Mare del Nord: inaugurato il più lungo cavo elettrico sottomarino del

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Mare del Nord: inaugurato il più lungo cavo elettrico sottomarino del
N. 17 - 15 Ottobre 2008 - Anno 56 - Quindicinale - t 1 - Abbonamento t 20 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano (contiene I.P.)
dal 1952
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Quindicinale
di informazione
per ingegneri
e architetti
1563
L’interconnessione è lunga 580 chilometri e collega le coste della Norvegia a quelle dell’Olanda
CULTURA
Mare del Nord: inaugurato il più lungo
cavo elettrico sottomarino del mondo
Ripensando
alla genialità
di Leonardo
Enrico Rota
Un contributo interessante e particolarmente stimolante che, ripercorrendo la vita e le opere di Leonardo
da Vinci, ci permette di capire e apprezzare come i messaggi proposti
dal genio dello scienziato toscano
siano ancora di grande attualità e
spesso applicabili alla realtà che viviamo quotidianamente.
Davide Canevari
Inaugurato ufficialmente lo scorso 11
settembre, collega le coste della Norvegia con lʼOlanda, correndo sui fondali del Mare del Nord per una lunghezza complessiva di 580 chilometri.
Al di là delle valenze tecnologiche da
record, questa interconnessione segna
un punto di svolta nella politica energetica europea, soprattutto per quanto
riguarda le fonti a emissioni zero.
a pagina 6
ORDINI
Riflessioni
sul Congresso
di La Spezia
Roberto Di Sanzo
on si può certo parlare di NorNed come di una “semplice” interconnessione elettrica tra due nazioni. E questo
per una serie di considerazioni che spaziano
dalla sfera più squisitamente tecnologica a
quella politica ed economica. Ufficialmente
inaugurato lo scorso 11 settembre dalla multinazionale dell’energia Abb, che ha provveduto alla realizzazione dell’opera, NorNed è il
più lungo cavo sottomarino realizzato con
tecnologia HVDC esistente al mondo (580
chilometri) e collega la località norvegese di
Feda con la cittadina olandese di Eemshaven.
foto: © Copyright 2008 ABB.
N
segue a pag. 7
L’efficienza
energetica
Alberto Pieri
interrogativo è scioccante e provocatorio: siamo
disposti a morire per i
cambiamenti climatici, o come
conseguenza delle guerre per il
petrolio, o addirittura a causa
dell’olocausto nucleare? Certamente nessuno al mondo lo
vuole. Per evitare di dover scegliere tra queste drammatiche
alternative è sufficiente utilizzare al meglio l’energia. Si riesce
così a risparmiare denaro e al
contempo si dà un grande contributo alla salvaguardia del clima. Ma è pure la risposta ai gravi impatti provocati dai combustibili fossili e ai rischi della proliferazione nucleare. E tutto ciò
non è un costo, ma diventa profitto. Ecco in sintesi la “Lectio
magistralis” di Amory Lovins
del Rocky Mountain Institute,
tenuta alla Fast (Federazione
delle associazioni scientifiche e
tecniche) l’11 settembre 2008
nell’ambito dell’incontro “Efficienza energetica. La strada
maestra” organizzato dal Kyoto
Club con la collaborazione del
Comune di Milano e della stessa Fast.
Indubbiamente una visione affascinante; però la realtà appare
più complessa ai comuni mortali. Non al nostro scienziato e
tecnologo, che sciorina numeri
convincenti.
Gli Stati Uniti hanno abbassato dal 1975 al 2006 il consumo
di energia del 48% per ogni dollaro di Pil-prodotto interno lordo: 54% in meno di petrolio,
64% è la riduzione del gas e il
17% quella dell’elettricità. E due
terzi in meno di acqua!
L’
segue a pag. 4
Si è svolta nei giorni scorsi a Milano la quarta edizione di “Nanoforum”
Nanotecnologie, settore in forte crescita
Aumenta l’interesse e “lievita” il fatturato
Danilo Corazza
siste anche un made in Italy
delle biotecnologie e delle nanotecnologie. Ed è un made
in Italy apprezzato e riconosciuto
su scala internazionale. Nonostante
i ritardi accumulati e le difficoltà
storiche, nel comparto delle cosiddette tecnologie avanzate il nostro
Paese sta infatti rapidamente e costantemente recuperando terreno
nei confronti dei grandi competitor
mondiali. E in alcuni segmenti presenta caratteristiche di assoluta eccellenza mondiale.
È questo uno dei più importanti
messaggi emersi durante i lavori
della quarta edizione di Nanoforum,
che si è svolta a Milano, nella sede
Bovisa del Politecnico, il 17 e 18
settembre.
E
Opere
in cemento
armato
Silvia Collepardi
Un ampio spazio interamente dedicato alle contestazioni nelle opere
in cemento armato anche e soprattutto alla luce delle recenti disposizioni ministeriali. Un tema trattato oltre che nell’articolo che trovate
all’interno, anche sul nostro sito Internet grazie a un contributo dell’ingegner Salvatore Palermo.
a pagina 10
Differito
l’adeguamento
degli alberghi
Mario Abate
Tema centrale del consueto spazio
dedicato alla normativa è il provvedimento del Governo che proroga
i termini previsti in materia di prevenzione incendi delle strutture alberghiere. Altri argomenti affrontati nella rubrica sono la nuova norma dei processi della “supply chain”
e l’Iso relativa al recupero e al riciclaggio della plastica.
a pagina 12
La convenienza del nucleare,
affrontiamo le questioni reali
cui oggi vale la pena di discutere.
Naturalmente la controversia
chiama in causa molti altri problemi, a partire dall’accettazione
sociale dell’opzione nucleare, che
per ragioni di spazio qui non
vengono affrontati.
Il dibattito sui costi
Le evidenti e in qualche caso clamorose differenze fra i costi del
kWh nucleare a cui pervengono
PROFESSIONE
Programmazione
e scelte
strategiche
F. Tozzi Spadoni
prof. ing. GiovanBattista Zorzoli
N
a pagina 8
ATTUALITÀ
NORMATIVA
segue a pag. 3
el dibattito che si è riaperto dopo la decisione
del governo di rilanciare
l’opzione nucleare, ovviamente
dominano le questioni relative
alla convenienza o meno del
kWh prodotto con questa tecnologia. A giudicare dalle prime
uscite sul tema, forte è il pericolo di riproporre polemiche anacronistiche, perdendo di vista
quali sono le vere questioni su
A un mese di distanza dal Congresso nazionale degli Ingegneri,
svoltosi a La Spezia, vi proponiamo
una serie di commenti e riflessioni di
alcuni dei presidenti degli Ordini
provinciali che hanno preso parte
all’appuntamento ligure. Denominatore comune delle opinioni raccolte è l’importanza e la validità
della mozione finale.
le numerose valutazioni che ci
vengono di continuo somministrate, in parte sono attribuibili a
forzature improprie dei dati o delle procedure di calcolo, motivate
dall’uso strumentale che spesso si
fa di questi risultati, ma in misura
di gran lunga superiore alle notevoli incertezze che caratterizzano
i dati di partenza.
segue a pag. 5
L’esigenza di una giusta programmazione è da sempre alla base di
una strategia pianificata che possa
produrre risultati utili e positivi nella propria attività professionale.
Oggi più che mai per raggiungere
gli obiettivi che ci si prefigge, è necessario puntare su un “mix” basato su scienza, tecnica e senso organizzativo.
a pagina 14
2
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
ATTUALITÀ ITALIA
Sicurezza: formazione obbligatoria
per i lavoratori dei cantieri edili
1563
QUINDICINALE DI INFORMAZIONE
PER INGEGNERI E ARCHITETTI
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Vicedirettore
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Direttore scientifico-culturale
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Direttore editoriale
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Redazione
Sandra Banfi
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Comitato di gestione
Adriano De Maio, Patrizia Giracca,
Anna Semenza, Clara Rognoni,
Carlo Valtolina, Gilberto Ricci
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Comitato d’onore
Edoardo Bregani, Vittore Ceretti,
Adolfo Colombo, Riccardo Pellegatta,
Fabio Semenza, Gianni Verga
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ASSISTENTE AL DIRETTORE
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E INNOVAZIONE
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NORMATIVA E PROFESSIONALE
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Franco Ligonzo, Ernesto Pedrocchi,
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Simeone, Franco Sironi, Andrea Sommaruga, Francesco Tozzi Spadoni,
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Scientifico Culturale “Area Tecnica,
economica, normativa e professionale”
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Mossi; Brindisi: Erminio Elia; Caserta: Vittorio Severino; Catanzaro:
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Cuneo: Adriano Gerbotto; Forli’-Cesena: Lucio Lelli; Imperia: Pino Domenico; Lecco: Teodoro Berera; Lodi:
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Ferrante; Milano: Gianfranco Agnoletto; Monza: Piergiorgio Borgonovo;
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Enrico Rota, Grancesco Tozzi Spadoni,
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Zorzoli
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agli iscritti alle Associazioni aderenti all’ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani);
alle Associazioni professionali, ai principali Enti tecnici e Industrie nazionali, ad alcuni istituti scolastici medi superiori, ad
alcune sedi Universitarie.
edici ore di formazione
prima del primo giorno
di lavoro, per garantire
professionalità e sicurezza ai
lavoratori che entrano in cantiere per la prima volta. E’
questa l’importante innovazione introdotta dalle Parti
Sociali – dall’ANCE e dalle
altre associazioni imprenditoriali insieme a FENEALUIL FILCA-CISL e FILLEA-CGIL - in occasione
della stipula del CCNL delle
costruzioni.
Le 16 ore sono lo strumento
concreto che il sistema paritetico delle costruzioni ha individuato per ridurre gli infortuni nei cantieri. Ciò grazie
ad una formazione pratica di
base da acquisire prima dell’inserimento al lavoro, nella
convinzione che proprio mediante una iniziale conoscenza delle mansioni di base si
possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare
in sicurezza.
Ogni impresa dal primo gennaio del 2009, ogni volta che
avrà deciso di assumere un
lavoratore che per la prima
volta entra nel settore, dovrà
provvedere alla sua formazione di base attraverso le 16
ore prima del suo ingresso in
cantiere.
In questo modo viene assicurato alle imprese un servizio
S
gratuito in grado di garantirle sul piano del rispetto della
normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Secondo il
Formedil (Ente Nazionale
per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) il provvedimento interesserà 80.000 potenziali
nuovi ingressi ogni anno, su
850.000 lavoratori registrati
dal sistema paritetico sull’intero territorio nazionale.
“Si tratta di un vero e proprio
salto di qualità per tutti - sottolinea il Presidente del Formedil Massimo Calzoni. In
particolare per le imprese che
con le 16 ore potranno usufruire di un servizio gratuito e
qualificato che consente loro
Accadeva
15 Ottobre 1988
“Individuo e collettività di fronte
al rischio”. E’ questo il titolo di un
interessante articolo apparso in
prima pagina sul Giornale
dell’Ingegnere del 15 ottobre 1988,
a firma di due ingegneri della
Snamprogetti, Sergio Messina e
Italo Ciarambino. L’idea di fondo
del testo è l’accettazione, o meno,
del rischio nella propria attività
professionale. “Alla domanda
‘quanto sia il rischio che si è
disposti ad accettare’ –
scrivevano gli autori – l’unica
risposta possibile è che, nel
contesto dell’attività intrapresa, il
rischio non si accetta, si subisce
dopo averlo combattuto in ogni
modo”. Insomma, il rischio come
ultimo stadio di una lotta senza
quartiere. Due sono le condizioni
per operare in tal senso: “La
prima è la limitazione invalicabile
a non distruggere l’attività,
compromettendone i vantaggi di
fronte agli svantaggi, vecchi e
nuovi. La seconda è che
nell’operazione di minimizzazione
si abbia in considerazione il
di disporre di una certificazione che li garantisce rispetto alla normativa sulla sicurezza in cantiere. Ma anche
avvalersi di un’opportunità
per avviare al lavoro in cantiere mano d’opera più consapevole e soprattutto iniziata professionalmente al mestiere edile.
In questi anni le esigenze produttive e la forte domanda
hanno determinato l’immissione al lavoro edile di migliaia di lavoratori “inesperti”, per la maggior parte stranieri, chiamati a confrontarsi
non solo con pratiche poco
note, ma anche con una lingua sconosciuta. Ora grazie
alle 16 Ore il loro inserimen-
to sarà facilitato, consentendo
da subito anche una formazione finalizzata a conoscere
i rischi che l’attività edilizia
comporta. Perché è fondamentale che vi sia una consapevolezza dell’importanza
in termini di sicurezza.”
“Con le 16 ore - ha aggiunto
il vicepresidente del Formedil
Pino Virgilio – i lavoratori entreranno dalla porta principale. Così facendo siamo sicuri di poter ridurre le numerose sacche di irregolarità
ancora esistenti. Inoltre non
va sottovalutato il fatto che
le 16 ore costituiscono l’inizio di un percorso per ogni
lavoratore che entra nel sistema paritetico fatto di opportunità per accedere a una
pluralità di servizi e ad un’assistenza formativa che lo accompagnerà per tutta la sua
vita lavorativa. Una realtà che
va valorizzata, in quanto anche così si sconfiggono caporalati e lavoro nero.”
L’attuazione delle 16 ore sarà
garantita dalla capillare rete
delle scuole edili che, in quanto dotate di cantieri – laboratorio, potranno assicurare
quella formazione pratica che
costituisce la base per accedere in maniera consapevole
al lavoro edile. Fin dai primi
di ottobre 18 scuole edili hanno avviato corsi di 16 ore in
via sperimentale.
20
rischio nel suo insieme, piuttosto
che la singola causa del rischio;
infatti se l’azione sulla causa
singola può portare alla sua
rimozione, ciò non deve essere
fatto a spese di un aumento di
rischio globale”. Sin qui il rischio
preso individualmente: il concetto
diventa ancora più complesso
quando invece si tratta di
decisioni ed azioni che riguardano
la collettività. “Innanzitutto
giustizia e morale – spiegavano
Messina e Ciarambino – richiedono
che nessun individuo corra, per
una decisione collettiva o sociale,
un rischio sproporzionato a quello
già insito nell’appartenenza alla
collettività o società stesse”.
Ulteriore passo in avanti, la
valutazione – nel momento in cui si
decide sull’attività da
intraprendere – dei prezzi in
termini di investimento e, quindi,
di rinuncia a beni o vie di sviluppo
diversi, che per essa la società è
disposta a pagare. “Ed in campo
sociale – si aggiungeva
nell’articolo – nessuna attività
avrà realmente superato
positivamente la fase del bilancio
anni fa
vantaggi-svantaggi fino a quando
non saranno stati esplicitamente
determinati tali prezzi”. Non
bisogna mai dimenticare, in ogni
caso, un obiettivo – meglio dire
l’obiettivo – da perseguire
sistematicamente. Va bene parlare
di rischi da correre, ma guai a
dimenticare di cercare di
soddisfare il fine del massimo
livello di sicurezza ottenibile. “E’
una garanzia – concludevano gli
ingegneri – che la società deve
innanzitutto fornire nei suoi stessi
confronti. I metodi tecnico
gestionali per garantire al meglio
la rispondenza di un prodotto alle
specifiche, sono stati in campo
industriale lungamente elaborati e
vanno sotto il nome di ‘Garanzia
della Qualità’. Naturalmente la
‘Qualità’ che interessa nel
presente contesto è la qualità
sicurezza, mentre l’obiettivo del
minimo rischio praticamente
ottenibile rende il problema
straordinariamente simile a quello
della progettazione, realizzazione
e gestione di prodotti in vista del
perseguimento dell’obiettivo
dell’assenza assoluta di difetti”.
TARIFFE ABBONAMENTI
ANNUALE
20 EURO
STUDENTI ISCRITTI ALLE FACOLTÀ
DI INGEGNERIA E ARCHITETTURADEL 5° ANNO
PROMOZIONALE PER UN ANNO
15 EURO
(DA CONCORDARE )
COLLETTIVI
ESTERO
30 EURO
IL PAGAMENTO DELLA QUOTA DI ABBONAMENTO PUÒ ESSERE
EFFETTUATO MEDIANTE:
invio di assegno non trasferibile,
versamento sul c/c. postale n. 23805278 intestare a:
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degli Ingegneri e Architetti di Milano
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e variazione di indirizzo, rivolgersi a:
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N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
3
DALLA PRIMA PAGINA
Le infinite possibilità ... dell’infinitamente piccolo
Danilo Corazza
segue da pag. 1
evento, nato fin dalla
sua prima edizione
con l’esplicito obiettivo di favorire i processi di trasferimento tecnologico tra il mondo della ricerca scientifica e quello imprenditoriale, ha raccolto
quest’anno nell’area espositiva oltre cinquanta aziende e
istituzioni e ha presentato agli
addetti ai lavori 23 convegni
di livello molto elevato.
Significativa la partecipazione di importanti delegazioni
estere - Cina, Giappone, India, Russia, Singapore, Turchia, Stati Uniti - resa possibile dalla collaborazione con
l’Ice, l’Istituto per il Commercio Estero.
Che il comparto sia in crescita quasi turbinosa è cosa
nota. Destano comunque meraviglia alcuni dei dati presentati durante gli incontri Stati Uniti, Canada, Israele,
milanesi. Limitatamente al Giappone e Singapore su tutbiotech nazionale, le stime del ti”. Grandi potenzialità, dunrapporto Biotecnologie in Ita- que, ma anche ostacoli non
lia 2008 realizindifferenti da
zato da Blossuperare.
som Associati
Quali sono
Già nel 2010
– Assobiotec
oggi i princicancellano
pali ambiti di
il fatturato
ogni timore di
applicazione?
del comparto
crisi: 228 imCertamente
prese attive,
uno dei settonanotech
26.000 addetti
ri più desideropotrebbe superare
(di cui quasi un
so di innovaquarto impiezione è queli 1.000 miliardi di euro
gati in ricerca e
lo dei semisviluppo), 4,8
conduttori. Il
miliardi di euro di fatturato mercato mondiale di questi
(con un incremento dell’11 prodotti può essere stimato
per cento rispetto all’anno in circa 250 miliardi di euro,
precedente), ben 1,3 miliardi ma interessa direttamente
di euro investimenti in R&S.
Quanto alle nanotecnologie,
la situazione sembra – se possibile - ancora più promettente. Il Centro per la Crescita Economica del Regno
Unito ha stimato un potenziale di crescita del mercato
mondiale con tassi del 40 per
cento/anno, da qui al 20202025. Già nel 2010 l’industria
planetaria delle nanotecnologie potrebbe fatturare oltre
un migliaio di miliardi di euro: da 400 a 440 nei nuovi
materiali, da 340 a 360 per
strumenti e attrezzature; da
170 a 210 per le nanobiotecnologie; tra 65 e 90 per le restanti attività legate allo sviluppo delle nanotecnologie.
“Numeri – hanno commentato gli organizzatori di Nanoforum - che ben dimostrano
il peso economico che questi due settori applicativi rivestono oggi, tanto in Italia
quanto all’estero, e che lasciano presagire margini di
sviluppo significativi. In particolare, il nostro Paese può
vantare uno dei migliori rapporti qualità/costo a livello
mondiale per quanto riguarda
la ricerca scientifica.
Tuttavia, i meccanismi di trasferimento tecnologico tra i
laboratori e le imprese non
sono ancora oliati come nei
Paesi leader.
L’
esempi, non certo esaustivi.
Come già specificato le nanotecnologie promettono di
avere un ruolo sempre più
importante nell’immediato
futuro in molteplici aree tecnologiche di importanza
Le nanotecnologie sono lʼinsieme dei metodi, delstrategica.
le tecniche e dei processi che consentono di osE
questo vale, certamente, anservare, misurare e manipolare la materia su scache
per gli aspetti energetici.
la atomica e molecolare. La nanotecnologia conSolo due esempi al riguardo.
sente il controllo della materia su scale dimensioI
dispositivi
elettrocromici
nali tipicamente comprese tra 1 e 100 nanometri.
consentono già oggi di reaLe proprietà macroscopiche dei sistemi risultanti dilizzare smart windows (finependono in modo diretto dalle caratteristiche di
stre intelligenti) e tecnologie
forma e composizione su questa scala.
di shading in generale.
Divengono in questo modo accessibili proprietà e
La possibilità di disporre di
funzionalità grandemente migliorate o del tutto
finestre la cui permeabilità
nuove e largamente indipendenti dalla mera comalla luce può essere controlposizione chimica dei sistemi.
lata tramite l’applicazione di
Interessati sono i più svariati campi di ricerca: daluna differenza di potenziale
la salute alle biotecnologie, dallʼagricoltura allʼinesterna permette di ridurre
formatica, dalla struttura dei materiali alla ricerca
significativamente il riscalspaziale, dallʼambiente alla sicurezza.
damento degli edifici dovuto
all’esposizione solare, riducendo di conseguenza le spese di condizionamento degli
prodotti e servizi il cui valore pot dell’innovazione del nuo- vita e dell’ambiente”.
cumulato raggiunge i 6.000 vo millennio. Sotto la spinta Altra frontiera, in buona par- ambienti.
miliardi di euro. È quindi una della miniaturizzazione, i te ancora inesplorata, quella Nel campo del solare, grancomponente fondamentale componenti elementari rag- della nanomedicina: l’uso di di attese sono riposte nelle
celle fotovolgiungono di- approcci nadell’intera ecotaiche a base
mensioni na- notecnologici
nomia planetaorganica, nelle
nometriche, i per la diagnosi
ria: trasporti,
All’ultima edizione
L’evento
due configurasistemi inte- precoce e la
salute, comuzioni più cograti si arric- terapia di manicazioni, indi Nanoforum
si è qualificato
muni di bulk
chiscono di lattie, nonché
telligenza artihanno partecipato
come l’unico
heterojuction (i
sensori e mi- per lo svilupficiale, ne sono
cosiddetti sicro-attuatori, e po di nuovi
permeati. “L’eoltre 50 aziende
progetto italiano
stemi purasono realizzati approcci farlettronica, ogdi caratura
in cui si incontrano
mente organia costi così macologici, è
gi nanoelettroci) e di celle
stato
presentanica, continuebassi
da
prointernazionale
ricerca e impresa
elettrochimirà a essere il
mettere di po- to a Milano
che o celle di
settore induter distribuire come un’opstriale al centro della conver- l’intelligenza ovunque mi- portunità rivoluzionaria nel Grätzel (celle fotovoltaiche
genza di saperi interdiscipli- gliorando la sicurezza, i con- campo delle scienze della vi- ibride organiche-inorganiche).
Una sezione di Nanoforum
nari - spiega una nota diffusa sumi energetici, le tecniche ta.
durante l’evento - il melting diagnostiche, la qualità della Si tratta per altro solo di 2008 è stata specificamente
dedicata all’illustrazione dei
principi di funzionamento e
dei dispositivi per le due differenti classi di celle, dei requisiti e delle strategie di design dei materiali che le compongono e dello stato dell’arte in merito alle prestazioni dei dispositivi attualmente
disponibili.
Tra le principali novità dell’edizione 2008 di Nanoforum
va segnalata l’attenzione posta alle applicazioni al settore dei beni culturali (per la
prima volta sono stati illustrati i risultati raggiunti presso il centro di restauro La
Venaria Reale per le applicazioni del laser sui materiali da restaurare), al comparto
tessile (con le innovative tecnologie al plasma) alla tecnologia Sol-Gel.
Di assoluto rilievo anche la
presenza di Wendy R. Sanhai, senior scientific advisor
della Food and Drug Administration (l’ente governativo
statunitense che si occupa
della regolamentazione dei
prodotti alimentari e farmaceutici), che ha partecipato
alla sessione plenaria di apertura e alla sessione Nanomedicine.
Nell’universo
dei “nanometri”
Maggiori dettagli
sul sito Internet dell’evento
www.nanoforum.it.
GUIDA AL SITO INTERNET DE “Il GIORNALE DELL’INGEGNERE”
1563
on line
www.giornaleingegnere.it
L’INFORMAZIONE A PORTATA DI MOUSE. Il sito
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dei servizi di maggiore interesse pubblicati sul nostro quindicinale cartaceo, aggiornata sempre all’ultima uscita. In
particolare è possibile consultare integralmente due articoli
per ciascun numero, di volta in volta inseriti nella sezione
“articoli on line”
IL VOSTRO ARCHIVIO VIRTUALE. Nella sezione “indice
generale” sono riportati tutti i titoli dei servizi pubblicati sul
Giornale nel corso dell’anno precedente; centinaia di articoli,
approfondimenti, opinioni, recensioni. La voce “inserti speciali”, inoltre, elenca gli inserti monotematici realizzati in
allegato al Giornale nel corso degli ultimi quattro anni.
UN PREZIOSO STRUMENTO DI CRESCITA PROFESSIONALE.La promozione della crescita professionale è uno de-
gli obiettivi primari di questo sito. La sezione “formazione”
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4
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
DALLA PRIMA PAGINA
BREVI
Efficienza energetica, dalla visione di Lovins
alla concretezza del progetto Seedt
Sempre meglio
la “Borsa dei fumi”
l mercato delle emissioni di gas serra sembra essere ormai
decollato, in quanto coinvolge migliaia di investitori, di
progetti e di aziende. Solamente in Italia, le imprese direttamente coinvolte nel mercato delle emissioni sono quasi 1.100, e, a queste, vanno aggiunte anche le imprese di consulenza e i promotori impegnati nei progetti ambientali.
Il sistema di scambio delle quote di emissioni di CO2 (ETS –
Emissions Trading Scheme) viene attualmente disposto a livello nazionale dai Paesi membri previa approvazione di
Bruxelles, che stabilisce i valori massimi per ogni Paese europeo. In questo modo, le aziende che producono minori
emissioni possono “vendere” la parte restante. Invece, chi
genera emissioni maggiori rispetto al limite assegnato ha tre
possibilità: ridurne la produzione, cambiare tecnologia produttiva oppure acquistare sul mercato altri diritti di emissione. In tale contesto, ovviamente, rivestono un ruolo primario
le attività del comparto energetico.
Le principali Borse dei fumi sono europee, poiché l’Europa
è il mercato più grande e dinamico in questo settore. Le
piattaforme più note sono la Climex Alliance, la francese
Bluenext (della Borsa elettrica Powernext), l’anglotedesca
Ecx (forte nei derivati), l’austriaca Exaa, il mercato elettrico
scandinavio Nordpool, il mercato elettrico tedesco Eex (dove però la Borsa delle emissioni di CO2 è di dimensioni piuttosto contenute) e, in Italia, il Gestore del mercato elettrico,
il quale, a fianco delle partite di kWh, scambia anche i certificati verdi (relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili), i certificati bianchi (titoli relativi all’efficienza energetica) e i certificati neri (associati alle emissioni di gas serra).
Molte Borse dei fumi hanno lotti minimi, per esempio 500 oppure 100 tonnellate di anidride carbonica annue, e il gran
numero di micropartite sta spingendo diversi mercati a ridurre
ulteriormente i quantitativi minimi di scambio. Buona parte
del mercato è realizzata mediante contratti bilateriali (un accordo diretto fra chi ha titoli da vendere e chi cerca diritti di
emissione) e anche fuori Borsa. Il mercato spot è dinamico,
ma di dimensioni ancora contenute perché i quattro maggiori
Paesi europei, cioè Italia, Francia, Germania e Inghilterra,
non hanno ancora completato l’assegnazione delle quote di
emissione alle aziende. Quindi buona parte del mercato si
muove sui derivati, come per esempio i future (ad esempio,
un’azienda elettrica che prevede un rincaro della CO2 può avere interesse ad assicurarsi oggi, a prezzo convenuto, dei diritti
di emissione che sfrutterà solo in futuro).
