Mare del Nord: inaugurato il più lungo cavo elettrico sottomarino del
Transcript
Mare del Nord: inaugurato il più lungo cavo elettrico sottomarino del
N. 17 - 15 Ottobre 2008 - Anno 56 - Quindicinale - t 1 - Abbonamento t 20 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano (contiene I.P.) dal 1952 http://www.giornaleingegnere.it Quindicinale di informazione per ingegneri e architetti 1563 L’interconnessione è lunga 580 chilometri e collega le coste della Norvegia a quelle dell’Olanda CULTURA Mare del Nord: inaugurato il più lungo cavo elettrico sottomarino del mondo Ripensando alla genialità di Leonardo Enrico Rota Un contributo interessante e particolarmente stimolante che, ripercorrendo la vita e le opere di Leonardo da Vinci, ci permette di capire e apprezzare come i messaggi proposti dal genio dello scienziato toscano siano ancora di grande attualità e spesso applicabili alla realtà che viviamo quotidianamente. Davide Canevari Inaugurato ufficialmente lo scorso 11 settembre, collega le coste della Norvegia con lʼOlanda, correndo sui fondali del Mare del Nord per una lunghezza complessiva di 580 chilometri. Al di là delle valenze tecnologiche da record, questa interconnessione segna un punto di svolta nella politica energetica europea, soprattutto per quanto riguarda le fonti a emissioni zero. a pagina 6 ORDINI Riflessioni sul Congresso di La Spezia Roberto Di Sanzo on si può certo parlare di NorNed come di una “semplice” interconnessione elettrica tra due nazioni. E questo per una serie di considerazioni che spaziano dalla sfera più squisitamente tecnologica a quella politica ed economica. Ufficialmente inaugurato lo scorso 11 settembre dalla multinazionale dell’energia Abb, che ha provveduto alla realizzazione dell’opera, NorNed è il più lungo cavo sottomarino realizzato con tecnologia HVDC esistente al mondo (580 chilometri) e collega la località norvegese di Feda con la cittadina olandese di Eemshaven. foto: © Copyright 2008 ABB. N segue a pag. 7 L’efficienza energetica Alberto Pieri interrogativo è scioccante e provocatorio: siamo disposti a morire per i cambiamenti climatici, o come conseguenza delle guerre per il petrolio, o addirittura a causa dell’olocausto nucleare? Certamente nessuno al mondo lo vuole. Per evitare di dover scegliere tra queste drammatiche alternative è sufficiente utilizzare al meglio l’energia. Si riesce così a risparmiare denaro e al contempo si dà un grande contributo alla salvaguardia del clima. Ma è pure la risposta ai gravi impatti provocati dai combustibili fossili e ai rischi della proliferazione nucleare. E tutto ciò non è un costo, ma diventa profitto. Ecco in sintesi la “Lectio magistralis” di Amory Lovins del Rocky Mountain Institute, tenuta alla Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche) l’11 settembre 2008 nell’ambito dell’incontro “Efficienza energetica. La strada maestra” organizzato dal Kyoto Club con la collaborazione del Comune di Milano e della stessa Fast. Indubbiamente una visione affascinante; però la realtà appare più complessa ai comuni mortali. Non al nostro scienziato e tecnologo, che sciorina numeri convincenti. Gli Stati Uniti hanno abbassato dal 1975 al 2006 il consumo di energia del 48% per ogni dollaro di Pil-prodotto interno lordo: 54% in meno di petrolio, 64% è la riduzione del gas e il 17% quella dell’elettricità. E due terzi in meno di acqua! L’ segue a pag. 4 Si è svolta nei giorni scorsi a Milano la quarta edizione di “Nanoforum” Nanotecnologie, settore in forte crescita Aumenta l’interesse e “lievita” il fatturato Danilo Corazza siste anche un made in Italy delle biotecnologie e delle nanotecnologie. Ed è un made in Italy apprezzato e riconosciuto su scala internazionale. Nonostante i ritardi accumulati e le difficoltà storiche, nel comparto delle cosiddette tecnologie avanzate il nostro Paese sta infatti rapidamente e costantemente recuperando terreno nei confronti dei grandi competitor mondiali. E in alcuni segmenti presenta caratteristiche di assoluta eccellenza mondiale. È questo uno dei più importanti messaggi emersi durante i lavori della quarta edizione di Nanoforum, che si è svolta a Milano, nella sede Bovisa del Politecnico, il 17 e 18 settembre. E Opere in cemento armato Silvia Collepardi Un ampio spazio interamente dedicato alle contestazioni nelle opere in cemento armato anche e soprattutto alla luce delle recenti disposizioni ministeriali. Un tema trattato oltre che nell’articolo che trovate all’interno, anche sul nostro sito Internet grazie a un contributo dell’ingegner Salvatore Palermo. a pagina 10 Differito l’adeguamento degli alberghi Mario Abate Tema centrale del consueto spazio dedicato alla normativa è il provvedimento del Governo che proroga i termini previsti in materia di prevenzione incendi delle strutture alberghiere. Altri argomenti affrontati nella rubrica sono la nuova norma dei processi della “supply chain” e l’Iso relativa al recupero e al riciclaggio della plastica. a pagina 12 La convenienza del nucleare, affrontiamo le questioni reali cui oggi vale la pena di discutere. Naturalmente la controversia chiama in causa molti altri problemi, a partire dall’accettazione sociale dell’opzione nucleare, che per ragioni di spazio qui non vengono affrontati. Il dibattito sui costi Le evidenti e in qualche caso clamorose differenze fra i costi del kWh nucleare a cui pervengono PROFESSIONE Programmazione e scelte strategiche F. Tozzi Spadoni prof. ing. GiovanBattista Zorzoli N a pagina 8 ATTUALITÀ NORMATIVA segue a pag. 3 el dibattito che si è riaperto dopo la decisione del governo di rilanciare l’opzione nucleare, ovviamente dominano le questioni relative alla convenienza o meno del kWh prodotto con questa tecnologia. A giudicare dalle prime uscite sul tema, forte è il pericolo di riproporre polemiche anacronistiche, perdendo di vista quali sono le vere questioni su A un mese di distanza dal Congresso nazionale degli Ingegneri, svoltosi a La Spezia, vi proponiamo una serie di commenti e riflessioni di alcuni dei presidenti degli Ordini provinciali che hanno preso parte all’appuntamento ligure. Denominatore comune delle opinioni raccolte è l’importanza e la validità della mozione finale. le numerose valutazioni che ci vengono di continuo somministrate, in parte sono attribuibili a forzature improprie dei dati o delle procedure di calcolo, motivate dall’uso strumentale che spesso si fa di questi risultati, ma in misura di gran lunga superiore alle notevoli incertezze che caratterizzano i dati di partenza. segue a pag. 5 L’esigenza di una giusta programmazione è da sempre alla base di una strategia pianificata che possa produrre risultati utili e positivi nella propria attività professionale. Oggi più che mai per raggiungere gli obiettivi che ci si prefigge, è necessario puntare su un “mix” basato su scienza, tecnica e senso organizzativo. a pagina 14 2 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 ATTUALITÀ ITALIA Sicurezza: formazione obbligatoria per i lavoratori dei cantieri edili 1563 QUINDICINALE DI INFORMAZIONE PER INGEGNERI E ARCHITETTI _________________________________________________ Direttore responsabile Adriano De Maio ___________________ Vicedirettore Pierangelo Andreini ___________________ Direttore scientifico-culturale Giulio Galli ___________________ Direttore editoriale Pierfrancesco Gallizzi _________________ Redazione Sandra Banfi Davide Canevari Roberto Di Sanzo ___________________ Comitato di gestione Adriano De Maio, Patrizia Giracca, Anna Semenza, Clara Rognoni, Carlo Valtolina, Gilberto Ricci ___________________ Comitato d’onore Edoardo Bregani, Vittore Ceretti, Adolfo Colombo, Riccardo Pellegatta, Fabio Semenza, Gianni Verga ___________________ Comitato Scientifico Culturale ASSISTENTE AL DIRETTORE Franco Ligonzo AREA STRATEGICA Sergio Barabaschi, Vittorio Coda, Alberto Quadrio Curzio, Adriano DeMaio, Giacomo Elias, Giuseppe Lanzavecchia, Giovanni Nassi, Massimo Saita AREA FORMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE Umberto Bertelè, Maurizio Cumo, Walter Niccodemi, Aldo Norsa, Lucio Pinto, Michele Presbitero, Umberto Ruggiero, Claudio Smiraglia, Cesare Stevan AREA TECNICA, ECONOMICA, NORMATIVA E PROFESSIONALE Mario Abate, Pierangelo Andreini, Guido Arrigoni, Giancarlo Bobbo, Gianmario Bolloli, Sergio Brofferio, Giuseppe Callarame, Vittorio Carnemolla, Franco Cianflone, Sergio Clarelli, Piercarlo Comolli, Antonio De Marco, Gabriele Di Caprio, Mario Ghezzi, Gian Carlo Giuliani, Leopoldo Iaria, Franco Ligonzo, Ernesto Pedrocchi, Giovanni Rigone, Michele Rossi, Alberto Rovetta, Angelo Selis, Giorgio Simeone, Franco Sironi, Andrea Sommaruga, Francesco Tozzi Spadoni, Giorgio Valentini _____________________ Presidenti degli Ordini e Collegi abbonati al Giornale dell’Ingegnere Di diritto componenti del Comitato Scientifico Culturale “Area Tecnica, economica, normativa e professionale” Collegio ingegneri di Pavia: Giovanni Rigone; Collegio ingegneri di Venezia: Franco Pianon Ordini ingegneri: Alessandria: Gregorio Marafioti; Aosta: Michel Grosjacques; Belluno: Luigi Panzan; Bergamo: Donatella Guzzoni; Biella: Renato Bertone; Brescia: Alessandro Mossi; Brindisi: Erminio Elia; Caserta: Vittorio Severino; Catanzaro: Salvatore Sacca’; Como: Manlio Cantaluppi; Cremona: Adriano Faciocchi; Cuneo: Adriano Gerbotto; Forli’-Cesena: Lucio Lelli; Imperia: Pino Domenico; Lecco: Teodoro Berera; Lodi: Angelo Pozzi; Mantova: Tommaso Ferrante; Milano: Gianfranco Agnoletto; Monza: Piergiorgio Borgonovo; Napoli: Luigi Vinci; Novara: Giancarlo Ferrera; Parma: Angelo Tedeschi; Pavia: Giampiero Canevari; Piacenza: Fabrizio Perazzi; Reggio Emilia: Piero Antonio Gasparini; Sondrio: Enrico Moratti; Torino: Ilario Cursaro; Trento: Alberto Salizzoni; Treviso: Vittorino Dal Cin; Varese: Roberta Besozzi; Verbania: Alberto Gagliardi; Vercelli: Guido Torello; Verona: Mario Zocca. ___________________ Editore Società di servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano S.r.l. corso Venezia 16 - 20121 Milano ___________________ Direzione, redazione, segreteria, abbonamenti corso Venezia 16 - 20121 Milano tel. +39 0276011294 tel. +39 0276003509, fax +39 0276022755 [email protected] http://www.giornaleingegnere.it ___________________ Hanno collaborato a questo numero: Mario Abate, Antonio Barbieri, Sergio Clarelli, Silvia Collepardi, Danilo Corazza, Claudio Donghi, Giovanni Manzini, Salvatore Palermo, Alberto Pieri, Enrico Rota, Grancesco Tozzi Spadoni, Elisa Mariani Travi, GiovanBattista Zorzoli __________ Progetto grafico Studio Gnecchi - Prinetti ___________________ Pubblicità PUBLIMAGGIOLI Via Del Carpino, 8 47822 Santarcangelo di Romagna (RN) tel. 0541/628439-628427 fax 0541/624887 e-mail: [email protected] www.maggioli.it/pubblic.htm Uffici di Milano Via Albani 21 - 20149 Milano Tel. 02/48545811 Fax 02/48517108 ___________________ Una copia E 1 ___________________ Registrazione al Tribunale di Milano n° 3147, 16 settembre 1953 Copyright by Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano ___________________ Gli articoli e le note firmate esprimono l’opinione dell’autore, non necessariamente quella del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, e non impegnano l’Editore e la Redazione. L’invio di immagini e testi implica l’autorizzazione dell’autore alla loro pubblicazione a titolo gratuito e non dà luogo alla loro restituzione, anche in caso di mancata pubblicazione. La direzione si riserva il diritto di ridimensionare gli articoli pervenuti, senza alterarne il contenuto e il significato globale. ___________________ Fotocomposizione S.G.E. Servizi Grafici Editoriali via Rossini,2 - Rivolta d’Adda Tel. 0363 371 203 - Fax 0363 370 674 ___________________ Stampa e distribuzione SEREGNI Grafiche s.r.l Via G. Puecher 1 20037 Paderno Dugnano (MI) Oltre agli abbonati individuali il Giornale dell’Ingegnere viene distribuito: agli iscritti agli Ordini degli Ingegneri delle provincie di Alessandria, Aosta, Belluno, Bergamo, Biella, Brescia, Brindisi, Caserta, Catanzaro, Como, Cremona, Cuneo, Forlì-Cesena, Imperia, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Napoli, Novara, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Varese, Verbania, Vercelli e Verona; agli iscritti ai Collegi degli Ingegneri di Pavia e Venezia; agli iscritti al Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano; agli iscritti alle Associazioni aderenti all’ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani); alle Associazioni professionali, ai principali Enti tecnici e Industrie nazionali, ad alcuni istituti scolastici medi superiori, ad alcune sedi Universitarie. edici ore di formazione prima del primo giorno di lavoro, per garantire professionalità e sicurezza ai lavoratori che entrano in cantiere per la prima volta. E’ questa l’importante innovazione introdotta dalle Parti Sociali – dall’ANCE e dalle altre associazioni imprenditoriali insieme a FENEALUIL FILCA-CISL e FILLEA-CGIL - in occasione della stipula del CCNL delle costruzioni. Le 16 ore sono lo strumento concreto che il sistema paritetico delle costruzioni ha individuato per ridurre gli infortuni nei cantieri. Ciò grazie ad una formazione pratica di base da acquisire prima dell’inserimento al lavoro, nella convinzione che proprio mediante una iniziale conoscenza delle mansioni di base si possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare in sicurezza. Ogni impresa dal primo gennaio del 2009, ogni volta che avrà deciso di assumere un lavoratore che per la prima volta entra nel settore, dovrà provvedere alla sua formazione di base attraverso le 16 ore prima del suo ingresso in cantiere. In questo modo viene assicurato alle imprese un servizio S gratuito in grado di garantirle sul piano del rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Secondo il Formedil (Ente Nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) il provvedimento interesserà 80.000 potenziali nuovi ingressi ogni anno, su 850.000 lavoratori registrati dal sistema paritetico sull’intero territorio nazionale. “Si tratta di un vero e proprio salto di qualità per tutti - sottolinea il Presidente del Formedil Massimo Calzoni. In particolare per le imprese che con le 16 ore potranno usufruire di un servizio gratuito e qualificato che consente loro Accadeva 15 Ottobre 1988 “Individuo e collettività di fronte al rischio”. E’ questo il titolo di un interessante articolo apparso in prima pagina sul Giornale dell’Ingegnere del 15 ottobre 1988, a firma di due ingegneri della Snamprogetti, Sergio Messina e Italo Ciarambino. L’idea di fondo del testo è l’accettazione, o meno, del rischio nella propria attività professionale. “Alla domanda ‘quanto sia il rischio che si è disposti ad accettare’ – scrivevano gli autori – l’unica risposta possibile è che, nel contesto dell’attività intrapresa, il rischio non si accetta, si subisce dopo averlo combattuto in ogni modo”. Insomma, il rischio come ultimo stadio di una lotta senza quartiere. Due sono le condizioni per operare in tal senso: “La prima è la limitazione invalicabile a non distruggere l’attività, compromettendone i vantaggi di fronte agli svantaggi, vecchi e nuovi. La seconda è che nell’operazione di minimizzazione si abbia in considerazione il di disporre di una certificazione che li garantisce rispetto alla normativa sulla sicurezza in cantiere. Ma anche avvalersi di un’opportunità per avviare al lavoro in cantiere mano d’opera più consapevole e soprattutto iniziata professionalmente al mestiere edile. In questi anni le esigenze produttive e la forte domanda hanno determinato l’immissione al lavoro edile di migliaia di lavoratori “inesperti”, per la maggior parte stranieri, chiamati a confrontarsi non solo con pratiche poco note, ma anche con una lingua sconosciuta. Ora grazie alle 16 Ore il loro inserimen- to sarà facilitato, consentendo da subito anche una formazione finalizzata a conoscere i rischi che l’attività edilizia comporta. Perché è fondamentale che vi sia una consapevolezza dell’importanza in termini di sicurezza.” “Con le 16 ore - ha aggiunto il vicepresidente del Formedil Pino Virgilio – i lavoratori entreranno dalla porta principale. Così facendo siamo sicuri di poter ridurre le numerose sacche di irregolarità ancora esistenti. Inoltre non va sottovalutato il fatto che le 16 ore costituiscono l’inizio di un percorso per ogni lavoratore che entra nel sistema paritetico fatto di opportunità per accedere a una pluralità di servizi e ad un’assistenza formativa che lo accompagnerà per tutta la sua vita lavorativa. Una realtà che va valorizzata, in quanto anche così si sconfiggono caporalati e lavoro nero.” L’attuazione delle 16 ore sarà garantita dalla capillare rete delle scuole edili che, in quanto dotate di cantieri – laboratorio, potranno assicurare quella formazione pratica che costituisce la base per accedere in maniera consapevole al lavoro edile. Fin dai primi di ottobre 18 scuole edili hanno avviato corsi di 16 ore in via sperimentale. 20 rischio nel suo insieme, piuttosto che la singola causa del rischio; infatti se l’azione sulla causa singola può portare alla sua rimozione, ciò non deve essere fatto a spese di un aumento di rischio globale”. Sin qui il rischio preso individualmente: il concetto diventa ancora più complesso quando invece si tratta di decisioni ed azioni che riguardano la collettività. “Innanzitutto giustizia e morale – spiegavano Messina e Ciarambino – richiedono che nessun individuo corra, per una decisione collettiva o sociale, un rischio sproporzionato a quello già insito nell’appartenenza alla collettività o società stesse”. Ulteriore passo in avanti, la valutazione – nel momento in cui si decide sull’attività da intraprendere – dei prezzi in termini di investimento e, quindi, di rinuncia a beni o vie di sviluppo diversi, che per essa la società è disposta a pagare. “Ed in campo sociale – si aggiungeva nell’articolo – nessuna attività avrà realmente superato positivamente la fase del bilancio anni fa vantaggi-svantaggi fino a quando non saranno stati esplicitamente determinati tali prezzi”. Non bisogna mai dimenticare, in ogni caso, un obiettivo – meglio dire l’obiettivo – da perseguire sistematicamente. Va bene parlare di rischi da correre, ma guai a dimenticare di cercare di soddisfare il fine del massimo livello di sicurezza ottenibile. “E’ una garanzia – concludevano gli ingegneri – che la società deve innanzitutto fornire nei suoi stessi confronti. I metodi tecnico gestionali per garantire al meglio la rispondenza di un prodotto alle specifiche, sono stati in campo industriale lungamente elaborati e vanno sotto il nome di ‘Garanzia della Qualità’. Naturalmente la ‘Qualità’ che interessa nel presente contesto è la qualità sicurezza, mentre l’obiettivo del minimo rischio praticamente ottenibile rende il problema straordinariamente simile a quello della progettazione, realizzazione e gestione di prodotti in vista del perseguimento dell’obiettivo dell’assenza assoluta di difetti”. TARIFFE ABBONAMENTI ANNUALE 20 EURO STUDENTI ISCRITTI ALLE FACOLTÀ DI INGEGNERIA E ARCHITETTURADEL 5° ANNO PROMOZIONALE PER UN ANNO 15 EURO (DA CONCORDARE ) COLLETTIVI ESTERO 30 EURO IL PAGAMENTO DELLA QUOTA DI ABBONAMENTO PUÒ ESSERE EFFETTUATO MEDIANTE: invio di assegno non trasferibile, versamento sul c/c. postale n. 23805278 intestare a: Società di servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano Corso Venezia,16 - 20121 Milano A TUTTI GLI ABBONATI Per qualsiasi segnalazione di errore e variazione di indirizzo, rivolgersi a: PICOMAX S.R.L. VIA BORGHETTO, 1 - 20122 MILANO TEL. 02 77428040 - FAX 02 76340836 E-mail: [email protected] N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 3 DALLA PRIMA PAGINA Le infinite possibilità ... dell’infinitamente piccolo Danilo Corazza segue da pag. 1 evento, nato fin dalla sua prima edizione con l’esplicito obiettivo di favorire i processi di trasferimento tecnologico tra il mondo della ricerca scientifica e quello imprenditoriale, ha raccolto quest’anno nell’area espositiva oltre cinquanta aziende e istituzioni e ha presentato agli addetti ai lavori 23 convegni di livello molto elevato. Significativa la partecipazione di importanti delegazioni estere - Cina, Giappone, India, Russia, Singapore, Turchia, Stati Uniti - resa possibile dalla collaborazione con l’Ice, l’Istituto per il Commercio Estero. Che il comparto sia in crescita quasi turbinosa è cosa nota. Destano comunque meraviglia alcuni dei dati presentati durante gli incontri Stati Uniti, Canada, Israele, milanesi. Limitatamente al Giappone e Singapore su tutbiotech nazionale, le stime del ti”. Grandi potenzialità, dunrapporto Biotecnologie in Ita- que, ma anche ostacoli non lia 2008 realizindifferenti da zato da Blossuperare. som Associati Quali sono Già nel 2010 – Assobiotec oggi i princicancellano pali ambiti di il fatturato ogni timore di applicazione? del comparto crisi: 228 imCertamente prese attive, uno dei settonanotech 26.000 addetti ri più desideropotrebbe superare (di cui quasi un so di innovaquarto impiezione è queli 1.000 miliardi di euro gati in ricerca e lo dei semisviluppo), 4,8 conduttori. Il miliardi di euro di fatturato mercato mondiale di questi (con un incremento dell’11 prodotti può essere stimato per cento rispetto all’anno in circa 250 miliardi di euro, precedente), ben 1,3 miliardi ma interessa direttamente di euro investimenti in R&S. Quanto alle nanotecnologie, la situazione sembra – se possibile - ancora più promettente. Il Centro per la Crescita Economica del Regno Unito ha stimato un potenziale di crescita del mercato mondiale con tassi del 40 per cento/anno, da qui al 20202025. Già nel 2010 l’industria planetaria delle nanotecnologie potrebbe fatturare oltre un migliaio di miliardi di euro: da 400 a 440 nei nuovi materiali, da 340 a 360 per strumenti e attrezzature; da 170 a 210 per le nanobiotecnologie; tra 65 e 90 per le restanti attività legate allo sviluppo delle nanotecnologie. “Numeri – hanno commentato gli organizzatori di Nanoforum - che ben dimostrano il peso economico che questi due settori applicativi rivestono oggi, tanto in Italia quanto all’estero, e che lasciano presagire margini di sviluppo significativi. In particolare, il nostro Paese può vantare uno dei migliori rapporti qualità/costo a livello mondiale per quanto riguarda la ricerca scientifica. Tuttavia, i meccanismi di trasferimento tecnologico tra i laboratori e le imprese non sono ancora oliati come nei Paesi leader. L’ esempi, non certo esaustivi. Come già specificato le nanotecnologie promettono di avere un ruolo sempre più importante nell’immediato futuro in molteplici aree tecnologiche di importanza Le nanotecnologie sono lʼinsieme dei metodi, delstrategica. le tecniche e dei processi che consentono di osE questo vale, certamente, anservare, misurare e manipolare la materia su scache per gli aspetti energetici. la atomica e molecolare. La nanotecnologia conSolo due esempi al riguardo. sente il controllo della materia su scale dimensioI dispositivi elettrocromici nali tipicamente comprese tra 1 e 100 nanometri. consentono già oggi di reaLe proprietà macroscopiche dei sistemi risultanti dilizzare smart windows (finependono in modo diretto dalle caratteristiche di stre intelligenti) e tecnologie forma e composizione su questa scala. di shading in generale. Divengono in questo modo accessibili proprietà e La possibilità di disporre di funzionalità grandemente migliorate o del tutto finestre la cui permeabilità nuove e largamente indipendenti dalla mera comalla luce può essere controlposizione chimica dei sistemi. lata tramite l’applicazione di Interessati sono i più svariati campi di ricerca: daluna differenza di potenziale la salute alle biotecnologie, dallʼagricoltura allʼinesterna permette di ridurre formatica, dalla struttura dei materiali alla ricerca significativamente il riscalspaziale, dallʼambiente alla sicurezza. damento degli edifici dovuto all’esposizione solare, riducendo di conseguenza le spese di condizionamento degli prodotti e servizi il cui valore pot dell’innovazione del nuo- vita e dell’ambiente”. cumulato raggiunge i 6.000 vo millennio. Sotto la spinta Altra frontiera, in buona par- ambienti. miliardi di euro. È quindi una della miniaturizzazione, i te ancora inesplorata, quella Nel campo del solare, grancomponente fondamentale componenti elementari rag- della nanomedicina: l’uso di di attese sono riposte nelle celle fotovolgiungono di- approcci nadell’intera ecotaiche a base mensioni na- notecnologici nomia planetaorganica, nelle nometriche, i per la diagnosi ria: trasporti, All’ultima edizione L’evento due configurasistemi inte- precoce e la salute, comuzioni più cograti si arric- terapia di manicazioni, indi Nanoforum si è qualificato muni di bulk chiscono di lattie, nonché telligenza artihanno partecipato come l’unico heterojuction (i sensori e mi- per lo svilupficiale, ne sono cosiddetti sicro-attuatori, e po di nuovi permeati. “L’eoltre 50 aziende progetto italiano stemi purasono realizzati approcci farlettronica, ogdi caratura in cui si incontrano mente organia costi così macologici, è gi nanoelettroci) e di celle stato presentanica, continuebassi da prointernazionale ricerca e impresa elettrochimirà a essere il mettere di po- to a Milano che o celle di settore induter distribuire come un’opstriale al centro della conver- l’intelligenza ovunque mi- portunità rivoluzionaria nel Grätzel (celle fotovoltaiche genza di saperi interdiscipli- gliorando la sicurezza, i con- campo delle scienze della vi- ibride organiche-inorganiche). Una sezione di Nanoforum nari - spiega una nota diffusa sumi energetici, le tecniche ta. durante l’evento - il melting diagnostiche, la qualità della Si tratta per altro solo di 2008 è stata specificamente dedicata all’illustrazione dei principi di funzionamento e dei dispositivi per le due differenti classi di celle, dei requisiti e delle strategie di design dei materiali che le compongono e dello stato dell’arte in merito alle prestazioni dei dispositivi attualmente disponibili. Tra le principali novità dell’edizione 2008 di Nanoforum va segnalata l’attenzione posta alle applicazioni al settore dei beni culturali (per la prima volta sono stati illustrati i risultati raggiunti presso il centro di restauro La Venaria Reale per le applicazioni del laser sui materiali da restaurare), al comparto tessile (con le innovative tecnologie al plasma) alla tecnologia Sol-Gel. Di assoluto rilievo anche la presenza di Wendy R. Sanhai, senior scientific advisor della Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), che ha partecipato alla sessione plenaria di apertura e alla sessione Nanomedicine. Nell’universo dei “nanometri” Maggiori dettagli sul sito Internet dell’evento www.nanoforum.it. GUIDA AL SITO INTERNET DE “Il GIORNALE DELL’INGEGNERE” 1563 on line www.giornaleingegnere.it L’INFORMAZIONE A PORTATA DI MOUSE. Il sito www.giornaleingegnere.it mostra agli utenti una selezione dei servizi di maggiore interesse pubblicati sul nostro quindicinale cartaceo, aggiornata sempre all’ultima uscita. In particolare è possibile consultare integralmente due articoli per ciascun numero, di volta in volta inseriti nella sezione “articoli on line” IL VOSTRO ARCHIVIO VIRTUALE. Nella sezione “indice generale” sono riportati tutti i titoli dei servizi pubblicati sul Giornale nel corso dell’anno precedente; centinaia di articoli, approfondimenti, opinioni, recensioni. La voce “inserti speciali”, inoltre, elenca gli inserti monotematici realizzati in allegato al Giornale nel corso degli ultimi quattro anni. UN PREZIOSO STRUMENTO DI CRESCITA PROFESSIONALE.La promozione della crescita professionale è uno de- gli obiettivi primari di questo sito. La sezione “formazione” aggiorna costantemente su corsi, master, giornate di studio, selezionati dagli esperti del Giornale dell’ingegnere e proposti da istituti di formazione e prestigiose università. Un’occasione di crescita professionale e di approfondimento indispensabile per ingegneri e architetti. La sezione “convegni” arricchisce questa opportunità, segnalando gli eventi di maggior rilievo per la categoria. INSERZIONI DI LAVORO GRATUITE