3D Printing Creative - 15 - Estratto Dicembre 2016
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3D Printing Creative - 15 - Estratto Dicembre 2016
3D printing creative 015 DIC 2016 New Business Media via Eritrea 21 ∙ 20157 Mila BIMESTRALE ∙ ANNO dicembre 2016 ∙ N° 01 L A R I V I S TA D E L L’A D D I T I V E M A N U F A C T U R I N G Tecnologie, macchine e fornitori di servizi che cambieranno la produzione STAMPA 3D CON IL METALLO industria 4.0 standard inchiesta Le vie da percorrere secondo Sandro De Poli presidente e ad di GE Italia I protocolli di stampa 3D verso semplicità e sicurezza Service 3D italiani, bilancio positivo per il 2016. E il 2017? 4,00 eur METALLO Anello in titanio realizzato da Progol3D di Moreno Soppelsa La manifattura additiva con le polveri metalliche punta a cambiare le regole della produzione rapida di oggetti definitivi. Una trasformazione in atto con tante luci e ancora qualche ombra produttivo Staffa in titanio per il settore aerospaziale fabbricata con la stampante ProX DMP 320 di 3D Systems 4 S tampare in 3D con i polimeri ha consentito di sparigliare le regole della prototipazione nei reparti dedicati allo sviluppo di prodotto. All’inizio, in ogni progetto che partiva da un’idea per arrivare all’industrializzazione di un prodotto, c’era infatti la fase di prototipazione. Questa maniglia così bella su progetto, sarà anche ergonomica? Quella staffa combacerà con gli altri componenti del sistema? E quella scatola portafusibili, quando si tratta di aprirla, una volta collocata nell’apposito vano, sarà realmente di facile accesso? Domande legittime, che trovavano soddisfazione in pezzi fatti con frese e trapani, ma anche con legno di balsa, polistirolo, colla e carta, quando era il caso. Prototipazione, appunto. Che era tutto fuorché rapida. Poi sono arrivati i sistemi di stampa 3D e la prototipazione lo è diventata. Filamenti, polveri e resine polimeriche hanno permesso di creare velocemente prototipi estetici, ma in molti casi con le tecnologie più professionali anche pezzi funzionali e piccole serie di prodotti definitivi. Nuovi polimeri e tecnologie sempre più evolute per trasformarli in oggetti hanno iniziato quindi ad aprire il sentiero alla produzione rapida. Ma quando si parla di produzione industriale additiva vera e propria il testimone passa dai polimeri ai metalli. E il sentiero diventa strada: a entrare in massa nelle fabbriche saranno i sistemi che, mediante laser o fasci di elettroni, fondono polveri metalliche per costruire prodotti con caratteristiche meccaniche e fisiche analoghe, se non superiori, a quelli realizzati con tecniche tradizionali. O, meglio ancora, prodotti che non sarebbe stato nemmeno possibile concepire di costruire, per complessità di forma, con la manifattura sottrattiva fatta da torni e frese. focus FABBRICARE CON LUCE ED ELETTRONI Nella manifattura additiva di metalli i materiali sono tutti in polvere e le tecnologie maggiormente impiegate sono quelle che fondono le polveri di metalli con il calore sviluppato da uno o più raggi laser ad alta potenza e quelle che arrivano allo stesso risultato usando fasci di elettroni. La costruzione di oggetti in metallo tramite fusione laser è per lo più nota come DMLS (Direct metal laser sintering), ma c’è chi la chiama SLM (Selective laser melting), Laser Cusing, DMP (Direct metal printing) o LMF (Laser metal fusion). In ambito accademico si usa la definizione SLBM (Selective laser beam melting). La sostanza varia di poco. Per la tecnologia che sfrutta i fasci di elettroni il discorso è più semplice, perché è prerogativa di un unico produttore, Arcam, che la chiama EBM (Electron beam melting) e che in ambito accademico è conosciuta come SEBM (Selective electron beam melting). Carlo Alberto Biffi, ricercatore presso l’Unità Operativa di Lecco del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto per l’Energetica e le Interfasi), nel convegno “Additive manufacturing di componenti metallici”, ha delineato la differenza tra i filoni tecnologici. Il laser «L’esempio più eclatante di sorgente di calore per la manifattura additiva - spiega il ricercatore parlando della SLBM - è il fascio laser, che viene impiegato come sorgente di calore di alta densità di potenza per far avvenire i processi, prima di sinterizzazione e poi di fusione. Inizialmente la realizzazione di componenti metallici attraverso la loro sinterizzazione mostrava alcune problematiche, come minori proprietà meccaniche rispetto ai componenti realizzati mediante i classici processi di fusione, a causa di una parziale coalescenza tra le singole particelle. Gli sviluppi tecnologici di questa tecnologia hanno però ben presto assicurato la fusione completa della polvere metallica, consentendo di aprire questa tecnologia a una produzione vera e propria di compo- nenti per l’industria». Attualmente i principali sistemi SLBM presenti nel mercato sono equipaggiati con sorgenti laser in fibra attiva, che emettono la radiazione laser nel vicino infrarosso (circa 1 µm) in modo continuo nel tempo. In genere, le potenze installate variano da 200 W a 400 W, mentre solo per configurazioni particolari il fascio laser può raggiungere 1 kW di potenza. La focalizzazione del fascio laser sul letto di polvere porta a dimensioni che variano circa tra 50 µm e 200 µm, a seconda delle condizioni di processo. Tutto il processo laser avviene sotto l’atmosfera di un gas inerte (azoto oppure argon) per contenere la possibile ossidazione o altre contaminazioni del materiale quando questo viene fuso. I fasci di elettroni Il processo SEBM è sostanzialmente simile a quello che impiega il laser, con strati creati ad uno ad uno. In questo caso però la fonte di calore è un fascio elettronico che viene utilizzato per generare una bozza fusa sullo strato di polvere. «Dal punto di vista fisico afferma Carlo Alberto Biffi - il trasferimento di calore che avviene tra fascio elettronico o fascio laser e la polvere di metallo è differente, ma il risultato finale può essere considerato abbastanza simile. La maggior peculiarità di questa tecnologia è la necessità di operare in vuoto, in modo tale da evitare che gli elettroni del fascio non collidano con le particelle dell’atmosfera di lavoro. Se ciò accadesse, ci sarebbe un’evidente perdita di energia da parte del fascio elettronico prima di interagire con la polvere. La presenza del vuoto è vantaggiosa in quanto il materiale prodotto in questo modo sarà esente da elementi contaminanti, come l’ossigeno. Ma la necessità del vuoto provoca una riduzione della capacità produttiva, in quanto si deve considerare nel tempo globale di produzione sia la fase di generazione del vuoto, sia una fase di re-immissione di aria nella camera, prima dell’estrazione del componente finito. Per questi motivi, i Carlo Alberto Biffi, ricercatore presso l’Unità Operativa di Lecco del Consiglio Nazionale delle Ricerche campi di applicazione di maggior interesse della tecnologia SEBM sono il biomedicale e l’aerospaziale». I vantaggi principali della produzione additiva, come quello di fare una modifica al progetto CAD iniziale e passare in produzione, sono noti. «Un aspetto spesso poco considerato ma che ha grande importanza - conclude il ricercatore - è legato al fatto che entrambi i processi non riguardano solo la costruzione di un componente, ma anche la preparazione del materiale mediante un processo di fusione. Questo influenza la microstruttura finale del materiale e di conseguenza le sue proprietà meccaniche. Dal punto di vista metallurgico, la microstruttura dei materiali prodotti mediante SLBM oppure SEBM è generalmente più fine rispetto a quella ottenuta per un processo di casting tradizionale. La spiegazione sta nella piccola dimensione della pozza fusa, che porta a una rapida solidificazione del materiale senza consentire l’accrescimento del grano cristallino. Di conseguenza, le proprietà meccaniche posso essere migliori rispetto a quelle di un componente prodotto in fonderia». dicembre · 2016 5 NATI DALLA POLVERE di Moreno Soppelsa