+ Inserto: Carezza Ski
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+ Inserto: Carezza Ski
Alta Qualità E d i zi o n e www.mediaradius.it speciale Carezza Ski: Futuro con tradizione Storia, Ricordi, Visioni www.mediarad ius.it Alta Qualità Ediz ione spe cial e Carezza Ski: Futuro con tr adizione Storia, Ricord i, Visioni Impressum Editore: Athesiadruck S.r.l., BolzanoReg. Trib. Bolzano N° 26/01, il 27.11.2001 Responsabile redazione: Armin Mair Responsabile direttore di progetto: Franz Wimmer Redazione/Produzione: Barbara Weissensteiner Redazione: Jutta Kußtatscher Cont enuto 04 Area sciistica Carezza Karersee: turismo e storia 07 Il Grand Hotel Carezza 10 Dagli inizi ad oggi 12 Aneddoti e ricordi 18 Intervista a Georg Eisath 21 Il ritorno alla vetta 22 Futuro con tradizione 18 Traduzioni: Pro Text, www.protext.bz.it. Amministrazione: Via Cappuccini 5, 39100 Bolzano, Tel. 0471 977 824 Foto: Athesia, Carezza, Archivi pubblici e privati Concetto e realizzazione: King Laurin S.r.l., Appiano (BZ) Grafica & impaginazione: Georg Hochkofler Produzione: Athesiadruck S.r.l., Bolzano Generatori di neve con compressore esente da olio Tiratura: 25.000 Dal 1999 tutti i generatori di neve TechnoAlpin sono equipaggiati di un compressore a stantuffo esente da olio, che si contraddistingue per l’efficienza energetica e la bassa manutenzione. Così si rispetta l’ambiente riducendo al tempo stesso sensibilmente i costi di produzione della neve. www.kaeser.com www.technoalpin.com La redazione non si assume alcuna responsabilità per il contenuto delle pagine pubblicitarie, i redazionali e per i siti web indicati. “Sono l’imprenditore d’impianti più verde che ci sia”. Georg Eisath, fondatore della TechnoAlpin, è un imprenditore di successo e, insieme alla moglie Monika Auer, dirige la struttura turistica appartenuta ai suoceri e l’albergo a quattro stelle Berghotel Moseralm. Dal 2008 è a capo del Consorzio Carezza-Karersee, che coordina 12 impianti di risalita a Carezza. La sua visione del futuro dopo 60 anni di comprensorio sciistico Carezza-Karersee. s k i a r e a C a r e z z a skiarea C arez za In considerazione della nuova rinascita ai piedi del Catinaccio, resa possibile dalla fusione delle società di gestione degli impianti nel Consorzio Carezza, queste cifre appaiono come un bilancio intermedio. La tendenza mostra che l’interesse per l’area Carezza è in crescita. I prossimi 60 anni iniziano con questa stagione invernale. È il momento di guardare indietro alla generazione che ha vissuto e contribuito a realizzare i 60 anni passati. Dietro a ciascuna delle 97 aziende alberghiere c’è una famiglia e una storia. La forza della famiglia “Un successo imprevisto.” La storia della località sciistica Carezza è un pezzo di storia del turismo dell’Alto Adige. In uno stralcio di tempo si può riconoscere un cammino segnato da tre colonne: coraggio, idee creative e molto lavoro. “I solenni, monumentali e variopinti paesaggi delle Dolomiti hanno da sempre affascinato un gran numero di viaggiatori, e sono stati fonte di numerose interpretazioni scientifiche e artistiche”, recita un estratto della motivazione con cui l’Unesco nel 2009 ha dichiarato le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. Nova Levante e l’are Carezza si trovano nel bel mezzo di questo paesaggio sfaccettato. Nel 2011 si festeggia un anniversario: i 60 anni dell’area sciistica Carezza, che venne inaugurata nel 1951 con la costruzione dell’impianto di risalita Paolina ai piedi del Catinaccio con vista sul Latemar. L’anniversario e il riconoscimento di Patrimonio dell’Uma- 4 2010 nità evidenziano delle prospettive che puntano ampiamente al futuro. Nova Levante con l’area Carezza conta 2000 abitanti scarsi, ma nei decenni passati si è trasformata nel luogo di vacanza preferito da innumerevoli turisti provenienti da Germania, Belgio, Danimarca, Olanda e dagli Stati Uniti, ma anche dal resto d’Italia e dall’Alto Adige. Soltanto nei fine settimana sono ben 5000 i visitatori e le visitatrici che frequentano la rinnovata area sciistica. Oggi 97 aziende alberghiere offrono alloggio a turisti provenienti da tutto il mondo: l’offerta va dagli hotel alle pensioni, dai garni alle stanze private, senza contare gli agriturismi con offerte vacanze e appartamenti. Tutte hanno collaborato e fanno parte della storia del turismo del posto, che è iniziato con lo splendore del Grand Hotel. E non si tratta di focalizzarsi sul periodo straordinariamente brillante che ha segnato il fulmineo inizio dell’area vacanze con il Grand Hotel (vedi riquadro), ma di portare l’attenzione piuttosto su quello che è successo dopo, quando si è trattato di costruire dalla base per creare ciò che ancora è una parte della realtà attuale, anche se in vari posti le redini sono passate ai figli, o addirittura alla generazione ancora successiva. Tre albergatori raccontano