Artisti . Corriere dell arte

Transcript

Artisti . Corriere dell arte
P E R I o D I C o
D I
C U L T U R a
E
I n F o R M a z I o n E
I.P.
Fondato da Carlo accossato nel 1994
CORRIEREdell’ARTE
Direzione e Redazione: p.za zara, 3 – 10133 Torino
Tel. 011 6312666 - fax 011 6317243
email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.it
art. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale anno
XXI - n° 14 - Venerdì 6 novembre 2015
€ 3,00
COURRIER DES ARTS
Due gallerie torinesi per l’arte fiamminga
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
Luigi Caretto e Caretto & Occhinegro a “Flashback”, fino all’8 novembre al PalaAlpitour Isozaki
U
GIan GIoRGIo MassaRa
no degli spazi del Pala Isozaki (via
Filadelfia 82, Flashback - stand 21)
è quest’anno occupato dalle gallerie
tista al quale l’editore allemandi ha dedicato
un’ampia monografia. Uno dei dipinti – un
grande olio su tavola, monocromo – riprende
chiaramente il mondo del nord Europa, specie nei particolari che ravvivano la composizione, mentre la seconda opera, bilanciata fra
i mondi surreale e fantastico, raffigura una
soffusa immagine femminile accanto a un
bimbo che guarda incuriosito l’ambiente che
lo circonda. La copertina del piccolo catalogo
di Luigi Caretto accoglie un importante dipinto di Jan Woutersz (lo stap) con il ritratto
di un Cambiavalute e sua moglie, lei assai attenta ai conti tracciati su di un libro-mastro
pergamenaceo; sullo sfondo s’impone lo scaffale con immagini e carteggi, mentre in primo
piano, da un sacchetto di cuoio, fuoriescono
Jan Woutersz detto Stap
“Il cambiavalute e sua moglie”, 1625
© Galleria Luigi Caretto, Torino
Luigi Caretto e Caretto & occhinegro;
quest’ultima affianca alle opere d’arte fiamminga due quadri di agostino arrivabene, ar-
Un macchiaiolo in Veneto
Fattori a Palazzo Zabarella – Padova
a
anDREa D’aGosTIno
nche invertendo l’ordine
dei Fattori, il prodotto
non cambia”: non poteva scegliere citazione migliore Fernando Mazzocca, curatore
della mostra su Giovanni Fattori a Padova, nel suo saggio
Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908)
“Piantoni. Il muro bianco (In vedetta)”, 1874 ca., olio su tela
© Fondazione Progetto Marzotto / Fondazione Bano - Palazzo Zabarella
monete d’oro (datazione 1630 circa). Caretto
nel 2015 ha riacquisito ben tre collezioni di
opere già presenti nella galleria di famiglia; di
Jan abrahamsz Beerstraten, un significativo
Paesaggio fluviale, opera maestra riferibile
alla metà del secolo XVIII, assai simile – pur
nella composizione rovesciata – a un dipinto
continua a pag. 2
Ciro Palumbo, neosurrealista d’ispirazione mitologica
“Sguardi eterni tra la terra e il cielo” al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino
U
Enzo PaPa
n’escursione ricognitiva in territori immaginari, tra personaggi mitici, in scenari onirici,
in atmosfere irreali, nel contempo
nostalgiche ed inquietanti, animate
da presenze misteriose, pervase da
una vaghezza sconosciuta e pur
così tanto pervasa di sentimento
empatico. Il repertorio di Ciro Palumbo evoca mondi abitati da dei e
semidei, da eroi e da figure estranee
ad ogni collocazione categorizzante, fanciulle allegoriche di virtù,
di qualità ideali, non umane, non divine, ma sensuali nell’allusione che
desta l’immedesimazione dello
spettatore. ninfe e satiri sono umanizzati pur nell’astrazione delle regioni etiche e artistiche super reali
(surreali). L’eroe Prometeo, semi-
in catalogo. La stroncatura è
sempre stata attribuita a Roberto Longhi, che in realtà
l’aveva ripresa da Mino Maccari, dopo aver scritto nel
1937 un altro articolo corrosivo, intitolato “Buonanotte,
signor Fattori”. Una sfortuna
critica che ha colpito a lungo
dio antropomorfizzato, posa in pausa
di aspettativa delle prossime imprese,
all’interno di paesaggi archeologici
ispirati o dedotti dalle vestigia italiote,
con qualche riferimento preconscio
all’antichità ellenica della compianta
Ilio, che sta tra il mito e la storia, e alle
figure che abitano i poemi del sovrano
poeta omero, che aprì ai suoi contemporanei, al mondo antico, suo discepolo, il sapere poetico e letterario e,
per prolungamento storico e culturale, trasmise alla conoscenza occidentale l’universo della cultura
lirica e del pensiero classico. Prometeo (il meditativo) riflette sulla
condizione umana e sulle azioni
che contrappongono i potenti a
Ciro Palumbo, “Fiore della Passione”
danno di un’umanità inerme, e
l’Eroe a ciò si ribella, onde assurge
a simbolo di riscossa e di redenzione contro abusi e soprusi autoritari, con il solo potere dell’intelletto
e della rettitudine. In tal senso la pitcontinua a pag. 2
il “capostipite” della pittura
macchiaiola: Fattori, livornese, classe 1825, visse a
lungo dipingendo fino agli ultimi anni e lasciandosi alle
spalle una produzione ricchissima, sperimentando
molti generi nelle più svariate
varie tecniche. adesso lo celebra finalmente la retrospettiva padovana, a 28 anni di
distanza dalla prima, storica
mostra tenutasi a Palazzo Pitti
a Firenze; e così è possibile
tornare ad ammirare oggi
questo straordinario artista. Il
più antico dipinto esposto è il
suo primo Autoritratto del
1854, quando aveva 29 anni.
Precedentemente egli aveva
studiato all’accademia di Firenze, ma senza produrre
opere particolari: “qualche
quadro di storia che abbiamo
fatto bene a non mettere”,
continua a pag. 2
2
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
6 Novembre 2015
COURRIER DES ARTS
segue dalla prima pagina
segue dalla prima pagina
presente al Museo di Lubecca e
di Jacob van Loo, uno stupendo
Ritratto muliebre; la dama indossa un’ampia gorgiera, mostra orecchini, una collana d’oro
dalle fitte maglie e fissa lo spettatore con sguardo indagatore.
accanto a questo dipinto occorre porre un secondo ritratto
femminile firmato da Jan van
Ravesteyn, datato 1629; preziosi, sia il ricamo della veste
quanto i pizzi delle maniche e
della cuffia che sottolineano lo
stato sociale dei personaggi
raffigurati. Ma i pittori – tra
Fiandre e olanda – sono noti
in particolare per aver trattato
il tema della “natura morta”;
ecco quindi esposto a Flashback un piatto di cristallo ricolmo di colorate, invitanti
pesche vellutate, opera di
abraham van Calraet (1670
ca., assai simile a un dipinto
del museo di Rotterdam) e una
seconda composizione di Pieter Boel, ancora con pesche,
accanto a un Nautilus, e un
ricco tappeto persiano appoggiato sul tavolo. Conclude la
rassegna (21 opere) la Colazione domestica di Quiring
Gerritsz van Brekelenkam, datata 1661, con la suggestiva
immagine dell’adolescente
con le mani giunte.
Da Caretto & occhinegro
l’esposizione si apre invece con
tura di Palumbo è anche
un manifesto politico
indiretto, contro le ideologie perniciose e antisociali. L’artista estende
le sue esplicazioni pittoriche e, dunque, culturali (quasi sapienziali)
agli archetipi promiscui
della sua formazione,
classica e medievale e,
dunque, anche cristiana,
quando propone la figura enigmatica, possente ed evasiva,
dell’angelo Guerriero,
giovane gigante alato
pronto a spiccare il volo
anti-satana, consapevole, subliminale o inconscio
riferimento
(esegetico) al Principe
delle Milizie Celesti, a
quel Mî-kha’el (Chicome-Dio-è?) che ha
pervaso di misticismo,
di paura e di conforto
l’ultimo tempo dei miti,
l’oscuro
Medioevo
della seconda metà del
Primo Millennio, modello e archetipo,
anch’egli, della redenzione dell’Umanità.
