Artisti . Corriere dell arte
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Artisti . Corriere dell arte
P E R I o D I C o D I C U L T U R a E I n F o R M a z I o n E I.P. Fondato da Carlo accossato nel 1994 CORRIEREdell’ARTE Direzione e Redazione: p.za zara, 3 – 10133 Torino Tel. 011 6312666 - fax 011 6317243 email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.it art. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale anno XXI - n° 14 - Venerdì 6 novembre 2015 € 3,00 COURRIER DES ARTS Due gallerie torinesi per l’arte fiamminga Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno Luigi Caretto e Caretto & Occhinegro a “Flashback”, fino all’8 novembre al PalaAlpitour Isozaki U GIan GIoRGIo MassaRa no degli spazi del Pala Isozaki (via Filadelfia 82, Flashback - stand 21) è quest’anno occupato dalle gallerie tista al quale l’editore allemandi ha dedicato un’ampia monografia. Uno dei dipinti – un grande olio su tavola, monocromo – riprende chiaramente il mondo del nord Europa, specie nei particolari che ravvivano la composizione, mentre la seconda opera, bilanciata fra i mondi surreale e fantastico, raffigura una soffusa immagine femminile accanto a un bimbo che guarda incuriosito l’ambiente che lo circonda. La copertina del piccolo catalogo di Luigi Caretto accoglie un importante dipinto di Jan Woutersz (lo stap) con il ritratto di un Cambiavalute e sua moglie, lei assai attenta ai conti tracciati su di un libro-mastro pergamenaceo; sullo sfondo s’impone lo scaffale con immagini e carteggi, mentre in primo piano, da un sacchetto di cuoio, fuoriescono Jan Woutersz detto Stap “Il cambiavalute e sua moglie”, 1625 © Galleria Luigi Caretto, Torino Luigi Caretto e Caretto & occhinegro; quest’ultima affianca alle opere d’arte fiamminga due quadri di agostino arrivabene, ar- Un macchiaiolo in Veneto Fattori a Palazzo Zabarella – Padova a anDREa D’aGosTIno nche invertendo l’ordine dei Fattori, il prodotto non cambia”: non poteva scegliere citazione migliore Fernando Mazzocca, curatore della mostra su Giovanni Fattori a Padova, nel suo saggio Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908) “Piantoni. Il muro bianco (In vedetta)”, 1874 ca., olio su tela © Fondazione Progetto Marzotto / Fondazione Bano - Palazzo Zabarella monete d’oro (datazione 1630 circa). Caretto nel 2015 ha riacquisito ben tre collezioni di opere già presenti nella galleria di famiglia; di Jan abrahamsz Beerstraten, un significativo Paesaggio fluviale, opera maestra riferibile alla metà del secolo XVIII, assai simile – pur nella composizione rovesciata – a un dipinto continua a pag. 2 Ciro Palumbo, neosurrealista d’ispirazione mitologica “Sguardi eterni tra la terra e il cielo” al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino U Enzo PaPa n’escursione ricognitiva in territori immaginari, tra personaggi mitici, in scenari onirici, in atmosfere irreali, nel contempo nostalgiche ed inquietanti, animate da presenze misteriose, pervase da una vaghezza sconosciuta e pur così tanto pervasa di sentimento empatico. Il repertorio di Ciro Palumbo evoca mondi abitati da dei e semidei, da eroi e da figure estranee ad ogni collocazione categorizzante, fanciulle allegoriche di virtù, di qualità ideali, non umane, non divine, ma sensuali nell’allusione che desta l’immedesimazione dello spettatore. ninfe e satiri sono umanizzati pur nell’astrazione delle regioni etiche e artistiche super reali (surreali). L’eroe Prometeo, semi- in catalogo. La stroncatura è sempre stata attribuita a Roberto Longhi, che in realtà l’aveva ripresa da Mino Maccari, dopo aver scritto nel 1937 un altro articolo corrosivo, intitolato “Buonanotte, signor Fattori”. Una sfortuna critica che ha colpito a lungo dio antropomorfizzato, posa in pausa di aspettativa delle prossime imprese, all’interno di paesaggi archeologici ispirati o dedotti dalle vestigia italiote, con qualche riferimento preconscio all’antichità ellenica della compianta Ilio, che sta tra il mito e la storia, e alle figure che abitano i poemi del sovrano poeta omero, che aprì ai suoi contemporanei, al mondo antico, suo discepolo, il sapere poetico e letterario e, per prolungamento storico e culturale, trasmise alla conoscenza occidentale l’universo della cultura lirica e del pensiero classico. Prometeo (il meditativo) riflette sulla condizione umana e sulle azioni che contrappongono i potenti a Ciro Palumbo, “Fiore della Passione” danno di un’umanità inerme, e l’Eroe a ciò si ribella, onde assurge a simbolo di riscossa e di redenzione contro abusi e soprusi autoritari, con il solo potere dell’intelletto e della rettitudine. In tal senso la pitcontinua a pag. 2 il “capostipite” della pittura macchiaiola: Fattori, livornese, classe 1825, visse a lungo dipingendo fino agli ultimi anni e lasciandosi alle spalle una produzione ricchissima, sperimentando molti generi nelle più svariate varie tecniche. adesso lo celebra finalmente la retrospettiva padovana, a 28 anni di distanza dalla prima, storica mostra tenutasi a Palazzo Pitti a Firenze; e così è possibile tornare ad ammirare oggi questo straordinario artista. Il più antico dipinto esposto è il suo primo Autoritratto del 1854, quando aveva 29 anni. Precedentemente egli aveva studiato all’accademia di Firenze, ma senza produrre opere particolari: “qualche quadro di storia che abbiamo fatto bene a non mettere”, continua a pag. 2 2 CORRIEREdell’ARTE Pagina 6 Novembre 2015 COURRIER DES ARTS segue dalla prima pagina segue dalla prima pagina presente al Museo di Lubecca e di Jacob van Loo, uno stupendo Ritratto muliebre; la dama indossa un’ampia gorgiera, mostra orecchini, una collana d’oro dalle fitte maglie e fissa lo spettatore con sguardo indagatore. accanto a questo dipinto occorre porre un secondo ritratto femminile firmato da Jan van Ravesteyn, datato 1629; preziosi, sia il ricamo della veste quanto i pizzi delle maniche e della cuffia che sottolineano lo stato sociale dei personaggi raffigurati. Ma i pittori – tra Fiandre e olanda – sono noti in particolare per aver trattato il tema della “natura morta”; ecco quindi esposto a Flashback un piatto di cristallo ricolmo di colorate, invitanti pesche vellutate, opera di abraham van Calraet (1670 ca., assai simile a un dipinto del museo di Rotterdam) e una seconda composizione di Pieter Boel, ancora con pesche, accanto a un Nautilus, e un ricco tappeto persiano appoggiato sul tavolo. Conclude la rassegna (21 opere) la Colazione domestica di Quiring Gerritsz van Brekelenkam, datata 1661, con la suggestiva immagine dell’adolescente con le mani giunte. Da Caretto & occhinegro l’esposizione si apre invece con tura di Palumbo è anche un manifesto politico indiretto, contro le ideologie perniciose e antisociali. L’artista estende le sue esplicazioni pittoriche e, dunque, culturali (quasi sapienziali) agli archetipi promiscui della sua formazione, classica e medievale e, dunque, anche cristiana, quando propone la figura enigmatica, possente ed evasiva, dell’angelo Guerriero, giovane gigante alato pronto a spiccare il volo anti-satana, consapevole, subliminale o inconscio riferimento (esegetico) al Principe delle Milizie Celesti, a quel Mî-kha’el (Chicome-Dio-è?) che ha pervaso di misticismo, di paura e di conforto l’ultimo tempo dei miti, l’oscuro Medioevo della seconda metà del Primo Millennio, modello e archetipo, anch’egli, della redenzione dell’Umanità. Ciro Palumbo infonde ai personaggi e alle composizioni sentimenti antichi, nobili, attuali ed universali, giacché da ogni figura, da ogni personaggio trasposto nelle dimensioni del mito, emana un afflato poetico, attraverso la visualizzazione pittorica di sogni sempre diversi, ma costanti nell’omogeneità dello stile, nella perseveranza di formule classiche che non sono classicismo di rinascenza o neoclassico, ma un’immersione profonda in un tempo che la cultura degli ultimi tremila anni ha metabolizzato come cellule e come