A molti altri le cose andarono come ad Anna Pichler, Filomena Auer e Richard Tschager: un’idea, un’opportunità... e il coraggio di buttarsi con fiducia che veniva dal lavoro fatto con gioia. “Senza non ce la si fa”, conferma Filomena Auer. La fortuna di rimboccarsi le maniche nel momento giusto, con l’idea giusta non basta a nessuno. “Non lavoravo solo dodici ore, ma da quattordici a sedici ore al giorno”, ricorda Richard Tschager, che presto divenne padre. Anna Pichler e Filomena Auer misero al mondo i propri figli durante quel periodo di grande lavoro. L’Hotel Central ebbe nel 1961 la prima piscina riscaldata, perché “soltanto alla fine degli anni sessanta si è iniziato a credere che il flusso di turisti non sarebbe calato,” racconta Richard Tschager. Fino a quel momento ogni iniziativa fu tuttavia coraggiosa e piena di speranza. Anche la Moseralm venne ampliata: inizialmente gli avventori dovevano passa- 2010 5 s k i a r e a re per la cucina per raggiungere la stube. “L’entrata separata ci facilitò molto”, presto si aggiunse anche una camerata con materassi, poi furono realizzate delle stanze. “Per molti anni avevamo il pienone sia d’inverno che d’estate”, ricorda anche Anna Pichler. Alla stazione a monte la baita venne ampliata in albergo. Una camerata con materassi era allora, persino nei più rigidi inverni, un piacere per quegli spiriti sportivi. Il parroco come mediatore turistico La collaborazione con l’associazione turistica non era ancora sviluppata. Pertanto Tschager, Filomena Auer e Anna Pichler trovarono un pro- C a r e z z a prio modo di attirare clienti anche dall’estero. “Grazie alla mediazione del parroco per molti anni venne un gruppo giovanile dalla Germania”, ricorda Filomena Auer. “Molto si doveva ai racconti dei turisti al loro ritorno a casa”, spiega Anna Pichler. Poi anche i figli cresciuti dei turisti iniziarono ad arrivare con le proprie famiglie. Ma ciascuno cercava di proporre la propria offerta anche tramite agenzie ai turisti in Olanda e Belgio. L’attività divenne presto continua sia d’inverno che d’estate. “Talvolta i posti letto erano scarsi. Nei primi anni ho anche dormito in cucina, quando altrove non c’era più posto”, racconta ad esempio Anna Pichler. Il rifugio Paolina è ormai da tempo il rifugio de- skiarea C arez za gli sciatori di Carezza per eccellenza. Viene ora gestito da Hermann, figlio di Anna Pichler, mentre Hansi, l’altro figlio, gestisce con sua figlia il rifugio Masarè, che pure conta ormai tra i più rinomati di Carezza per gli sportivi, sia d’inverno che d’estate. L’Hotel Central dispone oggi di 56 letti, ha tre stelle, ed è gestito dal figlio di Richard Tschager. E la malga Moseralm è diventata uno dei più grandi alberghi del paese: un hotel di montagna a quattro stelle gestito dalla figlia di Filomena, Monika Auer, insieme al marito, Georg Eisath. Un successo imprevisto. La ripida ascesa della stella delle Alpi Moseralm Filomena Auer, Moseralm. La giovane donna della Val d’Ultimo a 26 anni, nel 1951, accettò l’offerta di un amico dei suoi fratelli di lavorare in malga durante l’estate. Siegfried Auer era tornato da poco dalla guerra e suo padre aveva ottenuto nel 1949 la licenza per la mescita in malga. Siegfried assunse la gestione, aveva bisogno di aiuto, e arrivò Filomena. Non passò molto tempo prima che i due si accorgessero che non solo lavoravano bene assieme, ma che era nato l’amore tra loro. I due si spo- Il Grand Hotel di Carezza sarono nel 1952. I turisti che avevano bisogno di ristoro durante una passeggiata dal Grand Hotel, o che la domenica programmavano le loro gite da Bolzano, trovavano da Filomena e Siegfried buona cucina casalinga e bevande portate con fatica fino alla malga. Ma anche la gente di tutta l’area, fino alla Bassa Atesina, veniva il mercoledì sera a spezzare la settimana con una rilassata serata di festa, come si usava allora. Fin dall’inizio la Moseralm rimase aperta dodici mesi all’anno. Il Grand Hotel di Carezza pose le basi per il turismo a livello europeo. Omaggio al tempo dei pionieri. C arezza assume nella storia del turismo in Alto Adige un brillante ruolo di precursore. Non appena si poté attraversare con successo la Val d’Ega, un profondo canyon porfirico, cioè quando fu terminata la strada dolomitica, realizzata tra il 1860 e il 1895, che portava dalla Val d’Isarco al passo tra Catinaccio e Latemar, si diffuse in tutta Europa la voce del leggendario panorama montano che qui ornava l’orizzonte. La costruzione della strada venne avviata da Theodor Christomannos, un giurista nato a Vienna, che opera- va a Innsbruck e abitava a Merano. Nell’ambito delle sue attività politiche l’appassionato alpinista riuscì a promuovere questa strada di montagna, per cui nessuno si stupì che quando la strada arrivò al Passo di Costalunga, egli avviasse anche la costruzione di uno stabilimento ricettivo. Venne realizzato il Grand Hotel, e a partire dal 1896 visitatori tanto curiosi Hotel Central Richard Tschager, Hotel Central. All’età di 30 anni decise di diventare oste. L’occasione glie la diede suo padre, che riuscì a comperare all’asta una vecchia casa con licenza alberghiera. Nel 1952 Richard Tschager ricostruì la casa al centro del paese. Una struttura moderna, allora anche acqua corrente fredda e calda volevano dire questo. Ben presto i 25 letti furono occupati. Inizialmente in estate, ma dopo pochi anni si aggiunse anche la stagione invernale, grazie all’attività sciistica di Carezza. 