CIRM NEWS

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CIRM NEWS
CIRM NEWS
a cura della
Fondazione Centro Internazionale Radio Medico (CIRM)
Via dell’Architettura, 41 00144 ROMA
Tel. +39 06 59290263 Fax. +39 06 5923333 E-mail : [email protected]
Sito Internet : http://www.cirm.it
Numero 52
Marzo 2014
In questo numero:
L’attività
2013
assistenziale
del
CIRM
nel
Al via l’iniziativa del CIRM del manuale
di: Primo soccorso elementare gestione
delle
emergenze
mediche
e
automedicazione per i lavoratori del
comparto ittico
Lavoro e vita a bordo: considerazioni
sullo stress della gente di mare
Echi alle ricerche del CIRM. Lo stress
della gente di mare: i risultati di un
nostro studio
L’attività assistenziale del CIRM
nel 2013
Significativo intervento di Welfare del
Mare realizzato dal CIRM in favore di un
tankista italiano vittima di un grave
infortunio a bordo di una petroliera
L’attività del Centro Internazionale Radio
Medico è in costante aumento negli anni.
Nell’ultimo periodo questo incremento è stato
particolarmente rilevante fino ad arrivare nel
2013 ad una crescita del 75% rispetto a
quanto effettuato nel 2008, considerato come
riferimento, con un aumento del numero di
casi trattati che conferma un trend di crescita
superiore al 20% annuo.
Aiuta il CIRM ! Campagna 5x1000 per il
2014
Poiché CIRM News rappresenta la pubblicazione che si
prefigge di avvicinare il CIRM agli utenti dei propri servizi,
ci auguriamo di essere sollecitati dai nostri lettori su
tematiche ed argomenti di loro interesse.
Il nostro nuovo indirizzo di posta elettronica è
[email protected]
Ricordiamo di visitare anche il nostro sito internet:
www.cirm.it
per notizie in tempo reale su iniziative ed attività del CIRM
Direttore Responsabile Daniela Amenta
Centro Internazionale Radio Medico
Via dell’Architettura, 41
00144 Roma
Reg. Tribunale di Roma 31/97 del 20 gennaio 1997
Spediz. in abb. Post. – Legge 662/96 – ART.2 comma 20/C
Autorizzazione Filiale di Roma
Figura 1: Crescita del numero dei casi assistiti dal CIRM
negli anni 2008-2013
1
Nella Figura 1 appare evidente questo
incremento. Si consideri anche che si tratta
prevalentemente di pazienti che vengono
definiti in “Ricovero Virtuale”, cioè pazienti che
vengono seguiti durante un periodo che va
dalla presa in carico fino alla risoluzione del
caso, per guarigione, sbarco o, talvolta, per
decesso del paziente.
generalmente i codici verdi e bianchi
rappresentano il 70-80% degli accessi al
pronto soccorso, rispetto al 20% di codici di
maggiore gravità (rosso e verde). Nel caso di
contatto con il CIRM i codici verdi e bianchi
rappresentano il 69% delle richieste, mentre i
codici giallo e rosso rappresentano il 31% dei
pazienti, a testimonianza della rilevanza dei
casi che ci vengono sottoposti
Dai dati dell’assistenza emerge (Figura 3)
anche come ormai l’uso di INTERNET ed in
particolare della posta elettronica abbia
soppiantato l’impiego della fonia e di altri
mezzi di comunicazione, utilizzati ancora in
caso di urgenze, ma quasi sempre seguiti da
un messaggio di posta elettronica che contiene
in allegato immagini, il file con le dotazioni di
farmaci di bordo, eventuali altri esami clinici.
Figura 2: In evidenza i codici rossi e gialli, che
rappresentano il 31% del totale dei pazienti assistiti
dal CIRM
Una particolare attenzione va posta alla
tipologia di casi che vengono trattati dal CIRM,
definita dalla Figura 2, che classifica i pazienti
per “colore” del codice triage. I cosiddetti
“codici rossi” sono coloro che hanno un
immediato pericolo di vita, il codice giallo
riguarda pazienti urgenti con un potenziale
pericolo immediato mentre il verde non ha
pericolo immediato ed il bianco ed azzurro
riguardano prevalentemente patologie che
dovrebbero, in altri contesti, risolversi con un
colloquio con il medico curante di riferimento .
Il
codice
viene
assegnato
in
modo
semiautomatico dal software di cui il CIRM
dispone, secondo un modello tratto da quello
in uso nei principali ospedali italiani. Per
questo motivo è possibile fare alcune
considerazioni comparative. In un pronto
soccorso di un grande ospedale italiano
Figura 3: Gli strumenti utilizzati nei contatti per la
teleassistenza sono il telefono e la posta elettronica
Altri dati rilevanti:



2
sono stati scambiati, nel corso
oltre 35.000
messaggi
di
sanitario tra il CIRM e le navi,
questo mezzo
sono stati refertati 16 decessi
nel 2013 è stato attivato il
Healthy Ship con alcune
del 2013,
contenuto
attraverso
protocollo
compagnie


armatoriali.
