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ANNO I
N° 19
GIOVEDI 17 MARZO 2016
VOGLIAMO LA VERITA’
FR I U LISE RA aderisce all’appello
della sorella di Giulio Irene Regeni
che chiede che non cali l’oblio
sulla fine del giovane ricercatore.
CERCIVENTO. L’incidente in un bosco demaniale dove lavora una azienda boschiva tolmezzina
Muore boscaiolo in Carnia
L’uomo è stato colpito dalla caduta di un pesante tronco che l’ha schiacciato | P. 08 |
UNITÀ D’ITALIA
SPECIALITÀ FVG
FESTA DELLA REPUBBLICA È ANCHE NELL’AUTONOMIA SPECIALE DEL FVG | P. 0 7 |
NAZIONALE DI CALCIO
Dal 21 al 24
marzo Udine
“si tinge”
d’azzurro
u COPPE DEL MONDO A
Udine, nella Sala del Popolo di
Palazzo d’Aronco, sarà possibile vedere con i propri occhi le
Coppe fino a oggi conquistate
dalla Nazionale italiana di calcio: in esposizione quelle del
1934, 1938, 1982 e l’ultima,
quella vinta nel 2006 da Marcello Lippi. |P. 12|
NASCE RETE CONFIDI NORDEST
COMITATO REFERENDUM
UNA REALTÀ DA
200 MILIONI DI
GARANZIE PER
LE IMPRESE
300 firme
contro
il Ddl Boschi
u Presentata oggi nella sede della Regione Fvg di Trieste, ReteConfidi Nordest, realtà che aggrega i Confidi di
Trieste, Gorizia e Pordenone, Congafi
Industria e Finreco. |P. 06|
u NASCE a Udine un comitato
per votare No alla riforma approvata dal Senato e voluta dal
Governo Renzi, e considerata
antidemocratica. |P. 09|
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ANNO I
N° 19
GIOVEDI 17 MARZO 2016
MAIL [email protected]
PRIMO PIANO
FEBBRI ELETTORALI
CANDIDATURA. Prima la rottura della Meloni, il leader della Lega “strappa” a Torino
Giustizia malata
Salvini novello “cavaliere”
la destra a gravità leghista
Verdini, finta
condanna in
attesa della
prescrizione.
Saltano gli accordi con Forza Italia, il Carroccio cerca di isolare Berlusconi
u Il senatore Denis Verdini è stato
condannato a due anni (pena sospesa) per concorso in corruzione relativamente alla vicenda degli appalti
per la ristrutturazione della Scuola
dei Marescialli di Firenze. Lo hanno
deciso i giudici della VII sezione del
Tribunale di Roma. Il senatore era
presente in aula al momento della
sentenza. Il pm Ilaria Calò, dopo una
requisitoria di circa due ore, aveva
chiesto per Verdini proprio la condanna a due anni che è stta accolta
dal giudice. Il procedimento che vede imputato il senatore è stato stralciato dal processo principale, che ha
già visto la condanna in via definitiva di Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Fabio De Santis, ex
provveditore alle Opere pubbliche
della Toscana, l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e il
costruttore Riccardo Fusi. "Siamo
molto delusi dalla sentenza. Il reato è
destinato a prescriversi entro l'estate, il che costituisce un limite alla nostra difesa nel giudizio d'appello”,
hanno commentato gli avvocati
Franco Coppi e Marco Rocchi, difensori di Denis Verdini.
u Torino come Roma. Sempre più
complicato il panorama del centro
destra, il giorno dopo la sua discesa
in campo che ha scompaginato le
carte su Roma, Giogia Meloni torna a spiegare la sua scelta e racconto di sperare ancora in una ricucitura con il Cavaliere. Intanto Matteo Salvini ribadisce il suo sostegno all'ex ministra dicendosi convinto che con lei ci sia la possibilità
di vincere, una mossa che appare
più anti Berlusconi che pro Meloni.
Tanto che perfino Umberto Bossi
esce dal torpore del suo esodo forzato e bacchetta Salvini sulla sua
slealtà verso Berlusconi e l'ex leghista Tosi si propone anche lui per
Roma. Ma poi ecco che l'asse Fratelli d'Italia - Lega va in scena anche a Torino con l'annuncio del
commissario piemontese di Fratelli d'Italia, Andrea Delmastro Delle
Vedove che chiosa: ”Serve un centrodestra diverso e con la Lega
Nord lo stiamo delineando per dare
finalmente una alternativa al potere del centrosinistra a Torino: una
alternativa che non può passare per
la figura di Osvaldo Napoli". "Serve un centrodestra diverso e con la
Lega lo stiamo delineando per dare
finalmente una alternativa al centrosinistra a Torino.
Presenteremo una lista che rappresenta questa ansia di rinnovamento". Insomma fuori Berlusconi e i
berlusconiani dal centrodestra.
Ovviamente la mossa torinese non
era frutto di scelte locali ma di una
MATTEO SALVINI. Aspirante leader globale
bemn indirizzata nota dell di Matteo salvini che intravede la possibilità di auto incoronarsi gran mogol del centrodestra più o meno
unito: "Osvaldo Napoli non è un
candidato valido, si è perso troppo
tempo. Se Berlusconi non vuole
politici, ma imprenditori e professionisti, per me la persona giusta è
il notaio Alberto Morano". Così il
segretario leghista ha scaricato il
candidato sindaco di Torino di
Forza Italia, Osvaldo Napoli, ex
parlamentare azzurro e attuale sindaco di un piccolo comune del To-
rinese, Valgioie. "Noi della Lega
non imponiamo nulla a nessuno,
ma per adesso non vedo alternative. Napoli è un ottima persona, non
il candidato migliore".
Poi il leader del Carroccio allarga il
discorso: "I giochi ormai sono fatti
anche a Roma: abbiamo in campo i
migliori candidati che potevamo
trovare, come Parisi a Milano e
Meloni a Roma. Adesso si incomincia a lavorare pancia a terra ma
siamo ancora disponibili ad accogliere chi ci vuole seguire. Forza
Italia, se cambia idea, ben venga. I
nostri candidati devono avere come priorità la sicurezza, perché
una cosa è certa: gli italiani vogliono vivere in città sicure".
"Mi dispiace di avere un po' litigato, in questi giorni, con Silvio Berlusconi. Dovevo andare a Canale
5, domani mattina - rivela Salvini ma adesso mi hanno detto di non
andare. A Berlusconi avevo chiesto di candidare persone nuove,
pulite ma lui fa fatica a capire come
questo sia importante. Pazienza,
vuol dire che per ora andiamo da
soli dove necessario".
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ANNO I
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ARGOMENTI
DEL GIORNO
EDITORIALE.
Il silenzio è d’oro, ma
molti non resistono...
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...
... GAETANO SPATARO
... [email protected]
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Per qualche strana e insondabile ragione i nostri rappresentanti
politici quando si recano a qualche convegno si comportano esattamente come fanno i pescatori quando descrivono la loro giornata lavorativa agli amici al bar: straparlano.
L’ultimo della serie (per oggi) è stato nientemeno che il nostro
ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, che al termine di un
incontro organizzato dallo Iai (Istituto Affari Internazionali), ha
dichiarato pomposamente: «La spesa italiana è stata tagliata di
25 miliardi, abbiamo tagliato talmente tanto che è difficile tagliare oltre, ora lo sforzo è sulla qualità dei meccanismi di spesa.
È stato molto di moda dire che la spending review non esiste; è
una moda che non condivido semplicemente perché non è vero».
Tutti potremmo benevolmente credergli, se non fosse che il resto
delle fonti ci dicono esattamente il contrario.
A partire dalla madre di tutte le fonti, in materia economica: l’ultimo bollettino della Banca d’Italia, infatti, ha annunciato che il
debito pubblico ha toccato per l’ennesima volta un nuovo record,
sforando quota 2.200 miliardi. Questo a fronte di un aumento
delle entrate tributarie. Un film trito e ritrito, purtroppo, che non
combacia con l’idilliaca versione proposta da un pacioso Padoan.
Ancora più divergente la versione fatta da un altro autorevole
personaggio in campo economico: il presidente della Corte dei
Conti, Raffele Squitieri all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Davanti a una pletora di aspiranti magistrati contabili, Squitieri
ha fatto un quadro della situazione tutt’altro che incoraggiante,
definendo la spending review: «Un parziale insuccesso, determinato da una conoscenza non ottimale delle diverse categorie di
spesa». Come se non bastasse la implicita accusa di “pressappochismo”, ha rincarato la dose precisando che: «Il contributo
al contenimento della spesa non è più solo riconducibile a effettivi
interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e
servizi quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività». In altre parole, si sta procedendo a tagli “feroci” ai servizi pubblici piuttosto che a riduzione degli sprechi. Due accuse
talmente gravi che basterebbero a chiedere le dimissioni dell’attuale esecutivo, ma potremmo accontentarci di molto meno...
Un richiesta di chiarimenti da parte del governo, per esempio,
farebbe sorgere una piccola speranza che le micidiali dichiarazioni di Squitieri non sono corrette e sono pronti, documenti alla
mano, a dimostrare le proprie ragioni. Purtroppo nulla di tutto
questo è avvenuto e, come sempre accade, Renzi & C hanno preferito ignorare il tutto sperando di minimizzarne gli effetti.
Ritornando sul vizietto dei ministri di straparlare, Padoan nella
stessa giornata è riuscito a dichiarare al giornalista di turno che:
«A Shanghai durante l’ultimo G-20 sono stato tempestato di domande sul Jobs act dal mio omologo cinese. È una riforma che
funziona e vogliono adottarlo anche loro». Un paio di giorni fa
l’Istat aveva dichiarato un crollo delle assunzioni a gennaio dopo
la fine degli sgravi fiscali, con buona pace del Jobs act.
Il silenzio è d’oro.
ROMA Dopo i litigi nei partiti Virginia Raggi è favorita
Campidoglio a 5 stelle
la possibilità è concreta
Alcuni sondaggi la danno prevalere anche sul Giachetti
........................................................