Ciro Palumbo infonde
ai personaggi e alle
composizioni
sentimenti antichi, nobili, attuali ed universali,
giacché da ogni figura,
da ogni personaggio
trasposto nelle dimensioni del mito, emana
un afflato poetico, attraverso la visualizzazione
pittorica di sogni sempre diversi, ma costanti
nell’omogeneità dello
stile, nella perseveranza
di formule classiche che
non sono classicismo di
rinascenza o neoclassico, ma un’immersione
profonda in un tempo
che la cultura degli ultimi tremila anni ha metabolizzato come cellule
e come molecole di un
organismo vivente. nei
cicli di pittura allegorica
Ciro ha in corso di elaborazione il programma
del “Viator” che, come
egli medesimo informa,
Due gallerie torinesi
per l’arte fiamminga
segue dalla prima pagina
Un macchiaiolo in Veneto
scherza Mazzocca, aggiungendo però che, una volta raggiunta la maturità artistica,
Fattori si mantenne sempre su livelli altissimi. È il 1859 la data
simbolo della sua carriera: lo
scoppio delle prime Guerre
d’Indipendenza traghettano la
sua pittura ancora tradizionale
verso una riproduzione dolorosa
della realtà. soldati a cavallo,
impolverati, caduti a terra sotto i
colpi delle armi da fuoco e, ancora, fanti, vedette, quasi nessuno riprodotto in viso a
dimostrazione di come la guerra
fosse una cosa brutta, sanguinosa, che “non guardava in faccia a nessuno”. In realtà, quello
che per molti è stato il Fattori più
tipico, ovvero il pittore di battaglia, qui si vede poco: i grandi
Ciro Palumbo, neosurrealista
d’ispirazione mitologica
Jan Brueghel II, “Allegoria dell’Acqua”, 1630 ca., olio su tavola, 47,5x76,2 cm.
© Caretto&Occhinegro, Torino
un importante disegno (inchiostri nero e marrone, 1603 ca.)
firmato da quel Brueghel dei
Velluti (1568-1625), così definito dal cardinal Borromeo;
l’opera è particolarmente significativa, poiché da intendersi
quale preludio al dipinto conservato nella fiorentina Galleria
degli Uffizi. Ritorna il nome di
Bruegel – ma il Giovane – che
in collaborazione con Jan van
Kessel oppure con van Balen
realizza due importanti dipinti.
La prima opera raffigura la
scena di Nettuno, l’italico dio
delle acque, e Anfitrite, figlia di
oceano; accanto alle immagini,
figurano due bellissimi pappagalli isolati nella luce mattinale
e una gran quantità di pesci in
primo piano. La collaborazione
con il secondo autore abbraccia
un prezioso castello che pare intagliato nel cristallo, un paesaggio bellissimo, giocato sui toni
dell’azzurro, e una coppia di anquadroni che ispirarono a Luchino Visconti molte scene del
film Senso son rimasti alla Galleria d’arte Moderna di Roma.
In compenso, in quest’occasione
si possono ammirare tanti altri
capolavori di paesaggio, come le
tavolette sulle quali compare
proprio la prima pittura a macchia e, ancora, contadine, pastori a lavoro o al riposo con i
buoi e il carretto a fianco, passando per i celebri ritratti, come
La cugina Argia o la prima
moglie Settimia Vannucci; per
arrivare ad un capolavoro
come Lo staffato, che evoca la
stessa forza drammatica d’un
Goya, come se lo spagnolo
fosse vissuto ancora per un
altro secolo. Un complimento
dovuto per un pittore tanto
ingiustamente sottovalutato
come questo grande toscano.
gioletti intenti a gettare dei fiori
sulla figura dell’angelo che s’avvia verso la Sacra Famiglia.
Due mostre d’indiscutibile
qualità, che confermano il
modo serio di condurre una
galleria d’arte antica che sa
guardare verso il futuro. apertura al pubbico sino all’8 novembre, dalle ore 11 alle 20.
Galleria Luigi Caretto
Dipinti Antichi
Via Maria Vittoria 10 – Torino
PalaAlpitour-Isozaki
stand 21
Gallerie Luigi Caretto
e Caretto&Occhinegro
Via Filadelfia 82 – Torino
“Flashback
L’Arte è tutta
contemporanea”
Mostra-mercato
Fino all’8 novembre
Info: 011 537274 / 338 8712326
www.galleriacaretto.com www.flashback.to.it
Fondazione Bano
Palazzo Zabarella
Via degli zabarella 14 – Padova
“Fattori”
Retrospettiva
Fino al 28 marzo 2016
Info: 049 8753100
www.zabarella.it
Giovanni Fattori (1825– 1908)
“Ritratto della cugina Argia”, 1861
olio su cartone
© Galleria d’Arte Moderna
di Palazzo Pitti, Firenze
Fondazione Bano - Palazzo Zabarella
tratterà del cammino
umano lungo la storia e
anche all’interno delle
coscienze e dell’anima,
nell’anelito di una continuativa evoluzione ed
ascesa alle regioni della
purificazione spirituale.
L’artista non è un pittore classico (men che
mai classicista), ma
piuttosto un neosurrealista che attinge ai sogni
di un mondo antico
ormai sublimato e cristallizzato nella consapevolezza, non solo sua,
ma di tutte le anime
bennate di oggi e di domani. Le valenze artistiche e contenutistiche
sono esaltate da una tecnica competente, raffinata, compiuta, epigona
dei maestri che hanno
dato gloria storica e
stilistica alla pittura.
Ciro Palumbo
“La solitudine di Prometeo”
Museo Nazionale
dell’Automobile
“G. Agnelli”
di Torino
C.so Unità d’Italia 40
Torino
Ciro Palumbo
“Sguardi eterni
tra la terra e il cielo”
Mostra personale
Info: 011 677666/7/8
[email protected]
www.museoauto.it
www.palumbociro.it
3
CORRIEREdell’ARTE
Aurelio Amendola fotografa Andy Warhol
6 Novembre 2015
Alla Galleria Accademia di Torino, immortalato il maestro della pop-art
D
Pagina
COURRIER DES ARTS
MassIMo CEnTInI
efinito “il Raffaello dell’arte contemporanea”, andy Warhol (1928-1987) continua a essere un caso, un personaggio per
molti versi “altro” all’interno del magmatico e
spesso impenetrabile universo dell’arte della seconda metà del novecento. Quasi certamente un
classico che, anche se non l’avesse voluto, è destinato all’immortalità. Un’immortalità che riemerge attraverso la fotografia, e, anche senza
ricorrere a Benjamin o a Barthes, ci conferma il
peso di questa sorta di alchimista dell’arte contemporanea. In questi giorni il binomio Warhol-fotografia è celebrato con la bella mostra di aurelio
amendola, allestita presso la Galleria accademia
di Torino, che ha ritratto l’artista americano in una
serie di foto ambientate di straordinaria qualità tecnica. Warhol, che ha saputo trasferire il fare arte
nell’essere l’arte, un’operazione che, per quanto
ostentata, enfatizzata, miticizzata, rimane comunque la sua creazione più rilevante, in queste immagini si è trasformato in opera, è diventato
proprio l’oggetto artistico. Vi è negli scatti di
amendola, fisiologicamente, una ripetitività che
si affranca da qualunque stereotipo, acquisendo
originalità attraverso un uso magistrale degli spazi
e un ricorso ai sortilegi di una composizione avvincente. Le linee guida della fotografia d’artista
sono rispettate, anche con il ristretto margine lasciato dal ritratto, che da sempre si avvale di stereotipi dai quali non può sottrarsi. sorretto, come
detto, di una tecnica impeccabile, aurelio amendola costruisce i suoi fotoritratti con grande cura,
dimensionando materia e luce in un’osmosi affascinante, quasi senza tempo, immortale, appunto.
Luci ed ombre milanesi
Andy Warhol in due foto di Aurelio Amendola, scattate
nel 1977 (qui sopra) e nel 1986 (a sinistra) © A.Amendola
Galleria Accademia
Via accademia albertina 3/e – Torino
Aurelio Amendola
“Andy Warhol”
Il maestro della pop-art negli scatti
del fotografo toscano
Info: 011 885408
www.galleriaaccademia.it
orario: tutti i giorni, 10,00-12,30 / 16,00-19,30;
lunedì, chiuso
Buone notizie e qualche dubbio nell’anno di Expo, soprattutto per il Mudec
a
RoBERTo RoVEDa
foto © aut./Mattel
© Expo
metà ottobre è giunta la notizia che è stata sfondata la fatidica cifra
dei venti milioni di ingressi a Expo 2015. Era l’obiettivo inizialmente
prefissato dall’organizzazione dell’evento ed è quindi buona cosa
stappare una bottiglia di spumante per festeggiare. su un bilancio definitivo
dell’Esposizione Universale torneremo comunque più avanti, a bocce ferme.
Bisogna però cominciare a fare qualche considerazione sull’impatto che il
Expo ha avuto su Milano dal punto di vista culturale. Prima di tutto, grandi
eventi culturali legati strettamente all’Esposizione non se ne sono visti. si è puntato maggiormente su una fittissima serie di iniziative – mostre, convegni, aperture al pubblico di monumenti – che hanno punteggiato in questi mesi l’ambito
meneghino. soprattutto si è puntato – giustamente – su investimenti che garantissero un ritorno sul lungo periodo, duraturo nel tempo. Il restauro della centralissima Galleria Vittorio Emanuele, lo spostamento della Pietà Rondanini in
una sala ad hoc all’interno del Castello sforzesco, il rinnovamento del palazzo
di alessandro Manzoni, a pochi passi dal Duomo, la sistemazione della Darsena
e il grande restauro degli affreschi dedicati alla regina Teodolinda, ospitati nel
Duomo di Monza, sono probabilmente i lasciti più importanti di Expo, appunto.
alcuni di questi importanti interventi, infatti, sarebbero andati alle calende greche senza il volano della manifestazione. Rimane oggi da capire come consolidare tale trend positivo, come continuare a far funzionare il capoluogo
Piazza coperta del MUDEC di Milano
il nuovo museo che ospita la mostra sulla Barbie;
a sinistra, l’Expo Gate al Castello Sforzesco
foto © aut./Expo/MUDEC
lombardo quale centro turistico-culturale
anche dopo la conclusione del semestre.
