Legainf 47-2016
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Legainf 47-2016
Visita il sito www.legacoop.coop Anno II - n. 47 del 23 dicembre 2016 Primo piano “Più cooperazione per il futuro del Paese” Intervista al presidente Mauro Lusetti sulla situazione generale e le prospettive per il mondo cooperativo a pagina 2 Cooperfidi, un 2016 in crescita grazie alle acquisizioni Un anno particolarmente importante per Cooperfidi Italia, che con l’ultimo Consiglio di amministrazione ha chiuso un anno denso di risultati. Nel 2016 ha infatti portato a termine importanti processi aggregativi che ne hanno consentito l’ulteriore rafforzamento, in conformità con il Piano industriale deliberato dal Cda e dall’assemblea dei soci. In particolare, Cooperfidi ha acquisito il ramo d’azienda... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 22 dicembre 2016 alle ore 15.30 Legacoop Territori Imprese Sondaggio Il 26 gennaio 2017 a Roma in via Guattani 9, sala Basevi, nasce il Settore Cultura Turismo Comunicazione di Legacoop. Un fatto importante e nuovo nell’organizzazione di Legacoop, ma ancor più rilevante per la scelta culturale che Legacoop esprime nel vedere nella cultura e nella creatività elementi strategici per un nuova crescita della cooperazione e per un nuovo sviluppo sostenibile del Paese.... “Aggregazione come momento qualificante”. Questo è il leitmotiv che ha caratterizzato il percorso di Legacoop FVG nel 2016 e che proseguirà anche nel 2017. A sostenerlo è stato il presidente della Centrale cooperativa del Friuli Venezia Giulia, Enzo Gasparutti in occasione della conferenza stampa di fine anno cui ha partecipato anche il direttore Alessio Di Dio, che ha sottolineato come l’aggregazione sia funzionale affinché... A partire dalla fine di gennaio 2017, in tutti i punti di vendita Conad a livello nazionale sarà proposto un contratto per la fornitura luce e gas da parte di Green Network Energy a condizioni uniche per i clienti Conad titolari di Carta Insieme. L’offerta prevede una tariffa stabile nel tempo ed estremamente trasparente, calcolata garantendo un prezzo pari o inferiore alla media delle cinque migliori offerte presenti sul sito... Non li vediamo apparire spesso nelle elezioni politiche. Sovente stanno a casa. Li abbiamo visti spuntare fuori al referendum e spingere la vittoria del “no” in modo deciso. Li abbiamo scorti nelle diverse competizioni locali, quando hanno garantito, al sud, una base elettorale ampia ai Cinquestelle, mentre al nord hanno rivolto maggiormente la loro attenzione verso la Lega. Stiamo parlando dei ceti bassi del nostro Paese... Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Assembleacostitutiva Legacoop Cultura Turismo Comunicazione Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Friuli Venezia Giulia Legacoop, 2016 anno di trasformazioni guardando al futuro Conad Con Green Network, la partnership è “energetica” leggi Osservatorio SWG I ceti dimenticati Circa un terzo degli Italiani Registrazione del Tribunale di Roma n. 109 del 22 giugno 2015 Primo piano 2 “Più cooperazione per il futuro del Paese” Intervista al presidente Mauro Lusetti sulla situazione generale e le prospettive per il mondo cooperativo In un momento difficile, cosa serve, più in generale, al Paese? “Lo dico partendo dal mio mondo, pensando ai nostri valori profondi e fondanti: serve più cooperazione. Non parlo di cooperative, parlo proprio di cooperazione, della capacità di fare cose insieme. Vedete, questo è un paese lacerato da fratture e divisioni, e invece abbiamo bisogno di condividere valori che riunifichino. E serve una politica che abbia la testa tra le nuvole, che sappia pensare al mondo dall’alto, anche che sappia sognare: ma con i piedi ben piantati a terra. Servono testimoni, non profeti”. Così il presidente nazionale Mauro Lusetti conclude l’intervista a “Gli stati generali”, pubblicata sul sito d’informazione in occasione della tappa milanese della Biennale. Mauro Lusetti è a Milano, per le celebrazioni del 130esimo anniversario di Lega delle Cooperative, che nasceva, proprio a Milano, nel 1886. Sono giorni complicati, per Milano e per l’Italia, e che si inseriscono nel ciclo lungo di anni difficili per la nostra economia e la nostra società. Lusetti, in un giorno di festa per l’organizzazione di cui è presidente, non nasconde il lato buio e faticoso di un tempo di lunga transizione. «La cooperazione sta raccogliendo nel complesso risultati buoni, ma in un contesto di ripresa economica ancora insufficiente. L’occupazione quindi è in ripresa, nel nostro mondo, ma certo sono ancora segnali deboli. In alcuni settori, come le costruzioni e l’abitare, i segnali di sofferenza restano elevati. La grande distribuzione, pur in un contesto nazionale negativo, registra dati migliori della media del paese, mentre vanno bene l’agroalimentare perché esporta, e le cooperative sociali e di servizi». Primo piano ACI In questo quadro, e pur in un momento quantomeno confuso, la politica può aiutare la cooperazione? «Abbiamo bisogno di riforme e di stabilità. L’interruzione del percorso riformatore del governo Renzi ha avuto ovviamente anche un impatto sulla stabilità politica. Speriamo però che il nuovo governo, pur nato con scopi precisi e un orizzonte limitato nel tempo, non si fermi alla sola riforma della legge elettorale». Cosa auspicate che faccia? «Una priorità sicuramente riguarda l’appllicazione del nuovo codice degli appalti. Abbiamo contribuito alla stesura di una normativa importante e che aumenta sensibilmente il tasso di trasparenza richiesta ma la sua attuazione ancora fatica a prendere il passo, a causa di una pubblica amministrazione che non è in grado di adeguarsi». Perché? «La pubblica amministrazione deve bandire grade corredate di progetti esecutivi. Que- Legacoop Settori sto porrebbe un forte argine al fenomeno, ormai classico, dell’esplosione dei costi che avviene in corso d’opera, a tutto discapito del bene pubblico. Ma la pubblica amministrazione non ha le competenze che servono, non ha la forza per produrre progetti esecutivi: e così, una buona legge, fatta nell’interesse di tutti rischia di rimanere inapplicata. Su questo, un intervento della politica è davvero indispensabile». In un momento difficile, cosa serve, più in generale, al paese? «Lo dico partendo dal mio mondo, pensando ai nostri valori profondi e fondanti: serve più cooperazione. Non parlo di cooperative, parlo proprio di cooperazione, della capacità di fare cose insieme. Vedete, questo è un paese lacerato da fratture e divisioni, e invece abbiamo bisogno di condividere valori che riunifichino. E serve una politica che abbia la testa tra le nuvole, che sappia pensare al mondo dall’alto, anche che sappia sognare: ma con i piedi ben piantati a terra. Servono testimoni, non profeti» Territori Imprese Sondaggio 3 >> Alleanza Cooperative Italiane >> Alleanza Cooperative Toscana ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE Cooperfidi, un 2016 in crescita grazie alle acquisizioni Un anno particolarmente importante per Cooperfidi Italia, che con l’ultimo Consiglio di amministrazione ha chiuso un anno denso di risultati. Nel 2016 ha infatti portato a termine importanti processi aggregativi che ne hanno consentito l’ulteriore rafforzamento, in conformità con il Piano industriale deliberato dal Cda e dall’assemblea dei soci. In particolare, Cooperfidi ha acquisito il ramo d’azienda relativo alla gestione delle garanzie del “Consorzio Solidarfidi”, specializzato nel rilascio di garanzie alla cooperazione sociale, e ha incorporato “Agriconfidi”, il confidi del mondo agricolo espressione della Cia e “Fidipesca”, il confidi specializzato nel rilascio di garanzie in favore delle imprese del settore ittico, espressione unitaria delle tre associazioni cooperative di settore e di Confindustria. «Si tratta di operazioni di integrazione – commenta Mauro Frangi, Presidente di Cooperfidi Italia – programmate nel corso del 2015 e coerentemente attuate che rafforzano ulteriormente il Consorzio, sia sotto il profilo patrimoniale che, ancor più, dal punto di vista delle sue capacità operative, in particolare nei due ambiti individuati come strategici e prioritari per lo sviluppo futuro: quello della cooperazione sociale, del Terzo settore e dell’impresa sociale, e quello del settore primario, agricolo e ittico. Ne esce ulteriormente rafforzato il ruolo nazionale di Cooperfidi che, anche grazie a queste operazioni, ha potuto conseguire il fondamentale risultato di ottenere l’iscrizione al nuovo Albo unico degli intermediari finanziari vigilati previsto dall’art. 106 del nuovo Tub». Il Consiglio nella sua ultima seduta ha approvato il documento che “fotografa” lo stato della società alla data del 30 settembre scorso, dal quale emerge il quadro di una società in crescita, secondo le linee programmate. Il volume delle attività finanziarie raggiunge il livello di 152,9 milioni di euro e quello dei crediti di firma in bonis si attesta a 109 milioni di euro con una crescita dell’11% rispetto al 31 dicembre 2015 in valore e del 4,6% nel numero delle operazioni in essere. L’incremento nei volumi di attività è ancora Primo piano ACI Legacoop Settori più netto con riferimento alle nuove deliberazioni assunte nei primi nove mesi del 2016 che segnano una crescita rispetto alla medesima data dell’anno precedente del 29%. Lo stock delle garanzie deteriorate registra un decremento del 3% rispetto al 2015. Si tratta di dati ancora più rilevanti perché non tengono ancora conto dell’incorporazione di “Fidipesca”, che ha prodotto i propri effetti sui conti societari solo a partire dal 1° novembre 2016. «Sono risultati importanti – commenta Mauro Frangi – conseguiti in un contesto di mercato particolarmente difficile. L’attività dei Confidi mutualistici risulta, infatti, fortemente penalizzata dal crescente ricorso del sistema bancario alla garanzia pubblica del Fondo centrale di garanzia, ma soprattutto dal pesante effetto di perdita di reputazione conseguente alle difficoltà patrimoniali di molti operatori, culminate di recente nel default di “Eurofidi” il principale operatore italiano del settore della garanzia mutualistica. Non è un caso che molti operatori bancari stiano precipitandosi a disdettare le convenzioni operative con molti Confidi che dimostrano di non possedere la necessaria solidità patrimoniale. Cooperfidi Italia, al contrario, può contare su un rilevante “patrimonio disponibile” e su nuove potenzialità operative, conseguenti alla recente iscrizione all’Albo. Ora la sfida è riuscire a utilizzare pienamente tutta la “benzina” disponibile, riuscire a farla arrivare ancora maggiormente alle cooperative». Per ottenere questi risultati Cooperfidi Italia ha investito significativamente nella propria rete distributiva, potenziando i rapporti operativi con alcune associazioni cooperative regionali (in particolare in Piemonte e Lombardia) e deliberando l’avvio di interventi analoghi in Lazio, Puglia e Sicilia e, parallelamente, ha sviluppato l’attività nel comparto del rilascio di fidejussioni a garanzia dei contratti, in particolare con le amministrazioni pubbliche, sottoscritti dalle imprese cooperative e dalle realtà del Terzo settore. Master Impresa Cooperativa, Economia, Diritto e Management È online il Bando per l’edizione 2016/2017 del Master in Imprese Cooperative dell’Università degli Studi di Roma Tre. Attualmente, Territori Imprese Sondaggio 4 la scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 10 gennaio 2017. Il corso risponde all’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura e l’imprenditorialità cooperativa fornendo agli studenti gli strumenti necessari per comprendere e gestire la peculiarità dell’impresa cooperativa. I posti sono limitati e l’Alleanza delle