Newsletter del 02/09/2005 - n.46
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Newsletter del 02/09/2005 - n.46
Servizio Ferroviario Regionale Assessorato Mobilità e Trasporti settimanale della regione emilia-romagna - assessorato mobilità e trasporti - direttore: roberto franchini 02 settembre 2005 I C O M M E N T I E LE M O D I F I C H E S O L L E C I T A T E D A L L E C I T T À A F R O N T E D E L L E P O S S I B I L I N O V I T À S U L L A L I N E A M I L A N O - A N C O N A . LE P R I M E O S S E R V A Z I O N I D E L L A R E G I O N E Proposte FS lungo la via Emilia Le valutazioni degli Enti locali Settembre sarà il mese decisivo per il confronto sulla proposta del Gruppo FS (illustrata formalmente a luglio) di modifica del servizio che interessa le Regioni del Nord-Ovest, con particolari riflessi sull’Emilia-Romagna. Le “grandi manovre” lungo la via Emilia ferroviaria riguardano principalmente servizi, orari e tariffe; protagonisti del confronto istituzioni, pendolari, associazioni, amministrazioni locali e sindacati. Numerose le prese di posizione e le dichiarazioni estive: di seguito si dà conto, necessariamente in sintesi, delle valutazioni e delle richieste più significative degli Enti locali, nonché della Regione. Piacenza E’ un buon metodo quello che, di fronte “alla prima volta di una proposta coordinata Trenitalia-RFI che nel complesso aumenta la disponibilità di treni sia verso Bologna che verso Milano”, siano a disposizione i tempi necessari “per poter ottenere modificazioni anche sostanziali nella direzione di migliorare l’offerta di trasporto ferroviario utilizzata dai pendolari piacentini”. Il Comune di Piacenza si è fatto promotore di precise richieste, rispetto alla proposta originaria (vedi newsletter numero 44): 1) l’introduzione di almeno una fermata intermedia a Milano (Rogoredo o Lambrate) per gli Intercity, segnatamente quelli nelle fasce orarie interessate dal movimento pendolare; 2) il mantenimento, per i rimanenti IR e per i nuovi RV (Regionali Veloci) delle attuali fermate sulla tratta lombarda, senza introdurne di nuove; 3) la possibilità di utilizzare gli IC con l’abbonamento ordinario, senza sovrapprezzi. Parma A margine di “generale apprezzamento” per la proposta, si esprime la preoccupazione per le previsioni di sviluppo sulle altre linee della provincia. Modena Tra le stazioni di Modena e Bologna, la relazione più frequentata, vi sarebbe un incremento dell’offerta (da 88 a 102 collegamenti giorno) con tempi di percorrenza inalterati. Castefranco Emilia vedrebbe più che raddoppiata la quantità di treni. A fronte di questi indiscutibili miglioramenti, si ridurrebbero le oppor- cifica alla “altissima domanda potenziale” nell’area Forlì-Cesena; un maggiore approfondimento della questione tariffe e costo abbonamenti. tunità da e per Milano con treni di tipo IR: ne resterebbe solo uno, compensato però in numero dai nuovi IC. Si rileva che in direzione Bologna e Piacenza il previsto miglioramento dell’offerta non raggiungerebbe comunque l’obiettivo di una frequenza ottimale nelle ore di punta. Si pone inoltre l’accento sulla “criticità in termini di affollamento tra Bologna e Modena” che non si risolverebbe e, riguardo alle tariffe, ecco la richiesta “di uno sconto per gli abbonati che acquistano il supplemento IC almeno dell’80%”. Puntualità, materiale rotabile e integrazione con le altre ferrovie sono gli altri punti sui quali si richiedono standard qualitativi più alti rispetto alla proposta presentata. Bologna Le istituzioni locali bolognesi sottolineano come “il nuovo orario proposto potrebbe costituire un miglioramento per la direttrice Milano-Bologna-Rimini soprattutto per le relazioni interprovinciali e la regolarità del servizio”. Si sottolinea però con preoccupazione come la proposta FS non contempli da subito l’urgenza di prevedere il potenziamento del servizio locale sull’area metropolitana bolognese. Da qui le seguenti proposte. 