IL BILANCIO D`ESERCIZIO NELLA TEORIA E NELLA PRATICA Il

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IL BILANCIO D`ESERCIZIO NELLA TEORIA E NELLA PRATICA Il
IL BILANCIO D'ESERCIZIO NELLA TEORIA E NELLA PRATICA
Il bilancio d'esercizio definizione:
“è un documento aziendale di sintesi, di derivazione contabile, rivolto a vari destinatari, che rappresenta in
termini consuntivi e con periodicità annuale le modalità di determinazione del reddito prodotto e la consistenza
del patrimonio di funzionamento.”
Gli scopi del bilancio sono: Verifica i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi prefissati; controllo dell'operato;
programmazione futura; adempimento obblighi civilistici e fiscali; informativa alle categorie interessate
all'andamento.
Informazioni desumibili: Processo di formazione dell'impresa; informazioni quantitative e qualitative del
patrimonio dell'impresa; situazione finanziaria.
Destinatari del bilancio:
 soci o azionisti (di comando, investitori di minoranza)
 fornitori
 clienti
 dipendenti
 sistema creditizio e terzi finanziatori
 concorrenti
 amministrazione fiscali
 enti previdenziali
 collettività locale, nazionale e internazionale.
Il bilancio d'esercizio deve fornire informazioni MINIMALI per TUTTI, nessuna classe perciò deve essere
privilegiata. Il documento è unico e neutrale; la neutralità è garantita dal legislatore.
Gli organi coinvolti nell'iter di approvazione del bilancio
In società per azioni di medio-grandi dimensioni sono coinvolti i seguenti organi:
 ASSEMBLEA ne fanno parte soltanto i soci che detengono azioni di proprietà (azionisti); nomina gli
organi di amministrazione e controllo ed approva il bilancio della gestione.
 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE viene nominato periodicamente dall'assemblea (ogni tre
esercizi), e si occupa dell'amministrazione-gestione della società per conto dei soci. Il consiglio di
amministrazione è composto dal presidente della società e l'amministratore delegato, al quale i soci
solitamente delegano ampi poteri di gestione.
 COLLEGIO SINDACALE nominato dall'assemblea (ogni tre esercizi) ha il compito di vigilare sulla
gestione cioè sull'operato degli amministratori che si svolga nel rispetto della legge, dello statuto, del
patrimonio e dell'interesse societario. E' composto solitamente da 3/5 soggetti: presidente del collegio
sindacale e 2/4 sindaci effettivi.
 SOGGETTO INCARICATO DEL CONTROLLO CONTABILE le società quotate in borsa sono
obbligate ad assumere una società di revisione contabile (a differenza delle società non quotate) per un
mandato di 3 anni non rinnovabile (a differenza di quelle non quotate che possono riassumere la società
per un massimo di 9 anni); i compiti sono:
 la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione delle scritture contabili degli atti
di gestione
 se il bilancio d'esercizio e, ove redatto, il bilancio consolidato corrispondono alle scritture contabili e
agli accertamenti eseguiti e se sono conformi alle norme che li disciplinano.
In passato la revisione contabile veniva affidata al collegio sindacale.
La revisione contabile può essere esercitata da vari organi a seconda che la società sia quotata o meno.
Nelle società per azioni non quotate la revisione può essere effettuata: da un revisore persona fisica iscritto al
registro del revisori contabili istituito presso il ministero di giustizia e tenuto dal consiglio nazionale dottori
commercialisti e esperti contabili; da una società di revisione dei conti anch'essa iscritta al registro, società che
si occupa esclusivamente di questo; direttamente dal collegio sindacale ma solo nelle società di piccole
dimensioni.
Nelle società per azioni quotate: solo e esclusivamente da una società di revisione iscritta all'albo speciale della
CONSOB.
ART.2023 COD.CIV
[1] Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto
economico e dalla nota integrativa.
Un attribuzione di responsabilità agli amministratori e la specificazione della composizione del bilancio.
[2] Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio.
Le clausole generali: chiarezza, veridicità e correttezza
[3] Se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a dare una
rappresentazione veritiera e corretta, si devono fornire le informazioni complementari necessarie allo scopo.
Obbligo di informazioni complementari.
[4] Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione degli articoli seguenti è incompatibile con la
rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata. La nota integrativa deve
motivare la deroga e deve indicarne l'influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale,
finanziaria e del risultato economico. Gli eventuali utili derivanti dalla deroga devono essere iscritti in una
riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato.
Obbligo di deroghe (formali e sostanziali) in casi eccezionali.
[5] Il bilancio deve essere redatto in unità di euro, senza cifre decimali, ad eccezione della nota integrativa che
può essere redatta in migliaia di euro.
ART.2023 comma 1 Cod.Civ.
Il bilancio viene reddatto con una determinata composizione
 IL BILANCIO composto da:
 Stato Patrimoniale (attività, passività e patrimonio netto).
 Conto Economico (ricavi, costi e risultato economico dell'esercizio)
 Nota Integrativa (documento esplicativo dei due precedenti documenti).
 DOCUMENTI ACCOMPAGNATORI perciò:
 Risultato della gestione (preposto dagli amministratori secondo l'art 2428)
 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
 Rendiconto finanziario
 Relazione del collegio sindacale (art.2429)
 Relazione della revisione contabile (art. 2429)
 Bilanci delle eventuali società controllate (art.2429)
 Prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell'ultimo bilancio delle società collegate (art.2429)
I documenti possono essere obbligatori per legge oppure per attenersi ai criteri di veridicità, chiarezza e
completezza. L'informativa OBBLIGATORIA completata dall'informativa VOLONTARIO costituiscono la
comunicazione integrata d'impresa.
ART.2023 comma 2 Cod.Civ.
Il secondo comma è una CLAUSOLA GENERALE per cui sovraordinata a qualsiasi norma e a cui devono
costantemente ispirarsi i principi generali e i criteri particolari. I tre principi da rispettare:
 CHIAREZZA nella forma; tra gli aspetti formali ricordiamo la modalità di rappresentazione del bilancio
(forma scalare o sezioni contrapposte) e la struttura (numero ordine e denominazione delle voci). Infine
un bilancio viene definito chiaro se rispetta le modalità di forma e struttura previste dal legislatore negli
articoli 2023,2024,2025,2027 per quanto riguarda i tre documenti obbligatori.
 VERIDICITA' in senso relativo (non assoluto); inteso come esatta rappresentazione della quantità
misura, ragionevole misurazione delle grandezze stimate o astratte, richiamo alla natura del reddito
d'esercizio e quindi del capitale di funzionamento. La rappresentazione viene definita veritiera e corretta
se attiene alle prefissate finalità di bilancio.
 CORRETTEZZA coerenza con i principi contabili di generale accettazione.
Prevalenza della sostanza sulla forma
PRIMA si scrivevano in attivo solo le passività e i beni solo se quella impresa aveva il cosiddetto “diritto di
esclusiva” solo se il titolo perciò era giuridicamente valido.
OGGI sotto l'influsso dei principi contabili internazionali prevale l'intenzionalità informativa del bilancio
imponendo il principio della prevalenza della sostanza sulla forma. In quest'ottica il bilancio si sviluppa:
 ATTIVITA' risorse controllate dall'impresa in conseguenza di eventi passati che avranno effetti futuri
economici di probabile e attendibile manifestazione
 PASSIVITA' obbligazioni attuali derivanti da eventi passati, la cui estinzione prevede una fuoriuscita di
risorse di probabile e attendibile manifestazione.
 PATRIMONIO NETTO categoria residuale PN=A-P
Percio le informazioni dello stato patrimoniale riguardano perlopiù la struttura patrimoniale e finanziaria e la
liquidità dell'impresa.
ART.2023 comma 3 Cod.Civ.
Per completare l'informativa è opportuno redigere un rendiconto finanziario (tranne per quelle aziende meno
dotate in quanto di dimensionalità ridotta).
Con alcuni D.lgs è stata innovata l'informativa societaria, è stata resa obbligatoria la Nota Informativa nella
quale debbono essere chiarite le voci del PN, ed inoltre viene specificata la natura della relazione sulla gestione
per cui viene resa obbligatoria la specificazione di obblighi, politiche e rischi societari.
