Io sono questo Un “percorso ginnico per la

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Io sono questo Un “percorso ginnico per la
Io sono questo
Un “percorso ginnico per la mente”, così Sandrine Nicoletta ha definito Io sono questo, il suo
intervento a Nole Canavese. Costituito da una serie di iscrizioni inserite lungo i bordi di una strada
sterrata tra l’abitato e il torrente Stura di Lanzo, invita gli occasionali passanti a riflettere sul proprio
livello di percezione dell’ambiente. Il percorso, in quindici stazioni, attraversa per circa un
chilometro e mezzo un tratto di campagna con macchie di bosco. Superata la camionabile utilizzata
per lo spostamento dei carichi di ghiaia legati alle attività estrattive presenti nella zona, sfocia,
proprio come una corrente, su una radura di ciottoli e argilla, al limitare dello straordinario – nel
senso etimologico del termine - geosito della “foresta fossile”. C’è silenzio. - È silenzio? - Posso
provare stupore anche se conosco già questo luogo? - So di che verde sono queste foglie? Me lo
ricorderò per sempre? – Sento la mia mano sinistra dall’interno? - In che senso gira il pianeta (e
io con lui)? sono alcune delle frasi incise sui cartelli di legno, sulle pietre e sui tronchi trasformati in
sedute, come un commento a margine del percorso, la chiosa di un andare che si vorrebbe lento,
vigile, assorto, secondo una strategia che è propria dell’approccio dell’artista: “Ogni volta che mi
reco in un posto nuovo”, dice, “trascorro molto tempo a osservare l’ambiente: Ascolto i miei
attraversamenti dello spazio. Sto ferma e sento tutto ciò che si muove intorno: il luogo, le persone”.
Sulla falsariga dei percorsi “vita”, programmi di attività motorie da svolgersi in mezzo alla natura
con l’ausilio di attrezzi o esercizi a corpo libero suggeriti da apposite istruzioni, Sandrine Nicoletta
introduce una serie di esercizi che orientano l’attenzione degli individui sullo spazio circostante e la
propria relazione con esso, mediante una segnaletica “attenzionale” che sovverte i parametri della
percezione organizzata del territorio che il suo prototipo suggerisce. Invitando l’occasionale
passante a compiere questi esercizi, lo induce alla pausa - un tema che da sempre interessa l’artista,
declinato in passato con la creazione di isole in vari materiali - lo invita alla distrazione dai percorsi
mentali consueti, ne ridesta i sensi logorati dall’abitudine chiedendogli di concentrarsi intorno a
questioni perlopiù di natura ontologica. Realizzate con materiali locali, legno di castagno e pietra di
fiume, le stazioni si confondono tra gli elementi del paesaggio, veicoli di un discorso che si spande
sottovoce.
L’invito “alla riflessione e alla riscoperta del contatto con l’ambiente naturale nel rispetto dei suoi
equilibri, dei suoi ritmi, delle sue voci e dei suoi silenzi”, come lo ha definito Antonella Pogliano,
responsabile dei Servizi di Educazione Ambientale dell’Ente Parco La Mandria, è il punto di
partenza del progetto, nato in relazione alla politica comunale di valorizzazione dell’area
naturalistica che si estende dal centro urbano alla sponda fluviale. La collocazione di Nole tra due
parchi naturali - La Mandria e la Riserva Naturale Orientata della Vauda - la presenza nel suo
territorio della Zona di Salvaguardia della Stura, che interessa una parte dell’antico “bosco
planiziale ripariale” in cui è compresa la foresta fossile, un giacimento di alberi risalenti al Pliocene
medio che si estende per due chilometri nell’alveo del torrente1, ha creato le condizioni per la
creazione di Io sono questo, alla luce delle azioni di riqualificazione avviate dagli amministratori.