...
... NOSTRO SERVIZIO
...
.
La querelle di queste ore nel centrodestra per la candidatura a sindaco di Roma sta avendo grande
attenzione mediatica. Meno ma
comunque sempre in testa ai servizi dei Tg e quanto avviene a
sinistra del Candidato Pd Giachetti, ma c'è un candidato, anzi
una candiodata di cui si parla poco eppure sono in molti a pensare
che sarà lei il prossimo sindaco
di Roma parliamo di Virginia
Raggi del Movimento 5 Stelle.
Non solo i numeri dicono che ha
buone possibilità di vincere, ma
anche la confusione nel centrodestra che arriverà alla urne con
almeno tre se non quattro candidati e quella nel centrosinistra
dove Giachetti non è a sua volta
candidato unico. Sinistra Italiana
infatti, che comprende Sinistra
Ecologia Libertà, ha presentato
un suo candidato autonomo, Stefano Fassina, mentre l’ipotesi
della candidatura dell’ex ministro Massimo Bray, che avrebbe
potuto trovare il sostegno unitario dei partiti e dei movimenti alla sinistra del PD, non si è concretizzata, ma non è ancora chiaro se Ignazio Marino deciderà di
presentarsi di nuovo o meno. Insomma per dirla chiaramente un
vero casino. Così Virginia Raggi
che ha quella piccola macchia di
nome “Previti” (nel cui studio
svolse il praticantato legale) nel
suo curriculum, sembra essere
una scelta apprezzabile, tanto
che perfino l'Economist di lei ha
parlato positivamente.
Ma c'è di più, poco più di una
settimana fa, l’istituto di ricerca
Index Research ha realizzato un
sondaggio per il programma
Piazza Pulita di La7: i dati dicono che al primo turno Virginia
Raggi è in vantaggio sugli altri
candidati con il 33 per cento dei
voti, Roberto Giachetti, candida-
L:125.86pt A:105pt
Foto : Da trattare :
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CANDIDATA M5S Virginia Raggi
to del Partito Democratico, è fermo al 30 e Guido Bertolaso, che
ormai è sostenuto solo da Forza
Italia, è al 15. Nell'indagine manca la novità Meloni, scesa in
campo da poche ore, ma in ogni
caso al ballottaggio stando così
gli schieramenti dovrebbero andare Raggi e Giachetti con una
vittoria finale della prima, accreditata del 55 per cento contro 45
per cento di Giachetti. Dicendo
che l'affidabilità dei sondaggi è
quella che è e che la percentuale
degli indecisi è molto alta appare
comunque chiaro che Virginia
Raggi potrà giocare la sua sfida
almeno alla pari con gli altri. Ma
cerchiamo di capire meglio chi è
questo possibile sindaco di Roma. Virginia Raggi ha vinto le
votazioni online del Movimento
Cinque Stelle ottenendo il 45,5
per cento dei voti, 1.764 in tutto,
certo non molti ma comunque
tanti per gli standard del M5s.
Raggi ha 37 anni, è nata e cresciuta a Roma, nel quartiere San
Giovanni, e poi a 26 anni si è trasferita nel quartiere Ottavia, nella periferia nord. Si è laureata in
Giurisprudenza all’Università di
Roma Tre ed è specializzata in
diritto d’autore, proprietà intellettuale e nuove tecnologie. Nel
2007 è stata nominata Cultore
della Materia presso l’Università
degli Studi di Roma “Foro Italico”. Ha fatto volontariato in alcuni canili della città, ha creato
alcuni Gruppi di Acquisto Solidale e ha cominciato a fare politica con il Movimento 5 Stelle
nel marzo del 2011 (ha dichiarato che in passato ha sempre votato per partiti di centrosinistra).
Nel 2013 Raggi è stata eletta
consigliere comunale con 1.525
preferenze occupandosi soprattutto di scuola e ambiente, tessendo buone relazioni con i consiglieri di opposizione, soprattutto il Sel, e con il mondo delle
associazioni che operano nel sociale. Queste relazioni fanno
pensare perfino che in caso di
ballottaggio con Giacetti molti a
sinistra potrebbero preferirla al
candidato del Pd ormai sempre di
più percepito in quanto renziano,
come uomo di centro più che di
sinistra.
PUBBLICAZIONE IMMAGINE PER ERRORE
Ci viene segnalato dall’azienda Biohaus di Tavagnacco che sul nostro supplemento
“Abitare” è apparsa una fotografia di loro proprietà. Ci scusiamo con l’azienda
sopracitata per l’inconveniente, specificando che la foto in questione circola su
Internet in maniera anonima (senza cioè indicazioni sulla proprietà) in decine di siti e
blog. Questo però non ci esime da fare le scuse che rinnoviamo.
FRIULISERA - EPAPER l DIREZIONE E REDAZIONE: VIA PIER PAOLO PASOLINI 2, 33040 PRADAMANO (UD) TEL. 0432 1847695 - WWW.FRIULISERA.IT - [email protected] - [email protected]
N° ISCRIZIONE R.O.C.: l DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO FOLISI l UFFICI DI CORRISPONDENZA: ROMA 069291973, MILANO 0221118502 l CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: SMA SRLS, VIA SELVUZZIS 53
33100, UDINE TEL. 3318179155 - [email protected] l REG. TRIBUNALE: UDINE, N° 2 DEL 06/02/2015 l RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI (D. LGS. 30/06/2003 N. 196): FABIO FOLISI
l VERSIONE DIGITALE: PROVIDER: ONE.COM, KALVEBOD BRYGGE 24 DK-1560 COPENAGHEN V, DANIMARCA l TIPOGRAFIA SPECIALI: MEDIASTAMPA S.R.L. VIA DEL LITOGRAFO 4 BOLOGNA. TEL: 03928288201
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ANNO I
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CRONACA
IL CONSUMO REALE
u I DATI A livello del consumatore, lo spreco procapite in Europa e Nord-America è circa 95-115 kg/ab/anno; nell’Africa
sub-Sahariana e nel Sud-est Asiatico tale valore è di circa 611 kg/ab/anno (FAO). Una differenza abbissale che vale più
di molti discorsi e rende palese la disuguaglianza
56%
dello spreco nei Paesi sviluppati; il
44% nei Paesi in Via di Sviluppo
EFFETTI SUL CLIMA
u Riducendo della metà la
percentuale di cibo sprecato,
si taglierebbero del 7,5% le
emissioni di gas metano, che
riduce lo strato d’ozono.
LO STUDIO. Test sulle famiglie condotto nel 2015 da Waste Watcher con l’Università di Bologna
Analisi sugli sprechi alimentari
bocciati sia l’Italia che l’Europa
Gli sprechi alimentari, in Italia, costano tredici miliardi di euro l’anno, molto di più del previsto
La maggior parte degli italiani pensa che sia un problema grave, ma sono virtuosi solo a parole
..........................................................
...
... REDAZIONE FRIULISERA
...
.
u Secondo la FAO, produciamo
già una volta e mezzo la quantità
di cibo necessaria a sfamare gli
abitanti della Terra con una dieta
adeguata e nutriente. Come è possibile, dunque, che una persona su
sette soffra la fame dato che sul
nostro pianeta circa un miliardo di
persone non mangia a sufficienza? Ovviamente non esiste un unica risposta, tuttavia quella che
certamente ha un pesa determinante è lo spreco alimentare. Il
quadro internazionale non è buono: circa 1/3 della produzione
mondiale di cibo destinata al consumo umano si perde o si spreca
lungo la filiera alimentare (dati
FAO 2011).
La “civile” ricca Europa
partecipa non poco a
questa sagra dello spreco
Sempre secondo dati Fao, si calcola che nel mondo si gettino il
30% dei cereali, il 45% della frutta e verdura, il 30% del pescato, il
20% della carne, il 45% del tuberi
e radici e il 20% dei prodotti lattiero caseari. In pratica tra i 1000 e
i 2600 miliardi di dollari, se si
considerano anche i costi “nascosti” e i conflitti che nascono per il
possesso della terra e le lotte per il
cibo.
Anche la “civile” Europa partecipa abbondantemente a questa
sagra dello spreco.
Ogni anno infatti in UE si getta via
90 milioni di tonnellate di cibo
che fra l'altro vanno ad aggravare
un altro capitolo legato alla questione, quello dei rifiuti. In realtà
sulla questione non siamo per fortuna all'anno zero, vi è una consapevolezza diffusa e dettata dal
buon senso che ci dice che bisogna evitare di sprecare cibo e su
questo è difficile trovare voci con-
SPRECHI. Alimenti in pattumiera
trarie, una consapevolezza che rispetto a qualche anno fa, ad esempio in Italia è decisamente aumentata. Ma consapevolezza a parte
ancora molto c'è da fare. Questo
emerge tra l'altro leggendo il Rapporto 2015 Waste Watcher, dove
ci sono i primi dati assoluti (malgrado nel resto d'Europa sia una
policy), dei 'diari di famiglia' un
test preciso che indica la misura
quali-quantitativa dello spreco ad
ogni pasto. Ecco così che spreco
reale e spreco percepito non coincidono. Proprio alla luce di questo
primo test infatti, condotto nella
primavera 2015 da Waste Watcher con la validazione scientifica
dell’Università di Bologna – Distal, è possibile affermare che lo
DATI FAO
u Circa 1/3 della produzione
mondiale di cibo destinata al
consumo umano si perde lungo la filiera alimentare. Il valore economico del cibo sprecato a livello globale si aggira intorno ai 1.000 MLD di dollari/anno e sale a circa 2.600
MLD di dollari se si considerano alcuni dei costi «nascosti»
legati all’acqua e all’impatto
ambientale. Nella filiera agricola globale si spreca il 32%
produzione agricola (510 mln
di t), il 22% post in fase di raccolta e immagazzinaggio (355
mln di t), l’11% a livello di industria alimentare (180 mln di
t), il 13% a livello distribuzione
(200 mln di t) e più di 1/5, ovvero il 22% a livello di consumo
domestico (345 mln di t).
spreco di cibo domestico reale e’
circa il 50% superiore allo spreco
percepito e dichiarato nei sondaggi.
