Le Cronache - Rotary Club Torino Polaris
Transcript
Le Cronache - Rotary Club Torino Polaris
Rotary Club Torino Polaris Distretto 2030 Bollettino 2 - Ottobre 2009 Anno Rotariano 2009-2010 Redazione a cura del Segretario, Piera Bossi e della Commissione Amministrazione del Club Sommario Presidente Otello Bianchin Vice Presidente Bernardino Chiaia Prefetto Vincenzo Guarino Segretario Piera Bossi Tesoriere Pier Cesare Carcheri Consiglieri Alberto Bassignana Letizia Maria Ferraris Claudio Gentile Laura Qualtorto Valeriano Visconti Presidente Uscente Franca Audisio Presidente Eletto Vincenzo Guarino Le Cronache … ………………. Pagina 2 I Programmi ………………….. Pagina 7 I nostri fanno bene……………. Pagina 8 Le Cronache “QUATTRO PASSI IN UMBRIA” Assisi Spello Perugia Città di Castello La gita di esordio della stagione Rotariana si avvale del programma, ritmato ma non assillante, elaborato da Otello Bianchin e dell’affettuosa ospitalità dei Rotariani di Città di Castello. Via le macchine e tutti su un pulmino dalle giuste dimensioni. Partono Bianchin con Rosi e con i coniugi Ravetto, Berardino con Silvia, Bossi con l’amica Ilva Martin, Cervetti, Guarino con Tina, Gambarana, Gentile (Vittoria ci raggiunge ad Assisi), Pepe, Pittaluga. Assisi, la città di pietra rosa posta alle pendici del Monte Subasio, patria della spiritualità umbra è il punto di partenza. La storia dei suoi grandi santi, Francesco e Chiara si unisce all’opera dei più famosi pittori del Medioevo. Dalla Basilica di Santa Chiara scendiamo verso la Piazza del Comune: Palazzo dei Priori, il Palazzo del Capitano, il Palazzo del Capitano del Popolo e la Torre del Popolo. Incastonato tra questi, un interessante tempio romano detto della Minervala. Un cammino che ci prepara al mistico incontro con la Basilica di San Francesco, centro della spiritualità francescana e culla dell’arte medievale europea, costruita sopra la tomba del Santo di Assisi. Cena e Pernottamento a Spello e poi via per la mattina del Sabato a Perugia a cui accediamo attraverso la Rocca Paolina, la fortezza voluta da Paolo III Farnese, in un inatteso e suggestivo percorso sotterraneo che si apre tra antiche case nobiliari e tecnologie moderne. E da qui la nostra guida ci porta sulle ali del suo racconto alla Fontana Maggiore capolavoro di scultura gotica, al Palazzo dei Priori, attraverso una passeggiata nella città che vive il suo sabato. Il Pomeriggio è dedicato a Città di Castello dove i soci del RC locale hanno predisposto una visita guidata ad uno degli orgogli cittadini: il grande artista Alberto Burri (Città di Castello 1915 - Nizza 1995), uno dei maggiori esponenti dell'arte informale italiana. Noi abbiamo la possibilità di visitare la parte della “Collezione Burri” gestita dalla Fondazione Palazzo Albizzini, istituita nel 1978 per volontà dello stesso Burri, esposta nella sede degli Ex Seccatoi del Tabacco, che ospita i cicli di grande formato dell’artista. Gli edifici che ospitano la collezione sono quelli di un complesso industriale della Fattoria Autonoma Tabacchi sorto fra la fine degli anni '50 e la metà degli anni ‘60 per l'essiccazione del tabacco tropicale, ricreando in modo artificioso le condizioni di clima caldo-umido in cui le piante avevano modo di vegetare. Nel 1966, a seguito dell'alluvione di Firenze, evento disastroso che comportò la perdita di documenti fondamentali per la storia della civiltà europea, le attrezzature tecniche e il personale dello stabilimento furono impiegati, con l’assistenza di tecnici specializzati, per il prosciugamento dei preziosi libri danneggiati della Biblioteca Nazionale Centrale, del materiale cartaceo del Tribunale Civile e Penale e della società editoriale "La Nazione". Negli anni '70 la coltivazione, non più redditizia, venne cessata e con essa anche l'uso dei seccatoi. Nel 1978 venne concesso in uso gratuito a Burri uno dei seccatoi, che nel 1979 fu aperto per la presentazione alla critica ed al pubblico del primo vasto ciclo pittorico denominato "Il Viaggio". L'acquisizione di tutto il complesso da parte della Fondazione Palazzo Albizzini, resa possibile nel 1989, ha dato l'avvio al progetto generale di recupero ed adattamento museale. L'uso di