Ogni oggetto in metallo creato con manifattura additiva parte da una polvere finissima che viene fusa dal calore sviluppato da raggi laser o da fasci di elettroni. Ogni materiale è disponibile con formulazioni diverse in base alle applicazioni. Vediamo i principali materiali impiegati. Acciaio inossidabile. Lega di ferro caratterizzata, oltre che da proprietà meccaniche tipiche degli acciai al carbonio, da resistenza alla corrosione. Le varianti in commercio sono indicate con la nomenclatura Aisi, cioè da una sigla a tre cifre che inizia con i numeri 2 (acciaio austenitico al cromo nichel manganese), 3 (acciaio austenitico al cromo nichel e cromo nichel molibdeno), 4 (acciai ferritici o martensitici al cromo), 5 (acciaio martensitico al cromo medio) e 6 (acciaio indurente per precipitazione al cromo). Tra le lettere che seguono la sigla si possono trovare la L (bassa percentuale di carbonio), la N (azoto disciolto nella lega) e Ti (titanio per aumentare la resistenza alla corrosione). Acciai legati. Particolari acciai in cui sono presenti altri elementi, oltre il ferro e il carbonio, al fine di migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche. Nei bassolegati nessun elemento della lega supera il 5%, negli altolegati almeno un elemento della lega supera tale valore. La varietà di acciai legati comprende tipologie al manganese, al nichel, al nichel cromo, al molibdeno, al cromo, al cromo vanadio. Vanno valutate caso per caso le formulazioni indicate dal produttore dei sistemi di stampa 3D o dal fornitore di polveri. Acciaio Maraging. A base di ferro, è un acciaio comunemente usato anche in metallurgia. È allo stesso tempo duro, malleabile e tenace, nonostante abbia un comportamento elastico fino quasi alla rottura. La lega è fatta di ferro, cobalto e nichel e, in proporzione minore, di molibdeno, alluminio e titanio. È adatto per l’impiego in aerei e auto da corsa e per creare utensili. Alluminio. Nella manifattura additiva vengono usate varie leghe. La più diffusa è forse quella denominata AlSi10Mg, caratterizzata da buone proprietà meccaniche e usata in particolare per la produzione di parti di piccolo spessore e geometrie complesse. Grazie alla resistenza e durezza, è impiegata per componenti soggetti a carichi elevati. Utilizzata soprattutto per protesi dentali e impianti ortopedici anche la lega AlSi12. Ci sono varianti in grado di resistere anche alle alte temperature. Cromo-cobalto. Lega ottima per la stampa additiva perché consente di realizzare prodotti che combinano proprietà meccaniche (durezza e resistenza) con la capacità di reggere alle alte temperature e alla corrosione. Adatta per impieghi in ambito biomedicale e dentale (è facilmente sterilizzabile), è usata anche nei motori delle auto da competizione, nei velivoli e in tutte le applicazioni dove i pezzi costruiti in 3D lavorano ad alte temperature. Inconel. Nome commerciale registrato dalla società statunitense Special Metals che identifica una famiglia di superleghe a base di nichel-cromo. In manifattura additiva si usano in particolare Inconel 625 e Inconel 718. Hanno ottima resistenza a ossidazione, alte temperature e corrosione e vengono impiegate per fabbricare oggetti destinati ad applicazioni che richiedono elevate prestazioni meccaniche, in particolare nei settori aeronautico e delle corse automobilistiche. Metalli preziosi. Oro e altre leghe di metalli preziosi, dal platino all’argento, sono diffu- Crescita continua Ad ogni buon conto la stampa additiva di metalli sta andando a gonfie vele, almeno a quanto si legge nel rapporto “3D Printing of Metals 2015-2025” della società di ricerche di mercato indipendente IDTechEx (www.idtechex.com). Secondo l’indagine, il segmento dei metalli è quello che denota una crescita maggiore nell’ambito della manifattura additiva, con una crescita del 48% di sistemi di stampa e del 32% di vendite di materiali. Se la stampa 3D basata sulla plastica ha trovato il suo bacino di utenza nella prototipazione, conferma il rapporto, quella dei metalli viene usata per la produzione diretta in vari settori. In primo luogo l’hanno adottata grandi industrie dell’aerospaziale e del medicale, seguite da aziende anche di medie o addirittura piccole dimensioni del settore orafo, del mondo della moda, del dentale. Insomma, un successo iniziale destinato a crescere fino a raggiungere un fatturato globale per la stampa di metalli che nel 2025 sfiorerà i 4 miliardi di dollari. 6 Un esempio di stampante 3D che sfrutta la tecnologia laser: la nuova RenAM 500M di Renishaw, dotata di sistemi automatici per la gestione di polvere e rifiuti che consentono una qualità costante dei processi e riducono i tempi di produzione Soppelsa focus si nella fabbricazione additiva di gioielli. Le formulazioni sono differenti. Per l’oro, per esempio, si va da polveri che combinano il 75% di oro con il 10% di rame e il 15% di argento (18K) a quelle con il 58% di oro (14K). Il titanio in polvere pronto alla fusione Titanio. Materiale principe nella fabbricazione additiva di componenti definitivi per settori critici, dall’aerospaziale al medicale. Leggero e resistente, viene classificato in quattro gradi, che differiscono per resistenza e usabilità. La prima aumenta e la seconda diminuisce all’alzarsi del grado. Ci sono poi le leghe di titanio anch’esse classificate in gradi. Quelle usate nella manifattura tradizionale e nella stampa 3D sono il Ti6Al4V (Grado 5) e il Ti6Al4V ELI (Grado 23). Quindi, secondo l’indagine e il sentire comune a livello globale, i prossimi anni saranno quelli della manifattura additiva di metalli che sposta il focus dalla prototipazione alla produzione rapida. Metallo italiano Quella dell’additive manufacturing con metalli è un’evoluzione in piena logica Industria 4.0. Ma qual è la situazione reale nel nostro Paese? L’Italia ha un tessuto produttivo particolare, costituito da pochissime grandi imprese e da una miriade di Pmi, quasi sempre caratterizzate da una produzione di qualità elevata e da un’eccellente inventiva, ma spesso restie ai cambiamenti, che guardano con sospetto le innovazioni tecnologiche troppo spinte e hanno poca capacità di investimento. La stampa 3D di metalli è innovativa ma costosa. Per spiegare come integrarla in produzione abbiamo interpellato i venditori di stampanti e le realtà che fanno servizi di stampa 3D alle imprese. Il racconto è nelle pagine seguenti. ∞ dicembre · 2016 7 La crescita del mercato della stampa 3D di metalli sta spingendo i produttori a rinnovare le linee. Abbiamo raccolto le testimonianze di chi produce e vende i sistemi in Italia per scoprire punti di forza, limiti e prospettive Le macchine per innovare differenza dei produttori di stampanti 3D a polimeri, il cui numero aumenta considerevolmente, i costruttori di macchine in grado di fondere i metalli sono relativamente costanti nel tempo. Qualche azienda sta nascendo in Estremo Oriente e negli Usa, ma in Europa e in Italia i nomi sono consolidati. Ci siamo pertanto rivolti ai principali produttori che nel nostro Paese hanno una rappresentanza consolidata e una base installata. Li abbiamo contattati facendoci spiegare la dinamica del mercato e le tecnologie. A GE, utilizza un fascio di elettroni anziché il laser per fondere le polveri metalliche. Ha rinnovato la sua gamma aggiungendo un “plus” ai nomi delle sue macchine Q10 e Q20. I nuovi modelli sono, secondo Arcam, più produttivi: Q10plus fino al 25% in più e Q20plus fino al 15% in più. Nel primo è stata accentuata la vocazione per la fabbricazione di impianti ortopedici, mentre il secondo è stato disegnato per l’aerospaziale. Interamente focalizzata nella stampa 3D mediante fusione laser, con una tecnologia Sistemi produttivi La MySint 100, stampante 3D a metallo prodotta dalla vicentina Sisma 3D Systems (www.it.3dsystems.com) ha stampanti sia per polimeri sia per metalli. Quelle per metalli si possono raggruppare in due famiglie. I modelli ProX DMP 100, 200 e 300 differiscono per l’area di stampa e sono stati ottimizzati per i settori automobilistico, aerospaziale e dentale. La linea denominata ProX DMP320, disponibile in differenti configurazioni, è invece stata concepita per il settore medicale. 