto di qualità della vita e di sostenibilità molto più ampio. È un modello di vita che cerca di coniugare crescita, sviluppo, con la qualità e il benessere. Utilizzare prodotti non Ogm significa mantenere la biodiversità, un’ancora lanciata verso il futuro. Sono modi per rappresentare un’Italia diversa che ce la può fare, iniziando dalle piccole cose. I nostri farmer market sono stati frequentati, almeno una volta, da 21 milioni di italiani. È già un fenomeno di massa. La cultura della sana e corretta alimentazione, del valore del territorio e dell’ambiente che sta dietro al nostro progetto sta diventando un fenomeno diffuso. a cura di Patrizia Caiffa Quando il giornalismo entra a gamba tesa nelle vite e crea 'tifosi ingnoranti' La storia di Matteo e Tommaso Matteo e Tommaso, otto e sette anni, sono finiti sulle prime pagine dei giornali, nei titoli principali dei telegiornali, per la sfrontatezza e l’insensibilità di giornalisti di cronaca. Due bambini ripresi dal cellulare della madre mentre venivano presi e portati in una comunità in seguito all’intervento del Tribunale dei Minori, a causa di un grave disagio in cui la famiglia si trova. Le immagini, consegnate alla stampa dalla stessa madre, mostra l’angoscia di Matteo e Tommaso, la paura di morire, di non vedere più la mamma, di non poter andare più a scuola con i loro compagni. Piangono mentre parlano e tengono stretta la mano della loro mamma. Tutto ciò è stato scaraventato sullo schermo televisivo domenica 21 aprile, la loro storia è arrivata dentro le nostre case, generando in alcuni sdegno, rabbia e indignazione. Poi il lunedì successivo i telegiornali hanno mostrato di spalle la mamma che parla al telefono con i suoi bambini, entrando nell’intimità della relazione madre – figli, e mostrando di nuovo le scene dei servizi del giorno prima, forse per chi la domenica era fuori casa. Matteo e Tommaso, feriti nella loro tenera età dalla fatica del vivere della propria famiglia, sono stati percossi anche dalla sfrontatezza di chi si occupa di cronaca e dalla superficialità di noi tutti che siamo rimasti iner- mi davanti allo schermo, che magari abbiamo anche espresso un giudizio poco oculato sulla vicenda. Matteo e Tommaso sono un esempio del nostro desiderio smodato di cronaca nera; e sì, perché se tutti decidessimo di spegnere il televisore per l’ indignazione e trovassimo il coraggio di trasformare lo sdegno in azione, tanti bambini feriti che ogni giorno finiscono nella trappola dei giornalisti sarebbero forse salvati e tutelati nella loro difficile storia. Ogni popolo ha i giornalisti che si merita … e se i giornali e i TG italiani ci propongono storie simili, è ovvio che ci sono lettori assetati di notizie del genere. Troppo facilmente come adulti ci mettiamo nei panni degli adulti delle storie, ci immedesimiamo in questo caso nella madre di Matteo e Tommaso … prendiamo subito le difese della nostra parte, la giustifichiamo per le immagini consegnate alla stampa, incolpiamo chi non ha rispettato i diritti della madre, chi si è permesso di portarle via i figli … Sono sempre i diritti degli adulti ad emergere, perché questi hanno voce, hanno gambe, hanno cioè la forza di gridare, di rivendicare i propri diritti. Ma cosa sappiamo noi della storia di Matteo e Tommaso o di qualunque altro bambino che si trova in una situazione simile? Come possiamo giudicare una vicenda che non conoscia- mo? Come possiamo inveire contro il Tribunale dei minori? La superficialità talvolta prende il sopravvento in noi, non riusciamo a vedere oltre il nostro naso e giudichiamo in modo banale e scontato. I bambini non hanno voce, non hanno strumenti per farsi sentire, per rivendicare i propri diritti; sono fragili perché noi li rendiamo tali, sono indifesi perché noi non li difendiamo. Sono spugne asciutte che galleggiano nel mare adulto e rischiano talvolta di assorbire talmente tanta acqua torbida da toccare il fondo del mare. Solo noi adulti possiamo difenderli e gridare al loro posto, solo noi abbiamo il dovere di proteggerli, di essere al loro servizio, non solo dei nostri figli, di quelli che conosciamo, ma anche dei tanti Matteo e Tommaso. Matteo e Tommaso sono nomi fittizi. Ho usato i nomi dei miei figli e invito tutti a compiere questa operazione, chiamare i bambini della triste storia con il nome dei propri figli, sostituire quelle mani mostrate allo schermo televisivo con quelle dei propri figli, non resteremmo forse fermi sulle nostre sedie, non continueremmo a mangiare sereni guardando un TG. Perché non farlo per ogni bambino della terra che viene calpestato e ferito da adulti scellerati e inadeguati? Federica Spinozzi enti locali la voce misena 25 aprile 2013 3 Sono diciassette le imprese agricole che Marca d'autore: il biologico in una regione coinvolgono fragilità e fanno integrazione Domenica scorsa si è svolto il workshop “Marca d’autore. Il biologico in una re- L'agricoltura si fa sociale Sono 17 le cooperative presenti nel comparto dell’agricoltura sociale nelle Marche, che nasce dall’incontro fra il mondo dell’agricoltura e quello della cooperazione sociale. Occupano una trentina di persone, coinvolgono nelle proprie attività 400 persone e hanno circa 700 clienti secondo un primo studio effettuato dal settore agroalimentare regionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che raccoglie Agci, Confcooperative e Legacoop Marche, illustrato nella pubblicazione “Agricoltura sociale e cooperazione nelle Marche”. Un volume che è stato presentato durante il convegno “Produttori di stabilità – La cooperazione per le nuove forme di sviluppo”, organizzato nella cooperativa Falcineto di Bellocchi di Fano (Pu). L’iniziativa, che conclude il progetto sostenuto dalla legge regionale 7 del 2005 per la promozione della cooperazione per lo sviluppo rurale, annualità 2011-2012, è servita a fare il punto su una nuova opportunità d’impresa. Dall’unione delle competenze delle coop agricole e quelle sociali, si possono, infatti, sviluppare occasioni di occupazione con la creazione di agrinido, di attività educative per i bambini, di sostegno a persone con disabilità e disagio sociale, di reinserimento lavorativo. “Con questo progetto – ha detto Mauro Scattolini, direttore di Confcooperative Marche, tracciando un bilancio delle azioni compiute dalle tre Centrali cooperative –, abbiamo cerca- to di analizzare, insieme ai cooperatori, quali sono i comparti di possibile futuro sviluppo dell’agricoltura, come quello biologico, i progetti di filiera produttiva, come quella cerealicola, e, oggi, l’agricoltura sociale. In queste aree, ci sono possibilità d’intervento che, insieme al miglioramento dell’organizzazione e alla necessità di aumentare la superficie produttiva delle imprese marchigiane del settore, possono contribuire a spingere le coop agricole fuori dalla crisi”. Secondo Teodoro Bolognini, responsabile settore Agroalimentare di Legacoop Marche, “l’incontro fra questi due settori può aumentare il valore della coesione sociale e della solidarietà come caratteristiche intrinseche della cooperazione. Valori che diventano percorsi educativi e culturali nell’incontro con le scuole. L’auspicio è, perciò, che le cooperative sociali riescano ad intraprendere percorsi condivisi innanzitutto con le aziende agricole che già svolgono, o che sono orientate, verso questo tipo di esperienze unendo le risorse di entrambi per dare vita a progetti innovativi”. Dom Salvatore Frigerio, presidente Collegium Scriptorium Fontis Avellanae, ha invece sottolineato che “la cooperazione, e nella gestione della montagna in particolare quella agro-forestale, è un modello che può garantire la sostenibilità d’intervento, il rispetto per l’ambiente e lo sviluppo dell’occupazione sui territori”. Per Riccardo Milano, responsabile Relazioni culturali di Banca Popolare Etica, è “la sostenibilità” il principale fattore su cui puntare per lo sviluppo di un’economia che coniughi “una politica del prezzo equo, la tutela del lavoro, l’equità con una visione futura a tutela delle giovani generazioni. Fattori che si ritrovano già nelle cooperative a cui si dovrebbe affiancare il rispetto per la dignità che viene data a chi lavora la terra”. Paola Cimarelli Diritti per chi chiede asilo Accoglienza, integrazione, sostegno e partecipazione. Sono queste le parole chiave del progetto PARI, che si rivolge a 50 richiedenti o titolari protezione internazionale e che vede la Provincia di Ancona a capo di un partenariato comprendente i Comune di Arcevia e di Senigallia, il Circolo Culturale Africa di Ancona , il Gruppo Umana Solidarietà di Macerata e il Centro Frantz Fanon di Torino. Obiettivo del progetto è quello di migliorare il sistema territoriale dell’accoglienza attraverso percorsi di riabilitazione e integrazione riguardanti l’autonomia abitativa, l’inserimento lavorativo, la formazione professionale, l’apprendimento dell’italiano e la riabilitazione psico-sociale. Proprio ad Arcevia, lunedì 22 aprile, si è svolto l’incontro pubblico “Richiedenti Asilo: l’accoglienza come risorsa del territorio”, per far conoscere le attività realizzate nel territorio comunale dai ragazzi dell’istituto comprensivo attraverso alcuni laboratori sui grandi temi dell’asilo politico. L’iniziativa, aperta dal commissario straordinario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande e dal sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi, ha visto anche gli interventi di Angela Rodano, Evelyn Puerini e Manuela Penna, le quali hanno presentato i risultati raggiunti fino ad oggi dal progetto. “Con questa iniziativa – afferma il commissario Casagrande – Arcevia si conferma città attenta ai valori della solidarietà e della tolleranza. Siamo felici di vedere come nell’intero territorio provinciale cresca questa cultura dell’accoglienza nei confronti dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Evidentemente, in questi anni si è lavorato bene e la disseminazione di buone pratiche ha permesso la costruzione di un tessuto istituzionale e sociale ricettivo a questo genere di problematiche. D’altra parte, il potenziamento dei servizi finalizzati all’integrazione non solo è la strategia migliore per garantire legalità e rispetto dei diritti, ma l’unica”. S.M. gione” organizzato dal Consorzio Marche Biologiche. Il Monastero di Montebello di Isola del Piano è stato lo scenario ideale per un appuntamento particolarmente interessante, che ha coinvolto i gestori dei punti vendita di Campagna Amica e altri addetti ai lavori. È stata l’occasione per illustrare le grandi qualità delle coltivazioni e produzioni biologiche all’interno di un sistema in continua evoluzione come la macrofiliera biologica marchigiana. Il Presidente del Consorzio Marche Biologiche dott. Francesco Torriani ha presentato la filiera regionale biologica, concentrando l’attenzione soprattutto sulle tematiche riguardanti gli aspetti economico-produttivi e normativi. “Il punto di partenza - ha detto Torriani - è la sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’attività produttiva. Un altro punto centrale - ha continuato il Presidente - è quello dei regolamenti comunitari che normano tutto il settore dando al consumatore la garanzia sulla qualità dei prodotti biologici. Garanzie che vengono rafforzate dai controlli e dalle certificazioni.” Nella sua relazione Torriani ha inoltre sottolineato come i cittadini-consumatori possano avere dei riferimenti certi per individuare i prodotti biologici attraverso la corretta lettura dell’etichetta. Infatti dal 1 luglio 2010 per i prodotti alimentari biologici preconfezionati è diventato obbligatorio riportare il logo comunitario che contraddistingue appunto i prodotti biologici. Sotto al logo comunitario deve apparire anche l'indicazione del luogo dove le materie prime grezze dei prodotti sono state coltivate. Questa indicazione può riportare la dicitura di 'Eu', 'non-Eu', o il nome di un Paese specifico, in Europa o fuori, dove sono stati coltivati il prodotto o le sue materie prime. Quindi per i prodotti biologici che utilizzano ingredienti italiani, sotto il logo comunitario, sarà riportata la dicitura Agricoltura Italia. Vacanze serene per i dializzati I turisti dializzati che sceglieranno le Marche per le prossime vacanze estive continueranno a trovare un servizio dedicato. Potranno sottoporsi a dialisi in tutta sicurezza e tranquillità, in orari (diurni e notturni) compatibili alle loro esigenza e al loro diritto di trascorrere una villeggiatura serena. La Regione Marche ha rinnovato, anche per la prossima stagione, il progetto “Dialisi estiva” riservata ai turisti non residenti. Dal 1 giugno al 30 settembre 2013, nei principali centri di vacanza, verrà attivato il servizio di dialisi turistica. La Giunta regionale ha stanziato 180 mila euro per sostenere le spese aggiuntive che affronteranno le Aziende sanitarie e le Aree vaste aderenti. Entro il 30 aprile dovranno pervenire le loro adesioni. L’iniziativa, proprio per il suo valore sociale, rientra tra quelle previste nel Programma di promozione turistica 2013”. Lo scorso anno le strutture sanitarie marchigiane aderenti al progetto hanno assistito 163 turisti, per un totale di 1.808 prestazioni, di cui 907 diurne e 901 notturne, con un incremento rispetto alle 1.740 del 2011. Le principali provenienze dei turisti dializzati sono state Roma e provincia (36 persone), insieme a Milano e provincia (26 soggetti). Dieci, invece, i turisti stranieri assisti. Tra le strutture sanitarie coinvolte anche Senigallia. La Regione e i lavori sull'A14 I lavori per l’ampliamento della terza corsia dell’autostrada A14, con le relative opere compensative e il collegamento del porto di Ancona con la grande viabilità la c.d. “Uscita Ovest” sono stati al centro dell’incontro tra l’assessore alla viabilità, Paolo Eusebi, e Mauro Coletta, Direttore della Struttura di Vigilanza sulle Concessioni Autostradali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’appuntamento ha posto l’attenzione sui tempi per la terza corsia dell’A14 constatando un sostanziale rispetto dei programmi previsti, con addirittura alcuni anticipi sui tempi di ultimazione dei lavori.Alcune criticità sono poi in fase di risoluzione tra cui i caselli di Fano nord e Pesaro sud. L’assessore Eusebi ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro ed ha ribadito l’impegno della Regione Marche a procedere con attenzione affinché anche queste ultime criticità vengano risolte. No a nuovi megastore "Apprendiamo che la Commissione Consigliare della Regione Marche ha approvato il piano di riconversione dell’ex Sadam, che prevede, in quell’area, 3 megastore di 2500 metri quadrati ciascuno e 30.000 metri quadrati di parco commerciale. Confesercenti si batte da anni contro questo progetto che, oggi più che mai, se realizzato, sarebbe una vera e propria condanna a morte per centinaia di piccole e medie imprese del territorio. La Regione lo sa bene e le chiediamo coerenza. Da qualche anno a questa parte la crisi dei consumi è peggiorata, centinaia di aziende hanno chiuso e stanno chiudendo, divorate dalle tasse e da una burocrazia insostenibile. Sono aumentate disoccupazione e cassa integrazione e chi sopravvive lo fa, spesso, senza pareggiare i conti, di tasca propria, per mantenere un posto di lavoro e nella speranza di vedere al più presto la luce in fondo al tunnel. Questa è la realtà. Chi oggi da il via libera a un nuovo centro commerciale nelle Marche conosce come stanno le cose, ma adotta atti assolutamente contrari a quelli che dovrebbero essere presi. Perché oggi, un’opera del genere significherebbe la morte di altre piccole imprese, centri storici che si svuotano, posti di lavoro persi, risorse investite altrove. Significherebbe la disgregazione del tessuto economico sul quale vive da sempre la nostra regione. Eppure, l’esagerata concentrazione di aree commerciali nel nostro territorio è ormai un dato ben noto, frutto per altro di studi e di ricerche commissionate dallo stesso Ente regionale. Eppure, lo stesso Ente regionale si è già espresso in maniera chiara contro la nascita di nuova grande distribuzione sul territorio. Per questo, stupiti ed amareggiati per la decisione della Commissione Consigliare, facciamo appello al presidente Spacca e a tutto il Consiglio Regionale perché questa iniziativa sia bloccata in modo perentorio e definitivo, a tutela del futuro di centinaia di imprese e di famiglie marchigiane. Naturalmente siamo favorevoli ad una riconversione con altre destinazioni d’uso, che apra davvero prospettive per i lavoratori". 