immobili così singolari ha consentito l'esposizione di dipinti altrettanto singolari, anche nella dimensione, recente ulteriore donazione del pittore alla sua città, vivace luogo di incontro di antiche culture che ha prodotto nel tempo originali testimonianze di grande civiltà. Lo spazio espositivo, inaugurato nel 1990, ospita 128 opere realizzate dal 1974 al 1992/'93. La sera, molto suggestiva, si svolge a Villa Garavelle, abitazione del defunto Marchese Gioacchino Capelletti. Oltre al suggestivo contesto naturale la villa è un prezioso scrigno che custodisce il Museo delle Tradizioni Popolari e delle Arti Contadine dove gli utensili e le macchine continuano a vivere in una vera ricostruzione della vita rurale, ambiente della veglia intorno al fuoco che ci coinvolgerà dopo una cena anch’essa lezione di vita e sapori della campagna di un tempo. La casa del marchese Capelletti fu donata alla condizione di mantenere vivo il Museo Fermodellistico, impressionante raccolta di 150 riproduzioni in scala 1:20 – 1:40, testimonianza della passione e della perizia tecnica di una vita del proprietario. La domenica mattina è dedicata alla visita guidata di Palazzo Vitelli alla Cannoniera (sede rinascimentale della Pinacoteca), così chiamato perché sul luogo sorgeva un deposito (o una fonderia) di cannoni. Si tratta di uno dei cinque Palazzi che la famiglia Vitelli eresse a Città di Castello tra la fine del ‘400 e la seconda metà del ‘500. La facciata principale è decorata a graffito su disegno del Vasari e si affaccia su un giardino che nel XVI secolo era famoso in Europa per la raccolta di piante esotiche. A San Sepolcro, presso la Pinacoteca Comunale, ci tratteniamo estasiati davanti alla Resurrezione di Piero della Francesca (1463-65) - Murale in affresco e tempera, giudicato uno dei più grandi capolavori di Piero, dipinto per la sua città natale probabilmente prima del suo soggiorno a Roma nel 1458. Mostra l'abilità di Piero nell'uso di elementi iconografici arcaici, tratti dal repertorio popolare di immagini sacre e inseriti in un contesto culturale e stilistico assolutamente nuovo. La composizione è divisa in due parti prospetticamente separate. La zona inferiore, dove ci sono le guardie dormienti, ha un punto di vista molto basso conferendo così alle figure una solidità monumentale. Sopra le sentinelle dormienti Piero pone la figura del Cristo, non più vista dal basso, ma perfettamente frontale. Il Cristo risorto è senza dubbio una perfetta rappresentazione dell'ideale umano di Piero: concreto, misurato e solenne nello stesso tempo. Anche lo splendido paesaggio si rifà al repertorio popolare: Piero lo ha simbolicamente dipinto per metà ancora immerso nell'inverno e metà che riprende vita - risorge - nella primavera. Il pranzo del commiato si tiene in località Anghiari (siamo in Toscana, sul suolo della battaglia combattuta il 29 giugno 1440 tra le truppe milanesi ed una coalizione guidata dalla Repubblica di Firenze.La battaglia, dove secondo il Machiavelli “…ed in tanta rotta e in sì lunga zuffa che durò dalle venti alle ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite né d'altro virtuoso colpo ma caduto da cavallo e calpesto spirò”, deve la sua notorietà alla sua rappresentazione realizzata in uno dei più importanti affreschi di Leonardo da Vinci, dipinto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Purtroppo a tutt'oggi si ignora se sia stata completamente distrutta o solo ricoperta da un altro dipinto. In realtà, nonostante i disastri, l'opera era stata in gran parte completata, infatti, Leonardo ci aveva lavorato per ben un anno con sei assistenti. Malgrado i danni nella parte alta, quindi, questa "Battaglia di Anghiari" rimase esposta a Palazzo Vecchio per diversi anni; molti la videro, molti la riprodussero anche, e tra questi Rubens, che ne ricopiò la parte centrale: quindi grazie a questo dipinto di Rubens, si è oggi in grado di avere un'idea abbastanza chiara di cosa era l'affresco di Leonardo.) Il Castello dei Sorci è stato abitato da due grandi e potenti famiglie tra il 1200 e il 1530: I TARLATI di Pietramala (12341388), I BALDACCIO (1388-1441) e I PICHI (1443-1650). Trasformato in fattoria, oggi il Castello di Sorci ospita uno dei ristoranti più tipici d'Italia. A tale proposito si ricorda che le sue stanze hanno fornito l’ispirazione della sceneggiatura del film Non ci resta che piangere di e con Roberto Benigni e Massimo Troisi, all’epoca ospiti del castellano di Sorci. Nelle sere estive, sotto il cielo stellato, ancora a qualcuno sembra di sentire lo sferragliante rumore dell'armatura di Baldaccio, il cui fantasma anima la vita del suo antico castello. 