molecole di un organismo vivente. nei cicli di pittura allegorica Ciro ha in corso di elaborazione il programma del “Viator” che, come egli medesimo informa, Due gallerie torinesi per l’arte fiamminga segue dalla prima pagina Un macchiaiolo in Veneto scherza Mazzocca, aggiungendo però che, una volta raggiunta la maturità artistica, Fattori si mantenne sempre su livelli altissimi. È il 1859 la data simbolo della sua carriera: lo scoppio delle prime Guerre d’Indipendenza traghettano la sua pittura ancora tradizionale verso una riproduzione dolorosa della realtà. soldati a cavallo, impolverati, caduti a terra sotto i colpi delle armi da fuoco e, ancora, fanti, vedette, quasi nessuno riprodotto in viso a dimostrazione di come la guerra fosse una cosa brutta, sanguinosa, che “non guardava in faccia a nessuno”. In realtà, quello che per molti è stato il Fattori più tipico, ovvero il pittore di battaglia, qui si vede poco: i grandi Ciro Palumbo, neosurrealista d’ispirazione mitologica Jan Brueghel II, “Allegoria dell’Acqua”, 1630 ca., olio su tavola, 47,5x76,2 cm. © Caretto&Occhinegro, Torino un importante disegno (inchiostri nero e marrone, 1603 ca.) firmato da quel Brueghel dei Velluti (1568-1625), così definito dal cardinal Borromeo; l’opera è particolarmente significativa, poiché da intendersi quale preludio al dipinto conservato nella fiorentina Galleria degli Uffizi. Ritorna il nome di Bruegel – ma il Giovane – che in collaborazione con Jan van Kessel oppure con van Balen realizza due importanti dipinti. La prima opera raffigura la scena di Nettuno, l’italico dio delle acque, e Anfitrite, figlia di oceano; accanto alle immagini, figurano due bellissimi pappagalli isolati nella luce mattinale e una gran quantità di pesci in primo piano. La collaborazione con il secondo autore abbraccia un prezioso castello che pare intagliato nel cristallo, un paesaggio bellissimo, giocato sui toni dell’azzurro, e una coppia di anquadroni che ispirarono a Luchino Visconti molte scene del film Senso son rimasti alla Galleria d’arte Moderna di Roma. In compenso, in quest’occasione si possono ammirare tanti altri capolavori di paesaggio, come le tavolette sulle quali compare proprio la prima pittura a macchia e, ancora, contadine, pastori a lavoro o al riposo con i buoi e il carretto a fianco, passando per i celebri ritratti, come La cugina Argia o la prima moglie Settimia Vannucci; per arrivare ad un capolavoro come Lo staffato, che evoca la stessa forza drammatica d’un Goya, come se lo spagnolo fosse vissuto ancora per un altro secolo. Un complimento dovuto per un pittore tanto ingiustamente sottovalutato come questo grande toscano. gioletti intenti a gettare dei fiori sulla figura dell’angelo che s’avvia verso la Sacra Famiglia. Due mostre d’indiscutibile qualità, che confermano il modo serio di condurre una galleria d’arte antica che sa guardare verso il futuro. apertura al pubbico sino all’8 novembre, dalle ore 11 alle 20. Galleria Luigi Caretto Dipinti Antichi Via Maria Vittoria 10 – Torino PalaAlpitour-Isozaki stand 21 Gallerie Luigi Caretto e Caretto&Occhinegro Via Filadelfia 82 – Torino “Flashback L’Arte è tutta contemporanea” Mostra-mercato Fino all’8 novembre Info: 011 537274 / 338 8712326 www.galleriacaretto.com www.flashback.to.it Fondazione Bano Palazzo Zabarella Via degli zabarella 14 – Padova “Fattori” Retrospettiva Fino al 28 marzo 2016 Info: 049 8753100 www.zabarella.it Giovanni Fattori (1825– 1908) “Ritratto della cugina Argia”, 1861 olio su cartone © Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze Fondazione Bano - Palazzo Zabarella tratterà del cammino umano lungo la storia e anche all’interno delle coscienze e dell’anima, nell’anelito di una continuativa evoluzione ed ascesa alle regioni della purificazione spirituale. L’artista non è un pittore classico (men che mai classicista), ma piuttosto un neosurrealista che attinge ai sogni di un mondo antico ormai sublimato e cristallizzato nella consapevolezza, non solo sua, ma di tutte le anime bennate di oggi e di domani. Le valenze artistiche e contenutistiche sono esaltate da una tecnica competente, raffinata, compiuta, epigona dei maestri che hanno dato gloria storica e stilistica alla pittura. Ciro Palumbo “La solitudine di Prometeo” Museo Nazionale dell’Automobile “G. Agnelli” di Torino C.so Unità d’Italia 40 Torino Ciro Palumbo “Sguardi eterni tra la terra e il cielo” Mostra personale Info: 011 677666/7/8 [email protected] www.museoauto.it www.palumbociro.it 3 CORRIEREdell’ARTE Aurelio Amendola fotografa Andy Warhol 6 Novembre 2015 Alla Galleria Accademia di Torino, immortalato il maestro della pop-art D Pagina COURRIER DES ARTS MassIMo CEnTInI efinito “il Raffaello dell’arte contemporanea”, andy Warhol (1928-1987) continua a essere un caso, un personaggio per molti versi “altro” all’interno del magmatico e spesso impenetrabile universo dell’arte della seconda metà del novecento. Quasi certamente un classico che, anche se non l’avesse voluto, è destinato all’immortalità. Un’immortalità che riemerge attraverso la fotografia, e, anche senza ricorrere a Benjamin o a Barthes, ci conferma il peso di questa sorta di alchimista dell’arte contemporanea. In questi giorni il binomio Warhol-fotografia è celebrato con la bella mostra di aurelio amendola, allestita presso la Galleria accademia di Torino, che ha ritratto l’artista americano in una serie di foto ambientate di straordinaria qualità tecnica. Warhol, che ha saputo trasferire il fare arte nell’essere l’arte, un’operazione che, per quanto ostentata, enfatizzata, miticizzata, rimane comunque la sua creazione più rilevante, in queste immagini si è trasformato in opera, è diventato proprio l’oggetto artistico. Vi è negli scatti di amendola, fisiologicamente, una ripetitività che si affranca da qualunque stereotipo, acquisendo originalità attraverso un uso magistrale degli spazi e un ricorso ai sortilegi di una composizione avvincente. Le linee guida della fotografia d’artista sono rispettate, anche con il ristretto margine lasciato dal ritratto, che da sempre si avvale di stereotipi dai quali non può sottrarsi. sorretto, come detto, di una tecnica impeccabile, aurelio amendola costruisce i suoi fotoritratti con grande cura, dimensionando materia e luce in un’osmosi affascinante, quasi senza tempo, immortale, appunto. Luci ed ombre milanesi Andy Warhol in due foto di Aurelio Amendola, scattate nel 1977 (qui sopra) e nel 1986 (a sinistra) © A.Amendola Galleria Accademia Via accademia albertina 3/e – Torino Aurelio Amendola “Andy Warhol” Il maestro della pop-art negli scatti del fotografo toscano Info: 011 885408 www.galleriaaccademia.it orario: tutti i giorni, 10,00-12,30 / 16,00-19,30; lunedì, chiuso Buone notizie e qualche dubbio nell’anno di Expo, soprattutto per il Mudec a RoBERTo RoVEDa foto © aut./Mattel © Expo metà ottobre è giunta la notizia che è stata sfondata la fatidica cifra dei venti milioni di ingressi a Expo 2015. Era l’obiettivo inizialmente prefissato dall’organizzazione dell’evento ed è quindi buona cosa stappare una bottiglia di spumante per festeggiare. su un bilancio definitivo dell’Esposizione Universale torneremo comunque più avanti, a bocce ferme. Bisogna però cominciare a fare qualche considerazione sull’impatto che il Expo ha avuto su Milano dal punto di vista culturale. Prima di tutto, grandi eventi culturali legati strettamente all’Esposizione non se ne sono visti. si è puntato maggiormente su una fittissima serie di iniziative – mostre, convegni, aperture al pubblico di monumenti – che hanno punteggiato in questi mesi l’ambito meneghino. soprattutto si è puntato – giustamente – su investimenti che garantissero un ritorno sul lungo periodo, duraturo nel tempo. Il restauro della centralissima Galleria Vittorio Emanuele, lo spostamento della Pietà Rondanini in una sala ad hoc all’interno del Castello sforzesco, il rinnovamento del palazzo di alessandro Manzoni, a