Il rischio è di ritornare a una Milano incentrata solo sul Duomo, il Cenacolo vinciano e poco altro, quando invece si
dovrebbe puntare su una città culturalmente più allargata e diffusa, in modo da
renderla anche maggiormente vitale e aperta. Una soluzione non facile, come
dimostra l’insuccesso registrato, nel periodo di Expo, dal MUDEC - Museo
delle Culture -, aperto a fine marzo all’interno degli spazi che sino a una ventina
di anni fa ospitavano le officine della ansaldo: una struttura gigantesca, che
probabilmente avrebbe bisogno del traino di grandi eventi e mostre per entrare
nel cuore dei milanesi e di chi milanese non è. al contrario, mostre ed eventi
rimangono negli asfittici spazi di Palazzo Reale, mentre al MUDEC ci si
muove in sale di religioso silenzio. Un silenzio non dovuto al rispetto per il
luogo ma alla mancanza di pubblico. Cinquantamila son state le presenze in
questi sei mesi; un numero ridicolo che ha già messo in allarme l’amministrazione ambrosiana. Per ora, di idee all’orizzonte se ne vedono poche, a meno
di non riporre eccessive speranze nella mostra itinerante dedicata alla Barbie:
insomma, i gestori del nuovo museo ci paiono parecchio… “imbambolati”.
4
CORRIEREdell’ARTE
La psico-creatività di Vanda Caminiti
Pagina
6 Novembre 2015
COURRIER DES ARTS
Rinascenza Contemporanea – Pescara
L
anDREa DoMEnICo TaRICCo
a mostra personale di Vanda Caminiti
che Rinascenza Contemporanea ha il
piacere di presentare fino al 22 novembre ha come oggetto il sonno e in maniera specifica la cosiddetta fase REM (remote eye
movement), che è scandita appunto da rapidi
movimenti oculari (donde l’acronimo, n.d.r.)
che comportano il completo sprofondamento
ipnagogico, ove verranno organizzati i sogni. I
quattro stadi precedenti comportano un progressivo rilassamento, attraverso il quale il soggetto non sviluppa ancora immaginazioni
oniriche, per poi raggiungere ad un certo punto
tale particolare condizione psichica. È in questa
regione indomita che le diverse parti del cervello e della memoria continuano a lavorare; è
il momento in cui la mente consuma glucosio
e ossigeno quasi come se il cervello fosse sveglio e svolgesse attività intellettive. Ecco la
summenzionata fase rem. Le qualità stilistiche
della Caminiti si generano proprio da simili
premesse: l’asciuttezza dei dettagli, la linearità
della forma, così come la freschezza dei colori,
calano lo spettatore sempre più in profondità,
sino a perdere gradualmente il contatto con la
realtà esterna e ritrovarsi immerso in sé stesso.
In L’harem, ad esempio, l’artista colloca la figura della donna ai piedi del letto, in una posa
trasognata, quasi come se stesse attendendo
qualcosa che non arriverà mai. Troviamo poi
atteggiamenti ieratici al limite della spiritualità,
pensando ad opere come La ballerina o La zingara, in cui la fissità dello sguardo definisce
una discesa ulteriore nelle zone recondite della
coscienza. siamo proprio nel luogo non-luogo
dei pensieri svuotati. In questa zona semioscura
i dettami inconsci del super-Io vengono obliati
e l’Es, il nucleo intimo dell’essere puro, ragiona
per costrutti serviti ancora da un apparato mnemonico vegetativo. L’universo dei sogni evocato dalla Caminiti vive a metà strada tra
l’aspetto cosciente - perché influenzato da
suoni, odori, luci provenienti dal mondo - e la
dimensione dell’anima nell’universo interiore.
Vanda Caminiti, “L’harem”, 2015, olio su tela © aut./RC
Galleria Rinascenza Contemporanea
Associazione Culturale
Via Palermo 140 – Pescara
“R.E.M. Verso nuovi orizzonti creativi”
Mostra Personale di Vanda Caminiti
Fino al 22 novembre
Rinascenza
Info: 328 6979208
Contemporanea
www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com
nei molti mondi e modi dell’ispirazione
Le originali Mini-Personali alla Galleria ‘Arte Città Amica’ di Torino
Con lusinghiero successo di pubblico e critica, si è conclusa il 2 novembre scorso, presso il Centro
artistico Culturale “arte Città amica” di Torino, un’esposizione articolata in Mini-Personali di
Giulio Benedetti, Enrica Berardi, Vincenzo Bonifacio, Antonio Branca, Fabrizio
Brazzale e Claudia Costa, Maria Lilla Cimini, Piera Miletto.
Enrica Berardi © aut./ACA
Giulio Benedetti © aut./ACA
Fabrizio Brazzale © aut./ACA
Galleria ‘Arte Città Amica’
Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Mini-Personali
Info: 011 7717471 - www.artecittaamica.it
Fabrizio Brazzale e Claudia Costa © aut./ACA
Antonio Branca © aut./ACA
Maria Lilla Cimini © aut./ACA
Piera Miletto © aut./ACA
Vincenzo Bonifacio © aut./ACA
5
CORRIEREdell’ARTE
Complesse sinfonie visive per una bellezza senza tempo
6 Novembre 2015
Pagina
COURRIER DES ARTS
Sylvie Romieu di nuovo a Torino, con “Moderato cantabile”, alla Weber & Weber Arte Contemporanea
s
non significa che l’autrice persegua una sorta di redenzione estetica votata al passato, ma sicuramente
la ricerca è tutta giocata sull’eternità del ricordo. Il
legame con il passato è garantito dal cordone ombelicale costituito proprio dalla fotografia, che in
quest’occasione smaterializza alcune delle sue prerogative identitarie per amalgamarsi alla scultura e
suggerire alternative creative di notevole suggestione. si avverte spesso il riverbero di quella prigione di malinconia che Margherite Duras ha saputo
descrivere e vivere; ma la malinconia ha la prerogativa, fisiologicamente non condivisa da tanti, di salvare la bellezza dalle offese del tempo. Come l’arte.
MassIMo CEnTInI
ylvie Romieu ritorna alla Galleria Weber &
Weber con la mostra personale Moderato cantabile, titolo ispirato a un romanzo del 1958
della scrittrice e regista francese Margherite Duras
(1914-1996), con il quale ha avuto inizio la stagione
del cosiddetto nouveau Roman. Le inclinazioni romantiche della Duras trovano una dimensione visiva
nelle opere di sylvie Romieu, che, partendo sempre
da una foto, realizza una serie di tecniche miste,
spesso molto diverse tra loro, ma sicuramente di
grande interesse. Che si tratti di costruzioni articolate,
per esempio Racines 01, o realizzate modulando immagine e testo, sino alla serie del Moderato cantabile, appunto, in cui sembra di scorgere
composizioni che rimandano agli esordi della fotografia (da Henry Fox Talbot a Hippolyte Bayard), il
procedimento tecnico, anche quando è particolarmente elaborato, non soffoca il profondo afflato poetico insito nel lavoro dell’artista transalpina. C’è
un’escursione continua tra presente e passato, tra visualizzazione attualizzata del ricordo e accettazione
dell’ermetismo della memoria, che rilascia pochi
frammenti, destinati poi a dilatarsi nel processo della
narrazione. L’accelerazione delle emozioni che contrassegna una parte rilevante dell’arte contemporanea, qui si stempera favorendo l’introspezione: ciò
Galleria Weber &Weber
Arte Contemporanea
Via s. Tommaso 7 – Torino
Sylvie Romieu
Nell’immagine al centro
“Moderato cantabile” “Racines 01”, 84x74x6 cm.
di Sylvie Romieu
Mostra personale
© l’artista/Weber&Weber
Conclusa
Info: 011 19500694
www.galleriaweber.it
I raffinati disegni e dipinti
di Tiziana Pisano
Diversi approcci creativi
alla realtà della nostra epoca
“Mini 8” Cedas al Circolo degli Artisti di Torino Associazione ‘Arte per Voi’, all’Hotel Hermitage – Avigliana (To)
s
i è conclusa con buon
successo di pubblico e di
critica, presso il Circolo degli
artisti di Torino, la mostra
Mini 8, Minipersonale di
otto artisti CEDAS, selezionati dai critici d’arte Gian
Giorgio Massara e angelo
Mistrangelo: tradizionale appuntamento con la Sezione
Arti Figurative a testimonianza dell’impegno e dell’attenzione che il CEDAS
ha da decenni con il mondo
della pittura. L’esposizione è
il frutto di una rassegna collettiva alla quale avevano
partecipato proprio i pittori
del CEDas; confermando
sia l’impegno da parte dei
soci che frequentano appunto
i corsi di arti figurative sia la
professionalità di molti autori, ai quali son state proposte mostre personali e offerto
l’invito a concorsi prestigiosi. L’esperienza creativa
di questi otto artisti – Domenico Beninati, Carla Bovi,
Claudio Guasti, Donato De
Ieso, Marianne Freiesleben, Sara Li Gregni, Im-
macolata Martina, Laura
Rodino – rappresenta quindi
una nuova occasione per accostarsi all’impegno della
sezione arti Figurative del
CEDas Fiat, per entrare in
contatto con tecniche diverse
e con la volontà di trasmettere la visione e l’interpretazione del proprio tempo.