Cooperative Italiane mette a disposizione degli studenti meritevoli borse di studio a totale copertura delle spese di iscrizione. Per maggiori informazioni: http://www.uniroma3.it/schedaPostLauream16.php?pl=6 64&facolta=009445 Primo piano ACI ALLEANZA COOPERATIVE TOSCANA Apprezzamento per Testo Unico sul Turismo Il coordinamento regionale di Alleanza delle Cooperative Toscana dichiara il proprio apprezzamento per il Testo Unico del Turismo approvato il 14 dicembre dal Consiglio regionale e per il lavoro svolto dall’assessore Stefano Ciuoffo e dal presidente della seconda Commissione, Gianni Anselmi. Il mondo della cooperazione valuta positivamente lo sforzo di sintesi fatto dalla Regione Toscana e l’inclusione nella nuova normativa di elementi importanti volti a garantire le condizioni per lo sviluppo della competitività nel settore. Il comparto turistico vede le imprese cooperative in primo piano nell’erogazione dei ser- Legacoop Settori vizi di accoglienza e di informazione turistica. In un settore qualificante ed importante per l’economia del nostro territorio la cooperazione agisce secondo la sua natura, offrendo servizi di qualità e posti di lavoro, anche a persone in situazione di disagio sociale. “La cooperazione vuole continuare a dare un contributo di innovazione e di qualità nell’erogazione dei servizi in ambito turistico, soprattutto nel sostenere buone politiche di accoglienza e di promozione di un territorio che può ulteriormente crescere sfruttando al meglio la leva del turismo. Su alcuni punti specifici si poteva osare di più per tutelare le imprese che operano nella legalità e nel rispetto delle tante norme di settore, ma non possiamo non apprezzare il dialogo tra istituzioni e parti sociali che è stato alla base di questa norma” fanno sapere dall’Alleanza delle Cooperative Toscana. Territori Imprese Sondaggio Legacoop 5 >> Legacoop >> Legacoop LEGACOOP Il 26 gennaio 2017 Assemblea costitutiva di Legacoop Cultura Turismo Comunicazione Il 26 gennaio 2017 a Roma in via Guattani 9, sala Basevi, nasce il Settore Cultura Turismo Comunicazione di Legacoop. Un fatto importante e nuovo nell’organizzazione di Legacoop, ma ancor più rilevante per la scelta culturale che Legacoop esprime nel vedere nella cultura e nella creatività elementi strategici per un nuova crescita della cooperazione e per un nuovo sviluppo sostenibile del Paese. Nel nuovo settore nazionale saranno presenti, sia le cooperative che operano nei diversi comparti dei Beni culturali e, in particolare, nella promozione e gestione e valorizzazione, sia quelle che operano nello Spettacolo dal vivo (Teatro, Danza, Musica), nel Cinema e Primo piano ACI Legacoop Settori produzione audiovisuale, nei servizi per la cultura e nella progettazione culturale, sia nella Comunicazione e nell’Editoria (cooperative di giornalisti per giornali di carta e online; radio e tv di informazione; produzione editoriale libraria, librerie e distribuzione libraria; agenzie di comunicazione e di produzione di contenuti multi piattaforma per la comunicazione); nel Turismo, o meglio in ogni ambito della articolazione crescente della proposta turistica (dal tour operating alle agenzie di viaggio, dal ricettivo all’organizzazione di eventi, dal turismo culturale, sociale, scolastico, ambientale, ecc.) con una forte sottolineatura ai temi dei valori e della responsabilità sociale. Ma, aldilà delle diverse aree di mercato che ne faranno parte, il Settore Cultura Turismo Comunicazione sarà un settore aperto e trasversale alla collaborazione progettuale con tutti gli altri settori della cooperazione (area produzione e servizi, sociali, agroindustria, Territori Imprese Sondaggio Legacoop 6 abitanti, consumatori, dettaglianti, cooperative di comunità). La nuova Associazione di settore nasce per tre ragioni di fondo: • il Paese e l’Europa hanno bisogno di mettere sempre più la cultura al centro di politiche di nuovo sviluppo competitivo sostenibile e inclusivo • i diversi comparti del turismo, della cultura e della comunicazione sono sempre più interrelati tra loro e hanno bisogno di una nuova capacità di creare progettualità comuni e di essere rappresentate in modo forte ed autorevole dentro la realtà cooperativa e nei rapporti con i principali player di mercato e con le Istituzioni • il traguardo di un’unica Associazione Cultura,Turismo, Comunicazione in sede all’Alleanza delle Cooperative è assolutamente maturo ed indispensabile e la nascita di un settore che abbia le stesse caratteristiche organizzative di quelli in essere in Confcooperative ed Agci è certamente un tassello importante di questo percorso irrinunciabile per dare più forza alla presenza cooperativa nel Paese in questo settore Il 26 gennaio, l’Assemblea Congressuale di Legacoop Cultura, Turismo, Comunicazione Primo piano ACI è, quindi, una scadenza per tutta la cooperazione e per chi creda che la cultura, senza perdere neppure per un istante il suo valore fondamentale per l’identità di una comunità e del Paese, e con essa il turismo e la comunicazione, possano essere per la cooperazione e per l’Italia un fattore fondamentale per rilanciare elementi di crescita sostenibile e per aumentare la capacità di competere, innovare socialmente e rispondere ai bisogni collettivi di tutta la cooperazione. LEGACOOP È morto all’età di 90 anni l’ex presidente Silvio Miana sto lutto è l’occasione per rendere più salde le nostre radici, per ricordarci chi siamo, da dove veniamo e quale forza possono avere i nostri valori. Partigiano, sindacalista, uomo di partito, cooperatore e parlamentare Miana ha dato tanto al territorio e al nostro movimento”. “Alla famiglia – ha concluso Lusetti – vanno oggi le nostre più fraterne condoglianze. A tutti noi rimane ogni giorno il compito di fare memoria della sua testimonianza e di mantenere la stessa umanità e lo stesso disinteresse nelle responsabilità a cui siamo chiamati a rispondere”. “Grandi capacità, altrettanto grande umanità e disinteresse personale. Sono queste i tre tratti distintivi con cui lo ricorderemo e da cui tutti noi vogliamo trarre esempio”. Così il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti ha commentato la notizia della scomparsa il 16 dicembre di Silvio Miana, all’età di 90 anni, presidente di Legacoop dal luglio 1965 al 1974 e deputato per tre legislature. “Nell’anno in cui ricordiamo i 130 anni di Legacoop – ha proseguito Lusetti – anche que- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Friuli Venezia Giulia 7 FRIULI VENEZIA GIULIA >> Piemonte Legacoop, 2016 anno di trasformazioni guardando al futuro >> Veneto “Aggregazione come momento qualificante”. Questo è il leitmotiv che ha caratterizzato il percorso di Legacoop FVG nel 2016 e che proseguirà anche nel 2017. A sostenerlo è stato il presidente della Centrale cooperativa del Friuli Venezia Giulia, Enzo Gasparutti in occasione della conferenza stampa di fine anno cui ha partecipato anche il direttore Alessio Di Dio, che ha sottolineato come l’aggregazione sia funzionale affinché il mondo cooperativo, e non solo, risponda con più efficacia alle sollecitazioni del sistema economico e sociale. “Siamo convinti che intraprendere percorsi di unificazione sia necessario e consenta di rispondere più adeguatamente ai cambiamenti intervenuti nell’economia e nella società – ha indicato Gasparutti - per questo auspichiamo che si arrivi anche all’istituzione di un’unica Camera di Commercio, Industria e Artigianato (Cciaa) del Friuli Venezia Giulia operativa sul territorio”. “Noi, infatti, - ha proseguito - stiamo portando a conclusione, anche qui in regione, l’Alleanza delle Cooperative Italiane. Con l’inizio del prossimo anno prenderà avvio il coordinamento, denominato Alleanza delle Cooperative Italiane del Friuli Venezia Giulia, fra le tre centrali cooperative della regione - Acgi, Confcooperative e Legacoop Fvg. Rappresenta un passo avanti importantissimo per dare più forza al sistema cooperativo a livello locale, nazionale e internazionale; la nostra organizzazione lavorerà costantemente per rafforzare il dialogo con le altre due Centrali cooperative per condividere progetti e interventi per lo sviluppo del territorio sostenendo un cammino comune, quello dell’Alleanza fra le tre centrali, che sta diventando realtà e che nascerà per dare maggiore incisività alla rappresentanza della cooperazione”. Accanto a questo percorso di aggregazione, Legacoop FVG, al suo interno, sta concretizzando anche un altro tipo di unificazione che si palesa con la costruzione di un’area lavoro, nata dall’unione delle cooperative dei servizi e di produzione lavoro (delle costruzioni e delle manutenzioni in particolare) “per mettere assieme progettualità ed affrontare con >> Veneto >> Emilia Ovest >> Romagna >> Sardegna >> Milano >> Bologna >> Catania-Enna Primo piano ACI Legacoop Settori più forza le sfide del mercato sempre più caratterizzato da processi di globalizzazione, innovazione e internazionalizzazione, rapidi cambiamenti tecnologici e crisi dei sistemi finanziari – ha osservato Gasparutti - in questo senso siamo pronti per portare il nostro contributo allo sviluppo della regione rispetto a tematiche importanti: dalla terza corsia al sistema portuale integrato, alla sanità”. Per quanto riguarda l’andamento dei settori Gasparutti ha tracciato una sintesi, a cominciare dalle cooperative di Produzione lavoro: “negli ultimi anni si è registrato un calo di fatturato, in particolare per le cooperative che operano nel settore delle costruzioni, con il ricorso per la prima volta alla cassa integrazione. Sta emergendo, tuttavia, - ha precisato - una capacità di ristrutturarsi per affrontare le nuove esigenze del mercato, che ha nuove regole e nuove prospettive, quali ad esempio la necessità di concentrarsi sulla riqualificazione dei centri storici; le nostre cooperative sono pronte a cogliere queste opportunità e sono impegnate, in questa fase, ad essere protagoniste”. Pur con grandi difficoltà, il settore tiene per fatturato e occupazione, grazie al contributo dato dalle cooperative di progettazione, impiantistica e metalmeccaniche oltre che con il ricorso agli ammortizzatori sociali, anche se è costretto a erodere un po’ di patrimonio accumulato negli anni. Sono andate mediamente meglio le cooperative del comparto Servizi che hanno fatto registrare mediamente un aumento del valore della produzione. Diverse cooperative locali hanno ulteriormente consolidato la propria presenza a livello nazionale. La cooperazione sociale è riuscita anche quest’anno, come accade da quasi un decennio, a reagire ai pesanti tagli alla spesa Territori Imprese Sondaggio Territori 8 sociale ed al welfare pubblico, attraverso la capacità di proporre nuovi servizi ed attività. Il risultato è stato un ulteriore consolidamento dell’occupazione, anche di persone svantaggiate, sostanzialmente realizzato attraverso la mutualità aziendale, a costo di azzerare i margini economici. La realtà più innovativa del settore è stata la promozione della cooperazione nel settore sanitario, con l’apertura di due poliambulatori a Pradamano e a Trieste e la parallela promozione della cooperazione tra medici di medicina generale e delle società di mutuo soccorso. Di recente si è costituita anche una cooperativa che utilizza metodologie innovative nel campo delle attività educative. Sul piano politico, si sono poste le basi per il rinnovamento legislativo, organizzativo e finanziario dell’intervento regionale che con il bilancio 2017 dovrebbe vedere una ripresa dell’intervento pubblico di sostegno al settore. Stabile, ma con prospettive di crescita, invece, il settore Agricolo ed Agroalimentare “le cui azioni intraprese sulle dimensioni delle imprese, sulla sicurezza alimentare e sulla comunicazione per la valorizzazione