L’elaborazione del progetto è andata di pari passo con un processo di messa a punto che ha visto il
concorso di più attori, a partire dal Sindaco Roberto Viano e dai membri della giunta comunale2,
quale espressione delle istanze di una “comunità concreta” per usare un’espressione cara ad
Adriano Olivetti3. Passata nella seconda metà del XIX secolo da borgo agricolo a sede di
manifatture e tessiture, Nole deve ancora oggi parte della sua economia ad attività industriali e
all’estrazione di vari materiali dall’alveo della Stura. La “riappropriazione sensoriale” dei luoghi
che Sandrine Nicoletta ha attivato accompagna la prospettiva della restituzione di equilibrio ad un
territorio in parte compromesso da fenomeni di incuria e dall’utilizzo sussidiario alle attività
produttive. Operazione che, nello specifico significa conferire una rinnovata centralità alle aree
rurali. Il primo segnale di un processo volto ad attivare fenomeni di cura e a incrementare la
fruizione pedonale e cicloturistica della zona, un tempo molto frequentata per le escursioni e la
balneazione, anche con l’integrazione del tracciato nel sistema locale di piste ciclabili, compreso
nell’anello della ciclostrada provinciale della Stura di Lanzo e del Banna. Io sono questo mira
inoltre a rendere accessibile la foresta fossile, già oggetto in sponda orografica destra, meno
antropizzata, di attività di educazione ambientale a cura dell’Ente Parco la Mandria, anche dalla
sponda sinistra.
Noti fin dall’Ottocento agli abitanti della vicina borgata Grange di Nole come materiale da ardere,
la “foresta fossile” viene ufficialmente scoperta nel 1985. Si tratta di una estesa ceppaia “in
posizione di crescita” di Glyptostrobus Eeuropeus, una conifera estinta, paragonata al cipresso
calvo o alla sequoia, risalente a un periodo stimato tra 2,3 e i 3,6 milioni di anni fa. Ma è solo la
devastante esondazione del 2000 a conferire al sito l’assetto più evidente dalla sua scoperta,
mettendo ulteriormente in luce l’importanza del ritrovamento. Le considerevoli dimensioni del
giacimento, in cui si registra la presenza di numerose altre specie vegetali proprie delle paludi
costiere (memoria di un tempo in cui questi luoghi si trovavano a poca distanza dal mare), e l’età,
ne fanno il più importante geosito del Piemonte e dell’intera Pianura Padana4. Non serve essere
esperti paleontologi per farsi catturare da questo luogo, formidabile tarsia di argille policrome e
tronchi brunastri ridisegnata ogni giorno dal flusso impetuoso delle acque, qui di un celeste quasi
marino. Il senso di incertezza che la sua visione suscita, immagine di struggente bellezza la cui
delicata e transitoria natura invita a una riflessione sulla precarietà degli equilibri naturali e del
nostro essere al mondo, riecheggia nelle parole scelte da Sandrine Nicoletta per la sua
interrogazione ai viandanti. È un tema che attraversa tutto il suo lavoro e costituisce il principale
motivo ispiratore di Io sono questo.
Nel 2002, per iniziativa dell’Ente Parco La Mandria, si costituiva il gruppo di studio “Foresta
Fossile”5 con l’obiettivo di approfondire le conoscenze scientifiche relative all’area e promuoverne
la conoscenza. Tuttavia un recente documento, dell’11 ottobre 2006, Programma per lo studio
scientifico, valorizzazione e conservazione della foresta fossile del torrente Stura di Lanzo, redatto
dal Professor Edoardo Martinetto, Docente di Paleontologia dell’Università degli Studi di Torino6,
principale studioso della foresta fossile, rileva come “la maggior parte dei visitatori dei sito
paleontologico di Grange di Nole se ne allontana con l’impressione che non sia adeguatamente
valorizzato e che meriterebbe una maggiore attenzione. (…) pare quindi necessario”, continua
“imporre una svolta agli interventi per la fruibilità, la salvaguardia, lo studio e la valorizzazione del
sito, che rappresenta senza ombra di dubbio un valore aggiunto per il territorio”. Tale programma
rientra nel Piano Integrato per lo Sviluppo Locale Valorizzazione dell’ambito della Stura di Lanzo
del Parco La Mandria da poco approvato dalla Regione Piemonte7, finalizzato alla “tutela e
sviluppo della rete ecologica che innerva l’ambito”. Nella sintesi si legge: “Poiché la rete ecologica,
di cui si tratta, ha una rilevante valenza paesaggistica in sé e per le bellezze naturalistiche e storiche
che attraversa, la sua tutela, riqualificazione e sviluppo possono tradursi in opportunità per quelle
forme di turismo interessate alla fruizione ambientale e culturale, e, conseguentemente, per le
attività economiche che possono servire servizi ai visitatori”8. Il recente Piano Regolatore Generale
di Nole, varato nel novembre 2006 istituisce quali aree di salvaguardia naturale con relativi vincoli
in particolare l’asta fluviale della Stura di Lanzo, la fascia di rispetto della Cappella di San Vito - un
luogo di culto rurale il cui nucleo originale risale al XVI secolo, che ospita le annuali celebrazioni
del Santo - e le aree destinate alla costituzione del Parco delle Vaude. Alla luce di queste
considerazioni, Io sono questo può quindi leggersi nel quadro di un più ampio sistema territoriale di
interventi nella direzione dello sviluppo turistico cui il PISL fa riferimento e del contributo alla
corretta fruizione di aree ancora relativamente inesplorate. In questa logica è nata la collaborazione
con l’Ente Parco la Mandria in occasione dell’inaugurazione di Io sono questo, tenutasi in
concomitanza con la Giornata Europea dei Parchi il 28 maggio 20069.