Ne deriva che gli italiani sprecano
effettivamente circa 13 miliardi di
euro ogni anno con il cibo buttato
nella pattumiera di casa.
Il Rapporto 2015 Waste Watcher
si sofferma sui comportamenti degli italiani e registra che: un italiano su 2 compila una lista della
spesa per prevenire lo spreco e
l’eccesso di acquisto (51%). Si
tratta della medesima quantità di
intervistati che attribuisce lo spreco domestico all’eccesso di cibo
acquistato (46%). Rilevante il dato degli italiani che dichiarano di
non gettare in automatico il cibo
scaduto, ma di voler assicurarsi
che sia davvero andato a male: sono l’81%, 4 su 5 italiani. E ancora:
3 italiani su 4 fanno la spesa al
supermercato, e ben 9 italiani su
10 dichiarano di consultare abi-
tualmente l'etichetta dei cibi acquistati. Ma i ricercatori si sono
chiesti anche come si comportano
gli italiani nello specifico davanti
a precisi quesiti di comportamento. La percentuale degli italiani
che chiede o auspica di ottenere
una doggy bag al ristorante per
non sprecare il cibo che avanza: si
tratta del 30%, 1 italiano su 3. Il
rapporto rileva anche l’aumentata
sensibilità degli italiani per il tema spreco alimentare in rapporto
all’impatto ambientale: quasi un
plebiscito, 9 italiani su 10 finalmente mettono in relazione spreco di cibo e danno ambientale, altrettanto (oltre il 90%) per la richiesta di affrontare già da studenti il tema dell’educazione alimentare, come un vero e proprio
insegnamento da impartire sui
banchi di scuola, analogamente
all’educazione civica. Auspicio
per ora disatteso dalle linee direttrici della #buonascuola che non
ha introdotto focus specifici sull'educazione alimentare.
Ma non è tutta colpa della famiglie disattente, anche se queste
hanno un ruolo determinante. In
Europa si calcola che il 39% dello
spreco alimentare è dovuto alla
trasformazione industriale, il
14% alla ristorazione, il 5% alla
distribuzione e il 42% al consumo
domestico.
Ricapitolando il risultato globale
dello studio questo conferma le
grandi diseguaglianze presenti
nel pianeta, quelle che oltre alle
guerre spingono milioni di persone alle migrazioni.
A livello del consumatore infatti ,
lo spreco procapite in Europa e
Nord-America è circa 95-115
kg/ab/anno;
nell’Africa
sub-Sahariana e nel Sud-est Asiatico tale valore è di circa 6-11
kg/ab/anno (FAO). Una differenza abbissale che vale più di molti
discorsi e rende palese come le
questioni devono essere affronbatte sia nelle poltiche planetarie
ma anche nei comportamenti individuali.
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ECONOMIA
L’ANALISI. Quali conseguenze dal ritorno dei controlli ai confini
Un’Europa senza Schengen flash
l’inizio della fine dell’Eu(ro)
Padoan: tagli da 25
mld, di più non si può
Solo per l’Italia si stima un danno compreso tra 5 e 10 mld
............................................................
...
... GAETANO SPATARO
... [email protected]
.
u Il ripristino dei controlli ai confini, motivato dal tentativo di arginare la pressione migratoria dei
profughi ai confini, determinerebbe conseguenze nefaste, sia in termini politici che economici.
Dal primo punto di vista, segnerebbe, di fatto, la fine del trattato di
Schengen sulla libera circolazione
di uomini e mezzi all’intero
dell’Unione, vanificando l’esistenza stessa dell’Europa unita. Dal
punto di vista meramente economico, il danno sarebbe altrettanto grave: solo per l’Italia si stima pari a
5/10 miliardi di euro l’anno, la forbice varia a seconda dello scenario
più o meno ottimistico ipotizzato.
Tale cifra, fatta dal Cgia di Mestre, è
la somma dei danni prodotti in vari
settori collegati. Vittima predesti-
CONFINI. Triste ritorno dei controlli con filo spinato al seguito
nata di tale evento sarebbe senza
dubbio il settore dell’autotrasporto.
Con un deciso aumento dei tempi
per l’ingresso e l’uscita alle frontiere, infatti, il prezzo delle merci trasportate aumenterebbe di conseguenza, determinando una reazione a catena “perniciosa”: diminuzione del potere d’acquisto e dei
consumi interni. I soli costi derivanti dall’aumento dei prezzi sarebbero pari a 4,9 (scenario prudente) o 9,8 (ipotesi pessimistica) miliardi di euro l’anno.
Altro settore colpito sarebbe quello
del turismo, soprattutto trasfrontaliero. Tempi di attesa più lunghi
possono demotivare i turisti a superare i confini per brevi periodi di villeggiatura. Il danno per la nostra bilancia turistica, stimato in 200/450
euro. All’elenco si aggiungono altri
50/100 milioni per i costi extra dei
lavoratori trasfrontalieri. «Senza
l’accordo di Schengen – conclude il
segretario della Cgia Renato Mason – l’Europa non sarebbe più la
stessa e non potremmo più parlare
di mercato unico. In buona sostanza
ritorneremmo indietro di 20 anni».
La fine dell’Euro sarebbe una logica e quasi inevitabile conseguenza.
SPENDING REVIEW
BOERI. Buste arancioni
FISCO
In arrivo le buste
color arancione
u «Ad inizio aprile cominceranno
ad arrivare nelle case di 7 milioni
di lavoratori le “buste arancioni”
dell'Inps che conterranno l'estratto conto contributivo e una
simulazione della loro pensione».
Lo ha annunciato il presidente
dell'Inps, Tito Boeri. Si tratta di un
progetto realizzato in collaborazione con Agid, ha spiegato, che
permetterà di raggiungere chi
non dispone di un collegamento
a internet, invitando queste stesse persone a munirsi di spid, il
codice o pin unico per accedere
ai vari servizi disponibili on line.
Secondo Boeri: «Se la flessione
in uscita per le pensioni fosse fatta subito con la legge di Stabilità
2017 andrebbe di certo bene».
©
Sandrigo Ingross srl via Che Guevara n.5, Z.A. Aquileia (ud)
tel. 0431/919665 - fax 0431/919675 [email protected]
u «La spesa italiana è stata tagliata di 25 miliardi, abbiamo
tagliato talmente tanto che è
difficile tagliare oltre, ora lo
sforzo è sulla qualità dei meccanismi di spesa. È stato molto di moda dire che la spending review non esiste; è una
moda che non condivido semplicemente perché non è vero». Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan
in un convegno sull'Europa. In
tema di Unione bancaria, ha
affermato che: «Si tratta
dell’elemento più importante
sul tavolo dell’Ecofin e
dell’Eurogruppo e dovrà essere trattato nei prossimi mesi».
Il ministro Padoan, al termine
dell’incontro, ha raccontato
un episodio recente riguardante il Jobs Act, la riforma
del mercato del lavoro adottata dal Governo Renzi. «A
Shanghai durante l’ultimo
G-20 sono stato tempestato
di domande sul Jobs act dal
mio omologo cinese - ha detto
- È una riforma che funziona e
vogliono adottarlo anche loro».
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ECONOMIA
LA PRESENTAZIONE. L’unione di 5 Confidi: Trieste, Gorizia, Pordenone, Confgi e Finreco
Nasce ReteConfidi Nordest
una realtà a favore delle pmi
Cciaa di Udine
L’UCRAINA SI
PRESENTA ALLE
PMI DEL FVG
Soddisfatto il vice presidente Bolzonello: «Aspettiamo l’unione regionale»
u Presentata oggi nella sede della Regione Fvg di Trieste, ReteConfidi Nordest, realtà che aggrega i Confidi di Trieste, Gorizia e Pordenone, Congafi Industria e Finreco. Alla conferenza
stampa di presentazione erano
presenti il vicepresidente della
Regione e assessore alle Attività
produttive Sergio Bolzonello e i
vertici dei soggetti che hanno dato vita all’inedita aggregazione.
CONFIDI NORDEST. ReteConfidi Nordest ha generato una
realtà aggregata di notevole importanza, che comprende complessivamente circa 10.000 imprese per quasi 200 milioni di euro di garanzie in essere. Tra gli
obiettivi dichiarati quello di diventare un punto di riferimento
nel rapporto con gli Istituti bancari per agevolare l'accesso al
credito e ottenere condizioni più
vantaggiose e come soggetto in
grado di fornire servizi e consulenza per quanto concerne contributi e misure regionali ed europee.
I COMMENTI. Il vice presidente Bolzonello, ha espresso un
commento favorevole: «Un passaggio fondamentale per dare
competitività al sistema Friuli
Venezia Giulia. Cinque Confidi
L’INCONTRO. Antonio Paoletti , Sergio Bolzonello e Franco Rigutti
che si uniscono per creare il maggiore depositario di concessioni
di garanzie regionali rappresenta
un elemento determinante per
dare alle imprese, in particolare a
quelle di minori dimensioni,
maggiori possibilità di accesso al
credito».
La dimensione raggiunta dal
nuovo Confidi ne aumenta anche
L’ANNUNCIO. Serracchiani ha confermato che manca davvero poco: “È momento storico”
il prestigio e il ruolo nei confronti delle autorità preposte, tra cui
la Regione. Lo stesso Bolzonello
ha confermato: «Questa nuova
realtà diventa un interlocutore
privilegiato per le politiche del
credito della Regione e si inserisce nell'opera che questa Amministrazione sta portando avanti di razionalizzazione e aggregazione. Esistono ancora altre
realtà in questo settore ed è sicuramente pensabile arrivare a
un unico sistema di garanzie del
Fvg, ma questo è già un momento importante».