6 2010 2010 7 s k i a r e a C a r e z z a ... all’ottavo cielo quanto illustri iniziarono a seguire il richiamo verso la montagna di Christomannos. Dall’imperatrice Sissi allo scrittore Arthur Schnitzler la lista degli ospiti illustri continuava fino allo statista Winston Churchill, alla giallista Agatha Christie e al romanziere Karl May. In questo modo erano state poste salde basi alla vastissima fama di questa spettacolare esperienza di va- canza. Nessuno doveva essere deluso. Di questo si preoccupava la direzione dell’albergo che offriva ai propri ospiti tutto ciò che era possibile a 1700 metri sul livello del mare, dal golf all’equitazione. Nei periodi di punta il Grand Hotel serviva i suoi 300 ospiti mettendo a disposizione 220 dipendenti. Mentre la Prima guerra mondiale quasi non lasciò traccia a Carezza, la Secon- da interruppe la ripida ascesa di questa stella delle Alpi. Il Grand Hotel venne trasformato in ospedale per i feriti. L’attività alberghiera venne ripresa poco dopo la guerra, ma il glorioso capitolo ormai volgeva al termine. Iniziative originali, come il congresso medico che vi si svolse nel 1958, non ebbero effetti duraturi. Il Grand Hotel venne chiuso. Oggi l’edificio ospita appartamenti vacanze. Rifugio Paolina Anna Pichler, Rifugio Paolina. La giovane donna viveva con il marito Josef nel maso paterno, il Ratzohlerhof. Vi era cresciuta come trovatella e, insieme al marito, aiutava i genitori nella gestione della piccola fattoria. Quando venne aperto l’impianto di risalita Paolina, Anna andò a falciare il fieno nel prato vicino, e passando accanto alla stazione a monte ebbe un’idea brillante: “Proprio qui ristorerò i viandanti.” Detto fatto, la stessa estate eresse presso la stazione a monte una mescita temporanea, offrendo ristoro ai turisti. Senza tetto, solo un piccolo fornello a gas. Era stata posta la prima pietra del rifugio Paolina. Siamo leader mondiali per sicurezza, qualità e tecnologia dei nostri impianti. Studiamo ogni singolo elemento per garantire la massima affidabilità ed il massimo comfort a chi viaggia con noi. Faremo di tutto per farvi salire all‘ottavo cielo! Doppelmayr Italia Srl Zona Industriale 14 I - 39011 Lana / Italy 8 2010 www.doppelmayr.com [email protected] s k i a r e a C a r e z z a skiarea C arez za Sviluppo dell’ area sciistica gennaio 1951 Seggiovia Paolina 411 1952/53 Sciovia Latemar I 414 1954/55 Sciovia Christomannos 413 1955 Sciovia Moseralm 406 1956/57 Sciovia Moos di Matt Schuster nel paese di Nova Levante 1957/58 Sciovia Golf 417 1959/60 piccola Sciovia Latemar II 416 1960/61 Sciovia Matzn nel paese di Nova Levante 1961 Sciovia Rosengarten 408 1967/68 Sciovia Laurin II al Rifugio Fronza 403 1969/70 Sciovia Hubertus inaugurata a febbraio 1970 412 1970/71 Laurin I - Nova Levante Frommeralm 401 1971/72 Sciovia Masaré 409 1972/73 Moseralm II 405 1975/76 Sciovia Franzin 407 10 XX/20XX metà degli anni ‘70 Latemar III 1986/87 trasformazione della Sciovia Christomannos in seggiovia a 2 posti 1986/87 Sciovia Tschein (inaugurato il 20.03.1987) 404 1994/95 Seggiovia Laurin III 402 1995 ristrutturazione Sciovia Golf I; costruzione Sciovia Golf II 1995/96 Paolina: nuova Seggiovia a 4 posti 411 2001 le Sciovie Latemar interrompono l’esercizio (fino 08/09) 2001-2007 Impianti Laurin attività soltanto estiva febbraio 2008 Rilevamento degli 11 impianti di risalita della Latemar Karersee Srl e Laurin Spa da parte di Georg Eisath 2008/09 Riapertura Cabinovia Hubertus 412 , Seggiovia a 4 posti Pra di Tori 414 e Sciovia Pope 416 s k i a r e a C a r e z z a skiarea C arez za Friedrich Fäckl “Lo stile nel tempo cambia …” Ogni anno a febbraio trascorrevano una vacanza nell’area sciistica di Carezza delle hostess dal Belgio. Noi, io e i miei colleghi maestri di sci, festeggiammo quattro notti di seguito con quelle belle signorine, insegnando di giorno a loro ed altri turisti a sciare, senza mai dormire. Nato nel 1935 Assistente maestro di sci nel 1956 Maestro di sci professionista nel 1958 Ha imparato a sciare a nove anni. “A Carezza il turismo di massa iniziò negli anni quaranta.” “I miei familiari erano molto contenti che fossi diventato maestro di sci.” “All’esame si ricevevano dei punti in più per ogni lingua straniera, escluso l’italiano. Anche noi di