4 senigallia la voce misena 25 aprile 2013 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Finalmente, con l’arrivo delle belle giornate primaverili, la gente approfitta per andare a passeggiare sul lungomare. Speriamo che sia un buon segnale per la prossima estate. • Il Comune di Senigallia mette in guardia da falsi dipendenti comunali che chiedono di entrare nelle case con la scusa di spiegare come ottenere i rimborsi 25 aprile a Senigallia A Senigallia le celelbrazioni del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal regime fascista, sono iniziate il giorno precedente con un concerto a cura dell'Associazione "Non canto per cantare" dal titolo "Partizani. Canti della resistenza europea". In programma, oltre ai classici della resistenza italiana e jugoslava, anche brani di autori come Brecht e Theodorakis che evidenziano i valori essenziali alla base della costruzione di un pensiero civico, democratico e per la pace. La mattinata del 25 è iniziata invece ai Giardini della Rocca Roveresca per la cerimonia d'intitolazione della passeggiata a Bartolomeo Bartolini, primo Sindaco della città liberata. Di seguito partenza dei pullman per la deposizione di corone d’alloro ai monumenti ad Aldo Cameranesi (a San Silvestro), Anna Frank (in via Capanna) e Salvo D’Acquisto (in via Verdi). Poi un omaggio al Sacrario dei Caduti, in piazza Garibaldi. Alle 11.30 l’intervento del Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi e la musica del Complesso musicale “Città di Senigallia”. Nel pomeriggio di giovedì 25 aprile ancora un appuntamento dal titolo "Festa di primavera. Festa della Liberazione" all'area verde di Roncitelli a cura del Centro Sociale Roncitelli. Al centro di documentazione storica è stato possibile visitare una mostra di dipinti e opere di artisti di Roncitelli. Ridurre si può! Ridurre Si Può nelle Marche. È questa l'anima della prima edizione del premio omonimo che nasce sull’Imu. Diverse sono state le segnalazioni arrivate negli ultimi giorni e il Comune precisa che non ha incaricato nessun dipendente per questo servizio. Tutte le informazioni possono essere reperite sul sito del Comune o all’ufficio tributi il lunedì e il mercoledì dalle 9 alle 12.30, oppure il venerdì su appuntamento telefonando al numero 0716629563. • Una nostra abbonata vorrebbe fosse pubblicata nella rubrica questa interessante iniziativa, letta su un mensile: “Arrivano gli chef sociali. Sono cuochi, anzi chef. Ma anche volontari. E’ partita a Milano l’iniziativa dei cuochi sociali, professionisti dei fornelli che hanno dato la loro disponibilità al Comune di cucinare per gli anziani. Già ci sono stati i primi pranzi domenicali in casa di famiglie che hanno accettato di ospita- nelle Marche grazie all'Accordo di Programma sottoscritto da Regione Marche, Upi, Anci, Legambiente Marche, Federambiente e Unioncamere Marche per ridurre la produzione dei rifiuti. Le migliori esperienze della Provincia di Ancona, che hanno partecipato all'Avviso di segnalazione per scoprire le azioni già in atto nel territorio regionale e che si sono caratterizzate per lo spiccato valore ambientale, economico, e sociale per la comunità, sono state premiate mercoledì 24 aprile presso l'Aula Magna dell'Istituto Marchetti a Senigallia. In biblioteca La Biblioteca Comunale Antonelliana rimarrà regolarmente aperta nelle giornate di venerdì 26 e sabato 27 aprile 2013. Venerdì 26 aprile alle ore 16.00 alla sala conferenze incontro pubblico sul tema "Alzheimer e demenze semantiche/ fronto temporali". Il convegno, patrocinato dal Comune di Senigallia dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale, costituisce un momento di riflessione per far conoscere una malattia invalidante, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle opportunità di cura e assistenza per i malati e le loro famiglie. All' Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Senigallia di Via Manni e all'Infocittà di Marzocca, è in distribuzione il “Modello Unico” per la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche 2013 (periodo d’imposta 2012). Si precisa che la disponibilità è limitata al fascicolo 1° (base) e al fascicolo 2° (quadri relativi ad altri redditi). G.T. Ciminiera in fumo modello di società fondato sulla giustizia e la dignità del lavoro” (Patrizia Casagrande). “La ciminiera che racconta la storia di un’industria che diede occupazione a tante persone, il suo sviluppo e il suo declino; che racconta lo spettro delle morti per l’amianto ma anche il processo di emancipazione e la stagione delle lotte dei lavoratori. La ciminiera, il segno architettonico che individua Senigallia, la rende distinguibile anche a chi guarda da lontano. Questa ciminiera che è molte cose insieme e conservarla ci aiuta a comprendere meglio da dove veniamo. Una città senza memoria è come un albero senza radici". (Luana Angeloni, ex sindaco). L’albero sarà abbattuto. Il sogno infranto, le radici spezzate. Sintesi plastica perfetta del fallimento di un progetto, il "Borgo delle torri", di cui potevamo fare a meno. In molti lo avevano detto, da subito. di rimessaggio per le barche, secondo la richiesta che il Comune ha inviato all’Agenzia del demanio che ne è proprietaria. • Al teatro “La Fenice” nei giorni scorsi è stato proiettato il film “Young Europe” ad una platea di oltre ottocento studenti degli Istituti superiori cittadini. Una proiezione promossa dalla Polizia stradale con il patrocinio del Comune, a coronamento di un’attività di educazione nelle varie scuole. Il film rappresenta infatti una grande operazione di prevenzione della Polizia ed è stato realizzato nell’ambito del “Progetto Icaro”, una campagna di sicurezza stradale giunta alla tredicesima edizione. Il film è stato cofinanziato dalla Commissione Europea per parlare di legalità ai ragazzi perché cresca in loro una maggiore consapevolezza dei rischi incontrati sulla strada. Alla 'Marchetti' laboratori di musicoterapia Musica che fa bene Si sono positivamente conclusi gli incontri del Laboratorio di Musicoterapia “Il bambino musicale”, rivolto a oltre 16 bambini e ragazzi, in età scolare, diversamente abili provenienti dalla città e dai territori limitrofi. Le attività, tenutesi da gennaio ad aprile presso i locali dell’Istituto comprensivo Senigallia-Marchetti, sono state realizzate grazie alla preziosa collaborazione e generosa volontà delle Associazioni Anffas Onlus e A.Ge. di Senigallia, e sono state condotte con grande serietà e professionalità dai Docenti e Musicisti specializzati in Musicoterapia, Miriam Cenerelli ed Ernesto Talacchia. Modello unico adentistretti Il sospetto doveva nascere. Gli elementi c’erano tutti. Ci siamo affidati ad un nome importante a colui che, come si legge sul suo sito, "combatte a tutto campo contro l’amnesia che ha dato alla modernità l’illusione di aver azzerato la storia e che rischia di portarla oggi verso il naufragio nell’irrazionalismo". Tutto molto chiaro. Il progetto urbanistico di riqualificazione dell'ex area Sacelit come pensato dall’archistar Paolo Portoghesi è un sogno bellissimo, che fa tesoro del passato e lo proietta nel futuro. Un sogno naufragato. E l’albero maestro, destinato ad andare a picco. La ciminiera della Ex Sacelit, che con i suoi 63 metri era destinata a ergersi memoria del passato glorioso della nostra città, la ciminiera che doveva ricordarci “sì anni difficili, ma anche anni di intensa passione sociale e civile in cui si usciva dalla guerra con la rinnovata speranza di costruire un re un anziano e uno chef sociale. Chiunque volesse candidarsi per partecipare a “cuoco sociale” può mandare una mail alla casella di posta [email protected] Il Comune poi raccoglierà la candidatura del cuoco volontario e, dopo averne verificato identità e idoneità, organizzerà l’incontro con gli anziani segnalati dai servizi territoriali per la terza età. L’invito è aperto a tutti coloro che sanno cucinare e hanno voglia di passare un po’ di tempo a casa di un anziano solo. • L’edificio a due piani, che ospitava la fabbrica delle navi, verrà utilizzato come magazzino al servizio del porto. Il progetto di recupero è stato approvato dalla Giunta che ha deciso di mantenere l’immobile, inizialmente destinato alla demolizione. Il resto del perimetro esterno verrà invece utilizzato per realizzare un parcheggio ed un’area “L’esperienza del Laboratorio di Musicoterapia ha consentito di raggiungere uno stato di partecipazione attiva in ogni bambino, attraverso l’agire in musica- riconoscono i docenti- e si è arri- Il sindaco in visita all' "Orto verde" di Cesano Visita istituzionale del Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi all'azienda senigalliese Orto Verde. "È incoraggiante, ha dichiarato il Sindaco, in un momento di crisi così grave, conoscere da vicino un’azienda che resiste e, attraverso nuovi investimenti, si mantiene solida garantendo innanzitutto i propri posti di lavoro”. Il Presidente di Orto Verde Giampaolo Pettinari e il Direttore Commerciale Pino De Luca durante l’incontro hanno descritto le peculiarità e le potenzialità dell’Azienda. L’obiettivo della società è quello di concentrare sempre più la materia prima in un unico soggetto per una sua piena valorizzazione e chiudere tutto il percorso di filiera fino alla vendita del prodotto confezionato al consumatore finale. I numeri della crescita: nel 2007 sono stati trasformati nello stabilimento di Senigallia 62.162 quintali di ortive, nel 2012 oltre 220.000 quintali, cui si aggiungono ulteriori quantitativi di ortive industriali fresche che sono serviti a rifornire altre industrie. Di pari passo il fatturato è vati così a sperimentare nuovi canali di comunicazione, che ciascuno ha potuto poi portare in altri contesti di vita, oltre che di apprendimento”. Gli incontri, vissuti in un clima di fiducia e di entusiasmo, hanno favorito una situazione di benessere, dando così risposta al desiderio di esistere e di essere accolti propri di ogni bambino, e hanno fatto emergere un significativo cambiamento, come testimoniano i commenti positivi espressi da quanti, tra genitori ed educatori, hanno preso parte alle lezioni. Si ringraziano le Associazioni promotrici dell’iniziativa; la Fondazione Cassa Risparmio di Jesi e la Consulta del Volontariato per il contributo economico; l’Istituto Comprensivo Senigallia-Marchetti che ha ospitato l’iniziativa; la Ditta “Rossini Pianoforti” di Castelfidardo per la strumentazione musicale. Con l’aiuto di quanti credono in questa esperienza, ci si augura di poter dare continuità a questo importante Progetto, che si pone come un servizio efficace nel panorama educativo e sociale della nostra città. A.C. salito dai 3.506.000 euro del 2007 agli oltre 17.000.000 del 2012.La società è stata negli anni adeguatamente capitalizzata per sostenere gli investimenti: ad oggi il capitale sociale versato ammonta a 4.050.000 euro. L’occupazione non solo è stata mantenuta e garantita ma ha visto incrementare la forza lavoro a 145 unità, tra fissi e stagionali, con quasi 17.000 giornate lavorate. Gli investimenti iniziali, comprensivi dell’acquisizione dello stabilimento, hanno superato i 5,5 milioni di euro, comprensivi degli interventi per avviare gli impianti. La ristrutturazione dell’azienda e la riconversione produttiva è avvenuta soprattutto tra il 2008 e il 2010, quando si è potenziata la capacità di trasformazione dei prodotti surgelati. Tutte le produzioni sono tracciate lungo il percorso di filiera e certificate a lotta integrata e biologica. Alessandra Ciolli senigallia succede a senigallia * Non ci sono solo tanti salvadanai sparsi per Senigallia e nell’entroterra per raccogliere fondi per Chanel Bocconi, la piccola senigalliese affetta da fibromatosi aggressiva, una rara forma tumorale che l’ha colpita, e per la quale la speranza di una cura si può concretizzare attraverso un costoso intervento a Boston. Oltre ai punti di raccolta fondi, stanno spontaneamente nascendo anche eventi in alcu- la voce misena 25 aprile 2013 di alcuni negozi situati lungo i Portici Ercolani e in piazza Simoncelli, sottostanti Palazzo Gherardi. In attesa di decidere del futuro di Palazzo Gherardi, il Comune intanto procede con la vendita dei locali commerciali sottostanti. Dubbi però sono stati espressi anche dalla maggioranza. * Inaspettato e quantomai gradito dono, quello arrivato alla mensa della Caritas di Senigallia, dove sono arrivati ben 400 chilogrammi di fragole, carciofi e fave che i Vigili Urbani avevano poco prima dal camion di un venditore ambulante abusivo che si trovava nei pressi del Centro Storico, su Largo Boito. * Furto alla chiesa del Portone: la Polizia, con l’aiuto di don Giancarlo Giuliani, ha denunciato il responsabile. Si tratta di un uomo che lo scorso 21 febbraio si sarebbe introdotto nella chiesa del Portone ed avrebbe rubato alcuni monili in oro custoditi nella bacheca votiva della Madonna della Neve posta in una navata laterale della chiesa. Pertanto, accertata la sua responsabilità il 47enne è stato denunciato per il reato di furto aggravato. * L'Avulss, associazione per il volontariato socio-sanitario, al fine di sostenere le attività sociali in particolare per l’assistenza ai malati presso l’Opera Pia, l’Ospedale, la Casa Protetta, mette in vendita ad offerta piante di margherita per solidarietà. L’iniziativa si svolgerà domenica 28 aprile nel piazzale della Chiesa della Pace. se di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e di natanti, purché il valore della controversia non superi 20.000 euro. E’ competente, ma a solo titolo esemplificativo, per cause relative a questioni condominiali, immissioni di fumi, esalazioni o rumori. Il giudice di pace ha anche competenze in materia penale, relativamente a reati in genere di modesta entità, sia punibili a querela di parte, sia punibili d'ufficio. Fra questi, i reati di ingiuria, minaccia, percosse, diffamazione, danneggiamento (nelle forme non aggravate), invasione di terreni o di edifici, lesioni con una prognosi non superiore a venti giorni. Perché è importante mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace? Considerato che si sta procedendo, senza apparente possibilità di deroghe, alla chiusura delle sedi distaccate dei tribunali (nonché di tribunali per cosi dire “minori”) riteniamo fondamentale che la giustizia di prossimità possa essere assolta dai giudici di pace. Tuttavia sarà opportuno e necessario aumentarne le competenze e le funzioni. In un momento particolare sia politico che storico, la presenza dell’ufficio giudiziario sul territorio è garanzia di vicinanza al cittadino e di controllo del territorio. Ci sono possibilità che Senigallia possa mantenerlo? Siamo agli sgoccioli: il 29 aprile prossimo scadono i termini per presentare l’istanza per il mantenimento del “nostro” Giudice di Pace e le amministrazioni comunali coinvolte, Senigallia e altri comuni della valle del Misa e Nevola hanno espresso la loro disponibilità a farsi carico delle spese. Ma, chiediamo un po’ sbalorditi, non si tratta di uffici e funzioni del Ministero di Giustizia? Un ulteriore aggravio sui bilanci dei Comuni comporta inevitabilmente un aumento di imposte locali (leggasi Imu e Tares) e una diminuzione in termini di servizi sul territorio. L’immobile in via Fratelli Bandiera è di proprietà del Comune di Senigallia. E’ il Comune stesso che ha acceso il mutuo - che sta pagando - a fronte delle cospicue spese di ristrutturazione e di adeguamento effettuate non più di cinque o sei anni fa. E’ il Comune di Senigallia che attualmente paga le utenze seppure queste siano in parte e tardivamente rimborsate dal Ministero stesso. Per mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace nella nostra città, più precisamente nel nostro territorio il Comune di Senigallia assieme agli altri Comuni coinvolti e interessati , dovranno garantire la copertura di nuove assunzioni: cancellieri e assistenti giudiziari. L’organico sarà totalmente a carico dei nostri comuni. Ricapitoliamo: le spese del personale del giudice di pace - che dovessero rimanere non in sede circondariale - faranno capo ai comuni come pure le spese delle utenze. Il Ministero si limiterà a pagare la formazione del personale. Ma l’immobile, tolti gli spazi che resteranno all’Ufficio del Giudice di Pace, potrà essere riconvertito, magari locato a terzi, o comunque destinato a soddisfare nuove esigenze del comune, no? Non esattamente. Il decreto legislativo, infatti, prevede che i locali a servizio del tribunale da smantellare devono rimanere a servizio del Ministero come deposito per un periodo non superiore ai 5 anni. La riforma prevede sì il trasferimento degli uffici giudiziari ad Ancona, ma ad Ancona gli spazi non ci sono. La situazione attuale è già al collasso e gli attuali uffici giudiziari nel capoluogo sono dislocati in otto posti diversi, dal Porto fino alla zona del Pinocchio. Ammesso che si riesca a fare l’accorpamento degli uffici, rimane il problema degli archivi, degli arredi e le suppellettili; appare così concreto il rischio che l’ex Pa- lazzo di Giustizia venga adibito a “deposito – archivio” del Tribunale di Ancona. Per il mantenimento della Sezione distaccata ci sono delle possibilità di salvezza? Ad oggi non si intravedono spiragli concreti. Si auspica la sospensione dell’efficacia della norma per permettere di verificare i dati oggettivi: ci sono realtà giudiziarie appena ristrutturate e situazioni territoriali particolari. La battaglia per la permanenza dei tribunali distaccati è necessaria perché necessaria è una rivisitazione delle circoscrizioni giudiziarie le quali rispecchiano l’andamento amministrativo delle regioni, delle provincie e dei comuni. Negli anni la geografia antropologica è mutata e va pertanto rivisitata la geografia giudiziaria: cambiata è la logistica, cambiati i trasporti. Diversamente dislocata la popolazione. Cambiate le necessità. Certo, non possono rimanere tutti gli uffici giudiziari attualmente presenti. E questo è un fatto di cui gli avvocati sono consapevoli già da tempo. Ma non può essere fatto un taglio orizzontale. La zona montana dell’Appennino è stata spogliata di tutti gli uffici: Urbino, Tribunale minore e neppure sede distaccata, verrà chiuso, Fabriano idem. Stessa sorte Gubbio e Città di Castello. Occorre effettuare una revisione della geografia giudiziaria ma su basi oggettive tenendo conto del bacino di utenza, delle distanze, dell’accessibilità, dei carichi di lavoro, della densità criminale o mafiosa. Il Ministero non si è confrontato, ha lavorato a porte chiuse, senza confrontarsi con le parti in causa, senza tener conto di alcuni elementi oggettivi che, se sono stati tenuti presenti, non ci sono stati forniti. Si rischia una guerra tra poveri e a pagarne saranno comunque i cittadini. Qualche lato positivo riusciamo a coglierlo? L’auspicio è che l’accentramento di personale e di magistrati possa favorire da un lato l’interscambio di ruoli e funzioni, dall’altro permetta la specializzazione dei magistrati stessi. Tra l’altro - seppure siamo alla fase di rodaggio – dal prossimo anno andrà a regime il processo telematico che permetterà il deposito e il conseguente accesso agli atti giudiziari, ma limitatamente al processo civile. In prospettiva futura l’avvio del processo telematico dovrebbe in parte “ammortizzare” gli effetti negativi dell’accentramento in una sede, quale Ancona, da sempre in endemica carenza di spazi e strutture adeguate. Solo così, ma in un futuro che auspichiamo prossimo, si potrà ottenere un miglioramento dell’efficienza della giustizia. a cura di Silvia Fabri Per questa estate si consiglia la permanenza in città: di iniziative ce ne sono, il centro storico è un salotto accogliente, ricco di angoli dove deliziarsi. Burattini, poesie, incontri e mercatini. Poca spesa, massimo rendimento. Le Marche sono una delle regioni più longeve: si sta bene. E’ bella la nostra Regione e la qualità della vita è buona. Sono dei gioiellini i nostri paesini e sono delle opere d’arte i nostri panorami. Musei a cielo aperto. Ma se l’offerta per le prossima stagione estiva non la ritenessimo allettante, potrà essere l’occasione per ciascuno di noi di sperimentare l’accoglienza dei turisti. E’ tempo si sfatare il cinico detto che vorrebbe far passare i marchigiani come una popolazione scorbutica. Apriamo le nostre porte e facciamoci città aperta capace di accogliere e di condividere il nostro territorio con quanti vorranno trascorrerci le vacanze. Senigallia e non solo: a pochi chilometri dalla costa sorgono paesini che possono far impallidire i tanto rinomati borghi toscani. E’ una questione di marketing, ma non solo. L’arrivo dei turisti nella nostra città sarà facilitato dallo scalo della Frecciabianca di Trenitalia che dal prossimo 9 giugno – fino al 22 settembre, dal venerdì alla domenica garantirà 6 corse che collegheranno direttamente la Spiaggia di velluto alle principali città del Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Una proposta messa in atto da Confesercenti Marche e Trenitalia, in collaborazione con Assoturismo, per incrementare il turismo sostenibile nel periodo di maggiore affluenza. Oltre alla fermata dei Frecciabianca, i turisti potranno scegliere numerose offerte in base al periodo di permanenza a Senigallia. L’iniziativa prevede tre pacchetti: weekend (2 notti da venerdì a domenica), settimanale e plurisettimanale (2 settimane o più). Per chi si concede una vacanza di un fine settimana il rimborso sarà del 30% del biglietto di sola andata mentre per chi soggiornerà sulla spiaggia di velluto per una settimana sarà rimborsato integralmente il biglietto di sola andata per un massimo di 50 euro a persona. Se invece il soggiorno sale a due settimane il rimborso verrà esteso anche al ticket ferroviario di ritorno, fino ad un massimo di 100 euro a persona. Una volta scelto l'hotel a Senigallia tra quelli associati a Assoturismo e aver prenotato, basta contattare il call center al numero 071/60174 (ore 9-13 e 15-18) o sul web ([email protected]) e prenotare il biglietto. Giunti a Senigallia ed eseguito il check-in in albergo, il cliente dovrà presentare il biglietto ferroviario all'albergatore che al momento del pagamento rimborserà il costo dovuto. L'iniziativa, valida sui Frecciabianca e Intercity con partenza o arrivo nella stazione di Senigallia, integra i servizi e la qualità dell'alta velocità che finora hanno caratterizzato Frecciargento e Frecciarossa. E i viaggi Frecciarossa in partenza e in arrivo ad Ancona saranno potenziati per l'estate. ni luoghi del territorio, che cercheranno di portare un ulteriore contributo alla causa di Chanel. Il primo di questi è “n°1 Chanel – insieme per l’obiettivo”, in programma per sabato 27 aprile, a partire dalle 17, al Circolo Acli di Sant’Angelo di Senigallia. * La vendita dei beni immobili comunali al centro della sessione consiliare di lunedì scorso. Ad accendere il dibattito in aula è stata la presentazione delle alienazioni che il Comune intende fare nel 2013. Dalla vendita di piccoli frustoli di terreno ad alcuni locali ora in affitto a studi medici a Cesano, Montignano, Marzocca e Vallone, dalla vendita all'Erap dei diritti edificatori di un'area in via Capanna destinata alla realizzazione di case ad edilizia convenzionata alla cessione Intervista all'avvocato Luca Pancotti sul futuro del Tribunale e del Giudice di pace Giustizia più lontana La legge 14 settembre 2011, n. 148, recante “misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” ha delegato al Governo la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Ecco il risultato: 667 gli uffici del Giudice di Pace soppressi. Stessa sorte per 31 tribunali “minori” (nelle Marche Camerino e Urbino), 31 procure e 220 le sezioni distaccate. Senigallia, Jesi, Fabriano e Osimo rientrano nei tagli previsti. Per capire meglio di cosa stiamo parlando e che conseguenza avranno queste scelte ci siamo confrontati con Luca Pancotti, avvocato e membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ancona. Cerchiamo di capire chi è e quali sono le funzioni del Giudice di pace. Il Giudice di pace è il primo gradino della giustizia: è un magistrato onorario chiamato a dirimere controversie, civili e penali di minor entità. E’, per così dire, il primo contatto con la giustizia. A lui ci si rivolge per un'ampia gamma di controversie: per le cause relative a beni mobili di valore non superiore a 5.000 euro, nonché per le cau- Verso l'estate: albergatori e Trenitalia per il turismo Fermata Senigallia 5 6 chiesa la voce misena 25 aprile 2013 Unitalsi di Corinaldo Il parroco di Corinaldo don Giuseppe Bartera ha benedetto un’edicola fatta erigere in via della Murata, dalla sig.ra Ornella Mori, raffigurante la chiesa grotta di Massabielle, con l’effige della Madonna e di Bernadette in preghiera, durante l’apparizione della Vergine avvenuta 11 febbraio del 1858. Erano presenti il gruppo di Corinaldo con la divisa dell’Unitalsi, la responsabile di Senigallia Armanda Magini e molti devoti corinaldesi e dintorni, che hanno voluto prendere parte a questa bella e significativa cerimonia. Il parroco mons. Bartera, prima della benedizione, ha ringraziato la sig.ra Ornella per questa bella iniziativa e ha ripercorso i tanti pellegrinaggi che ha svolto insieme ai suoi concittadini. Ha annunciato che il Gruppo di Corinaldo parteciperà al pellegrinaggio a Lourdes nel mese di Luglio di quest’anno. La responsabile del Gruppo corinaldese Agnese Samory ha consegnato ad Ornella Mori, nome degli unitalsiani di Corinaldo, un’artistica tavoletta su cui c’è scritto una frase di Bernadette: “Non vivrò un solo istante senza amare”. L’improvvisata corale formata dagli unitalsiani ha eseguito alcuni canti religiosi e, subito dopo la benedizione, tutti i presenti hanno recitato il Santo Rosario. Al termine di questa bella e commovente cerimonia c’è stato un momento di fraternità. Ilario Taus Intervista al vescovo irlandese Brendam Leahy Una giornata Dopo il buio degli abusi Questa è la storia di una diocesi irlandese che è stata travolta dagli scandali degli abusi sessuali commessi da sacerdoti e che ora sta cercando di uscire da questo periodo buio della sua storia ricostruendo quel legame di fiducia tra il popolo e la Chiesa che si era spezzato. È la storia della diocesi di Limerick e del suo nuovo vescovo, Brendan Leahy. Prende le redini di una diocesi che prima era guidata da monsignor Donal Murray. Quel vescovo finì nel Rapporto governativo Murphy perché accusato di aver insabbiato (quando era ausiliare di Dublino) casi di abusi sessuali sui minori e si dovette dimettere. Seguirono, nello stesso periodo, le dimissioni di altri vescovi irlandesi e in accordo con la Chiesa di Irlanda, il Vaticano avviò un’indagine interna a tappeto che coinvolse tutte le 4 diocesi del Paese, 5 seminari, 31 case religiose. Un impegno serio di verifica, di ascolto delle vittime, di ricerca della trasparenza ma soprattutto di azione concreta volta a mettere in campo tutti gli strumenti necessari per impedire il ripetersi di questo dramma. Un impegno che contrassegna tuttora la Chiesa di Irlanda. Una Chiesa che ora, però, vuole rinascere. Come attestano le prime parole pronunciate dal vescovo Leahy, nel giorno della sua ordinazione episcopale. “Le prove nella vita di fede possono essere preludio di una alba nuova, di luce e di amore”. L’ordinazione del vescovo che si è svolta l’altro sabato nella cattedrale di Saint John è il segno di una pagina nuova che si sta aprendo in Irlanda: 1.200 le persone hanno riempito la cattedrale per seguire la messa che è stata trasmessa in streaming, via web e radio. Erano presenti 15 vescovi, 200 sacerdoti e le autorità civili della città. Qual è la “ferita” che, come vescovo, la fa soffrire di più e la preoccupa di più? La ferita più grande sono le vittime. E poi c’è la ferita della gente colpita nella fede: tanti vivono un momento di grande oscurità; il cristianesimo in Irlanda è stato fortemente mediato attraverso la realtà ecclesiale e se la figura del sacerdote viene toccata, anche la realtà ecclesiale è ferita, anche il legame con il Vangelo è colpito. Si tratta di una ferita molto profonda perché va a colpire il senso religioso, l’identità di un popolo, il rapporto con Dio, e in Dio verso gli altri. Sento allora di dover fare la mia parte, per quanto posso, per incoraggiare una riscoperta della fede attraverso il Vangelo. Bastano le richieste di perdono? Nei vostri incontri con le vittime, che cosa vi dicono, cosa si attendono dalla Chiesa? Chiaramente, per le vittime, se le richieste di perdono rimangono solo parole, non valgono assolutamente nulla. Si attendono di essere ascoltati, di essere creduti e chiedono la garanzia che non succeda mai più. Vogliono azioni concrete. Dobbiamo anche riconoscere quanto negli ultimi 3, 4 anni, siamo cresciuti nel professionismo in questo campo. Per esempio qui nella mia diocesi a Limerick, abbiamo un incaricato laico molto qualificato, impiegato a tempo pieno per il Child safeguarding e con lui ci sono 5 comitati di esperti. 100 laici stanno inoltre seguendo un corso di aggiornamento per diventare gli incaricati di questo settore in ogni parrocchia. Non è dunque il tentativo sporadico di aggiustare le cose del passato, ma un approccio serio, sempre innovativo per garantire che i bambini e gli adolescenti possano trovare nelle chiese un ambiente sano, sicuro. Abbiamo dovuto superare questa oscurità, credere e ammettere. Ora dobbiamo essere concreti. La Chiesa di Irlanda ha svolto un lavoro di verifica molto serio, puntuale, trasparente. Che cosa vi ha spinto? Nella sua lettera ai cattolici d’Irlanda, Papa Benedetto ha messo in rilievo l’antica storia della Chiesa in Irlanda. Ha messo cioè in rilievo le radici profonde che abbiamo nel cristianesimo. E guardando alla nostra storia, ci accorgiamo che ci sono stati diversi momenti di grande rinnovamento nella Chiesa. Oggi viviamo un altro di questi momenti di passaggio epocale. Ovviamente, dobbiamo fare i conti con gli scandali, con una secolarizzazione crescente. La sfida allora è quella di mettere in atto una nuova evangelizzazione in Irlanda. Questa è l’azione che sentiamo come prioritaria, in Irlanda. Ripartire evangelizzando le persone con il Vangelo. Papa Francesco ha ribadito la sua decisione a essere molto netto nella lotta contro ogni forma di abuso nella Chiesa. Quanto è importante l’azione del Papa per voi? È una conferma importante. La gente è contenta di sentire che il Papa di Roma prenda questa linea. Ma è anche importante sapere che la Chiesa locale è poi convinta che su questa linea deve proseguire. Crede che la figura di un Papa come Francesco possa riavvicinare le persone alla Chiesa? Indubbiamente papa Francesco è un grande dono. Del nuovo Papa si parla dappertutto, e sono poi le persone magari distanti o critiche verso la Chiesa, i primi ad esprimersi positivamente. È un segno di speranza, un momento veramente segnato dal soffio dello Spirito Santo. C’è un clima nuovo, una fiducia ritrovata nella chiesa. Lei nel suo saluto ai fedeli in diocesi, ha parlato del “preludio di un alba nuova di vita e di amore”. Che cosa le dà questa certezza? La fede stessa. La certezza cristiana che la morte non ha l’ultima parola in nessuna situazione. Nascosta nella realtà della morte c’è la vita. E anche nella morte che abbiamo sofferto in Irlanda, c’è il preludio di una vita nuova. a cura di Maria Chiara Biagioni In preghiera per il lavoro La diocesi di Senigallia, attraverso il suo ufficio per la Pastorale sociale, ha pensato di dedicare un po' di tempo alla preghiera e alla riflessione condivisa sul tema del lavoro e della solidarietà. E' il vescovo Orlandoni ad invitare in modo particolare le organizzazioni di categoria, i sindacati, i