(c.s./v.c.)
Circolo degli Artisti
di Torino
Palazzo Graneri della Roccia
Via Bogino 9 – Torino
“Mini 8”
Minipersonali
di otto artisti del CEDAS
selezionati dai critici d’arte
Gian Giorgio Massara
e Angelo Mistrangelo
Info: 011 8128718
www.circolodegliartistitorino.it
n
“Il nodo”, 2015, grafite e acrilico su carta, 50x40 cm.
ell’ambito di Un Artista per Voi,
Mostre personali di artisti selezionati dallo staff di “Arte per Voi”, è
in corso presso l’Hotel Hermitage, in strada
sacra di san Michele ad avigliana (To),
l’esposizione di disegni e dipinti di Tiziana
Pisano, artista di origine sarda e piemontese
di adozione, allieva da tempo del maestro Vinicio Perugia. La mostra si inserisce in un
contesto organizzativo nato dalla partnership
dell’Associazione Culturale ‘Arte per Voi’
di avigliana e l’Hotel Ristorante Hermitage,
appunto: grazie all’accordo stabilito nel 2013
con la direzione della struttura ricettiva, infatti, ‘arte per Voi’ è presente con i suoi sele-
zionati autori negli spazi dell’albergo; una parete attrezzata nel salone d’ingresso al piano
terreno accoglie gli ospiti, proponendo loro,
a rotazione – tra la galleria di piazza Conte
Rosso e altri siti espositivi del nostro territorio
– una scelta di opere, non solo pittoriche, di
un maestro, appartenente al gruppo che collabora costantemente con l’associazione.
L’evento assume, di volta in volta e in forma
prevalente, l’aspetto di una mini-personale,
pensata per durare un paio di mesi, accompagnata da un sintetico curriculum e dai materiali documentali messi a disposizione
dall’artista stesso. Tale operazione culturale
prevede la costruzione di un circuito espositivo, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico ancora più vasto e promuovendo i più
apprezzati artisti piemontesi contemporanei.
(c.s./c.g.)
Galleria ‘Arte per Voi’
Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 1 – avigliana (To)
p/so Hotel Ristorante Hermitage
str. sacra s. Michele 12 – avigliana (To)
“Un Artista per Voi”
Mostre personali di artisti selezionati
dallo staff della Galleria ‘Arte per Voi’
Dipinti e disegni di Tiziana Pisano
Fino al 20 dicembre
Info: 011 9369230 / 339 2523791
www.ristorantehermitage.it
www.artepervoi.it
6
Artisti scelti dal
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
L
20 Novembre 2015
COURRIER DES ARTS
Considerazioni critiche
Adriana CERNEI
cell. 339 1534788
’analisi dell’arte di ogni e dal gusto, però il documento
epoca - in modo particolare dell’anima, il manufatto totequella contemporanea - com- mico, l’oggetto senza tempo che
l’autore ha deterporta non solminato possiede
tanto una vera
un valore unico
profondità inteled assoluto. Prinlettiva da parte
cipalmente, prodell’osservatore
prio gli elementi
che si pone daespressivi tenuti
vanti all’opera in
in
consideraquestione, ma
zione dall’artista
anche una sensiintellettuale riebilità congenita
vocano la figura
atta a spalancarumana, anche se
gli le vie dell’inquesta è stata situizione. Perché
gnificativamente
è di intuizione
esclusa dall’elapura che stiamo
borato finale. È
parlando: il conpresente nelle
fronto con i vari
Giorgio de Chirico (1888–1978)
singole parti sino
modelli della tra“Il Grande Metafisico”, 1917-18
a sublimarsi in
dizione o del paolio su tela © MoMA, New York
dettagli ossessivi
norama odierno
è sempre al centro di una sintesi che caricano di pregnanza evoculturale dettata dall’esperienza cativa punti di forza cromatica.
L’olio su tela Donna velata (2014) raffigura lo sguardo assente di un volto femminile intento a sprofondare nel turbinio delle sensazioni. Il vedo/non-vedo, la
posa sognante verso alcunché di elevato, rinviano ad un pensiero d’intima introspezione. L’artista richiama la propria esperienza per raccontare qualcosa
che la mente credeva di aver can- “Donna velata”, 2014, olio su tela, 60x50 cm.
cellato. Un qualcosa che era stato
sublimato e poi dimenticato, ma
che era rimasto intatto nelle aree
inconsce del suo ego. Eppure
l’arte ha riportato in superficie
tali tracce mnemoniche, contrassegnando in direzionalità significanti i surrogati onirici di quelle
situazioni obliate. Forma e colore
(il rosso, il nero) indagano simili
prospettive concettuali, benché
sia giustappunto l’espressione
cromatica, dunque forse la parte
passionale rimossa dall’Io, ad essere assorbita dal sé formale, oggettivo, rassicurante, universale.
E la bellezza ne diviene la risultante plastica assoluta da
cui partire per perdersi nella
memoria. Tuttora da... svelare.
email : [email protected] - www.moja3.org
cell. 338 7128055
MOJA (Maria Rosa GIOVENALE)
Esposto alla Mostra sociale del 2007 presso la Promotrice delle Belle arti
di Torino, il quadro Oltre (2006) di Maria Rosa Giovenale, in arte Moja, è
un acrilico su tela che sublima lo sguardo dello spettatore. È dalla potenza
materica, infatti, che prende corpo la forma e questa, nel dilatarsi attraverso
lo spazio, scandisce progressivamente un divenire plastico costituito di cadute e ritorni, di slanci e pause, di vuoti e grovigli ritmici: nasce il tempo.
Materia/Tempo, dunque, quale sintesi perfetta d’un intellettualismo postmodernista che non
“Oltre”, 2006, acrilico su tela, 80x80 cm.
trova nessuna giustificazione nel senso
estetico della bellezza
o nel tormento estatico di un sublime decadente. Parliamo di
un’intellettualità decostruttiva, ovvero di
una forma mentis che
accetta tutto escludendo da tutto il tutto
raggiunto. La frammentazione in particelle della struttura
iniziale preordina un
nuovo equilibrio in
senso deterministico.
P.za zara, 3 - 10133 Torino
Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243
Carla PERONA
Dall’acrilico su tela di Carla Perona, dal titolo Il ritorno di Ghendy, intendiamo subito che è un cane il protagonista di questo tanto atteso ritorno. Il
paesaggio diviene funzione di uno sguardo introspettivo, matrice di una dilatazione di ciò che è celato alla vista, anche se vien svelato sotto lo sguardo
di chiunque. Un po’ quello che avveniva nel cinema nordico delle origini,
che utilizzava la scenografia come descrizione sincopata degli stati d’animo
dei personaggi introversi: una sorta di palcoscenico dei sentimenti che sono
messi a nudo in base ai contrasti emozionali in continuo mutamento. Convenzioni linguistiche che generano un espressionismo simbolico di nuova
generazione. Gli alberi creano una specie di griglia emotiva entro la quale
lo splendido
“Il ritorno di Ghendy”, acrilico su tela, 50x80 cm.
animale
si
situa, cercando
con lo sguardo
il proprio padrone,
così
come un osservatore attento, quasi
inghiottito dall’opera. Una
ricerca di felicità e calore
che non è davvero da tutti.
CORRIEREd
Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti d
Corriere dell’Arte
a CURa DI
ANDREA DOMENICO TARICCO
Maria Antonietta CLARETTO
cell. 328.8649957 - tel. 0122 31592
Quando la preponderanza cromatica assorbe la forma al limite del possibile la mente
smette di cercare qualcosa di
comparabile al mondo ordinario e lascia improvvisamente le
redini che la razionalità teneva
sotto controllo: è il momento
in cui le idee lasciano il posto
alle sensazioni e queste cavalcano i vuoti del tempo, i ricordi
latenti così come le amnesie
forzate. Eppure, nonostante
queste premesse inequivocabili, anche in questo caso la
ratio fa il suo ingresso e dà
senso anche alla sfera della libertà espressiva. Prerogative
che radicalizzano uno stato di
“Sinfonia cosmica”, olio, foglia d’oro, vetro, brillantini cose spontanee in slanci della
mente. Con l’opera Sinfonia
su tavola gessata 50x45 cm.