Il
progetto
include
la
sorveglianza sanitaria, il monitoraggio dello
stress, delle condizioni igieniche a bordo
delle navi, con l’obiettivo di ridurre il ricorso
ai servizi del CIRM. Lo slogan è “dal curare
al prendersi cura”
sono state svolte in collaborazione con la
Guardia Costiera, il 118, le Prefetture e gli
enti locali interessati, 3 esercitazioni SAR
(Search
&
Rescue)
SEASUBSAREX
sull’emergenza in mare, con esito positivo
è stato fornito supporto clinico alla revisione
della cassetta dei medicinali di bordo,
sommando l’esperienza sul campo alle
valutazioni tecniche e burocratiche per
arrivare al miglior risultato possibile
da crociera, pesca in costa ed in altura, yacht
ed anche aerei che hanno contattato il CIRM
per casi urgenti a bordo e spesso, proprio in
queste situazioni, si è dovuto intervenire con
una evacuazione urgente.
Tra i mezzi assistiti, per la maggior parte navi,
(Figura 4) va ricordato che si tratta di navi di
grandi dimensioni ma sono stati assisti anche
26 aerei e 18 pescherecci. La tipologia di mezzi
assistiti dal CIRM rende ragione della
eterogeneità dell’assistenza.
Figura 5: Patologie trattate dal CIRM nel 2013
La distribuzione delle patologie trattate,
secondo la classificazione internazionale, sono
quelle evidenziate dalla Figura 5.
Appare evidente come una delle principali
ragioni di contatto con il CIRM siano i traumi e
gli
incidenti,
seguiti
da
malattie
gastrointestinali (le diverticolosi, le appendiciti,
le ulcere in fase acuta e talvolta le
gastroenteriti legate alla non corretta igiene
ambientale), assieme alle infezioni ed acuzie
dell’apparato genito-urinario. Patologie che
possono essere probabilmente ridotte da
opportuna prevenzione ed educazione igienicosanitaria.
Le
malattie
cardiovascolari,
anch’esse rilevanti, riguardano per la maggior
parte emergenze di origine cardiaca. L’infarto
miocardico o una aritmia maligna sono
patologie frequenti nella fascia di popolazione
tra 45 e 65 anni e una frequenza analoga può
essere rilevata a bordo, con tutte le
problematiche, però, legate alla distanza, alla
mancanza di una diagnosi di certezza e di una
eventuale terapia riperfusiva. La prevenzione,
Figura 4: Tipologia di mezzi assistiti dal CIRM nel
2013
Pur trattandosi, per il 93% dei casi, di navi
commerciali da trasporto, nel restante gruppo
(che, non dimentichiamo, è costituito da circa
190 pazienti) sono ricompresi traghetti, navi
3
anche in questo caso, ha una importanza
decisiva.
L’attività assistenziale è in continua crescita ed
il ruolo ed il prestigio del CIRM è sempre
apprezzato
e
testimoniato
dalle
molte
attestazioni di riconoscenza che riceviamo
annualmente. Spesso il CIRM viene addirittura
contattato dopo il ritorno del marittimo al
proprio domicilio per la prosecuzione della
cura.
Abbiamo rilevato nel 2011-2012 che uno dei
problemi dell’assistenza del CIRM è la totale
mancanza di riferimenti anamnestici ed esami
strumentali precedenti all’evento. Il paziente
spesso non ha con se esami pregressi o non ne
ricorda gli esiti, pur essendo sottoposto
periodicamente a sorveglianza sanitaria. Da
queste semplici considerazioni il CIRM, nel
2013, ha completato lo sviluppo di un progetto
in collaborazione con l’armamento che possa
integrare la sorveglianza sanitaria, l’igiene di
bordo, il controllo dello stress, la tenuta dei
farmaci di bordo ed molti altri parametri
raccolti annualmente in sede di controlli
routinari, con l’assistenza nell’emergenza.
I dati clinici raccolti in quelle sedi (sorveglianza
sanitaria) vengono inoltre inseriti nel CIRM
CLOUD, in modo da essere disponibili ai medici
dell’assistenza in caso di emergenza.
I
risultati sono molto incoraggianti e questa
attività che, come detto precedentemente,
sposta il paradigma dal curare al prendersi
cura, riscuote un successo sempre crescente
tra la gente del mare.