del prodotto hanno consolidato il comparto” ha indicato Gasparutti. Da evidenziare che Legacoop FVG ha coordinato il progetto che ha visto la costituzione della Carni Friulane società cooperativa agricola che associa imprese attive nell’ambito della filiera interprofessionale del suino, certificata Ogm free, per una produzione “sostenibile” capace di garantire un ciclo produttivo controllato. La costituzione della cooperativa ha richiesto due anni di lavoro analitico e di valutazioni per condividere obiettivi, risolvere problematiche e garantire a tutti i soggetti coinvolti un equo reddito e una miglior valorizzazione dei prodotti e dei servizi degli stessi. Il settore della Pesca ed Acquacoltura, pur presentando alcune difficoltà, si è consolidato e le attenzioni dell’associazione si sono concentrate nel supporto del comparto dei molluschi bivalvi, con particolare attenzione alla sanità e sicurezza alimentare. Il settore del Consumo regionale sta registrato un calo delle vendite in linea con il dato nazionale, conseguenza di una crisi dei consumi che ancora non accenna a diminuire. In tal senso il proliferare di nuovi supermarket della Grande distribuzione organizzata in FVG ha contribuito sull’andamento negativo delle Primo piano ACI vendite, questo nonostante la chiusura di alcuni punti di vendita ex-Coopca. Gasparutti ha informato poi sul lavoro espletato dal Comitato solidarietà attiva, promosso da Legacoop FVG e Accda, composto da Graziano Pasqual, Mauro Bortolotti e Francesco Brollo per gestire l’erogazione di solidarietà deliberata da Coop Alleanza 3.0. “Un impegno importante, articolato e ora concluso che ha permesso ai soci prestatori di CoopCa di ricevere il 50% dell’ammontare complessivo di quanto gli stessi hanno prestato alla loro cooperativa. Coop Alleanza 3.0, con la partecipazione di alcune realtà del mondo cooperativo ha preso una decisione importante che dimostra che il sistema cooperativo, i valori della mutualità e della solidarietà sono concreti. Questo ci distingue dalle altre realtà imprenditoriali, se pensiamo a quanto sta avvenendo nel sistema bancario e nei casi di crisi delle società per azioni”. Il presidente di Legacoop FVG ha rimarcato l’impegno straordinario del Comitato nell’organizzazione e nei rapporti con i soci prestatori di Coopca, finalizzati all’erogazione della solidarietà che, come ha ricordato, è stato esplicato in modo gratuito. Ma il contributo della cooperazione di consumo non è circoscritto al solo atto di solidarietà: “L’intervento su Trieste, con Coop Operaie e su CoopCa, ha significato, in parte, anche dare continuità all’attività dei negozi, e mantenere i livelli occupazionali” ha precisato Gasparutti. “Il mio impegno – ha concluso - è rivolto a far sì che dalle difficoltà si possa trarre l’insegnamento per segnare nuovi e più importanti traguardi nella costruzione di una organizzazione unitaria, nel sostegno alla buona cooperazione e per smascherare quella cattiva che in alcuni casi, soggetti spregiudicati, usano per propri tornaconti. Serve un maggiore e più stringente controllo per evitare il ripetersi di fatti quali quelli che stiamo vivendo e per combattere fenomeni di cooperazione spuria. Per la realizzazione di questi obiettivi chiederemo un impegno anche alle istituzioni e alla politica e una maggiore attenzione al fenomeno della cooperazione mascherata”. Fonte PIEMONTE Riunione degli Stati generali della Cultura Un’esperienza importante di partecipazione attiva con la cultura al centro delle strategie di sviluppo sostenibile del territorio, un terreno di lavoro comune da proseguire. Questo quanto è emerso dalle prime valutazioni espresse al termine degli Stati generali della Cultura, promossi dalla Regione Piemonte al Teatro Carignano, dalla riunione regionale delle cooperative del settore cultura, turismo, comunicazione convocata in Legacoop, in vista dell’Assemblea costitutiva del settore nazionale che si terrà il 26 gennaio 2017 a Roma. Alla riunione in Legacoop di Torino erano presenti il Presidente di Legacoop Piemonte, Giancarlo Gonella, il responsabile di settore per il Piemonte Renzo Brussolo e il responsabile nazionale di settore Roberto Calari e le cooperative associate che operano in questi ambiti. Si è ragionato, quindi, in primo luogo sugli Stati generali della Cultura in Piemonte come di un’esperienza rilevante di partecipazione attiva delle realtà culturali, delle Istituzioni, ma anche, più complessivamente, di una parte rilevante della realtà economica e sociale del territorio. Molti dei temi e dei dati analizzati durante gli Stati generali sono elementi preziosi di valutazione anche per il contesto nazionale, rispetto al ruolo che cultura e creatività sono chiamate sempre più ad assumere in una logica trasversale ed intersettoriale, come elementi essenziali di una diversa capacità competitiva e di sviluppo dell’intero Paese. Nel contempo è stata pienamente condiviso la riflessione sul come la cultura, il lavoro professionale e l’impresa culturale e creativa debbano essere promosse e tutelate come un aspetto fondamentale della capacità di http://www.ilfriuli.it/articolo/Economia/Legacoop_Fvg -points-_2016_anno_di_trasformazioni_guardando_al_futuro/4/161589 Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 9 produrre ricchezza e valore culturale e sociale da parte di un territorio. Necessità di nuove tutele previdenziali, di nuove normative fiscali specifiche e di una serie di interventi normativi che consentano di contrastare e far emergere il lavoro nero, di affermare la cultura e la pratica della sicurezza del lavoro e di produrre più ampie opportunità di lavoro professionale in questi comparti. Un sostegno alle imprese culturali e creative, poi, che individui forme di promozione, incentivo , supporto alla crescita, all’innovazione e all’internazionalizzazione. Proposte emerse nella discussione, da approfondire, certo, ma che le cooperative che hanno contribuito alle diverse fasi degli Stati generali ritengono di grande importanza. E’ poi stato sottolineato come si tratti anche di trovare soluzioni corrette, trasparenti ed innovative che siano in grado di determinare una diversa “stabilità” ad interventi che devono poter andare oltre alla sola logica dei Bandi o delle “progettualità annuali” per riconoscere, invece, secondo criteri certi, durate più lunghe, indispensabili per la programmazione e per la capacità di produrre ed operare delle imprese del settore. In particolare per la capacità di essere parte di una vocazione specifica di interpretare una “funzione di interesse pubblico” da parte di quelle realtà che facciano del lavoro professionale, del non profit, della responsabilità sociale nel rapporto con il territorio, linee guida e pratiche verificabili del proprio lavoro. La cooperazione, come hanno sottolineato molti interventi, intende seguire in modo propositivo la fase di ulteriore elaborazione e confronto che dopo gli Stati generali dovrà poter far nascere una legge regionale quadro nell’ambito dello spettacolo e della cultura, che sia coerente con molte delle indicazioni che questo percorso partecipato ha prodotto. Nel contempo una piena adesione e partecipazione al percorso che porterà il 26 gennaio alla nascita del settore nazionale Cultura, Turismo, Comunicazione è stata espressa in conclusione dell’incontro dal Presidente di Legacoop Piemonte, Giancarlo Gonella: ”La cultura e la creatività, il turismo e la comunicazione sono elementi rilevanti di quella crescita dei numeri del tuPrimo piano ACI rismo culturale e della maggiore qualità del territorio che in questi ambiti la Regione Piemonte ha registrato negli ultimi anni e la nascita di un nuovo strumento che operi con una visione strategica e intersettoriale per costruire nuove opportunità della cultura di essere parte di un nuovo sviluppo sostenibile del territorio è in piena sintonia con Legacoop Piemonte che seguirà, insieme alle cooperative, con grande interesse e vicinanza questo percorso”. VENETO Protocollo legalità appalti settore sociale L’assessore ai Servizi sociali della Regione Veneto Manuela Lanzarin si è resa disponibile a promuovere e a divulgare ai propri dirigenti regionali il protocollo per la legalità firmato lo scorso anno dalle centrali cooperative venete assieme alle organizzazioni sindacali. E si è anche detta favorevole alla costituzione di un tavolo per la legalità negli appalti pubblici in campo sociale e sanitario, convocando il comitato misto paritetico regionale composto dalle centrali della cooperazione sociale in Veneto e dalle organizzazioni sindacali. «Un segnale e un passo importanti nel percorso teso a contrastare le irregolarità negli appalti pubblici, la discrezionalità dei criteri di scelta e l’affidamento dei servizi al massimo ribasso, nonché a favorire la buona cooperazione sociale» afferma Loris Cervato, responsabile Settore sociale di Legacoop Veneto, organizzazione firmataria del protocollo assieme a Federsolidarietà-Confcooperative, Agci e le organizzazioni sindacali regionali Fp Cgil, Fp e Fisascat Cisl, e Fpl Uil. «Avevamo chiamato sin da subito le istituzioni del territorio a condividere con noi questo patto – prosegue Cervato – perché il loro ruolo, come enti appaltanti e di controllo, resta fondamentale sia sul versante del rispetto delle regole che su quello della vigilanza sull’erogazione dei servizi affidati. La riposta positiva della Regione ci fa ben sperare e testimonia il riconosciuto crescente ruolo delle cooperative sociali nel garantire servizi di welfare di qualità». Legacoop Settori VENETO Pescaeacquacoltura,nuoveopportunità dal “Progetto Telline” La raccolta delle telline in mare per la nostra fascia costiera non solo può rappresentare un’attività produttiva redditizia, ma anche consentire una gestione sostenibile della risorsa ittica e una valorizzazione del patrimonio di tradizione e cultura veneto. È quanto emerge dal “Progetto Telline” - realizzato da Legacoop Veneto Pesca e promosso dal Ministero delle risorse agricole e forestali all’interno del Piano nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura -, che ne ha verificato e alla fine confermato la sostenibilità economica e ambientale. Si tratta dunque di una possibile nuova forma produttiva in ambito di molluschicoltura in mare, che consentirà anche nell’ottica della diversificazione produttiva un’interessante integrazione al reddito dei pescatori, mantenendo comunque una pesca responsabile e attenta alla tutela e alla valorizzazione della risorsa. «Il progetto, da poco conclusosi, è ora uno strumento a disposizione delle istituzioni e delle cooperative – evidenzia Antonio Gottardo, responsabile del Settore Pesca di Legacoop Veneto, che spiega – La verifica era sollecitata in particolare dalle cooperative dei litorali veneziani e chioggiotti, che intravedono nella gestione dei banchi naturali di telline un’importante diversificazione della propria attività, trattandosi peraltro di una specie dall’elevato valore commerciale». Lo studio si è articolato in diversi step che hanno previsto: l’acquisizione di dati, la raccolta bibliografica, indagini sul campo, e naturalmente il confronto con gli operatori e le istituzioni locali. La prima fase, in particolare, si è focalizzata sulla raccolta dei dati e sull’indagine presso gli operatori professionali locali. Successivamente la tellina è stata monitorata in alcune selezionate aree, a specifica vocazione, idonee dal punto di vista igienico sanitario; si sono poi individuate nella fascia costiera veneta le possibili aree a elevata potenzialità produttiva. Sono state anche valutate le potenzialità produttive delle aree costiere interessate Territori Imprese Sondaggio Territori 10 dalla presenza di barriere soffolte, realizzate a protezione dei