Ma l’azione del LAP non si ferma alla creazione di un itinerario per una fruizione consapevole del
territorio e di un sito di alto interesse ambientale e scientifico. Il luogo individuato per l’inizio del
“percorso ginnico per la mente”, Località Amianto, prende il nome dal vicino stabilimento Bender e
Martiny per la filatura e la tessitura dell’amianto, attivo dalla fine del XIX secolo agli anni ottanta
del XX, retaggio di una storia, neanche troppo lontana, di industria “pesante”, soprattutto in termini
di conseguenze sulla popolazione – Nole ha il triste primato di luogo in cui fu utilizzato per la prima
volta il termine “asbestosi” per le affezioni polmonari da amianto 9. L’accesso al percorso
fronteggia un lungo edificio, oggi disabitato, che ne ospitava gli operai, noto con l’eloquente
appellativo de La Miseria. Collegarlo alla foresta fossile, dove nei sedimenti di un passato assai più
remoto riposano gli embrioni di un prossimo futuro, equivale a ricucire due luoghi, e due tempi,
simbolici dell’identità di Nole, con incredibile densità. Senza dimenticare le intenzioni dell’artista:
“Non dare mai a nessun tipo di pubblico una risposta ma solo suggestioni. Ognuno deve fare le
proprie scelte”10.
NOTE
1
La Zona di Salvaguardia della Stura di Lanzo è stata istituita con legge regionale nel 1993 e tutela la ricca fascia
fluviale in corrispondenza della foresta fossile soprattutto in sponda destra orografica, dove sono presenti rare specie di
fauna e flora.
2
Dal 2004 Nole è amministrata dalla lista Progetto per Nole. L’azione del LAP è stata discussa e sviluppata
nell’ambito di una serie di riunioni con il Sindaco Roberto Viano, Il Vicesindaco Luigi Menichino, gli Assessori
Gianluigi Ballesio, Daniela Cantatore, Angela Cometto, Giovanni Crosetto, Ciro Sorrentino e seguita in particolare
dall’Assessore alla Cultura, Associazioni, Comunicazione Crosetto e dal Consigliere Ciro Spinella, che hanno gestito le
fasi di realizzazione del progetto di Sandrine Nicoletta. La fase di start-up ha visto coinvolto l’ex Assessore Piero Beria.
3
Sul concetto di “comunità concreta” e sulle forme di autogoverno locale secondo Adriano Olivetti si veda: A. Olivetti,
Città dell’Uomo, (1960), introduzione di G. Berta, prefazione di G. Pampaloni, Edizioni di Comunità, Torino, 2001
4
Sulla foresta fossile di Nole di veda, in particolare, di E. Martinetto e T. Farina, La Foresta Fossile del Torrente Stura
di Lanzo, Ente Parco La Mandria, Torino, 2005. Tale pubblicazione ha inaugurato la collana divulgativa I Quaderni de
La Mandria.
5
Al gruppo di studio “Foresta Fossile” aderiscono il Dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Torino, Il
Museo Regionale di Scienze Naturali, il Settore Pianificazione Aree Protette della Regione, il CNR – Istituto di Ricerca
per la Protezione Idrogeologica di Torino e la Provincia di Torino – Progetto Geositi.
6
Il Programma è stato redatto con il contributo di Domenico De Luca, Elena Ferrero, Marco Giardino e Luigi Perotti.