Cromatica, realizzata ad olio su tavola gessata, foglia d’oro, vetro e brillantini,
Maria antonietta Claretto ci cala negli spazi siderali dell’Universo inducendo
l’uomo, oltre l’uomo ai confini del mistero della creazione in cui il dio karmico prende forma attraverso la compenetrazione della luce e dell’ombra.
Antida TÀMMARO
cell. 331 3450332
La complessa figurazione pittorico-compositiva del quadro a tecnica mista
(acrilici, collage e ricamo) della Tàmmaro esprime il desiderio di liberare l’oggetto del ritratto dalle catene della razionalità, spostando in tal modo i vettori
sensoriali dell’oggettività fuori dagli equivoci della comprensione intellettiva.
siamo in presenza di un dinamismo fluido del pensiero creativo che sposta il
punto di vista dell’osservatore verso nuove percezioni, in nome di una verità
capovolta. Il paradosso concettuale del mezzo espressivo genera così emozioni
contrastanti, tanto da modificarsi in connotazioni pluristratificate. Queste le
“Ipnosi”, 2013, acrilico, collage, ricamo su tela, 40x40 cm. considerazioni che vengono in mente osservando l’opera Ipnosi
(2013), esposta sino al 31
ottobre, presso il Centro
Incontri della Regione
Piemonte, nella Collettiva L’Arte incontra la
Poesia. Ecco che, rievocando un’opera del Bronzino, antida la attualizza,
approfondendo il legame
della follia al vivere ordinario, come vediamo da
un’infinità di dettagli che
incarnano la prigionia
del corpo e dello spirito.
dell’ARTE
7
CORRIEREdell’ARTE
20 Novembre 2015
Pagina
COURRIER DES ARTS
Clara MARCHITELLI ROSA CLOT
tel. 011 9352907
Due lavori per Clara Marchitelli Rosa Clot, che hanno in comune la rosa (come
il suo cognome...), simbolo del sentimento e della passione in cui la fragilità e
l’eleganza prorompente vanno accudite per evitare che vadano perse. Una rosa
per Donna Lucia (da Una rosa “Una rosa per Donna Lucia” (da “Una rosa per sempre”)
2001, acrilico su cartone telato, 70x50 cm.
per sempre) del 2001 è un cartone telato che reca sulla destra
del ritratto i versi di Gertrude
stern “Una rosa e una rosa è
una rosa”. Interessante il senso
della posa estatica che guarda
nella direzione dello spettatore
con un senso di nostalgico distacco. sull’altra opera, invece,
intitolata La rosa di Isabelle
(da Una rosa per sempre), del
2004, si legge, sulla destra del
dipinto, la frase di Tagore
“sèrviti di questo fiore, finché
c’è tempo, e coglilo”; viene infatti colta attraverso la delicatezza del soggetto femminile la
purezza, la grazia e la beltà.
L’iconismo figurativo evocato
da questi quadri raffinati e suggestivi instilla negli occhi di
chi guarda un senso di
sacralità, servendosi
dell’armonia, quasi le
coordinate spaziotemporali non rivestissero più alcuna
importanza e la realtà
di riferimento divenisse solo un pretesto
ideale dal quale partire
per poi distaccarsene
definitivamente. Connotazioni che spingono l’artista al di là
della logica consueta,
ovvero dalla trappola
della riconoscibilità
oggettiva. sì, perché il
suddetto iconismo assembla le dinamiche
“La rosa di Isabelle” (da “Una rosa per sempre”), 2004
idealizzanti di un conacrilico su masonite, 60x50 cm.
testo fisico attraversato
solo in potenza dal soggetto. Parliamo di iconismo, appunto, alludendo pure
ad un simbolismo onirizzante: entrambe formulazioni tipiche di un’autrice
sensibile che nel corso della sua carriera nel mondo dell’arte ha approfondito
un linguaggio profondo ed articolato. La traduzione pittorica di tale magniloquente repertorio creativo tramuta così la spiritualità pura della posa in qualcosa di maggiormente elevato, di poetico, di indubbio valore significante.
da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno
[email protected]
www.corrieredellarte.it
8
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
6 Novembre 2015
COURRIER DES ARTS
Spettacoli
Tante stelle nel firmamento di celluloide e il giornalismo “vero” di Truth
Festa del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica
mento di svolta nel mondo dell’informazione e la prima occasione in
cui internet ha avuto un ruolo determinante nella produzione di una notizia. spiega ancora Vanderbilt: “Ho
voluto fare questo perché ho sempre
subito il fascino della Mapes e perché le dimissioni di un mostro sacro
come Rather, all’epoca, sono state
come la caduta di un Re shakespea-
D
Cate Blanchett e Robert Redford protagonisti di “Truth” di James Vanderbilt, foto © aut./Sony
ManUELa MaRasCIo
ecima edizione per la Festa
del Cinema di Roma, che,
nel momento in cui andiamo in stampa, è ancora nel pieno
della sua rassegna all’interno del
suggestivo auditorium Parco della
Musica. Quest’anno si è voluto organizzare l’evento restituendogli
l’originaria allure di serena e giustappunto “festaiola” condivisione
cinematografica con il pubblico, garantendo film interessanti e di qualità senza puntare necessariamente
all’esclusiva mondiale. Tante le star
che hanno già sfilato sul tappeto
rosso: una delle più attese è stata sicuramente l’icona della bellezza italiana, Monica Bellucci, che ha
presentato Ville-Marie, del regista
Guy Edoin, in cui interpreta una diva
che dall’Europa si sposta a Montreal
alla ricerca del figlio. Pubblico in
fermento anche per Jude Law, impegnato proprio in questi giorni nella
capitale con le riprese della serie TV
The Young Pope, diretta dal Premio
oscar Paolo sorrentino, altro acclamato ospite della Festa. notevole interesse l’ha suscitato il biografico
Freeheld, del regista Peter sollet,
con Julianne Moore ed Ellen Page
nei panni, rispettivamente, di Laurel
Hester, detective quarantenne della
polizia locale di ocean County nel
new Jersey, e di stacie andree, la
ventenne di cui si innamorò nel
2002: una relazione tenuta nascosta
fino al momento in cui la Hester non
scoprì di avere un tumore al polmone, decidendo quindi di rivelare
la verità e lottare per i diritti della
compagna dopo la sua morte. Ma il
clima a Roma si è fatto fin da subito
incandescente la sera stessa dell’inaugurazione, con l’esordio alla
regia di James Vanderbilt, che ha
presentato il coraggioso Truth, tratto
dal libro autobiografico di Mary
Maples Truth and Duty: The Press,
the President, and the Privilege of
Power. In un periodo delicato come
questo, a ridosso delle elezioni presidenziali per il 2016, il caso “Rathergate”, che nel 2004 infiammò gli
stati Uniti, viene riprodotto per la
prima volta sul grande schermo: il
film ripercorre tutte le tappe dello
scandalo seguito alla messa in onda,
da parte della trasmissione 60 Minutes del network CBs, di un servizio
in cui si accusava George W. Bush
di aver beneficiato di raccomandazioni per evitare di esser mandato in
Vietnam ed essere invece arruolato
nella Guardia nazionale: un esempio di inchiesta giornalistica di alta
levatura, portato avanti dal team
della produttrice Mary Maples (interpretata dall’eccellente Cate Blanchett), forte del carisma e della
professionalità dell’anchorman Dan
Rather (Robert Redford). Una storia
che all’epoca provocò le dimissioni
di Rather e il licenziamento di
Mapes, portando tutta la CBs ad un
passo dal collasso. La domanda che
sottende il lavoro di Vanderbilt ha il
sapore della sfida lanciata all’intero
mondo mediatico: esiste ancora del
buon giornalismo, portato avanti con
passione, incondizionatamente? “I
giornalisti sono degli eroi, è una
professione molto importante, da
non sottovalutare; ammiro quei
giornalisti che resistono per far valere le loro opinioni”, ha rivelato il
regista. Il suo intento principale è
stato quello di raccontare un mo-
riano”. Il film ha riscontrato pareri
positivi nella critica, soprattutto
per le magistrali interpretazioni dei
due attori protagonisti e per la
compattezza della ricostruzione
dei fatti realmente accaduti, tenuti
in piedi da una salda trama dialogica e da un accurato scavo nei
personaggi. La data di uscita in Italia è fissata per il 1° gennaio 2016.
Friedkin e noseda
per una Aida di routine
Teatro Regio Torino
Marco Berti (Radamès)
e Giacomo Prestia (Ramfis)
interpreti dell’“Aida”
di Giuseppe Verdi
in scena al Regio di Torino
foto Ramella&Giannese
© Teatro Regio Torino
T
aLEssanDRo MoRMILE
anti miliardari americani in sala
per la prima di Aida di Verdi che
ha aperto la stagione del Regio, invitati
dal premio oscar William Friedkin.
La scelta del titolo si è motivata come
un omaggio alla riapertura del Museo
Egizio di Torino, col quale si era detto
che il regista statunitense avrebbe collaborato per rendere quanto più filologiche possibili le scelte figurative di un
allestimento in tutto e per tutto tradizionale, già visto al Regio nel 2005.