Lidi per interventi di difesa del suolo, (ad esempio: litorale di Pellestrina, litorale del Lido di Venezia, litorale di Sottomarina di Chioggia). E ancora, sono state proposte le forme di gestione e le procedure per rendere attiva ed efficace tale nuova forma di produzione. Infine, sulla base delle informazioni raccolte è stato anche elaborato un primo piano di produzione che identifica i tempi di raccolta, i quantitativi giornalieri e di periodo, la chiusura delle aree, la sostenibilità del prelievo della risorsa. EMILIA OVEST Protocollo per inserimento lavorativo persone svantaggiate Creare o mantenere posti di lavoro per persone svantaggiate, con precisi impegni per enti pubblici e aziende appaltatrici, e condizioni premianti in sede di gara per le imprese, sia private, sia cooperative, che si dichiareranno disponibili all’inserimento lavorativo o a tirocini lavorativi per soggetti svantaggiati e/o disabili. Maggior valutazione inoltre, negli appalti per gli affidamenti di servizi socio-assistenziali ed educativi, per gli aspetti qualitativi del progetto, rispetto all’elemento-prezzo. Sono i risultati attesi dal Protocollo, dedicato a questi temi, rinnovato e integrato, sottoscritto il 20 dicembre da Comune di Reggio Emilia, Legacoop Emilia Ovest, Confcooperative di Reggio Emilia, Cna di Reggio Emilia, Lapam Confartigianato di Reggio Emilia, Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia. Primo piano ACI “Questo è un tipo di azione tipicamente riformista, condivisa, nel più classico stile emiliano, nata dalla città e costruita con un lavoro collettivo. Con essa si dà un’anima, si trasmettono valori solidali e si mette a valore una responsabilità sociale di impresa che esiste in tanti, in un quadro di rispettata evidenza pubblica e attività imprenditoriale. E’ il primo protocollo di questo genere sottoscritto in Italia, con questo livello di dettaglio e capacità operativa. Credo sia un modello proponibile anche ad altre città e realtà amministrative”, ha detto il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, presentando il documento alla stampa, prima della sottoscrizione. “Introduciamo punteggi premianti per quelle imprese, e tra queste ora vi sono anche quelle private, che considerano e vogliono attuare con azioni concrete la responsabilità sociale, in questo caso verso le persone svantaggiate – ha detto il vicesindaco con delega al Welfare Matteo Sassi – Il principio non è di ‘esclusione’ delle imprese, ma anzi di un maggiore coinvolgimento, attraverso la premialità, nella responsabilità sociale. Per altro, le imprese con una sensibilità forte alla responsabilità sociale non sono poche”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Annalisa Rabitti presidente di Fcr e coordinatrice del progetto Reggio Emilia città senza barriere nell’ambito del quale si è sviluppato il nuovo protocollo, costruito tecnicamente dal dirigente del servizio Appalti e contratti del Comune, Roberto Montagnani, e alcuni dei sottoscrittori dell’Accordo: Maurizio Molinelli per Legacoop, Matteo Iori di Confcooperative,Andrea Siriani di Cisl,Alessandro Sterpini di Cna. L’accordo – recependo anche le indicazioni elaborate all’interno del tavolo sul Lavoro del progetto Reggio Emilia città senza barriere – ha la duplice finalità di dare centralità, nelle procedure di gara, al fattore lavoro con l’introduzione di clausole sociali premianti rispetto al punteggio di gara e di creare opportunità di lavoro o tirocinio lavorativo per persone svantaggiate residenti nel Reggiano. Si tratta di un’azione anticiclica, che nasce per porre rimedio a una delle conseguenze più dure della crisi: la tendenza della crisi stessa a colpire – non solo nel breve, ma anche nel medio periodo – le persone più Legacoop Settori fragili, quindi già svantaggiate, che si trovano in situazioni di marginalità ed esclusione. In questi casi la crisi economica ha colpito ancor più duramente rischiando di trasformarsi anche in crisi sociale, contribuendo ad acuire diseguaglianze e sofferenze, con gravi ricadute sociali. Il Protocollo prevede l’inserimento delle clausole sociali e di un sistema premiante nelle procedure per l’affidamento di servizi socio assistenziali ed educativi. Le clausole sociali che vengono introdotte riguardano in particolare due principi. Il principio “di imponibile di manodopera” attraverso il quale il Comune di Reggio Emilia si impegna, quale condizione di esecuzione dell’appalto, ad inserire nei bandi di gara di affidamento dei servizi da riaffidare la clausola sociale di salvaguardia di riassorbimento di manodopera per la tutela dei lavoratori e lavoratrici. Si tratta di un impegno importante dal punto di vista economico, perché ciò presuppone l’impegno da parte delle imprese subentranti di assumere, qualora ve ne fosse necessità e compatibilmente con la propria organizzazione, i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che lavoravano presso l’impresa uscente. Il principio “di inserimento di soggetti svantaggiati” attraverso il quale si intendono creare opportunità di lavoro e/o di tirocinio lavorativo per persone svantaggiate residenti nel Distretto di Reggio Emilia e/o nella Provincia di Reggio Emilia mediante l’inserimento, negli appalti del Comune di Reggio Emilia, di punteggi premianti in sede di valutazione dell’offerta tecnica aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità prezzo. Il presupposto importante da cui muove il Protocollo, è il lavoro come luogo della realizzazione non soltanto economica ma personale, in linea con quanto espresso nei principi fondamentali della Costituzione, in grado di favorire la costruzione di un’identità e l’integrazione sociale. Il lavoro, dunque, come strumento attraverso il quale rafforzare e generare un nuovo welfare aperto alla collaborazione tra pubblico e privato, capace non solo di promuovere sviluppo e innovazione sociale ma anche di creare nuova occupazione. Il principio di base da cui muove il proto- Territori Imprese Sondaggio Territori 11 collo è la convinzione che la crescita della società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino anche “su un sistema di welfare come leva per creare buona e nuova occupazione, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale”. ROMAGNA Mareterra 2016, riconoscimento all’eroismo degli ormeggiatori del porto per il salvataggio della “Gokbel” Paolo Sirotti, Roberto Gambi, Arnaldo Bongiovanni, Christian Natali, Alberto Antonelli, Vincenzo Rossano, Giampaolo Guidi e Andrea Armari: questi i nomi dei marinai del Gruppo Ormeggiatori del Porto che hanno ricevuto da Legacoop Romagna un riconoscimento al termine del convegno “Mareterra - Futuro in porto”, per l’eroismo dimostrato in occasione della tragedia della Gokbel, avvenuta il 28 dicembre del 2014. Il bilancio fu pesantissimo: cinque marinai salvati, due deceduti e quattro dispersi. «Una data che insieme a un grande dolore ci ha lasciato tanto orgoglio per come sono avvenuti i soccorsi», ha detto il coordinatore di Mareterra, Rudy Gatta, nel presentare il riconoscimento, un mosaico raffigurante un particolare del porto di Classe di Sant’Apolinare nuovo. Quel giorno gli uomini della Capitaneria e di tutti gli altri servizi tecnico-nautici del porto, non esitarono a gettarsi nelle acque del mare in burrasca per soccorrere i naufraghi delle navi che erano entrate in collisione. Gli Ormeggiatori del Porto intervennero a bordo Primo piano ACI della motobarca EBA, della motobarca ‘Sirotti’ e della pilotina. Alla breve cerimonia di consegna sono intervenuti il presidente di Legacoop Romagna, Guglielmo Russo, il direttore generale, Mario Mazzotti, il presidente di Legacoop EmiliaRomagna, Giovanni Monti, e il presidente della cooperativa Ormeggiatori Mauro Samaritani. SARDEGNA Alternanza scuola-lavoro, accordo per opportunità con Ufficio Scolastico Regionale Il 20 dicembre, presso la sede di Legacoop Sardegna, è stato siglato il protocollo di intesa tra il Presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, e il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Francesco Feliziani. Primo passo di un percorso importante che vuole creare una sinergia tra due mondi che sino a qualche tempo fa hanno funzionato senza collegamenti. Un accordo importante come ribadisce il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Francesco Feliziani: “Siamo in una fase in cui ci si è resi conto che non si possono usare due mondi separati. Il fatto di avere introdotto l’alternanza scuola lavoro nelle scuole ha un duplice senso: mette i ragazzi in condizioni di capire cosa succede fuori e di capire se se quello che hanno in mente è quello che succederà”. Non solo, di particolare importanza le azioni di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica. “Per i ragazzi si tratta di orientarsi e cimentarsi in un ambiente che non è solo quello della scuola – prosegue Feliziani – le opportunità sono molteplici, la parola d’ordine è mai più compartimenti stagni”. Dello stesso avviso il Presidente di Legacoop. “Per quanto ci riguarda è molto importante istituire questo rapporto con la scuola – spiega Claudio Atzori – per far conoscere agli studenti delle scuole superiori il sistema imprenditoriale sardo. E’ bene ricordare che la Cooperazione svolge un importante ruolo, in alcuni casi da leader. I ragazzi che faranno questa esperienza sono la futura classe dirigente”. Un passo signi- Legacoop Settori ficativo che, come rimarca il Presidente di Legacoop, ha l’auspicio “che si formi una mentalità e coscienza imprenditoriale, perché il risultato atteso è avere una classe dirigente preparata”. In programma anche il concorso destinato alle scuole per la presentazione di un progetto cooperativo. MILANO Biennale “Libera le idee, mettiti in moto” per far nascere 100 nuove cooperative “Libera le idee mettiti in moto”. È questo il titolo del progetto che Legacoop Lombardia lancia per il 2017 dalla tappa milanese della Biennale in occasione del 130° di Legacoop. Un’iniziativa che si pone l’obiettivo di favorire la nascita di 100 nuove cooperative, “trasformando un’idea – come ha spiegato il direttore regionale dell’associazione Barbara Farina – in un’opportunità per tanti, esattamente come è avvenuto all’inizio del movimento cooperativo”. L’obiettivo ha basi concrete. Perché è qui che la cooperazione ha mosso i primi passi, ma anche perché è qui che si concentra oggi quasi un quarto delle startup italiane. Nel gennaio 2015 sono state 705 quelle made in Lombardia (di cui 470 a Milano) su 3.208 nate in Italia. Il terreno dunque è fertile. Per coltivarlo scenderà in campo con Legacoop una squadra composta da Coop Lombardia, Cesvip Lombardia, Nord Ovest Servizi, Coopfond e Genera. “Il nostro sistema valoriale – ha spiegato il presidente di Legacoop nazionale e di Co- Territori Imprese Sondaggio Territori 12 opfond Mauro Lusetti – è moderno e attuale. Sta a noi non omologarci e su queste basi promuovere il riposizionamento della cooperazione esistente e la nascita di nuove cooperative. Il progetto Coopstartup, nato tre anni fa, è un primo tassello concreto e importante, un esempio della messa in campo di quei ‘capitali pazienti’ che possono sostenere il decollo di startup non speculative. Dobbiamo investire sulla formazione, universitaria e dei giovani, per avere domani manager competenti e portatori di un sistema valoriale”. “Come Coop Lombardia – ha spiegato il presidente Daniele Ferrè – siamo coinvolti in questo progetto perché vogliamo promuovere buona cultura del lavoro e maggiore cultura nel lavoro. Da due anni abbiamo la scuola di mestieri con 500 collaboratori che la frequentano ogni anno e realizziamo 40mila ore di formazione all’anno. Grazie alla conversione dei punti spesa l’anno scorso abbiamo attivato 38 tirocini formativi