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VULCANI
I vulcani sono apparati che permettono la fuoriuscita di materiale dalle
profondità della crosta terrestre o dalla parte più superficiale del
mantello.
I materiali emessi sono:
• LAVA rocce allo stato liquido
• PIROCLASTI allo stato solido
• GAS
MATERIALI ALLO STATO LIQUIDO
La composizione dei magmi è variabile, e, a seconda della percentuale di silice
(SiO2) che contengono, sono classificati in:
 acidi: contengono più del 65% di SiO2, sono detti sialici perché ricchi di silicati
di alluminio, hanno un´alta viscosità e per questo raramente riescono ad
emergere all´esterno, e il magma si solidifica in parte mentre risale dando origine
a fenomeni esplosivi
 neutri: contengono fra il 52 e il 65% di SiO2, hanno caratteristiche intermedie
fra i magmi acidi e quelli basici.
 basici: contengono meno del 52% di SiO2, sono detti femici, perché ricchi di
silicati di magnesio e ferro, hanno una bassa viscosità e per questo scorrono
velocemente e rilasciano in modo ´tranquillo´ i gas disciolti dando origine a
fenomeni effusivi.
MATERIALI ALLO STATO GASSOSO
Disciolti nel magma si trovano il vapore acqueo (H2O), l´anidride carbonica (CO2),
l´anidride solforosa (SO2), l´acido cloridrico (HCl), l´acido solfidrico (H2S),
idrogeno (H2), il metano (CH4)...
MATERIALI ALLO STATO SOLIDO
I materiali solidi emessi dai vulcani si chiamano piroclasti (= frammenti di fuoco),
e sono classificati in base alle dimensioni dei frammenti:
CENERI: Ø inferiore ai 2 mm
LAPILLI: Ø compreso fra i 64 e i 2 mm
BOMBE: Ø superiore ai 64 mm
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEI VULCANI
I vulcani possono essere classificati in base
• ATTIVITÀ
•TIPO DI ERUZIONE
• STRUTTURA dell'APPARATO VULCANICO
CLASSIFICAZIONE BASATA SULL´ATTIVITA´ VULCANICA
I vulcani possono essere:
 attivi, attualmente in eruzione o che lo sono stati fino a tempi recenti e
che possono riprendere l’eruzione in qualsiasi momento, come l´Etna, in
Sicilia
 quiescenti, non danno segni di attività eruttiva da tempi abbastanza
lunghi da essere considerati non pericolosi, i vulcani quiescenti possono
però emettere gas o vapori, come il Vesuvio, in Campania.
 spenti, se non manifestano alcuna attività da molti secoli, come quelli
laziali, i cui crateri sono occupati da laghi (laghi di Bolsena, di Vico, di
Bracciano, di Albano e di Nemi).
DISTRIBUZIONE DEI VULCANI SULLA SUPERFICIE DELLA TERRA
L´immagine evidenzia che i vulcani sono distribuiti principalmente lungo i
margini delle zolle (come le aree a maggior sismicità) e in pochi casi in
regioni interne alle zolle, nei cosiddetti hot spot, o punti caldi, dove sono
collocati alcuni vulcani allineati, come le isole Hawaii.
VULCANI ATTIVI, QUIESCENTI o SPENTI in ITALIA
CLASSIFICAZIONE BASATA SUL TIPO DI ERUZUIONE
I vulcani possono essere:
 lineari se la lava eruttata proviene da fessure della crosta in
corrispondenza di una margini divergenti esempio dorsale medioatlantica
 centrali se c’è un camino vulcanico centrale, eventualmente ramificato,
questi vulcani prevalgono lungo i margini convergenti delle placche
CLASSIFICAZIONE BASATA SULLA STRUTTURA DELL´APPARATO
VULCANICO
Si distinguono i seguenti tipi di vulcani:
 Hawaiano ha eruzioni effusive, caratterizzate da emissioni di
grande quantità di magma molto fluido, sono tipiche dei vulcani a
scudo, gli edifici vulcanici sono larghi e piatti. Il più grande vulcano a
scudo è il Mauna Loa, nell'arcipelago delle Hawaii.
 Stromboliano manifestano eruzioni debolmente esplosive e pulsanti: il
magma ristagna nel cratere solidificando, ma quando la pressione del gas è
sufficiente, si ha un´esplosione che scaglia detriti solidi che andranno a costruire
l'edificio vulcanico. Vengono anche chiamati stratovulcani
 Vulcaniano
hanno un magma molto viscoso che determina eruzioni
esplosive: dal cratere si levano colonne di gas, ceneri e lapilli a forma di fungo.
Nel 79 d.C. a seguito dell'eruzione del Vesuvio la pioggia di ceneri durò tre giorni
e soffocò e seppellì 16000 persone nella città di Pompei. Questo vulcano è
anche chiamato pliniano perché fu Plinio il Giovane che, avendo osservato
l´eruzione del Vesuvio dal mare, la descrisse.
STROMBOLI
VESUVIO
Peleano sono tra i vulcani più catastrofici: possono restare quiescenti per
tempi lunghissimi, e, quando esplodono, rovesciano verso valle una nube
ardente ad altissima velocità che non lascia via di scampo. Il nome di questi
vulcani si deve al vulcano La Pelée nell'isola della Martinica. Il vulcano La
Pelee è famoso per la sua eruzione dell‘ 8 maggio 1902, che distrusse la città
di Saint-Pierre causando 30.000 vittime
FENOMENI PSEUDOVULCANICI
Anche dopo che l´attività vulcanica è cessata, permangono fenomeni che
sono collegabili al vulcanesimo:
GEYSER sono getti di acqua bollente e vapore acqueo a carattere
intermittente, dovuti al surriscaldamento dell´acqua freatica a
contatto con una zona ad alta temperatura
SORGENTI TERMALI sono sorgenti di acqua freatica che sgorga ad alta temperatura
perché è entrata in contatto con rocce che presentano anomalie termiche ( le
temperature anche a deboli profondità sono più elevate rispetto a regioni
vulcanicamente non attive)
FUMAROLE sono emissioni di gas dal terreno fessurato, e sono
presenti anche dopo molto tempo dalla cessazione dell´attività
eruttiva; i gas residui, ancora presenti nella camera magmatica, sono
via via rilasciati