Avevamo proprio bisogno di una nuova eroina

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Avevamo proprio bisogno di una nuova eroina
STORIE
della settimana
Avevamo proprio
bisogno di una nuova
eroina erotica che
scopre se stessa
vendendo il corpo?
Suo padre ha gravi debiti e Mia cosa fa? Diventa unescort
di lusso per milionari belli efamosi. E, suo malgrado, ci prende
gusto. Esaurito ilfenomeno 50 sfumature di grigio, arriva
Calendar girl, saga pornosoft che promette di rendere bollenti
le nostre letture estive. 0 di annoiarci a morte, raccontandoci
che il mestiere più antico del mondo è una via di liberazione
DI ANTONELLA FIORI
IL LIBRO
Il primo capitolo di Calendar
girl-Gennaio, febbraio,
marzo (Mondadori, 14,90
euro) di Audrey Carlan. Gli
altri tre volumi saranno
pubblicati tra giugno e
settembre. Il tema della
saga ha subito solleticato la
curiosità dei produttori di
Gossip Girl che a breve ne
lanceranno la serie tv.
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A
vevo bisogno di soldi, tanti soldi. In ballo cera la
vita di mio padre. Io però non avevo un centesimo,
per arrivare alla fine del mese facevo la cameriera.
Mi hanno offerto un lavoro. Recitare il ruolo della
fidanzata di uomini di successo. In pratica per un
mese dovevo fingere di essere la loro compagna
davanti agli occhi di tutti e in cambio ognuno di
loro sarebbe stato disposto a pagarmi lOOmila dollari. 12 mesi, 12
città, 12 uomini ricchi e famosi, inarrivabili. 12 ambienti esclusivi, 12
guardaroba diversi». E un duro lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare.
Quale? La escort.
Se nella vita sei una cameriera e devi racimolare più di un milione di
dollari che scelta hai d'altra parte? Soprattutto se un sacrificio così
grande lo fai per la salvezza di tuo padre, giocatore d'azzardo,
picchiato a sangue dai creditori che versa in condizioni disperate in
ospedale. È per questa nobile causa che Mia, ventisettenne con fisico
della madonna e faccia da modella, decide di "immolarsi". Sua zia è
una maitresse 2.0, titolare di una società che fornisce "fidanzate" a
pagamento. E la lancia nell'avventura dopo averla trasformata da
Cenerentola in principessa o meglio in "Calendar girl". •
CALENDAR GIRL
STORIE
ALL'ITALIANA
della settimana
Accanto, Emanuela
Folliero, 51 anni,
in uno scatto del
calendario del 2003
allegato al mensile
Capital. Più a sinistra,
Elisabetta Gregoraci,
D a pericolosa avventura a favola
Trust the Journey, "prova il viaggio",
recita l'hashtag che sarà lanciato da
Mondadori per promuovere, appunto,
Calendar girl, saga trash pop firmata
Audrey Carlan da tre milioni di copie
negli Stati Uniti di cui è protagonista
l'ennesima eroina erotica da
promuovere d estate, stagione di
tormentoni più o meno bollenti. Si
racconta di uomini che devono far finta
di avere la fidanzata per un mese per i
più svariati e assurdi motivi: compreso
quello di dover scacciare torme di
ammiratrici. Una pericolosa avventura
che - guarda caso - si trasforma in
"favola" attraverso tutta la serie di
evoluzioni porno ginniche con i vari
figaccioni di turno. «Il sesso,
chiariamoci, non faceva parte degli
accordi. Quello dipendeva e dipende
solo da me». Solo che come fai a dire di
no, se a gennaio, sin dalla prima sera, ti
ritrovi in una villa da favola sul mare a
Los Angeles, con uno sceneggiatore
«con un corpo sexy quanto la sua
mente?». E come resistere se a febbraio
ti trovi a Seattle con un artista francese
per il quale, da contratto, devi stare
tutto il giorno rigorosamente nuda?