Infine, si sottolinea che il prezzo di una tonnellata di anidride carbonica è ancora molto variabile: il 1° gennaio 2005 il
mercato europeo si era aperto con quotazioni pari a 20 € per
ogni tonnellata di CO2 eq, ma nell’aprile 2006, quando uscirono i dati europei relativi alle emissioni del 2005, la forte disponibilità di diritti e la sobrietà dei tagli chiesti fece crollare
il prezzo, che arrivò a pochi centesimi di euro, per poi risalire a 20 – 25 euro per ogni t di CO2eq.
C.D.
I
Alberto Pieri
segue da pag. 1
ià oggi, sostiene Lovins, le tecnologie disponibili possono garantire servizi uguali o migliori, pur riducendo a metà il
consumo di gas/petrolio e
addirittura di due terzi l’elettricità. Anche nell’Unione europea il potenziale di risparmio è sorprendentemente
paragonabile alla situazione
americana e coinvolge tutti i
settori. Risparmiare energia
costa meno che comprarla.
Partendo da questo assioma
importanti aziende hanno cominciato ad applicare l’efficienza energetica con gli
obiettivi di abbassamento dei
consumi: fino al 30% in General Electric, 45% per United
Technologies; addirittura
l’82% in Inteface dal 1996 al
2007. Traguardi ambiziosi e
purtroppo non ancora generalizzati, ma potenzialmente
conseguibili. Bisogna crederci, informando e motivando i
cittadini, sensibilizzando le
istituzioni, costruendo condizioni generali favorevoli, mettendo a disposizione strumenti di incentivazione, adeguando la normativa, anche
introducendo legislazioni cogenti.
G
Dalla grande visione
all’applicazione
INFERIORE
2,0
1,9
2,4
5,6
1,4
0,8
0,2
SUPERIORE
6,4
3,4
3,2
8,0
4,2
4,0
0,7
14,3
30,0
TOTALE (Mtep)
(fonte Cesi Ricerca)
potenziale di risparmio nei tato con quelli di acciaio al
soli trasformatori installati nel- silicio). Ma è necessario conl’Unione europea con 15 pae- siderare pure il problema dei
si è tra 22 e 25 TWh. Si trat- costi e delle limitazioni nella
ta di una delle due cause prin- fornitura dei materiali dal
cipali di dispersione di energia punto di vista del fornitore.
nella rete. I trasformatori si Sta diventando un ostacolo
possono sostituire facilmen- la disponibilità di acciaio
te; si può classificare etichet- amorfo. Uno studio di Cesi
tare e standardizzare senza Ricerca di qualche anno fa
difficoltà il grado di efficienza. confronta diverse tecnologie
E la tecnologia consente re- per abbattere le perdite. I ricuperi dell’80%. Basta sce- sultati sono in linea con la
gliere la filosofia del fare.
presentazione di Seedt.
Il progetto Seedt ha ultima- Nelle considerazioni concluto il proprio programma con sive del seminario il presiil seminario conclusivo orga- dente della Fast, Alessandro
nizzato lo scorso giugno dal- Clerici, mette in evidenza che
la Fast a Milano. Con inte- le perdite globali nell’Unione
ressanti dati e considerazio- europea dei trasformatori di
ni. Per l’insiedistribuzione
me dei trasforrimangono
matori di dismolto basse
tribuzione del(<40 TWh) riIl potenziale
l’intera Eurospetto all’enerdi risparmio
pa a 27 (3.7
gia elettrica
milioni di uniglobale trasolo per i trasformatori
tà) le perdite
smessa nella
nella Ue a 15
sono circa 38
rete
(circa
TWh all’anno
2,500 TWh). I
è stimato pari
(incluse le perpossibili risparad almeno 22 TWh
dite extra di
mi di 10 TWh
potenza reatnon sono partiva e armoniticolarmente
che); più del 70% delle per- rilevanti raffrontati a quelli otdite totali sono a vuoto. Un tenibili, ad esempio, con morisparmio teorico di circa 19 tori ad alta efficienza. Tuttavia
TWh all’anno potrebbe esse- è molto importante prestare
re raggiunto sostituendo tut- attenzione a tutti i possibili
ti i trasformatori esistenti con contributi per l’efficienza
altri più efficienti già sul mer- energetica e gli sforzi di Seedt
cato. Una riduzione reale di devono essere supportati an10 TWh sarebbe un traguar- che dagli operatori italiani.
do facile per il 2025; appli- Un approccio tipo “ciclo di
cando le misure proposte da vita” dovrebbe essere perseSeedt, che comprendono guito acquistando trasformaschemi di regolazione con tori di distribuzione sia da
norme per un minimo di effi- parte dei pubblici servizi che
cienza, etichettatura e incen- dell’industria. Ma occorrono
tivi.
norme obbligatorie, e ciò può
Durante l’incontro vengono essere fatto solo a livello eumessi in evidenza i possibili ropeo.
vantaggi dei trasformatori Clerici profitta dell’occasione
amorfi per gli abbattimenti di per segnalare l’importante
perdite (sopra il 65% raffron- studio del Gruppo di lavoro
di Confindustria sull’efficienza energetica, vista come opportunità per i fornitori di tecnologie, ma soprattutto per
l’intero sistema paese e le sue
industrie.
Occorre concentrarsi sui settori che assicurano da subito
i migliori ritorni impiegando
le tecnologie esistenti, grazie
anche al supporto di leggi e
incentivi che non creino oneri aggiuntivi alle imprese e ai
cittadini.
Il campo d’azione riguarda
sia l’esistente che il nuovo,
con un orizzonte di medio
periodo (5-10 anni). Con tale
approccio i risparmi potenziali negli impieghi di energia (energia primaria in Mtep)
conseguibili con una buona
efficienza sono riportati nella
tabella.
La prima colonna appare in
linea con la riduzione prevista
al 2016 dal Piano nazionale
di efficienza energetica. Il valore superiore di 30 Mtep è
ancora inferiore di un quarto
rispetto alle 40 Mtep ipotizzate per il 2020 dall’Unione
europea, aprendo così la domanda: troppo ambiziosa
l’Europa o non sufficientemente audace la Task force
Confindustria? In ogni caso
per tendere ai suddetti obiettivi è indispensabile costruire una cultura imprenditoriale che non si concentri sul puro investimento iniziale, ma
che consideri anche i costi di
gestione e manutenzione e
quelli della bolletta energetica
sempre più pesante: occorre
l’approccio “life cycle cost”.
Si ricorda ad esempio che i
motori elettrici nella loro vita
costano 2-3% per l’investimento iniziale ed il 95% per
la relativa bolletta elettrica.
Siamo lontani dalla visione di
Lovins? Certamente no, se si valorizzassero tutte le opportunità.
Cogenerazione
iniziativa UE - USA
Gli Stati Uniti hanno abbassato dal 1975 al 2006 il consumo di energia del 48% per ogni dollaro di Pil
a COGEN Europe, l’associazione europea per la promozione della cogenerazione, la Commissione Europea e l’IEA (International Energy Agency), recentemente, hanno organizzato un evento dedicato alla cogenerazione dal titolo “How to achieve the energy efficiency potentials saving of cogeneration in the European Union”.
Attualmente, come noto, la cogenerazione ad alto rendimento (CHP) è considerata una delle tecnologie più affidabili ed efficaci per incrementare l’efficienza energetica nel
breve periodo, e, inoltre, i potenziali benefici ottenibili dal
suo sfruttamento sembrano essere molto superiori a quelli ottenuti con l’attuale tecnologia. A tal proposito, di particolare interesse sembrano essere le soluzioni che prevedono di
cedere in rete l’energia elettrica prodotta e non consumata e
di sfruttare il più possibile in loco l’energia termica prodotta.
Durante il convegno sono stati analizzati i motivi che “frenano” il pieno sviluppo della cogenerazione e sono state presentate alcune soluzioni applicative tese al superamento degli attuali ostacoli. Inoltre, sono stati presentati esempi di
iniziative, attualmente in corso in Inghilterra e Germania,
tese a promuovere la cogenerazione.
Andris Piebalgs, commissario europeo per l’energia, ha, inoltre, sottolineato che le barriere che ostacolano un maggiore
sfruttamento di questa tecnologia sono dovute a difficoltà
normative, sociali ed imprenditoriali. Secondo Piebalgs, l’ETS
(Emission Trading System), se adeguatamente sviluppato,
potrebbe essere il meccanismo più efficace per la promozione della cogenerazione.
In seguito, Claude Turnes, membro del Parlamento Europeo,
ha identificato i tre principali motivi per promuovere la cogenerazione, rispettivamente:
la potenzialità della CHP per contrastare i cambiamenti climatici, sottolineando che, negli ultimi 10 anni, tale tecnologia è passata in secondo piano, a causa del basso costo delle fonti energetiche tradizionali;
l’incremento della sicurezza di approvvigionamento, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove l’autogenerazione
dell’energia elettrica e termica può garantire una rilevante
continuità di fornitura;
l’aumento della competitività delle aziende, grazie ai bassi costi di produzione del kWh elettrico e termico.
Da sottolineare, infine, l’intervento di Kees den Blanken, chairman di COGEN Europe, secondo il quale la cogenerazione
potrebbe contribuire per circa un terzo al raggiungimento
degli obiettivi di riduzione delle emissioni posti dall’UE. Ciò
richiederebbe, però, la cooperazione dei protagonisti della
“catena della cogenerazione”, affinché la produzione di energia termica ed elettrica possa essere considerata congiuntamente e non più separatamente, come avviene attualmente.
C.D.
L
foto: Tobias Paraflyer
L’approccio del progetto
Seedt - Strategies for development and diffusion of
energy efficient distribution
transformers, cofinanziato
dall’Unione europea e realizzato con la collaborazione
della Fast, è senz’altro più
concreto, pur nei limiti del
suo campo di applicazione
(nel riquadro i partner di
Seedt). L’iniziativa sviluppata
all’interno del programma Intelligent Energy Europe mira
a tradurre in pratica le politiche energetiche comunitarie: nel nostro caso rimaniamo ancora nel campo dell’efficienza energetica.
Secondo i dati disponibili le
perdite dei trasformatori impiegati nella distribuzione
elettrica variano da un terzo a
un quarto di tutte le perdite
che avvengono nella rete.
Questi, a livello mondiale,
ammontano a 1.225 TWh;
nella sola Europa sono più di
200 TWh.
Studi recenti, confermati pure da Seedt, stimano che il
Trasporti
Azionamenti elettrici (motori)
Illuminazione (incl. illum. pubblica)
Riscaldamento/raffrescamento/a.c.s. settore civile
Altri usi elettrici e termici settore civile
Usi termici in industria e agricoltura
Altri usi elettrici in industria e agricoltura
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
DALLA PRIMA PAGINA
ATTUALITÀ
Dibattito sul nucleare
Costi e convenienza
prof. ing. GiovanBattista Zorzoli
segue da pag. 1
nche qualora si avessero informazioni precise
sul costo di un impianto e questo non subisse variazioni in corso d’opera, per chi
ne discute in astratto rimane
l’incertezza su quale valore attribuire al costo del denaro, in
quanto esso dipende fondamentalmente dai rischi che ritiene di correre il finanziatore
dell’impresa; rischi che nel caso del nucleare sono più elevati di quelli degli impianti a
combustibili fossili a causa dell’incertezza sui tempi di realizzazione. La soluzione trovata
a questo problema per il reattore nucleare finlandese1 – costo dell’impianto non soggetto a variazioni prezzo e un
pool di imprese che acquistano
l’energia a prezzo predefinito
e per un numero considerevole di anni, in tal modo rimuovendo qualsiasi alea di mercato – ha consentito di ottenere
finanziamenti a condizioni
molto vantaggiose, ma non
avrebbe lo stesso impatto in
Italia, dove oggi come oggi è
irrealistico immaginare come
in Finlandia l’assenza di consistenti opposizioni alla realizzazione di impianti nucleari,
con le conseguenti, inevitabili
dilazioni, dovute per esempio a
ordinanze del sindaco, con i
relativi ricorsi al TAR e poi al
Consiglio di Stato.
Poiché il costo d’impianto incide per circa i due terzi su
quello dell’energia prodotta,
per chi è esterno ai processi
decisionali dei produttori di
elettricità risulta pertanto difficile, se non addirittura impossibile, valutare correttamente l’effetto del costo del denaro su quello del kWh nucleare. A questa incognita se
ne aggiunge come minimo
un’altra: il tempo effettivo di
realizzazione dell’impianto, che
ovviamente incide sugli oneri
finanziari. E, come confermano
i ritardi rispetto alla programmazione originaria in cui è già
incorso l’impianto finlandese,
ciò spesso si verifica anche in
assenza di impedimenti esterni.
Risposte più credibili sulla convenienza economico-finanziaria di un impianto nucleare
possono quindi venire solo dall’interno delle imprese attive
nella produzione elettrica, là
dove, come nell’Unione Europea, esse operano nel quadro
di regole di mercato e in gran
parte sono società per azioni,
che rispondono quindi alla logica propria di questa figura
giuridica. Se dopo attenta analisi un’azienda elettrica alla fine
opta per il sì al nucleare, significa che a suo avviso le convenienze2 esistono, anche se con
un inevitabile margine di incertezza, cioè con un certo coefficiente di rischio.
Poiché recentemente più di un
produttore elettrico italiano3
ha affermato di essere pronto a
realizzare impianti nucleari, si
deve supporre che i conti li abbiano fatti correttamente, da
quanto si sa includendovi una
qualche variante della soluzione finlandese e, forse, anche
qualche forma diretta o indiretta di incentivazione4.
Nel caso di scelta positiva in
assenza di qualsiasi incentivo
si dovrà concludere che l’opzione nucleare rientra nelle
convenienze di imprese che
producono energia elettrica,
mentre in presenza di incentivazioni il confronto avverrebbe
non su astratte valutazioni dei
costi, ma intorno a un interrogativo serio e concreto: è giusto
A
incentivare una tecnologia
commercialmente disponibile
da cinquanta anni?
Cui prodest?
La polemica sui costi, per
quanto scarsamente produttiva,
in linea di principio si giustifica
in quanto si tratta di dati propedeutici alla formazione dei
prezzi dell’energia prodotta.
Non a caso la riduzione del
prezzo dell’energia elettrica ai
consumatori rappresenta la
giustificazione primaria per il
ritorno al nucleare.
Perché ciò avvenga è innanzi
tutto necessario che tale prezzo sia sensibilmente inferiore
a quelli degli impianti di base
alternativi e che la potenza nu-
Nel nucleare
il costo di impianto
incide per circa
i due terzi
su quello
dell’energia prodotta
cleare installata sia sufficientemente elevata da contribuire
in misura significativa al mix di
energia elettrica prodotta (l’ordine di grandezza comunemente indicato è intorno ai
10.000 MW).
Nell’ipotesi che la prima condizione sia soddisfatta, perché
lo sia anche la seconda bisognerà comunque attendere un
numero considerevole di anni,
cioè una data che si colloca
senz’altro oltre il 20205.
Queste condizioni sarebbero
però sufficienti a garantire prezzi dell’energia elettrica più bassi per tutti?.
Se l’energia prodotta dagli impianti nucleari fosse tutta messa liberamente in vendita, una
parte importante sarebbe probabilmente oggetto di contratti bilaterali con imprese interessate a disporre di energia a
costi contenuti. Il conseguente
risparmio aumenterebbe la
competitività di comparti produttivi altrimenti a rischio, con
ricadute positive sull’economia
In Italia le imprese
energy intensive
assorbono
complessivamente
circa 90 TWh/anno
di energia elettrica
del paese, ma non produrrebbe
vantaggi diretti agli altri consumatori di elettricità.
La restante quota, collocata in
Borsa, sarebbe soggetta al meccanismo del marginal price.
Nelle ore vuote, quando si vende a condizioni prossime ai costi marginali, la presenza di impianti nucleari porterebbe a
una riduzione dei prezzi praticati, mentre nelle ore piene, dove sono altre tipologie di impianti a determinare il prezzo,
l’unico effetto sarebbe un aumento dei guadagni da parte
dei proprietari degli impianti
nucleari. Ci sarebbero quindi
vantaggi per le aziende a ciclo
continuo, non per le attività
produttive e di servizio a funzionamento prevalentemente
diurno e per la maggior parte
dei kWh assorbiti dai consumi domestici. Insomma, un significativo beneficio generalizzato verrebbe soltanto dall’ab-
5
bandono del meccanismo del
marginal price a favore di soluzioni tipo pay as bid, che
qualche effetto positivo sui
prezzi probabilmente lo produrrebbero anche in assenza
di impianti nucleari6.
Tuttavia, per le ragioni più sopra esposte, quasi certamente i
produttori elettrici adotterebbero per quanto possibile il
modello finlandese. Ora i dati
relativi ai consumi elettrici in
Italia nel 2007 (resi noti da Terna, Dati statistici sull’energia
elettrica in Italia – 2007: Consumi, Roma, 2008) mettono in
evidenza che l’insieme delle industrie manifatturiere di base
e delle imprese attive nei settori
“energia e acqua”, cioè quelle
più energy intensive, quindi
maggiormente interessate a
contratti di acquisto a lungo
termine, assorbono complessivamente quasi 90 TWh, un
quantitativo di energia elettrica
corrispondente a circa 12.000
MW di potenza nucleare.
Anche se è realistico assumere
che solo una frazione significativa delle imprese appartenenti ai due suddetti settori
partecipi ai pool di acquisto alla finlandese, l’altrettanto plausibile ipotesi di adesioni da parte di aziende attive in altri comparti porta a concludere che
praticamente tutta l’energia generata da impianti nucleari sarebbe contrattualmente assorbita da imprese energy intensive o comunque di grandi dimensioni... Anche in questo caso si avrebbe un esito positivo
per l’economia nel suo complesso, senza però un sensibile
impatto su molte piccole imprese industriali, sulla maggior
parte dei servizi e sui consumatori privati.
Come si vede, non si tratta di
questioni di poco conto. Eppure su quale sia la più equa o
conveniente ripartizione fra le
diverse fasce di consumatori
dei vantaggi diretti o solo indiretti di un nucleare che risultasse competitivo, né i favorevoli né i contrari a questa opzione tecnologica sembrano interessati a cimentarsi.
Bibliografia
1. Per un’esauriente trattazione di
questo argomento si veda M. Cumo,
Stato delle nuove iniziative in Europa
con reattori di generazione III+, in
«L’opzione nucleare in Italia», Editore Barbera, 2008, pp. 83-84.
2. Convenienze che, insieme al costo
del kWh al momento della decisione,
possono includere anche altre valutazioni, come ad esempio la sua
minore volatilità per la scarsa incidenza del costo della materia prima
(uranio) rispetto a impianti alimentatati da combustibili fossili.
3. Intervenendo il 7 giugno 2008 alla Tavola rotonda “Nucleare, speranza o tabù?” organizzata nel quadro del milanese Festival internazionale dell’ambiente, ha testualmente affermato: “Non chiediamo
incentivi pubblici, le nuove centrali
potrebbero essere, per lo Stato, a
costo zero, perché saranno le aziende a fare i loro conti e a costruire
adeguati business plan per sostenere l’investimento”. Gli fa eco l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti che su Repubblica alla domanda “l’Enel è in grado di sostenere da sola gli investimenti per
quattro o cinque centrali nucleari”
risponde testualmente: “Non avrebbe problemi”. (M. Panara, Nucleare,
l’Enel è pronto, in «la Repubblica», 9
giugno 2008).
4. G.B. Zorzoli, Le prospettive del
nucleare in Italia, in «Energia», n. 3,
2008.
5. G.B. Zorzoli, ivi.
6. G.B. Zorzoli, Inutile far finta che
non sia una finta liberalizzazione, in
«Nuova Energia», n. 2, 2005.
Rispunta la fusione fredda
dott. ing. Claudio Donghi
leischmann e Pons*
nel 1989 annunciarono la fusione “in bottiglia” di molecole di deuterio in un catodo di palladio.
Molecole leggere, sospinte
per via elettrochimica (un
moderato flusso di elettroni
nel fluido, dall’anodo al catodo) dentro le strutture esagonali del palladio, fino ad
essere intrappolate, collidere,
premere l’una sull’altra, con
pressioni pari a milioni di atmosfere, quindi spaccare la
loro struttura, emettere calore, e tramutarsi in elio.
Teoricamente, una fusione
nucleare in piena regola, ma
ottenuta senza toroidi ad altissima energia (es. ITER),
bensì dentro una modesta
bottiglia, con un pò di acqua pesante (deuterio, sostanza esistente in natura),
un particolare metallo raro,
bassissime emissioni radiative e con la produzione finale di un gas inerte, l’elio.
A tal proposito, dopo 19 anni, all’ Università di Osaka è
stato condotto il primo
F
Copertina di Time dedicata
allʼesperimento di Fleishmann e Pons.
esperimento pubblico del
prof. Yoshiaki Arata sulla fusione fredda**. L’esperimento è stato condotto al
cospetto di un pubblico qualificato, facendo diffondere
Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica,
composta per 35% da palladio e per il 65% da ossido di
zirconio, alla pressione di 50
atm. Il calore, prodotto fin
dall’inizio, e cioè in concomitanza dell’immissione del
Deuterio, ha azionato un
motore termico. Dopo circa un’ora e mezzo l’esperimento è stato volutamente
fermato per effettuare le misure della presenza di elio4, a testimonianza dell’avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di
radiazioni pericolose e l’energia termica prodotta è
stata circa di 100.000 J.
Al di là delle quantità misurate, se tale esperimento si
rivelasse ripetibile, soddisfacendo gli esperti del settore, si potrebbe aprire un
nuovo capitolo nella comprensione di questi fenomeni, dedicato principalmente a realizzare l’esperimento con una quantità
maggiore di palladio - ossido di zirconio, allo scopo
di ottenere quantitativi più
elevati di energia, e all’estrazione dell’elio dalla matrice senza danneggiare
quest’ultima, in modo da
poterla riutilizzare.
*) La fusione fredda divenne improvvisamente famosa il 23 marzo 1989 quando i chimici Martin Fleischmann
dell’Università di Southampton in Inghilterra e Stanley Pons dell’Università dello Utah negli USA annunciarono
alla stampa di essere riusciti a realizzarla. La dichiarazione resa alla stampa il 10 marzo 1989 avvenne in un clima internazionale reso incandescente da disastri ambientali legati allo sfruttamento di energia: il disastro di
Chernobyl il 26 aprile 1986, e, con una coincidenza che ha veramente dell’incredibile, il disastro della petroliera Exxon Valdez il 24 marzo 1989. In aggiunta, la conferenza stampa fu rilasciata prima che apparisse una pubblicazione su rivista scientifica: un articolo breve comparve solo il 10 aprile, sul Journal of Electroanalytical
Chemistry, ma era scritto in modo affrettato, e conteneva alcuni errori sulla misura dell’emissione di raggi gamma. Fleischmann e Pons annunciarono di aver ottenuto energia in eccesso, che non poteva avere origini elettrochimiche, da una cella elettrolitica con due elettrodi (platino+ e palladio-) fondendo deuterio e ottenendo
elio. A conferma dell’avvenuta reazione nucleare, i due chimici portavano come prove le misure calorimetriche
dell’energia rilasciata dalla reazione e le misure di irraggiamento neutronico, dovute ai neutroni ad alta energia
rilasciati dalla reazione dei nuclei di deuterio.
Il 12 aprile Stanley Pons fece una presentazione trionfale dei risultati al congresso annuale della Società Americana di Chimica (ACS), mentre l’Università dello Utah chiedeva al Congresso degli Stati Uniti un finanziamento
di 25 milioni di dollari per proseguire le ricerche. Su questa decisione non poteva non pesare la considerazione
che, dopo il disastro ambientale della Exxon Valdez, il Congresso fosse ben disposto a finanziare ricerche sulla
fusione fredda. Lo stesso Pons, al congresso della ACS, aveva dichiarato che la fusione fredda avrebbe fornito
energia in eccesso con un dispositivo tascabile, se confrontato con gli apparati ben più complicati, necessari per
la fusione nucleare calda.
Una della caratteristiche che hanno creato fin da subito critiche da una parte della comunità scientifica (nonché
accese polemiche) è stata la scarsa riproducibilità degli esperimenti lamentata dai ricercatori fin da quando
Fleischmann e Pons il 13 marzo 1989 inviarono al Journal of Electroanalytical Chemistry la pubblicazione con le
loro ricerche, in quei febbrili momenti decine di laboratori fecero centinaia di tentativi di replicazione, purtroppo
la grande parte di questi non diede esiti sicuramente positivi, era evidente che le condizioni per cui il fenomeno
si poteva produrre erano molto particolari e quasi del tutto ignote anche ai due ricercatori, oppure questi si basavano su effetti non reali o spiegabili con particolari fenomeni di origine elettrochimica. Questa difficoltà nella
dimostrazione oggettiva del fenomeno, unita ad una particolare situazione di grande attesa da parte del pubblico fecero sì che alla fine fu gettato completo discredito sull’argomento. (Fonte: Wikipedia)
**) La fusione nucleare fredda, detta comunemente fusione fredda (in inglese “Cold Fusion” (CF), “Low Energy
Nuclear Reactions” (LENR) o “Chemically Assisted Nuclear Reactions” (CANR) ), è una definizione generica attribuita alle reazioni di fusione di particelle che si produrrebbero a pressioni ed a temperature molto minori di quelle a quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare “calda”.
Per molti studiosi, il termine fusione fredda, anche se comunemente utilizzato dalla stampa, per la tipologia
dei fenomeni a cui fa riferimento, non è corretto e quindi è meglio utilizzare il termine LENR, in quanto tali fenomeni
appartengono alla famiglia delle reazioni nucleari a bassa energia. (Fonte: Wikipedia)
6
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
STORIA E CULTURA
Risonanze morali nella vita e nell’opera di Leonardo da Vinci
dott. ing. Enrico Rota
Q
uesto vuol essere un
umile tributo alla memoria di un grande
saggio, di un sommo maestro
che ci ha tramandato tesori
di ineguagliabile verità e bellezza, che nella propria opera
ha profuso energie e valori
inestimabili e della sua vita ha
reso nobile esempio per ogni
uomo. Si è prodigato con generosità ed umiltà profonde,
sincere, nella piena consapevolezza che i suoi tesori avrebbero segnato un solco profondo sul terreno della scienza, dell’arte, della conoscenza. Ha agito nella consapevolezza che le sue “piccole verità” (così amava definire molte sue opere), avrebbero lasciato un’eredità ineguagliabile. Sospinto dall’animosità di
un condottiero, con l’orgoglio
del guerriero, la pazienza e l’umiltà del santo, ha cercato la
Verità tra le piccole verità, si è
avvicinato, l’animo ricolmo di
ammirazione, meraviglia e
sgomento insieme, alle soglie
dell’Assoluto.
Ha raggiunto vette di conoscenza ancora inesplorate, del
tutto sconosciute, animato
dalla sete di sapere e per rendere umile servizio agli uomini e a noi tutti. Egli è stato,
come ognuno di noi, ma in
quella sua incomparabile dignità e misura, servo di Dio, di
noi tutti. Onoriamolo perciò
in questa sua immagine, umana e divina assieme.