lingua tedesca ricevemmo qualche punto.” Per chi voleva imparare a sciare Carezza presentava e presenta tutt’oggi ampiamente occasione. Giovani ragazzi fondarono la Scuola di sci offrendo corsi a turisti e alla gente del posto. Questi giovani ragazzi ormai sono signori: I pionieri dello sci Friedrich Fäckl, Ferdinand Pattis, Sigmund Dejori e Ludwig Wiedenhofer ricordano… Generazioni di sciatori hanno imparato ad affrontare e fare le discese sugli sci a Carezza, il più bel posto immaginabile. Il servizio e la competenza nell’insegnamento dell’arte dello sci, 12 2010 mettendo il divertimento al primo posto, è stata garantita sin dall’inizio nell’area sciistica di Carezza. Giovanotti appassionati colsero già all’apertura della seggiovia Paolina l’iniziativa e offrirono i primi corsi di sci tramite gli alberghi. L’apertura della Scuola di sci con apposito ufficio venne realizzata poco tempo dopo per affrontare ancora meglio le esigenze degli ospiti offrendo corsi su misura. Con il passare del tempo cambiarono gli ospiti, il materiale degli sci, il tipo di infortuni…. – i pionieri sciistici e i loro ricordi. L’album dei loro ricordi e delle loro avventure. “Fondammo in tre la prima scuola di sci di Carezza nel 1958. Ma potevamo chiamarci soltanto ‘corso di sci’. Per questa scuola lavoravano, ai tempi d’oro, circa 20 maestri di sci. Ben 25 maestri di sci dei 45 che lavoravano a Carezza venivano da Nova Levante.” “Spesso avevamo con noi un pezzo di ricambio: se a qualcuno si rompeva la punta dello sci, potevamo montarci la punta di ricambio, per farlo arrivare in fondo alla pista. Era una punta di metallo che si poteva fissare sullo sci rotto.” “Invece di usare il gatto delle nevi, le piste venivano battute. 3-4 persone risalivano sfalsate, in modo tale da spianare una striscia possibilmente larga di pista.” “Lo stile si evolse col tempo. Fino al 1956 si usava lo stile ruotato, in cui si doveva oscillare il busto nelle curve. A partire dal 1957 circa, imparammo la spalla opposta, in cui il busto veniva ruotato in modo opposto alle gambe. E lo insegnavamo anche ai nostri allievi. A partire dal 1965 la sequenza di movimenti divenne un po’ più naturale, il busto e le spalle seguivano la direzione di marcia.” 2010 13 s k i a r e a C a r e z z a skiarea C arez za Sigmund Dejori “Il primo impianto di risalita venne costruito dalla società Paolina, il rifugio Paolina era gestito dal Grand Hotel.” “Sciare mi affascinava, facevo gare. Gli amici allora mi spronarono a fare l’esame come maestro di sci. Arrivai alla scuola di sci come quarto maestro.” “Ogni hotel aveva un suo impianto di risalita. Il Grand Hotel il Paolina, l’Hotel Carezza la pista Latemar. Ferdinand Pattis Nato nel 1935 Assistente maestro di sci nel 1959 Maestro di sci professionista nel 1961 Ha iniziato a sciare a sei anni. È stato sciatore agonistico fino a quindici anni Figlio del fondatore della 1° società sciistica Paolina “All’inizio proponevamo dei corsi che si svolgevano al mattino. Più tardi organizzammo per i turisti anche gite a Canazei, a Campitello, in Val Gardena e sulla Marmolada. Queste escursioni erano molto apprezzate dalle persone in forma. A tratti bisognava anche portare gli sci in spalla. A volte trovavamo dei portatori allo scopo. Mi ricordo di uno che portò dodici paia di sci fino alla stazione a valle della Marmolada.” “Gli albergatori del paese dovevano pagare 10.000 lire a stagione agli hotel, che erano i gestori degli impianti di risalita, affinché gli impianti rimanessero in funzione anche durante la settimana. Altrimenti la gestione non sarebbe mai stata redditizia.” “I primi turisti venivano dalla Germania. Poi pian piano vennero, soprattutto nel periodo di Natale, delle persone da Milano per sciare durante le vacanze. Ma anche danesi e inglesi vennero molto presto da noi.” In equilibrio. TANTI AUGURI WIPPTALER BAU SPA I-39049 Vipiteno · Via Brennero 40 Tel. 0472 764463 · www.wipptalerbau.com Messaggio pubblicitario Congratulazioni per i 60 anni del Carezza Ski. Con la costruzione del bacino artificiale abbiamo dato il nostro contributo per garantire la neve anche in futuro. Per mantenersi in equilibrio sono necessarie abilità, esperienza e un’adeguata attrezzatura. E, naturalmente, un partner su cui fare affidamento. Con Raiffeisen mi sento al sicuro. www.raiffeisen.it s k i a r e a C a r e z z a “Facevamo gare, affrontando sciatori di altri club. C’erano, oltre a noi, anche altri club sciistici in tutto l’Alto Adige, come ad esempio lo Sciclub Marmolada, il Monte San Vigilio, il Merano, l’Alta Badia. Il 6 gennaio c’era l’appuntamento fisso della gara del Latemar. A Carezza facevamo fino a nove gare nella disciplina ‘discesa libera’.” “Una volta gli sciatori tendevano a rompersi il malleolo, oggi, in caso di frattura alla gamba durante lo sci, è più frequentemente coinvolta la tibia. Questo deriva