pochi passi dal Duomo, la sistemazione della Darsena e il grande restauro degli affreschi dedicati alla regina Teodolinda, ospitati nel Duomo di Monza, sono probabilmente i lasciti più importanti di Expo, appunto. alcuni di questi importanti interventi, infatti, sarebbero andati alle calende greche senza il volano della manifestazione. Rimane oggi da capire come consolidare tale trend positivo, come continuare a far funzionare il capoluogo Piazza coperta del MUDEC di Milano il nuovo museo che ospita la mostra sulla Barbie; a sinistra, l’Expo Gate al Castello Sforzesco foto © aut./Expo/MUDEC lombardo quale centro turistico-culturale anche dopo la conclusione del semestre. Il rischio è di ritornare a una Milano incentrata solo sul Duomo, il Cenacolo vinciano e poco altro, quando invece si dovrebbe puntare su una città culturalmente più allargata e diffusa, in modo da renderla anche maggiormente vitale e aperta. Una soluzione non facile, come dimostra l’insuccesso registrato, nel periodo di Expo, dal MUDEC - Museo delle Culture -, aperto a fine marzo all’interno degli spazi che sino a una ventina di anni fa ospitavano le officine della ansaldo: una struttura gigantesca, che probabilmente avrebbe bisogno del traino di grandi eventi e mostre per entrare nel cuore dei milanesi e di chi milanese non è. al contrario, mostre ed eventi rimangono negli asfittici spazi di Palazzo Reale, mentre al MUDEC ci si muove in sale di religioso silenzio. Un silenzio non dovuto al rispetto per il luogo ma alla mancanza di pubblico. Cinquantamila son state le presenze in questi sei mesi; un numero ridicolo che ha già messo in allarme l’amministrazione ambrosiana. Per ora, di idee all’orizzonte se ne vedono poche, a meno di non riporre eccessive speranze nella mostra itinerante dedicata alla Barbie: insomma, i gestori del nuovo museo ci paiono parecchio… “imbambolati”. 4 CORRIEREdell’ARTE La psico-creatività di Vanda Caminiti Pagina 6 Novembre 2015 COURRIER DES ARTS Rinascenza Contemporanea – Pescara L anDREa DoMEnICo TaRICCo a mostra personale di Vanda Caminiti che Rinascenza Contemporanea ha il piacere di presentare fino al 22 novembre ha come oggetto il sonno e in maniera specifica la cosiddetta fase REM (remote eye movement), che è scandita appunto da rapidi movimenti oculari (donde l’acronimo, n.d.r.) che comportano il completo sprofondamento ipnagogico, ove verranno organizzati i sogni. I quattro stadi precedenti comportano un progressivo rilassamento, attraverso il quale il soggetto non sviluppa ancora immaginazioni oniriche, per poi raggiungere ad un certo punto tale particolare condizione psichica. È in questa regione indomita che le diverse parti del cervello e della memoria continuano a lavorare; è il momento in cui la mente consuma glucosio e ossigeno quasi come se il cervello fosse sveglio e svolgesse attività intellettive. Ecco la summenzionata fase rem. Le qualità stilistiche della Caminiti si generano proprio da simili premesse: l’asciuttezza dei dettagli, la linearità della forma, così come la freschezza dei colori, calano lo spettatore sempre più in profondità, sino a perdere gradualmente il contatto con la realtà esterna e ritrovarsi immerso in sé stesso. In L’harem, ad esempio, l’artista colloca la figura della donna ai piedi del letto, in una posa trasognata, quasi come se stesse attendendo qualcosa che non arriverà mai. Troviamo poi atteggiamenti ieratici al limite della spiritualità, pensando ad opere come La ballerina o La zingara, in cui la fissità dello sguardo definisce una discesa ulteriore nelle zone recondite della coscienza. siamo proprio nel luogo non-luogo dei pensieri svuotati. In questa zona semioscura i dettami inconsci del super-Io vengono obliati e l’Es, il nucleo intimo dell’essere puro, ragiona per costrutti serviti ancora da un apparato mnemonico vegetativo. L’universo dei sogni evocato dalla Caminiti vive a metà strada tra l’aspetto cosciente - perché influenzato da suoni, odori, luci provenienti dal mondo - e la dimensione dell’anima nell’universo interiore. Vanda Caminiti, “L’harem”, 2015, olio su tela © aut./RC Galleria Rinascenza Contemporanea Associazione Culturale Via Palermo 140 – Pescara “R.E.M. Verso nuovi orizzonti creativi” Mostra Personale di Vanda Caminiti Fino al 22 novembre Rinascenza Info: 328 6979208 Contemporanea www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com nei molti mondi e modi dell’ispirazione Le originali Mini-Personali alla Galleria ‘Arte Città Amica’ di Torino Con lusinghiero successo di pubblico e critica, si è conclusa il 2 novembre scorso, presso il Centro artistico Culturale “arte Città amica” di Torino, un’esposizione articolata in Mini-Personali di Giulio Benedetti, Enrica Berardi, Vincenzo Bonifacio, Antonio Branca, Fabrizio Brazzale e Claudia Costa, Maria Lilla Cimini, Piera Miletto. Enrica Berardi © aut./ACA Giulio Benedetti © aut./ACA Fabrizio Brazzale © aut./ACA Galleria ‘Arte Città Amica’ Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Mini-Personali Info: 011 7717471 - www.artecittaamica.it Fabrizio Brazzale e Claudia Costa © aut./ACA Antonio Branca © aut./ACA Maria Lilla Cimini © aut./ACA Piera Miletto © aut./ACA Vincenzo Bonifacio © aut./ACA 5 CORRIEREdell’ARTE Complesse sinfonie visive per una bellezza senza tempo 6 Novembre 2015 Pagina COURRIER DES ARTS Sylvie Romieu di nuovo a Torino, con “Moderato cantabile”, alla Weber & Weber Arte Contemporanea s non significa che l’autrice persegua una sorta di redenzione estetica votata al passato, ma sicuramente la ricerca è tutta giocata sull’eternità del ricordo. Il legame con il passato è garantito dal cordone ombelicale costituito proprio dalla fotografia, che in quest’occasione smaterializza alcune delle sue prerogative identitarie per amalgamarsi alla scultura e suggerire alternative creative di notevole suggestione. si avverte spesso il riverbero di quella prigione di malinconia che Margherite Duras ha saputo descrivere e vivere; ma la malinconia ha la prerogativa, fisiologicamente non condivisa da tanti, di salvare la bellezza dalle offese del tempo. Come l’arte. MassIMo CEnTInI ylvie Romieu ritorna alla Galleria Weber & Weber con la mostra personale Moderato cantabile, titolo ispirato a un romanzo del 1958 della scrittrice e regista francese Margherite Duras (1914-1996), con il quale ha avuto inizio la stagione del cosiddetto nouveau Roman. Le inclinazioni romantiche della Duras trovano una dimensione visiva nelle opere di sylvie Romieu, che, partendo sempre da una foto, realizza una serie di tecniche miste, spesso molto diverse tra loro, ma sicuramente di grande interesse. Che si tratti di costruzioni articolate, per esempio Racines 01, o realizzate modulando immagine e testo, sino alla serie del Moderato cantabile, appunto, in cui sembra di scorgere composizioni che rimandano agli esordi della fotografia (da Henry Fox Talbot a Hippolyte Bayard), il procedimento tecnico, anche quando è particolarmente elaborato, non soffoca il profondo afflato poetico insito nel lavoro dell’artista transalpina. C’è un’escursione continua tra presente e passato, tra visualizzazione attualizzata del ricordo e accettazione dell’ermetismo della memoria, che rilascia pochi frammenti, destinati poi a dilatarsi nel processo della narrazione. L’accelerazione delle emozioni che contrassegna una parte rilevante dell’arte contemporanea, qui si stempera favorendo l’introspezione: ciò Galleria Weber &Weber Arte Contemporanea Via s. Tommaso 7 – Torino Sylvie Romieu Nell’immagine al centro “Moderato cantabile” “Racines 01”, 84x74x6 cm. di Sylvie Romieu Mostra personale © l’artista/Weber&Weber Conclusa Info: 011 19500694 www.galleriaweber.it I raffinati disegni e dipinti di Tiziana Pisano Diversi approcci creativi alla realtà della nostra epoca “Mini 8” Cedas al Circolo degli Artisti di Torino Associazione ‘Arte per Voi’, all’Hotel Hermitage – Avigliana (To) s i è conclusa con buon