Al via l’iniziativa del CIRM del
manuale di: Primo soccorso
elementare
gestione
delle
emergenze
mediche
e
automedicazione
per
i
lavoratori del comparto ittico
Figura 6: Locandina dell’iniziativa per il lavoratori
del comparto ittico
La gente di mare rappresenta una categoria di
lavoratori svantaggiata in termini di accesso
alle cure mediche, sia in situazioni di
emergenza
che
per
quanto
riguarda
un’assistenza medica di base. Questo perché a
bordo della maggior parte delle navi non opera
personale medico o sanitario qualificato e le
navi possono trovarsi in mare per giorni o
settimane prima di poter raggiungere un porto.
L’assistenza radio medica marittima nel
passato e la
costituzione più recente dei
Telemedical Maritime Assistance Services
(TMAS) (Circolare International Maritime
Organization, IMO MSC 960/2000) hanno
consentito di ovviare, in un certo qual modo, al
4
problema dell’assistenza medica dei marittimi
imbarcati.
Lavoratori,
che,
grazie
alla
telemedicina
possono
essere
assistiti
gratuitamente (almeno in Europa)
con
ragionevoli livelli di qualità. Qualità dipendente
anche dal grado di formazione sanitaria del
personale imbarcato e dalla disponibilità, a
bordo, sia di farmaci ed adeguati presidi
medici, che di attrezzature in grado di poter
trasmettere al TMAS dati biomedici per una
migliore definizione diagnostica.
caratterizzata prevalentemente su aspetti di
tipo
pratico
ed
anche
mirante
ad
un’automedicazione responsabile in funzione di
tutela della salute e prevenzione di patologie
può contribuire a ridurre, per quanto possibile,
operazioni di trasferimento d’urgenza per
ragioni mediche (MEDEVAC). Operazioni che,
sebbene a volte siano indispensabili, sono per
propria natura rischiose e costose.
La formazione nell’ambito del primo soccorso
elementare deve essere realizzata, secondo la
vigente normativa internazionale, con corsi che
tutti i lavoratori del mare devono seguire.
Tuttavia, le nozioni apprese nei corsi in
questione devono potere essere richiamate
rapidamente ed efficacemente per tramutarsi
in azioni operative. Il modo più semplice per
richiamare le nozioni di primo soccorso
elementare ed applicarle alla gestione delle
emergenze mediche è quello di disporre di un
testo di facile consultazione ed orientato alla
realizzazione di azioni da mettere in pratica.
Quanto sopra, bene noto ai nostri lettori, vale
soprattutto per il personale a bordo di grandi
navi in navigazione, che dispongono di
infermerie e farmacie abbastanza attrezzate e
sulle quali sono imbarcati ufficiali che devono
avere obbligatoriamente seguito corsi di
assistenza
medica
(medical
care).
La
situazione è notevolmente più complessa nel
caso di patologie o infortuni a bordo delle
imbarcazioni da pesca che, almeno per quanto
riguarda la flotta italiana è, per la maggior
parte, costituita da piccole imbarcazioni, di
stazza entro le 10 tonnellate e circa la metà
delle quali è di stazza non superiore alle 3
tonnellate. Il tutto, se riferito alla consistenza
numerica della flotta peschereccia italiana
(circa 13.000 unità), mette in evidenza
l’elevato rischio di un trattamento inadeguato
del personale che si trova a bordo di
pescherecci in caso di patologie o infortuni.
Questo nonostante una delle caratteristiche
peculiari della flotta italiana sia una pesca
realizzata in aree costiere, dalle quali nel giro
di poche ore è possibile raggiungere un porto
o, comunque, un approdo.
In tale ambito si inserisce la realizzazione di
un Manuale specificamente disegnato per i
lavoratori del comparto ittico. Le richieste di
assistenza medica rivolte al CIRM da parte di
pescherecci sono in numero modestissimo
rispetto al numero totale di pazienti assistiti
dal Centro. Tuttavia va tenuto presente,
secondo i dati del Secondo Rapporto Pesca
pubblicato nel 2010, che patologie o infortuni
non sono in rilevante flessione e che gli
incidenti in mare che coinvolgono il naviglio da
pesca dipendono prevalentemente dal fattore
umano. Sempre il Secondo Rapporto Pesca del
2010 mette in evidenza la presenza di
patologie
specie
a
carico
dell’apparato
locomotore nei lavoratori del comparto della
pesca che soffrono maggiormente della
popolazione generale di patologie osteoarticolari e sindromi dolorose a carico
dell’apparato muscolare. Per tali ragioni, i
lavoratori del comparto ittico andrebbero
meglio
formati/informati
per
affrontare
situazioni ed emergenze che mediche che
possano verificarsi nella loro attività.
Se una imbarcazione è in grado di raggiungere
la terraferma in poco tempo, a meno che non
ci si trovi davanti ad un evento grave, la
necessità di fare ricorso a consigli telemedici è
probabilmente meno rilevante rispetto ad una
nave che debba impiegare giorni o settimane
prima di raggiungere un porto. Tuttavia, per
evitare che gli esiti di una patologia o di un
infortunio possano aggravarsi nel tempo
intercorrente tra quando l’evento si sia
manifestato o verificato ed il momento del
soccorso a terra, è importante che anche i
lavoratori del comparto ittico ricevano una
formazione
efficace
di
primo
soccorso
elementare e gestione delle emergenze
mediche.
