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Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Grazie, nonno Giorgio, di essere rimasto al suo posto,sostituendo se stesso. Dove i padri
hanno fallito ed i nipoti debbono ancora dimostrare quello che sapranno fare, c’è bisogno dei nonni. Abbiamo bisogno di saggezza per mettere in gioco nuove energie senza
salti nel buio. E’ stato uno spettacolo desolante ed umiliante. Speriamo che sia l’ultimo
perché altrimenti ci arrabbiamo e ci sentiremo in diritto di prenderli a calci, proprio là
dove aspiravano alle poltrone. E se fra un po’ sarà stanco, chieda a nonno Joseph come
si fa ad andarsene e a trovare un buon sostituto. Grazie ancora.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 25 aprile 2013 - € 1.00
N. 15
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia
Editoriale
Salmi di giustizia
Mentre sto scrivendo non so
il nome del nuovo presidente
del consiglio italiano che invece conoscerete quando mi
leggerete. In questi giorni si è
riusciti a mettere in scena tutto
il peggio dei riti della politica
e dei passaggi parlamentari. E
comunque sappiamo tutti che
chiunque verrà scelto e qualunque sia la maggioranza che lo
sostiene, ci troveremo all'inizio
di un percorso pieno di incognite per il nostro Paese. Per
questo motivo mi piace spostare il discorso su un altro piano.
Come l'elezione del Papa è stata
accompagnata dalla preghiera
del popolo di Dio, dovremmo
moltiplicare la preghiera anche
per chi è chiamato a compiere le scelte che riguardano il
nostro Paese. Riprendiamo in
mano un modello di preghiera
sociale e politica che abbiamo da alcune migliaia di anni,
quello dei salmi. Molti di essi
parlano di situazioni politiche:
si rincorrono versi che reclamano giustizia, preghiere che
vengono rivolte a Dio perché è
il popolo che soffre e che non
può rivolgersi ai propri governanti perché sono questi causa
anche di mali che si patiscono,
di incuria e indifferenza delle
sofferenze che da questi motivi provengono. E' la preghiera
che si eleva dal popolo il quale,
come nel tempo passato, reclama una giustizia che non c’è,
un aiuto che non può arrivare,
essere udito da quelle orecchie
perché troppo sorde e ogni sorta di altri idoli questi hanno
posto a riferimento, idoli che li
rendono ciechi incapaci di vedere e il loro cuore di sentire,
quella sensibilità verso il prossimo che per dovere dovrebbero possedere è che sarebbe loro
compito assolvere. Riprendiamo in mano i salmi nell'Italia di
oggi. Impareremo a pregare per
un Paese in un cui abbia voce
davvero il grido del povero. E
dove - lontano dai lustrini della
TV - si ricomincino a chiamare
le cose con il loro nome.
Gesualdo Purziani
DEDICATO alla SIRIA
Lunedì 29 aprile 2013, alle 21.20
su Radio Duomo Senigallia inBlu (95.2)
la registrazione dell'incontro a Senigallia
con padre Paolo Dall'Oglio.
Approfondimenti sul prossimo
numero di Voce Misena
L'Italia
viva
La festa della
Liberazione ricorda
valori condivisi
È sempre più lontano, il 25 aprile 1945,
ma molte continuano ad essere le suggestioni della Festa della Liberazione,
in un’Italia confusa e molto, molto
preoccupata. E più che mai quest’anno,
con la crisi economica e lo stallo del
sistema politico, cui l’elezione del Presidente della Repubblica sta finalmente
dando il primo abbrivio.
Così è utile cercare di cogliere la lezione
essenziale del 25 aprile. La liberazione,
cioè la fine della guerra e il definitivo
crollo del sistema nazifascista in Italia
e in Europa, è il risultato di una precisa
scelta e di una lotta, che genera un riflesso di convergenza, pur nella evidente distinzione dei soggetti. La guerra e
la guerra civile vedevano contrapposti
due fronti, tedeschi e alleati, appoggiati
rispettivamente dal fascismo repubblicano e dalle forze politiche del comitato
di liberazione nazionale. L’Italia libera
nasce dalla sconfitta dell’orizzonte totalitario nazifascista. La democrazia nasce dalla lotta contro la dittatura: ha una
chiara radice antifascista, segnata dal
sacrificio di tanti, che non hanno esitato
a dare la vita per il bene.
A questo obiettivo collaborano forze
diverse, che rapidamente si polarizzano
su una nuova frontiera di una guerra per
fortuna non più cruenta, ma “fredda”,
tra Usa e Urss,che divide l’Europa e anche il sistema politico italiano.
Le forze che collaborano per costruire
una democrazia antifascista si dividono, ma sanno mantenere una reciproca
legittimazione, che le porta, pur nella
contrapposizione, a forme diverse di
collaborazione. Una ventina d’anni fa
si è anche arrivati nel discorso pubblico a ricomprendere, pur nella ribadita e
ovvia condanna del fascismo, anche la
pietas per i cosiddetti “ragazzi di Salò”,
completando un percorso di costruzione di una memoria collettiva condivisa,
che però resta fragile, molti avvertono
come precaria.
Ecco perché è importante lavorare sulle due dinamiche fondamentali che il
25 aprile ci ricorda, cioè il valore della
democrazia e della reciproca legittimazione tra forze che restano profondamente diverse, ma possono cooperare.
Agli albori di una nuova stagione del
sistema politico italiano che si dovrebbe disegnare con spirito costituente,
forse bisogna proprio ripartire da qui. E
di qui esorta a ripartire, nei due sobri
interventi prima e dopo la ri-elezione e
poi nel solenne discorso alle Camere in
occasione del giuramento il presidente
Napolitano.
Il 25 aprile di quest’anno, più che mai,
libertà fa rima con responsabilità, la
parola chiave di quest’Italia litigiosa e
smarrita. Lo ha anche ricordato Papa
Francesco, nel messaggio a Napolitano,
richiamando alla “responsabile cooperazione di tutti”. Ed indicando obiettivi
di “concordia, solidarietà e speranza”
che così si possono raggiungere.
Ritorniamo così alle macerie, non solo
materiali della guerra, e ad un percorso
che, dalla Liberazione, arriva alla ricostruzione, allo sviluppo ed al benessere diffuso: probabilmente il nesso che
unisce queste tappe tra loro fortemente
connesse è proprio il senso di responsabilità, dei singoli, a partire dai vertici, e
poi dell’intera società. Urgono risposte
ed esempi credibili.
Francesco Bonini
in questo numero
8 - 9 Caritas diocesane
Dal convegno nazionale
5 La giustizia lontana
Tribunale e Giudice di pace
11 La pineta messa a nuovo
Mondolfo ritrova il suo verde
2
attualità
la voce misena
25 aprile 2013
Riparte la causa di beatificazione di mons. Oscar Romero
Papa Francesco vuole una rapida conclusione della causa
di beatificazione di mons. Oscar Arnulfo Romero, l'arcivescovo di San Salvador ucciso da un cecchino il 24 marzo 1980, mentre celebrava la messa nella cappella di un
ospedale della capitale salvadoregna, per il suo impegno
nel denunciare le violenze della dittatura del suo Paese.
''La causa di beatificazione si è sbloccata'', ha annunciato il
postulatore della causa, mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia. Mons. Paglia
ne ha parlato a Molfetta (Bari) in occasione della celebrazione per i venti anni della morte di don Tonino Bello,
vescovo presidente di Pax Christi, per il quale è pure in
corso il processo di beatificazione, dopo l'udienza avuta
sabato con papa Francesco. Subito prima l'arcivescovo,
esponente della Comunità di Sant'Egidio aveva ricordato
che ''mons. Romero, pochi mesi prima di morire per mano
degli 'squadroni della morte' aveva detto che il Concilio
Vaticano II chiede a tutti i cristiani di essere martiri, cioè
di dare la vita: ad alcuni chiede questo fino al sangue, ma
a tutti chiede di dare la vita''. La causa di beatificazione
di mons. Romero è stata aperta nel 1997 e nell'ultimo decennio ha conosciuto un lungo periodo di stasi. E intanto
la notizia della canonizzazione del beato Giovanni Paolo
II. Wojtyla potrebbe essere dichiarato santo il prossimo
20 ottobre.
M.B.
Intervista al presidente nazionale Coldiretti, Sergio Marini
Le richieste della Terra
L’Italia ha perso negli ultimi 20 anni il 15% della
terra coltivata per effetto della cementificazione e
dell’abbandono provocato da un modello di sviluppo sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni
di aziende agricole nello stesso arco di due decenni.
Inoltre, nel 2012, si registra un aumento del 9% (rispetto al 2011) delle famiglie che hanno chiesto aiuto
per mangiare: circa 3,7 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle varie
mense. Sono gli allarmi lanciati dalla Coldiretti in
occasione della 43ª Giornata mondiale della terra
celebrata lunedì scorso. Abbiamo intervistato Sergio
Marini, presidente nazionale della Coldiretti.
La popolazione mondiale aumenta, insieme alla
temperatura globale, con gravi danni per l’agricoltura e l’alimentazione. Perché è importante celebrare la Giornata della Terra?
“Da agricoltori che vivono la terra in primissima
persona pensiamo che la difesa della terra sia fondamentale, non solo dal punto di vista ecologico ma
anche sociale. Tra una ventina d’anni mancherà cibo
nel mondo. Dobbiamo porci il problema da un punto
di vista economico e sociale. Il tema delle emissioni di CO2 è affrontato, discusso ma mai risolto. Poi
rischiamo di giocarci la biodiversità. Perciò è fondamentale che si celebri una Giornata che aumenta fortemente la sensibilità dei cittadini in tutto il mondo,
sperando che anche le politiche rispondano a questa
nuova attenzione. In questo senso ho l’impressione
che si sia un po’ persa, purtroppo a causa della crisi economica globale, la voglia di rimettere al centro
questo tema”.
In 20 anni l’Italia ha perso il 15% delle terre coltivabili: quali ripercussioni?
L’Italia importa il 40% del cibo che consuma, sarebbe un’operazione un po’ criminale perdere altro terreno fertile. In una prospettiva globale in cui mancherà
il cibo, perché aumenterà la popolazione mondiale e
i Paesi emergenti consumeranno di più, o perché ci
sarà la contrapposizione dell’uso di coltivazioni per
fini alimentari o per le bioenergie, i prezzi saliranno. I
Paesi come l’Italia, abituati a importare, avranno dei
problemi. La cementificazione è poi un danno anche
per gli aspetti di rischio idrogeologico, frutto di una
mancata cura del territorio. Si sono perse terre coltivabili anche a causa dell’abbandono per mancanza di
convenienza economica. In aree fortemente marginali, dove mancano i servizi, è difficile fare agricoltura.
In quelle situazioni sarebbe invece importantissima
la presenza di persone, famiglie, imprese che garantiscano la manutenzione del territorio.
Allo stesso tempo, si sta verificando un ritorno dei
giovani all’agricoltura.
È vero. Nelle aree tradizionali dove non ci sono disagi
particolari si nota un ritorno all’agricoltura perché in momenti di crisi l’economia reale conta di più. In Italia sta
saltando il modello di sviluppo fondato sulle grandi industrie, sulle economie di scala, sulle produzioni a basso
prezzo per competere. Prende piede, invece, il modello
dell’Italia che fa l’Italia, mettendosi in competizione con
prodotti di grande qualità fortemente ancorati al territorio. Sappiamo quali sono i punti di forza del Paese: territorio, cultura, storia, paesaggio, cibo e creatività. Questi
aspetti creano un nuovo paradigma dello sviluppo dove
c’è più cibo e più agroalimentare. Non a caso il cibo, dal
punto di vista dell’esportazione, dell’occupazione, del
fatturato, dà risultati soddisfacenti, perché è rappresentativo di un nuovo potenziale di sviluppo del Paese.
Materie prime a Km zero, orti domestici... questi
nuovi modelli salveranno l’Italia?
Questi nuovi modelli aiutano molto a comprendere il
valore del cibo come bene comune, cultura, territorio, tradizione, identità e ambiente. Km zero significa
alimentarsi meglio, creare lavoro e occupazione nel
territorio, spendere di meno per i trasporti e inquinare
di meno. C’è un concetto di qualità della vita e di sostenibilità molto più ampio. È un modello di vita che
cerca di coniugare crescita, sviluppo, con la qualità
e il benessere. Utilizzare prodotti non Ogm significa
mantenere la biodiversità, un’ancora lanciata verso il
futuro. Sono modi per rappresentare un’Italia diversa
che ce la può fare, iniziando dalle piccole cose. I nostri farmer market sono stati frequentati, almeno una
volta, da 21 milioni di italiani. È già un fenomeno di
massa. La cultura della sana e corretta alimentazione, del valore del territorio e dell’ambiente che sta
dietro al nostro progetto sta diventando un fenomeno
diffuso.
a cura di Patrizia Caiffa
Quando il giornalismo entra a gamba tesa nelle vite e crea 'tifosi ingnoranti'
La storia di Matteo e Tommaso
Matteo e Tommaso, otto e sette anni, sono finiti sulle
prime pagine dei giornali, nei titoli principali dei telegiornali, per la sfrontatezza e l’insensibilità di giornalisti di cronaca. Due bambini ripresi dal cellulare
della madre mentre venivano presi e portati in una
comunità in seguito all’intervento del Tribunale dei
Minori, a causa di un grave disagio in cui la famiglia
si trova. Le immagini, consegnate alla stampa dalla
stessa madre, mostra l’angoscia di Matteo e Tommaso, la paura di morire, di non vedere più la mamma,
di non poter andare più a scuola con i loro compagni. Piangono mentre parlano e tengono stretta la
mano della loro mamma. Tutto ciò è stato scaraventato sullo schermo televisivo domenica 21 aprile, la
loro storia è arrivata dentro le nostre case, generando
in alcuni sdegno, rabbia e indignazione. Poi il lunedì successivo i telegiornali hanno mostrato di spalle
la mamma che parla al telefono con i suoi bambini,
entrando nell’intimità della relazione madre – figli,
e mostrando di nuovo le scene dei servizi del giorno
prima, forse per chi la domenica era fuori casa. Matteo e Tommaso, feriti nella loro tenera età dalla fatica
del vivere della propria famiglia, sono stati percossi
anche dalla sfrontatezza di chi si occupa di cronaca e
dalla superficialità di noi tutti che siamo rimasti iner-
mi davanti allo schermo, che magari abbiamo anche
espresso un giudizio poco oculato sulla vicenda. Matteo e Tommaso sono un esempio del nostro desiderio
smodato di cronaca nera; e sì, perché se tutti decidessimo di spegnere il televisore per l’ indignazione
e trovassimo il coraggio di trasformare lo sdegno in
azione, tanti bambini feriti che ogni giorno finiscono
nella trappola dei giornalisti sarebbero forse salvati e
tutelati nella loro difficile storia.
Ogni popolo ha i giornalisti che si merita … e se i
giornali e i TG italiani ci propongono storie simili, è
ovvio che ci sono lettori assetati di notizie del genere.
Troppo facilmente come adulti ci mettiamo nei panni
degli adulti delle storie, ci immedesimiamo in questo
caso nella madre di Matteo e Tommaso … prendiamo
subito le difese della nostra parte, la giustifichiamo
per le immagini consegnate alla stampa, incolpiamo
chi non ha rispettato i diritti della madre, chi si è permesso di portarle via i figli … Sono sempre i diritti
degli adulti ad emergere, perché questi hanno voce,
hanno gambe, hanno cioè la forza di gridare, di rivendicare i propri diritti. Ma cosa sappiamo noi della storia di Matteo e Tommaso o di qualunque altro
bambino che si trova in una situazione simile? Come
possiamo giudicare una vicenda che non conoscia-
mo? Come possiamo inveire contro il Tribunale dei
minori? La superficialità talvolta prende il sopravvento in noi, non riusciamo a vedere oltre il nostro naso
e giudichiamo in modo banale e scontato. I bambini
non hanno voce, non hanno strumenti per farsi sentire, per rivendicare i propri diritti; sono fragili perché
noi li rendiamo tali, sono indifesi perché noi non li
difendiamo. Sono spugne asciutte che galleggiano nel
mare adulto e rischiano talvolta di assorbire talmente
tanta acqua torbida da toccare il fondo del mare. Solo
noi adulti possiamo difenderli e gridare al loro posto,
solo noi abbiamo il dovere di proteggerli, di essere al
loro servizio, non solo dei nostri figli, di quelli che
conosciamo, ma anche dei tanti Matteo e Tommaso.
Matteo e Tommaso sono nomi fittizi. Ho usato i nomi
dei miei figli e invito tutti a compiere questa operazione, chiamare i bambini della triste storia con il nome
dei propri figli, sostituire quelle mani mostrate allo
schermo televisivo con quelle dei propri figli, non
resteremmo forse fermi sulle nostre sedie, non continueremmo a mangiare sereni guardando un TG. Perché non farlo per ogni bambino della terra che viene
calpestato e ferito da adulti scellerati e inadeguati?
Federica Spinozzi
enti locali
la voce misena
25 aprile 2013
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Sono diciassette le imprese agricole che
Marca d'autore: il biologico in una regione
coinvolgono fragilità e fanno integrazione
Domenica scorsa si è svolto il workshop “Marca d’autore. Il biologico in una re-
L'agricoltura
si fa sociale
Sono 17 le cooperative presenti nel comparto dell’agricoltura sociale nelle Marche, che nasce dall’incontro fra il mondo
dell’agricoltura e quello della cooperazione sociale. Occupano una trentina di
persone, coinvolgono nelle proprie attività 400 persone e hanno circa 700 clienti secondo un primo studio effettuato dal
settore agroalimentare regionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che
raccoglie Agci, Confcooperative e Legacoop Marche, illustrato nella pubblicazione “Agricoltura sociale e cooperazione nelle Marche”. Un volume che è stato
presentato durante il convegno “Produttori di stabilità – La cooperazione per le
nuove forme di sviluppo”, organizzato
nella cooperativa Falcineto di Bellocchi
di Fano (Pu).
