Ottobre - La Piazza
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Anno 4 - Numero 9 - Ottobre 2007 Periodico dell’Associazione Culturale Albatros foto Blow Up La Corte dei Conti ammonisce il Comune BILANCIO: QUESTIONE DI SCELTE? di Alberto Grelli Certamente redigere il bilancio non è cosa facile. Amministrare con il bilancio può essere difficile. Le leggi dell’economia sono inesorabili. I nodi prima o poi vengono al pettine e i debiti a scadenza. Gli anni passano e gli effetti delle scelte si sommano, facendo la felicità o la sfortuna dei paesi. Il paese è sporco, con le risorse può essere pulito meglio. L’immondizia viene raccolta male, se rispetto puntualmente i pagamenti posso esigere maggiore attenzione dalla società appaltatrice e cosi via. Gestire il bilancio a Castel Madama è impegnativo. Carenza di programmazione, debiti, interessi passivi e disordine riempiono le poste dei bilanci passati e gravano pesantemente sulla gestione corrente. Le possibilità si riducono e le scelte diventano obbligate. Amministrare diventa difficile e il controllo diviene importante. Non si amministra mai soli, accanto al binario dell’amministrazione politica viaggia il binario di quella tecnica con i suoi apparati. Fra questi l’ordinamento prevede l’esistenza di un organo di controllo contabile denominato “Corte dei Conti”. L’organo nella sua attività, verificando il rendiconto 2005 del Comune di Castel Madama ha prontamente evidenziato la situazione critica, ha ammonito l’ente, ha richiesto provvedimenti immediati e imposto scelte radicali. All’organo supremo di controllo contabile è apparso evidente come la presenza di numerosi debiti fuori bilancio e il crescere dei residui attivi possono creare immediate situazioni di pericolo economico. I debiti fuori bilancio si creano principalmente per due motivi: – se spendo male e non rispetto le procedure autorizzo spese non coperte in bilancio che al momento del pagamento debbo coprire, riconoscendo appunto un debito non in bilancio, ossia fuori bilancio; – se gestisco con poca attenzione posso incrementare i contenziosi fra ente e soggetti esterni e soccombere a giudizi che mi impongono pagamenti non previsti, quindi fuori bilancio. I residui attivi sono somme del passato che prevedevo di incassare, pertanto mi hanno permesso di spendere ma non ho incassato e quindi mi hanno indebitato. I tributi locali e i relativi capitoli di entrata sono i luoghi principali dove i residui attivi si annidano. Ici e Tarsu possono provocare ingenti residui attivi. La Corte verifica e chiede attenzione: impone il rispetto attento delle fasi di spesa, il controllo attento delle controversie in essere e chiede una riduzione dei residui. Facile a dirsi ma impegnativo a farsi. I residui si contengono se: – riduco le entrate iscritte in bilancio, il che impone, per mantenere il livello di equilibrio, una riduzione delle spese; – ottimizzo la fase di incasso delle risorse anche con procedimenti di riscossione forzosa o coattiva oltre che con un contrasto impetuoso all’evasione. Dall’anno 2002 ad oggi, la Tassa sui rifiuti ha prodotto residui attivi e quindi debiti ogni anno per un importo pari ad oltre Euro 100.000,00. Dall’anno 2003 ad oggi l’Imposta comunale sugli immobili ha prodotto residui attivi di circa Euro 160.000,00 annui. Questi importi sommati hanno provocato negli ultimi 4 anni residui attivi e quindi debiti per circa un milione di euro! Come si sa i debiti costa- 4 Amministrazione no più di quanto sembra perché provocano interessi quindi altri costi! Come appare evidente la situazione si complica. Bisogna aumentare le entrate, fare previsioni più attente, e ridurre le spese. Ma se fra le previsioni scrivo entrate più vere automaticamente riduco le spese, già ridotte da questa amministrazione al minimo. Personalmente, come assessore al Bilancio e attività produttive in 18 mesi di amministrazione, escluse le scelte obbligate e i finanziamenti concessi da terzi ho speso meno di 400 euro di risorse prese dal bilancio comunale. La cosa si può estendere all’intera amministrazione. Il sindaco ha ridotto a 2.000 euro il suo budget di spesa annuo. La cultura, le associazioni, feste, manifestazione e corsi si realizzano con la spesa totale annua di 35 mila euro. I servizi sociali si sostengono con importi simili. Lavori pubblici ed urbanistica si realizzato solo ed esclusivamente con la quasi totale copertura dei fondi esterni. Pertanto la situazione diviene più complicata. Dobbiamo accelerare la riscossione delle entrate, chiedere la veloce riscossione dei ruoli, che non fa il comune ma l’ente gestore (Equitalia per Gerit). Dobbiamo contrastare fortemente l’evasione e ricercare nuove entrate. Dobbiamo migliorare gli archivi per verificare le entrate. Dobbiamo gestire con attenzione ed efficienza per evitare pericoli. Dobbiamo fare scelte giuste e programmare bene le attività perché la situazione è estremamente critica. La corte dei conti chiede questo. Il malato appare evidente è in coma!! Oggi amministrare con il bilancio a Castel Madama significa tutto questo!! Ma in questo discorso la politica dove sta? Ovunque… Perché scelgo come amministrare. Questa situazione non è di oggi ma ha radici nelle gestioni passate. Oggi scelgo di amministrare con attenzione e con la diligenza del buon padre di famiglia. Appare evidente che in passato non sempre è stato fatto.. La scelta politica è tutta nell’assumersi questa responsabilità!! Se ciò fosse accaduto negli anni scorsi oggi non staremo in questa situazione… Scelgo di amministrare con oculatezza per avere domani risorse da destinare alla qualità dei servizi resi ai cittadini per la pulizia, l’assistenza sociale, lo sviluppo economico e culturale… Politicamente ora, rivendico l’aver fatto questa scelta!! Oggi, ci scusiamo se non riusciamo ad essere puntuali nei pagamenti ai fornitori e a garantire livelli adeguati dei servizi pubblici a questa comunità. Nell’immediato non possiamo fare meglio per contrastare debiti, residui e interessi passivi. Cosa altro si può fare?. Noi possiamo migliorare (ad esempio nella lotta all’evasione e in tante altre cose) e ci stiamo adoperando per farlo; il personale dell’ente può e deve impegnarsi di più e i cittadini debbono essere più attenti e considerare questo paese come la propria casa. Applicare ognuno nel proprio agire quella tanto decantata “diligenza del buon padre di famiglia…”. “La Piazza” Periodico dell’Associazione Culturale Albatros Vicolo Giustini, n. 10 00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849 Anno 4, n. 9 - Ottobre 2007 Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 Direttore Responsabile: Rino Sciarretta Capo Redazione: Carla Santolamazza Redazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna, Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini, Ramona Pompili, Roberto Bontempi, Salvatore De Angelis Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero Valentina Torella, Gualtiero Todini, Alberto Grelli, Ivo Santolamazza, Aldo Testi, Di Matteo Lorenzo, Fabio Moreschini Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355 Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama Chiuso in redazione il 17/10/2007 - Tiratura 1.500 copie SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com E-mail: [email protected] LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ DALLE ORE 18 ALLE 20 SOMMARIO • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Bilancio: questione di scelte? Cartellino giallo dalla Corte dei Conti Il Comune di Castel Madama La Caserma difficile Le primarie a Castel Madama Dove posso parcheggiare Tivoli Notizie in breve IX Comunità Montana Tradizioni popolari In ... Forma Vicovaro Sambuci Vitto e alloggio per le truppe Dalle storie dei nostri avi... alla Storia Recensione Musica Sport Lettere pag. » » » » » » » » » » » » » » » » » » 3 5 7 9 10 11 13 14 16 18 19 23 27 28 31 32 34 35 38 Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli Amministrazione 5 Cartellino giallo dalla Corte dei Conti di Ivano Moreschini Nel Consiglio Comunale di fine settembre è stata discussa ed approvata una deliberazione importante relativa alle questioni di bilancio del Comune di Castel Madama. Era infatti all’ordine del giorno la presa d’atto di una relazione del Revisore dei Conti, Dr.Angelini Moreno, rispetto alle osservazione della Corte dei Conti sul conto consuntivo dell’anno 2005. Bisogna premettere che con la legge 131 del 2003 e con l’art. 1, c. 166 della legge 266/2005, alla Corte dei Conti è stata attribuita la funzione di controllo collaborativo. In sostanza si tratta di una pronuncia sugli equilibri di bilancio dei Comuni con più di 5000 abitanti, che non può portare alla bocciatura di un atto, come avveniva con i Co.Re.Co, ma che sollecita i Comuni ad assumere iniziative per evitare il collasso dei conti. Il Conto consuntivo del 2005 è stato approvato dalla Giunta Salinetti di centro-sinistra, ma riguarda l’ultimo anno della Giunta del Centro-destra. Sulla base delle obbligatorie segnalazione dei dati da parte del Revisore, la Corte dei Conti evidenzia alcune situazioni critiche, ed invita il Comune ad invertire la rotta. In primo luogo, sottolinea l’entità dei debiti fuori bilancio riconosciuti rispetto al complesso della spesa: Euro 23.000,00 circa nel 2004 e 395.000,00 nel 2005. Evidenzia come una quota del debito del 2005, pari ad Euro 61.000,00, riferito a spese legali di un ex consigliere comunale per l’annosa vicenda giudiziaria del Trivio, sono state coperte erroneamente con mutuo. Infine punta il dito sulla situazione sicuramente più complessa da risolvere: l’entità dei residui attivi e la loro attendibilità. Cosa sono i residui attivi? Le somme che all’inizio dell’anno il Comune pensa di riscuotere da tutte le varie fonti d’entrata: Imposte e tasse (Ici, ecc.) sia correnti che coattive; trasferimenti dallo stato o dalle Regioni; proventi da servizi. In pratica la Corte dei Conti dice che le somme previste e poi non entrate sono troppe, si accumulano nel corso degli anni, con una crescita enorme tra il 2000 ed il 2005, e non vengono cancellate neanche quando è proprio evidente che non entreranno. L’insieme di queste situazioni mette a rischio gli equilibri di bilancio del Comune di Castel Madama, che deve invertire la rotta con urgenza. La risposta del Consiglio Comunale è stata la delibera di cui si parlava, che evidenzia alcuni problemi con Equitalia, il concessionario della riscossione per l’incasso delle imposte e tasse, propone alcune soluzioni organizzative, si impegna a sorvegliare meglio i residui, e ad evitare l’insorgere di contenzioso con i pagamenti ritardati. Inoltre la delibera avrebbe anche ribadito la giustezza dell’assunzione del mutuo per il debito con l’ex consigliere, ma il responsabile del servizio finanziario ha condizionato il parere positivo ad un assenso della Corte dei Conti. La delibera è stata votata anche dalla minoranza, com’era logico vista la diretta