Legainf 47-2016

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Legainf 47-2016
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Anno II - n. 47 del 23 dicembre 2016
Primo piano
“Più cooperazione per il futuro del Paese”
Intervista al presidente Mauro Lusetti sulla situazione generale e le prospettive per il mondo cooperativo
a pagina 2
Cooperfidi, un 2016
in crescita grazie
alle acquisizioni
Un anno particolarmente
importante per Cooperfidi
Italia, che con l’ultimo Consiglio di amministrazione ha
chiuso un anno denso di risultati.
Nel 2016 ha infatti portato
a termine importanti processi aggregativi che ne
hanno consentito l’ulteriore
rafforzamento, in conformità
con il Piano industriale deliberato dal Cda e dall’assemblea dei soci.
In particolare, Cooperfidi ha
acquisito il ramo d’azienda...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 22 dicembre 2016 alle ore 15.30
Legacoop
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Il 26 gennaio 2017 a Roma
in via Guattani 9, sala Basevi, nasce il Settore Cultura
Turismo Comunicazione di
Legacoop.
Un fatto importante e nuovo
nell’organizzazione di Legacoop, ma ancor più rilevante per la scelta culturale
che Legacoop esprime nel
vedere nella cultura e nella
creatività elementi strategici per un nuova crescita
della cooperazione e per un
nuovo sviluppo sostenibile
del Paese....
“Aggregazione come momento qualificante”. Questo
è il leitmotiv che ha caratterizzato il percorso di Legacoop FVG nel 2016 e che
proseguirà anche nel 2017.
A sostenerlo è stato il presidente della Centrale cooperativa del Friuli Venezia
Giulia, Enzo Gasparutti in
occasione della conferenza
stampa di fine anno cui ha
partecipato anche il direttore
Alessio Di Dio, che ha sottolineato come l’aggregazione
sia funzionale affinché...
A partire dalla fine di gennaio 2017, in tutti i punti di
vendita Conad a livello nazionale sarà proposto un
contratto per la fornitura
luce e gas da parte di Green
Network Energy a condizioni
uniche per i clienti Conad titolari di Carta Insieme. L’offerta prevede una tariffa
stabile nel tempo ed estremamente trasparente, calcolata garantendo un prezzo
pari o inferiore alla media
delle cinque migliori offerte
presenti sul sito...
Non li vediamo apparire
spesso nelle elezioni politiche. Sovente stanno a casa.
Li abbiamo visti spuntare
fuori al referendum e spingere la vittoria del “no” in
modo deciso. Li abbiamo
scorti nelle diverse competizioni locali, quando hanno
garantito, al sud, una base
elettorale ampia ai Cinquestelle, mentre al nord hanno
rivolto maggiormente la loro
attenzione verso la Lega.
Stiamo parlando dei ceti
bassi del nostro Paese...
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
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Friuli Venezia Giulia
Legacoop, 2016 anno
di trasformazioni
guardando al futuro
Conad
Con Green Network,
la partnership
è “energetica”
leggi
Osservatorio SWG
I ceti dimenticati
Circa un terzo
degli Italiani
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
2
“Più cooperazione per il futuro del Paese”
Intervista al presidente Mauro Lusetti
sulla situazione generale e le prospettive per il mondo cooperativo
In un momento difficile, cosa serve, più in
generale, al Paese? “Lo dico partendo dal
mio mondo, pensando ai nostri valori profondi e fondanti: serve più cooperazione.
Non parlo di cooperative, parlo proprio di
cooperazione, della capacità di fare cose
insieme. Vedete, questo è un paese lacerato da fratture e divisioni, e invece abbiamo bisogno di condividere valori che
riunifichino. E serve una politica che abbia
la testa tra le nuvole, che sappia pensare al
mondo dall’alto, anche che sappia sognare: ma con i piedi ben piantati a terra.
Servono testimoni, non profeti”. Così il presidente nazionale Mauro Lusetti conclude
l’intervista a “Gli stati generali”, pubblicata
sul sito d’informazione in occasione della
tappa milanese della Biennale.
Mauro Lusetti è a Milano, per le celebrazioni del 130esimo anniversario di
Lega delle Cooperative, che nasceva,
proprio a Milano, nel 1886. Sono giorni
complicati, per Milano e per l’Italia, e
che si inseriscono nel ciclo lungo di
anni difficili per la nostra economia e
la nostra società. Lusetti, in un giorno
di festa per l’organizzazione di cui è
presidente, non nasconde il lato buio
e faticoso di un tempo di lunga transizione.
«La cooperazione sta raccogliendo nel
complesso risultati buoni, ma in un contesto di ripresa economica ancora insufficiente. L’occupazione quindi è in ripresa,
nel nostro mondo, ma certo sono ancora
segnali deboli. In alcuni settori, come le costruzioni e l’abitare, i segnali di sofferenza
restano elevati. La grande distribuzione,
pur in un contesto nazionale negativo, registra dati migliori della media del paese,
mentre vanno bene l’agroalimentare perché esporta, e le cooperative sociali e di
servizi».
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In questo quadro, e pur in un momento quantomeno confuso, la politica può aiutare la cooperazione?
«Abbiamo bisogno di riforme e di stabilità.
L’interruzione del percorso riformatore del
governo Renzi ha avuto ovviamente anche
un impatto sulla stabilità politica. Speriamo
però che il nuovo governo, pur nato con
scopi precisi e un orizzonte limitato nel
tempo, non si fermi alla sola riforma della
legge elettorale».
Cosa auspicate che faccia?
«Una priorità sicuramente riguarda l’appllicazione del nuovo codice degli appalti. Abbiamo contribuito alla stesura di una
normativa importante e che aumenta sensibilmente il tasso di trasparenza richiesta
ma la sua attuazione ancora fatica a prendere il passo, a causa di una pubblica amministrazione che non è in grado di
adeguarsi».
Perché?
«La pubblica amministrazione deve bandire
grade corredate di progetti esecutivi. Que-
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sto porrebbe un forte argine al fenomeno,
ormai classico, dell’esplosione dei costi
che avviene in corso d’opera, a tutto discapito del bene pubblico. Ma la pubblica
amministrazione non ha le competenze
che servono, non ha la forza per produrre
progetti esecutivi: e così, una buona legge,
fatta nell’interesse di tutti rischia di rimanere inapplicata. Su questo, un intervento
della politica è davvero indispensabile».
In un momento difficile, cosa serve,
più in generale, al paese?
«Lo dico partendo dal mio mondo, pensando ai nostri valori profondi e fondanti:
serve più cooperazione. Non parlo di cooperative, parlo proprio di cooperazione,
della capacità di fare cose insieme. Vedete,
questo è un paese lacerato da fratture e
divisioni, e invece abbiamo bisogno di condividere valori che riunifichino. E serve una
politica che abbia la testa tra le nuvole, che
sappia pensare al mondo dall’alto, anche
che sappia sognare: ma con i piedi ben
piantati a terra. Servono testimoni, non profeti»
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>> Alleanza Cooperative Italiane
>> Alleanza Cooperative Toscana
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
Cooperfidi, un 2016 in crescita
grazie alle acquisizioni
Un anno particolarmente importante per Cooperfidi Italia, che con l’ultimo Consiglio di amministrazione ha chiuso un anno denso di
risultati.
Nel 2016 ha infatti portato a termine importanti processi aggregativi che ne hanno consentito l’ulteriore rafforzamento, in conformità
con il Piano industriale deliberato dal Cda e
dall’assemblea dei soci.
In particolare, Cooperfidi ha acquisito il ramo
d’azienda relativo alla gestione delle garanzie del “Consorzio Solidarfidi”, specializzato
nel rilascio di garanzie alla cooperazione sociale, e ha incorporato “Agriconfidi”, il confidi
del mondo agricolo espressione della Cia e
“Fidipesca”, il confidi specializzato nel rilascio
di garanzie in favore delle imprese del settore
ittico, espressione unitaria delle tre associazioni cooperative di settore e di Confindustria.
«Si tratta di operazioni di integrazione – commenta Mauro Frangi, Presidente di Cooperfidi
Italia – programmate nel corso del 2015 e
coerentemente attuate che rafforzano ulteriormente il Consorzio, sia sotto il profilo patrimoniale che, ancor più, dal punto di vista
delle sue capacità operative, in particolare nei
due ambiti individuati come strategici e prioritari per lo sviluppo futuro: quello della cooperazione sociale, del Terzo settore e
dell’impresa sociale, e quello del settore primario, agricolo e ittico. Ne esce ulteriormente
rafforzato il ruolo nazionale di Cooperfidi che,
anche grazie a queste operazioni, ha potuto
conseguire il fondamentale risultato di ottenere l’iscrizione al nuovo Albo unico degli intermediari finanziari vigilati previsto dall’art.
106 del nuovo Tub».
Il Consiglio nella sua ultima seduta ha approvato il documento che “fotografa” lo stato
della società alla data del 30 settembre
scorso, dal quale emerge il quadro di una società in crescita, secondo le linee programmate. Il volume delle attività finanziarie
raggiunge il livello di 152,9 milioni di euro e
quello dei crediti di firma in bonis si attesta a
109 milioni di euro con una crescita dell’11%
rispetto al 31 dicembre 2015 in valore e del
4,6% nel numero delle operazioni in essere.
L’incremento nei volumi di attività è ancora
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più netto con riferimento alle nuove deliberazioni assunte nei primi nove mesi del 2016
che segnano una crescita rispetto alla medesima data dell’anno precedente del 29%.
Lo stock delle garanzie deteriorate registra un
decremento del 3% rispetto al 2015.
Si tratta di dati ancora più rilevanti perché non
tengono ancora conto dell’incorporazione di
“Fidipesca”, che ha prodotto i propri effetti sui
conti societari solo a partire dal 1° novembre
2016.
«Sono risultati importanti – commenta Mauro
Frangi – conseguiti in un contesto di mercato
particolarmente difficile. L’attività dei Confidi
mutualistici risulta, infatti, fortemente penalizzata dal crescente ricorso del sistema bancario alla garanzia pubblica del Fondo
centrale di garanzia, ma soprattutto dal pesante effetto di perdita di reputazione conseguente alle difficoltà patrimoniali di molti
operatori, culminate di recente nel default di
“Eurofidi” il principale operatore italiano del
settore della garanzia mutualistica. Non è un
caso che molti operatori bancari stiano precipitandosi a disdettare le convenzioni operative con molti Confidi che dimostrano di non
possedere la necessaria solidità patrimoniale.
Cooperfidi Italia, al contrario, può contare su
un rilevante “patrimonio disponibile” e su
nuove potenzialità operative, conseguenti alla
recente iscrizione all’Albo. Ora la sfida è riuscire a utilizzare pienamente tutta la “benzina”
disponibile, riuscire a farla arrivare ancora
maggiormente alle cooperative».
Per ottenere questi risultati Cooperfidi Italia
ha investito significativamente nella propria
rete distributiva, potenziando i rapporti operativi con alcune associazioni cooperative regionali (in particolare in Piemonte e
Lombardia) e deliberando l’avvio di interventi
analoghi in Lazio, Puglia e Sicilia e, parallelamente, ha sviluppato l’attività nel comparto
del rilascio di fidejussioni a garanzia dei contratti, in particolare con le amministrazioni
pubbliche, sottoscritti dalle imprese cooperative e dalle realtà del Terzo settore.
Master Impresa Cooperativa,
Economia, Diritto e Management
È online il Bando per l’edizione 2016/2017
del Master in Imprese Cooperative dell’Università degli Studi di Roma Tre. Attualmente,
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la scadenza per la presentazione delle
domande è fissata per il 10 gennaio
2017.
Il corso risponde all’obiettivo di promuovere
e diffondere la cultura e l’imprenditorialità
cooperativa fornendo agli studenti gli strumenti necessari per comprendere e gestire
la peculiarità dell’impresa cooperativa.
I posti sono limitati e l’Alleanza delle Cooperative Italiane mette a disposizione degli
studenti meritevoli borse di studio a totale
copertura delle spese di iscrizione.