PER GLI ABBONATI. Infine, per la riqualificazione personale o per iniziare una carriera lavorativa al termine degli studi, la sezione “lavoro” offre una vetrina di assoluto rilievo. Tutti gli abbonati al nostro Giornale (sia come singoli che come iscritti agli Ordini) hanno la possibilità di inserire gratuitamente la propria inserzione sul Giornale e contemporaneamente sul sito Internet. FILO DIRETTO CON LA NOSTRA STORIA. La “storia” del Giornale è legata a quella del suo fondatore, il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, un’antica e prestigiosa associazione fondata nel 1563. Per saperne di più, direttamente dalla home page del sito si può accedere al sito www.collegioingegneriarchitettimilano.it Cresce, ogni mese, il numero dei visitatori del nostro giovane sito! Invitiamo anche voi a navigare tra le nostre pagine virtuali e a fornirci pareri, suggerimenti, consigli per migliorarlo ulteriormente Enti interessati a segnalare sul nostro sito le loro iniziative (formazione e convegni) possono rivolgersi a: Società di Servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano Tel. 02-76003509 – Fax 0276022755 email: [email protected] Per le inserzioni di lavoro scrivere a: [email protected] 4 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 DALLA PRIMA PAGINA BREVI Efficienza energetica, dalla visione di Lovins alla concretezza del progetto Seedt Sempre meglio la “Borsa dei fumi” l mercato delle emissioni di gas serra sembra essere ormai decollato, in quanto coinvolge migliaia di investitori, di progetti e di aziende. Solamente in Italia, le imprese direttamente coinvolte nel mercato delle emissioni sono quasi 1.100, e, a queste, vanno aggiunte anche le imprese di consulenza e i promotori impegnati nei progetti ambientali. Il sistema di scambio delle quote di emissioni di CO2 (ETS – Emissions Trading Scheme) viene attualmente disposto a livello nazionale dai Paesi membri previa approvazione di Bruxelles, che stabilisce i valori massimi per ogni Paese europeo. In questo modo, le aziende che producono minori emissioni possono “vendere” la parte restante. Invece, chi genera emissioni maggiori rispetto al limite assegnato ha tre possibilità: ridurne la produzione, cambiare tecnologia produttiva oppure acquistare sul mercato altri diritti di emissione. In tale contesto, ovviamente, rivestono un ruolo primario le attività del comparto energetico. Le principali Borse dei fumi sono europee, poiché l’Europa è il mercato più grande e dinamico in questo settore. Le piattaforme più note sono la Climex Alliance, la francese Bluenext (della Borsa elettrica Powernext), l’anglotedesca Ecx (forte nei derivati), l’austriaca Exaa, il mercato elettrico scandinavio Nordpool, il mercato elettrico tedesco Eex (dove però la Borsa delle emissioni di CO2 è di dimensioni piuttosto contenute) e, in Italia, il Gestore del mercato elettrico, il quale, a fianco delle partite di kWh, scambia anche i certificati verdi (relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili), i certificati bianchi (titoli relativi all’efficienza energetica) e i certificati neri (associati alle emissioni di gas serra). Molte Borse dei fumi hanno lotti minimi, per esempio 500 oppure 100 tonnellate di anidride carbonica annue, e il gran numero di micropartite sta spingendo diversi mercati a ridurre ulteriormente i quantitativi minimi di scambio. Buona parte del mercato è realizzata mediante contratti bilateriali (un accordo diretto fra chi ha titoli da vendere e chi cerca diritti di emissione) e anche fuori Borsa. Il mercato spot è dinamico, ma di dimensioni ancora contenute perché i quattro maggiori Paesi europei, cioè Italia, Francia, Germania e Inghilterra, non hanno ancora completato l’assegnazione delle quote di emissione alle aziende. Quindi buona parte del mercato si muove sui derivati, come per esempio i future (ad esempio, un’azienda elettrica che prevede un rincaro della CO2 può avere interesse ad assicurarsi oggi, a prezzo convenuto, dei diritti di emissione che sfrutterà solo in futuro). Infine, si sottolinea che il prezzo di una tonnellata di anidride carbonica è ancora molto variabile: il 1° gennaio 2005 il mercato europeo si era aperto con quotazioni pari a 20 € per ogni tonnellata di CO2 eq, ma nell’aprile 2006, quando uscirono i dati europei relativi alle emissioni del 2005, la forte disponibilità di diritti e la sobrietà dei tagli chiesti fece crollare il prezzo, che arrivò a pochi centesimi di euro, per poi risalire a 20 – 25 euro per ogni t di CO2eq. C.D. I Alberto Pieri segue da pag. 1 ià oggi, sostiene Lovins, le tecnologie disponibili possono garantire servizi uguali o migliori, pur riducendo a metà il consumo di gas/petrolio e addirittura di due terzi l’elettricità. Anche nell’Unione europea il potenziale di risparmio è sorprendentemente paragonabile alla situazione americana e coinvolge tutti i settori. Risparmiare energia costa meno che comprarla. Partendo da questo assioma importanti aziende hanno cominciato ad applicare l’efficienza energetica con gli obiettivi di abbassamento dei consumi: fino al 30% in General Electric, 45% per United Technologies; addirittura l’82% in Inteface dal 1996 al 2007. Traguardi ambiziosi e purtroppo non ancora generalizzati, ma potenzialmente conseguibili. Bisogna crederci, informando e motivando i cittadini, sensibilizzando le istituzioni, costruendo condizioni generali favorevoli, mettendo a disposizione strumenti di incentivazione, adeguando la normativa, anche introducendo legislazioni cogenti. G Dalla grande visione all’applicazione INFERIORE 2,0 1,9 2,4 5,6 1,4 0,8 0,2 SUPERIORE 6,4 3,4 3,2 8,0 4,2 4,0 0,7 14,3 30,0 TOTALE (Mtep) (fonte Cesi Ricerca) potenziale di risparmio nei tato con quelli di acciaio al soli trasformatori installati nel- silicio). Ma è necessario conl’Unione europea con 15 pae- siderare pure il problema dei si è tra 22 e 25 TWh. Si trat- costi e delle limitazioni nella ta di una delle due cause prin- fornitura dei materiali dal cipali di dispersione di energia punto di vista del fornitore. nella rete. I trasformatori si Sta diventando un ostacolo possono sostituire facilmen- la disponibilità di acciaio te; si può classificare etichet- amorfo. Uno studio di Cesi tare e standardizzare senza Ricerca di qualche anno fa difficoltà il grado di efficienza. confronta diverse tecnologie E la tecnologia consente re- per abbattere le perdite. I ricuperi dell’80%. Basta sce- sultati sono in linea con la gliere la filosofia del fare. presentazione di Seedt. Il progetto Seedt ha ultima- Nelle considerazioni concluto il proprio programma con sive del seminario il presiil seminario conclusivo orga- dente della Fast, Alessandro nizzato lo scorso giugno dal- Clerici, mette in evidenza che la Fast a Milano. Con inte- le perdite globali nell’Unione ressanti dati e considerazio- europea dei trasformatori di ni. Per l’insiedistribuzione me dei trasforrimangono matori di dismolto basse tribuzione del(<40 TWh) riIl potenziale l’intera Eurospetto all’enerdi risparmio pa a 27 (3.7 gia elettrica milioni di uniglobale trasolo per i trasformatori tà) le perdite smessa nella nella Ue a 15 sono circa 38 rete (circa TWh all’anno 2,500 TWh). I è stimato pari (incluse le perpossibili risparad almeno 22 TWh dite extra di mi di 10 TWh potenza reatnon sono partiva e armoniticolarmente che); più del 70% delle per- rilevanti raffrontati a quelli otdite totali sono a vuoto. Un tenibili, ad esempio, con morisparmio teorico di circa 19 tori ad alta efficienza. Tuttavia TWh all’anno potrebbe esse- è molto importante prestare re raggiunto sostituendo tut- attenzione a tutti i possibili ti i trasformatori esistenti con contributi per l’efficienza altri più efficienti già sul mer- energetica e gli sforzi di Seedt cato. Una riduzione reale di devono essere supportati an10 TWh sarebbe un traguar- che dagli operatori italiani. do facile per il 2025; appli- Un approccio tipo “ciclo di cando le misure proposte da vita” dovrebbe essere perseSeedt, che comprendono guito acquistando trasformaschemi di regolazione con tori di distribuzione sia da norme per un minimo di effi- parte dei pubblici servizi che cienza, etichettatura e incen- dell’industria. Ma occorrono tivi. norme obbligatorie, e ciò può Durante l’incontro vengono essere fatto solo a livello eumessi in evidenza i possibili ropeo. vantaggi dei trasformatori Clerici profitta dell’occasione amorfi per gli abbattimenti di per segnalare l’importante perdite (sopra il 65% raffron- studio del Gruppo di lavoro di Confindustria sull’efficienza energetica, vista come opportunità per i fornitori di tecnologie, ma soprattutto per l’intero sistema paese e le sue industrie. Occorre concentrarsi sui settori che assicurano da subito i migliori ritorni impiegando le tecnologie esistenti, grazie anche al supporto di leggi e incentivi che non creino oneri aggiuntivi alle imprese e ai cittadini. Il campo d’azione riguarda sia l’esistente che il nuovo, con un orizzonte di medio periodo (5-10 anni). Con tale approccio i risparmi potenziali negli impieghi di energia (energia primaria in Mtep) conseguibili con una buona efficienza sono riportati nella tabella. La prima colonna appare in linea con la riduzione prevista al 2016 dal Piano nazionale di efficienza energetica. Il valore superiore di 30 Mtep è ancora inferiore di un quarto rispetto alle 40 Mtep ipotizzate per il 2020 dall’Unione europea, aprendo così la domanda: troppo ambiziosa l’Europa o non sufficientemente audace la Task force Confindustria? In ogni caso per tendere ai suddetti obiettivi è indispensabile costruire una cultura imprenditoriale che non si concentri sul puro investimento iniziale, ma che consideri anche i costi di gestione e manutenzione e quelli della bolletta energetica sempre più pesante: occorre l’approccio “life cycle cost”. Si ricorda ad esempio che i motori elettrici nella loro vita costano 2-3% per l’investimento iniziale ed il 95% per la relativa bolletta elettrica. Siamo lontani dalla visione di Lovins? Certamente no, se si valorizzassero tutte le opportunità. Cogenerazione iniziativa UE - USA Gli Stati Uniti hanno abbassato dal 1975 al 2006 il consumo di energia del 48% per ogni dollaro di Pil a COGEN Europe, l’associazione europea per la promozione della cogenerazione, la Commissione Europea e l’IEA (International Energy Agency), recentemente, hanno organizzato un evento dedicato alla cogenerazione dal titolo “How to achieve the energy efficiency potentials saving of cogeneration in the European Union”. Attualmente, come noto, la cogenerazione ad alto rendimento (CHP) è considerata una delle tecnologie più affidabili ed efficaci per incrementare l’efficienza energetica nel breve periodo, e, inoltre, i potenziali benefici ottenibili dal suo sfruttamento sembrano essere molto superiori a quelli ottenuti con l’attuale tecnologia. A tal proposito, di particolare interesse sembrano essere le soluzioni che prevedono di cedere in rete l’energia elettrica prodotta e non consumata e di sfruttare il più possibile in loco l’energia termica prodotta. Durante il convegno sono stati analizzati i motivi che “frenano” il pieno sviluppo della cogenerazione e sono state presentate alcune soluzioni applicative tese al superamento degli attuali ostacoli. Inoltre, sono stati presentati esempi di iniziative, attualmente in corso in Inghilterra e Germania, tese a promuovere la cogenerazione. Andris Piebalgs, commissario europeo per l’energia, ha, inoltre, sottolineato che le barriere che ostacolano un maggiore sfruttamento di questa tecnologia sono dovute a difficoltà normative, sociali ed imprenditoriali. Secondo Piebalgs, l’ETS (Emission Trading System), se adeguatamente sviluppato, potrebbe essere il meccanismo più efficace per la promozione della cogenerazione. In seguito, Claude Turnes, membro del Parlamento Europeo, ha identificato i tre principali motivi per promuovere la cogenerazione, rispettivamente: la potenzialità della CHP per contrastare i cambiamenti climatici, sottolineando che, negli ultimi 10 anni, tale tecnologia è passata in secondo piano, a causa del basso costo delle fonti energetiche tradizionali; l’incremento della sicurezza di approvvigionamento, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove l’autogenerazione dell’energia elettrica e termica può garantire una rilevante continuità di fornitura; l’aumento della competitività delle aziende, grazie ai bassi costi di produzione del kWh elettrico e termico. Da sottolineare, infine, l’intervento di Kees den Blanken, chairman di COGEN Europe, secondo il quale la cogenerazione potrebbe contribuire per circa un terzo al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni posti dall’UE. Ciò richiederebbe, però, la cooperazione dei protagonisti della “catena della cogenerazione”, affinché la produzione di energia termica ed elettrica possa essere considerata congiuntamente e non più separatamente, come avviene attualmente. C.D. L foto: Tobias Paraflyer L’approccio del progetto Seedt - Strategies for development and diffusion of energy efficient distribution transformers, cofinanziato dall’Unione europea e realizzato con la collaborazione della Fast, è senz’altro più concreto, pur nei limiti del suo campo di applicazione (nel riquadro i partner di Seedt). L’iniziativa sviluppata all’interno del programma Intelligent Energy Europe mira a tradurre in pratica le politiche energetiche comunitarie: nel nostro caso rimaniamo ancora nel campo dell’efficienza energetica. Secondo i dati disponibili le perdite dei trasformatori impiegati nella distribuzione elettrica variano da un terzo a un quarto di tutte le perdite che avvengono nella rete. Questi, a livello mondiale, ammontano a 1.225 TWh; nella sola Europa sono più di 200 TWh. Studi recenti, confermati pure da Seedt, stimano che il Trasporti Azionamenti elettrici (motori) Illuminazione (incl. illum. pubblica) Riscaldamento/raffrescamento/a.c.s. settore civile Altri usi elettrici e termici settore civile Usi termici in industria e agricoltura Altri usi elettrici in industria e agricoltura N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE DALLA PRIMA PAGINA ATTUALITÀ Dibattito sul nucleare Costi e convenienza prof. ing. GiovanBattista Zorzoli segue da pag. 1 nche qualora si avessero informazioni precise sul costo di un impianto e questo non subisse variazioni in corso d’opera, per chi ne discute in astratto rimane l’incertezza su quale valore attribuire al costo del denaro, in quanto esso dipende fondamentalmente dai rischi che ritiene di correre il finanziatore dell’impresa; rischi che nel caso del nucleare sono più elevati di quelli degli impianti a combustibili fossili a causa dell’incertezza sui tempi di realizzazione. La soluzione trovata a questo problema per il reattore nucleare finlandese1 – costo dell’impianto non soggetto a variazioni prezzo e un pool di imprese che acquistano l’energia a prezzo predefinito e per un numero considerevole di anni, in tal modo rimuovendo qualsiasi alea di mercato – ha consentito di ottenere finanziamenti a condizioni molto vantaggiose, ma non avrebbe lo stesso impatto in Italia, dove oggi come oggi è irrealistico immaginare come in Finlandia l’assenza di consistenti opposizioni alla realizzazione di impianti nucleari, con le conseguenti, inevitabili dilazioni, dovute per esempio a ordinanze del sindaco, con i relativi ricorsi al TAR e poi al Consiglio di Stato. Poiché il costo d’impianto incide per circa i due terzi su quello dell’energia prodotta, per chi è esterno ai processi decisionali dei produttori di elettricità risulta pertanto difficile, se non addirittura impossibile, valutare correttamente l’effetto del costo del denaro su quello del kWh nucleare. A questa incognita se ne aggiunge come minimo un’altra: il tempo effettivo di realizzazione dell’impianto, che ovviamente incide sugli oneri finanziari. E, come confermano i ritardi rispetto alla programmazione originaria in cui è già incorso l’impianto finlandese, ciò spesso si verifica anche in assenza di impedimenti esterni. Risposte più credibili sulla convenienza economico-finanziaria di un impianto nucleare possono quindi venire solo dall’interno delle imprese attive nella produzione elettrica, là dove, come nell’Unione Europea, esse operano nel quadro di regole di mercato e in gran parte sono società per azioni, che rispondono quindi alla logica propria di questa figura giuridica. Se dopo attenta analisi un’azienda elettrica alla fine opta per il sì al nucleare, significa che a suo avviso le convenienze2 esistono, anche se con un inevitabile margine di incertezza, cioè con un certo coefficiente di rischio. Poiché recentemente più di un produttore elettrico italiano3 ha affermato di essere pronto a realizzare impianti nucleari, si deve supporre che i conti li abbiano fatti correttamente, da quanto si sa includendovi una qualche variante della soluzione finlandese e, forse, anche qualche forma diretta o indiretta di incentivazione4. Nel caso di scelta positiva in assenza di qualsiasi incentivo si dovrà concludere che l’opzione nucleare rientra nelle convenienze di imprese che producono energia elettrica, mentre in presenza di incentivazioni il confronto avverrebbe non su astratte valutazioni dei costi, ma intorno a un interrogativo serio e concreto: è giusto A incentivare una tecnologia commercialmente disponibile da cinquanta anni? Cui prodest? La polemica sui costi, per quanto scarsamente produttiva, in linea di principio si giustifica in quanto si tratta di dati propedeutici alla formazione dei prezzi dell’energia prodotta. Non a caso la riduzione del prezzo dell’energia elettrica ai consumatori rappresenta la giustificazione primaria per il ritorno al nucleare. Perché ciò avvenga è innanzi tutto necessario che tale prezzo sia sensibilmente inferiore a quelli degli impianti di base alternativi e che la potenza nu- Nel nucleare il costo di impianto incide per circa i due terzi su quello dell’energia prodotta cleare installata sia sufficientemente elevata da contribuire in misura significativa al mix di energia elettrica prodotta (l’ordine di grandezza comunemente indicato è intorno ai 10.000 MW). Nell’ipotesi che la prima condizione sia soddisfatta, perché lo sia anche la seconda bisognerà comunque attendere un numero considerevole di anni, cioè una data che si colloca senz’altro oltre il 20205. Queste condizioni sarebbero però sufficienti a garantire prezzi dell’energia elettrica più bassi per tutti?. Se l’energia prodotta dagli impianti nucleari fosse tutta messa liberamente in vendita, una parte importante sarebbe probabilmente oggetto di contratti bilaterali con imprese interessate a disporre di energia a costi contenuti. Il conseguente risparmio aumenterebbe la competitività di comparti produttivi altrimenti a rischio, con ricadute positive sull’economia In Italia le imprese energy intensive assorbono complessivamente circa 90 TWh/anno di energia elettrica del paese, ma non produrrebbe vantaggi diretti agli altri consumatori di elettricità. La restante quota, collocata in Borsa, sarebbe soggetta al meccanismo del marginal price. Nelle ore vuote, quando si vende a condizioni prossime ai costi marginali, la presenza di impianti nucleari porterebbe a una riduzione dei prezzi praticati, mentre nelle ore piene, dove sono altre tipologie di impianti a determinare il prezzo, l’unico effetto sarebbe un aumento dei guadagni da parte dei proprietari degli impianti nucleari. Ci sarebbero quindi vantaggi per le aziende a ciclo continuo, non per le attività produttive e di servizio a funzionamento prevalentemente diurno e per la maggior parte dei kWh assorbiti dai consumi domestici. Insomma, un significativo beneficio generalizzato verrebbe soltanto dall’ab- 5 bandono del meccanismo del marginal price a favore di soluzioni tipo pay as bid, che qualche effetto positivo sui prezzi probabilmente lo produrrebbero anche in assenza di impianti nucleari6. Tuttavia, per le ragioni più sopra esposte, quasi certamente i produttori elettrici adotterebbero per quanto possibile il modello finlandese. Ora i dati relativi ai consumi elettrici in Italia nel 2007 (resi noti da Terna, Dati statistici sull’energia elettrica in Italia – 2007: Consumi, Roma, 2008) mettono in evidenza che l’insieme delle industrie manifatturiere di base e delle imprese attive nei settori “energia e acqua”, cioè quelle più energy intensive, quindi maggiormente interessate a contratti di acquisto a lungo termine, assorbono complessivamente quasi 90 TWh, un quantitativo di energia elettrica corrispondente a circa 12.000 MW di potenza nucleare. Anche se è realistico assumere che solo una frazione significativa delle imprese appartenenti ai due suddetti settori partecipi ai pool di acquisto alla finlandese, l’altrettanto plausibile ipotesi di adesioni da parte di aziende attive in altri comparti porta a concludere che praticamente tutta l’energia generata da impianti nucleari sarebbe contrattualmente assorbita da imprese energy intensive o comunque di grandi dimensioni... Anche in questo caso si avrebbe un esito positivo per l’economia nel suo complesso, senza però un sensibile impatto su molte piccole imprese industriali, sulla maggior parte dei servizi e sui consumatori privati. Come si vede, non si tratta di questioni di poco conto. Eppure su quale sia la più equa o conveniente ripartizione fra le diverse fasce di consumatori dei vantaggi diretti o solo indiretti di un nucleare che risultasse competitivo, né i favorevoli né i contrari a questa opzione tecnologica sembrano interessati a cimentarsi. Bibliografia 1. Per un’esauriente trattazione di questo argomento si veda M. Cumo, Stato delle nuove iniziative in Europa con reattori di generazione III+, in «L’opzione nucleare in Italia», Editore Barbera, 2008, pp. 83-84. 2. Convenienze che, insieme al costo del kWh al momento della decisione, possono includere anche altre valutazioni, come ad esempio la sua minore volatilità per la scarsa incidenza del costo della materia prima (uranio) rispetto a impianti alimentatati da combustibili fossili. 3. Intervenendo il 7 giugno 2008 alla Tavola rotonda “Nucleare, speranza o tabù?” organizzata nel quadro del milanese Festival internazionale dell’ambiente, ha testualmente affermato: “Non chiediamo incentivi pubblici, le nuove centrali potrebbero essere, per lo Stato, a costo zero, perché saranno le aziende a fare i loro conti e a costruire adeguati business plan per sostenere l’investimento”. Gli fa eco l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti che su Repubblica alla domanda “l’Enel è in grado di sostenere da sola gli investimenti per quattro o cinque centrali nucleari” risponde testualmente: “Non avrebbe problemi”. (M. Panara, Nucleare, l’Enel è pronto, in «la Repubblica», 9 giugno 2008). 4. G.B. Zorzoli, Le prospettive del nucleare in Italia, in «Energia», n. 3, 2008. 5. G.B. Zorzoli, ivi. 6. G.B. Zorzoli, Inutile far finta che non sia una finta liberalizzazione, in «Nuova Energia», n. 2, 2005. Rispunta la fusione fredda dott. ing. Claudio Donghi leischmann e Pons* nel 1989 annunciarono la fusione “in bottiglia” di molecole di deuterio in un catodo di palladio. Molecole leggere, sospinte per via elettrochimica (un moderato flusso di elettroni nel fluido, dall’anodo al catodo) dentro le strutture esagonali del palladio, fino ad essere intrappolate, collidere, premere l’una sull’altra, con pressioni pari a milioni di atmosfere, quindi spaccare la loro struttura, emettere calore, e tramutarsi in elio. Teoricamente, una fusione nucleare in piena regola, ma ottenuta senza toroidi ad altissima energia (es. ITER), bensì dentro una modesta bottiglia, con un pò di acqua pesante (deuterio, sostanza esistente in natura), un particolare metallo raro, bassissime emissioni radiative e con la produzione finale di un gas inerte, l’elio. A tal proposito, dopo 19 anni, all’ Università di Osaka è stato condotto il primo F Copertina di Time dedicata allʼesperimento di Fleishmann e Pons. esperimento pubblico del prof. Yoshiaki Arata sulla fusione fredda**. L’esperimento è stato condotto al cospetto di un pubblico qualificato, facendo diffondere Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica, composta per 35% da palladio e per il 65% da ossido di zirconio, alla pressione di 50 atm. Il calore, prodotto fin dall’inizio, e cioè in concomitanza dell’immissione del Deuterio, ha azionato un motore termico. Dopo circa un’ora e mezzo l’esperimento è stato volutamente fermato per effettuare le misure della presenza di elio4, a testimonianza dell’avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di radiazioni pericolose e l’energia termica prodotta è stata circa di 100.000 J. Al di là delle quantità misurate, se tale esperimento si rivelasse ripetibile, soddisfacendo gli esperti del settore, si potrebbe aprire un nuovo capitolo nella comprensione di questi fenomeni, dedicato principalmente a realizzare l’esperimento con una quantità maggiore di palladio - ossido di zirconio, allo scopo di ottenere quantitativi più elevati di energia, e all’estrazione dell’elio dalla matrice senza danneggiare quest’ultima, in modo da poterla riutilizzare. *) La fusione fredda divenne improvvisamente famosa il 23 marzo 1989 quando i chimici Martin Fleischmann dell’Università di Southampton in Inghilterra e Stanley Pons dell’Università dello Utah negli USA annunciarono alla stampa di essere riusciti a realizzarla. La dichiarazione resa alla stampa il 10 marzo 1989 avvenne in un clima internazionale reso incandescente da disastri ambientali legati allo sfruttamento di energia: il disastro di Chernobyl il 26 aprile 1986, e, con una coincidenza che ha veramente dell’incredibile, il disastro della petroliera Exxon Valdez il 24 marzo 1989. In aggiunta, la conferenza stampa fu rilasciata prima che apparisse una pubblicazione su rivista scientifica: un articolo breve comparve solo il 10 aprile, sul Journal of Electroanalytical Chemistry, ma era scritto in modo affrettato, e conteneva alcuni errori sulla misura dell’emissione di raggi gamma. Fleischmann e Pons annunciarono di aver ottenuto energia in eccesso, che non poteva avere origini elettrochimiche, da una cella elettrolitica con due elettrodi (platino+ e palladio-) fondendo deuterio e ottenendo elio. A conferma dell’avvenuta reazione nucleare, i due chimici portavano come prove le misure calorimetriche dell’energia rilasciata dalla reazione e le misure di irraggiamento neutronico, dovute ai neutroni ad alta energia rilasciati dalla reazione dei nuclei di deuterio. Il 12 aprile Stanley Pons fece una presentazione trionfale dei risultati al congresso annuale della Società Americana di Chimica (ACS), mentre l’Università dello Utah chiedeva al Congresso degli Stati Uniti un finanziamento di 25 milioni di dollari per proseguire le ricerche. Su questa decisione non poteva non pesare la considerazione che, dopo il disastro ambientale della Exxon Valdez, il Congresso fosse ben disposto a finanziare ricerche sulla fusione fredda. Lo stesso Pons, al congresso della ACS, aveva dichiarato che la fusione fredda avrebbe fornito energia in eccesso con un dispositivo tascabile, se confrontato con gli apparati ben più complicati, necessari per la fusione nucleare calda. Una della caratteristiche che hanno creato fin da subito critiche da una parte della comunità scientifica (nonché accese polemiche) è stata la scarsa riproducibilità degli esperimenti lamentata dai ricercatori fin da quando Fleischmann e Pons il 13 marzo 1989 inviarono al Journal of Electroanalytical Chemistry la pubblicazione con le loro ricerche, in quei febbrili momenti decine di laboratori fecero centinaia di tentativi di replicazione, purtroppo la grande parte di questi non diede esiti sicuramente positivi, era evidente che le condizioni per cui il fenomeno si poteva produrre erano molto particolari e quasi del tutto ignote anche ai due ricercatori, oppure questi si basavano su effetti non reali o spiegabili con particolari fenomeni di origine elettrochimica. Questa difficoltà nella dimostrazione oggettiva del fenomeno, unita ad una particolare situazione di grande attesa da parte del pubblico fecero sì che alla