Invero non si sono evidenziate grandi
differenze fra questa e la precedente
edizione di dieci anni fa, né è mutata
l’immagine di un’Aida monumentale
ed insieme intima. Tutto, in scene e
costumi di Carlo Diappi, appare impostato su un sobrio e suggestivo decorativismo archeologico color sabbia
e grigio pietra. Cosa tuttavia viene soprattutto a mancare in Friedkin è la
zampata del vero regista d’opera, che
stranamente non segue percorsi cinematografici, come ci si sarebbe aspettati, ma abbandona i cantanti alle
movente più stereotipate, mancando la
costruzione dei personaggi, soprattutto
in quella dimensione intima che si
contrappone a quella pubblica nel cercare di illuminare la dimensione di desolata solitudine interiore che la
bacchetta di Gianandrea noseda tenta
di imprimere alla sua concertazione,
senza però approdare ai risultati annunciati e sperati. Le tinte trasognate
di un liricissimo e quasi estenuato
Preludio fanno presagire il meglio.
spesso però noseda sembra farsi
prendere la mano dalla foga del concertatore dal respiro orchestrale corto
e ansiogeno, cinereo e asciutto, come
se il suono fosse appesantito dalla volontà di far vibrare poco il respiro orchestrale per renderlo autenticamente
verdiano, alienando la melodia dal
balsamo di profumati echi esoticheggianti nella scena del nilo. Ciò che
purtroppo ha contribuito a rendere
assai poco felice il risultato complessivo di questa rappresentazione dell’opera verdiana è il cast vocale, nel
quale la sola anita Rachvelishvili,
mezzosoprano georgiano ormai internazionalmente affermato, si impone
per essere una amneris di gran pregio; Kristin Lewis è invece una aida
dalla voce sopranile troppo lirica per
le esigenze della parte, mentre il pessimo Radamès del tenore Marco Berti
in costante debito d’intonazione;
Mark s. Doss è un amonasro di
bella presenza ma dalla tenuta vocale malferma; ottimo il Ramfis di
Giacomo Prestia, ma è un po’ poco
per un’Aida decisamente sotto tono.
NEWYORK NEWYORK
o
6 Novembre 2015
Pagina
Dal trauma pittorico di Alberto Burri
alla serena lucentezza del Mezzogiorno
COURRIER DES ARTS
Esposizioni in chiaroscuro al Museo Guggenheim e all’Istituto Italiano di Cultura
foto © aut.
DaL nosTRo CoRRIsPonDEnTE
MaURo LUCEnTInI
9
CORRIEREdell’ARTE
ttobre luminoso a Manhattan
e fioritura di mostre dedicate
all’arte italiana, nel quadro del
Mese della Cultura Italiana in america
e in celebrativa coincidenza sia col
classico Columbus Day che con il sessantesimo anniversario dell’entrata
dell’Italia all’onU. Delle due mostre
di andrea del sarto ho già detto (sullo
scorso numero del Corriere dell’Arte,
n.d.r.). adesso ci sono altre due esposizioni di alto livello, la prima istallata
nel Guggenheim Museum, il famoso
cilindro a spirale di cemento creato da
Frank Lloyd Wright sul margine del
Central Park, ed è la più vasta retrospettiva mai tenuta negli Usa sull’opera di alberto Burri (1915-1995).
Questo pittore umbro, formatosi sia in
patria sia oltreoceano e la cui produzione inizia alla fine della seconda
Guerra Mondiale, fu ai suoi esordi
scoperto appunto dai conservatori del
Guggenheim. Il titolo della retrospettiva, Alberto Burri: the Trauma of
Painting, è tratto dalle parole con cui
lo stesso Burri alludeva alla tensione
estrema prevalente in lui durante le sue
manipolazioni dei materiali impiegati
come pittura, soprattutto nel momento
in cui, faticosamente raggiunto un
equilibrio compositivo, una legge segreta gli imponeva di spezzarlo per ricadere nel disordine. autodidatta,
medico, militare, era stato prigioniero
di guerra proprio negli stati Uniti,
dove aveva avuto contatto con le esperienze dell’arte Gestuale e dell’Espressionismo astratto e dove
aveva tentato i suoi primi assemblaggi
di materiali di scarto e di materiali industriali. Tornato in Italia, testimone
del risveglio spirituale e culturale del
dopoguerra italiano, aveva cominciato
a mettere insieme come strumento
espressivo materiali grezzi e informi
come il cemento, la polvere di pomice,
i tessuti di scarto e i sacchi di juta, anticipando di decenni l’arte Povera e
creando contrasti e tensioni di rilievo
sculturale con frequenti allusioni al
corpo umano e simbolismi mistici richiamanti la sua formazione umbra.
nell’era del “miracolo economico” –
gli anni Cinquanta-sessanta – inseriva
nei suoi assemblaggi materiali industriali appena usciti dalla fabbrica e
puri, come odorose travi di legno,
sbarre di ferro, fogli di acciaio e, più
Alberto Burri (1915–1995)
“Rosso gobbo”, 1953
tecnica mista su tela, 56,5x85 cm.
coll. priv. © Fondazione Palazzo Albizzini
Guggenheim Museum / ARS, New York;
a lato, Antonio Mancini (1852–1930)
“Natura morta con frutta e bottiglia”
olio su tela © Istituto Italiano di Cultura
per le immagini, La Voce di new York
avanti nel tempo, veli di plastica e di
celotex, solo per corromperli e profanarli con crepe, strappi, ricuciture, scoloriture, bruciature e liquefazioni. a
parte la biacca o bianco di zinco, il nerofumo, le lacche nere e rosse, raramente Burri si è servito, per connettere
i suoi materiali grezzi, di pittura come
quella che esce da un tubetto di alluminio. La materia – diceva – deve raggiungere una sua isolata “presenza”
nel momento stesso in cui si avverte
che essa non è più esprimibile con le
parole. Mentre all’origine delle composizioni di alberto Burri son state le
ricerche dell’espressionismo americano, la via verso cui egli le ha orientate nelle sue investigazioni dei
materiali, appunto, ha poi avuto una
forte influenza su tutte le correnti artistiche del ventesimo secolo e in particolare sulla Pop-art (si pensi, per
esempio, alle opere di Rauschenberg,
che aveva visto e apprezzato gli esperimenti di Burri nel suo studio italiano). Il percorso espositivo è
organizzato più o meno cronologicamente, seguendo dieci principali
“serie” che l’autore investigava sottoponendo sostanze sempre diverse ai
medesimi sforzi di penetrazione e di
assemblaggio, qualche volta estesi alla
stessa cornice del quadro. Le superfici,
bidimensionali ma tendenti sempre al
rilievo e alla terza dimensione, sono
generalmente molto vaste; ma ad esse
fa delizioso riscontro una serie di miniature, ognuna riproducente i quadri
composti in determinati periodi e in cui
il complesso e brutale trattamento della
materia è costretto ad esprimersi in
pochi centimetri quadrati. Intanto, a
una ventina di isolati di distanza dal
Guggenheim, nell’elegante sede dell’Istituto Italiano di Cultura, in Park
avenue, s’è tenuta una mostra di quadri sereni e tranquilli, intitolata The
Light of Southern Italy, Paintings from
the 19th Century Neapolitan School,
che sembrerebbe un antidoto contro le
angosce che impregnano gli assem-
blaggi brutali del Burri: riunite le opere
di ventiquattro pittori meridionali italiani di fine ottocento, tra cui spiccano
Michele Cammarano, Ettore Cercone,
Hermann salomon Corrodi, Marco
De Gregorio, Giuseppe De nigris,
Francesco Lojacono, augusto Lovatti,
antonio Mancini, Francesco Paolo
Michetti, Filippo Palizzi, antonio Pratella, Rubens santoro e Vincenzo
Volpe. sono tutti pomeriggi assolati,
mari sereni intorno a Capri, fiori e
frutta e sorrisi di fanciulle. scene d’incanto. Tuttavia, qualche volta intravvedi anche l’ansia della creazione,
come, per esempio, dietro una meravigliosa natura morta di Mancini, lo
stesso pittore che sarebbe poi morto in
conseguenza del travaglio di lunghi
anni di depressione psicotica. È il
“trauma del dipingere”, appunto,
quello stesso di cui si lamentava Burri.