successo di pubblico e di critica, presso il Circolo degli artisti di Torino, la mostra Mini 8, Minipersonale di otto artisti CEDAS, selezionati dai critici d’arte Gian Giorgio Massara e angelo Mistrangelo: tradizionale appuntamento con la Sezione Arti Figurative a testimonianza dell’impegno e dell’attenzione che il CEDAS ha da decenni con il mondo della pittura. L’esposizione è il frutto di una rassegna collettiva alla quale avevano partecipato proprio i pittori del CEDas; confermando sia l’impegno da parte dei soci che frequentano appunto i corsi di arti figurative sia la professionalità di molti autori, ai quali son state proposte mostre personali e offerto l’invito a concorsi prestigiosi. L’esperienza creativa di questi otto artisti – Domenico Beninati, Carla Bovi, Claudio Guasti, Donato De Ieso, Marianne Freiesleben, Sara Li Gregni, Im- macolata Martina, Laura Rodino – rappresenta quindi una nuova occasione per accostarsi all’impegno della sezione arti Figurative del CEDas Fiat, per entrare in contatto con tecniche diverse e con la volontà di trasmettere la visione e l’interpretazione del proprio tempo. (c.s./v.c.) Circolo degli Artisti di Torino Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino “Mini 8” Minipersonali di otto artisti del CEDAS selezionati dai critici d’arte Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo Info: 011 8128718 www.circolodegliartistitorino.it n “Il nodo”, 2015, grafite e acrilico su carta, 50x40 cm. ell’ambito di Un Artista per Voi, Mostre personali di artisti selezionati dallo staff di “Arte per Voi”, è in corso presso l’Hotel Hermitage, in strada sacra di san Michele ad avigliana (To), l’esposizione di disegni e dipinti di Tiziana Pisano, artista di origine sarda e piemontese di adozione, allieva da tempo del maestro Vinicio Perugia. La mostra si inserisce in un contesto organizzativo nato dalla partnership dell’Associazione Culturale ‘Arte per Voi’ di avigliana e l’Hotel Ristorante Hermitage, appunto: grazie all’accordo stabilito nel 2013 con la direzione della struttura ricettiva, infatti, ‘arte per Voi’ è presente con i suoi sele- zionati autori negli spazi dell’albergo; una parete attrezzata nel salone d’ingresso al piano terreno accoglie gli ospiti, proponendo loro, a rotazione – tra la galleria di piazza Conte Rosso e altri siti espositivi del nostro territorio – una scelta di opere, non solo pittoriche, di un maestro, appartenente al gruppo che collabora costantemente con l’associazione. L’evento assume, di volta in volta e in forma prevalente, l’aspetto di una mini-personale, pensata per durare un paio di mesi, accompagnata da un sintetico curriculum e dai materiali documentali messi a disposizione dall’artista stesso. Tale operazione culturale prevede la costruzione di un circuito espositivo, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico ancora più vasto e promuovendo i più apprezzati artisti piemontesi contemporanei. (c.s./c.g.) Galleria ‘Arte per Voi’ Associazione Culturale P.za Conte Rosso 1 – avigliana (To) p/so Hotel Ristorante Hermitage str. sacra s. Michele 12 – avigliana (To) “Un Artista per Voi” Mostre personali di artisti selezionati dallo staff della Galleria ‘Arte per Voi’ Dipinti e disegni di Tiziana Pisano Fino al 20 dicembre Info: 011 9369230 / 339 2523791 www.ristorantehermitage.it www.artepervoi.it 6 Artisti scelti dal CORRIEREdell’ARTE Pagina L 20 Novembre 2015 COURRIER DES ARTS Considerazioni critiche Adriana CERNEI cell. 339 1534788 ’analisi dell’arte di ogni e dal gusto, però il documento epoca - in modo particolare dell’anima, il manufatto totequella contemporanea - com- mico, l’oggetto senza tempo che l’autore ha deterporta non solminato possiede tanto una vera un valore unico profondità inteled assoluto. Prinlettiva da parte cipalmente, prodell’osservatore prio gli elementi che si pone daespressivi tenuti vanti all’opera in in consideraquestione, ma zione dall’artista anche una sensiintellettuale riebilità congenita vocano la figura atta a spalancarumana, anche se gli le vie dell’inquesta è stata situizione. Perché gnificativamente è di intuizione esclusa dall’elapura che stiamo borato finale. È parlando: il conpresente nelle fronto con i vari Giorgio de Chirico (1888–1978) singole parti sino modelli della tra“Il Grande Metafisico”, 1917-18 a sublimarsi in dizione o del paolio su tela © MoMA, New York dettagli ossessivi norama odierno è sempre al centro di una sintesi che caricano di pregnanza evoculturale dettata dall’esperienza cativa punti di forza cromatica. L’olio su tela Donna velata (2014) raffigura lo sguardo assente di un volto femminile intento a sprofondare nel turbinio delle sensazioni. Il vedo/non-vedo, la posa sognante verso alcunché di elevato, rinviano ad un pensiero d’intima introspezione. L’artista richiama la propria esperienza per raccontare qualcosa che la mente credeva di aver can- “Donna velata”, 2014, olio su tela, 60x50 cm. cellato. Un qualcosa che era stato sublimato e poi dimenticato, ma che era rimasto intatto nelle aree inconsce del suo ego. Eppure l’arte ha riportato in superficie tali tracce mnemoniche, contrassegnando in direzionalità significanti i surrogati onirici di quelle situazioni obliate. Forma e colore (il rosso, il nero) indagano simili prospettive concettuali, benché sia giustappunto l’espressione cromatica, dunque forse la parte passionale rimossa dall’Io, ad essere assorbita dal sé formale, oggettivo, rassicurante, universale. E la bellezza ne diviene la risultante plastica assoluta da cui partire per perdersi nella memoria. Tuttora da... svelare. email : [email protected] - www.moja3.org cell. 338 7128055 MOJA (Maria Rosa GIOVENALE) Esposto alla Mostra sociale del 2007 presso la Promotrice delle Belle arti di Torino, il quadro Oltre (2006) di Maria Rosa Giovenale, in arte Moja, è un acrilico su tela che sublima lo sguardo dello spettatore. È dalla potenza materica, infatti, che prende corpo la forma e questa, nel dilatarsi attraverso lo spazio, scandisce progressivamente un divenire plastico costituito di cadute e ritorni, di slanci e pause, di vuoti e grovigli ritmici: nasce il tempo. Materia/Tempo, dunque, quale sintesi perfetta d’un intellettualismo postmodernista che non “Oltre”, 2006, acrilico su tela, 80x80 cm. trova nessuna giustificazione nel senso estetico della bellezza o nel tormento estatico di un sublime decadente. Parliamo di un’intellettualità decostruttiva, ovvero di una forma mentis che accetta tutto escludendo da tutto il tutto raggiunto. La frammentazione in particelle della struttura iniziale preordina un nuovo equilibrio in senso deterministico. P.za zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 / fax 011 6317243 Carla PERONA Dall’acrilico su tela di Carla Perona, dal titolo Il ritorno di Ghendy, intendiamo subito che è un cane il protagonista di questo tanto atteso ritorno. Il paesaggio diviene funzione di uno sguardo introspettivo, matrice di una dilatazione di ciò che è celato alla vista, anche se vien svelato sotto lo sguardo di chiunque. Un po’ quello che avveniva nel cinema nordico delle origini, che utilizzava la scenografia come descrizione sincopata degli stati d’animo dei personaggi introversi: una sorta di palcoscenico dei sentimenti che sono messi a nudo in base ai contrasti emozionali in continuo mutamento. Convenzioni linguistiche che generano un espressionismo simbolico di nuova generazione. Gli alberi creano una specie di griglia emotiva entro la quale lo splendido “Il ritorno di Ghendy”, acrilico su tela, 50x80 cm. animale si situa, cercando con lo sguardo il proprio padrone, così come un osservatore attento, quasi inghiottito dall’opera. Una ricerca di felicità e calore che non è davvero da tutti. CORRIEREd Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti d Corriere dell’Arte a CURa DI ANDREA DOMENICO TARICCO Maria Antonietta CLARETTO cell. 328.8649957 - tel. 0122 31592 Quando la preponderanza