7
Lo schema definitivo del Bando regionale sui “Programmi Integrati per lo Sviluppo Locale” (PISL) per gli anni 20052006 è stato approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 50-14980 del 7 marzo 2005. I finanziamenti sono
stati approvati con deliberazione 7-1019 del 10 ottobre 2005. La graduatoria definitiva dei progetti è pubblicata nella
deliberazione 52-5731 del 16 aprile 2007.
8
Sintesi del programma integrato di sviluppo locale, “Valorizzazione dell’ambito della Stura di Lanzo” (art. 4 comma 8
del bando), in Bando regionale Programmi Integrati per lo sviluppo Locale della Regione Piemonte, 2005.
9
L’inaugurazione di Io sono questo si è svolta il 28 maggio 2007, in concomitanza con la Giornata Europea dei Parchi
in collaborazione con l’Ente Parco La Mandria, che ha messo a disposizione materiali informativi e documentari un
servizio di guide scientifiche per i visitatori. Nell’occasione è stata predisposta sul territorio dall’Amministrazione una
specifica segnaletica di localizzazione del progetto del LAP e della “foresta fossile”. Nel corso della giornata inaugurale
era disponibile un servizio gratuito di noleggio biciclette. L’evento si è avvalso della collaborazione dell’ATL 3
Agenzia Turistica Locale del Canavese e Valli di Lanzo.
10
Il termine “asbestosi” per definire la patologia polmonare causata dall’esposizione all’amianto si trova nella tesi di
laurea del Dottor Castagneri di Nole Canavese, discussa a Torino nel 1910 e riferita a una lavoratrice nolese, Caso
mortale di asbestosi polmonare complicata da tubercolosi, in: Dipartimento di Prevenzione, Servizio Prevenzione e
Sicurezza Ambienti di Lavoro, Centro di Documentazione sui Rischi e Danni da Lavoro (a cura di), Patologie da
Amianto, rapporto breve n. 52, 14/2001, Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche, Civitanova Marche, 9 agosto
2001.
1
Da: Sull’orlo dei precipizi, intervista a Sandrine Nicoletta di F. Ventrella e I. Gianni, in
Sandrine Nicoletta è nata ad Aosta nel 1970. Vive tra Londra e Bologna.
Realizza installazioni, performance, video, interventi incentrati sulla “condizione psicofisica
dell’uomo e l’analisi del suo rapporto con gli spazi che attraversa”, sui concetti di equilibrio e di
limite. Nel 2000 ha preso parte all’International Program on Public Art all’Università Paris 8 di
Parigi, dove, tra il 2003 e il 2004 ha frequentato il programma di specializzazione sonora all’Ircam
del Centre Pompidou. È stata selezionata in vari programmi di residenza tra i quali il World Views,
al World Trade Center di New York nel 2000, il Keum River International Art Symposium a
Kongju in Corea nel 2001, l’International Open-Air Expressions, alla Tokyo Denki University nel
2003. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre in gallerie e musei. Tra le più recenti
Ouverture nello spazio Ex-Eggs di New York nel 2005, Frame. A Selection of Italian Artists al
Gertrude Contemporary Art Spaces di Melbourne e La magnifica ossessione al MAN di Nuoro nel
2006, Poi piovve sopra a l’alta fantasia al Museo Marino Marini di Firenze nel 2007. Ha allestito
varie mostre personali, due delle quali alla Galleria Maze di Torino nel 2003 e nel 2006.
Sandrine Nicoletta
Io sono questo, 2006
percorso ginnico per la mente
legno, pietra, quindici elementi, varie misure
fornitura legno: Segheria Tortonese Stefano, Nole
lavorazione elementi in legno: Enrico Brunati – Sole d’Arte, Ciriè
posa in opera: Cooperativa sociale Dalla Stessa Part, Ciriè
contributi e collaborazioni: Ditta Semes Calcestruzzi, Ciriè per la fornitura delle pietre, Impresa
Edile Carlo Finato, Nole, per il trasporto, ATL 3, Agenzia Turistica Locale del Canavese e Valli di
Lanzo, Ente Parco Regionale La Mandria.
pannello introduttivo realizzato a partire dalla fotografia aerea fornita dal Servizio Cartografico
della Provincia di Torino.