fine fu gettato completo discredito sull’argomento. (Fonte: Wikipedia) **) La fusione nucleare fredda, detta comunemente fusione fredda (in inglese “Cold Fusion” (CF), “Low Energy Nuclear Reactions” (LENR) o “Chemically Assisted Nuclear Reactions” (CANR) ), è una definizione generica attribuita alle reazioni di fusione di particelle che si produrrebbero a pressioni ed a temperature molto minori di quelle a quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare “calda”. Per molti studiosi, il termine fusione fredda, anche se comunemente utilizzato dalla stampa, per la tipologia dei fenomeni a cui fa riferimento, non è corretto e quindi è meglio utilizzare il termine LENR, in quanto tali fenomeni appartengono alla famiglia delle reazioni nucleari a bassa energia. (Fonte: Wikipedia) 6 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 STORIA E CULTURA Risonanze morali nella vita e nell’opera di Leonardo da Vinci dott. ing. Enrico Rota Q uesto vuol essere un umile tributo alla memoria di un grande saggio, di un sommo maestro che ci ha tramandato tesori di ineguagliabile verità e bellezza, che nella propria opera ha profuso energie e valori inestimabili e della sua vita ha reso nobile esempio per ogni uomo. Si è prodigato con generosità ed umiltà profonde, sincere, nella piena consapevolezza che i suoi tesori avrebbero segnato un solco profondo sul terreno della scienza, dell’arte, della conoscenza. Ha agito nella consapevolezza che le sue “piccole verità” (così amava definire molte sue opere), avrebbero lasciato un’eredità ineguagliabile. Sospinto dall’animosità di un condottiero, con l’orgoglio del guerriero, la pazienza e l’umiltà del santo, ha cercato la Verità tra le piccole verità, si è avvicinato, l’animo ricolmo di ammirazione, meraviglia e sgomento insieme, alle soglie dell’Assoluto. Ha raggiunto vette di conoscenza ancora inesplorate, del tutto sconosciute, animato dalla sete di sapere e per rendere umile servizio agli uomini e a noi tutti. Egli è stato, come ognuno di noi, ma in quella sua incomparabile dignità e misura, servo di Dio, di noi tutti. Onoriamolo perciò in questa sua immagine, umana e divina assieme. Tutta la sua opera è un riflesso dei suoi pensieri, un’immagine che va al di là delle immagini stesse delle sue singole opere; è una eco profonda che gli sgorga dall’anima, in una progressione costante. La sua opera è tutt’uno con la sua vita, in una coerenza, con uno stile, che sono sinonimi di volontà e caparbietà, energia e vitalità, tenacia e amore. Il suo “genio” s’innalza e brilla sopra ognuno di noi come una forza immane e potente, a immagine di tutte le Forze, di tutte le Potenze; la sua imma- Una pagina di appunti: progetto di una macchina per il volo. È detta anche “lʼelicottero” (Parigi, Istituto di Francia, Ms.D, fol.89 recto) gine è viva tra noi come simbolo, esempio di virtù da emulare. Assumiamolo pertanto come riferimento, caso peculiare, forse unico, per la profondità e universalità delle mete raggiunte. Qual è la risposta ultima, definitiva che egli ci ha lasciato? Qual è l’immagine vera, autentica, che di se stesso ha voluto fornire? Qual è la sua risposta al problema dell’Assoluto, alla ricerca della Verità fra le piccole verità? Una risposta unica, verbale o filosofale, impressa con carta e matita o pennello e colori, non l’ha lasciata. Se ne possono però identificare delle tracce, dei segmenti, attraverso il corso della sua vita e delle sue opere insieme, misurate con ugual metro, ugual termine di confronto. Da quando afferma: “La invidia offende con la fitta infamia, cioè col de- Il Volto Del Redentore trarre, la qual cosa spaventa la virtù”, ove sottolinea l’aspetto dannoso di quel temibile peccato che è l’invidia; a quando dice: “Io t’ubbidisco, Signore, prima per l’amore che ragionevolmente portare ti debbo, secondariamente che tu sai abbreviare o prolungare le vi- Cenni biografici Leonardo nacque a Vinci, in provincia di Firenze, il 15 aprile del 1452. In giovane età lavorò nella bottega del Verrocchio, celebre maestro, dal quale imparò l’arte della pittura. Nel 1482 si trasferì a Milano ai servizi di Ludovico il Moro, noto mecenate e duca della città. Trascorse gli ultimi anni della propria vita in Francia, ad Amboise, ove morì il 2 maggio 1519. Oltre ai noti capolavori pittorici, Leonardo si dedicò a studi di ingegneria, geologia, anatomia, arte militare e architettura; era inoltre un ottimo musicista, assai abile nel suonare la lira. Lasciò in eredità un “Trattato della pittura”, pubblicato postumo nel 1651, e molti quaderni di appunti e disegni, poi raccolti con il nome di “codici”. I più noti sono, ad esempio:il Codice Atlantico, che raccoglie, prevalentemente, progetti di macchine e lavori di ingegneria; i quaderni di anatomia, apprezzati solo molto tempo dopo la scomparsa di Leonardo, ma con disegni che vengono ancor oggi utilizzati nei testi di medicina; “il codice sul volo degli uccelli”, al quale problema Leonardo si appassionò nel tentativo di mettere a punto una macchina per volare. Perciò Leonardo elaborò numerose progetti, con idee e intuizioni che hanno precorso la scienza e la tecnologia di alcuni secoli, quali, ad esempio, la bicicletta, il paracadute, il sommergibile e molte altre. Già ai suoi tempi Leonardo divenne il simbolo del genio eclettico, universale. Eccelse in tutti i campi nei quali si applicò; i suoi appunti, disegni, meditazioni sono opere di appassionata e sottile poesia, più che freddi documenti scientifici. Il Vasari, noto storico e biografo aretino, metteva in evidenza come molto raramente in una sola persona si trovano condensati tanti talenti:grazia, bellezza e virtù; perciò definiva Leonardo “artista mirabile e celeste”. L’autoritratto, il più universalmente conosciuto, rispecchia fedelmente la descrizione di quanti lo conobbero personalmente e seppero descrivere i tratti caratteristici del suo aspetto: volto espressivo, sguardo profondo e contegno austero. È conservato a Torino, presso la Biblioteca Reale. La pittura, secondo Leonardo, deve essere posta ai vertici più alti dell’arte, in quanto, in tale attività: “il pittore disputa e gareggia con la natura”. Le idee per la realizzazione di questa macchina Leonardo le aveva ricavate da un esame minuzioso, attento, del volo degli uccelli. Nonostante la felicità delle sue intuizioni e analisi, raccolte nel codice citato, i tempi non erano ancora maturi perché potesse compiersi questo ambizioso traguardo; la sola forza muscolare dell’uomo, con la quale Leonardo pensava di azionare la sua macchina, non poteva bastare per alzarsi in volo, almeno in quell’epoca. Nella pagina è in evidenza la tipica scrittura di Leonardo, diretta dal margine destro del foglio verso quello sinistro, con i caratteri e le lettere che risultano speculari rispetto a quelle dell’alfabeto. Questo originalis- te a li omini”, ove traspare un autentico senso di timore, riverenza e amore per Cristo Creatore, a quando afferma, in atto di sincera umiltà: “Quando io crederò imparare a vivere, e io imparerò a morire” tutta l’opera, la vita medesima di Leonardo è intrisa di echi persuasivi, di ammonimenti morali. Citiamone alcuni altri, estratti dai suoi appunti e dalle sue meditazioni: “Chi non punisce il male comanda che si facci”; “Chi non ama la vita non la merita”. Quante ingiustizie e quanto dolore si potrebbero risparmiare alle persone se si seguissero alla lettera questi ammonimenti! E ancora: “Dell’error di quelli che usano la pratica sanza scienzia. Quelli che s’innamoran di pratica sanza scienzia, son come ‘l nocchieri ch’entra in navilio sanza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada”. In un altro pensiero esprime il principio che il vero amore è figlio della vera conoscenza, la quale si acquisisce attraverso l’uso della pazienza e dell’umiltà. Al contrario, invece: “Alli ambiziosi, che non si contentano del benefizio della vita, né della bellezza del mondo, è dato per penitenzia che lor medesimi strazino essa vita, che non possegghino la utilità e la bellezza del mondo”. Non è difficile individuare in queste eco che risuonano dalla sua vita e dalle sue opere, in queste confessioni di un’anima assetata di verità, un minimo comun denominatore: Amate, amate, amate! Di quale amore vero? Se possono servire da testimonianza opere quali L’annunciazione, La Vergine delle Rocce, L’Adorazione dei Magi, L’Ultima Cena, se può servire da testimonianza il racconto che della sua vita ne fa il Vasari, fino ai giorni ultimi che lo separano dalla morte: “Finalmente venuto vecchio stette molti mesi ammalato; e vedendosi vicino alla morte, si volle diligentemente informare de le cose catoliche e della buona e santa religione Cristiana, e poi con molti pianti confesso e contrito, se bene non poteva reggersi in piedi, sostenendosi nelle braccia di suoi amici e servi, volse divotamente pigliare il santissimo Sacramento fuor dal letto...”. Se sono vere queste testimonianze, dalla sua vita scaturisce un’eco profonda, un ammonimento ultimo: Amatevi dello stesso amore fraterno col quale il Cristo, figlio di Dio, è salito sul Calvario. raffigura l’ultima cena di Nostro Signore Gesù Cristo, nel momento in cui annuncia agli apostoli che uno di loro lo tradirà. È considerato uno dei maggiori capolavori pittorici di Leonardo, essendo ricco di pathos e di mistica, divina presenza. L’opera si trova a Milano, su una parete del Refettorio di Santa Maria delle Grazie; fu eseguito tra il 1495 e il 1497. Sino a poco tempo fa il dipinto recava i segni del deterioramento e della corrosione, che iniziarono prematuramente, in quell’occasione avendo il suo autore sperimentato una nuova e ardita tecnica pittorica, non ancora consolidata dall’esperienza. Di recente l’affresco è stato restaurato da Mauro Pelliccioli, che ha saputo ridare vigore ai tocchi di pennello di Leonardo, ormai fatiscenti. Leonardo sentiva molto, come d’altronde i maggiori artisti del suo tempo, il tema religioso, nel quale produsse i migliori capolavori. Il tema lo affrontava con il sentimento dell’artista e del credente, oltre che con il rigore e il metodo dell’uomo di scienza. Una delle caratteristiche che distingueva Leonardo da molti altri pittori contemporanei era che egli non si sentiva mai pienamente appagato del lavoro compiuto e che perciò, oltre a ricercare e sperimentare nuove tecniche, anche rivoluzionarie, spesso ritornava sulle proprie opere per individuarne i limiti e cercare di apportare correzioni e migliorie. Quest’ansia di perfezione lo tormentava e lo costringeva a intensi e prolungati sforzi, tanto che, spesso, nel dipingere - come racconta il Vasari - era soggetto a tremori e a forti emozioni. Forse a causa di questo anelito di verità nel cuore iniziava e lasciava incompiute diverse opere. Secondo il Vasari, ad esempio, Leonardo accettò “imperfetta” la testa del Cristo, non trovando modello adatto per “quella bellezza e celeste grazia”. In un taccuino d’appunti questo simbolo straordinario del genio di ogni tempo, ha lasciato scritto: “La verità sola fu figliola del tempo”. Autoritratto (anno 1512 ca.) simo modo di scrivere, oltre a essergli congeniale, probabilmente serviva a Leonardo per proteggere i suoi manoscritti e le sue invenzioni da occhi indiscreti. Forse era una specie di codice che gli consentiva di custodire gelosamente i suoi segreti. Leonardo, in effetti, era in grado di utilizzare abilmente, per scrivere o dipingere, entrambe le mani. Altra caratteristica dei codici leonardiani è il fatto che in alcune pagine, spesso ai margini di esse, si trovano precetti o ammonimenti a carattere morale. Anche questa è una scelta molto peculiare, che distingue Leonardo da molti altri scienziati e artisti che l’hanno preceduto o seguito. Ciò rende la sua personalità più umana e la sua ricerca più viva, appassionata. Questo studio a pastello per la testa del Salvatore è conservato a Brera. È servito a Leonardo per preparare l’affresco “II Cenacolo”, che Bibliografia 1. Leonardo da Vinci, “Scritti Letterari”, a cura di Augusto Marinoni, Rizzoli, 1974. 2. “Leonardo”, di Mina Bacci, Fabbri Editori, 1978. 3. “Leonardo da Vinci”, di Silvana Levi Orban, Edizioni Futuro, 1980. 4. “Leonardo 1’artista”, di Anna Maria Brizio, Maria Vittoria Brugnoli e Andrè Chastel, Giunti Barbera, 1981. 5. “Leonardo scienziato”, di Carlo Zammattio, Augusto Marinoni e Anna Maria Brizio, Giunti Barbera, 1981. 6. “Leonardo inventore”, di Ludwig H. Heydenreich, Bern Dibner e Ladislao Reti, Giunti Barbera, 1981. 7. Giorgio Vasari, “Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti”, Rizzoli Editori, Milano, 1971-’78, vol. II (l’opera è in quattro volumi). 8. Leonardo da Vinci, “Trattato della pittura”, Newton e Compton, Roma 2006 9. “ Leonardo”, di Carlo Pedretti, Capitol, Bologna, 1979 N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 7 DALLA PRIMA PAGINA NorNed: cavo elettrico sottomarino che collega le coste della Norvegia a quelle dell’Olanda Davide Canevari segue da pag. 1 a capacità del collegamento è pari a 700 MW, con la possibilità di raggiungere i 1.000 MW per periodi molto brevi (circa 15 minuti); già nelle prime settimane di operatività è stato raggiunto un picco di 820 MW. NorNed, a regime, è quindi in grado di assicurare 5 TWh all’anno, sufficienti a coprire la metà dei consumi di una città come Amsterdam. Le perdite sono pari al 3,7 per cento, valore di assoluto rilievo considerando la distanza e la capacità. La profondità massima raggiunta è di 410 metri, su fondali particolarmente “trafficati”. Il cavo, lungo il percorso, incrocia infatti altri 22 collegamenti. Nel complesso il peso totale dell’opera è pari a 45 mila tonnellate; un valore superiore rispetto a quello che avrebbe avuto un collegamento di analoga lunghezza sulla terraferma (le maggiori esigenze di protezione della struttura dagli agenti esterni che impone il mare aperto si traducono in un aggravio anche in termini di peso). Nonostante le difficoltà operative, imposte dall’ambiente di lavoro - il Mare del Nord - anche la realizzazione è stata a tempo di record: i primi lavori sono stati iniziati nel 2005, e all’atto dell’inaugurazione ufficiale NorNed aveva già “accumulato” 36 settimane di pieno funzionamento. Si stima che i costi di NorNed saranno interamente coperti in circa 15 anni. E non è male, visto che i tecnici parlano di una vita utile dell’opera certamente superiore al mezzo secolo, dovendo stare stretti. Fin qui le apprezzabili valenze tecniche. Come detto, però, quest’opera è destinata a lasciare un segno significativo anche in termini di politica energetica europea, soprat- foto: © Copyright 2008 ABB. L nua anche se certamente più programmabile rispetto all’eolico. Al contrario, l’Olanda soffre un’elevata dipendenza dalle fonti dure, con le note conseguenze che ciò comporta (vulnerabilità del sistema agli aumenti delle quotazioni internazionali, alte emissioni di anidride carbonica, eccetera). In prima battuta NorNed consentirà agli orange di avere un mix di generazione più levano grandi differenze di prezzo tra le stagioni (o le annate) più piovose e quelle secche. L’allacciamento con l’Olanda consente quindi di garantire una maggiore sicurezza e qualità della fornitura anche nel Paese scandinavo proprio perché, se in difficoltà, da esportatore potrà diventare importatore senza dover provvedere in proprio a una capacità addizionale di generazione o andare incon- foto: © Copyright 2008 ABB. verde, avendo accesso diretto all’energia da fonte idroelettrica prodotta in Norvegia. Grazie a questa interconnessione, inoltre, la stessa Olanda potrà realizzare all’interno dei propri confini nuovi parchi eolici senza temere conseguenze negative per il proprio sistema elettrico in assenza di vento. “Quanto alla Norvegia - spiegano gli esperti di Abb - da sempre in questo Paese si ri- foto: © Copyright 2008 ABB. tutto per quanto riguarda le opportunità di sviluppo delle fonti rinnovabili. Attualmente la generazione elettrica in Norvegia dipende quasi esclusivamente dall’idroelettrico: ha quindi tutti i pregi di un “sistema verde” svincolato dalle tensioni dei mercati internazionali delle fonti fossili. Il risvolto della medaglia è quello di doversi affidare ad una sola fonte, potenzialmente disconti- tro a crescite eccessive dei costi. Inoltre la stessa Norvegia, avendo ora uno sbocco in Europa, potrebbe a questo punto pensare a uno sviluppo del proprio potenziale eolico; sviluppo che altrimenti non avrebbe senso coltivare, visto che oggi l’idroelettrico già copre tutto il fabbisogno interno”. Più in generale l’interconnessione contribuisce anche a rinsaldare i rapporti di politica energetica tra i due Paesi e tra il blocco scandinavo e l’Europa nord occidentale. Chiaramente a questo punto le strategie devono essere portate avanti di comune accordo, mentre il singolo Stato perde l’interesse (anche economico) a fare di testa propria e a perseguire una politica di autosufficienza energetica. Fatto che si traduce, tra l’altro, in un vantaggio ambientale. Senza considerare il già citato possibile stimolo alla costruzione di nuovi impianti da fonte rinnovabile, da sola quest’opera permetterà di ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera di 1,7 milioni di tonnellate/anno, rispetto all’alternativa di sviluppare i sistemi di generazione scandinavo e dei Paesi Bassi come due realtà a se stanti. NorNed, tra l’altro, dovrebbe essere solo il primo di una serie di collegamenti destinati a creare una rete energetica tra i principali Paesi europei. Entro la fine di quest’anno dovrebbe debuttare l’interconnessione tra Germania e Danimarca, entro il 2009 quella tra Gran Bretagna e Olanda (da 1.300 MW di potenza) e il Sapei tra la Sardegna e la penisola italiana; entro il 2014 tra Norvegia e Danimarca. Si parla già per altro, di studiare nuove linee tra Norvegia e Germania, Norvegia e Gran Bretagna e una seconda connessione tra Norvegia e Paesi Bassi. Cavi ad alta tensione in corrente continua Mezzo secolo di storia, guardando al futuro Servono più interconnessioni per rispondere alla “fame” di energia verde del Pianeta HVDC è l’acronimo di High Voltage Direct Current, ovvero di alta tensione in corrente continua. È attualmente la tecnologia di riferimento per la trasmissione di energia elettrica in quantità elevate e sulle lunghe distanze, sulla terraferma o in mare aperto (la potenza di riferimento supera i 300 MW). La tecnologia in sé non è nuova: le prime applicazioni risalgono a mezzo secolo fa, con la costruzione in Svezia, ad opera di Abb, del primo collegamento al mondo HVDC a uso commerciale. Proprio gli ultimi anni sono stati testimoni di una decisa accelerazione. Tra il 1995 e il 1999 le nuove installazioni non hanno mai superato i 4.000 MW all’anno, come capacità cumulata. Tra il 2000 e il 2006 si è oscillato da un minimo di un migliaio di MW (nel 2003) a un massimo di poco superiore ai 6.000 (nel 2004). Lo scorso anno ha registrato un’impennata che ha portato alle soglie dei 18.000 MW installati. Gli stessi esperti di settore non azzardano proiezioni da qui al 2010 ma, quasi certamente, i risultati dello scorso anno saranno per lo meno eguagliati, grazie anche all’esplosione del mercato dei cavi sottomarini HVDC Il settore sta vivendo una fase di crescita che è limitativo definire profonda e rapida (tremendous dicono gli inglesi). Dal 1954 - data di “debutto” della tecnologia - al 2004 sono stati posati circa 3.600 chilometri di linee sottomarine. La stessa lunghezza verrà messa in un solo quinquennio, tra il 2005 e il 2010. Per il futuro si parla già di UHVDC, dove la “U” significa ultra. Due anni fa, sempre Abb ha inaugurato la prima stazione di prova al mondo per UHVDC a 800 kV, una applicazione che in corrente continua consente di arrivare a potenze di 6.400 MW (e oltre) e di superare i 1.000 chilometri di distanza. per la consegna, anno 2011. E da quelle parti è difIl mondo dell’energia rinnovabile vive una proficile che si verifichino slittamenti nei programmi. fonda “contraddizione geografica”. Solitamente, inSecondo uno studio Abb, sarebbero addirittura fatti, le aree più idonee all’installazione di un par14 (compreso quello descritto) i progetti di power co eolico, di un campo fotovoltaico o di una censuperhighways pianificati in Cina da qui al 2020, trale idroelettrica, sono distanti dalle zone di magper limitarsi a quelli superiori ai 5.000 MW! La gior consumo dell’energia elettrica parecchie censituazione non cambia se si considera l’energia sotinaia o anche alcune migliaia di chilometri. È stalare. Secondo alcuni calcoli - che vanno tuttavia into ad esempio calcolato che nel cuore dell’Africa tesi come una pura teoria, non certo facile da esiste un potenziale hydro pari a 50 GW; altri 120 mettere in pratica - basterebbe dedicare una fraGW potrebbero arrivare dallo sfruttamento delle rizione minima dei deserti presenti sulla Terra alla sorse del Brasile; ben 300 dal cuore della Cina e generazione fotovoltaico, per coprire l’intero fabaltri 50 dalle regioni del Sud Est asiatico. Nel combisogno presente e futuro del noplesso si tratta di circa 500 GW; stro Pianeta. Ad esempio, 18 mil’equivalente di mezzo migliaio la chilometri di Sahara (su un todi grandi centrali tradizionali aliLe aree più promettenti tale di 9 milioni di chilometri) pomentate a combustibili fossili o trebbero rifornire tutta l’Europa. I di altrettanti impianti nucleari! per lo sfruttamento deserti degli Usa sarebbero più Questo enorme quantitativo di delle rinnovabili distano che sufficienti per saziare gli “apenergia dovrebbe tuttavia perpetiti” della nazione più energicorrere distanze anche di 2migliaia di chilometri vora del mondo; lo stesso dis3.000 chilometri per trovare il dai maggiori centri corso potrebbe farsi per le aree suo sbocco ideale, ovvero per aride dell’Asia nei confronti di Ciraggiungere i grandi centri di di consumo na e India. consumo industriale o domestiVa però aggiunto che il 90 per co. Devono quindi entrare in giocento della popolazione mondiale e delle attività co nuove “autostrade” dell’energia, con caratteproduttive si trovano a non meno 2.700 chiloristiche - in termini di lunghezza, portata, ridotto metri di distanza dalle zone desertiche (dati Deimpatto ambientale - non immaginabili fino a posertec 2008). Ancora una volta non avrebbe quinchi anni or sono. In Cina, per esempio, è attualdi senso parlare di generazione senza aver prima mente in fase di realizzazione il più lungo e potente affrontato il discorso delle interconnessioni casistema di trasmissione a livello mondiale. Si tratpaci di trasportare elevati quantitativi di energia ta di un collegamento - di oltre 2 mila chilometri elettrica, su grandi distanze, con standard di sidi lunghezza, con tecnologia UHVDC (vedi box) e curezza e affidabilità adeguati. È questa una delle capacità pari a 6.400 MW, efficienza del 93 per sfide più affascinanti che attendono il mondo delcento - destinato a portare energia idroelettrica l’energia nei prossimi anni. dallo Sichuan fino a Shanghai. Tempo previsto Il colosso mondiale Abb ha anche lanciato sul mercato la tecnologia HVDC Light, sempre dedicata alla trasmissione sulle lunghe distanze - sotterranea e sottomarina - di energia elettrica tra i 50 e i 1.100 MW. Una soluzione, si legge in una nota di Abb, che offre numerosi vantaggi ambientali, tra cui linee elettriche invisibili, contenimento dei campi elettromagnetici, cavi isolati a secco e stazioni di conversione compatte. È una soluzione ideale per il collegamento delle centrali eoliche alle reti elettriche, la fornitura di energia dalla terraferma a isole o piattaforme petrolifere offshore, l’alimentazione dei centri urbani. Tutti mercati in particolare effervescenza. È attualmente in fase di costruzione un collegamento con tecnologia HVDC Light della lunghezza di 200 chilometri per collegare il più grande parco eolico offshore oggi esistente al mondo, al largo delle coste tedesche, con la terraferma. Avrà una capacità di 400 MW e sarà completato nei prossimi 24 mesi. Un’altra significativa realizzazione riguarda il collegamento tra la Norvegia e la piattaforma petrolifera offshore della BP a Valhall, nel Mare del Nord. Sarà operativo nel 2010 (i lavori sono stati avviati nel giugno 2006), avrà una capacità di trasmissione pari a 78 MW e una lunghezza di 292 chilometri. Andando a sostituire un generatore a gas, che precedentemente produceva l’energia elettrica in sito, questo collegamento eviterà l’immissione in atmosfera di 300 mila tonnellate di anidride carbonica e di 250 tonnellate di NOx ogni anno. Da segnalare anche l’accelerazione tecnologica senza precedenti impressa ai cavi Light nel più recente passato dalla ricerca di settore. La capacità è cresciuta di 400 volte in soli dieci anni: dai 3 MW della prima applicazione nel 1997 ai 1.100 attuali. 