Ancora,
una
formazione
Per soddisfare questa esigenza il CIRM ha
realizzato un
Manuale di Primo Soccorso
Elementare , Gestione delle Emergenze
Mediche ed Automedicazione per i Lavoratori
del Comparto Ittico , che tratta sinteticamente,
5
con dovizia di illustrazioni e schemi realizzati
ad hoc per l’opera, le tematiche di seguito
indicate:

1. Concetti generali sull’anatomia e la
fisiologia del corpo umano
2. Colpo di calore, Ustioni, lesioni da
agenti fisici e chimici
3. Lesioni da contatto con sostanze
irritanti di origine animale (meduse,
pesci velenosi...)
4. Disostruzione vie aeree
5. Trattamento delle piccole ferite,
comportamento in caso di emorragia
6. Annegamento ed ipotermia
7. Trauma cranico e traumi della colonna
vertebrale
8. Lesioni muscolo scheletriche (fratture,
distorsioni, lussazioni)
9. Farmaci e presidi a bordo: concetti
generali di impiego
10. Elementi di automedicazione
11. Le principali patologie trattabili con
farmaci e presidi di automedicazione.
L'addestramento al primo soccorso comprende
anche
l'insegnamento
delle
regole
che
permettono di prevenire le situazioni di
pericolo fin dall'inizio e insegna le diverse fasi
del soccorso.
Gestione delle Emergenze Mediche:
Il Servizio Sanitario Nazionale per gestire le
emergenze sanitarie che si presentano su tutto
il territorio utilizza una capillare organizzazione
di servizi integrati tra di loro, con lo scopo di
fornire una risposta adeguata al cittadino in
difficoltà. Tale sistema di emergenza prevede:



La realizzazione dell’opera è stata affidata a
specialisti
nell’assistenza
telemedica
che
operano presso il CIRM o collaborano con la
Fondazione.
Primo Soccorso Elementare:
Il primo soccorso è l'insieme delle azioni che
permettono di aiutare una o più persone in
difficoltà, nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi
qualificati. Nel caso di una imbarcazione da
pesca i soccorsi qualificati possono essere
ottenuti con l’arrivo del mezzo navale in porto
o con il trasferimento del paziente grazie ad
una missione di soccorso navale o aerea
(MEDEVAC). Gli obiettivi del primo soccorso
possono essere racchiusi in tre semplici punti:

un sistema di allarme sanitario dotato
di un unico numero telefonico, breve e
universale, in collegamento con tutte le
centrali operative: il 118;
un sistema territoriale di soccorso;
una rete di servizi e presidi ospedalieri,
funzionalmente differenziati e
gerarchicamente organizzati.
La situazione è diversa a bordo di una
imbarcazione da pesca in navigazione, che
necessiterà, comunque, di tempo per potere
raggiungere un porto. Grazie ad un training
adeguato ed alla disponibilità del Manuale che
indicherà cosa fare e non fare in caso di
emergenze mediche che potessero presentarsi,
si è confidenti che potrà migliorare la capacità
del
personale
imbarcato
nella
flotta
peschereccia italiana ad affrontarle.
Gli scopi del Manuale sono:

peggiorino (ad esempio, premere su una
ferita per rallentare il sanguinamento);
favorire la riabilitazione, la quale
comincia già mentre si sta attuando il
soccorso.
Automedicazione responsabile:
Alcuni sintomi e patologie vengono trattati
farmacologicamente direttamente dai pazienti
utilizzando farmaci da banco o senza obbligo di
prescrizione. L’accesso diretto del paziente a
presidi farmacologici abbastanza sicuri in
rapporto al dosaggio è oggi un caposaldo della
farmacoterapia. Tuttavia, l’automedicazione,
specie in situazioni di isolamento quali quelle
di persone che siano in mare per lavoro, può
porre problemi in termini di sicurezza delle
terapie. Per ovviare a tale rischio, popolazioni
che operino per lavoro in un regime di
isolamento e senza accesso diretto a consigli di
mantenere in vita l'infortunato; in realtà,
questo è lo scopo di ogni tipo di cura
medica;
prevenire ulteriori danni a carico del
malcapitato;
questo
significa
sia
proteggerlo da fattori esterni (ad
esempio allontanandolo da fonti di
pericolo), sia applicare determinate
tecniche di soccorso che limitano la
possibilità che le sue stesse condizioni
6
medici o farmacisti devono ricevere una
formazione sull’automedicazione, completata
da un testo di semplice utilizzo che serva da
guida
per
le
principali
esigenze
di
automedicazione. Con questo spirito la parte
del Manuale destinata all’automedicazione
responsabile dei lavoratori della pesca, si
prefigge di dare indicazioni sul cosa fare e non
fare nell’approccio all’automedicazione dei
lavoratori flotta peschereccia italiana.
