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1,00 www.friulisera.it ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 VOGLIAMO LA VERITA’ FR I U LISE RA aderisce all’appello della sorella di Giulio Irene Regeni che chiede che non cali l’oblio sulla fine del giovane ricercatore. CERCIVENTO. L’incidente in un bosco demaniale dove lavora una azienda boschiva tolmezzina Muore boscaiolo in Carnia L’uomo è stato colpito dalla caduta di un pesante tronco che l’ha schiacciato | P. 08 | UNITÀ D’ITALIA SPECIALITÀ FVG FESTA DELLA REPUBBLICA È ANCHE NELL’AUTONOMIA SPECIALE DEL FVG | P. 0 7 | NAZIONALE DI CALCIO Dal 21 al 24 marzo Udine “si tinge” d’azzurro u COPPE DEL MONDO A Udine, nella Sala del Popolo di Palazzo d’Aronco, sarà possibile vedere con i propri occhi le Coppe fino a oggi conquistate dalla Nazionale italiana di calcio: in esposizione quelle del 1934, 1938, 1982 e l’ultima, quella vinta nel 2006 da Marcello Lippi. |P. 12| NASCE RETE CONFIDI NORDEST COMITATO REFERENDUM UNA REALTÀ DA 200 MILIONI DI GARANZIE PER LE IMPRESE 300 firme contro il Ddl Boschi u Presentata oggi nella sede della Regione Fvg di Trieste, ReteConfidi Nordest, realtà che aggrega i Confidi di Trieste, Gorizia e Pordenone, Congafi Industria e Finreco. |P. 06| u NASCE a Udine un comitato per votare No alla riforma approvata dal Senato e voluta dal Governo Renzi, e considerata antidemocratica. |P. 09| 2 ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 MAIL [email protected] PRIMO PIANO FEBBRI ELETTORALI CANDIDATURA. Prima la rottura della Meloni, il leader della Lega “strappa” a Torino Giustizia malata Salvini novello “cavaliere” la destra a gravità leghista Verdini, finta condanna in attesa della prescrizione. Saltano gli accordi con Forza Italia, il Carroccio cerca di isolare Berlusconi u Il senatore Denis Verdini è stato condannato a due anni (pena sospesa) per concorso in corruzione relativamente alla vicenda degli appalti per la ristrutturazione della Scuola dei Marescialli di Firenze. Lo hanno deciso i giudici della VII sezione del Tribunale di Roma. Il senatore era presente in aula al momento della sentenza. Il pm Ilaria Calò, dopo una requisitoria di circa due ore, aveva chiesto per Verdini proprio la condanna a due anni che è stta accolta dal giudice. Il procedimento che vede imputato il senatore è stato stralciato dal processo principale, che ha già visto la condanna in via definitiva di Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Fabio De Santis, ex provveditore alle Opere pubbliche della Toscana, l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e il costruttore Riccardo Fusi. "Siamo molto delusi dalla sentenza. Il reato è destinato a prescriversi entro l'estate, il che costituisce un limite alla nostra difesa nel giudizio d'appello”, hanno commentato gli avvocati Franco Coppi e Marco Rocchi, difensori di Denis Verdini. u Torino come Roma. Sempre più complicato il panorama del centro destra, il giorno dopo la sua discesa in campo che ha scompaginato le carte su Roma, Giogia Meloni torna a spiegare la sua scelta e racconto di sperare ancora in una ricucitura con il Cavaliere. Intanto Matteo Salvini ribadisce il suo sostegno all'ex ministra dicendosi convinto che con lei ci sia la possibilità di vincere, una mossa che appare più anti Berlusconi che pro Meloni. Tanto che perfino Umberto Bossi esce dal torpore del suo esodo forzato e bacchetta Salvini sulla sua slealtà verso Berlusconi e l'ex leghista Tosi si propone anche lui per Roma. Ma poi ecco che l'asse Fratelli d'Italia - Lega va in scena anche a Torino con l'annuncio del commissario piemontese di Fratelli d'Italia, Andrea Delmastro Delle Vedove che chiosa: ”Serve un centrodestra diverso e con la Lega Nord lo stiamo delineando per dare finalmente una alternativa al potere del centrosinistra a Torino: una alternativa che non può passare per la figura di Osvaldo Napoli". "Serve un centrodestra diverso e con la Lega lo stiamo delineando per dare finalmente una alternativa al centrosinistra a Torino. Presenteremo una lista che rappresenta questa ansia di rinnovamento". Insomma fuori Berlusconi e i berlusconiani dal centrodestra. Ovviamente la mossa torinese non era frutto di scelte locali ma di una MATTEO SALVINI. Aspirante leader globale bemn indirizzata nota dell di Matteo salvini che intravede la possibilità di auto incoronarsi gran mogol del centrodestra più o meno unito: "Osvaldo Napoli non è un candidato valido, si è perso troppo tempo. Se Berlusconi non vuole politici, ma imprenditori e professionisti, per me la persona giusta è il notaio Alberto Morano". Così il segretario leghista ha scaricato il candidato sindaco di Torino di Forza Italia, Osvaldo Napoli, ex parlamentare azzurro e attuale sindaco di un piccolo comune del To- rinese, Valgioie. "Noi della Lega non imponiamo nulla a nessuno, ma per adesso non vedo alternative. Napoli è un ottima persona, non il candidato migliore". Poi il leader del Carroccio allarga il discorso: "I giochi ormai sono fatti anche a Roma: abbiamo in campo i migliori candidati che potevamo trovare, come Parisi a Milano e Meloni a Roma. Adesso si incomincia a lavorare pancia a terra ma siamo ancora disponibili ad accogliere chi ci vuole seguire. Forza Italia, se cambia idea, ben venga. I nostri candidati devono avere come priorità la sicurezza, perché una cosa è certa: gli italiani vogliono vivere in città sicure". "Mi dispiace di avere un po' litigato, in questi giorni, con Silvio Berlusconi. Dovevo andare a Canale 5, domani mattina - rivela Salvini ma adesso mi hanno detto di non andare. A Berlusconi avevo chiesto di candidare persone nuove, pulite ma lui fa fatica a capire come questo sia importante. Pazienza, vuol dire che per ora andiamo da soli dove necessario". MAIL [email protected] ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 3 ARGOMENTI DEL GIORNO EDITORIALE. Il silenzio è d’oro, ma molti non resistono... .......................................................................................................................... ... ... GAETANO SPATARO ... [email protected] . Per qualche strana e insondabile ragione i nostri rappresentanti politici quando si recano a qualche convegno si comportano esattamente come fanno i pescatori quando descrivono la loro giornata lavorativa agli amici al bar: straparlano. L’ultimo della serie (per oggi) è stato nientemeno che il nostro ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, che al termine di un incontro organizzato dallo Iai (Istituto Affari Internazionali), ha dichiarato pomposamente: «La spesa italiana è stata tagliata di 25 miliardi, abbiamo tagliato talmente tanto che è difficile tagliare oltre, ora lo sforzo è sulla qualità dei meccanismi di spesa. È stato molto di moda dire che la spending review non esiste; è una moda che non condivido semplicemente perché non è vero». Tutti potremmo benevolmente credergli, se non fosse che il resto delle fonti ci dicono esattamente il contrario. A partire dalla madre di tutte le fonti, in materia economica: l’ultimo bollettino della Banca d’Italia, infatti, ha annunciato che il debito pubblico ha toccato per l’ennesima volta un nuovo record, sforando quota 2.200 miliardi. Questo a fronte di un aumento delle entrate tributarie. Un film trito e ritrito, purtroppo, che non combacia con l’idilliaca versione proposta da un pacioso Padoan. Ancora più divergente la versione fatta da un altro autorevole personaggio in campo economico: il presidente della Corte dei Conti, Raffele Squitieri all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Davanti a una pletora di aspiranti magistrati contabili, Squitieri ha fatto un quadro della situazione tutt’altro che incoraggiante, definendo la spending review: «Un parziale insuccesso, determinato da una conoscenza non ottimale delle diverse categorie di spesa». Come se non bastasse la implicita accusa di “pressappochismo”, ha rincarato la dose precisando che: «Il contributo al contenimento della spesa non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività». In altre parole, si sta procedendo a tagli “feroci” ai servizi pubblici piuttosto che a riduzione degli sprechi. Due accuse talmente gravi che basterebbero a chiedere le dimissioni dell’attuale esecutivo, ma potremmo accontentarci di molto meno... Un richiesta di chiarimenti da parte del governo, per esempio, farebbe sorgere una piccola speranza che le micidiali dichiarazioni di Squitieri non sono corrette e sono pronti, documenti alla mano, a dimostrare le proprie ragioni. Purtroppo nulla di tutto questo è avvenuto e, come sempre accade, Renzi & C hanno preferito ignorare il tutto sperando di minimizzarne gli effetti. Ritornando sul vizietto dei ministri di straparlare, Padoan nella stessa giornata è riuscito a dichiarare al giornalista di turno che: «A Shanghai durante l’ultimo G-20 sono stato tempestato di domande sul Jobs act dal mio omologo cinese. È una riforma che funziona e vogliono adottarlo anche loro». Un paio di giorni fa l’Istat aveva dichiarato un crollo delle assunzioni a gennaio dopo la fine degli sgravi fiscali, con buona pace del Jobs act. Il silenzio è d’oro. ROMA Dopo i litigi nei partiti Virginia Raggi è favorita Campidoglio a 5 stelle la possibilità è concreta Alcuni sondaggi la danno prevalere anche sul Giachetti ........................................................ ... ... NOSTRO SERVIZIO ... . La querelle di queste ore nel centrodestra per la candidatura a sindaco di Roma sta avendo grande attenzione mediatica. Meno ma comunque sempre in testa ai servizi dei Tg e quanto avviene a sinistra del Candidato Pd Giachetti, ma c'è un candidato, anzi una candiodata di cui si parla poco eppure sono in molti a pensare che sarà lei il prossimo sindaco di Roma parliamo di Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle. Non solo i numeri dicono che ha buone possibilità di vincere, ma anche la confusione nel centrodestra che arriverà alla urne con almeno tre se non quattro candidati e quella nel centrosinistra dove Giachetti non è a sua volta candidato unico. Sinistra Italiana infatti, che comprende Sinistra Ecologia Libertà, ha presentato un suo candidato autonomo, Stefano Fassina, mentre l’ipotesi della candidatura dell’ex ministro Massimo Bray, che avrebbe potuto trovare il sostegno unitario dei partiti e dei movimenti alla sinistra del PD, non si è concretizzata, ma non è ancora chiaro se Ignazio Marino deciderà di presentarsi di nuovo o meno. Insomma per dirla chiaramente un vero casino. Così Virginia Raggi che ha quella piccola macchia di nome “Previti” (nel cui studio svolse il praticantato legale) nel suo curriculum, sembra essere una scelta apprezzabile, tanto che perfino l'Economist di lei ha parlato positivamente. Ma c'è di più, poco più di una settimana fa, l’istituto di ricerca Index Research ha realizzato un sondaggio per il programma Piazza Pulita di La7: i dati dicono che al primo turno Virginia Raggi è in vantaggio sugli altri candidati con il 33 per cento dei voti, Roberto Giachetti, candida- L:125.86pt A:105pt Foto : Da trattare : 1703-P03-Quo-Pri_A01_5904 3_F02* CANDIDATA M5S Virginia Raggi to del Partito Democratico, è fermo al 30 e Guido Bertolaso, che ormai è sostenuto solo da Forza Italia, è al 15. Nell'indagine manca la novità Meloni, scesa in campo da poche ore, ma in ogni caso al ballottaggio stando così gli schieramenti dovrebbero andare Raggi e Giachetti con una vittoria finale della prima, accreditata del 55 per cento contro 45 per cento di Giachetti. Dicendo che l'affidabilità dei sondaggi è quella che è e che la percentuale degli indecisi è molto alta appare comunque chiaro che Virginia Raggi potrà giocare la sua sfida almeno alla pari con gli altri. Ma cerchiamo di capire meglio chi è questo possibile sindaco di Roma. Virginia Raggi ha vinto le votazioni online del Movimento Cinque Stelle ottenendo il 45,5 per cento dei voti, 1.764 in tutto, certo non molti ma comunque tanti per gli standard del M5s. Raggi ha 37 anni, è nata e cresciuta a Roma, nel quartiere San Giovanni, e poi a 26 anni si è trasferita nel quartiere Ottavia, nella periferia nord. Si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Roma Tre ed è specializzata in diritto d’autore, proprietà intellettuale e nuove tecnologie. Nel 2007 è stata nominata Cultore della Materia presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. Ha fatto volontariato in alcuni canili della città, ha creato alcuni Gruppi di Acquisto Solidale e ha cominciato a fare politica con il Movimento 5 Stelle nel marzo del 2011 (ha dichiarato che in passato ha sempre votato per partiti di centrosinistra). Nel 2013 Raggi è stata eletta consigliere comunale con 1.525 preferenze occupandosi soprattutto di scuola e ambiente, tessendo buone relazioni con i consiglieri di opposizione, soprattutto il Sel, e con il mondo delle associazioni che operano nel sociale. Queste relazioni fanno pensare perfino che in caso di ballottaggio con Giacetti molti a sinistra potrebbero preferirla al candidato del Pd ormai sempre di più percepito in quanto renziano, come uomo di centro più che di sinistra. PUBBLICAZIONE IMMAGINE PER ERRORE Ci viene segnalato dall’azienda Biohaus di Tavagnacco che sul nostro supplemento “Abitare” è apparsa una fotografia di loro proprietà. Ci scusiamo con l’azienda sopracitata per l’inconveniente, specificando che la foto in questione circola su Internet in maniera anonima (senza cioè indicazioni sulla proprietà) in decine di siti e blog. Questo però non ci esime da fare le scuse che rinnoviamo. FRIULISERA - EPAPER l DIREZIONE E REDAZIONE: VIA PIER PAOLO PASOLINI 2, 33040 PRADAMANO (UD) TEL. 0432 1847695 - WWW.FRIULISERA.IT - [email protected] - [email protected] N° ISCRIZIONE R.O.C.: l DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO FOLISI l UFFICI DI CORRISPONDENZA: ROMA 069291973, MILANO 0221118502 l CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: SMA SRLS, VIA SELVUZZIS 53 33100, UDINE TEL. 3318179155 - [email protected] l REG. TRIBUNALE: UDINE, N° 2 DEL 06/02/2015 l RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI (D. LGS. 30/06/2003 N. 196): FABIO FOLISI l VERSIONE DIGITALE: PROVIDER: ONE.COM, KALVEBOD BRYGGE 24 DK-1560 COPENAGHEN V, DANIMARCA l TIPOGRAFIA SPECIALI: MEDIASTAMPA S.R.L. VIA DEL LITOGRAFO 4 BOLOGNA. TEL: 03928288201 4 ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 MAIL [email protected] CRONACA IL CONSUMO REALE u I DATI A livello del consumatore, lo spreco procapite in Europa e Nord-America è circa 95-115 kg/ab/anno; nell’Africa sub-Sahariana e nel Sud-est Asiatico tale valore è di circa 611 kg/ab/anno (FAO). Una differenza abbissale che vale più di molti discorsi e rende palese la disuguaglianza 56% dello spreco nei Paesi sviluppati; il 44% nei Paesi in Via di Sviluppo EFFETTI SUL CLIMA u Riducendo della metà la percentuale di cibo sprecato, si taglierebbero del 7,5% le emissioni di gas metano, che riduce lo strato d’ozono. LO STUDIO. Test sulle famiglie condotto nel 2015 da Waste Watcher con l’Università di Bologna Analisi sugli sprechi alimentari bocciati sia l’Italia che l’Europa Gli sprechi alimentari, in Italia, costano tredici miliardi di euro l’anno, molto di più del previsto La maggior parte degli italiani pensa che sia un problema grave, ma sono virtuosi solo a parole .......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... . u Secondo la FAO, produciamo già una volta e mezzo la quantità di cibo necessaria a sfamare gli abitanti della Terra con una dieta adeguata e nutriente. Come è possibile, dunque, che una persona su sette soffra la fame dato che sul nostro pianeta circa un miliardo di persone non mangia a sufficienza? Ovviamente non esiste un unica risposta, tuttavia quella che certamente ha un pesa determinante è lo spreco alimentare. Il quadro internazionale non è buono: circa 1/3 della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano si perde o si spreca lungo la filiera alimentare (dati FAO 2011). La “civile” ricca Europa partecipa non poco a questa sagra dello spreco Sempre secondo dati Fao, si calcola che nel mondo si gettino il 30% dei cereali, il 45% della frutta e verdura, il 30% del pescato, il 20% della carne, il 45% del tuberi e radici e il 20% dei prodotti lattiero caseari. In pratica tra i 1000 e i 2600 miliardi di dollari, se si considerano anche i costi “nascosti” e i conflitti che nascono per il possesso della terra e le lotte per il cibo. Anche la “civile” Europa partecipa abbondantemente a questa sagra dello spreco. Ogni anno infatti in UE si getta via 90 milioni di tonnellate di cibo che fra l'altro vanno ad aggravare un altro capitolo legato alla questione, quello dei rifiuti. In realtà sulla questione non siamo per fortuna all'anno zero, vi è una consapevolezza diffusa e dettata dal buon senso che ci dice che bisogna evitare di sprecare cibo e su questo è difficile trovare voci con- SPRECHI. Alimenti in pattumiera trarie, una consapevolezza che rispetto a qualche anno fa, ad esempio in Italia è decisamente aumentata. Ma consapevolezza a parte ancora molto c'è da fare. Questo emerge tra l'altro leggendo il Rapporto 2015 Waste Watcher, dove ci sono i primi dati assoluti (malgrado nel resto d'Europa sia una policy), dei 'diari di famiglia' un test preciso che indica la misura quali-quantitativa dello spreco ad ogni pasto. Ecco così che spreco reale e spreco percepito non coincidono. Proprio alla luce di questo primo test infatti, condotto nella primavera 2015 da Waste Watcher con la validazione scientifica dell’Università di Bologna – Distal, è possibile affermare che lo DATI FAO u Circa 1/3 della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano si perde lungo la filiera alimentare. Il valore economico del cibo sprecato a livello globale si aggira intorno ai 1.000 MLD di dollari/anno e sale a circa 2.600 MLD di dollari se si considerano alcuni dei costi «nascosti» legati all’acqua e all’impatto ambientale. Nella filiera agricola globale si spreca il 32% produzione agricola (510 mln di t), il 22% post in fase di raccolta e immagazzinaggio (355 mln di t), l’11% a livello di industria alimentare (180 mln di t), il 13% a livello distribuzione (200 mln di t) e più di 1/5, ovvero il 22% a livello di consumo domestico (345 mln di t). spreco di cibo domestico reale e’ circa il 50% superiore allo spreco percepito e dichiarato nei sondaggi. Ne deriva che gli italiani sprecano effettivamente circa 13 miliardi di euro ogni anno con il cibo buttato nella pattumiera di casa. Il Rapporto 2015 Waste Watcher si sofferma sui comportamenti degli italiani e registra che: un italiano su 2 compila una lista della spesa per prevenire lo spreco e l’eccesso di acquisto (51%). Si tratta della medesima quantità di intervistati che attribuisce lo spreco domestico all’eccesso di cibo acquistato (46%). Rilevante il dato degli italiani che dichiarano di non gettare in automatico il cibo scaduto, ma di voler assicurarsi che sia davvero andato a male: sono l’81%, 4 su 5 italiani. E ancora: 3 italiani su 4 fanno la spesa al supermercato, e ben 9 italiani su 10 dichiarano di consultare abi- tualmente l'etichetta dei cibi acquistati. Ma i ricercatori si sono chiesti anche come si comportano gli italiani nello specifico davanti a precisi quesiti di comportamento. La percentuale degli italiani che chiede o auspica di ottenere una doggy bag al ristorante per non sprecare il cibo che avanza: si tratta del 30%, 1 italiano su 3. Il rapporto rileva anche l’aumentata sensibilità degli italiani per il tema spreco alimentare in rapporto all’impatto ambientale: quasi un plebiscito, 9 italiani su 10 finalmente mettono in relazione spreco di cibo e danno ambientale, altrettanto (oltre il 90%) per la richiesta di affrontare già da studenti il tema dell’educazione alimentare, come un vero e proprio insegnamento da impartire sui banchi di scuola, analogamente all’educazione civica. Auspicio per ora disatteso dalle linee direttrici della #buonascuola che non ha introdotto focus specifici sull'educazione alimentare. Ma non è tutta colpa della famiglie disattente, anche se queste hanno un ruolo determinante. In Europa si calcola che il 39% dello spreco alimentare è dovuto alla trasformazione industriale, il 14% alla ristorazione, il 5% alla distribuzione e il 42% al consumo domestico. Ricapitolando il risultato globale dello studio questo conferma le grandi diseguaglianze presenti nel pianeta, quelle che oltre alle guerre spingono milioni di persone alle migrazioni. A livello del consumatore infatti , lo spreco procapite in Europa e Nord-America è circa 95-115 kg/ab/anno; nell’Africa sub-Sahariana e nel Sud-est Asiatico tale valore è di circa 6-11 kg/ab/anno (FAO). Una differenza abbissale che vale più di molti discorsi e rende palese come le questioni devono essere affronbatte sia nelle poltiche planetarie ma anche nei comportamenti individuali. MAIL [email protected] ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 5 ECONOMIA L’ANALISI. Quali conseguenze dal ritorno dei controlli ai confini Un’Europa senza Schengen flash l’inizio della fine dell’Eu(ro) Padoan: tagli da 25 mld, di più non si può Solo per l’Italia si stima un danno compreso tra 5 e 10 mld ............................................................ ... ... GAETANO SPATARO ... [email protected] . u Il ripristino dei controlli ai confini, motivato dal tentativo di arginare la pressione migratoria dei profughi ai confini, determinerebbe conseguenze nefaste, sia in termini politici che economici. Dal primo punto di vista, segnerebbe, di fatto, la fine del trattato di Schengen sulla libera circolazione di uomini e mezzi all’intero dell’Unione, vanificando l’esistenza stessa dell’Europa unita. Dal punto di vista meramente economico, il danno sarebbe altrettanto grave: solo per l’Italia si stima pari a 5/10 miliardi di euro l’anno, la forbice varia a seconda dello scenario più o meno ottimistico ipotizzato. Tale cifra, fatta dal Cgia di Mestre, è la somma dei danni prodotti in vari settori collegati. Vittima predesti- CONFINI. Triste ritorno dei controlli con filo spinato al seguito nata di tale evento sarebbe senza dubbio il settore dell’autotrasporto. Con un deciso aumento dei tempi per l’ingresso e l’uscita alle frontiere, infatti, il prezzo delle merci trasportate aumenterebbe di conseguenza, determinando una reazione a catena “perniciosa”: diminuzione del potere d’acquisto e dei consumi interni. I soli costi derivanti dall’aumento dei prezzi sarebbero pari a 4,9 (scenario prudente) o 9,8 (ipotesi pessimistica) miliardi di euro l’anno. Altro settore colpito sarebbe quello del turismo, soprattutto trasfrontaliero. Tempi di attesa più lunghi possono demotivare i turisti a superare i confini per brevi periodi di villeggiatura. Il danno per la nostra bilancia turistica, stimato in 200/450 euro. All’elenco si aggiungono altri 50/100 milioni per i costi extra dei lavoratori trasfrontalieri. «Senza l’accordo di Schengen – conclude il segretario della Cgia Renato Mason – l’Europa non sarebbe più la stessa e non potremmo più parlare di mercato unico. In buona sostanza ritorneremmo indietro di 20 anni». La fine dell’Euro sarebbe una logica e quasi inevitabile conseguenza. SPENDING REVIEW BOERI. Buste arancioni FISCO In arrivo le buste color arancione u «Ad inizio aprile cominceranno ad arrivare nelle case di 7 milioni di lavoratori le “buste arancioni” dell'Inps che conterranno l'estratto conto contributivo e una simulazione della loro pensione». Lo ha annunciato il presidente dell'Inps, Tito Boeri. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con Agid, ha spiegato, che permetterà di raggiungere chi non dispone di un collegamento a internet, invitando queste stesse persone a munirsi di spid, il codice o pin unico per accedere ai vari servizi disponibili on line. Secondo Boeri: «Se la flessione in uscita per le pensioni fosse fatta subito con la legge di Stabilità 2017 andrebbe di certo bene». © Sandrigo Ingross srl via Che Guevara n.5, Z.A. Aquileia (ud) tel. 0431/919665 - fax 0431/919675 [email protected] u «La spesa italiana è stata tagliata di 25 miliardi, abbiamo tagliato talmente tanto che è difficile tagliare oltre, ora lo sforzo è sulla qualità dei meccanismi di spesa. È stato molto di moda dire che la spending review non esiste; è una moda che non condivido semplicemente perché non è vero». Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un convegno sull'Europa. In tema di Unione bancaria, ha affermato che: «Si tratta dell’elemento più importante sul tavolo dell’Ecofin e dell’Eurogruppo e dovrà essere trattato nei prossimi mesi». Il ministro Padoan, al termine dell’incontro, ha raccontato un episodio recente riguardante il Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro adottata dal Governo Renzi. «A Shanghai durante l’ultimo G-20 sono stato tempestato di domande sul Jobs act dal mio omologo cinese - ha detto - È una riforma che funziona e vogliono adottarlo anche loro». MAIL [email protected] ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 6 ECONOMIA LA PRESENTAZIONE. L’unione di 5 Confidi: Trieste, Gorizia, Pordenone, Confgi e Finreco Nasce ReteConfidi Nordest una realtà a favore delle pmi Cciaa di Udine L’UCRAINA SI PRESENTA ALLE PMI DEL FVG Soddisfatto il vice presidente Bolzonello: «Aspettiamo l’unione regionale» u Presentata oggi nella sede della Regione Fvg di Trieste, ReteConfidi Nordest, realtà che aggrega i Confidi di Trieste, Gorizia e Pordenone, Congafi Industria e Finreco. Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello e i vertici dei soggetti che hanno dato vita all’inedita aggregazione. CONFIDI NORDEST. ReteConfidi Nordest ha generato una realtà aggregata di notevole importanza, che comprende complessivamente circa 10.000 imprese per quasi 200 milioni di euro di garanzie in essere. Tra gli obiettivi dichiarati quello di diventare un punto di riferimento nel rapporto con gli Istituti bancari per agevolare l'accesso al credito e ottenere condizioni più vantaggiose e come soggetto in grado di fornire servizi e consulenza per quanto concerne contributi e misure regionali ed europee. I COMMENTI. Il vice presidente Bolzonello, ha espresso un commento favorevole: «Un passaggio fondamentale per dare competitività al sistema Friuli Venezia Giulia. Cinque Confidi L’INCONTRO. Antonio Paoletti , Sergio Bolzonello e Franco Rigutti che si uniscono per creare il maggiore depositario di concessioni di garanzie regionali rappresenta un elemento determinante per dare alle imprese, in particolare a quelle di minori dimensioni, maggiori possibilità di accesso al credito». La dimensione raggiunta dal nuovo Confidi ne aumenta anche L’ANNUNCIO. Serracchiani ha confermato che manca davvero poco: “È momento storico” il prestigio e il ruolo nei confronti delle autorità preposte, tra cui la Regione. Lo stesso Bolzonello ha confermato: «Questa nuova realtà diventa un interlocutore privilegiato per le politiche del credito della Regione e si