5 Ottobre 2009 “La Sindone nella storia della Città di Torino: dal suo trasferimento da Chambery nel 1578 fino ai giorni nostri” La conviviale, tenutasi presso la nostra sede del NH Jolly Ambasciatori, ha avuto come relatore il dott. Gian Maria Zaccone, Vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia e direttore scientifico del Museo della Sindone. Egli si occupa della Sindone da oltre trent’anni, interessandosi particolarmente della ricerca storica. Ha individuato e pubblicato documenti riguardanti il passaggio della Sindone agli Charny, il trasferimento della Sindone ai Savoia e la cronologia delle operazioni fotografiche eseguite da Secondo Pia, primo fotografo ufficiale della Sindone, nel maggio del 1898. È autore di libri e numerosi articoli di carattere storico, ha tenuto centinaia di conferenze in Italia e all’estero. Presenti (ospiti): Bianchin, Audisio, Bassignana, Berardino, Bossi, Cammara, Carcheri (Paola Donato, Oscar Orla, Pippo Franco e Signora) Cervetti, Garnero, Guarino, Pepe (Elvira Termini), Pittaluga, Qualtorto, Ruscalla, Verdi, Visconti, Zito. Visitatore Rotariano Giorgio Gagna (RC Torino Est). 15 Ottobre 2009 Visita del Governatore Alessandro Pastorini Preceduta dalle sessioni di lavoro pomeridiano con il Presidente, il Segretario ed i membri del Consiglio Direttivo ed i Presidenti delle Commissioni, la conviviale si è tenuta in un clima cordiale. Il Governatore, accompagnato dalla Sig.ra Gianna ci ha ricordato i temi guida dell’anno rotariano. Ci ha invitato ad una maggior comunicazione e coesione tra i Club, al fine di produrre progetti significativi. Importante poi documentare quanto fatto nell’anno sia alla redazione Distrettuale sia presentando dei posters presso la sezione che verrà allestita al Congresso Distrettuale. Una nota giunta dall’Assistente del Governatore (Verdi): il Governatore sta continuando la sua opera da solo, senza l’aiuto del Segretario Distrettuale, a quanto pare dimessosi in corsa. Un esempio di dedizione su cui meditare. Presenti Bianchin, Audisio, Bassignana, Berardino, don Bonsignori, Bossi, Callari-Bennati, Cammara, Colli, Digilio, Gambarana, Garnero, Gentile, Guarino con Tina, Morra, Mussi, Pecchio, Pittaluga, Verdi, Vinciguerra con Luisa, Visconti. 16,17,18 Ottobre 2009 Visita a Piacenza e dintorni Per non perdere il gusto delle gite insieme i coniugi Viana hanno proposto questo prelibato appuntamento per visitare questa discreta città che ha saputo comunque stupire. All’appello hanno questa volta risposto Bianchin (Rosi), Audisio (A.Rangoni ), Bassignana, Bossi, Callari-Bennati, Gambarana (Cristina, Emma e Bianca), Guarino (Tina), Pepe, Tabacchi (Viviana), Vinciguerra (Luisa), Visconti. Del RC Stupinigi Domenico Lops con signora Dopo l’accoglienza del Venerdì sera, il sabato è dedicato alla città di Piacenza con la visita a Palazzo Farnese, costruzione iniziata nel 1559 su progetto di Francesco Paciotto. Qui dopo aver ammirato l'opera più celebre del Museo, il tondo di Alessandro Botticelli raffigurante la "Madonna adorante il Bambino con San Giovannino" ci si è dedicati alla visita del Museo delle Carrozze che si sviluppa nei 1100 mq dei sotterranei. La ricca collezione ha tra i suoi prezzi pregiati due sontuose Berline di Gala della metà del settecento. Quella riprodotto in foto, è una berlina di Gran Gala realizzata dal celebre carrozziere milanese Cesare Sala per il re d'Italia nel 1879. Gli altri esemplari appartengono per la maggior parte all'ottocento, secolo in cui si assiste ad una continua evoluzione della meccanica, volta a rendere più comoda, più veloce e più sicura la carrozza: Berline da viaggio con eleganti rifiniture e molle di sospensione di due tipi, Stage con posti per 12 passeggeri e con ampio vano per bagagli e rifornimenti alimentari, l' Hansom-Cab, il taxi nelle metropoli inglesi, il classico Landau per tutte le stagioni, il Brougham, vettura a due posti, agile e comoda per il traffico urbano, con elegante tappezzeria e fanali, carrozze scoperte per le passeggiate in città e in campagna o per altri usi (caccia, trasporto di merce). I carrozzieri, dalle cui officine uscirono gli esemplari della collezione, sono tra i più importanti conosciuti: Cesare Sala, Francesco Belloni, Enrico Orsaniga e i Fratelli Tagliabue di Milano, Locati-Torretta e Boccardi-Alessio di Torino, Ferretti di Roma; non mancano le presenze di stranieri molto noti (Forder Bros, Holland & Holland, Thomas Baptiste ecc.). Il valore della collezione, rispetto ad altre italiane e straniere, consiste nel fatto che tutti gli esemplari sono pressoché intatti, perché non hanno subito trasformazioni o adattamenti, ed evidenziano l'evoluzione della tecnica e della meccanica prima dell'era dell'automobile. Poi un rapido giro ad ammirare il Duomo e le Basiliche di Sant’Antonino e San Giovanni in Canale. Un giro così intenso è stato premiato con una sontuosa colazione in Prefettura, ospiti di Luigi e Letizia Viana. Nel pomeriggio visita guidata alla Galleria d’Arte moderna Ricci Oddi raccolta di opere collezionate a partire dal 1897. Inaugurata nel 1931 costituisce un importante documento dello sviluppo dell'arte italiana del XIX e del XX secolo. Possiede inoltre alcuni autentici capolavori come Piazza d'Anversa di Zandomeneghi (1880) dove sono rivissute in maniera personalissima le lezioni di Degas (per certi tagli prospettici) e di Renoir (negli accordi cromatici); Ecce Puer di Medardo Rosso, che ruppe l'involucro chiuso della forma scultorea preannunciando le nuove tendenze novecentiste; il bellissimo Ritratto di Bruno Barilli, dipinto da Massimo Campigli nel 1928; I pagliai di Carrà o la straordinaria Mezza figura di donna (1916-1917), opera di Gustav Klimt, fautore della sessione viennese. Nella serata, grazie all’ospitalità del padrone di casa Orazio Gianardi Landi, la visita al castello di Castello di Rivalta, in Val Trebbia databile intorno all’XI secolo. La cena si è svolta nel suggestivo borgo presso la Locanda del Falco. La domenica mattina è stata dedicata alla visita del Collegio Alberoni, vasto complesso architettonico, attualmente sede del seminario; è dotato di una pinacoteca, dell’osservatorio astronomico, di un museo di scienze naturali. Deve il suo nome al Cardinal Giulio Alberoni che dopo il sostegno fornito a Clemente XII, fu nominato amministratore dell'ospedale di San Lazzaro di Piacenza, nel 1740. L'ospedale era una fondazione medioevale a beneficio dei lebbrosi. Di particolare valore la sala degli arazzi, un’autentica e singolare passione per il cardinale. La raccolta, così come fu costituita un tempo dall’Alberoni, consta di 18 superbi esemplari, suddivisi in tre serie diverse: la serie di Enea e Didone, che consta di 8 pezzi, tessuti dall’arazziere Michiel Wauters di Anversa su cartoni di Giovan Francesco Romanelli; la serie di Alessandro Magno, anch’essa di otto pezzi, tessuti da un arazziere fiammingo ignoto, che operò a Bruxelles nella seconda metà del ‘600, basandosi su cartoni di Jacob Jordaens dipinti verso il 1630-35 e, infine, la serie di Priamo. Quest’ultima, la più antica e preziosa, è costituita da 2 arazzi strepitosi, tessuti a Bruxelles al principio del XVI secolo (1515-1520 circa), che raffigurano le nozze di Priamo ed Ecuba e, precisamente, il Corteo regale e il Ricevimento con banchetto di nozze. Ultima tappa è stata la visita di Castell’Arquato borgo medioevale e città d'arte. Strategicamente situato sulle prime alture della Val d’Arda, il borgo medioevale e’ arroccato lungo la collina, e domina il passaggio. Il centro storico si é sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda. Il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito negli anni modifiche degne di nota. Un borgo in cui cultura, storia, ricchezze naturalistiche , si fondono in una perfetta armonia I Programmi del Club 9 Novembre 2009 Lunedì 9 Novembre 2009 ore 19:00 Aperitivo presso NH Jolly