1 MENYANTHES TRIFOLIATA Appunti da medline. Pianta acquatica

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1 MENYANTHES TRIFOLIATA Appunti da medline. Pianta acquatica
MENYANTHES TRIFOLIATA
Appunti da medline. Pianta acquatica dotata di lungo rizoma strisciante nella fanghiglia, che emette dei fusti eretti che
sporgono dall'acquitrinio in cui la pianta vive. Le foglie sono trifogliate, grandi, dotate di lungo picciolo. I fiori, di
colore bianco rosato, stanno raccolti in racemi all'apice dello stelo. La fioritura avviene in primavera. La pianta può
superare i 30 centimetri d'altezza. Menyanthes è un farmaco di difficile comprensione, sia per la sperimentazione pura,
sia quindi per la sua applicazione terapeutica. La conoscenza di alcuni suoi costituenti potrebbe darci qualche
informazione utile. Sono stati identificate, a questo proposito, numerose molecole, da foglie, radici, rizoma e pianta
intera1. Di seguito le riportiamo:
7',8'-DIHYDROFOLIAMENTHIN
Leaf
ALPHA-SPINASTEROL
Root
BENZYL-ALCOHOL
Leaf
BETA-AMYRENOL
Root
BETULIN
Root
BETULINIC-ACID
Rhizome
CAFFEIC-ACID
Leaf
CERYL-ALCOHOL
Leaf
CHLOROGENIC-ACID
Leaf
FERULIC-ACID
Leaf
FOLIAMENTHIN
Leaf
GENTIALUTINE
Leaf
GENTIANIDINE
Leaf
GENTIANINE
Leaf
GENTIATIBETINE
Leaf
HYPERIN
Leaf
HYPEROSIDE
Plant
INULIN
Root
KAEMPFEROL-3-0-GALACTOSIDE
Plant
LOGANIN
Leaf, Root
LUPEOL
Root
MELIATIN
Plant
MENTHIAFOLIN
Leaf
MENYANTHIN
Leaf
PHENETHYL-ALCOHOL
Leaf
PHLOBAPHENE
Leaf
PROTOCATECHUIC-ACID
Leaf
QUERCETIN-3-0-GALACTOSIDE
Plant
RUTIN
Leaf
SAPONIN
Leaf
SCOPOLETIN
Plant
SECOLOGANIN
Plant
SINAPIC-ACID
Plant
STIGMAST-7-ENOL
Root
SWEROSIDE
Plant
TRIFOLIN
Leaf
VANILLIC-ACID
Plant
Trifolioside e trifolina sono stati identificati da molti anni2. La trifolina, in particolare, è una agglutinina isolata dal
rizoma e dalle foglie3, la quale, insieme ad altri componenti (tra cui l’acido betulinico), mostra una interessante azione
anti-infiammatoria, attraverso l’inibizione enzimatica della via acido arachidonico4. Menianthes trifoliata è una pianta
usata, frequentemente, in fitoterapia. Come tante altre, anch’essa è in grado di intereferire con l’azione anticoagulante
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della warfarina, la cui comprensibile conseguenza è un accentuato rischio di emorragia .
Cantani (Manuale di farmacologia Clinica. Vallardi, Milano, 1887; vol. IV: §769: 135-6)
Fu celebrato come mezzo febbrifugo nella febbri da malaria e gode ancora la fama di rimedio popolare contro le
intermittenti, ma non giova in proposito più di altri mezzi…Fu pure vantato come rimedio della scrofolosi, della
clorosi, della tubercolosi con blenorrea dei bronchi…ma può agire in proposito soltanto come tutti gli amari,
migliorando la digestione e quindi la sanguificazione.
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Hahnemann (dal V volume, 2° edizione, 1826)
Ho trovato che la più piccola parte di una goccia del succo non diluito sia una adeguata dose per l’uso omeopatico in
tutti i casi; le esperienze successive mostreranno, forse, che ulteriori diluizioni saranno sufficienti per le persone
sensibili e i bambini.
I sintomi generali permettono di comprendere meglio il possibile uso di menyanthes (domina il brivido, ma non la
fase di calore, mentre manca del tutto la sudorazione; anche la debolezza è un sintomo costante).