Servizi di assistenza del CIRM:
Il miglioramento della conoscenza del CIRM e
dei propri servizi di assistenza medica a
distanza sarà estremamente utile nel caso di
patologie o infortuni a bordo, incluso quando
sia necessario il trasferimento a terra con
mezzi navali veloci o aerei di un ammalato o
traumatizzato grave.
Figura 8: C.V. (CP) Pietro Preziosi, Comandante
Generale CCPP Felicio Angrisano, Prof Francesco
Amenta (da sinistra a destra)
Il
progetto
ha
previsto
l’articolata
presentazione e la distribuzione del Manuale
con incontri dedicati. Il primo di questi
incontri,
destinato
alla
presentazione
dell’iniziativa a livello nazionale, si è tenuto il
31 gennaio 2014 presso la Sala Convegni della
sede dell’EUR del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti (Figure 7-10)
Figura 7: Autori e collaboratori del Manuale. Da
sinistra a destra: Raffaele della Medaglia, Dr.
Rolando Degli Angioli, Dr.ssa Donatella Marconi,
Prof. Maurizio Mancini
Figura 9: Un momento dell’evento del 31 gennaio
2014
7
Date
Sabato 1 febbraio ore
10:00/13:00
Sabato 8 febbraio ore
10:00/13:00
Venerdi 14 febbraio ore
10:00/13:00
Sabato 15 febbraio ore
10:00/13:00
Sabato 15 febbraio ore
15:00/18:00
Figura 10: Un altro momento dell’evento
I relatori intervenuti sono stati: C.V. (CP)
Pietro Preziosi, capo del I Ufficio, Reparto
Pesca Marittima del Corpo delle Capitanerie di
Porto-Guardia Costiera, Dr. Vincenzo De
Martino Rossaroll, capo dell’Ufficio PEMAC 3,
Conservazione
delle
Risorse,
Direzione
generale
della
pesca
marittima
e
dell'acquacoltura, Ministero delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, Ammiraglio
Ispettore
Capo
(CP)
Felicio
Angrisano,
Comandante
Generale
del
Corpo
delle
Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, Prof
Francesco
Amenta,
Presidente,
Centro
Internazionale Radio Medico (CIRM), S.T.V.
(CP) Luca Buonerba, addetto al I Ufficio del
Reparto pesca marittima
Venerdi 21 febbraio
10:00/13:00
Sabato 22 febbraio ore
10:00/13:00
Venerdi 28 febbraio ore
10:00/13:00
Venerdi 28 febbraio ore
15:00/18:00
Luoghi degli
incontri
Stazione
marittima di
Napoli
Capitaneria di
porto di Mazara
del Vallo
Direzione
marittima di
Cagliari
Capitaneria di
porto di San
Benedetto del
Tronto
Direzione
marittima di
Ancona
Ufficio
circondariale
marittimo di
Anzio
Direzione
marittima di
Reggio Calabria
Capitaneria di
porto di Chioggia
Direzione
marittima di
Ravenna
appena la normativa nazionale recepirà le
indicazioni della Maritime Labour Convention
(MLC) 2006, sarà loro richiesto.
Gli incontri successivi, per illustrare il Manuale
e realizzare, nell’ambito delle finalità dello
stesso, un breve corso di primo soccorso
elementare con le indicazioni delle principale
procedure da adottare in caso di emergenze
mediche a bordo dei pescherecci sono stati
realizzati secondo il calendario che segue.
Lavoro
e
vita
a
considerazioni
sullo
della gente di mare
bordo:
stress
Riportiamo, di seguito, il testo originale
dell’articolo “Il lavoro a bordo e il trattamento
nei riguardi della salute fisica e resistenza
morale” pubblicato nel 1936 sulla Rivista di
Macchine Marine e Tecnica Nautica.
Articolo che serve come riflessione su alcune
realtà che con un approccio più moderno il
CIRM affronta valutando lo stress dei marittimi
imbarcati.
Questi corsi non sostituiscono quelli previsti
dalla normativa ai fini della iscrizione nel
libretto della gente di mare. Rappresentano,
comunque, un contributo ad una migliore
conoscenza ed ad un refreshing di tematiche
rilevanti i termini di protezione della vita e
della salute umana in mare.
In tal senso vogliono anche preparare i
lavoratori del comparto ittico a quanto, non
8
9
10
11
12
13
14
Echi alle ricerche del CIRM
Lo stress della gente di mare:
i risultati di un nostro studio
stressogeni dei marittimi (disturbi del sonno,
depressione, stanchezza,
prospettive di
carriera, tensioni e conflitti).