8 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 LINEA DIRETTA CON GLI ORDINI Commenti e riflessioni sul Congresso nazionale di La Spezia Roberto Di Sanzo Parla Guido Torello, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Vercelli Il parere di Alessio Roselli, Presidente dell’Ordine di Gorizia L’intervento di Adriano Gerbotto, Presidente dell’Ordine di Cuneo Abbiamo dimostrato che l’ingegneria è viva e vitale Ingegneri più propositivi per risolvere i problemi della categoria Poca risonanza mediatica dedicata alla nostra attività congressuale Un congresso interessante, sia per i contenuti sia per la presenza di relatori altamente qualificati. Guido Torello, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vercelli, esprime una certa soddisfazione per come sono andate le cose a La Spezia. “Certo, è inutile nasconderlo, qualche pecca organizzativa c’è stata – dice l’ingegner Torello – ma non bisogna gettare la croce addosso a nessuno, non è facile allestire congressi di tale portata, emergono sempre delle difficoltà. Ad ogni modo la rassegna congressuale mi è piaciuta: tanti esperti di prestigio, sono stati trattati temi di alto livello. L’unica pecca è che gli argomenti trattati non sono stati raggruppati con coerenza, gli interventi si sono susseguiti senza un filo logico, probabilmente per problemi di orario degli stessi relatori”. Il pensiero di Guido Torello si fa più articolato quando si parla prettamente di professione: “Il congresso ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissato, con una forte chiarezza nelle prese di posizione. Gli ingegneri hanno dimostrato di essere decisamente impegnati anche in campo ambientale. Insomma, la categoria è viva e vegeta: il problema è che dobbiamo far capire alla gente che questi argomenti preoccupano anche noi. Si tratta del nostro lavoro, non siamo certo insensibili alle questioni dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro, siamo in grado di prenderci le nostre responsabilità”. Qualche perplessità emerge, invece, quando si parla del contributo dato dai politici al congresso: “Fa piacere che siano intervenuti, ciò dimostra che sono al corrente delle problematiche della categoria. Allo stesso tempo devo dire che alcuni interventi sono stati deludenti. Spesso gli esponenti del mondo politico affontano le tematiche con troppa superficialità, senza pensare che hanno di fronte una platea di professionisti qualificati. Su tante questioni fondamentali per noi si sente sempre e solo propaganda politica”. Un giudizio moderatamente positivo sull’andamento dei lavori congressuali arriva da Alessio Roselli, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Gorizia. “E’ stato un congresso migliore rispetto al solito – dice l’ingegner Roselli – soprattutto per l’immagine pubblica della categoria. E’ stato positivo il voler puntare sulla funzione e il ruolo dell’ingegnere nella società. Purtroppo al giorno d’oggi dobbiamo recuperare terreno nell’immaginario collettivo, e quindi lo sforzo fatto dal congresso è da valutare con ottimismo”. Si poteva certamente fare di più, in ogni caso. Lo riconosce lo stesso ingegner Roselli: “A La Spezia si è parlato troppo poco dei problemi reali che attanagliano la categoria. Un esempio? La questione relativa alla riforma della professione. E’ stato detto che la direzione che si intraprenderà sarà quella di riforme specifiche per aree professionali definite. Bene, ma allora diciamo noi ingegneri cosa vogliamo fare, quali sono le nostre intenzioni al proposito. Abbiamo unicamente parlato degli interessi generali, non ci siamo mai addentrati nel particolare delle esigenze dell’ingegnere”. Ecco quindi la proposta del Presidente di Gorizia: “Per quanto riguarda le nostre istanze, dobbiamo diventare più propositivi. Ecco, la categoria degli ingegneri dovrebbe proporre al Governo un proprio testo di legge sulla riforma: per far ciò, però, ci vuole un dibattito interno che sino ad oggi è stato sottovalutato”. Alessio Roselli ha anche un giudizio piuttosto chiaro sull’intervento degli esponenti politici al congresso: “Mi è piaciuto il discorso del sottosegretario Castelli, anche se mi è parso un po’ troppo rassegnato in un passaggio nel quale ha praticamente ammesso il ruolo di secondo piano degli ingegneri rispetto ad altre professionalità. Sono rimasto piuttosto perplesso, invece, dall’intervento del senatore Grillo, specialmente quando ha detto che gli alti costi della Tav deriverebbero dal fatto che prevede anche il trasporto delle merci. Noi sappiamo che una soluzione del genere non è possibile: bisogna conoscere bene gli aspetti tecnici per non fare poi scelte sbagliate. Ecco perché gli ingegneri devono diventare protagonisti nella diffusione delle conoscenze scientifiche e tecniche: per permettere ai politici e agli attori principali del mondo economico e sociale di prendere delle decisioni adeguate alle esigenze della società in cui viviamo”. Un congresso non certo dei migliori, ma con una mozione finale sicuramente da valutare con soddisfazione. Adriano Gerbotto, Presidente dell’Ordine di Cuneo, traccia un bilancio dell’evento spezzino partendo proprio dal documento che ha un po’ sintetizzato le istanze e gli argomenti trattati durante i lavori. “Per la prima volta la mozione – sottolinea l’ingegner Gerbotto – è stata discussa nel corso dell’assemblea dei Presidenti, fatto senz’altro positivo. Si tratta di un testo essenzialmente rivolto verso l’esterno, per ribadire all’opinione pubblica, alla società civile, che gli ingegneri vogliono essere ascoltati, specialmente su argomenti come l’energia e l’ambiente, sui quali ne sappiamo sicuramente più di tanti altri. Purtroppo il congresso, a parte la stampa specializzata, non ha avuto quella risonanza mediatica che avrebbe meritato per l’importanza delle tematiche trattate”. Il difetto di comunicazione, però, non è solo verso l’esterno: si sente, infatti, l’esigenza “di farci sentire – aggiunge il Presidente dell’Ordine di Cuneo – anche dagli oltre 120 mila colleghi che ogni giorno svolgono la professione. Spesso si nota un certo scollamento tra noi rappresentanti degli Ordini e il resto della categoria. Dobbiamo impegnarci maggiormente nel far sapere quanto facciamo, le nostre attività”. In ogni caso, La Spezia ha rappresentato un momento davvero importante per il mondo delle professioni. “La novità fondamentale emersa dalle dichiarazioni degli esponenti politici – chiude l’ingegner Gerbotto – è che sarà approntata una riforma degli Ordini professionali specifica per ogni categoria coinvolta. Mi sembra un passo avanti da salutare con ottimismo: i problemi e le esigenze degli ingegneri sono del tutto diverse da quelli degli avvocati, dei notai, dei medici. E’ una riforma che si può studiare ed analizzare ulteriormente: non è detto, ad esempio, che si debba fare un testo per ogni singola categoria, magari si possono raggruppare le professionalità, nel nostro caso creando un’area tecnica”. La parola a Domenico Pino, Presidente dell’Ordine di Imperia Pronti a fornire il nostro contributo al mondo politico per lo sviluppo del Paese Molti spunti interessanti, con l’obiettivo di riaffermare il ruolo dell’ingegneria. L’ingegner Domenico Pino, Presidente dell’Ordine di Imperia, inquadra il congresso analizzandone i contenuti espressi durante i lavori. Partendo da una constatazione: “La crisi generalizzata che sta investendo il mondo dell’economia coinvolge anche la nostra professione. A maggior ragione, l’abolizione dei minimi tariffari porta a ribassi improponibili che minano fortemente la possibilità di fornire lavori con le adeguate garanzie di qualità, sicurezza e accortezza. Sia ben chiaro, qui nessuno sta parlando di difesa dei privilegi: al giorno d’oggi si tratta di salvaguardare una retribuzione almeno dignitosa per i professionisti”. Grande attenzione poi per il tema congressuale: “Davvero importante il concetto dell’ambiente e della sostenibilità. Abbiamo ribadito che bisogna agire e progettare tenendo conto del contesto in cui le opere vengono realizzate, verificandone la sostenibilità e l’armonia con l’ambiente circostante. Molti di noi già lo facevano, ma riproporre tali idee fa sempre bene, non c’è dubbio”. Altro capitolo, i rapporti con il mondo della politica. L’ingegner Pino si sofferma esplicitamente ad analizzare gli interventi di coloro che hanno parlato a La Spezia: “Il sottosegretario Castelli ha impostato un discorso condivisibile, non si è posto alla platea come un politico ma come un collega. Il riferimento alla suddivisione della riforma ordinistica secondo aree professionali è senz’altro la strada giusta da percorrere, spero che il ministro Alfano possa attuare i suoi propositi in tempi rapidi. Per quanto concerne il senatore Grillo – aggiunge il Presidente -, che ha chiesto alla categoria di farsi sentire dalla politica per dare il proprio contributo, ebbene volevo dire che gli ingegneri vogliono essere coinvolti negli aspetti decisionali. Purtroppo spesso però si tratta soltanto di discorsi teorici che non si concretizzano. L’ingegneria è disposta ad aiutare la politica per risolvere questioni urgenti per il Paese. Le nostre competenze saranno sicuramente utili, anche i politici se ne devono rendere conto”. L’opinione di Giancarlo Ferrera, Presidente dell’Ordine di Novara Bisogna analizzare il presente e il nostro ruolo nella società contemporanea Le dichiarazioni di Salvatore Saccà, Presidente dell’Ordine di Catanzaro Dobbiamo avere più consapevolezza del valore della professione “Secondo me quello che teniamo ogni anno non dovremmo più chiamarlo congresso”. Esordisce così Salvatore Saccà, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro; una sorta di provocazione, ma forse neanche tanto, come spiega bene lui stesso. “In un congresso vero e proprio si confrontano programmi e posizioni differenti, si votano le varie mozioni presentate e poi si eleggono gli organi rappresentantivi. Da noi tutto ciò non succede; e allora sarebbe più idoneo parlare di assemblea annuale della categoria, non le pare?”. Opinione rispettabile, per carità. Ma l’ingegner Saccà motiva le sue argomentazioni con ulteriori considerazioni: “Si è trattato di una rassegna eccessivamente spostata verso un piano meramente filosofico, con troppi interventi e discorsi che non hanno avuto nessuno sbocco pratico per noi ingegneri. Sarebbe stato necessario invece parlare in maniera approfondita del ruolo dell’ingegneria in una società contemporanea in piena e continua trasformazione, del contributo che possiamo dare per rispondere alle problematiche legate all’energia, all’ambiente. E invece niente, purtroppo non abbiamo risposto a tali esigenze”. Anche sulla mozione congressuale il Presidente di Catanzaro ha qualcosa da dire: “E’ soltanto una dichiarazione di intenti, una richiesta. C’è dentro un po’ di tutto, e invece avrebbe dovuto essere molto più politica, se così posso dire, nel senso che la nostra categoria avrebbe dovuto sottolineare la volontà di partecipare in maniera attiva ai tavoli decisionali del mondo politico, per sentirci più protagonisti grazie alle nostre competenze e capacità professionali”. Un’esigenza da girare al più presto alla rappresentanza politica del Paese: “Gli esponenti politici sono venuti per ripeterci sempre lo solite cose. Ciò purtroppo dimostra ancora una volta quanto poco conta l’ingegneria nei posti di comando. In noi deve crescere l’autostima, la consapevolezza del nostro valore; anche e soprattutto con i politici dobbiamo farci sentire con maggior autorevolezza, senza ogni volta essere forzatamente deferenti. Se andremo avanti così, infatti, fra poco reciteremo il De Profundis della categoria”. “Il Congresso? Non l’ho apprezzato molto”. Parla chiaro l’ingegner Giancarlo Ferrera, Presidente dell’Ordine di Novara. E non le manda certo a dire: “Fortunatamente l’evento ha avuto un epilogo positivo, con una mozione coerente con i temi trattati. Negli anni passati invece erano stati fatti dei minestroni. Per accontentare un po’ tutti si inserivano tematiche tra le più disparate che nulla avevano a che fare con il titolo del congresso”. Nonostante ciò, l’ingegner Ferrera non risparmia critiche, tutt’altro: “Negli ultimi undici congressi, quelli che ho seguito personalmente, cinque si sono basati su questioni relative al futuro, all’innovazione e al cambiamento, gli altri sei su ambiente e sostenibilità. Si tratta ormai di argomenti inflazionati, discussi a più riprese”. Bisognerebbe insomma focalizzare l’attenzione su altre priorità: “Sarebbe il caso di analizzare in maniera approfondita gli aspetti politici della categoria. Prendiamo il tema della rassegna spezzina: la prima parte, vale a dire Costituzione, cultura e etica della responsabilità, era sufficiente per costruire un congresso di alto profilo. E’ questo che manca: affrontare i problemi che l’attualità ci presenta giorno per giorno”. Si parla sempre del passato e del futuro, “ma mai del presente – sottolinea l’ingegner Ferrera -. I temi sociali ed economici che sono di nostra stretta pertinenza non si analizzano per niente. Qual è ad esempio la posizione della categoria sul fatto che il lavoro, come ricchezza, continua a scadere e a perdere il proprio potenziale nei confronti della Finanza? E ancora, è possibile che gli ingegneri non si pronunciano sulla possibilità che l’acqua, risorsa vitale per il pianeta, possa essere gestita dai privati? Non sono questioni campate in aria, ma riguardano espressamente la nostra professionalità e le competenze di ognuno di noi. Gli ingegneri hanno l’obbligo morale ed etico di valutare tali tematiche ed esprimere un parere per valorizzare il loro ruolo funzionale nella società contemporanea". N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 9 ATTUALITÀ ITALIA Incidenti sul lavoro, rapporto annuale INAIL Con il patrocinio del 1563 dott. ing. Giovanni Manzini econdo T ultimo rapporto dell’INAIL, nel 2007 il numero degli incidenti sul lavoro in Italia e diminuito di circa 15.500 unita, facendo cosi registrare una flessione dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un calo che risulta significative, anche perche, nel 2007, il numero degli occupati e cresciuto dell’1%. Per quanto riguarda i casi mortali, la diminuzione rispetto all’anno precedente dovrebbe essere pari al 12,8% (dati ancora provvisori): in particolare si sono distinti il settore dell’Agricoltura (-21%) e quello dell’Industria e Servizi (-12%). Oltre il 60% degli infortuni e S concentrato al Nord e in particolare nel Nord-Est industrializzato (nel 2007 sono stati denunciati quasi 299.000 casi, un terzo del totale nazionale). Inoltre, un’analisi territoriale dei dati più dettagliata evidenzia come la riduzione degli infortuni abbia riguardato praticamente tutte le Regioni italiane, ad esclusione della Sicilia (che con un +4,1% registra un sensibile incremento), del Lazio, della Calabria & della Provincia autonoma di Bolzano. In controtendenza rispetto al dato generale, gli infortuni dei lavoratori stranieri, il cui numero e aumentato dell’8,7% (140.000 denunce nel 2007 FORMAZIONE TECNICA: contro le 129.000 del 2006). Al primo posto, con oltre 20.000 denunce, il settore delle Costruzioni. Di rilievo il dato secondo il quale il 92,4% delle aziende non hanno registrato nel corso dell’anno infortuni, che risultano concentrati nel restante 7,6%. Relativamente agli altri Paesi europei, il nostro Paese, con un indice pari a 2.900 infortuni per 100.000 occupati, si pone al di sotto della media dell’area europea ed in particolare dell’UE-15, facendo registrare un tasso di infortuni più basso rispetto a Paesi assimilabili all’Italia quali Francia, Germania e Spagna. Gas naturale: documento dell’AEEG AEEG ha recentemente diffuso il documento "Introduzione di un mercato regolamentato del gas naturale e definizione delle modalità di offerta presso il medesimo mercato delle quote corrispondenti agli obblighi derivanti dalla normativa vigente (piattaforma organizzata gas)", relative alla proposta di istituire una piattaforrna organizzata di tipo informatico, a disposizione degli operatori, per gli scambi di gas all'ingrosso. L'iniziativa genererebbe una prima forma di mercato regolamentato, utile anche per promuovere efficienza e trasparenza, a vantaggio della concorrenza e della flessibilità commerciale. La proposta è dettagliata nel documento suddetto (DCO 21/08) pubblicato sul sito dell'Autorita (www.autorita.energia.it), e i soggetti interessati hanno potuto formulare le proprie osservazioni fino al 15 settembre 2008. Secondo 1'AEEG, questa nuova proposta sarà utile per la futura definizione di una vera borsa del gas, ed, in particolare, per la realizzazione di quest'ultima, saranno necessari alcuni pre- L’ supposti, fra i quali: disponibilità di un'offerta adeguatamente superiore alla domanda (surplus di offerta), connessa alla disponibilità di infrastrutture e di commodity; disponibilità di nuove capacita di importazione e stoccaggio; presenza di una pluralità di operatori di dimensioni adeguate (pluralità nell'offerta); Sarà importante "apprendere" dalle esperienze dei mercati similari di Gran Bretagna e Stati Uniti piena garanzia della trasparenza e della neutralità del servizio di dispacciamento. Inoltre, 1'esigenza di un primo sistema nazionale centralizzato di negoziazione del gas (ad integrazione dell'attuale PSV - Punto di Scambio Virtuale), oltre ad essere evidenziata dagli stessi ope- ratori, sarebbe coerente con il contesto europeo, dove, nel corso dell'ultimo anno, vi sono nate analoghe iniziative (realizzazione e avvio in Germania, allo studio in Francia), e risponderebbe anche a quanto previsto da] Decreto Legge n. 7/07 che ha definito gli obblighi di cessione al mercato regolamentato delle quote di gas prodotto dalla coltivazione di giacimenti nazionali e dovute allo Stato e delle quote di gas importato. II future incremento di offerta di gas, per effetto del potenziamento delle infrastrutture di importazione (in particolare i metanodotti da Algeria e Russia, nonché la realizzazione dei previsti collegamenti con Grecia, Turchia, Algeria e Libia) e di rigassificazione (nuovi terminali GNL), rappresenterà un ulteriore contributo a favore dell'iniziativa. Infatti, come dimostrato dalle analoghe esperienze nei mercati inglese e statunitense, per il successo dei mercati organizzati sono necessarie adeguate capacita infrastrutturali e di offerta. G.M. Certificati bianchi, 2 milioni di tep risparmiate dal 2005 econdo l’AEEG, dal 2005 ad oggi, sono state risparmiate 2 Mtep, grazie alla maggiore efficienza energetica ottenuta con il meccanismo dei TEE (Titoli di Efficienza Energetica, detti Certificati bianchi) negoziabili. Secondo le stime dell’Autorità, i risparmi ottenuti in questo periodo sono stati equivalenti al consumo annuo domestico di una città con 2,7 milioni di abitanti o alla produzione di tre centrali termoelettriche di media grandezza. Complessivamente, è stata evitata l’emissione in atmosfera di circa 5,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica. I risparmi certificati sono sta- S ti conseguiti grazie alla diffusione di tecnologie efficienti nell’utilizzo dell’energia elettrica (77%), del gas (19%) e Dal 2005 è stata evitata l’emissione in atmosfera di circa 5,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica dei combustibili solidi e liquidi (4%). Secondo l’AEEG, per quanto riguarda il bilancio complessivo del Paese il meccanismo Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano dei Titoli di Efficienza Energetica conferma decisamente la propria efficacia, poiché i costi sostenuti per la realizzazione degli interventi e per la gestione amministrativa sono ampiamente superati dai benefici ottenuti. A fronte, infatti, dei circa 110 milioni di euro finora erogati a sostegno del meccanismo e finanziati attraverso un marginale prelievo dalle tariffe elettriche e del gas, si stima che i benefici ottenuti, in termini di mancata spesa energetica per i consumatori presso i quali sono stati realizzati gli interventi, siano stati da 12 a 15 volte superiori. G.M. UN’ATTIVITÀ BASATA SU UNA SERIE DI CORSI SPECIALISTICI Conoscere le installazioni elettriche nella gestione dellʼenergia e lʼautomazione dei processi e degli edifici Costruttore specialista e leader mondiale sulle attività relative allʼautomazione industriale, controllo numerico e distribuzione elettrica, Schneider Electric mette a disposizione la sua esperienza a livello internazionale, mediante programmi di formazione e mezzi didattici. La volontà di Schneider Electric consiste nel facilitare il trasferimento delle proprie conoscenze tecniche ai professionisti del settore. Migliorare la competenza e la professionalità delle persone Elevando i livelli di competenza, Schneider Electric contribuisce a rafforzare la conoscenza delle norme, nonché la qualità e la sicurezza delle installazioni elettriche e dei processi industriali nel mondo intero. Inoltre Schneider Electric propone corsi di formazione che permettono di ottimizzare la messa in servizio e il successivo utilizzo dei prodotti dellʼinsieme dei suoi marchi. Corsi e Seminari di formazione tecnica Schneider Electric organizza, sulla base della consolidata esperienza delle sue Società, corsi e seminari per la formazione ed il perfezionamento professionale dei tecnici addetti alla progettazione, installazione e manutenzione degli impianti elettrici, dellʼautomazione di processo e controllo industriale, del building automation, della domotica, delle installazioni Critical Power ed illuminazione di emergenza. I corsi sono tenuti da specialisti delle varie discipline ed hanno come punti di riferimento una consolidata esperienza tecnica di settore e le normative vigenti. Professionisti nellʼarea Formazione Tecnica al servizio del Cliente Oltre alla completa offerta dei corsi di base, lʼattività Formazione Tecnica è disponibile ad organizzare edizioni straordinarie, oppure corsi su argomenti particolari, o con durata e obiettivi specifici, in grado di rispondere a precise necessità della Clientela. Tali corsi potranno essere effettuati sia presso sedi della Formazione Tecnica Schneider Electric, che presso la sede del Cliente. Come contattarci : Formazione Tecnica - Distribuzione Elettrica e Componenti di Installazione Via Circonvallazione Est, 1 - 24040 Stezzano (BG) Tel. 035 4152338 - Fax 035 4152187 e-mail: [email protected] - www.formazione-tecnica.it 10 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 EDILIZIA Contestazioni nelle opere in cemento armato alla luce delle recenti disposizioni ministeriali dott. ing. Silvia Collepardi* a maggior parte del calcestruzzo impiegato per le costruzioni dell’ingegneria Civile e dell’Architettura viene fornito da un preconfezionatore che provvede a trasportare il calcestruzzo fresco dalla centrale di betonaggio al cantiere. E’ compito dell’impresa gettare il calcestruzzo, compattarlo nei casseri vibranti o costiparlo con l’ausilio di un vibratore ad ago, sformare il conglomerato indurito e stagionarlo adeguatamente per un tempo previsto dalle vigenti norme in relazione alle condizioni ambientali termiche ed igrometriche. Le contestazioni mosse dall’impresa al preconfezionatore sorgono quando si registra una resistenza meccanica del calcestruzzo fornito inferiore a quella pattuita nella conferma d’ordine. Una seconda e più importante contestazione è quella mossa dal Direttore dei Lavori (DL) o dal Collaudatore nei confronti del preconfezionatore e/o dell’impresa quando la resistenza del calcestruzzo fornito non è congruente con la resistenza di progetto o quando la resistenza del calcestruzzo in opera è inferiore a quella consentita dal DM del 14 Gennaio 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni, Consiglio Superiori dei Lavori Pubblici). me di riferimento assumono un coefficiente 1,48 anziché 1,4. Nel caso del controllo di accettazione sul calcestruzzo in corso d’opera da parte del DL, questo tipo di controllo viene definito di “Tipo B” e può essere applicato a qualsiasi costruzione in calcestruzzo ma diventa obbligatorio per strutture costruite con più di 1500 m3 di calcestruzzo omogeneo. Il numero dei prelievi (ciascuno composto da 2 provini) sui quali il DL deve determinare Rcm ed s per il calcolo della Rck è almeno 15. Analogamente, se questo tipo di controllo statistico viene applicato alla verifica della resistenza strutturale, il numero delle carote dovrà essere almeno pari 15. Se, invece, si esegue un controllo semplificato definito di “tipo A”, nel caso del controllo di accettazione sul calcestruzzo al momento del getto il valore di 1.4 s è assunto per semplicità eguale a 3.5 MPa. Pertanto la correlazione tra Rck ed Rcm diventa: L Terminologia e definizione Prima di entrare nei dettagli di questa complessa problematica vale la pena precisare alcune definizioni e simbologie adottate per la resistenza meccanica a compressione (misurata in MPa) dei provini di forma cubica o cilindrica dopo una stagionatura umida di 28 giorni dal getto e delle carote estratte dalla struttura esposta alle condizioni ambientali. Queste sono le definizioni delle “varie” resistenze meccaniche: la resistenza “progettuale” è quella stabilita dal Progettista e può essere espressa con Rcmprog ed Rckprog per indicare rispettivamente il foto: Wallties Rck pot = Rcmpot - 3.5 [2] valore medio e quello caratteristico riferiti a provini cubici. la resistenza “potenziale”, indicata con Rcmpot ed Rckpot rispettivamente per il valore medio e quello caratteristico, è la resistenza determinata sperimentalmente su provini cubici fatti prelevare dal DL durante il controllo di accettazione della fornitura del calcestruzzo; la resistenza “strutturale”, con Rcmstrutt ed Rckstrutt per indicare rispettivamente il valore medio e quello caratteristico, è la resistenza determinata dal DL o dal Collaudatore per schiacciamento delle carote con rapporto al- tezza/diametro (h/D) eguale a 1 oppure con prove non-distruttive (indagine sclerometrica, ultra-sonica, ecc.) eseguite sulla struttura. Per ciascuna delle tre resistenze sopra definite, la correlazione tra valore caratteristico (Rck) e valore medio (Rcm), se si esegue un controllo di tipo statistico, può essere definita dall’equazione [1] : Rck = Rcm - 1,4 s [1] con s eguale allo scarto quadratico medio. Per la precisione, per le verifiche su carote le nor- Il controllo di accettazione semplificato di tipo A può essere adottato dal DL solo per strutture con meno di 1500 m3 di calcestruzzo omogeneo eseguendo un prelievo ogni 100 m3 di getto e comunque un minimo di 3 prelievi (6 provini). Nel caso delle verifiche semplificate sulle strutture, il valore “forfettario” di 3.5 viene sostituito da un valore (K) variabile a seconda del numero di carote compreso tra 3 e 14 come indicato nell’equazione [3]. Rckstrutt = Rcmstrutt - K [3] Ciascuna delle resistenze sopra definite (progettuale, potenziale e strutturale) sono defisegue a pag. 11 TIPO CONTROLLO DI ACCETTAZIONE SU CUBETTI (IN MPa) CONTROLLO DI Rckstrutt SU CAROTE CON h/d=1 (IN MPa) IMPLICAZIONI STRUTTURALI IMPLICAZIONI LEGALI A1 Rcmpot =38.5 ==> Rckpot=38.5-3.5 = 35>30=Rckprog Rckstrutt = 29 >25.5 = 0.85•Rckpro g= 0.85•30 Nessun altra verifica Nessuna infrazione A2 Rcmpot =39.5==> Rckpot=39.5-3.5 = 36>30=Rckprog Rckstrutt = 23 < 25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta Non conformità impresa A3 Rcmpot=31.5==> Rckpot=31.5-3.5 = 28<30=Rckprog Rckstrutt = 24<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 ma Rckstrutt = 24 >23.8 = 0.85• Rckpot = 0.85•28 Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta Non conformità fornitore cls A4 Rcmpot=31.5 ==> Rckpot=31.5-3.5 = 28<30=Rckprog Rckstrutt=22 <25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 e Rckstrutt = 22<23.8 = 0.85• Rckpot = 0.85•28 Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta Non conformità fornitore cls e impresa A5 Non eseguito dal DL Rckstrutt =28 >25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 Nessun altra verifica Inadempienza DL A6 Non eseguito dal DL Rcm strutt = 22<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta Inadempienza del DL; impossibile attribuire responsabilità a fornitore di cls o impresa Tabella 1 : Casistiche di controlli di accettazione di tipo A sulla fornitura di calcestruzzo (Rckpot) e di quello in opera (Rckstrutt) con Rckprog = 30 MPa. In rosso sono evidenziate le non-conformità e/o le inadempienze. TIPO CONTROLLO DI ACCETTAZIONE SU CUBETTI (IN MPa) CONTROLLO DI Rckstrutt SU CAROTE CON h/d=1 (IN MPa) IMPLICAZIONI STRUTTURALI IMPLICAZIONI LEGALI B1 Rcmpot=39 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 39 -7 = 32 > Rckprog = 30 Rckstrutt = 29 > 25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 Nessun altra verifica Nessuna infrazione B2 Rcmpot = 38 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 38 -7 = 31> Rckprog = 30 Rckstrutt = 24<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta Non conformità impresa B3 Rcmpot = 32 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 32 - 7 = 25 < Rckprog = 30 Rckstrutt = 24 < 25.5 = 0.85•Rcm pr = 0.85•30 ma Rckstrutt = 24> 0.85•Rckpot = 0.85•26 = 22.1 Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta Non conformità fornitore cls B4 Rcmpot = 33 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 33 - 7 = 26 < Rckprog = 30 Rckstrutt = 21< 25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 e Rckstrutt=22 < 0.85•Rckpot = 0.85•26 = 22.1 Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta Non conformità fornitore cls e impresa B5 Non eseguito dal DL Rckstrutt=35>25.5 = 0.85•Rcm pr = 0.85•30 Nessun altra verifica Inadempienza DL B6 Non eseguito dal DL Rckstrutt = 23<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30 Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta Inadempienza del DL; impossibile attribuire responsabilità a fornitore di cls o impresa Tabella 2 : Casistiche di controlli di accettazione di tipo B sulla fornitura di calcestruzzo (Rcmpot e Rckpot) e di quello in opera (Rckstrutt) con Rckprog = 30 MPa e con s = 5 MPa. In rosso sono evidenziate le nonconformità e/o le inadempienze. N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE EDILIZIA 11 APPROFONDIMENTO segue da pag. 10 nite “cubiche” (Rc) quando sono determinate su provini cubici o carote con h/D = 1; la resistenza “cubica” può essere convertita nella resistenza “cilindrica” (fc) delle carote, o dei provini cilindrici, con h/D = 2 attraverso la correlazione [4] : fc = 0.83 • Rc [4] In particolare, le formule disponibili per le verifiche semplificate tipo [3] sulle strutture, sono per lo più riferite a valori cilindrici (così ad es. nella UNI EN 13791); pertanto, per passare ai corrispondenti valori cubici si dovrà applicare, anche a (K), l’equazione [4]. Ad esempio, con 6 carote disponibili, l’equazione riferita a valori cilindrici (carote h/d=2) fckstrutt = fcmstrutt -7 diverrà R ckstrutt = R cmstrutt – (7/0.83) se riferita a valori cubici (carote h/d=1). Tipologia di contestazione La maggior parte delle contestazioni dell’impresa nei confronti del fornitore di calcestruzzo preconfezionato consistono nella discrepanza tra la resistenza caratteristica di progetto (Rckprog) fissata dal Progettista e quella fatta misurare sperimentalmente dal Direttore dei Lavori (DL) attraverso il controllo di accettazione in corso d’opera, qui indicata come resistenza caratteristica potenziale (Rckpot); il valore di Rckpot deve essere sempre almeno eguale a Rckprog; come appare nella