L’iniziativa, che conclude il progetto sostenuto dalla legge regionale 7 del 2005
per la promozione della cooperazione per
lo sviluppo rurale, annualità 2011-2012,
è servita a fare il punto su una nuova opportunità d’impresa. Dall’unione delle
competenze delle coop agricole e quelle sociali, si possono, infatti, sviluppare
occasioni di occupazione con la creazione di agrinido, di attività educative
per i bambini, di sostegno a persone con
disabilità e disagio sociale, di reinserimento lavorativo. “Con questo progetto
– ha detto Mauro Scattolini, direttore di
Confcooperative Marche, tracciando un
bilancio delle azioni compiute dalle tre
Centrali cooperative –, abbiamo cerca-
to di analizzare, insieme ai cooperatori,
quali sono i comparti di possibile futuro
sviluppo dell’agricoltura, come quello
biologico, i progetti di filiera produttiva,
come quella cerealicola, e, oggi, l’agricoltura sociale. In queste aree, ci sono
possibilità d’intervento che, insieme al
miglioramento dell’organizzazione e
alla necessità di aumentare la superficie
produttiva delle imprese marchigiane del
settore, possono contribuire a spingere le
coop agricole fuori dalla crisi”. Secondo
Teodoro Bolognini, responsabile settore
Agroalimentare di Legacoop Marche,
“l’incontro fra questi due settori può aumentare il valore della coesione sociale
e della solidarietà come caratteristiche intrinseche della cooperazione. Valori che diventano
percorsi educativi e culturali nell’incontro con le scuole. L’auspicio è, perciò, che le cooperative
sociali riescano ad intraprendere
percorsi condivisi innanzitutto
con le aziende agricole che già
svolgono, o che sono orientate,
verso questo tipo di esperienze
unendo le risorse di entrambi
per dare vita a progetti innovativi”. Dom Salvatore Frigerio,
presidente Collegium Scriptorium Fontis Avellanae, ha invece sottolineato che
“la cooperazione, e nella gestione della
montagna in particolare quella agro-forestale, è un modello che può garantire
la sostenibilità d’intervento, il rispetto
per l’ambiente e lo sviluppo dell’occupazione sui territori”. Per Riccardo Milano, responsabile Relazioni culturali di
Banca Popolare Etica, è “la sostenibilità”
il principale fattore su cui puntare per lo
sviluppo di un’economia che coniughi
“una politica del prezzo equo, la tutela
del lavoro, l’equità con una visione futura a tutela delle giovani generazioni. Fattori che si ritrovano già nelle cooperative
a cui si dovrebbe affiancare il rispetto per
la dignità che viene data a chi lavora la
terra”.
Paola Cimarelli
Diritti per chi chiede asilo
Accoglienza, integrazione, sostegno
e partecipazione. Sono queste le parole chiave del progetto PARI, che
si rivolge a 50 richiedenti o titolari
protezione internazionale e che vede
la Provincia di Ancona a capo di un
partenariato comprendente i Comune
di Arcevia e di Senigallia, il Circolo
Culturale Africa di Ancona , il Gruppo Umana Solidarietà di Macerata e il
Centro Frantz Fanon di Torino.
Obiettivo del progetto è quello di migliorare il sistema territoriale dell’accoglienza attraverso percorsi di riabilitazione e integrazione riguardanti
l’autonomia abitativa, l’inserimento
lavorativo, la formazione professionale, l’apprendimento dell’italiano e
la riabilitazione psico-sociale.
Proprio ad Arcevia, lunedì 22 aprile,
si è svolto l’incontro pubblico “Richiedenti Asilo: l’accoglienza come
risorsa del territorio”, per far conoscere le attività realizzate nel territorio comunale dai ragazzi dell’istituto
comprensivo attraverso alcuni laboratori sui grandi temi dell’asilo politico.
L’iniziativa, aperta dal commissario
straordinario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande e dal sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi, ha
visto anche gli interventi di Angela
Rodano, Evelyn Puerini e Manuela
Penna, le quali hanno presentato i risultati raggiunti fino ad oggi dal progetto.
“Con questa iniziativa – afferma il
commissario Casagrande – Arcevia si
conferma città attenta ai valori della
solidarietà e della tolleranza. Siamo
felici di vedere come nell’intero territorio provinciale cresca questa cultura dell’accoglienza nei confronti dei
rifugiati e dei richiedenti asilo. Evidentemente, in questi anni si è lavorato bene e la disseminazione di buone
pratiche ha permesso la costruzione
di un tessuto istituzionale e sociale ricettivo a questo genere di problematiche. D’altra parte, il potenziamento
dei servizi finalizzati all’integrazione
non solo è la strategia migliore per
garantire legalità e rispetto dei diritti,
ma l’unica”.
S.M.
gione” organizzato dal Consorzio Marche Biologiche. Il Monastero di Montebello
di Isola del Piano è stato lo scenario ideale per un appuntamento particolarmente
interessante, che ha coinvolto i gestori dei punti vendita di Campagna Amica e
altri addetti ai lavori. È stata l’occasione per illustrare le grandi qualità delle coltivazioni e produzioni biologiche all’interno di un sistema in continua evoluzione
come la macrofiliera biologica marchigiana. Il Presidente del Consorzio Marche
Biologiche dott. Francesco Torriani ha presentato la filiera regionale biologica,
concentrando l’attenzione soprattutto sulle tematiche riguardanti gli aspetti economico-produttivi e normativi. “Il punto di partenza - ha detto Torriani - è la sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’attività produttiva. Un altro punto
centrale - ha continuato il Presidente - è quello dei regolamenti comunitari che
normano tutto il settore dando al consumatore la garanzia sulla qualità dei prodotti
biologici. Garanzie che vengono rafforzate dai controlli e dalle certificazioni.”
Nella sua relazione Torriani ha inoltre sottolineato come i cittadini-consumatori
possano avere dei riferimenti certi per individuare i prodotti biologici attraverso
la corretta lettura dell’etichetta. Infatti dal 1 luglio 2010 per i prodotti alimentari
biologici preconfezionati è diventato obbligatorio riportare il logo comunitario
che contraddistingue appunto i prodotti biologici. Sotto al logo comunitario deve
apparire anche l'indicazione del luogo dove le materie prime grezze dei prodotti
sono state coltivate. Questa indicazione può riportare la dicitura di 'Eu', 'non-Eu', o
il nome di un Paese specifico, in Europa o fuori, dove sono stati coltivati il prodotto o le sue materie prime. Quindi per i prodotti biologici che utilizzano ingredienti
italiani, sotto il logo comunitario, sarà riportata la dicitura Agricoltura Italia.
Vacanze serene per i dializzati
I turisti dializzati che sceglieranno le Marche per le prossime vacanze estive continueranno a trovare un servizio dedicato. Potranno sottoporsi a dialisi in tutta
sicurezza e tranquillità, in orari (diurni e notturni) compatibili alle loro esigenza
e al loro diritto di trascorrere una villeggiatura serena. La Regione Marche ha
rinnovato, anche per la prossima stagione, il progetto “Dialisi estiva” riservata ai
turisti non residenti. Dal 1 giugno al 30 settembre 2013, nei principali centri di
vacanza, verrà attivato il servizio di dialisi turistica. La Giunta regionale ha stanziato 180 mila euro per sostenere le spese aggiuntive che affronteranno le Aziende
sanitarie e le Aree vaste aderenti. Entro il 30 aprile dovranno pervenire le loro
adesioni. L’iniziativa, proprio per il suo valore sociale, rientra tra quelle previste
nel Programma di promozione turistica 2013”. Lo scorso anno le strutture sanitarie marchigiane aderenti al progetto hanno assistito 163 turisti, per un totale di
1.808 prestazioni, di cui 907 diurne e 901 notturne, con un incremento rispetto alle
1.740 del 2011. Le principali provenienze dei turisti dializzati sono state Roma e
provincia (36 persone), insieme a Milano e provincia (26 soggetti). Dieci, invece,
i turisti stranieri assisti. Tra le strutture sanitarie coinvolte anche Senigallia.
La Regione e i lavori sull'A14
I lavori per l’ampliamento della terza corsia dell’autostrada A14, con le relative
opere compensative e il collegamento del porto di Ancona con la grande viabilità
la c.d. “Uscita Ovest” sono stati al centro dell’incontro tra l’assessore alla viabilità, Paolo Eusebi, e Mauro Coletta, Direttore della Struttura di Vigilanza sulle
Concessioni Autostradali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’appuntamento ha posto l’attenzione sui tempi per la terza corsia dell’A14 constatando un sostanziale rispetto dei programmi previsti, con addirittura alcuni anticipi
sui tempi di ultimazione dei lavori.Alcune criticità sono poi in fase di risoluzione
tra cui i caselli di Fano nord e Pesaro sud. L’assessore Eusebi ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro ed ha ribadito l’impegno della Regione Marche a
procedere con attenzione affinché anche queste ultime criticità vengano risolte.
No a nuovi megastore
"Apprendiamo che la Commissione
Consigliare della Regione Marche ha
approvato il piano di riconversione
dell’ex Sadam, che prevede, in quell’area, 3 megastore di 2500 metri quadrati ciascuno e 30.000 metri quadrati
di parco commerciale. Confesercenti
si batte da anni contro questo progetto
che, oggi più che mai, se realizzato,
sarebbe una vera e propria condanna a
morte per centinaia di piccole e medie
imprese del territorio. La Regione lo
sa bene e le chiediamo coerenza. Da
qualche anno a questa parte la crisi
dei consumi è peggiorata, centinaia di
aziende hanno chiuso e stanno chiudendo, divorate dalle tasse e da una
burocrazia insostenibile. Sono aumentate disoccupazione e cassa integrazione e chi sopravvive lo fa, spesso, senza pareggiare i conti, di tasca
propria, per mantenere un posto di lavoro e nella speranza di vedere al più
presto la luce in fondo al tunnel. Questa è la realtà. Chi oggi da il via libera
a un nuovo centro commerciale nelle
Marche conosce come stanno le cose,
ma adotta atti assolutamente contrari
a quelli che dovrebbero essere presi.
Perché oggi, un’opera del genere significherebbe la morte di altre piccole
imprese, centri storici che si svuotano,
posti di lavoro persi, risorse investite
altrove. Significherebbe la disgregazione del tessuto economico sul quale vive da sempre la nostra regione.
Eppure, l’esagerata concentrazione di
aree commerciali nel nostro territorio
è ormai un dato ben noto, frutto per
altro di studi e di ricerche commissionate dallo stesso Ente regionale.
Eppure, lo stesso Ente regionale si è
già espresso in maniera chiara contro
la nascita di nuova grande distribuzione sul territorio. Per questo, stupiti
ed amareggiati per la decisione della
Commissione Consigliare, facciamo
appello al presidente Spacca e a tutto
il Consiglio Regionale perché questa
iniziativa sia bloccata in modo perentorio e definitivo, a tutela del futuro
di centinaia di imprese e di famiglie
marchigiane. Naturalmente siamo
favorevoli ad una riconversione con
altre destinazioni d’uso, che apra davvero prospettive per i lavoratori".
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senigallia
la voce misena
25 aprile 2013
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
• Finalmente, con
l’arrivo delle belle
giornate primaverili, la gente approfitta per andare
a passeggiare sul
lungomare. Speriamo che sia un
buon segnale per la prossima estate.
• Il Comune di Senigallia mette in guardia da falsi dipendenti comunali che
chiedono di entrare nelle case con la scusa di spiegare come ottenere i rimborsi
25 aprile a Senigallia
A Senigallia le celelbrazioni del 25
aprile, anniversario della Liberazione dal regime fascista, sono iniziate
il giorno precedente con un concerto
a cura dell'Associazione "Non canto per cantare" dal titolo "Partizani.
Canti della resistenza europea". In
programma, oltre ai classici della resistenza italiana e jugoslava, anche
brani di autori come Brecht e Theodorakis che evidenziano i valori essenziali alla base della costruzione di
un pensiero civico, democratico e per
la pace. La mattinata del 25 è iniziata
invece ai Giardini della Rocca Roveresca per la cerimonia d'intitolazione
della passeggiata a Bartolomeo Bartolini, primo Sindaco della città liberata. Di seguito partenza dei pullman
per la deposizione di corone d’alloro
ai monumenti ad Aldo Cameranesi (a San Silvestro), Anna Frank (in
via Capanna) e Salvo D’Acquisto (in
via Verdi). Poi un omaggio al Sacrario dei Caduti, in piazza Garibaldi.
Alle 11.30 l’intervento del Sindaco
di Senigallia, Maurizio Mangialardi
e la musica del Complesso musicale
“Città di Senigallia”. Nel pomeriggio
di giovedì 25 aprile ancora un appuntamento dal titolo "Festa di primavera. Festa della Liberazione" all'area
verde di Roncitelli a cura del Centro
Sociale Roncitelli. Al centro di documentazione storica è stato possibile
visitare una mostra di dipinti e opere
di artisti di Roncitelli.
Ridurre si può!
Ridurre Si Può nelle Marche. È
questa l'anima della prima edizione del premio omonimo che nasce
sull’Imu. Diverse sono state le segnalazioni
arrivate negli ultimi giorni e il Comune precisa che non ha incaricato nessun dipendente per questo servizio. Tutte le informazioni
possono essere reperite sul sito del Comune
o all’ufficio tributi il lunedì e il mercoledì dalle 9 alle 12.30, oppure il venerdì su
appuntamento telefonando al numero 0716629563.
• Una nostra abbonata vorrebbe fosse pubblicata nella rubrica questa interessante iniziativa, letta su un mensile: “Arrivano gli
chef sociali. Sono cuochi, anzi chef. Ma anche volontari. E’ partita a Milano l’iniziativa dei cuochi sociali, professionisti dei fornelli che hanno dato la loro disponibilità al
Comune di cucinare per gli anziani. Già ci
sono stati i primi pranzi domenicali in casa
di famiglie che hanno accettato di ospita-
nelle Marche grazie all'Accordo di
Programma sottoscritto da Regione Marche, Upi, Anci, Legambiente
Marche, Federambiente e Unioncamere Marche per ridurre la produzione dei rifiuti. Le migliori esperienze
della Provincia di Ancona, che hanno
partecipato all'Avviso di segnalazione per scoprire le azioni già in atto
nel territorio regionale e che si sono
caratterizzate per lo spiccato valore
ambientale, economico, e sociale per
la comunità, sono state premiate mercoledì 24 aprile presso l'Aula Magna
dell'Istituto Marchetti a Senigallia.
In biblioteca
La Biblioteca Comunale Antonelliana
rimarrà regolarmente aperta nelle giornate di venerdì 26 e sabato 27 aprile
2013. Venerdì 26 aprile alle ore 16.00
alla sala conferenze incontro pubblico sul tema "Alzheimer e demenze
semantiche/ fronto temporali". Il convegno, patrocinato dal Comune di Senigallia dell’Azienda Sanitaria Unica
Regionale, costituisce un momento
di riflessione per far conoscere una
malattia invalidante, sensibilizzando
l’opinione pubblica sulle opportunità
di cura e assistenza per i malati e le
loro famiglie.
All' Ufficio Relazioni con il Pubblico
del Comune di Senigallia di Via Manni e all'Infocittà di Marzocca, è in
distribuzione il “Modello Unico” per
la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche 2013 (periodo d’imposta
2012). Si precisa che la disponibilità
è limitata al fascicolo 1° (base) e al
fascicolo 2° (quadri relativi ad altri
redditi).
G.T.
Ciminiera in fumo
modello di società fondato sulla giustizia e la dignità del lavoro” (Patrizia Casagrande). “La ciminiera che
racconta la storia di un’industria che
diede occupazione a tante persone, il suo sviluppo e il suo declino;
che racconta lo spettro delle morti
per l’amianto ma anche il processo
di emancipazione e la stagione delle lotte dei lavoratori. La ciminiera,
il segno architettonico che individua
Senigallia, la rende distinguibile anche a chi guarda da lontano. Questa
ciminiera che è molte cose insieme
e conservarla ci aiuta a comprendere meglio da dove veniamo. Una
città senza memoria è come un albero senza radici". (Luana Angeloni,
ex sindaco). L’albero sarà abbattuto.
Il sogno infranto, le radici spezzate.
Sintesi plastica perfetta del fallimento di un progetto, il "Borgo delle torri", di cui potevamo fare a meno. In
molti lo avevano detto, da subito.
di rimessaggio per le barche, secondo la richiesta che il Comune ha inviato all’Agenzia del demanio che ne è proprietaria.
• Al teatro “La Fenice” nei giorni scorsi è
stato proiettato il film “Young Europe” ad
una platea di oltre ottocento studenti degli
Istituti superiori cittadini. Una proiezione promossa dalla Polizia stradale con il
patrocinio del Comune, a coronamento di
un’attività di educazione nelle varie scuole.
Il film rappresenta infatti una grande operazione di prevenzione della Polizia ed è stato
realizzato nell’ambito del “Progetto Icaro”,
una campagna di sicurezza stradale giunta
alla tredicesima edizione. Il film è stato cofinanziato dalla Commissione Europea per
parlare di legalità ai ragazzi perché cresca
in loro una maggiore consapevolezza dei
rischi incontrati sulla strada.
Alla 'Marchetti' laboratori di musicoterapia
Musica che fa bene
Si sono positivamente conclusi gli incontri del Laboratorio di Musicoterapia
“Il bambino musicale”, rivolto a oltre
16 bambini e ragazzi, in età scolare, diversamente abili provenienti dalla città
e dai territori limitrofi.
Le attività, tenutesi da gennaio ad aprile presso i locali dell’Istituto comprensivo Senigallia-Marchetti, sono state
realizzate grazie alla preziosa collaborazione e generosa volontà delle Associazioni Anffas Onlus e A.Ge. di Senigallia, e sono state condotte con grande
serietà e professionalità dai Docenti e
Musicisti specializzati in Musicoterapia, Miriam Cenerelli ed Ernesto Talacchia.
Modello unico
adentistretti
Il sospetto doveva nascere. Gli elementi c’erano tutti. Ci siamo affidati
ad un nome importante a colui che,
come si legge sul suo sito, "combatte
a tutto campo contro l’amnesia che
ha dato alla modernità l’illusione di
aver azzerato la storia e che rischia
di portarla oggi verso il naufragio nell’irrazionalismo". Tutto molto chiaro.
Il progetto urbanistico di riqualificazione dell'ex area Sacelit come pensato dall’archistar Paolo Portoghesi
è un sogno bellissimo, che fa tesoro
del passato e lo proietta nel futuro.
Un sogno naufragato. E l’albero maestro, destinato ad andare a picco. La
ciminiera della Ex Sacelit, che con i
suoi 63 metri era destinata a ergersi
memoria del passato glorioso della
nostra città, la ciminiera che doveva
ricordarci “sì anni difficili, ma anche
anni di intensa passione sociale e civile in cui si usciva dalla guerra con
la rinnovata speranza di costruire un
re un anziano e uno chef sociale. Chiunque
volesse candidarsi per partecipare a “cuoco
sociale” può mandare una mail alla casella
di posta [email protected] Il Comune
poi raccoglierà la candidatura del cuoco volontario e, dopo averne verificato identità e
idoneità, organizzerà l’incontro con gli anziani segnalati dai servizi territoriali per la
terza età. L’invito è aperto a tutti coloro che
sanno cucinare e hanno voglia di passare un
po’ di tempo a casa di un anziano solo.