Tutta la sua opera è un riflesso dei suoi pensieri, un’immagine che va al di là delle immagini stesse delle sue singole opere; è una eco profonda
che gli sgorga dall’anima, in
una progressione costante. La
sua opera è tutt’uno con la sua
vita, in una coerenza, con uno
stile, che sono sinonimi di volontà e caparbietà, energia e
vitalità, tenacia e amore. Il suo
“genio” s’innalza e brilla sopra ognuno di noi come una
forza immane e potente, a immagine di tutte le Forze, di
tutte le Potenze; la sua imma-
Una pagina di appunti: progetto di una macchina per il volo.
È detta anche “lʼelicottero” (Parigi, Istituto di Francia, Ms.D, fol.89 recto)
gine è viva tra noi come simbolo, esempio di virtù da
emulare. Assumiamolo pertanto come riferimento, caso
peculiare, forse unico, per la
profondità e universalità delle
mete raggiunte.
Qual è la risposta ultima, definitiva che egli ci ha lasciato?
Qual è l’immagine vera, autentica, che di se stesso ha voluto fornire? Qual è la sua risposta al problema dell’Assoluto, alla ricerca della Verità
fra le piccole verità? Una risposta unica, verbale o filosofale, impressa con carta e matita o pennello e colori, non
l’ha lasciata. Se ne possono
però identificare delle tracce,
dei segmenti, attraverso il corso della sua vita e delle sue
opere insieme, misurate con
ugual metro, ugual termine di
confronto. Da quando afferma: “La invidia offende con
la fitta infamia, cioè col de-
Il Volto Del Redentore
trarre, la qual cosa spaventa
la virtù”, ove sottolinea l’aspetto dannoso di quel temibile peccato che è l’invidia; a
quando dice: “Io t’ubbidisco,
Signore, prima per l’amore che
ragionevolmente portare ti debbo, secondariamente che tu sai
abbreviare o prolungare le vi-
Cenni biografici
Leonardo nacque a Vinci, in provincia di Firenze, il 15 aprile del
1452. In giovane età lavorò nella bottega del Verrocchio, celebre
maestro, dal quale imparò l’arte della pittura. Nel 1482 si trasferì
a Milano ai servizi di Ludovico il Moro, noto mecenate e duca della città. Trascorse gli ultimi anni della propria vita in Francia, ad
Amboise, ove morì il 2 maggio 1519. Oltre ai noti capolavori pittorici,
Leonardo si dedicò a studi di ingegneria, geologia, anatomia, arte
militare e architettura; era inoltre un ottimo musicista, assai abile
nel suonare la lira. Lasciò in eredità un “Trattato della pittura”, pubblicato postumo nel 1651, e molti quaderni di appunti e disegni,
poi raccolti con il nome di “codici”. I più noti sono, ad esempio:il
Codice Atlantico, che raccoglie, prevalentemente, progetti di macchine e lavori di ingegneria; i quaderni di anatomia, apprezzati solo molto tempo dopo la scomparsa di Leonardo, ma con disegni
che vengono ancor oggi utilizzati nei testi di medicina; “il codice sul
volo degli uccelli”, al quale problema Leonardo si appassionò nel
tentativo di mettere a punto una macchina per volare. Perciò Leonardo elaborò numerose progetti, con idee e intuizioni che hanno precorso la scienza e la tecnologia di alcuni secoli, quali, ad esempio,
la bicicletta, il paracadute, il sommergibile e molte altre. Già ai
suoi tempi Leonardo divenne il simbolo del genio eclettico, universale. Eccelse in tutti i campi nei quali si applicò; i suoi appunti, disegni, meditazioni sono opere di appassionata e sottile poesia, più
che freddi documenti scientifici. Il Vasari, noto storico e biografo aretino, metteva in evidenza come molto raramente in una sola persona si trovano condensati tanti talenti:grazia, bellezza e virtù; perciò
definiva Leonardo “artista mirabile e celeste”.
L’autoritratto, il più universalmente conosciuto, rispecchia fedelmente
la descrizione di quanti lo conobbero personalmente e seppero descrivere i tratti caratteristici del suo aspetto: volto espressivo, sguardo profondo e contegno austero. È conservato a Torino, presso la Biblioteca Reale. La pittura, secondo Leonardo, deve essere posta ai
vertici più alti dell’arte, in quanto, in tale attività: “il pittore disputa
e gareggia con la natura”.
Le idee per la realizzazione di questa macchina Leonardo le aveva
ricavate da un esame minuzioso, attento, del volo degli uccelli. Nonostante la felicità delle sue intuizioni e analisi, raccolte nel codice citato, i tempi non erano ancora maturi perché potesse compiersi
questo ambizioso traguardo; la sola forza muscolare dell’uomo,
con la quale Leonardo pensava di azionare la sua macchina, non poteva bastare per alzarsi in volo, almeno in quell’epoca. Nella pagina
è in evidenza la tipica scrittura di Leonardo, diretta dal margine destro del foglio verso quello sinistro, con i caratteri e le lettere che risultano speculari rispetto a quelle dell’alfabeto. Questo originalis-
te a li omini”, ove traspare un
autentico senso di timore, riverenza e amore per Cristo
Creatore, a quando afferma,
in atto di sincera umiltà:
“Quando io crederò imparare a
vivere, e io imparerò a morire”
tutta l’opera, la vita medesima di Leonardo è intrisa di
echi persuasivi, di ammonimenti morali.
Citiamone alcuni altri, estratti
dai suoi appunti e dalle sue
meditazioni: “Chi non punisce
il male comanda che si facci”;
“Chi non ama la vita non la
merita”. Quante ingiustizie e
quanto dolore si potrebbero
risparmiare alle persone se si
seguissero alla lettera questi
ammonimenti! E ancora: “Dell’error di quelli che usano la
pratica sanza scienzia. Quelli
che s’innamoran di pratica sanza scienzia, son come ‘l nocchieri ch’entra in navilio sanza
timone o bussola, che mai ha
certezza dove si vada”.
In un altro pensiero esprime il
principio che il vero amore è
figlio della vera conoscenza,
la quale si acquisisce attraverso l’uso della pazienza e dell’umiltà. Al contrario, invece:
“Alli ambiziosi, che non si contentano del benefizio della vita, né della bellezza del mondo, è dato per penitenzia che
lor medesimi strazino essa vita, che non possegghino la utilità e la bellezza del mondo”.
Non è difficile individuare in
queste eco che risuonano dalla sua vita e dalle sue opere,
in queste confessioni di un’anima assetata di verità, un minimo comun denominatore:
Amate, amate, amate!
Di quale amore vero? Se possono servire da testimonianza opere quali L’annunciazione, La Vergine delle Rocce,
L’Adorazione dei Magi, L’Ultima Cena, se può servire da
testimonianza il racconto che
della sua vita ne fa il Vasari,
fino ai giorni ultimi che lo separano dalla morte: “Finalmente venuto vecchio stette
molti mesi ammalato; e vedendosi vicino alla morte, si
volle diligentemente informare de le cose catoliche e della
buona e santa religione Cristiana, e poi con molti pianti
confesso e contrito, se bene
non poteva reggersi in piedi,
sostenendosi nelle braccia di
suoi amici e servi, volse divotamente pigliare il santissimo
Sacramento fuor dal letto...”.
Se sono vere queste testimonianze, dalla sua vita scaturisce
un’eco profonda, un ammonimento ultimo: Amatevi dello stesso amore fraterno col
quale il Cristo, figlio di Dio, è
salito sul Calvario.
raffigura l’ultima cena di Nostro Signore Gesù Cristo, nel momento in cui annuncia agli apostoli che uno di loro lo tradirà. È considerato uno dei maggiori capolavori pittorici di Leonardo, essendo
ricco di pathos e di mistica, divina presenza. L’opera si trova a Milano, su una parete del Refettorio di Santa Maria delle Grazie; fu eseguito tra il 1495 e il 1497. Sino a poco tempo fa il dipinto recava i
segni del deterioramento e della corrosione, che iniziarono prematuramente, in quell’occasione avendo il suo autore sperimentato
una nuova e ardita tecnica pittorica, non ancora consolidata dall’esperienza. Di recente l’affresco è stato restaurato da Mauro Pelliccioli, che ha saputo ridare vigore ai tocchi di pennello di Leonardo, ormai fatiscenti. Leonardo sentiva molto, come d’altronde i
maggiori artisti del suo tempo, il tema religioso, nel quale produsse
i migliori capolavori. Il tema lo affrontava con il sentimento dell’artista e del credente, oltre che con il rigore e il metodo dell’uomo
di scienza. Una delle caratteristiche che distingueva Leonardo da molti altri pittori contemporanei era che egli non si sentiva mai pienamente appagato del lavoro compiuto e che perciò, oltre a ricercare
e sperimentare nuove tecniche, anche rivoluzionarie, spesso ritornava
sulle proprie opere per individuarne i limiti e cercare di apportare
correzioni e migliorie. Quest’ansia di perfezione lo tormentava e lo
costringeva a intensi e prolungati sforzi, tanto che, spesso, nel dipingere - come racconta il Vasari - era soggetto a tremori e a forti
emozioni. Forse a causa di questo anelito di verità nel cuore iniziava e lasciava incompiute diverse opere. Secondo il Vasari, ad esempio, Leonardo accettò “imperfetta” la testa del Cristo, non trovando modello adatto per “quella bellezza e celeste grazia”. In un taccuino d’appunti questo simbolo straordinario del genio di ogni tempo, ha lasciato scritto: “La verità sola fu figliola del tempo”.
Autoritratto (anno 1512 ca.)
simo modo di scrivere, oltre a essergli congeniale, probabilmente serviva a Leonardo per proteggere i suoi manoscritti e le sue invenzioni
da occhi indiscreti. Forse era una specie di codice che gli consentiva di custodire gelosamente i suoi segreti. Leonardo, in effetti,
era in grado di utilizzare abilmente, per scrivere o dipingere, entrambe le mani.
Altra caratteristica dei codici leonardiani è il fatto che in alcune pagine, spesso ai margini di esse, si trovano precetti o ammonimenti
a carattere morale. Anche questa è una scelta molto peculiare, che
distingue Leonardo da molti altri scienziati e artisti che l’hanno
preceduto o seguito. Ciò rende la sua personalità più umana e la sua
ricerca più viva, appassionata.
Questo studio a pastello per la testa del Salvatore è conservato a Brera. È servito a Leonardo per preparare l’affresco “II Cenacolo”, che
Bibliografia
1. Leonardo da Vinci, “Scritti Letterari”, a cura di Augusto Marinoni, Rizzoli,
1974.
2. “Leonardo”, di Mina Bacci, Fabbri Editori, 1978.
3. “Leonardo da Vinci”, di Silvana Levi Orban, Edizioni Futuro, 1980.
4. “Leonardo 1’artista”, di Anna Maria Brizio, Maria Vittoria Brugnoli e Andrè
Chastel, Giunti Barbera, 1981.
5. “Leonardo scienziato”, di Carlo Zammattio, Augusto Marinoni e Anna Maria Brizio, Giunti Barbera, 1981.
6. “Leonardo inventore”, di Ludwig H. Heydenreich, Bern Dibner e Ladislao Reti, Giunti Barbera, 1981.
7. Giorgio Vasari, “Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti”, Rizzoli
Editori, Milano, 1971-’78, vol. II (l’opera è in quattro volumi).
8. Leonardo da Vinci, “Trattato della pittura”, Newton e Compton, Roma 2006
9. “ Leonardo”, di Carlo Pedretti, Capitol, Bologna, 1979
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
7
DALLA PRIMA PAGINA
NorNed: cavo elettrico sottomarino che collega
le coste della Norvegia a quelle dell’Olanda
Davide Canevari
segue da pag. 1
a capacità del collegamento è pari a 700
MW, con la possibilità
di raggiungere i 1.000 MW
per periodi molto brevi (circa
15 minuti); già nelle prime
settimane di operatività è stato raggiunto un picco di 820
MW. NorNed, a regime, è
quindi in grado di assicurare
5 TWh all’anno, sufficienti a
coprire la metà dei consumi
di una città come Amsterdam. Le perdite sono pari al
3,7 per cento, valore di assoluto rilievo considerando la
distanza e la capacità.
La profondità massima raggiunta è di 410 metri, su fondali particolarmente “trafficati”. Il cavo, lungo il percorso, incrocia infatti altri 22 collegamenti. Nel complesso il
peso totale dell’opera è pari a
45 mila tonnellate; un valore superiore rispetto a quello
che avrebbe avuto un collegamento di analoga lunghezza sulla terraferma (le
maggiori esigenze di protezione della struttura dagli
agenti esterni che impone il
mare aperto si traducono in
un aggravio anche in termini
di peso). Nonostante le difficoltà operative, imposte dall’ambiente di lavoro - il Mare
del Nord - anche la realizzazione è stata a tempo di record: i primi lavori sono stati iniziati nel 2005, e all’atto
dell’inaugurazione ufficiale
NorNed aveva già “accumulato” 36 settimane di pieno
funzionamento. Si stima che
i costi di NorNed saranno interamente coperti in circa 15
anni. E non è male, visto che
i tecnici parlano di una vita
utile dell’opera certamente
superiore al mezzo secolo,
dovendo stare stretti.
Fin qui le apprezzabili valenze tecniche. Come detto, però, quest’opera è destinata a
lasciare un segno significativo
anche in termini di politica
energetica europea, soprat-
foto: © Copyright 2008 ABB.
L
nua anche se certamente più
programmabile rispetto all’eolico. Al contrario, l’Olanda soffre un’elevata dipendenza dalle fonti dure, con le
note conseguenze che ciò
comporta (vulnerabilità del
sistema agli aumenti delle
quotazioni internazionali, alte emissioni di anidride carbonica, eccetera).
In prima battuta NorNed
consentirà agli orange di avere un mix di generazione più
levano grandi differenze di
prezzo tra le stagioni (o le annate) più piovose e quelle
secche. L’allacciamento con
l’Olanda consente quindi di
garantire una maggiore sicurezza e qualità della fornitura
anche nel Paese scandinavo
proprio perché, se in difficoltà, da esportatore potrà diventare importatore senza
dover provvedere in proprio
a una capacità addizionale di
generazione o andare incon-
foto: © Copyright 2008 ABB.
verde, avendo accesso diretto all’energia da fonte idroelettrica prodotta in Norvegia.
Grazie a questa interconnessione, inoltre, la stessa Olanda potrà realizzare all’interno dei propri confini nuovi
parchi eolici senza temere
conseguenze negative per il
proprio sistema elettrico in
assenza di vento.
“Quanto alla Norvegia - spiegano gli esperti di Abb - da
sempre in questo Paese si ri-
foto: © Copyright 2008 ABB.
tutto per quanto riguarda le
opportunità di sviluppo delle
fonti rinnovabili.
Attualmente la generazione
elettrica in Norvegia dipende quasi esclusivamente dall’idroelettrico: ha quindi tutti i pregi di un “sistema verde” svincolato dalle tensioni
dei mercati internazionali delle fonti fossili. Il risvolto della medaglia è quello di doversi affidare ad una sola fonte, potenzialmente disconti-
tro a crescite eccessive dei
costi. Inoltre la stessa Norvegia, avendo ora uno sbocco
in Europa, potrebbe a questo punto pensare a uno sviluppo del proprio potenziale
eolico; sviluppo che altrimenti non avrebbe senso coltivare, visto che oggi l’idroelettrico già copre tutto il fabbisogno interno”.
Più in generale l’interconnessione contribuisce anche a
rinsaldare i rapporti di politica energetica tra i due Paesi e
tra il blocco scandinavo e
l’Europa nord occidentale.
Chiaramente a questo punto
le strategie devono essere
portate avanti di comune accordo, mentre il singolo Stato perde l’interesse (anche
economico) a fare di testa
propria e a perseguire una politica di autosufficienza energetica. Fatto che si traduce,
tra l’altro, in un vantaggio ambientale. Senza considerare il
già citato possibile stimolo alla costruzione di nuovi impianti da fonte rinnovabile,
da sola quest’opera permetterà di ridurre le emissioni di
anidride carbonica in atmosfera di 1,7 milioni di tonnellate/anno, rispetto all’alternativa di sviluppare i sistemi
di generazione scandinavo e
dei Paesi Bassi come due realtà a se stanti.
NorNed, tra l’altro, dovrebbe essere solo il primo di una
serie di collegamenti destinati a creare una rete energetica tra i principali Paesi
europei. Entro la fine di quest’anno dovrebbe debuttare
l’interconnessione tra Germania e Danimarca, entro il
2009 quella tra Gran Bretagna e Olanda (da 1.300 MW
di potenza) e il Sapei tra la
Sardegna e la penisola italiana; entro il 2014 tra Norvegia
e Danimarca. Si parla già per
altro, di studiare nuove linee
tra Norvegia e Germania,
Norvegia e Gran Bretagna e
una seconda connessione tra
Norvegia e Paesi Bassi.
Cavi ad alta tensione in corrente continua
Mezzo secolo di storia, guardando al futuro
Servono più interconnessioni per rispondere
alla “fame” di energia verde del Pianeta
HVDC è l’acronimo di High Voltage Direct Current,
ovvero di alta tensione in corrente continua. È attualmente la tecnologia di riferimento per la trasmissione di energia elettrica in quantità elevate e
sulle lunghe distanze, sulla terraferma o in mare
aperto (la potenza di riferimento supera i 300 MW).
La tecnologia in sé non è nuova: le prime applicazioni risalgono a mezzo secolo fa, con la costruzione
in Svezia, ad opera di Abb, del primo collegamento al mondo HVDC a uso commerciale. Proprio gli
ultimi anni sono stati testimoni di una decisa accelerazione. Tra il 1995 e il 1999 le nuove installazioni non hanno mai superato i 4.000 MW all’anno,
come capacità cumulata. Tra il 2000 e il 2006 si è
oscillato da un minimo di un migliaio di MW (nel
2003) a un massimo di poco superiore ai 6.000
(nel 2004). Lo scorso anno ha registrato un’impennata che ha portato alle soglie dei 18.000 MW
installati. Gli stessi esperti di settore non azzardano proiezioni da qui al 2010 ma, quasi certamente,
i risultati dello scorso anno saranno per lo meno
eguagliati, grazie anche all’esplosione del mercato
dei cavi sottomarini HVDC
Il settore sta vivendo una fase di crescita che è limitativo definire profonda e rapida (tremendous
dicono gli inglesi). Dal 1954 - data di “debutto”
della tecnologia - al 2004 sono stati posati circa
3.600 chilometri di linee sottomarine. La stessa
lunghezza verrà messa in un solo quinquennio, tra
il 2005 e il 2010.
Per il futuro si parla già di UHVDC, dove la “U” significa ultra. Due anni fa, sempre Abb ha inaugurato
la prima stazione di prova al mondo per UHVDC a
800 kV, una applicazione che in corrente continua
consente di arrivare a potenze di 6.400 MW (e oltre) e di superare i 1.000 chilometri di distanza.
per la consegna, anno 2011. E da quelle parti è difIl mondo dell’energia rinnovabile vive una proficile che si verifichino slittamenti nei programmi.
fonda “contraddizione geografica”. Solitamente, inSecondo uno studio Abb, sarebbero addirittura
fatti, le aree più idonee all’installazione di un par14 (compreso quello descritto) i progetti di power
co eolico, di un campo fotovoltaico o di una censuperhighways pianificati in Cina da qui al 2020,
trale idroelettrica, sono distanti dalle zone di magper limitarsi a quelli superiori ai 5.000 MW! La
gior consumo dell’energia elettrica parecchie censituazione non cambia se si considera l’energia sotinaia o anche alcune migliaia di chilometri. È stalare. Secondo alcuni calcoli - che vanno tuttavia into ad esempio calcolato che nel cuore dell’Africa
tesi come una pura teoria, non certo facile da
esiste un potenziale hydro pari a 50 GW; altri 120
mettere in pratica - basterebbe dedicare una fraGW potrebbero arrivare dallo sfruttamento delle rizione minima dei deserti presenti sulla Terra alla
sorse del Brasile; ben 300 dal cuore della Cina e
generazione fotovoltaico, per coprire l’intero fabaltri 50 dalle regioni del Sud Est asiatico. Nel combisogno presente e futuro del noplesso si tratta di circa 500 GW;
stro Pianeta. Ad esempio, 18 mil’equivalente di mezzo migliaio
la chilometri di Sahara (su un todi grandi centrali tradizionali aliLe aree più promettenti
tale di 9 milioni di chilometri) pomentate a combustibili fossili o
trebbero rifornire tutta l’Europa. I
di altrettanti impianti nucleari!
per lo sfruttamento
deserti degli Usa sarebbero più
Questo enorme quantitativo di
delle rinnovabili distano
che sufficienti per saziare gli “apenergia dovrebbe tuttavia perpetiti” della nazione più energicorrere distanze anche di 2migliaia di chilometri
vora del mondo; lo stesso dis3.000 chilometri per trovare il
dai maggiori centri
corso potrebbe farsi per le aree
suo sbocco ideale, ovvero per
aride dell’Asia nei confronti di Ciraggiungere i grandi centri di
di consumo
na e India.
consumo industriale o domestiVa però aggiunto che il 90 per
co. Devono quindi entrare in giocento della popolazione mondiale e delle attività
co nuove “autostrade” dell’energia, con caratteproduttive si trovano a non meno 2.700 chiloristiche - in termini di lunghezza, portata, ridotto
metri di distanza dalle zone desertiche (dati Deimpatto ambientale - non immaginabili fino a posertec 2008). Ancora una volta non avrebbe quinchi anni or sono. In Cina, per esempio, è attualdi senso parlare di generazione senza aver prima
mente in fase di realizzazione il più lungo e potente
affrontato il discorso delle interconnessioni casistema di trasmissione a livello mondiale. Si tratpaci di trasportare elevati quantitativi di energia
ta di un collegamento - di oltre 2 mila chilometri
elettrica, su grandi distanze, con standard di sidi lunghezza, con tecnologia UHVDC (vedi box) e
curezza e affidabilità adeguati. È questa una delle
capacità pari a 6.400 MW, efficienza del 93 per
sfide più affascinanti che attendono il mondo delcento - destinato a portare energia idroelettrica
l’energia nei prossimi anni.
dallo Sichuan fino a Shanghai. Tempo previsto
Il colosso mondiale Abb ha anche lanciato sul mercato la tecnologia HVDC Light, sempre dedicata alla trasmissione sulle lunghe distanze - sotterranea
e sottomarina - di energia elettrica tra i 50 e i 1.100
MW. Una soluzione, si legge in una nota di Abb,
che offre numerosi vantaggi ambientali, tra cui linee
elettriche invisibili, contenimento dei campi elettromagnetici, cavi isolati a secco e stazioni di conversione compatte. È una soluzione ideale per il
collegamento delle centrali eoliche alle reti elettriche,
la fornitura di energia dalla terraferma a isole o piattaforme petrolifere offshore, l’alimentazione dei centri urbani. Tutti mercati in particolare effervescenza.
È attualmente in fase di costruzione un collegamento con tecnologia HVDC Light della lunghezza
di 200 chilometri per collegare il più grande parco
eolico offshore oggi esistente al mondo, al largo
delle coste tedesche, con la terraferma. Avrà una
capacità di 400 MW e sarà completato nei prossimi 24 mesi.
Un’altra significativa realizzazione riguarda il collegamento tra la Norvegia e la piattaforma petrolifera offshore della BP a Valhall, nel Mare del Nord.
Sarà operativo nel 2010 (i lavori sono stati avviati
nel giugno 2006), avrà una capacità di trasmissione pari a 78 MW e una lunghezza di 292 chilometri. Andando a sostituire un generatore a gas, che
precedentemente produceva l’energia elettrica in
sito, questo collegamento eviterà l’immissione in atmosfera di 300 mila tonnellate di anidride carbonica
e di 250 tonnellate di NOx ogni anno.
Da segnalare anche l’accelerazione tecnologica senza precedenti impressa ai cavi Light nel più recente passato dalla ricerca di settore. La capacità è
cresciuta di 400 volte in soli dieci anni: dai 3 MW
della prima applicazione nel 1997 ai 1.100 attuali.
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IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
LINEA DIRETTA CON GLI ORDINI
Commenti e riflessioni sul Congresso nazionale di La Spezia
Roberto Di Sanzo
Parla Guido Torello, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Vercelli
Il parere di Alessio Roselli, Presidente dell’Ordine di Gorizia
L’intervento di Adriano Gerbotto, Presidente dell’Ordine di Cuneo
Abbiamo dimostrato
che l’ingegneria
è viva e vitale
Ingegneri più propositivi
per risolvere i problemi
della categoria
Poca risonanza mediatica
dedicata alla nostra
attività congressuale
Un congresso interessante, sia
per i contenuti sia per la presenza di relatori altamente qualificati. Guido Torello, Presidente
dell’Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Vercelli, esprime
una certa soddisfazione per come sono andate le cose a La
Spezia. “Certo, è inutile nasconderlo, qualche pecca organizzativa c’è stata – dice l’ingegner
Torello – ma non bisogna gettare la croce addosso a nessuno,
non è facile allestire congressi di
tale portata, emergono sempre
delle difficoltà. Ad ogni modo la
rassegna congressuale mi è piaciuta: tanti esperti di
prestigio, sono stati trattati temi di alto livello. L’unica
pecca è che gli argomenti trattati non sono stati raggruppati con coerenza, gli interventi si sono susseguiti senza un filo logico, probabilmente per problemi di
orario degli stessi relatori”. Il pensiero di Guido Torello si fa più articolato quando si parla prettamente
di professione: “Il congresso ha raggiunto gli obiettivi
che si era prefissato, con una forte chiarezza nelle prese di posizione. Gli ingegneri hanno dimostrato di essere decisamente impegnati anche in campo ambientale. Insomma, la categoria è viva e vegeta: il problema
è che dobbiamo far capire alla gente che questi argomenti preoccupano anche noi. Si tratta del nostro lavoro, non siamo certo insensibili alle questioni dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro, siamo in grado
di prenderci le nostre responsabilità”. Qualche perplessità emerge, invece, quando si parla del contributo
dato dai politici al congresso: “Fa piacere che siano
intervenuti, ciò dimostra che sono al corrente delle
problematiche della categoria. Allo stesso tempo devo
dire che alcuni interventi sono stati deludenti. Spesso gli
esponenti del mondo politico affontano le tematiche
con troppa superficialità, senza pensare che hanno di
fronte una platea di professionisti qualificati. Su tante
questioni fondamentali per noi si sente sempre e solo
propaganda politica”.