ART. 2023 comma 4 Cod.Civ.
La deroga per casi eccezionali: è la più lata rappresentazione della flessibilità del bilancio d'esercizio civilistico.
Nel caso in cui la norma non rispetti i principi di veridicità, correttezza e chiarezza, l'amministratore è
obbligato a derogare alla norma. Questa deroga ha portata generale è perciò applicabile a tutte le norme.
Nel bilancio d'esercizio solitamente le attività tendono ad essere sottostimate mentre le passività vengono
sovrastimate, questo per rendere veritiero il PN garantendo attraverso la sottostima. Per evitare un abuso della
deroga il legislatore ha previsto delle limitazioni attraverso la seconda parte del comma per cui l'amministratore
è obbligato a fare chiarezza sulla deroga nella Nota Integrativa ed inoltre nel caso in cui vi è un iscrizione degli
utili derivanti da deroga questi verranno accantonati in riserve non distribuibili. Il termine deroga per casi
ECCEZIONALI è riferito al non consuetudinario verificarsi del problema, infatti la deroga non può essere
generale ma solo particolare dell'impresa stessa. Per questo motivo la rivalutazione della norma non può essere
di tipo monetario, in quanto questo potrebbe essere attribuibile a tutte le imprese, ma una rivalutazione
economica (per esempio cambiare la destinazione economica di un bene).
STATO PATRIMONIALE
[1] Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le
immobilizzazioni.
ATTIVO principio della destinazione; è la discriminante tra gli elementi che fanno parte dell'attivo fisso
(immobilizzato) e l'attivo circolante. Vengono divisi secondo le finalità di bilancio ed inoltre definire la
destinazione è come definire la sostanza stessa dell'elemento.
PASSIVITA' il principio applicato è quello dell'origine dei mezzi; cioè se propri o di terzi.
[2] Le partecipazioni in altre imprese in misura non inferiore a quelle stabilite dal terzo comma dell'articolo
2359 si presumono immobilizzazioni.
Il redattore del bilancio se ritiene di avere una partecipazione in società controllate e collegate avente natura
strategica, dovrà scriverle tra le immobilizzazioni. Il terzo comma dell'articolo 2359 dice “le società che sono
sotto influenza dominante di un'altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa. Sono
considerate collegate le società sulle quali un'altra società esercita un'influenza notevole. L'influenza si presume
quando nell'assemblea ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la società
ha azioni quotate in borsa”
[3] Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono destinati soltanto a coprire perdite o debiti di natura
determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali tuttavia alla chiusura dell'esercizio sono indeterminati o
l'ammontare o la data di sopravvenienza.
I rischi specifici e individuabili possono avere varia natura interpretativa; gli amministratori infatti
tendenzialmente hanno un alto margine di libertà nel gestire i rischi, per questo vengono definiti dei limiti per
cui:
 se il rischio è certo e probabile si DEVE effettuare l'accantonamento
 se il rischio è possibile NON SI PUO' effettuare un accantonamento ma si DEVE specificare il rischio
nella nota integrativa

se il rischio è remoto NON SI PUO' effettuare alcun accantonamento ma generalmente nemmeno viene
specificato nella nota integrativa.
[4] Nella voce: "trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato deve essere indicato l'importo calcolato a
norma dell'articolo 2120.
Il fondo TFR che viene scritto tra le passività e viene considerato come mezzo di terzi, deve essere calcolato
secondo le disposizioni dell'articolo 2120.
[5] Le attività oggetto di contratti di compravendita con obbligo di retrocessione a termine devono essere
iscritte nello stato patrimoniale del venditore.
[6] Nella voce ratei e risconti attivi devono essere iscritti i proventi di competenza dell'esercizio esigibili in
esercizi successivi, e i costi sostenuti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi successivi.
Nella voce ratei e risconti passivi devono essere iscritti i costi di competenza dell'esercizio esigibili in esercizi
successivi e i proventi percepiti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi
successivi. Possono essere iscritte in tali voci soltanto quote di costi e proventi, comuni a due o più esercizi,
l'entità dei quali vari in ragione del tempo.
CONTO ECONOMICO
Come per lo SP il conto economico è un conto rigido; conto di flusso e sintesi di tutti i conti economici spiega
come si è realizzato il reddito d'esercizio. Partendo dal valore della produzione si arriva progressivamente al
risultato d'esercizio. Il conto economico destinato a pubblicazione è a SEZIONE UNICA e in FORMA
SCALARE. La forma scalare consente di separare:
 Gestione ordinaria: attività svolte che si divide in gestione operativa (produzione di beni o servizi che
caratterizzano l'impresa – reddito operativo, costi operativi e risultato operativo o EBIT) e gestione
finanziaria (accoglie la sintesi delle operazioni volte a raccogliere o impiegare capitali finanziari).
 Gestione straordinaria: raccolta di fatti imprevedibili e non distinti il cui risultato economico è distinto.
La gestione straordinaria raccoglie le attività d'impresa non prettamente organizzative (operazione estranee
all'attività ordinaria) che generalmente non si ripetono frequentemente nel tempo (oneri e proventi straordinari).
Le caratteristiche per cui una operazione di plus o minus viene considerata straordinaria sono perciò: l'estraneità
all'attività ordinaria, infrequenza o occasionalità dell'evento, anormalità dell'importo.
 Gestione tributaria: accoglie le imposte su risultati precedenti, differite o anticipate.
La suddivisione dei costi avviene in base alla NATURA ossia la ragione economica del costo.
Valore della produzione: ha una concezione più ampia rispetto alle vendite in quanto comprende tutti i beni o
servizi che sono stati prodotti ma non necessariamente venduti; comprende perciò:
 la produzione venduta
 variazione delle rimanenze prodotti in corso di lavorazione, semilavorati o prodotti finiti
 variazione dei lavori in corso su ordinazione
 incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
 altri ricavi e proventi
la seconda e la terza voce sono in realtà i prodotti da vendere.
La variazione delle rimanenze (II) è la differenza tra le rimanenze iniziali (RI) di prodotti finiti, in corso di
lavorazione e semilavorati e le rimanenze finali perciò a fine esercizio (RF).
Costi di produzione: sono classificati per natura del fattore produttivo. Comprendono i costi legati
all'acquisizione e all'uso di input che generalmente sono di tre tipi: materie o servizi, lavoro, ammortamenti per
l'utilizzo di immobilizzazioni tecniche materiali e immateriali. Vengono imputati come costi di produzione
anche la variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie di consumo e merci anche se non necessitano
di produzione.
Errori contabili
Eventuali errori nella redazione del bilancio rendono quest'ultimo incomparabile; per rimediare all'errore si
possono applicare due metodi:
 metodo RETROSPETTIVO vengono revisionati i bilanci precedenti come se l'errore non fosse mai
avvenuto o adattando l'errore stesso; successivamente le operazioni possono essere: rettificare il PN
dell'esercizio in cui si manifesta l'errore o si adotta il cambiamento, oppure imputare l'evento tra i
proventi o oneri straordinari di reddito (preferita in Italia).
 metodo PROSPETTICO (ai cambiamenti per i principi contabili) il cambiamento va in onda
nell'esercizio e ha valenza nei prossimi esercizi con adeguata spiegazione nella nota informativa.

Stato Patrimoniale vs Conto Economico
STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
Lo stato patrimoniale è detto a sezioni divise e
contrapposte (2424).
Il conto economico è a sezione unica e in forma
scalare (2425).
L'ordine di attività e passività e definito secondo il
FIXED FIRST cioè il grado di liquidità crescente.
Le voci sono raggruppate gerarchicamente;
MACROCLASSI (lettere maiuscole)
CLASSI (numeri romani)
VOCI (numeri arabi)
SOTTOVOCI (lettere minuscole)
Lo schema è rigido.
E' possibile (solo per voci e sottovoci):
raggruppare o suddividere ulteriormente il gruppo nel primo caso se la voce è irrilevante singolarmente nel
secondo caso solo se non vengono eliminate la voce complessiva e l'importo.