lavoratori, i cittadini tutti a questo appuntamento che vuole essre un momento di affidamento al Signore e di sensibilizzazione sull'emergenza che più di ogni altra tocca pronfondamente tante famiglie e l'intero territorio. Scrive il vescovo: "In questo nostro tempo così complesso, segnato da una preoccupante crisi economica e occupazionale, sentiamo il bisogno di alimentare la speranza. Per questo la nostra diocesi ha promosso a un momento di preghiera in occasione della festa del lavoro del pros- simo 1 maggio. Vogliamo insieme pregare perché il lavoro, in quanto diritto fondamentale dell’uomo, sia accessibile a tutti e sia sempre rispettoso della dignità di ogni persona, venga vissuto da parte di ognuno con responsabilità e con solidarietà, e sia per tutti sorgente di speranza. Vogliamo pregare perché di fronte ai molti problemi delle imprese non ci si scoraggi e non ci si chiuda nella difesa degli interessi personali o di gruppo, ma si rinnovi l’impegno nell’affrontarli insieme e per il bene di tutti. Vogliamo chiedere al Signore la grazia di risvegliare in noi, nei lavoratori, nei datori di lavoro, nelle istituzioni attenzione e solidarietà per le tante situazioni di difficoltà, di disagio, di fatica e di sofferenza. L’appuntamento è per martedì 30 aprile alle ore 21.00 presso la Chie- sa di San Giuseppe Lavoratore a Cesanella di Senigallia. Affidiamo problemi e gioie, delusioni e speranze, luci e ombre del mondo del lavoro a Gesù, figlio del carpentiere, a sua Madre Maria, a San Giuseppe, perché aiutino tutti a considerare reale progresso solo ciò che aiuta ogni persona a scoprire e a vivere la ricchezza dell’esistenza umana, a divenire sempre più apertura accogliente e solidale verso tutti. Affidiamo soprattutto le famiglie che stanno soffrendo per mancanza di lavoro o che, per i ritmi lavorativi, non riescono a vivere adeguatamente la loro stupenda missione indispensabile per la società ma poco valutata se non ostacolata dalla medesima società". + Giuseppe Orlandoni, vescovo per Enrico Medi Si sono concluse nella sua città natale le celebrazioni per il centenario della nascita di Enrico Medi, una delle figure più prestigiose del Novecento cattolico. L’Amministrazione comunale di Porto Recanati ha organizzato venerdì 19 aprile una giornata di omaggio all’illustre concittadino, che si è distinto sul piano scientifico, politico, ecclesiale e educativo, tanto da essere segnalato fra i “testimoni del nostro tempo” e fra i “testimoni della Chiesa italiana”, e definito “cristiano testimone nella Chiesa e nel mondo” o “coscienza cristiana del nostro tempo”. La giornata si è aperta alle ore 9 nell’Atrio comunale con l’Annullo postale per Enrico Medi e con l’inaugurazione della scultura di Silvio Craia “Omaggio a Enrico Medi”. È seguito nel pomeriggio nella Sala Biagetti del Castello Svevo il convegno su “L’universo di Enrico Medi” incentrato sulla relazione del filosofo Giancarlo Galeazzi, che su Medi ha pubblicando importanti saggi. L’umanesimo di Medi supera il contrasto tra le due forme di saperi (scientifico e sapienziale) e di culture (tecnicoscientifica e artistico-letteraria) per un ideale di ricerca unitaria che si articola in quattro forme: scienza, sapienza, saggezza e salvezza, chiamate a interagire tra di loro. In questo contesto uno specifico ruolo lo scienziato Medi riserva alla scienza come ricerca che coniuga insieme rigore epistemologico e responsabilità etica, e tiene rapporti con la filosofia e con la religione: tutti approcci al reale all’insegna di un unico paradigma: il rispetto da esercitare nei confronti dell’immanenza e della trascendenza. Per tutto questo, secondo Galeazzi, quello di Medi può definirsi un umanesimo “organico” o “armonico” o “sinergico”: incentrato sulla persona è finalizzato alla democrazia attraverso la conciliazione e la interazione di aspetti immanenti e trascendenti. Diocesi di Senigallia UFFICIOPASTORALE SOCIALE Lavoro e sviluppo! Nel segno della solidarietà Veglia diocesana di preghiera con il mondo del lavoro presieduta dal Vescovo Giuseppe Orlandoni Martedì 30 aprile 2013 ore 21.00 Chiesa S. Giuseppe Lavoratore CESANELLA DI SENIGALLIA chiesa la voce misena 25 aprile 2013 7 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 25 aprile Lunedì 29 aprile Venerdì 3 maggio Ore 16.00: Peregrinatio di S.Giuseppe da Copertino a San Sebastiano (Mondolfo) Ore 10.00: Riunione Vicarie di Ostra e Arcevia Visita “ad limina” dal Santo Padre (Ore 21,00: Conferenza del prof.Bersanelli) Venerdì 26 aprile Ore 21.00: Veglia diocesana di preghiera per il lavoro a Cesanella Ore 21.00: Incontro biblico ad Arcevia (S.Francesco) Domenica 28 aprile Ore 9.30: S.Cresima a Cesano Ore 11.00: S.Cresima a Castelleone Martedì 30 aprile Mercoledì 1 maggio Ore 8.00: Pellegrinaggio e S.Messa alla Madonna della Rosa (Ostra) Giovedì 2 maggio Sabato 4 maggio - Festa di S. Paolino Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale e processione Domenica 5 maggio Ore 11.00: S.Cresima a Montemarciano Ore 18.00: Incontro con i separati Ore 9.45: Incontro con i Sacerdoti giovani Obiettivo: un milione di firme Uno di noi Io vi chiedo che il concepito sia considerato uomo a tutti gli effetti: queste poche e incisive parole furono pronunciate dal Beato Giovanni Paolo II a Vaduz, capitale del Liechtenstein, il 28 ottobre 1985 durante uno dei suoi tanti viaggi apostolici. Sono passati quasi trent’anni da allora e la campagna europea “Uno di Noi” (One of Us) per raccogliere almeno un milione di firme nei Paesi comunitari e poter così chiedere alle istituzioni comunitarie di fermare la manipolazione e soppressione degli embrioni umani a qualsiasi titolo effettuate, è lì a dimostrare che Papa Wojtyla non venne ascoltato. C’è bisogno di agire, e in fretta, per tutelare l’embrione. Da oltre un mese a questa parte il Comitato italiano per la campagna si è messo in moto a pieno regime. Si tratta di mobilitare non soltanto il mondo cattolico, da sempre sensibile ai valori della vita nascente, ma anche quanti non motivati da valori religiosi sono però sensibili al tema della vita. Ecco, quindi, che quel “concepito” di cui parlava Giovanni Paolo II da considerare “uomo a tutti gli ef- fetti” assume il valore profondo che gli spetta: non tanto e anzitutto un valore religioso, ma semplicemente e primariamente umano. Un piccolo uomo da difendere. Vediamo cosa si propone la campagna “Uno di Noi” e cosa succederà da qui in avanti. Anzitutto lo schieramento in campo: si tratta di un centinaio di associazioni e movimenti, i più diversi di area cattolica. Essendo impossibile citarli tutti, ci limitiamo ai principali: Acli, Alleanza Cattolica, Azione Cattolica, Cammino Neocatecumenale, Coldiretti, CL, Confcooperative, Sant’Egidio, Focolari, Medici cattolici, Mcl, Movimento per la vita, Rinnovamento nello Spirito Santo, Giuristi cattolici, Unitalsi... A queste sigle bisogna aggiungere le cosiddette “reti”, cioè degli aggregati tematici di associazioni e movimenti che si uniscono per par- ticolari scopi, diciamo così, settoriali. In totale si può calcolare l’equivalente di oltre un milione e mezzo di cittadini variamente impegnati a livello ecclesiale, sociale, culturale, della carità, solidarietà e ricerca. Se l’“esercito” di coloro che vogliono chiedere la difesa dell’embrione è ben nutrito in Italia, ciò non significa che si tratti di una campagna facile. Anzitutto occorre far conoscere il perché della stessa sigla “Uno di Noi”. E per questo il Comitato nazionale rilancia a ciascuna delle associazioni aderenti la proposta di adottare nel proprio sito internet e sulle proprie riviste i siti e banner ufficiali. Si parla di internet perché la raccolta di firme attraverso il canale on line è già partita da qualche mese: nel nostro Paese al momento sono state raccolte 22mila firme on line, mentre le firme cartacee sottoscritte tramite le varie associazioni sono oltre 50mila. Il risultato italiano non è male, considerando che la campagna è partita di fatto da poco più di un mese. In altre nazioni quali Polonia, Ungheria e Francia i risultati vanno altrettanto bene, mentre sono un po’ indietro paesi quali Spagna, Germania dove la campagna non è ancora entrata nel vivo. Complessivamente la campagna europea lambisce le 250mila adesioni, ma siamo ben lontani dal milione di firme necessarie per rendere incisivo il pressing sull’Europa. Per far crescere le adesioni è stata promossa una Giornata ufficiale di sensibilizzazione e raccolta firme in tutta Italia per domenica 12 maggio. In quell’occasione ciascuna associazione si attiverà promuovendo postazioni con tavolini, opuscoli, striscioni e la possibilità di firmare il modulo di adesione cartaceo oppure di registrarsi direttamente via internet. La condizione è di avere con sé la propria carta d’identità o il passaporto, senza i quali il voto non è valido. La domanda su cosa possa fare un cittadino qualsiasi trova una risposta molto semplice da parte del comitato “Uno di Noi”: può informare i propri familiari, i vicini di casa, i compagni di lavoro, di studio, gli amici, i conoscenti, invitarli ad aderire. Si possono inoltre utilizzare le piattaforme di Twitter e di Facebook, rilanciando notizie, avvisi, incontri, appuntamenti. Sempre da “Uno di Noi” si potrà scaricare materiale quali dépliant, volantini, locandine, fascicoli informativi e stamparseli in proprio. Questa campagna “Uno di Noi” costituisce una forma di democrazia partecipativa che ci si augura dia i suoi frutti. Il termine di raccolta delle firme è il 1° novembre. A.P. Vita di chiesa Il capitolo Marche dei Cappuccini Si è concluso lo scorso 19 aprile a Loreto il 276° Capitolo Provinciale dei Cappuccini delle Marche, durante il quale è stato confermato Ministro Provinciale p. Giulio Criminesi. È stato eletto anche il “definitorio”, o Consiglio Provinciale, nelle persone di p. Marzio Calletti (che è anche vicario provinciale), di p. Filippo Caioni, di p. Gianni Pioli e di p. Francesco Tesei. Iniziato il 15 aprile scorso, il Capitolo si concluderà domani con una solenne concelebrazione nella Basilica della Santa Casa di Loreto presieduta da Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo Delegato Pontificio, comprendente un passaggio in Santa Casa di tutti i circa 100 capitolari. Durante il passaggio il Ministro Provinciale pronuncerà il suo atto di fede e di fedeltà. Il Capitolo è stato presieduto dal definitore generale dell’Ordine, p. Raffaele Della Rocca, il quale ha illustrato e confermato il rinnovato impegno dell’Ordine dei Cappuccini delle Marche nel servizio al Santuario di Loreto, affidatogli con chirografo pontificio da Pio XI nel 1934. A Rimini la Convocazione Rns “Accogliamo la Parola con la gioia dello Spirito Santo” è il tema della 36ª Convocazione nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, massimo appuntamento del movimento ecclesiale che in Italia conta più di 200 mila aderenti, raggruppati in oltre 1.800 gruppi e comunità. Nella Fiera di Rimini, dal 25 al 28 aprile, migliaia di partecipanti sono attesi da momenti di preghiera, celebrazioni e testimonianze con un occhio di riguardo per i giovani, le famiglie e per le chiese perseguitate. Tra gli ospiti, infatti, anche testimoni provenienti dalla Siria, dall’Iraq, dall’Egitto, ma anche dalla Nigeria e dall’Eritrea. Diverse le presenza significative, come il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo, monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati e Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia. Particolarmente attesa la testimonianza del vescovo ausiliare e pro-vicario della diocesi di Buenos Aires, mons. Eduardo Horacio García, per dieci anni al fianco del card. Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco. La convocazione sarà trasmessa da Telepace e da Radio Maria. Giovani al campo missionario Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missionario Regionale (evento in collaborazione con Pastorale Giovanile, Centro Missionario e Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal 20 al 28 luglio 2013 sul tema «La fede cresce e si fortifica donandola». Il Campo è organizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non partiranno per la GMG a Rio De Janeiro. Sarà una settimana da vivere con il cuore aperto a nuove esperienze, lavorando gomito a gomito con tanti altri ragazzi ai quali si dà e dai quali si riceve amicizia. Un modo per allargare lo sguardo su un orizzonte lontano, diverso dal nostro e dalle realtà belle e difficili come quelle delle missioni nelle zone più povere del mondo. Si sperimenterà la disponibilità all’accoglienza delle tante persone che ospiteranno, la possibilità di scoprire nuove parrocchie e loro realtà. Il campo inizierà sabato 20 luglio al Centro Giovanni Paolo II di Loreto e si concluderà domenica 28 luglio sempre a Loreto. Durante la settimana, i giovani raggiungeranno, a bordo di pullman e pulmini, le varie diocesi. La mattinata sarà dedicata al lavoro (raccolta casa per casa, incontro delle persone…). Nel pomeriggio la formazione con testimonianze e proposte di nuovi stili di vita (attività di gruppo) accompagnati dai missionari che seguiranno i giovani tutta la settimana. La sera, animazione con i giovani. Per informazioni: www.giovaniloreto.it 8 il paginone la voce misena 25 aprile 2013 Dal 15 al 18 aprile 2013 a Montesilvano si è svolto il convegno nazionale delle Caritas diocesane sul tema Educare alla fede per essere testimoni di umanità INTERVISTA ALL'ECONOMISTA BECHETTI "Votare con il portafoglio" È quanto devono imparare a fare i cittadini consapevoli. Lo sostiene l'economista Leonardo Becchetti che invita il mondo della carità a "non limitarsi a curare le ferite dei vinti". Occorre organizzare i consumatori per poter pesare sull'economia reale. In questo tempo di crisi e di crescita delle povertà, chi lavora nell’ambito della solidarietà, come la Caritas, “non può limitarsi a curare le ferite dei vinti” ma deve “fornire soluzioni e dare speranze concrete”. Rendersi cioè conto che “l’economia siamo noi”, e usare “il nostro potere in senso positivo e costruttivo”. È il parere di Leonardo Becchetti, docente di economia all’Università di Tor Vergata a Roma, che ha parlato ai 600 delegati di 220 Caritas diocesane riunite fino al 18 aprile a Montesilvano (Pescara) per il 36° convegno nazionale. Lo abbiamo intervistato. La crisi non finisce e i centri d’ascolto Caritas sono sempre più affollati di famiglie italiane in difficoltà. Cosa fare? Chi lavora in Caritas tende a curare le ferite di chi ha difficoltà a causa della crisi. Ma non possiamo limitarci a questo, perché porterebbe alla depressione e al pessimismo. Bisogna cercare di analizzare in maniera rigorosa il problema e fornire soluzioni. Perché il nostro compito è dare speranza concreta. Le vie di risposta sono a tre livelli. Posso spiegare con una metafora: in questo momento è come se fossimo su un palazzo a tre piani: in alto la crisi finanziaria a livello mondiale; poi l’Europa; quindi l’Italia. Dal livello mondiale c’è stata una perdita che ha allagato tutti i piani inferiori. È inutile che litighiamo su chi passa lo straccio al piano terra. Dobbiamo andare a riparare quel guasto”. In che modo? Serve un lavoro per ‘popolarizzare’ la finanza, unito a campagne per la riforma della finanza. ‘Popolarizzare’ la finanza significa aiutare la gente a parlare di cose che capisce. Quello che conta, da un punto di vista economico, non sono tanto i costi della politica quanto il fatto che una crisi finanziaria molto grave ha prodotto danni enormi a livello mondiale e nazionale. Bisogna rendere popolari questi temi. La gente deve capire, ad esempio, perché è importante separare le banche commerciali dalle banche d’affari, ecc. Poi abbiamo bisogno di un’Europa più coraggiosa, più solidale, che abbandoni l’ossessione del rigore (che non fa ripartire l’economia). E di molta più azione dal basso. I cittadini devono diventare protagonisti dell’economia attraverso il cosiddetto ‘voto con il portafoglio’, perché la democrazia non è solo voto politico ma voto economico. Dobbiamo renderci conto