Un giudizio moderatamente positivo sull’andamento dei lavori congressuali arriva da Alessio Roselli,
Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Gorizia. “E’ stato un congresso migliore rispetto al solito – dice l’ingegner Roselli – soprattutto per
l’immagine pubblica della categoria. E’ stato positivo
il voler puntare sulla funzione e il ruolo dell’ingegnere nella società. Purtroppo al giorno d’oggi dobbiamo recuperare terreno nell’immaginario collettivo, e
quindi lo sforzo fatto dal congresso è da valutare con
ottimismo”. Si poteva certamente fare di più, in ogni
caso. Lo riconosce lo stesso ingegner Roselli: “A La
Spezia si è parlato troppo poco dei problemi reali che
attanagliano la categoria. Un esempio? La questione relativa alla riforma della professione. E’ stato detto che
la direzione che si intraprenderà sarà quella di riforme
specifiche per aree professionali definite. Bene, ma allora diciamo noi ingegneri cosa vogliamo fare, quali sono le nostre intenzioni al proposito. Abbiamo
unicamente parlato degli interessi generali, non ci siamo mai addentrati nel
particolare delle esigenze dell’ingegnere”. Ecco quindi la proposta del Presidente di Gorizia: “Per quanto riguarda le nostre istanze, dobbiamo diventare più propositivi. Ecco, la categoria degli ingegneri dovrebbe proporre al
Governo un proprio testo di legge sulla riforma: per far ciò, però, ci vuole un
dibattito interno che sino ad oggi è stato sottovalutato”. Alessio Roselli ha anche un giudizio piuttosto chiaro sull’intervento degli esponenti politici al
congresso: “Mi è piaciuto il discorso del sottosegretario Castelli, anche se mi
è parso un po’ troppo rassegnato in un passaggio nel quale ha praticamente ammesso il ruolo di secondo piano degli ingegneri rispetto ad altre professionalità. Sono rimasto piuttosto perplesso, invece, dall’intervento del senatore Grillo, specialmente quando ha detto che gli alti costi della Tav deriverebbero dal fatto che prevede anche il trasporto delle merci. Noi sappiamo
che una soluzione del genere non è possibile: bisogna conoscere bene gli
aspetti tecnici per non fare poi scelte sbagliate. Ecco perché gli ingegneri devono diventare protagonisti nella diffusione delle conoscenze scientifiche e
tecniche: per permettere ai politici e agli attori principali del mondo economico e sociale di prendere delle decisioni adeguate alle esigenze della
società in cui viviamo”.
Un congresso non certo dei migliori, ma con una mozione finale sicuramente da valutare con
soddisfazione. Adriano Gerbotto,
Presidente dell’Ordine di Cuneo,
traccia un bilancio dell’evento
spezzino partendo proprio dal
documento che ha un po’ sintetizzato le istanze e gli argomenti trattati durante i lavori.
“Per la prima volta la mozione –
sottolinea l’ingegner Gerbotto –
è stata discussa nel corso dell’assemblea dei Presidenti, fatto senz’altro positivo. Si tratta di un testo essenzialmente rivolto verso
l’esterno, per ribadire all’opinione pubblica, alla società
civile, che gli ingegneri vogliono essere ascoltati, specialmente su argomenti come l’energia e l’ambiente,
sui quali ne sappiamo sicuramente più di tanti altri.
Purtroppo il congresso, a parte la stampa specializzata,
non ha avuto quella risonanza mediatica che avrebbe
meritato per l’importanza delle tematiche trattate”.
Il difetto di comunicazione, però, non è solo verso l’esterno: si sente, infatti, l’esigenza “di farci sentire – aggiunge il Presidente dell’Ordine di Cuneo – anche dagli oltre 120 mila colleghi che ogni giorno svolgono la
professione. Spesso si nota un certo scollamento tra
noi rappresentanti degli Ordini e il resto della categoria.
Dobbiamo impegnarci maggiormente nel far sapere
quanto facciamo, le nostre attività”. In ogni caso, La
Spezia ha rappresentato un momento davvero importante per il mondo delle professioni.
“La novità fondamentale emersa dalle dichiarazioni degli esponenti politici – chiude l’ingegner Gerbotto – è
che sarà approntata una riforma degli Ordini professionali specifica per ogni categoria coinvolta. Mi sembra
un passo avanti da salutare con ottimismo: i problemi e
le esigenze degli ingegneri sono del tutto diverse da
quelli degli avvocati, dei notai, dei medici. E’ una riforma che si può studiare ed analizzare ulteriormente: non
è detto, ad esempio, che si debba fare un testo per ogni
singola categoria, magari si possono raggruppare le
professionalità, nel nostro caso creando un’area tecnica”.
La parola a Domenico Pino, Presidente dell’Ordine di Imperia
Pronti a fornire il nostro
contributo al mondo politico
per lo sviluppo del Paese
Molti spunti interessanti, con l’obiettivo di riaffermare il ruolo
dell’ingegneria. L’ingegner Domenico Pino, Presidente dell’Ordine di Imperia, inquadra il
congresso analizzandone i contenuti espressi durante i lavori.
Partendo da una constatazione:
“La crisi generalizzata che sta investendo il mondo dell’economia coinvolge anche la nostra
professione. A maggior ragione,
l’abolizione dei minimi tariffari
porta a ribassi improponibili che
minano fortemente la possibilità
di fornire lavori con le adeguate
garanzie di qualità, sicurezza e accortezza. Sia ben chiaro, qui nessuno sta parlando di difesa dei privilegi: al
giorno d’oggi si tratta di salvaguardare una retribuzione almeno dignitosa per i professionisti”. Grande attenzione poi per il tema congressuale: “Davvero importante il concetto dell’ambiente e della sostenibilità.
Abbiamo ribadito che bisogna agire e progettare tenendo conto del contesto in cui le opere vengono realizzate, verificandone la sostenibilità e l’armonia con
l’ambiente circostante. Molti di noi già lo facevano,
ma riproporre tali idee fa sempre bene, non c’è dubbio”.
Altro capitolo, i rapporti con il mondo della politica.
L’ingegner Pino si sofferma esplicitamente ad analizzare
gli interventi di coloro che hanno parlato a La Spezia: “Il sottosegretario Castelli ha impostato un discorso condivisibile, non si è posto alla platea come un
politico ma come un collega. Il riferimento alla suddivisione della riforma ordinistica secondo aree professionali è senz’altro la strada giusta da percorrere, spero che il ministro Alfano possa attuare i suoi propositi in tempi rapidi. Per quanto concerne il senatore Grillo – aggiunge il Presidente -, che ha chiesto alla categoria di farsi sentire dalla politica per dare il proprio
contributo, ebbene volevo dire che gli ingegneri vogliono essere coinvolti negli aspetti decisionali. Purtroppo spesso però si tratta soltanto di discorsi teorici
che non si concretizzano. L’ingegneria è disposta ad
aiutare la politica per risolvere questioni urgenti per il
Paese. Le nostre competenze saranno sicuramente utili, anche i politici se ne devono rendere conto”.
L’opinione di Giancarlo Ferrera, Presidente dell’Ordine di Novara
Bisogna analizzare
il presente e il nostro ruolo
nella società contemporanea
Le dichiarazioni di Salvatore Saccà, Presidente dell’Ordine di Catanzaro
Dobbiamo avere
più consapevolezza
del valore della professione
“Secondo me quello che teniamo ogni anno non dovremmo più chiamarlo congresso”. Esordisce così Salvatore Saccà, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Catanzaro; una sorta di provocazione, ma forse neanche tanto, come spiega bene lui
stesso. “In un congresso vero e proprio si confrontano
programmi e posizioni differenti, si votano le varie
mozioni presentate e poi si eleggono gli organi rappresentantivi. Da noi tutto ciò non succede; e allora sarebbe più idoneo parlare di assemblea annuale della categoria, non le pare?”. Opinione rispettabile, per carità. Ma l’ingegner Saccà motiva le sue argomentazioni
con ulteriori considerazioni: “Si è trattato di una rassegna eccessivamente spostata verso un piano meramente filosofico, con troppi interventi e discorsi che
non hanno avuto nessuno sbocco pratico per noi ingegneri. Sarebbe stato necessario invece parlare in maniera approfondita del ruolo dell’ingegneria in una
società contemporanea in piena e continua trasformazione, del contributo che
possiamo dare per rispondere alle problematiche legate all’energia, all’ambiente.
E invece niente, purtroppo non abbiamo risposto a tali esigenze”. Anche
sulla mozione congressuale il Presidente di Catanzaro ha qualcosa da dire: “E’
soltanto una dichiarazione di intenti, una richiesta. C’è dentro un po’ di tutto, e invece avrebbe dovuto essere molto più politica, se così posso dire, nel
senso che la nostra categoria avrebbe dovuto sottolineare la volontà di partecipare in maniera attiva ai tavoli decisionali del mondo politico, per sentirci
più protagonisti grazie alle nostre competenze e capacità professionali”. Un’esigenza da girare al più presto alla rappresentanza politica del Paese: “Gli
esponenti politici sono venuti per ripeterci sempre lo solite cose. Ciò purtroppo
dimostra ancora una volta quanto poco conta l’ingegneria nei posti di comando. In noi deve crescere l’autostima, la consapevolezza del nostro valore; anche e soprattutto con i politici dobbiamo farci sentire con maggior autorevolezza, senza ogni volta essere forzatamente deferenti. Se andremo
avanti così, infatti, fra poco reciteremo il De Profundis della categoria”.
“Il Congresso? Non l’ho apprezzato molto”. Parla chiaro l’ingegner Giancarlo Ferrera, Presidente dell’Ordine di Novara. E
non le manda certo a dire: “Fortunatamente l’evento ha avuto
un epilogo positivo, con una mozione coerente con i temi trattati. Negli anni passati invece erano
stati fatti dei minestroni. Per accontentare un po’ tutti si inserivano tematiche tra le più disparate che nulla avevano a che
fare con il titolo del congresso”.
Nonostante ciò, l’ingegner Ferrera non risparmia critiche, tutt’altro: “Negli ultimi undici congressi, quelli che ho seguito personalmente,
cinque si sono basati su questioni relative al futuro, all’innovazione e al cambiamento, gli altri sei su ambiente e sostenibilità. Si tratta ormai di argomenti inflazionati,
discussi a più riprese”. Bisognerebbe insomma focalizzare l’attenzione su altre priorità: “Sarebbe il caso di
analizzare in maniera approfondita gli aspetti politici
della categoria. Prendiamo il tema della rassegna spezzina: la prima parte, vale a dire Costituzione, cultura e
etica della responsabilità, era sufficiente per costruire
un congresso di alto profilo. E’ questo che manca: affrontare i problemi che l’attualità ci presenta giorno
per giorno”. Si parla sempre del passato e del futuro, “ma
mai del presente – sottolinea l’ingegner Ferrera -. I temi sociali ed economici che sono di nostra stretta pertinenza non si analizzano per niente. Qual è ad esempio
la posizione della categoria sul fatto che il lavoro, come
ricchezza, continua a scadere e a perdere il proprio potenziale nei confronti della Finanza? E ancora, è possibile che gli ingegneri non si pronunciano sulla possibilità che l’acqua, risorsa vitale per il pianeta, possa essere gestita dai privati? Non sono questioni campate in
aria, ma riguardano espressamente la nostra professionalità e le competenze di ognuno di noi. Gli ingegneri
hanno l’obbligo morale ed etico di valutare tali tematiche ed esprimere un parere per valorizzare il loro ruolo funzionale nella società contemporanea".
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
9
ATTUALITÀ ITALIA
Incidenti sul lavoro,
rapporto annuale INAIL
Con il patrocinio del
1563
dott. ing. Giovanni Manzini
econdo T ultimo rapporto dell’INAIL, nel
2007 il numero degli incidenti sul lavoro in Italia e
diminuito di circa 15.500 unita, facendo cosi registrare una
flessione dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Si tratta di
un calo che risulta significative, anche perche, nel 2007, il
numero degli occupati e cresciuto dell’1%. Per quanto riguarda i casi mortali, la diminuzione rispetto all’anno precedente dovrebbe essere pari
al 12,8% (dati ancora provvisori): in particolare si sono
distinti il settore dell’Agricoltura (-21%) e quello dell’Industria e Servizi (-12%).
Oltre il 60% degli infortuni e
S
concentrato al Nord e in particolare nel Nord-Est industrializzato (nel 2007 sono
stati denunciati quasi 299.000
casi, un terzo del totale nazionale). Inoltre, un’analisi territoriale dei dati più dettagliata evidenzia come la riduzione degli infortuni abbia
riguardato praticamente tutte
le Regioni italiane, ad esclusione della Sicilia (che con un
+4,1% registra un sensibile incremento), del Lazio, della
Calabria & della Provincia autonoma di Bolzano.
In controtendenza rispetto al
dato generale, gli infortuni dei
lavoratori stranieri, il cui numero e aumentato dell’8,7%
(140.000 denunce nel 2007
FORMAZIONE TECNICA:
contro le 129.000 del 2006).
Al primo posto, con oltre
20.000 denunce, il settore delle Costruzioni.
Di rilievo il dato secondo il
quale il 92,4% delle aziende
non hanno registrato nel corso dell’anno infortuni, che risultano concentrati nel restante 7,6%.
Relativamente agli altri Paesi
europei, il nostro Paese, con
un indice pari a 2.900 infortuni per 100.000 occupati, si
pone al di sotto della media
dell’area europea ed in particolare dell’UE-15, facendo registrare un tasso di infortuni
più basso rispetto a Paesi assimilabili all’Italia quali Francia, Germania e Spagna.
Gas naturale:
documento dell’AEEG
AEEG ha recentemente diffuso il documento "Introduzione
di un mercato regolamentato
del gas naturale e definizione
delle modalità di offerta presso il medesimo mercato delle quote corrispondenti agli
obblighi derivanti dalla normativa vigente (piattaforma
organizzata gas)", relative alla proposta di istituire una
piattaforrna organizzata di tipo informatico, a disposizione degli operatori, per gli
scambi di gas all'ingrosso. L'iniziativa genererebbe una prima forma di mercato regolamentato, utile anche per
promuovere efficienza e trasparenza, a vantaggio della
concorrenza e della flessibilità commerciale. La proposta
è dettagliata nel documento
suddetto (DCO 21/08) pubblicato sul sito dell'Autorita
(www.autorita.energia.it), e i
soggetti interessati hanno potuto formulare le proprie osservazioni fino al 15 settembre 2008. Secondo 1'AEEG,
questa nuova proposta sarà
utile per la futura definizione di una vera borsa del gas,
ed, in particolare, per la realizzazione di quest'ultima, saranno necessari alcuni pre-
L’
supposti, fra i quali:
disponibilità di un'offerta
adeguatamente superiore alla domanda (surplus di offerta), connessa alla disponibilità di infrastrutture e di commodity;
disponibilità di nuove capacita di importazione e stoccaggio;
presenza di una pluralità
di operatori di dimensioni
adeguate (pluralità nell'offerta);
Sarà importante
"apprendere"
dalle esperienze
dei mercati similari
di Gran Bretagna
e Stati Uniti
piena garanzia della trasparenza e della neutralità del
servizio di dispacciamento.
Inoltre, 1'esigenza di un primo sistema nazionale centralizzato di negoziazione del
gas (ad integrazione dell'attuale PSV - Punto di Scambio Virtuale), oltre ad essere
evidenziata dagli stessi ope-
ratori, sarebbe coerente con il
contesto europeo, dove, nel
corso dell'ultimo anno, vi sono nate analoghe iniziative
(realizzazione e avvio in Germania, allo studio in Francia), e risponderebbe anche
a quanto previsto da] Decreto Legge n. 7/07 che ha definito gli obblighi di cessione
al mercato regolamentato
delle quote di gas prodotto
dalla coltivazione di giacimenti nazionali e dovute allo
Stato e delle quote di gas importato.
II future incremento di offerta di gas, per effetto del potenziamento delle infrastrutture di importazione (in particolare i metanodotti da Algeria e Russia, nonché la realizzazione dei previsti collegamenti con Grecia, Turchia,
Algeria e Libia) e di rigassificazione (nuovi terminali
GNL), rappresenterà un ulteriore contributo a favore
dell'iniziativa. Infatti, come
dimostrato dalle analoghe
esperienze nei mercati inglese e statunitense, per il successo dei mercati organizzati sono necessarie adeguate
capacita infrastrutturali e di
offerta.
G.M.
Certificati bianchi, 2 milioni
di tep risparmiate dal 2005
econdo l’AEEG, dal
2005 ad oggi, sono state risparmiate 2 Mtep,
grazie alla maggiore efficienza energetica ottenuta con il
meccanismo dei TEE (Titoli di Efficienza Energetica,
detti Certificati bianchi) negoziabili. Secondo le stime
dell’Autorità, i risparmi ottenuti in questo periodo sono
stati equivalenti al consumo
annuo domestico di una città con 2,7 milioni di abitanti
o alla produzione di tre centrali termoelettriche di media grandezza. Complessivamente, è stata evitata l’emissione in atmosfera di circa
5,3 milioni di tonnellate di
anidride carbonica.
I risparmi certificati sono sta-
S
ti conseguiti grazie alla diffusione di tecnologie efficienti
nell’utilizzo dell’energia elettrica (77%), del gas (19%) e
Dal 2005
è stata evitata l’emissione
in atmosfera
di circa 5,3 milioni
di tonnellate
di anidride carbonica
dei combustibili solidi e liquidi (4%).
Secondo l’AEEG, per quanto
riguarda il bilancio complessivo del Paese il meccanismo
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano
dei Titoli di Efficienza Energetica conferma decisamente
la propria efficacia, poiché i
costi sostenuti per la realizzazione degli interventi e per
la gestione amministrativa sono ampiamente superati dai
benefici ottenuti.
A fronte, infatti, dei circa 110
milioni di euro finora erogati
a sostegno del meccanismo
e finanziati attraverso un marginale prelievo dalle tariffe
elettriche e del gas, si stima
che i benefici ottenuti, in termini di mancata spesa energetica per i consumatori presso i quali sono stati realizzati
gli interventi, siano stati da
12 a 15 volte superiori.
G.M.
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10
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
EDILIZIA
Contestazioni nelle opere in cemento armato
alla luce delle recenti disposizioni ministeriali
dott. ing. Silvia Collepardi*
a maggior parte del calcestruzzo impiegato per le costruzioni dell’ingegneria Civile e dell’Architettura viene fornito da un preconfezionatore che provvede
a trasportare il calcestruzzo fresco dalla centrale di betonaggio al cantiere. E’ compito dell’impresa gettare il calcestruzzo, compattarlo
nei casseri vibranti o costiparlo con l’ausilio
di un vibratore ad ago, sformare il conglomerato indurito e stagionarlo adeguatamente per
un tempo previsto dalle vigenti norme in relazione alle condizioni ambientali termiche
ed igrometriche.
Le contestazioni mosse dall’impresa al preconfezionatore sorgono quando si registra
una resistenza meccanica del calcestruzzo fornito inferiore a quella pattuita nella conferma
d’ordine. Una seconda e più importante contestazione è quella mossa dal Direttore dei
Lavori (DL) o dal Collaudatore nei confronti del preconfezionatore e/o dell’impresa quando la resistenza del calcestruzzo fornito non è
congruente con la resistenza di progetto o
quando la resistenza del calcestruzzo in opera è inferiore a quella consentita dal DM del 14
Gennaio 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni, Consiglio Superiori dei Lavori Pubblici).
me di riferimento assumono un coefficiente
1,48 anziché 1,4.
Nel caso del controllo di accettazione sul calcestruzzo in corso d’opera da parte del DL,
questo tipo di controllo viene definito di “Tipo
B” e può essere applicato a qualsiasi costruzione in calcestruzzo ma diventa obbligatorio
per strutture costruite con più di 1500 m3 di calcestruzzo omogeneo. Il numero dei prelievi
(ciascuno composto da 2 provini) sui quali il
DL deve determinare Rcm ed s per il calcolo
della Rck è almeno 15. Analogamente, se questo tipo di controllo statistico viene applicato alla verifica della resistenza strutturale, il numero delle carote dovrà essere almeno pari 15.
Se, invece, si esegue un controllo semplificato
definito di “tipo A”, nel caso del controllo di
accettazione sul calcestruzzo al momento del
getto il valore di 1.4 s è assunto per semplicità eguale a 3.5 MPa. Pertanto la correlazione
tra Rck ed Rcm diventa:
L
Terminologia e definizione
Prima di entrare nei dettagli di questa complessa problematica vale la pena precisare alcune definizioni e simbologie adottate per la
resistenza meccanica a compressione (misurata in MPa) dei provini di forma cubica o cilindrica dopo una stagionatura umida di 28
giorni dal getto e delle carote estratte dalla
struttura esposta alle condizioni ambientali.
Queste sono le definizioni delle “varie” resistenze meccaniche:
la resistenza “progettuale” è quella stabilita dal Progettista e può essere espressa con
Rcmprog ed Rckprog per indicare rispettivamente il
foto: Wallties
Rck pot = Rcmpot - 3.5 [2]
valore medio e quello caratteristico riferiti a
provini cubici.
la resistenza “potenziale”, indicata con Rcmpot
ed Rckpot rispettivamente per il valore medio
e quello caratteristico, è la resistenza determinata sperimentalmente su provini cubici
fatti prelevare dal DL durante il controllo di
accettazione della fornitura del calcestruzzo;
la resistenza “strutturale”, con Rcmstrutt ed
Rckstrutt per indicare rispettivamente il valore
medio e quello caratteristico, è la resistenza
determinata dal DL o dal Collaudatore per
schiacciamento delle carote con rapporto al-
tezza/diametro (h/D) eguale a 1 oppure con
prove non-distruttive (indagine sclerometrica, ultra-sonica, ecc.) eseguite sulla struttura.
Per ciascuna delle tre resistenze sopra definite, la correlazione tra valore caratteristico (Rck)
e valore medio (Rcm), se si esegue un controllo di tipo statistico, può essere definita dall’equazione [1] :
Rck = Rcm - 1,4 s [1]
con s eguale allo scarto quadratico medio. Per
la precisione, per le verifiche su carote le nor-
Il controllo di accettazione semplificato di tipo A può essere adottato dal DL solo per
strutture con meno di 1500 m3 di calcestruzzo omogeneo eseguendo un prelievo ogni 100
m3 di getto e comunque un minimo di 3 prelievi (6 provini).
Nel caso delle verifiche semplificate sulle
strutture, il valore “forfettario” di 3.5 viene sostituito da un valore (K) variabile a seconda del
numero di carote compreso tra 3 e 14 come
indicato nell’equazione [3].
Rckstrutt = Rcmstrutt - K [3]
Ciascuna delle resistenze sopra definite (progettuale, potenziale e strutturale) sono defisegue a pag. 11
TIPO
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE SU CUBETTI
(IN MPa)
CONTROLLO DI Rckstrutt SU CAROTE CON h/d=1
(IN MPa)
IMPLICAZIONI STRUTTURALI
IMPLICAZIONI LEGALI
A1
Rcmpot =38.5 ==> Rckpot=38.5-3.5 = 35>30=Rckprog
Rckstrutt = 29 >25.5 = 0.85•Rckpro g= 0.85•30
Nessun altra verifica
Nessuna infrazione
A2
Rcmpot =39.5==> Rckpot=39.5-3.5 = 36>30=Rckprog
Rckstrutt = 23 < 25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta
Non conformità impresa
A3
Rcmpot=31.5==> Rckpot=31.5-3.5 = 28<30=Rckprog
Rckstrutt = 24<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
ma
Rckstrutt = 24 >23.8 = 0.85• Rckpot = 0.85•28
Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta
Non conformità fornitore cls
A4
Rcmpot=31.5 ==> Rckpot=31.5-3.5 = 28<30=Rckprog
Rckstrutt=22 <25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
e
Rckstrutt = 22<23.8 = 0.85• Rckpot = 0.85•28
Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta
Non conformità fornitore cls e impresa
A5
Non eseguito dal DL
Rckstrutt =28 >25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
Nessun altra verifica
Inadempienza DL
A6
Non eseguito dal DL
Rcm strutt = 22<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
Nuova verifica sicurezza con Rckstrutt ridotta
Inadempienza del DL; impossibile attribuire
responsabilità a fornitore di cls o impresa
Tabella 1 : Casistiche di controlli di accettazione di tipo A sulla fornitura di calcestruzzo (Rckpot) e di quello in opera (Rckstrutt) con Rckprog = 30 MPa. In rosso sono evidenziate le non-conformità e/o le inadempienze.
TIPO
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE SU CUBETTI
(IN MPa)
CONTROLLO DI Rckstrutt SU CAROTE CON h/d=1
(IN MPa)
IMPLICAZIONI STRUTTURALI
IMPLICAZIONI LEGALI
B1
Rcmpot=39 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 39 -7 = 32 > Rckprog = 30
Rckstrutt = 29 > 25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
Nessun altra verifica
Nessuna infrazione
B2
Rcmpot = 38 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 38 -7 = 31> Rckprog = 30
Rckstrutt = 24<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta
Non conformità impresa
B3
Rcmpot = 32 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 32 - 7 = 25 < Rckprog = 30
Rckstrutt = 24 < 25.5 = 0.85•Rcm pr = 0.85•30
ma
Rckstrutt = 24> 0.85•Rckpot = 0.85•26 = 22.1
Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta
Non conformità fornitore cls
B4
Rcmpot = 33 1.4 • s = 7 ==> Rckpot = 33 - 7 = 26 < Rckprog = 30
Rckstrutt = 21< 25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
e
Rckstrutt=22 < 0.85•Rckpot = 0.85•26 = 22.1
Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta
Non conformità fornitore cls e impresa
B5
Non eseguito dal DL
Rckstrutt=35>25.5 = 0.85•Rcm pr = 0.85•30
Nessun altra verifica
Inadempienza DL
B6
Non eseguito dal DL
Rckstrutt = 23<25.5 = 0.85•Rckprog = 0.85•30
Nuova verifica di sicurezza con Rckstrutt ridotta
Inadempienza del DL; impossibile attribuire
responsabilità a fornitore di cls o impresa
Tabella 2 : Casistiche di controlli di accettazione di tipo B sulla fornitura di calcestruzzo (Rcmpot e Rckpot) e di quello in opera (Rckstrutt) con Rckprog = 30 MPa e con s = 5 MPa. In rosso sono evidenziate le nonconformità e/o le inadempienze.
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
EDILIZIA
11
APPROFONDIMENTO
segue da pag. 10
nite “cubiche” (Rc) quando sono determinate
su provini cubici o carote con h/D = 1; la resistenza “cubica” può essere convertita nella resistenza “cilindrica” (fc) delle carote, o dei provini cilindrici, con h/D = 2 attraverso la correlazione [4] :
fc = 0.83 • Rc [4]
In particolare, le formule disponibili per le verifiche semplificate tipo [3] sulle strutture, sono per lo più riferite a valori cilindrici (così
ad es. nella UNI EN 13791); pertanto, per
passare ai corrispondenti valori cubici si dovrà
applicare, anche a (K), l’equazione [4]. Ad
esempio, con 6 carote disponibili, l’equazione
riferita a valori cilindrici (carote h/d=2) fckstrutt
= fcmstrutt -7 diverrà R ckstrutt = R cmstrutt – (7/0.83)
se riferita a valori cubici (carote h/d=1).
Tipologia di contestazione
La maggior parte delle contestazioni dell’impresa nei confronti del fornitore di calcestruzzo preconfezionato consistono nella discrepanza tra la resistenza caratteristica di progetto (Rckprog) fissata dal Progettista e quella fatta
misurare sperimentalmente dal Direttore dei
Lavori (DL) attraverso il controllo di accettazione in corso d’opera, qui indicata come resistenza caratteristica potenziale (Rckpot); il valore di Rckpot deve essere sempre almeno eguale a
Rckprog; come appare nella disequazione [5]
Rckpot > Rckprog [5]
Oltre alle rimostranze di tipo commerciale,
da parte dell’impresa nei confronti del preconfezionatore, il DL –o in caso di sua inadempienza il Collaudatore- deve accertare se
l’opera è o meno accettabile dal punto di vista
della sicurezza determinando la resistenza
“strutturale” (Rcstrutt) media o caratteristica del
calcestruzzo in opera.
Secondo il DM del 14 Gennaio, il valore della resistenza strutturale (Rcstrutt) medio o caratteristico determinato sulla struttura mediante prove distruttive o non-distruttive, deve essere almeno pari all’85 % della resistenza
di progetto (Rcprog) rispettivamente media o
caratteristica:
Rcstrutt ≥ 0.85 • Rcprog [6]
Il DM del 14-1-08 ed i documenti normativi
da esso richiamati ammettono che tale verifica possa esser fatta sia in termini di valori medi (Rcmstrutt e Rcmprog) che in termini di valori caratteristici (Rckstrutt e Rckprog) purché il numero
di carote sia superiore a 3. Tuttavia, poiché risulta di difficile interpretazione quale sia la
Rcmprog a cui far riferimento, mentre il valori di
Rckprog (o fckprog) e di Rckstrutt (o fckstrutt) sono ben
definiti dai vari documenti normativi, è preferibile far riferimento ai valori caratteristici.