Il presidente del Comitato di indirizzo di ReteConfidi Nordest
Antonio Paoletti, aggiunge: «I
Confidi sono riusciti a supportare, anche grazie al sostegno
della Regione, le imprese nel
momento della crisi. Con questo
nuovo soggetto intendiamo accompagnare gli imprenditori in
questa fase che guarda alla ripresa».
«È opportuno mettere insieme
esperienze e competenze in un
momento in cui l'accesso al credito rimane ancora un problema,
seppure meno stringente rispetto
a qualche anno fa» ha concluso
Franco Rigutti, presidente di
Confidi Trieste, promotore di
ReteConfidi Nordest.
© G.S.
Prosegue la attività di incontro fra
aziende italiane e quelle di altri
paesi promossa dalla Cciaa di
Udine. L’ultima tappa di oggi è
stata l’Ucraina, una ventina circa
le aziende del Fvg che hanno partecipato all’incontro operativo organizzato cal Consolato Onorario
dell’Ucraina svoltosi ieri nella sede dell’ente camerale udinese.
Nell’incontro sono state evidenziate una serie di opportunità e di
sviluppo, a partire dall’apertura
del collegamento aereo tra Venezia e Ucraina, indispensabile per
l’avvicinamento dei due Paesi. È
stato presentato poi OpenGateItaly, strumento romosso e supportato dal Consolato Onorario
di Ucraina e dall’ Ambasciata di
Ucraina in Italia per agevolare la
collaborazione tra i due Paesi, e
ancora il processo di accesso ai
fondi messi a disposizione
dall’Ue. Il console Toson ha evidenziato come «questo sia il momento in cui l’Ucraina è consapevole di dover ripartire, ripartire
da zero come unica via possibile e
praticabile dopo questi anni difficilissimi».
MODEFINANCE. Lo spin-off dell’Ateneo di Trieste ha dato B+
Il Piano regolatore del Porto Rating made in Fvg
per Trieste l’attesa è alla fine Barilla è promossa
u «Entro metà aprile sarà pronto
il piano regolatore del porto di
Trieste, atteso da decenni».
Con questa dichiarazione resa oggi dal presidente della Regione
Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, si sta per concludere
una procedura iniziata quasi due
decenni orsono. La Serracchiani,
in qualità di governatrice della
Regione, ha partecipato alla sottoscrizione di un protocollo d'intesa sulla bonifica delle aree degradate, alla presenza dei tre sindaci interessati (Roberto Cosolini, Nerio Nesladek e Sandy Klun)
e dal commissario dell' Autorità
portuale, Zeno d'Agostino, parte
attiva nella gestione dello scalo
giuliano.
«Con questo accordo verrà costituito uno specifico fondo attraverso l quale verranno finanziati gli
interventi di mitigazione e di
compensazione ambientale, quindi di sostenibilità, all'interno non
solo del porto ma anche delle aree
industriali», ha aggiunto Serracchiani.
«Si tratta di un momento storico
straordinario, estremamente importante - ha aggiunto Serracchiani -. Erano 18 anni che attendevamo questo momento e ormai è
questione di giorni, manca una delibera, che faremo a breve, delle
direzioni infrastrutture e pianificazione ed ambiente e poi il decreto del presidente della Regione
di approvazione del piano rego-
latore». «Ormai il grosso è fatto.
Noi - ha concluso la presidente
della Regione - siamo particolarmente soddisfatti anche perché c'è
stata una fortissima accelerazione
nell'ultimo anno».
XXX. Xxx
u L’agenzia triestina di rating modeFinance ha assegnato a Barilla
Holding SPA un rating di livello
B1+.
Il giudizio, il primo sulla multinazionale italiana del settore alimentare da parte di modeFinance, esprime
una buona capacità di ripagare i propri debiti finanziari con una lieve dipendenza rispetto al cambiamento
di fattori macroeconomici avversi.
Secondo i parametri di modeFinance, il livello B1+ è inquadrato in una
scala di valori compresa tra la lettera
D, che denota l’incapacità di far
fronte ai propri impegni finanziari, e
il livello A1.
Spin off dell’Università di Trieste e
con sede nell’Area Science Park di
Trieste, modeFinance nasce dall’in-
tuizione di due accademici, Mattia
Ciprian e Valentino Pediroda, di utilizzare i Big Data all’analisi finanziaria: modeFinance si configura
pertanto come la prima agenzia di rating “Fintech” in Europa.
Nello specifico il giudizio evidenzia, durante tutto il periodo considerato (2012-14), che Barilla Holding
Spa ha valori soddisfacenti sia in termini di solvibilità che di redditività,
nonché un basso indebitamento finanziario. Il leverage complessivo si
è attestato a un valore di 1,71 nel
2014, basso per il settore, il che dimostra che la società è finanziata soprattutto con capitale proprio. Inoltre il patrimonio netto di gruppo è in
crescita grazie anche al consolidamento degli utili (+2%).
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GIOVEDI 17 MARZO 2016
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REGIONE
TRIESTE. Lungo e accorato discorso della Serracchiani di fronte alle molte autorità
Il Fvg festeggia l’Unità d’Italia
la specialità rafforza l’unione
La giornata commemorativa del 17 marzo 1861 consolida l’identità nazionale
u La giornata dell’Unità nazionale celebrata oggi a Trieste come
e a Udine, è stata l’occasione per
ribadire che la specialità della nostra regione rafforza il senso di
appartenenza alla Patria e non
certo il contrario.
«L'Unità nazionale rappresenta
un grande tesoro conquistato dalla fede e dalla lotta di generazioni
di italiani, che spesso diedero la
vita per il compimento dell'Italia
come Stato indipendente, libero e
democratico. Lungi dall'essere un
rigido mantello che copre e appiattisce la Penisola, l'Unità d'Italia è viva perché ha imparato a
valorizzare le tante differenze che
ne compongono la ricca tessitura
culturale, storica, socioeconomica e linguistica» ha affermato la
presidente del Fvg, Debora Serracchiani, al termine della cerimonia di Alzabandiera che si è
svolta nella centrale piazza
dell’Unità a Trieste, per celebrare
la proclamazione dell'Unità d'Italia, avvenuta a Torino il 17 marzo
del 1861.
La giornata è stata istituita con
una legge dello Stato del 2012 con
lo scopo di ricordare e promuovere, anche in ambito didattico
nelle scuole, i valori di cittadinanza che sono alla base di una positiva convivenza civile, e di riaffermare e consolidare l'identità
nazionale attraverso il ricordo e la
memoria civica. «Il Friuli Venezia Giulia può confermare orgo-
presentano il nostro futuro e il fatto che conoscano la Costituzione,
l'Inno nazionale e la Bandiera e
che sappiano quanto sia importante tenere unito questo paese,
credo sia la lezione più bella».
Nella conclusione del suo lungo
discorso, un riferimento al capoluogo giuliano: «Ultima a ricongiungersi alla Madrepatria nel
1954, anche Trieste alza oggi il
Tricolore e le note dell'Inno nazionale, proprio nella cornice della sua piazza dedicata all'Unità
d'Italia».
La cerimonia si è svolta davanti
ad un picchetto d'onore interforze
comandato dall'Esercito e composto dai militari del Terzo Genio
Guastatori di Udine accompagnati dal coro dell'associazione Carabinieri di Trieste.
©
PIAZZA D’ITALIA. Frotte di bimbi hanno assistito alla cerimonia
gliosamente i valori dell'Unità nazionale - ha aggiunto la presidente
- e tiene in grande onore i simboli
che solennemente la suggellano:
l'Inno e la Bandiera tricolore. Il
nostro vessillo è sempre alzato sui
monumenti che qui ricordano il
contributo di sangue offerto alla
Patria e alla Libertà, anche oltre la
fine del Secondo Conflitto Mondiale. La Specialità regionale è il
peculiare valore aggiunto di responsabilità con cui la Regione
rafforza il senso d'appartenenza».
Tra i presenti, anche l sindaco di
Trieste, Roberto Cosolini, il sindaco di Muggia, Nerio Nesladek,
la presidente della Provincia di
Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat e il prefetto e commissario
di Governo, Annapaola Porzio.
Serracchiani, rimarcando la presenza in piazza di numerosi bambini, ha definito il fatto particolarmente significativo: «Essi rap-
UDINE FIERE. Notevole l’interesse suscitato tra gli studenti per l’evento iniziato ieri
Decima edizione per Young
tra formazione e professioni
u Ha preso il via ieri “Young - Salone delle professioni e della formazione al servizio delle nuove generazioni”, l’evento dedicato ai futuri studenti universitari organizzato presso
gli spazi espositivi e congressuali
della Fiera di Udine. L’evento, che si
concluderà questo sabato, raccoglie
l’offerta formativa in una novantina
di incontri divisi in 4 mattinate. A testimonianza dell’importanza del servizio offerto, con ingresso gratuito,
sono già oltre 2000 gli studenti
pre-iscritti nelle settimane precedenti, a livello di istituto sono giunte 23
adesioni da Udine e 9 da Gorizia.
L’approccio seguito dall’evento è
improntato sulla concretezza, come
conferma il presidente di Udine e
Gorizia Fiere, Luisa De Marco: «I
giovani sono sempre più informati e
determinati a concludere al meglio il
percorso formativo». Intesa unanime
tra i partner dell’evento: Fondazione
Crup, la Dirigenza dell’Ufficio scolastico Regionale, la Camera di commercio di Udine, l’Ateneo friulano e
la Regione Fvg. L’assessore regionale, Loredana Panariti, a margine della
presentazione, ha dichiarato: «La
Regione ha rafforzato la sua presenza
presentando non solo uno stand in cui
il servizio Istruzione e Politiche giovanili, i Centri di orientamento regionale, l'Agenzia regionale per il lavoro
e l'Agenzia regionale per il diritto agli
studi superiore, ma anche coordinando tre laboratori/incontri dedicati alle
opportunità di lavoro in Italia e all'estero utilizzando i social network.