cromatica assorbe la forma al limite del possibile la mente smette di cercare qualcosa di comparabile al mondo ordinario e lascia improvvisamente le redini che la razionalità teneva sotto controllo: è il momento in cui le idee lasciano il posto alle sensazioni e queste cavalcano i vuoti del tempo, i ricordi latenti così come le amnesie forzate. Eppure, nonostante queste premesse inequivocabili, anche in questo caso la ratio fa il suo ingresso e dà senso anche alla sfera della libertà espressiva. Prerogative che radicalizzano uno stato di “Sinfonia cosmica”, olio, foglia d’oro, vetro, brillantini cose spontanee in slanci della mente. Con l’opera Sinfonia su tavola gessata 50x45 cm. Cromatica, realizzata ad olio su tavola gessata, foglia d’oro, vetro e brillantini, Maria antonietta Claretto ci cala negli spazi siderali dell’Universo inducendo l’uomo, oltre l’uomo ai confini del mistero della creazione in cui il dio karmico prende forma attraverso la compenetrazione della luce e dell’ombra. Antida TÀMMARO cell. 331 3450332 La complessa figurazione pittorico-compositiva del quadro a tecnica mista (acrilici, collage e ricamo) della Tàmmaro esprime il desiderio di liberare l’oggetto del ritratto dalle catene della razionalità, spostando in tal modo i vettori sensoriali dell’oggettività fuori dagli equivoci della comprensione intellettiva. siamo in presenza di un dinamismo fluido del pensiero creativo che sposta il punto di vista dell’osservatore verso nuove percezioni, in nome di una verità capovolta. Il paradosso concettuale del mezzo espressivo genera così emozioni contrastanti, tanto da modificarsi in connotazioni pluristratificate. Queste le “Ipnosi”, 2013, acrilico, collage, ricamo su tela, 40x40 cm. considerazioni che vengono in mente osservando l’opera Ipnosi (2013), esposta sino al 31 ottobre, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, nella Collettiva L’Arte incontra la Poesia. Ecco che, rievocando un’opera del Bronzino, antida la attualizza, approfondendo il legame della follia al vivere ordinario, come vediamo da un’infinità di dettagli che incarnano la prigionia del corpo e dello spirito. dell’ARTE 7 CORRIEREdell’ARTE 20 Novembre 2015 Pagina COURRIER DES ARTS Clara MARCHITELLI ROSA CLOT tel. 011 9352907 Due lavori per Clara Marchitelli Rosa Clot, che hanno in comune la rosa (come il suo cognome...), simbolo del sentimento e della passione in cui la fragilità e l’eleganza prorompente vanno accudite per evitare che vadano perse. Una rosa per Donna Lucia (da Una rosa “Una rosa per Donna Lucia” (da “Una rosa per sempre”) 2001, acrilico su cartone telato, 70x50 cm. per sempre) del 2001 è un cartone telato che reca sulla destra del ritratto i versi di Gertrude stern “Una rosa e una rosa è una rosa”. Interessante il senso della posa estatica che guarda nella direzione dello spettatore con un senso di nostalgico distacco. sull’altra opera, invece, intitolata La rosa di Isabelle (da Una rosa per sempre), del 2004, si legge, sulla destra del dipinto, la frase di Tagore “sèrviti di questo fiore, finché c’è tempo, e coglilo”; viene infatti colta attraverso la delicatezza del soggetto femminile la purezza, la grazia e la beltà. L’iconismo figurativo evocato da questi quadri raffinati e suggestivi instilla negli occhi di chi guarda un senso di sacralità, servendosi dell’armonia, quasi le coordinate spaziotemporali non rivestissero più alcuna importanza e la realtà di riferimento divenisse solo un pretesto ideale dal quale partire per poi distaccarsene definitivamente. Connotazioni che spingono l’artista al di là della logica consueta, ovvero dalla trappola della riconoscibilità oggettiva. sì, perché il suddetto iconismo assembla le dinamiche “La rosa di Isabelle” (da “Una rosa per sempre”), 2004 idealizzanti di un conacrilico su masonite, 60x50 cm. testo fisico attraversato solo in potenza dal soggetto. Parliamo di iconismo, appunto, alludendo pure ad un simbolismo onirizzante: entrambe formulazioni tipiche di un’autrice sensibile che nel corso della sua carriera nel mondo dell’arte ha approfondito un linguaggio profondo ed articolato. La traduzione pittorica di tale magniloquente repertorio creativo tramuta così la spiritualità pura della posa in qualcosa di maggiormente elevato, di poetico, di indubbio valore significante. da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno [email protected] www.corrieredellarte.it 8 CORRIEREdell’ARTE Pagina 6 Novembre 2015 COURRIER DES ARTS Spettacoli Tante stelle nel firmamento di celluloide e il giornalismo “vero” di Truth Festa del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica mento di svolta nel mondo dell’informazione e la prima occasione in cui internet ha avuto un ruolo determinante nella produzione di una notizia. spiega ancora Vanderbilt: “Ho voluto fare questo perché ho sempre subito il fascino della Mapes e perché le dimissioni di un mostro sacro come Rather, all’epoca, sono state come la caduta di un Re shakespea- D Cate Blanchett e Robert Redford protagonisti di “Truth” di James Vanderbilt, foto © aut./Sony ManUELa MaRasCIo ecima edizione per la Festa del Cinema di Roma, che, nel momento in cui andiamo in stampa, è ancora nel pieno della sua rassegna all’interno del suggestivo auditorium Parco della Musica. Quest’anno si è voluto organizzare l’evento restituendogli l’originaria allure di serena e giustappunto “festaiola” condivisione cinematografica con il pubblico, garantendo film interessanti e di qualità senza puntare necessariamente all’esclusiva mondiale. Tante le star che hanno già sfilato sul tappeto rosso: una delle più attese è stata sicuramente l’icona della bellezza italiana, Monica Bellucci, che ha presentato Ville-Marie, del regista Guy Edoin, in cui interpreta una diva che dall’Europa si sposta a Montreal alla ricerca del figlio. Pubblico in fermento anche per Jude Law, impegnato proprio in questi giorni nella capitale con le riprese della serie TV The Young Pope, diretta dal Premio oscar Paolo sorrentino, altro acclamato ospite della Festa. notevole interesse l’ha suscitato il biografico Freeheld, del regista Peter sollet, con Julianne Moore ed Ellen Page nei panni, rispettivamente, di Laurel Hester, detective quarantenne della polizia locale di ocean County nel new Jersey, e di stacie andree, la ventenne di cui si innamorò nel 2002: una relazione tenuta nascosta fino al momento in cui la Hester non scoprì di avere un tumore al polmone, decidendo quindi di rivelare la verità e lottare per i diritti della compagna dopo la sua morte. Ma il clima a Roma si è fatto fin da subito incandescente la sera stessa dell’inaugurazione, con l’esordio alla regia di James Vanderbilt, che ha presentato il coraggioso Truth, tratto dal libro autobiografico di Mary Maples Truth and Duty: The Press, the President, and the Privilege of Power. In un periodo delicato come questo, a ridosso delle elezioni presidenziali per il 2016, il caso “Rathergate”, che nel 2004 infiammò gli stati Uniti, viene riprodotto per la prima volta sul grande schermo: il film ripercorre tutte le tappe dello scandalo seguito alla messa in onda, da parte della trasmissione 60 Minutes del network CBs, di un servizio in cui si accusava George W. Bush di aver beneficiato di raccomandazioni per evitare di esser mandato in Vietnam ed essere invece arruolato nella Guardia nazionale: un esempio di inchiesta giornalistica di alta levatura, portato avanti dal team della produttrice Mary Maples (interpretata dall’eccellente Cate Blanchett), forte del carisma e della professionalità dell’anchorman Dan Rather (Robert Redford). Una storia che all’epoca provocò le dimissioni di Rather e il licenziamento di Mapes, portando tutta la CBs ad un passo dal collasso. La domanda che sottende il lavoro di Vanderbilt ha il sapore della sfida lanciata all’intero mondo mediatico: esiste ancora del buon giornalismo, portato avanti con passione, incondizionatamente? “I giornalisti