nelle cooperative del territorio. Alcuni sono rimasti, altri hanno aperto una propria cooperativa. Su questa strada vogliamo continuare”. BOLOGNA Ghedini e Gamberini su archiviazione su inchiesta Colata di Idice “Con la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna si chiude una vicenda che ha segnato noi e l’associazione che rappresentiamo. Il decreto di archiviazione del Gip dà atto della correttezza delle nostre azioni: […]Ove si tengano conto gli interessi economici in gioco, può essere entro certi termini normale sondare la fondatezza delle decisioni e la possibilità di rivederle, anche prospettando (in modo ipotetico) una richiesta di danni collegati alle risoluzioni prese e che, comunque, sarebbe sempre passata per il vaglio dell’autorità giudiziaria ordinaria e contabile e non ricollegabile alla diretta volontà di coloro che con la Conti si rapportavano[...] Siamo soddisfatti perché, come abbiamo ribadito più volte in questi due anni, il compito di un'associazione di rappresentanza come Legacoop Bologna è quello di acPrimo piano ACI compagnare e sostenere le proprie associate nelle svolgimento delle proprie attività, promuovendone le istanze nel rapporto con le istituzioni politiche e con le forze sociali. Restiamo fortemente convinti che il valore della rappresentanza, esercitata nel rispetto delle regole, sia un chiaro indice di democrazia. Il rispetto delle regole è stato sempre al centro delle nostre azioni e la reputazione della nostra associazione è rimasta intatta, nonostante gli incessanti attacchi di chi ha continuato ad accusare e denigrare, anche dopo la richiesta di archiviazione della Procura. Si è trattato di un attacco alla reputazione di Legacoop Bologna, un’organizzazione che rappresenta oltre 180 imprese in cui lavorano più di 50 mila persone. E a loro che va indirizzato un risarcimento morale. Desideriamo ringraziare tutti coloro che in questi due anni ci hanno espresso fiducia e vicinanza. Sono stati tanti i segnali di solidarietà che ci sono arrivati da cooperatori, da cittadini, da rappresentanti dell’economia, della politica e delle parti sociali. Siamo grati a tutti coloro che hanno sempre creduto nella correttezza del nostro operato. Siamo soprattutto grati ai membri dell’Ufficio di Presidenza di Legacoop Bologna, che fin dal primo momento ci hanno sostenuti nell’affrontare questa vicenda e in particolare a Pierluigi Stefanini, Adriano Turrini e Gianpiero Calzolari che in qualità di ex-presidenti di Legacoop Bologna sono stati al nostro fianco nella difesa del valore della rappresentanza. Ora che questa vicenda si è finalmente conclusa il nostro pensiero corre immediatamente ai tanti progetti che vogliamo portare avanti come Legacoop Bologna e insieme alla imprese associate. Continueremo a lavorare come abbiamo sempre fatto, a testa alta, e a impegnarci per contribuire allo sviluppo sostenibile di questo territorio”. Dichiarazione di Mauro Lusetti – presidente Legacoop nazionale "La decisione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna dimostra cio' che ho sempre sostenuto da tempo, ovvero la correttezza dell'operato del presidente e direttore di Legacoop Bo- Legacoop Settori logna": e' quanto dichiara Mauro Lusetti, presidente di Legacoop Nazionale, dopo l'archiviazione dell'inchiesta sulla cosiddetta "Colata di Idice" nata dalle presunte pressioni segnalate dal sindaco Pd di San Lazzaro, Isabella Conti. "Le loro azioni e i loro comportamenti - sottolinea ancora Lusetti - sono sempre stati guidati dalla trasparenza e dall'impegno per la legalita'. Sono soddisfatto che anche la magistratura, nell'archiviare la posizione di Ghedini e Gamberini sul caso Indice, lo abbia confermato" Dichiarazione di Giovanni Monti di Legacoop Emilia Romagna "Le motivazioni che accompagnano l'archiviazione dell'inchiesta su Idice chiariscono in modo netto quanto abbiamo sostenuto in questi due anni: la correttezza dell'esercizio del ruolo di rappresentanza nella difesa dei legittimi interessi dei propri associati. So bene quanto Rita Ghedini e Simone Gamberini abbiano sofferto per accuse che ledevano gravemente la loro onorabilità e la reputazione della Lega delle Cooperative e oggi mi rallegro per la conclusione positiva di questa vicenda": lo dichiara Giovanni Monti, Presidente Legacoop Emilia-Romagna. CATANIA-ENNA Welcome day delle nuove cooperative Si è svolto il 19 dicembre, presso la sede di Legacoop Catania -Enna , il Welcome day delle cooperative nuove aderenti . La riunione ha rappresentato l’occasione per discutere dei programmi di sviluppo delle cooperative , con riferimento al contributo che Legacoop può dare alla loro crescita. Si tratta per lo più di cooperative costituite da giovani che operano in ambiti diversi, dall’informatica, alla realizzazione di mobili per cucine componibili, alla realizzazione di prodotti dolciari. Il Presidente Legacoop Giuseppe Giansiracusa ha affermato “nella realtà catanese, la cooperazione è una realtà di tutto rispetto, 2.300 sono le cooperative iscritte all’Albo Nazionale e oltre 25.000 gli addetti. Si tratta di operare Territori Imprese Sondaggio Territori 13 per mantenere questi livelli, ma anche per far crescere la cooperazione sana. Dipende innanzitutto da noi, ma dipende anche dalla buona politica, che deve creare le condizioni di contesto per lo sviluppo e per la crescita della cooperazione. Alla pubblica amministrazione, ad esempio, si chiede meno burocrazia e più semplificazione”. Nella riunione si è ancora parlato del possibile intervento degli strumenti finanziari Legacoop e non , intesi come supporto ai programmi di crescita per l’attività delle stesse cooperative , della necessità di fare rete e sistema, anche con l’ausilio delle cooperative già strutturate, che operano negli stessi ambiti. La riunione ha rappresentato anche l’occasione per evidenziare l’impegno di Legacoop sui ritardi dei pagamenti per le cooperative sociali , da parte delle amministrazioni locali e per garantire una libera Primo piano ACI e corretta competizione nel mercato. Ed in proposito si è parlato dell’ incarico alle centrali cooperative , da parte della Regione, , per effettuare la revisione alle cooperative non aderenti. La riunione ha rappresentato anche l’occasione per lo scambio degli auguri natalizi. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Conad 14 CONAD Con Green Network, la partnership è “energetica” >> C.M.C. >> CNS >> Cantine Riunite & Civ >> Legno Servizi Tolmezzo >> Camelot >> Coop Bilanciai >> Itaca >> Coop Arborea >> Coop Chico Mendes >> Copma >> Coop La Esse >> VirtualCoop Primo piano ACI A partire dalla fine di gennaio 2017, in tutti i punti di vendita Conad a livello nazionale sarà proposto un contratto per la fornitura luce e gas da parte di Green Network Energy a condizioni uniche per i clienti Conad titolari di Carta Insieme. L’offerta prevede una tariffa stabile nel tempo ed estremamente trasparente, calcolata garantendo un prezzo pari o inferiore alla media delle cinque migliori offerte presenti sul sito Trova Offerte dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Le tariffe saranno aggiornate bimestralmente per garantire il massimo rispetto dell’andamento dei prezzi del mercato. L’assistenza ai clienti sarà garantita da un customer service Italiano dedicato ai clienti Conad. L’offerta sarà sottoscrivibile via web accedendo al sito dedicato www.greennetworkenergyperconad.it o chiamando il customer service riservato ai clienti Conad. Tramite un simulatore di tariffe dedicato a Conad sarà inoltre possibile confrontare in modo facile e immediato l’offerta Green Network con quella del fornitore del piano tariffario in uso.Al momento della sottoscrizione del contratto dual “luce e gas” il cliente Conad riceverà 1.000 punti omaggio validi per la raccolta miPremio 2017 che potrà convertire in due buoni spesa da 5 euro o utilizzare per altri premi in catalogo. In caso di sottoscrizione di un unico contratto di fornitura – luce oppure gas – saranno riconosciuti 500 punti omaggio pari a un buono spesa di 5 euro. «Coerenti con il crescente impegno a sostegno del potere d’acquisto dei nostri clienti, proponiamo un’offerta in grado di far risparmiare su quelle che sono tra le voci di spesa più rilevanti per gli italiani: la luce e il gas», sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Un impegno concreto Legacoop Settori e tangibile che ha già trovato espressione nella convenienza delle parafarmacie e dei distributori di carburanti, ma che non può certamente sostituire il ruolo delle istituzioni, a cui spetta il compito di sostenere in modo appropriato il rilancio dei consumi e l’ammodernamento del Paese». Piero Saulli e Giovanni Barberis, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di Green Network SpA, commentano: “La partnership avviata con Conad rappresenta per noi un motivo di grande soddisfazione, in quanto è un riconoscimento della serietà e dell’impegno profuso da Green Network, da sempre orientata alla efficienza, innovazione e trasparenza, verso i propri clienti. Crediamo che accordi di co-marketing come quello appena sottoscritto rappresentino una opportunità importante per consolidare ulteriormente la nostra clientela già ben distribuita in tutto il territorio nazionale e siano un esempio virtuoso di creazione di valore per l’impresa e per il consumatore». Green Network nasce nel 2003 a seguito della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica grazie al lavoro di un gruppo di professionisti che con le loro competenze hanno reso subito l’azienda uno degli operatori più consolidati e accreditati del mercato energetico italiano. Il Gruppo è attivo principalmente nel mercato power & gas, dove opera in qualità di grossista, trader e fornitore su tutto il territorio nazionale e nella produzione di energia elettrica principalmente da fonti rinnovabili, attraverso la gestione di impianti di proprietà. Recentemente, unica azienda italiana del settore, ha anche avviato le attività nel Regno Unito. Rinasce l’affresco del presepe di Greccio con il contributo dell’associazione A più di 600 anni dalla sua esecuzione ritorna all’antico splendore l’affresco del presepe di Greccio (Rieti) nel Santuario in cui San Francesco, nella notte del Natale del 1223, rappresentò con personaggi viventi la natività. E’ un piccolo, simbolico contributo che contribuisce a riportare fiducia e normalità nei territori colpiti dal terremoto, per far tornare a vivere le comunità anche nelle loro tradizioni più vive e radicate. Territori Imprese Sondaggio Imprese 15 I lavori di restauro –realizzati da Pantone Restauri di Roma sotto l’alta sorveglianza del Mibact - direzione generale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti –, completati in tempo per le celebrazioni del Natale, sono stati interamente sostenuti da Conad e si sono resi necessari per ridare vivezza ai colori, consolidare gli intonaci e restituire ai visitatori un’importante opera del patrimonio artistico nazionale. L’affresco di scuola giottesca attribuito al Maestro di Narni (Giovanni di Giovannello di Paulello, pittore nativo di Narni, presso Terni, e attivo in ambito locale) e datato tra il 1375 e il 1410 si trova nel Santuario, un complesso di costruzioni il cui nucleo primitivo risale agli anni in cui vi dimorò il poverello di Assisi, sulla parete di fondo della grotta in cui fu realizzata la prima rappresentazione vivente del presepe. «Abbiamo raccolto la segnalazione della Fraternità francescana, facendo nostra la valenza religiosa, di fede e artistica attribuita allo splendido affresco che versava in condizioni precarie», sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Abbiamo sostenuto il restauro quale gesto di attenzione nei confronti della comunità locale, ma anche per dare