3D Systems ha vari distributori autorizzati in Italia per i modelli a metallo, tra i quali 3DZ (www.3dz.it), Cmf Marelli (www.cmf.it) e Selltek (www.selltek.it). A differenza degli altri produttori, Arcam (www.arcam.com), società acquisita da 8 di Moreno Soppelsa proprietaria che ha chiamato LaserCusing, è la tedesca Concept Laser (www.comncept-laser.de), di cui General Electric ha recentemente acquistato il 75%. Il portfolio parte dalla compatta Mlab Cusing per applicazioni nei settori dentale, orafo e moda/ accessorio. Si passa poi agli impianti M1 Cusing, in grado di gestire polveri non reattive, e M2 Cusing che può gestire anche materiali reattivi quali alluminio e titanio. Si applicano a tutti i settori industriali. Eos (www.eos.info), altra grande industria focus specializzata nella fabbricazione di macchine per la manifattura additiva di metalli, propone attrezzature ad alta automazione, con dimensioni fino a una cubatura di 400 millimetri, in grado di offrire stabilità di processo e ripetibilità dei risultati per un gran numero di metalli, come titanio, Inconel, alluminio, inox di vari tipi e leghe cromo-cobalto. I sistemi di Eos hanno proprietà meccaniche simili agli equivalenti da barra. Le soluzioni sono pensate la manifattura in generale e per i settori aeronautico, medicale, tooling, dentale e packaging. La Lumex Avance-25 e la Lumex Avance-65 della società giapponese Matsuura (www. matsuura.co.uk). sono macchine industriali che combinano in un solo dispositivo la stampa 3D mediante sinterizzazione laser di metalli con le lavorazioni tradizionali a controllo numerico come la fresatura a controllo numerico. Le stampanti 3D di metalli dell’azienda tedesca ReaLizer (www. Da sinistra: Alessando Pieroni, tecnico commerciale di Ridix; Marco Marcuccio, sales manager di Cmf Marelli; Angelo Germani, responsabile di 3DZ realizer.com) in Italia possono vantare installazioni significative, come nel service veneto Progol3D, che usa le sue macchine. La gamma è composta da tre sistemi, tutti basati sulla tecnologia Slm (Selective Laser Melting), adatte soprattutto per i settori orafo e dentale. Renishaw (www.renishaw.it) produce sistemi di stampa 3D per particolari in metallo, fondendo tramite la tecnologia DMLS acciaio, leghe di alluminio, nichel, titanio e cromo cobalto. Si tratta di impianti concepiti per clienti industriali che realizzano pezzi metallici innovativi. È possibile utilizzare www.wasproject.it DeltaWASP 40 70 wasp team 3Dwasp www.wasproject.it t.it wasproject fillenium malcon by aaskedall - Thingiverse dicembre · 2016 9 queste macchine anche per prototipi funzionali in metallo, ma i vantaggi veri derivano dall’utilizzo in produzione. Al cavallo di battaglia AM250 si sono aggiunti la AM 400 e la RenAM 500M, dotata di sistemi automatici per la gestione di polveri e rifiuti che consentono una qualità costante dei processi e riducono il tempo richiesto all’operatore. Nel panorama italiano della stampa 3D di metalli è entrata anche l’azienda vicentina Sisma (www.sisma.com), nata nel 1961 per produrre macchine di precisione: sorgenti e sistemi laser di saldatura, marcatura e taglio. Da poco propone anche due sistemi di manifattura additiva: Mysint 100 e Mysint PM. La prima consente di creare pezzi definitivi per l’industria in genere e il settore della moda, mentre la seconda è stata ottimizzata per il mondo orafo. Chiude la rassegna Slm Solutions (www-slm-solutions. com). Propone tre stampanti a tecnologia Selective Laser Melting, che differiscono per dimensione dell’area di produzione e lavorano vari metalli: acciaio, alluminio, cromo-cobalto, leghe a base di nichel e titanio. Un mondo di applicazioni Il primo giro di domande che abbiamo fatto ai produttori riguarda il mercato italiano, la tipologia di clienti e i settori applicativi. «Le stampanti a metallo sono accolte molto bene dal mercato» afferma Angelo Germani di 3DZ, uno dei distributori italiani di 3D Systems. «Vendiamo anche soluzioni professionali di stampa 3D in plastica al mondo industriale, ma nell’ultimo anno c’è stata una forte richiesta del metallo. In questa fase sono acquistate principalmente da service, ma anche da grosse aziende specializzate. I settori dominanti sono automobilistico, aerospaziale e medicale. Ma anche la meccanica di precisione si sta dimostrando attenta». Cmf Marelli è un altro distributore italiano delle stampanti di 3D Systems. «Nonostante i sistemi di stampa in metallo di 3D Systems siano commercializzati in Italia solo da poco - concorda Marco Marcuccio, sales manager di Cmf Marelli - l’installato sta crescendo in modo esponenziale. Al momento sono maggiori gli acquisti da parte di 10 Enrico Orsi, additive manufacturing manager di Renishaw e Marta Accatino, sales & marketing executive di Selltek operatori medio-grandi, specializzati nella fabbricazione per terzi. I settori di maggiore applicazione sono senz’altro il medicale, l’aerospaziale, l’energetico, la gioielleria, il rapid-tooling, dove si realizzano soprattutto denti da impianto ed altre protesi, stampi complessi, sistemi di raffreddamento conformati, giranti per motori, preziosi, strumenti personalizzati». «C’è una grande varietà di clienti che acquistano impianti per la produzione additiva in metallo» conferma Alessandro Pieroni, tecnico commerciale per il settore macchine di Ridix, distributore italiano di Concept Laser. «In una prima fase erano i centri di servizio conto terzi, che rappresentano una porta di accesso preferenziale alle tecnologie additive per molte aziende. Questo è stato possibile grazie alle competenze acquisite: non solo produttive, ma anche la progettazione e l’ingegnerizzazione del prodotto finale. Negli ultimi anni, però, si sta muovendo l’industria finale, in quanto la tecnologia da semplice prototipazione consente ormai di fare produzione. In generale si può dire che il mercato italiano è uno dei più ricettivi d’Europa. Tutti i settori applicativi sono in fase di creLe 3D Systems ProX Dmp sono distribuite in Italia da 3DZ, Cmf Marelli e Selltek scita o consolidamento: il settore aerospaziale, con una serie di possibilità ancora in studio; il biomedicale, sempre più rivolto alla realizzazione di protesi customizzate; il racing e l’automotive, sempre più spinti verso l’additive perché, oltre a garantire prestazioni in termini di leggerezza e resistenza meccanica, riduce i tempi di sviluppo; anche il dentale è un settore di interesse per l’utilizzo sempre più spinto della tecnologia additiva abbinata a quella sottrattiva; il settore degli stampi, con le possibili applicazioni nel mondo plastica, alluminio, gomma e così via; la meccanica in generale con applicazioni crescenti in ambiti inesplorati e inimmaginabili fino a ieri; e infine il mondo della gioielleria e della moda che apprezza sempre maggiormente le definizioni ottenute e soprattutto il vantaggio di avere la campionatura in tempi strettissimi». «Negli anni - sottolinea Vito Chinellato, industry account manager di Eos - abbiamo visto che le aziende in Italia scoprono i nostri prodotti spinti dalla curiosità di capirne le potenzialità, e che chi oggi le usa non torna più indietro. Sono sistemi acquistati sia da service sia da aziende, in base alle loro esigenze produttive, senza differenze sostanziali dovute alle dimensioni. I nostri prodotti sono scelti da aziende che operano in diversi settori, che li utilizzano per applicazioni specifiche, dalla realizzazione dei componenti di meccanica di alta precisione con performance elevate a quella di componenti di meccanica generale». «I service sono le strutture più interessate alle tecnologie e quelle che le sanno sfruttare di più - sostiene Marta Accatino, sales & marketing executive di Selltek, distribu- focus Le principali stampanti 3D a metallo PRODUTTORE E TECNOLOGIA 3D Systems (www.it.3dsystems.com). Distributori: Selltek (www.selltek.it); 3DZ (www.3dz.it); CMF Marelli (www.cmf.it) Tecnologia: DMP (Direct Metal Printing) MODELLO ProX DMP 100 ProX DMP 200 ProX DMP 300 ProX DMP 320 Arcam (www.arcam.com) Q10plus Tecnologia: EBM (Electron Beam Melting) Q20plus A2X Concept Laser (www.concept-laser. M1 Cusing de/en) M2 Cusing Distributore: Ridix (www.ridix.it) M2 Cusing Multilaser Tecnologia: Laser Cusing X Line 2000R Mlab Cusing EOS (www.eos.info) M 100 Tecnologia: DMLS (Direct Metal Laser M 290 Sintering) M 400 M 400-4 Eosint M280 Precious M 080 ExOne (www-exone.com) M-Print Tecnologia: Getto di legante M-Flex Matsuura (www.matsuura.co.uk) Lumex Avance-25 Tecnologia: DMLS (Direct Metal Laser Lumex Avance-60 Sintering) + Fresa Realizer (www.realizer.com) SLM 50 Tecnologia: SLM (Selective Laser Melting) SLM 125 SLM300i Renishaw (www.renishaw.it) AM 250 Tecnologia: DMLS (Direct Metal Laser AM 400 Sintering) RenAM 500M Sisma (www.sisma.com) Mysint PM Tecnologia: DMLS (Direct Metal Laser Sintering) Mysint 100 Slm Solutions (www.slm-solutions. Slm125 com) Slm280 Tecnologia: SLMS (Selective Laser Slm500 Melting System) tore in Italia di 3D Systems - ma sempre più spesso le industrie si interessano alla tecnologia inserendola nel processo produttivo. Possiamo dire che le aziende che fanno ricorso a questi sistemi sono di medie dimensioni ma con alti fatturati. I settori prevalenti MATERIALI Acciaio inossidabile, cromo-cobalto Acciaio inossidabile, acciaio Maraging, cromo-cobalto, lega di alluminio Acciaio inossidabile, acciaio Maraging, cromo-cobalto, lega di alluminio Acciaio inossidabile, vari gradi di leghe di titanio, nichel Vari gradi di leghe di titanio, cromo-cobalto, lega di nichel Vari gradi di leghe di titanio, cromo-cobalto, lega di nichel Vari gradi di leghe di titanio, cromo-cobalto, lega di nichel Acciaio inossidabile, cromo-cobalto, acciai legati, lega di nichel Acciaio, alluminio leghe di titanio, cromo-cobalto, leghe di nichel, titanio puro Acciaio, alluminio leghe di titanio, cromo-cobalto, leghe di nichel, titanio puro Lega di alluminio, lega di titanio, lega di nichel Acciaio inossidabile, cromo-cobalto, bronzo, oro 18 carati, argento Acciaio, cromo-cobalto, leghe di alluminio, nichel, titanio Acciaio, cromo-cobalto, Inconel, leghe di alluminio, nichel, titanio, Acciaio, cromo-cobalto, Inconel, leghe di alluminio, nichel, titanio, Acciaio, cromo-cobalto, Inconel, leghe di alluminio, nichel, titanio, Acciaio, cromo-cobalto, Inconel, leghe di alluminio, nichel, titanio, Leghe a base di oro, argento o platino Acciaio inox, bronzo, tungsteno Acciaio inox, bronzo, tungsteno Acciaio, acciao inossidabile, leghe di acciaio, leghe di titanio Acciaio, acciao inossidabile, leghe di acciaio, leghe di titanio AREA MASSIMA DI STAMPA 100 × 100 × 100 mm 140 × 140 × 125 mm 250 × 250 × 330 mm 275 × 275 × 420 mm 200 × 200 × 180 mm 350 mm (diametro) x 380 mm (altezza) 200 × 200 × 380 mm 250 × 250 × 250 mm 250 × 250 × 280 mm 250 × 250 × 280 mm 800 × 400 × 500 mm 90 × 90 × 80 mm 100 × 100 × 95 mm 250 × 250 × 325 mm 400 × 400 × 400 mm 400 × 400 × 400 mm 250 × 250 × 325 mm 80 mm (diametro) x 95 mm (altezza) 800 × 400 × 500 mm 400 × 250 × 250 mm 250 × 250 × 250 mm 600 × 600 × 500 mm Acciai legati, cromo-cobalto, titanio Acciai legati, cromo-cobalto, titanio Acciai legati, cromo-cobalto, titanio Cromo-cobalto, lega di alluminio, lega di titanio, leghe di nichel Cromo-cobalto, lega di alluminio, lega di titanio, leghe di nichel Cromo-cobalto, lega di alluminio, lega di titanio, leghe di nichel Acciaio inossidabile, acciaio Maraging, alluminio, bronzo, cromo-cobalto, leghe di nichel, metalli preziosi, titanio Acciaio inossidabile, bronzo, cromo-cobalto, Acciaio, alluminio, cromo-cobalto, leghe a base di nichel, titanio Acciaio, alluminio, cromo-cobalto, leghe a base di nichel, titanio Acciaio, alluminio, cromo-cobalto, leghe a base di nichel, titanio 70 mm (diametro) x 80 mm (altezza) 125 × 125 × 200 mm 300 × 300 × 300 mm 250 × 250 × 300 mm 250 × 250 × 300 mm 250 × 250 × 350 mm 100 mm (diametro) x 80 mm (altezza) sono il dentale e quello dello stampaggio». Enrico Orsi, additive manufacturing manager in Renishaw, non parla dell’andamento del mercato ma si sofferma sugli utilizzatori. «Le tre tipologie di clienti consolidati - dice - sono centri ricerca, service e aziende. La ricerca avviene soprattutto in università o in centri governativi, i service sono solitamente Pmi, le aziende che utilizzano le macchine all’interno sono medio-grandi. La maggior parte dei prodotti va ai settori medicale, racing, aeronautico, spazio, stampi, design». Come vincere le resistenze Concept Laser X Line V 2000 R, grande sistema ora approdato nel mondo GE Affrontiamo ora il tema delle principali resistenze di service e industrie finali alle proposte di sistemi di manifattura additiva di metalli. Per Germani di 3DZ sono dovute alla velocità di evoluzione della tecnologia 100 mm (diametro) x 100 mm (altezza) 500 × 280 × 365 mm 280 × 280 × 365 mm 125 × 125 × 125 mm e quindi all’incertezza dell’investimento. «Gli attuali costi di questa tecnologia sono importanti e alcuni preferiscono attendere e vedere se le performance migliorano con contestuale abbassamento dei costi. Chia. Noi portiamo i clienti a far capire il valore, anche economico, dell’essere pionieri. Coloro che per primi padroneggiano una tecnologia sono quelli che poi riescono a innovare prodotti e processi». «Quando si parla di sinterizzazione di metallo - aggiunge Marcuccio di Cmf - bisogna considerare che si tratta di investimenti impegnativi sia dal punto di vista economico sia da quello delle competenze e della complessità necessarie ad avere la resa migliore. Chi e come usa il sistema può fare la differenza sul risultato ottenuto. Si parla dicembre · 2016 11 giustamente di soluzioni da produzione finale, ma più propriamente questi pezzi vanno considerati semilavorati, per il notevole lavoro di post-stampa e finitura necessario per avere il prodotto finito. Quindi si tratta di sistemi che sono in grado di aggiungere valore, ma non a tutti gli interlocutori, non in tutti i casi e non sempre. Più che resistenze all’acquisto direi che la difficoltà maggiore è la complessità dell’indagine tecnica ed economica che bisogna svolgere per capire quale sia di volta in volta la soluzione giusta e sostenibile». Per Pieroni di Ridix le principali resistenze si possono riassumere in costo dell’investimento, poca fiducia nella tecnologia e nella sua affidabilità per scarsa conoscenza, ancora poca formazione dei progettisti, resistenza al cambiamento. «Ritengo che il primo impulso - afferma - verrà dalla formazione di nuovi progettisti che comprendano le potenzialità dell’additive manufacturing. Una volta avviato il passaggio culturale, che non può essere di responsabilità esclusiva dell’Università, lo step successivo è mettere a disposizione dei progettisti dei software avanzati di progettazione che, integrati con moduli di calcolo strutturale, siano dedicati all’ottimizzazione topologica. A seguire, arriveranno sistemi software che renderano più amichevole la comunicazione con le macchine fino ad arrivare al prodotto finito garantito da un controllo attivo dell’intera catena». «In generale - gli fa eco Chinellato di Eos - lo scoglio principale verso l’adozione è quello rappresentato da una conoscenza ancora limitata della tecnologia additive. Vito Chinellato, industry account manager di Eos 12 Vediamo comunque un grande interesse. Per questo motivo formazione e consulenza sono due delle nostre principali attività». Per Accatino di Selltek lo scoglio principale è dato dalla burocrazia più che dalle tecnologie. «L’Italia in ogni ambito è caratterizzata da una forte burocrazia - sottolinea - che diventa di intralcio anche per quanto riguarda le aziende. Sul versante dell’approvazione del budget di spesa, le imprese strutturate devono seguire iter articolati che comportano un prolungamento dei tempi decisionali. Questo risulta soprattutto quando si parla di sistemi non più professionali ma produttivi, con costi elevati che devono