sono degli eroi, è una professione molto importante, da non sottovalutare; ammiro quei giornalisti che resistono per far valere le loro opinioni”, ha rivelato il regista. Il suo intento principale è stato quello di raccontare un mo- riano”. Il film ha riscontrato pareri positivi nella critica, soprattutto per le magistrali interpretazioni dei due attori protagonisti e per la compattezza della ricostruzione dei fatti realmente accaduti, tenuti in piedi da una salda trama dialogica e da un accurato scavo nei personaggi. La data di uscita in Italia è fissata per il 1° gennaio 2016. Friedkin e noseda per una Aida di routine Teatro Regio Torino Marco Berti (Radamès) e Giacomo Prestia (Ramfis) interpreti dell’“Aida” di Giuseppe Verdi in scena al Regio di Torino foto Ramella&Giannese © Teatro Regio Torino T aLEssanDRo MoRMILE anti miliardari americani in sala per la prima di Aida di Verdi che ha aperto la stagione del Regio, invitati dal premio oscar William Friedkin. La scelta del titolo si è motivata come un omaggio alla riapertura del Museo Egizio di Torino, col quale si era detto che il regista statunitense avrebbe collaborato per rendere quanto più filologiche possibili le scelte figurative di un allestimento in tutto e per tutto tradizionale, già visto al Regio nel 2005. Invero non si sono evidenziate grandi differenze fra questa e la precedente edizione di dieci anni fa, né è mutata l’immagine di un’Aida monumentale ed insieme intima. Tutto, in scene e costumi di Carlo Diappi, appare impostato su un sobrio e suggestivo decorativismo archeologico color sabbia e grigio pietra. Cosa tuttavia viene soprattutto a mancare in Friedkin è la zampata del vero regista d’opera, che stranamente non segue percorsi cinematografici, come ci si sarebbe aspettati, ma abbandona i cantanti alle movente più stereotipate, mancando la costruzione dei personaggi, soprattutto in quella dimensione intima che si contrappone a quella pubblica nel cercare di illuminare la dimensione di desolata solitudine interiore che la bacchetta di Gianandrea noseda tenta di imprimere alla sua concertazione, senza però approdare ai risultati annunciati e sperati. Le tinte trasognate di un liricissimo e quasi estenuato Preludio fanno presagire il meglio. spesso però noseda sembra farsi prendere la mano dalla foga del concertatore dal respiro orchestrale corto e ansiogeno, cinereo e asciutto, come se il suono fosse appesantito dalla volontà di far vibrare poco il respiro orchestrale per renderlo autenticamente verdiano, alienando la melodia dal balsamo di profumati echi esoticheggianti nella scena del nilo. Ciò che purtroppo ha contribuito a rendere assai poco felice il risultato complessivo di questa rappresentazione dell’opera verdiana è il cast vocale, nel quale la sola anita Rachvelishvili, mezzosoprano georgiano ormai internazionalmente affermato, si impone per essere una amneris di gran pregio; Kristin Lewis è invece una aida dalla voce sopranile troppo lirica per le esigenze della parte, mentre il pessimo Radamès del tenore Marco Berti in costante debito d’intonazione; Mark s. Doss è un amonasro di bella presenza ma dalla tenuta vocale malferma; ottimo il Ramfis di Giacomo Prestia, ma è un po’ poco per un’Aida decisamente sotto tono. NEWYORK NEWYORK o 6 Novembre 2015 Pagina Dal trauma pittorico di Alberto Burri alla serena lucentezza del Mezzogiorno COURRIER DES ARTS Esposizioni in chiaroscuro al Museo Guggenheim e all’Istituto Italiano di Cultura foto © aut. DaL nosTRo CoRRIsPonDEnTE MaURo LUCEnTInI 9 CORRIEREdell’ARTE ttobre luminoso a Manhattan e fioritura di mostre dedicate all’arte italiana, nel quadro del Mese della Cultura Italiana in america e in celebrativa coincidenza sia col classico Columbus Day che con il sessantesimo anniversario dell’entrata dell’Italia all’onU. Delle due mostre di andrea del sarto ho già detto (sullo scorso numero del Corriere dell’Arte, n.d.r.). adesso ci sono altre due esposizioni di alto livello, la prima istallata nel Guggenheim Museum, il famoso cilindro a spirale di cemento creato da Frank Lloyd Wright sul margine del Central Park, ed è la più vasta retrospettiva mai tenuta negli Usa sull’opera di alberto Burri (1915-1995). Questo pittore umbro, formatosi sia in patria sia oltreoceano e la cui produzione inizia alla fine della seconda Guerra Mondiale, fu ai suoi esordi scoperto appunto dai conservatori del Guggenheim. Il titolo della retrospettiva, Alberto Burri: the Trauma of Painting, è tratto dalle parole con cui lo stesso Burri alludeva alla tensione estrema prevalente in lui durante le sue manipolazioni dei materiali impiegati come pittura, soprattutto nel momento in cui, faticosamente raggiunto un equilibrio compositivo, una legge segreta gli imponeva di spezzarlo per ricadere nel disordine. autodidatta, medico, militare, era stato prigioniero di guerra proprio negli stati Uniti, dove aveva avuto contatto con le esperienze dell’arte Gestuale e dell’Espressionismo astratto e dove aveva tentato i suoi primi assemblaggi di materiali di scarto e di materiali industriali. Tornato in Italia, testimone del risveglio spirituale e culturale del dopoguerra italiano, aveva cominciato a mettere insieme come strumento espressivo materiali grezzi e informi come il cemento, la polvere di pomice, i tessuti di scarto e i sacchi di juta, anticipando di decenni l’arte Povera e creando contrasti e tensioni di rilievo sculturale con frequenti allusioni al corpo umano e simbolismi mistici richiamanti la sua formazione umbra. nell’era del “miracolo economico” – gli anni Cinquanta-sessanta – inseriva nei suoi assemblaggi materiali industriali appena usciti dalla fabbrica e puri, come odorose travi di legno, sbarre di ferro, fogli di acciaio e, più Alberto Burri (1915–1995) “Rosso gobbo”, 1953 tecnica mista su tela, 56,5x85 cm. coll. priv. © Fondazione Palazzo Albizzini Guggenheim Museum / ARS, New York; a lato, Antonio Mancini (1852–1930) “Natura morta con frutta e bottiglia” olio su tela © Istituto Italiano di Cultura per le immagini, La Voce di new York avanti nel tempo, veli di plastica e di celotex, solo per corromperli e profanarli con crepe, strappi, ricuciture, scoloriture, bruciature e liquefazioni. a parte la biacca o bianco di zinco, il nerofumo, le lacche nere e rosse, raramente Burri si è servito, per connettere i suoi materiali grezzi, di pittura come quella che esce da un tubetto di alluminio. La materia – diceva – deve raggiungere una sua isolata “presenza” nel momento stesso in cui si avverte che essa non è più esprimibile con le parole. Mentre all’origine delle composizioni di alberto Burri son state le ricerche dell’espressionismo americano, la via verso cui egli le ha orientate nelle sue investigazioni dei materiali, appunto, ha poi avuto una forte influenza su tutte le correnti artistiche del ventesimo secolo e in particolare sulla Pop-art (si pensi, per esempio, alle opere di Rauschenberg, che aveva visto e apprezzato gli esperimenti di Burri nel suo studio italiano). Il percorso espositivo è organizzato più o meno cronologicamente, seguendo dieci principali “serie” che l’autore investigava sottoponendo sostanze sempre diverse ai medesimi sforzi di penetrazione e di assemblaggio, qualche volta estesi alla stessa cornice del quadro. Le superfici, bidimensionali ma tendenti sempre al rilievo e alla terza dimensione, sono generalmente molto vaste; ma ad esse fa delizioso riscontro una serie di miniature, ognuna riproducente i quadri composti in determinati periodi e in cui il complesso e brutale trattamento della materia è costretto ad esprimersi in pochi centimetri quadrati. Intanto, a una ventina di isolati di distanza dal Guggenheim, nell’elegante sede dell’Istituto Italiano di Cultura, in Park avenue, s’è tenuta una mostra di quadri sereni e tranquilli, intitolata The Light of Southern Italy, Paintings from the 19th Century Neapolitan School, che sembrerebbe un antidoto