Pertanto, ragionando nel seguito in termini
di valori caratteristici, se la disequazione [6] è
rispettata, la resistenza del calcestruzzo in opera (Rckstrutt) è accettabile, mentre rimane aperta la contestazione dell’impresa nei confronti
del preconfezionatore per avere ricevuto un
calcestruzzo con Rckpot di qualità inferiore a
quello pattuito (Rckprog).
Se la Rckstrutt è inferiore all’ 85 % della Rckprog , il
DL o il Collaudatore potrà prescrivere il consolidamento dell’opera o addirittura la sua demolizione. Le spese di questa operazione dovranno essere addebitate solo al preconfezionatore se Rckstrutt ≥ 0.85 Rckpot che dimostra la
corretta messa in opera da parte dell’impresa
di un calcestruzzo carente fornito dal preconfezionatore. Se, invece, la Rckstrutt < 0.85
Rckpot ,oltre alle carenze del calcestruzzo fornito
dal preconfezionatore (Rckpot < Rckprog) si sommano quelle dovute alla carenza della messa
in opera da parte dell’impresa.
Nelle Tabelle 1 e 2 che seguono sono mostrate a titolo di esempio due controlli di accettazione (rispettivamente di tipo A e di tipo
B) che includono anche alcune non conformità e le relative implicazioni legali. Per ciascuna categoria di controllo sono previsti 6
casi indicati con A1-A2-A3-A4-A5-A6 oppure B1-B2-B3-B4-B5-B6. In entrambi i due tipi di controllo, la Rckprog è, eguale a 30 MPa.
Inoltre, i valori di Rckstrutt si intendono ricavati
applicando le formule indicate in vari documenti normativi (ad esempio nella UNI EN
13791) in base al numero di carote esaminate (almeno 4).
Quando si adotta il controllo di tipo A (Tabella 1), accanto al caso di tipo A1 dove non
si verifica alcuna implicazione legale in quanto sia Rckpot che Rckstrutt sono in accordo con i limiti imposti dalle disequazioni rispettivamente
[5] e [6], si possono verificare tre tipi di nonconformità :
quella di tipo A2 da attribuire alla responsabilità dell’impresa;
quella di tipo A3 da attribuire al fornitore di
calcestruzzo;
quella di tipo A4 da attribuire sia al fornitore
di calcestruzzo sia all’impresa.
Nella Tabella 1 sono anche indicati due casi
(A5 e A6) di inadempienza del DL che non
ha prelevato i provini sui quali eseguire il controllo di accettazione di tipo A. Il caso di tipo
A5 fortunatamente la Rckstrutt (28 MPa) soddisfa il requisito di accettazione in quanto è superiore all’ 85 % della Rckprog (25.5 MPa). Pertanto, a parte la inadempienza del DL, non è
richiesta alcuna verifica della sicurezza della
struttura da parte del DL o del Collaudatore.
Nel caso di tipo A6, invece, la negligenza del
DL nell’esercitare il controllo di accettazione è accompagnata da una Rckstrutt (22 MPa)
inaccettabile in quanto inferiore all’85 % della Rckprog (25.5 MPa) e pertanto si dovrà procedere alla verifica della sicurezza della struttura con il valore ridotto di Rckstrutt (22 anziché 25.5 MPa). A causa della mancanza dei
prelievi di accettazione, non è dato purtroppo
di sapere se la non conformità sia da attribuire al fornitore di calcestruzzo (in quanto Rckpot
< Rckprog) oppure all’impresa (in quanto Rckstrutt
< 0.85 • Rckprog) oppure a entrambi.
Nella Tabella 2 sono mostrati i corrispondenti 6 casi di tipo B1-B2-B3-B4-B5-B6. Anche in questo esempio la Rckprog è di 30 MPa
ma con un controllo di tipo B con uno scarto quadratico medio registrato sui provini cubici (s) di 5 MPa.
Il caso di tipo B1, come il corrispondente caso di tipo A1, non presenta alcuna implicazione legale poiché sono soddisfatti sia il requisito di Rckpot (<30 MPa) sia quello di Rckstrutt
(25.5 = 0.85 • 31.5 MPa).Il caso di tipo B2 riguarda una non conformità dell’impresa per la
Rckstrutt (24 MPa) che è minore dell’85 % di
Rckprog (25.5 MPa).Il caso di tipo B3 rappresenta la non conformità del calcestruzzo preconfezionato per una carente Rckpot (25 MPa)
rispetto alla Rckprog (30 MPa).
I casi di tipo B5 e B6 rappresentano esempi di
inadempienza del DL che, secondo il DM del
14 Gennaio 2008, ha l’obbligo di eseguire il
controllo di accettazione e quindi nel valutare le responsabilità del preconfezionatore o
dell’impresa o di entrambi. Nel caso di tipo B5
la negligenza del DL è fortunatamente “sanata” da un risultato favorevole della Rckstrutt
(35 MPa) superiore al valore accettabile di
0.85•Rckprog = 0.85• 30 = 25.5 MPa e quindi
non è richiesta alcuna verifica della sicurezza
dell’opera. Nel caso di tipo B6, invece, la Rckstrutt
(23 MPa) non è accettabile (secondo il summenzionato DM) per essere inferiore al valore di 0.85 Rckprog = 25.5 MPa. Anche in questo caso, come in quello A6 della Tabella 1,
non è possibile risalire alla responsabilità del
produttore di calcestruzzo preconfezionato o
dell’impresa o di entrambi. Da un punto di
vista legale la responsabilità di questa nonconformità ricade sull’impresa che, nei confronti della Committenza, è la sola responsabile per la carente qualità della struttura in
opera indipendentemente se il calcestruzzo
sia stato prodotto dall’impresa stessa o, come è il caso in esame e, nella pratica di cantiere, la più frequente. Rimane, tuttavia, aperta la possibilità di una rivalsa, in sede legale,
dell’impresa nei confronti del DL per le negative conseguenze della sua negligenza (nell’esercitare l’obbligatorio controllo di accettazione) sulla impossibilità di accertare, se in
tutto o in parte, la responsabilità del carente
calcestruzzo strutturale sia da attribuire al fornitore di calcestruzzo preconfezionato.
Conclusioni
Per dirimere e possibilmente prevenire le eventuali contestazioni sulla qualità del calcestruzzo
fornito sul cantiere e su quello messo in opera è necessario che:
-il Progettista definisca la resistenza caratteristica su provini cubici (Rckprog) o su provini cilindrici (fckprog) indicando anche il tipo di controllo (A oppure B) se il volume omogeneo di
calcestruzzo in opera non supera 1500 m3 e
prescrivendo obbligatoriamente il controllo
statistico di tipo B (più severo) se il volume di
calcestruzzo omogeneo in opera supera 1500
m3;
-il Direttore dei Lavori esegua i controlli di
accettazione sulla resistenza media (Rcmpot o
fcmpot rispettivamente per i provini cubici o cilindrici) del calcestruzzo fornito dal preconfezionatore per verificare la congruenza o meno della resistenza caratteristica potenziale
ottenuta (Rckpot o fckpot) con i corrispondenti valori di progetto (Rckprog o fckprog);
-in caso di dubbi sulla qualità del calcestruzzo
fornito dal preconfezionatore e/o di quello
messo in opera dall’impresa, il Direttore dei
Lavori o il Collaudatore controlli, mediante
prove non-distruttive o distruttive, la resistenza media (Rcmstrutt o fcmstrutt) oppure caratteristica (Rckstrutt o fckstrutt) del calcestruzzo in opera per verificare che questi valori non siano inferiori all’85 % dei corrispondenti valori di
progetto caratteristico(Rckprog o fckprog) o medio
(Rcmprog o fcmprog).
*Direttore del Laboratorio prove materiali
ENCO, Engineering Concrete.
Decreto 14/01/08: riflessioni
anche sul nostro sito Internet
dott. ing. Salvatore Palermo
e Norme Tecniche per le Costruzioni del D.M. 14.01.08 (nel seguito
NTC) per quanto attiene il progetto
e la verifica degli elementi strutturali, si presentano, rispetto alle precedenti norme dei
D.M. del ’96 utilizzate per oltre un decennio
dai professionisti italiani del settore, piuttosto articolate e complesse.
Il lavoro svolto dalla Commissione preposta
è stato sicuramente pregevole e in buona
parte riuscito nel voler fornire ai progettisti
italiani, uno strumento normativo snello,
moderno e applicabile, rispetto agli stessi
L
1563
testi degli Eurocodici, a cui, com’è noto, occorreva allinearsi.
Tuttavia, da un approfondimento applicativo del testo delle NTC, scaturiscono alcune questioni che verranno nel seguito
esposte; questioni che, si ritiene utile precisare fin d’ora, non inibiscono l’uso delle
NTC e non intaccano la qualità e la validità generale del testo normativo.
Per molte questioni viene anche proposta
una possibile scelta.
(La versione completa dell’articolo è riportata
sul sito www.giornaleingegnere.it)
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12
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
NORMATIVA
Ancora differito l’adeguamento degli alberghi
Supply chain,
nuova norma BSI
dott. arch. Mario Abate
on il provvedimento
del Governo del 30
giugno 2008, n. 113 di
modifica del decreto-legge 31
dicembre 2007, n. 248, “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria”, è stato prorogato,
ancora una volta, il termine
di adeguamento alle norme
di prevenzione incendi delle
strutture ricettive esistenti al
30 giugno 2009.
Infatti lo stesso decreto modificato all’art. 3 “Proroga dei
termini in materia di prevenzione incendi delle strutture
ricettive turistico-alberghiere”, prevede che:
“1. Il termine stabilito dall’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300,
convertito, con modificazioni,
dalla legge 26 febbraio 2007, n.
17, per completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi delle strutture
ricettive turistico-alberghiere con
oltre 25 posti letto, esistenti alla
data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’interno in
data 9 aprile 1994, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 116
del 20 maggio 1994, e’ prorogato al 30 giugno 2009”.
E’ stato inoltre abrogato il
comma 2 bis, che aveva suscitato non poche perplessità
tra gli addetti ai lavori, in
quanto prevedeva la proroga di un ulteriore anno per
le strutture ricettive che in
occasione di rinnovo del certificato di prevenzione incendi avessero subito ulteriori prescrizioni tali da comportare, per la loro realizzazione, una spesa superiore a
100.000 euro.
L’ennesima ulteriore proroga del termine di adeguamento alle norme di prevenzione incendi (Titolo II - Parte Seconda - dell’Allegato al
D.M. 09/04/94, così come
modificato
dal
DM
06/10/03), è riservata alle sole attività alberghiere esistenti che abbiano già presentato, entro il 30/06/2005, il relativo progetto al competente Comando provinciale
VV.F. per l’acquisizione del
parere di conformità di cui
all’art. 2 del D.P.R. 37/98.
C
dott. ing. Claudio Donghi
stata recentemente mercato grazie ad una grande
pubblicata dal BSI capacità di comunicazione;
(British Standards In- Relazioni: capacità di costitute) la norma BIP 2149: struire relazioni con i vari in2008 “Managing risk and re- terlocutori basate su reciprosilience in the supply chain” cità e fiducia.
incentrata sulla gestione dei Le supply chain di oggi soprocessi della Supply Chain no globali e fortemente inal fine di incrementarne la terconnesse, perciò, in caso
crescita di efficienza e la pro- di problemi, un supply network è forte quanto il suo
duttività.
Le attuali condizioni stanno link più debole, e, per tale
richiedendo ai manager della motivo, le aziende stanno inSupply Chain dei livelli sem- vestendo sempre di più per
pre maggiori di: velocità, fles- identificare e gestire meglio i
sibilità, prontezza nel rispon- rischi presenti nella supply
dere ai requisiti richiesti dai chain nella quale sono coinclienti, capacità di trovare so- volte e, inoltre, aumentarne
luzioni persola visibilità
nalizzate e di
complessiva.
sostenere gli
Gli investiimprevisti, svimenti riguarOggi sono richiesti
luppo di strudano una valivelli
menti per la
rietà di apvisibilità delprocci e tecsempre maggiori
l’informazione,
nologie, e tra
di flessibilità,
gestione delquesti, in parl’innovazione
ticolare, i tool
velocità
e integrazione
di simulazioe prontezza di risposta
dei vari prone, le tecniche
cessi.
probabilistiPer rispondeche, i sistemi
re a queste nuove esigenze, di early warning e di altri
che spingono verso una mag- strumenti informatici.
giore competitività delle A tal proposito, in base ad un
Supply Chain, sono stati gra- recente studio, le aziende che
dualmente sviluppati e per- utilizzano tecniche avanzate
fezionati modelli, strumenti di gestione della supply chain
e regole, che possono essere hanno margini di profitto misinteticamente riassunti co- gliori fino al 60%, e ritorni sume le 4 R della Supply gli asset superiori di due o tre
Chain:
volte rispetto ai concorrenti
Resilienza: capacità di sopiù arretrati in questo settore.
stenere disturbi imprevisti;
Le organizzazioni più svilup Reattività: capacità di ripate da questo punto di vista
spondere velocemente alle ri- hanno imparato cosa devochieste dei clienti e del mer- no privilegiare per migliorare
cato;
la performance globale e so Regolarità: capacità di riprattutto per prevenire posfornire e di essere presenti sul sibili problemi.
foto: Christian Svanes Kolding
È
Ricordiamo che il D.M.
06/10/03, di modifica della
Parte Seconda (Attività esistenti) della regola tecnica di
prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere, ha introdotto numerose possibilità e soluzioni
tecniche alternative rispetto
alle regola tecnica emanata
nel 1994, che facilitano, pur
mantenendo in linea di massima lo stesso standard di sicurezza, l’adeguamento e la
messa in sicurezza degli alberghi esistenti con oltre venticinque posti letto.
Gli alberghi e le attività ricettive esistenti, devono quindi
completare, entro fine giugno
del prossimo anno, l’adeguamento alle disposizioni di
prevenzione incendi previsti
dal punto 21.2, lett. b) e c),
del DM 09/04/94 riguardante gli apprestamenti di sicurezza in materia di prevenzione incendi compreso l’adeguamento, all’interno delle
camere per ospiti, dei materiali che devono essere di
classificati ai fini della reazione al fuoco.
Restano fermi gli adempimenti riguardanti:
La gestione della sicurezza
affinché non vengano alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare che:
- sui sistemi di vie di uscita
non siano collocati ostacoli
1.
(depositi, mobili ecc.) che
possano intralciare l’evacuazione delle persone riducendo la larghezza o che costituiscano rischio di propagazione dell’incendio;
- siano presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali manutenzioni, risistemazioni ecc.;
- siano mantenuti efficienti i
mezzi e gli impianti antincendio, siano eseguite tempestivamente le eventuali manutenzioni o sostituzioni necessarie e siano condotte periodicamente prove degli stessi con cadenze non superiore
a sei mesi;
- siano mantenuti costantemente in efficienza gli impianti elettrici in conformità a
quanto previsto dalle vigenti
norme;
- siano mantenuti costantemente in efficienza gli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento.
L’addestramento e formazione del personale sulle
azioni da svolgere in caso di
incendio ovvero:
- Il personale deve essere in
grado di usare correttamente
i mezzi disponibili per le operazioni di primo intervento,
nonché di azionare il sistema
di allarme e il sistema di chiamata di soccorso.
- Le operazioni devono esse-
2.
re chiaramente indicate al
personale ed impartite anche
in forma scritta.
- Il personale deve essere
chiamato a partecipare almeno due volte l’anno a riunioni di addestramento e di allenamento all’uso dei mezzi di
soccorso, di allarme e di chiamata di soccorso, nonché a
esercitazioni di evacuazione
dell’immobile sulla base di un
piano di emergenza opportunamente predisposto.
La compilazione del registro dei controlli periodici, dove siano annotati tutti gli
interventi ed i controlli relativi
alla efficienza:
- degli impianti elettrici,
- di illuminazione di sicurezza,
- dei presidi antincendio,
- dei dispositivi di sicurezza
e di controllo delle aree a rischio specifico,
- della osservanza della limitazione dei carichi di incendio
nei vari ambienti dell’attività,
nonché le riunioni di addestramento e le esercitazioni
di evacuazione.
Il registro deve essere mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i
controllo da parte del Comando provinciale dei vigili
del fuoco.
3.
*Direttore Vice Dirigente
Comando VV.F. Milano
Ship recycling management systems,
pubblicato un nuovo documento ISO
dott. ing. Giovanni Manzini
stato recentemente pubblicato l’ISO/PAS* 30003:2008 “Ships and
marine technology - Ship recycling management systems - Requirements for bodies providing audit and
certification of ship recycling management”, sviluppato dall’ISO TC 8 “Ships
and marine technology”. Il documento è
dedicato a tutti coloro che si occupano di
audit e di certificazione nel campo dei
sistemi di gestione del riciclaggio di navi
ed ha lo scopo di promuovere la sicurezza degli operatori e la salvaguardia
ambientale, attraverso la definizione dei
requisiti necessari alle organizzazioni al fine di attuare una valutazione indipendente ed in accordo con l’ISO/PAS
30000 “Ships and marine technology Ship recycling management systems Specifications for management systems
for safe and environmentally sound ship
recycling facilities” (attualmente nella fase 90.92: International Standard to be revised). L’ISO/PAS 30003 dovrà:
fornire una guida armonizzata per
1’accreditazione degli organismi di certificazione che applicano l’ISO/PAS
30000;
definire le regole applicabili nei processi di audit e di certificazione in con-
È
Immagine da un cantiere di “ship recycling”
(Fonte: Maersk Line)
formità ai requisiti
richiesti dall’ISO/PAS 30000;
fornire agli utenti del settore le informazioni necessarie a comprendere i van-
taggi del processo di certificazione.
Ricordiamo che gli standard sotto la responsabilità del TC 8 sono, rispettivamente:
ISO 28000:2007 “Specification for security management systems for the
supply chain”;
ISO 28003:2007 “Security management systems for the supply chain - Requirements for bodies
providing audit and certification of
supply chain security management
systems”;
ISO 28004:2007 “Security management systems for the supply chain - Guidelines for the implementation of ISO
28000”;
ISO/PAS 30000:2008 “Ships and marine technology - Ship recycling management systems - Specifications for management systems for safe and environmentally sound ship recycling
facilities”;
ISO/PAS 30003:2008 “Ships and marine technology - Ship recycling management systems - Requirements for bodies providing audit and certification of
ship recycling management”.
*PAS: Publicly Available Specification.
Plastica: ISO 15270
recupero e riciclaggio
stata recentemente
pubblicata la norma
ISO 15270:2008 "Plastics - Guidelines for the recovery and recycling of plastics waste ", elaborata dal
TC 61 “Plastics” e focalizzata
sul recupero e il riciclaggio
delle materie plastiche nel
mercato mondiale.
Il nuovo standard è stato predisposto per agevolare tutte le
parti dell'industria delle materie plastiche nel lavoro di
sviluppo di una infrastruttura
globale di crescita sostenibile
per il recupero e il riciclaggio
delle plastiche, nel contesto
di un mercato globale sempre più sensibile alle tematiche ambientali. A tal fine, la
ISO 15270 definisce le diver-
È
se metodologie per il recupero e il riciclo dei rifiuti di
materie plastiche pre o postconsumo e fornisce informazioni utili per la gestione del
materiale riciclato. Inoltre, la
norma internazionale stabilisce i requisiti di qualità che
dovrebbero essere considerati in tutte le fasi dei processi considerati.
In generale, le metodologie
di recupero consistono in:
recupero dei materiali attraverso il riciclaggio (meccanico, chimico biologico,
delle materie prime);
recupero di energia sotto
forma termica (utilizzazione dei rifiuti plastici in sostituzione dei combustibili fossili).
Plastica triturata a partire dai rifiuti (Fonte: TPA Trituratori SpA)
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
13
ECONOMIA E MERCATO
La stima del deprezzamento degli edifici industriali
dott. ing. Sergio Clarelli
l coefficiente di deprezzamento o di degrado di un
bene viene determinato in
Estimo ogni qualvolta occorre stimare il valore del costo di
riproduzione deprezzato, vale
a dire il valore del costo che
sarebbe necessario sopportare all’attualità per riprodurre
un bene simile a quello di stima, dedotto l’eventuale deprezzamento che al momento della stima stessa esso avrà
subito per effetto dell’uso e
dell’obsolescenza (Cfr. Clarelli S., Manuale di Estimo industriale, Il Sole 24 Ore,
1999). Il deprezzamento si
applica tanto ai beni materiali che a quelli immateriali.
Inoltre, il deprezzamento annuo dovrebbe coincidere con
la quota di ammortamento
annua necessaria a reintegrare la diminuzione di valore
che annualmente si verifica.
Oltre al valore del costo di riproduzione deprezzato potrà
valutarsi il valore del costo di
sostituzione inteso come il ta utile dell’edificio. Generalcosto che sarebbe necessario mente, l’edificio ha un valore
sopportare all’attualità per di recupero finale, anche al di
edifici rispondenti ai nuovi là della vita utile, non nullo.
sviluppi intervenuti e di utili- In pratica, il deprezzamento
degli edifici industriali non setà pari a quelli di stima.
Anche in questo caso, il va- gue una legge costante nel
lore a nuovo dovrà essere ret- tempo.
tificato per tener conto del Infatti, per essi possono essedeprezzamento. General- re individuate tre fasi di vita
utile, e precisamente, si demente:
termina il costo di sostitu prima fase:
Il deprezzamento
zione quando
essa va fino ad
la riproduzioun terzo della
di un edificio industriale
ne del bene
vita utile delnon
è
costante
nel
tempo
risulta fisical’immobile; il
mente e/o
deprezzamened è maggiore
tecnologicato segue un annella fase intermedia
mente non
damento espopossibile.
nenziale;
della sua vita utile
Il deprezza seconda fase:
mento deve
inizia all’incirca
tener conto principalmente ad un terzo della vita utile e
della vetustà ma anche del- termina circa a metà della
l’obsolescenza tecnologica e stessa; durante questa fase sofunzionale.
no presenti effetti marcati delIn genere, il deprezzamento la vetustà e del decadimento
di un edificio industriale non reddituale; la riduzione del
è costante nel tempo ed è valore dell’immobile segue un
maggiore nella fase interme- andamento all’incirca lineadia della sua vita utile. Se gli re; in questa fase, i costi di
edifici sono stati realizzati in manutenzione e gestione cretempi differenti e con mate- scono notevolmente;
riali eterogenei, il deprezza- terza fase: inizia all’incirca a
mento conseguente sarà non metà della vita utile del fabdel tutto omogeneo. Il de- bricato; la riduzione di valore
prezzamento per vetustà è nel tempo è più graduale ricollegato alla durata della vi- spetto alle fasi precedenti; l’e-
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degli Ingegneri e Architetti di Milano
Corso Venezia,16 - 20121 Milano
foto: Peter Van den Bossche
I
dificio continua ad avere una
sua vita utile e inoltre ha un
suo valore residuo che rimane nel tempo.
Evidentemente, quanto det-
to vale in condizioni ordinarie
di manutenzione. Nel caso di
manutenzione extra-ordinaria, in positivo o in negativo, i
suddetti valori del deprezza-
mento potranno aumentare
o diminuire di qualche punto
percentuale.
Ai fini della determinazione
del costo di riproduzione o
di sostituzione deprezzato, al
deprezzamento per vetustà,
come detto, dovrebbe aggiungersi il deprezzamento
per obsolescenza.
Questo ultimo deprezzamento però ha un peso maggiore per gli edifici civili che
non per quelli industriali per i
quali l’obsolescenza non provoca effetti particolari. Pertanto per gli edifici industriali è generalmente sufficiente
considerare unicamente il deprezzamento per vetustà.
Per applicare la metodologia
del valore del costo di riproduzione deprezzato, è necessario conoscere i valori unitari dei costi di costruzione a
nuovo ed i costi accessori.
Per la determinazione dei
predetti valori, oltre alle opere murarie propriamente dette, dovranno essere tenuti nel
debito conto le opere impiantistiche interne ai fabbricati per l’illuminazione degli
ambienti, per le occorrenze
igienico-sanitarie e per quanto altro richiesto per la normale agibilità degli ambienti
stessi e tutto ciò che può essere migliorativo.
14
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
PROFESSIONE
Programmazione: un mix di scienza, tecnica e… senso organizzativo
dott. ing. Francesco Tozzi-Spadoni
ra le varie definizioni che si
mero ma sono certamente troppo
danno al termine “programpoche rispetto all’universo indumazione” ne menzioniamo
striale nazionale per poterci perN° aziende
Uffici
Opere
Installaz.
Installaz.
Totale
due tra le più comuni, almeno nelmettere di trarre conclusioni generali
per settore
Pubblici
Edili
Macchinario
Servizi
l’ambito industriale: “processo logisul sistema organizzativo delle noco per individuare il percorso opestre imprese.
22 – Commerc.
20
50
15
15
100
rativo più breve ed efficace per il
Tuttavia l’analisi consente di sotto18 – Mobilifici
23
32
35
10
100
raggiungimento di un obiettivo” ovlineare alcune situazioni che, povero “procedimento previsionale tetenzialmente, potrebbero verificarsi
16 – Alimentare
30
40
20
10
100
so ad ottenere un risultato positivo
in qualsiasi società in una fase di par28 – Tessile
20
35
25
20
100
nel minor tempo e con la maggiore
ticolare tensione conseguente ad un
30 - Meccanico
25
30
30
15
100
economicità”.
fatto per essa non abituale come
34 - Elettronico
20
30
35
15
100
L’esigenza di programmare adel’avvio di un importante investi20 - Chimico
22
25
38
15
100
guatamente una iniziativa deve cermento. Va anzitutto rilevato che il litamente essere emersa in tempi lonvello culturale medio del personale
--------tani se – come ci tramandano i suoi
aziendale era di un buon livello: i
168
“Dieci volumi sull’Architettura” (gli
responsabili di settore erano presunici sul tema pervenutici dall’antisoché tutti laureati, conoscevano le
Nota:
Le
%
vanno
riferite
–
per
ogni
categoria
merceologica
–
al
tempo
mediamente
impiegato
in
ciascuna
di
esse
per
chità) – già il grande architetto Vimoderne teorie di programmazioil completamento delle singole sezioni del progetto.
truvio (I sec. a.C.) ne era un rigorone fruibili con gli attuali sistemi comso cultore. E non si può dubitare
puterizzati (metodi di Stewartche al famoso “Arsenale della SereMyers, Shyam-Sudes; Goyalnissima” - che cinque secoli fa va- Tab. 1 - Suddivisione percentuale del tempo impiegato per realizzare un progetto
Frank...), avevano mediamente un’erava a Venezia un vascello ogni due
tà ed un’esperienza di lavoro adesettimane – mancasse un sistema
guata alla posizione gerarchica loorganizzativo privo di una rigorosa
ro assegnata..
programmazione.
Individualmente, scienza e tecnica
In anticipo
Normale
In ritardo
Tot.
Si deve altresì ritenere, come accade
non sembravano carenti neanche
in tante attività industriali e non, che
nel personale delle 44 aziende che
N° Aziende
12
82
74
168
pur esistendo su questo tema linee
avevano subito significativi ritardi
orientative alquanto diversificate e
nello sviluppo degli investimenti premagari suscettibili di qualche messa
disposti. Le distonie evidenti verifi%
7
49
44
100
a punto (ad esempio scegliere tra il
catesi nelle società del gruppo “C”
criterio “accentratore” e quello “disnon erano attribuibili ad errori “di”
Motivi
A
B
C
tribuitivo” delle responsabilità) non
programma ma al “modo” con cui le
(vedi testo)
è tanto il “metodo” in sé ad essere
responsabilità venivano “distribuite
criticabile ma piuttosto il “modo”
e sentite” tra le funzioni aziendali
con cui viene talvolta interpretato
tra loro non sufficientemente coorTab. 2 - Ripartizione delle aziende che hanno subito significativi anticipi o ritardi nella realizzazione del progetto
ed applicato.
dinantesi.
Nell’attività professionale si ha freLe riunioni tra i responsabili del proquentemente modo di osservare (e rie società) una fascia di imprese di tà avevano debordato significativa- squadra di ispettori dell’ufficio tec- getto avvenivano saltuariamente e
talvolta condividere) lo studio e lo media dimensione (con fatturati an- mente dai tempi progettualmente nico;
non tanto con l’intento di prevenire
sviluppo di vari programmi relativi nui tra i 50 ed i 100 milioni di euro) previsti, si è cercato di compren- qualche incidente sul lavoro: si e correggere tempestivamente l’insono verificate situazioni di qualche sorgere di un problema bensì per
alla realizzazione di importanti in- operanti in diversi settori merceo- derne i motivi salienti.
vestimenti (industriali, commerciali, logici che – negli ultimi anni E’ accaduto infatti in diversi casi che gravità per le persone in 16 aziende verificare lo “status quo” dopo l’epubblicitari...).
(2001/2006) – hanno realizzato in- un investimento - di una ben definita e in 5 si sono avuti principi di in- videnziarsi degli eventi negativi e
Può accadere – osservando attenta- vestimenti complessivi compresi tra classe merceologica – la cui realiz- cendio;
con l’intento di limitarne i danni somente le linee conduttrici proposte il 20 ed il 30% del loro fatturato an- zazione prevedeva ad esempio “N” struttura organizzativa valida, ben prattutto all’immagine del proprio
per l’esecuzione dei progetti in esa- nuo (quindi tra i 10 ed i 30 milioni di mesi, si sia poi completato in “N+n”: affiatata e addestrata a lavorare in ufficio.
me – di trovare difficoltà a recepire euro).
Il segnalare alcune tra le carenze più
perché? E’ pur vero che complessi- team.
“la” o “le” logiche seguite dagli spe- Ci si è riferiti a tale fascia industria- vamente l’incidenza percentuale dei
frequenti ivi constatate può essere
cialisti preposti allo studio (prima) e le ritenendola abbastanza rappre- “tempi” rispecchia nel suo insieme la (C) Progetti “in ritardo”: - incerta utile perché il ritardo complessivo
all’esecuzione (poi) del programma sentativa della realtà italiana: il qua- Tab. “1” (in ciò risiede il concetto delega delle responsabilità nel co- nell’avanzamento di un progetto è
previsto per la realizzazione dell’in- dro di Tab. “1” evidenzia lo spettro stesso di media) e così come in al- ordinamento delle operazioni di svi- generalmente conseguenza della
vestimento considerato. Sovente in delle società che cortesemente han- cuni casi si sono notati tempi di rea- luppo del programma. In 26 casi somma di tanti piccoli ritardi, a loro
progetti di rilevanti proporzioni (con no permesso (con promessa di as- lizzazione inferiori alle previsioni in l’Amministratore Delegato (di estra- volta indici di un malessere azienriferimento sempre alle dimensioni soluto riserbo) di analizzare (a po- altri si sono avuti slittamenti ano- zione non tecnica) aveva delegato dale che va subito compreso, curadell’impresa proponente) vengono steriori) il percorso operativo degli mali: come mai? Il quadro di Tab. alla supervisione dell’iniziativa un to e superato: cogliere un sintomo di
coinvolte persone di più uffici (tec- investimenti da esse effettuati di- “2” evidenzia, per le 168 aziende tecnico “esterno” all’azienda esper- malessere e porvi rapido rimedio rinico, approvvigionamenti, stabili- stinguendo – in termini percentuali considerate, la ripartizione dei pro- to di organizzazione con il quale entra nelle attitudini del vertice
mento, amministrazione...) per af- e poi mediandoli – i tempi dedicati getti più o meno virtuosi segnalando “dovevano” dialogare i responsabili aziendale e questa capacità – meno
frontare problematiche proprie dei allo svolgimento dei vari lavori.
altresì le relative annotazioni che qui dei vari uffici ed il direttore di stabi- comune di quanto si vorrebbe – aplimento: in 14 casi alcuni dirigenti partiene all’area del buon senso ridiversi settori della stessa azienda i In altri termini i tempi “effettivi” di di seguito esponiamo:
(5 nell’area approvvigionamenti, 4 chiamato più volte nei codici ricorquali, necessariamente, debbono realizzazione degli investimenti socorrelarsi sia tra loro, sia con enti no stati chiaramente diversi per cia- (A) Progetti “virtuosi”: - responsa- direttori di stabilimento, 3 per il per- dando l’operato del “buon padre di
pubblici (Comune,
famiglia”... Ricordiascuna azienda (ancor- bilità diretta del titolare dell’impresa sonale e 2 nei servizi
Catasto, VV.FF.,
mo: attenta e tempechè compresi tra i due nel coordinamento generale del la- amministrativi e fiEnel, ecc...) sia con i
stiva ripartizione delle
e i cinque anni) ma la voro coadiuvato da due/tre ispet- nanziari) dettero le
dimissioni;
fornitori, con il monrisorse umane e firipartizione
percentori
di
sua
fiducia;
Una ricerca
Tra le semplici norme
do finanziario ed asnanziarie, equilibrata
tuale delle varie fasi di responsabilità operativa (con pro- motivazione del
condotta
su
168
aziende
da
seguire,
sicurativo... Tutto ciò
assegnazione delle reavanzamento dei la- grammi a livello settimanale e/o personale generalcomporta, oltre alle
sponsabilità dirigenvori (mediate per ogni mensile) delegata ai capi-ufficio (area mente modesta (anne ha evidenziato
la tempestiva
spese vive, un copioziali, metodico concategoria) ha portato tecnica, approvvigionamenti, am- che per i ritardi con
le strategie
ripartizione
so dispendio di temtrollo della serenità
ai risultati indicati. Na- ministrazione, direttore stabilimen- cui le maestranze ricevevano risposte ai
po dovendosi coordei rapporti sia con gli
turalmente – in ogni to, personale...);
di investimento
delle risorse umane
dinare tra loro esienti esterni (pubblici
settore – ci sono sco- forte e costante motivazione del loro problemi sul lae la programmazione
e finanziarie
genze condizionate
e privati) e sia nelstamenti anche note- personale (lavoro anche al sabato e, voro): qualche straorper
le
imprese
esterne,
talvolta
pure
dinario
(nella
fase
fida fattori sostanziall’ambito aziendale,
voli dai valori espresnale del lavoro), inmente indipendenti
motivazione costante
si dalla media e sco- di notte e di domenica);
dall’area decisionale dell’azienda pro- po precipuo dell’analisi è stato com- continuo dialogo con i fornitori cremento pro-tempore dell’organi- di “tutto” il personale per il ragper i quali erano stati previsti pre- co con affidamento di alcune opera- giungimento degli obiettivi azienmotrice dell’investimento.
prenderne i motivi salienti.
In tali situazioni si richiedono no- Va segnalato anzitutto che la varia- mi sulla puntualità delle consegne zioni a piccole imprese esterne (sal- dali con una sana, schietta, limpida
datori, idraulici, muratori...) tenden- capacità autocritica... Sono queste
tevoli attitudini di flessibilità assie- zione delle medie per ogni categoria e penali per i ritardi;
me a capacità di sintesi per adegua- rispecchia una certa fisiologicità ti- forte attenzione alla sicurezza sul zialmente molto autonome ma poco le “semplici” norme ottemperando
re rapidamente il programma base pica dei singoli settori: ad esempio è lavoro seguita personalmente dal di- osservanti del programma-base e con alle quali i molteplici sub-programmodesta integrazione con il conte- mi aziendali trovano linfa vitale per
alle mutevoli esigenze imposte dal- comprensibile che per l’area ali- rettore di stabilimento;
l’esterno.
mentare, chimica, meccanica e mo- struttura organizzativa valida ma sto aziendale (di fatto scarsamente realizzarsi armoniosamente evitando
Il problema che sovente si pone, in- biliera ci sia una esigenza di mag- fortemente supportata dalla pro- interessate ad una rapida conclusio- inceppamenti tanto deleteri quanto
ne dei lavori);
fatti, è come mantenere inalterata giore impegno per le norme anti- prietà.
– a volte – banali.
molti contrattempi con fornitori
l’iniziale sequenza programmata per inquinamento che vengono preTali considerazioni sono state chial’investimento, pur dovendo accet- scritte dai pubblici uffici. Analoga- (B) Progetti “regolari”:- responsa- e/o imprese esterne anche a segui- ramente espresse, sostenute ed aptare – minimizzandoli - gli slitta- mente per le ripartizioni delle altre bilità del progetto affidata prevalen- to di richieste di variazione in corso plicate da valenti professionisti delmenti imposti dagli eventi ai tempi frazioni di tempo: nell’area com- temente al Direttore Generale che, d’opera di alcune caratteristiche (di- l’organizzazione (uno per tutti: l’incalendarizzati. Di queste ed analo- merciale acquista particolare esi- a sua volta, la ripartiva tra i respon- mensionali e/o funzionali) del mac- gegner Luigi Ermini con il suo clasghe circostanze – nell’esecuzione di genza l’estetica interna ed esterna sabili operativi (tecnici, approvvi- chinario ordinato;
sico ancorché datato “Comportaun progetto – è raro che non se ne degli immobili per cui l’accuratez- gionatori, amministrativi...) seguen- incidentalità modesta alle persone mento tecnico del sistema produttipresentino e dalla rapidità di ade- za e l’eleganza delle opere civili ri- dola con riunioni sistematiche men- (18 feriti lievi di cui 8 di imprese vo”: ISEDI – Mondadori, 1973) e esterne) ma alta frequenza di inter- guarda caso – facevano parte integuamento del programma-base alla chiede più cura ed un maggior im- sili e, talvolta, anche settimanali;
mutata realtà esterna dipende il pegno di tempo (sempre in termini la proprietà dell’azienda, costan- ruzione dei lavori per interventi ne- grante, seppure in altri termini, dei
temente informata, partecipava ge- cessari ma non coordinati (blocco corsi della “Scuola di alta diplomamantenimento della tempistica com- percentuali).
erogazione energia elettrica, opere zia” istituita nel 1857 dal Foreign
plessiva e del budget economico. Ma al di là di queste pur utili consi- neralmente alle riunioni mensili;
Proprio per cercare di capire le mo- derazioni di carattere generale è in- buona motivazione del personale idrauliche sospese per incomplete Office già all’epoca della Regina Vitdalità di reazione delle aziende alle teressante individuare e capire gli con premi ad personam. Alcuni sa- opere edili o viceversa...);
toria...
mutevoli situazioni verificatesi nel scostamenti temporali – sempre in bati lavorativi ma raramente nelle struttura organizzativa non ben Pare su suggerimento del suo minicorso dello sviluppo dei loro pro- termini percentuali – all’interno di festività e/o nottetempo durante la coordinata, tendente all’autonomia stro Disraeli il quale raccomandadecisionale ma poco propensa alla va, prima di formulare e avviare un
grammi di investimento, è stata esa- ogni singola categoria aziendale. In costruzione dei nuovi impianti;
minata (grazie anche alla valida col- altre parole notando che, pur es- alcuni contrattempi con i forni- collaborazione.
“programma”, di accertarsi della valaborazione delle associazioni di ca- sendo rientrate nella valutazione del- tori seguiti comunque accurata- Le 168 aziende attentamente osser- lidità dell’ “organizzazione” che
tegoria e dei responsabili delle va- le medie indicate, non poche socie- mente e con competenza da una vate sono indubbiamente un bel nu- avrebbe dovuto realizzarlo.
T
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
15
SALA DI LETTURA/1
Carlo Ferrari da Passano e le sacre reliquie del Duomo di Milano
Recensione a cura di Elisa Mariani Travi, storica dell’arte
a nuova pubblicazione di Carlo Ferrari da Passano (Milano,
luglio 2008), per oltre cinquant’anni architetto della Veneranda Fabbrica del Duomo, che è
intitolata alle “Sacre Reliquie del
Duomo di Milano”, ha il suo momento clou nella descrizione del sollevamento e del restauro della “nivola”. La voce milanese nivola, per
dire nuvola, allude a quell’aerea navicella di legno, rappresentante una
nuvola dipinta con figure di angeli,
ideata – probabilmente – da Leonardo verso la fine del ‘400 come
cesta, che veniva e viene sollevata
per raggiungere, a circa 45 metri dal
pavimento del Duomo, il tabernacolo contenente il Sacro Chiodo del
Crocefisso di Gesù, posto nella volta absidale. Secondo la tradizione,
il Sacro Chiodo sarebbe stato ritrovato – assieme agli altri due – da
Sant’Elena, madre dell’Imperatore
Costantino, e sarebbe pervenuto al
Duomo dopo una prima custodia
L
LE SACRE RELIQUIE
DEL DUOMO DI MILANO
Autore: Carlo Ferrari da Passano
Anno: 2008
nella Basilica vetus e una seconda
nella Basilica di Santa Tecla. Per ben
cinque secoli, nel giorno della festa
liturgica del ritrovamento della Croce di Cristo (3 maggio), l’arcivescovo di Milano con altre quattro persone è salito con la navicella degli
angeli a prelevare ed esporre per
Lʼurna delle Reliquie dei Santi Innocenti accessibile dal lato sud dellʼaltare
SALA DI LETTURA/2
Napoli, la Campania
e l’emergenza rifiuti
due giorni la preziosa reliquia
che – forse per sicurezza – è
posta nella croce che sta nella raggera dorata sopra la
cantoria. L’attuale nuvola risale al sec. XVII. La cerimonia della movimentazione
della nivola, unica al mondo,
particolarmente suggestiva
nel suo sapore scenografico,
ha richiesto l’intervento dell’ingegner Ferrari, che ha attuato (1966) la trasformazione dell’arcaico congegno manuale dei due argani, azionati da ventiquattro uomini, trascinanti le funi di canapa (già
sostituite con funi di nylon)
in un dispositivo con motore
elettrico e funi di acciaio, a
garanzia di dolci salite e discese di un peso notevolissimo. Solo il peso della nivola è
di parecchi quintali. L’apparato iconografico è molto ricco e idoneo ad illustrare questo curioso episodio del Duomo di Milano; ma il volumetto contiene anche un altro interessante intervento
dell’ingegner Ferrari, la ristrutturazione del presbiterio
con la sistemazione definitiva
dell’altare maggiore, custodia
della reliquia degli undici corpi dei Santi Innocenti dopo
la conclusione dello storico,
difficile e coraggioso restauro
dei quattro piloni del tiburio, Raggiunta lʼaltezza del tabernacolo del Sacro Chiodo, esso viene preso per essere esposto sullʼaltare alla devozione dei fedeli
nel 1985.
midas Gen
integrated
integr
ated design system
syystem for building and
d general
general structures
structures
Funzionalità
Modellazione
s LIBRERIACOMPLETADI
LIBRERIACOMPLETADI
D
elementi finiti
LINEARITÌ
s NON
NONLINEARITÌ
geometriche e di
materiale
lNITIPER
s ELEMENTI
ELEMENTIlNITIPER
simulazione isolat
ori/
isolatori/
smorzatori
ECO BALLE
Testimonianza shock
su Napoli e Campania
Autore: Paolo Rabitti
Editore: Aliberti (Roma)
Anno: 2008
Pagine: 236
Calcolo
Verifica
V
erifica
e
s ANALISISISMICHE
ANALISISISMICHE
s
s ANALISI
DIPUSHOVER
s
ANALISIDIPUSHOVER
(modelli a plasticità
diffusa e concentrata)
s ANALISI
TIMEHISTORYIN
s
ANALISITIMEHISTORYIN
regime lineare e non)
s ANALISI
PERFASI
s
ANALISIPERFASI
INGRANDISPOSTAMENNTI
s ANALISI
s
ANALISIINGRANDISPOSTAMENTI
s elementi in acciaio
(Ec3:2005, Ec8-3:2004)
s ELEMENTI
INCEMENTO
s
ELEMENTIINCEMENTO
armato (Ec2:2004,
Ec8:2004)
s VERIlCA
DISTRUTTURE
s
VERIlCADISTRUTTURE
esistenti in cemento
armato
armato,, acciaio e muratura
Applicazioni
tradizionali,
coperture,, stadi, ponti e st
strutture
strutture tradizion
ali, industriali, coperture
trutture dotate di sospensioni o stralli
Quattordici anni di emergenza. E
non è certamente ancora finita, visti i continui fatti di cronaca che
sconvolgono giornalmente l’opinione pubblica. A Napoli e in Campania l’emergenza rifiuti
ha avuto inizio nel lontano 1994: una lunga e difficile storia fatta di polemiche, veleni, non decisioni, liti, scontri, verità nascoste
e bugie evidenti. Una storia fatta soprattutto di immondizia.
Tante parole sono state dette, tanto inchiostro è stato versato
sulla questione, molte volte soltanto per condannare atteggiamenti, trovare colpevoli o scagionare se stessi. Il libro di Paolo Rabitti non rientra in questa categoria: “Eco balle” è un documento unico nel suo genere, ricco di dati, testimonianze,
fedeli ricostruzioni storiche e analitiche sul mondo delle discariche, degli inceneritori e sullo smaltimento dei rifiuti in una
realtà come quella campana. Ingegnere e urbanista, docente universitario, Rabitti, consulente tecnico delle procure in alcuni dei
più delicati casi di inquinamento nel nostro Paese, con le sue
relazioni per la Procura di Napoli ha contribuito a sollevare
quella coltre di silenzio colpevole sulla degenerazione della
vicenda rifiuti in Campania. Dal 1998, quando l’allora ministro
dell’Interno, Giorgio Napolitano, dà il via con un’Ordinanza ministeriale al progetto per la realizzazione in Campania di una
moderna filiera di rifiuti, Rabitti ripercorre vicende e personaggi,
facendo emergere sotterfugi e escamotages per aggirare leggi
e regolamenti. Insomma, l’autore cerca di svelare i retroscena
di una storia allucinante, cercando di individuarne i motivi.
Tentativo riuscito. Illuminante, nell’ultima parte, la conclusione a cui arriva Rabitti: “Se c’è una cosa che è uscita a pezzi dalla vicenda campana è la credibilità delle istituzioni. Ovviamente non ho ricette da proporre, ma posso tranquillamente affermare che chi va a chiedere a un’altra persona di fare sacrifici in nome della collettività la deve degnamente rappresentare. Chi è preposto alla tutela dell’ambiente e della salute non può mettere in secondo piano i propri doveri per la
tutela di interessi particolari”. Frase banale? Sarà, ma per quattordici anni qualcuno se ne è dimenticato...
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16
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL CONVEGNO
L’iniziativa è organizzata da ACG, Associazione Italiana Linea Ferroviaria di Alta Capacità Gottardo, e dall’Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia
Un grande progetto: il “Corridoio dei Due Mari”
San Gottardo e sistema ferroviario nel 2020
dott. arch. Antonio Barbieri
l 29 ottobre 2008, con inizio alle ore 14 presso il
Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo
da Vinci, in via San Vittore 21 a Milano, si terrà il
convegno “Il San Gottardo c’è. Il sistema ferroviario
2020 nel ‘Corridoio dei Due Mari’ e le implicazioni per
l’Italia e l’Europa”. La questione del corridoio dei due
mari, che va dal Mare del Nord e il Baltico sino al Tirreno, nel Mediterrano, è di particolare attualità e di
grande rilevanza internazionale; coinvolge interessi politici ed economici di notevole respiro, ma anche popolazioni di molti territori europei. Nell’ambito del
mercato mondiale, vi è una crescente attenzione al corridoio, perché attraverso questo intervento si pensa di
sviluppare scambi commerciali sempre più importanti
tra l’Europa e l’Asia, Cina in testa, con intensificazione
dei traffici con i Paesi del Mediterraneo e possibili future
estensioni all’Africa.
L’Italia, per la sua posizione geografica, potrebbe acquistare forte importanza strategica, ricavandone grandi benefici. Nel corso del convegno, numerosi relatori
qualificati ed esperti del settore tratteranno l’argomento. Al termine dell’evento, sarà sottoscritto dai Presidenti delle Regioni dell’Italia del Nord-Ovest un documento contenente una selezione degli interventi ferroviari prioritari, necessari per un ottimale sistema ferroviario e del territorio nel “Corridoio dei Due Mari”.
I
Pianta dell'asse Nord-Sud (Fonte: Communauté des chambres du commerce de l'axe ferrovière Nord-Sud)
Due operai al lavoro nel tunnel che collegherà Bellinzona a Zurigo
L’ANNIVERSARIO
Edoardo Amaldi: gli ingegneri ricordano
i cent’anni della nascita del grande fisico
dott. ing. Bruno Ciborra
l 5 settembre del 2008 Carlo
Rubbia celebrò l’anniversario
della nascita di Edoardo
Amaldi a Carpaneto, nel piacentino, con queste parole: Non si
esagera dicendo che tutti i fisici che
lavorano attualmente in Europa
hanno un debito nei confronti di
Edoardo Amaldi. Questa affermazione estratta da un lungo e appassionato discorso ben sintetizza il giudizio sulla persona e sul
suo operato. E gli ingegneri? A
parte una doverosa attenzione, in
realtà tutti noi abbiamo avuto numerosi legami diretti e indiretti
con l’opera del grande fisico. Intanto ricordiamo che una generazione di ingegneri a partire dalla fine degli anni ‘50 ha consumato mesi della propria gioventù
(nb mai consumo però fu più
proficuo!) al Politecnico di Milano studiando Fisica II (Elettricità
ed Elettromagnetismo) su un testo dell’Amaldi.
La materia non era certo facile
(lo testimonia il mio 19/30) ma il
testo pur con il suo rigido condito con centinaia di formule ha
ben accompagnato lo studente
nella formazione delle basi di questa importante materia.
Una seconda tematica riguarda il
centro di ricerche nucleari del
CERN di cui settimane fa tanto
si è parlato per l’avvio del nuovo
maxi acceleratore di particelle e
per l’inizio delle sperimentazioni
sul bosone di Higgins. Lì oggi
hanno lavorato e lavorano forse
altrettanti ingegneri che fisici per
preparare l’infrastruttura tecnologica che porterà quanto prima ad
accelerare sempre più particelle
elementari verificando alcune ipotesi basilari della fisica contemporanea.
Anzi a dir la verità qualcuno, e
non certo uno sprovveduto quale
ad esempio un professore di chimica fisica tedesco, teme che l’esperimento ci avvicinerà sempre
di più al famoso buco nero con
I
Il gruppo di via Panisperna. Amaldi è al centro
pericolo di implosione del Pianeta. Rassicuranti smentite ci sono
giunte da tutti i fisici interessati all’esperimento.
A parte le divagazioni ricordiamo che in un acceleratore di particelle le cui dimensioni si misurano in chilometri il supporto tecnologico ingegneristico deve coprire difficili tematiche quali alimentazioni elettriche in condizioni estreme, gestione di elevatissimi campi magnetici e relativi
sistemi di raffreddamento spinto,
areazioni e condizionamenti ambientali oltre che sistemi ridondanti di sicurezza.
Il complesso del CERN nacque
proprio da una convinzione o meglio visione di Amaldi sulla necessita di arrestare l’emigrazione di
cervelli verso gli USA mediante
la creazione di un centro di alta
qualità scientifica finalizzato sulla
fisica. Dunque agli inizi degli anni
‘50 insieme con il direttore generale dell’Unesco per le scienze naturali ed esatte Pierre Auger,
Amaldi conseguì il suo scopo.
Nel 1952 fu avviato il progetto e nel
1954 la prima realizzazione. Una
analoga iniziativa del nostro, ma
questa volta riguardante in maniera
specifica gli ingegneri aerospaziali,
ebbe luogo cinque anni dopo con il
sostegno lungimirante dato alla
creazione dell’ESRO/European
Space Research Organization un
organismo europeo dedicato alla
scienza cosmica che ha portato poi
come naturale sviluppo alla successiva creazione del consorzio euro-
peo ELDO dedicato allo studio, sviluppo e applicazione di vettori aerospaziali.
Il ricordo di un primo prestigioso
stage offertomi pochi mesi prima
della laurea nelle sede di Nordwijk in Olanda conferma la generosa attenzione di questi enti alle
giovani generazioni di ingegneri
che si stavano formando. Ricordiamo, andando indietro nel tempo, che durante un viaggio negli
Usa nel 1946 fu offerta da Fermi
ad Amaldi una prestigiosa cattedra
di fisica presso l’Università di Chicago. Pur lusingato egli decise di
non accettare e rientrare in Italia
per una inderogabile responsabilità e dovere di contribuire alla ricostruzione della fisica e della
scienza applicata in Italia. Nasce
allora sotto il suo patrocinio l’istituto di Fisica Nucleare e specificatamente a Milano contribuisce
alla creazione del CISE/Centro
Italiano Studi ed Esperienze, centro destinato in sinergia con enti
pubblici e privati a sviluppare e
approfondire tematiche legate alla generazione di energia elettrica
mediante impianti termici convenzionali e nucleari. Proprio al
CISE numerosi neoingegneri hanno iniziato la loro carriera di progettisti che proseguirà poi con
proficue ricadute in altre importanti aziende ed enti pubblici quali ad esempio Ansaldo,Tosi, Enel,
eccetera.
Concludendo possiamo dire che
emigrato Fermi negli Usa, scomparso misteriosamente Majorana,
fuggito Pontecorvo in Urss, del
famoso gruppo di fisici dell’istituto di Via Panisperna a Roma,
Amaldi fu in Italia l’unico testimone del gruppo sempre presente ed entusiasta propugnatore di
un necessario dovere di alta qualità di studio e ricerca della fisica in
Italia con ovvie ed importante interfacce e ricadute che hanno coinvolto e coinvolgono ancora tutta la tecnologia ingegneristica.
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
17
ATTUALITÀ EUROPA
European Trading Scheme, presentato il primo bilancio
L
e emissioni complessive di CO2 delle imprese che aderiscono all’ ETS (European
Trading Scheme) sono aumentate dello
0,68% nel 2007; tale dato, ricavato dalle informazioni trasmesse dai registri dei Paesi membri,
tiene conto anche dei cambiamenti nel numero di impianti inclusi nel sistema. Questo leggero incremento delle emissioni, per quanto
nettamente inferiore alla crescita del 2,8% del
prodotto interno lordo dell’UE registrata lo
scorso anno, evidenzia la necessità di limiti più
stringenti per le emissioni del secondo periodo
di scambio (2008-2012)*.
Come noto, nel quadro del sistema europeo di
scambio delle quote di emissione, i responsabili
degli impianti sono tenuti a trasmettere i rispettivi dati sulle emissioni verificate ai registri
dei Paesi membri, che a loro volta li inviano al
catalogo indipendente comunitario delle operazioni CITL (Community Independent Transaction Log).