esser approvati a più livelli aziendali. A esclusione delle tecnologie che consentono di ottenere immediatamente un prodotto finale, come la Dmp, la stampa 3D è un processo intermedio: prototipo o stampo. Inizialmente le barriere erano tante: far spendere migliaia di euro a un’azienda per ottenere un prototipo era difficile. Ora questo presupposto rientra sempre più nell’immaginario comune aziendale e quindi le resistenze sono minori». «Le barriere d’ingresso - è il parere di Orsi di Renishaw - riguardano la conoscenza della tecnologia, la volontà di effettuare cambiamenti a processi tradizionali e l’investimento iniziale necessario per attivare una produzione. Per questo abbiamo introdotto il concetto di Solution Centre, ossia un modo innovativo per avere accesso alla tecnologia con costi abbordabili e, così facendo, acquisire le competenze necessarie a intraprendere il percorso di innovazione e cambiamento». La nuova Eos M 400 4, ultima nata nella casa tedesca, dotata di quattro laser Una batteria di stampanti Renishaw AM 250, che usano un’ampia gamma di polveri ottimizzate, in particolare, per applicazioni mediche e odontoiatriche Grandi potenzialità nel futuro Cosa aspettarsi, quindi, domani? «Gli sviluppi sono infiniti - afferma deciso Germani di 3DZ -. Fino a poco tempo fa la stampa 3D era sinonimo di prototipazione. Adesso si parla di produzione uniche, personalizzate, di mini-serie in tempi impensabili fino a poco tempo fa. Il settore medicale è sicuramente pioniere in questo». Ottimista anche Marcuccio di Cmf Marelli: «Il mercato italiano delle stampanti 3D - spiega - segue le stesse dinamiche osservabili altrove. Una delle peculiarità della nostra economia è l’alta qualità dei prodotti e le applicazioni in settori tipici come quello della costruzione di motori e macchine. In tal senso continuerà a crescere la domanda di soluzioni per lavorazioni più complesse e produzioni personalizzate. Guardando al futuro scommetto anche su una leva ancora non abbastanza utilizzata: l’impatto sul flusso di lavoro, sulla reattività complessiva d’azienda nel ciclo di offerta dalla progettazione alla consegna passando per la gestione del magazzino e dei fornitori». «L’industria manifatturiera - aggiunge Pieroni di Ridix - si rivolge a un mercato sempre più dinamico e che richiede diversificazione della gamma produttiva. È necessario disporre di mezzi e attrezzature flessibili e adattabili che genereranno cambiamenti nei modi di produrre e gestire la produzione. Le tecnologie additive sono uno dei fattori strategici per lo sviluppo dell’industria manifatturiera italiana. La crescente digitalizzazione delle imprese renderà il mercato più dinamico e globale di quanto non lo sia oggi: consentirà risparmi, aumento di flessibilità e focus diminuzione del time to market. Tutto ciò favorirà la competitività di quelle aziende che sceglieranno di applicare il nuovo concetto di fabbrica 4.0. L’applicazione di questo modello insieme all’innovazione continua renderà possibili nuove linee di business e servizi. In questo settore l’Italia si difende già bene rispetto al resto del mondo». «Crediamo che il futuro sia dalla parte di 3d PRINTING questa tipologia di prodotti» afferma Chinellato di Eos. «Lo stesso Governo nella presentazione di Industria 4.0 considera l’additive manufacturing una tecnologia di eccellenza, in grado di supportare la competitività dell’industria manifatturiera. Rispetto al resto del mondo, l’Italia vive una situazione più avanzata: siamo un mercato più maturo in materia additive rispetto ad altri Paesi, in cui la tecnologia ha già una connotazione più rivolta alla produzione seriale rispetto ad altre realtà, ma nel quale è ancora necessario formare i clienti perché siano consapevoli delle potenzialità di questa tipologia di macchine». Accatino di Selltek è del parere che l’Italia, seppur sia una nazione piccola rispetto ad altre, si porti dietro una tradizione manifatturiera tra le più sviluppate e solide nel mondo. «Un fattore - aggiunge - che influisce positivamente sulla posizione che la stampa 3D ricopre a livello nazionale, avendo tanti sbocchi e offrendo possibilità. La stampa 3D sarà sempre più legata alla produzione di prodotti finali, generando così un nuovo concetto di produttività, più efficiente, più sostenibile, meno costosa e su misura. La manifattura additiva permette di realizzare parti in plastica o metallo usando solo il materiale necessario e di produrlo usando macchine che sono, di fatto, delle fabbriche. Senza intaccare l’artigianalità che ci contraddistingue agli occhi del mondo intero». «Le potenzialità sono grandi» conclude Orsi di Renishaw. «Il tessuto industriale italiano, in questo momento storico, è molto ricettivo a innovazioni che permettano di trovare nuove strade produttive. Questo è riflesso in una presenza della tecnologia ben superiore a quanto ci si potrebbe aspettare se confrontiamo i dati economici generali del nostro paese con quelli delle altre nazioni. Insomma, siamo messi bene e dobbiamo sfruttare al massimo il vantaggio». ∞ Proiettati v e r s o il futuro con Ricoh RICOH AM S5500P u n a n u ova dimensione Ricoh Italia Srl viale Martesana 12, 20090 Vimodrone (MI) Tel. 02.91987100 www.ricoh.it dicembre · 2016 13 Con i loro investimenti in macchine e competenze i service di manifattura additiva svolgono un ruolo fondamentale verso le aziende. Ci siamo fatti spiegare come lavorano di Moreno Soppelsa Fabbricazione diretta I service di stampa 3D di metalli sono un buon termometro per tastare il mercato di tutto il comparto, perché sono l’anello di congiunzione tra i produttori di sistemi e le aziende che ricorrono ai loro servizi per la produzione di pezzi definitivi o prototipi funzionali. Sanno quindi bene sia quali sono il potenziale e i limiti reali delle macchine che usano, sia quali sono le esigenze concrete delle manifatture. Perciò abbiamo rivolto qualche domanda ai principali service italiani o che operano anche in Italia. Rispetto a quelli presenti nella tabella di queste pagine ne mancano tre, che, interpellati da noi, non hanno avuto modo di risponderci. Gruppo Crp Specializzato in lavorazioni meccaniche di precisione da oltre 45 anni, il gruppo modenese è sempre stato attento all’innovazione. Crp Technology ha abbracciato da tempo la fabbricazione additiva mediante polimeri, ma è attiva anche nei metalli. «Per quan14 to riguarda la produzione additiva di metalli − spiega Franco Cevolini, direttore tecnico e Ceo del Gruppo Crp − come Crp Meccanica, azienda conosciuta a livello mondiale per le lavorazioni meccaniche di alta precisione per il motorsport, abbiamo sancito un accordo di partnership con Zare Prototipi». Le regole sono semplici: per i clienti del motorsport il riferimento è Crp, vista la sua esperienza nel settore, mentre per il settore aeronautico il punto di riferimento è Zare. Per tutti gli altri campi i clienti possono rivolgersi a un service o all’altro, indifferentemente. «La sinergia che contraddistingue la nostra partnership − prosegue Cevolini − ha dato vita a un servizio completo. Noi e Zare siamo in grado di fornire i pezzi pronti all’uso, completi di lavorazioni meccaniche di precisione e di controllo funzionale e verifica di integrità. Inoltre, siamo gli unici in Italia ad utilizzare la lega Scalmalloy, prodotta e distribuita da APWorks del gruppo Airbus. Unita alle potenzialità del DMLS (Zare) e del- Gruppo Crp Franco Cevolini, direttore tecnico e Ceo di Gruppo CRP. Sopra, un pezzo stampato in titanio (a destra) e poi perfezionato con macchine a controllo numerico le lavorazioni meccaniche (Crp Meccanica), grazie alle quali in maniera congiunta offriamo ai clienti un prodotto chiavi in mano, la lega Scalmalloy può essere considerata la carta vincente nell’industria del motorsport, aerospaziale ed aeronautica, grazie alle elevate prestazioni meccaniche». Se questi sono i punti di forza, quali sono le criticità attuali della stampa 3D di metalli? «Due, a focus I principali service che stampano in 3D con metalli SERVICE