un segnale di fiducia alle popolazioni che convivono con il terremoto. E testimoniare come la sensibilità di Conad incontri costantemente le comunità e dia risposta ai loro bisogni. E’ un impegno che siamo riusciti a portare a termine entro Natale per restituire ai bambini, alle donne e agli uomini che da sempre fanno di questo luogo una meta di pellegrinaggio la gioia, il calore, il senso di famiglia che il Presepe evoca». Primo piano ACI L’iniziativa di Conad – al di là del dato meramente economico – si colloca in un quadro generale di cronica mancanza di risorse e di continui tagli alla cultura: nel 2000 il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo aveva a bilancio 2,8 miliardi di euro, passati a 1,5 nel 2015. Nel 2016 il ministro Dario Franceschini ha annunciato un piccolo aumento, ma si tratta di una spesa per la cultura che in Italia rappresenta appena lo 0,3% del bilancio statale quando la media in Europa è l’1%. L’attenzione di Conad nei confronti delle comunità locali per attività di responsabilità sociale ha superato, a fine 2016, i 23 milioni di euro. Nel corso dell’anno Conad ha sostenuto il restauro di tre delle statue di Prato della Valle a Padova e lanciato la quinta edizione del Conad Jazz Contest che ha premiato dieci giovani talenti musicali under 35, oltre a distribuire 21.356 attrezzatture informatiche e multimediali per un valore di 3,2 milioni di euro a 9.425 istituti scolastici di primo e secondo grado con l’iniziativa Insieme per la scuola. C.M.C. Con l’Università Alma Mater per “fare il punto” sul nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni Il 16 dicembre, presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, si è tenuto il seminario di approfondimento “Il Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni: a che punto siamo?” organizzato da C.M.C. di Ravenna in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza e finalizzato ad analizzare gli effetti apportati dalla nuova normativa a quasi un anno di distanza dalla sua entrata in vigore. Dal dibattito è emerso che la nuova normativa può essere considerata un punto di svolta in quanto il legislatore non solo ha voluto riorganizzare, riordinare e ristrutturare l’intera disciplina del settore, ma ha anche introdotto innovativi istituti e sistemi tesi a semplificare il contesto nazionale. Questi interventi si accompagnano a quelli in materia di prevenzione e repressione della corruzione, per le Legacoop Settori quali è riconosciuto ad ANAC una funzione di assoluta centralità. Più in particolare, sono stati introdotti l’istituto del Rating D’Impresa grazie al quale ANAC potrà definire l’ANAC i requisiti reputazionali e i criteri di valutazione degli stessi, nonché le modalità di rilascio della relativa certificazione e il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti che consentirà di razionalizzare il sistema degli appalti e delle aggiudicazioni creando delle professionalità specializzate e competenti. Dopo i saluti di Nicoletta Sarti, Presidente della Scuola di Giurisprudenza e di Alfredo Fioretti, Vice Presidente di C.M.C. di Ravenna, al dibattito hanno partecipato Franco Mastragostino, Professore di Diritto Amministrativo Università di Bologna, Claudio Zucchelli del Consiglio di Stato e Stefano Zunarelli, Professore Ordinario di Diritto dei Trasporti dell’Università di Bologna e membro della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Durante l’incontro è intervenuto l’Avv. Alfredo Fioretti, Vicepresidente di C.M.C. che ha così commentato:” Abbiamo voluto organizzare questo think tank di settore perché ci sembrava importante fare il punto della situazione a 8 mesi dalla pubblicazione della nuova normativa. Il nostro obiettivo è quello di stimolare un dialogo costruttivo che possa favorire la comprensione e il perfezionamento di una normativa innovativa che ha semplificato il nostro sistema paese. Vista la crisi in cui versa il settore delle costruzioni è necessario non abbandonare il solco tracciato dal precedente Governo proseguendo con decisione la politica degli investimenti. In quest’ottica la conferma del Ministro Delrio a capo del MIT è stata la scelta migliore per dare continuità alla strada intrapresa” C.M.C. di Ravenna, fondata nel 1901, è tra le principali società di costruzioni italiane, ed opera a livello internazionale da oltre quarant’anni. Il Gruppo ha un fatturato di circa 1,1 miliardi di euro, un portafoglio ordini di oltre 3,5 miliardi di euro e circa 8mila dipendenti. Si è affermato in Italia e nel mondo per la realizzazione di opere nei settori dei trasporti, dell’idraulica, dell’energia, dell’edilizia, dell’ecologia e ambiente nonché in ambito marittimo e portuale. Territori Imprese Sondaggio Imprese 16 CNS Incontro cooperative e stakeholder Giovedì 15 dicembre CNS ha chiamato a raccolta cooperative socie e stakeholder esterni per discutere insieme del Bilancio di sostenibilità del Consorzio. L’incontro, al quale hanno preso parte Mauro Lusetti (Presidente Legacoop), Marco Frey (Fondazione Symbola e Cittadinanzattiva), Elisa Camellini (Segretaria nazionale Filcams-CGIL), Matteo Ragnacci (Coordinatore Nazionale Generazioni), fa parte di un percorso di coinvolgimento iniziato il 15 novembre scorso con un confronto sui valori cui si dovrebbe ispirare l’attività del Consorzio, che si concluderà in primavera, con la presentazione del Piano Strategico e di Sostenibilità di CNS. Numerosi e interessanti gli spunti di miglioramento per la rendicontazione e la missione del consorzio. Primo fra tutti, l’esigenza in prospettiva di lavorare non solo sui valori della sostenibilità ambientale e sociale ma di incrociarli con quelli cooperativi, in una prospettiva di lungo periodo. Gli stakeholder hanno portato l’attenzione sullo scambio mutualistico di oggi, nei confronti delle cooperative socie - da coinvolgere, accompagnare e con le quali dialogare maggiormente e con strumenti nuovi – e nei confronti dei soci lavoratori delle cooperative. In particolare, Elisa Camellini ha sollecitato il Consorzio affinché agisca come operatore sul mercato per promuovere la qualità del lavoro, le pari opportunità e l’inclusione, la sicurezza e contribuisca a contrastare forme di dumping sociale che contrastano con la forma cooperativa ma che spesso si riscontrano nei mercati nei quali opera. Mauro Lusetti ha richiamato l’importanza di investire in “buona cooperazione” e riscoprire la centralità del socio, perché in futuro non si ripeta l’esigenza di ricorrere a forme di controllo esterno ex-post sulle cooperative in mancanza di un corretto funzionamento dei meccanismi democratici interni. Il Presidente ha poi richiamato l’esigenza di investire in innovazione, senza la quale la cooperazione rischia di divenire intermediaria di manodopera a basso costo. Matteo Ragnacci ha richiamato il valore dell’ “intergenerazionalità”, che guarda al lungo periodo Primo piano ACI come la “sostenibilità” ma mette maggiormente al centro la persona. Marco Frey ha stimolato il CNS ad allargare il perimetro della propria rendicontazione e delle proprie strategie alle cooperative socie, attraverso il loro diretto coinvolgimento, inserendosi nel solco dello spirito della giornata. I lavori del pomeriggio sono stati aperti dal Presidente Alessandro Hinna e dal Vice Presidente Angelo Paletta, i quali hanno richiamato il percorso strategico che CNS ha iniziato ad intraprendere e che intende perseguire nei prossimi mesi, oltre alla metodologia sin qui seguita per la rendicontazione di sostenibilità, e sono stati chiusi dal Presidente del Consiglio di sorveglianza Mauro Giordani, il quale ha richiamato i prossimi appuntamenti in programma per il confronto con le associate. CANTINE RIUNITE & CIV Si conferma leader del settore vitivinicolo Il 16 dicembre 2016 si è svolta l’Assemblea Generale di Cantine Riunite & Civ per l’approvazione del bilancio dell’Esercizio chiuso al 31 luglio 2016. Il Presidente Corrado Casoli e il Vice Presidente Claudio Biondi hanno voluto riunire i soci a Modena presso la sala convegni del ristorante Vinicio. Nell’occasione sono intervenuti diversi rappresentanti del mondo agricolo e cooperativo e le conclusioni sono state affidate al Presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane – settore agroalimentare Dott. Giorgio Mercuri. La cooperativa, che conta oggi quasi 1.800 soci produttori di uve e sedici cantine associate in Emilia-Romagna, Veneto e in altre regioni d’Italia, chiude l’esercizio con ricavi complessivi per 227 milioni di euro, confermando così la propria leadership nel segmento del Lambrusco e del Pignoletto, e in quello del Prosecco e dei vini frizzanti veneti prodotti nelle proprie Cantine Maschio di Treviso. Tra i dati più rilevanti del bilancio della cooperativa si evidenzia un patrimonio netto di 155 milioni di euro, pari al 46,47% delle fonti, e un cash-flow di 16 milioni, con accantonamenti per 3,7 milioni di euro, e Legacoop Settori un utile d’esercizio di 3,6 milioni di euro, destinati a riserva, e ciò anche grazie ai dividendi distribuiti dalla controllata Gruppo Italiano Vini. Un bilancio che consente quindi un consolidamento patrimoniale della cooperativa e un’ottima remunerazione per i viticoltori che nella vendemmia 2015 avevano conferito 826.000 quintali di uve, per le quali è riconosciuto un prezzo medio di riparto di 42,10 € per quintale. In un contesto in cui, nel corso degli ultimi anni, il consumo di vino si è ridotto nei paesi tradizionalmente produttori, mentre è aumentato quello dei grandi paesi importatori, Cantine Riunite & CIV ha saputo cogliere le opportunità derivanti dall’export con un incremento del fatturato del 13% trainato dalle maggiori vendite nelle Americhe (+14%) e in Europa (+12%). Si segnala il consolidamento delle vendite in Italia (+3% del fatturato) dove sono stati realizzati importanti investimenti sia nel canale GDO che nel canale HORECA che hanno visto protagonisti i vini emiliani con il Lambrusco e il Pignoletto nonché i vini frizzanti veneti e il Prosecco di Cantine Maschio. A sostegno delle vendite sono stati attivati una serie di progetti finalizzati al coinvolgimento del consumatore con iniziative “in store”, degustazioni e inserimenti in nuovi punti vendita. E’ stata potenziata la campagna di comunicazione dei vini Maschio su televisione, web e radio con la testimonial Benedetta Parodi, migliorando tutti gli indicatori legati al ricordo di marca. Nell’ambito del canale HORECA, numerosi progetti sono stati riservati al brand Albinea Canali con al centro il prodotto «icona» Ottocentonero che hanno visto anche una serie di iniziative presso la nostra cantina, Territori Imprese Sondaggio Imprese 17 con l’obiettivo di far conoscere i nostri vini, partendo dal luogo in cui nascono. Di sicuro interesse per le prospettive di sviluppo sul mercato cinese l’accordo raggiunto con Alibaba, attraverso la società del Gruppo Giv-Shanghai, per l’apertura di un negozio on-line su T-mall. Si prevede che il Gruppo, che fa capo a Cantine Riunite & CIV, chiuderà il 2016 con un fatturato consolidato che supererà i 545 milioni di euro di ricavi – ivi compresi il fatturato di Gruppo Italiano Vini Spa che si conferma azienda leader nella produzione di vini italiani di qualità – il che colloca il Gruppo tra le più importanti aziende vitivinicole del mondo. La Rete, ha già preso accordi formali con 5 Comuni della Carnia (Paularo, Sauris, Ampezzo, Forni di Sopra e Forni di Sotto) per garantirsi il prelievo della conifera dai boschi di quegli ambiti costituendo, così, una sorta di filiera virtuosa che vede camminare insieme aziende private del territorio ed enti pubblici. Diversamente dall’abete rosso, maggiormente utilizzato, quello ricavato dall’abete bianco è un materiale molto versatile, durevole, resistente