• L’edificio a due piani, che ospitava la fabbrica delle navi, verrà utilizzato come magazzino al servizio del porto. Il progetto di
recupero è stato approvato dalla Giunta che
ha deciso di mantenere l’immobile, inizialmente destinato alla demolizione. Il resto
del perimetro esterno verrà invece utilizzato per realizzare un parcheggio ed un’area
“L’esperienza del Laboratorio di Musicoterapia ha consentito di raggiungere uno stato di partecipazione attiva in
ogni bambino, attraverso l’agire in musica- riconoscono i docenti- e si è arri-
Il sindaco in visita
all' "Orto verde"
di Cesano
Visita istituzionale del Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi all'azienda
senigalliese Orto Verde. "È incoraggiante,
ha dichiarato il Sindaco, in un momento
di crisi così grave, conoscere da vicino
un’azienda che resiste e, attraverso nuovi
investimenti, si mantiene solida garantendo innanzitutto i propri posti di lavoro”.
Il Presidente di Orto Verde Giampaolo Pettinari e il Direttore Commerciale
Pino De Luca durante l’incontro hanno
descritto le peculiarità e le potenzialità
dell’Azienda. L’obiettivo della società è
quello di concentrare sempre più la materia prima in un unico soggetto per una
sua piena valorizzazione e chiudere tutto
il percorso di filiera fino alla vendita del
prodotto confezionato al consumatore
finale. I numeri della crescita: nel 2007
sono stati trasformati nello stabilimento
di Senigallia 62.162 quintali di ortive, nel
2012 oltre 220.000 quintali, cui si aggiungono ulteriori quantitativi di ortive industriali fresche che sono serviti a rifornire
altre industrie. Di pari passo il fatturato è
vati così a sperimentare nuovi canali di
comunicazione, che ciascuno ha potuto
poi portare in altri contesti di vita, oltre
che di apprendimento”.
Gli incontri, vissuti in un clima di fiducia e di entusiasmo, hanno favorito
una situazione di benessere, dando così
risposta al desiderio di esistere e di
essere accolti propri di ogni bambino,
e hanno fatto emergere un significativo cambiamento, come testimoniano i
commenti positivi espressi da quanti,
tra genitori ed educatori, hanno preso
parte alle lezioni.
Si ringraziano le Associazioni promotrici dell’iniziativa; la Fondazione Cassa Risparmio di Jesi e la Consulta del
Volontariato
per
il contributo economico; l’Istituto
Comprensivo Senigallia-Marchetti che ha ospitato
l’iniziativa; la Ditta
“Rossini Pianoforti” di Castelfidardo
per la strumentazione musicale.
Con l’aiuto di quanti credono in questa
esperienza, ci si augura di poter dare
continuità a questo
importante Progetto, che si pone come
un servizio efficace nel panorama educativo e sociale della nostra città.
A.C.
salito dai 3.506.000 euro del 2007 agli oltre 17.000.000 del 2012.La società è stata
negli anni adeguatamente capitalizzata per
sostenere gli investimenti: ad oggi il capitale sociale versato ammonta a 4.050.000
euro. L’occupazione non solo è stata mantenuta e garantita ma ha visto incrementare la forza lavoro a 145 unità, tra fissi e
stagionali, con quasi 17.000 giornate lavorate. Gli investimenti iniziali, comprensivi dell’acquisizione dello stabilimento,
hanno superato i 5,5 milioni di euro, comprensivi degli interventi per avviare gli
impianti. La ristrutturazione dell’azienda
e la riconversione produttiva è avvenuta
soprattutto tra il 2008 e il 2010, quando si
è potenziata la capacità di trasformazione
dei prodotti surgelati. Tutte le produzioni
sono tracciate lungo il percorso di filiera e
certificate a lotta integrata e biologica.
Alessandra Ciolli
senigallia
succede a senigallia
* Non ci sono
solo tanti salvadanai sparsi per
Senigallia e nell’entroterra per
raccogliere fondi
per Chanel Bocconi, la piccola
senigalliese affetta
da fibromatosi aggressiva, una rara forma
tumorale che l’ha colpita, e per la quale la
speranza di una cura si può concretizzare
attraverso un costoso intervento a Boston.
Oltre ai punti di raccolta fondi, stanno spontaneamente nascendo anche eventi in alcu-
la voce misena
25 aprile 2013
di alcuni negozi situati lungo i Portici Ercolani e in piazza Simoncelli, sottostanti Palazzo
Gherardi. In attesa di decidere del futuro di
Palazzo Gherardi, il Comune intanto procede
con la vendita dei locali commerciali sottostanti. Dubbi però sono stati espressi anche
dalla maggioranza.
* Inaspettato e quantomai gradito dono,
quello arrivato alla mensa della Caritas
di Senigallia, dove sono arrivati ben 400
chilogrammi di fragole, carciofi e fave che
i Vigili Urbani avevano poco prima dal camion di un venditore ambulante abusivo che
si trovava nei pressi del Centro Storico, su
Largo Boito.
* Furto alla chiesa del Portone: la Polizia,
con l’aiuto di don Giancarlo Giuliani, ha
denunciato il responsabile. Si tratta di un
uomo che lo scorso 21 febbraio si sarebbe
introdotto nella chiesa del Portone ed avrebbe rubato alcuni monili in oro custoditi
nella bacheca votiva della Madonna della
Neve posta in una navata laterale della chiesa. Pertanto, accertata la sua responsabilità
il 47enne è stato denunciato per il reato di
furto aggravato.
* L'Avulss, associazione per il volontariato socio-sanitario, al fine di sostenere
le attività sociali in particolare per l’assistenza ai malati presso l’Opera Pia,
l’Ospedale, la Casa Protetta, mette in vendita ad offerta piante di margherita per solidarietà. L’iniziativa si svolgerà domenica 28
aprile nel piazzale della Chiesa della Pace.
se di risarcimento del danno prodotto dalla
circolazione di veicoli e di natanti, purché il
valore della controversia non superi 20.000
euro. E’ competente, ma a solo titolo esemplificativo, per cause relative a questioni
condominiali, immissioni di fumi, esalazioni o rumori. Il giudice di pace ha anche
competenze in materia penale, relativamente a reati in genere di modesta entità, sia punibili a querela di parte, sia punibili d'ufficio. Fra questi, i reati di ingiuria, minaccia,
percosse, diffamazione, danneggiamento
(nelle forme non aggravate), invasione di
terreni o di edifici, lesioni con una prognosi
non superiore a venti giorni.
Perché è importante mantenere l’Ufficio
del Giudice di Pace?
Considerato che si sta procedendo, senza apparente possibilità di deroghe, alla
chiusura delle sedi distaccate dei tribunali
(nonché di tribunali per cosi dire “minori”)
riteniamo fondamentale che la giustizia di
prossimità possa essere assolta dai giudici
di pace. Tuttavia sarà opportuno e necessario aumentarne le competenze e le funzioni.
In un momento particolare sia politico che
storico, la presenza dell’ufficio giudiziario
sul territorio è garanzia di vicinanza al cittadino e di controllo del territorio.
Ci sono possibilità che Senigallia possa
mantenerlo?
Siamo agli sgoccioli: il 29 aprile prossimo
scadono i termini per presentare l’istanza per
il mantenimento del “nostro” Giudice di Pace
e le amministrazioni comunali coinvolte, Senigallia e altri comuni della valle del Misa e
Nevola hanno espresso la loro disponibilità a
farsi carico delle spese.
Ma, chiediamo un po’ sbalorditi, non si
tratta di uffici e funzioni del Ministero di
Giustizia? Un ulteriore aggravio sui bilanci dei Comuni comporta inevitabilmente
un aumento di imposte locali (leggasi Imu
e Tares) e una diminuzione in termini di
servizi sul territorio.
L’immobile in via Fratelli Bandiera è di proprietà del Comune di Senigallia. E’ il Comune stesso che ha acceso il mutuo - che sta
pagando - a fronte delle cospicue spese di
ristrutturazione e di adeguamento effettuate
non più di cinque o sei anni fa. E’ il Comune
di Senigallia che attualmente paga le utenze
seppure queste siano in parte e tardivamente
rimborsate dal Ministero stesso. Per mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace nella nostra città, più precisamente nel nostro territorio il Comune di Senigallia assieme agli altri
Comuni coinvolti e interessati , dovranno
garantire la copertura di nuove assunzioni:
cancellieri e assistenti giudiziari. L’organico
sarà totalmente a carico dei nostri comuni.
Ricapitoliamo: le spese del personale del
giudice di pace - che dovessero rimanere
non in sede circondariale - faranno capo
ai comuni come pure le spese delle utenze. Il Ministero si limiterà a pagare la
formazione del personale. Ma l’immobile,
tolti gli spazi che resteranno all’Ufficio del
Giudice di Pace, potrà essere riconvertito,
magari locato a terzi, o comunque destinato a soddisfare nuove esigenze del comune,
no?
Non esattamente. Il decreto legislativo, infatti, prevede che i locali a servizio del tribunale da smantellare devono rimanere a servizio
del Ministero come deposito per un periodo
non superiore ai 5 anni. La riforma prevede sì
il trasferimento degli uffici giudiziari ad Ancona, ma ad Ancona gli spazi non ci sono. La
situazione attuale è già al collasso e gli attuali
uffici giudiziari nel capoluogo sono dislocati
in otto posti diversi, dal Porto fino alla zona
del Pinocchio. Ammesso che si riesca a fare
l’accorpamento degli uffici, rimane il problema degli archivi, degli arredi e le suppellettili; appare così concreto il rischio che l’ex Pa-
lazzo di Giustizia venga adibito a “deposito
– archivio” del Tribunale di Ancona.
Per il mantenimento della Sezione distaccata ci sono delle possibilità di salvezza?
Ad oggi non si intravedono spiragli concreti.
Si auspica la sospensione dell’efficacia della
norma per permettere di verificare i dati oggettivi: ci sono realtà giudiziarie appena ristrutturate e situazioni territoriali particolari.
La battaglia per la permanenza dei tribunali distaccati è necessaria perché necessaria
è una rivisitazione delle circoscrizioni giudiziarie le quali rispecchiano l’andamento
amministrativo delle regioni, delle provincie
e dei comuni. Negli anni la geografia antropologica è mutata e va pertanto rivisitata la
geografia giudiziaria: cambiata è la logistica,
cambiati i trasporti. Diversamente dislocata
la popolazione. Cambiate le necessità. Certo, non possono rimanere tutti gli uffici giudiziari attualmente presenti. E questo è un
fatto di cui gli avvocati sono consapevoli già
da tempo. Ma non può essere fatto un taglio
orizzontale. La zona montana dell’Appennino è stata spogliata di tutti gli uffici: Urbino,
Tribunale minore e neppure sede distaccata, verrà chiuso, Fabriano idem. Stessa sorte
Gubbio e Città di Castello. Occorre effettuare
una revisione della geografia giudiziaria ma
su basi oggettive tenendo conto del bacino
di utenza, delle distanze, dell’accessibilità,
dei carichi di lavoro, della densità criminale
o mafiosa. Il Ministero non si è confrontato,
ha lavorato a porte chiuse, senza confrontarsi con le parti in causa, senza tener conto di
alcuni elementi oggettivi che, se sono stati
tenuti presenti, non ci sono stati forniti. Si
rischia una guerra tra poveri e a pagarne saranno comunque i cittadini.
Qualche lato positivo riusciamo a coglierlo?
L’auspicio è che l’accentramento di personale e di magistrati possa favorire da un lato
l’interscambio di ruoli e funzioni, dall’altro
permetta la specializzazione dei magistrati
stessi. Tra l’altro - seppure siamo alla fase di
rodaggio – dal prossimo anno andrà a regime
il processo telematico che permetterà il deposito e il conseguente accesso agli atti giudiziari, ma limitatamente al processo civile.
In prospettiva futura l’avvio del processo telematico dovrebbe in parte “ammortizzare”
gli effetti negativi dell’accentramento in una
sede, quale Ancona, da sempre in endemica
carenza di spazi e strutture adeguate. Solo
così, ma in un futuro che auspichiamo prossimo, si potrà ottenere un miglioramento dell’efficienza della giustizia.
a cura di Silvia Fabri
Per questa estate si consiglia la permanenza in
città: di iniziative ce ne sono, il centro storico è
un salotto accogliente, ricco di angoli dove deliziarsi. Burattini, poesie, incontri e mercatini.
Poca spesa, massimo rendimento. Le Marche
sono una delle regioni più longeve: si sta bene.
E’ bella la nostra Regione e la qualità della vita
è buona. Sono dei gioiellini i nostri paesini e
sono delle opere d’arte i nostri panorami. Musei a cielo aperto. Ma se l’offerta per le prossima stagione estiva non la ritenessimo allettante, potrà essere l’occasione per ciascuno di
noi di sperimentare l’accoglienza dei turisti. E’
tempo si sfatare il cinico detto che vorrebbe far
passare i marchigiani come una popolazione
scorbutica. Apriamo le nostre porte e facciamoci città aperta capace di accogliere e di condividere il nostro territorio con quanti vorranno
trascorrerci le vacanze. Senigallia e non solo:
a pochi chilometri dalla costa sorgono paesini che possono far impallidire i tanto rinomati
borghi toscani. E’ una questione di marketing,
ma non solo. L’arrivo dei turisti nella nostra città sarà facilitato dallo scalo della Frecciabianca
di Trenitalia che dal prossimo 9 giugno – fino
al 22 settembre, dal venerdì alla domenica garantirà 6 corse che collegheranno direttamente
la Spiaggia di velluto alle principali città del
Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Una proposta messa in atto da Confesercenti Marche e Trenitalia, in collaborazione
con Assoturismo, per incrementare il turismo
sostenibile nel periodo di maggiore affluenza.
Oltre alla fermata dei Frecciabianca, i turisti
potranno scegliere numerose offerte in base al
periodo di permanenza a Senigallia. L’iniziativa prevede tre pacchetti: weekend (2 notti da
venerdì a domenica), settimanale e plurisettimanale (2 settimane o più). Per chi si concede
una vacanza di un fine settimana il rimborso
sarà del 30% del biglietto di sola andata mentre per chi soggiornerà sulla spiaggia di velluto
per una settimana sarà rimborsato integralmente il biglietto di sola andata per un massimo di
50 euro a persona. Se invece il soggiorno sale
a due settimane il rimborso verrà esteso anche
al ticket ferroviario di ritorno, fino ad un massimo di 100 euro a persona.
Una volta scelto l'hotel a Senigallia tra quelli
associati a Assoturismo e aver prenotato, basta
contattare il call center al numero 071/60174
(ore 9-13 e 15-18) o sul web ([email protected]) e prenotare il biglietto. Giunti
a Senigallia ed eseguito il check-in in albergo, il
cliente dovrà presentare il biglietto ferroviario
all'albergatore che al momento del pagamento
rimborserà il costo dovuto. L'iniziativa, valida
sui Frecciabianca e Intercity con partenza o arrivo nella stazione di Senigallia, integra i servizi e la qualità dell'alta velocità che finora hanno
caratterizzato Frecciargento e Frecciarossa. E i
viaggi Frecciarossa in partenza e in arrivo ad
Ancona saranno potenziati per l'estate.
ni luoghi del territorio, che cercheranno di
portare un ulteriore contributo alla causa
di Chanel. Il primo di questi è “n°1 Chanel
– insieme per l’obiettivo”, in programma
per sabato 27 aprile, a partire dalle 17, al
Circolo Acli di Sant’Angelo di Senigallia.
* La vendita dei beni immobili comunali
al centro della sessione consiliare di lunedì
scorso. Ad accendere il dibattito in aula è
stata la presentazione delle alienazioni che
il Comune intende fare nel 2013. Dalla
vendita di piccoli frustoli di terreno ad alcuni
locali ora in affitto a studi medici a Cesano,
Montignano, Marzocca e Vallone, dalla vendita all'Erap dei diritti edificatori di un'area
in via Capanna destinata alla realizzazione di
case ad edilizia convenzionata alla cessione
Intervista all'avvocato Luca Pancotti
sul futuro del Tribunale e del Giudice di pace
Giustizia
più lontana
La legge 14 settembre 2011, n. 148, recante
“misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo” ha delegato al Governo la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Ecco
il risultato: 667 gli uffici del Giudice di
Pace soppressi. Stessa sorte per 31 tribunali
“minori” (nelle Marche Camerino e Urbino), 31 procure e 220 le sezioni distaccate.
Senigallia, Jesi, Fabriano e Osimo rientrano
nei tagli previsti. Per capire meglio di cosa
stiamo parlando e che conseguenza avranno queste scelte ci siamo confrontati con
Luca Pancotti, avvocato e membro del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Ancona.
Cerchiamo di capire chi è e quali sono le
funzioni del Giudice di pace.
Il Giudice di pace è il primo gradino della
giustizia: è un magistrato onorario chiamato a dirimere controversie, civili e penali
di minor entità. E’, per così dire, il primo
contatto con la giustizia. A lui ci si rivolge
per un'ampia gamma di controversie: per le
cause relative a beni mobili di valore non
superiore a 5.000 euro, nonché per le cau-
Verso l'estate:
albergatori e Trenitalia
per il turismo
Fermata
Senigallia
5
6
chiesa
la voce misena
25 aprile 2013
Unitalsi di Corinaldo
Il parroco di Corinaldo don Giuseppe Bartera ha
benedetto un’edicola fatta erigere in via della
Murata, dalla sig.ra Ornella Mori, raffigurante la
chiesa
grotta di Massabielle, con l’effige della Madonna
e di Bernadette in preghiera, durante l’apparizione della Vergine avvenuta 11 febbraio del 1858.
Erano presenti il gruppo di Corinaldo con la divisa dell’Unitalsi, la responsabile di Senigallia Armanda Magini e molti devoti corinaldesi e dintorni, che hanno voluto prendere parte a questa bella
e significativa cerimonia.
Il parroco mons. Bartera, prima della benedizione, ha ringraziato la sig.ra Ornella per questa bella iniziativa e ha ripercorso i tanti pellegrinaggi
che ha svolto insieme ai suoi concittadini. Ha annunciato che il Gruppo di Corinaldo parteciperà
al pellegrinaggio a Lourdes nel mese di
Luglio di quest’anno. La responsabile
del Gruppo corinaldese Agnese Samory
ha consegnato ad Ornella Mori, nome
degli unitalsiani di Corinaldo, un’artistica tavoletta su cui c’è scritto una
frase di Bernadette: “Non vivrò un solo
istante senza amare”. L’improvvisata corale formata dagli unitalsiani ha
eseguito alcuni canti religiosi e, subito dopo la benedizione, tutti i presenti hanno recitato il Santo Rosario. Al
termine di questa bella e commovente
cerimonia c’è stato un momento di fraternità.
