Incontrare Gesù è entrare in contatto in modo nuovo Concedimi

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Incontrare Gesù è entrare in contatto in modo nuovo Concedimi
San Fedele. Scuola di Preghiera
Tutti i mercoledì dalle 12.45 alle 13.45
SECONDO ANNO. - QUARTO INCONTRO. MERCOLEDÌ 20 OTTOBRE- 2010. P.DAVIDE MAGNI
EFFATÀ, APRITI.
Incontrare Gesù è entrare in contatto in modo nuovo
ESERCIZIO
PREGHIERA PRIMA DELLA MEDITAZIONE
Concedimi, Signore,
di stare alla tua presenza
e d’incontrarti nel profondo del cuore.
Aiutami a fare silenzio
Intorno a me e dentro di me,
per poter ascoltare meglio la tua voce.
Ispira tu i miei pensieri,
sentimenti e decisioni,
affinché io cerchi sempre e unicamente
quello che è più gradito a te.
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 7,31-37)
Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di
Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto,
pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli
pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi
verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». E subito gli si
aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava
correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo
raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto
bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
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Nella Decapoli, tra i pagani, tra quella gente infima perché idolatra.
Tra questi lontanissimi da Dio, Gesù si va a occupare di uno che non
potrebbe mai farcela – da solo - a uscire dalla sua miseria. Perché è sordo,
quindi non può ascoltare il mondo intorno a lui, ed è anche muto, e non
può uscire da se stesso.
È imprigionato dentro se stesso, nella sua realtà; non può entrare in
relazione autentica con gli altri. Non può distinguere i suoni da rumori,
non può comprendere la differenza tra ciò che è giusto è ciò che non lo è
…. e non può farsi comprendere appieno.
Non può dire tutta la sua verità; tutta la ricchezza della sua persona rimane
inespressa e deformata.
L’intervento di Gesù è diretto e deciso, dirompente nei suoi effetti:
«effatà», apriti. Gesù spacca quella campana di vetro che ci rinchiude.
Incontrando Gesù riceviamo la capacità di entrare in contatto in modo
nuovo.
Al di là del rumore confuso e contraddittorio di tante voci che mirano a
plagiarci e condizionarci, l’incontro con Gesù ci permette di sentire quella
voce che viene da più lontano, dal profondo della verità e ci rende capaci
di comprendere la realtà, nelle dimensioni sempre più ricche di quelle che i
discorsi umani producono e dei tanti luoghi comuni.
Dio supera le barriere del nostro isolamento invincibile, e viene a trovarci
fin dentro la nostra solitudine.
Effatà è entrata nel battesimo …. Tutti noi che siamo stati battezzati siamo
stati guariti nella capacità di comprendere la verità e di esprimerci in tutta
l’autenticità di quello che siamo.
Nella misura in cui le nostre orecchie saranno attente alla parola di Dio, lo
saranno anche noi confronti di tutti gli appelli e le invocazioni di aiuto.
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PER RILEGGERE LA MIA PREGHIERA
Faccio memoriale di ciò che dio mi ha dato nella preghiera e della risonanza in me.
Quali passi o parole del testo hanno trattenuto la mia attenzione?
Quali sentimenti, desideri, attrazioni o resistenze, gusto o disgusto, paure, dubbi li
hanno accompagnati?
Non ho provato nulla?
Quando pensavo a cose che non avevano niente a che fare con la Parola, questo mi
rendeva felice? Triste? Scontento?
DIALOGO PER LA VITA:
Per concludere la preghiera S. Ignazio propone un Colloquio si tratta di un dialogo
intimo nel quale chi prega, da una parte, e il Signore, dall'altra, si parlano come fanno
degli amici tra di loro. È pur vero che spesso la preghiera avviene tutta in un dialogo
costante e continuo col mio Signore. Si tratta qui di personalizzare ulteriormente
questo dialogo. Inoltre non è banale immaginare il Signore presente davanti a me,
davanti alle tre persone: ha un suo significato e un suo scopo. D'altra parte questa
"immaginazione" viene suggerita da molti maestri spirituali.
Questo colloquio fa emergere il vissuto più intimo dell'esercitante. Di cosa
parleranno? Di ciò che e "capitato" prima: durante la riflessione, durante la
contemplazione. Questo dialogo mira a far rivivere più intimamente ciò che si è
vissuto nel tempo precedente di riflessione-meditazione-contemplazione. Qui è il
"cuore spirituale" che entra in relazione intima col Signore.
Tale dialogo a anche l'occasione per prevedere come vivere concretamente la mia vita
alla luce e sotto la guida della "grazia" ricevuta. Il colloquio sfocia nell'impegno,
apre alla vita; il frutto della preghiera, cioè la grazia ricevuta, deve "incarnarsi": se
non si incarna in atteggiamenti e comportamenti vitali che grazia sarebbe? Sarebbe
solo una momentanea illusione consolatoria che non diventa vita, e quindi vana ed
inutile, anzi: ingannevole.
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PROSSIMI INCONTRI
Esercizi per imparare a pregare la Parola
03/11: Coloro che ci hanno preceduto verso la pienezza di vita.
Avvento: si compie l’attesa di Colui che viene a noi.
DATE DEGLI INCONTRI
10 novembre
17 novembre
24 novembre
01 dicembre
15 dicembre
22 dicembre:
Sacramento della Riconciliazione
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