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bcietà
di Achille Perego
La rivincita delle
Compiici i mutamenti sociali ed economici, stanno
riconquistando nelle famiglie italiane quel ruolo
che nelle ultime generazioni avevano un po' perso.
Naturalmente in versione rivista e corretta...
N
la soglia dei 40 anni - e anche
quelli economici, che stanno
di Professional aunts no riducendo l'aiuto familiare dei
kids: sono le zie a tempo pie- nonni, che vanno sempre più
no (o quasi) senza figli propri. tardi in pensione!, e rendono
Giovani, carine.alla moda e so- sempre più difficile pagare asili
prattutto single.che portano i nido o baby sitter. Ma chi sonipoti al cinema, a fare meren- no gli zii e le zie che si standa nei fast food o a fare shop- no prendendo questa grande
ping, insegnano (e anche rega- rivincita? E qual è il loro nuolano) le nuove tecnologie (dai vo ruolo?
tablet agli smartphone),giocano insieme e li accompagna- COME SONO CAMBIATE
no nei parchi di divertimento
Stando a una ricerca amese non addirittura in vacanza. ricana condotta da KRC ReE il fenomeno delle nuove zie search, una donna su 5 fa parte
(ma in genere di tutti gli zii) si della categoria delle zie: 23 mista diffondendo anche da noi. lioni di donne americane che
Compiici i cambiamenti so- spesso lavorano a tempo pieciali - ci si sposa sempre più no e ricoprono posizioni imtardi, diminuisce il numero dei portanti. E che sono diventate
bebé e si diventa mamme al- vere e proprie "angeli custodi"
egli Stati Uniti le chiamano Pank, acronimo
dei loro nipotini. Del resto, in
America, quella degli zii è sempre stata una figura importante. Non solo gli zii ricchissimi
- sognati anche da tanti italiani - che muoiono lasciando
ai nipoti un'eredità milionaria (ma spesso rappresentano un'illusione, come ha scritto Erich Muhsam, ebreo berlinese morto in un campo di
concentramento nel 193 3, nel
suo rieditato libro La psicologia
della zia ricca) ma anche personaggi di libri e film. Come la
celebre Zia Marne protagonista del libro di Patrick Dennis e dell'omonima pellicola
del 1958 con Rosalind Russel
che interpretava l'eccentrica
zia che fa da mamma all'orfano Patrick. Ma non possiamo
A CIASCUNO LA SUA...
I LA ZIA-TIPO Secondo la ricerca
commissionata da Ziario.it, analizzando
il sottoinsieme delle zie acquisite
0 di sangue e segmentandole per fàscia
d'età, spesa media mensile dedicata
alla famiglia, numero di nipoti e di figli,
emerge, che la zia-tipo ha un'età media
più elevata (tra i 45 e i 54 anni)
ed è più probabile che sia mamma
di uno o più figli.
1 LA ZIA DEVOTA Più giovane o più
adulta della zia-tipo è quella che,
appena ha un attimo di tempo,
lo dedica ai nipoti. Si concentra
nella fascia tra i 25 e / 34 anni di età
0 tra le aver 54, più probabilmente
ha un solo nipote e una famiglia sua
abbastanza numerosa (2 o più figli).
1 LA ZIA CHE VIZIA La zia che vizia
spesso con regali i propri nipoti ha un
profilo molto simile alla zia "devota":
si concentra nelle fasce d'età 25-34 e
aver 54, ha più probabilmente un solo
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Intimità
nipote e ha una famiglia sua abbastanza
numerosa (3 o più figli). Rispetto alle
zie "devote" ha una capacità di reddito
maggiore (tra 1.000 e 2.000 euro).
ì LA ZIA A NATALE La zia occasionale,
che vede i nipoti solo a Natale e nelle
feste comandate, si caratterizza per avere
un'età media più elevata (più di 54 anni),
una capacità di reddito più elevata
(oltre 2.000 euro) e un numero
non elevato di figli/nipoti.
» LA ZIA PANK E giovane, single, senza
figli, spesso con un lavoro di successo.
È professionalmente serena
(ben diversa dalla vecchia immagine
della zitella), con uno o più nipoti
ai quali dedica molto tempo insegnando
loro mille cose, inculcando passioni
(dagli sport ai viaggi) e mostrandosi
molto generosa tanto che
queste nuove zie spenderebbero
per i nipoti complessivamente
o/tre 9 milioni di euro l'anno.
f
dimenticarci degli eroi dei fumetti come quelli celeberrimi
di Walt Disney dove, da Paperino a Paperone.sono tutti zii.
La figura della zia, un'altra
persona rispetto ai genitori
o ai fratelli, che entra in famiglia (fenomeno descritto
in quello che è diventato il
manifesto delle nuove zie, il
saggio Otherhood di Melanie
Notkin, disponibile per ora in
Italia solo in versione inglese) e, sia per legami di sangue
sia per essere stata acquisita,
sta prendendo piede anche
da noi. Tanto che sarebbero
quasi 700mila le Pank italiane,
le moderne zie che assomigliano un po' alla splendida
Margherita Buy protagonista
del film Viaggio sola. E che hanno trovato un punto di riferimento nel sito www.ziario.it.