E' obbligatorio: adattare la denominazione alle voci quando necessario;
aggiungere voci se il nome non è compreso tra quelle esistenti;
indicare per ogni voce l'importo all'anno n-1 per non pregiudicare la comparabilità;
non indicare le voci rettificative che possono essere dedotte dall'attivo delle attività.
E' vietato:
compensare partite come per esempio non rettificare un debito in quanto direttamente estibguibile con un
credito.
NOTA INTEGRATIVA
E' parte del bilancio e viene disciplinata dagli articoli 2427 e 2427 bis e art. 2423, 2423 bis, 2425.
La difficoltà nel redigere la nota integrativa sta nella probabilità di deviare il significato primo della nota dando
poche informazioni o addirittura un numero troppo elevato e troppo approfondito di informazioni utilizzabili
impropriamente dai concorrenti. Le informazioni devono rispettare i seguenti criteri:
 Completezza: devono essere fornite le info che completano il bilancio.
 Utilità: ogni info deve perciò essere utile.
 Significatività: l'informazione deve essere significativa deve perciò potenzialmente poter condizionare il
comportamento degli stakeholders.
 Materiality (rilevanza): soglia dimensionale minima per cui un evento debba essere inscritto in nota
integrativa.
Le funzioni della nota integrativa sono:
 Descrittiva: illustra le grandezze contabili con particolare attenzione verso i processi in corso di
valutazione.
 Informativa: fornisce dati extracontabili.
 Esplicativa: fornisce i dettagli di voci eterogenee specificandone la composizione o info aggiuntive.
La struttura si divide in 4 parti:
I. Dimostrare di essere stati ragionevoli nella valutazione (2427) perciò sono inserite: l'illustrazione dei
principi contabili adottati; informazioni esplicative sullo SP e sul CE; informazione sulle operazioni
extracontabili.
II. Altre info (2423 e 2423 bis) come: esercizio di deroghe; dettagli su aspetti formali di SP e CE; rapporti
con le imprese controllate.
III. Informativa richiesta da altra normativa come per es. quella tributaria.
IV. Informazioni ritenute necessarie ai fini della rappresentazione veritiera e corretta.
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Per conoscere il contesto ambientale e i parametri passati e futuri è necessario conoscere la gestione
dell'impresa. L'impresa è un sistema aperto in continuo confronto con l'ambiente esterno ed è destinata a
perdurare nel tempo perciò vengono considerate le possibilità future della stessa. I dati da interpretare sono
perciò le condizione interne ed esterne, sulla condotta e sui piani futuri.
L'analisi può essere fatta secondo un riferimento spaziale (ambiente-impresa) o con riferimento temporale
(passato-futuro).
Le informazioni sulla gestione hanno l'obiettivo di consentire al lettore di valutare, sulla base dei dati
contabili, la capacità dell'impresa di durare nel tempo in condizioni di equilibrio.
La relazione è essenzialmente un documento aperto e il legislatore, pur disciplinandola, lascia ampia arbitrarietà
agli amministratori.
La dimensione della relazione dipende sostanzialmente dalla dimensione dell'impresa stessa; infatti maggiore è
il potere sociale maggiore è la necessità informativa.
Viene redatta in forma discorsiva potrà contenere info qualitative/quantitative, di interpretazione/analisi,
consuntive, preventive e prospettiche. Le informazioni sono sostanzialmente:
 OBBLIGATORIE: vengono stabilite dalla legge e dagli specifici enti di vigilanza come la CONSOB, la
Banca D'Italia, ISVAP (assicurazioni), COVIP (fondi pensione).
 POTENZIALMENTE UTILI (opportune): vengono indicate dalla prassi contabile stabilita dai principi
internazionali e dagli usi. Ultimamente viene redatta spesso la relazione sociale che esplica la situazione
sociale e ambientale dell'impresa (viene redatto perciò il bilancio ambientale, il bilancio di genere, etc..)
 VOLONTARIE: che assolvono la funzione comunicativa dell'impresa. Queste sono le specifiche
informazioni che il soggetto economico vuole tramettere agli stakeholders utilizzando la relazione come
strumento attivo.
ART. 2428 Cod.Civ.
(1) Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele,
equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell'andamento e del risultanto della gestione,
nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con
particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descizione dei principali rischi e
incertezze sui la società è esposta.
(2) L'analisi di cui al comma 1 è coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene,
nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato
della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziario e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti
all'attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all'ambiente e al personale.
L'analisi contiene, ove opportuno, riferimento agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi.
Il comma 1 specifica il contenuto della relazione sulla gestione.
Un'analisi fedele ed esauriente sulla situazione societaria, sull'andamento e sul risultato di gestione nel
complesso e nei vari settori in cui l'impresa ha operato e nelle imprese controllate, con particolare riguardo a
costi, ricavi e investimenti. Viene compresa una descrizione dei principali rischi e incertezze. In questo contesto
la relazione copre tre fondamentali aree:
 situazione economica, finanziaria, patrimoniale e andamento della gestione
 rapporti con le consociate
 principali fatti intervenuti nell'esercizio e dopo la chiusura dello stesso
Le tre aree fondamentali:
1. Situazione economica, finanziaria, patrimoniale e andamento della gestione. La gestione viene
descritta in maniera dinamica:
 Condizioni esterne: analisi e descrizione del sistema di riferimento; generalmente le informazioni
riguardano l'andamento del mercato al livello mondiale (o nello specifico settore) e il livello di
concorrenza.
 Condizioni interne: informazioni sull' ASSETTO ISTITUZIONALE; sulla corporate governance (il
sistema di relazioni tra contributi e ricompense nel cui interesse l'impresa è condotta); grado di
partecipazione alla fissità degli obiettivi d'impresa; come avviene il controllo delle attività; aree
funzionali interne (marketing, produzione).
Per far meglio comprendere l'andamento della gestione vengono utilizzati degli specifici indici come il ROE
(redditività del capitale proprio) come rapporto tra reddito netto RN/CP; il ROI (redditività del capitale
investito) come rapporto tra risultato operativo RO/CC, il leverage ratio etc...
2. Rapporti con le consociate: sono considerate consociate le società controllate, collegate e la società
controllante. Le operazioni tra gruppi societarie sono più rischiose ed è per questo che il legislatore
richiede maggiore disclosure; infatti pur trattandosi di operazioni normali e consuete l'ammontare
potrebbe non essere congruo in quanto tali operazioni potrebbero essere il mezzo per modificare
opportunamente il risultato di un esercizio o incidere sulla tassazione.
3. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio: dal 31/12 alla pubblicazione del bilancio
potrebbero accadere fatti ed operazione di rilevanza contabile che modificherebbero il risultato
d'esercizio. Il tempo limite per inserire delle modifiche in bilancio dovrebbe essere il momento
dell'approvazione in Cda e il successivo trasferimento in Coll.Sindacale. E' stato stabilito che le voci
fuori tempo massimo non vengono inserite in bilancio ma c'è una distinzione tra i fatti da menzionare e
quelli da non menzionare.
 Fatti modificativi (di elementi attivi o passivi al tempo 31/12/n-1) se i fatti modificano condizioni
già esistenti al tempo n-1. Deve esserci immediata trasformazione.
 Fatti non modificativi: se non c'è sussistenza degli elementi al tempo 31/12 è richiesta esplicita
menzione nella relazione sulla gestione.
Il comma 2 specifica le finalità del contenuto della relazione.
Deve essere coerente con l'entità e la complessità degli affari della società. Si impone infatti la finalità generale
di rendere nota la situazione della società, l'andamento e il risultato della gestione.
ART. 2423 bis Cod.Civ.
[1] Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti principi:
1) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività,
nonché tenendo conto della funzione economica dell'elemento dell'attivo o del passivo considerato;
2) si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio;
3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso
o del pagamento;
4) si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di
questo;
5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente;
6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro.
[2] Deroghe al principio enunciato nel numero 6) del comma precedente sono consentite in casi eccezionali. La nota
integrativa deve motivare la deroga e indicarne l'influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e
finanziaria e del risultato economico.