SITO WEB TECNOLOGIE UTILIZZATE METALLI BEAM www.beam-it.eu DMLS/EBM/SLM Acciaio (316L e 17-4 PH), alluminio (AlSi10Mg), alluminuro di titanio (Ti-Al), cromo-cobalto, Titanio (Ti6Al4V) CI ESSE www.ci-esse.eu Laser Cusing (Concept Laser) Acciaio, cromo-cobalto, leghe di alluminio, nichel, titanio CRP www.crp-group.com DMLS/SLM Acciaio Inox (17-4ph e AISI 316L), alluminio (AlSi10Mg), argento, bronzo, cromo-cobalto (CrCoMP1 e Remanium Star CL), Inconel 718, titanio (Ti6Al4v) DRAGONFLY www.dragonfly.it DMLS Acciaio, cromo-cobalto, leghe di alluminio, nichel, titanio EFESTO LAB www.efestolab.com DMLS Alluminio, cromo-cobalto, leghe di titanio, nichel LA.RA www.produzioneadditiva.com DMLS Alluminio, cromo-cobalto, leghe di titanio, nichel MATERIALISE www.materialise-onsite.com Non specificata Alluminio (AlSi10Mg), titanio (Ti6Al4V) PROGOLD www.progold.com SLM Oro giallo, bianco e rosso 18kt, platino e titanio PROTO LABS www.protolabs.it DMLS Acciaio inossidabile (316L), acciao Maraging, alluminio (AlSi10Mg), titanio (Ti6Al4V) PROTOTEK www.prototek.it DMP (Direct Metal Printing) Acciaio inossidabile, nichel e vari gradi di leghe di titanio SKORPION ENGINEERING www.skorpionengineering.com Laser Cusing (Concept Laser) Acciaio, alluminio, cromo-cobalto, titanio ZARE www.zare.it DMLS/SLM Acciaio Inox (17-4ph e AISI 316L), alluminio (AlSi10Mg), argento, bronzo, cromo cobalto (CrCoMp1 e Remanium Star Cl), Inconel 718, Titanio (Ti6Al4v) mio avviso − sostiene Cevolini −. La prima è data dalle dimensioni contenute della camera di lavoro. Negli ultimi anni la situazione è migliorata per i sistemi large frame, anche se risultano ancora poco eclettici, perché necessitano di tempi troppo lunghi per cambiare il materiale. La seconda criticità sono i supporti generati. Con i sistemi attuali siamo vincolati alla creazione di pezzi ancorati alla piastra di lavoro. Questa cosa pregiudica la possibilità di ottimizzare il volume di lavoro perché non ci è consentita la sovrapposizione di pezzi». Per quanto riguarda il mercato italiano della manifattura additiva, Cevolini è del parere che le aziende italiane conoscano poco la stampa 3D. «Non noto forti resistenze da parte delle aziende, ma quello che manca è la conoscenza delle potenzialità. L’errore è pensare o far credere che questa tecnologia prenderà il posto di quelle tradizionali. Non è vero. La stampa 3D di metalli è una carta in più, ma non andrà a scalzare le tecnologie tradizionali». Dragonfly L’azienda controllata da Nofrill ha aperto un centro dedicato alla progettazione additiva e alla prototipazione rapida e alla produzione Dragonfly Claudio Giarda, presidente e Ceo di Dragonfly, davanti al più recente acquisto del service, la stampante di metalli M290 di EOS. A lato, un vorticatore realizzato in metallo: serve a dare un moto vorticoso a una corrente fluida, come nel caso della palettatura all’entrata dell’aria nel combustore delle turbine a gas di parti meccaniche finite con leghe metalliche. «Il nostro centro di produzione additiva - afferma Claudio Giarda, presidente e Ceo di Dragonfly - sarà uno dei primi al mondo certificati dal sistema di qualità Amq di Eos. Abbiamo una importante partnership con la Poggipolini (www.poggipolini.it), specializzata in lavorazioni meccaniche ad altissima precisione per automotive, aeronautica e motorsport, vicino alla quale abbiamo aperto la nostra sede. Un processo congiunto che ci consente di consegnare prodotti al 100% realizzati con tecnologie additive manufacturing di qualità certificata Eos e dicembre · 2016 15 Efesto Lab Leva del cambio di un’auto da corsa prodotta da Efesto Lab per il Race Up Team dell’Università di Padova e Alberto da Rin Betta, titolare di Efesto Lab finiti, misurati e in linea con la certificazione 9100 per il settore aeronautico e con gli altri elevati standard qualitativi e certificazioni di Poggipolini. I componenti sono realizzati con le polveri metalliche di acciaio, alluminio e titanio di Eos. A questi si aggiungono altre polveri, che arriveranno dagli Usa, arricchite con l’alumide aeronautico 7075, che consentirà di ottenere prestazioni analoghe o superiori a quelle della lega Scalmalloy». Nel centro è operativa una Eos M290, ma Dragonfly ha in programma l’ampliamento del parco macchine con la nuova Eos M400 per stampare oggetti più grandi. Dragonfly lavora con aziende multinazionali, alle quali offre servizi integrati per la manifattura additiva: consulenza, ingegneria, impianti per i metalli e l’elettronica, prototipazione rapida e produzione di piccoli lotti di parti in metallo. Anche per Giarda il principale punto debole attuale della stampa 3D di metalli è rappresentato dall’area di lavoro, che non consente di ottenere pezzi di grandi dimensioni, al quale si aggiunge la limitata varietà delle polveri di metallo disponibili e il loro costo. Nonostante questo, il manager di Dragonfly nota una domanda di progettazione e produzione di parti metalliche in crescita costante. «La sensibilità delle aziende sta migliorando» afferma. «Manager e ingegneri sono sempre più preparati. La tecnologia è consolidata come strumento di prototipazione rapida. Notiamo un trend in crescita per la produzione di parti finite, spesso reingegnerizzate, ottimizzate e alleggerite per 16 Progold Daniele Contin, responsabile marketing di Progold e il reparto di produzione additiva di Progol3D la stampa 3D, soprattutto nei settori in cui le caratteristiche della tecnologia vengono esaltate: motorsport e aerospaziale. Efesto Lab Service padovano specializzato nella produzione additiva (polimeri e metalli), si spinge oltre la realizzazione del prototipo verso la consulenza globale e la produzione di pezzi funzionali e di serie. Per citare solo un esempio, ha fornito alla società di bioingegneria Sintac (www.sintac.it) la mandibola in titanio per la prima operazione di sostituzione mai effettuata in italia. «Usiamo principalmente titanio e cromo cobalto e gran parte dei risultati − spiega il titolare Alberto da Rin Betta − si ottengono attraverso l’ottimizzazione topologica delle matematiche. Le aziende che si rivolgono a noi sono attive nel biomedicale e nel design. A queste vanno aggiunte la gioielleria, l’occhialeria, la meccanica, la moda, il racing e la calzatura, che stanno valutando con estremo interesse il settore. L’utilizzo è sia a livello di custom made sia di prototipo, per arrivare sempre più spesso a pre-serie e produzioni di serie definitive». Alberto da Rin Betta è del parere che vi siano criticità nella produzione additiva con metalli, ma che anziché essere un ostacolo siano uno stimolo. «L’esperienza e l’unione delle competenze presenti all’interno del gruppo fanno sì che molte criticità siano uno stimolo al superamento trasformandole in opportunità. Le variabili sono infinite e l’efficienza si può migliorare solo con l’esperienza sul campo per affinare con costanza l’intero processo». Attualmente in Efesto Lab il 45% della produzione riguarda i metalli e il 55% i polimeri, ma sta andando verso l’equilibrio. «Le aziende sono sempre più interessate alla stampa di metalli, tanto per i prototipi che per le serie definitive». Per il manager rimane ancora una limitazione difficile da focus Proto Labs Stefano Mosca, manager tecnico commerciale per l’Italia di Proto Labs. Sotto, ventilatore in alluminio realizzato da Proto Labs mediante sinterizzazione laser diretta di metalli superare: la mancanza di persone con on odle conoscenze di progettazione che soddisfino i criteri necessari e fondamentali tali per la costruzione additiva, ossia il DFAM AM (Design For Additive Manufacturing). Siamo convinti che il service bureau possa diventare un’importante asset strategico per l’azienda. Nel settore della gioielleria e dell’orologeria la stampa 3D diretta è ancora una novità. novit Non è semplice definire una linea comune tipica del mercato italiano. Meglio parlare parla di predisposizione dei differenti distretti distre orafi alla novità. Il distretto valenzano, ad esempio, per natura cavalenz ratterizzato dalla