all’uso, alle intemperie e non contiene resina. Una volta messo in opera, inoltre, non necessita di verniciatura. Si pensi che, in passato, gli edifici di Venezia venivano costruiti su fondazioni sorrette da pali in larice e abete bianco. LEGNO SERVIZI TOLMEZZO CAMELOT Capofilaprimareted’impreseperla valorizzazione dell’abete bianco Un pomeriggio al Caffè Alzheimer di Copparo È nata a Tolmezzo la prima Rete d’imprese d’Italia dedicata alla valorizzazione del legno di abete bianco. Un specie forestale nobile che, in Friuli VG, vive nei boschi misti che occupano una superficie di circa 20mila ettari. Alla Rete, che ha per capofila la cooperativa Legno Servizi di Tolmezzo, hanno aderito anche: Legnolandia srl di Forni di Sopra, la segheria Tarussio e l’impresa boschiva Nicola Sbrizzai di Paularo, la Pontoni Legnami di Corno di Rosazzo, la segheria Luigi Cortolezzis di Treppo Carnico, la segheria Gaetano Schneider di Sauris e la società agricola Dolomitis Legnami di Forni di Sotto. La Rete si propone di realizzare prodotti in legno di abete bianco friulano, ad alta sostenibilità ambientale. «Tutti i lavorati e i semilavorati saranno certificati Pefc – spiega Emilio Gottardo, presidente di Legno Servizi -, che garantisce la gestione forestale sostenibile. Ma saranno pure certificate le peculiarità tecnologiche e fisico meccaniche dei prodotti che saranno messi sul mercato. Inoltre, per ogni singola linea produttiva, verrà calcolata l’impronta ecologica (quantità di anidride carbonica emessa per ogni metro cubo di legname lavorato) al fine di proporre agli utilizzatori finali prodotti a basse emissioni che abbiano un valore aggiunto superiore rispetto ai concorrenti». Il 15 dicembre, presso la sede dei rioni “Crusar” a Copparo, in occasione dell’ultimo incontro del progetto “Cafè della Memoria” prima della pausa natalizia, si è tenuto un incontro per condividere il percorso dedicato alle persone affette da demenza ed alle loro famiglie. Il Caffè Alzheimer, gestito dalla cooperativa Camelot su mandato dell’Azienda Speciale Servizi alla Persona “Unione Terre e Fiumi” nell’ambito del Progetto Regionale Demenze e in collaborazione con il Centro disturbi cognitivi e demenze dell’Azienda USL di Ferrara, è attivo dal 2010 nei territori dei comuni facenti parte dell’unione ed è rivolto alle persone con disturbi cognitivi e ai loro familiari. Il Caffè propone attività progettate e condotte da un’equipe multidisciplinare di esperti e si svolge in un contesto accogliente e informale che garantisce la sicurezza psicologica ed emotiva dei partecipanti. Primo piano ACI Legacoop Settori Negli incontri vengono proposte attività dirette da una psicologa e da un’animatrice sociale quali stimolazione cognitiva, terapia occupazionale e socializzazione. Per i familiari sono inoltre previsti spazi di riflessione sulla malattia condotti da una psicoterapeuta, e incontri di formazione e informazione attraverso l’intervento di esperti come avvocati, architetti, assistenti sociali, fisioterapisti, geriatri e infermieri. Il Caffè Alzheimer diventa così uno spazio di confronto e sostegno tra familiari che devono affrontare le medesime problematiche legate alla malattia. L’iniziativa di oggi ha visto la presenza di Franco Miola, Assessore ai servizi sociali e socio-sanitari del Comune di Copparo, Franco Romagnoni, direttore del Dipartimento cure primarie del distretto Centro-Nord e responsabile del progetto demenze per l’Azienda USL di Ferrara, Domenico Laganà referente dell’area adulti per ASSP “Unione Terre e Fiumi, Patrizia Bertelli presidente della cooperativa Camelot, Marcella Peverati e Silvia Bertaglia, personale sanitario dell’Ospedale di Comunità di Copparo, ed ha voluto essere l’occasione per incontrare i partecipanti al progetto, i referenti dei servizi sociali e sanitari ed i rappresentanti delle amministrazioni comunali coinvolte, per illustrare le attività condotte e ragionare insieme sulla rete di servizi attivi nel territorio per le persone che affrontano questo difficile percorso di malattia e le loro famiglie. Il prossimo 19 gennaio 2017 riprenderà il ciclo di incontri, presso la sede dei rioni “Crusar” in via Garibaldi 108 a Copparo. Per informazioni sul “Cafè della Memoria”, si può contattare Elias Becciu coordinatore del progetto alla mail [email protected] o al numero 370 3380505. COOP BILANCIAI Assemblea dei Soci e consegna delle borse di studio 2016 Le difficoltà dei mercati che hanno imperversato per tutto il 2016, nonostante qualche segno di ripresa, ha comportato da parte di Società Cooperativa Bilanciai un’ attenzione ad affinare le tecniche di pianificazione, programmazione e controllo di gestione. I ri- Territori Imprese Sondaggio Imprese 18 di dipendenti della Società, alla presenza del presidente della Cooperativa Bilancia Roberto Vezzelli, che ha consegnato dieci borse di studio, secondo il giudizio di una commissione scientifica - di cui hanno fatto parte tre membri del Consiglio di Amministrazione e due della Commissione dell’attività sociale di Società Cooperativa Bilanciai, a seguire un brindisi per gli auguri di Natale a tutti i soci. Fonte http://www.sassuolo2000.it/2016/12/20/domani-assemblea-dei-soci-socie sultati al 30 settembre sono stati presentati il 21 dicembre nell’Assemblea dei Soci, dal presidente Roberto Vezzelli, insieme ai dati relativi al preconsuntivo. Le previsioni sulla chiusura dell’anno in corso confermano che il volume complessivo del fatturato rispetta quanto previsto nel bilancio di gestione, e ammonta a euro 36.100.000, con un forte incremento del fatturato della linea di prodotto tradizionale, le pese a ponte. Gli interventi di riorganizzazione aziendale e di gestione del personale hanno generato una maggiore efficienza con effetti positivi sulla marginalità in quasi tutti i settori produttivi, supportati da una politica di attenta gestione delle spese generali perseguita ormai da alcuni anni. Anche nel corso del 2016 l’organico si è ridimensionato passando da 236 unità a inizio anno a circa 224 unità previste a fine anno. Ciò permette all’Azienda di avvicinarsi all’obiettivo del business plan triennale 2015-2017 che prevede di poter raggiungere un più elevato livello di produttività pro capite. La situazione consuntiva al 30 settembre conferma e rafforza i risultati previsti alla chiusura dell’esercizio, con un fatturato complessivo maggiore rispetto al dato inserito nel bilancio di gestione di settembre. Il maggior fatturato di settembre va a contribuire in modo decisamente positivo sul risultato finale del periodo, determinando un recupero di marginalità per effetto di una minor incidenza dei costi di struttura, che per un’azienda manifatturiera come Società Cooperativa Bilanciai hanno un impatto molto pesante. Al termine dell’Assemblea, si è svolta la premiazione dei migliori laureati e diplomati figli Primo piano ACI ITACA “Maledetta quella volta” Suite per Federico Tavan Presentato il 15 dicembre nella saletta del ex convento di San Francesco, sede dell’assessorato alla cultura del Comune di Pordenone, il progetto “Maledetta quella volta (Suite per Federico Tavan)”, il poeta di Andreis scomparso tre anni fa. Quaranta gli artisti del territorio coinvolti nell’opera scritta dal giornalista-musicista Pier Gaspardo e prodotta dal Circolo culturale Menocchio, sostenuta da Cooperativa sociale Itaca, Bcc Friulovest, Comune di Pordenone, Provincia, Amplifon,Associazione commercianti di Pordenone e Circolo della Stampa. Anteprima dello spettacolo lunedì 26 dicembre alle 20.30 al Ridotto del teatro Verdi di Pordenone. Che sensazioni ispira la lettura di Federico Tavan, il poeta scomparso nella notte del 5 novembre di tre anni fa? Oggi è possibile trovare risposta in un cd. Anzi 40 risposte, tanti sono gli artisti che vi hanno partecipato.“Maledetta quella volta (Suite per Federico Tavan)” è il titolo dell’opera, scritta dal giornalista musicista Pier Gaspardo, co-ideata dalla giornalista Lisa Rizzo, registrata da un folto drappello di interpreti tra i quali Mauro Corona, Davide Toffolo, Bruno Cesselli. Prodotto dal Circolo culturale Menocchio, archivio storico delle memorie del “poeta delle pantegane”, il cd raccoglie i disegni di Davide Toffolo, il missaggio e la masterizzazione del prestigioso studio Artesuono di Stefano Amerio, la grafica del Blue Cuckoo Studio di Milano e la stampa della Houston Corp Italia. Legacoop Settori Lo spettacolo, anteprima al Ridotto del teatro Verdi di Pordenone, si terrà lunedì 26 dicembre alle 20.30, apertura porte mezz’ora prima, ingresso libero fino a esaurimento dei posti. “Proponiamo una lettura diversa di Federico – ha esordito Pier Gaspardo, autore della Suite e amico di Tavan -. Certo, maledetto, ma soprattutto grande poeta, già riconosciuto come tale dai maggiori letterati europei, un innamorato della bellezza che riteniamo debba essere fatto apprezzare a un pubblico sempre più vasto. Non abbiamo, dunque, messo in musica le sue opere, ma abbiamo cercato di raccogliere le sensazioni che suscita la lettura delle liriche. E ciascuno l’ha fatto a modo suo, libero come vorrebbe ed era Federico, su una base musicale appositamente creata. Nei prossimi mesi, dopo l’anteprima, porteremo questo lavoro nella provincia, nella regione e oltre”. L’adesione del Comune di Pordenone è stata ribadita dall’assessore alla Cultura, Pietro Tropeano, che ha sottolineato come la presenza di tanti artisti nell’opera sia garanzia di qualità. Continuità di sostegno è stata espressa da Markus Maurmair per il presidente della Banca di Credito Cooperativo Friulovest Lino Mian. Analoga adesione è stata assicurata da Fabio Della Pietra per Orietta Antonini presidente della Cooperativa sociale Itaca, che ha focalizzato l’attenzione sulla centralità della persona Tavan, oltre che sulla sua statura di poeta, evidenziando come Itaca fin dalla sua nascita abbia raccolto l’eredità di Franco Basaglia per una lotta al pregiudizio nei confronti delle persone con sofferenza mentale. Il commissario straordinario della Provincia, Annamaria Pecile, ha inviato un messaggio di partecipazione. Presenti, infine, gli altri sostenitori Amplifon, Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 Associazione commercianti di Pordenone e Circolo Stampa Pordenone. Gli artisti partecipanti sono: Gian Maria Accusani (voce), Mauro Corona (voce), Massimo De Mattia (flauto, flauto basso, ottavino), Michela Grena (melodica), Luca Grizzo (percussioni, rumori), Paolo Parigi (bnatteria), Gian Maria Accusani (voce), Roberto “drumo” Vignandel (batteria), Carla Manzon (voce), Paolo Mizzau (armoniche), Elisa Tassan Caser (voce), Davide Toffolo (voce e disegni), Fabio “MisSxoX” Zigante (chitarra), Massimo “Adolph” Nutini (voce, acoustic guitar), coro I fantasmi diretto da Michela Grena. L’anteprima del 26 dicembre vedrà sul palco Michela Grena, Flavia Quass, Bruno Cesselli, Nicola Barbon. Mauro Da Dalto, Pier Gaspardo, coro I Fantasmi e, come ospiti, alcuni degli artisti che hanno partecipato alle registrazioni. COOP ARBOREA Festa di compleanno per i 60 anni Foto di Marta Mereu Certo nel 1956, quando ad Arborea caricarono sui camion le prime bottiglie col latte delle mucche allevate nella terra della bonifica, mai avrebbero pensato che sessant’anni dopo il latte uscito da quelle stalle, col marchio della 3A, sarebbe arrivato persino nei supermercati dei lontani paesi asiatici.