dall’attrezzatura diversa.” Nato nel 1928 Assistente maestro di sci nel 1956 Maestro di sci professionista nel 1958 Ha imparato a sciare a quattro anni. “Inizialmente preparavamo la pista da soli, in seguito con i nostri ospiti, salendo su per la pista con gli sci. Soltanto più tardi venne introdotto un apparecchio: un rullo di legno per comprimere la neve. I gestori degli impianti di risalita, che non erano molto sicuri sugli sci, chiesero a noi se potevamo occuparcene. Noi, tenendo fermo il rullo uno davanti e uno dietro, scendevamo varie volte per la pista.” “I turisti che volevano imparare a sciare erano da un lato gli ospiti degli alberghi, ma d’altro canto arrivavano anche sempre più bolzanini.” All’inizio degli anni sessanta fu ospite del Grand Hotel Luis Trenker con la sua fidanzata Marianna Koch, la quale, ad un tè delle 5 invitò il maestro di sci Friedrich Fäckl a ballare (abbiamo anche una foto a riguardo), prenotando in segreto una lezione di sci con lui alle 8 del mattino, perché non era soddisfatta del corso di Luis Trenker. Voleva imparare il nuovo stile. Luis Trenker a quell’ora, alle 8 del mattino, andava sempre a fare una passeggiata, per cui la sua fidanzata alla chetichella andava a prendere lezioni da Friedrich Fäckl. Ma Trenker lo scoprì e la aspettò, profondamente offeso, alla stazione a valle. Si arrabbiò così tanto, che partì immediatamente. Allora Friedrich Fäckl venne convocato dal direttore del Grand Hotel. Era colpa sua che Trenker fosse partito. I soggiorni già pianificati dei giornalisti dovettero essere cancellati. www.obkircher.com | T 0471 614103 Ludwig Wiedenhofer “Capitarono anche degli infortuni, erano situazioni difficili. Mi ricordo di una giovane donna sulla pista del Latemar che si ruppe una gamba. La portammo giù dal monte in due, uno la portava e l’altro aveva i suoi sci, e poi la accompagnammo con la nostra auto all’ospedale di Bolzano. Fu molto duro e doloroso per la ragazza.” ROTTA SULLA QUALITÀ... “Ogni hotel di Carezza aveva il suo maestro di sci: eravamo in tre, ciascuno insegnava agli ospiti di uno dei tre alberghi, il Grand Hotel, il Latemar e l’Hotel Knoll.” “Erano più che altro gli adulti che erano interessati ad imparare a sciare. Perché durante la guerra non era stato loro possibile sciare, e ora volevano recuperare. Inoltre erano le persone tra i 40 e i 60 anni ad avere i soldi.” 16 2010 PULLMAN GRAN TURISMO NOLEGGIO C.C. MINIBUS RIMORCHIO BICICLETTE Via Carezza 14 . Nova Levante . Tel. 0471 613 173 - 0471 613 101 . [email protected] w w w . l a t e m a r - b u s . c o m s k i a r e a C a r e z z a skiarea C arez za “Sono l’imprenditore d’impianti più verde che ci sia” più di quello che è già stato fatto in passato affinché si possa migliorare ulteriormente il servizio. Ogni giornata a Carezza deve essere una bella giornata invernale, per gli sportivi, per chi sa godersi la vita, per gli intenditori e per ogni membro della famiglia. Se in una famiglia di cinque persone tutti praticano uno sport diverso, ognuno trova a Carezza quello che fa per lui. E la cosa più bella è che i membri della famiglia possono darsi appuntamento e incontrarsi per una pausa o alla fine della giornata in più del 90% dei rifugi. È difficile trovare qualcosa del genere in tutta l’area alpina. Questo è sciare in paese. Molti ci invidiano per questo. Siamo felici sia per i nostri ospiti che per noi stessi. Georg Eisath, fondatore della TechnoAlpin, è un imprenditore di successo e, insieme alla moglie Monika Auer, dirige la struttura turistica appartenuta ai suoceri, l’albergo a quattro stelle Berghotel Moseralm. Dal 2008 è a capo del Consorzio CarezzaKarersee, che coordina 12 impianti di risalita a Carezza. La sua visione del futuro dopo 60 anni di comprensorio sciistico Carezza. Radius: Signor Eisath, qual è la sua visione del comprensorio sciistico Carezza? G.Eisath: Mi baso sui fatti e l’area di Carezza è da più di 100 anni tra le prime mete di vacanza nelle Alpi. Il comprensorio sciistico festeggia quest’anno il 18 2010 suo 60° anniversario. Tutti lo sanno: chi programma una vacanza, cerca il posto più bello al mondo. E io dico che non c’è posto più bello al mondo di Carezza. Lo vedo come un nostro dovere presentare questa destinazione di vacanza come merita, e quindi anche con ciò che essa ci offre. Radius: Come la presenterebbe? G.Eisath: Conosce altri comprensori sciistici che hanno delle montagne così belle, dove splende così tanto il sole, dove si può praticare ogni tipo di sport invernale e dove si può allo stesso tempo sciare direttamente in paese, fare sci di fondo, andare in slittino e molto altro? Passo Costalunga è già oggi meta di vacanza per famiglie e appassionati di sport in- vernali. Qui gli ospiti possono vivere la spettacolare esperienza di passare le proprie vacanze invernali o estive in mezzo al Patrimonio naturale dell’Umanità. Radius: Lei, signor Eisath, ha fatto molti sforzi e ha sistemato il comprensorio grazie a grossi investimenti. Adesso come presidente della Latemar-Karersee Srl se ne assume la responsabilità e i rischi. Che cosa le ha dato questa motivazione? G.Eisath: Mia moglie ed io abbiamo rilevato con impegno l’esercizio di famiglia Moseralm situato proprio nel mezzo del comprensorio sciistico. Per questo motivo è mio interesse che anche i dintorni siano adeguati al turismo. Questo comprensorio è un’occasione unica e io ho colto questa occasione e tratto il meglio da essa. Uno doveva dire o bianco o nero. Questa qui è la mia vita. È un vero peccato non aver colto per così lungo tempo le occasioni che questa zona offre. Radius: Il problema in inverno, fino a due anni fa, era costituito dal fatto che gli impianti di risalita e le piste erano aperti parzialmente ... G. Eisath: E questo era davvero un peccato. Nessuno conosceva più il comprensorio sciistico e tutti pensavano fosse chiuso. Ma per fortuna siamo riusciti a cambiare la situazione. Oggi si può scegliere tra 16 impianti di risalita che quasi non si possono prendere tutti in un giorno. Abbiamo una vasta offerta di piste nere ma anche di quelle più facili. E stiamo lavorando Radius: Conosce il motivo per cui si è giunti alla situazione in cui ognuno voleva risolvere da sé una situazione comune? G.Eisath: Altre località tradizionali conoscono questo problema. Prima era consuetudine che gli hotel costruissero i propri ski-lift, realizzassero i propri parcheggi, le proprie piste e i propri impianti di innevamento. Ad esempio a Cortina o all’Alpe di Siusi avevano lo stesso problema. Ma non pensi che in altre località sciistiche tutto scorra sempre e solo in modo armonioso. Radius: I vecchi proprietari degli impianti sciistici si sono riconciliati tra loro? G. Eisath: Il fatturato era diminuito. Ognuno sapeva che si sarebbe dovuta intraprendere una strada nuova e ora l’abbiamo trovata. Il fatturato è salito nuovamente. L’obiettivo che ci siamo posti non è stato ancora raggiunto. Nei giorni feriali arriviamo ai 2000 ospiti. Il nostro intento è di raggiungere i 3000. Nel fine settimana abbiamo già raggiunto il numero a nostro parere auspicabile tra i 4000 e i 5000 ospiti. Questa tendenza permette a tutti qui, compreso me, di essere fiduciosi. Radius: Passo Costalunga verrà ampliato con nuovi hotel e nuovi impianti di risalita? G. Eisath: Nel comune di Nova Levante dovrebbero aggiungersi circa 500 posti letto, autorizzati già a livello urbanistico. Il complesso di impianti sciistici di Carezza è grande abbastanza. Molti impianti sono già attrezzati secondo gli standard moderni. Gli impianti di risalita più datati vengono attualmente modernizzati. Abbiamo già costruito tre nuovi impianti di risalita, la cabinovia Hubertus, la seggiovia Pra di Tori e lo ski-lift La Pope. Ora ristruttureremo la seggiovia Tschein. Inoltre una moderna cabinovia dovrebbe collegare Nova Levante con la Malga Frommer. Le persone del posto e gli ospiti dovrebbero raggiungere il comprensorio sciistico di Carezza-Karersee dal centro del paese. In questo modo si rende possibile un ulteriore accesso all’area sciistica. Il viaggio da Bolzano ad esempio si dimezza. Si raggiunge il nostro comprensorio sciistico da Tires, dalla Val di Fassa e da Bolzano, con l’auto o con un servizio di bus-navetta e con gli impianti di risalita. Forse i nostri vicini della Val di Fassa costruiranno prima o poi un impianto di risalita come mezzo alternativo alla macchina per raggiungere il Passo, e allora i collegamenti sarebbero davvero perfetti. Radius: Carezza è una località sciistica molto soleggiata, ma proprio questo aspetto potrebbe essere uno svantaggio: con tutto questo sole il problema neve non è destinato a peggiorare? G. Eisath: questo è un problema comune a tutte le località sciistiche e noi vi abbiamo già posto rimedio. Le piste possono essere innevate con l’ausilio di 170 cannoni da neve. Garantiamo una stagione invernale dal 1° dicembre a metà aprile con un manto di neve tecnica che è mediamente di 70 cm. Questo è lo standard, non prolunghiamo la stagione artificialmente. Ad esempio questo inverno l’attività non rimarrà aperta per forza fino a Pasqua che, infatti, cade in data successiva, l’ultima settimana di aprile. Inaugurazione della nuova cabinovia Hubertus, della seggiovia Pra dei Torri e della sciovia Pope nel febbraio 2009 a Carezza. 