disequazione [5] Rckpot > Rckprog [5] Oltre alle rimostranze di tipo commerciale, da parte dell’impresa nei confronti del preconfezionatore, il DL –o in caso di sua inadempienza il Collaudatore- deve accertare se l’opera è o meno accettabile dal punto di vista della sicurezza determinando la resistenza “strutturale” (Rcstrutt) media o caratteristica del calcestruzzo in opera. Secondo il DM del 14 Gennaio, il valore della resistenza strutturale (Rcstrutt) medio o caratteristico determinato sulla struttura mediante prove distruttive o non-distruttive, deve essere almeno pari all’85 % della resistenza di progetto (Rcprog) rispettivamente media o caratteristica: Rcstrutt ≥ 0.85 • Rcprog [6] Il DM del 14-1-08 ed i documenti normativi da esso richiamati ammettono che tale verifica possa esser fatta sia in termini di valori medi (Rcmstrutt e Rcmprog) che in termini di valori caratteristici (Rckstrutt e Rckprog) purché il numero di carote sia superiore a 3. Tuttavia, poiché risulta di difficile interpretazione quale sia la Rcmprog a cui far riferimento, mentre il valori di Rckprog (o fckprog) e di Rckstrutt (o fckstrutt) sono ben definiti dai vari documenti normativi, è preferibile far riferimento ai valori caratteristici. Pertanto, ragionando nel seguito in termini di valori caratteristici, se la disequazione [6] è rispettata, la resistenza del calcestruzzo in opera (Rckstrutt) è accettabile, mentre rimane aperta la contestazione dell’impresa nei confronti del preconfezionatore per avere ricevuto un calcestruzzo con Rckpot di qualità inferiore a quello pattuito (Rckprog). Se la Rckstrutt è inferiore all’ 85 % della Rckprog , il DL o il Collaudatore potrà prescrivere il consolidamento dell’opera o addirittura la sua demolizione. Le spese di questa operazione dovranno essere addebitate solo al preconfezionatore se Rckstrutt ≥ 0.85 Rckpot che dimostra la corretta messa in opera da parte dell’impresa di un calcestruzzo carente fornito dal preconfezionatore. Se, invece, la Rckstrutt < 0.85 Rckpot ,oltre alle carenze del calcestruzzo fornito dal preconfezionatore (Rckpot < Rckprog) si sommano quelle dovute alla carenza della messa in opera da parte dell’impresa. Nelle Tabelle 1 e 2 che seguono sono mostrate a titolo di esempio due controlli di accettazione (rispettivamente di tipo A e di tipo B) che includono anche alcune non conformità e le relative implicazioni legali. Per ciascuna categoria di controllo sono previsti 6 casi indicati con A1-A2-A3-A4-A5-A6 oppure B1-B2-B3-B4-B5-B6. In entrambi i due tipi di controllo, la Rckprog è, eguale a 30 MPa. Inoltre, i valori di Rckstrutt si intendono ricavati applicando le formule indicate in vari documenti normativi (ad esempio nella UNI EN 13791) in base al numero di carote esaminate (almeno 4). Quando si adotta il controllo di tipo A (Tabella 1), accanto al caso di tipo A1 dove non si verifica alcuna implicazione legale in quanto sia Rckpot che Rckstrutt sono in accordo con i limiti imposti dalle disequazioni rispettivamente [5] e [6], si possono verificare tre tipi di nonconformità : quella di tipo A2 da attribuire alla responsabilità dell’impresa; quella di tipo A3 da attribuire al fornitore di calcestruzzo; quella di tipo A4 da attribuire sia al fornitore di calcestruzzo sia all’impresa. Nella Tabella 1 sono anche indicati due casi (A5 e A6) di inadempienza del DL che non ha prelevato i provini sui quali eseguire il controllo di accettazione di tipo A. Il caso di tipo A5 fortunatamente la Rckstrutt (28 MPa) soddisfa il requisito di accettazione in quanto è superiore all’ 85 % della Rckprog (25.5 MPa). Pertanto, a parte la inadempienza del DL, non è richiesta alcuna verifica della sicurezza della struttura da parte del DL o del Collaudatore. Nel caso di tipo A6, invece, la negligenza del DL nell’esercitare il controllo di accettazione è accompagnata da una Rckstrutt (22 MPa) inaccettabile in quanto inferiore all’85 % della Rckprog (25.5 MPa) e pertanto si dovrà procedere alla verifica della sicurezza della struttura con il valore ridotto di Rckstrutt (22 anziché 25.5 MPa). A causa della mancanza dei prelievi di accettazione, non è dato purtroppo di sapere se la non conformità sia da attribuire al fornitore di calcestruzzo (in quanto Rckpot < Rckprog) oppure all’impresa (in quanto Rckstrutt < 0.85 • Rckprog) oppure a entrambi. Nella Tabella 2 sono mostrati i corrispondenti 6 casi di tipo B1-B2-B3-B4-B5-B6. Anche in questo esempio la Rckprog è di 30 MPa ma con un controllo di tipo B con uno scarto quadratico medio registrato sui provini cubici (s) di 5 MPa. Il caso di tipo B1, come il corrispondente caso di tipo A1, non presenta alcuna implicazione legale poiché sono soddisfatti sia il requisito di Rckpot (<30 MPa) sia quello di Rckstrutt (25.5 = 0.85 • 31.5 MPa).Il caso di tipo B2 riguarda una non conformità dell’impresa per la Rckstrutt (24 MPa) che è minore dell’85 % di Rckprog (25.5 MPa).Il caso di tipo B3 rappresenta la non conformità del calcestruzzo preconfezionato per una carente Rckpot (25 MPa) rispetto alla Rckprog (30 MPa). I casi di tipo B5 e B6 rappresentano esempi di inadempienza del DL che, secondo il DM del 14 Gennaio 2008, ha l’obbligo di eseguire il controllo di accettazione e quindi nel valutare le responsabilità del preconfezionatore o dell’impresa o di entrambi. Nel caso di tipo B5 la negligenza del DL è fortunatamente “sanata” da un risultato favorevole della Rckstrutt (35 MPa) superiore al valore accettabile di 0.85•Rckprog = 0.85• 30 = 25.5 MPa e quindi non è richiesta alcuna verifica della sicurezza dell’opera. Nel caso di tipo B6, invece, la Rckstrutt (23 MPa) non è accettabile (secondo il summenzionato DM) per essere inferiore al valore di 0.85 Rckprog = 25.5 MPa. Anche in questo caso, come in quello A6 della Tabella 1, non è possibile risalire alla responsabilità del produttore di calcestruzzo preconfezionato o dell’impresa o di entrambi. Da un punto di vista legale la responsabilità di questa nonconformità ricade sull’impresa che, nei confronti della Committenza, è la sola responsabile per la carente qualità della struttura in opera indipendentemente se il calcestruzzo sia stato prodotto dall’impresa stessa o, come è il caso in esame e, nella pratica di cantiere, la più frequente. Rimane, tuttavia, aperta la possibilità di una rivalsa, in sede legale, dell’impresa nei confronti del DL per le negative conseguenze della sua negligenza (nell’esercitare l’obbligatorio controllo di accettazione) sulla impossibilità di accertare, se in tutto o in parte, la responsabilità del carente calcestruzzo strutturale sia da attribuire al fornitore di calcestruzzo preconfezionato. Conclusioni Per dirimere e possibilmente prevenire le eventuali contestazioni sulla qualità del calcestruzzo fornito sul cantiere e su quello messo in opera è necessario che: -il Progettista definisca la resistenza caratteristica su provini cubici (Rckprog) o su provini cilindrici (fckprog) indicando anche il tipo di controllo (A oppure B) se il volume omogeneo di calcestruzzo in opera non supera 1500 m3 e prescrivendo obbligatoriamente il controllo statistico di tipo B (più severo) se il volume di calcestruzzo omogeneo in opera supera 1500 m3; -il Direttore dei Lavori esegua i controlli di accettazione sulla resistenza media (Rcmpot o fcmpot rispettivamente per i provini cubici o cilindrici) del calcestruzzo fornito dal preconfezionatore per verificare la congruenza o meno della resistenza caratteristica potenziale ottenuta (Rckpot o fckpot) con i corrispondenti valori di progetto (Rckprog o fckprog); -in caso di dubbi sulla qualità del calcestruzzo fornito dal preconfezionatore e/o di quello messo in opera dall’impresa, il Direttore dei Lavori o il Collaudatore controlli, mediante prove non-distruttive o distruttive, la resistenza media (Rcmstrutt o fcmstrutt) oppure caratteristica (Rckstrutt o fckstrutt) del calcestruzzo in opera per verificare che questi valori non siano inferiori all’85 % dei corrispondenti valori di progetto caratteristico(Rckprog o fckprog) o medio (Rcmprog o fcmprog). *Direttore del Laboratorio prove materiali ENCO, Engineering Concrete. Decreto 14/01/08: riflessioni anche sul nostro sito Internet dott. ing. Salvatore Palermo e Norme Tecniche per le Costruzioni del D.M. 14.01.08 (nel seguito NTC) per quanto attiene il progetto e la verifica degli elementi strutturali, si presentano, rispetto alle precedenti norme dei D.M. del ’96 utilizzate per oltre un decennio dai professionisti italiani del settore, piuttosto articolate e complesse. Il lavoro svolto dalla Commissione preposta è stato sicuramente pregevole e in buona parte riuscito nel voler fornire ai progettisti italiani, uno strumento normativo snello, moderno e applicabile, rispetto agli stessi L 1563 testi degli Eurocodici, a cui, com’è noto, occorreva allinearsi. Tuttavia, da un approfondimento applicativo del testo delle NTC, scaturiscono alcune questioni che verranno nel seguito esposte; questioni che, si ritiene utile precisare fin d’ora, non inibiscono l’uso delle NTC e non intaccano la qualità e la validità generale del testo normativo. Per molte questioni viene anche proposta una possibile scelta. (La versione completa dell’articolo è riportata sul sito www.giornaleingegnere.it) on line GUIDA AL SITO INTERNET DE “Il GIORNALE DELL’INGEGNERE” L’INFORMAZIONE A PORTATA DI MOUSE Il sito www.giornaleingegnere.it mostra agli utenti una selezione dei servizi di maggiore interesse pubblicati sul nostro quindicinale cartaceo, aggiornata sempre all’ultima uscita. In particolare è possibile consultare integralmente due articoli per ciascun numero, di volta in volta inseriti nella sezione “articoli on line” IL VOSTRO ARCHIVIO VIRTUALE Nella sezione “indice generale” sono riportati tutti i titoli dei servizi pubblicati sul Giornale nel corso dell’anno precedente; centinaia di articoli, approfondimenti, opinioni, recensioni. La voce “inserti speciali”, inoltre, elenca gli inserti monotematici realizzati in allegato al Giornale nel corso degli ultimi quattro anni. UN PREZIOSO STRUMENTO DI CRESCITA PROFESSIONALE La promozione della crescita professionale è uno degli obiettivi primari di questo sito. La sezione “formazione” aggiorna costantemente su corsi, master, giornate di studio, selezionati dagli esperti del Giornale dell’ingegnere e proposti da istituti di formazione e prestigiose università. Un’occasione di crescita professionale e di approfondimento indispensabile per ingegneri e architetti. La sezione “convegni” arricchisce questa opportunità, segnalando gli eventi di maggior rilievo per la categoria. INSERZIONI DI LAVORO GRATUITE PER GLI ABBONATI Infine, per la riqualificazione personale o per iniziare una carriera lavorativa al termine degli studi, la sezione “lavoro” offre una vetrina di assoluto rilievo. Tutti gli abbonati al nostro Giornale (sia come singoli che come iscritti agli Ordini) hanno la possibilità di inserire gratuitamente la propria inserzione sul Giornale e contemporaneamente sul sito Internet. FILO DIRETTO CON LA NOSTRA STORIA La “storia” del Giornale è legata a quella del suo fondatore, il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, un’antica e prestigiosa associazione fondata nel 1563. Per saperne di più, direttamente dalla home page del sito si può accedere al sito www.collegioingegneriarchitettimilano.it Cresce, ogni mese, il numero dei visitatori del nostro giovane sito! Invitiamo anche voi a navigare tra le nostre pagine virtuali e a fornirci pareri, suggerimenti, consigli per migliorarlo ulteriormente Enti interessati a segnalare sul nostro sito le loro iniziative (formazione e convegni) possono rivolgersi a: Società di Servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano Tel. 02-76003509 – Fax 0276022755 email: [email protected] Per le inserzioni di lavoro scrivere a: [email protected] www.giornaleingegnere.it 12 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 NORMATIVA Ancora differito l’adeguamento degli alberghi Supply chain, nuova norma BSI dott. arch. Mario Abate on il provvedimento del Governo del 30 giugno 2008, n. 113 di modifica del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria”, è stato prorogato, ancora una volta, il termine di adeguamento alle norme di prevenzione incendi delle strutture ricettive esistenti al 30 giugno 2009. Infatti lo stesso decreto modificato all’art. 3 “Proroga dei termini in materia di prevenzione incendi delle strutture ricettive turistico-alberghiere”, prevede che: “1. Il termine stabilito dall’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17, per completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi delle strutture ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’interno in data 9 aprile 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio 1994, e’ prorogato al 30 giugno 2009”. E’ stato inoltre abrogato il comma 2 bis, che aveva suscitato non poche perplessità tra gli addetti ai lavori, in quanto prevedeva la proroga di un ulteriore anno per le strutture ricettive che in occasione di rinnovo del certificato di prevenzione incendi avessero subito ulteriori prescrizioni tali da comportare, per la loro realizzazione, una spesa superiore a 100.000 euro. L’ennesima ulteriore proroga del termine di adeguamento alle norme di prevenzione incendi (Titolo II - Parte Seconda - dell’Allegato al D.M. 09/04/94, così come modificato dal DM 06/10/03), è riservata alle sole attività alberghiere esistenti che abbiano già presentato, entro il 30/06/2005, il relativo progetto al competente Comando provinciale VV.F. per l’acquisizione del parere di conformità di cui all’art. 2 del D.P.R. 37/98. C dott. ing. Claudio Donghi stata recentemente mercato grazie ad una grande pubblicata dal BSI capacità di comunicazione; (British Standards In- Relazioni: capacità di costitute) la norma BIP 2149: struire relazioni con i vari in2008 “Managing risk and re- terlocutori basate su reciprosilience in the supply chain” cità e fiducia. incentrata sulla gestione dei Le supply chain di oggi soprocessi della Supply Chain no globali e fortemente inal fine di incrementarne la terconnesse, perciò, in caso crescita di efficienza e la pro- di problemi, un supply network è forte quanto il suo duttività. Le attuali condizioni stanno link più debole, e, per tale richiedendo ai manager della motivo, le aziende stanno inSupply Chain dei livelli sem- vestendo sempre di più per pre maggiori di: velocità, fles- identificare e gestire meglio i sibilità, prontezza nel rispon- rischi presenti nella supply dere ai requisiti richiesti dai chain nella quale sono coinclienti, capacità di trovare so- volte e, inoltre, aumentarne luzioni persola visibilità nalizzate e di complessiva. sostenere gli Gli investiimprevisti, svimenti riguarOggi sono richiesti luppo di strudano una valivelli menti per la rietà di apvisibilità delprocci e tecsempre maggiori l’informazione, nologie, e tra di flessibilità, gestione delquesti, in parl’innovazione ticolare, i tool velocità e integrazione di simulazioe prontezza di risposta dei vari prone, le tecniche cessi. probabilistiPer rispondeche, i sistemi re a queste nuove esigenze, di early warning e di altri che spingono verso una mag- strumenti informatici. giore competitività delle A tal proposito, in base ad un Supply Chain, sono stati gra- recente studio, le aziende che dualmente sviluppati e per- utilizzano tecniche avanzate fezionati modelli, strumenti di gestione della supply chain e regole, che possono essere hanno margini di profitto misinteticamente riassunti co- gliori fino al 60%, e ritorni sume le 4 R della Supply gli asset superiori di due o tre Chain: volte rispetto ai concorrenti Resilienza: capacità di sopiù arretrati in questo settore. stenere disturbi imprevisti; Le organizzazioni più svilup Reattività: capacità di ripate da questo punto di vista spondere velocemente alle ri- hanno imparato cosa devochieste dei clienti e del mer- no privilegiare per migliorare cato; la performance globale e so Regolarità: capacità di riprattutto per prevenire posfornire e di essere presenti sul sibili problemi. foto: Christian Svanes Kolding È Ricordiamo che il D.M. 06/10/03, di modifica della Parte Seconda (Attività esistenti) della regola tecnica di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere, ha introdotto numerose possibilità e soluzioni tecniche alternative rispetto alle regola tecnica emanata nel 1994, che facilitano, pur mantenendo in linea di massima lo stesso standard di sicurezza, l’adeguamento e la messa in sicurezza degli alberghi esistenti con oltre venticinque posti letto. Gli alberghi e le attività ricettive esistenti, devono quindi completare, entro fine giugno del prossimo anno, l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi previsti dal punto 21.2, lett. b) e c), del DM 09/04/94 riguardante gli apprestamenti di sicurezza in materia di prevenzione incendi compreso l’adeguamento, all’interno delle camere per ospiti, dei materiali che devono essere di classificati ai fini della reazione al fuoco. Restano fermi gli adempimenti riguardanti: La gestione della sicurezza affinché non vengano alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare che: - sui sistemi di vie di uscita non siano collocati ostacoli 1. (depositi, mobili ecc.) che possano intralciare l’evacuazione delle persone riducendo la larghezza o che costituiscano rischio di propagazione dell’incendio; - siano presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali manutenzioni, risistemazioni ecc.; - siano mantenuti efficienti i mezzi e gli impianti antincendio, siano eseguite tempestivamente le eventuali manutenzioni o sostituzioni necessarie e siano condotte periodicamente prove degli stessi con cadenze non superiore a sei mesi; - siano mantenuti costantemente in efficienza gli impianti elettrici in conformità a quanto previsto dalle vigenti norme; - siano mantenuti costantemente in efficienza gli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento. L’addestramento e formazione del personale sulle azioni da svolgere in caso di incendio ovvero: - Il personale deve essere in grado di usare correttamente i mezzi disponibili per le operazioni di primo intervento, nonché di azionare il sistema di allarme e il sistema di chiamata di soccorso. - Le operazioni devono esse- 2. re chiaramente indicate al personale ed impartite anche in forma scritta. - Il personale deve essere chiamato a partecipare almeno due volte l’anno a riunioni di addestramento e di allenamento all’uso dei mezzi di soccorso, di allarme e di chiamata di soccorso, nonché a esercitazioni di evacuazione dell’immobile sulla base di un piano di emergenza opportunamente predisposto. La compilazione del registro dei controlli periodici, dove siano annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi alla efficienza: - degli impianti elettrici, - di illuminazione di sicurezza, - dei presidi antincendio, - dei dispositivi di sicurezza e di controllo delle aree a rischio specifico, - della osservanza della limitazione dei carichi di incendio nei vari ambienti dell’attività, nonché le riunioni di addestramento e le esercitazioni di evacuazione. Il registro deve essere mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i controllo da parte del Comando provinciale dei vigili del fuoco. 3. *Direttore Vice Dirigente Comando VV.F. Milano Ship recycling management systems, pubblicato un nuovo documento ISO dott. ing. Giovanni Manzini stato recentemente pubblicato l’ISO/PAS* 30003:2008 “Ships and marine technology - Ship recycling management systems - Requirements for bodies providing audit and certification of ship recycling management”, sviluppato dall’ISO TC 8 “Ships and marine technology”. Il documento è dedicato a tutti coloro che si occupano di audit e di certificazione nel campo dei sistemi di gestione del riciclaggio di navi ed ha lo scopo di promuovere la sicurezza degli operatori e la salvaguardia ambientale, attraverso la definizione dei requisiti necessari alle organizzazioni al fine di attuare una valutazione indipendente ed in accordo con l’ISO/PAS 30000 “Ships and marine technology Ship recycling management systems Specifications for management systems for safe and environmentally sound ship recycling facilities” (attualmente nella fase 90.92: International Standard to be revised). L’ISO/PAS 30003 dovrà: fornire una guida armonizzata per 1’accreditazione degli organismi di certificazione che applicano l’ISO/PAS 30000; definire le regole applicabili nei processi di audit e di certificazione in con- È Immagine da un cantiere di “ship recycling” (Fonte: Maersk Line) formità ai requisiti richiesti dall’ISO/PAS 30000; fornire agli utenti del settore le informazioni necessarie a comprendere i van- taggi del processo di certificazione. Ricordiamo che gli standard sotto la responsabilità del TC 8 sono, rispettivamente: ISO 28000:2007 “Specification for security management systems for the supply chain”; ISO 28003:2007 “Security management systems for the supply chain - Requirements for bodies providing audit and certification of supply chain security management systems”; ISO 28004:2007 “Security management systems for the supply chain - Guidelines for the implementation of ISO 28000”; ISO/PAS 30000:2008 “Ships and marine technology - Ship recycling management systems - Specifications for management systems for safe and environmentally sound ship recycling facilities”; ISO/PAS 30003:2008 “Ships and marine technology - Ship recycling management systems - Requirements for bodies providing audit and certification of ship recycling management”. *PAS: Publicly Available Specification. Plastica: ISO 15270 recupero e riciclaggio stata recentemente pubblicata la norma ISO 15270:2008 "Plastics - Guidelines for the recovery and recycling of plastics waste ", elaborata dal TC 61 “Plastics” e focalizzata sul recupero e il riciclaggio delle materie plastiche nel mercato mondiale. Il nuovo standard è stato predisposto per agevolare tutte le parti dell'industria delle materie plastiche nel lavoro di sviluppo di una infrastruttura globale di crescita sostenibile per il recupero e il riciclaggio delle plastiche, nel contesto di un mercato globale sempre più sensibile alle tematiche ambientali. A tal fine, la ISO 15270 definisce le diver- È se metodologie per il recupero e il riciclo dei rifiuti di materie plastiche pre o postconsumo e fornisce informazioni utili per la gestione del materiale riciclato. Inoltre, la norma internazionale stabilisce i requisiti di qualità che dovrebbero essere considerati in tutte le fasi dei processi considerati. In generale, le metodologie di recupero consistono in: recupero dei materiali attraverso il riciclaggio (meccanico, chimico biologico, delle materie prime); recupero di energia sotto forma termica (utilizzazione dei rifiuti plastici in sostituzione dei combustibili fossili). Plastica triturata a partire dai rifiuti (Fonte: TPA Trituratori SpA) N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 13 ECONOMIA E MERCATO La stima del deprezzamento degli edifici industriali dott. ing. Sergio Clarelli l coefficiente di deprezzamento o di degrado di un bene viene determinato in Estimo ogni qualvolta occorre stimare il valore del costo di riproduzione deprezzato, vale a dire il valore del costo che sarebbe necessario sopportare all’attualità per riprodurre un bene simile a quello di stima, dedotto l’eventuale deprezzamento che al momento della stima stessa esso avrà subito per effetto dell’uso e dell’obsolescenza (Cfr. Clarelli S., Manuale di Estimo industriale, Il Sole 24 Ore, 1999). Il deprezzamento si applica tanto ai beni materiali che a quelli immateriali. Inoltre, il deprezzamento annuo dovrebbe coincidere con la quota di ammortamento annua necessaria a reintegrare la diminuzione di valore che annualmente si verifica. Oltre al valore del costo di riproduzione deprezzato potrà valutarsi il valore del costo di sostituzione inteso come il ta utile dell’edificio. Generalcosto che sarebbe necessario mente, l’edificio ha un valore sopportare all’attualità per di recupero finale, anche al di edifici rispondenti ai nuovi là della vita utile, non nullo. sviluppi intervenuti e di utili- In pratica, il deprezzamento degli edifici industriali non setà pari a quelli di stima. Anche in questo caso, il va- gue una legge costante nel lore a nuovo dovrà essere ret- tempo. tificato per tener conto del Infatti, per essi possono essedeprezzamento. General- re individuate tre fasi di vita utile, e precisamente, si demente: termina il costo di sostitu prima fase: Il deprezzamento zione quando essa va fino ad la riproduzioun terzo della di un edificio industriale ne del bene vita utile delnon è costante nel tempo risulta fisical’immobile; il mente e/o deprezzamened è maggiore tecnologicato segue un annella fase intermedia mente non damento espopossibile. nenziale; della sua vita utile Il deprezza seconda fase: mento deve inizia all’incirca tener conto principalmente ad un terzo della vita utile e della vetustà ma anche del- termina circa a metà della l’obsolescenza tecnologica e stessa; durante questa fase sofunzionale. no presenti effetti marcati delIn genere, il deprezzamento la vetustà e del decadimento di un edificio industriale non reddituale; la riduzione del è costante nel tempo ed è valore dell’immobile segue un maggiore nella fase interme- andamento all’incirca lineadia della sua vita utile. Se gli re; in questa fase, i costi di edifici sono stati realizzati in manutenzione e gestione cretempi differenti e con mate- scono notevolmente; riali eterogenei, il deprezza- terza fase: inizia all’incirca a mento conseguente sarà non metà della vita utile del fabdel tutto omogeneo. Il de- bricato; la riduzione di valore prezzamento per vetustà è nel tempo è più graduale ricollegato alla durata della vi- spetto alle fasi precedenti; l’e- CAMPAGNA ABBONAMENTI Puoi ricevere “Il Giornale dell’Ingegnere” Dal 1° novembre 2008 al 31 dicembre 2009 al prezzo speciale di 20 Euro Compilare il form online sul sito www.giornaleingegnere.it c/c. postale n. 23805278 intestare a: Società di servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano Corso Venezia,16 - 20121 Milano foto: Peter Van den Bossche I dificio continua ad avere una sua vita utile e inoltre ha un suo valore residuo che rimane nel tempo. Evidentemente, quanto det- to vale in condizioni ordinarie di manutenzione. Nel caso di manutenzione extra-ordinaria, in positivo o in negativo, i suddetti valori del deprezza- mento potranno aumentare o diminuire di qualche punto percentuale. Ai fini della determinazione del costo di riproduzione o di sostituzione deprezzato, al deprezzamento per vetustà, come detto, dovrebbe aggiungersi il deprezzamento per obsolescenza. Questo ultimo deprezzamento però ha un peso maggiore per gli edifici civili che non per quelli industriali per i quali l’obsolescenza non provoca effetti particolari. Pertanto per gli edifici industriali è generalmente sufficiente considerare unicamente il deprezzamento per vetustà. Per applicare la metodologia del valore del costo di riproduzione deprezzato, è necessario conoscere i valori unitari dei costi di costruzione a nuovo ed i costi accessori. Per la determinazione dei predetti valori, oltre alle opere murarie propriamente dette, dovranno essere tenuti nel debito conto le opere impiantistiche interne ai fabbricati per l’illuminazione degli ambienti, per le occorrenze igienico-sanitarie e per quanto altro richiesto per la normale agibilità degli ambienti stessi e tutto ciò che può essere migliorativo. 14 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 PROFESSIONE Programmazione: un mix di scienza, tecnica e… senso organizzativo dott. ing. Francesco Tozzi-Spadoni ra le varie definizioni che si mero ma sono certamente troppo danno al termine “programpoche rispetto all’universo indumazione” ne menzioniamo striale nazionale per poterci perN° aziende Uffici Opere Installaz. Installaz. Totale due tra le più comuni, almeno nelmettere di trarre conclusioni generali per settore Pubblici Edili Macchinario Servizi l’ambito industriale: “processo logisul sistema organizzativo delle noco per individuare il percorso opestre imprese. 