produzione di gioielli ratter unici e dalla ricerca di forme e linee di tendenza, è un mercato fertile. Al ten contrario, contra il distretto aretino è meno incline inclin all’utilizzo di nuove tecniche produttive produt in virtù del fatto che quelle tradizionali tradizio sono attualmente più idonee alla tipologia di prodotto offerto, caratteristico di questo distretto. In gecaratteris nerale comunque il trend è positivo». com Proto Labs Progold Progol3D ed è il service di stampa 3D diretta in metallo prezioso nato nel 2015 come divisione di Progold, azienda specializzata zzata nella produzione di leghe, madreleghee e di leghe in pasta per saldobrasatura specifiche per tutti i processi produttivi della gioielleria. «Il modello − spiega Daniele Contin, responsabile marketing di Progold − si fonda sull’introduzione tra i sistemi produttivi del gioiello della tecnica SLM che permette la realizzazione del prodotto senza prototipazione in resina. È così possibile liberarsi dei vincoli consueti e creare oggetti dal design unico, con forme impensabili per la tradizionale microfusione». Progol3D ha cinque sistemi di stampa 3D (forniti dal produttore e partner tedesco ReaLizer), ognuno dei quali dedicato a una differente lega preziosa (oro giallo, bianco e rosso 18kt oltre a platino e titanio), e un laboratorio interno di R&D. «Disponiamo della tecnologia d’avanguardia che supera il concetto di prototipazione e che permette la realizzazione in tempi ridotti di pezzi in serie. Lo sviluppo degli impianti di stampa negli ultimi anni ha permesso performance di qualità produttive anche superiori alle tecniche tradizionali». La produzione additiva di Progol3D è concentrata soprattutto sul settore della gio- ielleria. ielleria Contin ne approfondisce le ragioni: ragioni «La ricerca costante di un design d’impatto con carature tradizionali, oro 18kt, è una caratteristica tipica dei brand di gioielleria. Complessità delle geometrie, spessori sottili e oggetti vuoti senza linee di saldatura rappresentano plus specifici della stampa 3D diretta e non valorizzabili dalla fusione a cera persa. La capacità di controllare il peso degli oggetti ci ha portato a credere che anche il platino potesse essere un segmento affine alla manifattura additiva di metalli. È quindi ora possibile indossare un orecchino voluminoso e dal forte impatto estetico in platino senza subire il peso specifico del gioiello. Il titanio invece apre al settore nuove frontiere, e quindi la realizzazione di oggetti dal design d’avanguardia: il risultato finale è un oggetto superleggero, colorabile per anodizzazione e dal costo contenuto». In Progol3D non riscontrano sostanziali criticità nei sistemi e nei materiali adottati, anche grazie al loro laboratorio di ricerca e sviluppo. Dice Contin che «i risultati sono sorprendenti e le previsioni nel breve e medio periodo sono più che ottimistiche. Azienda di sservizi attiva nella prototipazione rapida e nel nella produzione di volumi ridotti grazie a tre processi produttivi distinti: la stampa 3D, la lavorazione meccanica tramite macch macchine a controllo numerico e lo stampaggio a iniezione. «Usiamo tecnologie consolidate perché affidabili − spiega Stefano Mosca, manager tecnico commerciale per l’Italia di Proto Labs − ma lo facciamo in modo innovativo così da offrire un servizio rapido. La sinterizzazione laser diretta dei metalli è una delle tecnologie produttive di cui disponiamo. Siamo in grado di realizzare pezzi costruiti secondo la modellazione che il cliente ci richiede, usando diversi metalli: l’alluminio, il titanio, l’acciaio martensitico e l’acciaio inossidabile». Per Proto Labs non vi sono applicazioni o mercati specifici. Il manager spiega che «in base alla nostra esperienza nel mercato italiano notiamo che in alcuni settori la DMLS è usata solo per prototipia, mentre in altri settori inizia ad essere impiegata per la produzione di serie. Il mercato medicale è un buon esempio di un settore dove la stampa 3D dei metalli ha trovato collocazione ad hoc». Anche per Mosca uno dei principali problemi della manifattura additiva di metalli è legato al costo alto delle materie prime, unito al fatto che servirebbero macchinari più vedicembre · 2016 17 Prototek Andrea Barchi, Chief operating officer di Prototek loci in modo da poter offrire tempi e costi di fabbricazione più contenuti. E per quanto riguarda la risposta del mercato, «capita spesso di proporre la DMLS ai clienti e sentirsi rispondere che l’hanno provata in passato, ma con risultati mediocri e costi alti. Una visione lontana dall’attuale offerta DMLS di Proto Labs: l’obiettivo è modificare questa percezione, con la qualità e i costi dei nostri prototipi e componenti. Il comparto 3D metallo è in costante crescita». Skorpion Engineering Leva freno di una moto ridisegnata per renderla più leggera senza penalizzarne le caratteristiche meccaniche e stampata in 3D con lega di alluminio. Italo Moriggi, General manager di Skorpion Engineering. Alle sue spalle una stampante 3D Concept Laser Prototek Nata nel 1999, racchiude attività di progettazione CAD 3D, scansione 3D e prototipazione rapida. Il 70% della sua attività è rivolta al settore gioielliero visto il vantaggio derivante dall’ubicazione stessa del service, Valenza, da sempre uno dei più grandi distretti orafi del Paese. Il restante 30% è rivolto a tutto il panorama industriale, inteso nel senso più ampio. «Abbiamo oltre 15 sistemi di stampa 3D − spiega Andrea Barchi, Chief operating officer di Prototek − con possibilità di spaziare tra diverse tecnologie additive tra cui MultiJet Printing, ColorJet Printing, Stereolitografia, Sinterizzazione laser, FFF. A gennaio introdurremo il primo sistema di additive manufacturing in metallo, modellatore ProX 100 della serie DMP di 3D Systems. Prevediamo, rispetto alla nostra tipologia di clienti, di offrire il servizio al settore dentale, gioielliero e dello stampaggio, e a tutti gli altri settori da cui riceveremo richieste». Materiali buoni ma cari. 18 Questo in buona sostanza il parere di Barchi sulle criticità della stampa 3D di metalli: «I materiali negli anni hanno subito una straordinaria evoluzione ottenendo caratteristiche sempre più simili a quelle definitive. Oggi si possono produrre parti sempre più complesse con la stessa performance di quelli prodotti tradizionalmente. L’unica criticità è rappresentata dal costo che, su alcune forme, non è conveniente». Anche per Prototek la conoscenza della manifattura additiva di metallo da parte del mercato è ancora fumosa. Barchi dice che «le aziende richiedono sempre più informazioni in merito alla stampa 3D in metallo. La domanda è tanta, ma la reale conoscenza e percezione della stessa è lontana dalla realtà. Le aziende pensano che con la stampa in metallo si possa fare qualsiasi cosa a prezzi ridotti, ma la realtà non è questa. La stampa in metallo ha la sua forza laddove si debbano creare geometrie impossibili da ottenere con i metodi classici e solo in questo caso è conveniente introdurla nel processo produttivo di un’azienda». Skorpion Engineering Skorpion Engineering si occupa di prototipazione rapida, principalmente per il settore automotive. Combina tecnologie additive e sottrattive per offrire un servizio completo dall’idea fino alla realizzazione dell’oggetto. Tecnologie che da poco riguardano anche la manifattura additiva di metalli. «Abbiamo appena introdotto una Concept Laser − conferma Italo Moriggi, General manager di Skorpion Engineering − poiché siamo convinti che le potenzialità della stampa 3D con polveri metalliche siano enormi. La possibilità di realizzare pezzi definitivi in acciaio, alluminio, titanio e cromo cobalto anche con geometrie complesse apre ulteriori frontiere al design innovativo e a un service come il nostro. Questa tecnologia, realizzando com- focus Zare Prodotto realizzato da Zare in un’unica sessione di lavoro con la Concept Laser XLine 2000R. Andrea Pasquali, RP Manager di Zare ponenti con proprietà metalliche identiche a quelle dei prodotti definitivi, può