contro le angosce che impregnano gli assem- blaggi brutali del Burri: riunite le opere di ventiquattro pittori meridionali italiani di fine ottocento, tra cui spiccano Michele Cammarano, Ettore Cercone, Hermann salomon Corrodi, Marco De Gregorio, Giuseppe De nigris, Francesco Lojacono, augusto Lovatti, antonio Mancini, Francesco Paolo Michetti, Filippo Palizzi, antonio Pratella, Rubens santoro e Vincenzo Volpe. sono tutti pomeriggi assolati, mari sereni intorno a Capri, fiori e frutta e sorrisi di fanciulle. scene d’incanto. Tuttavia, qualche volta intravvedi anche l’ansia della creazione, come, per esempio, dietro una meravigliosa natura morta di Mancini, lo stesso pittore che sarebbe poi morto in conseguenza del travaglio di lunghi anni di depressione psicotica. È il “trauma del dipingere”, appunto, quello stesso di cui si lamentava Burri. Guggenheim Museum Fifth ave. 1071 – new York (nY) “Alberto Burri: The Trauma of Painting” Retrospettiva Fino al 6 gennaio 2016 Info: 001 212 4233500 www.guggenheim.org Istituto Italiano di Cultura in New York Park ave. 686 – new York (nY) “The Light of Southern Italy Paintings from the 19th Century Neapolitan School” Info: 001 212 8794242 www.iicnewyork.esteri.it CINEMA Box Office USA Il film d’animazione“Goosebumps”fa incassi da brivido se nel buio della sala vien la pelle d’oca Grande successo di Goosebumps, cioè della “pelle d’oca”, nelle statistiche degli incassi a tutto il terzo weekend di ottobre: il film, una pellicola d’animazione horror-fantasy in 3D basata sull’omonimo ciclo best seller di racconti per ragazzi, di R.L. stine, e interpretata da Jack Black, ha fruttato nelle sole sale nordamericane 23 milioni e mezzo di dollari, ma il flusso intenso del pubblico e i primi risultati delle vendite all’estero lasciano prevedere come minimo un veloce ripianamento della spesa di produzione della sony Pictures Entertainment, che – finanziata pure in parte da Village Roadshow – ammonta a 58 milioni. al secondo posto si è piazzato The Martian della 20th Century Fox, con 21 milioni e mezzo di incassi nella stessa settimana, ma un totale di ben 144 in tutta questa parte del mese. Terzo è arrivato il film più acclamato dalla critica, Bridge of Spies di steven spielberg, una storia di spionaggio durante la Guerra Fredda, prodotto da DreamWorks e interpretato da Tom Hanks. [I dati sugli incassi ai cinema Usa sono forniti dalla agenzia Rentrak ©] 10 CORRIEREdell’ARTE Pagina 6 Novembre 2015 COURRIER DES ARTS TORINO e PIEMONTE “Il malato immaginario” di Molière con Gioele Dix e Anna Della Rosa regia di Andrée Ruth Shammah TST - Teatro Carignano P.za Carignano 6 – Torino Fino all’8 novembre Info: 011 5169411 Al Teatro Carignano di Torino, prosegue Il malato immaginario di Molière, nella traduzione di Cesare Garboli, per la regia di Andrée Ruth Shammah: lo piàce è interpretata da Gioele Dix, Anna Della Rosa, Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero Domenicaccio, Linda Gennari, Pietro Micci, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa. (c.s./m.m.) “Il gesto creativo e la parola” Esposizione internazionale del libro d’artista carta, tela e sculture Galleria TeArt Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino Info: 011 6966422 Selezione di opere dagli archivi di associazioni ed autori; i migliori libri d’artista provenienti da differenti parti d’Italia. Fino al 13 novembre, inoltre, la Galleria ospita la mostra dei Soci I. Barth, M. Bianco, A. Borgna, L. Galeotti, A. Guasco, M. Loro, G. Moltoni, W. Naretto, E. Saraceno, L. Sartoris, V. Stillavato e T. Vietti. “Tra rumorosi silenzi” Francesco Preverino Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” P.le M.te Cappuccini 7 – Torino Fino al 29 novembre Info: 011 6604104 www.museomontagna.org Mostra personale a cura di Riccardo Cordero “Omaggio a Scanavino” Giampiero Biasutti Studio d’Arte per il ’900 Via della Rocca 10 – Torino Fino al 14 novembre Info: 011 8390690 Emilio Scanavino (Genova, 1922 – Milano, 1986) si è imposto sin dagli Anni Cinquanta come uno dei maggiori protagonisti dell’Arte contemporanea italiana. (c.s./v.c.) Christian Boltanski “Dopo” Fondazione Merz Via Limone 2 – Torino Fino al 31 gennaio 2016 Info: 011 19719437 Christian Boltanski (Parigi, 1944), tra i più grandi interpreti della nostra contemporaneità, espone per la prima volta a Torino con un progetto site-specific inedito, pensato proprio in relazione alla storia sociale e culturale della città. Hugo McCloud “Timeline” Mostra personale Luce Gallery Fondazione 107 Via Sansovino 234 – Torino Dal 6 novembre al 6 dicembre Info: 011 543393 McCloud ammalia e ipnotizza il visitatore-spettatore mediante luminescenti stanze della memoria “in linea coi tempi”, ripercorrendo le tappe della propria esistenza e ricalcandone le orme. (c.s./e.l.) su questa pagina il Corriere dell’Arte dedica uno spazio agli APPUNTAMENTI d’ARTE. È possibile segnalare eventi, mostre, vernissage, iniziative culturali ecc. per informazioni e tariffe : >>> tel. 011 6312666 <<< Vernissage Venerdì 6 novembre - ore 18,00 Galleria ‘Arte Città Amica’ Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Moste personali di Franco Fassone Samira Hosseinzadeh Gabriella Lucatello sabato 14 novembre - ore 18,00 Galleria TeArt Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino “Maestri torinesi senza schemi” Opere di Casorati, Ruggeri Soffiantino, Tabusso et al. a cura di Giovanni Canale Franco Fassone Samira Hosseinzadeh Gabriella Lucatello Dal 6 al 17 novembre 2015 Inaugurano oggi, venerdì 6 novembre nelle sale della Galleria ‘arte Città amica’ le mostre personali di Franco Fassone samira Hosseinzadeh e Gabriella Lucatello Franco Fassone si pone come obiettivo il puro piacere di creare opere su tela, carta con i mezzi più disparati che il momento creativo gli offre. Le opere di Samira raccontano emozioni attraverso il misterioso fascino dell’oriente. Le tele di Gabriella Lucatello sono regolate da campiture cromatiche intense e quasi irruenti. Galleria ‘Arte Città Amica’ Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Info: 011 7768845 www.artecittaamica.it CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Direttore Editoriale Pietro Panacci Direttore Responsabile Virginia Colacino Caporedattore Chiara Pittavino Comitato Editoriale Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Corrispondente da New York Mauro Lucentini [email protected] Corrispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Hanno collaborato A. D’Agostino, G.L. Castelli, C. Gallo, E.S. Laterza, M. Marascio, C. Pittavino, R. Roveda, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza Fotografo ufficiale Antonio Attini Redazioni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa e distribuzione EditService S.r.l. Str. Piossasco 43/U – Volvera (To) Editore Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Torino P.IVA 06956300013 Segnalazioni in ITALIA “Ideo Pantaleoni Un percorso verso l’astrazione” Associazione Culturale Renzo Cortina Via Mac Mahon 14/7 – Milano Fino al 28 novembre Info: 02 33607236 www.cortinaarte.it A cura di Susanne Capolongo e Stefano Cortina L'arte di Pantaleoni torna a Milano, grazie alla collaborazione tra la Galleria Cortina e l'Archivio Ideo Pantaleoni, appunto, con una mostra che propone un importante corpus di opere, di cui molte inedite, legate al periodo del M.A.C., dei Rilievi e delle Composizioni, testimonianza della ricca attività artistica dell’autore tra gli Anni '40 e '70, un lungo periodo dedicato all'astrattismo, divergendo nettamente da ogni possibile precedente riferimento figurativo, rivelandosi così puramente geometrico, rigoroso, quasi aniconico. (c.s./c.p.) “Homo Color Color: la (non) mostra” Percorsi contaminati tra Arte, Educational e Comunicazione pubblicitaria Galleria Magenta Via Roma 45 – Magenta (Mi) Fino al 10 gennaio 2016 Info: 02 9791451 www.galleriamagenta.it Sandro Cabrini “Archetipi del