Se è vero che essere sul mare, di solito,
distende e rilassa, ben diversa è la condizione
dei marittimi imbarcati. Lo conferma una
recente indagine del Centro di Telemedicina e
Telefarmacia della Università di Camerino in
collaborazione con il Centro Internazionale
Radiomedico (CIRM), svolta proprio sul
“mare”. Lo studio è stato condotto valutando il
benessere psicologico di un campione di 162
marittimi, durante l’imbarco, su 7 navi
mercantili del Gruppo Finaval di Roma
utilizzando il Psychological General Well Being
Index (PGWBI).
Il livello di stress è uguale per tutti? Sembra
proprio di no.
La ripetitività del lavoro e la mancanza di
prospettive
di
carriera
incidono
particolarmente nel personale di macchina e di
cucina. La responsabilità del management
richiede, invece, più self control negli ufficiali
(sia di macchina, che di coperta), coinvolti in
prima persona nell’organizzazione di bordo e in
decisioni importanti. La tensione e la presenza
di ansia ricadono sugli ufficiali di macchina, i
quali devono pianificare e decidere le manovre
della nave. Viceversa la categoria di bordo più
“depressa” e con alti livelli di fatica risulta
essere l’equipaggio di coperta.
L’interesse della ricerca verso questa categoria
di lavoratori nasce dal fatto che i marittimi
sono particolarmente esposti ad un
elevato stress. Lo stress sembra rappresenti
uno dei principali problemi di sicurezza nel
settore dei trasporti marittimi, tant’è che la
Maritime Labour Convention (MLC) 2006 pone
particolare attenzione ai problemi psicologici a
bordo, in quanto essi possono essere causa di
incidenti.
L’International Maritime Organization (IMO)
conferma che quasi l’80% degli incidenti in
mare sono legati a “cause umane” riconducibili
allo stress. Inoltre, numerosi studi riportano la
presenza di depressione e suicidio in questi
lavoratori. Ciò nonostante, ad oggi mancano
protocolli per la valutazione dello stress di
questi lavoratori.
I risultati di questa ricerca erano in parte
prevedibili, ma è importante sottolineare il
PGWBI è stato somministrato mentre il
marittimo era “a bordo”. Questo ha permesso
di ottenere misure più oggettive del disagio
provato e dunque una valutazione più
attendibile dei livelli di stress lavorodipendente.
La ricerca ha valutato l’eventuale presenza di
stress nelle differenti categorie dei lavoratori di
bordo così raggruppate: ufficiali di coperta,
ufficiali di macchina, equipaggio di coperta,
equipaggio di macchina, personale di cucina e
di servizio. Per essere inclusi nel gruppo che
ha partecipato allo studio si richiedeva di
essere imbarcati da almeno 4 settimane. Il
PGWBI è stato scelto in quanto strumento di
facile
e
rapida
somministrazione,
comprensibile, validato in diversi contesti ed in
grado di valutare i principali
agenti
In sintesi la ricerca ha evidenziato che
all’interno della nave vi sono lavoratori che
segnalano
un
“malessere
da
stress
psicologico". Tali componenti dell’equipaggio
sono potenzialmente “a rischio” e necessitano
di essere seguiti con attenzione. Nei loro
confronti dovrebbero essere attuati interventi
specifici, che possono includere, per esempio,
la possibilità di un sostegno psicologico via
telemedicina.
15
L’obiettivo che si pone il CIRM, ora, è di
valutare lo stress a bordo in un campione più
esteso e seguire nel tempo la salute
psicologica dei marittimi a rischio. Il tutto,
ovviamente, nel rispetto dell’anonimato e
indipendentemente da nazionalità e ruolo sulla
nave.
Ciò potrà consentire di pianificare
misure di prevenzione e di intervento per una
categoria di lavoratori spesso trascurata e che,
invece, è una straordinaria risorsa per il paese.
paramedico. In tale condizione, l’unica
possibilità oggettiva è stata di sviluppare
servizi
che,
attraverso
i
sistemi
di
telecomunicazione, possano fornire a distanza
consigli medici. L’attività che il Centro svolge
si va modificando in questi ultimi anni, anche
in rapporto alla evoluzione della normativa
internazionale. Oggi il TMAS italiano non si
limita a fornire risposte a richieste di
assistenza da parte delle navi, pressoché
l’unica attività svolta da corrispondenti centri
esteri, ma ha sviluppato una rete di supporto
globale della salute della gente di mare. Rete
che consiste, per le società armatrici che
aderiscono (progetto Healthy Ship), in un
sistema che segua i marittimi dal momento
immediatamente precedente all’imbarco, fino
al termine dell’impiego.
