Francessco Baracca - Gruppo Ricerche Storiche Associazione Arma
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Francessco Baracca - Gruppo Ricerche Storiche Associazione Arma
Associazione Arma Aeronautica – Genova Gruppo Ricerche Storiche Strade e Aviatori: Piazza Francesco Baracca La targa commemorativa Vista della piazza in direzione sud Planimetria con collocazione rispetto a Via Sestri Foto aerea: cerchiata in rosso la posizione della piazza rispetto al quartiere di Sestri Ponentet Vista della piazza in direzione nord Cartografia e riprese aeree prodotte dalla Regione Liguria Autorizzazione n° 52 del 10/03/2011. Magg. Francesco Baracca Medaglia d'Oro al Valor Militare “Asso degli Assi” del primo conflitto mondiale con 34 vittorie all'attivo si distinse fra gli aviatori del tempo, al di là della retorica, per un elemento caratteriale. La descrizione più attendibile è forse quella di Igino Mencarelli pubblicata in un profilo biografico dell' Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare nel 1969: “... uomo di buona intelligenza, di media cultura, dall'indole ferma, equilibrata, introversa, dal contegno poco espansivo, talora un po' freddo e riservato con gli stessi compagni d'arme; un signore di piglio aristocratico, di antico stampo, un ufficiale scrupoloso, benevolo e al tempo stesso esigente, sempre inflessibile verso se stesso”. Baracca nacque a Lugo di Romagna il 9 maggio 1888, figlio di un ricco proprietario terriero e di una nobildonna, la contessa Paola Biancoli. Studiò a Firenze al Collegio degli Scolopi e al liceo Dante. Attratto dalla dalla carriera militare, nel 1907 si iscrisse all'Accademia di Modena e due anni più tardi prendeva servizio con il grado di sottotenente nel Piemonte Cavalleria. Nel 1911 affascinato dalla nascente aviazione chiese l'ammissione ai corsi di pilotaggio. Il 28 aprile 1912 Baracca veniva ufficialmente trasferito al battaglione Aviatori del Genio, primo nucleo della futura arma aerea italiana. Venne inviato alla scuola di volo di Reims (Francia)e dopo tre mesi ottenne il brevetto. Rientrato in Italia, sul campo della Malpensa trasformò il brevetto civile francese in brevetto militare italiano. Venne assegnato alla 6° Squadriglia e, alla vigilia del conflitto, tornò in Francia per addestrarsi sui Nieuport (costruiti su licenza Italia dalla Macchi) e, rientrato in patria, nel luglio 1915 fu assegnato alla 1° Squadriglia da caccia, inizialmente sul campo di Pordenone poi su quello di Udine. Nel cielo di Udine affrontò i combattimenti, ma a causa dell'inesperienza e dal malfunzionamento della mitragliatrice del Nieuport, non ottenne risultati ritornando con l'aereo sforacchiato dal fuoco nemico. Con il nuovo Nieuport Bebè, più veloce e maneggevole dei precedenti velivoli, ottenne il 7 aprile 1916 la prima vittoria in combattimento abbattendo un Aviatik nella zona dell'Isonzo. Baracca, che atterrò lì vicino, potè vedere il pilota, un cadetto viennese di ventiquattro anni che aveva una ferita al volto. Scrisse in una lettera: “Gli ho parlato a lungo e gli ho stretto la mano facendogli coraggio. Ne aveva bisogno, era molto avvilito”. Dopo questo episodio le vittorie cominciarono a moltiplicarsi. Alla fine del 1916, ne aveva conseguito 4 affinando via via la tattica di attacco. Come ogni altro cacciatore cercava di piombare sull'avversario dall'alto, sfruttando il vantaggio della quota, ma apriva il fuoco solo da distanze incredibilmente raccorciate, anche solo da venti metri. A metà del 1917, promosso capitano e con tredici vittorie all'attivo, assunse il comando della 91° Squadriglia, la “Squadriglia degli Assi”, perché in essa figuravano cacciatori come Baracchini, Ruffo di Calabria, Olivari. Grazie al nuovo Spad VII, Baracca il 21 ottobre 1917 abbattè nella zona del Montenero due velivoli nemici nell'arco di pochi minuti. Il 7 dicembre 1917 conquistò la trentesima vittoria. Pochi mesi dopo Caporetto, in una serata alla Scala di Milano l'asso ricevette, insieme a Pier Ruggero Piccio e a Ruffo di Calabria, la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Promosso maggiore, conquistò le ultime quattro vittorie il 3 maggio 1918, il 24 maggio e il15 giugno. Quattro giorni più tardi, Baracca e altri tre piloti della “Squadriglia degli Assi” vennero