Presentazione di PowerPoint - Società Italiana di Pediatria
Transcript
Presentazione di PowerPoint - Società Italiana di Pediatria
Diabete mellito di tipo 1 Epidemiologia in 2 realtà differenti Gianni Bona, Antonella Perino CLINICA PEDIATRICA DI NOVARA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO AVOGADRO” [email protected] Unp3 Epidemiologia • L’incidenza del T1DM è altamente variabile nelle diverse popolazioni (0,1-40/100.000/anno, Cina e Finlandia), mediamente in Italia 9/100.000/anno soggetti 0-14 aa • In Sardegna l’incidenza è fra le più elevate del mondo, seconda sola alla Finlandia • L’incidenza è in rapido aumento in tutte le popolazioni, è presumibile che nel 2010 l’incidenza sia del 40% maggiore rispetto al 1997 • Tendenza ad esordi più precoci nei primi 5 anni di vita Unp Diapositiva 2 Unp2 in base allo studio collaborativo EURODIAB, vi è n aumento in incidenza di diabete tipo 1 del 3-4% all'anno, con un più spiccato aumento nelle regioni del centro ed est Europa, e soprattutto la fascia di bambini più piccoli, 0 a 4 anni. User name placeholder; 30/11/2004 Unp3 anche se T1DM è denominato pure diabete giovanile, perchè ritenuta una malattia del bambino, i recenti dati epidemiologici dicono che sia altrettanto frequente nell'adulto, dove peraltro predomina il diabete tipo 2; circa il 10% degli adulti con diabete hanno autoanticorpi anti Beta cellula e realizzano il LADA: Latent Autoimmune Diabetes of Adults User name placeholder; 03/12/2004 T1D incidence in Europe and in some Mediterranean countries (0-14yrs)* 10 42 36 21 20 23 7 *Adapted from EURODIAB 10 8 6 22 13 19 High risk Moderate risk Low risk 26 13 13 7 10 15 6 12 12 8 19 11 14 12 15 7 9 8 10 12 8 9.8 9 7 6 7 5 8 39 6 12 7 6 6 9 18 15 8 5 Incidence of T1DM worldwide, in children 0-14 years old, 100,000 /year), from to 1990 at 1994. DIAMOND Karvonen et al, 2000 By courtesy of J. Tuohmileto 36.8 36.5 Sardinia ITA Finland Sweden 27.5 24.0 Aberdeen GBR 8 counties NOR Portalegre POR N.Ireland GBR Oxford GBR 21.2 21.1 19.7 17.8 17.3 Plymouth GBR 4 counties DNK Leicestershire GBR Algarve POR 5 regions NLD Catalonia ESP Pavia ITA 15.5 15.3 14.6 13.0 12.5 11.7 11.7 11.6 11.4 Eastern Sicily ITA Antwerp BEL Luxembourg BadenBaden-Wuett. Wuett. GER 11.0 11.0 10.5 Turin ITA Estonia 0.0 This Thisand andfollowing following slides slideshighlight highlight differences differencesinin incidence incidence worldwide worldwide 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 DIAMOND, Nov. 2000 40.0 Unp19 Annual rate of increase of T1DM incidence 0-14 years (1989-1998) The global incidence of T1D will increase by 40% over 1998-2010 3,6 Mainland Italy 3,0 WW 5,3 Centr-East.Europe 3,9 3,9 Centr-Western Europe Atlantic Europe 3,4 2,9 2,8 Finland Baltics Sardinia 2,3 Balkans 2 Mediterranean Europe Northern Europe -0,2 -1 0 Eurodiab Study Group 2001 1 2 3 increase % RIDI Study Group, unpublished 4 5 Onkamo et al. 1999 6 Diapositiva 5 Unp19 in questa diapositiva sono riassunte le precedenti, con in più le colonne azzurre e quella rossa che riguardano l'Italia peninsulare e la Sardegne, d cuirisulta un rallentamento relativo dell'aumento di incidenza. WW è Western World, cioè il mondo occidentale, da cui risulta quell'aumento del 3% di incidenza User name placeholder; 03/12/2004 T1DM incidence is rising 3-5%/year 1.4 million patients in the U.S. 60 50 Rewers Incidence /100,000/ yr children age 0-14 Finland 40 Colorado 30 20 Germany 10 0 1950 1960 1970 1980 1990 2000 Harjutsalo et al., Lancet 2008; 371: 1777-82 Harjutsalo et al., Lancet 2008; 371: 1777-82 The Sardinian Conscript Registry Secular trend of T1DM in Sardinia (1936-78 birth cohorts) 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 1978 1976 1974 1972 1970 1968 1966 1964 1962 1960 1958 1956 1954 1952 1950 1948 1946 1944 1942 1940 1938 0,00 1936 Prevalence (per 1000) 7,00 Birth cohorts Male point prevalence at 18 years of age Casu, Songini et al 2000. EZIOPATOGENESI Fathman, Nature Immunology (9): 759-761 (2001) Unp4 Genetica • Geni di esposizione e di protezione della malattia: • i più importanti sono collocati a livello del sistema maggiore di istocompatibilità (MCH) • HLA DR3 o DR4, od entrambi DR3/DR4: rischio aumentato di malattia • HLADR2: rischio ridotto di malattia • Regione DQ: maggiore significatività del rischio genetico di sviluppare malattia • Le catene DQα, con presenza di arg in posizione 52, e DQβ, con assenza di asp in posizione 57, sono connesse ad aumentato rischio di T1DM Diapositiva 11 Unp4 esistono geni di protezione e di esposizione al T1DM, che interferendo con fattori ambientali permettono l'insorgere di malattia. la concordanza di malattia fra gemelli identici, cioè monozigoti è del 50%, mentre il rischio di malattia tra parenti di 1° grado è del 5%. Il maggior determinante genetico di suscettibilità al diabete tioo 1 è legato al sistema maggiore di istocompatibilità (denominato IDDM1), ed oltre il 90% dei soggetti affetti hanno aplotipi o DR3-DQ2, o DR4-DQ8, mentre questi aplotipi sono presenti solo nel 40% dei soggetti normali. L'eterozigosi DR3-DR4 è presente nel 50% dei soggetti che sviluppano diabete sotto i 5 anni, ma solo nel 20-30% dei T1DM con esordio da adulti, e nel 2-3% della popolazione normale. User name placeholder; 30/11/2004 J. Noble T1DM Overall incidence = 1/300 HLA type Risk DR3 ↑ DR4 ↑ DR3/DR4 ↑↑↑ DR2 ↓ Incidence for DR3/DR4 (DQB1*0302) = 1/15 Familiarità • Un gemello monozigote di T1DM ha un rischio di sviluppare la malattia del 50% • Un parente di 1° grado di T1DM: rischio del 5% • Un soggetto normale rischio del 0,3% non bastano fattori genetici a determinare la malattia Cause ambientali • Infezioni virali (rosolia, parotite, enterovirus, varicella, rotavirus, coxsakie, citomegalovirus) • fattori dietetici infantili (precoce esposizione a latte vaccino, mancanza di allattamento al seno, glutine) • Tossine: derivati di N-nitroso • Vitamina D: in corso di gravidanza od in periodo perinatale, una relativa carenza di vit. D si associa a rischio aumentato di malattia Studi prospettici su fattori favorenti • Studi pediatrici prospettici DAISY –Denver, Colorado e BABYDIAB –Monaco, Germania, non hanno documentato l’importanza di precoce esposizione al latte vaccino, alimentazione al seno, infezioni e vaccinazioni • Hanno entrambi suggerito che la precoce introduzione del glutine possa aumentare il rischio Unp Diapositiva 15 Unp11 non è noto come, potrebbe una aberrante risposta al glutine in un intestino immaturo portare all'inizio dell'autoimmunità. User name placeholder; 02/12/2004 Hygiene hypothesis • fattori ambientali possono inibire lo sviluppo dell’autoimmunità • Un eccesso di “pulito” porterebbe ad uno squilibrio di immunoregolazione con difetto di Th2 (e di malattie come asma) ed eccesso di Th1 (con diabete) Ipotesi di un insieme di fattori favorenti l’insorgenza di T1DM • Più che una singola causa ambientale, un insieme di eventi condiziona la penetranza di un difetto immunitario geneticamente trasmesso durante i primi anni di vita, sia in senso di favorire che di proteggere dall’insorgere della malattia • Ruolo delle infezioni età-dipendente Natural History of Type 1 Diabetes PUTATIVE ENVIRONMENTAL TRIGGER BETA CELL MASS CELLULAR (T CELL) AUTOIMMUNITY HUMORAL AUTOANTIBODIES (ICA, IAA, Anti-GAD65, IA2Ab, etc.) LOSS OF FIRST PHASE INSULIN RESPONSE (IVGTT) GENETIC PREDISPOSITI ON INSULITIS BETA CELL INJURY TIME GLUCOSE INTOLERANCE (OGTT) “PRE”DIABETE S DIABETES CLINICAL ONSET Unp13 Il danno Beta-cellulare • E’ cellulomediato, da macrofagi, B e T-linfociti • T-linfociti infiltranti, soprattutto CD8, sono ritrovabili a livello delle insule pancreatiche nelle fasi precoci di malattia “insulite” • Azione di “perforine” dirette contro le βcellule o forse a meccanismo FAS mediato (FAS è espresso sulla βcellula e FASL -recettore- sulle cellule infiltranti), per apoptosi cellulare o mancato spegnimento di eventi infiammatori a livello delle βcellule Diapositiva 19 Unp13 in soggetti deceduti in vicinanza all'esordio