responsabilità di molti dei componenti nel rendiconto 2005. Quello che però preoccupa è la conclusione della deliberazione della Corte dei Conti: la segnalazione al Prefetto di Roma della situazione contabile, affinché valuti l’opportunità di adottare i necessari provvedimenti volti all’osservanza delle norme. Poiché il Prefetto può ancora sciogliere i Consigli Comunali per gravi e persistenti violazioni di legge sembra quasi che il bilancio di Castel Madama sia un osservato speciale: la Corte gli chiede di vigilare perché i suoi moniti non restino inascoltati. Intanto la Giunta Comunale ha adottato lo schema del rendiconto del 2006, la cui scadenza era il 30 giugno scorso. Entro fine ottobre quindi dovrebbe essere discusso in Consiglio Comunale. Che ne penserà la Corte dei Conti? REPUBBLICA ITALIANA – LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL LAZIO Nell’adunanza del 28 marzo 2007 composta dai magistrati: FRANCESCO DE FILIPPIS (PRESIDENTE); LILIANA FAVARO; ROSARIO SCALIA; ANTONIO FRITTELLA; MARIA TERESA POLVERINO (CONSIGLIERI); oggetto: Deliberazione n. 75/g/2007 Comune di Castel Madama (estratto) Tanto precisato, i dati trasmessi dal Comune di Castel Madama consentono a questa Sezione di pronunciarsi ai fini e per gli effetti dell’art. 1, comma 168 della Legge 23 dicembre 2006 n. 266. P.Q.M. / La Sezione regionale di controllo per il Lazio delibera di: – dichiarare che il rendiconto 2005 del Comune di Castel Madama evidenzia elementi sintomatici di una situazione finanziaria di criticità con profili di rischio per gli equilibri di bilancio in considerazione dell’esistenza di elevati importi di residui attivi con alto grado di vetustà nonché di debiti fuori bilancio, fronteggiati con procedure extra ordinem; – trasmettere al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale di Castel Madama la presente deliberazione affinché siano adottate tempestivamente le necessarie misure correttive da comunicare a questa Sezione regionale di controllo, ai sensi del comma 168 della legge 27 dicembre 2006, n. 266; – segnalare la situazione contabile, di cui in narrativa, al Prefetto di Roma affinché valuti l’opportunità di adottare i necessari provvedimenti consequenziali volti a ristabilire: – gli equilibri di bilancio; – la conformità delle registrazioni contabili e dei correlati aggregati di Bilancio alle disposizioni del decreto legislativo n. 267/2000 ed ai principi contabili. Tratta dalla pagina web: http://www.corteconti.it/Ricerca-e-1/Gli-Atti-d/Controllo-/Documenti/Sezioni-re/Lazio1/Pronunce/Pronunce-2/Delibered1/Delibera-n.-75-g-2007-Comune-di-Castel-Madama-Rendiconto-2005.doc_cvt.htm Amministrazione 7 “Il Comune di Castel Madama vicino al dissesto finanziario” di Federico Chicca Con queste parole l’Ass. Alberto Grelli descrive la situazione del bilancio comunale Il 5 ottobre presso la Sala Consigliare si è svolta un’assemblea pubblica con all’ordine del giorno la situazione del bilancio comunale, l’emergenza rifiuti solidi urbani e la questione della mensa scolastica. Tra i temi più scottanti sicuramente quello relativo alla preoccupante situazione in cui versano le casse del Comune. L’Assesore al Bilancio Alberto Grelli così ha descritto la situazione di bilancio: “il Comune di Castel Madama è vicino al dissesto finanziario”. Le cause che hanno portato a questa condizione di criticità hanno, secondo l’Assessore al Bilancio, una duplice natura: politica e tecnica. Per quanto riguarda le motivazione politiche queste sono legate alla cattiva amministrazione delle finanze comunali della passata amministrazione, concetto ribadito più volte, anche se ai cittadini non interessa cosa ha fatto l’amministrazione Scardala quanto cosa si è fatto, cosa si sta facendo e cosa si farà per risolvere il problema. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico di bilancio tre sono i punti nodali: i debiti fuori bilancio, il fenomeno dei residui attivi e passivi e la mancanza di organizzazione nella riscossione dei tributi. I debiti fuori bilancio, ovvero i debiti che il Comune ha verso terzi senza che vi sia copertura di spesa, incidono pesantemente sulla situazione finanziaria perché a causa delle scarse risorse non si riesce a far fronte al loro pagamento per cui i creditori avviano procedimenti di ingiunzione giudiziaria con il risultato che il Comune, condannato dal giudice oltre al debito deve sobbarcarsi anche il pagamento degli interessi legali e le spese giudiziarie oltre che le spese legali sostenute dal creditore. Tra questi sicuramente i più importanti sono le rate da pagare per il conferimento dei rifiuti in discarica. L’assessore conta, in cinque anni, di diminuire del 50% i debiti verso la ditta della nettezza urbana anche se non lascia capire bene come operativamente intende farlo. Per quanto riguarda il secondo punto: i residui passivi e attivi, ovvero i debiti e i crediti a breve termine verso terzi formalmente iscritti in bilancio, il problema sta nel fatto che i residui attivi hanno manifestazione certa in quanto sicuramente i creditori prima o poi pretenderanno dal Comune quanto loro dovuto, mentre nel caso dei residui attivi, ovvero delle somme che il Comune deve avere da terzi non sono altrettanto certi nella loro manifestazione futura. Anche qui l’assessore dichiara che questi soldi possono essere recuperati; fatto sta che è rischioso contare su risorse che non si hanno in cassa e la cui riscossione in alcuni casi è estremamente incerta. Terzo punto la questione della riscossione dei tributi e quindi in sostanza il problema dell’evasione fiscale. Il Comune ha iniziato una riorganizzazione, insieme al catasto pubblico, della situazione per individuare chi non paga le tasse e/o i tributi e quindi recuperare le mancate entrate derivanti da questo grave atteggiamento da parte di alcuni cittadini. Altro aspetto importante relativo alla questione dei tributi è la TARSU, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico, che dovrà essere rivista perché troppo esigua. Infine si è fatto presente che ad oggi l’aumento dell’addizionale IRPEF non ha portato ancora alcun vantaggio alle casse del Comune perché questi soldi non sono stati ancora incassati. In attesa che i provvedimenti dell’Amministrazione abbiano un effetto positivo, la situazione rimane preoccupante. Amministrazione 9 La Caserma difficile a cura di Ivano Moreschini Da qualche anno Castel Madama è alle prese con la questione di una nuova caserma dei carabinieri. L’edificio in cui l’Arma è stata ospitata per tanti anni, infatti, di proprietà di un privato, col tempo ha dimostrato la propria insufficienza rispetto alle nuove esigenze di un efficiente servizio, e da tempo si sta cercando una soluzione più moderna e comoda. Il Comune è da anni impegnato a cercare una soluzione, senza distinzione tra il colore politico delle amministrazioni che si sono succedute. Di recente è di nuovo esplosa la polemica sull’effettiva copertura della spesa per la caserma che si dovrebbe realizzare di fronte al verde pubblico. Ne parliamo con il Vice-Sindaco Paolacci Amerina, che afferma: “ Bisogna fare una piccola storia di questa vicenda per vederci chiaro. Fin da quando l’attuale maggioranza era all’opposizione, nessuno di noi ha messo in dubbio l’esigenza di una Caserma dei Carabinieri. Riteniamo che la presenza dell’Arma sia un servizio primario per il paese, perché la sicurezza dei cittadini è una preoccupazione che è per noi al primo posto. Riteniamo però che in alcune circostanze il procedimento sia stato un po’ forzato.” Ora bisogna chiarire come stanno davvero le cose su questi famosi fondi, perché ho visto che alcuni volantini mischiano un po’ le carte in tavola. La somma inizialmente destinata era di Euro 1.350.000,00, ma va detto che i 350.000,00 sono stati spesi in spese pre-elettorali varie (piccoli lavori, ecc.) dalla Giunta di centro destra. Quello che è rimasto “accantonato” era un milione di euro. Che cosa intendi dire? Ricordo che già con la prima amministrazione Scardala, quella di centro-sinistra, fu aggiudicata un’area di proprietà del Comune, vicina al Verde Pubblico per la costruzione di una caserma. Con l’Amministrazione di centrodestra quella soluzione fu superata, per vari motivi, e si passò all’idea, respinta dal senso comune dei castellani, di fare una caserma al posto della scuola materna. Nell’area che avrebbe dovuto ospitare la caserma, infatti, si parlava della possibile sistemazione di una struttura sanitaria, che avrebbe dovuto costruire un privato, la Fabedil srl. Dopo la reazione della popolazione rispetto all’idea di trasformare la scuola materna in caserma, la Giunta di centrodestra individuò un’area diversa: una parte dell’area a mercato di fronte al verde pubblico.” Come incide questa novità sulla caserma? Beh, si è aperta una riflessione sulle priorità da affrontare. La Corte dei Conti dimostra che la situazione del bilancio comunale è molto più grave di quello che si potesse pensare. Noi non facciamo come ha fatto per anni il centro-destra, che con manifesti e volantini cercava di addossare tutte le responsabilità alle vecchie Giunte. Però è un dato di fatto che i residui attivi (somme in entrate previste e non riscosse) sono più che raddoppiati con la Giunta di centro-destra. Si ha difficoltà nei pagamenti, si accumulano debiti, le ditte non vogliono più lavorare per il Comune di Castel Madama perché hanno il timore di non essere pagate. Un disastro. Questa è la ubicazione attuale. Quali problemi sono sorti nel frattempo? Volevo premettere che può essere anche discutibile cambiare la destinazione di un’area a mercato recentemente realizzata con fondi pubblici, anche se forse la scelta di spostare il mercato non è stata tra le più felici. Comunque, su quell’area è stato posizionato un progetto di caserma, e si è aperto il problema del finanziamento. La Giunta di centro destra pensò di coprire i costi con l’operazione di ricontrattazione dei mutui con i derivati. Quindi una somma insufficiente a coprire le spese? Certo. Inoltre, dopo il nostro insediamento come Giunta c’è stata la necessità di adeguamenti al progetto, che hanno comportato un aumento del costo. Tanto è vero che è stato necessario assumere un nuovo mutuo di 150.000,00 euro con la Cassa DD.PP. per coprire la spesa complessiva, che nel frattempo è arrivata a un milione e mezzo di euro. Quindi è questo il costo finale dell’opera? Per ora il costo è questo, però sappiamo tutti che nelle opere pubbliche succede spesso che ci sono degli sforamenti alla fine dell’opera. Ma soprattutto nel frattempo è intervenuta la novità importante dell’intervento della Corte dei Conti sulla situazione del bilancio comunale. E allora qual è la soluzione per la caserma? In una situazione come questa è impossibile pensare che il Comune da solo possa realizzare una caserma. Nessuna famiglia penserebbe a investire se non ha soldi per pagare i debiti che ha già. Siamo di fronte purtroppo ad una scelta: avere un servizio importante come la caserma oppure cercare di tamponare la situazione debitoria, in attesa di un difficile risanamento.L’Amministrazione sta valutando l’ipotesi dell’ingresso di privati, studiando la forma più opportuna. Ricordo che comunque l’area è di proprietà comunale, quindi è possibile una convenzione. La scelta del contraente sarebbe ovviamente pubblica. 