che l’economia siamo noi. Abbiamo un potere enorme e dobbiamo usarlo in senso positivo e costruttivo. Dobbiamo votare per le aziende che sono all’avanguardia nel creare valore economico sostenibile a livello ambientale e sociale. E aumentare la consapevolezza dei cittadini. Alcuni esempi? Ad esempio, abbiamo avviato un’iniziativa che si chiama ‘Next’. E’ un sito web a cui aderiscono associazioni e sindacati, una sorta di piazza virtuale dove cittadini e aziende s’incontrano per parlare di responsabilità sociale. Le aziende propongono le loro idee e i cittadini commentano. Oppure si possono organizzare dei ‘flash mob’, per far vedere all’opinione pubblica la forza che abbiamo. Ne faremo uno a fine maggio. Perché è molto più utile portare le persone davanti a un negozio e farle votare con il portafoglio piuttosto che restare in una piazza. Dobbiamo trasformare questa voglia di cambiamento e protesta in una forza positiva che premia le aziende migliori. Ci sono agenzie di rating etico nel settore bancario o campagne come quella di Oxfam, che danno pagelle alle grandi aziende alimentari. Questo ha prodotto immediatamente degli effetti: dopo una settimana alcune multinazionali hanno dichiarato di aver concluso un accordo per la difesa dei diritti. Il meccanismo da mettere in azione è la partecipazione democratica e d’interazione. Queste proposte possono dare speranza, altrimenti finiamo per relegarci in un ruolo marginale, ossia quello di curare le ferite dei vinti. Perché l’Europa del Sud è la principale vittima della crisi? La crisi è solo nell’Europa del Sud per motivi molto precisi: siamo vittime di una crisi finanziaria dei Paesi ricchi. Altri Paesi ricchi l’hanno risolta con politiche economiche audaci che l’Europa non ha avuto il coraggio di porre in atto. L’analisi delle cause è molto chiara: errori della politica europea e crisi finanziaria. Per cui è chiaro anche ciò che dobbiamo fare. Il problema è la lentezza con cui ci muoviamo. Se l’Europa voleva sostenere i partiti europeisti doveva pensare a sbloccare i crediti prima delle elezioni, non dopo. Questo ripensamento - con 50 miliardi di euro in più da utilizzare per sviluppare il Paese - sarebbe stato molto più efficace”. Intanto la situazione politica italiana certo non aiuta a uscire dalla crisi... Non c’è bisogno di grandi elaborazioni o scoperte per capire ciò che l’Italia deve migliorare: i ritardi della pubblica amministrazione, la lentezza della giustizia, il digital divide, l’istruzione... Le forze politiche devono evitare di cincischiare nei loro tatticismi a fini elettorali e assumersi la responsabilità di governare. Che vuol dire rischiare di sbagliare. Questa è la cosa grave del momento: non c’è il desiderio di sporcarsi le mani perché si ha paura di governare. L’iniziativa del presidente della Repubblica di mettere in azione i saggi è stata molto intelligente. Dimostra che esistono proposte ragionevoli e condivise. Se le cose da fare si sanno perché i partiti non formano delle coalizioni e non governano? Questo è il punto. C’è una vera consapevolezza che le politiche del rigore hanno peggiorato la situazione? Sì, la consapevolezza è cresciuta ed è trasversale ai partiti. Certo, il problema è rimuovere il vincolo che sta in Europa. Dobbiamo convincere i partner europei. L’euro comporta tutta una serie di benefici. Ma se l’Europa continua a fare questa politica il rischio è che l’euro collassi. Che è diverso dal dire: ‘Usciamo dall’euro’. L’Italia è sempre stata un Paese molto europeista. Non credo ci sarà mai una maggioranza contro l’euro. Ma non bisogna arrivare all’inevitabile. Anche i tedeschi hanno un partito anti-euro che è al 25%. Serve una politica economica europea che dia vantaggi a tutti i Paesi membri. a cura di Patrizia Caiffa il paginone la voce misena 25 aprile 2013 9 INTERVISTA A MONS. GIUSEPPE MERISI Più solitudini e povertà “La crisi colpisce sempre più duramente ampie fasce di popolazione, la povertà si trasforma e cambia aspetto, e la Chiesa è chiamata a moltiplicare gli sforzi”: questo l’invito del vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi, presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute e presidente di Caritas italiana, aprendo a Montesilvano (Pescara), il 36° convegno nazionale con oltre 600 partecipanti dalle 220 Caritas diocesane di tutta Italia, sul tema “Educare alla fede per essere testimoni di umanità”. Un convegno particolarmente significativo, che coincide con l’inizio del pontificato di Papa Francesco e la sua opzione preferenziale per i poveri. A mons. Merisi abbiamo rivolto alcune domande. Sotto quali auspici si incontrano le Caritas di tutta Italia? Il convegno avviene in un momento in cui siamo ancora nell’Anno della fede. Vogliamo esprimere grande gratitudine a Papa Benedetto per gli orientamenti che ci ha dato nel quarantesimo di Caritas Italiana e per il Motu proprio. Ma è anche l’inizio del pontificato di Papa Francesco con il suo magistero vissuto, fatto di grande capacità di attenzione e vicinanza alla gente, di popolarità, misericordia, accoglienza, dialogo. Oltretutto siamo ancora nel decennio dell’educare promosso dalla Cei, per cui proporremo la prospettiva educativa, per aiutare le Caritas diocesane a sentirsi parte viva sul territorio. Ci soffermeremo su alcuni capitoli particolari: i terremoti, i profughi, i giovani, il servizio civile. La novità di quest’anno saranno i gruppi di confronto, per ascoltare i pareri e offrire prospettive. Cosa vuol dire per la Caritas l’invito di Papa Francesco ad andare nelle periferie? Per noi vuol dire andare incontro alla povertà, sollevare lo sguardo, cogliere ogni emarginazione e diversità per aiutare. Le forti sottolineature di Papa Benedetto si possono raccordare bene con la prospettiva di grande apertura, gioia, serenità e speranza che Papa Francesco ci ha dato. I suoi gesti ci indicano uno stile di Chiesa semplice, povera e aperta agli altri, che non ostenta né potere, né ricchezza, coerenti di umanità e fraternità, che attraversano la quotidianità del vissuto ecclesiale e danno una forma al suo agire mostrando che la carità è l’intima natura della Chiesa. Il lavoro con i poveri che il cardinale Bergoglio ha impostato nelle villas miserias di Buenos Aires è un modello pastorale riproducibile anche in Italia? Il cuore, la passione, la voglia di andare ad aiutare per accogliere e cercare vie di solidarietà in qualunque situazione viene dal Vangelo. Certo, bisogna distinguere tra le situazioni nei paesi di campagna legati ad una tradizione cattolica, dalle periferie di grandi città come Buenos Aires, o delle città italiane. Qui le somiglianze con le favelas o le villas miserias argentine sono molto più consistenti. Dovunque bisogna aiutare la gente a passare da una fede di pura tradizione a una fede di forti convinzioni. Dovunque è necessario il cuore. Anche nei nostri piccoli paesi c’è gente che soffre, c’è gente che ha perso il lavoro per la crisi, c’è gente allo sbando. I vostri centri di ascolto constatano un grosso aumento delle povertà, che si stanno estendendo al ceto medio per la perdita del lavoro. Come affrontate la crisi? Insistendo molto sui luoghi di discernimento e sugli osservatori delle vecchie e nuove povertà. Le situazioni sono abbastanza diversificate, perciò prima di tutto bisogna conoscerle. Altrimenti si rischia di limitarsi a cogliere solo ciò che si vede immediatamente. Bisogna andare nella profondità delle vicende. Perché c’è gente che si vergogna di far vedere che soffre duramente per la povertà. Non più solo gli immigrati ma anche gli italiani si rivolgono ai nostri centri. C’è anche chi ha una casa ma non è in grado di rispondere alle esigenze immediate. La cronaca ci racconta anche storie drammatiche di suicidi per motivi economici. Come aiutare tanta gente in difficoltà? Prima di tutto conoscere le situazioni per aiutare la gente a superare la tentazione di chiudersi in sé stessi, come vediamo purtroppo dalla cronaca di tutti i giorni. Conoscere, incontrare, incoraggiare, ascoltare. Qualcuno viene nei dormitori, nelle mense, nei centri Caritas. Altri no. Allora bisogna trovare un modo per incontrare queste povertà. Nei centri di ascolto si fa lo sforzo di superare il livello dell’aiuto immediato, attraverso luoghi che aiutino a conoscere e approfondire le situazioni. Non è facile perché i bisogni sono urgenti. Però è indispensabile. Perciò è necessario conoscere, incontrare la gente per aiutarla e sollecitare il coinvolgimento del territorio. Le povertà estreme aumentano, come pure le solitudini. In sintesi: bisogna stare vicino alla gente, proporre luoghi di conoscenza e mettersi in rete. I fondi di solidarietà delle diocesi, ad esempio, sono un bellissimo esempio di questa capacità di fronteggiare la crisi e aiutare tante famiglie. Come vede la situazione politica italiana? È una situazione che preoccupa tutti. L’auspicio è che si superi questa difficoltà. P.C. “La lettura costante della storia, così vertiginosamente incalzante, ci sprona all’attenzione verso le nuove povertà” come “la perdita del lavoro, la crisi di senso per il collasso di rapporti e relazioni e i suicidi”, che sono “il risultato nefasto, o il rovescio della medaglia di nuove situazioni di vita che caratterizzano la storia contemporanea”. Sono queste le emergenze richiamate da don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, nelle sue conclusioni al termine del convegno nazionale. “Tra le nuove povertà - ha osservato don Soddu, al suo primo convegno nazionale - vi è la nuova categoria di persone vittime del suicidio, fino all’altro ieri inimmaginabile, ossia gli imprenditori”. “A queste inedite situazioni - ha sottolineato -, come anche ai vecchi bisogni che si presentano in modo nuovo, siamo chiamati sempre a portare l’attenzione con lo spirito evangelico di chi ha la consapevolezza di essere semplice strumento, ma con la determinazione di chi sa che lo strumento deve essere efficace”. Alle nuove povertà, ha precisato, “non potremmo mai rispondere con schemi e metodologie attempati” perché richiedono “attenzione e studio specifici, accompagnati da competenze e strumenti rinnovati e innovativi” per ”promuovere la comunità entro cui la persona si trova e vivere”. Don Soddu ha richiamato l’invito emerso durante il convegno, che è anche una sfida per tutti gli operatori della carità: “Far prevalere la speranza sulla depressione, rincorrendo l’ambizione non solo di curare, ma anche di intervenire sulle cause del male”. La Caritas è infatti chiamata a una “responsabilità certamente nell’accoglienza ai poveri - ha aggiunto - ma anche educativa, culturale, ecclesiale. Responsabilità a cogliere i processi socio-economici in atto e le conseguenze sulle persone. Responsabilità nel discernere il tempo presente, l’adeguatezza delle risposte ai bisogni che i territori esprimono; quanto giuste siano le leggi e le istituzioni di questo Paese verso i più fragili, che direzione debbano assumere le trasformazioni sociali e normative per essere adeguate al contesto odierno”. L’appuntamento per tutti sarà l’anno prossimo a Cagliari. 10 appuntamenti la voce misena 25 aprile 2013 PellegriQDJJLR ',2&(6, 6(1,*$//,$ x ,1$(5(2JLXJQR 6RORLSULPLSRVWLDGHXURSRLDHXUR3UHQRWDUVLVXELWR x ,138/0$1JLXJQRFLUFD LOFRVWRGLSHQGHGDOQXPHURGHLSDUWHFLSDQWL3UHQRWDUVL35,0$3266,%,/( 6XLOXRJKLGHOOD)HGHGL*LRYDQQL3DROR,, Il programma dal 4 al 6 giugno sarà lo stesso per entrambi i gruppi e prevede: un giorno a Czestochova , un giorno ad Auschwitz – Wadovice Kalwaria – un giorno a Cracovia. Prenotazioni con caparra di € 200 presso BAGUS Viaggi tel. 071/65484 - Fax 071/64672 - [email protected] nuova sede dietro il Comune in Via Gherardi 34 (angolo via Mastai) Informazioni: don Gesualdo 335.5952418 PELLEGRINAGGIO IN TERRASANTA GIORDANIA Giordania-Terra Santa 27 dicembre 2013 / 3 gennaio 2014 PROGRAMMA PROVVISORIO - PARTENZA DA FALCONARA Venerdì 27 dicembre 2013 FALCONARA - TEL AVIV - AMMAN ore 9.00 partenza da Falconara per Tel Aviv. ore 12.30 arrivo a Tel Aviv. Ingresso in Giordania. Cena e pernottamento a Amman Sabato 28 dicembre 2013 MONTE NEBO – MADABA - WADI RUM Visita al Monte Nebo, il memoriale di Mosè e al mosaico di Madaba. Proseguimento per il deserto di Wadi Rum. Pranzo in una tenda beduina. Escursione in fuoristrada nel deserto. Cena e pernottamento a Petra. Domenica 29 dicembre 2013 PETRA – MAR MORTO Petra: visita alla città antica. Pranzo in albergo. Partenza per il Mar Morto. Cena e pernottamento al Mar Morto. 27 dicembre 2013 3 gennaio 2014 Amman – M.Nebo – Petra – Wadi Rum Nazaret – Betlemme - Gerusalemme PARTENZA DA FALCONARA Iscrizioni entro il 15 giugno (fino esaurimento 120 posti) presso AGENZIA BAGUS tel. 071.65484 nuova sede dietro il Comune in Via Gherardi 34 (angolo via Mastai) Informazioni don Gesualdo 335.5952418 Lunedì 30 dicembre 2013 GERASA – MAR MORTO Gerasa : visita della città romana. Amman: visita cittadella, teatro romano, moschea di Abdulla. Bagno al Mar Morto. Cena e pernottamento al Mar Morto. Martedì 31 dicembre 2013 GERUSALEMME - BETLEMME Betania: sito del Battesimo di Gesù. Ingresso in ISRAELE. Visita alla Basilica del Santo Sepolcro. Nel pomeriggio proseguimento per Betlemme: Basilica della Natività, visita al Caritas Baby Hospital. Cenone in ristorante a Betlemme. Pernottamento a Gerusalemme. Mercoledì 1 gennaio 2014 GALILEA o DESERTO 2 itinerari (a scelta) 1. Visita in Galilea: Cafarnao, Tabga, Monte Beatitudini. Nazareth. 2. Monastero San Giorgio in Koziba, proseguimento a piedi per Gerico. Monastero della Tentazione. Qumran. Betania. Cena e pernottamento a Gerusalemme. Giovedì 2 gennaio 2014 GERUSALEMME - GERICO Visita alla spianata del Tempio. Cenacolo e la chiesa della Dormizione di Maria. Monte degli Ulivi: grotta del Padre nostro, Dominus Flevit, basilica del Getzemani Cena e pernottamento a Gerusalemme. Venerdì 3 gennaio 2014 TEL AVIV - FALCONARA Trasferimento all’aeroporto, ore 17.00 partenza da Tel Aviv. ore 20.30 arrivo a Falconara QUOTA € 1450 (pensione completa, comprese mance). Singola € 300. ISCRIZIONI ENTRO IL 15 giugno (e comunque fino ad esaurimento dei 120 posti) ŝƐĐƌŝǀĞŶĚŽƐŝĐŽŶΦϮϬϬĚŝĐĂƉĂƌƌĂĂůůĂ BAGUS Viaggi - tel. 071/65484 nuova sede dietro il Comune in Via Gherardi 34 (angolo via Mastai) IBAN IT 05 Y 06145 21300 000009187024 CARIFANO&ŝůŝĂůĞĚŝ^ĞŶŝŐĂůůŝĂ Necessario il PASSAPORTO che non scade nei 6 mesi precedenti alla partenza. Informazioni: don Gesualdo 335.5952418 Il viaggio è organizzato dalla Agenzia DAT (Donato Amato Tours) di Gerusalemme - tel. 00972.89201989 cell. 00972.544417957 con l’ Agenzia BAGUS di Senigallia territorio la voce misena 25 aprile 2013 11 Frattula viaggiante, in giro per i nostri castelli E’ partita la macchina organizzativa per la gita nella Terre di Frattula del 19 maggio. L’iniziativa promossa dall’associazione Terre di Frattula, con il patrocinio del Comune di Monterado e la collaborazione dell’associazione Amici della Foce del Fiume Cesano, il Ristorante La Tavernetta sull’Aia, l’Hotel Ristorante Il Giogo, Il Castello di Monterdo e l’Azienda vitivinicola La Maddalena, prevede anche la partenza di un pullman dalla città di Senigallia. Domenica 19 maggio 2013 Frattula viaggiante - una giornata in collina dove non fu medioevo a Monterado in occasione della tradizionale Sagra della Porchetta Programma: Ore 8,00 partenza dalla zona Stadio Senigal- lia (presso il parcheggio pubblico e la farmacia); Ore 8,20 tappa Piazzetta a mare di Cesano; Ore 8,40 tappa Ponte Rio di fronte al Circolo Arci; Ore 9,00 visita all’azienda agricola “La Pernice” (allevamento suino di Frattula); Ore 11,00 visita all’Azienda vitivinicola “La Maddalena”; Ore 12,30 pranzo a base di tipicità locali presso lo stand gastronomico della Festa; Visita stand dei prodotti tipici enogastronomici ed artigianali delle Terre di Frattula, con possibilità di acquisto; Visita al Castello di Monterado. Rientro a Senigallia previsto per le ore 18,00 circa. Prenotazione obbligatoria (fino ad esaurimento dei posti disponibili) al cellulare 348.3112620 da subito. Mondolfo in festa per lo spazio ritrovato Net - age, un progetto