“Allora si mangiava polenta e niente, ma spesso anche niente e polenta”, ha ricordato Valter Vettore, il decano dei presidenti della cooperativa 3A, in un breve amarcord nel padiglione della Fiera di Arborea, dove oggi i 246 soci della coop si sono ritrovati per questo compleanno speciale. Un giorno di festa, con tanto di torta, dopo mesi di paure per quel prezzo ballerino del latte, che dondola spesso verso giù e che solo di recente ha ripreso a salire. Un giorno Primo piano ACI di festa, anche dopo discussioni accese sul futuro prossimo della cooperativa, che ha rinunciato ad acquistare le terre della Società bonifiche sarde e momentaneamente messo da parte il progetto per la produzione di metano liquido dai reflui delle stalle. Ma è stato un giorno di festa, appunto, una festa più che meritata per uomini e donne abituati a mettere la sveglia alle quattro del mattino, anche il giorno di Natale. E dunque festa sia. Auguri a quanti hanno fatto grande una cooperativa che ora si raffronta da pari con i principali gruppi nazionali. Il suo futuro è soprattutto nell’internazionalizzazione, nel grande mercato senza confini, ha detto il presidente Filippo Contu parlando davanti ai soci, al direttore Francesco Casula, al management e a quanti ogni giorno nello stabilimento di Arborea lavorano per garantire le produzioni di qualità. I vecchi presidenti, i suoi predecessori, lo hanno ascoltato con attenzione quando ha sottolineato una delle principali chiavi del successo: la cooperazione, lo stare insieme nel fare impresa, ciò che è mancato a tante altre intraprese in Sardegna. E anche i vecchi presidenti, dall’alto della loro saggezza hanno dato una chiave di lettura. Plinio Magnani, che poi vecchio non è, ha sottolineato che l’azienda ha puntato su “una filiera controllata e gli allevatori soci lo hanno potuto fare cambiando i loro metodi di lavoro”. Paolo Cenghialta, invece, ha detto che “un lavoro di grande storia è stato quello della realizzazione dello stabilimento”. E poi Valter Vettore, il decano appunto, che ha evidenziato “la “passione e la qualità della produzione”, grazie alle quali si è riusciti a crescere “raggiungendo alti livelli produttivi e non solo”.Vettore ha voluto evidenziare come la 3A di Arborea sia riuscita a salvaguardare la cooperazione dal sistema industriale e dalla politica, un aspetto virtuoso del passato, negli anni più difficili. Insomma, insieme si è più forti e si vince. Ad Arborea è bene che lo ricordino non oggi, giorno di festa, ma soprattutto domani, quando il cammino riprenderà tra una mungitura e l’altra. Nel suo intervento Gianni Sardo, presidente della Cooperativa produttori Arborea (ortofrutta e comparto carni), ha sottolineato il lavoro dell’azienda nella valorizzazione delle produzioni di tutta la filiera con i servizi per chi produce, individuando nel modello coo- Legacoop Settori perativo un “sistema valido anche in altri comparti come ortofrutta e carne, creando un’associazione tra Op”. Per il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Arborea, Luciano Sgarbossa, “il modello cooperativo è vincente e premiante – ha detto -: le banche di credito cooperativo come quella di Arborea investono nel territorio”. La cooperativa 3A Latte Arborea ha 246 soci e fattura circa 150 milioni di euro. Leader in Sardegna può contare su un sistema produttivo che conta ben 40 mila mucche. La coop lavora 200 milioni di litri di latte esclusivamente sardo, valorizzando circa il 90% di prodotto. Opera anche nel comparto caprino con la controllata Fattorie Girau. Fonte http://www.linkoristano.it/prima-categoria/ 2016/12/17/sessantanni-la-3a/#.WFpIslPhDIU COOP CHICO MENDES Alla 20 edizione del Banco di Garabombo a Fino all’8 gennaio a Milano c’è la 20esima edizione del Banco di Garabombo, il tendone natalizio del commercio equo e dell’economia solidale organizzato dalla cooperativa Chico Mendes Altromercato, da Radio Popolare e dalla cooperativa Librerie in piazza. L’iniziativa, dal 2012 riconosciuta come ‘Manifestazione tradizionale Milanese’ e patrocinata dal Comune di Milano, conta ogni anno oltre 60mila visitatori in uno spazio di 450 metri quadri, il più grande ne Il Banco di Garabombo sin dal 1997 offre alla città un’occasione per trasformare gli acquisti natalizi in gesti concreti di costruzione di un’economia più giusta e sostenibile per le persone e per l’ambiente: eccellenze del commercio equo, prodotti da terreni confiscati alle mafie e fatti in carcere, oltre a cibo biologico, di filiera corta, da cooperative sociali italiane. Pane, frutta, salumi e formaggi a km zero, pasta, olio e vino anti mafia, biscotti, dolci e magliette fatti in carcere, panettoni, torroni, caffè, cioccolato e spezie dal Sud del mondo, ceramiche, abiti, borse, bijoux e prodotti cosmetici naturali ed equosolidali. Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 COPMA “La voce della fratellanza”, per Natale 1.000 ricariche telefoniche lazionale, un problema che incide sulla coesione sociale delle nostre comunità». Legacoop Estense ha contribuito alla realizzazione del progetto di solidarietà, coordinando le realtà del territorio coinvolte dall’iniziativa: Caritas Diocesana di Ferrara e Comacchio, associazione Viale K, Gruppo Locale Monsignor Filippo Franceschi, Emporio Solidale Il Mantello, Coop Sociale Camelot, cooperativa Matteo 25, Istituto Don Calabria Città del Ragazzo, Udi Ferrara, Asp Ferrara. COOP LA ESSE Mille ricariche telefoniche per chiamare le persone care durante le festività. Per il terzo anno “La Voce della Fratellanza”, l’iniziativa di solidarietà promossa da Copma – cooperativa attiva nel settore della sanificazione, dell’igiene ambientale e della manutenzione del verde – darà un valido sostegno alle persone della nostra provincia che si trovano in condizioni di povertà. «Povertà non è solamente la difficoltà a soddisfare bisogni primari, ma spesso significa anche solitudine e isolamento» afferma Alberto Rodolfi, presidente di Copma. «Con questo gesto di solidarietà, – prosegue Rodolfi – vogliamo dare un piccolo sostegno a chi, per condizioni di vita, soprattutto in questo momento dell’anno ha bisogno di un gesto di cura e vicinanza». Copma ha scelto di coinvolgere associazioni e cooperative che operano a sostegno delle persone in difficoltà e che si occuperanno di distribuire le schede telefoniche a chi, tra i propri assistiti, ne abbia effettivo bisogno. Come novità di quest’anno, tra i beneficiari ci sarà anche l’Emporio Solidale Il Mantello, che inserirà le ricariche telefoniche tra i beni a cui gli utenti avranno accesso gratuitamente. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Ferrara. «Ringraziamo la cooperativa Copma – conclude il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini– per aver scelto, attraverso la solidarietà di un gesto concreto, di tenere alta l’attenzione sul tema della povertà re- Primo piano ACI Ottavo pranzo solidale “A Natale… stai con noi!” “A Natale… stai con noi!” è il titolo dell’iniziativa organizzata dalla Cooperativa sociale La Esse, all’ottava edizione, in calendario proprio per domenica 25 dicembre: la comunità di Treviso festeggerà con un pranzo solidale nel grande salone della Pro Loco di Sant’Angelo (via Papa Leone III). I commensali, circa centocinquanta, saranno persone in situazione di fragilità, cittadini e famiglie con l’obiettivo di trascorrere una giornata diversa e speciale e di vivere un’opportunità di incontro e solidarietà. L’appuntamento, sostenuto da numerose associazioni, gruppi e volontari, vede il contributo della Città di Treviso, la collaborazione della Pro Loco di Sant’Angelo e della Caritas Tarvisina, e la partecipazione di alcune aziende del territorio. Il pranzo solidale coinvolgerà per tutta la giornata un gruppo di oltre 50 volontari che si occuperanno del servizio ai tavoli, del trasporto delle persone non autosufficienti e dell’animazione per bambini. L’organizzazione della festa ha visto il gruppo di lavoro - composto da operatori sociali, cittadini e da persone che vivono in situazioni di fragilità -, riunirsi e incontrarsi per curare i diversi aspetti dell’evento, dalla logistica all’allestimento fino alla composizione del menù. Un’occasione dunque di parità e di incontro tra chi non si conosce o fa parte di realtà diverse. Legacoop Settori «Il nostro obiettivo è di accogliere le persone in situazione di difficoltà economica o sociale, sole o con problemi personali e familiari – commenta Simone Schiavinato, responsabile del settore accoglienza e inclusione della Cooperativa La Esse – perché possano vivere serenamente una giornata così carica di significato come il Natale ». Nel dettaglio, il programma prevede alle ore 12 l’aperitivo, poi il pranzo. La festa proseguirà con un pomeriggio di musica, animazione e la consueta tombola finale. Le iscrizioni si stanno raccogliendo in diversi luoghi della città, con la collaborazione del centro d’ascolto di Caritas, della mensa comunale e i dei dormitori per i senza dimora del Comune di Treviso. VIRTUALCOOP Partecipa all’iniziativa “Il mio Dono” Virtual Coop fino al 16 gennaio 2017 partecipa all’iniziativa “Il Mio Dono” promosso dalla rete di solidarietà di UniCredit. Si può andare sul sito: www.ilmiodono.it/it, cercare la cooperativa e votarla attraverso la propria e-mail e/o i propri profili Facebook, Twitter o Google +. Se si hanno più indirizzi e-mail e/o più profili social si potranno effettuare più voti, in modo da aumentare le probabilità di partecipare alla ripartizione finale dell’importo destinato alla donazione. Per chi volesse, il voto può essere accompagnato da una donazione di qualsiasi importo, considerato però che se l’importo è pari o superiore a € 10, il voto vale quadruplo… Spargete la voce e fate votare anche i vostri amici e parenti. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 21 OSSERVATORIO SWG I ceti dimenticati Non li vediamo apparire spesso nelle elezioni politiche. Sovente stanno a casa. Li abbiamo visti spuntare fuori al referendum e spingere la vittoria del “no” in modo deciso. Li abbiamo scorti nelle diverse competizioni locali, quando hanno garantito, al sud, una base elettorale ampia ai Cinque- stelle, mentre al nord hanno rivolto maggiormente la loro attenzione verso la Lega. Stiamo parlando dei ceti bassi del nostro Paese. Quelli che nella sbornia della società smart, dell’economia 4.0 finiscono nel dimenticatoio, rubricati come un retaggio del passato politico, di cui interessarsi solo quando serve andare a caccia di qualche voto. Stiamo parlando di quasi un terzo degli italiani, cui si devono assommare quote del ceto medio che hanno perso il proprio status. Un bacino consistente del nostro Paese che si è accresciuto negli anni, se pensiamo che nel 2002 il 70% degli italiani si definiva appartenente al ceto medio e oggi siamo scesi al 42%. Conoscere, capire, analizzare l’ethos che alberga nei ceti medio bassi del Paese, è strategico per qualunque progetto politico per il futuro dell’Italia. Se osserviamo il quadro distinguendo tra ceti medio-alti e medio-bassi, possiamo scoprire due universi distinti. Per fare alcuni esempi, il disgusto e la rabbia sono i sentimenti che dominano nei ceti più bassi. L’attesa, invece, è dei più agiati e benestanti così come la fiducia, bassa per tutti, è una prerogativa esclusiva dei ceti abbienti. Nemmeno le strade per cambiare il Paese sono omogenee tra i diversi segmenti sociali. Per i ceti privilegiati la via delle riforme è quella maestra, mentre per i ceti medio bassi, quelli colpiti dalla crisi, quelli più rabbiosi e delusi, la via è ben altra ed è quella del cambiamento radicale, del far saltare il banco, della scelta “rivoluzionaria”. Il quadro politico che si è aperto in queste settimane può essere l’occasione per rimettere al centro una nuova visione del futuro che non parli solo ai mercati, ma consideri, tra le priorità, la messa in campo di opzioni e scelte per una crescita equa ed equilibrata della nostra società. NOTA INFORMATIVA: Indagine realizzata da SWG. Sondaggio cawi nazionale su 1.500 italiani svolto tra il 14 e il 15 dicembre 2016. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio