3 giornalino_venezia_Aprile _2011

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3 giornalino_venezia_Aprile _2011
NOTIZIARIO TRE EMME
Club Tre Emme
Venezia
N°3
Venezia, Aprile 2011
La segreteria è aperta il mercoledì dalle 10.30 alle 12.30
(Segr. tel. 041/5239739 interno 235 - fax 041/523681 - email: [email protected])
LE NOSTRE ATTIVITÀ
Burraco e Conversazione in Inglese
Mercoledì 06-13-20-27 aprile alle 14.30.
EVENTO
Conferenza Martedì 12 ore 17.30.
“Il caffè e la cioccolata: Due protagonisti del ’700 veneziano” a cura della
professoressa Daniela Milani Vianello.
VISITE CULTURALI
Lunedì 04 ore 9.30.
Cattedrale Ortodossa di San Giorgio
dei Greci a cura del Parroco Nicola
Madaro
Appuntamento: ingresso Circolo Ufficiali ore 9.15.
Il curiosando ci porta a Murano tra: fornaci e vetrerie
Martedì 19 ore 10.00.
Appuntamento ore 9.20: fermata Arsenale.
Bigiotteria
Mercoledì 13-20-27 ore 10.00-11.30.
Creazioni con perle e conterie veneziane a cura sig.ra Esa Pirone .
Taglio e cucito
Mercoledì 13-20-27 ore 11.30-13.00.
Creazioni di borse a cura sig.ra Esa Pirone.
Si stanno programmando corsi di uncinetto, chiacchierino e
creazioni floreali con conterie e perle veneziane per i prossimi
mesi.
Il corso di Ginnastica Tonificante, pur avendo l’istruttrice,
stiamo incontrando difficoltà ad ottenere la disponibilità della palestra dell’Arsenale.
Eventi
Il 1°Marzo il direttivo ha accolto e accompagnato le signore
“dell’Associazione Mogli Medici Italiani (AMMI) di Vicenza”.
L’ammiraglio Rudy Guastadisegni si è reso disponibile nel
condurci al Museo Storico Navale dove ha illustrato con passione ed entusiasmo non solo la storia e i cimeli del Museo,
ma anche quella dell’ Arsenale e del Padiglione delle Navi,
suscitando forti emozioni e interesse ponendo particolare accento sulla genialità e fantasia della gente italica per mare.
E’ stato un piacevole incontro dal quale è nato un rapporto
d’amicizia e collaborazione.
Il motto dell’ A.M.M.I. è “Unite per essere Unite”.
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La conferenza della relatrice dott.ssa Patrizia Rigo: “Le lavoratrici dell’Arsenale di Venezia”, autrice del libro: “Gli arsenalotti dell’arsenale di Venezia”, lei stessa attualmente dipendente civile dell’Amministrazione Difesa ed appassionata ricercatrice della storia dell’Arsenale, ci ha aiutato a scoprire
che fin dal 1300, la forza lavoro in Arsenale comprendeva
anche diverse donne, chiamate vedove dell’arsenale, perché
mogli, madri, figlie e sorelle di arsenalotti imbarcati per
l’estero a bordo delle galere, che non fecero più ritorno. Erano le “velere” che realizzavano le vele, sorvegliate dalla mistra
(maestra) la più esperta nel lavaggio, taglio e cucito delle vele.
Le “stoppere” e le “filocaneve”, che arrotolavano la stoppa,
indispensabile al calafataggio delle imbarcazioni. Le “remere”
addette alla costruzione dei remi e le “dispensatrici di generi
alimentari e vino”. Inoltre lavoravano in qualità di “marangone”, “calafate” e “marinere” le mogli dei “segatori”, iscritte
nei registri paga dell’Arsenale in base al loro luogo d’origine
come Orsetta Trentina, Camilla Bressana, Margarita Furlana. Queste lavoratrici come scrive anche Alvise Zorzi , grande
storico e giornalista veneziano, seppero proficuamente interagire con i colleghi e la dirigenza tutta maschile, ottenendo
eccellenti risultati sia in campo professionale che assistenziale e divenendo esempio per molte altre donne lavoratrici.
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La passeggiata con il comandante Guglielmo Zanelli è stata
particolarmente interessante e piacevole ci ha illustrato
l’aspetto poco conosciuto delle comunicazioni e del trasporto
pubblico in particolare dei traghetti. Il traghetto è
l’imbarcazione che trasporta persone o cose su un percorso
prefissato: un vero e proprio servizio di linea. Anche noi abbiamo usufruito di questo servizio prendendo la gondola da
S. Maria del Giglio a Dorsoduro , dove abbiamo avuto modo
di visitare un laboratorio artigianale di forcole e di remi. Poi
continuando siamo arrivati in uno dei più antichi e famosi
squeri veneziani quello di San Trovaso che risale al Seicento.
Lo squero (deriva da uno strumento di lavoro, la squadra,
detta in dialetto veneziano "squara") è il classico cantiere dove si costruiscono e riparano le imbarcazioni di dimensioni
contenute come gondole e altri natanti tipici della tradizione
navale veneziana.
Ancora oggi le gondole sono interamente costruite negli squeri da pochi artigiani che si tramandano l'arte da padre in figlio o da maestro ad apprendista. L'esperienza, la maestria e
l'arte necessarie per la costruzione di una gondola si acquisiscono attraverso molti anni di attività.
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CURIOSITÀ
La Leggenda del Boccolo di San Marco
In occasione della festa del Patrono San Marco,
il 25 Aprile, i Veneziani usano donare il “boccolo” (bocciolo di rosa rossa) alla propria amata.
La leggenda narra del grande amore sbocciato
tra la nobile Maria, figlia del Doge Orso I Partecipazio, e il trovatore Tancredi di umili origini.
Per superare gli ostacoli della diversa estrazione
sociale, Tancredi parte per la guerra cercando di
ottenere fama e onore che lo renda degno dell’
altolocata amata. Purtroppo però, dopo essersi
valorosamente distinto contro i Mori di Spagna,
cade ferito a morte sopra un roseto macchiandolo del proprio sangue. Come estremo gesto
d’amore Tancredi coglie un bocciolo che affida al
paladino Orlando perché lo consegni all’amata.
Maria, straziata dal dolore, si ritira nelle sue
stanze: la mattina seguente viene trovata morta
con il bocciolo rosso posato sul cuore . Era il 25
aprile, da allora in questo giorno c’è la tradizione di offrire all'amata un bocciolo di rosa rossa,
simbolo d’amore eterno. La tradizione prevede
anche che il gambo del bocciolo sia più lungo
possibile perché dalla sua lunghezza pare che si
misuri l’intensità dell’amore di chi lo dona.
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