Guggenheim Museum
Fifth ave. 1071 – new York (nY)
“Alberto Burri:
The Trauma of Painting”
Retrospettiva
Fino al 6 gennaio 2016
Info: 001 212 4233500
www.guggenheim.org
Istituto Italiano di Cultura
in New York
Park ave. 686 – new York (nY)
“The Light of Southern Italy
Paintings from the 19th Century
Neapolitan School”
Info: 001 212 8794242
www.iicnewyork.esteri.it
CINEMA
Box Office USA
Il film d’animazione“Goosebumps”fa incassi da brivido
se nel buio della sala vien la pelle d’oca
Grande successo di Goosebumps, cioè della “pelle d’oca”, nelle statistiche degli incassi a tutto il terzo weekend di ottobre: il film, una pellicola d’animazione horror-fantasy in 3D basata sull’omonimo ciclo best
seller di racconti per ragazzi, di R.L. stine, e interpretata da Jack Black,
ha fruttato nelle sole sale nordamericane 23 milioni e mezzo di dollari,
ma il flusso intenso del pubblico e i primi risultati delle vendite all’estero
lasciano prevedere come minimo un veloce ripianamento della spesa di
produzione della sony Pictures Entertainment, che – finanziata pure in
parte da Village Roadshow – ammonta a 58 milioni. al secondo posto
si è piazzato The Martian della 20th Century Fox, con 21 milioni e
mezzo di incassi nella stessa settimana, ma un totale di ben 144 in tutta
questa parte del mese. Terzo è arrivato il film più acclamato dalla critica,
Bridge of Spies di steven spielberg, una storia di spionaggio durante la
Guerra Fredda, prodotto da DreamWorks e interpretato da Tom Hanks.
[I dati sugli incassi ai cinema Usa sono forniti dalla agenzia Rentrak ©]
10
CORRIEREdell’ARTE
Pagina
6 Novembre 2015
COURRIER DES ARTS
TORINO e PIEMONTE
“Il malato immaginario”
di Molière
con Gioele Dix
e Anna Della Rosa
regia
di Andrée Ruth Shammah
TST - Teatro Carignano
P.za Carignano 6 – Torino
Fino all’8 novembre
Info: 011 5169411
Al Teatro Carignano di Torino, prosegue Il malato immaginario di
Molière, nella traduzione di Cesare Garboli, per la regia di Andrée Ruth Shammah: lo piàce è
interpretata da Gioele Dix, Anna
Della Rosa, Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero
Domenicaccio, Linda Gennari, Pietro Micci, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa. (c.s./m.m.)
“Il gesto creativo e la parola”
Esposizione internazionale
del libro d’artista
carta, tela e sculture
Galleria TeArt
Associazione
Artistico-culturale
Via Giotto 14 – Torino
Info: 011 6966422
Selezione di opere dagli archivi
di associazioni ed autori; i migliori libri d’artista provenienti da
differenti parti d’Italia. Fino al
13 novembre, inoltre, la Galleria ospita la mostra dei Soci I.
Barth, M. Bianco, A. Borgna,
L. Galeotti, A. Guasco, M.
Loro, G. Moltoni, W. Naretto, E. Saraceno, L. Sartoris, V. Stillavato e T. Vietti.
“Tra rumorosi silenzi”
Francesco Preverino
Museo Nazionale
della Montagna
“Duca degli Abruzzi”
P.le M.te Cappuccini 7 – Torino
Fino al 29 novembre
Info: 011 6604104
www.museomontagna.org
Mostra personale
a cura di Riccardo Cordero
“Omaggio a Scanavino”
Giampiero Biasutti
Studio d’Arte per il ’900
Via della Rocca 10 – Torino
Fino al 14 novembre
Info: 011 8390690
Emilio Scanavino (Genova,
1922 – Milano, 1986) si è imposto sin dagli Anni Cinquanta
come uno dei maggiori protagonisti dell’Arte contemporanea italiana. (c.s./v.c.)
Christian Boltanski
“Dopo”
Fondazione Merz
Via Limone 2 – Torino
Fino al 31 gennaio 2016
Info: 011 19719437
Christian Boltanski (Parigi,
1944), tra i più grandi interpreti della nostra contemporaneità, espone per la prima
volta a Torino con un progetto
site-specific inedito, pensato
proprio in relazione alla storia
sociale e culturale
della città.
Hugo McCloud
“Timeline”
Mostra personale
Luce Gallery
Fondazione 107
Via Sansovino 234 – Torino
Dal 6 novembre al 6 dicembre
Info: 011 543393
McCloud ammalia e ipnotizza
il visitatore-spettatore mediante luminescenti stanze
della memoria “in linea coi
tempi”, ripercorrendo le tappe
della propria esistenza e ricalcandone le orme. (c.s./e.l.)
su questa pagina
il Corriere dell’Arte
dedica uno spazio
agli APPUNTAMENTI d’ARTE.
È possibile segnalare
eventi, mostre,
vernissage, iniziative culturali ecc.
per informazioni e tariffe :
>>> tel. 011 6312666 <<<
Vernissage
Venerdì 6 novembre - ore 18,00
Galleria ‘Arte Città Amica’
Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Moste personali
di Franco Fassone
Samira Hosseinzadeh
Gabriella Lucatello
sabato 14 novembre - ore 18,00
Galleria TeArt
Associazione Artistico-culturale
Via Giotto 14 – Torino
“Maestri torinesi senza schemi”
Opere di Casorati, Ruggeri
Soffiantino, Tabusso et al.
a cura di Giovanni Canale
Franco Fassone
Samira Hosseinzadeh
Gabriella Lucatello
Dal 6 al 17 novembre 2015
Inaugurano oggi, venerdì 6 novembre
nelle sale della Galleria ‘arte Città amica’
le mostre personali di Franco Fassone
samira Hosseinzadeh e Gabriella Lucatello
Franco Fassone si pone come obiettivo
il puro piacere di creare opere su tela, carta
con i mezzi più disparati
che il momento creativo gli offre.
Le opere di Samira raccontano emozioni
attraverso il misterioso fascino dell’oriente.
Le tele di Gabriella Lucatello
sono regolate da campiture cromatiche
intense e quasi irruenti.
Galleria ‘Arte Città Amica’
Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Info: 011 7768845
www.artecittaamica.it
CORRIEREdell’ARTE
COURRIER DES ARTS
Direttore Editoriale
Pietro Panacci
Direttore Responsabile
Virginia Colacino
Caporedattore
Chiara Pittavino
Comitato Editoriale
Giorgio Barberis, Rolando Bellini,
Massimo Boccaletti, Franco Caresio,
Angelo Caroli, Claudia Cassio,
Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,
Marilina Di Cataldo,
Gian Giorgio Massara,
Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,
Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,
Gianfranco Schialvino,
Maria Luisa Tibone
Corrispondente da New York
Mauro Lucentini
[email protected]
Corrispondente da Berlino
Sabatino Cersosimo
Hanno collaborato
A. D’Agostino, G.L. Castelli, C. Gallo,
E.S. Laterza, M. Marascio, C. Pittavino,
R. Roveda, A.D. Taricco, D. Tauro
Realizzazione grafica interna
a cura di E.S. Laterza
Fotografo ufficiale
Antonio Attini
Redazioni distaccate
Milano Rosa Carnevale
Tel. 339 1746312
Roma e Napoli Fabrizio Florian
Tel. 388 9426443
Palermo Caterina Randazzo
Tel. 334 1022647
Concessionaria di Pubblicità
interna
Stampa e distribuzione
EditService S.r.l.
Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)
Editore Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Torino
P.IVA 06956300013
Segnalazioni
in ITALIA
“Ideo Pantaleoni
Un percorso
verso l’astrazione”
Associazione Culturale
Renzo Cortina
Via Mac Mahon 14/7 – Milano
Fino al 28 novembre
Info: 02 33607236
www.cortinaarte.it
A cura di Susanne Capolongo
e Stefano Cortina
L'arte di Pantaleoni torna a
Milano, grazie alla collaborazione tra la Galleria Cortina e
l'Archivio Ideo Pantaleoni, appunto, con una mostra che propone un importante corpus di
opere, di cui molte inedite, legate al periodo del M.A.C., dei
Rilievi e delle Composizioni, testimonianza della ricca attività
artistica dell’autore tra gli Anni
'40 e '70, un lungo periodo dedicato all'astrattismo, divergendo nettamente da ogni
possibile precedente riferimento
figurativo, rivelandosi così puramente geometrico, rigoroso,
quasi aniconico. (c.s./c.p.)