Ilario Taus
Intervista al vescovo irlandese Brendam Leahy Una giornata
Dopo il buio degli abusi
Questa è la storia di una diocesi irlandese che è stata travolta dagli scandali degli
abusi sessuali commessi da sacerdoti e che
ora sta cercando di uscire da questo periodo buio della sua storia ricostruendo quel
legame di fiducia tra il popolo e la Chiesa
che si era spezzato. È la storia della diocesi di Limerick e del suo nuovo vescovo,
Brendan Leahy. Prende le redini di una
diocesi che prima era guidata da monsignor
Donal Murray. Quel vescovo finì nel Rapporto governativo Murphy perché accusato
di aver insabbiato (quando era ausiliare di
Dublino) casi di abusi sessuali sui minori e
si dovette dimettere. Seguirono, nello stesso
periodo, le dimissioni di altri vescovi irlandesi e in accordo con la Chiesa di Irlanda, il
Vaticano avviò un’indagine interna a tappeto che coinvolse tutte le 4 diocesi del Paese,
5 seminari, 31 case religiose. Un impegno
serio di verifica, di ascolto delle vittime, di
ricerca della trasparenza ma soprattutto di
azione concreta volta a mettere in campo
tutti gli strumenti necessari per impedire il
ripetersi di questo dramma. Un impegno che
contrassegna tuttora la Chiesa di Irlanda.
Una Chiesa che ora, però, vuole rinascere.
Come attestano le prime parole pronunciate
dal vescovo Leahy, nel giorno della sua ordinazione episcopale. “Le prove nella vita
di fede possono essere preludio di una alba
nuova, di luce e di amore”. L’ordinazione
del vescovo che si è svolta l’altro sabato nella cattedrale di Saint John è il segno di una
pagina nuova che si sta aprendo in Irlanda:
1.200 le persone hanno riempito la cattedrale per seguire la messa che è stata trasmessa
in streaming, via web e radio. Erano presenti 15 vescovi, 200 sacerdoti e le autorità
civili della città.
Qual è la “ferita” che, come vescovo, la fa
soffrire di più e la preoccupa di più?
La ferita più grande sono le vittime. E poi
c’è la ferita della gente colpita nella fede:
tanti vivono un momento di grande oscurità;
il cristianesimo in Irlanda è stato fortemente
mediato attraverso la realtà ecclesiale e se la
figura del sacerdote viene toccata, anche la
realtà ecclesiale è ferita, anche il legame con
il Vangelo è colpito. Si tratta di una ferita
molto profonda perché va a colpire il senso
religioso, l’identità di un popolo, il rapporto
con Dio, e in Dio verso gli altri. Sento allora
di dover fare la mia parte, per quanto posso,
per incoraggiare una riscoperta della fede attraverso il Vangelo.
Bastano le richieste di perdono? Nei vostri
incontri con le vittime, che cosa vi dicono,
cosa si attendono dalla Chiesa?
Chiaramente, per le vittime, se le richieste di
perdono rimangono solo parole, non valgono assolutamente nulla. Si attendono di essere ascoltati, di essere creduti e chiedono la
garanzia che non succeda mai più. Vogliono
azioni concrete. Dobbiamo anche riconoscere quanto negli ultimi 3, 4 anni, siamo cresciuti nel professionismo in questo campo.
Per esempio qui nella mia diocesi a Limerick, abbiamo un incaricato laico molto qualificato, impiegato a tempo pieno per il Child
safeguarding e con lui ci sono 5 comitati di
esperti. 100 laici stanno inoltre seguendo un
corso di aggiornamento per diventare gli incaricati di questo settore in ogni parrocchia.
Non è dunque il tentativo sporadico di aggiustare le cose del passato, ma un approccio serio, sempre innovativo per garantire
che i bambini e gli adolescenti possano trovare nelle chiese un ambiente sano, sicuro.
Abbiamo dovuto superare questa oscurità,
credere e ammettere. Ora dobbiamo essere
concreti.
La Chiesa di Irlanda ha svolto un lavoro
di verifica molto serio, puntuale, trasparente. Che cosa vi ha spinto?
Nella sua lettera ai cattolici d’Irlanda, Papa
Benedetto ha messo in rilievo l’antica storia
della Chiesa in Irlanda. Ha messo cioè in rilievo le radici profonde che abbiamo nel cristianesimo. E guardando alla nostra storia,
ci accorgiamo che ci sono stati diversi momenti di grande rinnovamento nella Chiesa.
Oggi viviamo un altro di questi momenti di
passaggio epocale. Ovviamente, dobbiamo
fare i conti con gli scandali, con una secolarizzazione crescente. La sfida allora è quella
di mettere in atto una nuova evangelizzazione in Irlanda. Questa è l’azione che sentiamo
come prioritaria, in Irlanda. Ripartire evangelizzando le persone con il Vangelo.
Papa Francesco ha ribadito la sua decisione a essere molto netto nella lotta contro
ogni forma di abuso nella Chiesa. Quanto
è importante l’azione del Papa per voi?
È una conferma importante. La gente è contenta di sentire che il Papa di Roma prenda
questa linea. Ma è anche importante sapere
che la Chiesa locale è poi convinta che su
questa linea deve proseguire.
Crede che la figura di un Papa come
Francesco possa riavvicinare le persone
alla Chiesa?
Indubbiamente papa Francesco è un grande
dono. Del nuovo Papa si parla dappertutto,
e sono poi le persone magari distanti o critiche verso la Chiesa, i primi ad esprimersi
positivamente. È un segno di speranza, un
momento veramente segnato dal soffio dello
Spirito Santo. C’è un clima nuovo, una fiducia ritrovata nella chiesa.
Lei nel suo saluto ai fedeli in diocesi, ha
parlato del “preludio di un alba nuova di
vita e di amore”. Che cosa le dà questa
certezza?
La fede stessa. La certezza cristiana che la
morte non ha l’ultima parola in nessuna situazione. Nascosta nella realtà della morte
c’è la vita. E anche nella morte che abbiamo
sofferto in Irlanda, c’è il preludio di una vita
nuova.
a cura di Maria Chiara Biagioni
In preghiera per il lavoro
La diocesi di Senigallia, attraverso
il suo ufficio per la Pastorale sociale, ha pensato di dedicare un po' di
tempo alla preghiera e alla riflessione
condivisa sul tema del lavoro e della
solidarietà. E' il vescovo Orlandoni
ad invitare in modo particolare le organizzazioni di categoria, i sindacati,
i lavoratori, i cittadini tutti a questo
appuntamento che vuole essre un
momento di affidamento al Signore
e di sensibilizzazione sull'emergenza
che più di ogni altra tocca pronfondamente tante famiglie e l'intero territorio. Scrive il vescovo: "In questo
nostro tempo così complesso, segnato da una preoccupante crisi economica e occupazionale, sentiamo il bisogno di alimentare la speranza. Per
questo la nostra diocesi ha promosso
a un momento di preghiera in occasione della festa del lavoro del pros-
simo 1 maggio. Vogliamo insieme
pregare perché il lavoro, in quanto
diritto fondamentale dell’uomo, sia
accessibile a tutti e sia sempre rispettoso della dignità di ogni persona, venga vissuto da parte di ognuno
con responsabilità e con solidarietà,
e sia per tutti sorgente di speranza.
Vogliamo pregare perché di fronte ai
molti problemi delle imprese non ci
si scoraggi e non ci si chiuda nella
difesa degli interessi personali o di
gruppo, ma si rinnovi l’impegno nell’affrontarli insieme e per il bene di
tutti. Vogliamo chiedere al Signore
la grazia di risvegliare in noi, nei
lavoratori, nei datori di lavoro, nelle istituzioni attenzione e solidarietà
per le tante situazioni di difficoltà, di
disagio, di fatica e di sofferenza.
L’appuntamento è per martedì 30
aprile alle ore 21.00 presso la Chie-
sa di San Giuseppe Lavoratore a Cesanella di Senigallia.
Affidiamo problemi e gioie, delusioni e speranze, luci e ombre del
mondo del lavoro a Gesù, figlio del
carpentiere, a sua Madre Maria, a
San Giuseppe, perché aiutino tutti a
considerare reale progresso solo ciò
che aiuta ogni persona a scoprire e
a vivere la ricchezza dell’esistenza
umana, a divenire sempre più apertura accogliente e solidale verso tutti. Affidiamo soprattutto le famiglie
che stanno soffrendo per mancanza
di lavoro o che, per i ritmi lavorativi,
non riescono a vivere adeguatamente
la loro stupenda missione indispensabile per la società ma poco valutata se non ostacolata dalla medesima
società".
+ Giuseppe Orlandoni, vescovo
per Enrico Medi
Si sono concluse nella sua città natale
le celebrazioni per il centenario della
nascita di Enrico Medi, una delle figure
più prestigiose del Novecento cattolico. L’Amministrazione comunale di
Porto Recanati ha organizzato venerdì
19 aprile una giornata di omaggio all’illustre concittadino, che si è distinto
sul piano scientifico, politico, ecclesiale e educativo, tanto da essere segnalato fra i “testimoni del nostro tempo” e
fra i “testimoni della Chiesa italiana”,
e definito “cristiano testimone nella
Chiesa e nel mondo” o “coscienza cristiana del nostro tempo”. La giornata
si è aperta alle ore 9 nell’Atrio comunale con l’Annullo postale per Enrico
Medi e con l’inaugurazione della scultura di Silvio Craia “Omaggio a Enrico
Medi”. È seguito nel pomeriggio nella
Sala Biagetti del Castello Svevo il convegno su “L’universo di Enrico Medi”
incentrato sulla relazione del filosofo
Giancarlo Galeazzi, che su Medi ha
pubblicando importanti saggi. L’umanesimo di Medi supera il contrasto
tra le due forme di saperi (scientifico
e sapienziale) e di culture (tecnicoscientifica e artistico-letteraria) per un
ideale di ricerca unitaria che si articola in quattro forme: scienza, sapienza,
saggezza e salvezza, chiamate a interagire tra di loro. In questo contesto
uno specifico ruolo lo scienziato Medi
riserva alla scienza come ricerca che
coniuga insieme rigore epistemologico
e responsabilità etica, e tiene rapporti
con la filosofia e con la religione: tutti
approcci al reale all’insegna di un unico paradigma: il rispetto da esercitare
nei confronti dell’immanenza e della
trascendenza. Per tutto questo, secondo
Galeazzi, quello di Medi può definirsi
un umanesimo “organico” o “armonico” o “sinergico”: incentrato sulla persona è finalizzato alla democrazia attraverso la conciliazione e la interazione
di aspetti immanenti e trascendenti.
Diocesi di Senigallia
UFFICIOPASTORALE SOCIALE
Lavoro e
sviluppo!
Nel segno
della
solidarietà
Veglia diocesana di preghiera
con il mondo del lavoro
presieduta dal Vescovo
Giuseppe Orlandoni
Martedì 30 aprile 2013
ore 21.00
Chiesa S. Giuseppe Lavoratore
CESANELLA DI SENIGALLIA
chiesa
la voce misena
25 aprile 2013
7
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 25 aprile
Lunedì 29 aprile
Venerdì 3 maggio
Ore 16.00: Peregrinatio di S.Giuseppe
da Copertino a San Sebastiano (Mondolfo)
Ore 10.00: Riunione Vicarie di Ostra e Arcevia
Visita “ad limina” dal Santo Padre
(Ore 21,00: Conferenza del prof.Bersanelli)
Venerdì 26 aprile
Ore 21.00: Veglia diocesana di preghiera per
il lavoro a Cesanella
Ore 21.00: Incontro biblico ad Arcevia
(S.Francesco)
Domenica 28 aprile
Ore 9.30: S.Cresima a Cesano
Ore 11.00: S.Cresima a Castelleone
Martedì 30 aprile
Mercoledì 1 maggio
Ore 8.00: Pellegrinaggio e S.Messa
alla Madonna della Rosa (Ostra)
Giovedì 2 maggio
Sabato 4 maggio - Festa di S. Paolino
Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale e processione
Domenica 5 maggio
Ore 11.00: S.Cresima a Montemarciano
Ore 18.00: Incontro con i separati
Ore 9.45: Incontro con i Sacerdoti giovani
Obiettivo: un milione di firme
Uno di noi
Io vi chiedo che il concepito sia considerato uomo a tutti gli effetti: queste
poche e incisive parole furono pronunciate dal Beato Giovanni Paolo II
a Vaduz, capitale del Liechtenstein, il
28 ottobre 1985 durante uno dei suoi
tanti viaggi apostolici. Sono passati
quasi trent’anni da allora e la campagna europea “Uno di Noi” (One of Us)
per raccogliere almeno un milione di
firme nei Paesi comunitari e poter così
chiedere alle istituzioni comunitarie di
fermare la manipolazione e soppressione degli embrioni umani a qualsiasi
titolo effettuate, è lì a dimostrare che
Papa Wojtyla non venne ascoltato.
C’è bisogno di agire, e in fretta, per
tutelare l’embrione. Da oltre un mese
a questa parte il Comitato italiano per
la campagna si è messo in moto a pieno regime. Si tratta di mobilitare non
soltanto il mondo cattolico, da sempre
sensibile ai valori della vita nascente,
ma anche quanti non motivati da valori religiosi sono però sensibili al tema
della vita. Ecco, quindi, che quel “concepito” di cui parlava Giovanni Paolo
II da considerare “uomo a tutti gli ef-
fetti” assume il valore profondo che gli
spetta: non tanto e anzitutto un valore
religioso, ma semplicemente e primariamente umano. Un piccolo uomo da
difendere.
Vediamo cosa si propone la campagna
“Uno di Noi” e cosa succederà da qui
in avanti. Anzitutto lo schieramento
in campo: si tratta di un centinaio di
associazioni e movimenti, i più diversi
di area cattolica. Essendo impossibile
citarli tutti, ci limitiamo ai principali:
Acli, Alleanza Cattolica, Azione Cattolica, Cammino Neocatecumenale,
Coldiretti, CL, Confcooperative, Sant’Egidio, Focolari, Medici cattolici,
Mcl, Movimento per la vita, Rinnovamento nello Spirito Santo, Giuristi cattolici, Unitalsi... A queste sigle bisogna
aggiungere le cosiddette “reti”, cioè
degli aggregati tematici di associazioni
e movimenti che si uniscono per par-
ticolari scopi, diciamo così, settoriali.
In totale si può calcolare l’equivalente
di oltre un milione e mezzo di cittadini
variamente impegnati a livello ecclesiale, sociale, culturale, della carità,
solidarietà e ricerca.
Se l’“esercito” di coloro che vogliono
chiedere la difesa dell’embrione è ben
nutrito in Italia, ciò non significa che si
tratti di una campagna facile. Anzitutto occorre far conoscere il perché della
stessa sigla “Uno di Noi”. E per questo
il Comitato nazionale rilancia a ciascuna delle associazioni aderenti la proposta di adottare nel proprio sito internet
e sulle proprie riviste i siti e banner
ufficiali. Si parla di internet perché la
raccolta di firme attraverso il canale on
line è già partita da qualche mese: nel
nostro Paese al momento sono state
raccolte 22mila firme on line, mentre
le firme cartacee sottoscritte tramite le
varie associazioni sono oltre 50mila. Il
risultato italiano non è male, considerando che la campagna è partita di fatto
da poco più di un mese. In altre nazioni
quali Polonia, Ungheria e Francia i risultati vanno altrettanto bene, mentre
sono un po’ indietro paesi quali Spagna, Germania dove la campagna non
è ancora entrata nel vivo. Complessivamente la campagna europea lambisce le 250mila adesioni, ma siamo ben
lontani dal milione di firme necessarie
per rendere incisivo il pressing sull’Europa. Per far crescere le adesioni
è stata promossa una Giornata ufficiale di sensibilizzazione e raccolta
firme in tutta Italia per domenica 12
maggio. In quell’occasione ciascuna
associazione si attiverà promuovendo postazioni con tavolini, opuscoli,
striscioni e la possibilità di firmare il
modulo di adesione cartaceo oppure di
registrarsi direttamente via internet. La
condizione è di avere con sé la propria
carta d’identità o il passaporto, senza i
quali il voto non è valido.
La domanda su cosa possa fare un
cittadino qualsiasi trova una risposta
molto semplice da parte del comitato
“Uno di Noi”: può informare i propri
familiari, i vicini di casa, i compagni
di lavoro, di studio, gli amici, i conoscenti, invitarli ad aderire. Si possono inoltre utilizzare le piattaforme
di Twitter e di Facebook, rilanciando
notizie, avvisi, incontri, appuntamenti.
Sempre da “Uno di Noi” si potrà scaricare materiale quali dépliant, volantini, locandine, fascicoli informativi e
stamparseli in proprio. Questa campagna “Uno di Noi” costituisce una forma di democrazia partecipativa che ci
si augura dia i suoi frutti. Il termine di
raccolta delle firme è il 1° novembre.
A.P.
Vita di chiesa
Il capitolo Marche dei Cappuccini
Si è concluso lo scorso 19 aprile a Loreto il 276° Capitolo Provinciale dei
Cappuccini delle Marche, durante il quale è stato confermato Ministro Provinciale p. Giulio Criminesi. È stato eletto anche il “definitorio”, o Consiglio
Provinciale, nelle persone di p. Marzio Calletti (che è anche vicario provinciale), di p. Filippo Caioni, di p. Gianni Pioli e
di p. Francesco Tesei. Iniziato il 15 aprile
scorso, il Capitolo si concluderà domani
con una solenne concelebrazione nella
Basilica della Santa Casa di Loreto presieduta da Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo Delegato Pontificio, comprendente un passaggio in Santa Casa di tutti
i circa 100 capitolari. Durante il passaggio
il Ministro Provinciale pronuncerà il suo
atto di fede e di fedeltà. Il Capitolo è stato
presieduto dal definitore generale dell’Ordine, p. Raffaele Della Rocca, il quale ha illustrato e confermato il rinnovato
impegno dell’Ordine dei Cappuccini delle Marche nel servizio al Santuario di
Loreto, affidatogli con chirografo pontificio da Pio XI nel 1934.
A Rimini la Convocazione Rns
“Accogliamo la Parola con la gioia dello Spirito Santo” è il tema della 36ª
Convocazione nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento
nello Spirito Santo, massimo appuntamento del movimento ecclesiale che
in Italia conta più di 200 mila aderenti, raggruppati in oltre 1.800 gruppi e
comunità. Nella Fiera di Rimini, dal 25 al 28 aprile, migliaia di partecipanti
sono attesi da momenti di preghiera, celebrazioni e testimonianze con un
occhio di riguardo per i giovani, le famiglie e per le chiese perseguitate.
Tra gli ospiti, infatti, anche testimoni provenienti dalla Siria, dall’Iraq, dall’Egitto, ma anche dalla Nigeria e dall’Eritrea. Diverse le presenza significative, come il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo, monsignor
Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione, monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Santo Marcianò, arcivescovo di
Rossano-Cariati e Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa
Pontificia. Particolarmente attesa la testimonianza del vescovo ausiliare e
pro-vicario della diocesi di Buenos Aires, mons. Eduardo Horacio García,
per dieci anni al fianco del card. Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco. La convocazione sarà trasmessa da Telepace e da Radio Maria.
Giovani al campo missionario
Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missionario Regionale
(evento in collaborazione con Pastorale Giovanile, Centro Missionario e
Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal
20 al 28 luglio 2013 sul tema «La fede cresce e si fortifica donandola». Il
Campo è organizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non
partiranno per la GMG a Rio De Janeiro. Sarà una settimana da vivere con
il cuore aperto a nuove esperienze, lavorando gomito a gomito con tanti
altri ragazzi ai quali si dà e dai quali si riceve amicizia. Un modo per allargare lo sguardo su un orizzonte lontano, diverso dal nostro e dalle realtà
belle e difficili come quelle delle missioni nelle zone più povere del mondo.
Si sperimenterà la disponibilità all’accoglienza delle tante persone
che ospiteranno, la possibilità di
scoprire nuove parrocchie e loro
realtà. Il campo inizierà sabato 20
luglio al Centro Giovanni Paolo II
di Loreto e si concluderà domenica 28 luglio sempre a Loreto.
Durante la settimana, i giovani
raggiungeranno, a bordo di pullman e pulmini, le varie diocesi. La
mattinata sarà dedicata al lavoro
(raccolta casa per casa, incontro delle persone…). Nel pomeriggio la formazione con testimonianze e proposte di nuovi stili di vita (attività di gruppo)
accompagnati dai missionari che seguiranno i giovani tutta la settimana. La
sera, animazione con i giovani. Per informazioni: www.giovaniloreto.it
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il paginone
la voce misena
25 aprile 2013
Dal 15 al 18 aprile 2013 a Montesilvano
si è svolto il
convegno nazionale
delle Caritas diocesane
sul tema
Educare alla fede
per essere testimoni di umanità
INTERVISTA ALL'ECONOMISTA BECHETTI
"Votare
con il portafoglio"
È quanto devono imparare a fare i cittadini consapevoli. Lo sostiene
l'economista Leonardo Becchetti che invita il mondo della carità
a "non limitarsi a curare le ferite dei vinti". Occorre organizzare
i consumatori per poter pesare sull'economia reale.
In questo tempo di crisi e di crescita delle povertà, chi lavora nell’ambito della solidarietà, come
la Caritas, “non può limitarsi a curare le ferite dei
vinti” ma deve “fornire soluzioni e dare speranze
concrete”. Rendersi cioè conto che “l’economia
siamo noi”, e usare “il nostro potere in senso positivo e costruttivo”. È il parere di Leonardo Becchetti, docente di economia all’Università di Tor
Vergata a Roma, che ha parlato ai 600 delegati di
220 Caritas diocesane riunite fino al 18 aprile a
Montesilvano (Pescara) per il 36° convegno nazionale. Lo abbiamo intervistato.
La crisi non finisce e i centri d’ascolto Caritas
sono sempre più affollati di famiglie italiane in
difficoltà. Cosa fare?
Chi lavora in Caritas tende a curare le ferite di chi
ha difficoltà a causa della crisi. Ma non possiamo
limitarci a questo, perché porterebbe alla depressione e al pessimismo. Bisogna cercare di analizzare
in maniera rigorosa il problema e fornire soluzioni.
Perché il nostro compito è dare speranza concreta.
Le vie di risposta sono a tre livelli. Posso spiegare
con una metafora: in questo momento è come se
fossimo su un palazzo a tre piani: in alto la crisi
finanziaria a livello mondiale; poi l’Europa; quindi
l’Italia. Dal livello mondiale c’è stata una perdita
che ha allagato tutti i piani inferiori. È inutile che
litighiamo su chi passa lo straccio al piano terra.
Dobbiamo andare a riparare quel guasto”.
In che modo?
Serve un lavoro per ‘popolarizzare’ la finanza, unito a campagne per la riforma della finanza. ‘Popolarizzare’ la finanza significa aiutare la gente
a parlare di cose che capisce. Quello che conta,
da un punto di vista economico, non sono tanto
i costi della politica quanto il fatto che una crisi
finanziaria molto grave ha prodotto danni enormi
a livello mondiale e nazionale. Bisogna rendere popolari questi temi. La gente deve capire, ad
esempio, perché è importante separare le banche
commerciali dalle banche d’affari, ecc. Poi abbiamo bisogno di un’Europa più coraggiosa, più solidale, che abbandoni l’ossessione del rigore (che
non fa ripartire l’economia). E di molta più azione
dal basso. I cittadini devono diventare protagonisti
dell’economia attraverso il cosiddetto ‘voto con il
portafoglio’, perché la democrazia non è solo voto
politico ma voto economico. Dobbiamo renderci
conto che l’economia siamo noi. Abbiamo un potere enorme e dobbiamo usarlo in senso positivo
e costruttivo. Dobbiamo votare per le aziende che
sono all’avanguardia nel creare valore economico
sostenibile a livello ambientale e sociale. E aumentare la consapevolezza dei cittadini.
Alcuni esempi?
Ad esempio, abbiamo avviato un’iniziativa che si
chiama ‘Next’. E’ un sito web a cui aderiscono associazioni e sindacati, una sorta di piazza virtuale
dove cittadini e aziende s’incontrano per parlare
di responsabilità sociale. Le aziende propongono
le loro idee e i cittadini commentano. Oppure si
possono organizzare dei ‘flash mob’, per far vedere all’opinione pubblica la forza che abbiamo.
Ne faremo uno a fine maggio. Perché è molto più
utile portare le persone davanti a un negozio e farle votare con il portafoglio piuttosto che restare in
una piazza. Dobbiamo trasformare questa voglia di
cambiamento e protesta in una forza positiva che
premia le aziende migliori. Ci sono agenzie di rating etico nel settore bancario o campagne come
quella di Oxfam, che danno pagelle alle grandi
aziende alimentari. Questo ha prodotto immediatamente degli effetti: dopo una settimana alcune
multinazionali hanno dichiarato di aver concluso
un accordo per la difesa dei diritti. Il meccanismo
da mettere in azione è la partecipazione democratica e d’interazione. Queste proposte possono dare
speranza, altrimenti finiamo per relegarci in un
ruolo marginale, ossia quello di curare le ferite dei
vinti.
Perché l’Europa del Sud è la principale vittima
della crisi?
La crisi è solo nell’Europa del Sud per motivi molto precisi: siamo vittime di una crisi finanziaria dei
Paesi ricchi. Altri Paesi ricchi l’hanno risolta con
politiche economiche audaci che l’Europa non ha
avuto il coraggio di porre in atto. L’analisi delle
cause è molto chiara: errori della politica europea
e crisi finanziaria. Per cui è chiaro anche ciò che
dobbiamo fare. Il problema è la lentezza con cui ci
muoviamo. Se l’Europa voleva sostenere i partiti
europeisti doveva pensare a sbloccare i crediti prima delle elezioni, non dopo. Questo ripensamento
- con 50 miliardi di euro in più da utilizzare per
sviluppare il Paese - sarebbe stato molto più efficace”.
Intanto la situazione politica italiana certo non
aiuta a uscire dalla crisi...
Non c’è bisogno di grandi elaborazioni o scoperte
per capire ciò che l’Italia deve migliorare: i ritardi
della pubblica amministrazione, la lentezza della
giustizia, il digital divide, l’istruzione... Le forze
politiche devono evitare di cincischiare nei loro
tatticismi a fini elettorali e assumersi la responsabilità di governare. Che vuol dire rischiare di sbagliare. Questa è la cosa grave del momento: non
c’è il desiderio di sporcarsi le mani perché si ha
paura di governare. L’iniziativa del presidente della Repubblica di mettere in azione i saggi è stata
molto intelligente. Dimostra che esistono proposte
ragionevoli e condivise. Se le cose da fare si sanno
perché i partiti non formano delle coalizioni e non
governano? Questo è il punto.
C’è una vera consapevolezza che le politiche del
rigore hanno peggiorato la situazione?
Sì, la consapevolezza è cresciuta ed è trasversale
ai partiti. Certo, il problema è rimuovere il vincolo
che sta in Europa. Dobbiamo convincere i partner
europei. L’euro comporta tutta una serie di benefici. Ma se l’Europa continua a fare questa politica
il rischio è che l’euro collassi. Che è diverso dal
dire: ‘Usciamo dall’euro’. L’Italia è sempre stata
un Paese molto europeista. Non credo ci sarà mai
una maggioranza contro l’euro. Ma non bisogna
arrivare all’inevitabile. Anche i tedeschi hanno un
partito anti-euro che è al 25%. Serve una politica
economica europea che dia vantaggi a tutti i Paesi
membri.
a cura di Patrizia Caiffa
il paginone
la voce misena
25 aprile 2013
9
INTERVISTA A MONS. GIUSEPPE MERISI
Più solitudini
e povertà
“La crisi colpisce sempre più duramente ampie fasce di popolazione, la
povertà si trasforma e cambia aspetto, e la Chiesa è chiamata a moltiplicare gli sforzi”: questo l’invito del
vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi, presidente della Commissione episcopale per il servizio della
carità e la salute e presidente di Caritas italiana, aprendo a Montesilvano
(Pescara), il 36° convegno nazionale
con oltre 600 partecipanti dalle 220
Caritas diocesane di tutta Italia, sul
tema “Educare alla fede per essere
testimoni di umanità”. Un convegno
particolarmente significativo, che
coincide con l’inizio del pontificato
di Papa Francesco e la sua opzione
preferenziale per i poveri.
A mons. Merisi abbiamo rivolto
alcune domande.
Sotto quali auspici si incontrano le
Caritas di tutta Italia?
Il convegno avviene in un momento
in cui siamo ancora nell’Anno della fede. Vogliamo esprimere grande
gratitudine a Papa Benedetto per gli
orientamenti che ci ha dato nel quarantesimo di Caritas Italiana e per il
Motu proprio. Ma è anche l’inizio
del pontificato di Papa Francesco
con il suo magistero vissuto, fatto
di grande capacità di attenzione e
vicinanza alla gente, di popolarità,
misericordia, accoglienza, dialogo.
Oltretutto siamo ancora nel decennio
dell’educare promosso dalla Cei, per
cui proporremo la prospettiva educativa, per aiutare le Caritas diocesane
a sentirsi parte viva sul territorio. Ci
soffermeremo su alcuni capitoli particolari: i terremoti, i profughi, i giovani, il servizio civile. La novità di
quest’anno saranno i gruppi di confronto, per ascoltare i pareri e offrire
prospettive.
Cosa vuol dire per la Caritas l’invito di Papa Francesco ad andare
nelle periferie?
Per noi vuol dire andare incontro alla
povertà, sollevare lo sguardo, cogliere ogni emarginazione e diversità
per aiutare. Le forti sottolineature di
Papa Benedetto si possono raccordare bene con la prospettiva di grande
apertura, gioia, serenità e speranza
che Papa Francesco ci ha dato. I suoi
gesti ci indicano uno stile di Chiesa
semplice, povera e aperta agli altri,
che non ostenta né potere, né ricchezza, coerenti di umanità e fraternità, che attraversano la quotidianità
del vissuto ecclesiale e danno una
forma al suo agire mostrando che la
carità è l’intima natura della Chiesa.
Il lavoro con i poveri che il cardinale Bergoglio ha impostato nelle
villas miserias di Buenos Aires è
un modello pastorale riproducibile anche in Italia?
Il cuore, la passione, la voglia di andare ad aiutare per accogliere e cercare vie di solidarietà in qualunque
situazione viene dal Vangelo. Certo,
bisogna distinguere tra le situazioni
nei paesi di campagna legati ad una
tradizione cattolica, dalle periferie
di grandi città come Buenos Aires, o
delle città italiane. Qui le somiglianze con le favelas o le villas miserias
argentine sono molto più consistenti.
Dovunque bisogna aiutare la gente a
passare da una fede di pura tradizione a una fede di forti convinzioni.
Dovunque è necessario il cuore. Anche nei nostri piccoli paesi c’è gente che soffre, c’è gente che ha perso
il lavoro per la crisi, c’è gente allo
sbando.
I vostri centri di ascolto constatano un grosso aumento delle povertà, che si stanno estendendo al ceto
medio per la perdita del lavoro.
Come affrontate la crisi?
Insistendo molto sui luoghi di discernimento e sugli osservatori delle
vecchie e nuove povertà. Le situazioni sono abbastanza diversificate,
perciò prima di tutto bisogna conoscerle. Altrimenti si rischia di limitarsi a cogliere solo ciò che si vede
immediatamente. Bisogna andare
nella profondità delle vicende. Perché c’è gente che si vergogna di far
vedere che soffre duramente per la
povertà. Non più solo gli immigrati
ma anche gli italiani si rivolgono ai
nostri centri. C’è anche chi ha una
casa ma non è in grado di rispondere
alle esigenze immediate.
La cronaca ci racconta anche storie drammatiche di suicidi per motivi economici. Come aiutare tanta
gente in difficoltà?
Prima di tutto conoscere le situazioni per aiutare la gente a superare la
tentazione di chiudersi in sé stessi, come vediamo purtroppo dalla
cronaca di tutti i giorni. Conoscere,
incontrare, incoraggiare, ascoltare.
Qualcuno viene nei dormitori, nelle
mense, nei centri Caritas. Altri no.
Allora bisogna trovare un modo per
incontrare queste povertà. Nei centri
di ascolto si fa lo sforzo di superare
il livello dell’aiuto immediato, attraverso luoghi che aiutino a conoscere
e approfondire le situazioni. Non è
facile perché i bisogni sono urgenti. Però è indispensabile. Perciò è
necessario conoscere, incontrare
la gente per aiutarla e sollecitare il
coinvolgimento del territorio. Le povertà estreme aumentano, come pure
le solitudini. In sintesi: bisogna stare
vicino alla gente, proporre luoghi di
conoscenza e mettersi in rete. I fondi
di solidarietà delle diocesi, ad esempio, sono un bellissimo esempio di
questa capacità di fronteggiare la
crisi e aiutare tante famiglie.
Come vede la situazione politica
italiana?
È una situazione che preoccupa tutti. L’auspicio è che si superi questa
difficoltà.
P.C.
“La lettura costante della storia, così vertiginosamente incalzante, ci sprona all’attenzione verso le nuove povertà” come “la perdita del lavoro,
la crisi di senso per il collasso di rapporti e relazioni e i suicidi”, che sono “il risultato nefasto, o il
rovescio della medaglia di nuove situazioni di vita
che caratterizzano la storia contemporanea”. Sono
queste le emergenze richiamate da don Francesco
Soddu, direttore di Caritas italiana, nelle sue conclusioni al termine del convegno nazionale. “Tra
le nuove povertà - ha osservato don Soddu, al suo
primo convegno nazionale - vi è la nuova categoria
di persone vittime del suicidio, fino all’altro ieri
inimmaginabile, ossia gli imprenditori”. “A queste
inedite situazioni - ha sottolineato -, come anche ai
vecchi bisogni che si presentano in modo nuovo,
siamo chiamati sempre a portare l’attenzione con
lo spirito evangelico di chi ha la consapevolezza di
essere semplice strumento, ma con la determinazione di chi sa che lo strumento deve essere efficace”. Alle nuove povertà, ha precisato, “non potremmo mai rispondere con schemi e metodologie
attempati” perché richiedono “attenzione e studio
specifici, accompagnati da competenze e strumenti
rinnovati e innovativi” per ”promuovere la comunità entro cui la persona si trova e vivere”.
Don Soddu ha richiamato l’invito emerso durante il convegno, che è anche una sfida per tutti gli
operatori della carità: “Far prevalere la speranza
sulla depressione, rincorrendo l’ambizione non
solo di curare, ma anche di intervenire sulle
cause del male”. La Caritas è infatti chiamata a
una “responsabilità certamente nell’accoglienza ai
poveri - ha aggiunto - ma anche educativa, culturale, ecclesiale. Responsabilità a cogliere i processi
socio-economici in atto e le conseguenze sulle persone. Responsabilità nel discernere il tempo presente, l’adeguatezza delle risposte ai bisogni che
i territori esprimono; quanto giuste siano le leggi
e le istituzioni di questo Paese verso i più fragili,
che direzione debbano assumere le trasformazioni
sociali e normative per essere adeguate al contesto
odierno”. L’appuntamento per tutti sarà l’anno
prossimo a Cagliari.
10
appuntamenti
la voce misena
25 aprile 2013
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Il programma dal 4 al 6 giugno sarà lo stesso per entrambi i gruppi e
prevede: un giorno a Czestochova , un giorno ad Auschwitz – Wadovice
Kalwaria – un giorno a Cracovia.
Prenotazioni con caparra di € 200 presso BAGUS Viaggi
tel. 071/65484 - Fax 071/64672 - [email protected]
nuova sede dietro il Comune in Via Gherardi 34 (angolo via Mastai)
Informazioni: don Gesualdo 335.5952418
PELLEGRINAGGIO IN
TERRASANTA
GIORDANIA
Giordania-Terra Santa
27 dicembre 2013 / 3 gennaio 2014
PROGRAMMA PROVVISORIO - PARTENZA DA FALCONARA
Venerdì 27 dicembre 2013
FALCONARA - TEL AVIV - AMMAN
ore 9.00 partenza da Falconara per Tel Aviv.
ore 12.30 arrivo a Tel Aviv. Ingresso in
Giordania.
Cena e pernottamento a Amman
Sabato 28 dicembre 2013
MONTE NEBO – MADABA - WADI
RUM
Visita al Monte Nebo, il memoriale di Mosè e
al mosaico di Madaba. Proseguimento per il
deserto di Wadi Rum. Pranzo in una tenda
beduina. Escursione in fuoristrada nel
deserto.
Cena e pernottamento a Petra.
Domenica 29 dicembre 2013
PETRA – MAR MORTO
Petra: visita alla città antica. Pranzo in
albergo. Partenza per il Mar Morto.
Cena e pernottamento al Mar Morto.
27 dicembre 2013
3 gennaio 2014
Amman – M.Nebo – Petra – Wadi Rum
Nazaret – Betlemme - Gerusalemme
PARTENZA DA FALCONARA
Iscrizioni entro il 15 giugno (fino esaurimento 120 posti)
presso AGENZIA BAGUS tel. 071.65484
nuova sede dietro il Comune in Via Gherardi 34 (angolo via Mastai)
Informazioni don Gesualdo 335.5952418
Lunedì 30 dicembre 2013
GERASA – MAR MORTO
Gerasa : visita della città romana.
Amman: visita cittadella, teatro romano,
moschea di Abdulla. Bagno al Mar Morto.
Cena e pernottamento al Mar Morto.
Martedì 31 dicembre 2013
GERUSALEMME - BETLEMME
Betania: sito del Battesimo di Gesù.
Ingresso in ISRAELE.
Visita alla Basilica del Santo Sepolcro.
Nel pomeriggio proseguimento per
Betlemme: Basilica della Natività,
visita al Caritas Baby Hospital.
Cenone in ristorante a Betlemme.
Pernottamento a Gerusalemme.
Mercoledì 1 gennaio 2014
GALILEA o DESERTO
2 itinerari (a scelta)
1. Visita in Galilea: Cafarnao, Tabga, Monte
Beatitudini. Nazareth.
2. Monastero San Giorgio in Koziba,
proseguimento a piedi per Gerico. Monastero
della Tentazione. Qumran. Betania.
Cena e pernottamento a Gerusalemme.
Giovedì 2 gennaio 2014
GERUSALEMME - GERICO
Visita alla spianata del Tempio. Cenacolo e la
chiesa della Dormizione di Maria. Monte
degli Ulivi: grotta del Padre nostro, Dominus
Flevit, basilica del Getzemani
Cena e pernottamento a Gerusalemme.
Venerdì 3 gennaio 2014
TEL AVIV - FALCONARA
Trasferimento all’aeroporto, ore 17.00
partenza da Tel Aviv. ore 20.30 arrivo a
Falconara
QUOTA €
1450
(pensione completa, comprese mance). Singola € 300.
ISCRIZIONI ENTRO IL 15 giugno
(e comunque fino ad esaurimento dei 120 posti)
ŝƐĐƌŝǀĞŶĚŽƐŝĐŽŶΦϮϬϬĚŝĐĂƉĂƌƌĂĂůůĂ
BAGUS Viaggi - tel. 071/65484
nuova sede dietro il Comune
in Via Gherardi 34 (angolo via Mastai)
IBAN IT 05 Y 06145 21300 000009187024
CARIFANO&ŝůŝĂůĞĚŝ^ĞŶŝŐĂůůŝĂ
Necessario il PASSAPORTO che non scade nei 6 mesi
precedenti alla partenza.
Informazioni: don Gesualdo 335.5952418
Il viaggio è organizzato dalla
Agenzia DAT (Donato Amato Tours) di Gerusalemme - tel. 00972.89201989 cell. 00972.544417957
con l’ Agenzia BAGUS di Senigallia
territorio
la voce misena
25 aprile 2013
11
Frattula viaggiante, in giro per i nostri castelli
E’ partita la macchina organizzativa per la gita nella Terre
di Frattula del 19 maggio. L’iniziativa promossa dall’associazione Terre di Frattula, con il patrocinio del Comune
di Monterado e la collaborazione dell’associazione Amici
della Foce del Fiume Cesano, il Ristorante La Tavernetta
sull’Aia, l’Hotel Ristorante Il Giogo, Il Castello di Monterdo e l’Azienda vitivinicola La Maddalena, prevede anche la
partenza di un pullman dalla città di Senigallia. Domenica
19 maggio 2013 Frattula viaggiante - una giornata in collina dove non fu medioevo a Monterado in occasione della
tradizionale Sagra della Porchetta
Programma: Ore 8,00 partenza dalla zona Stadio Senigal-
lia (presso il parcheggio pubblico e la farmacia); Ore 8,20
tappa Piazzetta a mare di Cesano; Ore 8,40 tappa Ponte
Rio di fronte al Circolo Arci; Ore 9,00 visita all’azienda
agricola “La Pernice” (allevamento suino di Frattula); Ore
11,00 visita all’Azienda vitivinicola “La Maddalena”; Ore
12,30 pranzo a base di tipicità locali presso lo stand gastronomico della Festa; Visita stand dei prodotti tipici enogastronomici ed artigianali delle Terre di Frattula, con possibilità di acquisto; Visita al Castello di Monterado. Rientro
a Senigallia previsto per le ore 18,00 circa. Prenotazione
obbligatoria (fino ad esaurimento dei posti disponibili) al
cellulare 348.3112620 da subito.
Mondolfo in festa per lo spazio ritrovato
Net - age, un progetto per gli anziani
Bentornata, pineta Assistenza
Torna nuovamente fruibile, in tutta
la sua bellezza, la grande pineta presso il Santuario della Madonna delle
Grotte. Con il mese di maggio si potrà di nuovo passeggiare nel parco,
sostare nelle aree pic-nic, riposare o
leggere nelle varie panchine, dedicarsi alla preghiera o a momenti di
spiritualità singoli o di gruppo. Sono
infatti terminati gli imponenti lavori
di riqualificazione che si erano resi
necessari dopo i disastrosi danni
causati dal nevone del febbraio 2012.
Effettuate le indispensabili opere di
messa in sicurezza, il parco era stato aperto alla fruibilità dei tantissimi che quotidianamente si recano
al Santuario, per la preghiera o per
stare all’aria aperta, sin dallo scorso
anno, ma non si era potuto intervenire radicalmente stante la limitata
disponibilità di tempo e risorse. Attivatisi invece per la nuova progetta-
zione dell’ampio parco, lanciata una
gara di solidarietà fra tutti i cittadini,
ed i tanti che hanno nel cuore questo
luogo, con l’iniziativa “Adotta un
Pino” si sono potuti programmare
gli ingenti lavori condotti fra l’autunno e l’inverno 2012-2013. Eliminati tutti i pini decapitati dalla neve,
rimossi i tronchi ormai rimasti senza
vita, seguendo una linea progettuale
condivisa che voleva il ritorno dei
pini nel parco, si è optato per una
qualità degli stessi più robusta, dal
maestoso portamento, e particolarmente diffusa nelle penisola italiana,
come quella del pinus pinea (pino da
pinoli o pino domestico). Disposti a
semicerchio, con l’ideale fulcro nel
Santuario – una sorta di abbraccio
della Madonnina verso l’intera area
alberata ed i suoi fruitori – i pini sono
stati acquistati presso il vivaio della
Regione Marche. Il lavoro, eseguito
da ditta specializzata del territorio,
non si è limitato – ovviamente – alla
sola messa a dimora delle essenze
arboree (con tutte le opere connesse,
quali i pali tutori, la concimazione
ed il primo innaffiamento) ma si è
dovuto provvedere pure per tutti gli
arbusti e le siepi che circondano la
pineta, in più parti purtroppo travolti
dal crollo dei pini innevati, oltre alla
rimozione delle ramaglie abbattute
dalla neve. Torna dunque ora la bella
pineta alla fruizione pubblica di tutti, al suo principale ruolo di grande
sagrato per l’antico Santuario, anche
se – ancora per qualche anno – non
potrà certo calare l’attenzione
sull’area verde; non solo, infatti, come ogni parco questo
necessità sempre di costante
manutenzione, ma in questi
primi anni – per garantire il
migliore attecchimento dei
pini – sarà indispensabile un
supplemento di attenzioni (e
di spese) onde assicurare che il
lavoro sin qui svolto non vada
perduto. Servirà anche una rinnovata coscienza civica ed ambientale da parte di tutti i fruitori affinché
il bello resti utilmente a disposizione
di tutti, evitando comportamenti che
possano danneggiare il parco e le
strutture di servizio, davvero un fiore
all’occhiello del nostro territorio ed
un polmone vedere per Mondolfo.
“Grazie a tutti per la collaborazione
sin qui data – sintetizza il Parroco
Don Aldo che tornerà a celebrare
la Messa festiva al Santuario dal 4
maggio alle ore 18 - grazie per quanto si potrà ancora insieme fare e…
bentornata pineta!”.
Alessandro Berluti
Banca Marche: dipendenti azionisti
E’ nata la prima associazione di dipendenti azionisti di Banca Marche. L'associazione riunisce anche ex dipendenti e pensionati. L'annuncio è stato dato
al termine dell’assemblea dei lavoratori al Palatriccoli di Jesi, indetta da Fiba
Cisl, Fisac Cgil e Dicredito. Più di mille dipendenti di Banca Marche hanno partecipato all’assemblea dei lavoratori a Jesi organizzata dai sindacati
aziendali Fisac Cgil, Fiba Cisl e Dicredito. Sono arrivati dalle filiali di Lazio,
Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, ma soprattutto dalle Marche, per un
incontro fiume al termine del quale hanno votato all’unanimità il documento
promosso dalle tre sigle sindacali, a difesa dell’autonomia dell’istituto di
credito, della sua territorialità, del lavoro, a favore di un piano industriale
“credibile e condiviso” e con un chiarissimo appello al rinnovamento della
governance per superare la fase di stallo dell’attuale Cda e ritrovare credibilità in vista del prossimo aumento di capitale.
formato Europa
Muove i primi passi il progetto NETAge che si è svolto nei giorni scorsi a
Spalato e il cui obiettivo è elaborare
nuove strategie di collaborazione nel
campo dell'assistenza agli anziani. Su
un totale di 1.542.156 abitanti, nelle Marche esistono 347.962 persone
con età pari o superiore a 65 anni che
rappresentano il 23 per cento di tutti
i residenti. Circa un marchigiano su 4
è anziano e ci sono 172 anziani ogni
100 bambini e ragazzi fino a 14 anni
e 35 anziani ogni 100 persone in età
attiva (15-64 anni). Le Marche sono
la settima regione italiana per indice
di invecchiamento. Net-Age è finanziato dal Programma di Cooperazione
Transfrontaliero IPA Adriatico ed è
guidato dalla Regione Marche-Servizio Politiche Sociali. Coinvolge altri
12 Partner: il Csv Marche - Centro
Servizi per il Volontariato Marche; la
Municipalità di Spalato e l'Associazione "MI" per la Croazia; per l'Albania, il Consiglio Regionale di Lezha
e la Caritas Albania; l' Istituto per la
Salute pubblica e l'Associazione per la
democrazia "Zid" per il Montenegro;
dalla Serbia il Dipartimento provinciale per il Welfare e il Centro Umanitario Novi Sad; per la Slovenia, la
Municipalità di Kanal ob Soci e la Federazione slovena delle Associazioni
dei pensionati; infine, per l'Italia, la
Regione Emilia Romagna (Italia).
Svim - l'Agenzia di Sviluppo della
Regione Marche- in qualità di segretariato tecnico del Progetto supporta
l'intero partenariato nella gestione e
implementazione delle attività.
Il progetto, classificatosi ai primi posti
nella priorità 1.3 Social, Labour and
health network, ha un budget totale di
1.880.437,49 euro, di cui 313.102 per
la Regione Marche e 154.895 euro al
Csv e, per quanto riguarda l'Italia, è
finanziato al 100 per cento dall'Ue e
dallo Stato. Per la prima volta, in ogni
area, l'ente pubblico lavorerà sinergicamente con la propria associazione
di volontariato per elaborare nuove
strategie di collaborazione nel campo
dell'assistenza agli anziani. Nel corso dei 32 mesi di progetto, le attività locali si arricchiranno dei risultati
e delle iniziative realizzate a livello
transfrontaliero. Saranno infatti organizzati altri 5 meeting di progetto,
3 sessioni di formazione per politici,
volontari e membri delle organizzazioni di volontariato, 3 round di mobilità aperti a dipendenti pubblici e
operatori delle associazioni di volontariato per lo scambio di buone prassi
e competenze. Inoltre, saranno organizzati, per ogni area, 4 seminari sui
risultati di progetto e una conferenza
con i politici dove verrà presentato un
Libro bianco contenente le raccomandazioni per l'inclusione dei principali
risultati di Net -Age nella programmazione sociale. Infine, in ogni area,
verrà realizzata un'azione pilota per
testare servizi socio-sanitari dedicati agli anziani che vedano un attivo
coinvolgimento del volontariato.
Riforma sanitaria: il 'no' dei sindaci
Il No dei sindaci alla riforma sanitaria che penalizza l'entroterra pesarese. Lo ha ribadito
alla Conferenza dei capigruppo ed al Presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi una delegazione di amministratori dei piccoli comuni. Al centro dell'incontro le ipotesi
di riduzione dei posti letto, in particolare negli ospedali della zona montana. Portavoce
dei primi cittadini è stato il sindaco di Fossombrone, Maurizio Pelagaggia, medico di
base, che ha parlato di “unanimità nella bocciatura della riforma in tutto il territorio”
perchè secondo i sindaci “non condivisa e poco equilibrata nell'assegnazione dei posti
letto”. Accanto al sindaco di Fossombrone, erano presenti i sindaci di Cagli, Saltara,
Montefelcino, Isola del Piano, Sant'Ippolito e San Giorgio di Pesaro. Al termine della
riunione il Presidente Solazzi, dopo aver ricordato il contesto di grave crisi economica
nel quale sono maturati i tagli e la “coincidenza di un altrettanto grave crisi politica”, si
è impegnato con i Capigruppo a prendere atto delle richieste esposte dai primi cittadini.
“La crsi economica attuale si sposa con il debito pubblico e purtroppo la prospettiva è di
ulteriori riduzioni – ha sostentuo Solazzi – ma quando si devono applicare dei tagli non
si può prescindere da due elementi indispensabili: la trasparenza nei processi decisori e
l'equità nel contenimento della spesa pubblica, altrimenti il rischio è la protesta dei territori e anche l'inefficacia delle riforme”. Il Presidente ha inoltre ricordato il ruolo che in
questo processo di riforma sanitaria “deve avere il Consiglio regionale e le commissioni
competenti”.
L.V.
12
cultura
la voce misena
25 aprile 2013
cultura
La chiesa della Maddalena
Arcevia festival con Sinclair
"Fratino day" a Senigallia
Venerdì 19 aprile scorso, nella Biblioteca Comunale “L. Orciari” di Marzocca, a conclusione
del ciclo di conferenze “Inediti dall’università”,
Alice Angeletti, laureata in lettere ad Urbino, ha
fatto conoscere ai presenti la chiesa senigalliese
della Maddalena attraverso la storia dell’edificio
dalla prima struttura a quella attuale. Il racconto
della venerazione per le reliquie della santa titolare che ha fatto nascere la celebre fiera e una visita
virtuale alle opere d’arte sui vari altari, comprese
quelle asportate dai napoleonici (opere del Ridolfi). Come spiega l’autrice nell’introduzione “Il
senso della tesi è quello di fornire un’immagine
più nitida della storia locale, legata ad un tempio
di fervido pellegrinaggio trasformatosi oggi in
una delle chiese meno frequentate della città”.
Arcevia organizza "Arcevia Festival", per la prima edizione sceglie il grande DJ internazionale:
Bob Sinclar.Una grande scomessa per promuovere Arcevia: sulla Booking List del Tour 2013 di
Bob si vede Arcevia accanto a Tokyo, New York,
Londra, Las Vegas, Ibiza. Arcevia Festival è organizzato dal Comitato di Arcevia. Questo comitato si propone di promuovere Arcevia e il suo
vasto territorio organizzando eventi e investendo
i guadagni in promozione. L'evento si terrà il 14
Luglio 2013 in Piazza di Arcevia. Il grande dj Bob
Sinclar sara presente per un Set di 2 ore. In piu
come altri artisti : Dj Iam Yeezy (Dj Internazionale - Anna K - Yassin Kordoni). Ci saranno stand
e degustazioni. L'evento è promosso dal comitato
(non-profit) di persone di Arcevia.
Giovedì 25 aprile la Spiaggia di Velluto ospita il
“Fratino Day”, iniziativa nata con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche
legate alla conservazione del Fratino (Charadrius
alexandrinus).Si tratta del secondo appuntamento
nell'ambito delle attività promosse dallo Studio
Naturalistico Diatomea dedicate alla flora ed alla
fauna del litorale di Senigallia: giovedì mattina,
in collaborazione con l'associazione A.R.C.A.,
verranno censiti i nidi e gli individui di Fratino
presenti lungo il litorale sud del comune. Durante il monitoraggio impareremo a conoscere meglio questo piccolo uccello limicolo, strettamente
legato all'ambiente dunale. La tutela del Fratino
procede di pari passo con una gestione “sostenibile” della spiaggia.
A Senigallia il prof. Toppan ha parlato di viaggi
Corinaldo si anima nei giorni 27 e 28 aprile
Turismo e turismi La festa dei folli
Il Rotary Club Senigallia ha organizzato, presso il Palazzo del Duca – Sala del
Trono, una conferenza tenuta dal Prof.
Romano Toppan sul tema "Il Viaggio:
tra turismo e turismi". Toppan, che ha
insegnato fino al 2011 presso l’Università di Verona ed è stato docente di
Economia del Turismo all’Università di
Perugia, è stato inoltre consulente della
Commissione Europea, del Consiglio
d’Europa, delle Nazioni Unite e della
Organizzazione Mondiale del Turismo.
Alla presenza del Sindaco Maurizio
Mangialardi e dell’Assessore all’Urbanistica Simone Ceresoni in rappresentanza dell’Amministrazione, dopo la
Giovani e Lions
per prevenire
gli incidenti stradali
A Lions Club Senigallia insieme
ai giovani per prevenire l’abuso di
alcool e droga connesso alla guida.
Si è tenuta all’Istituto Corinaldesi
di Senigallia una rappresentazione
teatrale denominata “TG Crash”,
cui hanno partecipato delegazioni
di tutte le scuole superiori della
presentazione da parte del presidente
Rotary Attilio Girolimini, il relatore ha
spiegato perchè chi viaggia diventi più
curioso ed aperto al confronto con il suo
prossimo; è questo il motivo per cui, chi
si muove, è più capace di altri di innovare e cambiare. Il turismo non vende
nulla di materiale ma solo esperienze ed
emozioni legate al patrimonio ambientale e culturale di un paese che, nel caso
dell’Italia, rappresentano il suo vero valore aggiunto
Oggi tutto viene banalmente monetizzato, ha concluso il relatore prima
di rispondere alle domande del pubblico, e si tende a mercificare sia la
cultura che l’ambiente; l’impegno
deve essere invece rivolto ad una loro
piena valorizzazione volta a non svilire l’una e a non aggredire l’altro.
Durante l’incontro che ha seguìto la
conferenza Romano Toppan ha presentato il suo ultimo libro “Il Viaggio” che indaga, con l’ausilio di letteratura, storia ed economia, il senso
del muoversi alla ricerca di un diverso
altrove che ciascuno di noi deve sforzarsi di trovare.
www.rotaryclubsenigallia.it
www.rotaractsenigallia.it
città. Lo spettacolo è destinato agli
studenti ed è diretto a sensibilizzarli sull’abuso di alcool e di droghe connesso all’uso delle auto.
Da una ricerca fatta ogni anno ben
13.500 giovani tra i 15 ed i 24 anni
muoiono o restano gravemente
feriti in incidenti stradali. Sono
numeri agghiaccianti, che cadono
nel dimenticatoio, tranne per le
famiglie e per i ragazzi che sono
vittime di incidenti. Cosa si può
fare per fermare questa carneficina? Noi intanto abbiamo pensato,
Teatro in carcere
All’interno della Casa Circondariale di Ancona il giorno 10 aprile, alle ore 10,00, nella sala polivalente si è
rappresentato lo spettacolo teatrale “Il barbiere di Siviglia”, diretto dal regista Luciano Colavero e dalla sua
collaboratrice Simona Rossi, entrambi appartenenti
al Teatro delle Muse di Ancona. Gli attori, tutti detenuti, sono: Baldi Nicola, Esposito Costantino, Casarza Salvatore, Spinelli Roberto, Mondesto Giuseppe,
Balsamo Vincenzo, Tobianchi Ezio, Ignopia Mario,
D’Abundo Luigi, Vennarini Davide, Maksudi Artur.
Hanno intrattenuto per più di un’ora con uno spettacolo straordinario. Tutti i presenti avevano di fronte non
dei detenuti ma veri e bravissimi attori che hanno dato
il meglio di sé affinché lo spettacolo fosse un capolavoro e devo ammettere che sono riusciti alla grande
nel loro intento: recitazione perfetta, attori impeccabi-
Il paese si prepara ad ospitare sabato e domenica prossimi la “Festa
dei folli” che porterà a Corinaldo
qualche m igliaia di persone. Ed
il sindaco, Matteo Principi guarda
all’iniziativa come una grande opportunità di promozione turistica.
“Di fatto – evidenzia il sindaco – si
tratta del primo evento che apre la
stagione in tutta la valle Misa e
Nevola, richiamando presenze
da numerose regioni italiane;
si tratta di una festa che vede il
coinvolgimento di tutti, compresi
le strutture ed il Comune che terrà aperti tutti i musei e gli spazi
espositivi del centro. Intendiamo
proseguire su questo percorso di
valorizzazione turistica che guardi alle famiglie, per le quali sono
stati proposti pacchetti a condizioni vantaggiose”.
Per la “Festa dei folli”, il paese
tornerà a mettere in evidenza le
proprie caratteristiche e tradizioni medievali. “Verranno realizzati
due tornei nazionali di sbandieratori, musici ed arcieri – anticipa il
presidente del gruppo “Combusta
revixi” Riccardo Massimi. Ma tra
sabato e domenica ci saranno an-
che spettacoli, stand gastronomici,
un mercatino dei prodotti tipici e di
artigianato locale con una trentina
di espositori, animazione dj, musei
cittadini aperti, in sostanza tanto
spettacolo artistico storico, unito al
divertimento”.
Tra arcieri e sbandieratori – aggiunge Francesco Spallacci – saranno
quasi cinquecento persone di ogni
età. Tutti provenienti da gruppi storici della Lega italiana sbandieratori
e Federazione italiana tiro con arco
storico e tradizionale. L’iniziativa
coinvolgerà il piazzale della Liberazione ed il centro storico”.
Per maggiori informazioni: info@
gruppostoricocorinaldo.it – www.
gruppostoricocorinaldo.it
I.T.
nel nostro piccolo, di far parlare i
giovani tra loro e dall’attenzione
prestata dagli studenti senigalliesi
presenti l’obiettivo sembra centrato L’iniziativa, voluta dal Lions
Club di Senigallia, ha trovato la
collaborazione fattiva delle Scuole
Superiori ed è rivolta ai giovani.
La rappresentazione ha visto sul
palco solo attori - studenti, per facilitare il canale di comunicazione
verso i veri destinatari, i giovani,
fuori da false ipocrisie ed evitando
discorsi retorici.
li, tempistica ineccepibile. L’unica nota stonata è stato
quando è finito lo spettacolo. Tutti avremmo voluto
che continuasse ancora perché era realmente coinvolgente e appagante. Il carcere in quell’ora e più non
esisteva. C’erano soltanto 11 attori, un palco e un pubblico attento che rideva ad ogni battuta. Questo evento
è stata la cruda dimostrazione di quanto ci sia di buono
all’interno di un carcere; con questa rappresentazione
teatrale si è pienamente dimostrato che con volontà si
può migliorare, crescere e auspicare un futuro diverso
da quello attuale per i reclusi. Il carcere di Monteacuto
ha creato 11 attori perfetti che non hanno niente da
invidiare a degli attori professionisti. Complimenti a
tutti gli addetti al lavoro! Mi auguro e auspico che uno
spettacolo di questa bellezza non rimanga imprigionato solo all’interno delle mura del carcere, ma venga
portato all’esterno, in giro per l’Italia, in teatri veri e
importanti perché veramente si farebbe una bella figura, meritevole dei palchi più importanti.
Il teatro può essere una delle strade che si deve percor-
rere perché questa rappresentazione sta dimostrando in
pieno come ogni individuo ha sempre qualcosa di buono da donare. Grazie, ragazzi, per averci regalato tanti
sorrisi. Auspico per voi tutti un futuro dove il carcere
sia solo un ricordo, e per di più positivo, attraverso
il quale avete trovato orizzonti più stabili. Doverosi e
sentiti sono i ringraziamenti finali che vanno alla dott.
ssa Santa Leboroni, direttrice del C.C. di Ancona, che
ha voluto che questo accadesse, non senza problematiche di organizzazione, con tutta se stessa e al Commissario dott. Gerardo D’Errico, Comandante del Corpo
di Polizia Penitenziaria di Ancona, che ha garantito
che tutto ciò avvenisse senza troppa pressione.
Grazie di vero cuore ad entrambi e complimenti. Auspico in conclusione che questo spettacolo sia solo
l‘inizio di un percorso ben più lungo e propositivo per
dimostrare in modo sincero quanto un carcere può donare all’intera società.
Antonio Tozzi
spettacolo
la voce misena
25 aprile 2013
13
il taccuino
Senigallia - Elio e le storie tese
Corinaldo - Festa dei folli
Ritornano a Senigallia da vincitori Elio e le Storie Tese. Secondo posto all’Ariston, primi per
la giuria di qualità, premiati dalla Critica per
il miglior arrangiamento, la “mitica” band ha
davvero”sbancato” a Sanremo con le due qualità
che l’hanno resa celebre: un divertente umorismo
unito ad uno spiccato talento musicale. A Senigallia il gruppo più irriverente del panorama musicale italiano, arriverà domenica 28 aprile per una
tappa del nuovissimo Tour 2013, alle ore 21.00, a
conclusione di una lunga serie di concerti.
" Festa dei Folli”, a partire da sabato prossimo
Corinaldo si prepara ad ospitare centinaia di persone fra bandiere, frecce, gare, musica e divertimento. Nell'occasione Corinaldo vedrà accorrere
nel borgo Bandiera Arancione 300 atleti da più
di 5 regioni d'Italia pronti a sfidarsi nei tornei di
bandiera e tiro con l'arco.
Arcevia - Incontri sulla Bibbia
stro della Parola” – Mostra biblica presso il chiostro S.Francesco: 14-30 aprile 2013; tre incontri
biblico-culturali - Sala S.Francesco (g.c. dal Comune): * Giovedì 25 aprile, ore 21,00: La speranza nella Bibbia, conduce don Francesco Savini,
biblista; * Venerdì 26 aprile, ore 21,00: La gioia
cristiana: come è possibile oggi? Cini e donne tristi”, “Non fatevi rubare la speranza”. “Lampada
per i miei passi è la tua Parola” (Salmo 119). L'invito è aperto a chi vuole.
Le parrocchie di Arcevia organizzano alcuni incontri ed iniziative dedicate alla Bibbia. Il “chio-
Ragazzi da tutta Italia nelle Marche
Scienza in piazza
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 25 aprile
Viaggio sola
Un film di Maria Sole Tognazzi. Con Margherita Buy, Stefano Accorsi, Fabrizia
Sacchi, Gianmarco Tognazzi, Alessia Barela. 85' - Italia 2012.
La scienza scende in strada e diventa spettacolo per osservare, inventare, scoprire e
apprendere. Tutto questo è “Fosforo. La
festa della scienza”, un evento divulgativo organizzato dalla Società Macro, in
collaborazione con il Comune di Senigallia e con il patrocinio dall'Assemblea
legislativa delle Marche. Il programma
della terza edizione, dal 10 al 12 maggio,
è stato presentato martedì mattina a Palazzo Leopardi dal Presidente del Consiglio regionale e dagli ideatori del festival.
“Questa iniziativa unisce all'intelligenza
l'originalità e la professionalità – ha sostenuto il Presidente Solazzi – Senza
dubbio rappresenta un evento culturale
capace di proiettare la città di Senigallia
e le Marche al di fuori dei confini regionali”. L'iniziativa, alla quale partecipano
anche le Università di Ancona, Camerino
e Bologna, propone un ricco programma
di appuntamenti in diversi luoghi, con dimostrazioni, esperimenti, giochi, labora-
tori per le scuole e incontri con scienziati.
Tra i protagonisti anche gli operatori della
Città della scienza di Napoli. “La sera del
rogo abbiamo chiamato subito gli amici
di Napoli e li abbiamo invitati a proporre
le loro attività” - spiega Mattia Crivellini,
inventore e direttore della festa. Perchè
lo spirito di queste giornate è la contaminazione tra le diverse applicazioni della
scienza. Dal gioco, con il campionato regionale di ruzzle, alla tecnologia, con le
applicazioni digitali, alle indagini forensi, con l'intervento del Generale Luciano
Garofolo, ex RIS di Parma, il 12 maggio
al Teatro la Fenice. “Fosforo è un'idea
nata nel 2010 nella quale crediamo molto,
un'iniziativa pilota che vogliamo far crescere” – ha dichiarato l'assessore alla cultura di Senigallia Stefano Schiavoni. Tra
i partner dell'iniziativa il G.i.s. (Gruppo
imprenditori senigalliesi) e la Fondazione
Città di Senigallia.
L.V.
Una giornata pensando a Carlo Urbani
Il prossimo 5 maggio (domenica, dalle 16.30) l'Azione Cattolica di Chiaravalle
e le Acli di Chiaravalle organizzeranno un incontro per ricordare Carlo Urbani,
a 10 anni dalla morte. L'incontro, che ha per titolo Una vita profondamente
felici, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Monte San Vito ed avrà luogo
presso il centro turistico Carlo Urbani di Monte San Vito. Interverrà Maria
Rita Prosapio dell'Azione Cattolica di Salerno sul tema Adulti oggi, sull'esempio di Carlo. Abbiamo invitato anche i familiari di Carlo Urbani. Si esibiranno
i Piccoli Musicisti di Chiaravalle ed il coro Kol Haggoym (Tutti i popoli).
Donatella Tulli leggerà alcuni brani delle lettere di Carlo Urbani.
Elio e le storie tese
Ritornano a Senigallia da vincitori
Elio e le Storie Tese. Secondo posto
all’Ariston, primi per la giuria di qualità, premiati dalla Critica per il miglior arrangiamento, la “mitica” band
ha davvero”sbancato” a Sanremo con
le due qualità che l’hanno resa celebre:
un divertente umorismo unito ad uno
spiccato talento musicale. A Senigallia
il gruppo più irriverente del panorama
musicale italiano, arriverà domenica
28 aprile per una tappa del nuovissimo
Tour 2013. La formazione della band
è quella storica di Elio e le Storie Tese,
con Elio voce della band e flauto, Faso
alla chitarra basso, Cesareo alla chitarra alto, Rocco Tanica pianola, Christian Meyer alla batteria, Jantoman
alle ‘ulteriori pianole' e l'immancabile
Mangoni artista a sé.
SENIGALLIA
Domenica 28 aprile 2013
Teatro 'La Fenice' ore 21.15
E’ possibile acquistare i biglietti
sul sito www.ticketone.it oppure
al botteghino del Teatro
tvenerdì e sabato dalle 18 alle 20.
Irene ha superato i quarant'anni, niente marito, niente figli e un lavoro che è il sogno di
molti: Irene è l'"ospite a sorpresa", il temutissimo cliente in incognito che annota, valuta e giudica gli standard degli alberghi di lusso. Oltre al lavoro, nella sua vita ci sono
la sorella Silvia, sposata con figli, svampita e sempre di corsa, e l'ex fidanzato Andrea.
Irene non ha alcun desiderio di stabilità, si sente libera, privilegiata. Ma è vera libertà la
sua? Qualcosa metterà in discussione questa certezza... Dopo Le fate ignoranti e Saturno contro, il grande ritorno della coppia Margherita Buy e Stefano Accorsi, qui diretti
da Maria Sole Tognazzi in un film che mette al centro un'inedita figura femminile alle
prese con l'amore, l'amicizia, il lavoro, la famiglia.
Treno di notte per Lisbona
Un film di Bille August. Con Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Huston,
Martina Gedeck, Tom Courtenay. Svizzera, Portogallo 2013.
Ogni mattina, il professor Raimund Gregorius si reca nella scuola di Berna dove insegna. Ma una mattina riscrive per sempre il suo percorso: una ragazza disperata è in
procinto di buttarsi da un ponte ed è proprio Raimund a fermarla prima che sia troppo
tardi. La ragazza scappa, ma lascia dietro di sé un libro e un biglietto ferroviario per
Lisbona. Raimund, spinto dal bisogno di cambiamento e da un’improvvisa sete di avventura, sale sul treno e, una volta in Portogallo, si mette sulle tracce dell’autore del
libro, Amadeu de Prado, medico e membro della resistenza che si oppose al regime di
Salazar.
mercoledì d'essai - 8 maggio, ore 21.15
L'amore inatteso
Un film di Anne Giafferi. Con Eric Caravaca, Arly Jover, Jean-Luc Bideau,
Philippe Duquesne, Benjamin Biolay. 89' - Francia 2010.
Su invito dell'insegnante del figlio, Antoine, avvocato parigino, quarantenne e non
credente, partecipa ad un incontro di catechesi al solo fine di non risultare scortese.
Dopo l'iniziale scetticismo, però, scatta in lui, apparentemente realizzato nonostante
i problemi relazionali con il figlio adolescente così come con l'anziano padre, un profondo cambiamento che lo porterà a seguire l'intero percorso di educazione religiosa,
all'oscuro di una moglie medico di cui teme il giudizio o meglio la derisione. Nelle
parole di Thierry Bizot, autore del romanzo autobiografico "Catholique Anonyme" da
cui la regista Anne Giafferi ha tratto la sceneggiatura, la pellicola racconta la vicenda
di un "coming out spirituale", fin dall'inizio calata in un contesto alto borghese dove il
raggiungimento degli obiettivi professionali va di pari passo con la fede in se stessi.
In occasione dell’Anno della Fede, l’Acec,
in collaborazione con Cinema in prospettiva, presenta il volume “La fede nel cinema di oggi - Inquietudini e speranze in
14 film”. La pubblicazione si prefigge di
promuovere i film che mettono in scena la
fede e la dimensione spirituale della vita
attraverso percorsi non sempre espliciti
e lineari. Si può parlare di film religioso
anche quando il soggetto non lo manifesta apertamente. Il cinema ha condensato
spesso nella trame delle sue storie elementi che traggono origine dall’immaginario
religioso sedimentato durante i secoli della
storia del Cristianesimo. Proprio con questo spirito ed approccio sono state prescelte le opere cinematografiche che costituiscono il “catalogo” dei 14 film, consigliati
per l’Anno della Fede.
14
sport
la voce misena
25 aprile 2013
Miciulli, un pareggio che non muove la classifica
VILLA FASTIGGI 3 – MICIULLI 3
sport
Un pareggio che lascia l’amaro in bocca ai
neroazzurri senigalliesi per come l’incontro
si è svolto. Inizia bene la squadra di Godoni, che forte di tutti i giocatori disponibili si
porta in vantaggio per ben due volte con Galdenzi al 18°, replica al 38°, subendo però il
momentaneo pareggio ad opera di Serafini al
26°.Nella ripresa i locali tentano di agguantare il pareggio che arriva all’85° con Lenzi.
Nel fratempo, al 60°, viene espuso Bellagamba per scorrettezze, neroazzurri in die-
ci. Al 92° Moschini riporta in vantaggio la
Miciulli, mentre l’arbitro trova il tempo per
espellere Serafini e Minardi al 92° e al 93°
Galdenzi. Miciulli in otto e gol del pareggio
al 95° ad operadi Lanci. Sabato prossimo la
squadra osserverà un turno di riposo.
VILLA FASTIGGI: Torcoletti, Geraci (51’
Ragni), Poderi (70’ Sgherri), Gersuato (67’
Papperi), Desimoni, Bellagamba, Berti, Serafini, Lanci, Ferri, Magi. All. Vitali.
MICIULLI: Minardi, Schiano Si., Baldelli
(83’ Moschini), Bellagamba, Saltarelli, Rosi,
Galdenzi, Piersanti, Contini, Marcucci (72’
Schiano St.),Odoguardio (86’ Severini). Al.
Corinaldesi-Goldoni. Arbitro: Cardinaletti
di Jesi.
CLASSIFICA: Gabicce 60, Usav Pesaro 59,
Miciulli 52, S.Veneranda 52, Maior 51, Tavernelle 43, Villa Fastiggi 43, Junior C.C.
40, Villa Ceccolini 37, Isola di Fano 34, Futura ’98’ 34, Atl. Tavullia 31, Muraglia 31,
Pesaro C. 31, Fortuna ‘78’ 28, Arzilla 27,
Fanano 21
.
Giancarlo Mazzotti
La Vigor Senigallia aspetta l'ultima partita di campionato per il suo futuro
Pareggio un po' amaro
CAGLIESE 1
VIGOR 1
L’orologio scandiva il 90° dell’incontro e la
Vigor conduceva la partita per uno a zero.
Già gli sportivi ed i dirigenti gioivano per la
matematica certezza della salvezza, quando
un preciso colpo di testa di Rebiscini faceva
secco l’incolpevole Moscatelli rimandando
a domenica prossima la pronuncia “sul sì
oppure sul no” la disputa dei playout. Tutto
avverrà nell’ultima di campionato al Bianchelli contro la già salva Fermana, ma ben
decisa a disputare i play off, non ancora certa in classifica. Sarà una lotta che vedrà in
campo l’esperienza fermana contro la giovinezza senigalliese e tutto può succedere.
Ai ragazzi di Clementi è chiesto un ultimo
sforzo. Nelle ultime tre partite i vigorini
hanno inanellato due vittorie: con Matelica
in casa,con il Corridonia in trasferta e un
pareggio in casa della Cagliese, dimostrando di trascorrere un periodo di forma molto
buona. Sapranno sfruttarlo domenica contro
la Fermana? E’ quello che tutta Senigallia
si aspetta da questi straordinari giovani. La
Vigor scende in campo nella migliore formazione, avendo recuperato tutti i titolari.
L’inizio è quanto mai guardingo, anche perché la posta in palio è molto importante per
entrambe le contendenti, così che la prima
frazione di gioco scorre senza rilevare azioni di alcun interesse. Al 32° Cabello inventa
un gran tiro. Già si grida al gol, ma la sfera
sfiora di poco l’incrocio dei pali. Risposta
istantanea da parte vigorina ad opera di Pesaresi che, solo davanti a Sollitto, non ne
sa approfittare. Finisce il primo tempo che
vede le squadre destreggiarsi a centrocampo. A inizio ripresa è la Cagliese ad impegnarsi di più, ma la retroguardia rossoblù
non da spazio e per Moscatellli è assoluto
riposo. Al 69°, su calcio d’angolo, la Vigor
va in gol con Ruggeri. La partita si avvia
alla fine, quando al 90° su un preciso cross
di Pierpaola, la testa di Rebescini svetta su
tutti e insacca. A fine incontro parla il presidente Mandolini: “Pensavo veramente di
aver vinto la partita perché i miei ragazzi
avrebbero ampiamente meritata la vittoria
per come si sono comportati in campo. E’
stato un vero peccato questo pareggio, ottenuto dalla Cagliese su una nostra disattenzione, creatasi a centrocampo. E’ da inizio
campionato che stiamo lottando. Vorrà dire
che anche contro la più quotata Fermana la
Vigor dovrà impegnarsi a fondo come ha
fatto contro la capolista Matelica poche domeniche fa”. La Juniores vigorina è risultata prima nel suo girone. Sabato ha giocato
l’andata di semifinale per l’aggiudicazione
del titolo regionale contro il Tolentino vincendo per 2 a 1 e sbagliando pure un rigore.
Ritorno sabato prossimo a Tolentino.
CAGLIESE: Sollitto, Capodacqua (12’ st
Buroni), Pieretti (31’ st Marcucci ), Mag-
Basket: addio ai playoff
CENTO 94 – GOLDENGAS 68
I biancorossi senigalliesi con questa sconfitta
lasciano matematicamente ogni speranza di
giocare i play off. Troppo forte si è dimostrata
per la Goldengas la formazione locale che già
da inizio partita ha fatto intendere quale sarebbe stato l‘esito finale dell’incontro. I biancorossi, privi di Maddaloni, essendo stato fermato
per un turno dal giudice sportivo, subiscono
già nel primo quarto un passivo di ben 26 a 14,
un divario mai più colmato nel prosieguo della
partita. Nel secondo quarto la Goldengas viene
sommersa da una valanga di canestri da parte
dei locali. Il solo Pierantoni cerca di reagire ma
alla fine il divario diventa catastrofico: 53-29.
La partita si chiude praticamente qui, anche se
nella seconda parte dell’incontro si cerca di non
subire ulteriori canestri, così da salvare almeno
il buon nome della pallacanestro senigalliese.
E’ da segnalare, pur nella sconfitta, la buona
prova fornita dal giovane Catalani, miglior rea-
gioli (35’ st Pecorelli), Casavecchia, Rebiscini, Giacchi, Pierpaoli, Bucefalo, Cabello,
Balla V. All.Cappelli.
VIGOR: Moscatelli 6,5, Zandri 6,5, Gregorini Si. 6, Ruggeri 6,5, Giraldi 7, Tombari
6,5, Angelelli 6,5 (10’ st Chiarucci 6,5),
Carboni 7 (34’ st Siena sv), Gregorini 6,5
(40’ st Rossetti sv), Pesaresi 7, Morganti 7.
All. Clementi. Arbitro: Tubertini G. di Bologna. RETI – ammoniti: Bucefalo, Morganti, Ruggeri, Pieretti, Rebiscini, Moscatelli. Espulso al 48’ st Pierpaoli per doppia
ammonizione.
CLASSIFICA: Matelica 66, Biagio Nazzaro 58, Montegranro 55, Fossombrone 45,
Fermana 44, Tolentino 43, Urbinelli 41, Pagliare 38, Grottammare 35, Corridonia 34,
Vigor 33, Urbania 32, Elp. Cascinare 31,
Monturanese 29, Cagliese 22, Cingolana
20.
Giancarlo Mazzotti
CICLISMO
lizzatore biancorosso con 17 punti. Domenica,
ultima di campionato, al Palazzetto dello sport,
alle ore 18, contro la forte squadra di Cecina.
CENTO: Di Trani 23, Nieri 0, De Pascale 8,
Govoni 2, Tedeschini 8, Bona 17, Pasqualini 0,
Agusto 18, Carretti 10,Rorato 8. All. Giuliani.
GOLDENGAS: Sartini 9, Giroli 5, Tagnani 0,
Perini 15, Savelli L. 0, Savelli F. 2, Catalani 17,
Barantani 4, Pierantoni 12, Pasquinelli 4. All.
Valli. Arbitri: Balzarini, De Simone. NOTE –
parziali 26-14, 53-29, 74-48; tiri da due: Cento
27/42, Goldengas 16,34; tirida tre: Cento 7/19,
Goldengas 8/32, tiri liberi: Cento 19/20, Goldengas 12/18; uscito per falli Pierantoni.
CLASSIFICA: Ravenna 52, Empoli 38, Firenze 36, Montecatini 34, Cento 34, Montegranaro
34, Virtus Siena 32,Cecina 32, Castelfiorentino
30, Goldengas 26, Livorno 26, Montegranaro
22, Rimini 22, Ancona 20, Civitanova 16, Costone Siena 10.
I fondisti leader
Il biker arceviese Leopoldo Rocchetti
(Cingolani – Pianello di Ostra) torna
a infilare il successo fuoristrada.
A Fabriano, l’oro al femminile viene
declinato da Nadia Pasqualini, che
G.M.
Nuovo sincronizzato, grandi risultati
Grande festa domenica 14 aprile presso la piscina Ponterosso di Ancona dove le sincronette dell’Audasyncro hanno meritatamente conquistato il podio, in ogni categoria, e in ogni specialità, nel secondo
appuntamento dei Campionati Regionali di Nuoto Sincronizzato. Gradino più alto del podio per la
squadra Junior composta da: Rocchetti Chiara, Pettinari Erica, Isabettini Camilla, Bucari Giulia, Priori
Victoria, Renzetti Domitilla, Geli Giulia. Medaglia d’oro
anche per il doppio Ragazze composto da Ficosecco
Claudia – Manente Maddalena; terzo posto per la squadra Ragazze formata da Santinelli Letizia, Mancinelli Ilaria, Guerrieri Sofia, Fratini Federica, Ficosecco Claudia,
Manente Maddalena, Costantini Martina, Benelli Chiara,
Rizzo Anna. Anche le più piccole si sono fatte valere,
la Squadra Esordienti A formata da Perini Susanna, Manoni Martina, Gigli Giada, Cicetti Letizia ha conquistato
la medaglie d’oro; primo posto anche per le più piccole
Esordienti B terze con il doppio Manoni Alice e Micci
Manna Silvia; vicine in classifica le loro compagne Esordienti C che hanno conquistato la medaglia
d’argento nella loro pima competizione con il trio: Santinelli Lea, Mancini Alessandra e Florio Sabrina. Appuntamento adesso per il 27/28 Aprile a Cesenatico per il Trofeo Around Propaganda, dove le
nostre Sincronette mostreranno la grinta e la concentrazione che le hanno accompagnate finora!
recita il ruolo di ‘capitana’ del Bici
Adventure – Piangiarelli & Quintabà. Nel federciclistico Point To Point
‘Gentile da Fabriano’ di 47 km, la
scuderia del team manager Walter
Tombesi capeggia l’ideale classifica
combinata, conquistando l’argento
assoluto con il campione d’inverno
Samuele Agostinelli e piazzando nella top ten gli altri biker biancogialloneri (Pierpaolo Pascucci, Francesco
Roscani, Fabio Vecciolini).
Porto Recanati vede sfrecciare gli
amatori Valter Basili e William
Dazzani, nel Trofeo del Mare – Trofeo Avis, allestito dall’associazione
Ruote e Cultura del presidente Antonio Romagnoli, per l’egida dell’Acsi
Ciclismo maceratese gestita da Maurizio Giustozzi. Alle spalle del gentleman giallonero in forza al Team
Giuliodori Renzo – Zeppa Bike,
chiudono Roberto Mentuccia e Paolo Campanelli. Sul podio della fascia
giovane, ad affiancare il portacolori
del Cicli Copparo sono Michele Marinozzi e Mauro Maronari. Grottazzolina è sede di tappa della Coppa
Fermo Csi, concepita da Giampiero
Conti, Tiziano Vesprini, Egidio Minnetti. Sull’anello di Bolzetta, tra i
prima serie si impone il veloce veterano maiolatese Giampaolo Busbani
(Giuliodori Renzo - Zeppa Bike), su
Michele Miglionico (primo senior),
Fabio Tomassetti, Giovanni Lattanzi, Samoca Vagnarelli. La gara de seconda serie va ad Andrea Santarelli
(Abitacolo Sport Club – Rapagnano),
che supera Leonardo Piattoni, Danilo Bordò, Andrea Sirocchi, Franco
Abbruzzetti.
Il maltempo costringe gli organizzatori della S.S.Sangiogese a rinviare il
Trofeo S.Giorgio. La classica amatoriale verrà recuperata sabato 25
maggio. Il coordinatore Ulisse Barattini conferma orari, chilometraggio e peculiarità tecniche della corsa
di S.Giorgio di Pesaro, valida per il
Giro delle Marche ACSI, per l’AutoSelli Challenge e per il Trofeo dello
Scalatore.
Umberto Martinelli
Foto: il biker arceviese
Leopoldo Rocchetti
penultima
la voce misena
25 aprile 2013
asteriski
15
***
* Papa Francesco
Dichiara: “Prova difficile, momento cruciale”. E * Lavoro stagionale
striglia i partiti incapaci di riforme.
“Negli anni passati, albergatori e ristoratori davano una mano ai più bisognosi”. Infatti, “molte fa* Governissimo o governicchio?
Si punta alle larghe intese con i partiti che hanno miglie in difficoltà sperano in un lavoro da maggio
votato Napolitano. Ma con la segreteria Pd dimis- a settembre per sopravvivere”. Lo speriamo tutti.
sionaria, con chi si può trattare?
Nel messaggio inviato a Napolitano, per la sua riconferma, Papa Francesco si esprime così: “Invoco sulla sua persona e sul suo alto servizio al Paese
la costante assistenza divina e di cuore invio a lei e
alla diletta nazione italiana la benedizione apostolica, quale incoraggiamento a costruire un futuro
* Party senza ritorno
di concordia, di solidarietà e di speranza”.
Droga party in due case dove si faceva uso di droghe e di sostanze psicotrope. In un centro ex dro* Napolitano bis
Tra i vari presidenti della Repubblica, è il primo gati abbiamo visto tre giovani resi inabili per tutta
che fa il bis. Ha 87 anni. Ha ottenuto 738 voti alla la vita per l’uso di stupefacenti, con metà cervello
sesta elezione. Tutti per lui; esclusi M5S e Sel. bloccato per sempre.
* Ludopatia, un'epidemia
Sono 800 mila i giocatori patologici. Sono 2 milioni i giocatori a rischio. Sono 520 mila le slot
machine attive in Italia. Lo psichiatra Scarone avverte: “Vanno in tilt i circuiti neuronali”.
a cura di G. Cionchi
28 aprile 2013 - V domenica di Pasqua
Amare come Lui
Parola di Dio
At 14,21-27
Salmo 144
Ap 21,1-5
Gv 13,31-35
Gli amici di Gesù Cristo
si riconoscono dall'amore.
Per tutti e senza condizioni.
Amatevi, come io vi ho amato. Lo specifico
del cristiano non è amare (lo fanno molti, dovunque, sempre, e alcuni in un modo che dà
luce al mondo) ma amare come Cristo. Con
il suo modo unico di iniziare dagli ultimi, di
lasciare le novantanove pecore al sicuro, di arrivare fino ai nemici.
La prima caratteristica dell'amore evangelico: amare come Cristo. Non: quanto Cristo,
impresa impossibile all'uomo, il confronto
ci schiaccerebbe. Nessuno mai amerà quanto
Lui. Ma come Lui: con quel sapore, in quella
forma, con quello stile.
Con quel suo amore creativo, che non chiude
mai in un verdetto, che non guarda mai al passato, ma apre strade. Amore che indica passi,
almeno un passo in avanti, sempre possibile,
in qualsiasi situazione. Amore che ti fa debole
eppure fortissimo: debole verso colui che ami,
ma in guerra contro tutto ciò che fa male. La
la parola a... arrivati in redazione
Autocostruzione
Gentile redazione, vi segnalo
l’avvio di un nuovo progetto di
autocostruzione/co-housing
a
prezzi agevolati. Dopo il successo del Cantiere di Senigallia
nuovi progetti sono in fase di
start-up. Per ora le maglie dei
progetti sono ancora molto larghe ed andremo a definirle via
via che individueremo il gruppo
di persone/famiglie interessate.
Qualche ragguaglio in più può
essere trovato chiedendo informazioni o segnalando il proprio
interesse scrivendo all'indirizzo
[email protected], oppure chiamando o inviando SMS al 338/89.87.154.
Obiettivo primario del progetto
di autocostruzione/co-housing è
la realizzazione di case di qualità elevata a prezzi contenuti,
in modo da offrire una risposta
soprattutto a quella fascia di popolazione, che è troppo ricca per
la casa popolare (nel senso che
non riesce ad entrare in graduatoria), ma non abbastanza per il
libero mercato. A questi cittadini
vogliamo offrire case di qualità
elevata e pensate con criteri innovativi. Stiamo lavorando per
replicare la possibilità di accendere un mutuo per il 100% del
costo sostenuto, senza la necessità di anticipi, in modo da iniziare a restituire la rata del mutuo
una volta terminato di pagare il
canone d'affitto.
Segnaliamo infine che il progetto
è innovativo anche perchè consente dei risparmi non solo in
fase di acquisto, ma anche una
volta che gli appartamenti saranno abitati, grazie alle dinamiche
virtuose promosse dal co-housing. Il cantiere partirà al termine
della fase di progettazione partecipata con le famiglie/persone
che aderiranno al progetto.
Lucio Cimarelli
Scacchi animati
Domenica 21 aprile 2013 si
sono svolti i campionati regionali di scacchi Under 16. Con
nostra grande gioia due giocatori del Circolo Scacchistico
Senigalliese della categoria
Under 10, Agostinelli Gianmarco e Caiozzo MariaFrancesca,
hanno conquistato il secondo
posto dopo una appassionante
lotta all’ultima scacchiera. Infatti il titolo di campione regionale
era a portata di mano ma il fato
e l’agonismo hanno fatto sì che
due partite vinte si perdessero.
Va bene così. I giocatori ci sono,
le qualità pure e quindi il futuro
ci dovrebbe portare nuovi allori.
Sia Agostinelli che la Caiazzo
hanno confermato i risultati del
campionato provinciale dove
uno è diventato campione Provinciale e l’altra si è classificata
terza del femminile. Per dare lustro al Torneo è intervenuto Fabio Luna, presidente del Coni di
Ancona che ha incoraggiato tutti
gli atleti ed ha elogiato i diversi
campioni Italiani giovanili appena diventati tali dopo il tornei di
Fano.
Mario Pizzi
seconda caratteristica: «Come io ho amato voi».
L'amore cristiano è anzitutto un amore ricevuto,
accolto. Come un'anfora che si riempie fino all'orlo e poi tracima, che diventa sorgente. L'amore
non nasce da uno sforzo di volontà, riservato ai
più bravi; l'amore viene da Dio, non dalla mia
bravura: amare comincia con il lasciarsi amare.
Non siamo più bravi degli altri, siamo più ricchi.
Ricchi di Dio.
È un amore che perdona ma non giustifica ogni
sbaglio. Giustifica la fragilità, lo stoppino smorto, la canna incrinata, ma non l'ipocrisia dei pii
e dei potenti. Ama il giovane ricco ma attacca
l'idolo del denaro. Se il male aggredisce un piccolo, Gesù evoca immagini potenti e dure come
una macina al collo.
Amore guerriero e lottatore.
Ma se il male è contro di Lui allora è agnello
mite che non apre bocca. Terza caratteristica
«Amatevi gli uni gli altri»: tutti, nessuno escluso; guai se ci fosse un aggettivo a qualificare chi
merita il mio amore e chi no. È l'uomo. Ogni
uomo e ogni donna, perfino l'inamabile. Gli uni
gli altri significa inoltre reciprocità. Non siamo
chiamati solo a spenderci per gli altri, ma anche
a lasciarci amare: è nel dare e nel ricevere amo-
re che si pesa la beatitudine della vita. Amore è
intelligenza e rivelazione; amare è capire più a
fondo: Dio, se stessi e il cuore dell'essere. Come
Gesù quando fa emergere la verità profonda di
Pietro: «Mi ami tu, adesso?». E non gli importa
di quando nel cortile di Caifa', Cefa', la Roccia,
ha avuto paura di una serva. Amore che legge
l'oggi, ma intuisce già il domani del cuore. E ripete a Pietro e a me: il tuo desiderio di amore
è già amore. Dall'amore dobbiamo essere conosciuti.
Non dalle devozioni, non dalle preghiere, non
dai segni esteriori, non dall'organizzazione caritative, ma dall'amore. L'amore è ciò che maggiormente deve stare a cuore nella Chiesa.
Che sia vero, che sia libero, che diventi evidente.
Un amore in equilibrio tra emozione e scelta, tra
enfasi e volontà, che diventi concreto e fattivo,
tollerante e paziente, autentico e accessibile, che
sappia manifestarsi nel momento della prova e
del tradimento.
Celebrando oggi l'eucarestia, memoria del Risorto, cerchiamo anzitutto di amare di più e meglio, perché chi ci vede si accorga che in mezzo
a noi dimora il Cristo. Per glorificare anche noi
il Padre.
inbreve
Monterado
Domenica 21 aprile, dalle ore 10 in poi, si
sono riuniti in chiesa i genitori (tutti presenti:
papà e mamme!) di: Maja, Chiara, Giovanni, Jacopo, Martina, Maria Anna, Stefano
per celebrare la festa del perdono di Dio e
la prima Confessione. Monia ha preparato
libretti per tutti. Così si sono alternati vari
momenti con: introduzione, preghiere, lettura del Vangelo (la pecorella smarrita), la
riflessione del Pievano, le invocazioni dei
Comunicandi, la preghiera di un genitore,
l’esame di coscienza, sempre commentato
dal Pievano, con particolare insistenza sulla
preghiera personale e familiare, sulla Messa festiva, sulla lotta alla bestemmia, sul rispetto ai genitori. E’ seguita la confessione
individuale, mentre i genitori si trasferivano
nella sala TV per un documentario su Medjugorje, con commenti e regia del grande
animatore Claudio Bellagamba, ministro
straordinario dell’Eucaristia, specie con don
Giordano.
La donna onesta
Ha ritrovato un sacchetto di stoffa contente un portagioie e preziosi vari e li ha
restituiti alle forze dell’ordine. Il nobile
gesto è stato compiuto da una 45enne di
Roncitelli, S.B., le sue iniziali. La donna,
mentre stava passeggiando sulla strada
comunale in direzione di Castel Colonna, ha ritrovato un involucro con diversi
gioielli. Potrebbe anche trattarsi del bottino di uno dei furti messi a segno negli
ultimi giorni nel senigalliese. La donna,
non pensandoci due volte, ha dato in consegna quanto ritrovato ai militari.
Csi da primato
Il Tennistavolo Senigallia trionfa al 13°
Campionato Nazionale Csi. Con 151 punti Senigallia distacca la Pol. Piancamuno
della Vallecamonica (145) e Gallarate di
Varese (108) confermandosi per la quarta volta consecutiva la società leader
d'Italia. Parecchie centinaia i giocatori in
rappresentanza di una settantina di club
provenienti da tutt'Italia, con le formazioni del Nord molto agguerrite e numerose,
decise a riportare il trofeo nella loro terre. Ben 36 le gare in programma che per
alcuni giorni hanno riempito il palazzetto
dello sport.
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www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
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Settimanale della Diocesi di Senigallia
Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura:
4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI
Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.
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