I principi che emergono dall'art 2423 bis sono principalmente:
 Principio della continuità aziendale (GOING CONCERN) punto 1
 Principio della competenza economica punto 2,3,4
 Principio della prudenza punto 1
 Principio della prevalenza della sostanza sulla forma punto 1
 Principio della costanza dei criteri di valutazione punto 6
 Principio della valutazione separata (o atomistica) punto 5
Going concern
Ogni impresa vive tre fasi: Costituzione, Funzionamento e Liquidazione. La disciplina del bilancio è applicabile
solo per le imprese in funzionamento.
Impresa in funzionamento: impresa che garantisce una situazione di equilibrio economico e finanziario tali da
assicurare la continuità perlomeno per i 12 mesi successivi alla data di approvazione del bilancio da parte del
Cda e del controllo da parte degli organi addetti.
Si parte dal presupposto che l'azienda non abbia ne l'intenzione ne il bisogno di liquidare o ridurre
significativamente il livello di produttività; perciò le valutazioni di bilancio devono essere fatte in previsione di
una condotta a medio-lungo termine.
Se non esiste la concezione di going concern viene meno il significato dell'azienda e i singoli elementi vengono
valutati singolarmente così come avviene nella fase della liquidazione. Nel caso in cui non ci sia going concern
vengono redatti dei bilanci straordinari come il bilancio di cessione e il bilancio di liquidazione.
Il presupposto della continuità aziendale viene analizzato dal Cda e dal Collegio sindacale.
Indicatori di mancanza di going concern sono essenzialmente:
 ECONOMICO-FINANZIARIO: patrimonio netto negativo; margine operativo lordo netto; capitale
circolante netto negativo; perdite d'esercizio ripetute; alto livello di indebitamento.
 GESTIONALI: dimissioni di consiglieri di amministrazione; perdita di mercati importanti; perdita di
personale.
 ALTRI INDICATORI: esistenza di un contenzioso legale importante; contenzioso fiscale oneroso;
mancato rinnovo/revoca di concessioni o autorizzazioni.
Se c'è funzionamento ha senso distinguere i:
 Beni a realizzo diretto: il massimo dell'utilità al momento della vendita e vengono valutati al VALORE
DI PRESUNTO REALIZZO.
 Beni a realizzo indiretto: forniscono benefici economici ma non direttamente con la vendita, ma
piuttosto avendo contribuito alla produzione o alla vendita di beni a realizzo diretto. (es. impianti)
Vengono valutati al VALORE D'USO che rappresenta anche la capacità di ammortamento dell'azienda.
La CAPACITA' DI AMMORTAMENTO è il massimo valore inscrivibile in attivo tra i beni ammortizzabili.
Ricavi ottenibili attraverso la vendita di beni prodotti con il contributi di beni a realizzo indiretto
costi di produzione dei beni produttivi direttamente utilizzati
costo retribuzione del fattore produttivo posto in posizione residuale
=
capacità di ammortamento
Principio della competenza
L'attribuzione contabile di costi e ricavi nell'esercizio è indipendente dalla manifestazione finanziaria, ma
secondo il MATCHING PRINCIPLE; l'attribuzione cioè è prettamente economica ossia l'attinenza a cicli
produttivi effettuati in un determinato periodo amministrativo.
RICAVI DI COMPETENZA si sostanziano quando il processo produttivo è stato completato o quando lo
scambio è avvenuto tramite la vendita.
COSTI DI COMPETENZA si sostanziano per associazione di causa/effetto con i ricavi; per ammortamento; per
imputazione in base al tempo.
Vengono distinti i costi in:
 Costi variabili (strettamente connessi ai ricavi) per cui si applica il matching principle.
 Costi fissi d'esercizio vengono imputati nell'esercizio di manifestazione salvo eventuali risconti.
 Costi comuni pluriennali anticipati vengono imputate le quote di ammortamento.
Il principio della competenza si basa essenzialmente sul principio di utilità ed efficacia, infatti se il costo ha
esaurito efficacia e utilità viene direttamente imputato allo SP i cui valori vengono per questo considerati come
“valori di rimanenze”.
Principio della prudenza
Il principio è quello di sottostimare l'attivo e sovrastimare il passivo detto anche principio di asimmetria
negativa delle stime.
ATTIVO minore dei due valori tra costo d'acquisto e valore d'uso. Divieto di contabilizzare le attività possibili
non certe e non qualificabili.
PASSIVO maggiore tra i due valori di estinzione e valore nominale. Obbligo di contabilizzare le passività
possibili purché siano probabili o qualificabili. Sovrastimando il passivo vengono evidenziati i rischi e le
perdite latenti.
Un eccessivo uso di prudenza non è ammesso; devono comunque essere imputati gli utili realizzati prima della
fine dell'esercizio e tener conto dei rischi e delle perdite anche se noti dopo la chiusura dell'esercizio.
Principio della costanza dei criteri di valutazione
I criteri di valutazione non possono essere derogati durante gli esercizi perché non garantirebbe la
comparabilità. La deroga può avvenire solo in casi eccezionali e deve essere motivata nella nota integrativa.
Principio della valutazione atomistica
Gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci dei conti vanno valutati separatamente.
CRITERIO DEL COSTO STORICO
E' il costo di acquisizione di un fattore produttivo e generalmente è il valore d'ingresso nel sistema contabile. Il
calcolo del costo storico è molto semplice e facilmente accertabile e verificabile (non influenzato da valutazioni
soggettive) e per questo preferito dal legislatore.
Il costo storico viene confrontato con:
 VALORE D'USO valore di recupero del costo del fattore produttivo tramite il suo utilizzo mediante il
processo di realizzo di reddito.
 VALORE NETTO DI REALIZZO valore del bene recuperabile tramite la vendita
 COSTO DI SOSTITUZIONE costo da sostenere nel caso in cui l'azienda decida di riprodurre o
riacquistare il bene.
Se il CS è maggiore > di uno dei tre valori allora è necessaria la svalutazione purché sia considerata
DUREVOLE e non momentanea. Se i motivi di svalutazione vengono meno si può procedere alla
RIPRISTINO DI VALORE ma con il limite massimo del costo storico originario. Il costo storico è una quantità
facilmente verificabile ma ne esistono varie configurazioni inevitabilmente soggettivamente influenzate. Per
evitare discrezionalità viene utilizzato il criterio del FAIR VALUE.
FAIR VALUE
l'importo per il quale l'attività potrebbe essere scambiata e una passività estinta, tra soggetti informati e
consapevoli, in una normale transazione di mercato tra soggetti indipendenti.
Coincide sostanzialmente con il valore di scambio in un mercato efficiente, infatti il fair value di un elemento è
dato dal prezzo di mercato.
Come il CS è agganciato al valore attuale dell'impresa, il FV è agganciato al valore prospettico dell'impresa.
OBBLIGATORIO = strumenti finanziari; investimenti immobiliari; attività biologiche e produzioni agricole.
ALTERNATIVO AL CS = impianti e macchinari; attività immateriali.
RIFERIMENTO = accantonamenti fondi e rischi; TFR e benefici dei dipendenti.
L'applicazione dei fair value allinea i valori di bilancio a quelli correnti di mercato determinando MAGGIORE
VOLATILITA' DEI RISULTATI DI BILANCIO.
Nel momento in cui il valore del bene viene riallineato al suo fair value vengono realizzate delle plusvalenze o
minusvalenze non realizzate o potenziali che subiscono un diverso trattamento contabile a seconda
dell'elemetno patrimoniale cui si riferiscono:
-se si tratta di strumenti finanziari o investimenti immobiliari la plus/minusvalenza viene imputata a CE e
influisce sul risultato dell'esercizio
-se si tratta di impianti e macchinari o immobilizzazioni immateriali la plus/minusvalenza viene iscritta tra le
riserve del patrimonio netto e non vengono imputate al risultato d'esercizio.
Il bilancio facilita una valutazione prospettica del risultato di gestione.
FOCUS SU ELEMENTI ATTIVI E PASSIVI
ATTIVO
A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI
il credito rappresenta il capitale che i soci devono ancora versare dalla sottoscrizione e corrisponde al CS
inscritto tra le passività. Questo credito è considerato come una rettifica del CS.