Ambasciatori, Corso Vittorio Emanuele 104 Torino Lunedì 16 Novembre 2009 ore 20:00 Conviviale con ospiti - NH Jolly Ambasciatori, Corso Vittorio Emanuele 104 Torino Relatore l’architetto Carlo Viano sul tema: “ Palazzo Madama, la storia di Torino è dentro le sue mura “. La serata è preceduta, alle 18:30, dal Consiglio Direttivo Martedì 24 novembre 2009 ore 20:00 Conviviale con ospiti – Ristorante Villa Sassi , Strada al Traforo di Pino 47 – Torino tel 0118980556 Interclub organizzato dal RC Settimo Torinese Relatore il Prof. Aldo A. Mola sul tema “Massoneria e Rotary” Lunedì 30 novembre 2009 ore 20:00 Conviviale – NH Jolly Ambasciatori, Corso Vittorio Emanuele 104 Torino Assemblea dei Soci con elezioni Consiglio Direttivo anno 2010-2011 e Presidente 2011-2012 Sono al momento candidati i soci: Per il Consiglio Direttivo 2010-2011 (Enzo Guarino Presidente): Bernardino Chiaia (per la Vicepresidenza), Piera Bossi (per la Segreteria), Piergiacomo Garnero (come Prefetto), Francesco Zito (come Tesoriere), Alberto Bassignana, Rocco Digilio, Francesco Saverio Bozzanca , Laura Qualtorto, Valeriano Visconti (come Consiglieri). Per la Presidenza 2011-2012: Piergiacomo Garnero. Lunedì 14 Dicembre 2009 ore 20:00 Conviviale con ospiti – NH Jolly Ambasciatori, C.so Vittorio Emanuele 104, Torino Conviviale Natalizia. Segnaliamo inoltre… Sabato 14 novembre 2009 Il RC Canelli-Nizza Monferrato organizza la consueta Grande Bagna Cauda, un evento distrettuale piacevole e di grande adesione (in genere 300 - 400 soci). Il Programma prevede, dopo il check-in presso il foro Boario di Piazza Garibaldi in Nizza Monferrato, delle visite presso la Cantina sociale di Vinchio e Vaglio, presso la sede della Distilleria Beccaris, del Museo della “Bustina di zucchero” e del Museo delle Contadinerie alle Cantine Bersano. Alle 20:00 poi appuntamento presso la Locanda Gancia di Santo Stefano Belbo. Martedì 24 novembre 2009 Il RC Cuneo organizza una conviviale con ospiti. Il relatore è il nostro socio Bernardino Chiaia sul tema "Il Politecnico di Torino: un Ateneo nel III millennio". I nostri fanno bene La Stampa del 28 u.s. ci ha riferito delle iniziative del nostro socio onorario, don Andrea Bonsignore, direttore scolastico del Cottolengo, che insieme agli animatori della Piazza dei Mestieri, collabora con Giovanni Scalabrini, un prete comboniano che da 45 anni si dedica allo sviluppo degli adolescenti in Uganda. Un grosso laboratorio di lavoro e solidarietà per condividere le esperienze di chi ha costruito un collegio che accoglie 2200 studenti, del nostro don Andrea, direttore di una scuola per 200 studenti di cui il 60% straniero, e di un consorzio che organizza corsi di formazione per l’avvio a diversi mestieri. Sfruttando queste esperienze si porterà alla costituzione di una scuola professionale a Kampala. Con il suo stile da “battitore libero” il prode Alfredo Cammara ci ricorda che esiste la possibilità di un interessante service da proporre al gruppo dei 5: offrire supporto a giovani di famiglie torinesi in difficoltà che rischiamo, per necessità, di abbandonare gli studi superiori ponendo quindi un condizionamento grave sul loro futuro. In Italia la probabilità che un giovane con padre non diplomato si laurei è solo del 10%, contro oltre il 40% dell'Inghilterra e il 35% della Francia, per fare un esempio. La modalità del service è quindi che ogni Club (o gruppo di Club) arrivi a finanziare una borsa di studio a favore di giovani meritevoli e appartenenti alla fascia di famiglie a basso o minimo reddito. Egli propone l’istituzione di una borsa di studio in nome del nostro compianto socio Fulvio Pastorini che della conoscenza ha fatto il perno della propria vita mettendola e, con costante affettuosa semplicità, per molti anni al servizio del nostro Club.) Esiste già un modello di tale service, individuato dalla nostra Commissione Distrettuale cercando di riproporlo, ed è quello del Rotary Club di Pinerolo che con tale duplice impostazione, borsa di studio del Club e dei singoli soci, arriva ad erogare in un anno ben 22 borse di studio più 4 borse di studio erogate dal loro stesso Club Rotaract. Siamo ancora in tempo per quest’anno scolastico.