per gli anziani Bentornata, pineta Assistenza Torna nuovamente fruibile, in tutta la sua bellezza, la grande pineta presso il Santuario della Madonna delle Grotte. Con il mese di maggio si potrà di nuovo passeggiare nel parco, sostare nelle aree pic-nic, riposare o leggere nelle varie panchine, dedicarsi alla preghiera o a momenti di spiritualità singoli o di gruppo. Sono infatti terminati gli imponenti lavori di riqualificazione che si erano resi necessari dopo i disastrosi danni causati dal nevone del febbraio 2012. Effettuate le indispensabili opere di messa in sicurezza, il parco era stato aperto alla fruibilità dei tantissimi che quotidianamente si recano al Santuario, per la preghiera o per stare all’aria aperta, sin dallo scorso anno, ma non si era potuto intervenire radicalmente stante la limitata disponibilità di tempo e risorse. Attivatisi invece per la nuova progetta- zione dell’ampio parco, lanciata una gara di solidarietà fra tutti i cittadini, ed i tanti che hanno nel cuore questo luogo, con l’iniziativa “Adotta un Pino” si sono potuti programmare gli ingenti lavori condotti fra l’autunno e l’inverno 2012-2013. Eliminati tutti i pini decapitati dalla neve, rimossi i tronchi ormai rimasti senza vita, seguendo una linea progettuale condivisa che voleva il ritorno dei pini nel parco, si è optato per una qualità degli stessi più robusta, dal maestoso portamento, e particolarmente diffusa nelle penisola italiana, come quella del pinus pinea (pino da pinoli o pino domestico). Disposti a semicerchio, con l’ideale fulcro nel Santuario – una sorta di abbraccio della Madonnina verso l’intera area alberata ed i suoi fruitori – i pini sono stati acquistati presso il vivaio della Regione Marche. Il lavoro, eseguito da ditta specializzata del territorio, non si è limitato – ovviamente – alla sola messa a dimora delle essenze arboree (con tutte le opere connesse, quali i pali tutori, la concimazione ed il primo innaffiamento) ma si è dovuto provvedere pure per tutti gli arbusti e le siepi che circondano la pineta, in più parti purtroppo travolti dal crollo dei pini innevati, oltre alla rimozione delle ramaglie abbattute dalla neve. Torna dunque ora la bella pineta alla fruizione pubblica di tutti, al suo principale ruolo di grande sagrato per l’antico Santuario, anche se – ancora per qualche anno – non potrà certo calare l’attenzione sull’area verde; non solo, infatti, come ogni parco questo necessità sempre di costante manutenzione, ma in questi primi anni – per garantire il migliore attecchimento dei pini – sarà indispensabile un supplemento di attenzioni (e di spese) onde assicurare che il lavoro sin qui svolto non vada perduto. Servirà anche una rinnovata coscienza civica ed ambientale da parte di tutti i fruitori affinché il bello resti utilmente a disposizione di tutti, evitando comportamenti che possano danneggiare il parco e le strutture di servizio, davvero un fiore all’occhiello del nostro territorio ed un polmone vedere per Mondolfo. “Grazie a tutti per la collaborazione sin qui data – sintetizza il Parroco Don Aldo che tornerà a celebrare la Messa festiva al Santuario dal 4 maggio alle ore 18 - grazie per quanto si potrà ancora insieme fare e… bentornata pineta!”. Alessandro Berluti Banca Marche: dipendenti azionisti E’ nata la prima associazione di dipendenti azionisti di Banca Marche. L'associazione riunisce anche ex dipendenti e pensionati. L'annuncio è stato dato al termine dell’assemblea dei lavoratori al Palatriccoli di Jesi, indetta da Fiba Cisl, Fisac Cgil e Dicredito. Più di mille dipendenti di Banca Marche hanno partecipato all’assemblea dei lavoratori a Jesi organizzata dai sindacati aziendali Fisac Cgil, Fiba Cisl e Dicredito. Sono arrivati dalle filiali di Lazio, Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, ma soprattutto dalle Marche, per un incontro fiume al termine del quale hanno votato all’unanimità il documento promosso dalle tre sigle sindacali, a difesa dell’autonomia dell’istituto di credito, della sua territorialità, del lavoro, a favore di un piano industriale “credibile e condiviso” e con un chiarissimo appello al rinnovamento della governance per superare la fase di stallo dell’attuale Cda e ritrovare credibilità in vista del prossimo aumento di capitale. formato Europa Muove i primi passi il progetto NETAge che si è svolto nei giorni scorsi a Spalato e il cui obiettivo è elaborare nuove strategie di collaborazione nel campo dell'assistenza agli anziani. Su un totale di 1.542.156 abitanti, nelle Marche esistono 347.962 persone con età pari o superiore a 65 anni che rappresentano il 23 per cento di tutti i residenti. Circa un marchigiano su 4 è anziano e ci sono 172 anziani ogni 100 bambini e ragazzi fino a 14 anni e 35 anziani ogni 100 persone in età attiva (15-64 anni). Le Marche sono la settima regione italiana per indice di invecchiamento. Net-Age è finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico ed è guidato dalla Regione Marche-Servizio Politiche Sociali. Coinvolge altri 12 Partner: il Csv Marche - Centro Servizi per il Volontariato Marche; la Municipalità di Spalato e l'Associazione "MI" per la Croazia; per l'Albania, il Consiglio Regionale di Lezha e la Caritas Albania; l' Istituto per la Salute pubblica e l'Associazione per la democrazia "Zid" per il Montenegro; dalla Serbia il Dipartimento provinciale per il Welfare e il Centro Umanitario Novi Sad; per la Slovenia, la Municipalità di Kanal ob Soci e la Federazione slovena delle Associazioni dei pensionati; infine, per l'Italia, la Regione Emilia Romagna (Italia). Svim - l'Agenzia di Sviluppo della Regione Marche- in qualità di segretariato tecnico del Progetto supporta l'intero partenariato nella gestione e implementazione delle attività. Il progetto, classificatosi ai primi posti nella priorità 1.3 Social, Labour and health network, ha un budget totale di 1.880.437,49 euro, di cui 313.102 per la Regione Marche e 154.895 euro al Csv e, per quanto riguarda l'Italia, è finanziato al 100 per cento dall'Ue e dallo Stato. Per la prima volta, in ogni area, l'ente pubblico lavorerà sinergicamente con la propria associazione di volontariato per elaborare nuove strategie di collaborazione nel campo dell'assistenza agli anziani. Nel corso dei 32 mesi di progetto, le attività locali si arricchiranno dei risultati e delle iniziative realizzate a livello transfrontaliero. Saranno infatti organizzati altri 5 meeting di progetto, 3 sessioni di formazione per politici, volontari e membri delle organizzazioni di volontariato, 3 round di mobilità aperti a dipendenti pubblici e operatori delle associazioni di volontariato per lo scambio di buone prassi e competenze. Inoltre, saranno organizzati, per ogni area, 4 seminari sui risultati di progetto e una conferenza con i politici dove verrà presentato un Libro bianco contenente le raccomandazioni per l'inclusione dei principali risultati di Net -Age nella programmazione sociale. Infine, in ogni area, verrà realizzata un'azione pilota per testare servizi socio-sanitari dedicati agli anziani che vedano un attivo coinvolgimento del volontariato. Riforma sanitaria: il 'no' dei sindaci Il No dei sindaci alla riforma sanitaria che penalizza l'entroterra pesarese. Lo ha ribadito alla Conferenza dei capigruppo ed al Presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi una delegazione di amministratori dei piccoli comuni. Al centro dell'incontro le ipotesi di riduzione dei posti letto, in particolare negli ospedali della zona montana. Portavoce dei primi cittadini è stato il sindaco di Fossombrone, Maurizio Pelagaggia, medico di base, che ha parlato di “unanimità nella bocciatura della riforma in tutto il territorio” perchè secondo i sindaci “non condivisa e poco equilibrata nell'assegnazione dei posti letto”. Accanto al sindaco di Fossombrone, erano presenti i sindaci di Cagli, Saltara, Montefelcino, Isola del Piano, Sant'Ippolito e San Giorgio di Pesaro. Al termine della riunione il Presidente Solazzi, dopo aver ricordato il contesto di grave crisi economica nel quale sono maturati i tagli e la “coincidenza di un altrettanto grave crisi politica”, si è impegnato con i Capigruppo a prendere atto delle richieste esposte dai primi cittadini. “La crsi economica attuale si sposa con il debito pubblico e purtroppo la prospettiva è di ulteriori riduzioni – ha sostentuo Solazzi – ma quando si devono applicare dei tagli non si può prescindere da due elementi indispensabili: la trasparenza nei processi decisori e l'equità nel contenimento della spesa pubblica, altrimenti il rischio è la protesta dei territori e anche l'inefficacia delle riforme”. Il Presidente ha inoltre ricordato il ruolo che in questo processo di riforma sanitaria “deve avere il Consiglio regionale e le commissioni competenti”. L.V. 12 cultura la voce misena 25 aprile 2013 cultura La chiesa della Maddalena Arcevia festival con Sinclair "Fratino day" a Senigallia Venerdì 19 aprile scorso, nella Biblioteca Comunale “L. Orciari” di Marzocca, a conclusione del ciclo di conferenze “Inediti dall’università”, Alice Angeletti, laureata in lettere ad Urbino, ha fatto conoscere ai presenti la chiesa senigalliese della Maddalena attraverso la storia dell’edificio dalla prima struttura a quella attuale. Il racconto della venerazione per le reliquie della santa titolare che ha fatto nascere la celebre fiera e una visita virtuale alle opere d’arte sui vari altari, comprese quelle asportate dai napoleonici (opere del Ridolfi). Come spiega l’autrice nell’introduzione “Il senso della tesi è quello di fornire un’immagine più nitida della storia locale, legata ad un tempio di fervido pellegrinaggio trasformatosi oggi in una delle chiese meno frequentate della città”. Arcevia organizza "Arcevia Festival", per la prima edizione sceglie il grande DJ internazionale: Bob Sinclar.Una grande scomessa per promuovere Arcevia: sulla Booking List del Tour 2013 di Bob si vede Arcevia accanto a Tokyo, New York, Londra, Las Vegas, Ibiza. Arcevia Festival è organizzato dal Comitato di Arcevia. Questo comitato si propone di promuovere Arcevia e il suo vasto territorio organizzando eventi e investendo i guadagni in promozione. L'evento si terrà il 14 Luglio 2013 in Piazza di Arcevia. Il grande dj Bob Sinclar sara presente per un Set di 2 ore. In piu come altri artisti : Dj Iam Yeezy (Dj Internazionale - Anna K - Yassin Kordoni). Ci saranno stand e degustazioni. L'evento è promosso dal comitato (non-profit) di persone di Arcevia. Giovedì 25 aprile la Spiaggia di Velluto ospita il “Fratino Day”, iniziativa nata con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche legate alla conservazione del Fratino (Charadrius alexandrinus).Si tratta del secondo appuntamento nell'ambito delle attività promosse dallo Studio Naturalistico Diatomea dedicate alla flora ed alla fauna del litorale di Senigallia: giovedì mattina, in collaborazione con l'associazione A.R.C.A., verranno censiti i nidi e gli individui di Fratino presenti lungo il litorale sud del comune. Durante il monitoraggio impareremo a conoscere meglio questo piccolo uccello limicolo, strettamente legato all'ambiente dunale. La tutela del Fratino procede di pari passo con una gestione “sostenibile” della spiaggia. A Senigallia il prof. Toppan ha parlato di viaggi Corinaldo si anima nei giorni 27 e 28 aprile Turismo e turismi La festa dei folli Il Rotary Club Senigallia ha organizzato, presso il Palazzo del Duca – Sala del Trono, una conferenza tenuta dal Prof. Romano Toppan sul tema "Il Viaggio: tra turismo e turismi". Toppan, che ha insegnato fino al 2011 presso l’Università di Verona ed è stato docente di Economia del Turismo all’Università di Perugia, è stato inoltre consulente della Commissione Europea, del Consiglio d’Europa, delle Nazioni Unite e della Organizzazione Mondiale del Turismo. Alla presenza del Sindaco Maurizio Mangialardi e dell’Assessore all’Urbanistica Simone Ceresoni in rappresentanza dell’Amministrazione, dopo la Giovani e Lions per prevenire gli incidenti stradali A Lions Club Senigallia insieme ai giovani per prevenire l’abuso di alcool e droga connesso alla guida. Si è tenuta all’Istituto Corinaldesi di Senigallia una rappresentazione teatrale denominata “TG Crash”, cui hanno partecipato delegazioni di tutte le scuole superiori della presentazione da parte del presidente Rotary Attilio Girolimini, il relatore ha spiegato perchè chi viaggia diventi più curioso ed aperto al confronto con il suo prossimo; è questo il motivo per cui, chi si muove, è più capace di altri di innovare e cambiare. Il turismo non vende nulla di materiale ma solo esperienze ed emozioni legate al patrimonio ambientale e culturale di un paese che, nel caso dell’Italia, rappresentano il suo vero valore aggiunto Oggi tutto viene banalmente monetizzato, ha concluso il relatore prima di rispondere alle domande del pubblico, e si tende a mercificare sia la cultura che l’ambiente; l’impegno deve essere invece rivolto ad una loro piena valorizzazione volta a non svilire l’una e a non aggredire l’altro. Durante l’incontro che ha seguìto la conferenza Romano Toppan ha presentato il suo ultimo libro “Il Viaggio” che indaga, con l’ausilio di letteratura, storia ed economia, il senso del muoversi alla ricerca di un diverso altrove che ciascuno di noi deve sforzarsi di trovare. www.rotaryclubsenigallia.it www.rotaractsenigallia.it città. Lo spettacolo è destinato agli studenti ed è diretto a sensibilizzarli sull’abuso di alcool e di droghe connesso all’uso delle auto. Da una ricerca fatta ogni anno ben 13.500 giovani tra i 15 ed i 24 anni muoiono o restano gravemente feriti in incidenti stradali. Sono numeri agghiaccianti, che cadono nel dimenticatoio, tranne per le famiglie e per i ragazzi che sono vittime di incidenti. Cosa si può fare per fermare questa carneficina? Noi intanto abbiamo pensato, Teatro in carcere All’interno della Casa Circondariale di Ancona il giorno 10 aprile, alle ore 10,00, nella sala polivalente si è rappresentato lo spettacolo teatrale “Il barbiere di Siviglia”, diretto dal regista Luciano Colavero e dalla sua collaboratrice Simona Rossi, entrambi appartenenti al Teatro delle Muse di Ancona. Gli attori, tutti detenuti, sono: Baldi Nicola, Esposito Costantino, Casarza Salvatore, Spinelli Roberto, Mondesto Giuseppe, Balsamo Vincenzo, Tobianchi Ezio, Ignopia Mario, D’Abundo Luigi, Vennarini Davide, Maksudi Artur. Hanno intrattenuto per più di un’ora con uno spettacolo straordinario. Tutti i presenti avevano di fronte non dei detenuti ma veri e bravissimi attori che hanno dato il meglio di sé affinché lo spettacolo fosse un capolavoro e devo ammettere che sono riusciti alla grande nel loro intento: recitazione perfetta, attori impeccabi- Il paese si prepara ad ospitare sabato e domenica prossimi la “Festa dei folli” che porterà a Corinaldo qualche m igliaia di persone. Ed il sindaco, Matteo Principi guarda all’iniziativa come una grande opportunità di promozione turistica. “Di fatto – evidenzia il sindaco – si tratta del primo evento che apre la stagione in tutta la valle Misa e Nevola, richiamando presenze da numerose regioni italiane; si tratta di una festa che vede il coinvolgimento di tutti, compresi le strutture ed il Comune che terrà aperti tutti i musei e gli spazi espositivi del centro. Intendiamo proseguire su questo percorso di valorizzazione turistica che guardi alle famiglie, per le quali sono stati proposti pacchetti a condizioni vantaggiose”. Per la “Festa dei folli”, il paese tornerà a mettere in evidenza le proprie caratteristiche e tradizioni medievali. “Verranno realizzati due tornei nazionali di sbandieratori, musici ed arcieri – anticipa il presidente del gruppo “Combusta revixi” Riccardo Massimi. Ma tra sabato e domenica ci saranno an- che spettacoli, stand gastronomici, un mercatino dei prodotti tipici e di artigianato locale con una trentina di espositori, animazione dj, musei cittadini aperti, in sostanza tanto spettacolo artistico storico, unito al divertimento”. Tra arcieri e sbandieratori – aggiunge Francesco Spallacci – saranno quasi cinquecento