mandati a mitragliare a bassa quota un costone del Montello dove erano annidati gli austriaci. L'aereo e il corpo di Baracca vennero ritrovati solo cinque giorni dopo. “ l'Asso degli Assi” fu abbattuto da un colpo di fucile alla fronte, sparato da un fante austriaco. Era il 19 giugno 1918 . Nato il 9/5/1888 a Lugo (RA). Deceduto sul Montello il 19/6/1918 in combattimento aereo. MEDAGLIA D'ORO (a vivente) D.L.5 maggio 1918 (B.U.1918 disp. 32 pag 2423) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al D:L. 24 maggio 1917 (B.U. 19117 disp. 30 pag 3520) MAGGIORE DI CAVALLERIA 10° Gruppo aeroplani Primo pilota da caccia in Italia, campione indiscusso di abilità e coraggio, sublime affermazione delle virtù italiane di slancioe audacia, temprato in sessantatrè combattimenti, ha già abbattuto 30 velivoli nemici, 11 dei quali durante le più recenti operazioni. Negli ultimi scontri, tornò due volte col proprio apparecchio gravemente colpito e danneggiato da proiettili di mitragliatrici Qualche anno dopo il termine della Prima guerra mondiale, nel 1923, la madre di Francesco Baracca donò ad Enzo Ferrari il suo emblema che, modificato nella posizione della coda e del colore dello sfondo, ora giallo, ornò le vetture condotte dal pilota per la scuderia da corsa della Alfa Romeo e, più tardi, andò a ornare le vetture della ditta che Ferrari fondò subito dopo la seconda guerra mondiale: ancora oggi è il simbolo dell'omonima casa automobilistica. Meno conosciuto è il fatto che anche la Ducati utilizzò il cavallino rampante (pressoché identico a quello della Ferrari) sulle proprie moto dal 1956/57 al 1960/61. Il marchio fu scelto dal celebre progettista della Ducati Fabio Taglioni che era nato a Lugo di Romagna come Baracca. Cielo dell'Isonzo, della Carnia, del Friuli, del Veneto e degli Altipiani 25/11/1916 11/2/1917, 22-25-26/10/1917, 6-7-1523/11/1917, 7/12/1917 Gli aeroplani: Nieuport 17, Spad S VII e S XIII SPAD VII Lunghezza 6,08 m Apertura alare 7,81 m Altezza 2,20 m Superficie alare 17,85 m² Peso a vuoto 510 kg Peso max 740 kg Motore Hispano-Suiza 8A Potenza 150 CV Velocità max 192 km/h Autonomia 360 km Tangenza 5 335 m La fama dello Spad e dell'asso italiano continua anche ai nostri giorni: Francesco De Gregori Canzone Spad S2489 Album “Amore nel Pomeriggio” - anno 2004 Una bestia di fuoco e velocità, cinque quintali di pura bellezza Un angelo giallo come un lampo e improvviso come una faina Eravamo una macchina sola e io pensavo ed era cosa fatta Nessuno ci stava dietro, senza peso e senza ingombro Senza peso, senza ingombro, solo pensiero veloce A terra si vedevano solo bocche spalancate, i bambini di Lugo ci segnavano a dito Le donne si innamoravano dell'aeroplano e del mio coraggio Ed era solo volontà di precisione, la guerra, solo l'occasione E i nemici quasi complici di questa volontà Complici e gregari della nostra temerarietà La terra è una parentesi tra una partenza e l'altra, quasi un'inutile perdita di tempo Per cose di poca importanza Di lassù c'è un'altra vista del mondo, un altro panorama della vita Non avremmo potuto invecchiare mai Non dovevamo invecchiare mai Perché non eravamo nati per invecchiare mai La terra è una parentesi tra una partenza e l'altra, quasi un'inutile perdita di tempo Per cose di poca importanza Ecco una bestia di fuoco e aerodinamicità Ecco cinque quintali di vera bellezza Baracca con il suo Spad Il distintivo della 91° Squadriglia SPAD XIII Lunghezza 6,30 m Apertura alare 8,10 m Altezza 2,35 m Superficie alare 21,1 m² Peso a vuoto 566 kg Peso max 845 kg Motore Hispano-Suiza 8B Potenza 223 CV Velocità max 234 km/h Velocità di salita 2 m/s Autonomia 350 km Tangenza 6 650 m Riproduzione volante dello Spad S XIII realizzata da Giancarlo Zanardo in volo su Lugo di Romagna Foto da www.museodelpiavevincenzocolognese.it La copertina del disco Nieuport 17 Scheda Tecnica Lunghezza 5,74 m Apertura alare 6,22 m Altezza 2,33 Superficie alare 15 mq Peso a vuoto 374 kg Peso max 565 kg Velocità max 177 km/h Tangenza 5300 m Autonomia 2h Motore Le Rhone 9J Potenza 110 CV I Nieuport 17 della 91° Squadriglia, Nell'ordine i velivoli di Palli, Ruffo di Calabria, Baracca Spad S VII conservato nel Museo Francesco Baracca di Lugo di Romagna nei colori dell'asso degli assi Foto da www.museobaracca.it