10 Politica LE PRIMARIE A CASTEL MADAMA a cura di Domenico Fabiani e Carla Santolamazza La consultazione del 14 ottobre pone in evidenza diversi dati che oggi possono apparire scontati, ma che neanche i più convinti sostenitori del Partito Democratico hanno dato per certo fino ad oggi. Innanzitutto che il PD si formasse davvero come, caso unico, soggetto politico nato dalla somma di più partiti anziché dalla divisione e pezzi di società civile. Che i cittadini potessero scegliere il segretario e l’assemblea costituente di un partito. Che le primarie suscitassero tanto interesse nei cittadini italiani, negli stranieri residenti e nei sedici-diciassettenni, tanto da portare oltre 3.000.000 di elettori alle urne, sebbene spostamenti, file e l’esborso di un contributo monetario potessero rappresentare un deterrente. È stata una scommessa su cui in pochi, il giorno prima, avrebbero puntato qualcosa. D’altro canto si poteva, e forse doveva, scegliere altri metodi per la formazione delle liste, per le modalità del voto e del metodo elettorale che, con le liste di appoggio, ha spostato la competizione dal centro alla periferia, inasprendola. Al di là di ogni considerazione metodologica c’è la valenza del risultato ed il significato politico, profondo, per la nascita democratica, largamente condivisa e supportata, di quello che si appresta ad essere il primo partito della sinistra e probabilmente il primo partito in Italia. Castel Madama, come spesso accade, si è rivelata una sorta di laboratorio politico avanzato. Da un’anno i Democratici di Sinistra e la Margherita collaborano con reciproca soddisfazione, realizzando praticamente già da tempo e di fatto il Partito Democratico. La collaborazione è stata tale che si è tentato anche di ragionare su proposte di candidature condivise, benché poi, in ultimo, abbaino prevalso le logiche di Partito; ma è solo l’inizio. Eravamo e siamo, tutti, consapevoli che l’effettiva pratica politica del Partito Democratico non è semplice, soprattutto nelle prime fasi, proprio per la diversa provenienza, esperienza e cultura dei soggetti che ne fanno parte. Rimane grande la soddisfazione della notevole partecipazione di 850 cittadini castellani (di cui tante donne, giovani e stranieri residenti). Un risultato che premia, sull’intero collegio, la politica per i territori, l’attenzione per l’amministrazione degli stessi e il miglioramento della qualità della vita delle persone. Amministrazione 11 DOVE POSSO PARCHEGGIARE PER ANDARE IN FARMACIA O ALLA POSTA? di Ivo Santolamazza Mezzora di girotondo intorno a Piazza Mazzini o giri a oltranza per lo stradone. Tutto questo per poi tornare a casa sconfitti con la coda tra le gambe oppure lasciare la macchina in doppia fila o forse lontana un chilometro per poi raggiungere il posto tanto desiderato a piedi Siamo a Castel Madama e succede ogni giorno. La colpa non è di nessuno, in fondo la popolazione cresce, tutti abbiamo il bisogno di andare in farmacia, pagare le bollette alla posta, andare in banca, fare una passeggiata ai Collicelli. Certo, parliamo perlopiù del centro storico del paese, delle zone che attorniano piazza Mazzini, piazza Garibaldi e piazza Dante, ma, pur essendo le più famose, non sono purtroppo solo queste le aree in cui è difficile trovare un semplice parcheggio. Qualcuno dirà “Ma si, è sempre stato così e sempre lo sarà!”. La mia non vuole essere una denuncia diretta a qualcuno, perché quel qualcuno non esiste o non avrebbe colpe, bensì riporto le sensazioni e le espressioni del popolo, le esperienze della massa che se conosciute e interiorizzate potrebbero essere utili a qualcosa, forse ad un litigio o ad un insulto in meno. O una multa risparmiata. Si, perché ormai trovare un posto è diventato un miracolo. Quante volte ci troviamo ad esultare quando vediamo un buco per lasciare la macchina? E quante volte ci sentiamo colpiti dalla fortuna quando vediamo l’automobile davanti a noi che facendo retromarcia esce dal parcheggio? Sicuramente poche volte! Ma ogni volta che andiamo di fretta lo speriamo. Facciamo alcuni esempi di fantasia, anche se reali o sentiti raccontare. Giovanni 70 anni, vedovo, deve raggiungere la posta per ritirare la tanto attesa pensione, i figli lavorano, il nipote all’università. Ancora ottimo automobilista, parte da Collefiorito e decide di prendere la macchina ovviamente. Primo tentativo stradone. Nulla da fare, nessun parcheggio disponibile. Prova a piazza Mazzini. Impresa impossibile. Ancora un paio di giri, poi un’altro. Prova a via Roma, niente. Torna dall’incrocio verso la piazza, è proprio sfortunato, ma nell’ultimo tentativo è come se vinces- se al lotto, per lui ora disponibile un succulento posto in seconda fila proprio davanti alla posta. Che fortuna! Anche se dal momento di accensione dell’auto al definitivo parcheggio è passata quasi mezzora oggi gli è andata proprio bene! Maria, 50 anni, deve andare in farmacia, suo marito è a letto malato, la figlia a lavoro. Abita in via S. Anna e fa fatica a piedi, quindi prende la macchina e dopo 20 minuti, tra i quali sono compresi i giri di Giovanni, trova un posto dopo l’incrocio, prima dell’entrata in piazza Dante. Anche lei può ritenersi soddisfatta, perlomeno ha risparmiato tutta la salita, anche se ora dovrà anche andare a mettere benzina! Luigi, 60 anni, abita nei pressi della posta. Che fortuna! Però deve andare a prendere la nipotina che esce dall’asilo in via S. Anna e l’altro nipote che esce dalla scuola elementare. Ovviamente in macchina. Per lui trovare posto auto all’asilo non è un problema ma in via della Libertà? Il caos. “Eh!”, sospira, “se solo fosse pronto il parcheggio dello stallone!”. Ma quando tornerà a casa troverà il parcheggio che aveva lasciato mezzora prima? Franca, 40 anni, deve andare in banca. Soliti giri senza successo per un posto, “ma per fortuna che ancora non hanno fatto i lavori in piazza Dante”, esulta la donna, “così potrò lasciare un attimo la macchina qui, ci sono i vigili nei dintorni ma per ora non si vedono, poi faccio subito!”. Fabio, 30 anni, abita nei palazzi vicino la chiesa di S. Anna per capirci, vuole uscire per andare al pub e fare un giro ai Collicelli con gli amici. In piazza non si può parcheggiare, ormai tutti sono rientrati dal lavoro e non c’è un posto macchina neanche a pagarlo. Per fortuna che c’è un posto intorno all’aiuola centrale di piazza Mazzini”, esclama felice, “ma domani sera non esco se devo perdere un’ora per trovare un parcheggio!”. Tivoli 13 STOP ALL’ABUSIVISMO IN LOCALITÀ ARCI di Valentina Torella La grande piaga dell’abusivismo per quanto riguarda la località Arci ha ormai le ore contate; con la Deliberazione di Consiglio Comunale n. 39 del 28 giugno 2007 sono state appunto individuate tali aree da recuperare. Con riferimento all’ex art. 4 della L.R. 28/1980 sono state infatti rilevate e perimetrate due aree, anche se bisognerà attendere l’approvazione e la redazione del Piano Particolareggiato per conoscere le varie modalità che, a loro volta, prevederebbero, tra le altre cose, un raddoppiamento del numero degli abitanti, con relativa adeguazione della viabilità. E benché fino ad oggi, in tale zona, si era edificato su terreni gravati dal vincolo idrogeologico grazie ai ripetuti condoni edilizi, oggi con tale riqualificazione sarà possibile edificare anche sui terreni liberi, delle piccole abitazioni. Comunque le vere prospettive sarebbero quelle di un reale e valido ampliamento edilizio, e non solo per motivi di carattere urbanistico ma anche per l’opportunità politica e sociale di realizzare progetti ormai consolidati oltre a recare una maggior utenza ai costi di impianto e di gestione delle opere di urbanizzazione. Pertanto i due nuclei interessati sarebbero quello riguardan- te la prosecuzione “abusiva” della zona edificabile lungo la via degli Arci e quello comprendente la zona di Colle Castello e Colle Rosa. Ma sarebbero ancora molte le zone abusive presenti da recuperare. Infine c’è da aggiungere che eventuali osservazioni sugli elaborati di Piano potranno essere presentate fino ai trenta giorni successivi al 2 ottobre. Contiamo in un valido risanamento! 14 Notizie Brevi NOTIZIE BREVI RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI INGOMBRANTI Il Comune di Castel Madama ha fissato 4 appuntamenti mensili per gettare correttamente i rifiuti ingombranti. Il 13 ottobre, il 10 novembre, il 15 dicembre ed il 12 gennaio i cittadini potranno depositare gratuitamente nei container, che verranno posizionati in Piazza Dante, elettrodomestici, mobili usati, apparecchiature elettroniche, materiali ferrosi o rifiuti in plastica, vetro e carta che saranno differenziati e smaltiti in maniera appropriata. Basterà recarsi nei giorni stabiliti in Piazza Dante dalle ore 9,00 alle 14,00. Per le persone anziane o prive di mezzi propri di trasporto è stato pensato un servizio di raccolta domiciliare prenotabile il sabato direttamente in piazza o nei giorni precedenti telefonando all’ufficio ambiente del Comune (tel. 0774/4500220) dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 11,30 ed il martedì e giovedì anche dalle 15,15 alle 17,30. Il servizio organizzato dal Comune di Castel Madama è in collaborazione con la Protezione civile, i Ranger d’Italia, i Volontari del soccorso della CRI, ed il Forum rifiuti di Agenda 21 di Castel Madama. A tutte le famiglie del paese l’amministrazione comunale ha fatto recapitare un vademecum per la corretta differenziazione dei rifiuti, ed un invito a rispettare delle semplici regole per evitare che qualcuno possa incappare nelle sanzioni amministrative che vanno da venticinque a cinquecento euro. CONTROLLI SUGLI IMPIANTI TERMICI Un programma di sensibilizzazione per il corretto utilizzo degli impianti termici, diffuso dall’Unione dei Comuni Lucretili Ernici (Castel Madama, Marcellina e San Polo dei Cavalieri), in collaborazione con la Provincia di Roma, ha dato vita ad una campagna informativa per invitare i cittadini a mettersi in regola con la legge 10 del 1991 per migliorare il rendimento degli impianti termici, diminuire il consumo di combustibile e dell’inquinamento ambientale. Per garantire le condizioni di sicurezza degli impianti basta rispettare poche semplici regole, illustrate in un opuscolo inviato a tutte le famiglie. Cosa bisogna fare? Conservare il libretto di impianto, far eseguire annualmente la manutenzione da un tecnico abilitato, farsi rilasciare copia del modello (HoG) di CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI avvenuta manutenzione e inviare alla Provincia di Roma i risultati della prova combustibile e l’attestaComune: 0774-45001 zione del versamento. Inoltre, i cittadini devono Pro-Loco: 0774-449500 rispettare l’accensione annuale degli impianti che per Carabinieri: 0774-447002 Castel Madama è stabilita dal primo Novembre al 15 Vigili Urbani: 0774-447305 Aprile per quattordici ore giornaliere. GLI ABITANTI DI VIA DELLA LIBERTÀ SONO DISPERATI Se qualcuno è in grado di fare qualcosa lo faccia!!! Non si sa più a chi rivolgerci, l’ATO2 non sa come intervenire, l’Amministrazione dice che ha fatto tutto il possibile, non ci rimane che chiedere una grazia ... ma a chi? Ci chiedono continuamente di capire... ma a noi chi ci capisce? Ospedale Tivoli: 0774-335086 Farmacia: 0774-447001 Vigili del Fuoco: 115 Servizio Guardia Medica: 118 Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938 Protezione Civile: 0774-4500243 Biblioteca Comunale: 0774-4500209 U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868 Per pagamento Ticket CCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA G sulla causale mettere C.F. ASL 04733471009 Notizie Brevi 15 COTRAL Storia di un disservizio non annunciato Che il servizio pubblico di linea gestito dal Cotral non ha mai funzionato è cosa ormai arcinota, ma ultimamente la situazione è peggiorata. Sempre più spesso, infatti, si verificano soppressioni di corse senza alcun preavviso, con notevoli disagi sia per i lavoratori che per gli studenti che utilizzano tale servizio. A ciò bisogna aggiungere le condizioni in cui si viaggia quando le corse sono regolari. Spesso stipati come le bestie, su mezzi vecchi, maleodoranti e con i sedili fuori uso. Oppure quando nelle ore di punta vengono inviati dei mini bus che a fronte di circa 40 posti a sedere trasportano almeno 70 persone, mettendo a rischio l’incolumità dei passeggeri. In tutto questo il costo del biglietto e dell’abbonamento continua a salire a fronte di un servizio che è sempre in discesa. Ora i pendolari si chiedono: visto che con i responsabili del COTRAL non ci si può parlare anche perché non si sa dove trovarli e chi siano, a chi si dovrebbero rivolgere? Proviamo a fare un’ulteriore appello ai nostri Amministratori Locali ai quali vogliamo anche chiedere che fine a fatto il progetto GOMMA-GOMMA, noi possiamo solo riferire che il parcheggio ora viene sfruttato per fare scuola guida e per giocarci con le macchine telecomandate, quantomeno non è abbandonato vi pare? Massimo Scardala e Salvatore De Angelis MANDELA - IL CIRCOLO DEL CINEMA “LO STATO DELLE COSE” NUOVA STAGIONE CINEMATOGRAFICA 2007-2008 Puntuale come ogni autunno torna la nuova rassegna cinematografica del Circolo del Cinema LO STATO DELLE COSE, che anche quest’anno non mancherà di proporre i migliori titoli della stagione; titoli diversi fra loro, alcuni già famosi, altri meno, altri ancora del tutto sconosciuti, ma che susciteranno senza dubbio interesse e curiosità. Da novembre vedremo film come APOCALYPTO; non mancheranno piccole chicche dimenticate o quasi dalla grande distribuzione, da riscoprire e assaporare, come L’ARIA SALATA, rivelazione italiana dell’anno, o lo struggente GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI, il più bello a Venezia ’06, o ancora la MARIE ANTOINETTE rock di Sofia Coppola, l’abbagliante piccolo film argentino XXY, lo scorrettissimo BORAT, o ancora il futuristico I FIGLI DEGLI UOMINI. Faremo qualche incursione nel cinema del passato per riscoprire capolavori dimenticati dalla televisione o del tutto invisibili come JADE, forse il film più rivoluzionario di Micheal Winterbottom, o KES, indimenticabile storia d’infanzia negata, prima pellicola del maestro inglese Ken Loach, quasi introvabile. Il costo della tessera sociale annuale è di EUR 5,00 mentre quello dei singoli ingressi è di EUR 2,00. visitate il sito www.lostatodellecose.it Programma: OTTOBRE: 26 MIO FRATELLO É FIGLIO UNICO di Daniele Luchetti con Elio Germano e Riccardo Scamarcio NOVEMBRE: 02 APOCAPYPTO di Mel Gibson con Rudy Youngblood e Dalia Hernandez 09 I FIGLI DEGLI UOMINI di Alfonso Cuaron con Clive Owen e Julianne Moore 16 NUOVOMONDO di Emanuele Crialese con Vincenzo Amato e Charlotte Gainsbourg 23 LE VITE DEGLI ALTRI di Florian Henckel von Dannersmarck con Martina Gedeck e Ulrich Muhe 30 DIARIO DI UNO SCANDALO di Riched Eyre con Judy Dench e Cate Blanchett 16 Comunità Montana IX COMUNITÀ MONTANA a cura di Fausta Faccenna U N P O L O C ATA S TA L E P R E S S O L A I X C O M U N I T À M O N TA N A D E L L A Z I O Il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e successive modifiche, recante “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”, all’art. 66, comma 1, prevede, tra le funzioni conferite ai Comuni, quelle relative alla conservazione, utilizzazione e aggiornamento degli atti del catasto terreni e del catasto edilizio urbano. Oltre a queste funzioni vengono assegnate la revisione degli estimi e del classamento, fermo restando quanto previsto a carico dello Stato in materia di gestione unitaria e certificata dei flussi di aggiornamento delle informazioni ed il coordinamento operativo per la loro utilizzazione attraverso la rete unitaria delle pubbliche amministrazioni. Al comma 2 del medesimo articolo 66 del succitato D.lgs n. 112/1998 è espressamente stabilito che “Nelle zone montane le funzioni di cui al comma 1 possono essere esercitate dalle comunità montane d’intesa con i comuni componenti”. A cinque mesi dall’entrata in vigore della finanziaria, il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il DPCM attuativo di quella disposizione. A partire dalla pubblicazione del testo, i Comuni entro il tempo stabilito hanno comunicato la loro adesione al Polo catastale della IX Comunità Montana che utilizzerà la opzione più completa delle tre previste dalla legge. I Comuni che non esercitano alcuna opzione, lasciano sostanzialmente immutata la situazione attuale, con l’affidamento di tutte le funzioni catastali all’Agenzia del Territorio. In base al protocollo d’intesa sottoscritto dall’Anci e dall’Agenzia del Territorio, potranno esercitare le funzioni catastali solo i Comuni con popola- IX COMUNITÀ MONTANA Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915 www.comunitamontanativoli.org Progetto del catasto informatico per la provincia di Roma zione superiore a 40 mila abitanti, ad eccezione dei capoluoghi di provincia (singoli o associati con altri enti), delle Comunità Montane e delle Unioni di Comuni che raggiungono quel limite dimensionale. La IX Comunità Montana, in accordo con la X Comunità Montana dell’Aniene e il Comune di Tivoli, ha già stipulato con l’Agenzia del Territorio apposita convenzione per l’apertura di uno Sportello Catastale decentrato presso i propri uffici, sportello che eroga il servizio di consultazione della banca dati catastale unitaria nazionale e il servizio di visura catastale. Ora si è fatto un ulteriore salto di qualità attraverso costituzione presso la Comunità Montana di un vero e proprio Centro di Servizi per la gestione della funzione catastale nei tre livelli indicati dal DPCM che coinvolgerà, oltre naturalmente il Comune di Comunità Montana 17 Tivoli, 13 Comuni - Castel Madama, Casape, Ciciliano, Marcellina, Monteflavio, Moricone, Nerola, Pisoniano, Poli, San Gregorio da Sassola, San Polo dei Cavalieri, Sant’Angelo Romano, San Vito Romano - appartenenti alla IX Comunità Montana e parte dei Comuni della X Comunità Montana con un bacino di utenza di circa 120 mila abitanti. Questo servizio di particolare rilievo, una volta a regime, permetterà ai cittadini e ai tecnici di operare visure, di ricevere certificazioni e di presentare richieste di variazioni al catasto fabbricati e al catasto terreni presso i loro Comuni o presso il Polo Catastale della IX Comunità Montana del Lazio senza doversi recare a Roma presso la sede provinciale dell’Agenzia del Territorio. Assessore alla innovazione tecnologica e comunicazione. Enrico Grazia “DA SOLI NON SI VA DA NESSUNA PARTE”, è stato il messaggio che è emerso dal convegno su ruolo e funzione delle Comunità Montane organizzato nell’ambito della Festa della Montagna tenutasi a Pisoniano il 15 e 16 settembre. Tutti gli autorevoli interventi da Guido Milana, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio a Vittorio Mancini, Presidente della IX Comunità Montana del Lazio, hanno ribadito che per combattere la marginalità ed avviare un concreto sviluppo del nostro territorio è necessario unire le forze, mettere al centro dell’azione politica gli interessi dei cittadini che abitano la montagna, evitando assurde sovrapposizione di ruoli. A seguire non sono mancati momenti di festa, allietati dalle allegre note delle bande e dei gruppi folcloristici, dai gustosi tradizionali piatti tipici. NEWS Finalmente una bella notizia Utilizzando la catalogazione del volume Patrimonio Artistico e Monumentale, edito dalla nostra Comunità Montana, i Carabinieri del Nucleo Patrimonio Artistico sono riusciti a recuperare una pregevole tela trafugata negli anni novanta dal Castello Brancaccio di San Gregorio da Sassola. Il ritrovamento dimostra in modo lampante come la salvaguardia del patrimonio storico artistico non può prescindere dalla conoscenza dei beni e quanto sia importante che le istituzioni operino in sinergia tra di loro. NEWS NEWS NEWS Il pregevole villino De Lellis, situato all’inizio di via Tiburtina, prospiciente Piazza Garibaldi, verrà presto restaurato e sarà destinato a sede polifunzionale della IX Comunità Montana. È stato dato il via libera dalla Giunta regionale alle opere di restauro e nei prossimi mesi si procederà alla redazione del bando per la gara d’appalto. 18 Tradizioni popolari Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbi selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini La cera se locra e ju mortu non cammina – L’attesa è snervante, un crocchio qua, un crocchio là, chiacchiere sommesse: “Mbeh, commà, che tt’ha da di’, se avea da campà sucì...” – “S’ha raggione ju compare, ecché era vita vella? ‘N camminéa ppiù, pe’ magnà j’aveanu da ‘mmoccà” – “Eppo’ la nora tè tre fiji micchi e co’ ju soceru a velle cundizziuni ‘n ce lla facea ppiù” – Chiacchiare; ‘ntantu la cera se locra e ju mortu non cammina. Ma perché non portano la bara fuori dalla chiesa? Qualcuno dice che c’è un problema: il quarto facchino funebre non si ritrova, serà itu a beve ca’ picchierinu da Cesaretto. None: au parroco j’ ess’ è scoppata ‘na scarpa. Quante candele si consumano, ma la soluzione al problema non arriva ... Chi ben pappa, ben cacca – Altro che Dolce Euchessina o i più moderni prodotti televisizzati, per andare di corpo e non avere quella pancia gonfia tutte le mattine. Chi magna bene, caca mejo; e meglio farlo di mattina: lo diceva anche la famosa università salernitana che cacatio matutina est bona medicina. Ma, una volta, i tempi di vita erano meno frenetici e potevi trovare il tempo per sederti tranquillo e fare i tuoi bisogni o, in campagna, accovacciarti fra l’erba. Oggi si corre: se a Roma ti fermi qualche minuto al capolinea di un mezzo pubblico, vedi che arrivano tutti col fiato grosso, tutti trafelati, per non perdere la “corsa”. E l’orologio – inesorabile – scan- disce i secondi... A proposito: io il primo orologio l’ho avuto al 16 anni, avendo vinto una borsa di studio di 5.000 lire; oggi non c’è ragazzino che a undici, dodici anni, non abbia il cellulare: con il quale gioca, fotografa (anche le cosce dell’insegnate), qualche volta telefona, ma, per mezzo del quale, la mamma può seguire il figliolo, anche se lontano... Qualcuno ha scritto che il cellulare è il veicolo di una moderna patologia di massa: “Cara mia zia Irene, che sbagliavi a imbracciare il ricevitore nel verso giusto!”. Un tempo il telefono era un mezzo di comunicazione raro; ed era pubblico: Giggione Grelli, che diriggea la posta, se mettea a j’arch’e Burgu e cannu passea cacchivei, j dicea: “Che, per favore, me chiami Nannina, che la vònno al telefono?”. I sordi tengu la cova liscia – La cultura del “dindarolo”, il salvadanaio a forma di tetta. Ci mettevi i due soldi e, ogni tanto, lo facevi tintinnare; e quel tintinnìo ti riempiva di emozione... Di soldi se ne vedevano pochi una volta. Quando – alla Befana – giravi tra i parenti, ce stéa zi’ Rubbina che te regalea tre nuci, ca’ ficocciu e ‘n merangulu, eppo’ aropea ‘n fazzulittu e te déa quattro sordi (il nichelino); l’are zie sordi ‘n te nne déanu: un po’ perché non ne avevano, un po’ perché avevano paura che ce li sciupassimo. I vecchi raccontavano sempre il caso di qualche scialacquatore che aveva dilapidato ricchezze spropositate e commentavano dall’alto della loro saggezza: “Ecché non se sa? I sordi téungu la cova liscia, te sse sfujiu e mancu te n’accorgi. La cajna feta j’ovu e a ju calle je dole ju curu – La tipologia umana è variegata. In un gruppo di lavoro c’è chi si sforza di tenere i partecipanti coesi, cercando di mantenere alto l’umore generale, c’è chi stimola gli altri a non perdere di vista l’obiettivo, lo scopo dello stare insieme; e c’è chi ha sempre da ridire, che niente gli va bene e je dòle ju curu, anche quando è un altro che si impegna in prima persona, che ci mette la faccia e la fatica,‘Nzomma, la caina feta j’ovu e a ju calle ... Scuola 19 20 Scuola Scuola 21 22 Scuola Vicovaro 23 RISULTATI DELLE PRIMARIE A VICOVARO di Roberto Bontempi Anche a Vicovaro queste primarie del Partito democratico sono state un successo. Hanno votato la ragguardevole cifra di 555 elettori compresi, come da Regolamento, sedicenni e cittadini extracomunitari regolarmente residenti. Sei le liste presenti su ciascuna delle due schede rispettivamente per eleggere i membri delle Assemblee costituenti nazionale e regionale: quattro di esse appoggiavano il candidato vincitore Walter Veltroni e il suo “alter ego” regionale Nicola Zingaretti in rappresentanza delle diverse “anime” interne al costituendo partito. Nella scheda nazionale ad avere la lista più votata si è rivelata “Democratici con Veltroni”, quella più autenticamente diessina, con 172 preferenze, seguita subito dopo da “Partecipazione, territorio e solidarietà con Veltroni”, l’ala più democristiana dei veltroniani, alla quale sono andati 155 suffragi. In totale a Veltroni sono andati 500 voti tondi-tondi, vale a dire il 90% del totale. Un vero plebiscito! Parti invertite, invece, per la scheda regionale, in cui la lista più votata si è rivelata “Partecipazione, territorio e solidarietà con Veltroni per Zingaretti” che, forte anche della presenza come capolista di Anna Piersanti, giornalista de “Il Tempo” e moglie dell’assessore Fabri, ha strappato la ragguardevole cifra di 167 preferenze, sei in più di “Con Veltroni: Ambiente, innovazione e lavoro per Zingaretti”. Ottimi anche i 157 voti dei “Democratici con Veltroni per Zingaretti” con Guido Milana capolista. Soddisfazione è stata manifestata dai componenti di DS e Margherita di Vicovaro che sono pronti ad affrontare questa nuova ed affascinante avventura politica. Ecco il dettaglio dei risultati 24 Vicovaro Vicovaro 25 CONSIGLIO COMUNALE DEI GIOVANI di Roberto Bontempi Al via l’esperimento che coinvolgerà i Comuni di Mandela, Roccagiovine e Vicovaro Sta prendendo decisamente corpo l’idea del Consiglio Comunale dei giovani. Nata da un progetto presentato da Virginio Coccia, assessore alle politiche giovanili del Comune di Vicovaro, l’iniziativa sta coinvolgendo, proprio in questi giorni, i ragazzi tra i quindici e i venticinque anni residenti dei Comuni di Mandela, Roccagiovine e Vicovaro. Gli assessori competenti in materia di politiche giovanili dei rispettivi paesi hanno indirizzato una lettera a casa di tutti i giovani compresi nella fascia d’età interessata all’avvenimento, provvedendo a pubblicizzarlo con numerose affissioni di manifesti e distribuzione di volantini. I ragazzi di Vicovaro sono stati convocati la prima volta presso la ex chiesa di Santa Maria delle Grazie il 29 settembre. Ne sono intervenuti una quarantina ai quali è stato illustrato il Regolamento e lo spirito che anima la costruzione del Consiglio. «In sostanza, dice Coccia, è molto importante che si favorisca una partecipazione attiva dei giovani nella vita del nostro territorio». Un secondo incontro, questa volta comu ne per tutti e tre i paesi aderenti al progetto, si è tenuto il 5 ottobre, sempre a Vicovaro. Il 12 è scaduto il termine ultimo per la presentazione delle liste che sono state … La convocazione dei Comizi elettorali è stata fissata per il 28 ottobre, giorno nel quale i ragazzi potranno votare i loro rappresentanti dalle 10 alle 19 sempre presso la ex chiesa di Santa Maria. Una bella iniziativa che sfata il luogo comune, qualche volta reale per la verità, del disinteresse dei giovani rispetto ad una loro scarsa partecipazione della vita sociale. C A RTA G I O VA N I La Regione Lazio ha dato vita al progetto “Carta Giovani”. Tutti i giovani tra i 14 e i 25 anni residenti nel territorio del Lazio hanno diritto ad una carta che offre grandi agevolazioni come l'uso dei mezzi pubblici in fasce d'orario e giorni stabiliti; sconti per mostre, musei e manifestazioni culturali e sportivi che coinvolgono la Regione; sconti anche per i soggiorni in alberghi ed ostelli oltre che per scambi culturali con altri paesi europei. I giovani tra i 14 e i 25 anni possono ritirare la loro “Carta Giovani” presso l'Ufficio Cultura del Comune di Vicovaro. 26 Vicovaro Convegno-dibattito “Divide et Impera coltiva l’ignoranza, diffondi la bugia… le vie del potere sono infinite…” a Vicovaro di Roberto Bontempi Domenica 7 ottobre si è svolta a Vicovaro, presso l’ex-chiesa di Santa Maria delle Grazie, la presentazione del libro di Gigi Malabarba “2000-2001 Segreti e bugie di stato”. È stato l’ultimo dei tre appuntamenti del ciclo “Divide et impera”, organizzato dall’Associazione Culturale Giovanile “Occhio!” di Vicovaro. In queste occasioni sono stati presentati dei libri delle Edizioni Alegre dai rispettivi autori con dibattiti relativi ai temi trattati nei testi “Studiare con lentezza” di Alessio Aringoli (il 16 settembre) e “Gli occhi di Piero” di Massimiliano Coccia, presentato da Lucia Bruno (il 23 settembre). Con questa iniziativa si è voluto favorire uno scambio di opinioni su quello che viene ragionevolmente chiamato “Controllo delle Masse”; un fenomeno tanto più frequente quanto più ignorato dalle coscienze collettive, che si è cercato di ana- lizzare secondo varie sfaccettature: dal controllo dell’informazione al controllo della cultura, questi libri ci accompagnano attraverso “le vie del potere” per svelare la connessione tra movimenti studenteschi e intrighi di stato. Passando per la vicenda di Piero Bruno, fino all’11 Settembre e al DDL Moratti, sono molti i fatti che l’informazione non ha reso noto o che ha tralasciato. L’obiettivo principale del ciclo è stato quello di creare uno spazio di discussione e scambio di saperi indirizzato soprattutto ai giovani, che sono stati chiamati ad intervenire in maniera attiva. Questo anche “a causa” di argomenti che oggigiorno non vengono analizzati e presi in considerazione dalle televisioni nazionali e dai mezzi stampa. Si è tentato in questo modo di dare maggiore cassa di risonanza agli aspetti sopraccitati, fondendoli tra loro per arrivare a svelare un unico filo conduttore. L’intento dell’iniziativa è stato dunque, grazie anche alla presenza degli autori, quello di risvegliare le cosciente collettive da troppo tempo sopite. Le esposizioni degli autori sono state lo spunto preliminare per una riflessione sicuramente più ampia, iniziata nel corso dei dibattiti stessi grazie ai numerosi interventi dei partecipanti e, speriamo, continuata successivamente per ognuno dei presenti in separata sede. 27 Sambuci Al Castello Theodoli le “Parole Recuperate” del poeta dialettale Vincenzo Luciani di Aurora Fratini Il giorno 7 ottobre alle ore 17,00 nel Salone delle Prospettive di Castello Theodoli, a Sambuci, è stato presentato il libro di Vincenzo Luciani “Le parole recuperate. Poesia in dialetto dei monti Prenestini e Lepini” (Ed. Cofine.). Nel libro di Luciani (VII quaderno del Centro di documentazione della poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino”) sono riportati i risultati di una ricerca sulla tipologia dei testi dialettali (vocabolari, proverbi e modi di dire, teatro, poesia, ecc.) dei comuni dei Monti Prenestini e Lepini nella provincia di Roma (Capranica Prenestina, Casape, Ciciliano, Cave, Gallicano, Genazzano, Olevano Romano, Palestrina e Castel San Pietro R., Pisoniano, Poli, Rocca di Cave, San Cesareo, S. Gregorio da Sassola, S. Vito Romano, Zagarolo, Gerano, Sambuci, Artena, Carpineto, Colleferro, Gavignano, Gorga, Montelanico, Segni, Valmontone). Nella sezione antologica sono presenti i testi di 12 poeti sui 28 complessivi censiti. In appendice anche una guida storico-ambientali dei comuni compresi nell’area della ricerca. L’autore del libro Vincenzo Luciani (Ischitella nel Gargano, 1946) è direttore del mensile Abitare A, è fondatore dell’Associazione e della rivista di poesia “Periferie”. Ha fondato e dirige con Achille Serrao il Centro di documentazione della poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino”. Ha pubblicato la raccolta di poesie in italiano, Il paese e Torino (1985) e per le Edizioni Cofine: Vocabolario ischitellano (1994), Ischitella (guida storica, proverbi, detti, soprannomi e vocabolario) e Poesie e canzoni ischitellane (1995), I frutte cirve (1996), nel 2001 Frutte cirve e ammature, nel 2005 Tor Tre Teste ed altre poesie (1968-2005) e, con Silvia Graziotti, La regione invisibile. Poesia e dialetto nel Lazio. Relatore della presentazione sarà il professor Ugo Vignuzzi, Ordinario della Cattedra di Dialettologia Italiana - Linguistica Italiana all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Saranno presenti poeti citati nel testo che leggeranno brani scelti. Il laboratorio teatrale “Antelitteram” dell’Associazione Culturale Terzo Millennio di Sambuci, per l’occasione, vestirà abiti popolari e reciterà brani tratti dalle raccolte poetiche e teatrali. A finire, un piccolo rinfresco di pietanze tipiche della tradizione gastronomica locale. 