Secondo i dati inviati dai registri degli Stati
membri al CITL, il quantitativo complessivo
di emissioni provenienti da impianti aderenti
al sistema ETS nell’UE-27 (escluse Bulgaria,
Romania e Malta) nel 2007 era pari a circa
2,050 miliardi di tonnellate di CO2, ossia lo
0,8% in più rispetto ai 2,034 miliardi di tonnellate del 2006. Tuttavia, tenendo conto dei nuovi partecipanti e degli impianti chiusi dal 2006
in poi, l’aumento complessivo delle emissioni
verificatosi lo scorso anno è pari solo allo 0,68%.
* Il primo periodo di scambio del sistema ETS, la cosiddetta
fase "dell’apprendimento sul campo", era iniziato con il varo del sistema lo 01.01.05 e si è concluso il 31.12.07.
Quote assegnate nel 2005-2007, emissioni verificate e stato di adempimento nel 2007
nel quadro del sistema UE di scambio di quote di emissioni, escluse BU, RO e MT(1) [tCO2eq]
Emissioni verificate(2)
2005
Stato membro
33.372.826
AT
55.363.223
BE
5.078.877
CY
82.454.618
CZ
474.990.760
DE
26.475.718
DK
12.621.817
EE
183.626.981
ES
33.099.625
FI
131.263.787
FR
71.267.736
GR
26.161.627
HU
22.441.000
IE
225.989.357
IT
6.603.869
LT
2.603.349
LU
2.854.481
LV
80.351.288
NL
203.149.562
PL
36.425.915
PT
19.381.623
SE
8.720.548
SI
25.231.767
SK
242.513.099
UK
Total
2.012.043.453
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano
PROGRAMMA
DELLE PROSSIME MANIFESTAZIONI
28 OTTOBRE 2008
METODI CONSOLIDATI E INNOVAZIONE
NELLA MANUTENZIONE EDILIZIA:
Impermeabilizzazioni e protezioni
in strutture ed involucri edilizi.
Convegno organizzato presso lʼUnione del Commercio in collaborazione con VOLTECO con il patrocinio
dellʼOrdine degli Ingegneri, lʼOrdine degli Architetti, il
Collegio dei Periti Industriali, il Collegio dei Geometri.
18 NOVEMBRE 2008
L’ENERGIA RINNOVABILE IN ARCHITETTURA
Convegno organizzato dalla Commissione Qualità Ambiente del Collegio, presso la Villa Reale di Monza.
24 NOVEMBRE 2008
Qualità nello studio tecnico 2008
Convegno organizzato in collaborazione con C&D, presso la sede del Collegio.
26 GENNAIO 2009
ATTIVITA’ DEL TAVOLO DI COORDINAMENTO
DEI PONTI DEI NAVIGLI
Convegno organizzato in collaborazione con lʼAssociazione Amici dei Navigli
DATA DA DESTINARSI
IMPERMEABILIZZARE, RIVESTIRE
E COLORARE CON RESINE LIQUIDE
Convegno da organizzare in collaborazione con TRIFLEX presso la sede del Collegio.
LA TECNOLOGIA DELL’ACCIAIO
NELLE COSTRUZIONI
Convegno da organizzare in collaborazione con ARCELOR presso la sede del Collegio.
LA RISPOSTA PRATICA
AD UN TEMA SCOTTANTE:
LA RESISTENZA DI STRUTTURE
SOTTOPOSTE AD INCENDIO
Convegno da organizzare in collaborazione con OMNIA IS.
Il Responsabile delle manifestazioni
(dott. ing. Giancarlo Bobbo)
2006
2007
32.382.804
31.751.165
54.775.314
52.795.318
5.259.273
5.396.164
83.624.953
87.834.758
478.016.581 487.004.055
34.199.588
29.407.355
12.109.278
15.329.931
179.711.225 186.495.894
44.621.411
42.541.327
126.979.048 126.634.806
69.965.145
72.717.006
25.845.891
26.835.478
21.705.328
21.246.117
227.439.408 226.368.773
6.516.911
5.998.744
2.712.972
2.567.231
2.940.680
2.849.203
76.701.184
79.874.658
209.616.285 209.601.993
33.083.871
31.183.076
19.884.147
15.348.209
8.842.181
9.048.633
25.543.239
24.516.830
251.159.840 256.581.160
2.033.636.557 2.049.927.884
Numero di impianti
Assegnazione media annua
di quote
(3)
2005 (4) 2006 (5) 2007 (6)
nel periodo 2005-2007
199
197
210
32.900.512
309
309
309
62.114.734
13
13
13
5.701.075
395
405
406
97.267.991
1.842
1.851
1.915
498.390.019
380
388
383
33.499.530
43
47
47
18.953.000
800
944
1.052
178.838.295
578
589
607
45.499.284
1.084
1.089
1.094
154.909.186
140
152
153
74.400.198
229
239
245
31.660.904
109
114
113
22.320.000
943
996
1.009
223.070.435
93
99
101
12.265.395
15
15
15
3.358.323
101
93
93
4.560.191
211
213
210
88.942.336
817
869
817
237.838.568
254
260
243
38.161.413
730
755
705
23.209.832
98
98
98
8.743.680
173
169
175
30.489.902
774
1.057
769
224.831.370
10.605 11.186
10.282
2.151.926.173
NOTE
(1) Per consentire un effettivo confronto tra i vari anni, Romania, Bulgaria e Malta non sono
incluse nella tabella. Malta non ha ancora trasmesso i dati sulle emissioni verificate nel 2007,
e Romania e Bulgaria partecipano al sistema
solo dal 2007. Nel 2007 le emissioni verificate
della Romania erano pari a 69.604.599 tonnellate, mentre per la Bulgaria i dati sulle emissioni verificate non sono ancora disponibili.
(2) Emissioni verificate per tutti gli impianti con
conti aperti o chiusi presso il CITL alla data
dell'8 maggio 2008 (ossia, compresi nuovi partecipanti e impianti chiusi). Dato che il CITL riceve costantemente informazioni (ivi comprese correzioni di dati sulle emissioni verificate,
sui nuovi partecipanti e sulle chiusure) le aggregazioni effettuate dopo l'8 maggio 2008 potrebbero dare risultati diversi.
(3) Media annua delle quote assegnate nel periodo 2005-2007 per gli impianti con conti
aperti o chiusi maggiorata della media annua
delle quote destinate alle aste e ai nuovi partecipanti.
(4) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il CITL alla data del 1° maggio 2006
(per gli Stati membri senza registri operativi a
detta data, la cifra sottolineata indica il numero
di impianti che fino al 1° maggio 2007 avevano
trasmesso dati sulle emissioni verificate del
2005).
(5) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il CITL alla data del 1° maggio 2007 (il
registro di Malta è operativo ma non ha ancora conti aperti).
(6) Numero di impianti con conti aperti o chiusi presso il CITL alla data dell'8 maggio 2008.
(Fonte: CITL, 08.05.08).
18
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
ATTUALITÀ MONDO
Estrazioni minerarie, le previsioni
evidenziano i limiti delle riserve
IL VOSTRO ARCHIVIO VIRTUALE
Nella sezione “indice generale” sono riportati tutti i titoli dei servizi pubblicati sul Giornale nel corso dellʼanno precedente; centinaia di articoli, approfondimenti, opinioni, recensioni. La voce “inserti speciali”, inoltre, elenca gli inserti monotematici realizzati in allegato al Giornale nel corso
degli ultimi quattro anni.
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fondatore, il Collegio degli Ingegneri e Architetti di
Milano, unʼantica e prestigiosa associazione fondata nel 1563. Per saperne di più, direttamente
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voi a navigare tra le nostre pagine virtuali e a fornirci pareri, suggerimenti, consigli
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possono rivolgersi a:
Società di Servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano
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100
1000
Magnesio
Litio
Carbone
Potassa
Bauxite
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Ferro
Oltre 100 anni
Il sito www.giornaleingegnere.it mostra agli utenti una selezione dei servizi di maggiore interesse pubblicati sul nostro quindicinale cartaceo, aggiornata sempre allʼultima uscita. In particolare è possibile consultare integralmente due articoli per ciascun numero, di volta in volta inseriti nella sezione “articoli on line”
10
Vanadio
Cobalto
Boro
Cromo
Fosfati
Uranio
Metano
Tungsteno
Zirconio
50-100 anni
L’INFORMAZIONE A PORTATA DI MOUSE
0
Terre rare
Nickel
Molibdeno
Petrolio
Rame
Bismuto
Manganese
Grafite
25-50 anni
GUIDA AL SITO INTERNET
DE “Il GIORNALE DELL’INGEGNERE”
Durata presunta in anni
delle riserve accertate
dei principali minerali mondiali
agli attuali ritmi di estrazione
Cadmio
Stagno
Zolfo
Mercurio
Oro
Antimonio
Piombo
10-15 anni
e
n
i
l
on
e riserve di carbone,
bauxite e ferro sono
ancora abbondanti, ma
quelle di argento, zinco,
piombo, oro, zolfo, mercurio
e stagno rischiano di scarseggiare entro i prossimi 1020 anni, in base ai dati forniti al Metals Economics
Group dalle maggiori compagnie minerarie.
La congiuntura attuale pareva avviata verso produzioni
sempre più immateriali, ma
l’incremento massiccio della
domanda di Paesi in via di
sviluppo, ha visto riportare
indietro di alcuni decenni le
lancette dell’economia mondiale, con la conseguente crescita dell’importanza delle miniere, dei giacimenti di petrolio e anche delle materie
prime alimentari. In particolare, la domanda è esplosa in
campo minerario e i crescenti acquisti mondiali, specie
quelli della Repubblica Popolare Cinese, hanno causato,
tra il 2003 e il 2007, incrementi dei prezzi del nickel di
3,5 volte, di 4 volte per lo zinco e l’argento e di oltre 5 volte per il rame, creando le condizioni per una gigantesca ristrutturazione produttiva, tesa a creare imprese sempre
più solide per rispondere alla
sfida delle crescenti richieste
del mercato.
Secondo Pricewaterhouse
Coopers, il valore degli accordi tra le compagnie del
settore dei metalli di base tra
il 2005 e il 2007 è balzato da
24,3 a 64,5 miliardi di US$
(+165,4%), mentre quello dei
metalli preziosi è salito da
18,9 a 21,2 miliardi.
L’aumento della capacità produttiva invece non è ancora
avvenuto perché l’avvio di
nuovi siti minerari, oltre a richiedere tempi lunghi, è ostacolato da vari fattori economici e politici.
Di conseguenza, restano intatti i timori non solo relativi
alle quotazioni di molti metalli e alla loro sostenibilità di
lungo periodo ma, in prospettiva, soprattutto inerenti
l’adeguatezza delle risorse residue. Infatti, uno dei quesitichiave dell’economia mondiale dei prossimi vent’anni è
quante riserve minerarie restano per soddisfare una domanda di cui non si intravede
il limite.
Per risolvere il problema, un
ruolo primario sarà rivestito
L
Zinco
Argento
Fonte: Metals Economics Group, 2007
dalla sostituzione di alcuni
minerali con altri, dallo sfruttamento di giacimenti marginali finora trascurati, alimentando una nuova corsa
alle ricerche nel Terzo mondo, dallo sfruttamento dei
progressi tecnologici nel campo delle prospezioni e dall’utilizzo delle risorse marine,
dove i cosiddetti noduli metallici abbondano in molti
fondali. Inoltre, un’altra grande risorsa sarà rappresentata
anche dal riciclo dei minerali: già oggi, infatti, il 40% del
piombo, circa la metà dell’alluminio e quasi il 60% dell’acciaio proviene dalle apparecchiature usate.
Nuovo accordo tra Francia e Germania
per le emissioni del trasporto stradale
rancia e Germania hanno recentemente raggiunto un accordo di
massima a sostegno dell'obiettivo della Commissione
europea di limitare le emissioni delle auto di nuova immatricolazione a 120 grammi per chilometro, a partire
dal 2012. Parigi e Berlino propongono, inoltre, di lasciare
il limite a 130 g/km fino al
2012, rendendolo prorogabile, e di mirare al limite di 95 110 g/km per il 2020.
Ad alcuni, l’iniziativa franco
tedesca è sembrata, però, un
passo indietro rispetto al passato, quando i due Paesi europei si proclamavano in prima fila nella lotta ai cambiamenti climatici e nell'innovazione tecnologica. Si segnala,
inoltre, che la dichiarazione
dei due Paesi giunge in un
momento nel quale, a livello
F
europeo, si sono manifestati
molti disaccordi, in particolar
modo tra l’industria automobilistica e la Commissione europea; perciò, tale iniziativa
ha visto sorgere anche alcune
polemiche provenienti delle
frange più vicine all’ambientalismo, in quanto additata
quale segnale di anteposizione degli interessi dell'industria
automobilistica meno virtuosa, come quella tedesca, a
quelli dei consumatori.
N. 17 - 15 Ottobre 2008
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
19
AMBIENTE
Le aziende e il fattore ambientale secondo l’Istat
dott. ing. Giovanni Manzini
l rapporto annuale ISTAT Il rapporto sottolinea le diffe(Rapporto annuale sulla si- renze tra le aziende che opetuazione del Paese nel rano in modo specifico nella
2007, presentato nei mesi scor- produzione e vendita di servisi a Roma, presso la Sala della zi ambientali e quelle che, inLupa del Palazzo di Monteci- vece, “auto producono” servitorio, dal Presidente dell’Isti- zi ambientali, in quanto svoltuto nazionagono attività
le di statistica
per ridurre le
Prof. Luigi
emissioni geneIl
rapporto
annuale
Biggeri) per la
rate dalle proprima volta,
prie attività prodell’Istat analizza
all’interno del
duttive.
alcuni aspetti
capitolo che
Per quanto rianalizza le imguarda il primo
ambientali
prese, prende
gruppo, cresce
delle attività
in considerasoprattutto il
zione alcuni
comparto della
produttive
aspetti amgestione dei ribientali delle
fiuti (che rapattività produttive e contiene presenta lo 0,33% del PIL, con
un approfondimento focaliz- un incremento del 32,7% dal
zato sull’evoluzione quantita- 1997 al 2006). Inoltre, di grantiva e qualitativa della spesa de rilievo è che più dell’80%
delle imprese per i servizi am- di questi soggetti sono aziende
bientali.
private, non utilities legate al-
I
LIBRI E RIVISTE
INDAGINI
GEOFISICHE
DEL SUOLO
Autore: Faustino Cetraro
Editore: EPC Libri
Anno: 2008
Pagine: 272
Studiato per tutti i professionisti che si avvicinano
per la prima volta o che
già operano con le nuove
metodologie geofisiche,
correlate alle opere di ingegneria civile, il testo si
dimostra un valido aiuto
sia nelle indagini interpretative eseguite direttamente sul terreno di fondazione e sia sulle opere
strutturali preesistenti, mediante i cosiddetti controlli non distruttivi.
L'obiettivo è quello di fornire al lettore un valido
strumento capace di eseguire ed interpretare indagini attraverso metodi di
studio di tipo indiretto, passando dalla base teorica
dei metodi illustrati alla
pratica effettiva. Il libro è
stato suddiviso per argomenti ed in modo graduale fornisce le informazioni
necessarie per unʼattenta
analisi ed una migliore
comprensione. Gli argomenti trattati forniscono le
relazioni più generali pos-
sibili sulle caratteristiche
fisico-meccaniche delle
rocce, sui metodi interpretativi e di studio dei sondaggi o dei profili geoelettrici, sismici, tomografici.
Inoltre sono riportati una
serie di normative e concetti relativi alle procedure
da attuare per la valutazione delle aree sottoposte a discarica e, per quelle ricadenti in zone protette e di tutela ambientale o
di patrimonio culturale - archeologico.
Il libro è arricchito da un
CD-ROM contenente circa 58 schede applicative
relative agli argomenti trattati, oltre che dal software
Sismic ver. 1.0 per la stima del Vs30 secondo le
nuove Norme tecniche per
le costruzioni.
PROJECT
MANAGEMENT
PER L’ARCHITETTURA
Autore: Daniela Allodi
Editore: Franco Angeli, Milano
Anno: 2008
Pagine: 334
Questo libro è dedicato a
chi intende approfondire
le tematiche legate al project management nel
campo dellʼarchitettura. Si
analizzano le tecniche di
gestione del progetto inteso come processo realizzativo di unʼopera architettonica.
Le tecniche trattate consentono di gestire per tutto il ciclo di vita del progetto i parametri fondamentali che determinano il
successo di un intervento: i costi, i tempi e la qualità. Il testo è indicato per
tutti gli operatori coinvolti
nella realizzazione di unʼopera architettonica: com-
mittente, progettista, direttore lavori, coordinatore per la sicurezza, imprese esecutrici.
Per la presenza di numerosi schemi riepilogativi ed
esempi pratici, è particolarmente utile anche per
gli studenti o neolaureati
che intendono proporsi sul
mondo del lavoro con
competenze necessarie
per ogni progetto e molto
attuali.
le pubbliche amministrazioni, bientali da parte di varie aziena differenza di quanto accade- de italiane, quali, ad esempio,
va fino a 10 anni fa. Perciò, le concerie di Arzignano e i
sembra che scommettere nel produttori di piastrelle di Sassettore ambientale paghi e, per suolo, che stanno spendendo
cui, sempre più aziende si stan- sempre di più in attività per la
no ricavando uno spazio in protezione dell’ambiente.
Complessivaquesto settore.
mente, seconPerò,
nondo il quadro
ostante il conSecondo
i
dati
emersi,
che ci fornisce
testo fiorente,
l’ISTAT, le
vi sono alcuni
le aziende che si occupano
aziende che si
servizi ambiendi eco-sostenibilità
occupano in
tali specializzamodo rilevante
ti che stanno
sono quelle
di eco-sostenisubendo un
che compongono il tessuto
bilità non sono
calo, tra i quali
più, come nel
il comparto
produttivo italiano
passato, solo
delle imprese
quelle specialifornitrici di servizi idrici, che ha subito, dal stiche, ma anche quelle che
1997 al 2007, una flessione del compongono il tessuto pro4,5% di valore aggiunto in ter- duttivo tipico italiano, che svimini di PIL. Tale fenomeno luppano competenze interne al
sembra essere causato dalla in- fine di ridurre l’impronta ecoternalizzazione dei servizi am- logica della loro produzione.
Aumenta la richiesta di specialisti
Negli USA, allʼinterno dellʼelenco dei lavori più sicuri nei
prossimi dieci anni trova posto quello dello “specialista ambientale”, posizionato saldamente allʼinterno di una new
green economy nella quale gestire i rifiuti, risanare suolo ed
acqua e razionalizzare la mobilità sono le nuove fonti di
guadagno.
Per quanto riguarda il nostro Paese, il numero di impiegati nel settore nel 2005, secondo lʼISTAT, era di 336000,
con un aumento del 18% rispetto a dieci anni prima.
Inoltre, è probabile che le Regioni, dovendo adeguarsi alle nuove necessità ambientali dettate dal Governo, tendano a fare incrementare ulteriormente la richiesta di professionalità nel settore. In particolare, gli specialisti più richiesti sono: gli installatori di pannelli fotovoltaici, i progettisti di
manufatti edilizi a basso impatto ambientale, gli energy
manager (professionisti del risparmio e della razionalizzazione, obbligatori per i Comuni e le aziende di grandi dimensioni) e i mobility manager (dirigenti in grado di scovare
le migliori soluzioni per il trasporto ecocompatibile).
In questo contesto hanno trovato una notevole spinta le
offerte formative, e in particolar modo quelle universitarie,
dove oggi vi sono circa 200 percorsi di studio in campo
ecologico, ai quali si aggiungono master e altre iniziative di
formazione, che fanno salire le offerte a quasi 2000.
20
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
MOSTRE E CONVEGNI
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA
ASSOCIAZIONE DELLʼORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA
24 ottobre 2008
Biblioteca di LISSONE (MI)
in collaborazione con
Progetto Concrete
organizza un incontro tecnico gratuito sul tema:
SEMINARIO: APPROFONDIMENTI SULLE NUOVE NORME
PER IL CALCOLO DELLA RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE
DALLA PRESCRIZIONE AL COLLAUDO
DELLE OPERE IN CEMENTO ARMATO CON IL DM 14.01.08
Lʼincontro di aggiornamento professionale esaminerà le nuove norme introdotte dai DD.MM.
16/02/07, 09/03/07 e 09/05/07 sulle modalità di calcolo della resistenza a caldo delle strutture.
14 Novembre 2008
Collegio Ballerini - Via Verdi 77 -Seregno (MB)
14:00 Registrazione dei partecipanti
14:30 Saluto iniziale:
Ing. Piergiorgio Borgonovo – Presidente dellʼOrdine degli Ingegneri della Provincia
di Monza e Brianza
14:45 La resistenza al fuoco delle strutture – Il D.M. 9 marzo 2007
Prof. Ing. Paolo Setti – Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano
15:30 Il D.M. 16 febbraio 2007
Dott. Ing. Bortolo Balduzzi – Commissione Sicurezza della Consulta Regionale
Ordini Ingegneri Lombardia (C.R.O.I.L.)
16:45 Il D.M. 9 maggio 2007
Dott. Ing. Nicola Clemeno – Commissione Prevenzione Incendi
Ordine degli Ingegneri di Milano
In Italia la progettazione del calcestruzzo
registra uno scarso aggiornamento e un
basso livello di attenzione nei confronti del
rapporto tra caratteristiche del prodotto,
condizioni ambientali e modalità di applicazione. Ciò va a scapito della qualità e della
curabilità delle opere in cemento armato.
Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, con la certificazione del processo di
produzione e lʼadozione di livelli di durabilità, accrescono la responsabilità di tutti i
soggetti che partecipano al processo di costruzione, dai produttori di materiali ai professionisti della progettazione. Con Progetto Concrete si intende far crescere la
cultura tecnica del calcestruzzo, migliorando la qualità dei capitolati e favorendo una
maggiore rispondenza tra caratteristiche
tecniche del calcestruzzo e condizioni di
applicazione. Così facendo si avvierà un
processo di piena applicazione delle nuove
norme tecniche per le costruzioni, in grado
di elevare la qualità del patrimonio edilizio
del nostro Paese.
Programma dei lavori:
14:15 Registrazioni
14:45 Inizio convegno
Saluti: Ing. Piergiorgio Borgonovo - Presidente dellʼOrdine Ingegneri di Monza e Brianza
Ing. Giovanni Bellù - Segretario
dell'Ordine Ingegneri di Monza e
Brianza,
Il nuovo quadro normativo di riferimento per la progettazione delle
strutture in c.a. ed il collaudo delle
strutture in c.a.
Ing. Donatella Guzzoni - Presidente dell'Ordine Ingegneri di Bergamo e Presidente ATE (Associazione Tecnologi per l'Edilizia)
La prescrizione della curabilità
nelle strutture in c.a. e i controlli in
cantiere in accordo al D.M.
14/01/2008
Ing. Gianfranco Albani – Progetto
Concrete
Acciai da c.a. secondo il D.M.
14/01/2008, verifiche ai fini della collaudabilità di un opera CTS SISMIC
Aperitivo finale
Per partecipare al seminario è necessario
registrarsi.
Coordinatore del Seminario: Ing. Giuseppe Galloni - Commissione Formazione
e Aggiornamento Ordine Ingegneri della Provincia di Monza e Brianza
LʼINCONTRO Eʼ GRATUITO
Per motivi organizzativi è necessario iscriversi inviando una e-mail allʼindirizzo: [email protected] confermando lʼadesione al corso e indicando nome e cognome.
Ordine degli ingegneri della Provincia di Monza e della Brianza
Via Passerini, 2 – 20052 Monza – Tel. 039.2301911 – Fax. 039.2307347
Informazioni:
Ing. Giovanni Bellù
Ordine degli Ingegneri della provincia di
Monza e Brianza
via Passerini, 2 - 20052 Monza
Tel. +39.039.2301911
Fax+39.039.2307347
e-mail: [email protected]
Web: www.ordineingegneri.mb.it
Ing. Gianfranco Albani - Area Manager
Progetto Concrete Area Lombardia
e-mail: [email protected]
Cell: +39.3351090669
Progetto Concrete
Via della Bufalotta, 378 - 00137 Roma
Tel. +39.06.87203077 Fax +39.0687203039
e-mail: [email protected]
Web: www.progettoconcrete.it
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano
In collaborazione con
Organizza lʼincontro di informazione tecnica sul tema:
METODI CONSOLIDATI E INNOVAZIONE NELLA MANUTENZIONE EDILIZIA:
Impermeabilizzazioni e protezioni di strutture ed involucri edilizi
28 Ottobre 2008
presso la Sala Convegni Orlando
UNIONE DEL COMMERCIO
Corso Venezia, 49 - 20121 Milano
Nellʼattuale situazione contingente del mercato edilizio nazionale è sempre meno frequente la realizzazione di nuovi edifici mentre
sempre più spesso ci si rivolge al costruito
come patrimonio da recuperare e manutenere. Sia che si parli di strutture industriali in cemento armato sia che si tratti di edifici residenziali con telaio strutturale e tamponamenti in laterizio intonacato, le problematiche sono spesso di stabilità delle parti più esterne
(copriferri e/o intonaci rispettivamente) e di
conseguente degrado innescato ed in accelerazione nel tempo, anche a causa delle infiltrazioni dʼacqua e di problemi di ristagno di
vapor dʼacqua e batteri, muffe.
Spesso i copriferri del cemento armato non
hanno più, e frequentemente non avevano già
dallʼinizio, spessori e omogeneità corrette al fine di svolgere la sua funzione di rendere collaborante lʼarmatura proteggendola in ambiente alcalino. Questo spiega anche il più veloce degrado di strutture più recenti rispetto
a cementi armati dellʼimmediato dopoguerra
che, almeno per spessori ed omogeneità, erano senzʼaltro più costanti. Ripristinare porzioni di cemento armato non significa solo “rimettere in sagoma” trave o pilastro, ma implica anche garantire la durabilità nel tempo e
dovrebbe sempre ricomprendere anche un
trattamento protettivo finale quale separazione dallʼambiente esterno.
Per tali motivi già da diversi anni Volteco offre
un affiancamento in fase di progettazione e
di posa per lʼanalisi e la messa a punto dei
vari particolari tecnologici che volta per volta
devono essere “progettati” e realizzati per ottenere i risultati desiderati, senza dover lasciare allʼimprovvisazione di cantiere la soluzione di situazioni particolari o anomale.
Nel caso poi di intonaci esterni su tamponamenti in laterizi o prefabbricati, le problematiche sono di diminuzione di aderenza per errori
costruttivi, condensazione di vapor dʼacqua,
fessurazioni per assestamenti o distacchi, infiltrazioni dʼacqua.
Dopo aver ottemperato alla risarcitura delle
porzioni danneggiate o decoese è poi importante poter disporre di tecnologie che consentano la protezione elastica ed impermeabile
della facciata che, al contempo, non costituisca
barriera al vapore onde non innescare fenomeni di condensazione e degrado ex-novo.
Per questa serie di ragioni si propone un approfondimento delle più comuni situazioni progettuali attraverso la presentazione, anche
con lʼausilio di supporti informatici, di alcuni
esempi pratici.
PROGRAMMA DEI LAVORI
Ore 15.00 Registrazione
Ore 15.30
Apertura dei lavori e saluto ai partecipanti
Prof. Ing. A. DE MAIO, Presidente del Collegio
degli Ingegneri e Architetti di Milano
Ing. G. BOBBO, Responsabile Commissione Salute,
Sicurezza ed Ambiente Collegio degli Ingegneri e
Architetti di Milano
Incipit su motivazioni, contenuti e finalità del convegno
Ing. F. BRAMBILLA
Direttore Tecnico - Volteco S.p.A.