sogno: la danza” Museo Marcello Tommasi Via della Pergola 57 – Firenze Fino all’8 novembre Info: 02 89404694 Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 60,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero Arretrati: euro 5,00 “Il dado è tratto” Arte contemporanea italiana oltre la tradizione Tornabuoni Arte L.arno Cellini 3 – Firenze Fino al 28 novembre Info: 055 6812697 www.tornabuoniarte.it Gillo Dorfles “Essere nel tempo” MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma Via Nizza 138 – Roma Dal 27 novembre 2015 al 30 marzo 2016 Info: 06 671070400 www.museomacro.org A cura di Achille Bonito Oliva coordinamento scientifico e progetto di allestimento di Fulvio Caldarelli con Maurizio Rossi “Food Dal cucchiaio al Mondo” Fino all’8 novembre Olivo Barbieri “Immagini 1978-2014” Fino al 15 novembre MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo Via Reni 4/a – Roma Info: 06 3225178 www.fondazionemaxxi.it Lorenzo Scotto di Luzio “Pane al Pane” Fondazione Morra Greco Project Room L.go Proprio d’Avellino 3 – Napoli Fino al 1° novembre Info: 06 3225178 www.fondazionemorragreco.com A cura di Achille Bonito Oliva in collaborazione col MADRE c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 ABBÒNATI al fo r ma to ta blo CORRIEREdell’ ARTE a 60 euro per un anno 22 numeri a casa tua id offerta combinata abbonamento + sito-web: € 130 tel. 011 6312666 Gallerie ACCADEMIA Galleria Via accademia albertina 3/e – Torino Tel. 011 885408 Email: [email protected] www.galleriaaccademia.it orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì Aurelio Amendola “Andy Warhol” Il maestro della pop-art negli scatti del fotografo toscano ARTE CITTÀ AMICA Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845 Email: [email protected] www.artecittaamica.it orario: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiusoDal 6 al 17/11 Mostre Personali di Franco Fassone, Samira Hosseinzadeh, Gabriella Lucatello ARTE PER VOI Associazione Culturale P.za Conte Rosso 3 – avigliana (To) Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 Cell. 339 2523791 Email: [email protected] www.artepervoi.it Paolo nesta - Tel. 011 9328447 Cell. 333 8710636 Email: [email protected] orario: sab. - dom. 15,00-19,00 Fino al 22/11 “Iran... come ti vedo L’antica Persia e il nuovo Iran” Dipinti e disegni di Nadia Brunori Fino al 20/12 “Un Artista per Voi” Mostre personali di artisti selezionati dallo staff della Galleria Dipinti e disegni di Tiziana Pisano c/o Hotel Hermitage (str. sacra s. Michele 12 – avigliana) CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino scala B destra - 1° piano (digitare 4444+ ) Tel./fax 011 8128718 Email: [email protected] www.circolodegliartistitorino.it orario: lun. - ven. 15,30-19,30 In corso “Mini 8” Personali di otto artisti CEDAS selezionati dai criti d’arte Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo Fino al 14/11 “L’arte del nudo e della simbologia nei decori sepolcrali del Monumentale di Torino” Collettiva di disegno e fotografia c/o Biblioteca del Circolo LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore artistico: Livio Pezzato Via s. Croce 7/c – Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 Email: [email protected] www.lalanternaarte.com orario: mart. - sab. 15,30-18,30 A. Arcidiacono, A. Cannata, V. Cavalleri, E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, A. De Rosa, L. Garelli, E. Gribaudo, S. Lake, E. Longo, S. Manfredi, G. Manzone, L. Mottura, D. Pasquero G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, L. Sabatino, A. Schawinsky, G. Sesia della Merla inoltre pittori ucraini, naïf croati grafica nazionale ed internazionale LA LUNA Art Gallery Via Roma 92 – Borgo san Dalmazzo (Cn) Cell. 339 7108501 Email: [email protected] www.artgallerylaluna.com orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 L’INDACO Arte e Cultura Via Ferrucci 7/b – Collegno (To) Cell. 340 9403183 Email: [email protected] orario: mar. - sab.14,00-18,00 11 CORRIEREdell’ARTE A.L.P.G.A.M.C. 6 Novembre 2015 Pagina COURRIER DES ARTS LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo Via nazionale 73/1 – Cambiano (To) Tel./Fax 011 9492688 Email: [email protected] www.luna-art-collection.com orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17,30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo RINASCENZA CONTEMPORANEA Associazione Culturale Via Palermo 140 – Pescara Cell. 328 6979208 Email:[email protected] www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com orario: mar. - sab. (su appuntamento) Fino al 22/11 “R.E.M. Verso nuovi orizzonti creativi” Mostra personale di Vanda Caminiti Fino al 24/11 “Hypnos. Il preconscio creativo” Mostra collettiva SENESI Arte Via s. andrea 44 – savigliano (Cn) orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30 Tel. 0172 712922 Email: [email protected] www.senesiarte.it SILVY BASSANESE Arte Contemporanea Via Galileo Galilei 45 – Biella Tel./Fax 015 355414 Email: [email protected] www.silvybassanese.it orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento STORELLO Galleria d’Arte Via del Pino 54 – Pinerolo (To) Tel. 0121 76235 orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante TEART Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino Tel. 011 6966422 Email: [email protected] orario: mart. - sab.17,00-19,00 Fino all’11/11 “Senza tema” Mostra Sociale degli Artisti della Galleria Fino al 13/11 Mostra dei Soci I. Barth, M. Bianco, A. Borgna, L. Galeotti, A. Guasco, M. Loro, G. Moltoni, W. Naretto, E. Saraceno, L. Sartoris, V. Stillavato e T. Vietti Dal 14 al 28/11 “Maestri torinesi senza schemi” Opere di Casorati, Ruggeri, Soffiantino, Tabusso et al. a cura di Giovanni Canale TINBER Art Gallery @ Pragelato Via albergian 20 - souchères Hautes Pragelato (To) Tel. 0122 78461 Email: [email protected] www.tinberartgallery.it orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 Opere di Tino Aime, Jean-François Béné, Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani, Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne, Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini, Sergio Saccomandi, Luciano Spessot M.ro Raul VIGLIONE Studio - Galleria - Mostra Culturale Via servais 56 – Torino Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705 Email: [email protected] www.raulviglione.it BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte Via Bonafous 7/1 – Torino Tel. 011 8173511 www.biasuttiebiasutti.com orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 LA TESORIERA Centro Arte C.so Francia 268 – Torino Tel. 011 7792147 www.tesoriera.com orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento) Arte Antica AVERSA Galleria Dipinti dell’800 e del Primo ’900 Via Cavour 13 (int. cortile) – Torino Tel. 011 532662 Email: [email protected] www.aversa-galleria.it orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 Fino al 29/2/2016 “Proposte 2015. Dal Primo ’800 al Primo ’900” Opere di Bagetti, Bossoli, Delleani, Fontanesi, Issupoff Juglaris, Lupo, Macchiati, Maggi, Marchisio, Pasini Pittara, Quadrone, Reycend, Salinas, Storelli DELLA ROCCA Casa d’Aste Via della Rocca 33 – Torino Tel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244 Email: [email protected] www.dellarocca.net LUIGI CARETTO Galleria dal 1911 Dipinti Antichi Via Maria Vittoria 10 – Torino Tel. 011 537274 Email: [email protected] www.galleriacaretto.com orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 Fino all’8/11 presente a “Flashback” c/o PalaAlpitour-Isozaki (via Filadelfia 82 – Torino) Fino al 29/2/2016 “Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga” c/o Palazzo Albergati (via saragozza 28 – Bologna) SANT’AGOSTINO Casa d’Aste a Torino dal 1969 C.so Tassoni 56 – Torino Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 www.santagostinoaste.it orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 tel. 091 6190928 CORRIERE dell’ARTE - 6 Novembre 2015