22 – Commerc. 20 50 15 15 100 rativo più breve ed efficace per il Tuttavia l’analisi consente di sotto18 – Mobilifici 23 32 35 10 100 raggiungimento di un obiettivo” ovlineare alcune situazioni che, povero “procedimento previsionale tetenzialmente, potrebbero verificarsi 16 – Alimentare 30 40 20 10 100 so ad ottenere un risultato positivo in qualsiasi società in una fase di par28 – Tessile 20 35 25 20 100 nel minor tempo e con la maggiore ticolare tensione conseguente ad un 30 - Meccanico 25 30 30 15 100 economicità”. fatto per essa non abituale come 34 - Elettronico 20 30 35 15 100 L’esigenza di programmare adel’avvio di un importante investi20 - Chimico 22 25 38 15 100 guatamente una iniziativa deve cermento. Va anzitutto rilevato che il litamente essere emersa in tempi lonvello culturale medio del personale --------tani se – come ci tramandano i suoi aziendale era di un buon livello: i 168 “Dieci volumi sull’Architettura” (gli responsabili di settore erano presunici sul tema pervenutici dall’antisoché tutti laureati, conoscevano le Nota: Le % vanno riferite – per ogni categoria merceologica – al tempo mediamente impiegato in ciascuna di esse per chità) – già il grande architetto Vimoderne teorie di programmazioil completamento delle singole sezioni del progetto. truvio (I sec. a.C.) ne era un rigorone fruibili con gli attuali sistemi comso cultore. E non si può dubitare puterizzati (metodi di Stewartche al famoso “Arsenale della SereMyers, Shyam-Sudes; Goyalnissima” - che cinque secoli fa va- Tab. 1 - Suddivisione percentuale del tempo impiegato per realizzare un progetto Frank...), avevano mediamente un’erava a Venezia un vascello ogni due tà ed un’esperienza di lavoro adesettimane – mancasse un sistema guata alla posizione gerarchica loorganizzativo privo di una rigorosa ro assegnata.. programmazione. Individualmente, scienza e tecnica In anticipo Normale In ritardo Tot. Si deve altresì ritenere, come accade non sembravano carenti neanche in tante attività industriali e non, che nel personale delle 44 aziende che N° Aziende 12 82 74 168 pur esistendo su questo tema linee avevano subito significativi ritardi orientative alquanto diversificate e nello sviluppo degli investimenti premagari suscettibili di qualche messa disposti. Le distonie evidenti verifi% 7 49 44 100 a punto (ad esempio scegliere tra il catesi nelle società del gruppo “C” criterio “accentratore” e quello “disnon erano attribuibili ad errori “di” Motivi A B C tribuitivo” delle responsabilità) non programma ma al “modo” con cui le (vedi testo) è tanto il “metodo” in sé ad essere responsabilità venivano “distribuite criticabile ma piuttosto il “modo” e sentite” tra le funzioni aziendali con cui viene talvolta interpretato tra loro non sufficientemente coorTab. 2 - Ripartizione delle aziende che hanno subito significativi anticipi o ritardi nella realizzazione del progetto ed applicato. dinantesi. Nell’attività professionale si ha freLe riunioni tra i responsabili del proquentemente modo di osservare (e rie società) una fascia di imprese di tà avevano debordato significativa- squadra di ispettori dell’ufficio tec- getto avvenivano saltuariamente e talvolta condividere) lo studio e lo media dimensione (con fatturati an- mente dai tempi progettualmente nico; non tanto con l’intento di prevenire sviluppo di vari programmi relativi nui tra i 50 ed i 100 milioni di euro) previsti, si è cercato di compren- qualche incidente sul lavoro: si e correggere tempestivamente l’insono verificate situazioni di qualche sorgere di un problema bensì per alla realizzazione di importanti in- operanti in diversi settori merceo- derne i motivi salienti. vestimenti (industriali, commerciali, logici che – negli ultimi anni E’ accaduto infatti in diversi casi che gravità per le persone in 16 aziende verificare lo “status quo” dopo l’epubblicitari...). (2001/2006) – hanno realizzato in- un investimento - di una ben definita e in 5 si sono avuti principi di in- videnziarsi degli eventi negativi e Può accadere – osservando attenta- vestimenti complessivi compresi tra classe merceologica – la cui realiz- cendio; con l’intento di limitarne i danni somente le linee conduttrici proposte il 20 ed il 30% del loro fatturato an- zazione prevedeva ad esempio “N” struttura organizzativa valida, ben prattutto all’immagine del proprio per l’esecuzione dei progetti in esa- nuo (quindi tra i 10 ed i 30 milioni di mesi, si sia poi completato in “N+n”: affiatata e addestrata a lavorare in ufficio. me – di trovare difficoltà a recepire euro). Il segnalare alcune tra le carenze più perché? E’ pur vero che complessi- team. “la” o “le” logiche seguite dagli spe- Ci si è riferiti a tale fascia industria- vamente l’incidenza percentuale dei frequenti ivi constatate può essere cialisti preposti allo studio (prima) e le ritenendola abbastanza rappre- “tempi” rispecchia nel suo insieme la (C) Progetti “in ritardo”: - incerta utile perché il ritardo complessivo all’esecuzione (poi) del programma sentativa della realtà italiana: il qua- Tab. “1” (in ciò risiede il concetto delega delle responsabilità nel co- nell’avanzamento di un progetto è previsto per la realizzazione dell’in- dro di Tab. “1” evidenzia lo spettro stesso di media) e così come in al- ordinamento delle operazioni di svi- generalmente conseguenza della vestimento considerato. Sovente in delle società che cortesemente han- cuni casi si sono notati tempi di rea- luppo del programma. In 26 casi somma di tanti piccoli ritardi, a loro progetti di rilevanti proporzioni (con no permesso (con promessa di as- lizzazione inferiori alle previsioni in l’Amministratore Delegato (di estra- volta indici di un malessere azienriferimento sempre alle dimensioni soluto riserbo) di analizzare (a po- altri si sono avuti slittamenti ano- zione non tecnica) aveva delegato dale che va subito compreso, curadell’impresa proponente) vengono steriori) il percorso operativo degli mali: come mai? Il quadro di Tab. alla supervisione dell’iniziativa un to e superato: cogliere un sintomo di coinvolte persone di più uffici (tec- investimenti da esse effettuati di- “2” evidenzia, per le 168 aziende tecnico “esterno” all’azienda esper- malessere e porvi rapido rimedio rinico, approvvigionamenti, stabili- stinguendo – in termini percentuali considerate, la ripartizione dei pro- to di organizzazione con il quale entra nelle attitudini del vertice mento, amministrazione...) per af- e poi mediandoli – i tempi dedicati getti più o meno virtuosi segnalando “dovevano” dialogare i responsabili aziendale e questa capacità – meno frontare problematiche proprie dei allo svolgimento dei vari lavori. altresì le relative annotazioni che qui dei vari uffici ed il direttore di stabi- comune di quanto si vorrebbe – aplimento: in 14 casi alcuni dirigenti partiene all’area del buon senso ridiversi settori della stessa azienda i In altri termini i tempi “effettivi” di di seguito esponiamo: (5 nell’area approvvigionamenti, 4 chiamato più volte nei codici ricorquali, necessariamente, debbono realizzazione degli investimenti socorrelarsi sia tra loro, sia con enti no stati chiaramente diversi per cia- (A) Progetti “virtuosi”: - responsa- direttori di stabilimento, 3 per il per- dando l’operato del “buon padre di pubblici (Comune, famiglia”... Ricordiascuna azienda (ancor- bilità diretta del titolare dell’impresa sonale e 2 nei servizi Catasto, VV.FF., mo: attenta e tempechè compresi tra i due nel coordinamento generale del la- amministrativi e fiEnel, ecc...) sia con i stiva ripartizione delle e i cinque anni) ma la voro coadiuvato da due/tre ispet- nanziari) dettero le dimissioni; fornitori, con il monrisorse umane e firipartizione percentori di sua fiducia; Una ricerca Tra le semplici norme do finanziario ed asnanziarie, equilibrata tuale delle varie fasi di responsabilità operativa (con pro- motivazione del condotta su 168 aziende da seguire, sicurativo... Tutto ciò assegnazione delle reavanzamento dei la- grammi a livello settimanale e/o personale generalcomporta, oltre alle sponsabilità dirigenvori (mediate per ogni mensile) delegata ai capi-ufficio (area mente modesta (anne ha evidenziato la tempestiva spese vive, un copioziali, metodico concategoria) ha portato tecnica, approvvigionamenti, am- che per i ritardi con le strategie ripartizione so dispendio di temtrollo della serenità ai risultati indicati. Na- ministrazione, direttore stabilimen- cui le maestranze ricevevano risposte ai po dovendosi coordei rapporti sia con gli turalmente – in ogni to, personale...); di investimento delle risorse umane dinare tra loro esienti esterni (pubblici settore – ci sono sco- forte e costante motivazione del loro problemi sul lae la programmazione e finanziarie genze condizionate e privati) e sia nelstamenti anche note- personale (lavoro anche al sabato e, voro): qualche straorper le imprese esterne, talvolta pure dinario (nella fase fida fattori sostanziall’ambito aziendale, voli dai valori espresnale del lavoro), inmente indipendenti motivazione costante si dalla media e sco- di notte e di domenica); dall’area decisionale dell’azienda pro- po precipuo dell’analisi è stato com- continuo dialogo con i fornitori cremento pro-tempore dell’organi- di “tutto” il personale per il ragper i quali erano stati previsti pre- co con affidamento di alcune opera- giungimento degli obiettivi azienmotrice dell’investimento. prenderne i motivi salienti. In tali situazioni si richiedono no- Va segnalato anzitutto che la varia- mi sulla puntualità delle consegne zioni a piccole imprese esterne (sal- dali con una sana, schietta, limpida datori, idraulici, muratori...) tenden- capacità autocritica... Sono queste tevoli attitudini di flessibilità assie- zione delle medie per ogni categoria e penali per i ritardi; me a capacità di sintesi per adegua- rispecchia una certa fisiologicità ti- forte attenzione alla sicurezza sul zialmente molto autonome ma poco le “semplici” norme ottemperando re rapidamente il programma base pica dei singoli settori: ad esempio è lavoro seguita personalmente dal di- osservanti del programma-base e con alle quali i molteplici sub-programmodesta integrazione con il conte- mi aziendali trovano linfa vitale per alle mutevoli esigenze imposte dal- comprensibile che per l’area ali- rettore di stabilimento; l’esterno. mentare, chimica, meccanica e mo- struttura organizzativa valida ma sto aziendale (di fatto scarsamente realizzarsi armoniosamente evitando Il problema che sovente si pone, in- biliera ci sia una esigenza di mag- fortemente supportata dalla pro- interessate ad una rapida conclusio- inceppamenti tanto deleteri quanto ne dei lavori); fatti, è come mantenere inalterata giore impegno per le norme anti- prietà. – a volte – banali. molti contrattempi con fornitori l’iniziale sequenza programmata per inquinamento che vengono preTali considerazioni sono state chial’investimento, pur dovendo accet- scritte dai pubblici uffici. Analoga- (B) Progetti “regolari”:- responsa- e/o imprese esterne anche a segui- ramente espresse, sostenute ed aptare – minimizzandoli - gli slitta- mente per le ripartizioni delle altre bilità del progetto affidata prevalen- to di richieste di variazione in corso plicate da valenti professionisti delmenti imposti dagli eventi ai tempi frazioni di tempo: nell’area com- temente al Direttore Generale che, d’opera di alcune caratteristiche (di- l’organizzazione (uno per tutti: l’incalendarizzati. Di queste ed analo- merciale acquista particolare esi- a sua volta, la ripartiva tra i respon- mensionali e/o funzionali) del mac- gegner Luigi Ermini con il suo clasghe circostanze – nell’esecuzione di genza l’estetica interna ed esterna sabili operativi (tecnici, approvvi- chinario ordinato; sico ancorché datato “Comportaun progetto – è raro che non se ne degli immobili per cui l’accuratez- gionatori, amministrativi...) seguen- incidentalità modesta alle persone mento tecnico del sistema produttipresentino e dalla rapidità di ade- za e l’eleganza delle opere civili ri- dola con riunioni sistematiche men- (18 feriti lievi di cui 8 di imprese vo”: ISEDI – Mondadori, 1973) e esterne) ma alta frequenza di inter- guarda caso – facevano parte integuamento del programma-base alla chiede più cura ed un maggior im- sili e, talvolta, anche settimanali; mutata realtà esterna dipende il pegno di tempo (sempre in termini la proprietà dell’azienda, costan- ruzione dei lavori per interventi ne- grante, seppure in altri termini, dei temente informata, partecipava ge- cessari ma non coordinati (blocco corsi della “Scuola di alta diplomamantenimento della tempistica com- percentuali). erogazione energia elettrica, opere zia” istituita nel 1857 dal Foreign plessiva e del budget economico. Ma al di là di queste pur utili consi- neralmente alle riunioni mensili; Proprio per cercare di capire le mo- derazioni di carattere generale è in- buona motivazione del personale idrauliche sospese per incomplete Office già all’epoca della Regina Vitdalità di reazione delle aziende alle teressante individuare e capire gli con premi ad personam. Alcuni sa- opere edili o viceversa...); toria... mutevoli situazioni verificatesi nel scostamenti temporali – sempre in bati lavorativi ma raramente nelle struttura organizzativa non ben Pare su suggerimento del suo minicorso dello sviluppo dei loro pro- termini percentuali – all’interno di festività e/o nottetempo durante la coordinata, tendente all’autonomia stro Disraeli il quale raccomandadecisionale ma poco propensa alla va, prima di formulare e avviare un grammi di investimento, è stata esa- ogni singola categoria aziendale. In costruzione dei nuovi impianti; minata (grazie anche alla valida col- altre parole notando che, pur es- alcuni contrattempi con i forni- collaborazione. “programma”, di accertarsi della valaborazione delle associazioni di ca- sendo rientrate nella valutazione del- tori seguiti comunque accurata- Le 168 aziende attentamente osser- lidità dell’ “organizzazione” che tegoria e dei responsabili delle va- le medie indicate, non poche socie- mente e con competenza da una vate sono indubbiamente un bel nu- avrebbe dovuto realizzarlo. T N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 15 SALA DI LETTURA/1 Carlo Ferrari da Passano e le sacre reliquie del Duomo di Milano Recensione a cura di Elisa Mariani Travi, storica dell’arte a nuova pubblicazione di Carlo Ferrari da Passano (Milano, luglio 2008), per oltre cinquant’anni architetto della Veneranda Fabbrica del Duomo, che è intitolata alle “Sacre Reliquie del Duomo di Milano”, ha il suo momento clou nella descrizione del sollevamento e del restauro della “nivola”. La voce milanese nivola, per dire nuvola, allude a quell’aerea navicella di legno, rappresentante una nuvola dipinta con figure di angeli, ideata – probabilmente – da Leonardo verso la fine del ‘400 come cesta, che veniva e viene sollevata per raggiungere, a circa 45 metri dal pavimento del Duomo, il tabernacolo contenente il Sacro Chiodo del Crocefisso di Gesù, posto nella volta absidale. Secondo la tradizione, il Sacro Chiodo sarebbe stato ritrovato – assieme agli altri due – da Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, e sarebbe pervenuto al Duomo dopo una prima custodia L LE SACRE RELIQUIE DEL DUOMO DI MILANO Autore: Carlo Ferrari da Passano Anno: 2008 nella Basilica vetus e una seconda nella Basilica di Santa Tecla. Per ben cinque secoli, nel giorno della festa liturgica del ritrovamento della Croce di Cristo (3 maggio), l’arcivescovo di Milano con altre quattro persone è salito con la navicella degli angeli a prelevare ed esporre per Lʼurna delle Reliquie dei Santi Innocenti accessibile dal lato sud dellʼaltare SALA DI LETTURA/2 Napoli, la Campania e l’emergenza rifiuti due giorni la preziosa reliquia che – forse per sicurezza – è posta nella croce che sta nella raggera dorata sopra la cantoria. L’attuale nuvola risale al sec. XVII. La cerimonia della movimentazione della nivola, unica al mondo, particolarmente suggestiva nel suo sapore scenografico, ha richiesto l’intervento dell’ingegner Ferrari, che ha attuato (1966) la trasformazione dell’arcaico congegno manuale dei due argani, azionati da ventiquattro uomini, trascinanti le funi di canapa (già sostituite con funi di nylon) in un dispositivo con motore elettrico e funi di acciaio, a garanzia di dolci salite e discese di un peso notevolissimo. Solo il peso della nivola è di parecchi quintali. L’apparato iconografico è molto ricco e idoneo ad illustrare questo curioso episodio del Duomo di Milano; ma il volumetto contiene anche un altro interessante intervento dell’ingegner Ferrari, la ristrutturazione del presbiterio con la sistemazione definitiva dell’altare maggiore, custodia della reliquia degli undici corpi dei Santi Innocenti dopo la conclusione dello storico, difficile e coraggioso restauro dei quattro piloni del tiburio, Raggiunta lʼaltezza del tabernacolo del Sacro Chiodo, esso viene preso per essere esposto sullʼaltare alla devozione dei fedeli nel 1985. midas Gen integrated integr ated design system syystem for building and d general general structures structures Funzionalità Modellazione s LIBRERIACOMPLETADI LIBRERIACOMPLETADI D elementi finiti LINEARITÌ s NON NONLINEARITÌ geometriche e di materiale lNITIPER s ELEMENTI ELEMENTIlNITIPER simulazione isolat ori/ isolatori/ smorzatori ECO BALLE Testimonianza shock su Napoli e Campania Autore: Paolo Rabitti Editore: Aliberti (Roma) Anno: 2008 Pagine: 236 Calcolo Verifica V erifica e s ANALISISISMICHE ANALISISISMICHE s s ANALISI DIPUSHOVER s ANALISIDIPUSHOVER (modelli a plasticità diffusa e concentrata) s ANALISI TIMEHISTORYIN s ANALISITIMEHISTORYIN regime lineare e non) s ANALISI PERFASI s ANALISIPERFASI INGRANDISPOSTAMENNTI s ANALISI s ANALISIINGRANDISPOSTAMENTI s elementi in acciaio (Ec3:2005, Ec8-3:2004) s ELEMENTI INCEMENTO s ELEMENTIINCEMENTO armato (Ec2:2004, Ec8:2004) s VERIlCA DISTRUTTURE s VERIlCADISTRUTTURE esistenti in cemento armato armato,, acciaio e muratura Applicazioni tradizionali, coperture,, stadi, ponti e st strutture strutture tradizion ali, industriali, coperture trutture dotate di sospensioni o stralli Quattordici anni di emergenza. E non è certamente ancora finita, visti i continui fatti di cronaca che sconvolgono giornalmente l’opinione pubblica. A Napoli e in Campania l’emergenza rifiuti ha avuto inizio nel lontano 1994: una lunga e difficile storia fatta di polemiche, veleni, non decisioni, liti, scontri, verità nascoste e bugie evidenti. Una storia fatta soprattutto di immondizia. Tante parole sono state dette, tanto inchiostro è stato versato sulla questione, molte volte soltanto per condannare atteggiamenti, trovare colpevoli o scagionare se stessi. Il libro di Paolo Rabitti non rientra in questa categoria: “Eco balle” è un documento unico nel suo genere, ricco di dati, testimonianze, fedeli ricostruzioni storiche e analitiche sul mondo delle discariche, degli inceneritori e sullo smaltimento dei rifiuti in una realtà come quella campana. Ingegnere e urbanista, docente universitario, Rabitti, consulente tecnico delle procure in alcuni dei più delicati casi di inquinamento nel nostro Paese, con le sue relazioni per la Procura di Napoli ha contribuito a sollevare quella coltre di silenzio colpevole sulla degenerazione della vicenda rifiuti in Campania. Dal 1998, quando l’allora ministro dell’Interno, Giorgio Napolitano, dà il via con un’Ordinanza ministeriale al progetto per la realizzazione in Campania di una moderna filiera di rifiuti, Rabitti ripercorre vicende e personaggi, facendo emergere sotterfugi e escamotages per aggirare leggi e regolamenti. Insomma, l’autore cerca di svelare i retroscena di una storia allucinante, cercando di individuarne i motivi. Tentativo riuscito. Illuminante, nell’ultima parte, la conclusione a cui arriva Rabitti: “Se c’è una cosa che è uscita a pezzi dalla vicenda campana è la credibilità delle istituzioni. Ovviamente non ho ricette da proporre, ma posso tranquillamente affermare che chi va a chiedere a un’altra persona di fare sacrifici in nome della collettività la deve degnamente rappresentare. Chi è preposto alla tutela dell’ambiente e della salute non può mettere in secondo piano i propri doveri per la tutela di interessi particolari”. Frase banale? Sarà, ma per quattordici anni qualcuno se ne è dimenticato... midas per l’Italia è via Zuccherificio Z 5/D 35042 3504 42 Este (PD) TTel: el: e 0429 0 602 602404 FFax: ax: 0429 0 61 610021 www.cspfea.net www w.cspfea. [email protected] info@ @cspfea. Perchè P erchè scegliere sceglier g e midas Gen?? interfaccia grafica semplice ed intuitiv intuitiva strumento completo per l’esecu l’esecuzione uzione one di analisi sismiche con calcolo aut automatico utto tomati di tutti i parametri di regola golaritàà regolarità strutturali analisi e verificaa di strutture esi istenti esistenti in cemento armato armato,, accia arm acciaio aio e muratur m muratura (modelli a telaio equiv equivalente alente e 3D) strumento nto id ideale l per l’l’esecuzio l’esecuzione ione di analis analisi isi per fasi verificatori atori per stru strutture in accia acciaio aio e cemento ento armato (Ec2:2004, Ec3:2005, Ec3:20005, Ec8:2004) Ec8:20044) funzioni input/ouput per il ni di input/oup collegamento amento con altri software softwaree BIM partnerr Viale V iale Richard 1 - 20143 MILANO TTel. eel. 02 891741 FFax ax 02 89151600 info@harpaceas [email protected] .it www www.harpaceas.it .harpaceas.it 16 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL CONVEGNO L’iniziativa è organizzata da ACG, Associazione Italiana Linea Ferroviaria di Alta Capacità Gottardo, e dall’Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia Un grande progetto: il “Corridoio dei Due Mari” San Gottardo e sistema ferroviario nel 2020 dott. arch. Antonio Barbieri l 29 ottobre 2008, con inizio alle ore 14 presso il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, in via San Vittore 21 a Milano, si terrà il convegno “Il San Gottardo c’è. Il sistema ferroviario 2020 nel ‘Corridoio dei Due Mari’ e le implicazioni per l’Italia e l’Europa”. La questione del corridoio dei due mari, che va dal Mare del Nord e il Baltico sino al Tirreno, nel Mediterrano, è di particolare attualità e di grande rilevanza internazionale; coinvolge interessi politici ed economici di notevole respiro, ma anche popolazioni di molti territori europei. Nell’ambito del mercato mondiale, vi è una crescente attenzione al corridoio, perché attraverso questo intervento si pensa di sviluppare scambi commerciali sempre più importanti tra l’Europa e l’Asia, Cina in testa, con intensificazione dei traffici con i Paesi del Mediterraneo e possibili future estensioni all’Africa. L’Italia, per la sua posizione geografica, potrebbe acquistare forte importanza strategica, ricavandone grandi benefici. Nel corso del convegno, numerosi relatori qualificati ed esperti del settore tratteranno l’argomento. Al termine dell’evento, sarà sottoscritto dai Presidenti delle Regioni dell’Italia del Nord-Ovest un documento contenente una selezione degli interventi ferroviari prioritari, necessari per un ottimale sistema ferroviario e del territorio nel “Corridoio dei Due Mari”. I Pianta dell'asse Nord-Sud (Fonte: Communauté des chambres du commerce de l'axe ferrovière Nord-Sud) Due operai al lavoro nel tunnel che collegherà Bellinzona a Zurigo L’ANNIVERSARIO Edoardo Amaldi: gli ingegneri ricordano i cent’anni della nascita del grande fisico dott. ing. Bruno Ciborra l 5 settembre del 2008 Carlo Rubbia celebrò l’anniversario della nascita di Edoardo Amaldi a Carpaneto, nel piacentino, con queste parole: Non si esagera dicendo che tutti i fisici che lavorano attualmente in Europa hanno un debito nei confronti di Edoardo Amaldi. Questa affermazione estratta da un lungo e appassionato discorso ben sintetizza il giudizio sulla persona e sul suo operato. E gli ingegneri? A parte una doverosa attenzione, in realtà tutti noi abbiamo avuto numerosi legami diretti e indiretti con l’opera del grande fisico. Intanto ricordiamo che una generazione di ingegneri a partire dalla fine degli anni ‘50 ha consumato mesi della propria gioventù (nb mai consumo però fu più proficuo!) al Politecnico di Milano studiando Fisica II (Elettricità ed Elettromagnetismo) su un testo dell’Amaldi. La materia non era certo facile (lo testimonia il mio 19/30) ma il testo pur con il suo rigido condito con centinaia di formule ha ben accompagnato lo studente nella formazione delle basi di questa importante materia. Una seconda tematica riguarda il centro di ricerche nucleari del CERN di cui settimane fa tanto si è parlato per l’avvio del nuovo maxi acceleratore di particelle e per l’inizio delle sperimentazioni sul bosone di Higgins. Lì oggi hanno lavorato e lavorano forse altrettanti ingegneri che fisici per preparare l’infrastruttura tecnologica che porterà quanto prima ad accelerare sempre più particelle elementari verificando alcune ipotesi basilari della fisica contemporanea. Anzi a dir la verità qualcuno, e non certo uno sprovveduto quale ad esempio un professore di chimica fisica tedesco, teme che l’esperimento ci avvicinerà sempre di più al famoso buco nero con I Il gruppo di via Panisperna. Amaldi è al centro pericolo di implosione del Pianeta. Rassicuranti smentite ci sono giunte da tutti i fisici interessati all’esperimento. A parte le divagazioni ricordiamo che in un acceleratore di particelle le cui dimensioni si misurano in chilometri il supporto tecnologico ingegneristico deve coprire difficili tematiche quali alimentazioni elettriche in condizioni estreme, gestione di elevatissimi campi magnetici e relativi sistemi di raffreddamento spinto, areazioni e condizionamenti ambientali oltre che sistemi ridondanti di sicurezza. Il complesso del CERN nacque proprio da una convinzione o meglio visione di Amaldi sulla necessita di arrestare l’emigrazione di cervelli verso gli USA mediante la creazione di un centro di alta qualità scientifica finalizzato sulla fisica. Dunque agli inizi degli anni ‘50 insieme con il direttore generale dell’Unesco per le scienze naturali ed esatte Pierre Auger, Amaldi conseguì il suo scopo. Nel 1952 fu avviato il progetto e nel 1954 la prima realizzazione. Una analoga iniziativa del nostro, ma questa volta riguardante in maniera specifica gli ingegneri aerospaziali, ebbe luogo cinque anni dopo con il sostegno lungimirante dato alla creazione dell’ESRO/European Space Research Organization un organismo europeo dedicato alla scienza cosmica che ha portato poi come naturale sviluppo alla successiva creazione del consorzio euro- peo ELDO dedicato allo studio, sviluppo e applicazione di vettori aerospaziali. Il ricordo di un primo prestigioso stage offertomi pochi mesi prima della laurea nelle sede di Nordwijk in Olanda conferma la generosa attenzione di questi enti alle giovani generazioni di ingegneri che si stavano formando. Ricordiamo, andando indietro nel tempo, che durante un viaggio negli Usa nel 1946 fu offerta da Fermi ad Amaldi una prestigiosa cattedra di fisica presso l’Università di Chicago. Pur lusingato egli decise di non accettare e rientrare in Italia per una inderogabile responsabilità e dovere di contribuire alla ricostruzione della fisica e della scienza applicata in Italia. Nasce allora sotto il suo patrocinio l’istituto di Fisica Nucleare e specificatamente a Milano contribuisce alla creazione del CISE/Centro Italiano Studi ed Esperienze, centro destinato in sinergia con enti pubblici e privati a sviluppare e approfondire tematiche legate alla generazione di energia elettrica mediante impianti termici convenzionali e nucleari. Proprio al CISE numerosi neoingegneri hanno iniziato la loro carriera di progettisti che proseguirà poi con proficue ricadute in altre importanti aziende ed enti pubblici quali ad esempio Ansaldo,Tosi, Enel, eccetera. Concludendo possiamo dire che emigrato Fermi negli Usa, scomparso misteriosamente Majorana, fuggito Pontecorvo in Urss, del famoso gruppo di fisici dell’istituto di Via Panisperna a Roma, Amaldi fu in Italia l’unico testimone del gruppo sempre presente ed entusiasta propugnatore di un necessario dovere di alta qualità di studio e ricerca della fisica in Italia con ovvie ed importante interfacce e ricadute che hanno coinvolto e coinvolgono ancora tutta la tecnologia ingegneristica. N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 17 ATTUALITÀ EUROPA European Trading Scheme, presentato il primo bilancio L e emissioni complessive di CO2 delle imprese che aderiscono all’ ETS (European Trading Scheme) sono aumentate dello 0,68% nel 2007; tale dato, ricavato dalle informazioni trasmesse dai registri dei Paesi membri, tiene conto anche dei cambiamenti nel numero di impianti inclusi nel sistema. Questo leggero incremento delle emissioni, per quanto nettamente inferiore alla crescita del 2,8% del prodotto interno lordo dell’UE registrata lo scorso anno, evidenzia la necessità di limiti più stringenti per le emissioni del secondo periodo di scambio (2008-2012)*. Come noto, nel quadro del sistema europeo di scambio delle quote di emissione, i responsabili degli impianti sono tenuti a trasmettere i rispettivi dati sulle emissioni verificate ai registri dei Paesi membri, che a loro volta li inviano al catalogo indipendente comunitario delle operazioni CITL (Community Independent Transaction Log). Secondo i dati inviati dai registri degli Stati membri al CITL, il quantitativo complessivo di emissioni provenienti da impianti aderenti al sistema ETS nell’UE-27 (escluse Bulgaria, Romania e Malta) nel 2007 era pari a circa 2,050 miliardi di tonnellate di CO2, ossia lo 0,8% in più rispetto ai 2,034 miliardi di tonnellate del 2006. Tuttavia, tenendo conto dei nuovi partecipanti e degli impianti chiusi dal 2006 in poi, l’aumento complessivo delle emissioni verificatosi lo scorso anno è pari solo allo 0,68%. * Il primo periodo di scambio del sistema ETS, la cosiddetta fase "dell’apprendimento sul campo", era iniziato con il varo del sistema lo 01.01.05 e si è concluso il 31.12.07. Quote assegnate nel 2005-2007, emissioni verificate e stato di adempimento nel 2007 nel quadro del sistema UE di scambio di quote di emissioni, escluse BU, RO e MT(1) [tCO2eq] Emissioni verificate(2) 2005 Stato membro 33.372.826 AT 55.363.223 BE 5.078.877 CY 82.454.618 CZ 474.990.760 DE 26.475.718 DK 12.621.817 EE 183.626.981 ES 33.099.625 FI 131.263.787 FR 71.267.736 GR 26.161.627 HU 22.441.000 IE 225.989.357 IT 6.603.869 LT 2.603.349 LU 2.854.481 LV 80.351.288 NL 203.149.562 PL 36.425.915 PT 19.381.623 SE 8.720.548 SI 25.231.767 SK 242.513.099 UK Total 2.012.043.453 Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano PROGRAMMA DELLE PROSSIME MANIFESTAZIONI 28 OTTOBRE 2008 METODI CONSOLIDATI E INNOVAZIONE NELLA MANUTENZIONE EDILIZIA: Impermeabilizzazioni e protezioni in strutture ed involucri edilizi. Convegno organizzato presso lʼUnione del Commercio in collaborazione con VOLTECO con il patrocinio dellʼOrdine degli Ingegneri, lʼOrdine degli Architetti, il Collegio dei Periti Industriali, il Collegio dei Geometri. 