persone di ogni età. Tutti provenienti da gruppi storici della Lega italiana sbandieratori e Federazione italiana tiro con arco storico e tradizionale. L’iniziativa coinvolgerà il piazzale della Liberazione ed il centro storico”. Per maggiori informazioni: info@ gruppostoricocorinaldo.it – www. gruppostoricocorinaldo.it I.T. nel nostro piccolo, di far parlare i giovani tra loro e dall’attenzione prestata dagli studenti senigalliesi presenti l’obiettivo sembra centrato L’iniziativa, voluta dal Lions Club di Senigallia, ha trovato la collaborazione fattiva delle Scuole Superiori ed è rivolta ai giovani. La rappresentazione ha visto sul palco solo attori - studenti, per facilitare il canale di comunicazione verso i veri destinatari, i giovani, fuori da false ipocrisie ed evitando discorsi retorici. li, tempistica ineccepibile. L’unica nota stonata è stato quando è finito lo spettacolo. Tutti avremmo voluto che continuasse ancora perché era realmente coinvolgente e appagante. Il carcere in quell’ora e più non esisteva. C’erano soltanto 11 attori, un palco e un pubblico attento che rideva ad ogni battuta. Questo evento è stata la cruda dimostrazione di quanto ci sia di buono all’interno di un carcere; con questa rappresentazione teatrale si è pienamente dimostrato che con volontà si può migliorare, crescere e auspicare un futuro diverso da quello attuale per i reclusi. Il carcere di Monteacuto ha creato 11 attori perfetti che non hanno niente da invidiare a degli attori professionisti. Complimenti a tutti gli addetti al lavoro! Mi auguro e auspico che uno spettacolo di questa bellezza non rimanga imprigionato solo all’interno delle mura del carcere, ma venga portato all’esterno, in giro per l’Italia, in teatri veri e importanti perché veramente si farebbe una bella figura, meritevole dei palchi più importanti. Il teatro può essere una delle strade che si deve percor- rere perché questa rappresentazione sta dimostrando in pieno come ogni individuo ha sempre qualcosa di buono da donare. Grazie, ragazzi, per averci regalato tanti sorrisi. Auspico per voi tutti un futuro dove il carcere sia solo un ricordo, e per di più positivo, attraverso il quale avete trovato orizzonti più stabili. Doverosi e sentiti sono i ringraziamenti finali che vanno alla dott. ssa Santa Leboroni, direttrice del C.C. di Ancona, che ha voluto che questo accadesse, non senza problematiche di organizzazione, con tutta se stessa e al Commissario dott. Gerardo D’Errico, Comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria di Ancona, che ha garantito che tutto ciò avvenisse senza troppa pressione. Grazie di vero cuore ad entrambi e complimenti. Auspico in conclusione che questo spettacolo sia solo l‘inizio di un percorso ben più lungo e propositivo per dimostrare in modo sincero quanto un carcere può donare all’intera società. Antonio Tozzi spettacolo la voce misena 25 aprile 2013 13 il taccuino Senigallia - Elio e le storie tese Corinaldo - Festa dei folli Ritornano a Senigallia da vincitori Elio e le Storie Tese. Secondo posto all’Ariston, primi per la giuria di qualità, premiati dalla Critica per il miglior arrangiamento, la “mitica” band ha davvero”sbancato” a Sanremo con le due qualità che l’hanno resa celebre: un divertente umorismo unito ad uno spiccato talento musicale. A Senigallia il gruppo più irriverente del panorama musicale italiano, arriverà domenica 28 aprile per una tappa del nuovissimo Tour 2013, alle ore 21.00, a conclusione di una lunga serie di concerti. " Festa dei Folli”, a partire da sabato prossimo Corinaldo si prepara ad ospitare centinaia di persone fra bandiere, frecce, gare, musica e divertimento. Nell'occasione Corinaldo vedrà accorrere nel borgo Bandiera Arancione 300 atleti da più di 5 regioni d'Italia pronti a sfidarsi nei tornei di bandiera e tiro con l'arco. Arcevia - Incontri sulla Bibbia stro della Parola” – Mostra biblica presso il chiostro S.Francesco: 14-30 aprile 2013; tre incontri biblico-culturali - Sala S.Francesco (g.c. dal Comune): * Giovedì 25 aprile, ore 21,00: La speranza nella Bibbia, conduce don Francesco Savini, biblista; * Venerdì 26 aprile, ore 21,00: La gioia cristiana: come è possibile oggi? Cini e donne tristi”, “Non fatevi rubare la speranza”. “Lampada per i miei passi è la tua Parola” (Salmo 119). L'invito è aperto a chi vuole. Le parrocchie di Arcevia organizzano alcuni incontri ed iniziative dedicate alla Bibbia. Il “chio- Ragazzi da tutta Italia nelle Marche Scienza in piazza Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 25 aprile Viaggio sola Un film di Maria Sole Tognazzi. Con Margherita Buy, Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi, Gianmarco Tognazzi, Alessia Barela. 85' - Italia 2012. La scienza scende in strada e diventa spettacolo per osservare, inventare, scoprire e apprendere. Tutto questo è “Fosforo. La festa della scienza”, un evento divulgativo organizzato dalla Società Macro, in collaborazione con il Comune di Senigallia e con il patrocinio dall'Assemblea legislativa delle Marche. Il programma della terza edizione, dal 10 al 12 maggio, è stato presentato martedì mattina a Palazzo Leopardi dal Presidente del Consiglio regionale e dagli ideatori del festival. “Questa iniziativa unisce all'intelligenza l'originalità e la professionalità – ha sostenuto il Presidente Solazzi – Senza dubbio rappresenta un evento culturale capace di proiettare la città di Senigallia e le Marche al di fuori dei confini regionali”. L'iniziativa, alla quale partecipano anche le Università di Ancona, Camerino e Bologna, propone un ricco programma di appuntamenti in diversi luoghi, con dimostrazioni, esperimenti, giochi, labora- tori per le scuole e incontri con scienziati. Tra i protagonisti anche gli operatori della Città della scienza di Napoli. “La sera del rogo abbiamo chiamato subito gli amici di Napoli e li abbiamo invitati a proporre le loro attività” - spiega Mattia Crivellini, inventore e direttore della festa. Perchè lo spirito di queste giornate è la contaminazione tra le diverse applicazioni della scienza. Dal gioco, con il campionato regionale di ruzzle, alla tecnologia, con le applicazioni digitali, alle indagini forensi, con l'intervento del Generale Luciano Garofolo, ex RIS di Parma, il 12 maggio al Teatro la Fenice. “Fosforo è un'idea nata nel 2010 nella quale crediamo molto, un'iniziativa pilota che vogliamo far crescere” – ha dichiarato l'assessore alla cultura di Senigallia Stefano Schiavoni. Tra i partner dell'iniziativa il G.i.s. (Gruppo imprenditori senigalliesi) e la Fondazione Città di Senigallia. L.V. Una giornata pensando a Carlo Urbani Il prossimo 5 maggio (domenica, dalle 16.30) l'Azione Cattolica di Chiaravalle e le Acli di Chiaravalle organizzeranno un incontro per ricordare Carlo Urbani, a 10 anni dalla morte. L'incontro, che ha per titolo Una vita profondamente felici, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Monte San Vito ed avrà luogo presso il centro turistico Carlo Urbani di Monte San Vito. Interverrà Maria Rita Prosapio dell'Azione Cattolica di Salerno sul tema Adulti oggi, sull'esempio di Carlo. Abbiamo invitato anche i familiari di Carlo Urbani. Si esibiranno i Piccoli Musicisti di Chiaravalle ed il coro Kol Haggoym (Tutti i popoli). Donatella Tulli leggerà alcuni brani delle lettere di Carlo Urbani. Elio e le storie tese Ritornano a Senigallia da vincitori Elio e le Storie Tese. Secondo posto all’Ariston, primi per la giuria di qualità, premiati dalla Critica per il miglior arrangiamento, la “mitica” band ha davvero”sbancato” a Sanremo con le due qualità che l’hanno resa celebre: un divertente umorismo unito ad uno spiccato talento musicale. A Senigallia il gruppo più irriverente del panorama musicale italiano, arriverà domenica 28 aprile per una tappa del nuovissimo Tour 2013. La formazione della band è quella storica di Elio e le Storie Tese, con Elio voce della band e flauto, Faso alla chitarra basso, Cesareo alla chitarra alto, Rocco Tanica pianola, Christian Meyer alla batteria, Jantoman alle ‘ulteriori pianole' e l'immancabile Mangoni artista a sé. SENIGALLIA Domenica 28 aprile 2013 Teatro 'La Fenice' ore 21.15 E’ possibile acquistare i biglietti sul sito www.ticketone.it oppure al botteghino del Teatro tvenerdì e sabato dalle 18 alle 20. Irene ha superato i quarant'anni, niente marito, niente figli e un lavoro che è il sogno di molti: Irene è l'"ospite a sorpresa", il temutissimo cliente in incognito che annota, valuta e giudica gli standard degli alberghi di lusso. Oltre al lavoro, nella sua vita ci sono la sorella Silvia, sposata con figli, svampita e sempre di corsa, e l'ex fidanzato Andrea. Irene non ha alcun desiderio di stabilità, si sente libera, privilegiata. Ma è vera libertà la sua? Qualcosa metterà in discussione questa certezza... Dopo Le fate ignoranti e Saturno contro, il grande ritorno della coppia Margherita Buy e Stefano Accorsi, qui diretti da Maria Sole Tognazzi in un film che mette al centro un'inedita figura femminile alle prese con l'amore, l'amicizia, il lavoro, la famiglia. Treno di notte per Lisbona Un film di Bille August. Con Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Huston, Martina Gedeck, Tom Courtenay. Svizzera, Portogallo 2013. Ogni mattina, il professor Raimund Gregorius si reca nella scuola di Berna dove insegna. Ma una mattina riscrive per sempre il suo percorso: una ragazza disperata è in procinto di buttarsi da un ponte ed è proprio Raimund a fermarla prima che sia troppo tardi. La ragazza scappa, ma lascia dietro di sé un libro e un biglietto ferroviario per Lisbona. Raimund, spinto dal bisogno di cambiamento e da un’improvvisa sete di avventura, sale sul treno e, una volta in Portogallo, si mette sulle tracce dell’autore del libro, Amadeu de Prado, medico e membro della resistenza che si oppose al regime di Salazar. mercoledì d'essai - 8 maggio, ore 21.15 L'amore inatteso Un film di Anne Giafferi. Con Eric Caravaca, Arly Jover, Jean-Luc Bideau, Philippe Duquesne, Benjamin Biolay. 89' - Francia 2010. Su invito dell'insegnante del figlio, Antoine, avvocato parigino, quarantenne e non credente, partecipa ad un incontro di catechesi al solo fine di non risultare scortese. Dopo l'iniziale scetticismo, però, scatta in lui, apparentemente realizzato nonostante i problemi relazionali con il figlio adolescente così come con l'anziano padre, un profondo cambiamento che lo porterà a seguire l'intero percorso di educazione religiosa, all'oscuro di una moglie medico di cui teme il giudizio o meglio la derisione. Nelle parole di Thierry Bizot, autore del romanzo autobiografico "Catholique Anonyme" da cui la regista Anne Giafferi ha tratto la sceneggiatura, la pellicola racconta la vicenda di un "coming out spirituale", fin dall'inizio calata in un contesto alto borghese dove il raggiungimento degli obiettivi professionali va di pari passo con la fede in se stessi. In occasione dell’Anno della Fede, l’Acec, in collaborazione con Cinema in prospettiva, presenta il volume “La fede nel cinema di oggi - Inquietudini e speranze in 14 film”. La pubblicazione si prefigge di promuovere i film che mettono in scena la fede e la dimensione spirituale della vita attraverso percorsi non sempre espliciti e lineari. Si può parlare di film religioso anche quando il soggetto non lo manifesta apertamente. Il cinema ha condensato spesso nella trame delle sue storie elementi che traggono origine dall’immaginario religioso sedimentato durante i secoli della storia del Cristianesimo. Proprio con questo spirito ed approccio sono state prescelte le opere cinematografiche che costituiscono il “catalogo” dei 14 film, consigliati per l’Anno della Fede. 14 sport la voce misena 25 aprile 2013 Miciulli, un pareggio che non muove la classifica VILLA FASTIGGI 3 – MICIULLI 3 sport Un pareggio che lascia l’amaro in bocca ai neroazzurri senigalliesi per come l’incontro si è svolto. Inizia bene la squadra di Godoni, che forte di tutti i giocatori disponibili si porta in vantaggio per ben due volte con Galdenzi al 18°, replica al 38°, subendo però il momentaneo pareggio ad opera di Serafini al 26°.Nella ripresa i locali tentano di agguantare il pareggio che arriva all’85° con Lenzi. Nel fratempo, al 60°, viene espuso Bellagamba per scorrettezze, neroazzurri in die- ci. Al 92° Moschini riporta in vantaggio la Miciulli, mentre l’arbitro trova il tempo per espellere Serafini e Minardi al 92° e al 93° Galdenzi. Miciulli in otto e gol del pareggio al 95° ad operadi Lanci. Sabato prossimo la squadra osserverà un turno di riposo. VILLA FASTIGGI: Torcoletti, Geraci (51’ Ragni), Poderi (70’ Sgherri), Gersuato (67’ Papperi), Desimoni, Bellagamba, Berti, Serafini, Lanci, Ferri, Magi. All. Vitali. MICIULLI: Minardi, Schiano Si., Baldelli (83’ Moschini), Bellagamba, Saltarelli, Rosi, Galdenzi, Piersanti, Contini, Marcucci (72’ Schiano St.),Odoguardio (86’ Severini). Al. Corinaldesi-Goldoni. Arbitro: Cardinaletti di Jesi. CLASSIFICA: Gabicce 60, Usav Pesaro 59, Miciulli 52, S.Veneranda 52, Maior 51, Tavernelle 43, Villa Fastiggi 43, Junior C.C. 40, Villa Ceccolini 37, Isola di Fano 34, Futura ’98’ 34, Atl. Tavullia 31, Muraglia 31, Pesaro C. 31, Fortuna ‘78’ 28, Arzilla 27, Fanano 21 . Giancarlo Mazzotti La Vigor Senigallia aspetta l'ultima partita di campionato per il suo futuro Pareggio un po' amaro CAGLIESE 1 VIGOR 1 L’orologio scandiva il 90° dell’incontro e la Vigor conduceva la partita per uno a zero. Già gli sportivi ed i dirigenti gioivano per la matematica certezza della salvezza, quando un preciso colpo di testa di Rebiscini faceva secco l’incolpevole Moscatelli rimandando a domenica prossima la pronuncia “sul sì oppure sul no” la disputa dei playout. Tutto avverrà nell’ultima di campionato al Bianchelli contro la già salva Fermana, ma ben decisa a disputare i play off, non ancora certa in classifica. Sarà una lotta che vedrà in campo l’esperienza fermana contro la giovinezza senigalliese e tutto può succedere. Ai ragazzi di Clementi è chiesto un ultimo sforzo. Nelle ultime tre partite i vigorini hanno inanellato due vittorie: con Matelica in casa,con il Corridonia in trasferta e un pareggio in casa della Cagliese, dimostrando di trascorrere un periodo di forma molto buona. Sapranno sfruttarlo domenica contro la Fermana? E’ quello che tutta Senigallia si aspetta da questi straordinari giovani. La Vigor scende in campo nella migliore formazione, avendo recuperato tutti i titolari. L’inizio è quanto mai guardingo, anche perché la posta in palio è molto importante per entrambe le contendenti, così che la prima frazione di gioco scorre senza rilevare azioni di alcun interesse. Al 32° Cabello inventa un gran tiro. Già si grida al gol, ma la sfera sfiora di poco l’incrocio dei pali. Risposta istantanea da parte vigorina ad opera di Pesaresi che, solo davanti a Sollitto, non ne sa approfittare. Finisce il primo tempo che vede le squadre destreggiarsi a centrocampo. A inizio ripresa è la Cagliese ad impegnarsi di più, ma la retroguardia rossoblù non da spazio e per Moscatellli è assoluto riposo. Al 69°, su calcio d’angolo, la Vigor va in gol con Ruggeri. La partita si avvia alla fine, quando al 90° su un preciso cross di Pierpaola, la testa di Rebescini svetta su tutti e insacca. A fine incontro parla il presidente Mandolini: “Pensavo veramente di aver vinto la partita perché i miei ragazzi avrebbero ampiamente meritata la vittoria per come si sono comportati in campo. E’ stato un vero peccato questo pareggio, ottenuto dalla Cagliese su una nostra disattenzione, creatasi a centrocampo. E’ da inizio campionato che stiamo lottando. Vorrà dire che anche contro la più quotata Fermana la Vigor dovrà impegnarsi a fondo come ha fatto contro la capolista Matelica poche domeniche fa”. La Juniores vigorina è risultata prima nel suo girone. Sabato ha giocato l’andata di semifinale per l’aggiudicazione del titolo regionale contro il Tolentino vincendo per 2 a 1 e sbagliando pure un rigore. Ritorno sabato prossimo a Tolentino. CAGLIESE: Sollitto, Capodacqua (12’ st Buroni), Pieretti (31’ st Marcucci ), Mag- Basket: addio ai playoff CENTO 