di diabete si documenta infiltrato insulare di T linfociti CD4, CD8, e linfociti B.Esiste su animale documentato effetto inibitorio di anticorpi anti CD3, e trials di valutazione di anticorpi anti CD3 sono in corso User name placeholder; 01/12/2004 Pancreatic Islets within Pancreas T cell Recognition of Antigen on an APC Antigen Endocytosis + CD4 CD4+ TT cell cell T Cell Receptor APC Peptide MHC II T cell Activation by an Activated APC IL-1 IL-6 IL-12 IL-12 Receptor CD28 “Signal 3” B7 ++ CD4 CD4 TT cell cell LPS T Cell Receptor “Signal 2” TLR4 “Signal 1” Peptide MHC II Antigen Presenting Cell (APC) Signal 1: Specificity Signal 2: Activation Signal 3: Differentiation Autoanticorpi • Il T1DM è una malattia autoimmune con progressiva distruzione del patrimonio βcellulare, mediata da T linfociti, e può associarsi ad altre malattie autoimmuni • Autoanticorpi ICA, IAA, GADA ed IA-2 sono presenti nel diabetico all’esordio e compaiono prima della fase clinica della malattia, come marcatori del processo autoimmune Unp21 Predizione di T1DM • Parenti di 1° grado di T1DM, soggetti con iperglicemie ripetute inspiegabili, chi è affetto da endocrinopatie autoimmuni: a maggior rischio di sviluppare T1DM e quindi potenzialmente indagabile • Ab di origine materna transplacentari scompaiono entro 6-9° mese di vita Diapositiva 24 Unp21 IAA sono i primi a comparire GADA sono i più frequenti IA-2 (insulinoma antigens), sono marker di aggressività di malattia User name placeholder; 03/12/2004 Predizione di T1DM • Ab anti-insula possono insorgere dopo il 9 mese di vita fino al 3° anno di età (IAA, poi GADA) e, quando vi è progressione a diabete manifesto, si esprimono IA-2 • è la contemporanea positività per più anticorpi a costituire motivo di rischio di progressione a malattia clinica NUMERO TOTALE DI PAZIENTI < 15 ANNI CON ESORDIO DI T1DM IN PIEMONTE NEGLI ANNI 1990-2004 NUMERO DI PAZIENTI 400 350 300 250 200 150 100 50 0 0-4 y: 234 5-9 y: 324 10-14 y: 390 TASSI D’INCIDENZA/100.000 ANNI PERSONA DI T1DM IN PIEMONTE NEGLI ANNI 1990-2004 ETA’ 0-4 5-9 MASCHI (n=508) 8.7 (7.2-10.4) FEMMINE (n=440) 9.7 (8.1-11.6 TOTALE (n=948) 9.2 (8.1-10.4) 13.4 (11.6-15.6) 11.9 (10.2-14.0) 12.7 (11.4-14.2) 10-14 15.6 (13.7-17.8) 13.0 (11.2-15.1) 0-14 12.6 (11.6-13.8) 11.6 (10.6-12.7) 12.1 (11.4-12.9) 14.3 (13.0-15.8) TASSO D’INCIDENZA ANNUALE IN PIEMONTE NEGLI ANNI 1990-2007 ANNI 07 06 05 04 03 01 02 00 99 98 97 96 95 94 93 92 91 90 19 18 17 16 TASSO 15 D’INCIDENZA 14 13 12 11 10 9 8 DMT1 IN PIEMONTE 1990-2008: DISTRIBUZIONE PER SESSO 680 660 640 620 600 580 560 540 520 500 maschi femmine 1249 casi (età media d’esordio: 8.01 anni) NUOVE DIAGNOSI DI PIEMONTE DAL 2005 (PRIMI 6 MESI) DMT1 IN AL 2008 ETA’ MASCHI 162 FEMMINE 139 TOTALE 301 0-4 40 (24,6%) 33 (23,7%) 73 (24,2%) 5-9 64 (39,5%) 51 (36,6%) 115 (38,2%) 10-14 58 (35,8%) 55 (39,5%) 113 (37,5%) PREVALENZA DI BAMBINI IMMIGRATI NELLA POPOLAZIONE PEDIATRICA CON DIAGNOSI DI DMT1 NEGLI ANNI 1990- 2008 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Italiani Immigrati % immigrati 10,3% 1990-94 1995-99 2000-04 2005-08 BAMBINI IMMIGRATI DAL MAROCCO E DA ALTRI PAESI NEGLI ANNI 1990-2008 (1) MAROCCO MASCHI 35 FEMMINE 20 TOTALE 55 ALTRI PAESI 44 39 83 BAMBINI IMMIGRATI DAL MAROCCO E DA ALTRI PAESI NEGLI ANNI 1990-2008 (2) Marocco (nato in Italia) (nato in Marocco) 1 genitore marocchino/italiano 33 17 5 Albania Romania Altri Paesi 15 11 57 …IN MAROCCO (Dati di A. Balafrej) • 1990-2005: 658 esordi di DMT1 • 135 casi con età < 5 aa, 20,5% Bambini < 5 aa ricoverati per DMT1 1990-1995 17,5% INCIDENZA MEDIA ANNUALE 1,9/100000 1996-2000 20,5% 2001-2005 22,5% INCIDENZA MEDIA ANNUALE 5,73/100000 CONCLUSIONI • Fattori genetici agiscono probabilmente nel primo anno di vita o in gravidanza • Coinvolgimento di fattori ambientali • La prevalenza di DMT1 in bambini immigrati è in progressivo aumento nel corso degli anni • L’immigrazione può influenzare l’epidemiologia del DMT1 ed avere un impatto sempre più importante sul Sistema Sanitario Nazionale