18 NOVEMBRE 2008 L’ENERGIA RINNOVABILE IN ARCHITETTURA Convegno organizzato dalla Commissione Qualità Ambiente del Collegio, presso la Villa Reale di Monza. 24 NOVEMBRE 2008 Qualità nello studio tecnico 2008 Convegno organizzato in collaborazione con C&D, presso la sede del Collegio. 26 GENNAIO 2009 ATTIVITA’ DEL TAVOLO DI COORDINAMENTO DEI PONTI DEI NAVIGLI Convegno organizzato in collaborazione con lʼAssociazione Amici dei Navigli DATA DA DESTINARSI IMPERMEABILIZZARE, RIVESTIRE E COLORARE CON RESINE LIQUIDE Convegno da organizzare in collaborazione con TRIFLEX presso la sede del Collegio. LA TECNOLOGIA DELL’ACCIAIO NELLE COSTRUZIONI Convegno da organizzare in collaborazione con ARCELOR presso la sede del Collegio. LA RISPOSTA PRATICA AD UN TEMA SCOTTANTE: LA RESISTENZA DI STRUTTURE SOTTOPOSTE AD INCENDIO Convegno da organizzare in collaborazione con OMNIA IS. Il Responsabile delle manifestazioni (dott. ing. Giancarlo Bobbo) 2006 2007 32.382.804 31.751.165 54.775.314 52.795.318 5.259.273 5.396.164 83.624.953 87.834.758 478.016.581 487.004.055 34.199.588 29.407.355 12.109.278 15.329.931 179.711.225 186.495.894 44.621.411 42.541.327 126.979.048 126.634.806 69.965.145 72.717.006 25.845.891 26.835.478 21.705.328 21.246.117 227.439.408 226.368.773 6.516.911 5.998.744 2.712.972 2.567.231 2.940.680 2.849.203 76.701.184 79.874.658 209.616.285 209.601.993 33.083.871 31.183.076 19.884.147 15.348.209 8.842.181 9.048.633 25.543.239 24.516.830 251.159.840 256.581.160 2.033.636.557 2.049.927.884 Numero di impianti Assegnazione media annua di quote (3) 2005 (4) 2006 (5) 2007 (6) nel periodo 2005-2007 199 197 210 32.900.512 309 309 309 62.114.734 13 13 13 5.701.075 395 405 406 97.267.991 1.842 1.851 1.915 498.390.019 380 388 383 33.499.530 43 47 47 18.953.000 800 944 1.052 178.838.295 578 589 607 45.499.284 1.084 1.089 1.094 154.909.186 140 152 153 74.400.198 229 239 245 31.660.904 109 114 113 22.320.000 943 996 1.009 223.070.435 93 99 101 12.265.395 15 15 15 3.358.323 101 93 93 4.560.191 211 213 210 88.942.336 817 869 817 237.838.568 254 260 243 38.161.413 730 755 705 23.209.832 98 98 98 8.743.680 173 169 175 30.489.902 774 1.057 769 224.831.370 10.605 11.186 10.282 2.151.926.173 NOTE (1) Per consentire un effettivo confronto tra i vari anni, Romania, Bulgaria e Malta non sono incluse nella tabella. Malta non ha ancora trasmesso i dati sulle emissioni verificate nel 2007, e Romania e Bulgaria partecipano al sistema solo dal 2007. Nel 2007 le emissioni verificate della Romania erano pari a 69.604.599 tonnellate, mentre per la Bulgaria i dati sulle emissioni verificate non sono ancora disponibili. (2) Emissioni verificate per tutti gli impianti con conti aperti o chiusi presso il CITL alla data dell'8 maggio 2008 (ossia, compresi nuovi partecipanti e impianti chiusi). Dato che il CITL riceve costantemente informazioni (ivi comprese correzioni di dati sulle emissioni verificate, sui nuovi partecipanti e sulle chiusure) le aggregazioni effettuate dopo l'8 maggio 2008 potrebbero dare risultati diversi. (3) Media annua delle quote assegnate nel periodo 2005-2007 per gli impianti con conti aperti o chiusi maggiorata della media annua delle quote destinate alle aste e ai nuovi partecipanti. (4) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il CITL alla data del 1° maggio 2006 (per gli Stati membri senza registri operativi a detta data, la cifra sottolineata indica il numero di impianti che fino al 1° maggio 2007 avevano trasmesso dati sulle emissioni verificate del 2005). (5) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il CITL alla data del 1° maggio 2007 (il registro di Malta è operativo ma non ha ancora conti aperti). (6) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il CITL alla data dell'8 maggio 2008. (Fonte: CITL, 08.05.08). 18 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 ATTUALITÀ MONDO Estrazioni minerarie, le previsioni evidenziano i limiti delle riserve IL VOSTRO ARCHIVIO VIRTUALE Nella sezione “indice generale” sono riportati tutti i titoli dei servizi pubblicati sul Giornale nel corso dellʼanno precedente; centinaia di articoli, approfondimenti, opinioni, recensioni. La voce “inserti speciali”, inoltre, elenca gli inserti monotematici realizzati in allegato al Giornale nel corso degli ultimi quattro anni. UN PREZIOSO STRUMENTO DI CRESCITA PROFESSIONALE La promozione della crescita professionale è uno degli obiettivi primari di questo sito. La sezione “formazione” aggiorna costantemente su corsi, master, giornate di studio, selezionati dagli esperti del Giornale dellʼingegnere e proposti da istituti di formazione e prestigiose università. Unʼoccasione di crescita professionale e di approfondimento indispensabile per ingegneri e architetti. La sezione “convegni” arricchisce questa opportunità, segnalando gli eventi di maggior rilievo per la categoria. INSERZIONI DI LAVORO GRATUITE PER GLI ABBONATI Infine, per la riqualificazione personale o per iniziare una carriera lavorativa al termine degli studi, la sezione “lavoro” offre una vetrina di assoluto rilievo. Tutti gli abbonati al nostro Giornale (sia come singoli che come iscritti agli Ordini) hanno la possibilità di inserire gratuitamente la propria inserzione sul Giornale e contemporaneamente sul sito Internet. FILO DIRETTO CON LA NOSTRA STORIA La “storia” del Giornale è legata a quella del suo fondatore, il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, unʼantica e prestigiosa associazione fondata nel 1563. Per saperne di più, direttamente dalla home page del sito si può accedere al sito www.collegioingegneriarchitettimilano.it Cresce, ogni mese, il numero dei visitatori del nostro giovane sito! Invitiamo anche voi a navigare tra le nostre pagine virtuali e a fornirci pareri, suggerimenti, consigli per migliorarlo ulteriormente Enti interessati a segnalare sul nostro sito le loro iniziative (formazione e convegni) possono rivolgersi a: Società di Servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano Tel. 02-76003509 – Fax 0276022755 email: [email protected] Per le inserzioni di lavoro scrivere a: [email protected] www.giornaleingegnere.it 100 1000 Magnesio Litio Carbone Potassa Bauxite Platinoidi Ferro Oltre 100 anni Il sito www.giornaleingegnere.it mostra agli utenti una selezione dei servizi di maggiore interesse pubblicati sul nostro quindicinale cartaceo, aggiornata sempre allʼultima uscita. In particolare è possibile consultare integralmente due articoli per ciascun numero, di volta in volta inseriti nella sezione “articoli on line” 10 Vanadio Cobalto Boro Cromo Fosfati Uranio Metano Tungsteno Zirconio 50-100 anni L’INFORMAZIONE A PORTATA DI MOUSE 0 Terre rare Nickel Molibdeno Petrolio Rame Bismuto Manganese Grafite 25-50 anni GUIDA AL SITO INTERNET DE “Il GIORNALE DELL’INGEGNERE” Durata presunta in anni delle riserve accertate dei principali minerali mondiali agli attuali ritmi di estrazione Cadmio Stagno Zolfo Mercurio Oro Antimonio Piombo 10-15 anni e n i l on e riserve di carbone, bauxite e ferro sono ancora abbondanti, ma quelle di argento, zinco, piombo, oro, zolfo, mercurio e stagno rischiano di scarseggiare entro i prossimi 1020 anni, in base ai dati forniti al Metals Economics Group dalle maggiori compagnie minerarie. La congiuntura attuale pareva avviata verso produzioni sempre più immateriali, ma l’incremento massiccio della domanda di Paesi in via di sviluppo, ha visto riportare indietro di alcuni decenni le lancette dell’economia mondiale, con la conseguente crescita dell’importanza delle miniere, dei giacimenti di petrolio e anche delle materie prime alimentari. In particolare, la domanda è esplosa in campo minerario e i crescenti acquisti mondiali, specie quelli della Repubblica Popolare Cinese, hanno causato, tra il 2003 e il 2007, incrementi dei prezzi del nickel di 3,5 volte, di 4 volte per lo zinco e l’argento e di oltre 5 volte per il rame, creando le condizioni per una gigantesca ristrutturazione produttiva, tesa a creare imprese sempre più solide per rispondere alla sfida delle crescenti richieste del mercato. Secondo Pricewaterhouse Coopers, il valore degli accordi tra le compagnie del settore dei metalli di base tra il 2005 e il 2007 è balzato da 24,3 a 64,5 miliardi di US$ (+165,4%), mentre quello dei metalli preziosi è salito da 18,9 a 21,2 miliardi. L’aumento della capacità produttiva invece non è ancora avvenuto perché l’avvio di nuovi siti minerari, oltre a richiedere tempi lunghi, è ostacolato da vari fattori economici e politici. Di conseguenza, restano intatti i timori non solo relativi alle quotazioni di molti metalli e alla loro sostenibilità di lungo periodo ma, in prospettiva, soprattutto inerenti l’adeguatezza delle risorse residue. Infatti, uno dei quesitichiave dell’economia mondiale dei prossimi vent’anni è quante riserve minerarie restano per soddisfare una domanda di cui non si intravede il limite. Per risolvere il problema, un ruolo primario sarà rivestito L Zinco Argento Fonte: Metals Economics Group, 2007 dalla sostituzione di alcuni minerali con altri, dallo sfruttamento di giacimenti marginali finora trascurati, alimentando una nuova corsa alle ricerche nel Terzo mondo, dallo sfruttamento dei progressi tecnologici nel campo delle prospezioni e dall’utilizzo delle risorse marine, dove i cosiddetti noduli metallici abbondano in molti fondali. Inoltre, un’altra grande risorsa sarà rappresentata anche dal riciclo dei minerali: già oggi, infatti, il 40% del piombo, circa la metà dell’alluminio e quasi il 60% dell’acciaio proviene dalle apparecchiature usate. Nuovo accordo tra Francia e Germania per le emissioni del trasporto stradale rancia e Germania hanno recentemente raggiunto un accordo di massima a sostegno dell'obiettivo della Commissione europea di limitare le emissioni delle auto di nuova immatricolazione a 120 grammi per chilometro, a partire dal 2012. Parigi e Berlino propongono, inoltre, di lasciare il limite a 130 g/km fino al 2012, rendendolo prorogabile, e di mirare al limite di 95 110 g/km per il 2020. Ad alcuni, l’iniziativa franco tedesca è sembrata, però, un passo indietro rispetto al passato, quando i due Paesi europei si proclamavano in prima fila nella lotta ai cambiamenti climatici e nell'innovazione tecnologica. Si segnala, inoltre, che la dichiarazione dei due Paesi giunge in un momento nel quale, a livello F europeo, si sono manifestati molti disaccordi, in particolar modo tra l’industria automobilistica e la Commissione europea; perciò, tale iniziativa ha visto sorgere anche alcune polemiche provenienti delle frange più vicine all’ambientalismo, in quanto additata quale segnale di anteposizione degli interessi dell'industria automobilistica meno virtuosa, come quella tedesca, a quelli dei consumatori. N. 17 - 15 Ottobre 2008 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 19 AMBIENTE Le aziende e il fattore ambientale secondo l’Istat dott. ing. Giovanni Manzini l rapporto annuale ISTAT Il rapporto sottolinea le diffe(Rapporto annuale sulla si- renze tra le aziende che opetuazione del Paese nel rano in modo specifico nella 2007, presentato nei mesi scor- produzione e vendita di servisi a Roma, presso la Sala della zi ambientali e quelle che, inLupa del Palazzo di Monteci- vece, “auto producono” servitorio, dal Presidente dell’Isti- zi ambientali, in quanto svoltuto nazionagono attività le di statistica per ridurre le Prof. Luigi emissioni geneIl rapporto annuale Biggeri) per la rate dalle proprima volta, prie attività prodell’Istat analizza all’interno del duttive. alcuni aspetti capitolo che Per quanto rianalizza le imguarda il primo ambientali prese, prende gruppo, cresce delle attività in considerasoprattutto il zione alcuni comparto della produttive aspetti amgestione dei ribientali delle fiuti (che rapattività produttive e contiene presenta lo 0,33% del PIL, con un approfondimento focaliz- un incremento del 32,7% dal zato sull’evoluzione quantita- 1997 al 2006). Inoltre, di grantiva e qualitativa della spesa de rilievo è che più dell’80% delle imprese per i servizi am- di questi soggetti sono aziende bientali. private, non utilities legate al- I LIBRI E RIVISTE INDAGINI GEOFISICHE DEL SUOLO Autore: Faustino Cetraro Editore: EPC Libri Anno: 2008 Pagine: 272 Studiato per tutti i professionisti che si avvicinano per la prima volta o che già operano con le nuove metodologie geofisiche, correlate alle opere di ingegneria civile, il testo si dimostra un valido aiuto sia nelle indagini interpretative eseguite direttamente sul terreno di fondazione e sia sulle opere strutturali preesistenti, mediante i cosiddetti controlli non distruttivi. L'obiettivo è quello di fornire al lettore un valido strumento capace di eseguire ed interpretare indagini attraverso metodi di studio di tipo indiretto, passando dalla base teorica dei metodi illustrati alla pratica effettiva. Il libro è stato suddiviso per argomenti ed in modo graduale fornisce le informazioni necessarie per unʼattenta analisi ed una migliore comprensione. Gli argomenti trattati forniscono le relazioni più generali pos- sibili sulle caratteristiche fisico-meccaniche delle rocce, sui metodi interpretativi e di studio dei sondaggi o dei profili geoelettrici, sismici, tomografici. Inoltre sono riportati una serie di normative e concetti relativi alle procedure da attuare per la valutazione delle aree sottoposte a discarica e, per quelle ricadenti in zone protette e di tutela ambientale o di patrimonio culturale - archeologico. Il libro è arricchito da un CD-ROM contenente circa 58 schede applicative relative agli argomenti trattati, oltre che dal software Sismic ver. 1.0 per la stima del Vs30 secondo le nuove Norme tecniche per le costruzioni. PROJECT MANAGEMENT PER L’ARCHITETTURA Autore: Daniela Allodi Editore: Franco Angeli, Milano Anno: 2008 Pagine: 334 Questo libro è dedicato a chi intende approfondire le tematiche legate al project management nel campo dellʼarchitettura. Si analizzano le tecniche di gestione del progetto inteso come processo realizzativo di unʼopera architettonica. Le tecniche trattate consentono di gestire per tutto il ciclo di vita del progetto i parametri fondamentali che determinano il successo di un intervento: i costi, i tempi e la qualità. Il testo è indicato per tutti gli operatori coinvolti nella realizzazione di unʼopera architettonica: com- mittente, progettista, direttore lavori, coordinatore per la sicurezza, imprese esecutrici. Per la presenza di numerosi schemi riepilogativi ed esempi pratici, è particolarmente utile anche per gli studenti o neolaureati che intendono proporsi sul mondo del lavoro con competenze necessarie per ogni progetto e molto attuali. le pubbliche amministrazioni, bientali da parte di varie aziena differenza di quanto accade- de italiane, quali, ad esempio, va fino a 10 anni fa. Perciò, le concerie di Arzignano e i sembra che scommettere nel produttori di piastrelle di Sassettore ambientale paghi e, per suolo, che stanno spendendo cui, sempre più aziende si stan- sempre di più in attività per la no ricavando uno spazio in protezione dell’ambiente. Complessivaquesto settore. mente, seconPerò, nondo il quadro ostante il conSecondo i dati emersi, che ci fornisce testo fiorente, l’ISTAT, le vi sono alcuni le aziende che si occupano aziende che si servizi ambiendi eco-sostenibilità occupano in tali specializzamodo rilevante ti che stanno sono quelle di eco-sostenisubendo un che compongono il tessuto bilità non sono calo, tra i quali più, come nel il comparto produttivo italiano passato, solo delle imprese quelle specialifornitrici di servizi idrici, che ha subito, dal stiche, ma anche quelle che 1997 al 2007, una flessione del compongono il tessuto pro4,5% di valore aggiunto in ter- duttivo tipico italiano, che svimini di PIL. Tale fenomeno luppano competenze interne al sembra essere causato dalla in- fine di ridurre l’impronta ecoternalizzazione dei servizi am- logica della loro produzione. Aumenta la richiesta di specialisti Negli USA, allʼinterno dellʼelenco dei lavori più sicuri nei prossimi dieci anni trova posto quello dello “specialista ambientale”, posizionato saldamente allʼinterno di una new green economy nella quale gestire i rifiuti, risanare suolo ed acqua e razionalizzare la mobilità sono le nuove fonti di guadagno. Per quanto riguarda il nostro Paese, il numero di impiegati nel settore nel 2005, secondo lʼISTAT, era di 336000, con un aumento del 18% rispetto a dieci anni prima. Inoltre, è probabile che le Regioni, dovendo adeguarsi alle nuove necessità ambientali dettate dal Governo, tendano a fare incrementare ulteriormente la richiesta di professionalità nel settore. In particolare, gli specialisti più richiesti sono: gli installatori di pannelli fotovoltaici, i progettisti di manufatti edilizi a basso impatto ambientale, gli energy manager (professionisti del risparmio e della razionalizzazione, obbligatori per i Comuni e le aziende di grandi dimensioni) e i mobility manager (dirigenti in grado di scovare le migliori soluzioni per il trasporto ecocompatibile). In questo contesto hanno trovato una notevole spinta le offerte formative, e in particolar modo quelle universitarie, dove oggi vi sono circa 200 percorsi di studio in campo ecologico, ai quali si aggiungono master e altre iniziative di formazione, che fanno salire le offerte a quasi 2000. 20 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 MOSTRE E CONVEGNI ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA ASSOCIAZIONE DELLʼORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA 24 ottobre 2008 Biblioteca di LISSONE (MI) in collaborazione con Progetto Concrete organizza un incontro tecnico gratuito sul tema: SEMINARIO: APPROFONDIMENTI SULLE NUOVE NORME PER IL CALCOLO DELLA RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE DALLA PRESCRIZIONE AL COLLAUDO DELLE OPERE IN CEMENTO ARMATO CON IL DM 14.01.08 Lʼincontro di aggiornamento professionale esaminerà le nuove norme introdotte dai DD.MM. 16/02/07, 09/03/07 e 09/05/07 sulle modalità di calcolo della resistenza a caldo delle strutture. 14 Novembre 2008 Collegio Ballerini - Via Verdi 77 -Seregno (MB) 14:00 Registrazione dei partecipanti 14:30 Saluto iniziale: Ing. Piergiorgio Borgonovo – Presidente dellʼOrdine degli Ingegneri della Provincia di Monza e Brianza 14:45 La resistenza al fuoco delle strutture – Il D.M. 9 marzo 2007 Prof. Ing. Paolo Setti – Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano 15:30 Il D.M. 16 febbraio 2007 Dott. Ing. Bortolo Balduzzi – Commissione Sicurezza della Consulta Regionale Ordini Ingegneri Lombardia (C.R.O.I.L.) 16:45 Il D.M. 9 maggio 2007 Dott. Ing. Nicola Clemeno – Commissione Prevenzione Incendi Ordine degli Ingegneri di Milano In Italia la progettazione del calcestruzzo registra uno scarso aggiornamento e un basso livello di attenzione nei confronti del rapporto tra caratteristiche del prodotto, condizioni ambientali e modalità di applicazione. Ciò va a scapito della qualità e della curabilità delle opere in cemento armato. Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, con la certificazione del processo di produzione e lʼadozione di livelli di durabilità, accrescono la responsabilità di tutti i soggetti che partecipano al processo di costruzione, dai produttori di materiali ai professionisti della progettazione. Con Progetto Concrete si intende far crescere la cultura tecnica del calcestruzzo, migliorando la qualità dei capitolati e favorendo una maggiore rispondenza tra caratteristiche tecniche del calcestruzzo e condizioni di applicazione. Così facendo si avvierà un processo di piena applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni, in grado di elevare la qualità del patrimonio edilizio del nostro Paese. Programma dei lavori: 14:15 Registrazioni 14:45 Inizio convegno Saluti: Ing. Piergiorgio Borgonovo - Presidente dellʼOrdine Ingegneri di Monza e Brianza Ing. Giovanni Bellù - Segretario dell'Ordine Ingegneri di Monza e Brianza, Il nuovo quadro normativo di riferimento per la progettazione delle strutture in c.a. ed il collaudo delle strutture in c.a. Ing. Donatella Guzzoni - Presidente dell'Ordine Ingegneri di Bergamo e Presidente ATE (Associazione Tecnologi per l'Edilizia) La prescrizione della curabilità nelle strutture in c.a. e i controlli in cantiere in accordo al D.M. 14/01/2008 Ing. Gianfranco Albani – Progetto Concrete Acciai da c.a. secondo il D.M. 14/01/2008, verifiche ai fini della collaudabilità di un opera CTS SISMIC Aperitivo finale Per partecipare al seminario è necessario registrarsi. Coordinatore del Seminario: Ing. Giuseppe Galloni - Commissione Formazione e Aggiornamento Ordine Ingegneri della Provincia di Monza e Brianza LʼINCONTRO Eʼ GRATUITO Per motivi organizzativi è necessario iscriversi inviando una e-mail allʼindirizzo: [email protected] confermando lʼadesione al corso e indicando nome e cognome. Ordine degli ingegneri della Provincia di Monza e della Brianza Via Passerini, 2 – 20052 Monza – Tel. 039.2301911 – Fax. 039.2307347 Informazioni: Ing. Giovanni Bellù Ordine degli Ingegneri della provincia di Monza e Brianza via Passerini, 2 - 20052 Monza Tel. +39.039.2301911 Fax+39.039.2307347 e-mail: [email protected] Web: www.ordineingegneri.mb.it Ing. Gianfranco Albani - Area Manager Progetto Concrete Area Lombardia e-mail: [email protected] Cell: +39.3351090669 Progetto Concrete Via della Bufalotta, 378 - 00137 Roma Tel. +39.06.87203077 Fax +39.0687203039 e-mail: [email protected] Web: www.progettoconcrete.it Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano In collaborazione con Organizza lʼincontro di informazione tecnica sul tema: METODI CONSOLIDATI E INNOVAZIONE NELLA MANUTENZIONE EDILIZIA: Impermeabilizzazioni e protezioni di strutture ed involucri edilizi 28 Ottobre 2008 presso la Sala Convegni Orlando UNIONE DEL COMMERCIO Corso Venezia, 49 - 20121 Milano Nellʼattuale situazione contingente del mercato edilizio nazionale è sempre meno frequente la realizzazione di nuovi edifici mentre sempre più spesso ci si rivolge al costruito come patrimonio da recuperare e manutenere. Sia che si parli di strutture industriali in cemento armato sia che si tratti di edifici residenziali con telaio strutturale e tamponamenti in laterizio intonacato, le problematiche sono spesso di stabilità delle parti più esterne (copriferri e/o intonaci rispettivamente) e di conseguente degrado innescato ed in accelerazione nel tempo, anche a causa delle infiltrazioni dʼacqua e di problemi di ristagno di vapor dʼacqua e batteri, muffe. Spesso i copriferri del cemento armato non hanno più, e frequentemente non avevano già dallʼinizio, spessori e omogeneità corrette al fine di svolgere la sua funzione di rendere collaborante lʼarmatura proteggendola in ambiente alcalino. Questo spiega anche il più veloce degrado di strutture più recenti rispetto a cementi armati dellʼimmediato dopoguerra che, almeno per spessori ed omogeneità, erano senzʼaltro più costanti. Ripristinare porzioni di cemento armato non significa solo “rimettere in sagoma” trave o pilastro, ma implica anche garantire la durabilità nel tempo e dovrebbe sempre ricomprendere anche un trattamento protettivo finale quale separazione dallʼambiente esterno. Per tali motivi già da diversi anni Volteco offre un affiancamento in fase di progettazione e di posa per lʼanalisi e la messa a punto dei vari particolari tecnologici che volta per volta devono essere “progettati” e realizzati per ottenere i risultati desiderati, senza dover lasciare allʼimprovvisazione di cantiere la soluzione di situazioni particolari o anomale. Nel caso poi di intonaci esterni su tamponamenti in laterizi o prefabbricati, le problematiche sono di diminuzione di aderenza per errori costruttivi, condensazione di vapor dʼacqua, fessurazioni per assestamenti o distacchi, infiltrazioni dʼacqua. Dopo aver ottemperato alla risarcitura delle porzioni danneggiate o decoese è poi importante poter disporre di tecnologie che consentano la protezione elastica ed impermeabile della facciata che, al contempo, non costituisca barriera al vapore onde non innescare fenomeni di condensazione e degrado ex-novo. Per questa serie di ragioni si propone un approfondimento delle più comuni situazioni progettuali attraverso la presentazione, anche con lʼausilio di supporti informatici, di alcuni esempi pratici. PROGRAMMA DEI LAVORI Ore 15.00 Registrazione Ore 15.30 Apertura dei lavori e saluto ai partecipanti Prof. Ing. A. DE MAIO, Presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano Ing. G. BOBBO, Responsabile Commissione Salute, Sicurezza ed Ambiente Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano Incipit su motivazioni, contenuti e finalità del convegno Ing. F. BRAMBILLA Direttore Tecnico - Volteco S.p.A. Patrimonio edilizio e interventi di recupero/manutenzione Prof. G. TURCHINI Ordinario di Architettura Tecnica; Preside della Facoltà di Ingegneria Edile/Architettura Politecnico di Milano Analisi del costruito e ricerca scientifica su protettivi impermeabili traspiranti: coating cementizi polimero-modificati Prof. Ing. M. COSTANTINI Ordinario di Produzione Edilizia Università degli Studi di Trento Applicazione normative e calcolo termoigrometrico: Glaser