inserisce nell'opera che questa Amministrazione sta portando avanti di razionalizzazione e aggregazione. Esistono ancora altre realtà in questo settore ed è sicuramente pensabile arrivare a un unico sistema di garanzie del Fvg, ma questo è già un momento importante». Il presidente del Comitato di indirizzo di ReteConfidi Nordest Antonio Paoletti, aggiunge: «I Confidi sono riusciti a supportare, anche grazie al sostegno della Regione, le imprese nel momento della crisi. Con questo nuovo soggetto intendiamo accompagnare gli imprenditori in questa fase che guarda alla ripresa». «È opportuno mettere insieme esperienze e competenze in un momento in cui l'accesso al credito rimane ancora un problema, seppure meno stringente rispetto a qualche anno fa» ha concluso Franco Rigutti, presidente di Confidi Trieste, promotore di ReteConfidi Nordest. © G.S. Prosegue la attività di incontro fra aziende italiane e quelle di altri paesi promossa dalla Cciaa di Udine. L’ultima tappa di oggi è stata l’Ucraina, una ventina circa le aziende del Fvg che hanno partecipato all’incontro operativo organizzato cal Consolato Onorario dell’Ucraina svoltosi ieri nella sede dell’ente camerale udinese. Nell’incontro sono state evidenziate una serie di opportunità e di sviluppo, a partire dall’apertura del collegamento aereo tra Venezia e Ucraina, indispensabile per l’avvicinamento dei due Paesi. È stato presentato poi OpenGateItaly, strumento romosso e supportato dal Consolato Onorario di Ucraina e dall’ Ambasciata di Ucraina in Italia per agevolare la collaborazione tra i due Paesi, e ancora il processo di accesso ai fondi messi a disposizione dall’Ue. Il console Toson ha evidenziato come «questo sia il momento in cui l’Ucraina è consapevole di dover ripartire, ripartire da zero come unica via possibile e praticabile dopo questi anni difficilissimi». MODEFINANCE. Lo spin-off dell’Ateneo di Trieste ha dato B+ Il Piano regolatore del Porto Rating made in Fvg per Trieste l’attesa è alla fine Barilla è promossa u «Entro metà aprile sarà pronto il piano regolatore del porto di Trieste, atteso da decenni». Con questa dichiarazione resa oggi dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, si sta per concludere una procedura iniziata quasi due decenni orsono. La Serracchiani, in qualità di governatrice della Regione, ha partecipato alla sottoscrizione di un protocollo d'intesa sulla bonifica delle aree degradate, alla presenza dei tre sindaci interessati (Roberto Cosolini, Nerio Nesladek e Sandy Klun) e dal commissario dell' Autorità portuale, Zeno d'Agostino, parte attiva nella gestione dello scalo giuliano. «Con questo accordo verrà costituito uno specifico fondo attraverso l quale verranno finanziati gli interventi di mitigazione e di compensazione ambientale, quindi di sostenibilità, all'interno non solo del porto ma anche delle aree industriali», ha aggiunto Serracchiani. «Si tratta di un momento storico straordinario, estremamente importante - ha aggiunto Serracchiani -. Erano 18 anni che attendevamo questo momento e ormai è questione di giorni, manca una delibera, che faremo a breve, delle direzioni infrastrutture e pianificazione ed ambiente e poi il decreto del presidente della Regione di approvazione del piano rego- latore». «Ormai il grosso è fatto. Noi - ha concluso la presidente della Regione - siamo particolarmente soddisfatti anche perché c'è stata una fortissima accelerazione nell'ultimo anno». XXX. Xxx u L’agenzia triestina di rating modeFinance ha assegnato a Barilla Holding SPA un rating di livello B1+. Il giudizio, il primo sulla multinazionale italiana del settore alimentare da parte di modeFinance, esprime una buona capacità di ripagare i propri debiti finanziari con una lieve dipendenza rispetto al cambiamento di fattori macroeconomici avversi. Secondo i parametri di modeFinance, il livello B1+ è inquadrato in una scala di valori compresa tra la lettera D, che denota l’incapacità di far fronte ai propri impegni finanziari, e il livello A1. Spin off dell’Università di Trieste e con sede nell’Area Science Park di Trieste, modeFinance nasce dall’in- tuizione di due accademici, Mattia Ciprian e Valentino Pediroda, di utilizzare i Big Data all’analisi finanziaria: modeFinance si configura pertanto come la prima agenzia di rating “Fintech” in Europa. Nello specifico il giudizio evidenzia, durante tutto il periodo considerato (2012-14), che Barilla Holding Spa ha valori soddisfacenti sia in termini di solvibilità che di redditività, nonché un basso indebitamento finanziario. Il leverage complessivo si è attestato a un valore di 1,71 nel 2014, basso per il settore, il che dimostra che la società è finanziata soprattutto con capitale proprio. Inoltre il patrimonio netto di gruppo è in crescita grazie anche al consolidamento degli utili (+2%). 7 ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 MAIL [email protected] REGIONE TRIESTE. Lungo e accorato discorso della Serracchiani di fronte alle molte autorità Il Fvg festeggia l’Unità d’Italia la specialità rafforza l’unione La giornata commemorativa del 17 marzo 1861 consolida l’identità nazionale u La giornata dell’Unità nazionale celebrata oggi a Trieste come e a Udine, è stata l’occasione per ribadire che la specialità della nostra regione rafforza il senso di appartenenza alla Patria e non certo il contrario. «L'Unità nazionale rappresenta un grande tesoro conquistato dalla fede e dalla lotta di generazioni di italiani, che spesso diedero la vita per il compimento dell'Italia come Stato indipendente, libero e democratico. Lungi dall'essere un rigido mantello che copre e appiattisce la Penisola, l'Unità d'Italia è viva perché ha imparato a valorizzare le tante differenze che ne compongono la ricca tessitura culturale, storica, socioeconomica e linguistica» ha affermato la presidente del Fvg, Debora Serracchiani, al termine della cerimonia di Alzabandiera che si è svolta nella centrale piazza dell’Unità a Trieste, per celebrare la proclamazione dell'Unità d'Italia, avvenuta a Torino il 17 marzo del 1861. La giornata è stata istituita con una legge dello Stato del 2012 con lo scopo di ricordare e promuovere, anche in ambito didattico nelle scuole, i valori di cittadinanza che sono alla base di una positiva convivenza civile, e di riaffermare e consolidare l'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica. «Il Friuli Venezia Giulia può confermare orgo- presentano il nostro futuro e il fatto che conoscano la Costituzione, l'Inno nazionale e la Bandiera e che sappiano quanto sia importante tenere unito questo paese, credo sia la lezione più bella». Nella conclusione del suo lungo discorso, un riferimento al capoluogo giuliano: «Ultima a ricongiungersi alla Madrepatria nel 1954, anche Trieste alza oggi il Tricolore e le note dell'Inno nazionale, proprio nella cornice della sua piazza dedicata all'Unità d'Italia». La cerimonia si è svolta davanti ad un picchetto d'onore interforze comandato dall'Esercito e composto dai militari del Terzo Genio Guastatori di Udine accompagnati dal coro dell'associazione Carabinieri di Trieste. © PIAZZA D’ITALIA. Frotte di bimbi hanno assistito alla cerimonia gliosamente i valori dell'Unità nazionale - ha aggiunto la presidente - e tiene in grande onore i simboli che solennemente la suggellano: l'Inno e la Bandiera tricolore. Il nostro vessillo è sempre alzato sui monumenti che qui ricordano il contributo di sangue offerto alla Patria e alla Libertà, anche oltre la fine del Secondo Conflitto Mondiale. La Specialità regionale è il peculiare valore aggiunto di responsabilità con cui la Regione rafforza il senso d'appartenenza». Tra i presenti, anche l sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, il sindaco di Muggia, Nerio Nesladek, la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat e il prefetto e commissario di Governo, Annapaola Porzio. Serracchiani, rimarcando la presenza in piazza di numerosi bambini, ha definito il fatto particolarmente significativo: «Essi rap- UDINE FIERE. Notevole l’interesse suscitato tra gli studenti per l’evento iniziato ieri Decima edizione per Young tra formazione e professioni u Ha preso il via ieri “Young - Salone delle professioni e della formazione al servizio delle nuove generazioni”, l’evento dedicato ai futuri studenti universitari organizzato presso gli spazi espositivi e congressuali della Fiera di Udine. L’evento, che si concluderà questo sabato, raccoglie l’offerta formativa in una novantina di incontri divisi in 4 mattinate. A testimonianza dell’importanza del servizio offerto, con ingresso gratuito, sono già oltre 2000 gli studenti pre-iscritti nelle settimane precedenti, a livello di istituto sono giunte 23 adesioni da Udine e 9 da Gorizia. L’approccio seguito dall’evento è improntato sulla concretezza, come conferma il presidente di Udine e Gorizia Fiere, Luisa De Marco: «I giovani sono sempre più informati e determinati a concludere al meglio il percorso formativo». Intesa unanime tra i partner