1) I Regionali proposti dovranno effettuare sempre tutte le fermate intermedie; 2) l’introduzione “della fermata non sistematica di Imola per almeno una coppia di treni IC”, così da compensare il minor numero di Interregionali proposti e che attualmente effettuano servizio nella stazione stessa; 3) la garanzia che il numero dei posti offerti dai treni Regionali e Regionali Veloci sia mag- giore rispetto all’attuale, soprattutto nelle ore di punta; 4) la garanzia che i 350.000 km/anno aggiuntivi, principalmente nella tratta Piacenza-Parma, non vengano “finanziati con le risorse derivanti dalle multe pagate da Trenitalia per il servizio dello scorso anno, se non nella proporzione equivalente alla quota dei ritardi accumulati dai regionali nel tratto Piacenza-Parma”. Ferrara Si valuta positivamente la possibilità di un miglioramento delle coincidenze a Bologna tra le corse da Ferrara per le città emiliane. Si rileva l’esigenza, più volte ribadita anche in passato, dell’introduzione di una coppia di IR in più sulla Bologna-Verona. Romagna Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena esprimono opinioni articolate, suffragate da un “sostanziale parere positivo rispetto all’impianto della nuova organizzazione del trasporto” in quanto, in particolare nel riminese, “comporta più treni a disposizione; vengono mantenuti gli attuali Interregionali, che divengono Regionali Veloci, e aggiunti treni IC”. Queste le richieste messe in campo. L’esigenza dell’aumento delle fermate nelle stazioni minori, soprattutto nel periodo estivo, con particolare attenzione ai problemi dei flussi turistici; la necessità di assicurare i collegamenti con la stazione di Rimini Fiera; garantire omogeneità di trattamento tra pendolari delle diverse province della Regione; prevedere almeno un collegamento tra la linea Rimini-Ravenna ed i capoluoghi emiliani; un’attenzione spe- Regione Emilia-Romagna L’Agenzia Trasporti, a supporto del confronto, oltre a sottolineare la positività del metodo di presentazione della proposta e della congruità dei tempi concessi alla discussione, ha ribadito come già ora, dopo le prime consultazioni, Trenitalia ed RFI hanno accolto alcune proposte organizzative (per esempio, non toccare il primo IR del mattino verso Milano) e tariffarie (facilitare l’accesso agli IC da e per Milano ai pendolari abbonati). Inoltre, pone all’attenzione tre aspetti: 1) i treni Interregionali non verrebbero soppressi, ma sostituiti da treni Regionali Veloci; 2) gli Intercity verrebbero pertanto aggiunti e non sostituiti ai treni Interregionali; questi Intercity sarebbero più veloci e cadenzati, e pertanto potenzialmente utili per il collegamento tra molti poli nevralgici del territorio; 3) Il fattore tempo. Chi prenderà l’Intercity avrà vantaggi sensibili in tal senso; 15/20 minuti in meno tra Bologna e Milano, per esempio. Sarebbero invece 10/15 i minuti risparmiati tra Piacenza e Milano: una stima (che non ha la pretesa di essere scientifica, ma solo plausibile) che consideri circa 1000 dei 2200 abbonati attuali passare agli IC porterebbe, quotidianamente, a un “risparmio” di 400/500 ore di viaggio. Se si allarga la stessa stima a tutti gli abbonati in Emilia-Romagna potenzialmente interessati a servirsi degli IC, sulla carta più veloci, il risparmio quotidiano di tempo di viaggio arriva a quasi 1000 ore al giorno. Difficile dare un valore monetario al tempo, che troppo risente di condizioni soggettive. Ciò non toglie che 300.000 ore all’anno (tanto si stima possa essere il tempo di viaggio risparmiato dai soli abbonati in Emilia-Romagna, e che si raddoppia se si considerano tutti i viaggiatori) sia un indubbio vantaggio per la collettività. E’ per questo che la Regione ha inoltrato a FS le richieste e le valutazioni di Enti locali, e si attende a breve una revisione della proposta che le tenga in considerazione. Assessorato Mobilità e Trasporti pendolariER - settimanale della regione emilia-romagna - assessorato mobilità e trasporti Servizio Ferroviario Regionale 02 settembre 2005 P R O P O S T E FS DI R I O R G A N I Z Z A Z I O N E D E L T R A F F I C O F E R R O V I A R I O L U N G O LA V I A E M I L I A : UN D O C U M E N T O DI D I S S E N S O C H E C O M U N Q U E A P R E AL C O N F R O N T O Le preoccupazioni del Comitato Si presenta come un “no” ma apre al confronto il documento, che pubblichiamo di seguito e che, a fine luglio, sintetizzava la posizione ufficiale del Comitato Regionale degli Utenti Ferroviari sulla proposta di riorganizzazione del traffico ferroviario lungo la via Emilia. Il motivo più forte di questo dissenso è la concentrazione di risorse sull’asse della Via Emilia, e il conseguente timore che la già provata struttura di Trenitalia non riesca a reggere sulle restanti linee della regione. “Il Comitato Regionale degli Utenti Ferroviari dell’Emilia Romagna ha esaminato la proposta di riorganizzazione del traffico ferroviario, proposta da Trenitalia e RFI, sulla tratta Ancona-Mlano, negli incontri del 19 e 27 luglio consistente: - nello spezzare la linea attestando la nuova categoria dei treni detti Regionali Veloci (RV) sulla tratta PR-MI e PC-AN, offrendo detti treni a cadenza oraria (in sostituzione degli Inter Regionali - IR); - nell’aumentare l’offerta di Intercity (IC) nella tratta MI-AN dando loro cadenza oraria; - nell’aumento di offerta di treni sulla MIAN per 1,9 milioni di treni-Km-anno con oneri a carico di Trenitalia; - nell’aumento di offerta di treni RV per 350.000 treni-Km-anno da finanziare a carico della Regione Emilia Romagna; - nel facilitare l’accesso agli IC delle clientela pendolare mediante carte di ammissione scontate - in investimenti da parte di Trenitalia sui treni (nuovi e restyling) e personale. Preso atto che essa comporta: - un importante impegno economico e organizzativo a carico di Regione Emilia-Romagna e Trenitalia; - un onere economico notevole per un nu- mero elevato di viaggiatori, con destinazione Milano, che non hanno convenienza ad usufruire dei nuovi IC; - nessun vantaggio per la grande maggioranza dei pendolari di PR e PC diretti a MI, in quanto gli IC non of- una situazione di grave deficit organizzativo e di disponibilità di materiale, tanto da faticare parecchio a mantenere gli standard di servizio previsti dal contratto con la Regione Emilia Romagna; Le richieste dei sindacati Nel sottolineare come sia da considerare “apprezzabile il percorso messo in atto dalla Regione per portare a conoscenza il nuovo progetto di offerta di orario presentato da Trenitalia”, i sindacati confederali CGIL-CISL-UIL e le loro Segreterie regionali dei trasporti, hanno espresso in una documento (cliccare qui per l’intero testo) alcune considerazioni. Si chiedono, in sostanza, alla Direzione Nazionale del Gruppo FS precisi impegni riguardo i seguenti punti. • Garantire ogni giorno condizioni di sicurezza attraverso un ruolo di pieno impegno da parte di RFI, gestore della rete. Si chiede inoltre di attivare misure urgenti per superare le “anomalie persistenti” e l’attuale condizione di soppressione improvvisa di decine di treni al giorno. • L’assunzione di personale e la disponibilità di nuovi mezzi per un servizio qualificato, oltre a un miglior funzionamento delle officine di manutenzione. • Il Gruppo Trenitalia deve attivarsi “affinché l’utente pendolare in possesso dell’abbonamento mensile per treno Interregionale dell’Emilia-Romagna possa utilizzare il treno Intercity senza alcun aggravio di costi… mantenendo le fermate a maggior utilizzo anche nei territori regionali confinanti”. Vanno quindi previste coincidenze orarie nelle “stazioni scambiatrici” e rafforzata una politica tariffaria basata su criteri omogenei per tutta la regione. Infine, dev’essere garantita una necessaria gradualità negli adeguamenti tariffari per l’utenza che è obbligata, per mancanza di connessioni dirette, ad utilizzare saltuariamente i treni Intercity partendo dal territorio regionale per raggiungere Milano, Torino, Genova, Ancona. frono vantaggi concreti rispetto agli IR, a causa della mancanza di fermate intermedie; - un peggioramento del cadenzamento e dei tempi di percorrenza dei treni R ed RV; - che i nuovi RV non sono in grado di sostituire, in termini di velocità e precedenza, l’attuale servizio IR. Constatato - che Trenitalia si trova attualmente in - che non sono stati forniti chiarimenti sul come e sul dove Regione EmiliaRomagna e Trenitalia troveranno le risorse economiche, materiali e umane per attuare la riorganizzazione in questione; - che non sono state date sufficienti informazioni su come si connetterà il nuovo orario sulla MI-AN con quelli delle linee secondarie (ferroviarie e automobilistiche sostitutive), facenti capo ai capoluoghi interessati dal percorso principale sull’asse della via Emilia; - che la ristrettezza dei tempi concessi per l’esame di una proposta così complessa, unita all’insufficienza della documentazione fornita, non permettono di valutare tutti gli effetti che la nuova