Tutela ambientale
CONFERMATI GLI
IMPEGNI DI A2A
SUL TERRITORIO
La governatrice Serracchiani ha
incontrato oggi Gianni Valotti,
presidente A2A, la multiutility
italiana, operante nei servizi ambientali e nel teleriscaldamento e
nella fornitura di elettricità, gas e
acqua. Scopo dell’incontro è stato
quello confermare l’impegno
dell’azienda per la tutela dell’ambiente. Nello specifico, è stato ricordato l'investimento sull'impianto DeNOx, che trasforma gli
ossidi di azoto in vapore acqueo e
azoto allo stato puro, abbattendo
in maniera significativa le emissioni. «Altri impegni - ha reso noto
Serracchiani - riguardano lo
smantellamento dei serbatoi di
olio combustibile non appena ci
sarà l'autorizzazione della Regione e la trasformazione di una delle
caldaie a gasolio in una caldaia a
biomasse». Un esperimento, che
secondo i vertici dell’azienda potrebbe portare ad una piccola rete
di teleriscaldamento «che andrebbe ad interessare gli impianti industriali della zona abbattendo ulteriormente l’impatto ambientale».
BILANCIO. Positivi tutti i settori, a partire da quello assicurativo
Assicura Group 2015
risultati in crescita
u Nel 2015, Assicura Agenzia ha
superato la soglia di 1,1 miliardi di
euro tra premi incassati e massa gestita, con oltre 200 mila polizze. A
questo si affianca la gestione di oltre 142 mila clienti attraverso una
rete di 3 mila intermediari assicurativi distribuiti tra le 70 banche
aderenti sparse tra Fvg, Trentino e
altre regioni d’Italia. «Questi risultati – sostiene il presidente di
Assicura Group, Tiziano Portelli –
ci individuano come uno dei maggiori intermediari operanti sul territorio nazionale e confermano il
valore della scelta di costituire la
holding per fornire a clienti e soci
delle Bcc, di Confcooperative e agli
iscritti a Confartigianato, soluzioni
ai bisogni assicurativi, previdenziali e di risparmio, gestite per il tramite delle 2 società operative Assicura Agenzia e Assicura Broker,
che possono contare su un organico
composto da 45 professionisti».
Solo in Fvg, sono stati incassati 100
milioni di euro di nuovi premi, con
un aumento del 44%, molto superiore alla media nazionale. Il calo
dei tassi ha favorito il collocamento
di strumenti di investimento assicurativi (gestione separata +20%).
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ANNO I
N° 19
GIOVEDI 17 MARZO 2016
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CRONACA
CERCIVENTO. Un operaio è rimasto schiacciato da un albero
Incidente sul lavoro
muore sessantenne
Il fatto intorno alle 17, inutili i soccorsi giunti da Tolmezzo
.......................................................
...
... REDAZIONE FRIULISERA
...
.
u Un operaio di 60 anni, di origini bosniache, abitante a Imponzo, ha perso la vita attorno
alle 17 in un incidente sul lavoro.
Ancora non chiara la dinamica
dell'incidente che vede sul posto
per i rilievi i Carabinieri della
Compagnia di Tolmezzo e i Vigili del fuoco. Si sa solo che l'uomo, dipendente di una ditta tolmezzina, era al lavoro nei boschi comunali intorno a Cercivento quando, per cause in corso
di accertamento, è stato travolto
e schiacciato da un tronco.
L'uomo sarebbe deceduto sul
colpo l'impatto con il pesante albero gli è stato fatale tantoo che
sono stai inutili i tentativi di soccorso prestati dai sanitari del
118.
Va detto che i Il lavoro in bosco
è riconosciuto come uno dei più
gravosi e pericolosi, essendo
continuamente esposto a diversi
rischi e a un’elevata probabilità
di infortuni.
Circa il 40% degli infortuni nel
settore vede come causa agente
il movimento o caduta di fusti,
tronchi e rami, ed è questo quello che è avvenuto a cercivento,
mentre il 30% è conseguenza diretta dell’uso della motosega o
CANTIERE IN BOSCO. Alberi caduto
altri utensili. Solo il 20% è dovuta a cadute o scivolamento
dell’operatore.
Percentuale ancora più bassa ,
10%, è legata invece all’uso di
trattori ed altre macchine. La gestione della sicurezza risulta
quindi un'operazione complessa che necessità di essere gestita
a vari livelli: dall’identificazione e valutazione dei rischi, alla
pianificazione e organizzazione
delle attività, all’adozione di
tecniche di lavoro adeguate, dei
FOTO DI REPERTORIO
Diversi feriti
FRONTALE SULLA
PROVINCIALE 10 A
FARLA DI MAJANO
u Grave incidente nel pomeriggio a Farla di Majano. Secondo le prime notizie più
persone sarebbero state coinvolte e ferite a seguito di uno
scontro frontale fra auto.
Sempre secondo quando si è
saputo prima che andassimo
in stampa alcuni dei feriti sarebbero gravi.
L’incidente si è verificato
all’imbrunire intorno alle
18.30 lungo la provinciale 1
nei pressi di Farla di Majano.
Come accennato in apertura
e secondo le prime testimonianze, si sarebbe trattato di
uno scontro frontale tra due
mezzi e una persona sarebbe
rimasta incastrata fra le lamiere.
Sul posto sono accorsi i vigili
del fuoco mentre la centrale
operativa del 118 ha fatto
convergere diverse ambulanze. Fra i feriti, pare, anche anche un bambino in tenera età.
Dei rilievi si stanno occupando i carabinieri.
dispositivi di sicurezza necessari e di un piano per la gestione
delle emergenze.
Ovviamente su quanto accaduto
oggi non vi sono elemnti, che
verranno vagliti dagli investigatori, ma troppo spesso si assiste
proprio nei cantieri all'apert all'improvvisazione confidanzo
nell'esperienza dei lavoratori.
Ma qualche volta qualcosa può
anadare storta ed allora che vi
siano dei margini di sicurezza
sarebbe fondamentale.
UDINE
Urto tra auto:
un ferito e
altre due auto
danneggiate
u UDINE Nel primo pomeriggio di oggi, attorno alle 15.30,
all’altezza dell’incrocio tra le vie
Cadore e Leonardo da Vinci,
due automobili si sono scontrate. Entrambi i veicoli, l’uno condotto da una donna di 45 anni
residente a Udine e l’altro da un
uomo di 47 anni anche lui residente nel capoluogo friulano,
procedevano in transito lungo
viale Leonardo da Vinci. In quel
momento i due si trovavano
nella corsia che porta su via
Cadore: le due automobili, arrivate al numero civico 60, entravano in collisione. E’ rimasta ferita la conducente di un’auto,
portata poi in ospedale per
controlli. Nell’urto altre due vetture, già in sosta lungo la strada, hanno avuto dei danni.
Le cause dell’impatto sono tuttora in via di accertamento da
parte della Polizia di Udine.
PALMANOVA L’episodio si è verificato più di un anno fa in piazza Grande
Il segretario della Lega in Tribunale
Nello specifico Morandini sarà processato per resistenza a pubblico ufficiale
..........................................................
...
... REDAZIONE FRIULISERA
... [email protected]
.
u Tra meno di un mese si aprirà,
presso il Tribunale di Udine, un
processo nel quale il comune di
Palmanova ha deciso di costituirsi
parte civile. Imputati saranno Souad Ouriarhni, gestore dell’osteria di Palmanova La Biele Ande, e
Alberto Morandini, titolare della
farmacia di piazza Grande e segretario della Lega Nord palmarina.
Tutto risale a quanto accadde nel
centro storico di Palmanova il 9
gennaio dell’anno passato. Proprio vicino a La Biele Ande,
un’automobile stazionava ferma
in piazza Grande: area che è pedonale e resta chiusa al traffico.
A quel punto la Polizia municipale si è avvicinata per fare alcune
verifiche: Souad Ouriarhni, lì presente, avrebbe insultato, a quanto
riporta l’accusa, Paola Trinco, comandante della municipale, compresi il maresciallo e l’agente che
si trovavano sul posto. Nel mentre
anche Alberto Morandini è entrato nel diverbio: in particolare il
politico ha cercato di portare via
dalle mani dell’agente il blocchetto sul quale si registrano le note.
Secondo l’accusa, Morandini gli
avrebbe anche dato alcuni strat-
PIAZZA Grande.
toni, esibendo in seguito un comportamento minaccioso nei confronti dello stesso comandante.
La citazione a giudizio è prevista
per il 7 aprile prossimo: Souad
Ouriarhni dovrà rispondere per
l’accusa di oltraggio a pubblico
ufficiale; Alberto Morandini, invece, sarà processato per resistenza a pubblico ufficiale.
Per quest’episodio, perciò, il comune di Palmanova ha pensato
bene di difendere l’immagine
dell’amministrazione ed il lavoro
dei vigili urbani in servizio presso
il comune.
Flash
SENTIERO DI MONTAGNA
Presentazione dei
lavori per il ripristino
u La conferenza stampa di presentazione di quelli che saranno i futuri lavori di ripristino del
sentiero Battaglione Alpini Gemona è prevista domani, alle
ore 10.45, presso il circolo unificato della caserma Di Prampero, che si trova in via
Sant’Agostino 8 (dove ha sede
il Comando Brigata Alpina Julia). L’iniziativa rientra nel progetto “Su pei monti” curato e
promosso dall’associazione
Mai Daur.
MAIL [email protected]
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N° 19
GIOVEDI 17 MARZO 2016
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CRONACA / Udine
UDINE. Quasi 300 firme contro il Ddl Boschi voluto dal governo Renzi
Referendum Costituzionale
nasce il Comitato per il No
Secondo gli oppositori, la riforma approvata dal Senato sarebbe antidemocratica
demolirebbe la reale partecipazione, la rappresentanza politica e l’equilibrio tra i poteri
..........................................................
...
... LUCIA BURELLO
... [email protected]
.
u SARÀ un percorso impervio e
tutto in salita quello intrapreso oggi dal neonato Comitato che, a
Udine, si è costituito con l’urgenza
di «salvare la nostra democrazia».
In sintonia con il Coordinamento
per la Democrazia Costituzionale,
infatti, un’organizzazione che
conta già quasi 300 persone ha iniziato un’azione di “proseliti” a favore del “No” al Referendum Costituzionale di autunno. E questo,
in decisa contrapposizione al Ddl
Boschi che, approvato dal Senato e
voluto dal Governo Renzi, come
ha sottolineato il portavoce del comitato, il giornalista Giampaolo
Carbonetto «rischia di stravolgere
la Carta fondamentale della Repubblica».
Le questioni in discussione, infatti, sono le “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei
parlamentari, il contenimento dei
costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Consiglio Nazionale dell’Economia e
del Lavoro (Cnel) e la revisione
del Titolo V della parte II della Costituzione”.
Sarà un fitto tour regionale, dunque, quello annunciato oggi nel
Salone del Popolo in Comune dai
firmatari del movimento referendario; una “crociata” ostica, dicevamo, perché certamente osteggiata dalle logiche del più forte, del
potere e del profitto; ostacolata
dalle propagande mediatiche in
primis e, come alludono i componenti del comitato, certamente
“pagate” da fazioni opulenti e arroganti che, grazie a discutibili
maestri, hanno saputo ben affilare
le armi.
«Dire no significa
impedire che ci vengano
tolti i nostri diritti»
Ma il consesso cittadino si affianca a moltissimi altri in Italia, Trieste compresa, tutti decisi a impedire, come ha sottolineato il capogruppo di Sel, Andrea Sandra, «lo
stravolgimento in chiave autoritaria della democrazia in Italia; un
dovere di ogni cittadino che sarà
chiamato ad esprimersi. Si tratta di
una nuova Resistenza - ha aggiunto il consigliere - incruenta e affat-
to nostalgica. E non è nemmeno un
dissenso a Renzi. Qui si tratta semplicemente di preservare un sistema di partecipazione democratica
messo a rischio dal dilagante autoritarismo che attraversa l’Italia e
l’Europa».
Insomma, secondo Sandra “& co”,
in nome di un falso efficientismo,
si toglierebbe potere ai cittadini
per consegnarlo all’oligarchia del
governo e dei poteri economici.
«Dire no - conclude - significa impedire che ci vengano tolti i nostri
diritti».
Me ecco, in breve, quali sono le argomentazioni del movimento:
LE RAGIONI DEL NO:
«Al contrario di quanto afferma
Renzi - ha spiegato il Movimento il mutamento del Senato non diminuisce, se non marginalmente, i
costi della politica, che più e meglio si potevano ottenere con siste-
mi diversi e in campi meno delicati, non fa superare il bicameralismo e non semplifica l’iter legislativo, ma anzi rischia di complicarlo e allungarlo moltiplicando fino
a dieci i procedimenti legislativi e,
vista anche la scarsa chiarezza che
balza agli occhi nella scrittura del
testo dei nuovi articoli, non soltanto incrementa la confusione tra
Camera e Senato, ma anche, esaltando un incombente neo-centralismo, crea conflitti di competenza
tra Stato e regioni finendo per mettere in dubbio anche la specialità
della nostra.
Inoltre - continua il Comitato - la
riduzione della partecipazione diretta da parte dei cittadini al divenire della democrazia e l’ulteriore
affossamento del principio della
rappresentanza politica appare
evidente nella cancellazione
dell’elezione diretta dei senatori
che sarebbero tutti persone non
elette per questa funzione e che già
sarebbero sindaci o consiglieri regionali. L’intento di ridurre ancor
di più la sovranità popolare e di allontanare ulteriormente i cittadini
da qualsiasi momento di scelta effettiva è messo in luce anche dal
fatto che è triplicato (da 50 a 150
mila) il numero di firme necessarie
per i disegni di legge di iniziativa
popolare, e che è portato a 800 mila
(dalle attuali 500 mila) il numero
delle firme necessarie per proporre un referendum abrogativo. Ne
risulterebbe rafforzato, invece, il
potere centrale a danno delle autonomie, sempre più private di mezzi finanziari».
IL RISULTATO.
«Se la riforma passasse - spiega
l’organizzazione - sposterebbe
l’asse istituzionale a favore
dell’esecutivo e a scapito del potere legislativo. Questo dato di fatto è ribadito anche dal fatto che tutti gli effetti negativi della nuova
Costituzione sarebbero moltiplicati e ingigantiti a dismisura dalla
nuova legge elettorale, l’Italicum,
già approvata, che può consegnare
la sovranità assoluta anche a una
ridotta minoranza elettorale che
diventa maggioranza parlamentare alla Camera (che non vedrebbe
ridotto il numero dei deputati e,
quindi sarebbe ancor più preponderante rispetto al ridotto Senato)
soltanto grazie al premio di maggioranza, e che così si impossesserebbe di tutti i poteri costituzionali mettendone, a voler essere ottimisti, fortemente a rischio
l’equilibrio, perché metterebbe in
mano alla falsa maggioranza, prodotta dal premio, gli organi di garanzia come il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale,
il Consiglio Superiore della Magistratura, tutti elementi decisivi per
l’attuazione dei diritti e delle libertà assicurati dalla prima parte della
nostra Carta fondamentale».
Ma stando a quanto sostiene il comitato, sarebbe anche la stessa legittimità della riforma a essere fortemente in dubbio, sia perché prodotta da un Parlamento eletto con
una legge elettorale, il Porcellum,
dichiarata incostituzionale, sia in
quanto non è il frutto della volontà
autonoma del Parlamento stesso,
ma scritta sotto dettatura del governo lasciando troppi punti di
oscura interpretazione e facendola
approvare a colpi di maggioranza.
«E a proposito di illegittimità, conclude il comitato - è democraticamente scorretto e istituzionalmente inaccettabile ciò che ha fatto l’attuale presidente del Consiglio, tentando di trasformare un referendum costituzionale in un plebiscito sulla sua persona.
A noi interessa ben poco il futuro
politico di Renzi, mentre interessa
moltissimo l’avvenire democratico del Paese».
IN CONSIGLIO IL SINDACO SI ERA IMPEGNATO A DIFFIDARE LA SOCIETÀ BIANCONERA DALL’USO IMPROPRIO DELLO SPONSOR, MA AL MOMENTO NIENTE DI FATTO
Dacia Arena continua, tra media e documenti, a sostituire il nome Stadio Friuli
il consigliere Pittoni: «Non è accettabile! Offende gli udinesi e il territorio»
u DOPO il pandemonio scoppiato attorno all’insegna pubblicitaria Dacia Arena, affissa abusivamente sulle curve dello Stadio dalla Società Bianconera e già demonizzata dal Comune, resta il fatto
del nome. Già il nome. Sì perché
ascoltando la radio, i notiziari e
leggendo i giornali, lo stadio Friuli
viene ancora denominato Dacia
Arena.
Ricordiamo che al proposito,
nell’ultimo Consiglio comunale,
una mozione approvata dall’Aula
invitava il sindaco Honsell a diffidare l’Udinese Calcio sull’illegittimo uso dello sponsor. Ma nulla pare sia accaduto. «Nonostante
in consiglio comunale il sindaco si
sia detto disponibile a farsi portavoce della nostra richiesta all'Udinese Calcio di ripristinare nella
PITTONI Mario
comunicazione i riferimenti allo
Stadio Friuli, - interviene al proposito il consigliere della Lega Nord,
Mario Pittoni - lascia perplessi la
scarsa attenzione che Honsell insiste a mostrare sul fatto che il nome dello stadio non deve in ogni
caso essere posposto a quello dello
sponsor. Gli ultimi mesi – continua il consigliere - la promozione
dello sponsor ha comportato la
contemporanea cancellazione del
nome dello stadio nei documenti
della società. Non è accettabile! E
non si tratta solo di recepire l'appello di tanti tifosi friulani a tutela
di uno dei pochi riferimenti identitari rimasti, ma anche di salvaguardare quello che da tempo è il
più efficace veicolo promozionale
del Friuli a livello globale per
export, investimenti e turismo».
10
ANNO I
N° 19
GIOVEDI 17 MARZO 2016
CULTURA / &
MAIL [email protected]
spettacoli
VENZONE. Esposizione di scatti, in memoria dell’artista deceduto l’11 marzo scorso
In mostra, Riccardo Viola flash
fotografo dell'arte ferita
CURIOSITÀ
Arturo Toscanini
e il Monte Santo
Nel 1976 fu inviato sui luoghi del sisma dalla Società Filologica Friulana
il suo reportage rivelò un grande artista al quale le istituzioni non rinunciarono
..........................................................
...
... GIANFRANCO ELLERO
... [email protected]
.
u UDINE, metà maggio 1976.
Il Friuli è sconvolto dall'immane
tragedia, e fra le colline moreniche
ci sono frantumi di castelli e di paesi.
La Società Filologica Friulana sa
che in lacerti e frantumi sono finiti
anche statue e affreschi, arredi sacri e documenti storici, chiesette
votive e umili ancone, e che i beni
artistici miracolosamente superstiti sono esposti ai furti e agli
agenti atmosferici.
Bisogna agire in fretta almeno per
documentare lo stato di fatto, e la
Società invia Riccardo Viola, un
quasi sconosciuto fotografo di
Mortegliano, in quel tempo, sui
luoghi della tragedia.
Il fotografo capisce che gli si chiede una missione speciale, perché
alla Società interessa un inventario
culturale, non una raccolta di scene
“impressionanti” da pubblicare su
pagine di cronaca: una missione
non priva di rischi perché avrebbe
dovuto lavorare anche fra pareti e
soffitti pericolanti, e faticosa, perché avrebbe dovuto salire su mucchi di macerie.
Riccardo partì dopo la vaccinazione e i prescritti permessi, e visitò
Moggio, la Val di Resia, Vito d'Asio, Forgaria, Braulins, Osoppo,
Venzone, Gemona, Artegna,
CASTELLO DI COLLOREDO foto di Viola
Prampero, Caporiacco, Colloredo
di Monte Albano … e dopo alcuni
giorni presentò alla Società un réportage straordinario in centocinquanta scatti.
In tal modo Riccardo Viola, Uomo
di molte virtù accuratamente nascoste perché fra esse c'era anche la
modestia, si rivelò eccellente fotografo, e per più di quarant'anni ri-
spose a ogni appello della Società
che lo aveva per così dire adottato.
Diceva di non essere un “creativo”,
parlando di sé, ma soltanto un tecnico, appagato di compiere con
professionalità il suo lavoro.
La verità è che un fotografo è inevitabilmente creativo, anche quando sembra soltanto oggettivo, perché il “punto di vista” è dipenden-
te, inevitabilmente dalla sua cultura e dalla sua sensibilità. E se si
guarda con attenzione le fotografie
del maggio 1976, si vede che rivelano anche il suo stato d'animo, non
soltanto l'oggetto ritratto.
Riccardo si era fatto una grande
cultura artistica non sui banchi di
scuola, che non poté frequentare in
gioventù, bensì sul campo, come
inviato di centinaia e centinaia di
“spedizioni”, con puntate a Klagenfurt, Lubiana, San Paolo in Lavanttahl, Magdalensberg e dovunque lo avessero inviato la Società e
altri enti culturali che lo ebbero come affidabilissimo e puntuale collaboratore: la Deputazione di Storia Patria per il Friuli, il Museo
Diocesano e Gallerie del Tiepolo,
la Fondazione Crup, il Centro Friulano Arti Plastiche, la Provincia di
Udine, la Provincia di Pordenone e
molti Comuni.
Congedandosi ottantenne dalla vita l'11 marzo scorso, in punta di
piedi come era sempre vissuto, ha
lasciato nelle mani di Renata, valente figlia d'arte, un grande archivio.
Per ricordare la sua partecipazione
alla tragedia del 6 maggio 1976 era
più che giusto ricordarlo a Venzone il 6 maggio 2016 con una mostra
realizzata dalla Società Filologica
Friulana in collaborazione con il
CRAF di Spilimbergo, proprietario dei positivi in esposizione.
Testimonial della Festa della Letteratura e della Poesia di Duino, il vate ha tradotto in rumeno Deledda, Tozzi, Arslan e Campana
Il poeta Stefan Damian legge i suoi versi
DAMIAN Stefan
u CASTELLO DI DUINO. E’ l'autore e traduttore rumeno Stefan Damian, docente di letteratura italiana all'Università Babes-Bolyai di
Cluj-Napoca (Romania), il testimonial di quest'anno della Festa
della Letteratura e della Poesia, in
corso in questi giorni e che si concluderà domenica 20 marzo con le
premiazioni del XII Concorso Internazionale di Poesia e Teatro
“Castello di Duino”. Damian, che
ha tradotto in rumeno opere di poesia e narrativa di grandi autori della
letteratura italiana, come Grazia
Deledda, Federigo Tozzi, Anna
Arslan, Michele Prisco e Dino
Campana, venerdì 18 marzo alle
18.30 all'Auditorium della Casa
della Musica di Trieste proporrà un
reading poetico incentrato sulla
sua ultima fatica, la raccolta “Versi
Smorti” (Nemapress, 2015).
A proposito del suo rapporto con
l'Italia e l'italiano, Damian racconta: «Vivere la cultura e specialmente la letteratura straniera è stato per
noi, definiti in un preciso periodo
storico "dell'Est" europeo un modello di "emigrazione" da uno spazio culturale considerato restrittivo, che ci privava delle opportunità
di conoscere le culture occidentali.
Per noi, romeni della Transilvania,
che vivevamo “oltre cortina”, il
Nord Italia ha sempre rappresentato un punto di riferimento, perché
storicamente siamo vissuti per più
secoli nello stesso impero austriaco, diventato poi austro-ungarico. I
rapporti economici, sociali, politici e culturali hanno avuto una continuità che non si è limitata, dopo la
Seconda guerra mondiale, a restare
pura storia. In tutti questi lunghi
anni, la cultura romena ha guardato
oltre il confine e in primo luogo alle
province italiane, che assomigliavano e ancora assomigliano alle
nostre dal punto di vista della multietnicità e multiculturalità. Le minoranze etniche, linguistiche, culturali e religiose hanno rappresentato e costituiscono un patrimonio
comune delle nostre province».
u “La bacchetta di Arturo Toscanini sul Monte Santo” è il titolo della conferenza in programma a Gorizia, mercoledì 23
marzo alle 18, nella sala espositiva della Fondazione Carigo, in
via Carducci 2. L’iniziativa rievoca i giorni dell’agosto 1917, in
cui il Maestro Arturo Toscanini,
su invito del generale Cascino,
diresse sul Monte Santo, appena conquistato dall’esercito italiano, una banda militare che
aveva l’intento di portare conforto alle truppe impegnate nei
combattimenti sul fronte
dell’Isonzo.
TRADIZIONE
La mostra degli scus
a Cussignacco
u Dalle bambole ai fiori, dalle
“sporte” della spesa agli addobbi variopinti. L’arte della lavorazione del cartoccio del
mais, sarà protagonista di una
nuova mostra nei locali della 5^
circoscrizione, in via Veneto
164 a Cussignacco. L’esposizione sarà inaugurata sabato
19 marzo alle 10 e sarà aperta
per tutto il fine settimana e fino
a lunedì 21 marzo.
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ANNO I
N° 19
GIOVEDI 17 MARZO 2016
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CALCIO
UDINESE In vista della prossima partita col Sassuolo, il mister studia la squadra
IL VESTITO GIUSTO ?
ORA È DA SCOPRIRE
Nelle esperienze di Catania, Lecce e Genova De Canio ha variato più moduli
In quest’annata a Udine si sono provate parecchie soluzioni, presto sapremo
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...
... LUCIANO PATAT
... [email protected]
.
È come quando si partecipa a una
serata importante: ci vuole il vestito
giusto. E anche l'Udinese, per centrare la salvezza senza troppi patemi, ha bisogno di un 'abito tattico'
adeguato. Ma qual è l'assetto ideale
per questa squadra?
Mister Luigi De Canio, appena arrivato, lo ha precisato subito: “Dovrò valutare i giocatori in settimana
e poi deciderò”. Dopo due giornate
di allenamenti, improntati soprattutto sulla reattività e sul lato mentale, un po' alla volta il tecnico lucano comincerà a farsi un'idea più
precisa ed a far vedere la sua mano,
soprattutto tatticamente parlando.
In questi mesi i bianconeri, sotto la
guida di Stefano Colantuono, sono
passati dal 3-5-2, quasi un 'marchio
di fabbrica' a queste latitudini, al
4-3-3, tentativo estremo di raddrizzare una barca in balia dei marosi.
Con il nuovo corso, le possibilità sono adesso le più disparate. De Canio, nelle precedenti esperienze, ha
dimostrato di non essere fossilizzato su un unico modulo, cambiando
spesso schieramento in base alla
rosa a disposizione.
A Catania e Lecce, per esempio, utilizzava prevalentemente il 4-3-3,
mentre a Genova, sponda rossoblu,
ha provato ad affidarsi sia al 4-4-2
che al 4-3-1-2, prima di terminare
anzitempo la propria parentesi sot-
I BIANCONERI in allenamento.
L’ARBITRO.
u SARÀ Marco Di Bello
della sezione di Brindisi il
direttore di gara di Sassuolo-Udinese, gara valevole per l'undicesima giornata di ritorno del campionato di Serie A. Sarà coadiuvato dagli assistenti
Crispo e Valeriani, dal
quarto uomo Giallatini e
dagli addizionali Damato e
Di Paolo. Ecco il bilancio
con l’Udinese: 2 vittorie, 2
pareggi e 2 sconfitte.
to la Lanterna.
Quando ha allenato per la prima
volta l'Udinese, vale a dire nella stagione 1999-2000, il mister materano ha puntato sul 3-4-3 di 'zaccheroniana memoria', ma anche sul
3-5-2. Insomma, dalla sua valigia
possono uscire tante vesti differenti: il tecnico ha, infatti, già mostrato
la giusta elasticità per adattarsi all'organico di cui disponeva di volta
in volta.
Che cosa si può prevedere per l'Udinese? Certezze non ve ne sono,
ma è facile ipotizzare che una delle
prime mosse sarà quella di rivedere
l'assetto difensivo.
Del resto, lo stesso De Canio l'ha
PORDENONE I ramarri, dopo l’ultima sconfitta, vogliono ricominciare a fare punti
IL PADOVA AL BOTTECCHIA
LO STADIO È QUASI PIENO
..........................................................
...
... REDAZIONE SPORTIVA
...
.
u Sarà uno stadio Bottecchia tutto
esaurito per il big match. Sabato
19 marzo, alle 17.30, il Pordenone
riceve il Padova per il big match di
giornata e si prepara una grande
cornice di pubblico per questo appuntamento. I neroverdi, reduci
da uno stop che ha interrotto un
lungo filotto positivo, provano a
ripartire ospitando i veneti, in
quella che è una delle partite di
cartello della ventisettesima giornata del girone A di Lega Pro.
Come accennato, i tagliandi disponibili per assistere al match sono in via di esaurimento: ancora
pochi i biglietti disponibili in tribuna, 150 in Gradinata ospiti, alcune centinaia in quella dedicata
ai locali. Per chi desidera assistere
alla partita, resta poco tempo per
riservarsi un posto.
Mister Bruno Tedino e i suoi ragazzi, che da molte settimane
viaggiano a grandi passi verso la
vetta della classifica, vogliono riscattare il kappaò di Bassano,
giunto su rigore. Ma il Padova, dal
canto suo, non farà certo sconti.
detto durante la presentazione: “La
difesa a 3 è stata un caposaldo degli
ultimi decenni”. Parole che hanno
un indirizzo ben preciso. E’ facile
pensare che si partirà da questo,
magari affidandosi ad un assetto
con un trequartista alle spalle di
due punte.