2010 19 s k i a r e a C a r e z z a skiarea C arez za tutti. Per gli ospiti è sorta una nuova offerta che è stata recepita molto bene e che può essere sfruttata al massimo. Tuttavia è un peccato che le due stazioni sciistiche in Val d’Ega facciano parte di due zone diverse del Superski; infatti, abbiamo solo uno Skipass collettivo, quello molto caro, lo skipass Superski Dolomiti. Georg Eisath con il figlio Florian, sciatore Coppa del Mondo. Radius: Fate economia con la neve tecnica? G. Eisath: Per la produzione di neve abbiamo bisogno di circa 250.000 metri cubi di acqua a stagione. Abbiamo costruito un serbatoio del volume totale di 120.000 metri cubi affinché si debba prelevare nei mesi invernali solo una piccola quantità d’acqua dai ruscelli di montagna. Abbiamo costruito il serbatoio dell’acqua ponendovi l’adeguata sensibilità e spesso sentiamo dire che nessun altro comprensorio sciistico ha costruito dei bacini così belli e in armonia con il paesaggio. Radius: Al servizio del Patrimonio naturale dell’Umanità, come sono state dichiarate le Dolomiti nel 2009? G. Eisath: Già il fatto di aver ricevuto dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio naturale dell’Umanità, dimostra la grande considerazione che abbiamo dato alle nostre montagne fino ad oggi. Sono l’imprenditore degli impianti di risalita più verde che ci sia. Anche in futuro ci concentreremo solo sull’ampliamento delle strutture esistenti. Le piste stesse non diventeranno delle autostrade. Delle volte abbiamo dovuto frenare i manovratori di scavatrici quando volevano battere e spianare le piste. Le nostre piste sono nel centro di un paese che vogliamo curare e lasciare bello com’è. Inoltre è più piacevole sciare su una pista naturale che in un mondo artificiale. Radius: Avete dovuto però cancellare dalla lista il progetto per la funivia della Roda di Vaèl? 20 2010 G. Eisath: Durante la discussione pubblica e mediatica a riguardo, è stato tutto completamente distorto. La Roda di Vaèl si trova nel Patrimonio naturale e nessuno voleva e vuole costruire proprio lì. È stato dato questo nome al progetto per l’impianto di risalita, perché il complesso era stato pensato in direzione Roda di Vaèl, ma molto al di sotto di essa, sul dorso di una montagna sulla quale decenni fa erano stati progettati e in parte già costruiti impianti di risalita e piste. Ma sì, al momento non prevediamo di dare seguito a questo progetto. Radius: Come reagisce la concorrenza, ad esempio la Val di Fiemme oppure Obereggen, allo sviluppo di Passo Costalunga. G. Eisath: Penso che lo sviluppo di Carezza sia un grande vantaggio per Radius: Deve nuovamente combattere per trovare un’intesa? G. Eisath: Sì, sembrerebbe quasi così. Cercheremo comunque di offrire uno skipass per la Val d’Ega che abbia un prezzo interessante. Specialmente per gli sciatori del posto che vengono dalla zona di Bolzano, Oltradige e Bassa Atesina sarebbe un grosso sprono. I due super allettanti comprensori sciistici della Val d’Ega con un biglietto, sarebbe una cannonata. Spero che i dirigenti del Superski comprendano che in una valle si dovrebbe avere un solo biglietto, altrimenti avremmo lo stesso problema di prima ovvero, per ogni impianto di risalita un biglietto diverso, solo la forma sarebbe diversa: una valle due biglietti. Di nuovo tra i primi È una bella sensazione e un buon auspicio per Nova Levante aver trovato per tempo, prima del 60° compleanno di Carezza, una prospettiva per il futuro. La tradizione è una responsabilità, e il turismo a Carezza non ha “solo” 60 anni, ne ha il doppio. Da quando è stata costruita la nostra strada fino al passo, sono passati 130 anni. L a strada dolomitica ha attirato come una calamita turisti da tutta Europa nella nostra valle. Non c’è nemmeno bisogno di citare i nomi illustri delle persone che, come l’imperatrice Sissi o Churchill, vengono spesso nominati come primi testimoni della bellezza delle nostre montagne. Sembrava che il flusso sarebbe durato in eterno. La tradizione è una responsabilità. Con la rinascita della più grande società di impianti di risalita e con la nuova regolamentazione della collaborazione tra gli operatori di Carezza, questa considerazione è nuovamente una realtà. Da allora, tre anni fa, sentiamo che il trend ha riacquistato forza trainante. Pare che abbiamo avuto una grande fortuna. Anche negli anni precedenti infatti, quando ritenevamo che Carezza fosse in crisi, la domanda si era semplicemente stabilizzata, anche se il numero di visitatori era stazionario. Però ci siamo evoluti bene per quanto riguarda l’estate, e forse questo ha favorito anche un po’ la stagione invernale. Ma chi dovesse pensare che ora, con la nuova situazione positiva, i turisti si moltiplichino da soli, si sbaglia. La crisi si è potuta superare soltanto grazie a ragionevoli e coraggiose decisioni da parte dei gestori. Noi, amministrazione comunale, siamo chiamati adesso più che mai a sostenere con forza le iniziative private. Ma questo significa Markus Dejori anche che dobbiamo sensibilizzare in modo più intensivo e completo i nostri concittadini, per unire tutte le nostre forze. Il nostro motto è: ciò che piace alla popolazione, piace anche ai nostri ospiti. Il nostro mandato è gestire Nova Levante in modo attraente per tutti. Mentre intanto si migliorano gli impianti a Carezza, la società degli impianti di risalita sta già progettando un collegamento con il paese che sarà più attraente di quello precedente: il primo tratto dal ponte Planggen alla Frommeralm è già compreso nel piano urbanistico. In questo modo la nostra area sciistica e le nostre montagne si potranno raggiungere comodamente dal paese. Il Comune sta attualmente progettando un nuovo centro servizi e parcheggi presso la stazione a valle. La nostra zona è stata una delle prime mete turistiche in Alto Adige. Nova Levante deve tornare a primeggiare. 