Per maggiori informazioni: http://www.uniroma3.it/schedaPostLauream16.php?pl=6
64&facolta=009445
Primo piano
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ALLEANZA COOPERATIVE TOSCANA
Apprezzamento per Testo Unico
sul Turismo
Il coordinamento regionale di Alleanza delle
Cooperative Toscana dichiara il proprio apprezzamento per il Testo Unico del Turismo
approvato il 14 dicembre dal Consiglio regionale e per il lavoro svolto dall’assessore
Stefano Ciuoffo e dal presidente della seconda Commissione, Gianni Anselmi.
Il mondo della cooperazione valuta positivamente lo sforzo di sintesi fatto dalla Regione
Toscana e l’inclusione nella nuova normativa di elementi importanti volti a garantire
le condizioni per lo sviluppo della competitività nel settore.
Il comparto turistico vede le imprese cooperative in primo piano nell’erogazione dei ser-
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vizi di accoglienza e di informazione turistica.
In un settore qualificante ed importante per
l’economia del nostro territorio la cooperazione agisce secondo la sua natura, offrendo
servizi di qualità e posti di lavoro, anche a
persone in situazione di disagio sociale.
“La cooperazione vuole continuare a dare
un contributo di innovazione e di qualità nell’erogazione dei servizi in ambito turistico,
soprattutto nel sostenere buone politiche di
accoglienza e di promozione di un territorio
che può ulteriormente crescere sfruttando
al meglio la leva del turismo. Su alcuni punti
specifici si poteva osare di più per tutelare le
imprese che operano nella legalità e nel rispetto delle tante norme di settore, ma non
possiamo non apprezzare il dialogo tra istituzioni e parti sociali che è stato alla base di
questa norma” fanno sapere dall’Alleanza
delle Cooperative Toscana.
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>> Legacoop
>> Legacoop
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Il 26 gennaio 2017 Assemblea
costitutiva di Legacoop
Cultura Turismo Comunicazione
Il 26 gennaio 2017 a Roma in via Guattani
9, sala Basevi, nasce il Settore Cultura Turismo Comunicazione di Legacoop.
Un fatto importante e nuovo nell’organizzazione di Legacoop, ma ancor più rilevante per
la scelta culturale che Legacoop esprime nel
vedere nella cultura e nella creatività elementi
strategici per un nuova crescita della cooperazione e per un nuovo sviluppo sostenibile
del Paese.
Nel nuovo settore nazionale saranno presenti,
sia le cooperative che operano nei diversi
comparti dei Beni culturali e, in particolare,
nella promozione e gestione e valorizzazione,
sia quelle che operano nello Spettacolo dal
vivo (Teatro, Danza, Musica), nel Cinema e
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produzione audiovisuale, nei servizi per la
cultura e nella progettazione culturale, sia
nella Comunicazione e nell’Editoria (cooperative di giornalisti per giornali di carta e online; radio e tv di informazione; produzione
editoriale libraria, librerie e distribuzione libraria; agenzie di comunicazione e di produzione di contenuti multi piattaforma per la
comunicazione); nel Turismo, o meglio in ogni
ambito della articolazione crescente della
proposta turistica (dal tour operating alle
agenzie di viaggio, dal ricettivo all’organizzazione di eventi, dal turismo culturale, sociale,
scolastico, ambientale, ecc.) con una forte
sottolineatura ai temi dei valori e della responsabilità sociale.
Ma, aldilà delle diverse aree di mercato che
ne faranno parte, il Settore Cultura Turismo
Comunicazione sarà un settore aperto e trasversale alla collaborazione progettuale con
tutti gli altri settori della cooperazione (area
produzione e servizi, sociali, agroindustria,
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abitanti, consumatori, dettaglianti, cooperative di comunità).
La nuova Associazione di settore nasce per
tre ragioni di fondo:
• il Paese e l’Europa hanno bisogno di
mettere sempre più la cultura al centro di
politiche di nuovo sviluppo competitivo
sostenibile e inclusivo
• i diversi comparti del turismo, della cultura e della comunicazione sono sempre
più interrelati tra loro e hanno bisogno di
una nuova capacità di creare progettualità comuni e di essere rappresentate in
modo forte ed autorevole dentro la realtà
cooperativa e nei rapporti con i principali
player di mercato e con le Istituzioni
• il traguardo di un’unica Associazione
Cultura,Turismo, Comunicazione in sede
all’Alleanza delle Cooperative è assolutamente maturo ed indispensabile e la
nascita di un settore che abbia le stesse
caratteristiche organizzative di quelli in
essere in Confcooperative ed Agci è certamente un tassello importante di questo percorso irrinunciabile per dare più
forza alla presenza cooperativa nel Paese
in questo settore
Il 26 gennaio, l’Assemblea Congressuale di
Legacoop Cultura, Turismo, Comunicazione
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è, quindi, una scadenza per tutta la cooperazione e per chi creda che la cultura, senza
perdere neppure per un istante il suo valore
fondamentale per l’identità di una comunità
e del Paese, e con essa il turismo e la comunicazione, possano essere per la cooperazione e per l’Italia un fattore fondamentale
per rilanciare elementi di crescita sostenibile
e per aumentare la capacità di competere,
innovare socialmente e rispondere ai bisogni
collettivi di tutta la cooperazione.
LEGACOOP
È morto all’età di 90 anni
l’ex presidente Silvio Miana
sto lutto è l’occasione per rendere più salde
le nostre radici, per ricordarci chi siamo, da
dove veniamo e quale forza possono avere i
nostri valori. Partigiano, sindacalista, uomo
di partito, cooperatore e parlamentare Miana
ha dato tanto al territorio e al nostro movimento”.
“Alla famiglia – ha concluso Lusetti – vanno
oggi le nostre più fraterne condoglianze. A
tutti noi rimane ogni giorno il compito di fare
memoria della sua testimonianza e di mantenere la stessa umanità e lo stesso disinteresse nelle responsabilità a cui siamo
chiamati a rispondere”.
“Grandi capacità, altrettanto grande umanità
e disinteresse personale. Sono queste i tre
tratti distintivi con cui lo ricorderemo e da cui
tutti noi vogliamo trarre esempio”. Così il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti
ha commentato la notizia della scomparsa il
16 dicembre di Silvio Miana, all’età di 90
anni, presidente di Legacoop dal luglio 1965
al 1974 e deputato per tre legislature.
“Nell’anno in cui ricordiamo i 130 anni di Legacoop – ha proseguito Lusetti – anche que-
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Settori
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>> Friuli Venezia Giulia
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FRIULI VENEZIA GIULIA
>> Piemonte
Legacoop, 2016 anno di trasformazioni guardando al futuro
>> Veneto
“Aggregazione come momento qualificante”.
Questo è il leitmotiv che ha caratterizzato il
percorso di Legacoop FVG nel 2016 e che
proseguirà anche nel 2017.
A sostenerlo è stato il presidente della Centrale cooperativa del Friuli Venezia Giulia,
Enzo Gasparutti in occasione della conferenza stampa di fine anno cui ha partecipato
anche il direttore Alessio Di Dio, che ha sottolineato come l’aggregazione sia funzionale
affinché il mondo cooperativo, e non solo, risponda con più efficacia alle sollecitazioni del
sistema economico e sociale.
“Siamo convinti che intraprendere percorsi di
unificazione sia necessario e consenta di rispondere più adeguatamente ai cambiamenti
intervenuti nell’economia e nella società – ha
indicato Gasparutti - per questo auspichiamo
che si arrivi anche all’istituzione di un’unica
Camera di Commercio, Industria e Artigianato
(Cciaa) del Friuli Venezia Giulia operativa sul
territorio”.
“Noi, infatti, - ha proseguito - stiamo portando
a conclusione, anche qui in regione, l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Con l’inizio del
prossimo anno prenderà avvio il coordinamento, denominato Alleanza delle Cooperative Italiane del Friuli Venezia Giulia, fra le tre
centrali cooperative della regione - Acgi, Confcooperative e Legacoop Fvg. Rappresenta un
passo avanti importantissimo per dare più
forza al sistema cooperativo a livello locale,
nazionale e internazionale; la nostra organizzazione lavorerà costantemente per rafforzare
il dialogo con le altre due Centrali cooperative per condividere progetti e interventi per lo
sviluppo del territorio sostenendo un cammino comune, quello dell’Alleanza fra le tre
centrali, che sta diventando realtà e che nascerà per dare maggiore incisività alla rappresentanza della cooperazione”.
Accanto a questo percorso di aggregazione,
Legacoop FVG, al suo interno, sta concretizzando anche un altro tipo di unificazione che
si palesa con la costruzione di un’area lavoro,
nata dall’unione delle cooperative dei servizi
e di produzione lavoro (delle costruzioni e
delle manutenzioni in particolare) “per mettere assieme progettualità ed affrontare con
>> Veneto
>> Emilia Ovest
>> Romagna
>> Sardegna
>> Milano
>> Bologna
>> Catania-Enna
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più forza le sfide del mercato sempre più caratterizzato da processi di globalizzazione, innovazione e internazionalizzazione, rapidi
cambiamenti tecnologici e crisi dei sistemi finanziari – ha osservato Gasparutti - in questo senso siamo pronti per portare il nostro
contributo allo sviluppo della regione rispetto
a tematiche importanti: dalla terza corsia al
sistema portuale integrato, alla sanità”.
Per quanto riguarda l’andamento dei settori
Gasparutti ha tracciato una sintesi, a cominciare dalle cooperative di Produzione lavoro:
“negli ultimi anni si è registrato un calo di fatturato, in particolare per le cooperative che
operano nel settore delle costruzioni, con il ricorso per la prima volta alla cassa integrazione. Sta emergendo, tuttavia, - ha precisato
- una capacità di ristrutturarsi per affrontare
le nuove esigenze del mercato, che ha nuove
regole e nuove prospettive, quali ad esempio
la necessità di concentrarsi sulla riqualificazione dei centri storici; le nostre cooperative
sono pronte a cogliere queste opportunità e
sono impegnate, in questa fase, ad essere
protagoniste”.
Pur con grandi difficoltà, il settore tiene per
fatturato e occupazione, grazie al contributo
dato dalle cooperative di progettazione, impiantistica e metalmeccaniche oltre che con
il ricorso agli ammortizzatori sociali, anche se
è costretto a erodere un po’ di patrimonio accumulato negli anni.
Sono andate mediamente meglio le cooperative del comparto Servizi che hanno fatto
registrare mediamente un aumento del valore della produzione. Diverse cooperative locali hanno ulteriormente consolidato la
propria presenza a livello nazionale.
La cooperazione sociale è riuscita anche
quest’anno, come accade da quasi un decennio, a reagire ai pesanti tagli alla spesa
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sociale ed al welfare pubblico, attraverso la
capacità di proporre nuovi servizi ed attività.
Il risultato è stato un ulteriore consolidamento
dell’occupazione, anche di persone svantaggiate, sostanzialmente realizzato attraverso
la mutualità aziendale, a costo di azzerare i
margini economici. La realtà più innovativa
del settore è stata la promozione della cooperazione nel settore sanitario, con l’apertura di due poliambulatori a Pradamano e a
Trieste e la parallela promozione della cooperazione tra medici di medicina generale e
delle società di mutuo soccorso.
Di recente si è costituita anche una cooperativa che utilizza metodologie innovative nel
campo delle attività educative. Sul piano politico, si sono poste le basi per il rinnovamento legislativo, organizzativo e finanziario
dell’intervento regionale che con il bilancio
2017 dovrebbe vedere una ripresa dell’intervento pubblico di sostegno al settore.
Stabile, ma con prospettive di crescita, invece, il settore Agricolo ed Agroalimentare
“le cui azioni intraprese sulle dimensioni delle
imprese, sulla sicurezza alimentare e sulla
comunicazione per la valorizzazione del prodotto hanno consolidato il comparto” ha indicato Gasparutti. Da evidenziare che
Legacoop FVG ha coordinato il progetto che
ha visto la costituzione della Carni Friulane
società cooperativa agricola che associa imprese attive nell’ambito della filiera interprofessionale del suino, certificata Ogm free, per
una produzione “sostenibile” capace di garantire un ciclo produttivo controllato. La costituzione della cooperativa ha richiesto due
anni di lavoro analitico e di valutazioni per
condividere obiettivi, risolvere problematiche
e garantire a tutti i soggetti coinvolti un equo
reddito e una miglior valorizzazione dei prodotti e dei servizi degli stessi. Il settore della
Pesca ed Acquacoltura, pur presentando alcune difficoltà, si è consolidato e le attenzioni
dell’associazione si sono concentrate nel
supporto del comparto dei molluschi bivalvi,
con particolare attenzione alla sanità e sicurezza alimentare.
Il settore del Consumo regionale sta registrato un calo delle vendite in linea con il dato
nazionale, conseguenza di una crisi dei consumi che ancora non accenna a diminuire. In
tal senso il proliferare di nuovi supermarket
della Grande distribuzione organizzata in FVG
ha contribuito sull’andamento negativo delle
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vendite, questo nonostante la chiusura di alcuni punti di vendita ex-Coopca.
Gasparutti ha informato poi sul lavoro espletato dal Comitato solidarietà attiva, promosso
da Legacoop FVG e Accda, composto da
Graziano Pasqual, Mauro Bortolotti e Francesco Brollo per gestire l’erogazione di solidarietà deliberata da Coop Alleanza 3.0.
“Un impegno importante, articolato e ora
concluso che ha permesso ai soci prestatori
di CoopCa di ricevere il 50% dell’ammontare
complessivo di quanto gli stessi hanno prestato alla loro cooperativa. Coop Alleanza 3.0,
con la partecipazione di alcune realtà del
mondo cooperativo ha preso una decisione
importante che dimostra che il sistema cooperativo, i valori della mutualità e della solidarietà sono concreti. Questo ci distingue
dalle altre realtà imprenditoriali, se pensiamo
a quanto sta avvenendo nel sistema bancario e nei casi di crisi delle società per azioni”.
Il presidente di Legacoop FVG ha rimarcato
l’impegno straordinario del Comitato nell’organizzazione e nei rapporti con i soci prestatori di Coopca, finalizzati all’erogazione della
solidarietà che, come ha ricordato, è stato
esplicato in modo gratuito.
Ma il contributo della cooperazione di consumo non è circoscritto al solo atto di solidarietà: “L’intervento su Trieste, con Coop
Operaie e su CoopCa, ha significato, in parte,
anche dare continuità all’attività dei negozi, e
mantenere i livelli occupazionali” ha precisato Gasparutti.
“Il mio impegno – ha concluso - è rivolto a
far sì che dalle difficoltà si possa trarre l’insegnamento per segnare nuovi e più importanti traguardi nella costruzione di una
organizzazione unitaria, nel sostegno alla
buona cooperazione e per smascherare
quella cattiva che in alcuni casi, soggetti
spregiudicati, usano per propri tornaconti.
Serve un maggiore e più stringente controllo per evitare il ripetersi di fatti quali
quelli che stiamo vivendo e per combattere
fenomeni di cooperazione spuria. Per la
realizzazione di questi obiettivi chiederemo
un impegno anche alle istituzioni e alla politica e una maggiore attenzione al fenomeno della cooperazione mascherata”.
Fonte
PIEMONTE
Riunione degli Stati generali
della Cultura
Un’esperienza importante di partecipazione
attiva con la cultura al centro delle strategie
di sviluppo sostenibile del territorio, un terreno di lavoro comune da proseguire. Questo quanto è emerso dalle prime valutazioni
espresse al termine degli Stati generali della
Cultura, promossi dalla Regione Piemonte al
Teatro Carignano, dalla riunione regionale
delle cooperative del settore cultura, turismo,
comunicazione convocata in Legacoop, in
vista dell’Assemblea costitutiva del settore
nazionale che si terrà il 26 gennaio 2017 a
Roma.
Alla riunione in Legacoop di Torino erano presenti il Presidente di Legacoop Piemonte, Giancarlo Gonella, il responsabile
di settore per il Piemonte Renzo Brussolo e il
responsabile nazionale di settore Roberto
Calari e le cooperative associate che operano in questi ambiti. Si è ragionato, quindi,
in primo luogo sugli Stati generali della Cultura in Piemonte come di un’esperienza rilevante di partecipazione attiva delle realtà
culturali, delle Istituzioni, ma anche, più complessivamente, di una parte rilevante della
realtà economica e sociale del territorio. Molti
dei temi e dei dati analizzati durante gli Stati
generali sono elementi preziosi di valutazione
anche per il contesto nazionale, rispetto al
ruolo che cultura e creatività sono chiamate
sempre più ad assumere in una logica trasversale ed intersettoriale, come elementi
essenziali di una diversa capacità competitiva e di sviluppo dell’intero Paese.
Nel contempo è stata pienamente condiviso
la riflessione sul come la cultura, il lavoro
professionale e l’impresa culturale e creativa
debbano essere promosse e tutelate come
un aspetto fondamentale della capacità di
http://www.ilfriuli.it/articolo/Economia/Legacoop_Fvg
-points-_2016_anno_di_trasformazioni_guardando_al_futuro/4/161589
Legacoop
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Territori
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produrre ricchezza e valore culturale e sociale da parte di un territorio. Necessità di
nuove tutele previdenziali, di nuove normative fiscali specifiche e di una serie di interventi normativi che consentano di
contrastare e far emergere il lavoro nero, di
affermare la cultura e la pratica della sicurezza del lavoro e di produrre più ampie opportunità di lavoro professionale in questi
comparti. Un sostegno alle imprese culturali
e creative, poi, che individui forme di promozione, incentivo , supporto alla crescita,
all’innovazione e all’internazionalizzazione.
Proposte emerse nella discussione, da approfondire, certo, ma che le cooperative che
hanno contribuito alle diverse fasi degli Stati
generali ritengono di grande importanza. E’
poi stato sottolineato come si tratti anche di
trovare soluzioni corrette, trasparenti ed innovative che siano in grado di determinare
una diversa “stabilità” ad interventi che devono poter andare oltre alla sola logica dei
Bandi o delle “progettualità annuali” per riconoscere, invece, secondo criteri certi, durate più lunghe, indispensabili per la
programmazione e per la capacità di produrre ed operare delle imprese del settore.
In particolare per la capacità di essere parte
di una vocazione specifica di interpretare
una “funzione di interesse pubblico” da
parte di quelle realtà che facciano del lavoro
professionale, del non profit, della responsabilità sociale nel rapporto con il territorio,
linee guida e pratiche verificabili del proprio
lavoro.
La cooperazione, come hanno sottolineato
molti interventi, intende seguire in modo
propositivo la fase di ulteriore elaborazione e
confronto che dopo gli Stati generali dovrà
poter far nascere una legge regionale quadro nell’ambito dello spettacolo e della cultura, che sia coerente con molte delle
indicazioni che questo percorso partecipato
ha prodotto.
Nel contempo una piena adesione e partecipazione al percorso che porterà il 26 gennaio alla nascita del settore nazionale
Cultura, Turismo, Comunicazione è stata
espressa in conclusione dell’incontro dal
Presidente di Legacoop Piemonte, Giancarlo Gonella: ”La cultura e la creatività, il
turismo e la comunicazione sono elementi
rilevanti di quella crescita dei numeri del tuPrimo piano
ACI
rismo culturale e della maggiore qualità del
territorio che in questi ambiti la Regione Piemonte ha registrato negli ultimi anni e la nascita di un nuovo strumento che operi con
una visione strategica e intersettoriale per
costruire nuove opportunità della cultura di
essere parte di un nuovo sviluppo sostenibile del territorio è in piena sintonia con Legacoop Piemonte che seguirà, insieme alle
cooperative, con grande interesse e vicinanza questo percorso”.
VENETO
Protocollo legalità appalti settore
sociale
L’assessore ai Servizi sociali della Regione
Veneto Manuela Lanzarin si è resa disponibile a promuovere e a divulgare ai propri dirigenti regionali il protocollo per la legalità
firmato lo scorso anno dalle centrali cooperative venete assieme alle organizzazioni sindacali. E si è anche detta favorevole alla
costituzione di un tavolo per la legalità negli
appalti pubblici in campo sociale e sanitario,
convocando il comitato misto paritetico regionale composto dalle centrali della cooperazione sociale in Veneto e dalle
organizzazioni sindacali.
«Un segnale e un passo importanti nel percorso teso a contrastare le irregolarità negli
appalti pubblici, la discrezionalità dei criteri di
scelta e l’affidamento dei servizi al massimo
ribasso, nonché a favorire la buona cooperazione sociale» afferma Loris Cervato, responsabile Settore sociale di Legacoop
Veneto, organizzazione firmataria del protocollo assieme a Federsolidarietà-Confcooperative, Agci e le organizzazioni sindacali
regionali Fp Cgil, Fp e Fisascat Cisl, e Fpl Uil.
«Avevamo chiamato sin da subito le istituzioni del territorio a condividere con noi
questo patto – prosegue Cervato – perché
il loro ruolo, come enti appaltanti e di controllo, resta fondamentale sia sul versante
del rispetto delle regole che su quello della
vigilanza sull’erogazione dei servizi affidati.
La riposta positiva della Regione ci fa ben
sperare e testimonia il riconosciuto crescente ruolo delle cooperative sociali nel
garantire servizi di welfare di qualità».
Legacoop
Settori
VENETO
Pescaeacquacoltura,nuoveopportunità dal “Progetto Telline”
La raccolta delle telline in mare per la nostra fascia costiera non solo può rappresentare un’attività produttiva redditizia, ma
anche consentire una gestione sostenibile
della risorsa ittica e una valorizzazione del
patrimonio di tradizione e cultura veneto. È
quanto emerge dal “Progetto Telline” - realizzato da Legacoop Veneto Pesca e promosso dal Ministero delle risorse agricole e
forestali all’interno del Piano nazionale
triennale della pesca e dell’acquacoltura -,
che ne ha verificato e alla fine confermato
la sostenibilità economica e ambientale. Si
tratta dunque di una possibile nuova forma
produttiva in ambito di molluschicoltura in
mare, che consentirà anche nell’ottica della
diversificazione produttiva un’interessante
integrazione al reddito dei pescatori, mantenendo comunque una pesca responsabile e attenta alla tutela e alla valorizzazione
della risorsa.
«Il progetto, da poco conclusosi, è ora uno
strumento a disposizione delle istituzioni e
delle cooperative – evidenzia Antonio Gottardo, responsabile del Settore Pesca di
Legacoop Veneto, che spiega – La verifica
era sollecitata in particolare dalle cooperative dei litorali veneziani e chioggiotti, che
intravedono nella gestione dei banchi naturali di telline un’importante diversificazione
della propria attività, trattandosi peraltro di
una specie dall’elevato valore commerciale».
Lo studio si è articolato in diversi step che
hanno previsto: l’acquisizione di dati, la raccolta bibliografica, indagini sul campo, e naturalmente il confronto con gli operatori e
le istituzioni locali. La prima fase, in particolare, si è focalizzata sulla raccolta dei dati
e sull’indagine presso gli operatori professionali locali. Successivamente la tellina è
stata monitorata in alcune selezionate aree,
a specifica vocazione, idonee dal punto di
vista igienico sanitario; si sono poi individuate nella fascia costiera veneta le possibili aree a elevata potenzialità produttiva.
Sono state anche valutate le potenzialità
produttive delle aree costiere interessate
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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dalla presenza di barriere soffolte, realizzate
a protezione dei Lidi per interventi di difesa
del suolo, (ad esempio: litorale di Pellestrina, litorale del Lido di Venezia, litorale di
Sottomarina di Chioggia).
E ancora, sono state proposte le forme di
gestione e le procedure per rendere attiva
ed efficace tale nuova forma di produzione.
Infine, sulla base delle informazioni raccolte
è stato anche elaborato un primo piano di
produzione che identifica i tempi di raccolta,
i quantitativi giornalieri e di periodo, la chiusura delle aree, la sostenibilità del prelievo
della risorsa.
EMILIA OVEST
Protocollo per inserimento lavorativo persone svantaggiate
Creare o mantenere posti di lavoro per persone svantaggiate, con precisi impegni per
enti pubblici e aziende appaltatrici, e condizioni premianti in sede di gara per le imprese,
sia private, sia cooperative, che si dichiareranno disponibili all’inserimento lavorativo o
a tirocini lavorativi per soggetti svantaggiati
e/o disabili. Maggior valutazione inoltre, negli
appalti per gli affidamenti di servizi socio-assistenziali ed educativi, per gli aspetti qualitativi
del
progetto,
rispetto
all’elemento-prezzo.
Sono i risultati attesi dal Protocollo, dedicato
a questi temi, rinnovato e integrato, sottoscritto il 20 dicembre da Comune di Reggio
Emilia, Legacoop Emilia Ovest, Confcooperative di Reggio Emilia, Cna di Reggio Emilia, Lapam Confartigianato di Reggio Emilia,
Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia.
Primo piano
ACI
“Questo è un tipo di azione tipicamente riformista, condivisa, nel più classico stile emiliano, nata dalla città e costruita con un
lavoro collettivo. Con essa si dà un’anima, si
trasmettono valori solidali e si mette a valore
una responsabilità sociale di impresa che
esiste in tanti, in un quadro di rispettata evidenza pubblica e attività imprenditoriale. E’
il primo protocollo di questo genere sottoscritto in Italia, con questo livello di dettaglio
e capacità operativa. Credo sia un modello
proponibile anche ad altre città e realtà amministrative”, ha detto il sindaco di Reggio
Emilia Luca Vecchi, presentando il documento alla stampa, prima della sottoscrizione.
“Introduciamo punteggi premianti per quelle
imprese, e tra queste ora vi sono anche
quelle private, che considerano e vogliono attuare con azioni concrete la responsabilità
sociale, in questo caso verso le persone
svantaggiate – ha detto il vicesindaco con
delega al Welfare Matteo Sassi – Il principio
non è di ‘esclusione’ delle imprese, ma anzi
di un maggiore coinvolgimento, attraverso la
premialità, nella responsabilità sociale. Per
altro, le imprese con una sensibilità forte alla
responsabilità sociale non sono poche”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato
anche Annalisa Rabitti presidente di Fcr e coordinatrice del progetto Reggio Emilia città
senza barriere nell’ambito del quale si è sviluppato il nuovo protocollo, costruito tecnicamente dal dirigente del servizio Appalti e
contratti del Comune, Roberto Montagnani, e
alcuni dei sottoscrittori dell’Accordo: Maurizio Molinelli per Legacoop, Matteo Iori di
Confcooperative,Andrea Siriani di Cisl,Alessandro Sterpini di Cna.
L’accordo – recependo anche le indicazioni
elaborate all’interno del tavolo sul Lavoro del
progetto Reggio Emilia città senza barriere –
ha la duplice finalità di dare centralità, nelle
procedure di gara, al fattore lavoro con l’introduzione di clausole sociali premianti rispetto al punteggio di gara e di creare
opportunità di lavoro o tirocinio lavorativo per
persone svantaggiate residenti nel Reggiano.
Si tratta di un’azione anticiclica, che nasce
per porre rimedio a una delle conseguenze
più dure della crisi: la tendenza della crisi
stessa a colpire – non solo nel breve, ma
anche nel medio periodo – le persone più
Legacoop
Settori
fragili, quindi già svantaggiate, che si trovano
in situazioni di marginalità ed esclusione. In
questi casi la crisi economica ha colpito
ancor più duramente rischiando di trasformarsi anche in crisi sociale, contribuendo ad
acuire diseguaglianze e sofferenze, con
gravi ricadute sociali.
Il Protocollo prevede l’inserimento delle clausole sociali e di un sistema premiante nelle
procedure per l’affidamento di servizi socio
assistenziali ed educativi. Le clausole sociali
che vengono introdotte riguardano in particolare due principi. Il principio “di imponibile
di manodopera” attraverso il quale il Comune
di Reggio Emilia si impegna, quale condizione di esecuzione dell’appalto, ad inserire
nei bandi di gara di affidamento dei servizi
da riaffidare la clausola sociale di salvaguardia di riassorbimento di manodopera per la
tutela dei lavoratori e lavoratrici. Si tratta di un
impegno importante dal punto di vista economico, perché ciò presuppone l’impegno
da parte delle imprese subentranti di assumere, qualora ve ne fosse necessità e compatibilmente con la propria organizzazione, i
lavoratori e le lavoratrici dipendenti che lavoravano presso l’impresa uscente. Il principio “di inserimento di soggetti svantaggiati”
attraverso il quale si intendono creare opportunità di lavoro e/o di tirocinio lavorativo
per persone svantaggiate residenti nel Distretto di Reggio Emilia e/o nella Provincia di
Reggio Emilia mediante l’inserimento, negli
appalti del Comune di Reggio Emilia, di punteggi premianti in sede di valutazione dell’offerta tecnica aggiudicata con il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa
individuata sulla base del miglior rapporto
qualità prezzo.
Il presupposto importante da cui muove il
Protocollo, è il lavoro come luogo della realizzazione non soltanto economica ma personale, in linea con quanto espresso nei
principi fondamentali della Costituzione, in
grado di favorire la costruzione di un’identità e l’integrazione sociale.
Il lavoro, dunque, come strumento attraverso il quale rafforzare e generare un
nuovo welfare aperto alla collaborazione tra
pubblico e privato, capace non solo di promuovere sviluppo e innovazione sociale ma
anche di creare nuova occupazione.
Il principio di base da cui muove il proto-
Territori
Imprese
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Territori
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collo è la convinzione che la crescita della
società e la sua capacità di generare buona
occupazione si fondino anche “su un sistema di welfare come leva per creare
buona e nuova occupazione, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale”.
ROMAGNA
Mareterra 2016, riconoscimento
all’eroismo degli ormeggiatori
del porto per il salvataggio della
“Gokbel”
Paolo Sirotti, Roberto Gambi, Arnaldo Bongiovanni, Christian Natali, Alberto Antonelli,
Vincenzo Rossano, Giampaolo Guidi e Andrea
Armari: questi i nomi dei marinai del Gruppo
Ormeggiatori del Porto che hanno ricevuto da
Legacoop Romagna un riconoscimento al
termine del convegno “Mareterra - Futuro in
porto”, per l’eroismo dimostrato in occasione
della tragedia della Gokbel, avvenuta il 28 dicembre del 2014. Il bilancio fu pesantissimo:
cinque marinai salvati, due deceduti e quattro dispersi.
«Una data che insieme a un grande dolore ci
ha lasciato tanto orgoglio per come sono avvenuti i soccorsi», ha detto il coordinatore di
Mareterra, Rudy Gatta, nel presentare il riconoscimento, un mosaico raffigurante un particolare del porto di Classe di Sant’Apolinare
nuovo.
Quel giorno gli uomini della Capitaneria e di
tutti gli altri servizi tecnico-nautici del porto,
non esitarono a gettarsi nelle acque del mare
in burrasca per soccorrere i naufraghi delle
navi che erano entrate in collisione. Gli Ormeggiatori del Porto intervennero a bordo
Primo piano
ACI
della motobarca EBA, della motobarca ‘Sirotti’
e della pilotina.
Alla breve cerimonia di consegna sono intervenuti il presidente di Legacoop Romagna,
Guglielmo Russo, il direttore generale, Mario
Mazzotti, il presidente di Legacoop EmiliaRomagna, Giovanni Monti, e il presidente
della cooperativa Ormeggiatori Mauro Samaritani.
SARDEGNA
Alternanza scuola-lavoro, accordo
per opportunità con Ufficio Scolastico Regionale
Il 20 dicembre, presso la sede di Legacoop
Sardegna, è stato siglato il protocollo di intesa tra il Presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, e il Direttore generale
dell’Ufficio Scolastico Regionale, Francesco Feliziani. Primo passo di un percorso
importante che vuole creare una sinergia
tra due mondi che sino a qualche tempo fa
hanno funzionato senza collegamenti.
Un accordo importante come ribadisce il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale
Francesco Feliziani: “Siamo in una fase in
cui ci si è resi conto che non si possono
usare due mondi separati. Il fatto di avere
introdotto l’alternanza scuola lavoro nelle
scuole ha un duplice senso: mette i ragazzi
in condizioni di capire cosa succede fuori e
di capire se se quello che hanno in mente
è quello che succederà”. Non solo, di particolare importanza le azioni di contrasto al
fenomeno della dispersione scolastica. “Per
i ragazzi si tratta di orientarsi e cimentarsi in
un ambiente che non è solo quello della
scuola – prosegue Feliziani – le opportunità
sono molteplici, la parola d’ordine è mai più
compartimenti stagni”.
Dello stesso avviso il Presidente di Legacoop. “Per quanto ci riguarda è molto importante istituire questo rapporto con la
scuola – spiega Claudio Atzori – per far conoscere agli studenti delle scuole superiori
il sistema imprenditoriale sardo. E’ bene ricordare che la Cooperazione svolge un importante ruolo, in alcuni casi da leader. I
ragazzi che faranno questa esperienza sono
la futura classe dirigente”. Un passo signi-
Legacoop
Settori
ficativo che, come rimarca il Presidente di
Legacoop, ha l’auspicio “che si formi una
mentalità e coscienza imprenditoriale, perché il risultato atteso è avere una classe dirigente preparata”. In programma anche il
concorso destinato alle scuole per la presentazione di un progetto cooperativo.
MILANO
Biennale “Libera le idee, mettiti in
moto” per far nascere 100 nuove
cooperative
“Libera le idee mettiti in moto”. È questo il
titolo del progetto che Legacoop Lombardia lancia per il 2017 dalla tappa milanese
della Biennale in occasione del 130° di Legacoop. Un’iniziativa che si pone l’obiettivo
di favorire la nascita di 100 nuove cooperative, “trasformando un’idea – come ha
spiegato il direttore regionale dell’associazione Barbara Farina – in un’opportunità
per tanti, esattamente come è avvenuto all’inizio del movimento cooperativo”.
L’obiettivo ha basi concrete. Perché è qui
che la cooperazione ha mosso i primi passi,
ma anche perché è qui che si concentra
oggi quasi un quarto delle startup italiane.
Nel gennaio 2015 sono state 705 quelle
made in Lombardia (di cui 470 a Milano) su
3.208 nate in Italia. Il terreno dunque è fertile. Per coltivarlo scenderà in campo con
Legacoop una squadra composta da Coop
Lombardia, Cesvip Lombardia, Nord Ovest
Servizi, Coopfond e Genera.
“Il nostro sistema valoriale – ha spiegato il
presidente di Legacoop nazionale e di Co-
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Territori
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opfond Mauro Lusetti – è moderno e attuale. Sta a noi non omologarci e su queste
basi promuovere il riposizionamento della
cooperazione esistente e la nascita di nuove
cooperative. Il progetto Coopstartup, nato
tre anni fa, è un primo tassello concreto e
importante, un esempio della messa in
campo di quei ‘capitali pazienti’ che possono sostenere il decollo di startup non
speculative. Dobbiamo investire sulla formazione, universitaria e dei giovani, per
avere domani manager competenti e portatori di un sistema valoriale”.
“Come Coop Lombardia – ha spiegato il
presidente Daniele Ferrè – siamo coinvolti
in questo progetto perché vogliamo promuovere buona cultura del lavoro e maggiore cultura nel lavoro. Da due anni
abbiamo la scuola di mestieri con 500 collaboratori che la frequentano ogni anno e
realizziamo 40mila ore di formazione all’anno. Grazie alla conversione dei punti
spesa l’anno scorso abbiamo attivato 38 tirocini formativi nelle cooperative del territorio. Alcuni sono rimasti, altri hanno aperto
una propria cooperativa. Su questa strada
vogliamo continuare”.
BOLOGNA
Ghedini e Gamberini su archiviazione su inchiesta Colata di Idice
“Con la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna si
chiude una vicenda che ha segnato noi e
l’associazione che rappresentiamo. Il decreto di archiviazione del Gip dà atto della
correttezza delle nostre azioni:
[…]Ove si tengano conto gli interessi
economici in gioco, può essere entro certi
termini normale sondare la fondatezza
delle decisioni e la possibilità di rivederle,
anche prospettando (in modo ipotetico)
una richiesta di danni collegati alle risoluzioni prese e che, comunque, sarebbe
sempre passata per il vaglio dell’autorità
giudiziaria ordinaria e contabile e non ricollegabile alla diretta volontà di coloro
che con la Conti si rapportavano[...]
Siamo soddisfatti perché, come abbiamo
ribadito più volte in questi due anni, il compito di un'associazione di rappresentanza
come Legacoop Bologna è quello di acPrimo piano
ACI
compagnare e sostenere le proprie associate nelle svolgimento delle proprie attività, promuovendone le istanze nel
rapporto con le istituzioni politiche e con
le forze sociali.
Restiamo fortemente convinti che il valore
della rappresentanza, esercitata nel rispetto delle regole, sia un chiaro indice di
democrazia.
Il rispetto delle regole è stato sempre al
centro delle nostre azioni e la reputazione
della nostra associazione è rimasta intatta,
nonostante gli incessanti attacchi di chi ha
continuato ad accusare e denigrare, anche
dopo la richiesta di archiviazione della Procura.
Si è trattato di un attacco alla reputazione
di Legacoop Bologna, un’organizzazione
che rappresenta oltre 180 imprese in cui
lavorano più di 50 mila persone. E a loro
che va indirizzato un risarcimento morale.
Desideriamo ringraziare tutti coloro che in
questi due anni ci hanno espresso fiducia
e vicinanza. Sono stati tanti i segnali di solidarietà che ci sono arrivati da cooperatori, da cittadini, da rappresentanti
dell’economia, della politica e delle parti
sociali. Siamo grati a tutti coloro che
hanno sempre creduto nella correttezza
del nostro operato. Siamo soprattutto grati
ai membri dell’Ufficio di Presidenza di Legacoop Bologna, che fin dal primo momento ci hanno sostenuti nell’affrontare
questa vicenda e in particolare a Pierluigi
Stefanini, Adriano Turrini e Gianpiero Calzolari che in qualità di ex-presidenti di Legacoop Bologna sono stati al nostro fianco
nella difesa del valore della rappresentanza. Ora che questa vicenda si è finalmente conclusa il nostro pensiero corre
immediatamente ai tanti progetti che vogliamo portare avanti come Legacoop Bologna e insieme alla imprese associate.
Continueremo a lavorare come abbiamo
sempre fatto, a testa alta, e a impegnarci
per contribuire allo sviluppo sostenibile di
questo territorio”.
Dichiarazione di Mauro Lusetti – presidente Legacoop nazionale
"La decisione del Giudice per le Indagini
Preliminari del Tribunale di Bologna dimostra cio' che ho sempre sostenuto da
tempo, ovvero la correttezza dell'operato
del presidente e direttore di Legacoop Bo-
Legacoop
Settori
logna": e' quanto dichiara Mauro Lusetti,
presidente di Legacoop Nazionale, dopo
l'archiviazione dell'inchiesta sulla cosiddetta "Colata di Idice" nata dalle presunte
pressioni segnalate dal sindaco Pd di San
Lazzaro, Isabella Conti. "Le loro azioni e i
loro comportamenti - sottolinea ancora
Lusetti - sono sempre stati guidati dalla
trasparenza e dall'impegno per la legalita'.
Sono soddisfatto che anche la magistratura, nell'archiviare la posizione di Ghedini
e Gamberini sul caso Indice, lo abbia confermato"
Dichiarazione di Giovanni Monti di
Legacoop Emilia Romagna
"Le motivazioni che accompagnano l'archiviazione dell'inchiesta su Idice chiariscono in modo netto quanto abbiamo
sostenuto in questi due anni: la correttezza
dell'esercizio del ruolo di rappresentanza
nella difesa dei legittimi interessi dei propri associati.
So bene quanto Rita Ghedini e Simone
Gamberini abbiano sofferto per accuse
che ledevano gravemente la loro onorabilità e la reputazione della Lega delle Cooperative e oggi mi rallegro per la
conclusione positiva di questa vicenda": lo
dichiara Giovanni Monti, Presidente Legacoop Emilia-Romagna.
CATANIA-ENNA
Welcome day
delle nuove cooperative
Si è svolto il 19 dicembre, presso la sede di
Legacoop Catania -Enna , il Welcome day
delle cooperative nuove aderenti . La riunione ha rappresentato l’occasione per discutere dei programmi di sviluppo delle
cooperative , con riferimento al contributo
che Legacoop può dare alla loro crescita. Si
tratta per lo più di cooperative costituite da
giovani che operano in ambiti diversi, dall’informatica, alla realizzazione di mobili per
cucine componibili, alla realizzazione di
prodotti dolciari. Il Presidente Legacoop
Giuseppe Giansiracusa ha affermato
“nella realtà catanese, la cooperazione è
una realtà di tutto rispetto, 2.300 sono le
cooperative iscritte all’Albo Nazionale e
oltre 25.000 gli addetti. Si tratta di operare
Territori
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Territori
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per mantenere questi livelli, ma anche per
far crescere la cooperazione sana. Dipende
innanzitutto da noi, ma dipende anche dalla
buona politica, che deve creare le condizioni di contesto per lo sviluppo e per la
crescita della cooperazione. Alla pubblica
amministrazione, ad esempio, si chiede
meno burocrazia e più semplificazione”.
Nella riunione si è ancora parlato del possibile intervento degli strumenti finanziari
Legacoop e non , intesi come supporto ai
programmi di crescita per l’attività delle
stesse cooperative , della necessità di fare
rete e sistema, anche con l’ausilio delle
cooperative già strutturate, che operano
negli stessi ambiti.
La riunione ha rappresentato anche l’occasione per evidenziare l’impegno di Legacoop sui ritardi dei pagamenti per le
cooperative sociali , da parte delle amministrazioni locali e per garantire una libera
Primo piano
ACI
e corretta competizione nel mercato. Ed in
proposito si è parlato dell’ incarico alle centrali cooperative , da parte della Regione, ,
per effettuare la revisione alle cooperative
non aderenti. La riunione ha rappresentato
anche l’occasione per lo scambio degli auguri natalizi.
Legacoop
Settori
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>> Conad
14
CONAD
Con Green Network,
la partnership è “energetica”
>> C.M.C.
>> CNS
>> Cantine Riunite & Civ
>> Legno Servizi Tolmezzo
>> Camelot
>> Coop Bilanciai
>> Itaca
>> Coop Arborea
>> Coop Chico Mendes
>> Copma
>> Coop La Esse
>> VirtualCoop
Primo piano
ACI
A partire dalla fine di gennaio 2017, in tutti i
punti di vendita Conad a livello nazionale sarà
proposto un contratto per la fornitura luce e
gas da parte di Green Network Energy a condizioni uniche per i clienti Conad titolari di
Carta Insieme. L’offerta prevede una tariffa
stabile nel tempo ed estremamente trasparente, calcolata garantendo un prezzo pari o
inferiore alla media delle cinque migliori offerte presenti sul sito Trova Offerte dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema
idrico. Le tariffe saranno aggiornate bimestralmente per garantire il massimo rispetto
dell’andamento dei prezzi del mercato. L’assistenza ai clienti sarà garantita da un customer service Italiano dedicato ai clienti Conad.
L’offerta sarà sottoscrivibile via web accedendo al sito dedicato www.greennetworkenergyperconad.it o chiamando il customer
service riservato ai clienti Conad. Tramite un
simulatore di tariffe dedicato a Conad sarà
inoltre possibile confrontare in modo facile e
immediato l’offerta Green Network con quella
del fornitore del piano tariffario in uso.Al momento della sottoscrizione del contratto dual
“luce e gas” il cliente Conad riceverà 1.000
punti omaggio validi per la raccolta miPremio
2017 che potrà convertire in due buoni spesa
da 5 euro o utilizzare per altri premi in catalogo. In caso di sottoscrizione di un unico
contratto di fornitura – luce oppure gas – saranno riconosciuti 500 punti omaggio pari a
un buono spesa di 5 euro.
«Coerenti con il crescente impegno a sostegno del potere d’acquisto dei nostri clienti,
proponiamo un’offerta in grado di far risparmiare su quelle che sono tra le voci di spesa
più rilevanti per gli italiani: la luce e il gas»,
sottolinea l’amministratore delegato di Conad
Francesco Pugliese. «Un impegno concreto
Legacoop
Settori
e tangibile che ha già trovato espressione
nella convenienza delle parafarmacie e dei distributori di carburanti, ma che non può certamente sostituire il ruolo delle istituzioni, a
cui spetta il compito di sostenere in modo appropriato il rilancio dei consumi e l’ammodernamento del Paese».
Piero Saulli e Giovanni Barberis, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di
Green Network SpA, commentano: “La partnership avviata con Conad rappresenta per
noi un motivo di grande soddisfazione, in
quanto è un riconoscimento della serietà e
dell’impegno profuso da Green Network, da
sempre orientata alla efficienza, innovazione
e trasparenza, verso i propri clienti. Crediamo
che accordi di co-marketing come quello appena sottoscritto rappresentino una opportunità importante per consolidare ulteriormente
la nostra clientela già ben distribuita in tutto il
territorio nazionale e siano un esempio virtuoso di creazione di valore per l’impresa e
per il consumatore».
Green Network nasce nel 2003 a seguito
della liberalizzazione del mercato dell’energia
elettrica grazie al lavoro di un gruppo di professionisti che con le loro competenze hanno
reso subito l’azienda uno degli operatori più
consolidati e accreditati del mercato energetico italiano. Il Gruppo è attivo principalmente
nel mercato power & gas, dove opera in qualità di grossista, trader e fornitore su tutto il
territorio nazionale e nella produzione di energia elettrica principalmente da fonti rinnovabili, attraverso la gestione di impianti di
proprietà. Recentemente, unica azienda italiana del settore, ha anche avviato le attività
nel Regno Unito.
Rinasce l’affresco del presepe di
Greccio con il contributo dell’associazione
A più di 600 anni dalla sua esecuzione ritorna all’antico splendore l’affresco del presepe di Greccio (Rieti) nel Santuario in cui
San Francesco, nella notte del Natale del
1223, rappresentò con personaggi viventi
la natività. E’ un piccolo, simbolico contributo che contribuisce a riportare fiducia e
normalità nei territori colpiti dal terremoto,
per far tornare a vivere le comunità anche
nelle loro tradizioni più vive e radicate.
Territori
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I lavori di restauro –realizzati da Pantone
Restauri di Roma sotto l’alta sorveglianza
del Mibact - direzione generale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per le province di Frosinone, Latina e Rieti
–, completati in tempo per le celebrazioni
del Natale, sono stati interamente sostenuti
da Conad e si sono resi necessari per ridare vivezza ai colori, consolidare gli intonaci e restituire ai visitatori un’importante
opera del patrimonio artistico nazionale.
L’affresco di scuola giottesca attribuito al
Maestro di Narni (Giovanni di Giovannello di
Paulello, pittore nativo di Narni, presso Terni,
e attivo in ambito locale) e datato tra il 1375
e il 1410 si trova nel Santuario, un complesso di costruzioni il cui nucleo primitivo
risale agli anni in cui vi dimorò il poverello di
Assisi, sulla parete di fondo della grotta in
cui fu realizzata la prima rappresentazione
vivente del presepe.
«Abbiamo raccolto la segnalazione della
Fraternità francescana, facendo nostra la
valenza religiosa, di fede e artistica attribuita
allo splendido affresco che versava in condizioni precarie», sottolinea l’amministratore
delegato di Conad Francesco Pugliese.
«Abbiamo sostenuto il restauro quale gesto
di attenzione nei confronti della comunità
locale, ma anche per dare un segnale di fiducia alle popolazioni che convivono con il
terremoto. E testimoniare come la sensibilità di Conad incontri costantemente le comunità e dia risposta ai loro bisogni. E’ un
impegno che siamo riusciti a portare a termine entro Natale per restituire ai bambini,
alle donne e agli uomini che da sempre
fanno di questo luogo una meta di pellegrinaggio la gioia, il calore, il senso di famiglia
che il Presepe evoca».
Primo piano
ACI
L’iniziativa di Conad – al di là del dato meramente economico – si colloca in un quadro generale di cronica mancanza di risorse
e di continui tagli alla cultura: nel 2000 il
ministero dei Beni e delle attività culturali e
del turismo aveva a bilancio 2,8 miliardi di
euro, passati a 1,5 nel 2015. Nel 2016 il
ministro Dario Franceschini ha annunciato
un piccolo aumento, ma si tratta di una
spesa per la cultura che in Italia rappresenta appena lo 0,3% del bilancio statale
quando la media in Europa è l’1%.
L’attenzione di Conad nei confronti delle comunità locali per attività di responsabilità
sociale ha superato, a fine 2016, i 23 milioni di euro.
Nel corso dell’anno Conad ha sostenuto il
restauro di tre delle statue di Prato della
Valle a Padova e lanciato la quinta edizione
del Conad Jazz Contest che ha premiato
dieci giovani talenti musicali under 35, oltre
a distribuire 21.356 attrezzatture informatiche e multimediali per un valore di 3,2
milioni di euro a 9.425 istituti scolastici
di primo e secondo grado con l’iniziativa Insieme per la scuola.
C.M.C.
Con l’Università Alma Mater per
“fare il punto” sul nuovo Codice
degli Appalti e delle Concessioni
Il 16 dicembre, presso l’Università Alma
Mater Studiorum di Bologna, si è tenuto il
seminario di approfondimento “Il Nuovo
Codice degli Appalti e delle Concessioni: a
che punto siamo?” organizzato da C.M.C.
di Ravenna in collaborazione con la Facoltà
di Giurisprudenza e finalizzato ad analizzare gli effetti apportati dalla nuova normativa a quasi un anno di distanza dalla
sua entrata in vigore. Dal dibattito è emerso
che la nuova normativa può essere considerata un punto di svolta in quanto il legislatore non solo ha voluto riorganizzare,
riordinare e ristrutturare l’intera disciplina
del settore, ma ha anche introdotto innovativi istituti e sistemi tesi a semplificare il
contesto nazionale. Questi interventi si accompagnano a quelli in materia di prevenzione e repressione della corruzione, per le
Legacoop
Settori
quali è riconosciuto ad ANAC una funzione
di assoluta centralità. Più in particolare,
sono stati introdotti l’istituto del Rating
D’Impresa grazie al quale ANAC potrà definire l’ANAC i requisiti reputazionali e i criteri di valutazione degli stessi, nonché le
modalità di rilascio della relativa certificazione e il sistema di qualificazione delle
stazioni appaltanti che consentirà di razionalizzare il sistema degli appalti e delle aggiudicazioni creando delle professionalità
specializzate e competenti. Dopo i saluti di
Nicoletta Sarti, Presidente della Scuola di
Giurisprudenza e di Alfredo Fioretti, Vice
Presidente di C.M.C. di Ravenna, al dibattito hanno partecipato Franco Mastragostino, Professore di Diritto Amministrativo
Università di Bologna, Claudio Zucchelli
del Consiglio di Stato e Stefano Zunarelli,
Professore Ordinario di Diritto dei Trasporti
dell’Università di Bologna e membro della
Struttura Tecnica di Missione del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti. Durante
l’incontro è intervenuto l’Avv. Alfredo Fioretti, Vicepresidente di C.M.C. che ha così
commentato:” Abbiamo voluto organizzare
questo think tank di settore perché ci sembrava importante fare il punto della situazione a 8 mesi dalla pubblicazione della
nuova normativa. Il nostro obiettivo è quello
di stimolare un dialogo costruttivo che
possa favorire la comprensione e il perfezionamento di una normativa innovativa
che ha semplificato il nostro sistema
paese. Vista la crisi in cui versa il settore
delle costruzioni è necessario non abbandonare il solco tracciato dal precedente
Governo proseguendo con decisione la politica degli investimenti. In quest’ottica la
conferma del Ministro Delrio a capo del
MIT è stata la scelta migliore per dare continuità alla strada intrapresa” C.M.C. di Ravenna, fondata nel 1901, è tra le principali
società di costruzioni italiane, ed opera a
livello internazionale da oltre quarant’anni.
Il Gruppo ha un fatturato di circa 1,1 miliardi di euro, un portafoglio ordini di oltre
3,5 miliardi di euro e circa 8mila dipendenti. Si è affermato in Italia e nel mondo
per la realizzazione di opere nei settori dei
trasporti, dell’idraulica, dell’energia, dell’edilizia, dell’ecologia e ambiente nonché
in ambito marittimo e portuale.
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CNS
Incontro cooperative
e stakeholder
Giovedì 15 dicembre CNS ha chiamato a
raccolta cooperative socie e stakeholder
esterni per discutere insieme del Bilancio di
sostenibilità del Consorzio. L’incontro, al
quale hanno preso parte Mauro Lusetti
(Presidente Legacoop), Marco Frey (Fondazione Symbola e Cittadinanzattiva), Elisa Camellini (Segretaria nazionale Filcams-CGIL),
Matteo Ragnacci (Coordinatore Nazionale
Generazioni), fa parte di un percorso di coinvolgimento iniziato il 15 novembre scorso
con un confronto sui valori cui si dovrebbe
ispirare l’attività del Consorzio, che si concluderà in primavera, con la presentazione
del Piano Strategico e di Sostenibilità di CNS.
Numerosi e interessanti gli spunti di miglioramento per la rendicontazione e la missione
del consorzio. Primo fra tutti, l’esigenza in
prospettiva di lavorare non solo sui valori
della sostenibilità ambientale e sociale ma di
incrociarli con quelli cooperativi, in una prospettiva di lungo periodo. Gli stakeholder
hanno portato l’attenzione sullo scambio mutualistico di oggi, nei confronti delle cooperative socie - da coinvolgere, accompagnare
e con le quali dialogare maggiormente e con
strumenti nuovi – e nei confronti dei soci lavoratori delle cooperative. In particolare, Elisa
Camellini ha sollecitato il Consorzio affinché
agisca come operatore sul mercato per promuovere la qualità del lavoro, le pari opportunità e l’inclusione, la sicurezza e
contribuisca a contrastare forme di dumping
sociale che contrastano con la forma cooperativa ma che spesso si riscontrano nei mercati nei quali opera. Mauro Lusetti ha
richiamato l’importanza di investire in “buona
cooperazione” e riscoprire la centralità del
socio, perché in futuro non si ripeta l’esigenza di ricorrere a forme di controllo
esterno ex-post sulle cooperative in mancanza di un corretto funzionamento dei meccanismi democratici interni. Il Presidente ha
poi richiamato l’esigenza di investire in innovazione, senza la quale la cooperazione rischia di divenire intermediaria di
manodopera a basso costo. Matteo Ragnacci ha richiamato il valore dell’ “intergenerazionalità”, che guarda al lungo periodo
Primo piano
ACI
come la “sostenibilità” ma mette maggiormente al centro la persona. Marco Frey ha
stimolato il CNS ad allargare il perimetro della
propria rendicontazione e delle proprie strategie alle cooperative socie, attraverso il loro
diretto coinvolgimento, inserendosi nel solco
dello spirito della giornata. I lavori del pomeriggio sono stati aperti dal Presidente Alessandro Hinna e dal Vice Presidente Angelo
Paletta, i quali hanno richiamato il percorso
strategico che CNS ha iniziato ad intraprendere e che intende perseguire nei prossimi
mesi, oltre alla metodologia sin qui seguita
per la rendicontazione di sostenibilità, e sono
stati chiusi dal Presidente del Consiglio di
sorveglianza Mauro Giordani, il quale ha richiamato i prossimi appuntamenti in programma per il confronto con le associate.
CANTINE RIUNITE & CIV
Si conferma leader del settore
vitivinicolo
Il 16 dicembre 2016 si è svolta l’Assemblea Generale di Cantine Riunite & Civ per
l’approvazione del bilancio dell’Esercizio
chiuso al 31 luglio 2016.
Il Presidente Corrado Casoli e il Vice Presidente Claudio Biondi hanno voluto riunire i soci a Modena presso la sala convegni
del ristorante Vinicio.
Nell’occasione sono intervenuti diversi rappresentanti del mondo agricolo e cooperativo e le conclusioni sono state affidate al
Presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane – settore agroalimentare Dott. Giorgio
Mercuri.
La cooperativa, che conta oggi quasi 1.800
soci produttori di uve e sedici cantine associate in Emilia-Romagna, Veneto e in altre
regioni d’Italia, chiude l’esercizio con ricavi
complessivi per 227 milioni di euro, confermando così la propria leadership nel
segmento del Lambrusco e del Pignoletto,
e in quello del Prosecco e dei vini frizzanti
veneti prodotti nelle proprie Cantine Maschio di Treviso.
Tra i dati più rilevanti del bilancio della cooperativa si evidenzia un patrimonio netto
di 155 milioni di euro, pari al 46,47%
delle fonti, e un cash-flow di 16 milioni, con
accantonamenti per 3,7 milioni di euro, e
Legacoop
Settori
un utile d’esercizio di 3,6 milioni di euro,
destinati a riserva, e ciò anche grazie ai dividendi distribuiti dalla controllata Gruppo
Italiano Vini. Un bilancio che consente
quindi un consolidamento patrimoniale
della cooperativa e un’ottima remunerazione per i viticoltori che nella vendemmia
2015 avevano conferito 826.000 quintali di
uve, per le quali è riconosciuto un prezzo
medio di riparto di 42,10 € per quintale.
In un contesto in cui, nel corso degli ultimi
anni, il consumo di vino si è ridotto nei paesi
tradizionalmente produttori, mentre è aumentato quello dei grandi paesi importatori,
Cantine Riunite & CIV ha saputo cogliere le
opportunità derivanti dall’export con un incremento del fatturato del 13% trainato
dalle maggiori vendite nelle Americhe
(+14%) e in Europa (+12%).
Si segnala il consolidamento delle vendite in
Italia (+3% del fatturato) dove sono stati
realizzati importanti investimenti sia nel canale GDO che nel canale HORECA che
hanno visto protagonisti i vini emiliani con il
Lambrusco e il Pignoletto nonché i vini frizzanti veneti e il Prosecco di Cantine Maschio. A sostegno delle vendite sono stati
attivati una serie di progetti finalizzati al
coinvolgimento del consumatore con iniziative “in store”, degustazioni e inserimenti in
nuovi punti vendita. E’ stata potenziata la
campagna di comunicazione dei vini Maschio su televisione, web e radio con la testimonial Benedetta Parodi, migliorando
tutti gli indicatori legati al ricordo di marca.
Nell’ambito del canale HORECA, numerosi
progetti sono stati riservati al brand Albinea
Canali con al centro il prodotto «icona» Ottocentonero che hanno visto anche una
serie di iniziative presso la nostra cantina,
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con l’obiettivo di far conoscere i nostri vini,
partendo dal luogo in cui nascono.
Di sicuro interesse per le prospettive di sviluppo sul mercato cinese l’accordo raggiunto con Alibaba, attraverso la società del
Gruppo Giv-Shanghai, per l’apertura di un
negozio on-line su T-mall.
Si prevede che il Gruppo, che fa capo a
Cantine Riunite & CIV, chiuderà il 2016 con
un fatturato consolidato che supererà i 545
milioni di euro di ricavi – ivi compresi il fatturato di Gruppo Italiano Vini Spa che si
conferma azienda leader nella produzione
di vini italiani di qualità – il che colloca il
Gruppo tra le più importanti aziende vitivinicole del mondo.
La Rete, ha già preso accordi formali con 5
Comuni della Carnia (Paularo, Sauris, Ampezzo, Forni di Sopra e Forni di Sotto) per garantirsi il prelievo della conifera dai boschi di
quegli ambiti costituendo, così, una sorta di
filiera virtuosa che vede camminare insieme
aziende private del territorio ed enti pubblici.
Diversamente dall’abete rosso, maggiormente utilizzato, quello ricavato dall’abete
bianco è un materiale molto versatile, durevole, resistente all’uso, alle intemperie e non
contiene resina. Una volta messo in opera,
inoltre, non necessita di verniciatura. Si pensi
che, in passato, gli edifici di Venezia venivano
costruiti su fondazioni sorrette da pali in larice e abete bianco.
LEGNO SERVIZI TOLMEZZO
CAMELOT
Capofilaprimareted’impreseperla
valorizzazione dell’abete bianco
Un pomeriggio al Caffè Alzheimer di Copparo
È nata a Tolmezzo la prima Rete d’imprese
d’Italia dedicata alla valorizzazione del legno
di abete bianco. Un specie forestale nobile
che, in Friuli VG, vive nei boschi misti che occupano una superficie di circa 20mila ettari.
Alla Rete, che ha per capofila la cooperativa
Legno Servizi di Tolmezzo, hanno aderito
anche: Legnolandia srl di Forni di Sopra, la
segheria Tarussio e l’impresa boschiva Nicola Sbrizzai di Paularo, la Pontoni Legnami
di Corno di Rosazzo, la segheria Luigi Cortolezzis di Treppo Carnico, la segheria Gaetano
Schneider di Sauris e la società agricola Dolomitis Legnami di Forni di Sotto. La Rete si
propone di realizzare prodotti in legno di
abete bianco friulano, ad alta sostenibilità
ambientale.
«Tutti i lavorati e i semilavorati saranno certificati Pefc – spiega Emilio Gottardo, presidente di Legno Servizi -, che garantisce la
gestione forestale sostenibile. Ma saranno
pure certificate le peculiarità tecnologiche e
fisico meccaniche dei prodotti che saranno
messi sul mercato. Inoltre, per ogni singola
linea produttiva, verrà calcolata l’impronta
ecologica (quantità di anidride carbonica
emessa per ogni metro cubo di legname lavorato) al fine di proporre agli utilizzatori finali prodotti a basse emissioni che abbiano
un valore aggiunto superiore rispetto ai concorrenti».
Il 15 dicembre, presso la sede dei rioni “Crusar” a Copparo, in occasione dell’ultimo incontro del progetto “Cafè della Memoria”
prima della pausa natalizia, si è tenuto un incontro per condividere il percorso dedicato
alle persone affette da demenza ed alle loro
famiglie.
Il Caffè Alzheimer, gestito dalla cooperativa
Camelot su mandato dell’Azienda Speciale
Servizi alla Persona “Unione Terre e Fiumi”
nell’ambito del Progetto Regionale Demenze
e in collaborazione con il Centro disturbi cognitivi e demenze dell’Azienda USL di Ferrara,
è attivo dal 2010 nei territori dei comuni facenti parte dell’unione ed è rivolto alle persone con disturbi cognitivi e ai loro familiari.
Il Caffè propone attività progettate e condotte
da un’equipe multidisciplinare di esperti e si
svolge in un contesto accogliente e informale
che garantisce la sicurezza psicologica ed
emotiva dei partecipanti.
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Negli incontri vengono proposte attività dirette
da una psicologa e da un’animatrice sociale
quali stimolazione cognitiva, terapia occupazionale e socializzazione. Per i familiari sono
inoltre previsti spazi di riflessione sulla malattia condotti da una psicoterapeuta, e incontri
di formazione e informazione attraverso l’intervento di esperti come avvocati, architetti,
assistenti sociali, fisioterapisti, geriatri e infermieri.
Il Caffè Alzheimer diventa così uno spazio di
confronto e sostegno tra familiari che devono
affrontare le medesime problematiche legate
alla malattia.
L’iniziativa di oggi ha visto la presenza di
Franco Miola, Assessore ai servizi sociali e
socio-sanitari del Comune di Copparo, Franco
Romagnoni, direttore del Dipartimento cure
primarie del distretto Centro-Nord e responsabile del progetto demenze per l’Azienda
USL di Ferrara, Domenico Laganà referente
dell’area adulti per ASSP “Unione Terre e
Fiumi, Patrizia Bertelli presidente della cooperativa Camelot, Marcella Peverati e Silvia
Bertaglia, personale sanitario dell’Ospedale
di Comunità di Copparo, ed ha voluto essere
l’occasione per incontrare i partecipanti al
progetto, i referenti dei servizi sociali e sanitari ed i rappresentanti delle amministrazioni
comunali coinvolte, per illustrare le attività
condotte e ragionare insieme sulla rete di servizi attivi nel territorio per le persone che affrontano questo difficile percorso di malattia e
le loro famiglie.
Il prossimo 19 gennaio 2017 riprenderà il
ciclo di incontri, presso la sede dei rioni “Crusar” in via Garibaldi 108 a Copparo.
Per informazioni sul “Cafè della Memoria”, si
può contattare Elias Becciu coordinatore del
progetto alla mail [email protected] o al numero 370 3380505.
COOP BILANCIAI
Assemblea dei Soci e consegna
delle borse di studio 2016
Le difficoltà dei mercati che hanno imperversato per tutto il 2016, nonostante qualche segno di ripresa, ha comportato da parte
di Società Cooperativa Bilanciai un’ attenzione ad affinare le tecniche di pianificazione,
programmazione e controllo di gestione. I ri-
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di dipendenti della Società, alla presenza del
presidente della Cooperativa Bilancia Roberto Vezzelli, che ha consegnato dieci borse
di studio, secondo il giudizio di una commissione scientifica - di cui hanno fatto parte tre
membri del Consiglio di Amministrazione e
due della Commissione dell’attività sociale di
Società Cooperativa Bilanciai, a seguire un
brindisi per gli auguri di Natale a tutti i soci.
Fonte http://www.sassuolo2000.it/2016/12/20/domani-assemblea-dei-soci-socie
sultati al 30 settembre sono stati presentati
il 21 dicembre nell’Assemblea dei Soci, dal
presidente Roberto Vezzelli, insieme ai dati
relativi al preconsuntivo.
Le previsioni sulla chiusura dell’anno in corso
confermano che il volume complessivo del
fatturato rispetta quanto previsto nel bilancio
di gestione, e ammonta a euro 36.100.000,
con un forte incremento del fatturato della
linea di prodotto tradizionale, le pese a ponte.
Gli interventi di riorganizzazione aziendale e
di gestione del personale hanno generato
una maggiore efficienza con effetti positivi
sulla marginalità in quasi tutti i settori produttivi, supportati da una politica di attenta
gestione delle spese generali perseguita
ormai da alcuni anni. Anche nel corso del
2016 l’organico si è ridimensionato passando da 236 unità a inizio anno a circa 224
unità previste a fine anno. Ciò permette all’Azienda di avvicinarsi all’obiettivo del business plan triennale 2015-2017 che prevede
di poter raggiungere un più elevato livello di
produttività pro capite. La situazione consuntiva al 30 settembre conferma e rafforza
i risultati previsti alla chiusura dell’esercizio,
con un fatturato complessivo maggiore rispetto al dato inserito nel bilancio di gestione
di settembre. Il maggior fatturato di settembre va a contribuire in modo decisamente
positivo sul risultato finale del periodo, determinando un recupero di marginalità per
effetto di una minor incidenza dei costi di
struttura, che per un’azienda manifatturiera
come Società Cooperativa Bilanciai hanno un
impatto molto pesante.
Al termine dell’Assemblea, si è svolta la premiazione dei migliori laureati e diplomati figli
Primo piano
ACI
ITACA
“Maledetta quella volta” Suite
per Federico Tavan
Presentato il 15 dicembre nella saletta del
ex convento di San Francesco, sede dell’assessorato alla cultura del Comune di Pordenone, il progetto “Maledetta quella volta
(Suite per Federico Tavan)”, il poeta di Andreis scomparso tre anni fa. Quaranta gli artisti del territorio coinvolti nell’opera scritta
dal giornalista-musicista Pier Gaspardo e
prodotta dal Circolo culturale Menocchio, sostenuta da Cooperativa sociale Itaca, Bcc
Friulovest, Comune di Pordenone, Provincia,
Amplifon,Associazione commercianti di Pordenone e Circolo della Stampa. Anteprima
dello spettacolo lunedì 26 dicembre alle
20.30 al Ridotto del teatro Verdi di Pordenone.
Che sensazioni ispira la lettura di Federico
Tavan, il poeta scomparso nella notte del 5
novembre di tre anni fa? Oggi è possibile trovare risposta in un cd. Anzi 40 risposte, tanti
sono gli artisti che vi hanno partecipato.“Maledetta quella volta (Suite per Federico
Tavan)” è il titolo dell’opera, scritta dal giornalista musicista Pier Gaspardo, co-ideata
dalla giornalista Lisa Rizzo, registrata da un
folto drappello di interpreti tra i quali Mauro
Corona, Davide Toffolo, Bruno Cesselli.
Prodotto dal Circolo culturale Menocchio, archivio storico delle memorie del “poeta delle
pantegane”, il cd raccoglie i disegni di Davide Toffolo, il missaggio e la masterizzazione
del prestigioso studio Artesuono di Stefano
Amerio, la grafica del Blue Cuckoo Studio di
Milano e la stampa della Houston Corp Italia.
Legacoop
Settori
Lo spettacolo, anteprima al Ridotto del teatro
Verdi di Pordenone, si terrà lunedì 26 dicembre alle 20.30, apertura porte mezz’ora
prima, ingresso libero fino a esaurimento dei
posti.
“Proponiamo una lettura diversa di Federico
– ha esordito Pier Gaspardo, autore della
Suite e amico di Tavan -. Certo, maledetto,
ma soprattutto grande poeta, già riconosciuto come tale dai maggiori letterati europei, un innamorato della bellezza che
riteniamo debba essere fatto apprezzare a
un pubblico sempre più vasto. Non abbiamo,
dunque, messo in musica le sue opere, ma
abbiamo cercato di raccogliere le sensazioni
che suscita la lettura delle liriche. E ciascuno
l’ha fatto a modo suo, libero come vorrebbe
ed era Federico, su una base musicale appositamente creata. Nei prossimi mesi, dopo
l’anteprima, porteremo questo lavoro nella
provincia, nella regione e oltre”.
L’adesione del Comune di Pordenone è stata
ribadita dall’assessore alla Cultura, Pietro
Tropeano, che ha sottolineato come la presenza di tanti artisti nell’opera sia garanzia
di qualità. Continuità di sostegno è stata
espressa da Markus Maurmair per il presidente della Banca di Credito Cooperativo
Friulovest Lino Mian. Analoga adesione è
stata assicurata da Fabio Della Pietra per
Orietta Antonini presidente della Cooperativa
sociale Itaca, che ha focalizzato l’attenzione
sulla centralità della persona Tavan, oltre che
sulla sua statura di poeta, evidenziando
come Itaca fin dalla sua nascita abbia raccolto l’eredità di Franco Basaglia per una
lotta al pregiudizio nei confronti delle persone
con sofferenza mentale. Il commissario straordinario della Provincia, Annamaria Pecile,
ha inviato un messaggio di partecipazione.
Presenti, infine, gli altri sostenitori Amplifon,
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Associazione commercianti di Pordenone e
Circolo Stampa Pordenone.
Gli artisti partecipanti sono: Gian Maria Accusani (voce), Mauro Corona (voce), Massimo De Mattia (flauto, flauto basso, ottavino),
Michela Grena (melodica), Luca Grizzo (percussioni, rumori), Paolo Parigi (bnatteria),
Gian Maria Accusani (voce), Roberto “drumo”
Vignandel (batteria), Carla Manzon (voce),
Paolo Mizzau (armoniche), Elisa Tassan
Caser (voce), Davide Toffolo (voce e disegni),
Fabio “MisSxoX” Zigante (chitarra), Massimo
“Adolph” Nutini (voce, acoustic guitar), coro
I fantasmi diretto da Michela Grena.
L’anteprima del 26 dicembre vedrà sul palco
Michela Grena, Flavia Quass, Bruno Cesselli,
Nicola Barbon. Mauro Da Dalto, Pier Gaspardo, coro I Fantasmi e, come ospiti, alcuni degli artisti che hanno partecipato alle
registrazioni.
COOP ARBOREA
Festa di compleanno
per i 60 anni
Foto di Marta Mereu
Certo nel 1956, quando ad Arborea caricarono sui camion le prime bottiglie col latte
delle mucche allevate nella terra della bonifica, mai avrebbero pensato che sessant’anni
dopo il latte uscito da quelle stalle, col marchio della 3A, sarebbe arrivato persino nei supermercati dei lontani paesi asiatici.“Allora si
mangiava polenta e niente, ma spesso anche
niente e polenta”, ha ricordato Valter Vettore,
il decano dei presidenti della cooperativa 3A,
in un breve amarcord nel padiglione della
Fiera di Arborea, dove oggi i 246 soci della
coop si sono ritrovati per questo compleanno
speciale. Un giorno di festa, con tanto di torta,
dopo mesi di paure per quel prezzo ballerino
del latte, che dondola spesso verso giù e che
solo di recente ha ripreso a salire. Un giorno
Primo piano
ACI
di festa, anche dopo discussioni accese sul
futuro prossimo della cooperativa, che ha rinunciato ad acquistare le terre della Società
bonifiche sarde e momentaneamente messo
da parte il progetto per la produzione di metano liquido dai reflui delle stalle. Ma è stato
un giorno di festa, appunto, una festa più che
meritata per uomini e donne abituati a mettere la sveglia alle quattro del mattino, anche
il giorno di Natale.
E dunque festa sia. Auguri a quanti hanno
fatto grande una cooperativa che ora si raffronta da pari con i principali gruppi nazionali.
Il suo futuro è soprattutto nell’internazionalizzazione, nel grande mercato senza confini, ha
detto il presidente Filippo Contu parlando
davanti ai soci, al direttore Francesco Casula, al management e a quanti ogni giorno
nello stabilimento di Arborea lavorano per garantire le produzioni di qualità. I vecchi presidenti, i suoi predecessori, lo hanno ascoltato
con attenzione quando ha sottolineato una
delle principali chiavi del successo: la cooperazione, lo stare insieme nel fare impresa, ciò
che è mancato a tante altre intraprese in Sardegna. E anche i vecchi presidenti, dall’alto
della loro saggezza hanno dato una chiave di
lettura. Plinio Magnani, che poi vecchio non è,
ha sottolineato che l’azienda ha puntato su
“una filiera controllata e gli allevatori soci lo
hanno potuto fare cambiando i loro metodi di
lavoro”. Paolo Cenghialta, invece, ha detto
che “un lavoro di grande storia è stato quello
della realizzazione dello stabilimento”. E poi
Valter Vettore, il decano appunto, che ha evidenziato “la “passione e la qualità della produzione”, grazie alle quali si è riusciti a
crescere “raggiungendo alti livelli produttivi e
non solo”.Vettore ha voluto evidenziare come
la 3A di Arborea sia riuscita a salvaguardare
la cooperazione dal sistema industriale e dalla
politica, un aspetto virtuoso del passato, negli
anni più difficili. Insomma, insieme si è più
forti e si vince. Ad Arborea è bene che lo ricordino non oggi, giorno di festa, ma soprattutto domani, quando il cammino riprenderà
tra una mungitura e l’altra.
Nel suo intervento Gianni Sardo, presidente
della Cooperativa produttori Arborea (ortofrutta e comparto carni), ha sottolineato il lavoro dell’azienda nella valorizzazione delle
produzioni di tutta la filiera con i servizi per
chi produce, individuando nel modello coo-
Legacoop
Settori
perativo un “sistema valido anche in altri
comparti come ortofrutta e carne, creando
un’associazione tra Op”.
Per il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Arborea, Luciano Sgarbossa, “il
modello cooperativo è vincente e premiante –
ha detto -: le banche di credito cooperativo
come quella di Arborea investono nel territorio”.
La cooperativa 3A Latte Arborea ha 246 soci
e fattura circa 150 milioni di euro. Leader in
Sardegna può contare su un sistema produttivo che conta ben 40 mila mucche. La coop
lavora 200 milioni di litri di latte esclusivamente sardo, valorizzando circa il 90% di prodotto. Opera anche nel comparto caprino con
la controllata Fattorie Girau.
Fonte http://www.linkoristano.it/prima-categoria/
2016/12/17/sessantanni-la-3a/#.WFpIslPhDIU
COOP CHICO MENDES
Alla 20 edizione del Banco di
Garabombo
a
Fino all’8 gennaio a Milano c’è la 20esima
edizione del Banco di Garabombo, il tendone natalizio del commercio equo e dell’economia solidale organizzato dalla
cooperativa Chico Mendes Altromercato, da
Radio Popolare e dalla cooperativa Librerie
in piazza. L’iniziativa, dal 2012 riconosciuta
come ‘Manifestazione tradizionale Milanese’ e patrocinata dal Comune di Milano,
conta ogni anno oltre 60mila visitatori in
uno spazio di 450 metri quadri, il più grande
ne Il Banco di Garabombo sin dal 1997
offre alla città un’occasione per trasformare
gli acquisti natalizi in gesti concreti di costruzione di un’economia più giusta e sostenibile per le persone e per l’ambiente:
eccellenze del commercio equo, prodotti da
terreni confiscati alle mafie e fatti in carcere, oltre a cibo biologico, di filiera corta,
da cooperative sociali italiane. Pane, frutta,
salumi e formaggi a km zero, pasta, olio e
vino anti mafia, biscotti, dolci e magliette
fatti in carcere, panettoni, torroni, caffè,
cioccolato e spezie dal Sud del mondo, ceramiche, abiti, borse, bijoux e prodotti cosmetici naturali ed equosolidali.
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COPMA
“La voce della fratellanza”, per Natale 1.000 ricariche telefoniche
lazionale, un problema che incide sulla coesione sociale delle nostre comunità». Legacoop Estense ha contribuito alla
realizzazione del progetto di solidarietà, coordinando le realtà del territorio coinvolte
dall’iniziativa: Caritas Diocesana di Ferrara
e Comacchio, associazione Viale K, Gruppo
Locale Monsignor Filippo Franceschi, Emporio Solidale Il Mantello, Coop Sociale Camelot, cooperativa Matteo 25, Istituto Don
Calabria Città del Ragazzo, Udi Ferrara, Asp
Ferrara.
COOP LA ESSE
Mille ricariche telefoniche per chiamare le
persone care durante le festività. Per il terzo
anno “La Voce della Fratellanza”, l’iniziativa
di solidarietà promossa da Copma – cooperativa attiva nel settore della sanificazione, dell’igiene ambientale e della
manutenzione del verde – darà un valido
sostegno alle persone della nostra provincia
che si trovano in condizioni di povertà.
«Povertà non è solamente la difficoltà a
soddisfare bisogni primari, ma spesso significa anche solitudine e isolamento» afferma Alberto Rodolfi, presidente di
Copma. «Con questo gesto di solidarietà, –
prosegue Rodolfi – vogliamo dare un piccolo sostegno a chi, per condizioni di vita,
soprattutto in questo momento dell’anno ha
bisogno di un gesto di cura e vicinanza».
Copma ha scelto di coinvolgere associazioni
e cooperative che operano a sostegno delle
persone in difficoltà e che si occuperanno di
distribuire le schede telefoniche a chi, tra i
propri assistiti, ne abbia effettivo bisogno.
Come novità di quest’anno, tra i beneficiari
ci sarà anche l’Emporio Solidale Il Mantello,
che inserirà le ricariche telefoniche tra i beni
a cui gli utenti avranno accesso gratuitamente. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Ferrara.
«Ringraziamo la cooperativa Copma – conclude il presidente di Legacoop Estense
Andrea Benini– per aver scelto, attraverso
la solidarietà di un gesto concreto, di tenere
alta l’attenzione sul tema della povertà re-
Primo piano
ACI
Ottavo pranzo solidale
“A Natale… stai con noi!”
“A Natale… stai con noi!” è il titolo dell’iniziativa organizzata dalla Cooperativa sociale
La Esse, all’ottava edizione, in calendario
proprio per domenica 25 dicembre: la comunità di Treviso festeggerà con un pranzo
solidale nel grande salone della Pro Loco di
Sant’Angelo (via Papa Leone III). I commensali, circa centocinquanta, saranno
persone in situazione di fragilità, cittadini e
famiglie con l’obiettivo di trascorrere una
giornata diversa e speciale e di vivere
un’opportunità di incontro e solidarietà.
L’appuntamento, sostenuto da numerose
associazioni, gruppi e volontari, vede il contributo della Città di Treviso, la collaborazione della Pro Loco di Sant’Angelo e della
Caritas Tarvisina, e la partecipazione di alcune aziende del territorio.
Il pranzo solidale coinvolgerà per tutta la
giornata un gruppo di oltre 50 volontari che
si occuperanno del servizio ai tavoli, del trasporto delle persone non autosufficienti e
dell’animazione per bambini. L’organizzazione della festa ha visto il gruppo di lavoro
- composto da operatori sociali, cittadini e
da persone che vivono in situazioni di fragilità -, riunirsi e incontrarsi per curare i diversi aspetti dell’evento, dalla logistica
all’allestimento fino alla composizione del
menù. Un’occasione dunque di parità e di
incontro tra chi non si conosce o fa parte di
realtà diverse.
Legacoop
Settori
«Il nostro obiettivo è di accogliere le persone in situazione di difficoltà economica o
sociale, sole o con problemi personali e familiari – commenta Simone Schiavinato,
responsabile del settore accoglienza e inclusione della Cooperativa La Esse – perché possano vivere serenamente una
giornata così carica di significato come il
Natale ».
Nel dettaglio, il programma prevede alle ore
12 l’aperitivo, poi il pranzo. La festa proseguirà con un pomeriggio di musica, animazione e la consueta tombola finale.
Le iscrizioni si stanno raccogliendo in diversi luoghi della città, con la collaborazione
del centro d’ascolto di Caritas, della mensa
comunale e i dei dormitori per i senza dimora del Comune di Treviso.
VIRTUALCOOP
Partecipa all’iniziativa
“Il mio Dono”
Virtual Coop fino al 16 gennaio 2017 partecipa all’iniziativa “Il Mio Dono” promosso
dalla rete di solidarietà di UniCredit.
Si può andare sul sito: www.ilmiodono.it/it,
cercare la cooperativa e votarla attraverso la
propria e-mail e/o i propri profili Facebook,
Twitter o Google +. Se si hanno più indirizzi
e-mail e/o più profili social si potranno effettuare più voti, in modo da aumentare le
probabilità di partecipare alla ripartizione finale dell’importo destinato alla donazione.
Per chi volesse, il voto può essere accompagnato da una donazione di qualsiasi importo, considerato però che se l’importo è
pari o superiore a € 10, il voto vale quadruplo…
Spargete la voce e fate votare anche i vostri
amici e parenti.
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OSSERVATORIO SWG
I ceti dimenticati
Non li vediamo apparire spesso nelle elezioni politiche. Sovente stanno a casa. Li
abbiamo visti spuntare fuori al referendum
e spingere la vittoria del “no” in modo deciso. Li abbiamo scorti nelle diverse competizioni locali, quando hanno garantito, al
sud, una base elettorale ampia ai Cinque-
stelle, mentre al nord hanno rivolto maggiormente la loro attenzione verso la Lega.
Stiamo parlando dei ceti bassi del nostro
Paese. Quelli che nella sbornia della società
smart, dell’economia 4.0 finiscono nel dimenticatoio, rubricati come un retaggio del
passato politico, di cui interessarsi solo
quando serve andare a caccia di qualche
voto.
Stiamo parlando di quasi un terzo degli italiani, cui si devono assommare quote del
ceto medio che hanno perso il proprio status. Un bacino consistente del nostro Paese
che si è accresciuto negli anni, se pensiamo
che nel 2002 il 70% degli italiani si definiva
appartenente al ceto medio e oggi siamo
scesi al 42%.
Conoscere, capire, analizzare l’ethos che alberga nei ceti medio bassi del Paese, è
strategico per qualunque progetto politico
per il futuro dell’Italia. Se osserviamo il quadro distinguendo tra ceti medio-alti e
medio-bassi, possiamo scoprire due universi distinti. Per fare alcuni esempi, il disgusto e la rabbia sono i sentimenti che
dominano nei ceti più bassi. L’attesa, invece, è dei più agiati e benestanti così
come la fiducia, bassa per tutti, è una prerogativa esclusiva dei ceti abbienti. Nemmeno le strade per cambiare il Paese sono
omogenee tra i diversi segmenti sociali. Per
i ceti privilegiati la via delle riforme è quella
maestra, mentre per i ceti medio bassi,
quelli colpiti dalla crisi, quelli più rabbiosi e
delusi, la via è ben altra ed è quella del
cambiamento radicale, del far saltare il
banco, della scelta “rivoluzionaria”. Il quadro
politico che si è aperto in queste settimane
può essere l’occasione per rimettere al
centro una nuova visione del futuro che non
parli solo ai mercati, ma consideri, tra le
priorità, la messa in campo di opzioni e
scelte per una crescita equa ed equilibrata
della nostra società.
NOTA INFORMATIVA: Indagine realizzata
da SWG. Sondaggio cawi nazionale su
1.500 italiani svolto tra il 14 e il 15 dicembre 2016.
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