B) Macroclasse: IMMOBILIZZAZIONI
esistono tre tipi di immobilizzazione finanziarie, materiali e immateriali.
 Immobilizzazioni Immateriali = non hanno consistenza fisica e si dividono prevalentemente in beni
immateriali propriamente detti, avviamento, oneri pluriennali.
Gli oneri pluriennali (non alienabili) sono
 costi di impianto e ampliamento (costi di avviamento e di modifica degli assetti aziendali)
 costi di ricerca, sviluppo e pubblicità.
I beni immateriali propriamente detti (non sono alienabili)
 diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere di ingegno
 concessioni, licenze, marchi e diritti simili.
Avviamento (non alienabile) è inscritto all'attivo dello SP solo l'avviamento derivativo.
 Immobilizzazioni Materiali = sono costituite da beni a fecondità ripetuta, elementi strutturali
dell'impresa che partecipano al processo produttivo. Non sono strettamente destinati alla vendita ma
più che altro all'uso. Sono chiamati anche beni a realizzo diretto e sono soggetti ad ammortamento.
Sono costituite da terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali. Un bene
concesso tramite leasing non è considerato immobilizzazione materiale in quanto prevale il principio della
sostanza sulla forma.
 Immobilizzazioni Finanziarie = sono a carattere finanziari.
 Partecipazioni (sono investimenti nel capitale di rischio di altre aziende, instaurando un legame
durevole con la partecipata) le partecipazioni sono tra aziende controllate (in caso di controllo
giuridico o influenza dominante) o collegate (partecipazione parziale per 1/5 in aziende non
quotate e 1/10 in aziende quotate del CS) o imprese controllanti o partecipazioni in altre
imprese.
 Crediti inscritti tra le immobilizzazioni (credito a medio-lungo termine in società controllate,
collegate, controllanti o altre imprese)
 Altri titoli (titoli a reddito fisso, pubblici e privati a medio-lungo termine)
 Azioni proprie (sono acquisti decisi dalle società sulle sue azioni;
B) Macroclasse ATTIVO CIRCOLANTE
Comprende tutte quelle attività che costituiscono disponibilità liquida:
 Rimanenze (materie prime, sussidiarie e di consumo, prodotto in corso di lavorazione e semilavorati,
lavori in corso su ordinazione, prodotti finiti e merci, acconti).
 Crediti (a breve termine).
 Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni (investimenti destinati al realizzo).
C) Macroclasse RATEI E RISCONTI ATTIVI
derivano dal processo di assestamento dei conti ai fini della formazione del periodo del bilancio d'esercizio.
Ratei hanno funzione integrativa e i risconti funzione rettificativa.
PASSIVO
A) PATRIMONIO NETTO
rappresenta il patrimonio dell'impresa di pertinenza dei soci. E' composto da:
 Capitale sociale: il capitale sottoscritto dai soci. All'attivo corrisponde il Credito verso soci per
versamenti ancora dovuti.
 Riserva da sovrapprezzo azioni: è una riserva di capitale che viene creata quando c'è un aumento del
CS con emissione sopra la pari.
 Riserve di rivalutazione: sono riserve di capitale non distribuibili fino a recupero di valore infatti
sono create in conseguenza di un avvenuta o aspettata rivalutazione monetaria.
 Riserva legale: si deve accantonare 1/20 dell'utile fino al raggiungimento di 1/5 del capitale sociale.
 Riserve statuarie: sono previste dallo statuto e in quanto tali obbligatorie.
 Riserva per azioni in portafoglio (equivalente di azioni proprie all'attivo)
 Altre riserve (facoltative)
 Utile (Perdita) portato a nuovo: risultati di esercizi precedenti.
 Utile (Perdita) d'esercizio: E' il saldo del CE.
B) Macroclasse FONDI PER RISCHI E ONERI
Sono accantonamenti destinati a coprire perdite o debiti che hanno natura determinata, esistenza certa o
probabile e ammontare o data di sopravvenienza indeterminati. Costituiscono riserve di provvisione per rischi
di NATURA DETERMINATA e possono dare luogo a politiche di bilancio.
La verificabilità di un evento viene distinto:
 Remoto (grado quasi nullo)
 Possibile (basso grado di verificabilità) (no accantonamenti ma riserve proprie o soltanto citazione
nella nota ingrativa)
 Probabile (alto grado di verificabilità sono previsti i fondi rischi)
 Certo (massimo grado di verificabilità sono previsti fondi spese) sono dei DEBITI
I fondi per rischi e oneri sono accantonati in previsione di oneri di futura manifestazione che sono però in corso
di formazione quando si redige il bilancio. Esempi di fondi sono il fondo ambientale, pensione, cause legali
etc..
C) Macroclasse TFR non è considerato un fondo rischi e oneri in quanto ha natura determinata, esistenza
certa e ammontare certo. Unico elemento incerto è la data di pagamento.
D) Macroclasse DEBITI: i debiti hanno natura determinata ed esistenza, ammontare e scadenza certi. Sono
obbligazioni passive assunte dall'impresa classificate in 14 voci
 Debiti finanziari (debiti vs banche, vs finanziatori, obbligazioni)
 Debiti commerciali (acconti, debiti vs fornitori)
 Debiti intra gruppo di natura finanziaria e commerciale (Debiti vs società controllate, controllanti o
collegate)
 Debiti Vari (tributari, con istituti sociali o enti previdenziali e assistenziali)
E) Macroclasse RATEI E RISCONTI PASSIVI: sono correlati al processo di assestamento e i ratei
integrano i costi di competenza a manifestazione futura mentre i risconti rettificano ricavi anticipati ma
a manifestazione economica futura.
RELAZIONE SULLA GESTIONE
COMMA [1] Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele,
equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell'andamento e del risultanto della gestione, nel suo complesso
e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi
e agli investimenti, nonché una descizione dei principali rischi e incertezze sui la società è esposta.
L'analisi di cui al comma 1 è coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura
necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato della sua gestione, gli
indicatori di risultato finanziario e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all'attività specifica della società,
comprese le informazioni attinenti all'ambiente e al personale. L'analisi contiene, ove opportuno, riferimento agli importi
riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi. (1)
COMMA [2] Dalla relazione devono in ogni caso risultare:
1) le attività di ricerca e di sviluppo;
2) i rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime;
3) il numero e il valore nominale sia delle azioni proprie sia delle azioni o quote di società controllanti possedute dalla
società, anche per tramite di società fiduciaria o per interposta persona, con l'indicazione della parte di capitale
corrispondente;
4) il numero e il valore nominale sia delle azioni proprie sia delle azioni o quote di società controllanti acquistate o
alienate dalla società, nel corso dell'esercizio, anche per tramite di società fiduciaria o per interposta persona, con
l'indicazione della corrispondente parte di capitale, dei corrispettivi e dei motivi degli acquisti e delle alienazioni;
5) i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio;
6) l'evoluzione prevedibile della gestione.
6-bis) in relazione all'uso da parte della società di strumenti finanziari e se rilevanti per la valutazione della situazione
patrimoniale e finanziaria e del risultato economico dell'esercizio:
a) gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del rischio finanziario, compresa la politica
di copertura per ciascuna principale categoria di operazioni previste;
b) l'esposizione della società al rischio di prezzo, al rischio di credito, al rischio di liquidità e al rischio di
variazione dei flussi finanziari (2).
COMMA [3] Entro tre mesi dalla fine del primo semestre dell'esercizio gli amministratori delle società con azioni quotate
in mercati regolamentati devono trasmettere al collegio sindacale una relazione sull'andamento della gestione, redatta
secondo i criteri stabiliti dalla Commissione nazionale per le società e la borsa con regolamento pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. La relazione deve essere pubblicata nei modi e nei termini stabiliti dalla
Commissione stessa con il regolamento anzidetto.
COMMA [4] Dalla relazione deve inoltre risultare l'elenco delle sedi secondarie della società. (3)
IL BILANCIO NELLA TEORIA E NELLA PRATICA II
Denominazione: Framework for the presentation and preparation of financial statements.