(A. Carotenuto, I. Molino, F. Amenta)
Significativo
intervento
di
Welfare del mare realizzato CIRM
in favore di un tankista italiano
vittima di un grave infortunio a
bordo di una petroliera
In quest’ottica è un intervento svolto la scorsa
settimana in favore di un tankista vittima di un
infortunio a bordo della M/T Neverland, di
proprietà della Finaval SpA di Roma. Il
tankista, mentre la nave aveva raggiunto il
porto di Plymouth nel Regno Unito, è rimasto
schiacciato tra una scala ed una paratia
riportando fratture costali multiple, con
versamento di sangue ed aria nella cavità
toracica (emotorace e pneumotorace). Il
pronto trasporto dell’infortunato in elicottero
all’ospedale di Plymouth gli ha consentito di
ricevere prontamente tutte le cure del caso.
Restava la necessità di un supporto umanitario
per una persona ammalata che da sola si
trovava in ospedale, all’estero, con difficoltà
immaginabili.
Nei giorni scorsi il CIRM è stato impegnato in
un importante intervento nell’ambito del
Welfare Marittimo in favore di un nostro
concittadino, tankista a bordo di una petroliera
battente bandiera italiana, vittima di un grave
infortunio a bordo.
Il CIRM, che ha iniziato la propria attività dal
1935, fornisce assistenza medica gratuita alle
navi senza medico a bordo di ogni nazionalità
ed in navigazione in tutti i mari del mondo. Si
tratta di una delle poche organizzazioni a
livello planetario specializzate nel settore e
quella che conta il maggior numero di
ammalati assistiti su navi al mondo. Il CIRM è
riconosciuto dal Governo Italiano come il
Telemedical
Maritime
Assistance
Service
(TMAS) e l’attività che svolge da quasi 80 anni
è di particolare rilievo anche in considerazione
del fatto che le navi da carico, che
movimentano circa l’80% delle merci del
pianeta, non dispongono di personale medico o
E’ scattato da subito quanto previsto da
Healthy Ship, per sostenere e seguire il
paziente. Già dopo qualche ora dal suo
ricovero il CIRM si è messo in contatto con il
team medico che l’aveva in cura a Plymouth
per
condividere,
ove
necessario,
la
documentazione
medica
ed
assumere
informazioni circa le condizioni del paziente
stesso e la prognosi. Sia la moglie
dell’interessato, che i compagni di lavoro sulla
nave
–
tutti
comprensibilmente
molto
preoccupati – sono stati tenuti al corrente delle
condizioni del tankista e della positiva
evoluzione della sintomatologia da parte del
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Prof Amenta, presidente del CIRM, che ha
seguito costantemente e direttamente tutta
l’evoluzione del caso. Tra l’altro, il nostro
medico, essendo riuscito anche a parlare con il
paziente, ha potuto essere da tramite con i
suoi cari fin quando le condizioni dello stesso
non
gli
abbiano
consentito
di
farlo
autonomamente.
ha supervisionato che il paziente assumesse la
terapia analgesica teleprescritta dal CIRM. I
viaggiatori, in Eurostar, hanno raggiunto
Parigi. Trascorsa la notte nella capitale
francese la mattina di lunedì 17, utilizzando
collegamenti ad alta velocità Parigi-GinevraMilano-Roma, il paziente ed il nostro assistente
di telemedicina hanno raggiunto in serata
Roma, dove, alla stazione Termini, li attendeva
il team di Healthy Ship. I componenti del Team
conoscevano il paziente per averlo sottoposto
a diverse visite di sorveglianza sanitaria e,
ovviamente, per averlo tenuto in osservazione
e/o in cura nel post incidente. E’ stato
commovente vedere la contentezza ed il
sollievo nel volto dell’ammalato quando ha
incontrato ed abbracciato il Team a Roma
Termini. Durante il lungo viaggio tra Londra e
Roma le condizioni del paziente sono state
seguite
costantemente,
grazie
a
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teleconsultazioni, con anche colloqui diretti con
il paziente per sostenerlo psicologicamente.
Dopo una decina di giorni dal ricovero le
condizioni
del
tankista
erano
tali
da
consentirne la dimissione. Si è, allora, posto il
problema di come poterlo fare tornare
agevolmente in Italia, in considerazione del
fatto che era, comunque, convalescente e
dolorante per gli esiti di fratture costali e che
non poteva volare a causa delle lesioni
polmonari non ancora risolte. Una grande
collaborazione tra il CIRM, l’ospedale di
Plymouth e la compagnia di navigazione
Finaval ha pianificato il rientro in Italia del
nostro tankista. Il tutto con una serie di
contatti telefonici e di numerosissime e-mail,
quale rete a supporto di questo trasporto per
ragioni mediche, probabilmente il primo della
storia per le modalità in cui si è svolto.
A Roma il tankista ha pernottato in hotel e
l’indomani
mattina,
dal
CIRM,
sempre
accompagnato da personale del Centro, ha
raggiunto il Policlinico S. Andrea, dove è stato
visitato, ha eseguito gli esami diagnostici del
caso ed ha avuto aggiornata la terapia da
seguire.