Del resto chi non sogna di fare la escort?
Il sesso come respirare - a ogni ora del
giorno e della notte - è inevitabile. La
zietta lo ha fatto scrivere nero su
bianco, comporta un "plus". 25mila
dollari che si aggiungono alla mesata
dei lOOmila. Era già tutto previsto
dall'amica Ginelle, cui all'inizio Mia
chiede consigli se fa bene o no a
iniziare questo mestiere.
«Insomma, se accettassi di lavorare
come escort, dovresti solo farti bella e
scopare un sacco, no? Sono mesi che
non batti chiodo. Potresti anche
divertirti, eh?». Perché è questa
l'illuminazione. Se all'inizio Mia pensa
che «solo Ginelle poteva far sembrare
quello della escort di alto bordo un
lavoro da sogno», man mano che si va
avanti scopre, toh, che "il lavoro" la
30
36, in quello che
ha realizzato per Maxim
nel 2007.
diverte. «Non avrei mai dimenticato i
suoi baci. Erano davvero favolosi.
Dapprima un tocco leggero, un
semplice guizzo della lingua, poi
profondi inebrianti movimenti...
sapeva come accarezzare, pizzicare,
solleticare ed era quello che mi stava
facendo al seno e al sedere». Questo
con l'uomo di gennaio, Wes.
Una via crucis fatta di cerette e guèpière
Con il successivo, il francesino Alee,
l'artista di febbraio, basta un'occhiata:
«Mi protesi di nuovo e glielo presi in
bocca, succhiando forte, mostrandogli
quanto erano importanti per me le sue
parole...». Oplà, il salto è compiuto.
Non si recita più. Sdoganato come
fantastico un "mestiere" che
Santa Mia all'inizio aborriva, e per il
quale non sente neanche un momento
di sofferenza o di sforzo.
Peccato che, invece di essere coerente
con la sua scelta assurda, ma eroica,
seguono immancabili le crisi di
coscienza moralistiche.
Come quando la nostra "escort non
escort" si vede accreditare i soldi sul
conto per avere fatto sesso col primo
cliente. «Perché mi hai trattato come
una puttana?», dice a Wes. Lui avrebbe
voluto che lei restasse e avrebbe estinto
anche tutto il debito ma Mia "deve"
percorrere fino in fondo la sua via
crucis, consistente in un supplizio di
cerette, cambio guardaroba, massaggi,
parrucchiere e beauty farm alternate da
penetrazioni e godimenti e orgasmi
multipli con gli uomini più belli,
seducenti e muscolosi del mondo,
guarda caso tutti gentili e rispettosi che
si innamorano anche un po'.
Mia brava ragazza che ci resta male
perché credeva che quello con Wes
fosse vero amore, non "a pagamento".
Peccato che se lui non avesse sganciato
per la prestazione in più la zietta lo
avrebbe mandato sul lastrico.
Il mito della crocerossina fetish
Una psicologia all'apparenza contorta
ma semplice, la sua. Come anche la
"morale" del viaggio. Niente a che fare
con Anastasia di 50 sfumature di grigio,
crocerossina fetish di un maschio
principe azzurro da salvare.
E neanche con l'antiromantica Judith
di Maestra (Longanesi),
ex Cenerentola che non vive
aspettando il principe azzurro, ma
vuole vivere da principessa in Costa
Azzurra. No. Mia è la ragazza
qualunque che, dopo tante delusioni
d'amore, costretta a diventare - suo
malgrado e per scelta sua - "donna
oggetto", ci prova gusto. Se a questo
punto se la canta, sdoganando il "duro
lavoro" di zoccola come se fosse il
viaggio di Siddharta verso
l'illuminazione, fatti suoi: «Il mio
benessere per Alee veniva prima di
tutto e mi rendevo conto che per lui
non ero solo una prostituta». M a non
venga a raccontarcela a noi.0