organizzazione avrà sui viaggiatori (pendolari e non), nonché gli altri aspetti ad essa connessi. Valutata la sussistenza del pericolo che: - le risorse per la riorganizzazione vengano dirottate da quelle destinate alle altre linee del trasporto ferroviario regionale che, di conseguenza, si vedrebbero preclusi i miglioramenti dell’offerta se non il livello dell’offerta attuale; - che non si facciano più investimenti in infrastrutture di servizio alle stazioni; - si venga a creare una situazione di completa saturazione delle tracce con treni a lunga percorrenza (IC e ES), che pregiudicherebbe significativamente la partecipazione di altri competitori al prossimo bando di gara europeo per il SFR. Conclude che, pur valutando positivamente l’avvio della consultazione preventiva sugli orari e auspicando che ciò sia la premessa per realizzare un effettivo e permanente confronto, è da ritenere non accettabile la proposta di riorganizzazione del traffico ferroviario sulla linea MI-AN, nei termini in cui è stata formulata da Trenitalia e RFI. Chiede infine di conoscere, con un congruo margine di tempo, anche le bozze complete degli orari delle altre linee facenti parte della rete della Regione Emilia-Romagna alllo scopo di poterli esaminare”. bologna-verona: scmt, raddoppio della linea e nuova fermata a tavernelle Rispetto dei tempi di attivazione del sistema di adeguamento SCMT e conferma della previsione di fine ottobre per il completamento del raddoppio della linea Bologna-Verona sino a San Giovanni in Persiceto. Le Ferrovie dello Stato, infatti, rilevano come il Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT) sia ora attivo sulla linea BolognaVerona, come da impegni e sollecitazioni a seguito della tragedia di Crevalcore. L’adeguamento del sistema data nella notte fra venerdì 29 e sabato 30 luglio: i lavori sono stati realizzati da RFI e hanno interessato 114 chilometri di linea per un investimento di circa 13 milioni di euro. Con l'SCMT i macchinisti continueranno a guidare il treno in modo tradizionale in relazione alle caratteristiche dell'infrastruttura, a quelle del treno ed a quelle del segnalamento laterale. L'SCMT controllerà, istante per istante, che la velo- cità del treno non sia superiore a quella consentita in ogni particolare punto della linea e, in caso contrario, comanderà in automatico la frenatura del treno. Il sistema prevede, oltre all'adeguamento della linea, quello dei locomotori, che deve tenere conto delle loro differenti caratteristiche tecniche (con conseguente necessaria omologazione di diversi prototipi di attrezzaggio). Già il 35% dei treni destinati al trasporto regionale in Emilia Romagna è stato dotato di SCMT; a questi si aggiungono i convogli di ultimissima generazione, per i quali il sistema è di serie. L'estensione dell'SCMT alla totalità dei treni (a cura di Trenitalia) è attualmente in atto, con previsione di completamento entro il 2007. In Emilia-Romagna, il sistema è già attivo su diverse linee: dal dicembre 2003 sulla Bologna-Milano, dalla fine del 2004 sulla Bologna-Prato, Bologna-Ri- mini, Rimini-Ravenna, Castelbolognese-Ravenna. Lo scorso giugno è stato installato sulla tratta Bologna-Poggio Renatico mentre da agosto, oltre che sulla Bologna-Verona, è operativo sulla Poggio Renatico-Occhiobello. RFI conta di mettere in funzione l’SCMT entro la fine di quest’anno sulle linee Modena-Suzzara, Bologna-Pistoia e nella Cintura di Bologna. Entro la prima metà del 2006, con l'attivazione del sistema sulla Ferrara-Ravenna, tutte le linee del compartimento di Bologna sotto la gestione RFI dovrebbero poter usufruire del sistema. Nel frattempo, proseguono i lavori di raddoppio sui 72 chilometri centrali, fra Tavernelle Emilia e Nogara, della linea Bologna-Verona. RFI conta, entro ottobre 2005, di portare a termine il raddoppio del tratto Tavernelle Emilia-San Giovanni in Persiceto, Inoltre, entrerà in esercizio, en- tro il mese di ottobre, la nuova fermata di Osteria Nuova che servirà Tavernelle al posto della vecchia stazione. PendolariER numero 46 Settimanale della Regione Emilia-Romagna Assessorato Mobilità e Trasporti Direttore: Roberto Franchini Coordinatore Cesare Sgarzi [email protected] Redazione Buriburi Comunicazione [email protected] Progetto Grafico Studio Allen Goodman Bologna [email protected]