Ruolo per i redattori: il framework fornisce i principi di interpretazione dei principi contabili IAS/IFRS, nel
caso di antinomie si deve applicare la disposizione determinata dal preciso principio contabile.
Il contenuto viene articolato in 5 sezioni:
 Indicazione delle categorie degli utilizzatori di bilancio e dei fabbisogni informativi.
 Obiettivi del bilancio.
 Caratteristiche qualitative che determinano l'utilità delle info di bilancio.
 Definizione, rilevazione e valutazione degli elementi costitutivi del bilancio
 Nozione del capitale e di sua conservazione
Utilizzatori del bilancio:
 Investitori attuali e potenziali (focus sul rischio e rendimento dell'investimento).
 Dipendenti (focus sulla stabilità e profittabilità dell'impresa e possibilità di rendimenti retributivi o
pensionistici).
 Finanziatori (focus sulla solvibilità aziendale a m-l termine per garantire il rimborso dei debiti)
 Fornitori (focus sulla solvibilità aziendale a breve termine)
 Clienti (focus sulla continuità dell'impresa fornitrice specialmente se fornitori a m-l/t)
 Pubblica Amministrazione (focus sull'allocazione delle risorse e sull'attività dell'impresa per prendere
decisioni tese a regolamentare).
 Pubblico (focus sulle relazioni ambientali e sociali dell'impresa)
Lo IAS individua nella soddisfazione del fabbisogno finanziario degli investitori il suo unico fino a differenza
del principio di neutralità dei principi contabili nazionali (OIC).
OBIETTIVO PRINCIPALE: fornire informazioni sulla situazione patrimoniale SP sulla situazione economica
CE e sulla situazione finanziaria RENDICONTO FINANZIARIO. Le informazioni devono essere funzionali a
prendere decisioni economiche.
OBIETTIVI SECONDARI: valutare la condotta e la competenze dei gestori e amministratori.
RATIO DEGLI OBIETTIVI: valutare la capacità dell'impresa di produrre flussi di cassa o di liquidità e la
capacità cronologica e tempistica di garantire tali flussi.
Lo SP = informazione sul mix di risorse controllate
Il CE = informazione sulla capacità futura di produrre flussi di cassa
Il RENDICONTO FINANZIARIO: informazioni sulla liquidità e solvibilità dell'impresa.
I principi IAS
Vengono generalmente applicati a bilanci d'esercizio e consolidati destinati a pubblicazione (general purpose
financial statements).
Il contenuto dei principi disciplina la rilevazione (RECOGNITION), valutazione (MEASUREMENT), di
rappresentazione (PRESENTATION), predisposizioni delle informazioni (DISCLOUSURE) ed eliminazione
delle voci (DERECOGNITION) dei bilanci suddetti.
I principi riducono al minimo la possibilità di alternativa indicando l'opzione preferita (BRENCHMARK
TREATMENT) e di quella comunque permessa (ALLOWED ALTERNATIVE TREATMENT).
La data di applicazione o di revisione del vecchio principio contabile viene esplicitata per ogni principio.
La procedura di emanazione dei principi IAS.
 Identificazione del problema e compatibilità con il framework.
 Studio degli elementi di specificità nazionale e scambio di opinioni con i standard setters
 Confronto con il Standard Advisory Group per stabilire la possibilità di affrontare il problema da parte
dello IASB.
 Formazione di un consiglio di esperti (advisory group) a supporto dello IASB.
 Emanazione di un commento pubblico sul tema.
 Redazione di una bozza da sottoporre pubblicamente corredata dalle BASIS FOR CONCLUSION
(motivazioni delle scelte) e di eventuali dissenting opionions degli elementi dello IASB.
 Analisi dei commenti alla bozza ricevuti entro il termine determinato dallo IASB
 Valutazione di sottoporre test sul campo e audizioni pubbliche.
 Approvazione del bilancio da parte del Board per una maggioranza di almeno 8 elementi.
 Pubblicazione del principio e del basis for conclusion con menzione dei rapporti avuti con le controparti
durante il processo.
Principi e caratteristiche qualitative che determinano l'utilità delle informazioni di bilancio
Principi generali:
GOING CONCERN il bilancio è preparato nel presupposto della continuità operativa
COMPETENZA ECONOMICA giuda l'attribuzione dei costi e dei ricavi nei singoli periodi amm.
Caratteristiche qualitative:
COMPRENSIBILITA' la redazione deve essere comprensibile presumendo una perlomeno parziale conoscenza
da parte degli utilizzatori delle tematiche e dei criteri di bilancio. La complessità di una tematica non giustifica
l'omissione di una informazione seppur poco comprensibile.
SIGNIFICATIVITA' E RILEVANZA: una informazione è significativa se modifica i processi economici degli
utilizzatori e la rilevanza è giustificata dalla natura dell'operazione generalmente dall'ammontare.
AFFIDABILITA' una informazione è affidabile quando non contiene errori rilevanti e quando perciò non è
fuorviante. Per essere affidabile deve:
 rappresentare fedelmente gli eventi
 far prevalere la sostanza sulla forma
 l'informazione deve essere neutrale e completa
 deve applicare il principio della prudenza (vedi il bilancio nel codice civile)
COMPARABILITA' gli utilizzatori devono poter comparare i bilanci per poter identificare le linee di tendenza
ed inoltre per poter confrontare il bilancio di due imprese distinte.
Le novità con lo IAS
FINALITA' abbandonando parzialmente la finalità neutrale del bilancio e approcciando ad una redazione che
tenda ad evidenziare la capacità dell'impresa di produrre flussi di cassa.
L'informazione quantitativa deve essere in continuo aggiornamento, da qui l'adozione del calcolo del fair value
preferito rispetto a quello del costo storico.
PRUDENZA minore influsso della prudenza nella redazione. La prudenza è considerata più come sottopunto
dell'attendibilità; i postulati infatti sono legati perlopiù alla competenza e alla continuità.
PREVALENZA DELLA SOSTANZA SULLA FORMA il bilancio è più legato alla sostanza economica che
all'aspetto puramente legale di rappresentazione.
ADOZIONE DI NUOVI SCHEMI DELLO SP e del CE
lo stato patrimoniale: legato alla rappresentazione di attività e passività distinguendo le correnti/non correnti (in
base al ciclo operativo o al criterio di liquidità/esigibilità).
Il conto economico: viene abolita l'area delle attività straordinarie con un impostazione scalare legata alla
natura o alla destinazione. Per cui nessuno schema di riferimento; nessun ordine espositivo; non sono previsti
conti d'ordine; contenuto minimo di voci.
I due schemi sono sostanzialmente non regolati.
ADOZIONE DI NUOVI DOCUMENTI DI BILANCIO vengono introdotti due nuovi documenti il prospetto
delle variazioni in materia di PN (IAS 1) e il rendiconto finanziario (IAS 7). Lo IAS 1 evidenzia le variazioni di
patrimonio iniziale e finale per cambiamenti di principi contabili o correzione di errori, oppure nel caso di
variazioni diverse dal rapporto con i finanziatori che non sono state imputate a CE.
SISTEMA BASATO SU VALORI CORRENTI eliminazione dell'approccio a costo storico con l'approvazione
del c.d. valore equo (Fair Value). Il Fair Value secondo lo IAS 39 è il valore di attività e passività alla data di
riferimento di bilancio in una transazione tra parti indipendenti e autonome.
IMPARIMENT TEST valutazione periodica delle perdite di valore dell'attività di bilancio. Il valore di bilancio
può essere mantenuto solo se inferiore del valore di recupero (recorevable amount). Il valore recuperabile è pari
al maggiore tra il valore di realizzo (net selling price) e il valore d'uso.
SEPARAZIONE TRA ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA DEFINITA E INDEFINITA ammortamento per le
prime e impairement test per le seconde (ad es. l'ammortamento).
RIDEFINIZIONE DEL CONCETTO DI FONDI INSCRITTI AL PASSIVO l'accantonamento al fondo
(prevision) può essere effettuate solo per obbligazioni attuali e misurabili in modo attendibile.