essere applicata a molti settori. Innanzitutto l’automotive e l’aereospaziale, ma anche il medicale e il settore degli stampi. La rapidità nella realizzazione dei modelli e il livello di precisione raggiunti consentono di abbattere il time to market e di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. Con l’innovativo processo Laser Cusing di Concept Laser è possibile infatti costruire pezzi di qualsiasi forma geometrica in diversi tipi di acciaio, alluminio, titanio, Inconel e leghe preziose, raggiungendo una densità del materiale prossima al 100% e durezze fino a 54 HRC». Riguardo i limiti, Moriggi sottolinea che l’utilizzo ottimale si ha solamente quando si impiegano modelli progettati secondo il pensiero additivo. «Realizzare con la sinterizzazione di metallo un classico pezzo da fonderia a volte può non essere utile o addirittura svantaggioso. Particolari pieni all’interno e troppo pesanti possono non essere adatti». Attualmente le lavorazioni metalliche sono una piccola percentuale dell’attività di Skorpion Engineering. «Da sempre siamo specializzati nelle materie plastiche − sottolinea Moriggi − ma abbiamo percepito le grandi potenzialità dell’utilizzo di polveri metalliche. Attualmente l’unica resistenza si traduce in termini di costi, che sono ancora elevati. Qualità e tempi di produzione sono invece sicuramente un vantaggio per qualsiasi tipologia di cliente». Zare Più che un semplice service, alla Zare amano definire la loro struttura come una “fabbrica dedicata alla produzione additiva” dotata di 15 impianti per stampa 3D di classe industriale e di un laboratorio di lavorazione, finitura e ripresa meccanica indispensabile per valorizzare al 100% la produzione additiva. «Di questi quindici impianti − dice Andrea Pasquali, RP Manager di Zare − sette sono per la sinterizzazione di metalli. L’ultimo arrivato in fabbrica è l’imponente XLine 2000R di Concept Laser, con una camera di lavoro di 800×400×500 millimetri». Il service crede molto nella collaborazione, in questo settore. «Uno dei vantaggi della produzione in additivo − af- ferma Pasquali – è la versatilità. Il rovescio della medaglia è l’essere tentati di servire tutti con criteri di scelta deboli. Abbiamo attuato accordi di fornitura di rilievo per poter disporre di materiali esclusivi e performanti come la famiglia Windform di CRP Technology e lo Scalmalloy di Airbus. Questo, di conseguenza, ci proietta a essere partner industriali ideali quando si devono produrre progetti critici, come nel motorsport e nel settore aeronautico». Il limite della tecnologia anche per il manager di Zare è rappresentato dalle dimensioni della camera di lavoro, anche se la Concept Laser XLine 2000R recentemente adottata dal service ha raggiunto dimensioni ragguardevoli. «Nel momento in cui le esigenze di produzione aumentano e si diversificano − aggiunge Pasquali − assume un peso importante nella pianificazione dei lotti produttivi anche l’eventuale cambio materiale. Sugli impianti di sinterizzazione dei metalli rimane a tutt’oggi un’operazione onerosa per tempo e risorse umane sulla quale credo valga la pena, da parte dei produttori, investire per il futuro». In Zare oggi oltre la metà delle lavorazioni riguarda la stampa 3D dei metalli, con un costante aumento percentuale. «La crescita è sostenuta anche dalla perfetta lavorabilità e ripresa meccanica che è possibile svolgere sul pezzo grezzo all’uscita di macchina» prosegue Pasquali. «È anche questo il senso dell’alleanza che ci lega da tempo a CRP Meccanica». Infine, per quanto riguarda la risposta del mercato alla stampa 3D di metalli, il manager di Zare è del parere che vi sia abbastanza sensibilità per quando riguarda la prototipazione, meno per ciò che concerne la realizzazione di pezzi definitivi o i lotti produttivi. «La stampa 3D, anche dei metalli − conclude Pasquali − è ancora percepita come ciò che accade prima di far entrare in gioco le tecniche di produzione tradizionali e, spesso, incontriamo diffidenza quando affermiamo che le caratteristiche meccaniche e funzionali di un pezzo realizzato in additivo sono identiche al pezzo ottenuto dal pieno. La progettazione in additivo è il vero driver di settore, è ciò che può portare reale valore all’industria nei prossimi anni». ∞ dicembre · 2016 19 sempre aggiornati con la newsletter Tutte le notizie sulle nuove stampanti e sui materiali. Approfondimenti e analisi sulle tendenze del settore. Le testimonianze di innovazione che arrivano dai professionisti italiani e mondiali. Le novità sulle attività dei service. Le voci dei protagonisti della fabbricazione digitale. Questi e altri ancora sono i contenuti della nostra newsletter, gratuitamente a vostra disposizione. 3D printing creative L A R I V I S TA D E L L’A D D I T I V E M A N U F A C T U R I N G BIMESTRALE Anno III - N° 015 dicembre 2016 www.3dprintingcreative.it Direttore responsabile Ivo A. Nardella Coordinatore Gianmario Pagani Direttore editoriale Marcello Oddini Redazione Dario Colombo (vicecaporedattore), Fabrizio Pincelli (vicecaposervizio), Valeria Teruzzi Ufficio grafico Elisabetta Delfini (coordinatore), Elisabetta Buda, Patrizia Cavallotti, Elena Fusari, Laura Itolli, Luciano Martegani, Cristina Negri, Luca Rovelli Segreteria di redazione New Business Media Anna Alberti, Donatella Cavallo, Paola Melis [email protected] Collaboratori Paolo Aliverti, Maria Artiaco, Riccardo Busetto, Antonella Camisasca, Maria Teresa Della Mura, Luigi Ferro, Giuseppe Goglio, Marco Lanza, Massimiliano Luce, Moreno Soppelsa, Leo Sorge Foto Depositphotos, Fotolia, Soppelsa Progetto grafico Elisabetta Delfini PROPRIETARIO ED EDITORE New Business Media Srl SEDE LEGALE E OPERATIVA Via Eritrea, 21 - 20157 Milano Per iscriversi e riceverla ogni settimana nella propria casella di posta elettronica, digitate: www.3dprintingcreative.it/ iscriviti-alla-newsletter/ oppure utilizzate il QR Code 3D printing creative UFFICIO TRAFFICO E PUBBLICITÀ: Cesare Gnocchi (direttore commerciale) Anna Boccaletti (coordinatore) [email protected] Carlo Rosa [email protected] Tel. +39 02 92984548 Stampa: REGGIANI SpA Via Alighieri 50 21010 Brezzo di Bedero (VA) SERVIZIO ABBONAMENTI Tel. +39 02 39090.440 - [email protected] prezzo di una copia 4,00 euro (arretrati 8,00 euro) Prezzo abbonamento cartaceo Italia 23,00 euro Prezzo abbonamento digitale 18,00 euro Conto corrente postale n. 1017908581 Bonifico bancario su iban: Banca Intesa San Paolo Ag. 2122 IBAN IT98G0306909504100000009929 intestato a: New Business Media Srl l’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile Registrazione Tribunale di Milano n. 214 del 06.06.2014 ROC n. 24344 dell’11 marzo 2014 - ISSN 2284-466X L A R I V I S TA D E L L’A D D I T I V E M A N U F A C T U R I N G nel prossimo numero • L’additive manufacturing a Mecspe • Le dinamiche dei brevetti di stampa 3D • Storie di manifattura additiva con metalli • Il mondo del software per gestire il 3D ... e molto altro 80 Responsabilità: la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro traduzione è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Ai sensi del D.Lgs 196/03 garantiamo che i dati forniti saranno da noi custoditi e trattati con assoluta riservatezza e utilizzati esclusivamente ai fini commerciali e promozionali della nostra attività. I Suoi dati potranno essere altresì comunicati a soggetti terzi per i quali la conoscenza dei Suoi dati risulti necessaria o comunque funzionale allo svolgimento dell’attività della nostra Società. Il titolare del trattamento è: New Business Media Srl, Via Eritrea 21, 20157 Milano. 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Moreno Soppelsa Fabbricare con la stampa 3D Fabbricare con la stampa 3D Tecnologie, materiali e metodologie per la manifattura additiva Questo libro è pensato per gli imprenditori, i progettisti e gli addetti alla produzione che vogliono avere una panoramica completa delle tecnologie attuali di produzione e prototipazione additiva, in modo da poter decidere se e come introdurre la stampa 3D nelle loro aziende.