dell’evento: Fondazione Crup, la Dirigenza dell’Ufficio scolastico Regionale, la Camera di commercio di Udine, l’Ateneo friulano e la Regione Fvg. L’assessore regionale, Loredana Panariti, a margine della presentazione, ha dichiarato: «La Regione ha rafforzato la sua presenza presentando non solo uno stand in cui il servizio Istruzione e Politiche giovanili, i Centri di orientamento regionale, l'Agenzia regionale per il lavoro e l'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiore, ma anche coordinando tre laboratori/incontri dedicati alle opportunità di lavoro in Italia e all'estero utilizzando i social network. Tutela ambientale CONFERMATI GLI IMPEGNI DI A2A SUL TERRITORIO La governatrice Serracchiani ha incontrato oggi Gianni Valotti, presidente A2A, la multiutility italiana, operante nei servizi ambientali e nel teleriscaldamento e nella fornitura di elettricità, gas e acqua. Scopo dell’incontro è stato quello confermare l’impegno dell’azienda per la tutela dell’ambiente. Nello specifico, è stato ricordato l'investimento sull'impianto DeNOx, che trasforma gli ossidi di azoto in vapore acqueo e azoto allo stato puro, abbattendo in maniera significativa le emissioni. «Altri impegni - ha reso noto Serracchiani - riguardano lo smantellamento dei serbatoi di olio combustibile non appena ci sarà l'autorizzazione della Regione e la trasformazione di una delle caldaie a gasolio in una caldaia a biomasse». Un esperimento, che secondo i vertici dell’azienda potrebbe portare ad una piccola rete di teleriscaldamento «che andrebbe ad interessare gli impianti industriali della zona abbattendo ulteriormente l’impatto ambientale». BILANCIO. Positivi tutti i settori, a partire da quello assicurativo Assicura Group 2015 risultati in crescita u Nel 2015, Assicura Agenzia ha superato la soglia di 1,1 miliardi di euro tra premi incassati e massa gestita, con oltre 200 mila polizze. A questo si affianca la gestione di oltre 142 mila clienti attraverso una rete di 3 mila intermediari assicurativi distribuiti tra le 70 banche aderenti sparse tra Fvg, Trentino e altre regioni d’Italia. «Questi risultati – sostiene il presidente di Assicura Group, Tiziano Portelli – ci individuano come uno dei maggiori intermediari operanti sul territorio nazionale e confermano il valore della scelta di costituire la holding per fornire a clienti e soci delle Bcc, di Confcooperative e agli iscritti a Confartigianato, soluzioni ai bisogni assicurativi, previdenziali e di risparmio, gestite per il tramite delle 2 società operative Assicura Agenzia e Assicura Broker, che possono contare su un organico composto da 45 professionisti». Solo in Fvg, sono stati incassati 100 milioni di euro di nuovi premi, con un aumento del 44%, molto superiore alla media nazionale. Il calo dei tassi ha favorito il collocamento di strumenti di investimento assicurativi (gestione separata +20%). 8 ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 MAIL [email protected] CRONACA CERCIVENTO. Un operaio è rimasto schiacciato da un albero Incidente sul lavoro muore sessantenne Il fatto intorno alle 17, inutili i soccorsi giunti da Tolmezzo ....................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... . u Un operaio di 60 anni, di origini bosniache, abitante a Imponzo, ha perso la vita attorno alle 17 in un incidente sul lavoro. Ancora non chiara la dinamica dell'incidente che vede sul posto per i rilievi i Carabinieri della Compagnia di Tolmezzo e i Vigili del fuoco. Si sa solo che l'uomo, dipendente di una ditta tolmezzina, era al lavoro nei boschi comunali intorno a Cercivento quando, per cause in corso di accertamento, è stato travolto e schiacciato da un tronco. L'uomo sarebbe deceduto sul colpo l'impatto con il pesante albero gli è stato fatale tantoo che sono stai inutili i tentativi di soccorso prestati dai sanitari del 118. Va detto che i Il lavoro in bosco è riconosciuto come uno dei più gravosi e pericolosi, essendo continuamente esposto a diversi rischi e a un’elevata probabilità di infortuni. Circa il 40% degli infortuni nel settore vede come causa agente il movimento o caduta di fusti, tronchi e rami, ed è questo quello che è avvenuto a cercivento, mentre il 30% è conseguenza diretta dell’uso della motosega o CANTIERE IN BOSCO. Alberi caduto altri utensili. Solo il 20% è dovuta a cadute o scivolamento dell’operatore. Percentuale ancora più bassa , 10%, è legata invece all’uso di trattori ed altre macchine. La gestione della sicurezza risulta quindi un'operazione complessa che necessità di essere gestita a vari livelli: dall’identificazione e valutazione dei rischi, alla pianificazione e organizzazione delle attività, all’adozione di tecniche di lavoro adeguate, dei FOTO DI REPERTORIO Diversi feriti FRONTALE SULLA PROVINCIALE 10 A FARLA DI MAJANO u Grave incidente nel pomeriggio a Farla di Majano. Secondo le prime notizie più persone sarebbero state coinvolte e ferite a seguito di uno scontro frontale fra auto. Sempre secondo quando si è saputo prima che andassimo in stampa alcuni dei feriti sarebbero gravi. L’incidente si è verificato all’imbrunire intorno alle 18.30 lungo la provinciale 1 nei pressi di Farla di Majano. Come accennato in apertura e secondo le prime testimonianze, si sarebbe trattato di uno scontro frontale tra due mezzi e una persona sarebbe rimasta incastrata fra le lamiere. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco mentre la centrale operativa del 118 ha fatto convergere diverse ambulanze. Fra i feriti, pare, anche anche un bambino in tenera età. Dei rilievi si stanno occupando i carabinieri. dispositivi di sicurezza necessari e di un piano per la gestione delle emergenze. Ovviamente su quanto accaduto oggi non vi sono elemnti, che verranno vagliti dagli investigatori, ma troppo spesso si assiste proprio nei cantieri all'apert all'improvvisazione confidanzo nell'esperienza dei lavoratori. Ma qualche volta qualcosa può anadare storta ed allora che vi siano dei margini di sicurezza sarebbe fondamentale. UDINE Urto tra auto: un ferito e altre due auto danneggiate u UDINE Nel primo pomeriggio di oggi, attorno alle 15.30, all’altezza dell’incrocio tra le vie Cadore e Leonardo da Vinci, due automobili si sono scontrate. Entrambi i veicoli, l’uno condotto da una donna di 45 anni residente a Udine e l’altro da un uomo di 47 anni anche lui residente nel capoluogo friulano, procedevano in transito lungo viale Leonardo da Vinci. In quel momento i due si trovavano nella corsia che porta su via Cadore: le due automobili, arrivate al numero civico 60, entravano in collisione. E’ rimasta ferita la conducente di un’auto, portata poi in ospedale per controlli. Nell’urto altre due vetture, già in sosta lungo la strada, hanno avuto dei danni. Le cause dell’impatto sono tuttora in via di accertamento da parte della Polizia di Udine. PALMANOVA L’episodio si è verificato più di un anno fa in piazza Grande Il segretario della Lega in Tribunale Nello specifico Morandini sarà processato per resistenza a pubblico ufficiale .......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Tra meno di un mese si aprirà, presso il Tribunale di Udine, un processo nel quale il comune di Palmanova ha deciso di costituirsi parte civile. Imputati saranno Souad Ouriarhni, gestore dell’osteria di Palmanova La Biele Ande, e Alberto Morandini, titolare della farmacia di piazza Grande e segretario della Lega Nord palmarina. Tutto risale a quanto accadde nel centro storico di Palmanova il 9 gennaio dell’anno passato. Proprio vicino a La Biele Ande, un’automobile stazionava ferma in piazza Grande: area che è pedonale e resta chiusa al traffico. A quel punto la Polizia municipale si è avvicinata per fare alcune verifiche: Souad Ouriarhni, lì presente, avrebbe insultato, a quanto riporta l’accusa, Paola Trinco, comandante della municipale, compresi il maresciallo e l’agente che si trovavano sul posto. Nel mentre anche Alberto Morandini è entrato nel diverbio: in particolare il politico ha cercato di portare via dalle mani dell’agente il blocchetto sul quale si registrano le note. Secondo l’accusa, Morandini gli avrebbe anche dato alcuni strat- PIAZZA Grande. toni, esibendo in seguito un comportamento minaccioso nei confronti dello stesso comandante. La citazione a giudizio è prevista per il 7 aprile prossimo: Souad Ouriarhni dovrà rispondere per l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale; Alberto Morandini, invece, sarà processato per resistenza a pubblico ufficiale. Per quest’episodio, perciò, il comune di Palmanova ha pensato bene di difendere l’immagine dell’amministrazione ed il lavoro dei vigili urbani in servizio presso il comune. Flash SENTIERO DI MONTAGNA Presentazione dei lavori per il ripristino u La conferenza stampa di presentazione di quelli che saranno i futuri lavori di ripristino del sentiero Battaglione Alpini Gemona è prevista domani, alle ore 10.45, presso il circolo unificato della caserma Di Prampero, che si trova in via Sant’Agostino 8 (dove ha sede il Comando Brigata Alpina Julia). L’iniziativa rientra nel progetto “Su pei monti” curato e promosso dall’associazione Mai Daur. MAIL [email protected] ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 9 CRONACA / Udine UDINE. Quasi 300 firme contro il Ddl Boschi voluto dal governo Renzi Referendum Costituzionale nasce il Comitato per il No Secondo gli oppositori, la riforma approvata dal Senato sarebbe antidemocratica demolirebbe la reale partecipazione, la rappresentanza politica e l’equilibrio tra i poteri .......................................................... ... ... LUCIA BURELLO ... [email protected] . u SARÀ un percorso impervio e tutto in salita quello intrapreso oggi dal neonato Comitato che, a Udine, si è costituito con l’urgenza di «salvare la nostra democrazia». In sintonia con il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, infatti, un’organizzazione che conta già quasi 300 persone ha iniziato un’azione di “proseliti” a favore del “No” al Referendum Costituzionale di autunno. E questo, in decisa contrapposizione al Ddl Boschi che, approvato dal Senato e voluto dal Governo Renzi, come ha sottolineato il portavoce del comitato, il giornalista Giampaolo Carbonetto «rischia di stravolgere la Carta fondamentale della Repubblica». Le questioni in discussione, infatti, sono le “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”. Sarà un fitto tour regionale, dunque, quello annunciato oggi nel Salone del Popolo in Comune dai firmatari del movimento referendario; una “crociata” ostica, dicevamo, perché certamente osteggiata dalle logiche del più forte, del potere e del profitto; ostacolata dalle propagande mediatiche in primis e, come alludono i componenti del comitato, certamente “pagate” da fazioni opulenti e arroganti che, grazie a discutibili maestri, hanno saputo ben affilare le armi. «Dire no significa impedire che ci vengano tolti i nostri diritti» Ma il consesso cittadino si affianca a moltissimi altri in Italia, Trieste compresa, tutti decisi a impedire, come ha sottolineato il capogruppo di Sel, Andrea Sandra, «lo stravolgimento in chiave autoritaria della democrazia in Italia; un dovere di ogni cittadino che sarà chiamato ad esprimersi. Si tratta di una nuova Resistenza - ha aggiunto il consigliere - incruenta e affat- to nostalgica. E non è nemmeno un dissenso a Renzi. Qui si tratta semplicemente di preservare un sistema di partecipazione democratica messo a rischio dal dilagante autoritarismo che attraversa l’Italia e l’Europa». Insomma, secondo Sandra “& co”, in nome di un falso efficientismo, si toglierebbe potere ai cittadini per consegnarlo all’oligarchia del governo e dei poteri economici. «Dire no - conclude - significa impedire che ci vengano tolti i nostri diritti». Me ecco, in breve, quali sono le argomentazioni del movimento: LE RAGIONI DEL NO: «Al contrario di quanto afferma Renzi - ha spiegato il Movimento il mutamento del Senato non diminuisce, se non marginalmente, i costi della politica, che più e meglio si potevano ottenere con siste- mi diversi e in campi meno delicati, non fa superare il bicameralismo e non semplifica l’iter legislativo, ma anzi rischia di complicarlo e allungarlo moltiplicando fino a dieci i procedimenti legislativi e, vista anche la scarsa chiarezza che balza agli occhi nella scrittura del testo dei nuovi articoli, non soltanto incrementa la confusione tra Camera e Senato, ma anche, esaltando un incombente neo-centralismo, crea conflitti di competenza tra Stato e regioni finendo per mettere in dubbio anche la specialità della nostra. Inoltre - continua il Comitato - la riduzione della partecipazione diretta da parte dei cittadini al divenire della democrazia e l’ulteriore affossamento del principio della rappresentanza politica appare evidente nella cancellazione dell’elezione diretta dei senatori che sarebbero tutti persone non elette per questa funzione e che già sarebbero sindaci o consiglieri regionali. L’intento di ridurre ancor di più la sovranità popolare e di allontanare ulteriormente i cittadini da qualsiasi momento di scelta effettiva è messo in luce anche dal fatto che è triplicato (da 50 a 150 mila) il numero di firme necessarie per i disegni di legge di iniziativa popolare, e che è portato a 800 mila (dalle attuali 500 mila) il numero delle firme necessarie per proporre un referendum abrogativo. Ne risulterebbe rafforzato, invece, il potere centrale a danno delle autonomie, sempre più private di mezzi finanziari». IL RISULTATO. «Se la riforma passasse - spiega l’organizzazione - sposterebbe l’asse istituzionale a favore dell’esecutivo e a scapito del potere legislativo. Questo dato di fatto è ribadito anche dal fatto che tutti gli effetti negativi della nuova Costituzione sarebbero moltiplicati e ingigantiti a dismisura dalla nuova legge elettorale, l’Italicum, già approvata, che può consegnare la sovranità assoluta anche a una ridotta minoranza elettorale che diventa maggioranza parlamentare alla Camera (che non vedrebbe ridotto il numero dei deputati e, quindi sarebbe ancor più preponderante rispetto al ridotto Senato) soltanto grazie al premio di maggioranza, e che così si impossesserebbe di tutti i poteri costituzionali mettendone, a voler essere ottimisti, fortemente a rischio l’equilibrio, perché metterebbe in mano alla falsa maggioranza, prodotta dal premio, gli organi di garanzia come il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, il Consiglio Superiore della Magistratura, tutti elementi decisivi per l’attuazione dei diritti e delle libertà assicurati dalla prima parte della nostra Carta fondamentale». Ma stando a quanto sostiene il comitato, sarebbe anche la stessa legittimità della riforma a essere fortemente in dubbio, sia perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale, il Porcellum, dichiarata incostituzionale, sia in quanto non è il frutto della volontà autonoma del Parlamento stesso, ma scritta sotto dettatura del governo lasciando troppi punti di oscura interpretazione e facendola approvare a colpi di maggioranza. «E a proposito di illegittimità, conclude il comitato - è democraticamente scorretto e istituzionalmente inaccettabile ciò che ha fatto l’attuale presidente del Consiglio, tentando di trasformare un referendum costituzionale in un plebiscito sulla sua persona. A noi interessa ben poco il futuro politico di Renzi, mentre interessa moltissimo l’avvenire democratico del Paese». IN CONSIGLIO IL SINDACO SI ERA IMPEGNATO A DIFFIDARE LA SOCIETÀ BIANCONERA DALL’USO IMPROPRIO DELLO SPONSOR, MA AL MOMENTO NIENTE DI FATTO Dacia Arena continua, tra media e documenti, a sostituire il nome Stadio Friuli il consigliere Pittoni: «Non è accettabile! Offende gli udinesi e il territorio» u DOPO il pandemonio scoppiato attorno all’insegna pubblicitaria Dacia Arena, affissa abusivamente sulle curve dello Stadio dalla Società Bianconera e già demonizzata dal Comune, resta il fatto del nome. Già il nome. Sì perché ascoltando la radio, i notiziari e leggendo i giornali, lo stadio Friuli viene ancora denominato Dacia Arena. Ricordiamo che al proposito, nell’ultimo Consiglio comunale, una mozione approvata dall’Aula invitava il sindaco Honsell a diffidare l’Udinese Calcio sull’illegittimo uso dello sponsor. Ma nulla pare sia accaduto. «Nonostante in consiglio comunale il sindaco si sia detto disponibile a farsi portavoce della nostra richiesta all'Udinese Calcio di ripristinare nella PITTONI Mario comunicazione i riferimenti allo Stadio Friuli, - interviene al proposito il consigliere della Lega Nord, Mario Pittoni - lascia perplessi la scarsa attenzione che Honsell insiste a mostrare sul fatto che il nome dello stadio non deve in ogni caso essere posposto a quello dello sponsor. Gli ultimi mesi – continua il consigliere - la promozione dello sponsor ha comportato la contemporanea cancellazione del nome dello stadio nei documenti della società. Non è accettabile! E non si tratta solo di recepire l'appello di tanti tifosi friulani a tutela di uno dei pochi riferimenti identitari rimasti, ma anche di salvaguardare quello che da tempo è il più efficace veicolo promozionale del Friuli a livello globale per export, investimenti e turismo». 