RICALCOLO DELL'AMMONTARE DEL TFR esposizione secondo la logica finanziaria; calcolo del valore
attuale del debito verso i dipendenti alla data di presumibile interruzione del rapporto stimata per categorie
omogenee di lavoratori stimate per carattere attuariale.
MAGGIORE RILEVANZA DELLE INFORMAZIONI DISCORSIVE alcuni principi sono dedicati
esclusivamente alla redazione della nota di bilancio come lo IAS 10 (fatti accaduti dopo l'esercizio) lo IAS 8
(informazioni sul settore) e lo IAS 24 (rapporti con le parti correlate)
MODELLO IAS/IFRS
MODELLO CIVILISTICO
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Prospetto riepilogativo dei movimenti al PN
Rendiconto Finanziario
Nota al bilancio (criteri contabili e note
esplicative)
Stato Patrimoniale
Conto Economico
(ultimamente vengono inseriti anche il prospetto
e il rendiconto)
Lo Stato Patrimoniale
i criteri di presentazione sono essenzialmente due:
 Benchmark i conti vengono divisi in correnti e non correnti a seconda che esse possano realizzarsi o
diventare esigibile nel tempo che intercorre tra l'acquisizione di materiali e la loro realizzazione come
disponibilità liquida.
 Allowed ossia in basse alla liquidità. Le operazioni vengono definite correnti o non correnti a seconda
se siano realizzabili ed esigibili nell'esercizio o meno.
ATTIVITA' CORRENTI è prevista la realizzazione entro il ciclo operativo; sono detenute essenzialmente per
trading; è prevista la data di realizzazione entro 12 mesi dalla redazione del bilancio; rappresentano
disponibilità liquide.
PASSIVITA' CORRENTI è prevista l'estinzione entro il ciclo operativo; sono assunte prevalentemente per
attività di trading; è prevista l'estinzione entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio; l'impresa non ha
un diritto incondizionato a differire il regolamento delle passività dopo i 12 mesi dalla data di riferimento di
bilancio.
Principali elementi nelle note di bilancio
 dichiarazione di conformità con i principi contabili internazionali
 sommario che indichi i principi contabili adottati
 informazione di supporto allo SP e al CE rispetto alle variazioni di patrimonio o di rendiconto
finanziario rispettando l'ordine in cui le voci sono state redatte nello SP e CE.
 altre info come passività potenziale impegni e informazioni finanziarie (e non).
Le imprese che hanno adottato dovutamente o volontariamente i criteri dello IASB hanno dovuto redigere
nuovamente il bilancio dell'esercizio precedente secondo le nuove norme IAS/IFRS adottate.
Parole chiave:
 impianti/immobili/macchinari sono beni tangibili che sono posseduti per la produzione o fornitura, per il
noleggio, per scopi amministrativi destinati a perdurare per più di un esercizio.
 Valore contabile l'ammontare di un bene rilevato al netto di perdite e ammortamento.
 Il costo è ammontare di liquidità o mezzi equivalenti corrisposti o fair value al momento di acquisto o
produzione.
 Il valore ammortizzabile è il costo al netto del valore residuo.
 L'ammortamento è la ripartizione del valore ammortizzabile di un bene nel corso della sua vita utile.
 La vita utile è il periodo di tempo che ci si attende di utilizzabilità o la quantità di beni o servizi
ottenibili.
 Perdita per riduzione di valore è la differenza tra il valore contabile di un attività rispetto al suo valore
recuperabile.
 Il valore recuperabile è il valore più alto tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso.
 Fair Value è il corrispettivo determinato di un bene scambiato tra parti autonome e indipendenti tali che
vengano rispettate le condizioni di mercato.
Attività materiali e investimenti immobiliari
Principio generale lo ritroviamo nello IAS 16 e riguarda impianti/macchinari/immobili.
Sono beni materiali detenuti durevolmente (per più esercizi) per:
 utilizzo nella produzione o fornitura di beni o servizi
 noleggio
 per scopi amministrativi
Non viene perciò applicato a impianti/macchinari/immobili detenuti per la vendita(IFRS 5), per investimenti
immobiliari (IAS 40) ad eccezione di quelli in corso di realizzazione e diritti minerari e a beni di origine
biologica.
Attività materiali rilevazione iniziale
le attività immateriali vengono valutate inizialmente al costo (ossia vengono valutate secondo le modalità di
acquisizione da parte dell'azienda).
Si distinguono tre situazioni:
 Acquisizione separata = il suo prezzo di acquisizione compresi i dazi di importazione e le tasse non
recuperabili dedotti gli sconti commerciali; costi attribuibili al trasporto e al funzionamento;
smantellamenti rimozione e bonifica dal posto di insediamento.
 Produzione separata = costi di produzione e oneri accessori di diretta attribuzione.
 Acquisizione tramite permuta = (1) se la permuta ha sostanza commerciale e se il FV può essere
calcolato in modo attendibile, la rilevazione iniziale avviene al FV di attività ceduta/acquistata. (2) nel
caso contrario valore di prima iscrizione è uguale al valore nel momento della cessione.
Attività materiali dopo la rilevazione iniziale
trattamenti contabili sono di due tipologie:


COST MODEL le attività sono valutate al costo di iscrizione al netto dell'ammortamento e dele perdite.
REVALUATION MODEL le attività vengono rivalutate al fair value al netto degli ammortamenti e delle
perdite se il fair value è sempre determinabile e se il revaluation è applicabile a tutte le classi di attività
materiali.
Il revaluation prevede l'approccio al fair value e nel caso di mercati non attivi il revaluation non è applicabile.
La rivalutazione e il deperimento vengono inscritte in una riserva del patrimonio netto che non è distribuibile.
Questa riserva non è distribuibile fino a recupero del valore che può essere diretto (vendita) o indiretto
(ammortamento). Il revaluation model non modifica la durata dell'ammortamento in quanto non modifica la
vita utile del bene.
Focus sul Fair Value
Definibile come il corrispettivo al quale una attività può essere scambiata o una passività estinta tra parti
consapevoli e disponibile in un operazione tra soggetti indipendenti. E' un valore basato su rilevazioni di
mercato per cui su rilevazioni “aggiornate”; il FV però non coincide direttamente con il market value (MV) in
quanto i criteri IAS/IFRS prevedono dei criteri complementari per il MV:
 Discounted Cash Flow (valore attuale dei flussi finanziari)
 Valore di realizzo netto
 Costo di sostituzione
 Modelli di option princing
Il FV può essere brenchmark treatment o alternative treatment (nel caso delle attività materiali).
Ammortamento
Il valore contabile di un attività materiale non corrente deve essere ammortizzato, lungo il corso della migliore
stima della vita utile, a partire dal momento in cui il bene è disponibile per l'uso.
Per determinare la vita utile di una attività:
 utilizzazione attesa del bene
 deterioramento fisico
 obsolescenza tecnica e commerciale
IAS 8 alla fine dell'esercizio vengono valutati la vita utile e l'eventuale valore residuo finale. Nel caso in cui i
valori non coincidano con quelli dell'esercizio precedente bisogna scrivere in nota di bilancio i cambiamenti
economici e patrimoniali.
COMPONENT APPROACH è l'ammortamento dei singoli elementi dell'attività.
Esistono tre metodi di ammortamento ognuno dei quali viene scelto a seconda dell'utilizzo futuro dei benefici
economici:
 metodo a quote costanti
 metodo a quote decrescenti
 metodo per unità attesa di prodotto (produzione attesa)
Se l'impresa adotta il metodo del revaluation model tramite rivalutazione del FV si deve procedere
all'aggiornamento dell'ammortamento:
 aggiornamento del valore da ammortizzare inizialmente ricevuto e aggiornamento delle fondo di
ammortamento
 aggiornamento del valore di ammortamento residuo: storno del fondo ammortamento accantonato e
rivalutazione del valore contabile netto del bene.
Ai sensi dell' IFRS 5 l'ammortamento è considerato concluso quando il bene viene posseduto per vendita.
Svalutazione e ripristino del valore
In questo caso si utilizza lo IAS 36 ossia l'impairment test ogni qualvolta ci siano indicatori di perdita
(impairment indicators) per poi procedere alla svalutazione.
La regola generale è che il valore contabile dell'attività non deve superare il valore recuperabile (= al maggiore
tra FV al netto dei costi di vendita e il VU).
E' possibile procedere a rivalutazione a patto che si rispetto i criteri del CS e del revaluation model (FV).
Applicazione del revaluation model
Sono possibili due applicazioni di aggiornamento (vedi sopra):
PRIMO METODO:


Calcolo del coefficiente di correlazione = FV / VCN
Rivalutare l'ammortamento iniziale e il fondo accumulato:
◦ rivalutazione del valore iniziale = valore iniziale * coefficiente di correlazione
◦ rivalutazione del fondo = fondo * coefficiente di correlazione
 Valore netto contabile al termine dell'esercizio è pari alla differenza tra le due rivalutazioni.
 Il maggior valore viene inscritto in una Riserva non distribuibile (RND).
 Le quote di ammortamento successive sono pari alla rivalutazione del valore iniziale / il tempo di
ammortamento
 Mano a mano che si procede all'ammortamento viene liberata una parte della RND (viene tolta la
differenza tra la nuova quota e la vecchia quota).
SECONDO METODO:
 si gira il fondo ammortamento alla fine dell'esercizio calcolando il VNC = Ammortamento – fondo
accumulato.
 Sapendo che il valore del FV si rivaluta direttamente il VNC al valore del FV e la differenza si
accantona nella Riserva rivalutazione FV impianti.
Derecognition
Si procede allo stralcio dei beni materiali:
 IAS 17/18 in seguito alla cessione del bene
 per perdita di utilità futura in seguito alla cessione o vendita di elementi soggetti al component approach
Rilevazione delle pluvalenze (minus) imputandole a CE come proventi (oneri).
Presentazione e disclousure
Nello SP le attività non correnti devono essere indicate al netto del relativo fondo di ammortamento.
Nelle note di bilancio si devono fornire informazioni aggiuntive riguardo impianti/macchinari/immobili
scrivendo:
V. criterio di ammortamento utilizzato
VI. vita utile/tasso di ammortamento utilizzato
VII.
una riconciliazione del valore contabili iniziale e finale e specificazione di tutte le variazioni.
INVESTIMENTI IMMOBILIARI
 Definizione: è una proprietà immobiliare posseduta:
◦ al fine di conseguire canoni di locazione
◦ per l'apprezzamento del capitale investito
◦ per entrambe le motivazioni
Per ogni altro fine le attività non vengono considerate come investimenti. Per cambiare la destinazione o la
categoria del bene deve essere esplicita la modifica dell'uso.
 Valutazione iniziale: valgono quelle per le attività materiali
 Valutazione successiva: Nel rispetto del IAS 40 vengono applicati due metodi
◦ metodo del costo (vengono applicati i principi dello IAS 16 come per gli immobili strumentali)
◦ metodo del FV = determinazione del FV degli investimenti e gli immobili vengono iscritti a tale
valore; gli incrementi o diminuzioni di valore vengono iscritti a CE e imputate come variazioni
positive o negative di reddito; non si effettua l'ammortamento.
 Derecognition: valgono le considerazioni già svolte per le attività materiali
 Disclousure: Indipendentemente dal modello prescelto devono essere inscritte in nota di bilancio le
eventuali considerazioni, maggiori nel caso del metodo del FV (in quanto per questa opzione contabile
c'è minor prudenza.
HELD FOR SALE (attività non correnti) IFRS 5
(3) Definizione: per classificare queste attività devono persistere le seguenti condizioni
1. si prevede che il valore contabile recuperato non per uso continuativo ma tramite la vendita
2. l'attività deve essere disponibile immediatamente per la vendita nelle sue condizioni attuali
3. la vendita deve essere altamente probabile
4. il completamento della vendita deve essere completato entro l'esercizio salvo circostanze previste
dallo IFRS 5
5. le azioni richieste per completare il programma di vendita devono dimostrare l'impossibilità di
(4)
(5)
(6)
(7)
annullare o modificare il programma stesso.
Valutazione iniziale: valgono le considerazioni fatte per le attività materiali
Valutazione successiva: gli held for sale vengono valutati al minore tra il VU e il FV al netto dei costi di
vendita, e non si può procedere ad ammortamento.
Derecognition: valgono le considerazioni svolte per le attività materiali.
Disclousure: vengono classificate nello SP e nella nota di bilancio devono essere scritte le motivazioni
della classificazione.
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Nel modello civilistico le attività materiali e gli investimenti immobiliari sono considerati come
immobilizzazioni materiali.
L'art.2424 identifica le seguenti classi di immobilizzazioni materiali:
 terreni e fabbricati
 impianti e macchinario
 attrezzature industriali e commerciali
 altri beni
 immobilizzazioni in corso e acconti.
Valore di iscrizione: Secondo il I comma dell'art. 2426
“le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il
costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota
ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato;
con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi”
Le immobilizzazioni vengono imputate al loro costo storico.
Il bene nell'economia dell'impresa può essere introdotto tramite:
4. acquisto da terzi come costo originario di acquisto (importo in fattura + iva detraibile) + oneri accessori
(trasporto, etc..)
5. produzione interna: vengono distolti input destinati alla vendita per produrre un bene che verrà poi
utilizzato dall'impresa. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili e quelli
ragionevolmente imputabili (a differenza del modello IAS/IFRS).
Per costi RAGIONEVOLMENTE IMPUTABILI si intendono quei costi sostenuti nel corso della fabbricazione,
per la produzione si intendono anche costi indiretti o comuni (es. energia); si considerano i costi nel momento
in cui il bene può essere potenzialmente utilizzato, non al momento vero e proprio di inizio di utilizzo.
Il costo di produzione può comprendere anche gli ONERI FINANZIARI per finanziamenti pervenuti per la
costruzione del bene, e si possono capitalizzare solo gli oneri attinti per la costruzione; ultimato il bene non si
possono più capitalizzare gli oneri finanziari.
In definitiva COSTO DI PRODUZIONE = COSTI DIRETTI + COSTI INDIRETTI RAGIONEVOLEMENTE
IMPUTABILI + ONERI FINANZIARI per finanziamenti pervenuti per la costruzione del bene.
AMMORTAMENTO
Nel codice civile l'ammortamento viene disciplinato dal II comma dell.art 2426 del cod.civ.
“il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente
ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di
ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa”
Importante è che l'utilizzazione sia limitata nel tempo (per esempio un terreno non può essere ammortizzato).
Al momento dell'ingresso gli amministratori devono stimare l'ammortamento del bene considerando la durata
economica dello stesso. Viene perciò pattuito un piano di ammortamento pluriennale che può essere modificato
solo:
 dopo un lungo confronto tra gli organi centrali Cda, Collegio Sindacale e società di revisione.
 Con un ampia informativa nella nota integrativa (inscrivere coefficienti e criteri).
Il piano d'ammortamento deve essere redatto secondo questo iter:
 individuazione del bene
 definire il valore da ammortizzare VA = CS- Valore residuo finale
 definire il periodo di ammortamento (valutare la durata economica)
 definire la modalità di determinazione delle quote di ammortamento.
Per una scelta prudente generalmente il Valore residuo finale = 0; generalmente vengono prescelte le quote di
ammortamento costanti; nel caso di società non quotate dovendo fare riferimento al FISCO gli amministratori
nella scelta della quota si allineano alle aliquote fiscali.
SVALUTAZIONE E RISPRISTINO DI VALORE
“ l'immobilizzazione che, alla data della chiusura dell'esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a quello determinato secondo
i numeri 1) e 2) deve essere iscritta a tale minore valore; questo non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno
i motivi della rettifica effettuata”
Si procede a svalutazione nel caso in cui c'è una perdita di valore considerata durevole, nel caso in cui il valore
venga recuperato si procede a ripristina di valore nei limiti del valore originario CS.
Nel caso di un bene ammortizzabile il codice non disciplina il processo di svalutazione.
Come conciliare il piano di ammortamento con l'obbligo di svalutazione: confronto tra il valore contabile che
residua dopo aver effettuato gli ammortamenti e il valore d'uso (capacità di a