Il candidato più autorevole per ricoprire oggi il ruolo di suggeritore è
il francese Cyril Théréau, che già ha
interpretato con efficacia questo
compito. In più, la sua freschezza
atletica potrebbe assicurare un valido aiuto anche alla mediana. E’
pure probabile che De Canio possa
affidarsi a un modulo che rappresenta un 'usato sicuro': non a caso
le prime prove tattiche messe sul
terreno di gioco durante l’allenamento sembrano andare proprio in
questa direzione.
Certo, nel mondo del calcio, lo sappiamo, le sorprese sono sempre
dietro l'angolo. Non ci resta che affidare al responso del campo la risposta definitiva.
Allenamento
TATTICA E
TECNICA PER I
BIANCONERI
u BRUSESCHI Continua la
'cura' di Luigi De Canio. Oggi, seduta pomeridiana per
l'Udinese, impegnata sui
campi due e tre del centro
sportivo Dino Bruseschi, 'colorato' ancora una volta da
una buona cornice di tifosi.
Dopo il lavoro sulla rapidità
dei giorni scorsi, il tecnico ha
organizzato la seduta di allenamento dividendo dapprima la squadra in due gruppi,
uno composto dai difensori e
l'altro da centrocampisti e attaccanti. Mister De Canio ha
alternato il lavoro tattico a
esercitazioni di tecnica e torello. La porzione finale della
seduta è stata dedicata a
una partitella a tutto campo
su due tempi da 25 minuti.
Anche oggi, come nei giorni
scorsi, Guilherme ha svolto
lavoro differenziato. L'Udinese, in vista dell'impegno di
domenica a Reggio Emilia
contro il Sassuolo, si allenerà
nel pomeriggio di domani a
partire dalle 15.
Si sono viste le prime esercitazioni tattiche proposte dal
mister materano. Probabile,
per domenica, il ricorso a un
3-5-2 'abbottonato' per cercare di contenere le folate
del Sassuolo, formazione
che con il suo 4-3-3 gioca un
calcio propositivo e votato
all'attacco. L'Udinese, dopo
il cambio di allenatore, è
chiamata a una prova convincente per evitare di essere
risucchiata ancora più in
basso in classifica.
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ANNO I
N° 19
GIOVEDI 17 MARZO 2016
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ALTRI SPORT
L’INIZIATIVA In occasione dell’amichevole fra Italia e Spagna
Sci alpino - Italiani Aspiranti
Quattro giorni di vetrina
per le Coppe del Mondo
Gioia Taranzano,
per lui è argento
In mostra a Palazzo d’Aronco i trofei dei trionfi azzurri
u BELLA impresa di Luca
Taranzano nel superG dei
Campionati italiani Aspiranti di sci alpino. Il 18enne
della squadra di Comitato
Fisi Fvg e dell'Asd Bachmann ha conquistato una
fantastica medaglia d'argento sulle nevi di Santa Caterina Valfurva, dove in questi giorni è in programma la
kermesse nazionale.
Per capire quanto sia stata
straordinaria la sua prova,
basti pensare che Luca è
giunto secondo per soli 8
centesimi dal vincitore,
Alessio Bonardi. Un risultato eccezionale, che ha riempito d'orgoglio il presidente
del Comitato regionale,
Franco Fontana, tutto il direttivo e l'intero mondo friulano degli sport invernali.
Un distacco minimo, quello
patito da Taranzano nei confronti di Bonardi, che alimenta anche qualche rimpianto per la mancata vittoria finale.
Già nella giornata di ieri, l'atleta friulano era stato il miglior esponente della squadra di Comitato nella discesa libera, gara di apertura
dei Campionati italiani Aspi-
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... REDAZIONE SPORTIVA
... [email protected]
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u Quattro giorni per ammirare la
Coppa del Mondo in tutta la sua
bellezza. È la gustosa opportunità
che, per tutti gli amanti del calcio,
si profila in vista dell'amichevole
fra Italia e Spagna, in programma
giovedì 24 marzo allo stadio Friuli.
Le quattro coppe conquistate dalla nostra Nazionale faranno bella
mostra di sé nella sala del Popolo
di palazzo D'Aronco da lunedì 21
a giovedì 24 marzo , quando i tifosi potranno 'gustare' da vicino i
trofei conquistati dagli azzurri nel
1934, 1938, 1982 e 2006. La mostra sarà accessibile dalle 11 alle
18 nei giorni del 21, 22 e 23 marzo, mentre il 24 l'esposizione resterà aperta dalle 11 alle 16.
Udine, quindi, si tinge d'azzurro
per accogliere nel migliore dei
modi la nostra selezione. Oltre all'esposizione delle coppe, l'amichevole fra l'Italia e le 'furie rosse'
porterà in città un ricco programma di eventi collaterali definito da
Figc e amministrazione comunale
del capoluogo friulano, nell'ambito di 'Udine Città Azzurra'.
COPPA DEL MONDO. La quarta alzata dagli azzurri.
Il 23 marzo alle 15 nel salone del
Popolo andrà in scena 'Racconti
azzurri', con la partecipazione di
Bruno Pizzul e del presidente del
Settore giovanile e scolastico della Figc, Vito Tisci, che incontreranno la squadra di calcio a 5 femminile dell'istituto Zanon, pronta
a rappresentare l’Italia ai Campionati Mondiali Studenteschi, previsti ad aprile in Croazia.
Sempre il 23, alle 19, la sala dei
Ricevimenti ospiterà un incontro
con i tecnici del Centro Federale
Territoriale di San Giorgio di Nogaro, destinato agli allenatori di
calcio giovanile delle società locali del territorio. Interverranno
Maurizio Zorba (responsabile
Tecnico CFT Udine) e Giovanni
Messina (responsabile organizzativo), alla presenza di Vito Tisci.
ranti. Il portacolori dell'Asd
Bachmann era giunto tredicesimo, staccato di 2'38” da
Michael Tedde, vincitore finale. Oggi, lo sciatore di casa nostra è riuscito davvero
a 'mettere il turbo', centrando un risultato di assoluto
rilievo.
Buona anche la prova dell'altro regionale Lorenzo
Mencaccini, nono a 1”13 dal
trionfatore Bonardi. Ventesimo posto, poi, per Francesco Gentilli del Gs Sirio Sella Nevea. Oggi, era di scena
in campo femminile anche
la nostra Sofia Graffi che,
sempre nel superG, si è
piazzata trentatreesima.
L'argento di Luca Taranzano
è di buon auspicio per i
prossimi giorni. Il programma dei Campionati italiani
Aspiranti prosegue domani
e fino a sabato 19.
Volley femminile
PANCHINA AZZURRA In pole position resta sempre Donadoni
No di Capello alla Nazionale
Il tecnico di Pieris come Conte: vuole il lavoro quotidiano
SALTO CON GLI SCI
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... REDAZIONE SPORTIVA
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u Anche Fabio Capello sente, fortissimo, il richiamo quotidiano
del campo. È la 'pulsione' che ha
spinto Antonio Conte a dire addio
alla Nazionale italiana ed è un'esigenza, quella di calcare ogni
giorno il manto erboso, sentita anche dall'allenatore di Pieris.
Non sarà lui, dunque, il Commissario tecnico azzurro del futuro.
“In una Nazionale non voglio più
mettere piede - ha dichiarato oggi
con fermezza Capello -. Il fatto
che il mio nome sia accostato mi
riempie di orgoglio, io ho detto
che sono in stand-by ma proprio
perché penso a una squadra da allenare quotidianamente”.
Insomma, evidentemente le precedenti esperienze con Inghilterra
flash
ITAS C. FIERA,
RIVOLUZIONE
NEI PROSSIMI
APPUNTAMENTI
VECCHIA foto
L’allenatore friulano
ha guidato già Russia
e Inghilterra da Ct
e Russia non devono essere state
digerite benissimo dall'allenatore
friulano che, nonostante i quasi 70
anni (li compirà il prossimo giu-
gno), ha ancora tanta voglia di insegnare calcio e di sedere su una
panchina. In ogni caso, Capello è
stato invitato dalla Federazione
italiana ad assistere alla partita
Italia-Spagna, in programma a
Udine il prossimo 24 marzo.
Si assottiglia, quindi, la pattuglia
di candidati alla sostituzione di
Antonio Conte alla guida della
Nazionale. L'ex timoniere della
Juventus, pochi giorni fa, ha annunciato l'addio alla panchina azzurra dopo l'Europeo di Francia,
indiscrezione anticipata qualche
ora prima da Carlo Tavecchio,
presidente della Figc. Uno dei nomi più 'caldi' resta sempre quello
di Roberto Donadoni, già selezionatore azzurro e attualmente al
Bologna. Oltre a lui, in lizza restano anche Claudio Ranieri e
Giampiero Ventura.
Andrea Morassi
ai titoli di coda
u Passerella finale per Andrea
Morassi. Il saltatore carnico,
che ha partecipato a due Olimpiadi (Torino 2006 e Vancouver
2010) ed è stato l'ultimo azzurro a salire sul podio nel 2007 a
Oberstdorf, concluderà domenica a Planica la sua carriera.
ANDREA un pò di anni fa
u CAMBIA il calendario dell'Itas C. Fiera di Martignacco.
Le ragazze della formazione
friulana, infatti, scenderanno
in campo sabato 19 marzo alle 20.30 (e non il 20 alle 18),
ricevendo la la Brunopremi di
Bassano del Grappa, undicesima in classifica con 16 punti e già sconfitta all'andata.
Ma non finisce qui: a causa di
alcuni impegni nazionali di
giocatrici avversarie, l'incontro con il Risarcire San Donà
è stato spostato da domenica 3 a mercoledì 13 aprile alle
20.10, a San Donà di Piave.
Per il team di Jacopo Cuttini
si profila, dunque, un tour de
force: in soli sei giorni, dal 10
al 16 del prossimo mese, dovrà affrontare ben tre partite.