Le
condizioni
del
paziente/
convalescente si sono rivelate buone e tali da
consentirgli di tornare a casa senza la
necessità di un ulteriore supporto del CIRM,
ma soltanto accompagnato da un familiare.
Così mercoledì 19 marzo, in vagone letto, il
tankista ha lasciato Roma per fare ritorno a
casa, in Sicilia, dove ora si trova per
proseguire il periodo di cure e convalescenza
prescrittogli dal medico curante.
Dapprima ci si è accertati delle necessità di
supporto sanitario del paziente durante il
viaggio per l’Italia (se occorresse che fosse
accompagnato da un medico, paramedico, o
altra figura professionale). Assunto che
un’assistenza sanitaria di base sarebbe potuta
essere sufficiente, si è optato per un trasporto
ferroviario che per confort e rapidità è stato
identificato come il più idoneo. Essendoci una
interruzione della linea ferroviaria PlymouthLondra, la mattina di domenica 16 marzo il
paziente ha raggiunto la Saint Pancras Station
di Londra in una confortevole automobile con
conducente noleggiata per lui dall’armatore.
L’assistenza medica è stata garantita, fino
all’arrivo
a
Londra,
da
un
protocollo
predisposto dai medici di Plymouth, con il
paziente seguito a distanza dal CIRM per
ragioni
di
facilità
linguistiche
nelle
comunicazioni.
Ci sono specifici fattori di disagio per la gente
di mare, che scoraggiano la richiesta di
occupazione nel settore. Il primo è il dover
trascorrere, specie se impiegati in navi
destinate al traffico internazionale, lunghi
periodi lontani da casa e dagli affetti familiari.
Il secondo è il timore, in caso di patologie o
infortuni
a
bordo,
di
non
essere
adeguatamente curati e di non poter godere
del supporto umanitario che, oltre alle cure, è
un elemento fondamentale del rispetto che si
Alla Saint Pancras Station il tankista è stato
accolto dall’assistente di telemedicina Fabio
Sibilio, che, volato la mattina stessa a Londra,
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Aiuta il CIRM ! Campagna
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deve all’essere umano, specie quando più
fragile perché ammalato.
Per ovviare a tali problemi, recenti Convenzioni
Internazionali raccomandano lo sviluppo di
attività di welfare del mare, che devono mirare
a ridurre i disagi che la condizione del navigare
può determinare. Malevolmente si dice che
l’Italia abbia fatto e faccia poco o nulla in
quest’ambito.
Con una firma possiamo aiutare il Centro
Internazionale
Radio
Medico
(CIRM)
a
continuare e migliorare la propria missione di
"custode della salute dei naviganti". Basterà
che in sede di dichiarazione dei redditi (modelli
730 e 740) sottoscriviamo la destinazione del
5 per mille in favore del CIRM (Codice fiscale
80208170581). Una semplice firma ci aiuterà
a riempire un salvadanaio di prestazioni e
soccorso medico per i naviganti. Contiamo
molto sulla collaborazione di tutti, per poter
continuare ad aiutare molti.
Quanto qui riportato dimostra esattamente il
contrario. Il CIRM, adeguatamente supportato
dall’armatore italiano, ha potuto seguire un
nostro concittadino ammalato, nonostante
fosse all’estero e con difficoltà oggettive di
trasporto, consentendogli di potere fare ritorno
a casa, con una attenzione tale da meritare
l’ammirazione dell’Ospedale inglese presso cui
è stato ricoverato e dell’autorità marittima
britannica.
Grande merito del positivo esito della vicenda
va anche all’armatore di Finaval Sig Giovanni
Fagioli ed al suo staff, con il costante impegno,
in prima linea, del crew manager Cap Fabrizio
Mazzucchi, che si sono prodigati in ogni modo,
non facendo mancare, tra l’altro, tutto il
supporto materiale che, in situazioni quali
quella descritta, è di fondamentale importanza.
Va dato anche merito all’armatore della pronta
disponibilità a coprire, senza risparmio, i costi
del trasferimento del paziente da Londra alla
Sicilia.
Di questa esperienza, probabilmente unica nel
suo genere e dal grande valore umanitario, e
che ha l’orgoglio di essere italiana, è stata data
notizia ai Ministri delle Infrastrutture e dei
Trasporti, della Salute, del Lavoro e delle
Politiche Sociali e degli Affari Esteri ed alle
Amministrazioni coinvolte. Questo intervento,
abbastanza particolare, è una delle tante cose
che realizza giornalmente il CIRM in favore dei
naviganti. Ne abbiamo parlato a testimonianza
di quanto fa e può fare l’Italia grazie alla
umanità, le capacità professionali e le
competenze di cui è ricca.
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