28 Cultura VITTO E ALLOGGIO PER LE TRUPPE a cura di Amedeo Ciotti e Ivano Moreschini Chi pagava le spese per i garibaldini? Prima di raccontare i problemi che le amministrazioni comunali ebbero per ottenere i rimborsi dallo Stato, per le somministrazioni fatte al Corpo volontario e per le requisizioni operate da quest’ultimo durante la campagna dell’Agro romano, non sarà inutile chiarire che quel metodo di approvvigionamento non fu un’esclusiva prerogativa dei garibaldini. Sicuramente le popolazioni statiste, forse per la prima volta, fecero quella poco gradita esperienza nel secolo XVIII, sotto il pontificato di Clemente XI, durante la guerra di successione spagnola (1702-1714). Nel 1706 le truppe di Eugenio di Savoia prepotentemente si rifornirono di quanto occorreva ad uomini ed animali nel territorio ferrarese che arbitrariamente avevano occupato senza curarsi delle proteste del pontefice ed il tentativo di accordo sulla misura delle somministrazioni non ebbe seguito. Nella primavera del 1707 il generale Daun (Austriaco) attraversò lo Stato con un forte esercito, il governo pontificio dovette concedergli il passo. Il generale scelse liberamente itinerari e luoghi per gli accampamenti, sfilò addirittura poco lontano da Roma. La situazione si ripeté con la guerra di successione polacca (1733-1738) […] La Sacra Congregazione del Buon Governo fu costretta ad autorizzare i governatori dei comuni ad attingere ai soldi del censo per le necessità delle truppe di passaggio. Il cardinal Valenti, segretario di stato, per limitare i danni di quelle truppe di poca o nessuna disciplina che andavano qua e là – egli scrisse – divagando a loro talento, altro partito non poté prendere che appellarsi alla prudenza dei governatori. Poi negli ultimi cinque anni del secolo XVIII, dopo quarantotto anni di pace, durante l’occupazione delle armate napoleoniche, i francesi fecero sperimentare a tutte le popolazioni della penisola quanto fosse gravoso rifornire di tutto l’occorrente le truppe di passaggio o peggio stanziali, attraverso il loro metodo delle contribuzioni tanto che quest’ultime non furono una causa marginale del dilagare delle insorgenze. SULLE TRACCE DI GARIBALDI Forse qualcuno ricorderà la ricerca di Amedeo Ciotti su “I Garibaldini in Val d’Aniene”, presentata due anni fa al Castello Orsini alla presenza di Annita Garibaldi Jallet. Ebbene Amedeo Ciotti ha continuato le sue ricerche, che sono cresciute fino a poter formare un libro dal titolo “Sulle tracce di Garibaldi. Studi sul Risorgimento in Val d’Aniene”. Ciotti ha voluto che anche il libro fosse curato dall’associazione Albatros, e di questo lo ringraziamo. Ma non è tutto: il libro sarà presentato a Tivoli, nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario garibaldino, a marzo prossimo, insieme ad una mostra fotografica ed alla inaugurazione della restaurata Piazza Garibaldi. Ciotti ha altresì acconsentito a pubblicare degli estratti della sua ricerca su “La Piazza”, per cominciare a pubblicizzare questo piccolo-grande evento. I testi sono pubblicati senza le note, che invece compariranno nel libro. Presentiamo in questo numero uno stralcio dedicato ai risarcimenti alle popolazioni che ospitavano i Garibaldini. Infatti sia nel periodo della Repubblica Romana (1848-1849), sia nella sfortunata campagna per la liberazione dell’agro romano del 1867 i Garibaldini venivano nutriti ed alloggiati, non sempre volentieri, dalle popolazioni locali. E nei verbali dei consigli comunali si trovano i dibattiti sulle spese sostenute, e le richieste al governo pontificio di rifonderle. Ciotti ne ha spulciati parecchi. Vediamone qualcuno. Cultura Porta Sant’Angelo Tivoli 29 si resero protagonisti di ruberie, a Marcellina il parroco fu derubato dei suoi risparmi, trenta lire, se ne lamentò, naturalmente per essere rimborsato, con il Presidente Tommaso Lupi al quale indirizzò un’accorata lettera dove sottolineò tutte le difficoltà della popolazione per la recente epidemia di colera ed egli non aveva più fonti di sostentamento per affrontare l’inverno, dopo aver subito il furto. Un altro gruppo rubò ad un contadino di Ciciliano quattro galline, una botte di vino ed uno scudo che aveva con sé, oltre ad avergli distrutto completamente l’orto. LICENZA TIVOLI - SANT’ANGELO ED ALTRI CENTRI VICINI Fabrizio Garofoli, nel suo lavoro Mamma i Garibaldini!, dopo aver raccontato i problemi causati agli abitanti dei paesi, che si trovano nei dintorni di Tivoli, dai volontari italiani conclude: le stesse cose non accaddero però a Tivoli, dove il comune provvedeva al rancio delle truppe e l’atmosfera era distesa. A ciò contribuì anche la previdenza del colonnello Pianciani che organizzò al meglio e prontamente gli approvvigionamenti. Arrivato a Tivoli il 29 ottobre lo stesso giorno scrisse al priore di Castel Madama per ordinargli di mandare ogni giorno incominciando da domani alle autorità di Tivoli due rubbia di grano al giorno. Lo stesso ordine ricevettero altri priori ed a ciascuno fu chiesto secondo le possibilità dei paesi, Casape contribuì con un rubbio di grano al giorno. In sostanza il colonnello riprese il metodo della ripartizione delle contribuzioni necessarie al mantenimento delle truppe, già applicata dai francesi durante il periodo della Repubblica Romana (1798-1799), ciò consentì poi alle amministrazioni di procedere al recupero delle somme spese senza grandi problemi. Ho trovato una lamentela del priore Gio: Rondelli di Vicovaro ma questa volta richiedeva il rimborso di scudi 178,03 spesi per gli alloggi procurati alle truppe pontificie. Qualche problema in più lo procurarono i garibaldini, al comando del colonnello Paggi, alla popolazione di Sant’Angelo. Fecero requisizioni per lire 1.679,16, stando almeno alle richieste di rimborso di 60 persone circa, per i danni procurati al convento di Santa Liberata, al padre guardiano furono accordate cento lire di risarcimento. A San Gregorio i rapporti tra gli uomini di Orsini e gli amministratori furono pessimi, il priore Pietro Piervenanzi dovette fuggire insieme all’anziano Iannilli, Il segretario comunale ed il consigliere Valentini furono tenuti in ostaggio; furono requisiti due cavalli e due giumenti. Orsini chiese 2000 scudi al municipio, ma poi dovette accontentarsi dei soli approvvigionamenti. Durante la ritirata, conseguente alla sconfitta di Mentana, gruppi di sbandati Un esempio di corretta gestione lo dettero gli amministratori comunali di Licenza. Il paese fu occupato, dal 19 al 21 ottobre, da una colonna composta da un centinaio di garibaldini che furono riforniti di tutto il necessario, la spesa complessiva per le somministrazioni ammontò a lire 928,34 pari a baiocchi 172,34. Senza drammi né esagerazioni il consiglio comunale decise di tassare 189 abitanti del luogo distribuendo equamente la cifra. Approvato il riparto il 23 settembre 1868 il priore Celestino Onorati lo attivò. L’unica discussione fu con gli abitanti della terra appodiata di Civitella, perché si rifiutarono di partecipare al riparto, la Presidenza di Roma e Comarca dette loro ragione e la questione si chiuse senza ulteriori strascichi. ROVIANO Quando nel 1849 Garibaldi raggiunse Arsoli richiese al comune 200 scudi per il mantenimento della legione, per racimolare la cifra diverse municipalità del circondario fecero dei prestiti a quella di Arsoli, Roviano partecipò con 20 scudi. Caduta la Repubblica Romana il credito venne comunque riconosciuto, Roviano i soldi li riebbe, ma non senza difficoltà e soltanto nel mese di ottobre del 1850. Invece gli abitanti di Roviano, che avevano somministrato generi alimentari a ventidue garibaldini nel 1867, molto probabilmente, non furono risarciti. Il 5 novembre ventidue garibaldini e un commissario si recarono a Roviano, nominarono un abitante sindaco (Massimiliano Peruzzi?) dichiarando decaduto il priore. Con l’ordine del suddetto neo sindaco fu organizzata una refezione che costò circa cinque scudi. Successivamente coloro che avevano fornito i generi alimentari chiesero che gli venissero pagati i buoni che erano in loro possesso. Tutto ciò raccontava il restaurato priore al Presidente di Roma e Comarca chiedendo l’autorizzazione alla conversione dei buoni. La risposta fu tale da non ammettere repliche: Spese non riconosciute perché ordinate da un intruso e sedicente sindaco. I contribuenti si devono rivolgere a lui. Cultura 31 Dalle storie dei nostri avi ... alla Storia di Alessandra De Santis Presentazione dei Quaderni dell’Archivio Storico Comunale Sabato 29 settembre 2007 presso il Castello Orsini sono stati presentati i Quaderni dell’Archivio Storico Comunale, un bollettino di studi storici a scadenza annuale sulla storia locale. Quella del bollettino storico è una esperienza non nuova nella valle dell’Aniene che ha dato notevoli frutti come “Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storie e d’Arte” che utilizza le fonti documentarie della zona di Tivoli. “I Quaderni” nascono con l’intento di rafforzare la collaborazione tra gli archivi comunali di Castel Madama e Vicovaro, sfruttando l’abile operato di Flavia De Bellis che per anni, spolverando antichi volumi, ha fatto parlare mute ed ingiallite carte anche dalle pagine del nostro giornale. Gli articoli presenti sul primo numero dei “Quaderni” si presentano interessanti e variegati: Francesco Ferruti in “Note sul culto di San Michele Arcangelo” riprende un tema forte, sotto l’aspetto religioso, nel paese e lo sviluppa diacronicamente e sincronicamente nel tempo e nello spazio. Il secondo articolo di Sabrina Sizzi “Notizie intorno al dipinto di San Michele” ritorna sulla figura del santo, ma stavolta con una angolazione artistica concentrando l’analisi su un dipinto di Pietro Labruzzi ubicato in Castel Madama. L’articolo di Franco Lazzari “Monte di Pietà e frumentario di Castel Madama” studia il sistema creditizio nel XVI secolo offrendo uno spaccato di storia sociale locale. In ultimo l’articolo di Amedeo Ciotti “La Repubblica Empolitana o sia di Castel Madama” ci mostra le lotte sociali del nostro paese a partire dal riformismo del ’700 fino al periodo della Repubblica Romana. L’aspetto più interessante di tutti gli articoli è quello di aver saputo intrecciare i fatti locali con le contingenze superiori, il particolare con il generale, ridando, così animo e vita ad atti e registri che sembravano essere destinati ad rimanere lettera morta. Il Sindaco, Giuseppe Salinetti, nell’incontro di presentazione ha auspicato una collaborazione tra archivio comunale e scuola ravvedendo in questa anche una nuova modalità didattica per incoraggiare ed esercitare i giovani alla ricerca, ma soprattutto (aggiungo io) per far comprendere loro che la Storia, quella disciplina noiosa insegnata