259. Brividi per tutta la parte superiore del corpo, con sbadigli (immediatamente)
272. Rigor febbrile per tutto il dorso, come se avesse camminato a lungo, nudo, all’aria fredda (dopo 1/4 ora)
270. Brividi per tutto il corpo, soprattutto al dorso, che scomparivano con il calore della stufa, ma che ritornavano
quando se ne allontanava, per ½ ora (dopo ½ ora)
271. Brividi per tutto il corpo, specialmente al dorso, che non erano alleviati dal calore della stufa (dopo 3/4 ora)
261. Un brivido esterno corre sopra di lui, senza brividi interni, specialmente alle gambe, nella stanza calda (dopo 3
ore)
264. Freddo nella colonna, con brividi (dopo 4 ore)
258. Senso di brivido per tutto il tronco, con altrimenti moderata temperatura (dopo 8 ore e 1/4)
263. (Da seduto) tremore senza brividi al dorso, come se fosse spaventato da qualcosa, o terrorizzato da qualcosa senza conseguente calore (dopo 1,5 ore)
265. Mani fredde gelate, mentre il resto del corpo è caldo (dopo ½ ora)
274. Calore nelle orecchie (dopo 3/4 ora)
283. Calore molto forte per tutto il corpo, senza sudorazione e senza sete, con piedi freddi (dopo 2 ore e 3/4)
268. Freddo ai piedi che dura fino alla notte; anche nel letto non riuscivano a scaldarsi (dopo 3 ore)
266. Piedi freddi, per 48 ore
276. Calore, soprattutto al volto; un brivido generalizzato subito dopo, entrambi senza sete (dopo 3 ore)
267. Vasi sanguigni gonfi alle mani e talvolta sopra, agli avambracci, con normale calore del corpo e freddo gelido dei
piedi (dopo 5 ore)
282. Sgradevole senso di forte calore al tronco, specialmente al dorso, 6 ore dopo il brivido (dopo 7 ore)
275. Sensazione di forte calore al tronco, soprattutto al dorso, talvolta associata a senso di freddo, senza sete e senza
calore o arrossamento del volto (dopo 8 ore) - molte ore dopo (16,5) arrossamento delle guance
248. Debolezza del corpo camminando, insieme a brividi diffusi (dopo 1 ora e 1/4)
246. Debolezza e prostrazione (immediatamente)
247. Grande debolezza di tutto il corpo; nello stesso tempo dolenzia sopra l’osso sacro, stando in piedi, attenuata
sedendo (dopo 17 ore)
245. Debolezza agli arti, da fermo e in movimento, per 1 ora (dopo 28 ore)
Per la somiglianza dei suoi effetti sperimentali, con quelli dovuti alla intossicazione da china, menyanthes può essere
considerato un ottimo antidoto dei chino-derivati. Di seguito sono riportati gli effetti di china e, tra parentesi, quelli
antidoti di menyanthes, da considerare insieme al brivido e alla debolezza, sopra riportati
peso alla testa (9, 14, 4, 10), senso di intorpidimento (18, 15, 14) e smarrimento (2, 3)
amaurosi (38), edema bilaterale della retina (39)
sussurro nelle orecchie (53, 52, 60, 61)
cambiato il gusto (89)
costrizione all’epigastrio (106), vomito (104), dolori intestinali (139, 115, 116, tutti dolori pinzettanti), fianchi gonfi
(120)
depressione (287, 291, 288, 290)
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www.chromadex.com/Phytosearch/BogBean
Krebs KG, Matern J. (Consituents of Menyanthes trifoliata. III. Identification of trifolioside & trifolin). Arch Pharm
Ber Dtsch Pharm Ges 1958 Apr; 291/63(4): 163-5.
3
Dazzo FB, et al. Trifolin: a Rhizobium recognition protein from white clover. Biochim Biophys Acta 1978 Mar 20:
539(3): 276-86.
4
Huang C, et al. Anti-inflammatory compounds isolated from Menyanthes trifoliata L. Yao Xue Xue Bao 1995; 30(8):
621-6.
5
Heck AM, et al. Potential interactions between alternative therapies and warfarin. Am J Health Syst Pharm 2000 Jul 1;
57(13): quiz 1228-30.
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