94 – GOLDENGAS 68 I biancorossi senigalliesi con questa sconfitta lasciano matematicamente ogni speranza di giocare i play off. Troppo forte si è dimostrata per la Goldengas la formazione locale che già da inizio partita ha fatto intendere quale sarebbe stato l‘esito finale dell’incontro. I biancorossi, privi di Maddaloni, essendo stato fermato per un turno dal giudice sportivo, subiscono già nel primo quarto un passivo di ben 26 a 14, un divario mai più colmato nel prosieguo della partita. Nel secondo quarto la Goldengas viene sommersa da una valanga di canestri da parte dei locali. Il solo Pierantoni cerca di reagire ma alla fine il divario diventa catastrofico: 53-29. La partita si chiude praticamente qui, anche se nella seconda parte dell’incontro si cerca di non subire ulteriori canestri, così da salvare almeno il buon nome della pallacanestro senigalliese. E’ da segnalare, pur nella sconfitta, la buona prova fornita dal giovane Catalani, miglior rea- gioli (35’ st Pecorelli), Casavecchia, Rebiscini, Giacchi, Pierpaoli, Bucefalo, Cabello, Balla V. All.Cappelli. VIGOR: Moscatelli 6,5, Zandri 6,5, Gregorini Si. 6, Ruggeri 6,5, Giraldi 7, Tombari 6,5, Angelelli 6,5 (10’ st Chiarucci 6,5), Carboni 7 (34’ st Siena sv), Gregorini 6,5 (40’ st Rossetti sv), Pesaresi 7, Morganti 7. All. Clementi. Arbitro: Tubertini G. di Bologna. RETI – ammoniti: Bucefalo, Morganti, Ruggeri, Pieretti, Rebiscini, Moscatelli. Espulso al 48’ st Pierpaoli per doppia ammonizione. CLASSIFICA: Matelica 66, Biagio Nazzaro 58, Montegranro 55, Fossombrone 45, Fermana 44, Tolentino 43, Urbinelli 41, Pagliare 38, Grottammare 35, Corridonia 34, Vigor 33, Urbania 32, Elp. Cascinare 31, Monturanese 29, Cagliese 22, Cingolana 20. Giancarlo Mazzotti CICLISMO lizzatore biancorosso con 17 punti. Domenica, ultima di campionato, al Palazzetto dello sport, alle ore 18, contro la forte squadra di Cecina. CENTO: Di Trani 23, Nieri 0, De Pascale 8, Govoni 2, Tedeschini 8, Bona 17, Pasqualini 0, Agusto 18, Carretti 10,Rorato 8. All. Giuliani. GOLDENGAS: Sartini 9, Giroli 5, Tagnani 0, Perini 15, Savelli L. 0, Savelli F. 2, Catalani 17, Barantani 4, Pierantoni 12, Pasquinelli 4. All. Valli. Arbitri: Balzarini, De Simone. NOTE – parziali 26-14, 53-29, 74-48; tiri da due: Cento 27/42, Goldengas 16,34; tirida tre: Cento 7/19, Goldengas 8/32, tiri liberi: Cento 19/20, Goldengas 12/18; uscito per falli Pierantoni. CLASSIFICA: Ravenna 52, Empoli 38, Firenze 36, Montecatini 34, Cento 34, Montegranaro 34, Virtus Siena 32,Cecina 32, Castelfiorentino 30, Goldengas 26, Livorno 26, Montegranaro 22, Rimini 22, Ancona 20, Civitanova 16, Costone Siena 10. I fondisti leader Il biker arceviese Leopoldo Rocchetti (Cingolani – Pianello di Ostra) torna a infilare il successo fuoristrada. A Fabriano, l’oro al femminile viene declinato da Nadia Pasqualini, che G.M. Nuovo sincronizzato, grandi risultati Grande festa domenica 14 aprile presso la piscina Ponterosso di Ancona dove le sincronette dell’Audasyncro hanno meritatamente conquistato il podio, in ogni categoria, e in ogni specialità, nel secondo appuntamento dei Campionati Regionali di Nuoto Sincronizzato. Gradino più alto del podio per la squadra Junior composta da: Rocchetti Chiara, Pettinari Erica, Isabettini Camilla, Bucari Giulia, Priori Victoria, Renzetti Domitilla, Geli Giulia. Medaglia d’oro anche per il doppio Ragazze composto da Ficosecco Claudia – Manente Maddalena; terzo posto per la squadra Ragazze formata da Santinelli Letizia, Mancinelli Ilaria, Guerrieri Sofia, Fratini Federica, Ficosecco Claudia, Manente Maddalena, Costantini Martina, Benelli Chiara, Rizzo Anna. Anche le più piccole si sono fatte valere, la Squadra Esordienti A formata da Perini Susanna, Manoni Martina, Gigli Giada, Cicetti Letizia ha conquistato la medaglie d’oro; primo posto anche per le più piccole Esordienti B terze con il doppio Manoni Alice e Micci Manna Silvia; vicine in classifica le loro compagne Esordienti C che hanno conquistato la medaglia d’argento nella loro pima competizione con il trio: Santinelli Lea, Mancini Alessandra e Florio Sabrina. Appuntamento adesso per il 27/28 Aprile a Cesenatico per il Trofeo Around Propaganda, dove le nostre Sincronette mostreranno la grinta e la concentrazione che le hanno accompagnate finora! recita il ruolo di ‘capitana’ del Bici Adventure – Piangiarelli & Quintabà. Nel federciclistico Point To Point ‘Gentile da Fabriano’ di 47 km, la scuderia del team manager Walter Tombesi capeggia l’ideale classifica combinata, conquistando l’argento assoluto con il campione d’inverno Samuele Agostinelli e piazzando nella top ten gli altri biker biancogialloneri (Pierpaolo Pascucci, Francesco Roscani, Fabio Vecciolini). Porto Recanati vede sfrecciare gli amatori Valter Basili e William Dazzani, nel Trofeo del Mare – Trofeo Avis, allestito dall’associazione Ruote e Cultura del presidente Antonio Romagnoli, per l’egida dell’Acsi Ciclismo maceratese gestita da Maurizio Giustozzi. Alle spalle del gentleman giallonero in forza al Team Giuliodori Renzo – Zeppa Bike, chiudono Roberto Mentuccia e Paolo Campanelli. Sul podio della fascia giovane, ad affiancare il portacolori del Cicli Copparo sono Michele Marinozzi e Mauro Maronari. Grottazzolina è sede di tappa della Coppa Fermo Csi, concepita da Giampiero Conti, Tiziano Vesprini, Egidio Minnetti. Sull’anello di Bolzetta, tra i prima serie si impone il veloce veterano maiolatese Giampaolo Busbani (Giuliodori Renzo - Zeppa Bike), su Michele Miglionico (primo senior), Fabio Tomassetti, Giovanni Lattanzi, Samoca Vagnarelli. La gara de seconda serie va ad Andrea Santarelli (Abitacolo Sport Club – Rapagnano), che supera Leonardo Piattoni, Danilo Bordò, Andrea Sirocchi, Franco Abbruzzetti. Il maltempo costringe gli organizzatori della S.S.Sangiogese a rinviare il Trofeo S.Giorgio. La classica amatoriale verrà recuperata sabato 25 maggio. Il coordinatore Ulisse Barattini conferma orari, chilometraggio e peculiarità tecniche della corsa di S.Giorgio di Pesaro, valida per il Giro delle Marche ACSI, per l’AutoSelli Challenge e per il Trofeo dello Scalatore. Umberto Martinelli Foto: il biker arceviese Leopoldo Rocchetti penultima la voce misena 25 aprile 2013 asteriski 15 *** * Papa Francesco Dichiara: “Prova difficile, momento cruciale”. E * Lavoro stagionale striglia i partiti incapaci di riforme. “Negli anni passati, albergatori e ristoratori davano una mano ai più bisognosi”. Infatti, “molte fa* Governissimo o governicchio? Si punta alle larghe intese con i partiti che hanno miglie in difficoltà sperano in un lavoro da maggio votato Napolitano. Ma con la segreteria Pd dimis- a settembre per sopravvivere”. Lo speriamo tutti. sionaria, con chi si può trattare? Nel messaggio inviato a Napolitano, per la sua riconferma, Papa Francesco si esprime così: “Invoco sulla sua persona e sul suo alto servizio al Paese la costante assistenza divina e di cuore invio a lei e alla diletta nazione italiana la benedizione apostolica, quale incoraggiamento a costruire un futuro * Party senza ritorno di concordia, di solidarietà e di speranza”. Droga party in due case dove si faceva uso di droghe e di sostanze psicotrope. In un centro ex dro* Napolitano bis Tra i vari presidenti della Repubblica, è il primo gati abbiamo visto tre giovani resi inabili per tutta che fa il bis. Ha 87 anni. Ha ottenuto 738 voti alla la vita per l’uso di stupefacenti, con metà cervello sesta elezione. Tutti per lui; esclusi M5S e Sel. bloccato per sempre. * Ludopatia, un'epidemia Sono 800 mila i giocatori patologici. Sono 2 milioni i giocatori a rischio. Sono 520 mila le slot machine attive in Italia. Lo psichiatra Scarone avverte: “Vanno in tilt i circuiti neuronali”. a cura di G. Cionchi 28 aprile 2013 - V domenica di Pasqua Amare come Lui Parola di Dio At 14,21-27 Salmo 144 Ap 21,1-5 Gv 13,31-35 Gli amici di Gesù Cristo si riconoscono dall'amore. Per tutti e senza condizioni. Amatevi, come io vi ho amato. Lo specifico del cristiano non è amare (lo fanno molti, dovunque, sempre, e alcuni in un modo che dà luce al mondo) ma amare come Cristo. Con il suo modo unico di iniziare dagli ultimi, di lasciare le novantanove pecore al sicuro, di arrivare fino ai nemici. La prima caratteristica dell'amore evangelico: amare come Cristo. Non: quanto Cristo, impresa impossibile all'uomo, il confronto ci schiaccerebbe. Nessuno mai amerà quanto Lui. Ma come Lui: con quel sapore, in quella forma, con quello stile. Con quel suo amore creativo, che non chiude mai in un verdetto, che non guarda mai al passato, ma apre strade. Amore che indica passi, almeno un passo in avanti, sempre possibile, in qualsiasi situazione. Amore che ti fa debole eppure fortissimo: debole verso colui che ami, ma in guerra contro tutto ciò che fa male. La la parola a... arrivati in redazione Autocostruzione Gentile redazione, vi segnalo l’avvio di un nuovo progetto di autocostruzione/co-housing a prezzi agevolati. Dopo il successo del Cantiere di Senigallia nuovi progetti sono in fase di start-up. Per ora le maglie dei progetti sono ancora molto larghe ed andremo a definirle via via che individueremo il gruppo di persone/famiglie interessate. Qualche ragguaglio in più può essere trovato chiedendo informazioni o segnalando il proprio interesse scrivendo all'indirizzo [email protected], oppure chiamando o inviando SMS al 338/89.87.154. Obiettivo primario del progetto di autocostruzione/co-housing è la realizzazione di case di qualità elevata a prezzi contenuti, in modo da offrire una risposta soprattutto a quella fascia di popolazione, che è troppo ricca per la casa popolare (nel senso che non riesce ad entrare in graduatoria), ma non abbastanza per il libero mercato. A questi cittadini vogliamo offrire case di qualità elevata e pensate con criteri innovativi. Stiamo lavorando per replicare la possibilità di accendere un mutuo per il 100% del costo sostenuto, senza la necessità di anticipi, in modo da iniziare a restituire la rata del mutuo una volta terminato di pagare il canone d'affitto. Segnaliamo infine che il progetto è innovativo anche perchè consente dei risparmi non solo in fase di acquisto, ma anche una volta che gli appartamenti saranno abitati, grazie alle dinamiche virtuose promosse dal co-housing. Il cantiere partirà al termine della fase di progettazione partecipata con le famiglie/persone che aderiranno al progetto. Lucio Cimarelli Scacchi animati Domenica 21 aprile 2013 si sono svolti i campionati regionali di scacchi Under 16. Con nostra grande gioia due giocatori del Circolo Scacchistico Senigalliese della categoria Under 10, Agostinelli Gianmarco e Caiozzo MariaFrancesca, hanno conquistato il secondo posto dopo una appassionante lotta all’ultima scacchiera. Infatti il titolo di campione regionale era a portata di mano ma il fato e l’agonismo hanno fatto sì che due partite vinte si perdessero. Va bene così. I giocatori ci sono, le qualità pure e quindi il futuro ci dovrebbe portare nuovi allori. Sia Agostinelli che la Caiazzo hanno confermato i risultati del campionato provinciale dove uno è diventato campione Provinciale e l’altra si è classificata terza del femminile. Per dare lustro al Torneo è intervenuto Fabio Luna, presidente del Coni di Ancona che ha incoraggiato tutti gli atleti ed ha elogiato i diversi campioni Italiani giovanili appena diventati tali dopo il tornei di Fano. Mario Pizzi seconda caratteristica: «Come io ho amato voi». L'amore cristiano è anzitutto un amore ricevuto, accolto. Come un'anfora che si riempie fino all'orlo e poi tracima, che diventa sorgente. L'amore non nasce da uno sforzo di volontà, riservato ai più bravi; l'amore viene da Dio, non dalla mia bravura: amare comincia con il lasciarsi amare. Non siamo più bravi degli altri, siamo più ricchi. Ricchi di Dio. È un amore che perdona ma non giustifica ogni sbaglio. Giustifica la fragilità, lo stoppino smorto, la canna incrinata, ma non l'ipocrisia dei pii e dei potenti. Ama il giovane ricco ma attacca l'idolo del denaro. Se il male aggredisce un piccolo, Gesù evoca immagini potenti e dure come una macina al collo. Amore guerriero e lottatore. Ma se il male è contro di Lui allora è agnello mite che non apre bocca. Terza caratteristica «Amatevi gli uni gli altri»: tutti, nessuno escluso; guai se ci fosse un aggettivo a qualificare chi merita il mio amore e chi no. È l'uomo. Ogni uomo e ogni donna, perfino l'inamabile. Gli uni gli altri significa inoltre reciprocità. Non siamo chiamati solo a spenderci per gli altri, ma anche a lasciarci amare: è nel dare e nel ricevere amo- re che si pesa la beatitudine della vita. Amore è intelligenza e rivelazione; amare è capire più a fondo: Dio, se stessi e il cuore dell'essere. Come Gesù quando fa emergere la verità profonda di Pietro: «Mi ami tu, adesso?». E non gli importa di quando nel cortile di Caifa', Cefa', la Roccia, ha avuto paura di una serva. Amore che legge l'oggi, ma intuisce già il domani del cuore. E ripete a Pietro e a me: il tuo desiderio di amore è già amore. Dall'amore dobbiamo essere conosciuti. Non dalle devozioni, non dalle preghiere, non dai segni esteriori, non dall'organizzazione caritative, ma dall'amore. L'amore è ciò che maggiormente deve stare a cuore nella Chiesa. Che sia vero, che sia libero, che diventi evidente. Un amore in equilibrio tra emozione e scelta, tra enfasi e volontà, che diventi concreto e fattivo, tollerante e paziente, autentico e accessibile, che sappia manifestarsi nel momento della prova e del tradimento. Celebrando oggi l'eucarestia, memoria del Risorto, cerchiamo anzitutto di amare di più e meglio, perché chi ci vede si accorga che in mezzo a noi dimora il Cristo. Per glorificare anche noi il Padre. inbreve Monterado Domenica 21 aprile, dalle ore 10 in poi, si sono riuniti in chiesa i genitori (tutti presenti: papà e mamme!) di: Maja, Chiara, Giovanni, Jacopo, Martina, Maria Anna, Stefano per celebrare la festa del perdono di Dio e la prima Confessione. Monia ha preparato libretti per tutti. Così si sono alternati vari momenti con: introduzione, preghiere, lettura del Vangelo (la pecorella smarrita), la riflessione del Pievano, le invocazioni dei Comunicandi, la preghiera di un genitore, l’esame di coscienza, sempre commentato dal Pievano, con particolare insistenza sulla preghiera personale e familiare, sulla Messa festiva, sulla lotta alla bestemmia, sul rispetto ai genitori. E’ seguita la confessione individuale, mentre i genitori si trasferivano nella sala TV per un documentario su Medjugorje, con commenti e regia del grande animatore Claudio Bellagamba, ministro straordinario dell’Eucaristia, specie con don Giordano. La donna onesta Ha ritrovato un sacchetto di stoffa contente un portagioie e preziosi vari e li ha restituiti alle forze dell’ordine. Il nobile gesto è stato compiuto da una 45enne di Roncitelli, S.B., le sue iniziali. La donna, mentre stava passeggiando sulla strada comunale in direzione di Castel Colonna, ha ritrovato un involucro con diversi gioielli. Potrebbe anche trattarsi del bottino di uno dei furti messi a segno negli ultimi giorni nel senigalliese. La donna, non pensandoci due volte, ha dato in consegna quanto ritrovato ai militari. Csi da primato Il Tennistavolo Senigallia trionfa al 13° Campionato Nazionale Csi. Con 151 punti Senigallia distacca la Pol. Piancamuno della Vallecamonica (145) e Gallarate di Varese (108) confermandosi per la quarta volta consecutiva la società leader d'Italia. Parecchie centinaia i giocatori in rappresentanza di una settantina di club provenienti da tutt'Italia, con le formazioni del Nord molto agguerrite e numerose, decise a riportare il trofeo nella loro terre. Ben 36 le gare in programma che per alcuni giorni hanno riempito il palazzetto dello sport. redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250. ""! ""!" "! " !" !!!!"""! " !" ""! ! " " ! "! !! !"" € Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica i n c o l l a b o r a z i o n e c o n l ’ U ff i c i o N a z i o n a l e C . E . I . p e r l ’ e d u c a z i o n e , l a s c u o l a e l ’ u n i v e r s i t à e c o n i C a f A c l i .