e sue ricadute sulla scelta del pacchetto costruttivo e di finitura Prof. P. BAGGIO Ordinario di Fisica Tecnica Università degli Studi di Trento Materiali ed elementi costruttivi: test e normativa, responsabilità dei tecnici e applicazione normative europee (Marcatura CE su malte da ripristino) Ing. F. BRAMBILLA Direttore Tecnico - Volteco S.p.A. Sviluppi tecnologici ed applicazioni pratiche dei coating cementizi: problematiche e soluzioni in cantiere per la durabilità degli edifici Ing. F. BRAMBILLA Direttore Tecnico - Volteco S.p.A. Dibattito L’incontro è organizzato con il patrocinio di: Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano Collegio dei Geometri della Provincia di Milano Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati delle Province di Milano e Lodi N. 17 - 15 Ottobre 2008 FORMAZIONE IL GIORNALE dell’INGEGNERE 21 WWW.GIORNALEINGEGNERE.IT Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Strutturale UN PROCEDIMENTO SEMPLIFICATO PER VELOCIZZARE IL CALCOLO DELLE STRUTTURE, NEL RISPETTO DELLE NUOVE NORME TECNICHE (D.M. 14.01.08) Modena, 28-29 novembre 2008 Con le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC del D.M. 14.01.08), sono stati introdotti criteri molto diversi da quelli delle altre norme temporaneamente in uso (D.M. ʻ96, OPCM 3274, D.M. 2005). LʼOrdine degli ingegneri di Modena, in considerazione di queste novità e dʼintesa con il Relatore dott. ing. Salvatore Palermo, ha predisposto un corso che presenta lʼesempio di un edificio calcolato prima in zona non sismica, poi in zona sismica, con lo sviluppo dei calcoli per tutti gli elementi strutturali tipici. Calcoli condotti secondo le NTC e utilizzando tutte le parti delle nuove edizioni degli Eurocodici; parti richiamate ma non esplicitate nelle NTC. Nel corso verranno quindi presentate diverse strategie utili a semplificare e velocizzare i calcoli. Caratteristica esclusiva del corso è il rilascio ai partecipanti, insieme al testo, dei programmi utilizzati per i calcoli (pacchetto NTCalcS), integralmente funzionanti e comprensivi della protezione. I programmi si caratterizzano per presentare tutto il percorso progettuale (scelte, formule, passaggi intermedi, calcoli, osservanza delle prescrizioni normative, citazione dei p.ti delle normative NTC, Eurocodici rispettati), completamente visibile allʼutente e corredato dei relativi commenti esplicativi. In questo modo viene radicalmente cambiato, a favore della massima trasparenza verso il Progettista, quello che è lʼapproccio prevalente seguito dal software corrente. Il Corso si terrà a Modena il 28 e 29 novembre 2008. Programma del corso, descrizione del pacchetto NTCalcS, modulo per lʼiscrizione o per la richiesta del testo e del software sono disponibili sul sito www.ing.mo.it . Per altre informazioni si può contattare la segreteria dellʼOrdine degli ingegneri di Modena (Tel. 059-223831, Fax 059-237166). MASTER DI I LIVELLO IN ”PROJECT MANAGEMENT – Esperto in gestione dei progetti nel settore delle costruzioni” IV edizione, AA 2008-2009 Università degli Studi di Trieste e Rizzani de Eccher SpA Obiettivi e sbocchi occupazionali - Il Master è mirato alla formazione della figura professionale-dirigenziale del Project Manager – Responsabile di Commessa, con riferimento particolare ma non esclusivo al settore delle costruzioni. Tale figura risulta interfunzionale e con competenze tecniche, economiche-organizzative e legali che permettono di gestire il ciclo di vita di una commessa, dalla valutazione della proposta al completamento del progetto. Il programma è indirizzato a quei soggetti, già in possesso di titolo universitario nelle discipline tecnico-scientifiche o economiche, che in futuro intendano occupare ruoli gestionali negli appalti pubblici o privati, nel Project Financing e nel Real Estate. Il 100% degli allievi ha trovato occupazione al termine del percorso e il 90% prima del conseguimento del titolo. Testimonianza ex allievo - Laureata in Ingegneria Edile a Pavia :”Se un anno fa mi avessero detto che sarei finita a 4500 km da casa e che avrei avuto un lavoro stimolante e gratificante, probabilmente non ci avrei creduto. Dopo il master in pm, invece, è andata proprio così! Lavoravo da qualche anno, prima nel campo della progettazione, poi delle costruzioni, quando ho percepito che le mie competenze non erano sufficienti per comprendere a fondo i molteplici e complessi aspetti della commessa edile ed ho sentito la necessità di approfondire temi di gestione economica e contrattuale. Al master non ho trovato “solo” la risposta a ciò che cercavo, ma anche unʼottima organizzazione, docenti disponibili e concreti, un ambiente sereno ed una bella squadra con cui condividere le lunghe giornate di lezione e di studio. La vera vittoria del corso, però, e di tutte le società che, come Rizzani de Eccher, con lungimiranza credono nella formazione e puntano sui giovani, sta nel fatto di offrire a tutti non solo la possibilità di accrescere il proprio bagaglio culturale, ma anche lʼopportunità di mettersi in gioco in un mondo del lavoro che richiede sempre più preparazione, flessibilità e, perché no, coraggio.” Metodologia didattica - Lʼarticolazione della didattica prevede lezioni frontali, visite di studio, simulazione di casi di studio, confronti con realtà operative, seminari e workshop dedicati - Il numero massimo degli iscritti al Master è di 15 Allievi. Eʼ previsto lo svolgimento di stage aziendali. La Direzione del Master promuove e agevola lʼaccesso al tirocinio presso Aziende ed Enti selezionati. Date e scadenze - Scadenza domande di ammissione al Master: 10 novembre 2008. Selezione iscritti: entro il 21 novembre 2008. Maggiori informazioni nei siti www.masterpm.it; www.units.it/master; www.giornaleingegnere.it Informazioni: Prof. Ilaria Garofolo (Direttore Master) – [email protected] Ing. Matteo Di Biagi (Coordinatore esecutivo Master) – [email protected] CORSO 55 ore Lezioni monografiche di aggiornamento tecnologico : CRITERI DI RISPARMIO ENERGETICO PER PROCESSI E COSTRUZIONI INDUSTRIALI Politecnico di Milano - 12 dicembre 2008 – 20 marzo 2009 (i venerdì ore 14.30-19.30) Direttore del Corso: Prof. Attilio Carotti [email protected] Destinatari: Manager e Tecnici di Imprese Industriali, Ordini e Collegi (Periti Ind. ed Ingegneri), Associazioni di Categoria, Enti pubblici e Scuola in generale. Presentazione del corso: Obiettivo è di fornire - in un ampio calendario di incontri e ad un costo di iscrizione contenuto - lʼaggiornamento tecnologico necessario ad inquadrare tutti gli aspetti dellʼinnovazione. Obiettivo il rilancio della competitività del sistema industriale, migliorando l'efficienza energetica del Paese con il risparmio di energia nei processi produttivi e negli usi finali e sfruttando le fonti energetiche rinnovabili per contribuire alla sostenibilità ambientale. Docenti: Docenti universitari - Specialisti di primarie Aziende di settore e di primari Studi di Ingegneria Attestato finale di frequenza (minimo: 75 % di frequenza) Crediti Formativi dai Collegi e dagli Ordini patrocinanti Costi e Modalità di iscrizione: flyer del Corso con dettagli Seguire le istruzioni di dettaglio nel flyer del Corso consultabile nel sito web del Giornale dellʼIngegnere e anche al link dellʼArea Formazione Permanente di Ateneo: http://www.formperm.polimi.it/mainEx.php. Forti ulteriori riduzioni della quota di iscrizione per “Operazione Giovani” INFO: preferire invio mail a [email protected] Tel. 02-2399.4209 e .4361 Segreteria del Corso: Francesca Clemenza [email protected] Tel.: 02-23994209 - Fax: 0223994220 22 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008 A cura di Publimaggioli LE AZIENDE INFORMANO HolcimForMarket Il Gruppo Holcim Italia presenta un nuovo strumento interattivo per il mercato: HolcimForMarket, la extranet studiata e realizzata per tutti i professionisti del mondo delle costruzioni, primi tra tutti i clienti. Holcim si è concentrata sullo sviluppo di uno strumento web rivolto al proprio mercato e che potesse sviluppare i rapporti con i suoi interlocutori. Sfruttando i vantaggi della comunicazione via web, tra cui immediatezza e interazione, attraverso extranet Holcim intende offrire informazioni, aggiornamenti e servizi su misura per i propri utenti. Extranet nasce come strumento dal valore aggiunto in quanto a: soddisfazione di esigenze specifiche, utilità di uno strumento in continuo sviluppo e attenzione personalizzata. HolcimForMarket è composta da due macro aree di navigazione: una pubblica e l’altra privata. Quest’ultima, consultabile dai soli utenti registrati, è composta da diverse sezioni (tra cui cemento, aggregati e calcestruzzo, le tre aree business del Gruppo) e sottose- zioni riguardanti prodotti, unità produttive, attività e servizi aziendali. Avendo pensato prima di tutto ai clienti, già nella fase progettuale di questa extranet Holcim ha valutato la possibilità di mettere a disposizione servizi utili nello svolgimento dell’attività lavorativa quotidiana. Come dice il nome stesso, questa extranet è per il mercato: un nuovo canale di comunicazione che con la propria immagine e personalità intende crescere insieme agli utenti. Lo sviluppo di HolcimForMarket è infatti indispensabile per renderla sempre più mirata: sulla base di idee, proposte ed opinioni, Holcim Italia punta a mantenere questa extranet sempre interessante e al passo con l'articolarsi dei bisogni del mercato di riferimento, per tutti gli interlocutori che vi navigheranno. Holcim (Italia) s.p.a. Via Volta 1, 22046 Merone (Co) Tel. 031.616111 - Fax 031.616334 www.holcim.it Tetti fotovoltaici Con il d.lgs. del 19 febbraio 2007 viene fissato un obiettivo di 3000 MW di fotovoltaico entro il 2016, dei quali 1200 MW incentivabili da subito e il resto sulla base di un provvedimento definito successivamente. Attualmente in Italia sono stati installati circa 50 MW. L’incentivo si basa sulla concessione di una tariffa di premio ogni kW prodotto che va da 0,36 euro/kW per i grandi impianti non integrati e cresce fino a 0,49 euro/Kw euro/kW per i piccoli impianti domestici integrati negli edifici; tali incentivi si aggiungono al risparmio conseguente all’autoconsumo dell’energia prodotta o ai ricavi per la vendita della stessa energia. Il gruppo Idrocentro/Unimetal ha scelto di proporre i propri sistemi fotovoltaci integrati per equilibrare gli aspetti tecnici ed estetici dei componenti della tecnologia fotovoltaica con quelli dell’involucro edilizio, senza compromettere le caratteristiche funzionali di entrambi. Il sistema Idrocentro/Unimetal prevede l’incollaggio diretto su un profilo metallico del modulo fotovoltaico che può essere in silicio amorfo o in silicio cristallino. Il primo si presenta come un film sottile e flessibile in cui la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica avviene tramite un triplo strato di silicio amorfo depositato in spessori micrometrici, su una sottile lamina flessibile di acciaio inossidabile. La tripla giunzione permette di aumentare l’efficienza di conversione e la stabilità delle prestazioni anche con livelli bassi di radiazione solare, quindi si possono posizionare anche su falde non esposte a sud. La lamiera fotovoltaica diventa quindi l’elemento di copertura. Il silicio cristallino, invece, protetto da uno strato di vetro temprato viene incollato direttamente sulle greche della lamiera (in rame, alluminio o rheinzink), che lasciano uno spazio di “respiro” al modulo, e inserito poi in qualsiasi manto di copertura: coppi, tegole, ardesia, lamiera. In entrambi i casi viene fornito un tetto a tutti gli effetti e i profili metallici vengono dimensionati a richiesta sulle misure della copertura. in tre edifici principali, accostati fra loro ma strutturalmente indipendenti. Due di questi sono accomunati da sistemi costruttivi simili: fondazione a platea e muri controterra in calcestruzzo armato gettato in opera, con la struttura portante interna composta da elementi prefabbricati in conglomerato cementizio. Un primo fabbricato di 2.500 mq si sviluppa su due livelli interrati adibiti a parcheggi, mentre il secondo è composto da tre livelli seminterrati con destinazione d’uso commerciale e parcheggi (circa 5.000 mq) e dai due volumi a torre, il più alto dei quali svetta per circa 60m fuori terra. Il terzo edificio ha una conformazione lineare a due livelli su pilotis ed emerge dalla piastra commerciale. La sua struttura è prevalentemente prefabbricata ed è composta da pilastri monolitici a sezione variabile, travi e tegoli in calcestruzzo armato precompresso, questi ultimi in semplice appoggio sulle travi. Moretti Prefabbricati s.r.l. Via Gandhi 9, 25030 Erbusco (Bs) www.prefabbricati.morettispa.it La soluzione contro odori e rumori La società di Lonato nota per i sistemi di scarico insonorizzati Polo-Kal, da sempre attenta alla questione dei requisiti acustici negli edifici (d.P.C.M. 5.12.1997), oltre ad aver lanciato nel novembre 2007 le prime cassette WC silenziose, da oggi propone un catalogo di valvole e sifoni di ventilazione marcati Studor. Parliamo del primo produttore mondiale di valvole ventilate che, grazie a un accordo di esclusiva, sarà distribuito in Italia attraverso l’esperienza e la competenza in materia di scarico, rappresentate dalla Bampi. Questi prodotti sono in grado di eliminare i rumori da gorgoglio e le fastidiose esalazioni maleodoranti, provenienti dagli apparecchi sanitari che si trovano nei bagni e nelle cucine. Le valvole e i sifoni di ventilazione proposti dalla Bampi (come ad esempio la Maxi-Vent da installarsi all’estremità della colona di scarico, senza la necessità di forare il tetto) si presentano come soluzioni alternative (più veloci e convenienti) alle tradizionali colonne di ventilazione pro- Milano, 30 settembre 2008 La Conferenza Permanente per lo Studio del Sistema Immobiliare del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano pubblica lʼindice di borsa dei Fondi Immobiliari italiani quotati GLOBAL FD. Assieme allʼandamento dellʼindice, sono stati rilevati il controvalore complessivo degli scambi e lo sconto sul NAV (divario Prezzo di borsa / Net Asset Value). Lʼindice raccoglie i dati di 22 Fondi quotati, con aggiornamento annuale del listino e base Dicembre 2004; lʼindice costituisce il ʻbenchmarkʼ di riferimento per valutare lʼandamento del prezzo di borsa delle quote dei singoli Fondi; le assunzioni alla base dellʼindice sono pubblicati nel sito del Collegio: www.collegioingegneriarchitettimilano.it / Commissioni di Lavoro / Conferenza Permanente. Lʼindice GLOBAL FD è stato elaborato da Lorenzo Greppi per monitorare lʼevoluzione del mercato immobiliare italiano dei Fondi chiusi; la pubblicazione dellʼindice consente al mercato una maggiore conoscenza degli strumenti della finanza immobiliare e favorisce la crescita della loro liquidità. Lʼindice dei Fondi Immobiliari GLOBAL FD presenta una variazione di segno negativo (-6,0%) rispetto al mese precedente, in linea con lʼandamento degli indici mobiliari e immobiliari (EPRA European Property e Settoriale di Borsa Italiana); lʼindice dei Fondi chiusi passa dal valore 88,9 di fine Luglio al valore attuale 83,6; solo tre titoli registrano performance positive: le quote di ESTENSE GRANDE DISTRIBUZIONE (+4,7%), OLINDA FONDO SHOPS (+3,6%) e TECLA FONDO UFFICI (+2,3%); i titoli con maggiore ribasso sono le quote di BETA IMMOBILIARE (-37,3%), ALPHA IMMOBILIARE (-11.5%) e INVESTIETICO (-11.5%); il volume giornaliero medio degli scambi si è mantenuto sui bassi livelli del mese precedente (0,74 Mil€); tra i titoli con maggiore liquidità troviamo le quote di ALPHA IMMOBILIARE (media giornaliera 0,12 Mil€), UNICREDITO IMMOBILIARE UNO (0,11 Mil€) e OLINDA FONDO SHOPS (0,10 Mil€); lo sconto medio ponderato dei prezzi delle quote rispetto al NAV è aumentato dal valore -34,0% al valore -36,8. Gruppo Idrocentro Via Giolitti 100, 12030 Torre San Giorgio (Cn) Tel. 0172.9121 - Fax 0172.96075 www.idrocentro.com Il know how di Moretti s.p.a. per il complesso Futura Il complesso Futura, che sta per essere ultimato in via Triumplina in sinergia con lo sviluppo della linea metropolitana, è una realizzazione che si configura come uno dei più importanti e significativi esempi di architettura moderna per la Brescia che progredisce. Futura è un’opera realizzata dall’impresa Campana e nata dalla collaborazione fra Moretti Industria delle Costruzioni e lo studio d’ingegneria Conter. L’intera struttura propone interessanti innovazioni da ogni punto di vista: struttura architettonica, funzionalità, interazione con il contesto urbano, ecosostenibilità. Le procedure costruttive stesse e i materiali impiegati sono quanto di più avanzato propone l’architettura contemporanea, in particolare grazie ad una sapiente sinergia d’utilizzo fra il legno lamellare di Moretti Interholz e gli elementi prefabbricati di Moretti Prefabbricati, uniti a materiali come acciaio, ferro e vetro. L’opera è un’iniziativa immobiliare organizzata su circa 16.000 mq coperti, caratterizzata da edifici che spiccheranno nello skyline dell’area nord della città per le loro forme e per ciò che rappresentano. L’opera si articola FINANZA IMMOBILIARE – 2005-2008 gettate nelle nuove edificazioni e sono contemplate dalla normativa di riferimento in Italia per il dimensionamento degli impianti di carico, la UNI EN 12056-2. Ma c’è di più! Anche nei locali esistenti e già abitati (parliamo di bagni e cucine) possono essere installate due tipologie di soluzione: la Mini-Vent che è una valvola ventilata da collocarsi sotto l’apparecchio sanitario (bidet o lavabo), oppure il Combi-Siphon che è un sifone ventilato da collocarsi sotto lavello. Addirittura, in quei casi nei quali il sifone è a vista, si può utilizzare il Trap-Vent, un sifone dal design raffinato con una finitura cromata lucida, estremamente gradevole da vedersi. Bampi s.p.a. Via Borsellino 4 z.i., 25017 Lonato (Brescia) Tel. 030.9132489 - Fax 030.9132892 [email protected] www.bampi.it Nei grafici che seguono sono riportati i valori degli indici immobiliari negli ultimi 12 mesi e dellʼindice GLOBAL Fd da inizio 2007. N. 17 - 15 Ottobre 2008 Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano Corso Venezia 16 - Mi 4° CORSO CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI SECONDO IL D.M. 192/2005 5 NOVEMBRE 2008 - 22 GENNAIO 2009 La Fondazione dellʼOrdine degli Ingegneri della Provincia di Milano, in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. 192 dello scorso 19 agosto 2005, decreto che ha come obbiettivo il miglioramento dellʼefficienza energetica e riduzione delle emissioni inquinanti del settore civile (residenziale e terziario), che assorbe oltre il 30% dellʼenergia utilizzata dal paese, orientando le modalità costruttive verso soluzioni più efficienti sotto il profilo dei costi di energia nellʼesercizio degli edifici e degli impianti, promuove il 4° corso di preparazione e formazione alla certificazione energetica, oggi su base volontaria, attraverso metodi semplificati che permettano di individuare la CLASSE di efficienza energetica di un fabbricato. Il corso rilascerà, se sarà superato un esame scritto finale, che dimostri lʼacquisizione delle nozioni e metodologie alla base della certificazione energetica, un attestato di qualificazione energetica Numero massimo di iscritti 90: il programma del corso prevede lʼutilizzo di software ed attività esterne per rilievi ed analisi tecniche. Argomenti trattati Quadro di riferimento legislativo nazionale e locale (Direttiva europea 2002-91-CE, dlgs 192, leggi regionali, regolamenti edilizi comunali) - Norme tecniche nazionali ed europee riguardanti lʼefficienza energetica - Tecniche di efficienza energetica (involucro, superfici trasparenti, impianti, impianti elettrici, illuminazione, fonti energetiche rinnovabili) - La procedura di certificazione energetica - Utilizzo del software di certificazione - La validazione dei progetti di calcolo termico ai sensi del dlgs 192/05 - Le verifiche in cantiere - La certificazione energetica degli edifici esistenti - I rapporti con le istituzioni e con gli enti di accreditamento - Tecniche di ispezione e di valutazione della conformità - La certificazione energetica come elemento di valorizzazione del mercato immobiliare. Durata del corso 80 ore; frequenza minima per accedere agli esami pari al 90% Calendario Il mercoledì (dal 01/10/2008) orario 9,30/13,30 – 14,30/18,30 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 23 Sono pubblicate gratuitamente solo le richieste di lavoro degli abbonati al Giornale Ulteriori opportunità di lavoro sul sito www.giornaleingegnere.it e www.collegioingegneriarchitettimilano.it OFFERTE E RICHIESTE DI COLLABORAZIONE Ambizioso manager commerciale, ingegnere elettrotecnico, è interessato ad incontrare aziende di vari settori. Specialista vendite Italia / Export, vasta esperienza commerciale maturata in Italia e all'estero nei settori elettrico, meccanico, dell'energia e delle materie plastiche; eccellente conoscenza dell'Inglese e del Francese, ottima conoscenza dalle Spagnolo, conoscenza elementare del Tedesco e del Portoghese, disponibile immediatamente. Mob. ++39.334.7816019 Architetto 35enne, laureata al Politecnico di Milano offre collaborazione a studi di architettura e società. Esperienza come free-lance e libera professionista: architettura dʼinterni, stands fieristici, pratiche comunali e catastali, perizie immobiliari, progettazione illuminotecnica, renderings. Conoscenza dei software: Autocad 2d-3d, Photoshop, Illustrator, 3dstudio, Litecalc, QuarkXpress. Disponibilità da concordare . Mob. 347 0512833 [email protected] Geologo abilitato, pluriennale esperienza nella gestione di commesse in ambito bonifiche, consulenza ambientale, e Oil & Gas, valuta proposte di lavoro e collaborazione da studi, società di ingegneria e aziende del settore bonifiche della zona di Milano e Provincia. Mob. 349 5265322 Ingegnere civile, 32 anni, laureata c/o Politecnico di Milano nel 2002, abilitata D.lgs. 81/08 (ex 494/96), corso ex 818, direzione lavori, qualitàprivacy valuta offerte project manager o ambito sicurezza. Mob. 340 1825401 Ingegnere civile 38enne, con esperienza in studi di progettazione impianti di depurazione, potabilizzazione e strutture tralicciate in acciaio, in particolare come disegnatore opere civili e carpenteria metallica, offresi a studi o ditte per assunzione o collaborazione. Iscritto allʼ Ordine di Milano e in possesso di partita I.V.A. Mob. 333 6081426 Ingegnere civile, laurea quinquennale, iscritto allʼOrdine, esperienza ventennale in opere pubbliche, sia come direttore tecnico dʼimpresa, che come responsabile ufficio tecnico di ente pubblico, valuta proposte. Studio Tel. 045 6661335 Mob. 348 2337211 Ingegnere civile strutturista, laureato al Politecnico di Milano, vecchio ordinamento, 28enne iscritto all'Ordine degli ingegneri della Provincia di Milano, possesso Partita Iva, esperienze nel settore della progettazione c.a. e carpenteria metallica, abilitato certificazioni energetiche regione Lombardia. Ottime conoscenze autoCAD, pacchetto Office, programmi elementi finiti (sismicad), stesura computi metrici. Cerca impiego in studio di progettazione, società di ingegneria zona Milano e Provincia. Mob. 333 1427657 [email protected] Ingegnere civile strutturista, laureata e specializzata in costruzioni in c.a, c.a.p., acciaio ed in strutture in generale, presso Politecnico di Milano, pluriennale esperienza lavorativa in analisi strutturale ed insegnamento; ottima conoscenza del computer PC (pacchetto Office; Internet; programmi di calcolo strutturale, supersap, prosap, beamcad, plicad); ottima conoscenza di lingue straniere: inglese, francese ecc. Offresi, con disponibilità immediata, per svolgere attività di consulenza in campo ingegneristico, tecnico e di gestione di progetti connessi allʼingegneria civile, nonché attività di consulenza per i testi di Scienza delle Costruzioni e di Tecnica delle Costruzioni e/o insegnamento in suddette materie. Mob. ++393931445313 [email protected] Ingegnere edile, laurea quinquennale, iscrizione Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano, abilitata ai sensi del D.Lgs 494/96, esperienza di grossi lavori privati e di lavori pubblici (quest'ultimi sia presso ufficio tecnico comunale che in studio privato), valuta proposte di collaborazione. [email protected] Ingegnere informatico,37 anni, libero professionista, in pos- sesso di P.IVA - laurea vecchio ordinamento - ,iscritto all'Ordine di Monza e Brianza, esperienza nel tradurre le necessità aziendali in progetti software atti a migliorare l'efficienza e la comunicazione, liberando gli utenti dai lavori ripetitivi. Conoscenza di strumenti sia Microsoft (c#,.net , vc++) che del mondo Open (Java/Php), Database (Oracle, Sql Server, Postgres); ultimamente impegnato in progetti di migrazione di applicazioni legacy (VB6 e altro) all'ERP Open Source COMPIERE/Adempiere e alla sua integrazione con Sistemi VOIP (ASTERISK) e sistemi di Groupware. Valuta incarichi gestibili con part time verticale. Mob. 393 7379902 [email protected] Ingegnere iscritto Ordine Provincia di Milano, esegue progettazione e direzione lavori di impianti elettrici civili MT/bt, cablaggio strutturato, building management, sistemi di sicurezza. Rilevante esperienza nel settore centri benessere. Offre collaborazione a studi di architettura/ingegneria ed imprese. [email protected] Mob. 347 1017030 DESC snc ricerca per azienda leader nella costruzione di macchine ed impianti automatizzati, zona Milano Nord: DIRETTORE INDUSTRIALE Il manager richiesto è un Ing. mecc (o equivalente) con responsabilità diretta sulle aree Engineering, Uf.Tecnico, R&D, Planning, Acquisti, Produzione, Qualità, Logistica, Post Vendita. Inviare C.V. A: [email protected] Inf. Priv. e.dettaglio posizione: www.desc-selezione.it (Aut.Ministero Lav.att.di Ric.e Selez. Pers. Prot. 4105) Saluto e intervento Ing. Silvio Bosetti – Presidente Fondazione dellʼOrdine Direttore del corso Ing. Alberto Cantoni – Commissione Impianti dellʼOrdine Apriamo un nuovo capitolo in materia di Safety. Docenti Esperti del settore Iscrizione Compilando la scheda di iscrizione verrà emessa fattura riportante gli estremi per il pagamento vedi informazioni in calce. Seminario gratuito di aggiornamento periodico LA PREVIDENZA PER INGEGNERI E ARCHITETTI LA RIFORMA 2004 DELLE PENSIONI 14 NOVEMBRE 2008 - Orario 15,00/19,00 Lʼincontro intende informare gli iscritti sulle problematiche professionali connesse con il fisco e lʼInarcassa e altre previdenze; in maggior dettaglio, saranno affrontati e seguenti argomenti: • Novità dalla finanziaria 2008 • Introduzione sulle previdenze del lavoratore • I tre pilastri • Rapporti del professionista con Inarcassa • Contributi, scadenziario e sanzioni • Riscatto degli anni di laurea e del servizio militare • Rincongiunzione • La pensione Inarcassa • Il contributo di maternità • Altre casse ed enti di previdenza Introduzione Ing. Nicola Barbera, Coordinatore Eventi Formativi della Fondazione dellʼOrdine Il mondo della safety si incontra all’evento internazionale degli operatori del settore, un imperdibile momento di business, aggiornamento e formazione professionale. E da questa edizione a SICURTECH Expo verrà presentata una nuova area espositiva con prodotti e servizi di eccellenza per la PROTEZIONE CIVILE. La rinnovata concomitanza con SICUREZZA farà di Milano, per quattro giorni, la capitale di security & safety. Relatore Ing. Angelo Selis, Libero professionista Commissione problemi fiscali CNI Direttore Scientifico Gruppo Italiano Ricerca Socio Ambientale (G.I.R.S.A.) RHO, DAL 25 AL 28 NOVEMBRE 2008 Sede: Fondazione Ordine degli Ingegneri Corso Venezia 16 – Milano Per partecipare è necessario inviare la propria adesione via e-mail o via fax alla Segreteria della Fondazione: Tel. 02.796214 – Fax 02.794916 E-mail [email protected] Oppure iscrizione on-line dal sito: http://www.ordineingegneri.milano.it ANTINCENDIO - SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO - PROTEZIONE CIVILE In contemporanea con www.sicurtechexpo.it 24 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 17 - 15 Ottobre 2008