tra i banchi di scuola, è materia viva e pulsante costruita da microstorie e prodotta da donne e uomini in carne ed ossa, che potrebbero anche essere loro avi. 32 Recensione I SOLI TRISTI DELL’AFGHANISTAN di Ivano Moreschini Khaled Hosseini è figlio di un diplomatico e di un’insegnante, ed è nato a Kabul nel 1965, ultimo di cinque fratelli. Nel 1980, dopo l’arrivo dei russi, la sua famiglia ha ottenuto l’asilo politico negli Stati Uniti e si è trasferita a San José, in California. Laureato in medicina all’università di San Diego, nel 2003 ha scritto il suo primo romanzo, Il cacciatore di aquiloni, diventato uno straordinario caso editoriale tradotto in più di trenta paesi. A tale romanzo è seguito poi un secondo, dal titolo italiano “Mille splendidi soli”, che sta ottenendo un successo paragonabile al primo. Mi sono chiesto questa estate cosa affascina così tanto, ed in modo così vasto, i lettori di tutto il mondo. Ed ho provato a leggere i suoi romanzi. In breve le trame: nel “Cacciatore di aquiloni”, Hamir ed Hassan sono due figli, uno legittimo ed uno no, di un ricco imprenditore di Kabul. Crescono insieme tra affetto profondo e gelosie reciproche. Hassan è un hazara, e nella società afghana questo significa emarginazione. L’infanzia viene interrotta dalla Storia, e la parte ricca e legittima della famiglia, con Hamir, fugge dall’ invasione russa a San Francisco. Ci sarà poi un ritorno di Hamir, e l’occasione di fare i conti con il proprio passato, in un Afghanistan stretto nella morsa dei talebani. In “Mille splendidi soli” invece, le protagoniste sono donne, ed è ancora la violenta separazione sociale che c’è in Afghanistan. Mariam è una figli illegittima, come Hamir, e sua madre, con il suo amore-odio per lei, le dice che non le serve la scuola, perché l’unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila invece è figlia di un’insegnante, nata mentre i suoi fratelli, che non conoscerà mai, sono andati alla jihad (guerra santa) contro i russi. Le loro vite si incontreranno ed attraverseranno la dilaniante storia dell’Afghanistan nella fase finale dello scorso secolo. I due libri hanno una struttura narrativa molto semplice e coinvolgente: sono storie di individui, di famiglie, di legami forti di amore-odio-gelosia in una società investita da forze più grandi. Un mondo semplice ed arcaico che viene trasformato dalla modernità, e pian piano scivola in una eterna guerra, terreno di caccia delle grandi potenze. Colpisce secondo me questa descrizione di una società che non conosciamo, vista attraverso la lente di una inevitabile nostalgia dello scrittore. E colpisce tanto più in quanto ci Recensione 33 siamo abituati a guardare l’Afghanistan in televisione, la sera, con l’arrivo di notizie spesso tragiche, come la morte del Maresciallo Lorenzo d’Auria. Arriviamo buoni ultimi, come spesso succede all’Italia, nel cercare di capire queste terre, la loro storia, la loro cultura. Dopo l’occupazione militare, anche mascherata da operazione di peace-keeping, ci poniamo la domanda che gli inglesi, i francesi, gli americani, i russi si pongono da duecento anni: che ci facciamo qui ? Come possiamo convivere con una popolazione se non ne conosciamo almeno gli elementi di base delle loro regole di convivenza ? A che serve la morte di tanti giovani se non si riesce a trovare una prospettiva di crescita per loro e di convivenza per noi con loro ? E loro, vogliono davvero convivere (tra l’altro forzatamente) con la nostra cultura ? Hosseini indica delle piccole risposte a queste domande. Mescola trama intimista e grande storia, e fornisce una sorta di epica della vita quotidiana in un paese, in una antica civiltà che si frantuma, e non riesce ad accogliere, o ad accettare, le sfide di una modernità violenta, della quale ha sinora conosciuto solo la faccia terribile e feroce. In modo piano e lineare, Hosseini ci offre un affresco di un mondo lontano. Di cui ci accorgiamo, leggendo, che non sappiamo nulla. E questo, oggi, non è più possibile. AL VIA LE DOMANDE PER LE BORSE DI STUDIO ED I CONTRIBUTI PER I LIBRI DI TESTO È già possibile presentare la richiesta di contributi per le spese sostenute dalle famiglie per l’istruzione e l’acquisto dei libri per l’anno scolastico 2007-2008. Il Comune di Castel Madama assegnerà un rimborso (per scuola media e superiore) totale o parziale per i libri di testo ed un contributo per le spese sostenute per le tasse scolastiche, per il viaggio, la mensa, l’abbigliamento obbligatorio, i dizionari, la cancelleria, i sussidi didattici (escluso il computer) ed i viaggi di istruzione. I benefici si applicano anche alla prima e seconda classe dei percorsi triennali integrati di istruzione e formazione. La richiesta per la concessione dei contributi dovrà essere compilata su un apposito modulo, reperibile sul sito comunale o presso l’ufficio anagrafe e l’ufficio scuola. A completare la domanda anche la documentazione fiscale attestante le spese effettivamente sostenute e la certificazione relativa all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) (non superiore ai Euro 10.632,93) riferita al proprio nucleo familiare per l’anno 2006. Le domande dovranno essere presentate presso l’Ufficio Protocollo entro il 15 Novembre 2007. I benefici saranno erogati successivamente all’accredito, da parte della Regione Lazio, delle somme assegnate al Comune castellano. Per maggiori informazioni rivolgersi all’Ufficio Scuola – tel. 0774.4500229 34 Musica “Dream Theater - Images & Words” di Fabio Moreschini Images & Words (1992) è il titolo dell’album che ha rivoluzionato il modo di intendere la musica metal. Quando si ascolta un album, si cerca sempre di affibiargli un etichetta, di catalogarlo sotto un certo genere, ma talvolta, non così spesso, ci sono dischi che riescono ad emergere dalla massa e, rimodellando in chiave personale ciò che altri hanno già inventato, si propongono nel tempo come punti saldi del genere in questione. Nel 1992 nasce una di queste opere. Nulla vuol lasciar presagire il capolavoro: né il nome della band, né il contesto storico. Dopo anni in cui si era vista la parola “progressivo” essere privata della visibilità che avrebbe meritato, sopravvivendo per lo più tra le mani di pochi veterani fedeli ad una lunga tradizione, un demiurgo chiamato Dream Theater plasma la materia incorrotta dei maestri del passato e soffia in essa un’anima metallica, dando vita a qualcosa di nuovo, inaudito, stupefacente. Images&Words è un fulmine a ciel sereno, le 8 tracce che lo compongono sono un caleidoscopio di note e di passione. Esaminiamo più da vicino il lavoro del quintetto americano analizzandone le tracce: - Pull me under: pochi secondi, una manciata di note, e la batteria comincia a scandire un tempo imprendibile, che si protende fino a tuffarsi in un riffing imponente, massiccio, avvolto dall’inquietudine delle tastiere. Poi, finalmente, una voce, parole che guidano i pensieri, a loro volta governate dalla musica. - Another day: la dolcezza del pianoforte e della chitarra, l’espressività della voce, le vibranti armonie del sassofono, sono un escalation che porta cullando l’ascoltatore verso il solo di chitarra, che affonda la mano nel petto dell’ascoltatore. - Take the time: gli strumenti si amalgamano in una sinfonia perfetta e dalle molteplici cromature, che giunge all’orecchio sorprendentemente leggera e dannatamente piacevole: molti i generi toccati, senza che se ne possa trovare uno definitivo e predominante.Irresistibile la sezione ritmica. - Surrounded: parte piano, si sviluppa in un imprendibile crescendo, e di nuovo si riaddormenta. Quando finisce, rimane solo un elusivo senso di soddisfazione a testimoniare il valore di quanto è stato udito. - Metropolis, pt. 1: the Miracle and the Sleeper: genio e follia si mescolano in un’intrepida alchi- mia che dal primo istante all’ultimo continua a cambiare senza posa, attraverso una moltitudine di passaggi uniti solo da un sottile filo di enigmatico fascino. - Under a glass moon: stupefacente. Chitarra e tastiera introducono una batteria potente, complessa, trascinante. Continui cambiamenti nella melodia accompagnano le bellissime parti vocali, per sfociare infine in una digressione strumentale che porta a uno degli assoli più belli che la storia ricordi. - Wait for Sleep: due minuti e trentuno secondi. Bastano e avanzano per regalare una nuova gemma. Tutto intorno tace, solo alla soffusa narrazione della voce è concesso fondersi con la melodia, mentre le tiepide melodie di una tastiera notturna dipingono una tela malinconica e solitaria, intima e riflessiva. Il tempo si ferma. Rimane solo la musica. - Learning to live: il pezzo di chiusura dell’album. Viene scelta una suite lunga, complessa, che muta più volte pelle lungo l’inesorabile cammino verso l’ultima nota. La batteria scandisce tempi impossibili, mentre il basso tesse su di essa arazzi di note. La chitarra e la tastiera non sono da meno, facendo la loro parte nel disegnare uno dei pezzi più suggestivi della discografia del gruppo. Voto: 9.5/10 Un album che non necessita di descrizioni. Ascoltare per credere. Sport 35 Torna il grande tennis all’Empolum Sporting Club di Matteo Di Lorenzo Si è concluso martedi 9 Ottobre il torneo federale di tennis IV cat. NC dell’Empolum sporting club con la finale tra Americo Tittozzi del Colle Labirinto di Zagarolo e Luigi Rosati, tiburtino dell’Empolum sporting club, nuovo beniamino del pubblico. Il titolo è andato a Tittozzi che forte della sua classifica 4.1 si è aggiudicato l’incontro per 6-3 6-4. L’impresa di Rosati però ha dell’incredibile. Proveniente dalla qualificazioni per il fatto di essere non classificato, ha sconfitto via via tutti gli avversari, arrivando a vincere 9 incontri di fila. Rosati ha ripreso a giocare solo quest’anno dopo un lungo periodo di inattività, ma evidente- La premiazione di Tittozzi, De Carlo e Rosati (giudice Garofalo) mente il tennis non si scorda e con pochi mesi di allenamento è riuscito a tornare ai fasti di un tempo, anche se fisicamente può ancora migliora- Graziani premiato dal Presidente Onorario Spartaco Di Lorenzo Americo Tittozzi vincitore del torneo re. Complessivamente buoni sono stati i risultati degli atleti di casa, con la semifinale di Mihaescu Eduard, il tredicenne baby fenomeno dell’Empolum e le ottime prove di Marco Graziani, approdato al tabellone principale anche lui. Vanno lodati per l’impegno anche Proietti, Salvati, Giocondi, Facchini, Cocchi, Scarsella, Gualerni e Carfagna. Il bilancio del torneo è stato ottimo, con quasi 50 partecipanti provenienti dai più famosi circoli di Tennis romani (Due Ponti, Le torri, G2, New Country, T5, Sant’Agnese e Lanciani), i moltissimi spettatori pronti a sostenere i giocatori hanno dato vita ad un ambiente sportivo e divertente, poi la bella cornice della valle che circonda il centro e il tempo clemente hanno fatto il resto. Un nota particolare va spesa proprio per il pubblico locale, il quale si