Un portale nato quest'anno
dall'esigenza di uno scambio
di esperienze, aneddoti, pareri
e consigli (comprese le fiabe
da raccontare ai nipoti, le loro
battute più buffe, i luoghi dove
portarli, i giochi da fare insieme o le ricette da preparare
loro) sui tanto amati nipotini.
Ideatrice della community dedicata a tutti coloro che sono
LA PAROLA
ALLA PSICOLOGA
zii di sangue, o si sentono tali
perché legati a figli di amici
stretti o di colleghi vicini, è
Elena Antognazza. Milanese, 43 anni, non single ma
senza figli, Elena adora i suoi
due nipotini, Martina di 8 anni e Simone di 5,che quest'estate, per dare una mano ai
genitori al lavoro, ha portato
insieme in vacanza in montagna. Zia in seconda è invece Chiara Bonifazi, che
ha dato un supporto operativo all'impresa capitanata
da Elena. A loro, per far conoscere e crescere Ziario.
it, si è poi aggiunta Daniela
Apollonio, pluri-zia e vera
anima tecnologica del progetto, che ha costruito la casa delle zie online.
Su Internet, racconta Elena
che ha avuto questa ispirazione durante la sua esperienza di lavoro negli Stati Uniti,
ci sono tantissimi siti e blog
di mamme. Nessuno, invece,
era dedicato alle zie. «Così mi
è venuta l'idea di creare una
community per tutti gli zii e
le zie, sia quelli di sangue sia
quelli acquisiti, che sono tantissimi. Per chi riesce a passare tanto tempo con i loro ni-
poti e chi invece ne ha poco
e compensa questa mancanza
magari con i regali o con rapporti a distanza, con il telefono o le e-mail».
Del resto, aggiunge Elena, la
figura dello zio non si è mai
persa, soprattutto nel Sud Italia. E oggi ha ritrovato un ruolo importante e complementare (non concorrenziale) a
quello dei genitori e dei nonni. Rispetto ai quali la zia è più
giovane, più disposta a giocare
con i nipoti, praticare insieme gli sport o viaggiare. E a
fare loro da "insegnante" per
conoscere le nuove tecnologie, dallo smartphone ai social network. E, continua Elena, «se le zie non hanno figli,
come nel mio caso, sono molto disponibili a dare una mano
offrendosi anche come baby
sitter, un costo che oggi molte famiglie non riescono più a
sostenere. Rispettando però
sempre il loro ruolo, senza
invadere lo spazio riservato
ai genitori ai quali spetta il
compito di essere più severi nel fare osservare le regole di una buona educazione. E
neppure quello dei nonni, ma
rappresentando per i nipoti la
compagnia un po' più leggera
e divertente».
Che in Italia la "tribù" degli zii e delle zie sia numerosa lo conferma un'indagine
condotta dall'istituto di ricerca Human Highway proprio per Ziario.it. Alla domanda " Hai dei nipoti tuoi
(figli di sorelle/fratelli) o acquisiti (figli di cognato/a)?"
il 63,5% del campione ha risposto in maniera affermativa, mentre uno su due ha dichiarato di avere un legame
talmente forte con una persona (figlio di amici, parenti,
ecc.) tale da sentirsi zio "acquisito". Così l'universo complessivo degli zii emerso dal
sondaggio è stato di quasi il
77%, pari a 22,7 milioni di persone (utenti Internet settimanali).Tra queste sono risultate
in netta maggioranza le donne, di cui 1*80,4% si sente zia.
Dallo studio è emerso anche
che chi ha avuto un bravo zio/
zia da piccolo è più probabile
che diventi lo stesso da grande. Ma anche che le zie si dimostrano un po' più disponibili e felici di dedicare tempo
ai propri nipoti e più inclini
anche a viziarli...
I È vero che si stanno
"riscoprendo" gli zii?
«In passato questa figura
è sempre stata importante
e presente nefie famiglie
- risponde la psicoioga
e psicoterapeuta Anna
Oliveiro Ferrari*. Succedeva anche che una
zia, magari nubile, vivesse
addirittura in casa. Poi,
diciamo con le ultime due
generazioni, forse gli zii
avevano perso
un po' il loro ruolo».
I Adesso però sembra che
lo stiano riconquistando!
«È vero. Indubbiamente
esiste anche un aspetto
pratico. Mi riferisco a
genitori molto impegnati
che spesso hanno bisogno
di un aiuto per i figli e
non sempre lo trovano
nei nonni o sono in grado
di sopportare il costo
di una baby sitter. Allo
stesso tempo aumentano
le donne che diventano
mamme tardi o sono single
senza figli. E senza dubbio
è più piacevole occuparsi
dei nipotini nel tempo
libero, senza il peso
della responsabilità
di un genitore».
I // ruolo della zia non
può entrare in conflitto e
competizione con quello
dei genitori o dei nonni?
«L'importante è sapere
distinguere i compiti e
gli stili educativi. Evitare
le gelosie o il vizio di
voler rubare gli affetti o
accaparrarsi le simpatie.
Una zia deve sapere
sempre qual è il suo ruolo,
entrando nella famiglia
con rispetto, serenità
e un tocco di leggerezza.
E sapendo anche che
i nipotini cresceranno
e verrà il momento che
alla compagnia di una zia
o uno zio preferiranno
quella di amici e amiche
o dei primi fidanzatini!».
Intimità
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