Patrimonio edilizio e interventi di recupero/manutenzione
Prof. G. TURCHINI
Ordinario di Architettura Tecnica; Preside della Facoltà di Ingegneria Edile/Architettura Politecnico
di Milano
Analisi del costruito e ricerca scientifica su protettivi impermeabili traspiranti: coating cementizi polimero-modificati
Prof. Ing. M. COSTANTINI
Ordinario di Produzione Edilizia
Università degli Studi di Trento
Applicazione normative e calcolo termoigrometrico:
Glaser e sue ricadute sulla scelta del pacchetto costruttivo e di finitura
Prof. P. BAGGIO
Ordinario di Fisica Tecnica
Università degli Studi di Trento
Materiali ed elementi costruttivi: test e normativa, responsabilità dei tecnici e applicazione normative
europee (Marcatura CE su malte da ripristino)
Ing. F. BRAMBILLA
Direttore Tecnico - Volteco S.p.A.
Sviluppi tecnologici ed applicazioni pratiche dei coating cementizi: problematiche e soluzioni in cantiere
per la durabilità degli edifici
Ing. F. BRAMBILLA
Direttore Tecnico - Volteco S.p.A.
Dibattito
L’incontro è organizzato con il patrocinio di:
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano
Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano
Collegio dei Geometri della Provincia di Milano
Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali
Laureati delle Province di Milano e Lodi
N. 17 - 15 Ottobre 2008
FORMAZIONE
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
21
WWW.GIORNALEINGEGNERE.IT
Politecnico di Milano
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
UN PROCEDIMENTO SEMPLIFICATO
PER VELOCIZZARE IL CALCOLO DELLE STRUTTURE,
NEL RISPETTO DELLE NUOVE NORME TECNICHE
(D.M. 14.01.08)
Modena, 28-29 novembre 2008
Con le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC
del D.M. 14.01.08), sono stati introdotti criteri molto diversi da quelli delle altre norme temporaneamente in uso
(D.M. ʻ96, OPCM 3274, D.M. 2005).
LʼOrdine degli ingegneri di Modena, in considerazione di
queste novità e dʼintesa con il Relatore dott. ing. Salvatore
Palermo, ha predisposto un corso che presenta lʼesempio
di un edificio calcolato prima in zona non sismica, poi in zona sismica, con lo sviluppo dei calcoli per tutti gli elementi strutturali tipici. Calcoli condotti secondo le NTC e utilizzando tutte le parti delle nuove edizioni degli Eurocodici; parti richiamate ma non esplicitate nelle NTC.
Nel corso verranno quindi presentate diverse strategie utili a semplificare e velocizzare i calcoli.
Caratteristica esclusiva del corso è il rilascio ai partecipanti, insieme al testo, dei programmi utilizzati per i calcoli
(pacchetto NTCalcS), integralmente funzionanti e comprensivi della protezione.
I programmi si caratterizzano per presentare tutto il percorso progettuale (scelte, formule, passaggi intermedi, calcoli, osservanza delle prescrizioni normative, citazione dei
p.ti delle normative NTC, Eurocodici rispettati), completamente visibile allʼutente e corredato dei relativi commenti
esplicativi.
In questo modo viene radicalmente cambiato, a favore
della massima trasparenza verso il Progettista, quello che
è lʼapproccio prevalente seguito dal software corrente.
Il Corso si terrà a Modena il 28 e 29 novembre 2008.
Programma del corso, descrizione del pacchetto NTCalcS,
modulo per lʼiscrizione o per la richiesta del testo e del
software sono disponibili sul sito www.ing.mo.it .
Per altre informazioni si può contattare la segreteria dellʼOrdine
degli ingegneri di Modena (Tel. 059-223831, Fax 059-237166).
MASTER DI I LIVELLO IN
”PROJECT MANAGEMENT – Esperto in gestione
dei progetti nel settore delle costruzioni”
IV edizione, AA 2008-2009
Università degli Studi di Trieste e Rizzani de Eccher SpA
Obiettivi e sbocchi occupazionali - Il Master è mirato alla formazione della figura professionale-dirigenziale del Project
Manager – Responsabile di Commessa, con riferimento particolare ma non esclusivo al settore delle costruzioni. Tale figura risulta interfunzionale e con competenze tecniche, economiche-organizzative e legali che permettono di gestire il
ciclo di vita di una commessa, dalla valutazione della proposta al completamento del progetto.
Il programma è indirizzato a quei soggetti, già in possesso di
titolo universitario nelle discipline tecnico-scientifiche o economiche, che in futuro intendano occupare ruoli gestionali negli appalti pubblici o privati, nel Project Financing e nel Real
Estate. Il 100% degli allievi ha trovato occupazione al termine
del percorso e il 90% prima del conseguimento del titolo.
Testimonianza ex allievo - Laureata in Ingegneria Edile a
Pavia :”Se un anno fa mi avessero detto che sarei finita a
4500 km da casa e che avrei avuto un lavoro stimolante e
gratificante, probabilmente non ci avrei creduto. Dopo il master
in pm, invece, è andata proprio così! Lavoravo da qualche
anno, prima nel campo della progettazione, poi delle costruzioni, quando ho percepito che le mie competenze non erano
sufficienti per comprendere a fondo i molteplici e complessi
aspetti della commessa edile ed ho sentito la necessità di approfondire temi di gestione economica e contrattuale. Al master
non ho trovato “solo” la risposta a ciò che cercavo, ma anche
unʼottima organizzazione, docenti disponibili e concreti, un
ambiente sereno ed una bella squadra con cui condividere le
lunghe giornate di lezione e di studio. La vera vittoria del corso, però, e di tutte le società che, come Rizzani de Eccher, con
lungimiranza credono nella formazione e puntano sui giovani,
sta nel fatto di offrire a tutti non solo la possibilità di accrescere il proprio bagaglio culturale, ma anche lʼopportunità di
mettersi in gioco in un mondo del lavoro che richiede sempre
più preparazione, flessibilità e, perché no, coraggio.”
Metodologia didattica - Lʼarticolazione della didattica prevede lezioni frontali, visite di studio, simulazione di casi di
studio, confronti con realtà operative, seminari e workshop
dedicati - Il numero massimo degli iscritti al Master è di 15 Allievi. Eʼ previsto lo svolgimento di stage aziendali. La Direzione del Master promuove e agevola lʼaccesso al tirocinio
presso Aziende ed Enti selezionati.
Date e scadenze - Scadenza domande di ammissione al Master: 10 novembre 2008.
Selezione iscritti: entro il 21 novembre 2008.
Maggiori informazioni nei siti www.masterpm.it; www.units.it/master;
www.giornaleingegnere.it
Informazioni:
Prof. Ilaria Garofolo (Direttore Master) – [email protected]
Ing. Matteo Di Biagi (Coordinatore esecutivo Master) – [email protected]
CORSO 55 ore
Lezioni monografiche di aggiornamento tecnologico :
CRITERI DI RISPARMIO ENERGETICO PER PROCESSI E COSTRUZIONI INDUSTRIALI
Politecnico di Milano - 12 dicembre 2008 – 20 marzo 2009 (i venerdì ore 14.30-19.30)
Direttore del Corso: Prof. Attilio Carotti [email protected]
Destinatari: Manager e Tecnici di Imprese Industriali, Ordini e Collegi (Periti Ind. ed Ingegneri), Associazioni di Categoria, Enti pubblici e Scuola in generale.
Presentazione del corso: Obiettivo è di fornire - in un ampio calendario di incontri e ad un costo di iscrizione contenuto
- lʼaggiornamento tecnologico necessario ad inquadrare tutti gli aspetti dellʼinnovazione. Obiettivo il rilancio della competitività del sistema industriale, migliorando l'efficienza energetica del Paese con il risparmio di energia nei processi produttivi e negli usi finali e sfruttando le fonti energetiche rinnovabili per contribuire alla sostenibilità ambientale.
Docenti: Docenti universitari - Specialisti di primarie Aziende di settore e di primari Studi di Ingegneria
Attestato finale di frequenza (minimo: 75 % di frequenza)
Crediti Formativi dai Collegi e dagli Ordini patrocinanti
Costi e Modalità di iscrizione: flyer del Corso con dettagli
Seguire le istruzioni di dettaglio nel flyer del Corso consultabile nel sito web del Giornale dellʼIngegnere e anche al link dellʼArea Formazione Permanente di Ateneo:
http://www.formperm.polimi.it/mainEx.php.
Forti ulteriori riduzioni della quota di iscrizione per “Operazione Giovani”
INFO: preferire invio mail a [email protected]
Tel. 02-2399.4209 e .4361
Segreteria del Corso: Francesca Clemenza
[email protected]
Tel.: 02-23994209 - Fax: 0223994220
22
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008
A cura di Publimaggioli
LE
AZIENDE
INFORMANO
HolcimForMarket
Il Gruppo Holcim Italia presenta
un nuovo strumento interattivo
per il mercato: HolcimForMarket,
la extranet studiata e realizzata
per tutti i professionisti del mondo delle costruzioni, primi tra tutti i clienti.
Holcim si è concentrata sullo sviluppo di uno strumento web rivolto al proprio mercato e che potesse sviluppare i rapporti con i
suoi interlocutori. Sfruttando i
vantaggi della comunicazione via
web, tra cui immediatezza e interazione, attraverso extranet Holcim intende offrire informazioni,
aggiornamenti e servizi su misura per i propri utenti.
Extranet nasce come strumento dal valore aggiunto
in quanto a: soddisfazione di esigenze specifiche, utilità di uno strumento in continuo sviluppo e attenzione personalizzata.
HolcimForMarket è composta da due macro aree di
navigazione: una pubblica e l’altra privata. Quest’ultima,
consultabile dai soli utenti registrati, è composta da
diverse sezioni (tra cui cemento, aggregati e calcestruzzo, le tre aree business del Gruppo) e sottose-
zioni riguardanti prodotti, unità produttive, attività e servizi aziendali.
Avendo pensato prima di tutto ai
clienti, già nella fase progettuale di
questa extranet Holcim ha valutato
la possibilità di mettere a disposizione servizi utili nello svolgimento dell’attività lavorativa quotidiana.
Come dice il nome stesso, questa
extranet è per il mercato: un nuovo
canale di comunicazione che con la
propria immagine e personalità intende crescere insieme agli utenti.
Lo sviluppo di HolcimForMarket è
infatti indispensabile per renderla
sempre più mirata: sulla base di idee, proposte ed opinioni, Holcim Italia punta a mantenere questa extranet
sempre interessante e al passo con l'articolarsi dei bisogni del mercato di riferimento, per tutti gli interlocutori che vi navigheranno.
Holcim (Italia) s.p.a.
Via Volta 1, 22046 Merone (Co)
Tel. 031.616111 - Fax 031.616334
www.holcim.it
Tetti fotovoltaici
Con il d.lgs. del 19 febbraio
2007 viene fissato un obiettivo di 3000 MW di fotovoltaico
entro il 2016, dei quali 1200
MW incentivabili da subito e il
resto sulla base di un provvedimento definito successivamente. Attualmente in Italia sono stati installati circa 50 MW.
L’incentivo si basa sulla concessione di una tariffa di premio ogni kW prodotto che va
da 0,36 euro/kW per i grandi
impianti non integrati e cresce
fino a 0,49 euro/Kw euro/kW per i piccoli impianti domestici integrati negli edifici; tali incentivi si aggiungono al risparmio conseguente all’autoconsumo dell’energia prodotta o ai ricavi per la vendita della stessa
energia. Il gruppo Idrocentro/Unimetal ha scelto di
proporre i propri sistemi fotovoltaci integrati per equilibrare gli aspetti tecnici ed estetici dei componenti
della tecnologia fotovoltaica con quelli dell’involucro edilizio, senza compromettere le caratteristiche funzionali di entrambi.
Il sistema Idrocentro/Unimetal prevede l’incollaggio
diretto su un profilo metallico del modulo fotovoltaico
che può essere in silicio amorfo o in silicio cristallino. Il primo si presenta come un film sottile e flessibile
in cui la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica avviene tramite un triplo strato di silicio amorfo depositato in
spessori micrometrici, su una
sottile lamina flessibile di acciaio inossidabile. La tripla giunzione permette di aumentare
l’efficienza di conversione e la
stabilità delle prestazioni anche
con livelli bassi di radiazione
solare, quindi si possono posizionare anche su falde non
esposte a sud. La lamiera fotovoltaica diventa quindi l’elemento di copertura.
Il silicio cristallino, invece, protetto da uno strato di
vetro temprato viene incollato direttamente sulle greche della lamiera (in rame, alluminio o rheinzink), che
lasciano uno spazio di “respiro” al modulo, e inserito
poi in qualsiasi manto di copertura: coppi, tegole, ardesia, lamiera. In entrambi i casi viene fornito un tetto
a tutti gli effetti e i profili metallici vengono dimensionati a richiesta sulle misure della copertura.
in tre edifici principali, accostati fra loro ma strutturalmente indipendenti. Due di questi sono
accomunati da sistemi costruttivi simili: fondazione a platea e
muri controterra in calcestruzzo
armato gettato in opera, con la
struttura portante interna composta da elementi prefabbricati
in conglomerato cementizio. Un
primo fabbricato di 2.500 mq si
sviluppa su due livelli interrati
adibiti a parcheggi, mentre il secondo è composto da tre livelli seminterrati con destinazione d’uso commerciale e parcheggi (circa 5.000
mq) e dai due volumi a torre, il più alto dei quali svetta per circa 60m fuori terra. Il terzo edificio ha una conformazione lineare a due livelli su pilotis ed emerge
dalla piastra commerciale. La sua struttura è prevalentemente prefabbricata ed è composta da pilastri monolitici a sezione variabile, travi e tegoli in calcestruzzo
armato precompresso, questi ultimi in semplice appoggio sulle travi.
Moretti Prefabbricati s.r.l.
Via Gandhi 9, 25030 Erbusco (Bs)
www.prefabbricati.morettispa.it
La soluzione contro odori e rumori
La società di Lonato nota per i sistemi di scarico insonorizzati Polo-Kal,
da sempre attenta alla questione dei
requisiti acustici negli edifici (d.P.C.M.
5.12.1997), oltre ad aver lanciato nel
novembre 2007 le prime cassette WC
silenziose, da oggi propone un catalogo di valvole e sifoni di ventilazione
marcati Studor. Parliamo del primo
produttore mondiale di valvole ventilate che, grazie a un accordo di
esclusiva, sarà distribuito in Italia attraverso l’esperienza e la competenza
in materia di scarico, rappresentate
dalla Bampi. Questi prodotti sono in
grado di eliminare i rumori da gorgoglio e le fastidiose esalazioni maleodoranti, provenienti dagli apparecchi sanitari che
si trovano nei bagni e nelle cucine. Le valvole e i sifoni di ventilazione proposti dalla Bampi (come ad esempio la Maxi-Vent da installarsi all’estremità della colona di scarico, senza la necessità di forare il tetto) si presentano come soluzioni alternative (più veloci e convenienti) alle tradizionali colonne di ventilazione pro-
Milano, 30 settembre 2008
La Conferenza Permanente per lo Studio del Sistema Immobiliare del Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano pubblica lʼindice di borsa dei Fondi Immobiliari italiani quotati GLOBAL FD.
Assieme allʼandamento dellʼindice, sono stati rilevati il controvalore complessivo degli scambi e lo sconto sul NAV (divario Prezzo di borsa / Net Asset Value).
Lʼindice raccoglie i dati di 22 Fondi quotati, con aggiornamento annuale del listino e base Dicembre 2004; lʼindice costituisce il ʻbenchmarkʼ di riferimento per valutare lʼandamento del
prezzo di borsa delle quote dei singoli Fondi; le assunzioni alla base dellʼindice sono pubblicati
nel sito del Collegio:
www.collegioingegneriarchitettimilano.it / Commissioni di Lavoro / Conferenza Permanente.
Lʼindice GLOBAL FD è stato elaborato da Lorenzo Greppi per monitorare lʼevoluzione del mercato immobiliare italiano dei Fondi chiusi; la pubblicazione dellʼindice consente al mercato
una maggiore conoscenza degli strumenti della finanza immobiliare e favorisce la crescita
della loro liquidità.
Lʼindice dei Fondi Immobiliari GLOBAL FD presenta una variazione di segno negativo (-6,0%) rispetto al mese precedente, in linea con lʼandamento degli indici mobiliari e immobiliari (EPRA European Property e Settoriale di Borsa Italiana); lʼindice dei
Fondi chiusi passa dal valore 88,9 di fine Luglio al valore attuale 83,6; solo tre titoli registrano performance positive: le quote di ESTENSE GRANDE DISTRIBUZIONE
(+4,7%), OLINDA FONDO SHOPS (+3,6%) e TECLA FONDO UFFICI (+2,3%); i titoli con maggiore ribasso sono le quote di BETA IMMOBILIARE (-37,3%), ALPHA IMMOBILIARE (-11.5%) e INVESTIETICO (-11.5%); il volume giornaliero medio degli
scambi si è mantenuto sui bassi livelli del mese precedente (0,74 Mil€); tra i titoli con
maggiore liquidità troviamo le quote di ALPHA IMMOBILIARE (media giornaliera
0,12 Mil€), UNICREDITO IMMOBILIARE UNO (0,11 Mil€) e OLINDA FONDO SHOPS
(0,10 Mil€); lo sconto medio ponderato dei prezzi delle quote rispetto al NAV è aumentato dal valore -34,0% al valore -36,8.
Gruppo Idrocentro
Via Giolitti 100, 12030 Torre San Giorgio (Cn)
Tel. 0172.9121 - Fax 0172.96075
www.idrocentro.com
Il know how di Moretti s.p.a.
per il complesso Futura
Il complesso Futura, che sta
per essere ultimato in via
Triumplina in sinergia con lo
sviluppo della linea metropolitana, è una realizzazione che
si configura come uno dei più
importanti e significativi esempi di architettura moderna per
la Brescia che progredisce. Futura è un’opera realizzata dall’impresa Campana e nata dalla collaborazione fra Moretti
Industria delle Costruzioni e lo
studio d’ingegneria Conter.
L’intera struttura propone interessanti innovazioni da
ogni punto di vista: struttura architettonica, funzionalità, interazione con il contesto urbano, ecosostenibilità.
Le procedure costruttive stesse e i materiali impiegati
sono quanto di più avanzato propone l’architettura contemporanea, in particolare grazie ad una sapiente sinergia d’utilizzo fra il legno lamellare di Moretti Interholz
e gli elementi prefabbricati di Moretti Prefabbricati, uniti a materiali come acciaio, ferro e vetro.
L’opera è un’iniziativa immobiliare organizzata su circa
16.000 mq coperti, caratterizzata da edifici che spiccheranno nello skyline dell’area nord della città per le loro forme e per ciò che rappresentano. L’opera si articola
FINANZA IMMOBILIARE – 2005-2008
gettate nelle nuove edificazioni e sono contemplate dalla normativa di riferimento in Italia per il dimensionamento degli impianti di carico, la UNI
EN 12056-2. Ma c’è di più! Anche nei
locali esistenti e già abitati (parliamo
di bagni e cucine) possono essere installate due tipologie di soluzione: la
Mini-Vent che è una valvola ventilata
da collocarsi sotto l’apparecchio sanitario (bidet o lavabo), oppure il
Combi-Siphon che è un sifone ventilato da collocarsi sotto lavello. Addirittura, in quei casi nei quali il sifone è
a vista, si può utilizzare il Trap-Vent,
un sifone dal design raffinato con una
finitura cromata lucida, estremamente gradevole da vedersi.
Bampi s.p.a.
Via Borsellino 4 z.i., 25017 Lonato (Brescia)
Tel. 030.9132489 - Fax 030.9132892
[email protected]
www.bampi.it
Nei grafici che seguono sono riportati i valori degli indici immobiliari negli ultimi 12 mesi
e dellʼindice GLOBAL Fd da inizio 2007.
N. 17 - 15 Ottobre 2008
Fondazione dell’Ordine
degli Ingegneri della Provincia di Milano
Corso Venezia 16 - Mi
4° CORSO
CERTIFICAZIONE ENERGETICA
DEGLI EDIFICI
SECONDO IL D.M. 192/2005
5 NOVEMBRE 2008 - 22 GENNAIO 2009
La Fondazione dellʼOrdine degli Ingegneri della Provincia di Milano, in ottemperanza a quanto previsto
dal D.M. 192 dello scorso 19 agosto 2005, decreto
che ha come obbiettivo il miglioramento dellʼefficienza energetica e riduzione delle emissioni inquinanti
del settore civile (residenziale e terziario), che assorbe oltre il 30% dellʼenergia utilizzata dal paese, orientando le modalità costruttive verso soluzioni più efficienti sotto il profilo dei costi di energia nellʼesercizio
degli edifici e degli impianti, promuove il 4° corso di
preparazione e formazione alla certificazione energetica, oggi su base volontaria, attraverso metodi
semplificati che permettano di individuare la CLASSE di efficienza energetica di un fabbricato.
Il corso rilascerà, se sarà superato un esame scritto finale, che dimostri lʼacquisizione delle nozioni e metodologie alla base della certificazione energetica, un
attestato di qualificazione energetica
Numero massimo di iscritti
90: il programma del corso prevede lʼutilizzo di software ed attività esterne per rilievi ed analisi tecniche.
Argomenti trattati
Quadro di riferimento legislativo nazionale e locale
(Direttiva europea 2002-91-CE, dlgs 192, leggi regionali, regolamenti edilizi comunali) - Norme tecniche
nazionali ed europee riguardanti lʼefficienza energetica - Tecniche di efficienza energetica (involucro, superfici trasparenti, impianti, impianti elettrici, illuminazione, fonti energetiche rinnovabili) - La procedura
di certificazione energetica - Utilizzo del software di certificazione - La validazione dei progetti di calcolo termico ai sensi del dlgs 192/05 - Le verifiche in cantiere - La certificazione energetica degli edifici esistenti
- I rapporti con le istituzioni e con gli enti di accreditamento - Tecniche di ispezione e di valutazione della conformità - La certificazione energetica come elemento di valorizzazione del mercato immobiliare.
Durata del corso
80 ore; frequenza minima per accedere agli esami
pari al 90%
Calendario
Il mercoledì (dal 01/10/2008) orario 9,30/13,30 –
14,30/18,30
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
23
Sono pubblicate gratuitamente solo le richieste di lavoro degli abbonati al Giornale
Ulteriori opportunità di lavoro sul sito www.giornaleingegnere.it e www.collegioingegneriarchitettimilano.it
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ingegneria e aziende del settore bonifiche della zona di
Milano e Provincia.
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Ingegnere civile, 32 anni,
laureata c/o Politecnico di Milano nel 2002, abilitata D.lgs.
81/08 (ex 494/96), corso ex
818, direzione lavori, qualitàprivacy valuta offerte project
manager o ambito sicurezza.
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Ingegnere civile 38enne,
con esperienza in studi di
progettazione impianti di depurazione, potabilizzazione
e strutture tralicciate in acciaio, in particolare come disegnatore opere civili e carpenteria metallica, offresi a
studi o ditte per assunzione
o collaborazione. Iscritto allʼ
Ordine di Milano e in possesso di partita I.V.A.
Mob. 333 6081426
Ingegnere civile, laurea
quinquennale, iscritto allʼOrdine, esperienza ventennale
in opere pubbliche, sia come
direttore tecnico dʼimpresa,
che come responsabile ufficio tecnico di ente pubblico,
valuta proposte.
Studio Tel. 045 6661335
Mob. 348 2337211
Ingegnere civile strutturista, laureato al Politecnico di
Milano, vecchio ordinamento, 28enne iscritto all'Ordine
degli ingegneri della Provincia
di Milano, possesso Partita
Iva, esperienze nel settore
della progettazione c.a. e carpenteria metallica, abilitato
certificazioni energetiche regione Lombardia. Ottime conoscenze autoCAD, pacchetto Office, programmi elementi finiti (sismicad), stesura computi metrici. Cerca impiego in studio di progettazione, società di ingegneria
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Ingegnere civile strutturista, laureata e specializzata
in costruzioni in c.a, c.a.p.,
acciaio ed in strutture in generale, presso Politecnico di
Milano, pluriennale esperienza lavorativa in analisi strutturale ed insegnamento; ottima conoscenza del computer PC (pacchetto Office; Internet; programmi di calcolo
strutturale, supersap, prosap,
beamcad, plicad); ottima conoscenza di lingue straniere:
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ordinamento - ,iscritto all'Ordine
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migliorare l'efficienza e la comunicazione, liberando gli utenti dai lavori ripetitivi. Conoscenza di strumenti sia Microsoft (c#,.net , vc++) che del
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Provincia di Milano, esegue
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Inf. Priv. e.dettaglio posizione: www.desc-selezione.it
(Aut.Ministero Lav.att.di Ric.e Selez. Pers. Prot. 4105)
Saluto e intervento
Ing. Silvio Bosetti – Presidente Fondazione dellʼOrdine
Direttore del corso
Ing. Alberto Cantoni – Commissione Impianti dellʼOrdine
Apriamo un nuovo capitolo in materia di Safety.
Docenti
Esperti del settore
Iscrizione
Compilando la scheda di iscrizione verrà emessa fattura riportante gli estremi per il pagamento vedi informazioni in calce.
Seminario gratuito di aggiornamento periodico
LA PREVIDENZA
PER INGEGNERI E ARCHITETTI
LA RIFORMA 2004 DELLE PENSIONI
14 NOVEMBRE 2008 - Orario 15,00/19,00
Lʼincontro intende informare gli iscritti sulle problematiche professionali connesse con il fisco e lʼInarcassa e altre previdenze; in maggior dettaglio, saranno affrontati e seguenti argomenti:
• Novità dalla finanziaria 2008
• Introduzione sulle previdenze del lavoratore
• I tre pilastri
• Rapporti del professionista con Inarcassa
• Contributi, scadenziario e sanzioni
• Riscatto degli anni di laurea e del servizio militare
• Rincongiunzione
• La pensione Inarcassa
• Il contributo di maternità
• Altre casse ed enti di previdenza
Introduzione
Ing. Nicola Barbera, Coordinatore Eventi Formativi
della Fondazione dellʼOrdine
Il mondo della safety si incontra all’evento internazionale degli operatori del settore, un imperdibile momento di business, aggiornamento e formazione professionale. E da questa edizione a SICURTECH Expo verrà presentata una nuova area espositiva con prodotti e servizi di eccellenza per la PROTEZIONE CIVILE. La rinnovata
concomitanza con SICUREZZA farà di Milano, per quattro giorni, la capitale di security & safety.
Relatore
Ing. Angelo Selis, Libero professionista
Commissione problemi fiscali CNI
Direttore Scientifico Gruppo Italiano Ricerca Socio
Ambientale (G.I.R.S.A.)
RHO, DAL 25 AL 28 NOVEMBRE 2008
Sede: Fondazione Ordine degli Ingegneri
Corso Venezia 16 – Milano
Per partecipare è necessario inviare la propria adesione via e-mail o
via fax alla Segreteria della Fondazione:
Tel. 02.796214 – Fax 02.794916
E-mail [email protected]
Oppure iscrizione on-line dal sito: http://www.ordineingegneri.milano.it
ANTINCENDIO - SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO - PROTEZIONE CIVILE
In contemporanea con
www.sicurtechexpo.it
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IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 17 - 15 Ottobre 2008