è dimostrato molto sportivo, dispensando applausi sia agli atleti di casa, che per le belle giocate dei giocatori degli altri circoli. Per avere una visione più dettagliata dei tabelloni potete andare sul sito www.empolum.it, dove troverete anche tante foto degli incontri. Ringraziamo il direttore E del torneo Davide De du Carlo, il Giudice Arbitro a Salvatore Garofalo e gli rd sponsor Sympli Radio e Laudani Gioielli, e diamo M i appuntamento a tutti gli h sportivi al prossimo even- a e to, il torneo sociale, ricor- s dando che lo sport all’Em- c u polum non si frema mai. 36 Sport CALCIO: PARTENZA DIFFICILE di Ivo Santolamazza Comincia con due sconfitte il cammino dell’ASD Castel Madama. Il campionato calcistico di Prima Categoria ha visto scontrarsi la squadra castellana contro il Gerano il 30 settembre 2007. Sul campo Attilio Testa il Gerano vince 2-1. La settimana successiva, il 7 ottobre, il Castel Madama incontra fuori casa il Delle Vittorie e perde per 1-0. Una partenza no per questo gruppo che però è pronto a reagire e affrontare le successive gare. Come la prossima del 14 ottobre, dove il Castel Madama dovrà incontrare in casa alle 15,30 la Tirreno. Poi il 21 ottobre, alle ore 11, giocherà fuori casa contro l’Aces Casal Barriera. Il 28 ottobre alle 14,30 in casa contro l’Albula, il 4 novembre alle 11 fuori casa contro Pol. Marcellina e l’11 novembre alle 14,30 in casa contro l’Atletico Tivoli. L’allenatore Pasquale Di Girolamo per tutto il campionato avrà a disposizione trenta giocatori: Carlo Antonielli, Federico Bucci, Riccardo Bucci, Francesco Cicolani, Paolo Colantoni, Daniele Di Marco, Andrea Ferrazzi, Davide Ferrazzi, Angelo Ficacci, Giordano Giuliani, Ivan Gnocchi, Massimiliano Livi, Luca Millozzi, Andrea Morini, Loris Nardi, Francesco Peyrache, Giorgio Pucella, Giovanni Pucella, Moris Pucella, Marco Salinetti, Massimiliano Salinetti, Valerio Salinetti, Alessandro Salvatori, Giuseppe Santolamazza, Nicandro Sassi, Andrea Sciarretta, Manuel Sciarretta, Davide Scrocca, Andrea Simonelli, Manolo Testa. Oltre al presidente Luigi Costantini e al vice presidente Michele Santolamazza, il team societario è composto anche dal dir. sportivo Giuseppe Sbucci, il cassiere Antonio Salinetti, il segretario Augusto Morioni e i consiglieri Andrea Iori, Michele Testa, Mariano Piselli, Daniele Simonelli, Gianluca Simonelli, Daniele Putti, Giorgio Poggi. BALLO E GINNASTICA AL CENTRO ANZIANI di Ivo Santolamazza Ripartono a novembre 2007 le attività ricreative e sportive per gli “anta” di Castel Madama. Per i pensionati e per chi supera i 55 anni d’età sono stati attivati due corsi sovvenzionati dal comune: un corso di ballo di gruppo e uno di ginnastica dolce. Si stanno raccogliendo già le iscrizioni. Ovviamente i giorni e gli orari delle lezioni sono in fase di programmazione, ma per qualsiasi aggiornamento o informazione è possibile rivolgersi direttamente ai responsabili del centro anziani o recarsi nella sede stessa. I corsi verranno svolti prevalentemente di mattina, con qualche possibile spostamento nel primo pomeriggio, ad eccezione di un turno serale di ballo. Ognuno potrà scegliere se partecipare ad una o tutte e due le attività che prevedono la frequenza di ciascun gruppo ad una o due lezioni settimanali a seconda della durata della lezione. Dopo un rinnovamento del locale in cui si svolgeranno le lezioni, l’attuale centro anziani, è stato previsto l’acquisto di materiale per le suddette attività e inoltre sono garantite le pulizie giornaliere della sala. Un incentivo per avvicinare sempre più persone a queste attività e al centro anziani, nell’intento di creare uno spazio in cui si respira gioia, voglia di stare insieme e, perché no, anche salute grazie all’attività fisica. 37 Sport Intervista a Pietro Cascini,una promessa del calcio di Ivo Santolamazza Sfondare nel calcio è il sogno di tanti ragazzi, ma non tutti immaginano i sacrifici e la costanza che servono per arrivare in alto. A Castel Madama c’è un ragazzo,classe 1990,che ce l’ha fatta e sta inseguendo il suo sogno,o perlomeno ha iniziato a farlo. È Pietro Cascini, appena diciassettenne, che qui ci racconta il suo percorso calcistico ed il suo approdo nella Primavera dell’A.S. Roma. Da quanto tempo pratichi questo sport? Pratico il calcio da 10 anni, cioè da quando avevo 7 anni. Con quale squadra giochi quest’anno e dove ti alleni? Quest’anno gioco nella categoria Primavera della Roma occupando il ruolo di centrocampista centrale e mi alleno a Trigoria. Lo scorso anno con quale squadra hai giocato e quali risultati hai ottenuto? Lo scorso anno ho giocato sempre nella Roma e ho avuto molte soddisfazioni. Infatti ho raggiunto con gli Allievi Nazionali il terzo posto in Italia e ho vinto un importante torneo a Perugia battendo in finale la Juventus ai rigori. Una grande soddisfazione personale è invece aver fatto goal all’Empoli, che è la squadra più forte in Italia, portando la mia squadra alla conquista del terzo posto. In quali squadre hai giocato? Io ho giocato per quattro anni nel Castel Madama, poi per due anni nella Tivoli, un anno nella Romulea e infine questo è il terzo anno di Roma. Negli anni passati hai avuto soddisfazioni importanti nel praticare il tuo sport? Si, molte. Quando ho militato nel Castel Madama ho vinto il premio di miglior giocatore nella Valle dell’Aniene. Poi nell’anno con la Romulea ho dominato il campionato dei Giovanissimi Regionali. In quell’anno ho fatto anche un provino con la Sampdoria andato a buon fine ma, per varie circostanze, ho scelto la Roma. Nel primo anno con la Roma ho vinto il campionato Allievi Coppa Lazio. Sono molti i sacrifici che fai? Si, sono molti sia in campo che fuori. In campo perché il calcio è uno sport di fatica e fuori perché io vivo nel pensionato della Roma dentro Trigoria, quindi lontano dalla famiglia e dagli amici. Cosa pensi del calcio? Secondo me il calcio è uno sport stupendo, appassionante e se praticato bene, con impegno e soprattutto con la testa, ti può far togliere molte soddisfazioni. Il calcio è lo sport più bello del mondo. 38 Lettere RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Finanziamenti Centro Storico colpe vere e presunte di Aldo Testi Con delibera della Giunta Regionale n. 354 del 30/4/2004 fu approvato un bando di concorso per il recupero ed il risanamento delle abitazioni nei centri storici minori del Lazio con la concessione al Comune di un importo massimo di Euro 2.000.000 visto che Castel Madama rientrava nella fascia di popolazione compresa fra 2001 e 9999 residenti. Nel bando erano indicate le priorità e le opere per cui si poteva accedere al contributo come pure era indicato con chiarezza che gli interventi dovevano ricadere all’interno dei centri storici e delle zone individuate dal Comune con apposita deliberazione. Ed infatti la giunta di centro-destra guidata da Scardala con delibera n. 137 del 29/10/2004 approvò una planimetria con l’individuazione di n. 4 comparti omogenei e relativo bando di avviso pubblico da affiggere sul territorio comunale con scadenza 29/10/04. Nel dicembre 2004 l’allora assessore regionale Ciocchetti chiariva che le proposte non potevano riguardare l’intero centro storico ma comparti all’interno di esso particolarmente significativi sotto gli aspetti storico, urbanistico ed edilizio privilegiando quelli di maggiore visibilità. Successivamente, con delibera della giunta comunale n. 176 del 2/12/04 fu dato incarico professionale all’arch. De Luca per la perimetrazione delle zone omogenee mentre con delibera 182 del 22/12/04 veniva approvato il progetto preliminare con l’individuazione di 3 comparti e non più 4 come detto in precedenza; più precisamente i comparti proposti dalla giunta erano: - n. 1 - Vicolo S. Lorenzo, Largo S. Lorenzo per Euro 700.000 - n. 2 - Via Vulpiani,Via del Castello per Euro 800.000 - n. 3 - Via Discesa Empolitana per Euro 500.000 Totale del contributo richiesto Euro 2.000.000 La prima considerazione da fare è che la giunta Scardala, nella sua piena autonomia, ha scelto dei comparti e, a priori, ha di fatto vanificato le domande di moltissimi cittadini i quali, nonostante siano stati invitati a farlo, hanno speso inutilmente i soldi per la domanda (in bollo) poiché non inseriti nelle zone delimitate. È bene sottolineare le due date: 29/10/04 termine ultimo per la presentazione e 22/12/04 approvazione del progetto con l’individuazione dei 3 comparti. Perché gli ex amministratori non dicono che numerose domande sono state bocciate anzitempo già dal 22/12/04 grazie ad una loro precisa scelta attraverso il mancato inserimento nei comparti preposti? Se si volesse malignare si potrebbe pensare ad una squallida manovra elettoralistica, ma la realtà amara è che per molti cittadini la posta in partenza non è mai partita. A seguire ci sono state n. 2 delibere della giunta regionale. Con la prima n. 419 del luglio 2006 si ripartivano le risorse finanziarie per provincia mentre con la seconda n. 72 del 20/2/07 si approvava la graduatoria delle domande presentate e si illustravano i criteri seguiti dalla commissione regionale per le scelte effettuate. La Regione Lazio comunicava con lettera protocollata in arrivo al Comune di Castel Madama il 17/4/07 l’ammissione al finanziamento per un ammontare di Euro 343.000 specificando che, sulla base dei 3 comparti proposti dall’allora giunta in carica, ha scelto il comparto 2 (via Vulpiani, via del Castello) per il suo valore urbanistico, in particolare per quanto riguarda il punto di biforcazione tra Via Vulpiani e Via del Castello che costituisce la testata del nucleo sommitale del centro storico e sottolineando che ha continuità e pertanto riconoscibilità. L’Amministrazione attuale ha, nei tempi previsti, dato incarico ad un professionista che ha provveduto ad inviare gli elaborati progettuali richiesti e sta allestendo la documentazione successiva. Questa è la verità pura e semplice facilmente dimostrabile con i documenti a supporto; il resto è solo fantasia e maldicenza. Credo non sia opportuno da parte della minoranza alimentare sospetti quando, è bene chiarirlo, la commissione regionale che ha formato la graduatoria è sempre quella nominata dalla giunta Storace, come è bene chiarire che la richiesta per Via Discesa Empolitana n. 32 era stata fatta dall’amministrazione comunale in sostituzione dei proprietari come previsto per motivi di pubblica o privata incolumità ed in funzione della “ricostruzione del prospetto a valle danneggiato da un’esplosione in epoca recente”. La domanda, pertanto, era una delle tante avanzate per la richiesta di contributo e come sanno bene gli ex amministratori non godeva di iter privilegiati. Occorre essere seri e non giocare con gli interessi e le speranze dei cittadini poiché le conseguenze possono essere pericolose specie se i messaggi sbagliati con l’addebito agli attuali amministratori di presunte e false colpe arrivano a qualche testa calda. Se succede qualcosa, di chi è la colpa?