10 ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 CULTURA / & MAIL [email protected] spettacoli VENZONE. Esposizione di scatti, in memoria dell’artista deceduto l’11 marzo scorso In mostra, Riccardo Viola flash fotografo dell'arte ferita CURIOSITÀ Arturo Toscanini e il Monte Santo Nel 1976 fu inviato sui luoghi del sisma dalla Società Filologica Friulana il suo reportage rivelò un grande artista al quale le istituzioni non rinunciarono .......................................................... ... ... GIANFRANCO ELLERO ... [email protected] . u UDINE, metà maggio 1976. Il Friuli è sconvolto dall'immane tragedia, e fra le colline moreniche ci sono frantumi di castelli e di paesi. La Società Filologica Friulana sa che in lacerti e frantumi sono finiti anche statue e affreschi, arredi sacri e documenti storici, chiesette votive e umili ancone, e che i beni artistici miracolosamente superstiti sono esposti ai furti e agli agenti atmosferici. Bisogna agire in fretta almeno per documentare lo stato di fatto, e la Società invia Riccardo Viola, un quasi sconosciuto fotografo di Mortegliano, in quel tempo, sui luoghi della tragedia. Il fotografo capisce che gli si chiede una missione speciale, perché alla Società interessa un inventario culturale, non una raccolta di scene “impressionanti” da pubblicare su pagine di cronaca: una missione non priva di rischi perché avrebbe dovuto lavorare anche fra pareti e soffitti pericolanti, e faticosa, perché avrebbe dovuto salire su mucchi di macerie. Riccardo partì dopo la vaccinazione e i prescritti permessi, e visitò Moggio, la Val di Resia, Vito d'Asio, Forgaria, Braulins, Osoppo, Venzone, Gemona, Artegna, CASTELLO DI COLLOREDO foto di Viola Prampero, Caporiacco, Colloredo di Monte Albano … e dopo alcuni giorni presentò alla Società un réportage straordinario in centocinquanta scatti. In tal modo Riccardo Viola, Uomo di molte virtù accuratamente nascoste perché fra esse c'era anche la modestia, si rivelò eccellente fotografo, e per più di quarant'anni ri- spose a ogni appello della Società che lo aveva per così dire adottato. Diceva di non essere un “creativo”, parlando di sé, ma soltanto un tecnico, appagato di compiere con professionalità il suo lavoro. La verità è che un fotografo è inevitabilmente creativo, anche quando sembra soltanto oggettivo, perché il “punto di vista” è dipenden- te, inevitabilmente dalla sua cultura e dalla sua sensibilità. E se si guarda con attenzione le fotografie del maggio 1976, si vede che rivelano anche il suo stato d'animo, non soltanto l'oggetto ritratto. Riccardo si era fatto una grande cultura artistica non sui banchi di scuola, che non poté frequentare in gioventù, bensì sul campo, come inviato di centinaia e centinaia di “spedizioni”, con puntate a Klagenfurt, Lubiana, San Paolo in Lavanttahl, Magdalensberg e dovunque lo avessero inviato la Società e altri enti culturali che lo ebbero come affidabilissimo e puntuale collaboratore: la Deputazione di Storia Patria per il Friuli, il Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, la Fondazione Crup, il Centro Friulano Arti Plastiche, la Provincia di Udine, la Provincia di Pordenone e molti Comuni. Congedandosi ottantenne dalla vita l'11 marzo scorso, in punta di piedi come era sempre vissuto, ha lasciato nelle mani di Renata, valente figlia d'arte, un grande archivio. Per ricordare la sua partecipazione alla tragedia del 6 maggio 1976 era più che giusto ricordarlo a Venzone il 6 maggio 2016 con una mostra realizzata dalla Società Filologica Friulana in collaborazione con il CRAF di Spilimbergo, proprietario dei positivi in esposizione. Testimonial della Festa della Letteratura e della Poesia di Duino, il vate ha tradotto in rumeno Deledda, Tozzi, Arslan e Campana Il poeta Stefan Damian legge i suoi versi DAMIAN Stefan u CASTELLO DI DUINO. E’ l'autore e traduttore rumeno Stefan Damian, docente di letteratura italiana all'Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca (Romania), il testimonial di quest'anno della Festa della Letteratura e della Poesia, in corso in questi giorni e che si concluderà domenica 20 marzo con le premiazioni del XII Concorso Internazionale di Poesia e Teatro “Castello di Duino”. Damian, che ha tradotto in rumeno opere di poesia e narrativa di grandi autori della letteratura italiana, come Grazia Deledda, Federigo Tozzi, Anna Arslan, Michele Prisco e Dino Campana, venerdì 18 marzo alle 18.30 all'Auditorium della Casa della Musica di Trieste proporrà un reading poetico incentrato sulla sua ultima fatica, la raccolta “Versi Smorti” (Nemapress, 2015). A proposito del suo rapporto con l'Italia e l'italiano, Damian racconta: «Vivere la cultura e specialmente la letteratura straniera è stato per noi, definiti in un preciso periodo storico "dell'Est" europeo un modello di "emigrazione" da uno spazio culturale considerato restrittivo, che ci privava delle opportunità di conoscere le culture occidentali. Per noi, romeni della Transilvania, che vivevamo “oltre cortina”, il Nord Italia ha sempre rappresentato un punto di riferimento, perché storicamente siamo vissuti per più secoli nello stesso impero austriaco, diventato poi austro-ungarico. I rapporti economici, sociali, politici e culturali hanno avuto una continuità che non si è limitata, dopo la Seconda guerra mondiale, a restare pura storia. In tutti questi lunghi anni, la cultura romena ha guardato oltre il confine e in primo luogo alle province italiane, che assomigliavano e ancora assomigliano alle nostre dal punto di vista della multietnicità e multiculturalità. Le minoranze etniche, linguistiche, culturali e religiose hanno rappresentato e costituiscono un patrimonio comune delle nostre province». u “La bacchetta di Arturo Toscanini sul Monte Santo” è il titolo della conferenza in programma a Gorizia, mercoledì 23 marzo alle 18, nella sala espositiva della Fondazione Carigo, in via Carducci 2. L’iniziativa rievoca i giorni dell’agosto 1917, in cui il Maestro Arturo Toscanini, su invito del generale Cascino, diresse sul Monte Santo, appena conquistato dall’esercito italiano, una banda militare che aveva l’intento di portare conforto alle truppe impegnate nei combattimenti sul fronte dell’Isonzo. TRADIZIONE La mostra degli scus a Cussignacco u Dalle bambole ai fiori, dalle “sporte” della spesa agli addobbi variopinti. L’arte della lavorazione del cartoccio del mais, sarà protagonista di una nuova mostra nei locali della 5^ circoscrizione, in via Veneto 164 a Cussignacco. L’esposizione sarà inaugurata sabato 19 marzo alle 10 e sarà aperta per tutto il fine settimana e fino a lunedì 21 marzo. MAIL [email protected] ANNO I N° 19 GIOVEDI 17 MARZO 2016 11 CALCIO UDINESE In vista della prossima partita col Sassuolo, il mister studia la squadra IL VESTITO GIUSTO ? ORA È DA SCOPRIRE Nelle esperienze di Catania, Lecce e Genova De Canio ha variato più moduli In quest’annata a Udine si sono provate parecchie soluzioni, presto sapremo .......................................................... ... ... LUCIANO PATAT ... [email protected] . È come quando si partecipa a una serata importante: ci vuole il vestito giusto. E anche l'Udinese, per centrare la salvezza senza troppi patemi, ha bisogno di un 'abito tattico' adeguato. Ma qual è l'assetto ideale per questa squadra? Mister Luigi De Canio, appena arrivato, lo ha precisato subito: “Dovrò valutare i giocatori in settimana e poi deciderò”. Dopo due giornate di allenamenti, improntati soprattutto sulla reattività e sul lato mentale, un po' alla volta il tecnico lucano comincerà a farsi un'idea più precisa ed a far vedere la sua mano, soprattutto tatticamente parlando. In questi mesi i bianconeri, sotto la guida di Stefano Colantuono, sono passati dal 3-5-2, quasi un 'marchio di fabbrica' a queste latitudini, al 4-3-3, tentativo estremo di raddrizzare una barca in balia dei marosi. Con il nuovo corso, le possibilità sono adesso le più disparate. De Canio, nelle precedenti esperienze, ha dimostrato di non essere fossilizzato su un unico modulo, cambiando spesso schieramento in base alla rosa a disposizione. A Catania e Lecce, per esempio, utilizzava prevalentemente il 4-3-3, mentre a Genova, sponda rossoblu, ha provato ad affidarsi sia al 4-4-2 che al 4-3-1-2, prima di terminare anzitempo la propria parentesi sot- I BIANCONERI in allenamento. L’ARBITRO. u SARÀ Marco Di Bello della sezione di Brindisi il direttore di gara di Sassuolo-Udinese, gara valevole per l'undicesima giornata di ritorno del campionato di Serie A. Sarà coadiuvato dagli assistenti Crispo e Valeriani, dal quarto uomo Giallatini e dagli addizionali Damato e Di Paolo. Ecco il bilancio con l’Udinese: 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. to la Lanterna. Quando ha allenato per la prima volta l'Udinese, vale a dire nella stagione 1999-2000, il mister materano ha puntato sul 3-4-3 di 'zaccheroniana memoria', ma anche sul 3-5-2. Insomma, dalla sua valigia possono uscire tante vesti differenti: il tecnico ha, infatti, già mostrato la giusta elasticità per adattarsi all'organico di cui disponeva di volta in volta. Che cosa si può prevedere per l'Udinese? Certezze non ve ne sono, ma è facile ipotizzare che una delle prime mosse sarà quella di rivedere l'assetto difensivo. Del resto, lo stesso De Canio l'ha PORDENONE I ramarri, dopo l’ultima sconfitta, vogliono ricominciare a fare punti IL PADOVA AL BOTTECCHIA LO STADIO È QUASI PIENO .