“Homo Color Color:
la (non) mostra”
Percorsi contaminati
tra Arte, Educational
e Comunicazione
pubblicitaria
Galleria Magenta
Via Roma 45 – Magenta (Mi)
Fino al 10 gennaio 2016
Info: 02 9791451
www.galleriamagenta.it
Sandro Cabrini
“Archetipi del sogno:
la danza”
Museo Marcello Tommasi
Via della Pergola 57 – Firenze
Fino all’8 novembre
Info: 02 89404694
Abbonamenti
Annuale (22 nn.):
euro 60,00 per l’Italia
euro 120,00 per l’estero
Arretrati: euro 5,00
“Il dado è tratto”
Arte contemporanea italiana
oltre la tradizione
Tornabuoni Arte
L.arno Cellini 3 – Firenze
Fino al 28 novembre
Info: 055 6812697
www.tornabuoniarte.it
Gillo Dorfles
“Essere nel tempo”
MACRO
Museo d’Arte Contemporanea
di Roma
Via Nizza 138 – Roma
Dal 27 novembre 2015
al 30 marzo 2016
Info: 06 671070400
www.museomacro.org
A cura di Achille Bonito Oliva
coordinamento scientifico
e progetto di allestimento
di Fulvio Caldarelli
con Maurizio Rossi
“Food
Dal cucchiaio al Mondo”
Fino all’8 novembre
Olivo Barbieri
“Immagini
1978-2014”
Fino al 15 novembre
MAXXI
Museo Nazionale delle Arti
del XXI Secolo
Via Reni 4/a – Roma
Info: 06 3225178
www.fondazionemaxxi.it
Lorenzo Scotto di Luzio
“Pane al Pane”
Fondazione Morra Greco
Project Room
L.go Proprio d’Avellino 3 – Napoli
Fino al 1° novembre
Info: 06 3225178
www.fondazionemorragreco.com
A cura di Achille Bonito Oliva
in collaborazione col MADRE
c.c. postale n. 45958055
intestato a Corriere dell’Arte
Associazione Culturale Arte Giovani
Aut. Tribunale di Torino
n. 4818 del 28/07/1995
ABBÒNATI
al
fo r
ma
to
ta
blo
CORRIEREdell’ ARTE
a 60 euro
per un anno
22 numeri a casa tua
id
offerta combinata abbonamento + sito-web: € 130
tel. 011 6312666
Gallerie
ACCADEMIA Galleria
Via accademia albertina 3/e – Torino
Tel. 011 885408
Email: [email protected]
www.galleriaaccademia.it
orario: 10,00-12,30/16,00-19,30;
chiuso lunedì
Aurelio Amendola
“Andy Warhol”
Il maestro della pop-art negli scatti
del fotografo toscano
ARTE CITTÀ AMICA
Centro Artistico Culturale
Via Rubiana 15 – Torino
Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845
Email: [email protected]
www.artecittaamica.it
orario: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiusoDal 6 al 17/11
Mostre Personali
di Franco Fassone, Samira Hosseinzadeh,
Gabriella Lucatello
ARTE PER VOI Associazione Culturale
P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To)
Luigi Castagna - Tel. 011 9369179
Cell. 339 2523791
Email: [email protected]
www.artepervoi.it
Paolo nesta - Tel. 011 9328447
Cell. 333 8710636
Email: [email protected]
orario: sab. - dom. 15,00-19,00
Fino al 22/11
“Iran... come ti vedo
L’antica Persia e il nuovo Iran”
Dipinti e disegni di Nadia Brunori
Fino al 20/12
“Un Artista per Voi”
Mostre personali di artisti selezionati
dallo staff della Galleria
Dipinti e disegni di Tiziana Pisano
c/o Hotel Hermitage
(str. sacra s. Michele 12 – avigliana)
CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO
Palazzo Graneri della Roccia
Via Bogino 9 – Torino
scala B destra - 1° piano (digitare 4444+ )
Tel./fax 011 8128718
Email: [email protected]
www.circolodegliartistitorino.it
orario: lun. - ven. 15,30-19,30
In corso
“Mini 8”
Personali di otto artisti CEDAS
selezionati dai criti d’arte
Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo
Fino al 14/11
“L’arte del nudo e della simbologia
nei decori sepolcrali
del Monumentale di Torino”
Collettiva di disegno e fotografia
c/o Biblioteca del Circolo
LA LANTERNA Galleria
di Maristella SANDANO
Direttore artistico: Livio Pezzato
Via s. Croce 7/c – Moncalieri (To)
Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962
Email: [email protected]
www.lalanternaarte.com
orario: mart. - sab. 15,30-18,30
A. Arcidiacono, A. Cannata, V. Cavalleri,
E. Colombotto Rosso, D. De Agostini,
A. De Rosa, L. Garelli, E. Gribaudo,
S. Lake, E. Longo, S. Manfredi,
G. Manzone, L. Mottura, D. Pasquero
G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato,
C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, L. Sabatino,
A. Schawinsky, G. Sesia della Merla
inoltre pittori ucraini, naïf croati
grafica nazionale ed internazionale
LA LUNA Art Gallery
Via Roma 92 – Borgo san Dalmazzo (Cn)
Cell. 339 7108501
Email: [email protected]
www.artgallerylaluna.com
orario: ven. 16,00-19,00;
sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;
dom. 10,30-12,00
L’INDACO Arte e Cultura
Via Ferrucci 7/b – Collegno (To)
Cell. 340 9403183
Email: [email protected]
orario: mar. - sab.14,00-18,00
11
CORRIEREdell’ARTE
A.L.P.G.A.M.C.
6 Novembre 2015
Pagina
COURRIER DES ARTS
LUNA ART COLLECTION
Spazio espositivo
Via nazionale 73/1 – Cambiano (To)
Tel./Fax 011 9492688
Email: [email protected]
www.luna-art-collection.com
orario: lun. - ven. 8,30-17,30;
sab. 8,30-17,30 (previa telefonata)
In permanenza serigrafie d’arte
a tiratura limitata
di Coco Cano, Francesco Casorati,
Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,
Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg,
John Picking, Marco Puerari,
Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,
Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo
RINASCENZA CONTEMPORANEA
Associazione Culturale
Via Palermo 140 – Pescara
Cell. 328 6979208
Email:[email protected]
www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com
orario: mar. - sab. (su appuntamento)
Fino al 22/11
“R.E.M. Verso nuovi orizzonti creativi”
Mostra personale di Vanda Caminiti
Fino al 24/11
“Hypnos. Il preconscio creativo”
Mostra collettiva
SENESI Arte
Via s. andrea 44 – savigliano (Cn)
orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30
Tel. 0172 712922
Email: [email protected]
www.senesiarte.it
SILVY BASSANESE Arte Contemporanea
Via Galileo Galilei 45 – Biella
Tel./Fax 015 355414
Email: [email protected]
www.silvybassanese.it
orario: mart. - ven. 16,30-19,30;
sab. e festivi su appuntamento
STORELLO Galleria d’Arte
Via del Pino 54 – Pinerolo (To)
Tel. 0121 76235
orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;
lun. e dom. chiuso
In permanenza opere di Avataneo, Carena,
Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis,
Luzzati, Massucco, Musante
TEART Associazione Artistico-culturale
Via Giotto 14 – Torino
Tel. 011 6966422
Email: [email protected]
orario: mart. - sab.17,00-19,00
Fino all’11/11
“Senza tema”
Mostra Sociale degli Artisti della Galleria
Fino al 13/11
Mostra dei Soci
I. Barth, M. Bianco, A. Borgna, L. Galeotti,
A. Guasco, M. Loro, G. Moltoni, W. Naretto,
E. Saraceno, L. Sartoris, V. Stillavato
e T. Vietti
Dal 14 al 28/11
“Maestri torinesi senza schemi”
Opere di Casorati, Ruggeri,
Soffiantino, Tabusso et al.
a cura di Giovanni Canale
TINBER Art Gallery @ Pragelato
Via albergian 20 - souchères Hautes
Pragelato (To)
Tel. 0122 78461
Email: [email protected]
www.tinberartgallery.it
orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00
Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,
Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,
Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,
Enrico Challier, Dino Damiani,
Pierflavio Gallina, Lia Laterza,
Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,
Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,
Sergio Saccomandi, Luciano Spessot
M.ro Raul VIGLIONE
Studio - Galleria - Mostra Culturale
Via servais 56 – Torino
Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705
Email: [email protected]
www.raulviglione.it
BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte
Via Bonafous 7/1 – Torino
Tel. 011 8173511
www.biasuttiebiasutti.com
orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30
LA TESORIERA Centro Arte
C.so Francia 268 – Torino
Tel. 011 7792147
www.tesoriera.com
orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;
lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento)
Arte Antica
AVERSA Galleria
Dipinti dell’800 e del Primo ’900
Via Cavour 13 (int. cortile) – Torino
Tel. 011 532662
Email: [email protected]
www.aversa-galleria.it
orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00
Fino al 29/2/2016
“Proposte 2015. Dal Primo ’800 al Primo ’900”
Opere di Bagetti, Bossoli, Delleani, Fontanesi, Issupoff
Juglaris, Lupo, Macchiati, Maggi, Marchisio, Pasini
Pittara, Quadrone, Reycend, Salinas, Storelli
DELLA ROCCA Casa d’Aste
Via della Rocca 33 – Torino
Tel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244
Email: [email protected]
www.dellarocca.net
LUIGI CARETTO Galleria
dal 1911 Dipinti Antichi
Via Maria Vittoria 10 – Torino
Tel. 011 537274
Email: [email protected]
www.galleriacaretto.com
orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30
Fino all’8/11 presente a “Flashback”
c/o PalaAlpitour-Isozaki (via Filadelfia 82 – Torino)
Fino al 29/2/2016
“Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga”
c/o Palazzo Albergati (via saragozza 28 – Bologna)
SANT’AGOSTINO Casa d’Aste
a Torino dal 1969
C.so Tassoni 56 – Torino
Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577
www.santagostinoaste.it
orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30
tel. 091 6190928
CORRIERE dell’ARTE - 6 Novembre 2015