2010 21 C a r e z z a Futuro ricco di tradizione L’area sciistica più soleggiata dell’Alto Adige ai piedi di Catinaccio e Latemar nel patrimonio mondiale UNESCO Dolomiti compie 60 anni. www.in-Quadro.it, Foto: Tappeiner s k i a r e a Qualitá vincente S ciare su piste perfettamente innevate sullo sfondo delle incantevoli Dolomiti… e ciò da oltre 60 anni! Quest’anno, l’area sciistica festeggia infatti il suo 60esimo anniversario di attività con un fantastico programma di festa nella settimana dal 29.01. al 05.02.2011. A febbraio 2011, nell’ambito della settimana di festa, diversi testimoni dell’epoca e pionieri dello sci si danno appuntamento ai piedi del Catinaccio per raccontare i loro aneddoti e le loro storie sugli inizi della nota area sciistica. Il programma prevede anche un’escursione guidata con gli sci e una splendida serata al Grand Hotel Lago di Carezza all’insegna del motto “Ieri, oggi, domani – Carezza Scegli alimentari dell’Alto Adige di qualità controllata. Lo garantisce il marchio di qualità. www.prodottitipicialtoadige.com Ski nel 21°secolo”. Il programma dettagliato si trova in allegato. Via libera al divertimento sulle piste perfettamente innevate della Skiarea Carezza – Karersee: ecco le novità dell’area sciistica più ricca di sole Settimana di festa 29.01.2011 – 05.02.2011 Sabato, 29.01.2011 Ieri, oggi, domani – Carezza Ski nel 21°secolo ore 20.30 Proiezione multivision di Valentin Pardeller al Grand Hotel Lago di Carezza, poi spazio alle voci dei testimoni dell’epoca Domenica, 30.01.2011 Buon compleanno, Carezza • • Festa di compleanno nelle baite della Skiarea Carezza – Karersee con torta d’anniversario e speciale bevanda calda per tutti; musica in pista Ore 14.00 stazione a valle Paolina – ricevimento di festa Seggiovia Paolina srl. – i primi anni dell’area sciistica Lunedì, 31.01.2011 Ore 14.00 – stazione a valle Paolina Scuole di sci: escursione guidata con gli sci sulle orme della storia insieme ai maestri di sci di una volta Martedì, 01.02.2011 Ore 21.30 – Pista Christomannos Carezza Snow Night – 60 anni Carezza Ski – un futuro ricco di tradizione Fantastico demo-show dedicato all’anniversario Mercoledì, 02.02.2011 Discesa notturna sugli sci dalle ore 20.00 alle 22.30 presso la pista Christomannos Giovedì, 03.02.2011 Carezza Ski – il futuro Ore 11 – brunch dell’anniversario insieme all’imprenditore Georg Eisath nella Lounge di Re Laurino, poi visita all’impianto d’innevamento tecnico e al bacino di raccolta Venerdì, 04.02.2011 “The Rolling 60is” Emozionante party finale al pub C-Punkt In contemporanea mostra fotografica dedicata ai 60 anni di attività dell’area sciistica al Grand Hotel Lago di Carezza, aperta tutti i giorni. Anche voi festeggiate 60 anni nel 2011? Chi compie 60 anni nel 2011, potrà acquistare nella settimana dell’anniversario dal 29.01.al 05.02.2011 uno speciale skipass di 6 giorni al prezzo di soli 60,00 €. 22 2010 dell’Alto Adige ai piedi di Catinaccio e Latemar nel cuore delle Dolomiti, patrimonio mondiale UNESCO. Dal 03.12.2010, ben 40 chilometri di piste in perfette condizioni e di ogni livello di difficoltà, non mancheranno di appassionare sciatori, amanti di snowboard, carving e telemark sullo sfondo delle incantevoli Dolomiti, patrimonio mondiale UNESCO. Il divertimento è assicurato anche grazie alla fantastica rete di piste da sci fondo, ai sentieri sulla neve, alle piste da slittino, al nuovo snow park presso lo skilift Christomannos e all’allettante programma serale con tanto di sci notturno e slittino al chiaro di luna ogni mercoledì e venerdì. La Skiarea Carezza è un vero must per gli amanti del sole: con una media di 8 ore di sole al giorno nei mesi invernali, Carezza è l’area sciistica più ricca di sole dell’Alto Adige. Chi ama sciare su piste perfettamente innevate, ha trovato il proprio angolo di paradiso ai piedi del Catinaccio: il nuovo impianto d’innevamento tecnico con 170 cannoni assicura ottime condizioni di neve da dicembre fino ad aprile. La garanzia di neve vale per il 100% delle piste! E tutto ciò nelle immediate vicinanze: l’area sciistica Carezza, fra i monti di Catinaccio e Latemar, dista infatti soli 20 minuti di macchina da Bolzano Nord. Lo skilift da Nova Levante a Carezza assicura un accesso immediato alle piste. Florian Eisath sciatore Coppa del Mondo