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... . u Sarà uno stadio Bottecchia tutto esaurito per il big match. Sabato 19 marzo, alle 17.30, il Pordenone riceve il Padova per il big match di giornata e si prepara una grande cornice di pubblico per questo appuntamento. I neroverdi, reduci da uno stop che ha interrotto un lungo filotto positivo, provano a ripartire ospitando i veneti, in quella che è una delle partite di cartello della ventisettesima giornata del girone A di Lega Pro. Come accennato, i tagliandi disponibili per assistere al match sono in via di esaurimento: ancora pochi i biglietti disponibili in tribuna, 150 in Gradinata ospiti, alcune centinaia in quella dedicata ai locali. Per chi desidera assistere alla partita, resta poco tempo per riservarsi un posto. Mister Bruno Tedino e i suoi ragazzi, che da molte settimane viaggiano a grandi passi verso la vetta della classifica, vogliono riscattare il kappaò di Bassano, giunto su rigore. Ma il Padova, dal canto suo, non farà certo sconti. detto durante la presentazione: “La difesa a 3 è stata un caposaldo degli ultimi decenni”. Parole che hanno un indirizzo ben preciso. E’ facile pensare che si partirà da questo, magari affidandosi ad un assetto con un trequartista alle spalle di due punte. Il candidato più autorevole per ricoprire oggi il ruolo di suggeritore è il francese Cyril Théréau, che già ha interpretato con efficacia questo compito. In più, la sua freschezza atletica potrebbe assicurare un valido aiuto anche alla mediana. E’ pure probabile che De Canio possa affidarsi a un modulo che rappresenta un 'usato sicuro': non a caso le prime prove tattiche messe sul terreno di gioco durante l’allenamento sembrano andare proprio in questa direzione. Certo, nel mondo del calcio, lo sappiamo, le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Non ci resta che affidare al responso del campo la risposta definitiva. Allenamento TATTICA E TECNICA PER I BIANCONERI u BRUSESCHI Continua la 'cura' di Luigi De Canio. Oggi, seduta pomeridiana per l'Udinese, impegnata sui campi due e tre del centro sportivo Dino Bruseschi, 'colorato' ancora una volta da una buona cornice di tifosi. Dopo il lavoro sulla rapidità dei giorni scorsi, il tecnico ha organizzato la seduta di allenamento dividendo dapprima la squadra in due gruppi, uno composto dai difensori e l'altro da centrocampisti e attaccanti. Mister De Canio ha alternato il lavoro tattico a esercitazioni di tecnica e torello. La porzione finale della seduta è stata dedicata a una partitella a tutto campo su due tempi da 25 minuti. Anche oggi, come nei giorni scorsi, Guilherme ha svolto lavoro differenziato. L'Udinese, in vista dell'impegno di domenica a Reggio Emilia contro il Sassuolo, si allenerà nel pomeriggio di domani a partire dalle 15. Si sono viste le prime esercitazioni tattiche proposte dal mister materano. Probabile, per domenica, il ricorso a un 3-5-2 'abbottonato' per cercare di contenere le folate del Sassuolo, formazione che con il suo 4-3-3 gioca un calcio propositivo e votato all'attacco. L'Udinese, dopo il cambio di allenatore, è chiamata a una prova convincente per evitare di essere risucchiata ancora più in basso in classifica. APERTO 7 giorni su 7 EDICOLA-LIBRERIA - CARTOLERIA - SERVIZIO DI LAVANDERIA DROGHERIA - DETERSIVI ALLA SPINA - PICCOLA FERRAMENTA DISTRIBUZIONE BOMBOLE GPL ENI ANCHE A DOMICILIO SERVIZIO FAX E FOTOCOPIE B/N E COLORE - PAGAMENTO BOLLETTE STEMMA dei neroverdi. 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Un risultato eccezionale, che ha riempito d'orgoglio il presidente del Comitato regionale, Franco Fontana, tutto il direttivo e l'intero mondo friulano degli sport invernali. Un distacco minimo, quello patito da Taranzano nei confronti di Bonardi, che alimenta anche qualche rimpianto per la mancata vittoria finale. Già nella giornata di ieri, l'atleta friulano era stato il miglior esponente della squadra di Comitato nella discesa libera, gara di apertura dei Campionati italiani Aspi- .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Quattro giorni per ammirare la Coppa del Mondo in tutta la sua bellezza. È la gustosa opportunità che, per tutti gli amanti del calcio, si profila in vista dell'amichevole fra Italia e Spagna, in programma giovedì 24 marzo allo stadio Friuli. Le quattro coppe conquistate dalla nostra Nazionale faranno bella mostra di sé nella sala del Popolo di palazzo D'Aronco da lunedì 21 a giovedì 24 marzo , quando i tifosi potranno 'gustare' da vicino i trofei conquistati dagli azzurri nel 1934, 1938, 1982 e 2006. La mostra sarà accessibile dalle 11 alle 18 nei giorni del 21, 22 e 23 marzo, mentre il 24 l'esposizione resterà aperta dalle 11 alle 16. Udine, quindi, si tinge d'azzurro per accogliere nel migliore dei modi la nostra selezione. Oltre all'esposizione delle coppe, l'amichevole fra l'Italia e le 'furie rosse' porterà in città un ricco programma di eventi collaterali definito da Figc e amministrazione comunale del capoluogo friulano, nell'ambito di 'Udine Città Azzurra'. COPPA DEL MONDO. La quarta alzata dagli azzurri. Il 23 marzo alle 15 nel salone del Popolo andrà in scena 'Racconti azzurri', con la partecipazione di Bruno Pizzul e del presidente del Settore giovanile e scolastico della Figc, Vito Tisci, che incontreranno la squadra di calcio a 5 femminile dell'istituto Zanon, pronta a rappresentare l’Italia ai Campionati Mondiali Studenteschi, previsti ad aprile in Croazia. Sempre il 23, alle 19, la sala dei Ricevimenti ospiterà un incontro con i tecnici del Centro Federale Territoriale di San Giorgio di Nogaro, destinato agli allenatori di calcio giovanile delle società locali del territorio. Interverranno Maurizio Zorba (responsabile Tecnico CFT Udine) e Giovanni Messina (responsabile organizzativo), alla presenza di Vito Tisci. ranti. Il portacolori dell'Asd Bachmann era giunto tredicesimo, staccato di 2'38” da Michael Tedde, vincitore finale. Oggi, lo sciatore di casa nostra è riuscito davvero a 'mettere il turbo', centrando un risultato di assoluto rilievo. Buona anche la prova dell'altro regionale Lorenzo Mencaccini, nono a 1”13 dal trionfatore Bonardi. Ventesimo posto, poi, per Francesco Gentilli del Gs Sirio Sella Nevea. Oggi, era di scena in campo femminile anche la nostra Sofia Graffi che, sempre nel superG, si è piazzata trentatreesima. L'argento di Luca Taranzano è di buon auspicio per i prossimi giorni. Il programma dei Campionati italiani Aspiranti prosegue domani e fino a sabato 19. Volley femminile PANCHINA AZZURRA In pole position resta sempre Donadoni No di Capello alla Nazionale Il tecnico di Pieris come Conte: vuole il lavoro quotidiano SALTO CON GLI SCI .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Anche Fabio Capello sente, fortissimo, il richiamo quotidiano del campo. È la 'pulsione' che ha spinto Antonio Conte a dire addio alla Nazionale italiana ed è un'esigenza, quella di calcare ogni giorno il manto erboso, sentita anche dall'allenatore di Pieris. Non sarà lui, dunque, il Commissario tecnico azzurro del futuro. “In una Nazionale non voglio più mettere piede - ha dichiarato oggi con fermezza Capello -. Il fatto che il mio nome sia accostato mi riempie di orgoglio, io ho detto che sono in stand-by ma proprio perché penso a una squadra da allenare quotidianamente”. Insomma, evidentemente le precedenti esperienze con Inghilterra flash ITAS C. FIERA, RIVOLUZIONE NEI PROSSIMI APPUNTAMENTI VECCHIA foto L’allenatore friulano ha guidato già Russia e Inghilterra da Ct e Russia non devono essere state digerite benissimo dall'allenatore friulano che, nonostante i quasi 70 anni (li compirà il prossimo giu- gno), ha ancora tanta voglia di insegnare calcio e di sedere su una panchina. In ogni caso, Capello è stato invitato dalla Federazione italiana ad assistere alla partita Italia-Spagna, in programma a Udine il prossimo 24 marzo. Si assottiglia, quindi, la pattuglia di candidati alla sostituzione di Antonio Conte alla guida della Nazionale. L'ex timoniere della Juventus, pochi giorni fa, ha annunciato l'addio alla panchina azzurra dopo l'Europeo di Francia, indiscrezione anticipata qualche ora prima da Carlo Tavecchio, presidente della Figc. Uno dei nomi più 'caldi' resta sempre quello di Roberto Donadoni, già selezionatore azzurro e attualmente al Bologna. Oltre a lui, in lizza restano anche Claudio Ranieri e Giampiero Ventura. Andrea Morassi ai titoli di coda u Passerella finale per Andrea Morassi. Il saltatore carnico, che ha partecipato a due Olimpiadi (Torino 2006 e Vancouver 2010) ed è stato l'ultimo azzurro a salire sul podio nel 2007 a Oberstdorf, concluderà domenica a Planica la sua carriera. ANDREA un pò di anni fa u CAMBIA il calendario dell'Itas C. Fiera di Martignacco. Le ragazze della formazione friulana, infatti, scenderanno in campo sabato 19 marzo alle 20.30 (e non il 20 alle 18), ricevendo la la Brunopremi di Bassano del Grappa, undicesima in classifica con 16 punti e già sconfitta all'andata. Ma non finisce qui: a causa di alcuni impegni nazionali di giocatrici avversarie, l'incontro con il Risarcire San Donà è stato spostato da domenica 3 a mercoledì 13 aprile alle 20.10, a San Donà di Piave. Per il team di Jacopo Cuttini si profila, dunque, un tour de force: in soli sei giorni, dal 10 al 16 del prossimo mese, dovrà affrontare ben tre partite.